Gli italiani sono ancora poco assicurati
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Gli italiani sono ancora poco assicurati
Estratto da pag. Sabato 06/02/2016 11 Direttore Responsabile Diffusione Testata Roberto Napoletano 196.767 Gli italiani sono ancora poco assicurati Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress Lo conferma l'Alba Solo il 25% di chi ha la polizza Re auto copre anche la propria casa II 3% pensa agli infortuni Pagina a cura di FederìcaPezzatti D Gli italiani sono sottoassicurati. Lo si sa da tempo e il confronto con gli europei e soprattutto i paesi anglosassoni parla chiaro. Si pensa a comprare una polizza in via obbligata quando si compra l'auto, ma non c'è abbastanza consapevolezza dell'importanza delle coperture offerte dalle compagnie. Insomma si utilizzano ancora poco come emerge anche da l'analisi condotta da Aiba sui possessori di almeno una polizza Re Auto. Ben il 56% dei possessori di polizze di agenti assicurativi (Sna e AnapaUnapass) e i rappresentanti delle compagnie per discutere con l'Ivass il nuovo identikit della nuova "nota informativa" semplificata delle polizze danni, che va consegnata al diente prima di stipulare la polizza, per consentire una scelta consapevole. Vorremmo che si arrivasse a un documento realmente utile che non sia, come ora,una mera copia del contratto con oltre cento pagine da leggere». Con poche parole chiave e usando un linguaggio più sempliceemaggiormente standardizzato, si potrebbe favorire la comparabilità dei prodotti. Proprio nei giorni scorsi in un incontro con i rappresentanti di categoria Ivass (TAuthority delle assicurazioni) ha discusso altre possibili semplificazioni per facilitare i rapporti tra operatori e consumatori e ridurre i costi della regolamentazione (ad esempio casi in cui non è necessario consegnare la nota informativa perché la polizza è disegnata sulle specifiche esigenze dell'azienda cliente ovvero modalitàdiconsegna alternative alla carta quali l'email o una responsabilità civile sull'autoveicolo non pagina del sito web dell'impresa di ha altra polizza in famiglia. Nonostante assicurazione dedicata a ciascun diente). in Italia oltre il 70% Il dellapopolazionevivaincasadiproprietà, prossimopassosaràladefinizionedellanuo solo il 25,9% del panel analizzato ha vanotainformativaedelrelativo schema pensato di sottoscrivere un contratto per diregolamentochesarà sottoposto alla la protezione della propria casa pubblica consultazione. (multirischi). In unodeipaesiconla popolazione più longeva del mondo solo ili5,6%di chi ha un'auto ha pensato alla vecchia con una polizza vita di previdenza integrativa; il 10% possiede un'altra polizza Re per il veicolo a due ruote e solo il 7% si copre dal rischio infortunio da circolazione. Si scende al 3% per i contratti malattia e infortuni e si va a zero per le altre polizze. La colpa non è tutta dei consumatori. Certamente anche il mondo assicurativo dovrebbe fare la propria parte. Pare molto strano che non funzionino le tecniche di cross selling. È più probabile che non ci sia ancora una reale volontà di sviluppare altri settori, magari facendo educazione finanziaria tramite i propri agenti. Meglio dedicarsi a ru Polizze possedute Altre polizze possedute con qualsiasi compagnia Casa/multirischi 25,9 Vita/previdenza integrativa _________________15,6 Altre polizze re a/moto _________________10,1 Infortuni rischi da circolazione __________________7,0 Malattie __________________37 Infortuni 3,1 Rischi professionali/Altre 0,7 Nessuna altra 56,4 FONTE Osservatorio Auto bare quote di mercato sull'auto visto che negli ultimi anni, grazie alla diminuzione dei sinistri e a combined ratio molto bassi, la Re è risultata la gallina dalle uova d'oro. Non è un segreto, infatti, che ipremi auto si siano mossi con pocaintensitàevelocitàalribasso. consentendo ai gruppi assicurativi di realizzare ampi margini. Secondo Aiba però c'è anche un altro motivo per cui sono poco diffuse le polizze. «I contratti sono ancora poco leggibili e le numerosissime esclusioni scoraggiano spiega Carlo Marietti Andreani -. E proprio per migliorare la situazione ci stiamo muovendo con le associazioni dei consumatori, gli AIBA Pag. 1