Il lavoro al VDT
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Il lavoro al VDT
Il lavoro al videoterminale Scritto da Romina Cassiniaddetto locale alla sicurezza DIMEC Approvato da Rossella Serra-RSPP Unibo Edizione n. 001 del 30/10/2014 Revisione n. 00 Normativa di riferimento - D.Lgs. 81/2008 e s.m.i. ( Testo unico sulla salute e la sicurezza sul lavoro) - D.M. 02/10/2000 ( Linee guida d’uso dei videoterminali) - UNI EN 527 (Mobili per ufficio-tavoli da lavoro e scrivanie) - UNI EN 1335 (Mobili per ufficio-sedia da lavoro per ufficio) Definizioni Videoterminale (VDT): uno schermo, alfanumerico o grafico, a prescindere dal tipo di procedimento di visualizzazione utilizzato (cristalli liquidi, tubo catodico) con la funzione di mostrare in uscita i dati di un sistema Postazione al videoterminale: l’insieme che comprende: - Monitor, tastiera Unità a dischi, telefono, modem, mouse, stampante Portadocumenti Sedile Scrivania Ambiente strettamente circostante Videoterminalista: lavoratore che utilizza il videoterminale in maniera sistematica e abituale per 20 ore alla settimana dedotte le interruzioni Il lavoro al videoterminale I falsi miti In passato sono state diffuse preoccupazioni rispetto alla presenza di radiazioni nelle postazioni con VDT e per i presunti effetti su gravidanza e apparato visivo. La letteratura medico-scientifica non conferma la presenza di tali rischi. In particolare: le radiazioni ionizzanti (RAGGI X) si mantengono allo stesso livello dell’ambiente esterno le radiazioni non ionizzanti (campi elettromagnetici) si mantengono al di sotto dei limiti raccomandati nei videoterminalisti non è stata registrata alcuna alterazione nella funzione riproduttiva e nella salute in generale legata all’esposizione a radiazioni I disturbi rilevati L’incidenza dei disturbi, visivi e non, tra i videoterminalisti è stata evidenziata in un’indagine Italiana che ha valutato più di 30.000 lavoratori che utilizzano il videoterminale, di cui 20.000 per almeno 4 ore al giorno. I risultati di tale indagine hanno evidenziato che vi sono notevoli differenze nella frequenza dei disturbi segnalati tra i lavoratori che utilizzano il VDT e quelli che non lo utilizzano abitualmente I disturbi più segnalati dai videoterminalisti sono stati: - Affaticamento visivo - Disturbi muscolo-scheletrici a carico della schiena e del collo - Cefalee - Ansia Approfondiamo alcuni di questi aspetti che più frequentemente compaiono nei videoterminalisti: l’affaticamento visivo e i disturbi muscolo-scheletrici Affaticamento visivo I sintomi sono: bruciore agli occhi, fotofobia, visione sfuocata o annebbiata, stanchezza alla lettura, pesantezza a livello oculare, lacrimazione, secchezza, ammiccamento frequente. Le cause possono essere: 1. 2. 3. 4. illuminazione non adeguata dovuta a: luce solare o artificiale diretta sullo schermo eccesso o insufficienza di illuminazione presenza di riflessi sullo schermo presenza di superfici di colore estremo (bianco o nero) impegno visivo ravvicinato e protratto: monitor a una distanza inferiore a 1 metro monitor fissato per lungo tempo condizioni ambientali sfavorevoli: inquinamento dell’aria indoor dovuto alla presenza di fumo, polveri, emissioni da fotocopiatrici secchezza dell’aria utilizzo di schermi con sfarfallamenti I disturbi muscolo-scheletrici I sintomi sono: senso di peso, dolore, pesantezza o fastidio sul collo, spalle, schiena, mani, braccia. Le cause possono essere: 1. posizioni di lavoro inadeguata per la errata scelta e disposizione degli arredi e del VDT 2. posizioni di lavoro fisse e protratte nel tempo 3. digitazioni o uso del mouse per lunghi periodi Tuttavia i rischi dei videoterminali non sono direttamente correlati alla strumentazione tecnica in sé, ma specialmente al modo con cui il lavoratore si trova a doverla utilizzare. Tutti i disturbi possono essere prevenuti con comportamenti adeguati da parte dei lavoratori e adottando dei principi ergonomici nella progettazione della postazione lavorativa, come vediamo di seguito. QUALI SONO LE POSIZIONI CORRETTE? Testa: deve essere leggermente inclinata in avanti Braccia: tra braccio e avambraccio deve esserci un angolo di 90° Tronco: deve avere una posizione prossima a 90° rispetto alle cosce Avambracci: devono essere appoggiati sulla scrivania. Quindi è consigliabile spostare la tastiera a 10 cm dal bordo Gambe: devono trovarsi in condizioni di riposo; i piedi devono poggiare sul pavimento in modo che tra coscia e gamba vi sia un angolo di 90° COME DEVONO ESSERE LE COMPONENTI DI UNA POSTAZIONE? 1. Piano di lavoro Il piano di lavoro deve avere: superficie sufficientemente ampia per i materiali necessari e le attrezzature (video, tastiera, ecc.) e consentire un appoggio per gli avambracci davanti alla tastiera; profondità di 50-70 cm tenendo presente che schermi di grandi dimensioni richiedono tavoli di maggiore profondità; colore della superficie chiaro, non bianco, non riflettente; altezza fra 70 e 80 cm; uno spazio idoneo per il comodo alloggiamento e la movimentazione degli arti inferiori e per infilarvi il sedile. 2. Il sedile Il sedile ergonomico deve: essere di tipo girevole, saldo contro slittamento e rovesciamento, dotato di basamento stabile o a cinque punti di appoggio; disporre del piano e dello schienale regolabili in maniera indipendente al fine di assicurare un buon appoggio dei piedi e il sostegno della zona lombare; avere i bordi del piano smussati, in materiale non troppo cedevole, permeabile al vapore acqueo e pulibile; essere facilmente spostabile anche in rapporto al tipo di pavimento; qualora fosse necessario, essere dotato di un poggiapiedi separato, per far assumere una postura adeguata agli arti inferiori dell'operatore 3. Lo schermo Per essere adeguato, deve avere le seguenti caratteristiche: distanza dagli occhi: tra 50 e 70 cm essere orientabile e inclinabile, per potersi adeguare alle esigenze dell’utilizzatore avere un’immagine stabile, senza sfarfallamenti avere una superficie antiriflettente essere pulito garantire regolazione del contrasto 4. La postazione al VDT e l’ambiente Spesso vi sono problemi legati alla corretta illuminazione. Da evitare: riflessi diretti fonti illuminazione non schermate monitor posizionato con la finestra di fronte o alle spalle. Deve essere posizionato a 90° rispetto alla finestra scrivanie con superfici lucide o con colori estremi (bianco/nero) pareti dai colori riflettenti o troppo chiare o troppo scure rumore: a volte è necessario segregare le stampanti microclima: evitare le correnti d’aria e che l’aria sia troppo secca. E’ meglio non collocare la scrivania vicino a fonti radianti come i termosifoni. Sorveglianza sanitaria dei Videoterminalisti Sono sottoposti a sorveglianza sanitaria (visita oftalmologica) coloro che lavorano al computer, abitualmente, più di 20 ore alla settimana. La visita è eseguita a cura della Medicina del Lavoro con una frequenza stabilita dal legislatore: Ogni cinque anni fino ai 50 anni di età; Ogni due anni per gli over-50 e per chi ha limitazioni o prescrizioni. Aldilà dei controlli periodici, OGNI LAVORATORE può chiedere di essere sottoposto ad accertamenti sanitari qualora ritenga di avere dei disturbi legati all’attività lavorativa. Poiché il DIMEC ha un’organizzazione peculiare e specifica, non esclusivamente Universitaria ma anche di tipo clinico-assistenziale, si consiglia di interfacciarsi con l’addetto locale alla sicurezza che fa da raccordo con il servizio di Medicina del Lavoro