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numero di certificato N. 13149/05/S chetti ndo Fran o im a R ° di 1 condaria sta 52 Scuola se deo D’Ao e m A e V.l Anno scolastico 2010/2011 MAGGIO Sommario GIORNALE REALIZZATO COI FONDI DEL PON 2010-11 UN FLASH SULLE NOSTRE ATTIVITA’ Anche in quest’anno scolastico le iniziative didattiche previste hanno richiesto una partecipazione attiva dei Docenti ed il coinvolgimento di alunni e famiglie. Nell’ambito del Progetto Por “Tutti uguali tutti diversi”, in rete con le scuole del territorio e promosso dalla Regione Sicilia in collaborazione col Miur, sono state avviate, sin da Settembre, attività di recupero in orario curriculare ed extracurriculare, per prevenire la dispersione e garantire ilsuccesso formativo e scolastico degli studenti in difficoltà. L’adesione al Programma Operativo Nazionale (Pon) del Fondo Sociale Europeo, ha dato l’opportunità di realizzare attività extracurriculari rivolte agli alunni con l’obiettivo di LA FOTO VINCITRICE DEL CONCORSO E’ Di UMBERTO FALLETTA III i migliorare i livelli di conoscenza e favorire il successo scolastico differenziando lo offerte formative proporzionalmente alle esigenze di ciascuno. Con questo obiettivo sono stati realizzati i laboratori per il conseguimento della certificazione esterna di lingua inglese e francese, quelli di matematica, quelli d’italiano, di latino e del giornalino. Quattro alunni del laboratorio “Gareggiando con la matematica” (Riccardo Riina IF, Valentina Oliveti IIA, Paolo Casentino IIID, Edoardo Alaimo IIIF) hanno vinto la Finale Provinciale dei Giochi Matematici del Mediterraneo e parteciperanno alla fase regionale all’Università Kore di Enna. Gli alunni delle classi IIF e IIL, grazie al Piano Nazionale Qualità e Merito hanno potenziato, per il secondo anno, le loro abilità in matematica. Numerose sono state le adesioni ai laboratori di canottaggio, atletica, pallavolo, palla tamburello e a EDITORIALE 3 GITA AD USTICA 4 I NOSTRI PON 5-9 ATTUALITA’ 10 FACEBOOK 11 PROBLEMI GIOVANILI 1213 FREE HUGS 14 RUBRICHE Moda p.20-23 Libri p. 26-28 Musica p.29-33 Cinema p.34-37 Sport p. 38-42 Gita p.45 Cucina p. 46-49 Giochi p. 50 Test p. 51 Con l’Europa, investiamo nel vostro futuro CONTINUA DALLA PRIMA PAGINA palla tamburello e a quelli musicali di pianoforte e chitarra, che si sono conclusi con i consueti saggi finali al Cral del Banco di Sicilia e in palestra. E’ opportuno sottolineare che la nostra è una scuola che garantisce a tutti pari opportunità promuovendo e valorizzando i meriti di ciascuno, che mette al centro del sistema scolastico l’alunno quale protagonista delle proprie scelte e partecipe della sua crescita. Un complimento va a tutti gli alunni che continuano a riportare successi sia all’interno che all’esterno della Scuola, in particolare agli alunni del Laboratorio “Gareggiando con la matematica” ed alla redazione del giornale d’Istituto alla quale sarà consegnato a Chianciano, durante la cerimonia di assegnazione del Premio Nazionale “Giornalista per un giorno”, il Diploma di Gran Merito per la partecipazione al Progetto Repubblica@scuola. Colgo l’occasione per ringraziare gli alunni ed i Docenti della redazione che hanno realizzato il Franchettino e tutto il personale Docente e A.T.A. che collabora per il miglioramento continuo dell’Istituto. Il Dirigente Scolastico prof.ssa Isabella Vitrano Ecco le altre foto del concorso: 1 2 FOTO 1: MARTA MUSSOLIN 3 Pagina 2 2-3:CARLOTTA MANCUSO 4-5: FABRIZIO MILAZZO IL FRANCHETTINO Anche quest’anno scolastico sta per chiudersi e puntuale arriva il “Franchettino” con le sue pagine colorate e ricche. Sfogliando questo giornale avrete un’idea di come si “vive” alla Franchetti. Già dalle prime pagine si possono riconoscere i volti degli alunni che hanno frequentato le attività pomeridiane e che si sono distinti tra gare e lavori di gruppo. Il nostro giornalino è il frutto della creatività e della passione dimostrata degli alunni che hanno frequentato il Pon sul giornalino e che si sono calati perfettamente nel loro ruolo da redattori: c’è stato chi ha vestito i panni dell’intervistatore, chi si è trasformato in inviato ed ha seguito un concerto musicale raccontandone sensazioni e vibrazioni. Inoltre, quest’anno la redazione ha voluto dare più spazio allo sport e meno ai videogiochi: segno che qualcosa sta cambiando…forse i ragazzi hanno compreso come sia meglio trascorrere il loro tempo libero? Beh, più o meno perché i Social network continuano ad occupare un posto di primo piano nella loro vita sociale. Per festeggiare i cento- cinquanta anni dell’Unità d’Italia, poi, i ragazzi hanno ideato un concorso fotografico su questo tema. La foto che abbiamo inserito in prima pagina è proprio quella che è risultata la vincitrice. Sempre in tema di vittorie, inoltre, la nostra redazione poiché ha scritto numerosi articoli sul sito della Franchetti su Repubblica@scuola ha ricevuto ben due riconoscimenti: il primo è stato quello di vederne pubblicato uno (“Chi ha paura del diverso?” che trovate a pag.15) sulla bacheca nazionale di Repubblica; il secondo è stato quello di ricevere un Diploma di Gran merito da parte dell’Associazione Nazionale di giornalismo scolastico Alboscuole con l’invito a partecipare il prossimo anno alla premiazione a Chianciano. Infine, sono doverosi i ringraziamenti per la disponibilità del Dirigente Scolastico, per la collaborazione del tutor, il professore Giancarlo Calabrò e per l’impegno che hanno mostrato i ragazzi della redazione. Buona lettura! Prof.ssa Carla Nicolicchia 4 5 Anno scolastico 2010/2011 Pagina 3 DOVE ANDIAMO IL 5 MAGGIO? APPUNTAMENTO AD USTICA Giorno 5 maggio gli alunni che si sono distinti per l'ottimo rendimento scolastico durante il triennio, sono stati premiati dal comune di Palermo con una gita gratuita di un giorno nella riserva naturale orientata dell'isola di Ustica. Siamo partiti alle otto e mezza del mattino, dal porto di Paleremo, con le professoresse Salone e Fileccia e quando siamo arrivati a destinazione, abbiamo subito goduto di un bellissimo paesaggio: sole, aria limpida ed una leggera brezza. Dopo una breve sosta, la dottoressa Amelia Giordano, l’Ispettore Salvatore Tomasino e la signora Angela Corsale ci hanno accompagnato lungo il sentiero detto “del boschetto”, dove abbiamo ammirato le diverse specie di uccelli che, ogni primavera e autunno, trovano rifugio in questa oasi naturale durante i loro grandi spostamenti migratori dal Sud Africa al Nord Europa. Percorso un breve tratto, siamo arrivati alla stazione di inanellamento dell'avifauna, dove abbiamo assistito all’atto di registrazione e alla liberazione di cinque uccelli, tra questi, un gruccione, l’uccello arcobaleno, che è stato adottato dalla nostra scuola. Dopo aver appreso il metodo con cui gli uccelli vengono registrati e inanellati ed i criteri con i quali si valutano per la registrazione, siamo tornati in piazza dove abbiamo mangiato e scherzato insieme. Poi, siamo andati a visitare la chiesa e a fare un po' di shopping. Lungo la strada che riportava al mare, abbiamo incontrato il proprietario di un minibus che, per la modica somma di due euro, ci ha portato in giro per Ustica. Il viaggio di ritorno è stato bellissimo, ma anche molto triste: questo, infatti, è il nostro ultimo anno insieme. Così ci siamo ripromessi di tornare ad Ustica da grandi, per ritrovarci insieme e ricordare questo splendido giorno della nostra vita. Marta Mussolin III F Pagina 4 IL FRANCHETTINO CHE BELLE STORIE ! Il laboratorio “Storie infinite e racconti finiti…imparare a raccontare”, coordinato dalla professoressa D’Annibale e dal tutor la professoressa Cinà, è stato molto interessante. Grazie ad esso, infatti, abbiamo conosciuto i ragazzi delle altre classi, abbiamo imparato molte cose su come elaborare un testo di qualunque tipo e poi, ci siamo divertiti molto, grazie alla simpatia delle professoresse. C’è stata anche un po’ di competizione, poiché venivano svolte gare di bravura ed era assegnato un punto ad ogni squadra, alla fine di ogni incontro. Il primo giorno è stata fatta un’accoglienza deliziosa con caramelle e cioccolatini. Il tempo è trascorso velocemente, anche se gli incontri erano pomeridiani e il gruppo di ragazzi era assai numeroso. Abbiamo partecipato in tanti, proprio perché gli argomenti trattati e, soprattutto, le modalità in cui si sono svolti gli incontri, sono state accattivanti. Quindi, possiamo dire con certezza che la partecipazione a questo PON è stata una bella esperienza, resa migliore anche grazie alla professionalità delle insegnanti. Caterina Barbaro II i e Irene Cavasio II i Alla Franchetti si studia sempre...anche i prof tornano sui banchi di scuola... Gli alunni della scuola media Franchetti, quest’anno, hanno frequentato diversi Pon: di matematica, di tecnologia, di latino, di italiano, ma anche i loro insegnanti sono tornati sui banchi di scuola. Hanno infatti partecipato al Pon “Didattica disciplinare in classe con la lim” tenuto dall’illustrissimo professore Di Sparti e coadiuvato dalla professoressa Carmela Dell’Aria. Tutti hanno partecipato con interesse e si sono mostrati contenti di poter utilizzare con destrezza le lim di cui è dotata la scuola. Anno scolastico 2010/2011 L’impegno è stato costante e la classe è stata partecipe e vivace. A fine corso, ogni partecipante ha prodotto un ipertesto sulla propria disciplina, in previsione di poterla utilizzare in classe con i propri alunni. Il lavoro svolto, è stato valutato dal docente: tutti i corsisti hanno atteso con trepidazione il loro voto che in conclusione è stata positivo per tutti. Professoressa Mariapia Barreca Pagina 5 Giornalisti in erba E’ grazie ad un Pon che abbiamo imparato a realizzare il nostro giornalino d’istituto: “Il Franchettino”. Il corso è stato tenuto dall’esperto, la professoressa Carla Nicolicchia e dal tutor, il professore Giancarlo Calabrò. Abbiamo imparato come si costruisce un giornale e come nasce un articolo. Inoltre, abbiamo creato una redazione vera e propria: la docente, infatti, ha distribuito a noi “redattori” i vari ruoli di capiservizio e ci siamo cimentati nella stesura dei “pezzi”. Oltre a scrivere per “Il Franchettino”, abbiamo anche imparato ad inserire i nostri contributi o commenti attinenti ai temi proposti dal sito “Repubblica@Scuola”, sul sito della Repubblica. Infine, abbiamo deciso di orga- nizzare un concorso fotografico aperto alle terze sul tema “I 150 anni dell’unita d’Italia: tutto in uno scatto”. Gli scatti sono stati esaminati da una commissione composta da alcuni professori della nostra scuola, che ha decretato il vincitore che è stato pubblicato nella nostra prima pagina. Martina Ciccarone e Federica Sabato III i We love matematica Quest’anno io ed altri compagni abbiamo deciso di approfondire le nostre conoscenze sulle funzioni e sulle relazioni affrontando questo corso. Le nostre insegnanti sono le professoresse Dieli e Mannarano. Insieme a loro guardiamo delle video lezioni, le commentiamo e usiamo programmi specifici per fare grafici ed utilizziamo la Lim. Alla fine del corso saremo in grado di conoscere quali grandezze fisiche si possono rappresentare sul piano cartesiano ; di distinguere le equazioni della retta, dell’iperbole e della parabola, il concetto di insieme e tanto altro ancora. Aurora Cordaro III D Pagina 6 IL FRANCHETTINO Français mon amour “J’appris…je m’amuse” è il pon di francese che riunisce alcuni alunni delle classi seconde e terze della scuola R. Franchetti. Morgane Carre è la coordinatrice ed è madrelingua francese, mentre la tutor è la professoressa Rosalinda Graffeo. Durante il corso abbiamo approfondito lo studio del francese anche utilizzando il laboratorio scientifico e l’aula linguistica. Durante il corso ci siamo esercitati con prove d’ascolto, piccoli monologhi e giochi di ruolo per facilitare il superamento dell’esame finale. Elisa Costanzo III F Laboratorio sul disegno tecnico Anche quest'anno la nostra scuola ci ha offerto un Pon sull'uso del disegno nella tecnologia aperto alle classi terze. Il laboratorio è stato tenuto dal professore Traficante con il supporto del professore Mazzola. I due docenti ci hanno insegnato molto riguardo l’uso degli strumenti, le tecniche per disegnare, l’attenzione da prestare durante le spiegazioni ecc…. Durante gli incontri, svoltisi nel pomeriggio, non abbiamo solo imparato e fatto nuove esperienze, ma siamo anche riusciti a divertirci disegnando. Il laboratorio è stato particolarmente utile per chi da grande vuole diventare geometra, ingegnere o architetto. Alberto Maggio III B Anno scolastico 2010/2011 Impariamo l’inglese a scuola Speaking to Europe is the name of the PON project we are attending this year. We are 26 and every Tuesday from 14.30 till 17.00 we meet to improve our English. Our teacher is Mr. Moggridge. He is very nice. During the lesson he asks questions and we answer in English and do a lot of exercises. We create dialogues, learn new vocabulary and watch English videos. We often begin or finish the lesson with games and this is very funny. Our tutor is Mrs Meschisi. She helps us when we have some difficulties. She translates some English words we don’t know and give us advices to complete the exercises. We think that the course is very interesting and useful. It’s a new experience and it can help us in the future because the English language is the first language spoken all over the world. At the end of the course, we will take an exam to have the Trinity certification. We all hope to pass the exam. Elisa Costanzo III F Pagina 7 Verba volant, scripta manent Come ogni anno scolastico, la nostra scuola, la “Raimondo Franchetti” ci ha dato l’opportunità di approfondire i nostri studi attraverso PON pomeridiani, con l’ausilio di ottimi insegnanti. Ogni giovedì pomeriggio si è svolto il PON di latino, ovvero “Latinando”, coordinato dalla Professoressa Cinzia Citarrella e dalla tutor, la professoressa Silvia Augugliaro. Durante le ore del corso, abbiamo imparato il latino attraverso il materiale fornito dalle insegnanti e dalla scuola stessa. Insieme con i compagni del corso abbiamo letto, tradotto e appreso le prime nozioni della lingua, che approfondiremo poi al Liceo. Il corso si concluderà alla fine del mese di Maggio, con una verifica scritta e con il rilascio di un attestato di frequenza. Martina Richichi, III A Pon Logicamente connessi Il nostro Pon si intitola Logicamente connessi ed è realizzato dai professori Cangiamila e Accardi. Lo scopo del corso è quello di migliorare il nostro bagaglio lessicale e grammaticale. Tutto questo si fa giocando attraverso l’uso della L.I.M. e con un gioco da tavolo, chiamato “Chi è l’asso?” che ci permette di diventare “assi “ nelle varie categorie grammaticali. Il gioco si svolge con delle carte in cui sono presenti dei quesiti e dei quiz divertenti: è una sorta di “gioco dell’oca” grammaticale. Grazie a questo laboratorio pomeridiano si può ottenere un notevole miglioramento in grammatica. Federica Madonna e Lucia Cottone II E Pagina 8 IL FRANCHETTINO La Franchetti è prima ai Giochi matematici del Mediterraneo La mattina del 21 aprile si sono svolte al Pala Uditore le Premiazioni delle Finali Provinciali dei Giochi matematici del Mediterraneo 2011 proposte dall’Accademia Italina per la Promozione della Matematica. Erano presenti tutti gli studenti della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado della provincia di Palermo che si erano classificati per la Finale provinciale. Noi, Edoardo Alaimo, Paolo Cosentino, Valentina Oliveri e Riccardo Riina abbiamo guadagnato l’opportunità di continuare la nostra avventura presso l’Università Kore di Enna per la Finale Regionale gareggiando con tutti gli altri finalisti. I tanti compagni presenti, anche se non si sono classificati per partecipare alle Nella foto (da sinistra): Paolo regionali di Enna, hanno comunque raggiunto ottime posizioni. Durante la premiazione, eravamo molto tesi e ci tenevamo per Cosentino (III D), Edoardo Alaimo ( III F) e Riccardo Rii- mano aspettando di sentire pronunciare solo il nostro nome per gioirne, specialmente dopo aver saputo che noi, Edoardo e Paona (classificato quarto di I F) lo, c’eravamo classificati al primo e terzo posto. E’ difficile definire l’emozione che abbiamo provato!! Questi ottimi risultati sono stati ottenuti anche grazie all’aiuto delle professoresse Fileccia e Barreca che ci hanno seguito durante tutto il percorso del laboratorio PON “Gareggiando con la matematica” e con il loro prezioso aiuto, ci hanno aiutato ad affrontare i difficilissimi quesiti che ci attendevano. Un grazie va anche a tutta la scuola ed in particolare alla Preside che sempre ci incoraggia Edoardo Alaimo III F e Paolo Cosentino III D “Matematical…mente”: si gioca con i numeri e con le figure Anno scolastico 2010/2011 E’ stato bello frequentare il corso tenuto dalle professoresse: Antonina Salone e Carmela Cuffaro. Il corso è cominciato circa due mesi fa ed è stato davvero interessante e formativo. Gli incontri sono avvenuti sempre di mercoledì, in aula scientifica. Di volta in volta, ci siamo entusiasmati sempre di più perché abbiamo studiato la matematica da un’altra prospettiva e soffermandoci su nuovi particolari. Ne abbiamo approfondito lo studio, abbiamo svolto esercizi, fatto giochi e ci siamo cimentati in tanti test INVALSI. Ci siamo serviti della lavagna interattiva e questo ci ha dato l’opportunità di imparare ad usare strumenti come la lim per la geometria. Inoltre è stato anche un modo alternativo per socializzare e fare nuove amicizie. Durante l’ultimo incontro, inoltre, abbiamo realizzato anche dei cartelloni. Consigliamo agli altri alunni di partecipare l’anno prossimo ad un corso come questo, perché è stato molto istruttivo. Gli alunni di I Pagina 9 Un giornale a misura di bambino Il telegiornale non è un grande amico dei ragazzi. E’ spesso giudicato noioso ed evitato, durante lo zapping giornaliero. E’ inoltre provato che i bambini di età inferiore ai 14 anni non guardano né telegiornali, né leggono i giornali. Il motivo? Non ne riescono a comprendere il linguaggio, oppure le immagini di cronaca nera o di guerra sono troppo forti. Di conseguenza, il TG diventa un “nemico”. In realtà, si sa che tra i 7 ed i 12 anni, i bambini hanno in comune l’immensa curiosità di scoprire il mondo, sapere cosa succede e soprattutto capirne il motivo. Dunque, una sbirciatina ogni tanto al giornale del giorno o al TG, si dovrebbe dare. Hanno pensato di venirci incontro due giornalisti Carlo Piano e Serena Coppetti, che hanno creato online un quotidiano a misura di ragazzo, all’indirizzo www.ilmioprimoquotidiano.it. Basta collegarsi al sito per soddisfare il nostro desiderio di aggiornamento e saziare ogni curiosità. Il linguaggio adottato negli articoli è semplice e comprensibile per i pargoli di tutte le età. Le varie sezioni del giornale online trattano i più svariati argomenti come: attualità, libri, musica, natura, salute, scienza, scuola e così via. Sono banditi la cronaca nera ed il gossip. Inoltre, basta digitare sulla barra di ricerca la propria domanda ed immediatamente il sito “risponderà” con diversi link che riportano ad articoli che riguardano ciò che può interessarci. Infine, per i piccoli che non si accontentano solo di leggere gli articoli, Il Mio Primo Quotidiano dà spazio anche ai novelli redattori che hanno il desiderio di produrre dei pezzi: mediante posta elettronica si possono inviare gli articoli che saranno successivamente pubblicati sul sito. C’è anche uno spazio dedicato ai sondaggi, alle barzellette. Rosalinda Accardi II i Un Telegiornale a misura di ragazzi I Telegiornali sono diventati ridicoli: si parla solo del “caso Berlusconi”. Inoltre, la maggior parte delle notizie è dedicata sempre al resoconto di continue tragedie: terremoti e catastrofi. È giusto parlarne, ma si dovrebbe dare spazio anche ad altri argomenti: a notizie più allegre ed a barzellette divertenti. Al giorno d’oggi, c’è bisogno di sorridere e non di deprimersi sempre di più. Vedere in televisione solo immagini relative a catastrofi e morti, non è affatto piacevole. Le presentatrici del Tg dovrebbero lasciarsi andare a qualche battuta o magari perdere la loro espressione da funerale e sostituirla con una più allegra. Io non seguo molto il Tg, perché mi fa stare male. È giusto informarci su quello che accadde, ma dovrebbero farlo in modo diverso. Pagina 10 Nell’ultimo anno, infatti, i telegiornali hanno registrato un calo di ascolti del sette per cento. E’ possibile che il motivo sia il seguente? La gente non ne può più di ascoltare sempre certe notizie. Oppure la spiegazione è un’altra: le persone preferiscono informarsi in modo differente ed evitano di accendere il televisore perché trovano più interessante leggere le notizie sul computer. Marta Pitti III G IL FRANCHETTINO Facebook: pro e contro di un fenomeno Un fenomeno molto sviluppato negli ultimi tempi è quello di scrivere e discutere tra amici sui “Social Network”: sulla “Rete Sociale”, una rete accessibile a tutti. Fino a qualche tempo fa, questi siti erano utilizzati dai ragazzi maggiorenni e vietati alle persone sotto i 18 anni, ma col passare del tempo sono diventati accessibili anche ai ragazzini. Uno tra i primi social Network ad essere conosciuto è stato il famoso “Windows Live Messenger”. In questo sito le persone potevano “chattare” e vedersi con una piccola telecamera così, anche se vivevano in paesi diversi, si potevano vedere. Inoltre, a questo si sono aggiunti anche alcuni giochi e delle “Emoticons” per rendere la chat più divertente. Da qualche anno questo social è stato sorpassato da Facebook. La parola letteralmente si può tradurre con “Faccia da libro” anche perché in questo social la persona che crea un suo account, ha pure la possibilità di aggiungere nel profilo una sua foto e le informazioni di base. Se oggi si chiede in giro, sicuramente il 96 per cento dei teenager risponderà che conosce e fa parte del mondo di Facebook. Di conseguenza è cambiato anche il modo di conoscere qualcuno, perché non si chiede più come prima il numero di cellulare, ma si chiede: “Ci sei su Facebook?”. Oggi, nel 2011, possiamo notare che non si può più stare tranquilli nei social. Molte persone creano dei “Fake” (Termine inglese che significa Falso); con questi profili si falsifica il proprio nome scrivendo quello di un vip e si finge di essere lui. Con questo piccolo atto già si può commettere un crimine: il furto d’identità. Un altro rischio connesso a questi social è la possibilità di essere adescati da persone con cattive intenzioni o addirittura da pedofili. Questi social stanno anche incidendo sullo studio. Questo accade perché molti ragazzi che entrano su Facebook dopo aver chiesto il permesso ai genitori di stare connessi solo per pochi minuti, invece alla fine succede che stanno su quel sito per quasi tutto il giorno. Abbiamo anche letto su un giornale che alcune persone sono talmente patite di questo social network da non poterne più fare a meno… nemmeno dopo la loro morte! C’è, infatti, la possibilità di creare un proprio avatar, per continuare anche dopo la morte a restare in contatto i propri amici. I Social sono utili per parlare con persone lontane o con i compagni di scuola, ma non si devono usare per chattare con persone sconosciute. Carlotta Mancuso III G Si nasce o si diventa? Gli adolescenti passano più tempo davanti al computer da quando nel 2004 Mark Zuckerberg ha fondato un social network: Facebook. Dal 2006 pure chi ha più di 13 anni può iscriversi per: rimanere in contatto; conoscere nuove persone; chattare e scambiare messaggi ; pubblicare link, cioè collegamenti alle pagine di Facebook; o commentare gli stati e le foto Anno scolastico 2010/2011 degli altri. Mark Zuckerberg fa spesso degli aggiornamenti sulla grafica e sul contenuto: da poco ha cambiato il suono del messaggio. Molti non sanno che passare troppe ore su Facebook può fare male: si potrebbero avere rischi per lo sviluppo mentale degli adolescenti. A volte, la colpa è dei genitori che lasciano troppo tempo i figli davanti al computer. Da un po’ di tempo anche i bambini minori di 13 anni sono iscritti su Facebook, ma loro dovrebbero pensare a divertirsi e giocare. Anche noi dovremmo imparare a farne a meno, ma siamo diventati tutti “Feisbukkiani”. Federica Sabato e Francesca Mineo III i e III L Pagina 11 La violenza a scuola ha un nome: bullismo Un problema di scottante attualità che interessa molte scuole è il bullismo. La domanda che ci siamo posti è la seguente: oggi, quanti giovani si sentono fieri di essere dei bravi ragazzi? Sono davvero pochi. Oggi, infatti, si dà maggiore risalto ed importanza a chi veste i panni del ragazzo duro ed insensibile perché in questo modo può essere accettato dagli altri. I bulli sono quelli che picchiano i loro coetanei più deboli, quelli che, come se non bastasse, riprendono tutto con il cellulare per condividere le loro gesta su Youtube e rendere ridicoli quelli che subiscono in silenzio. Bisognerebbe però cercare anche quali siano le cause o le motivazioni che spingono il bullo ad assumere questi comportamenti Pagina 12 scorretti. Può capitare, infatti, che non sempre a questi ragazzi piaccia fare i bulli, ma questi loro comportamenti nascano dalla loro incapacità di saper affrontare dei problemi familiari; spesso i bulli prima di essere tali sono stati vittime, hanno subito violenze e di conseguenza decidono di riversare la loro rabbia sugli altri. Questi ragazzi non causano alle loro vittime solo danni fisici, ma anche quelli morali. Per esempio, ci sono ragazzi che si trovano costretti a cambiare scuola, che iniziano a soffrire di instabilità psicologica oppure che, nei casi più gravi, decidono di ricorrere al suicidio. L’errore più grande che le vittime possono commettere è quello di stare in silenzio, di scegliere di non raccontare nulla di quanto è successo loro, per pau- ra delle possibili reazioni dei bulli. Il bullismo non provoca danni soltanto alle vittime, ma anche a chi lo esercita. Nella maggior parte dei casi i bulli cominciano ad essere evitati da tutti oppure possono restare invischiati nel “circolo vizioso” della droga che provoca gravidanni fisici, la dipendenza o addirittura la morte. Infine, se pensiamo al percorso di vita dei bulli e li immaginiamo già adulti e ribelli che sicuramente non saranno in grado di rispettare le leggi perché hanno trascorso la vita senza seguire alcuna regola. Per tutti questi motivi, i bulli devono essere fermati in tempo. Federica Sabato III i IL FRANCHETTINO Che cos’è l’anoressia? Uno dei problemi che affligge gli adolescenti, soprattutto le ragazze è l’anoressia. Essa è una malattia che si verifica con disturbi alimentari che portano, ad una magrezza patologica e, talvolta, alla morte. Si tratta di una malattia complessa e ancora misteriosa, perché non se ne sono ancora scoperte le cause. Oggi le ragazze tendono a voler dimagrire per sentirsi più belle ed avere maggiore autostima: questo potrebbe essere una delle tante cause. Perché la società mette in mostra solo ragazze molto magre e non le oversize? Sfogliando le riviste di moda, si nota che tutte le modelle sono anoressiche. In molti forse ricordano i provocatori scatti- choc del fotografo Oliviero Toscani che ritraevano, nel 2007, una modella anoressica francese, il cui corpo era ormai reso inguardabile a causa del digiuno prolungato. Questo dimostra che l'attuale canone di bellezza femminile diffuso nel mondo della moda si basa sulla estrema magrezza delle modelle. Esistono diverse testimonianze sull’argomento. Noi abbiamo letto quella di Elisabetta, una ragazza di ventidue anni, che ha capito cosa sia l’anoressia sulla propria pelle. Lei ha scritto: “Parlare di anoressia non è facile. Spesso anche solo citare questa parola provoca indifferenza da parte di chi la sente. Sono stati gli anni più bui e tristi della mia vita. Non ridevo più, non Si tratta di uscivo più, non una volevo più vivere. malattia Adesso sono gua- complessa e rita e ho tanta vo- misteriosa glia di divertirmi e fare nuove amicizie”. Allora possiamo dire che probabilmente alla radice dell’anoressia ci sia una mancanza di affetto e di scarsa considerazione di sé. Forse per questo motivo gli anoressici scelgono di “esprimersi” attraverso questi atteggiamenti autolesionistici. Federica Sabato e Martina Ciccarone III i Quando si diventa grandi? Durante l’adolescenza attraversiamo molti cambiamenti fisici e psicologici. La pubertà è un periodo difficile perché ci si sente a metà strada: non siamo più bambini, ma neppure adulti. A volte ci può sembrare che gli adulti vogliano organizzare la nostra vita. Ciò provoca in noi la ribellione. L’unico problema, se così si può definire, è comunicare con gli adulti che giudicano il nostro modo di pensare sbagliato e superficiale. Ci trattano come se ancora fossimo dei bambini. Noi viviamo in un mondo tutto nostro: per noi conta l’essere accettati dagli amici per non restare mai soli. E’ un’età bellissima perché nascono i primi amori e le amicizie, ma cambiamo continuamente umore. Forse l’infanzia era più semplice e bella e per questo ci piacerebbe tornare tutti bambini ! Federica Sabato e Francesca Mineo III i e III L Anno scolastico 2010/2011 Pagina 13 Scusa, ma ti posso abbracciare? Free hugs è un’iniziativa proposta dall’australiano Juan Mann per creare un mondo più unito. Che cosa vuol dire? Significa regalare abbracci gratis alla gente in luoghi pubblici (piazze, centri commerciali, gallerie…), senza alcun motivo politico o sociale, ma solo per trasmettere gioia alla vite di un individuo qualsiasi. Nonostante l’intento semplice e senza pretese, l’ini- Io: “Ciao Juan, sono un redattore del Franchettino, un giornalino scolastico e vorrei farti qualche domanda per capire come ti è venuta in mente questa iniziativa”. Juan: “Salve, sono felice di rispondere alle tue richieste, anche perché mi è giunta voce che il mio pensiero si sia sparso per il mondo. Ovviamente, ne sono contento. Beh, la mia opera ha il puro scopo di unire le persone che spesso vanno sempre di Pagina 14 ziativa ideata da Juan fu presto contestata. La polizia australiana, infatti, interpretò l’opera di Mann in maniera sbagliata, al tal punto da fare una legge contro di essa. “L’uomo abbracci” però non si arrese molto facilmente: raccolse diecimila firme riuscendo a reprimere la legge imposta dallo stato e quindi riammettendo quel piccolo gesto che per lui contava molto. Juan però è stato solo l’inventore di questo fenomeno che in poco tempo ha iniziato ad imperversare in tutto il mondo. Anche l’Italia è stata teatro dei liberi abbracci. Molti, infatti, sono i video proposti da tutte le città italiane che cercano di mettere in atto la proposta ideata da fretta e non riescono a fermarsi a riflettere. Mi rivolgo a coloro i quali stanno buttando la propria vita perché la dedicano solo al lavoro. Forse la mia non sarà una grande idea, ma sono del parere che questi abbracci possano spingere la gente a riflettere perché non esiste solo il lavoro. Ci sono anche gli amici e la famiglia a cui dedicare più tempo”. Io: “Pensi che la tua idea possa Mann per un mondo più unito. Il progetto però non è ancora stato applicato anche nella mia città, Palermo. Molte volte ho tentato di proporre ai miei amici il Free Hugs senza però riuscire a convincerli, solo perché si vergognano! Il motivo reale è che non ci si rende conto del vero significato del “regalo abbracci”: l’intento è semplice perché significa fermarsi a riflettere sul nostro mondo diviso. Poiché l’argomento mi interessa molto, ho immaginato di poter intervistare il “padre” della Free Hugs: L’uomo abbracci. Fabrizio Milazzo III C cambiare qualcosa”? Juan: “Credo di sì… Forse non sarà una grande cosa, ma noi con i nostri abbracci diamo lo spunto per far riflettere e poi tocca alla gente decidere se crederci o meno”. Io: “Okay. Grazie per la tua disponibilità Juan”! Juan: “Figurati! E’ stato un vero piacere parlare con te”. Fabrizio Milazzo III C IL FRANCHETTINO Attenti al numero 11!! Facendo alcune ricerche ci siamo accorte di una data che si ripete più volte cioè l’undici. Molte persone credono che sia solo una coincidenza, ma forse non è realmente così… Un fatto accaduto recentemente è quello del terremoto devastante successo in Giappone l’undici febbraio 2011, seguito da uno tsunami e dal conseguente scoppio di una centrale nucleare. Cercando sul web si trovano molte notizie riguardanti questo numero. Per esempio, si dice che l’11 maggio del 2011 ci sarà un rovinante terremoto a Roma, che dovrebbe distruggere l’intera città; ma per confermare questa ipotesi non ci resta che attendere. L’11 gennaio del 2003 un terremoto di grado 5.2 ha colpito l’Iran. La scossa è arrivata anche in Indonesia, ma fortunatamente ci sono stati solo undici feriti… ed ecco che il numero ricompare. Di avvenimenti riguardanti l’11 ce ne sono di più noti, come quello dell’attentato alle torri gemelle, avvenuto l’11 settembre del 2001 a New York. Dietro questo sconvolgente evento si cela un’altra impressionante verità o storia legata all’undici. Per esempio, New York City (la città colpita dall’attentato) è composta da 11 lettere e Afghanistan (la città da dove è partito il terrorista) ha anch’essa 11 lettere. E ancora, la tragedia è accaduta l’11 Settembre o meglio l’undici, nove ovvero: 9+1+1=11. E poi l’11 Settembre è il giorno 254esimo del calendario: se sommiamo i singoli numeri abbiamo che 2+5+4=11. Queste sono solo coincidenze? Non tutti credono che si tratti di semplici e casuali fatalità. Voi cosa ne pensate? Francesca Mineo III L e Federica Sabato III i Ragazze, non fate scelte affrettate! Farsi guidare dal cervello o dal cuore? Molte ragazze si pongono questa domanda e si trovano davanti ad un bivio: essere istintive o riflessive? Alcune preferiscono pensare prima di fare delle scelte importanti, ma altre le fanno perché si sentono adulte, capaci di poter scegliere senza nessun aiuto o consiglio da qualcuno con più esperienza di loro. Può capitare alle ragazze che hanno fretta, di ritrovarsi incinte e di restare sole. Per delle scelte così sbagliate capita anche che le ragazze vengano spesso ripudiate dai genitori e ignorate dai vecchi amici. Insomma, prima di essere adulAnno scolastico 2010/2011 te, queste si ritrovano spesso non lo è affatto. troppo occupate per andare a scuola o per trovarsi un lavoro e, senza l’aiuto dei genitori, so- Marta Mussolin III F e Roberta no costrette a chiedere l’elemo- Trafficante III C sina per affittare uno squallido appartamento di periferia che cade a pezzi. Ecco a cosa può portare una semplice scelta sbagliata. Ragazze, non fatevi ingannare da false promesse di popolarità, abbiate la forza di aspettare il momento giusto, quello in cui sarete pronte! Riflettete prima di fare delle scelte e non lasciatevi trasformare nello stereotipo della ragazza che vuole a tutti i costi fare la grande, anche se ancora Pagina 15 Il Giappone trema Venerdì 11 Marzo, verso le ore 15, un violento terremoto di magnitudo 8,9 sulla scala Richter ha colpito il Nord Est del Giappone, provocando uno tsunami sulla costa orientale del Paese. E’ stato uno dei terremoti più potenti mai avvertiti fino ad ora nel mondo intero ed ha creato danni impressionanti in Giappone, paese abituato a far fronte al pericolo sismico. Il bilancio definitivo dei morti potrebbe arrivare fino ai ventimila nella sola provincia di Miyagi. Google ha messo a punto un utilissimo sistema di ricerca: Il “Japan Personal Finder” per aiutare le ricerche delle persone che si erano in Giappone al momento del terremoto. Chiunque può scrivere un messaggio e descrivere la persona che sta cercando. Una conseguenza del terremoto e dello tsunami è stata l’esplosione della centrale nucleare di Fukushima che ha fatto ripiombare il Giappone nell’incubo di contaminazione atomica. A causa dell’incidente che ha interessato il reattore numero uno della centrale, è morto un tecnico e undici persone sono rimaste ferite. Le autorità giapponesi hanno lanciato l’allarme, ordinando l’evacuazione della popolazione residente nella zona del disastro. Sebbene risulti che il limite legale di radioattività sia stato oltrepassato nell’a- rea di esplosione a circa 250 km da Tokyo, la Tecpo, la società che gestisce gli impianti ha detto che non vi è pericolo.Gli addetti alla centrale nucleare di Fukushima stanno lavorando per eliminare i “rischi nucleari”. Sulla questione, il 21 Marzo, è intervenuto il portavoce del governo, Yukio Edano: “La situazione dei reattori sta migliorando – ha affermato - ma valutando l’accaduto con oggettività, credo che Fukushima 1 non potrà più essere messa in funzione”. Valerio Cracchiolo e Andrea Guida III E Il giorno dopo la dittatura Dalla Spagna di Franco al Congo di Mobutu Sese Seko, dall’Iraq di Saddam Houssein alla Romania di Ceausescu, dalla Serbia di Milosevic al Cile di Pinochet fino alle recenti Tunisia, Egitto e Libia. Sono paesi che si sono liberati dalla dittatura. Ma il giorno dopo aver rovesciato il governo, cosa è successo? In Spagna, Francisco Franco ha lasciato il potere dopo 36 Pa anni di regime, solo dopo la morte e dopo aver ucciso più di 50 mila persone. Oggi, nonostante le tensioni nei Paesi Baschi, la Spagna ha istituzioni solide. Nello Zaire (Congo), Mobutu Sese Seko ha governato per 31 anni (1965-1997). Nel ‘86 il suo regime di rapina e corruzione (detto cleptocrazia) condusse lo Zaire ad una grave crisi economica. Consapevole del crescente malcontento popolare e della caduta dei suoi sostenitori storici nell'est Europa, nel ’90 Mobutu accetta la pre- senza di un Parlamento multipartitico al proprio fianco. Forze ribelli ruandesi e ugandesi si coalizzarono sotto il comando di Lauret-Désiré Kabila nel 1996 e decisero di attaccare. Nel ’97 Kabila si autoproclamò presidente e Mobutu fuggì in Marocco, dove morì lasciando il suo paese al collasso. Oggi, la povertà del Congo è tra le più gravi al mondo e le guerre continue fanno 45 mila morti ogni mese. Valerio Cracchiolo III E IL FRANCHETTINO Libero...di nome e di fatto Si sa che l’Italia è conosciuta nel mondo come il paese dei buongustai, e dove il patrimonio artistico, culturale e monumentale è a dir poco meraviglioso. Purtroppo siamo conosciuti anche per i lati negativi dell’Italia: la mafia, ovvero una società criminale organizzata, che ricicla e produce denaro sporco. Questo termine nasce in Sicilia come Cosa Nostra e offre una pessima immagine della nostra isola. Se si guarda bene, però, la nostra Sicilia ha anche un lato positivo: gli uomini che hanno avuto il coraggio, la tenacia, la forza di combattere per cercare di annientare Cosa Nostra. Tra questi: Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Libero Grassi e tanti altri. In particolare, Libero Grassi ha deciso di combattere seriamente la mafia quando, dopo aver aperto un’impresa commerciale tessile, inizia ad essere ricattato e minacciato dalla mafia. Libero si oppone e pubblica una lettera al Giornale di Sicilia, che poi slitterà sulle pagine del Corriere della Sera. Questa lettera diventerà la sua condanna a morte perché verrà ucciso il 29 Agosto del 1991. La sua morte è annunciata in tutta Italia e la sua figura viene onorata da tutti. La Sicilia, soprattutto, non lo ha mai dimenticato ed ha continuato la battaglia contro la mafia promuovendo ad esempio concorsi e campagne di sensibilizzazione come il “Premio Libero Grassi 2011”. Io ho partecipato nella categoria “La miglior lettera al caro estortore” ed ho scritto: “Nazione debole + Pizzo = società sottosviluppata; invece Nazione de- bole – Pizzo = società rafforzata”. Infine, ho scelto di concludere la lettera utilizzando il siciliano per essere compresa più facilmente dal mio destinatario: “Ricordi bene, signor estortore che la sua mafia ha le ore contate. Non è una minaccia, ma una promessa. Le forze dell’ordine vi stanno decimando, ormai mancate pochi all’appello e Cosa Nostra verrà annientata per sempre. Veda di riflettere bene signor estortore perché credo che lei e i suoi cumpari un sìate esperti comu tutti s’aspettassero! Veda d’arruspigghiarisi prima ca sia truppu taiddi pì ‘llei! Baciamuce i manu”. Rosalinda Accardi II i “Caro estortore, volevo avvertire il nostro ignoto estortore di risparmiare le telefonate dal tono minaccioso e le spese per l’acquisto di micce, bombe e proiettili, in quanto non siamo disponibili a dare contributi e ci siamo messi sotto la protezione della polizia”. (Libero Grassi) Anno scolastico 2010/2011 Pagina 17 Vedere il mondo da dietro un ciuffo di capelli Se ci guardiamo intorno vediamo giovani molto diversi tra loro. Per esempio, il modo di vestire varia a seconda della “sottocultura” di cui fanno parte. Le nuove generazioni frequentano persone con idee, pensieri e gusti simili ai propri. Un gruppo particolare sono gli “Emo”: quelli che hanno uno stile misterioso e difficile da interpretare.Sono persone spesso riservate e schive. Persino il giornale americano New York Times ha difficoltà ad etichettare questo gruppo nato tra gli Stati Uniti e l’Inghilterra, durante gli anni ‘80. Ci sono dubbi riguardo la nascita del termine “Emo”, ma il più accreditato è che questo vocabolo sia l’abbreviazione della parola inglese “Emoction”:“Emozione”. Il carattere degli “Emo” è generalmente riservato e soprattutto sensibile, poiché ogni emozione Pagina 18 ha un profondo effetto su di loro. Quello che salta subito all’occhio quando si guardano gli “Emo” è il modo di vestire: abiti dai colori scuri, molto appariscenti, accessori con borchie e capigliatura cotonata e corredata da “extention” colorate. Il beaty-case delle ragazze contiene principalmente trucchi dai colori scuri e tenebrosi: il più comune è il nero, usato come ombretto per gli occhi. Infine, un particolare che accomuna ragazze e ragazzi Emo sono i piercing. Il carattere, il modo di vivere e di comportarsi degli Emo viene giudicato dalle altre persone come apatico, stralunato, schivo e soprattutto “strano”. In realtà, però quando sono all’interno del proprio gruppo di amici, gli Emo si trasformano radicalmente in ragazzi con tanta voglia di divertirsi e diventano capaci di strappare un sorriso a chiunque. Sono state create della pagine su Facebook che istigano alla violenza, al razzismo contro questa sottocultura definita inutile e diseducativa. Inoltre, nella città di Torino, sono stati anche trovati dei graffiti sui muri dei palazzi contro gli Emo. Rosalinda Accardi II i IL FRANCHETTINO Chi ha paura del diverso? Si dice che ai giorni nostri nessuno venga più discriminato, ma non è vero. Se una cosa è diversa tendiamo ad avere paura, invece di dimostrarci accoglienti e generosi, assumiamo comportamenti che finiscono per ferire chi è diverso: lo evitiamo, lo offendiamo, lo deridiamo… Prendere in giro una persona è un modo per dire a noi stessi: “Io sono molto meglio e non sarò mai così”. Spesso questo atteggiamento diventa estremo e così nascono i “bulli” che deridono i ragazzi più indifesi. Per accettare i diversi, si possono guardare anche telefilm come “Il mondo di Patty”, la cui protagonista è un’adolescente discriminata e criticata perché ritenuta brutta. Mi viene in mente una citazione di Matteo: “Non giudicate, per non essere giudicati; perché col giudizio con cui giudicate sarete giudicati, e con la misura con la quale misurate sarete misurati”. Sembra strano doverlo affermare, ma il razzismo si sta diffondendo sempre di più nella nostra società. Un esempio è stato quello che si è verificato a Rosarno dove degli extracomunitari hanno subito violenze perché lavoravano nella raccolta di agrumi ed è probabile che sia stata la ‘Ndrangheta a colpirli e a farli scappare. In Italia, aumenta ogni giorno il numero degli immigrati dall’Afri- Anno scolastico 2010/2011 ca e dall’Asia che arrivano nel nostro paese perché scappano da un regime tirannico. Noi dovremmo essere solidali con queste persone, invece li prendiamo di mira. Chi ha speso la sua vita per combattere per l’indipendenza dei neri è stato sicuramente Martin Luther King che il 28 agosto 1963 ha pronunciato il celebre discorso: “Ho un sogno. Il sogno di un mondo dove le persone non sono giudicate per il loro aspetto ma per le loro qualità”. Dopo di lui, l’America ha fatto molti passi avanti e sono nate numerose associazioni contro il razzismo, fino alla data storica della elezione di Barack Obama primo presidente nero degli Stati Uniti, il quale nel 2009 ha anche vinto il Nobel per la pace. Anche la religione è stata motivo di discriminazione: pensiamo alle persecuzioni dei cristiani o agli ebrei durante la II guerra mondiale. Questi ultimi erano sterminati dai tedeschi perché ritenuti “non puri” o responsabili della morte di Cristo. Ancora oggi la principale causa delle guerre e delle persecuzioni nel mondo è, almeno in apparenza, la religione: dalla Bosnia all’Afghanistan, dall’Asia all’Africa le armi tuonano nel nome del Dio delle etnie locali. Infine, un altro tipo di discriminazione è quella sessuale. In alcuni paesi come l’Afghanistan, le donne “Ho un sogno. Il sogno di un mondo dove le persone non sono giudicate per il loro aspetto” sono trattate come delle vecchie pezze e vengono barattate per animali o generi alimentari. Si sposano da bambine e hanno figli all’età di 15 anni. In conclusione, ci sono tanti motivi per cui una persona può essere discriminata, ma basta riflettere sul fatto che, in un modo o nell’altro, siamo tutti diversi e proprio in questo consiste la nostra principale ricchezza. Marta Mussolin III F Pagina 19 Abiti firmati? No, grazie. Molta gente pensa che la firma in un abito o negli accessori sia indispensabile perché senza di essa non si può essere accettati all’interno di un gruppo. Si tratta spesso di persone che pensano che i soldi, la bellezza o la firma negli accessori contino molto di più del carattere. Io non la penso affatto così, anzi credo che sia veramente assurdo. Non trovo, infatti, differenza tra una semplice maglietta del mercato con una firmata da “Dolce e Gabbana”, da “Valentino”, da “Armani” o da altre marche. Dobbiamo riflettere su un semplice concetto: un abito non si compra per la firma o perché lo indossa la compagna di banco; inoltre, non si deve acquistare solo perché è di moda o perché se non ce l’hai puoi essere deriso dagli altri. L’unico motivo per cui è necessario comprare un vestito o un accessorio è presto detto: perché è necessario o perché quando si indossa ti sta bene e ti piace. Spesso l’abito rispecchia il carattere della persona. Ora, facciamo un piccolo esperimento. Se si osservano queste due immagini si possono vedere due borse di una nota marca, ma qual è la differenza tra le due? La prima a sinistra è una borsa Louis Vuitton originale, mentre la seconda in basso a destra è quella falsa. Ma qual è l’unica differenza? Il costo. Se indossi un abito firmato, resti sempre lo stesso. Borsamania! Sondaggio tra le alunne della Franchetti Ogni ragazza non può fare a meno di un accessorio: della borsa. Non solo perché serve per portare ciò che serve, ma anche perché è diventata un accessorio che si usa per cambiare e arricchire il proprio look. Se guardiamo nell’armadio di ogni donna, troveremo una gran quantità di borse: dalla più semplice alla più appariscente. An- che le ragazze della nostra scuola seguono molto le mode in fatto di borse. Di conseguenza, abbiamo fatto un sondaggio su questo tema e ci siamo rivolti alle nostre compagne. Ecco la classifica delle nostre marche preferite. Rosalinda Accardi II i Spesso la gente si nasconde dietro la firma, ma tutto questo non serve a nulla. Ci tenevo a scrivere questo articolo solo per fare capire ai ragazzi come me che l’importante è quello che abbiamo dentro, non la maglietta firmata o il paio di “Hogan” che si fanno ammirare alle amiche. Dobbiamo pensare che alla nostra età è meglio mettere in gioco la personalità e dimostrare di avere carattere, piuttosto che fare spendere dei soldi ai nostri genitori solo per apparire diversi. Marta Pitti III G 1. Frutta 2. Sweet Years 3. Carpisa 4. Fergi 5. Fornarina 6. Baci&Abbracci 7. Dimensione Danza 8. Fiorucci 9. Eastpak 10. Camomilla Pagina 20 IL FRANCHETTINO E’ scoccata l’ora del Fai-da-te Molti giovani per evitare di spendere troppo hanno scelto la “moda fai-da-te” ovvero la personalizzazione di abiti, t-shirt o pantaloni fuori moda che non piacciono più. In questo modo danno sfogo ai loro gusti, all’umore ed al carattere. E’ semplice e veloce personalizzare un abito e renderlo unico: basta usare tempere, pennarelli, eccetera. Basta avere una buona dose di fantasia e pazienza, poiché il lavoro si può presentare in alcuni punti complesso. Basta guardarsi intorno per vedere abiti personalizzati e resi unici con la “moda fai-da-te”. Riciclare gli abiti fuori moda o che non piacciono più, inoltre, significa preservare l’ambiente. Inoltre, si possono organizzare piccoli mercatini dove vendere gli abiti personalizzati. Sicuramente ogni adolescente ha almeno un paio di magliette o altri indumenti nell’armadio che non usa più, allora cosa aspetta? E’ tempo di prenderli per scatenare la propria fantasia con il “faida-te”! Rosalinda Accardi II i Moda alternativa per uscire dalla massa Ogni giorno molte donne vanno davanti all’armadio e hanno sempre il solito dubbio: cosa mi metterò? Dopo avere guardato per un buon quarto d’ora i soliti noiosi abiti, si decide cosa indossare, ma in mente si fa avanti un unico pensiero: il fine settimana si dovrà necessariamente andare a fare shopping. Se controlliamo gli acquisti fatti, sicuramente notiamo che molte ragazze o donne comprano abiti firmati e del colore alla moda, ovvero quello dettato dallo stilista del momento. Altre, soprattutto le teenager, preferiscono comprare degli abiti alternativi ed essere anticonformiste. Questa moda chiamata più comunemente Alternativa, come dice il nome consiste nell’indossare abiti non firmati. Questa nuova moda nasce a New York, tra i ragazzi. Oggi possiamo notare che questa Anno scolastico 2010/2011 moda si è allargata a macchia d’olio e si è molto “sviluppata”. Nella nostra città, a Palermo, possiamo trovare dei negozi dove comprare questi capi d’abbigliamento. A Londra, dal 19 al 23 Aprile, hanno creato nelle strade meno popolate, una sfilata dedicata a questo tipo di abbigliamento e soprattutto per fare conoscere i nuovi stilisti ed i nuovi modelli. Per ottenere un look più alternativo, basta indossare abiti dalle fantasie a scacchiera, a quadretti o pieni di teschi. Chi ama questo stile non può tralasciare di occuparsi dei suoi capelli che devono essere lasciati sciolti, con il ciuffo “piastrato” davanti agli occhi. Il motto di chi segue questo stile è il seguente: “Io sono alla moda, perché mi differenzio dalla massa”. Secondo me, questa nuova moda è molto creativa e serve a farci capire l’indole ed il carattere di chi la indossa: già a prima vista queste persone si differenziano dalle altre e ne vanno fiere. Carlotta Mancuso III G Pagina 21 Le ragazze schiave della taglia 40 La gente di solito è costretta a lavorare per poter mangiare, invece alcune ragazze sono costrette a dimagrire per lavorare: sono le modelle. Molti sono convinti che questo lavoro sia una cosa semplice però non lo è. Queste ragazze sono costrette a dover seguire e mantenere nel tempo dei requisiti precisi che sono richiesti dalla casa di moda con la quale viene firmato il contratto, per diventare delle modelle: la taglia e l’altezza. Infatti, devono seguire un piano alimentare che le faccia rimane- Pagina 22 re stabili nel peso. Abbiamo trovato su internet delle interviste rilasciate da una modella di 23 anni che ha illustrato la sua dieta: colazione mangia succo d’ananas, cereali e vitamine in pasticca; a pranzo, invece, beve dei centrifugati di verdure, carne, integratori proteici e frutta; di pomeriggio va per due ora in palestra e infine a cena mangia la pasta, accompagnata da verdure e frutta. Inoltre, le sono vietati: alcol, dolci, bibite zuc- cherate, zucchero, glutine, olio ecc...Quindi, care ragazze secondo voi questa è VITA? Durante la giornata sono molto stressate e nervose. Molte hanno anche confessato che il cibo le mette in ansia. A volte non riescono a seguire le restrizioni, mangiano troppo e vomitano. Tra le modelle vi è molta competitività. Inoltre, molte sniffano cocaina per riuscire a perdere peso più facilmente. Allora perché sono spinte a fare questo tipo di lavoro? Perché ognuna di loro guadagna in media quindicimila euro al mese? Sarà per questo che lo fanno? Di sicuro la loro non sembra affatto una vita semplice. Teresa Mattaliano e Rita Miceli III E IL FRANCHETTINO Coco Chanel è l’Alta moda Una delle più grandi firme di alta moda è Chanel. Questa marca nasce nel 1909, a Parigi, quando una celebre stilista francese Coco Chanel fu capace con le sue creazioni di rivoluzionare il concetto di femminilità. Nata il 19 Agosto nel 1883 da una famiglia molto povera, si trasferì a Brive-la-gaillarde. Successivamente la piccola Coco restò orfana perché perse la madre e fu abbandonata dal padre. Coco e le sue sorelle, allora, andarono a vivere in un convento presso la congregazione del Santo Cuore. Di loro si presero cura anche gli zii. Quando Coco compì diciotto anni, cominciò a lavorare presso un negozio di biancheria e maglieria. Dopo questo suo primo approccio con il mondo della stoffa e dei tessuti, il passo sarà breve per Chanel che sceglierà di occuparsi della moda. Se si dà un’occhiata alle sue collezioni, si potrà percepire l’influenza degli anni di vita monacale che hanno caratterizzato la sua vita. La stilista Anno scolastico 2010/2011 ha scelto di rappresentare una donna dinamica che lavora e che non può più essere schiava dell’abbigliamento costrittivo della Belle èpoque che si era sviluppato nei primi del Novecento. Chanel presenta ogni anno nelle sue sfilate abiti femminili e molti accessori come borse e gioielli. Uno di questi è senza dubbio il profumo che porta il suo nome: Chanel numero 5. Quest’ultimo raggiunse un gran successo perché, quando fu realizzato nel 1923, si presentò alle donne come una novità per la sua fragranza realizzata artificialmente con molecole sintetiche: si dava spazio alla nuova essenza del profumo femminile. Un'altra firma dell’alta moda è Gucci che caratterizza le sue sfilate con la giusta dose di classe e di creatività. Molto particolare è, ad esempio, l’ultima borsa di Gucci a forma di cuore che fa parte della collezione Cruise: è una pochette con una chiusura frontale con cerniera e arricchita con un fiocco e un ciondolo con logo. Si può acquistare al prezzo di 395 euro. Teresa Mattaliano e Rita Miceli III E Pagina 23 Tre racconti sulla amicizia: Amici per caso Un giorno, un ragazzo africano di nome Josef decide di andare in America per giocare un’importante partita di calcio. Arrivato a destinazione, Josef cominciò a pensare a tutti i bei momenti passati con i sui genitori, che erano morti in un tragico incidente autostradale. Commosso, decide di dedicare un goal a loro e dopo inizia a vagare per le strade come un cane abbandonato alla ricerca di un nuovo padrone. Ad un certo punto, sente un lamento provenire da un cespuglio. Stranito, si avvicina lentamente e vede una bambina, di carnagione scura che sta piangendo. Il ragazzo si inginocchia e le tocca il viso. Poi, le chiede il motivo per cui stava piangendo. La bambina gli mostra dei segni di cintura sulla schiena e spiega di essere scappata di casa per non essere più picchiata dai genitori. Josef decide di prendersi cura della bambina. Ritornato in albergo, Josef racconta tutto al suo mister che si offre di aiutarlo ad accudire la bambina. L’indomani, un’ora prima della partita, Josef spiega alla bambina che deve allontanarsi da lei per giocare a calcio e la lascia con il mister. Josef si impegna molto, ma a metà del secondo tempo, quando sta per tirare un rigore, Josef sente la voce del mister che lo chiama disperato: la bambina era svenuta. La partita viene sospesa e Josef porta la bambina in ospedale. Dopo una lunga operazione, la bambina è dimessa e Josef può piangere lacrime di felicità. Da quel giorno la loro amicizia non ha più avuto fine. Alessio Perna II G Sofia e Greta Sofia aveva 15 anni ed andava bene a scuola. Inoltre era appassionata di danza e ballava da quando era piccolo. Il suo sogno era: diventare una ballerina professionista. Greta aveva 16 anni e non aveva voti molto alti a scuola. Il suo hobby era quello di suonare in una band. Le due ragazze non si conoscevano, fino all’8 Giugno, quando si ritrovarono a prendere lo stesso volantino: “Concorso per giovani talenti che vogliono ballare o cantare”. Le due ragazze si guardarono negli occhi e decisero di partecipare. La settimana dopo, le due ragazze si ritrovarono al teatro dove si tenevano le selezioni. Incominciarono a parlare tra loro e si incoraggiarono a vicenda. Dopo le loro esibizioni, l’attesa di sapere il responso sembrava interminabile. Alla fine I giudici attaccarono un foglio con i risultati del concorso: Sofia e Greta ce l’avevano fatta. Subito si abbracciarono ed andarono insieme a cena al ristorante, per festeggiare. Da quel giorno diventarono amiche. Rossella Prestigiacomo II G Pagina 24 IL FRANCHETTINO Il valore dell’amicizia In Africa, molti bambini non hanno da mangiare: Paul è uno di questi. I suoi genitori lavorano tutto il giorno per un pezzo di pane e lui non ha neanche frequentato la scuola per badare alla sua sorellina. La sua vita è estremamente triste e monotona. Solo quando gioca a calcio, Paul è felice. Egli trascorre interi pomeriggi a giocare col suo amico Javier. Un giorno, Javier all’insaputa di Paul decide di usare tutti i suoi risparmi e compra un biglietto aereo per Paler- mo: desidera che Paul faccia il provino per entrare in una squadra di calcio. Dopo aver ringraziato ed abbracciato l’amico, Paul parte per l’Italia. Passano due anni e Javier non ha più notizie del suo amico. Nel mese di maggio, atterra un elicottero proprio davanti casa di Javier: si tratta di Paul che è tornato a casa. I due amici si guardano in silenzio e si abbracciano tra le lacrime. Essi parlano a lungo e Paul ritrova i suoi genitori. Ma cosa aveva fatto Paul in tutto questo tempo? Lo guardano tutti curiosi e il ragazzo racconta di avere superato il famoso provino e di essere diventato il calciatore più forte del mondo. Di conseguenza, ora è ricco ed il merito era stato anche di Javier. Così, i due inseparabili amici riescono a vincere la povertà e, grazie alla storia di Paul, riaccendono la speranza nel cuore di ogni bambino africano. Marco Montalto II G forico. Il più calmo dei nani era Pisolo e l’unica stanza che conosceva e frequentava era la camera da letto. A parte qualche inconveniente, i nani andavano d’accordo con i bambini. Azzurracielo aveva un debole per Cucciolo che la ricambiava, a sua volta. Gongolo, geloso di Cucciolo, gliene combinava di tutti i colori, ma nel vero senso della parola: riempiva palloncini di vernice colorata e lo bombardava quando si avvicinava ad Azzurracielo. Biancaneve aveva trovato un lavoro anche per la perfida strega: era diventata il cassonetto magico dei rifiuti. Il suo compito era quello di aprirsi ogni volta che si pronunciavano le parole magiche:“apriti munnizza”. Povera strega, era costretta a sopportare il tanfo dei pannolini di Giallotuono che amava molto mangiare messicano: ben le stava la pena! Giuseppe Gerbino I A Che fine hanno fatto i nani di Biancaneve? Dopo essersi sposata con il principe, Biancaneve ebbe quattro figli: Verdeprato, Azzurracielo, Rossofuoco e Giallotuono. Lei e la sua famiglia andarono ad abitare in un’enorme villa con tantissime stanze dove era molto facile perdersi; per fortuna, il principe fece piazzare dei cartelli che indicavano l’uscita. Biancaneve dopo il matrimonio ingaggiò i sette nani come baby sitter, anche se non erano “il massimo”: non riuscivano neanche a cambiare un pannolino e Brontolo sveniva sempre alla vista della pupù di Rossofuoco. Non parliamo poi della cucina, in cui Mammolo combinava sempre disastri. Ogni giorno, allora, si mangiava pizza che rendeva Verdeprato un po’ eu- Anno scolastico 2010/2011 Pagina 25 Una donna in gabbia Il libro “Bruciata viva” racconta la storia di una ragazza, Suad, vittima (così come molte altre ragazze) della mentalità contorta maschile nei paesi come la Cisgiordania, dove la donna vale meno di una capra. Suad aveva un padre che lo era solo di nome: la picchiava se dimenticava qualcosa, oppure se aveva una giornata storta si sfogava con lei e con le altre sorelle. Ella era stata già promessa ad un ragazzo Hassan, ma non poteva sposarsi subito perché prima di lei c’erano le sue sorelle. Suad era innamorata follemente di lui e non vedeva l’ora di sposarlo. All’inizio anche lui sembrava davvero interessato. In Cisgiordania, la donna deve arrivare vergine al matrimonio; se ciò non accade, la ragazza deve essere uccisa. Hassan iniziò a seguirla ovunque, stava con lei di nascosto e, dopo diversi giorni, la convinse a fare l’amore. Dopo quasi tre mesi, Suad si accorse di essere rimasta incinta e ne parlò con Hassan che, saputa la notizia, scappò lasciandola sola. Passarono mesi e suo padre si accorse della pancia, così la sua famiglia decise di bruciarla viva con l’acido. L’incarico fu affidato al cognato. Suad ricevette subito soccorso, la curarono e grazie ad un’amica riuscì a partorire il bambino che le fu tolto dalle infermiere. In seguito, riuscì ad andare in Europa dove trovò un marito e riuscì a parto- rire due bimbe. Riguardo al suo primo figlio, non ne seppe più nulla per anni. Aveva deciso di abbandonarlo perché voleva cancellare il suo passato, ma questa decisione la fece cadere in depressione. Dopo anni, per caso, ritrovò suo figlio ventenne da quel momento visse una vita serena. Marta Pitti III G Un amore al primo morso Un libro che continua a restare in classifica anche se è uscito nel 2005 è “Twilight” il “paranormal romance” di Stephenie Meyer. Sono state vendute più di 17 milioni di copie in tutto il mondo. Sono stati diversi gli scrittori che hanno cercato di cavalcare l’onda di questo filone ed hanno scritto numerosi libri sui vampiri, ma finora nessuno ha eguagliato la fama della Meyer che ha dichiarato: “Non mi sarei mai aspettata di “creare” un capolavoro del Pagina 26 genere”. A cosa è dovuto il suo successo? Alla storia d’amore tra un vampiro e un’umana. Molti critici l’hanno paragonata ad una rilettura moderna di Romeo e Giulietta. Comunque, non a tutti piace la sua saga. La scrittrice, di fronte a queste critiche, non si è intimorita, ma anzi ha preso parte al film tratto dal suo libro ed ha anche continuato a scrivere. Inoltre, ha raccontato che l’ispirazione le è venuta in sogno: “Quando mi sono alzata la mat- tina seguente ho iniziato a scrivere di getto ed ho continuato a farlo anche la notte, quando mio marito e i mie figli dormivano”. La scrittrice per non deludere i suoi fan ha fatto sapere che resterà con i piedi per terra e continuerà a scrivere di questa saga, ma ne cambierà il narratore. Carlotta Mancuso III G IL FRANCHETTINO Amo leggere perché mi rilasso. Purtroppo i giovani non amano la lettura perché non comprendono bene i molteplici usi che può avere un libro: reggere tavoli e sedie con gambe poco stabili, minacciare il compagno di banco per riavere la penna, piantare chiodi e tutto quello che può passarti dalla testa in un attacco di creatività. Leggere è inoltre un modo per evitare un compito pesante con minaccia di morte da parte di un genitore: basta, infatti, dire alla mamma che non si può smettere di leggere in quel momento perché si è giunti alla parte più emozionante del libro! Beh, state sicuri che lei chiuderà un occhio. Intanto, leggendo leggendo, crescerà in voi quell'amore che provo io quando divoro le avventure esilaranti di Tom Sawyer o i racconti fantastici di Asimov. Vi devo confessare che io detestavo leggere. Avevo sei anni quando ho ricevuto in regalo “Le grandi favole Disney”: così è iniziata la mia grande “avventura” nel mondo della lettura. Ho cominciato con Gianni Rodari, De Amicis, passando poi per Calvino e, più re- Un libro per amico centemente, per libri riguardanti l'amicizia come “L’amico ritrovato” di Fred Uhlman, “Il cacciatore di aquiloni” e “Mille splendidi soli” di Khaled Hosseini. Mi piace molto anche lo stile di Ann Brashares, di cui ho letto la trilogia di “Quattro amiche e un paio di jeans”. Lo scorso anno, ho letto i romanzi della Meyer, l'autrice di “Twilight”. Per comprarli ho dovuto litigare con mia madre che non li riteneva buone letture, ma la curiosità era troppo grande. D’estate mi dedico invece a letture un po’ più pesanti come ad esempio “1984” di Erich Arthur Blair, in arte George Orwell, perché il mio gruppo preferito, i Muse, gli ha dedicato un album Inoltre, ho letto anche libri d'amore come “Orgoglio e pregiudizio” di Jane Austen e “Cime Tempestose” di Emily Brontё. Mi sono chiesta quale sia il motivo per cui si legge poco: sarà il costo eccessivo dei libri? Io cerco di approfittare di sconti e iniziative speciali e poi i miei amici sanno che, se vogliono farmi un regalo gradito, con un libro non sbagliano (non potendo certo regalarmi un’isola ai Caraibi). E’ bello trascorrere con la mia migliore amica del tempo in librerie e biblioteche varie e curiosare tra scaffali pieni di storie sconosciute tra le quali scegliere quelle che ci affascinano di più. Con questi libri, nel caldo delle mie coperte, sono cresciuta ed ho immaginato mondi lontani. Marta Mussolin III F Chi è Harry Potter ? 26 luglio 1997: le librerie sono invase da “un ragazzino e un topo”. E’ la copertina del primo libro firmato dalla Rowling. Da quel giorno è scoppiata la Potter-mania.Chi è Harry Potter? Un ragazzino che scopre di essere un mago che deve fronteggiarsi con il Mago Oscuro, Voldemort.Il libro ha raggiunto il suo picAnno scolastico 2010/2011 co di vendite, quando la storia del maghetto si è trasformata in un film. La magia del cinema ha fatto conoscere le magiche atmosfere Hogwarts. La saga è composta da sette libri in cui Potter deve affrontare: mostri, cani a tre teste, troll, gnomi, draghi, sirene. Fabrizio Milazzo III C Pagina 27 Passione, intrighi, avventura: tutto in un fantasy “Le Leggende del Mondo Emerso” è la serie fantasy creata da Licia Troisi. È la terza trilogia che tratta del Mondo Emerso dopo le “ Cronache del Mondo Emerso” e le “Guerre del Mondo Emerso”. L’autrice è romana e si è laureata in fisica, con una specializzazione in astrofisica, presentando una tesi sulle galassie nane. “Le Leggende del Mondo Emerso” è una trilogia composta da questi libri: “Il Destino di Adhara”, “Figlia del Sangue” e “Gli Ultimi Eroi”. La trama del primo libro tratta di una ragazza che si ritrova, in un prato, senza memoria. Il secondo racconta di questa ragazza che scopre le proprie origini nascoste. Infine, la sua storia continua nel terzo capitolo. I personaggi principali di questi libri sono: Adhara, la ragazza senza passato, il cui nome le è stato dato da Amhal, un giovane Cavaliere di Drago che combatte contro un desiderio sfrenato di morte che lo divora dall’interno ogni volta che uccide. Si scoprirà che Adhara è stata creata dalla Setta dei Veglianti per combattere il Marvash (Distruttore, in lingua elfica). Adhara era la Sheireen (la Consacrata, in lingua elfica); Adrass era l’adepto della Setta che creò Adhara usando la medicina e la Magia Proibita. Adrass si sacrificò quando il Marvash cercò di uccidere Adhara. San si rifugia per due anni nelle Terre Ignote (terre aldilà del fiume Saar). Nipote di Nihal, una Sheireen in passato, è un mezzelfo anche lui. Entrerà al servizio di Kryss, re degli Elfi perché quest’ultimo gli prometterà in cambio di potere tornare in vita. San sarà il primo Marvash e nell’ultimo libro, Kryss per poterlo controllare gli farà indossare un medaglione. Quando San se lo strapperà dal petto, con un ghigno sovrumano sul volto, comincerà a trucidare i soldati di Kryss. Consiglio di leggere questa trilogia a chi ama gli intrighi. Salvo Castelli III G Da un libro alla tv: il GF! Prima di essere una trasmissione che da 11 anni entra nelle nostre case, il Grande Fratello è un libro intitolato “1984” e scritto da Eric Arthur Blair, in arte George Orwell. Egli immagina la società del futuro del 1984: la terra è in lotta e divisa in Oceania, Estasia ed Eurasia. La vicenda si svolge a Londra, dove regna un unico partito guidato dal Grande Fratello; quest’ultimo non si è mai fatto vedere dal vivo, ma solo attraverso i cartel- Pagina 28 loni affissi in tutta la città. Non c’è libertà e tutti sono spiati da teleschermi posizionati ovunque; la personalità e la memoria sono annullate. La storia parla di Wiston Smith, uno dei pochi uomini controcorrente che ricorda il passato e si accorge della grande manipolazione ad opera del partito. Egli con la compagna Julia, lotta per conservare la sua umanità finché viene scoperto e separato dal suo amore per essere “purificato”. Il pro- gramma televisivo fa riferimento ad alcuni tratti di questo libro: l'essere sempre osservati, la lotta continua tra i tre superstati che viene rappresentata dai continui litigi tra i concorrenti ed infine il riportare i tre slogan del partito che fanno riferimento alla società d'oggi: "la guerra è pace", "la libertà è schiavitù", "l'ignoranza è forza". Marta Mussolin III F IL FRANCHETTINO Concerto di Alessandra Amoroso Giovedì 31 Marzo, il tour di concerti di Alessandra Amoroso ha fatto tappa a Palermo, al Pala Uditore. Io ero lì. In una doppia veste: fan e inviata del “Franchettino”. Mi sono recata lì alle 19.35 e già il “delirio” era alle stelle: tra urla, salti ed anche lacrime di gioia si aspettava che iniziasse il concerto. I venditori ambulanti di luci, fasce e cartelloni dedicati ad Alessandra contribuivano a questo caos generale. Mi sentivo molto a disagio poiché era il mio primo concerto. Ero felice di poter incontrare il mio idolo dal vivo ed orgogliosa di poter realizzare il mio sogno per una notte: diventare inviata del giornalino della scuola per raccontare tutto quello che provavo e che vedevo. Accompagnata da mia madre, mi misi in coda davanti all’entrata principale, mentre le guardie di sicurezza facevano entrare a piccoli gruppi, i fans sfegatati che urlavano. Ho preso subito posto e sono rimasta lì ad aspettare per ben due ore: in Anno scolastico 2010/2011 realtà questo tempo è trascorso incredibilmente in fretta. La gente intanto entrava e riempiva gli spalti e i posti a sedere, mentre altri scattavano foto e riprendevano con le telecamere la confusione generale. Ad un certo punto, hanno iniziato tutti ad urlare e sono saliti sopra le sedie per filmare. Si sono spente le luci e sullo schermo posizionato sul palco, sono apparse le immagini dell’esibizione di Alessandra durante la finale di “Amici”. Le urla iniziavano a farsi molto più forti, ed a quel punto è partita la musica: “Il Mondo in un Secondo”, il primo singolo dell’ultimo album, pubblicato quest’anno. Ed è apparsa sul palco Alessandra, piccola e bellissima. Oltre a cantare le sue canzoni, Alessandra ha salutato e ringraziato noi tutti, ovvero i suoi fan meridionali. Ad ogni sua parola, tutti rispondevamo in coro: “Ale! Ale! Ale! Ale!”. Oltre al suo repertorio, la cantante ha anche regalato ai suoi fans qualche singolo in inglese di Aretha Franklin che, cantato con il suo fantastico timbro di voce, dava l’impressione di essere in un concerto soul degli anni ’70. Il tempo è volato ed alle 23.30 Alessandra si è congedata dopo aver fatto tutti i ringraziamenti di rito: casa discografica, band, ballerini, coreografi ed infine, noi fans. Stanca, ma felice e soddisfatta, sono tornata a casa con un bagaglio di emozioni ed il desiderio di rivivere ancora l’esperienza di partecipare ad un altro concerto di Alessandra Amoroso. Rosalinda Accardi II i Pagina 29 Il Rock è morto? Alla fine degli anni ‘40 Bob Diddley aggiunge al blues un tocco tutto nuovo che viene definito rock’n roll: musica da roccia . Questo nuovo stile musicale comincia a diffondersi dapprima a New York ed a Chicago e in seguito nei ghetti “neri” americani. In Europa, arriverà solo negli anni ‘60 con i Beatles, che daranno al rock’n roll uno stile tutto nuovo: uno stile più pop. I Beatles (conosciuti anche come FAB 4), originari di Liverpool, sono considerati tra i maggiori fenomeni della musica contemporanea e nonostante si siano sciolti, molte persone (me compreso) ascoltano la loro musica e cercano di diffondere il loro messaggio. Per i FAB 4 alla base di tutto c’era l’AMORE! Il gruppo nacque quando John Lennon fondò i Quarriman: un gruppo che suonava per le feste della chiesa e che poco tempo dopo sarebbe diventato uno dei fenomeni della musica rock’n ‘ roll! I primi anni dei Beatles però non andarono molto bene. Nel ‘62, invece, sulle note di “Love Me Do” scoppiò il fenomeno che fu definito da alcuni giornalisti del tempo come la Beatlemania! Il primo album “Please, Please Me” fu un successo. Dopo lo scioglimento del gruppo, John intraprese una carriera da duettista con la moglie Yoko Ono, mentre McCartney diventò un cantante solista. Ancora oggi il fenomeno della beatlemania imperversa in tutto il mondo. Ovviamente, però, quando si parla di rock’n roll ci si riferisce anche a tanto Pagina 30 altro: il punk rock dei Sex Pistols, l’indie rock dei Nirvana, l’emo o il death rock. Il rock di oggi non è paragonabile a quello degli anni ’70 e ‘80, anche se ci sono parecchi gruppi che con la loro voce cercano di “simularlo”: un esempio potrebbero essere i Green day, un gruppo forte, con un bravissimo cantante che vuole imitare il rock dei Ramones o dei Sex Pistols.Nonostante i cinquant’anni trascorsi, alcuni cantanti restano nel panorama musicale come degli “immortali”: si tratta di quelli che hanno cantato testi che oggi potresti cantare pure con tuo nonno. Allora, mi chiedo: perché le canzoni dei Beatles piacciono sia ad un bimbo di dieci anni che ad un vecchietto di ottanta, mentre quelle dei White Stripes, dopo poco tempo sono già dimenticate? Forse il rock è davvero finito. Non esistono più cantanti forti come i Rolling Stones o Jimi Hendrix e ci tocca ascoltare su youtube una cantante come la Marrone che, dopo aver vinto Sanremo, è scomparsa dalla vista di chiunque. Nonostante tutto, è bello pensare che il rock non morirà fino a quando ci sarà qualcuno ad ascoltarlo. Fabrizio Milazzo III C IL FRANCHETTINO Una band di oggi: The Muse La band nasce nel 1999 dall'incontro tra Matthew Bellamy (voce, chitarra e pianoforte), Dominic Howard (batteria) e al basso Chris Wolstenholme. La band ha assunto molti nomi prima di adottare il nome definitivo tra i quali: Carnage Mayhem, Gothic Plague, e Rocket Baby Dolls. Nel 1996 con il nome di Rocket Baby Dolls, il gruppo partecipa ad una competizione e presenta pezzi inediti scritti e composti da Bellamy: “Small Minded”, “Yellow Regret”, “A Turn to Stone”, “Weakening Walls” e “Pointless Loss”. Dopo l'esibizione Bellamy distrugge le attrezzature sul palco e il suo atteggiamento impressiona la giuria al punto da assegnare loro il primo premio. Dopo questo successo i tre membri della band decidono di lasciare l'università per intraprendere la carriera di musicisti sotto il nome di Muse. Esordiscono con un album intitolato “Showbiz” che vende più di mezzo milione di copie. Sulla band si concentrano le attenzioni di diverse etichette internazionali, tra cui la Maverick che li ingaggia negli Stati Uniti. Nel secondo lavoro, “Origin Of Symmetry”, la band sperimenta molti strumenti poco utilizzati, come un organo, un mellotron e un drumset espanso. In questo album sono presenti più falsetti da parte di Bellamy. I testi appaiono riflessivi e non banali. Dopo l'album, i Muse pubblicano il dvd “Hullabaloo”, che documenta il loro show a Parigi nel 2001. Con l’uscita del terzo album “Absolution”, il gruppo consolida la sua fama. L'interesse di Bellamy per argomenti come le cospirazioni politiche, la teologia, la scienza, il futurismo e il sovrannaturale traspare in tutto l'album. Con questo lavoro, i Muse conquistano il mondo. Nel 2006 il gruppo pubblica l’album “Black holes and revelations”. Il primo singolo, “Supermassive black hole” è presentato il 13 maggio 2006 dalla radio inglese. Ancora una volta si conferma l'impegno di Bellamy in testi come “Take a Bow”, dedicato alla guerra in Iraq o “Assassin”, il cui testo è critico nei confronti del governo Blair. I temi del disco sono il risultato del fascino che la band subisce nei confronti della fantascienza e della politica. Infine, risale a due anni fa il quinto album: “The resistance”. Nel disco c’è l’influenza del romanzo “1984” di George Orwell. Marta Mussolin III F Una band di ieri: i Queen I Queen sono un gruppo britannico nato alla fine degli anni Sessanta, quando Freddie Mercury conobbe Brian May e Roger Taylor che suonavano negli Smile. Quando Freddie entrò nel gruppo propose di cambiarne il nome in Queen. Poiché mancava un bassista, venne ingaggiato Anno scolastico 2010/2011 John Deccon. Per rappresentare il gruppo fu scelto uno stemma: la fusione dei segni zodiacali dei componenti. I Queen sperimentarono molti generi musicali. I generi più usati erano: hard rock, heavy metal, pop rock ed art rock. Dopo anni di numerosi successi e dopo aver fatto cantare milioni carriera si concluse a causa della tragica morte per aids di Freddie Mercury il 24 novembre del 1992. Secondo un sondaggio svolto tra i giovani, le canzoni più amate sono “Bohemian Rhapsody”, “The show must go on” ed “Innuendo”. Fabrizio Miccichè III F Pagina 31 Che musica ascoltano i nostri genitori? Abbiamo intervistato i nostri genitori sul tema della musica. Le risposte che abbiamo ottenuto ci hanno dato un’idea di cosa pensano i “grandi” della musica che amiamo noi “piccoli”. Siamo arrivati alla conclusione che undici genitori su diciannove non amano la musica di oggi, ma continuano a preferire quella di ieri. I generi più ascoltati da loro sono: il Pop, il Rock, il Rock’n’roll, la musica leggera e quella italiana. I cantanti più amati sono: Baglioni, Zero, Zucchero,Vasco Rossi, Mina, i Pooh, Massimo Ranieri e Michael Jackson. Le canzoni preferite sono: “Mille giorni di te e di me” di Claudio Baglioni, “Magari” di Renato Zero, “Alba Chiara” di Vasco Rossi e “Perdere l’amore” di Massimo Ranieri. Quando abbiamo posto loro la domanda: “Che ne pensi della musica che ascoltano oggi i ragazzi?”. Le risposte più condivise sono state le seguenti: “Mi piace, anche se preferisco quella di ieri”; oppure “No, a me non piace perché mi sembra solo che faccia una gran confusione”; altri ancora hanno risposto: “Anche se non l’ascolto mai, penso comunque che sia lo stesso un’arte”. La redazione del Franchettino non si è fermata solo a questo, ma ha chiesto anche il motivo che sta dietro alla loro canzone preferita. Alcuni genitori hanno risposto così: “A me piace la canzone “Il Cielo in una stanza” perché è romantica”, altri: “La mia canzone preferita è “Born to Run” perché è una canzone energica”. Infine, c’è chi ha detto: “La mia canzone preferita è “Mille giorni di te e di me” perché è molto romantica”. Dopo aver raccolto tutte le varie risposte date dai genitori, la conclusione è stata la seguente: è stato piacevole per una volta dare la parola ai più grandi, ma anche conoscere grazie alle loro risposte diversi generi musicali e capire cosa amavano ascoltare i nostri genitori alla nostra età. Carlotta Mancuso III G Un prof sul podio di Sanremo Dal 15 al 19 Febbraio di quest’anno, il teatro Ariston è stato sede del sessantunesimo festival della canzone italiana. I cantanti si sono esibiti divisi in due categorie: i “Big” (quattordici) ed i “Giovani” (dieci nuovi talenti). A presentare quest’anno è stato scelto un cantante: Gianni Moranti che è stato affiancato dai due comici Luca e Paolo, e dalle belle Belen Rodriguez ed Elisabetta Canalis. Per i primi due giorni, i finalisti sono stati scelti dalla giuria che ha eliminato: Patty Pravo, Albano, Anna Oxa e Anna Tatangelo. Il terzo giorno è stato dedicato ai festeggiamenti per i centocinquanta anni Pagina 32 dell’Unità d’Italia. Si è scelto di far cantare ai Big delle vecchie canzoni italiane, e grazie a questa prova potevano essere ripescati solo due cantanti. Il venerdì 18 è stato scelto il vincitore della categoria “Giovani”: Raphael Gualazzi che, grazie alla sua passione per la musica jazz, è riuscito a conquistare i cuori degli Italiani. Appartengono alla categoria “Giovani” i “Btwins”, due gemelli che hanno raggiunto 9.950 voti dati dal pubblico, ma che sono stati eliminati la prima serata, per decisione della giuria. La sera della finale, secondo il televoto ai primi tre posti sono arrivati: Alba- no, i Modà con Emma e Vecchioni. Solo per quest’anno, però, ai giornalisti è stata concessa una carta gold: hanno votato per un cantante ovvero Vecchioni. Infine Morandi ha fatto votare nuovamente il pubblico ed alla fine la classifica è stata la seguente: primo posto per “Chiamami ancora Amore” di Vecchioni, secondo per “Arriverà” dei Modà con Emma ed infine il terzo posto per Albano con “Amanda è libera”. Carlotta Mancuso III G IL FRANCHETTINO Il metal: un genere molto duro! L’Heavy Metal (letteralmente metallo pesante) è un genere del rock sviluppatosi in Inghilterra intorno agli anni Settanta ed Ottanta. Esso è un derivato dell’Hard Rock. I suoi testi e le sue basi sono molto duri con l’uso della distorsione della chitarra, dei bassi e a volte anche della voce. Uno dei primi derivati dell’Hard Rock e dell’Heavy Metal è il Rock Psichedelico che si manifesta con canzoni inerenti alla droga come "Lucy in the sky with diamonds" dei Beatles; si crede, infatti, che questa canzone faccia parte di tale genere perché prendendo le iniziali di "Lucy Sky Diamonds" si ha la sigla “LSD”. I primi gruppi Hard Rock sono i Deep Purple e gli Aerosmith. Si pensa che gli inventori del Metal siano stati gli Iron Maiden, ma in realtà già erano presenti influenze di Metal negli anni Settanta con i Black Sabbath e gli AC/DC. Nel corso degli anni, il genere musicale del Metal ha subito diverse evoluzioni: il Trash Metal di cui i maggiori esponenti sono i Metallica; il Black Metal con gli Immortal; il Death metal con il gruppo dei Nile; il Doom Metal il cui maggiore esponente sono i Black Sabbath; l’Hair Metal con i Kiss ed i Guns ‘N’ Roses; poi è nato l’Epic Metal con i Doomsword e infine il sottogenere più moderno che è il Nu Metal di cui i maggiori esponenti sono i System Of A Down e gli Slipknot. Analizziamo i vari sottogeneri: il Trash Metal è il primo derivato del Metal, è molto simile all’Hardcore punk e nasce negli Stati Uniti. Molti gruppi di questo genere (Pantera e Sepoltura) scrivono testi sul tema del diavolo. Il Black Metal che afferma la sua propensione per il satanismo e l’avversione per il cristianesimo. Il Death Metal è un genere molto attaccato ai temi della morte, infatti, molti musicisti del genere si sono tolti la vita. Il Doom Metal sperimenta testi lugubri e macabri. L’Hair Metal caratterizzato da sonorità più orecchiabili e testi talvolta romantici come "Sweet Child O’ Mine" dei Guns ‘N’ Roses. L’Epic Metal sceglie di trattare di battaglie o storie epiche, mentre il Nu Metal mette insieme Rap e Metal. Secondo un sondaggio fatto dagli amatori del Metal i tre gruppi più amati sono: gli AC/DC, gli Iron Maiden e gli Slipknot. Le canzoni più amate sono: "BYOB”, "The number of the beast”e “Back in Black”. Fabrizio Miccichè III F I Modà conquistano Sanremo Uno dei gruppi più amati dai ragazzi è quello dei Modà. I componenti di questo gruppo sono: Francesco Silvestre conosciuto come Kekko (voce), Diego Arrigani (chitarra elettrica), Stefano Forcella (basso elettrico), Enrico Zapparoli (chitarra acustica) e Claudio Dirani (batteria). Nel 2004 esce il loro primo album “Ti amo veramente”, anticipato dal singolo Anno scolastico 2010/2011 “Dimmi che non hai paura”. Nel 2005 partecipano al Festival di Sanremo nella sezione “Giovani” con il brano “Riesci a innamorarmi”, ma vengono eliminati la prima sera. Nel 2010, grazie al singolo “Son già solo” raggiungono la popolarità e partecipano al Festival di Sanremo con Emma Marrone con la canzone “Arriverà”. La canzone arriva seconda, ma rimane al primo posto nella classifica di Top Of The Pops per svariate settimane. Sono un gruppo che piace molto per le loro canzoni originali e romantiche. Francesca Mineo e Ilenia Filiberto III L Pagina 33 And the Oscar goes to... In America, quando si parla di cinema non si può non nominare la cerimonia degli Oscar. Si tratta di uno dei momenti più importanti e più ambiti nella vita di attori, registi, sceneggiatori e di quanti hanno scelto di dedicare la loro carriera al mon- do del cinema. L’Oscar, infatti, è il premio cinematografico più ambito del mondo e viene consegnato ad attori, registi o cantanti per i loro meriti. Questi premi vengono dati dalla “Academy of Motion Picture arts and sciences” che è costituita da altri attori che hanno già vinto alcuni Oscar. Come mai la statuetta è stata chiamata proprio così? Il nome Oscar deriva da un’’affermazione: “Assomiglia proprio a mio zio Oscar”, detta da Margaret Herrick. Esso è placcato in oro, è alto trentacinque centimetri e vale duecentonovantacinque dollari. Ha la forma di un uomo con un corpo robusto, che stringe una spada scintillante. La sua parte superiore ha una particolarità: gli è stata tagliata una parte di testa, quella che doveva contenere il cervello. Il premio fu consegnato la prima volta il 16 Maggio del 1929 a Los Angeles. Un episodio divertente è stato quello in cui sono stati consegnati sette piccoli oscar al regista di “Biancaneve”. La Notte degli Oscar è una tra le più importanti in tutta l’America, soprattutto per stilisti, registi, cantanti e attori. Ognuno di loro, infatti, vuole sedersi in prima fila ed indossare i vestiti più alla moda ed i più eleganti. Anche per gli italiani l’Oscar è un premio molto ambito e non sono molti quelli che l’hanno stretto in mano: Fellini è riuscito a vincerlo per quattro volte. Sono ricordati anche Vittorio De Sica per i suoi due Oscar, ma anche Salvatores, Benigni e Tornatore. Carlotta Mancuso IIIG Storia di un bambino che non ha perso solo l’aereo... Macaulay Culkin rappresenta il classico esempio dell'enfantprodige che, una volta cresciuto ha scelto di sprecare i suoi soldi in droga e alcool. La sua fama comincia nel 1989 con il suo primo film: “Io e zio Buck”. Mac (come molti preferiscono chiamarlo), comunque diventa davvero famoso con “Mamma ha perso l’aereo”, un classico dei film “formato famiglia”, che parla di un bimbo che viene dimenticato dai genitori quando partono per le vacanze natalizie. Da quel momento, Culkin divie- Pagina 34 ne il bimbo più richiesto di Hollywood. Gira tanti film, ma il fallimento arriva ai suoi diciotto anni, quando entra in pieno possesso dei suoi soldi che sciupa comprando droga e bevendo in vari locali notturni. I suoi genitori sono costretti allora a farlo giudicare in tribunale e la sua carriera si ferma. A ventitré anni, dopo la fine del suo matrimonio durato solo due mesi, Maculay ritorna al cinema interpretando un gay tossicodipendente in un film contro l’omofobia: “Party Monster”, insieme al re dell’ Alternative metal, Marylin Manson. Da quel momento, la sua vita d’attore finisce. A parer mio, Maculay è un bravissimo attore, anche se non può essere preso ad esempio dai giovani. Per quanto riguarda la sua vita privata, io credo che dovrebbe essere lasciata nell’ombra e sono convinto che se ne avesse l’occasione, questo attore non più giovanissimo potrebbe dimostrare tutta la sua bravura. Fabrizio Milazzo III C IL FRANCHETTINO Intervista immaginaria a Tim Burton: il regista della fantasia Abbiamo immaginato di intervistare uno dei registi più particolari e visionari, Tim Burton che ha diretto film di successo come: "Big Fish", “Alice in wonderland” e “Mars attacks” . Domanda: “Com’è nata la sua passione per il cinema e gli effetti speciali?” Risposta: “Probabilmente dal mio rapporto con i dentisti. Da giovane, infatti, ci sono finito spesso ed ho sempre odiato, ma anche amato la minacciosa selva di tentacoli inanimati e spaventosi che sbucavano dalla poltrona del dentista. Inoltre, molti associano il mio legame con la fantasia ad un’immagine cupa, ma non è l’aspetto prevalente della mia personalità. Nella vita come nell’arte, ritengo che luce ed oscurità debbano coesistere, ed invitare ad una riflessione sul rapporto tra realtà e fantasia”. Domanda: “Il suo ultimo film, “Alice in Wonderland” è uscito in 3D. Cosa ne pensa di questa nuova tecnica?” Risposta: “E’ il modo giusto per lo spettatore di avere un’esperienza cinematografica più ricca,ma quello che conta è sempre la storia”. Domanda: “Cosa pensa del cinema italiano? Dei nostri registi”? Risposta:“Sono un sincero appassionato di Federico Fellini. Anche lui aveva una fervida fantasia che lo ha portato a creare un proprio universo immaginario”. Rosalinda Accardi II i Recensione di “The Tourist” e “Salt”: Angelina Jolie interpreta due ruoli molto diversi In “The tourist”, Frank (Johnny Depp) è un turista americano che si trova in vacanza in Italia per lasciarsi alle spalle una delusione sentimentale. La sua vita però sarà sconvolta quando incontra Elise (Angelina Jolie), una donna travolgente e misteriosa. Frank si troverà, allora, invischiato e travolto in una spirale d’intrighi e pericoli, sullo sfondo di una Venezia mozzafiato che vede anche la partecipazione di diversi attori italiani come Raul Bova e Gian- Anno scolastico 2010/2011 carlo Nannini. In “Salt”, invece, la Jolie veste i panni di un agente della Cia, ovvero Evelyn Salt. Quando un disertore la accusa di essere una spia russa sotto mentite spoglie, Evelyn dovrà dimostrare di non esserlo. Inizia così la sua fuga: tra inseguimenti e uccisioni dovrà dimostrarsi più furba dei suoi colleghi per evitare la cattura e proteggere il marito. In questi due film ci sono due Angeline: in “Salt” la bella attrice veste i panni di una donna intraprendente che fa di tutto per sopravvivere e lascia dietro di sé una scia di morti; in The tourist, invece, la bella americana si cala perfettamente nei panni di una elegante donna che rischia tutto per amore. Insomma, si tratta davvero di due bei film. Ve li consiglio entrambi! Giuseppe Di Caccamo III F Pagina 35 SOLO BELLI O ANCHE BRAVI? ECCO LE SCHEDE DEGLI ATTORI PIU’ AMATI DEL MOMENTO: Nato il 13 Maggio del 1986, ha frequentato la Horrodian Private School di Londra. La sua carriera inizia a 15 anni, in teatro, quando prende parte alle interpretazioni del Barnes Theatre Company. Dal teatro al cinema il passo è breve. Nel 2004, ricopre il suo primo ruolo da protagonista nella parte del Principe Giselher nel film “La saga dei Nibelunghi”. Noto anche per l’interpretazione di altri film come “Harry Potter e il calice di fuoco” ed “Harry Potter e l’ordine della Fenice”. Pellicola, dopo pellicola, Pattinson diventa famoso nel 2009, quando diventa il vampiro Edward Cullen, nella fortunata saga di “Twilight” . Nel 2006, ottiene il ruolo di protagonista accanto a Julian Sand nel film tv “Hanted airman”, diretto da Chris Durlacher. La pellicola è andata in onda sulla BBC inglese in lingua originale e la storia è stata tratta dal romanzo di Dennis Whaetley intitolato “The Haunting of Toby Jugg”. Pattinson interpreta il ruolo di un giovane pilota della Seconda guerra mondiale rimasto vittima di un incidente, nel quale perderà l'uso delle gambe. Pagina 36 Nel 2007 viene accreditato nel film “Harry potter e l’ordine della Fenice” diretto stavolta da David Yetes, dove però apparirà solamente per pochi secondi in un flashback nei primi minuti del film e in una fotografia nei minuti successivi. Nel 2009 Pattinson viene ingaggiato da Madeleine Stone, in veste di regista esordiente, per un film ambientato nel west intitolato “Unbound Captive”. Nel cast ci sarà anche l'attore di origine australiana Hugh Jackman e l'attrice premio oscar del 2006 Rachel Weisz. La sceneggiatura di questo film è della stessa Stone, scritta con lo pseudonimo di O.C. Humphrey e risale al 1993 anno in cui l'attrice rifiutò di venderne i diritti per poter un giorno dirigerlo lei stessa. Il film è attualmente in pre-produzione e dovrebbe uscire nel corso del 2011. Roberta Trafficante III C IL FRANCHETTINO Nata il 9 Aprile 1990 a Los Angeles . Inizia la sua carriera ad otto anni, quando viene notata alla recita di natale, a scuola. Nel 2003, recita nel thriller “Oscure presenze a Cols Kreek”. Il successo arriva quando interpreta il ruolo di Bella, un'umana che s'innamora perdutamente del bel vampiro Edward Cullen nella saga di “Twilight”. Per la sua interpretazione in “New Moon”, viene nominata ai Razzie Awards 2009 per la peggior coppia sullo schermo accanto agli altri due co-protagonisti del film Robert Pattinson e Taylor Lautner. Sempre nel 2009, inoltre, la Stewart interpreta il ruolo di Lisa nel film fantastico “Zathura - Un’avventura spaziale” accanto a Tim Robbins e a Josh Hutcherson. Nonostante il film abbia ricevuto critiche positive, la prestazione di Kristen non ha colpito molto l'attenzione dei media. Rita Miceli e Teresa Mattaliano III E Attore ed atleta statunitense. Diventato noto grazie ai film della saga di “Twilight”, nei quali ha interpretato il ruolo di Jacob, ovvero il migliore amico della protagonista. Nasce l’11 Febbraio del 1992 a Grand Rapid. Comincia la sua carriera di attore all’età di sette anni, quando si trasferisce in California. Nel 2000 partecipa allo spot pubblicitario della Kellogg’s. Nel 2001 interpreta il ruolo del bambino protagonista nel film d’azione “Shadow fury”. Mentre, nel 2002 presta la voce come doppiatore per il cartone animato ScoobyDoo. La sua fama, comunque, è cresciuta con l’interpretazione di Jacob Black, un ragazzo che ha sopratutto affascinato le teenager di tutto il mondo, grazie al suo stile e alla sua grande interpretazione e soprattutto i suoi muscoli. Rita Miceli e Teresa Mattaliano III E Anno scolastico 2010/2011 Pagina 37 Baseball, che passione! Il baseball è uno sport in cui due squadre di nove giocatori si sfidano per nove inning: delle fasi di gioco in cui si alternano l’attacco e la difesa. Il lanciatore lancia la palla verso il battitore avversario che deve colpirla, usando la mazza di legno, in modo da avanzare verso le basi poste ai quattro angoli del campo (diamante), per poi tornare al punto di partenza (casa base) e segnare un punto a favore della propria squadra. Per afferrare la palla il ricevitore ha un guantone nella mano sinistra. Il pareggio in questo gioco non esiste perché se alla fine dei nove inning c’è un punteggio di parità, la partita conti- nua con gli extrainning finché non si determina un vincitore. Nel baseball i ruoli dei giocatori sono i seguenti: lanciatore, ricevitore, prima base, seconda base, terza base, interbase, esterno sinistro, esterno centrale ed esterno destro. Lo scopo della squadra in difesa è di evitare che gli avversari facciano il giro delle basi e quindi che segnino un punto a loro favore. Ogni volta che si segna un punto si aumenta di una base. Il fuoricampo è l’attraversamento diretto di tutte e quattro le basi senza che la difesa possa fermare gli avversari, che così segnano un punto. baseball come ad esempio in Italia l’Italian Baseball League. Il baseball è uno sport molto diffuso nel Nord America con la Major Baseball League, a Cuba ed in Venezuela. Nell’Asia orientale è giocato in Giappone ed in Corea. L’organo principale del Baseball è la IBAF (International Baseball Federation). Una squadra da baseball molto famosa nel mondo sono i New York Yankees ed il loro logo è rappresentato da una Y sovrapposta ad una N. Salvo Castelli III G Esistono molti campionati di Joe di Maggio: il mito degli Yankees Joe Di Maggio nacque nel 1914 a Martinez, un villaggio di pescatori in California e proveniva da una numerosa famiglia di emigranti siciliani. Egli crebbe a North Beach, la Little Italy di San Francisco dove i genitori gestivano un ristorante. Anche i suoi fratelli avevano il baseball nel sangue. Di Maggio costruì la sua carriera con gli Yankees, la squadra storica di New York con cui rimase dal 1936 fino alla pensione nel 1951. La sua fama raggiunse l’apice nel 1954, dopo che disse addio al baseball e sposò la diva del Pagina 38 cinema: Marilyn Monroe. Quando si sposarono, Marilyn era agli esordi della propria carriera. Il loro matrimonio che fu celebrato davanti ai giudici di pace nella località di San Francisco (USA) durò poco più di nove mesi. Joe Di Maggio smise di giocare a trentasette anni e nel 1957 fu inserito nella Baseball Hall of Fame ovvero l’albo dei più grandi giocatori di baseball di tutti i tempi. I soprannomi di Joe erano i seguenti: “Joltin” Joe e “Yankees Clipper”. Egli morì a causa di un cancro nel 1998. Salvo Castelli III G IL FRANCHETTINO Zaino in spalla...si parte! Se cercate uno sport che renda felici, che si nutra di fatica e che sia libero, il trekking è quello che fa per voi. E’ un'attività basata sul camminare nella natura, soprattutto in montagna, seguendo sentieri prestabiliti o al di fuori di questi, per godere di ampi paesaggi e vedute mozzafiato. Il gruppo del C.A.I. (club alpino italiano) ci ha insegnato come camminare, quali strumenti usare, come osservare ed ascoltare i colori ed i suoni che ci circondano ed a rispettare la natura. Se pensate che si tratti di uno sport facile, siete fuori strada! Con il mio gruppo facciamo lunghe passeggiate di circa dieci chilometri che, per i più esperti sono una semplice passeggiata, ma, per noi sono molto stancanti. Abbiamo deciso di intervistare l'esperto che ci prepara per le escursioni: Camillo Sortino. Marta: “Cosa ti piace di questo sport”? Camillo: “Non posso dire che l'alpinismo sia uno sport. E', piuttosto, un modo di vivere in simbiosi con la natura: io la rispetto e lei mi ricompensa con le sue meraviglie”. M: “Quanti soci avete ora in tutta Italia”? C: “Più o meno, saremo trecentoventimila”. M: “Wow, sono tantissimi! Perché la gente, secondo te, si interessa all'alpinismo”? C: “Credo che il motivo sia semplice ovvero perché si sentono liberi, potenti. Quando uno arriva in cima ad una montagna, dopo una lunga salita, si sente padrone del mondo ed è spinto a continuare a farlo per arrivare sempre più in alto”! M: “Questo riprende anche il motto del Cai: Excelsior”! C: “Già, Più in alto”! M: “Si tratta di un grande insegnamento per i più piccoli, infatti bisognerebbe proprio iscriverli all'età di sette o otto anni per fare cominciare loro, un ci- clo che li rafforzi. Come ci si iscrive al C.A.I.”? C: “E' molto semplice: l'interessato può recarsi in via Nicolò Garzilli 59, e gli verrà rilasciato un modulo d'iscrizione da compilare. Si paga una quota d'ammissione per ottenere lo stemma del C.A.I. e il tesserino di riconoscimento) ed una quota associativa nazionale, il cui importo varia a seconda della categoria del socio. Marta Mussolin III F Quando nasce il calcio? Sembra che il calcio abbia delle origini antichissime e risalga all’ XI secolo. Si crede che sia nato in Asia perché in quegli anni nacque uno sport chiamato TSU-CHU: palla di cuoio sospinta dai piedi. Poi, nel Medioevo si affermarono giochi con la palla soprattutto nelle zone britanniche. La prima Anno scolastico 2010/2011 squadra venne fondata nel 1875 a Sheffield e si chiamava Nathoniel Creswick. In seguito, alla fine dell’Ottocento si fondarono altri club. Oggi si tratta di uno sport molto diffuso a tal punto che in occasione dei mondiali, milioni di persone si accalcano per vedere i propri beniamini. Il calcio si divide in tre tipi: calcio a cinque giocatori, a sette o il beach soccer che si gioca sulla sabbia. I giocatori di calcio guadagnano moltissimo, di conseguenza è diventata una professione a cui aspiriamo in tanti. Fabrizio Miccichè III F Pagina 39 Il nuoto come scuola di vita Il nuoto nasce settemila anni fa e viene inserito nella prima olimpiade. E’ considerato uno sport salutare e consigliato da molti medici per curare la postura o per raggiungere un certo benessere psicologico. Esistono quattro stili nel nuoto: il delfino, il dorso, la rana e lo stile libero. Il più veloce è sempre stato lo stile libero. Io, essendo una nuotatrice, parlo del nuoto a livello agonistico. Se decidi di praticare questo sport, devi sapere che ti occuperà la maggior parte della giornata, dalle due alle tre ore o anche più se comprendiamo i doppi allenamenti. A mio parere, si nuota per passione. Quando entri in acqua, la sensazione che provi è quella di sentirti la più forte in assoluto, libera. Quando nuoto, io cerco di farlo bene, ma allo stesso tempo mi impegno ad essere veloce. Molti si chiedono qual è il senso del nuoto, ma se ci fermiamo un attimo a riflettere, nessuno sport ha un senso. Per me, quel che più mi piace di questo sport è l’agonismo: partecipare alle gare e cercare di arrivare sempre prima. Il nuoto è come la vita, è una continua gara per dimostrare che vali e che sei più brava di un’altra. Ogni volta che riesci a dimostrare nel nuoto che sei la migliore, vieni premiato con una semplice medaglia che però suscita in te una voglia “matta” di andare avanti e di continuare a migliorare sempre. Prima di riuscire a raggiungere dei veri risultati, è necessario allenarti duramente e soffrire in acqua perché quando raggiungi un obiettivo, ce n’é sempre uno successivo. Così, come a scuola si fanno le verifiche, così nel nuoto ci sono le gare: sono le occasioni in cui sei chiamata a dare il massimo. Prima di parte- cipare alla gara è necessario allenarsi bene un anno intero per arrivare ed essere pronta a “spaccare tutto”, come dice il mio allenatore. Ecco, l’allenatore a poco a poco si trasforma nel tuo secondo padre, l’unico che riesce a motivarti prima di una gara. Il suo compito è quello di farti il lavaggio del cervello, ricordandoti tutto quello che hai passato per arrivare a quel punto e tutti i duri allenamenti che hai superato. Solo grazie a lui e in quel preciso momento, ti sentirai davvero pronta. Grazie al nuoto ho imparato a crescere ed ho incontrato persone fantastiche. Alla fine ho anche capito quale sia lo scopo del nuoto: insegnarti a vivere. Marta Pitti III G Federica Pellegrini è il nuoto Quando si parla di nuoto, non si può non nominare la mitica, unica e sola Federica Pellegrini. Il motivo? Nessuno meglio di lei può rappresentare questo sport. Federica nasce nel 1988 e inizia a nuotare nel 1995 a Venezia, con l’allenatore Max Di Mito. A soli 16 anni vince gli italiani e viene inserita nella squadra olimpica. Nel 2004 partecipa ai giochi olimpici, salendo sul podio e battendo il record precedente. Di conseguenza, l’atleta diventerà la più giovane Pagina 40 italiana salita sul podio alle Olimpiadi. Nel 2007, con la squadra italiana partecipa ai Mondiali e stabilisce il record italiano del Quattrocento in stile e raggiunge il record del mondo nel Duecento in stile. Anche nella vita privata, Federica riesce a tagliare altri traguardi: si fidanzata con il catanese Luca Marin. In seguito, partecipa alle Olimpiadi stabilendo il record del mondo nel Quattrocento in stile e vincendo ancora. Una vita costellata da successi e nuo- vi record caratterizza il percorso sportivo della bella nuotatrice. Cosa si può aggiungere sulle sue qualità o le sue capacità? Nulla, solo che si tratta di una donna straordinaria e che io sogno di diventare come lei. Marta Pitti III G IL FRANCHETTINO Un po’ di notizie sulla pallavolo La pallavolo fu inventata da un istruttore di educazione fisica statunitense, William Morgan, nel 1895. Il 6 febbraio dello stesso anno, Morgan radunò tutti i docenti della scuola in cui insegnava, nella palestra dell’edificio, e mostrò loro un gioco chiamato inizialmente “ Minonette”. Il nome derivava dal gioco che un secolo prima veniva praticato dai nobili francesi e che verrà chiamato successivamente pallavolo. Il campo è diviso in due parti da una linea tracciata sotto la rete. La superficie del campo può essere in legno o di un altro materiale sintetico. Le linee d’attacco sono prolungate oltre le linee laterali con cinque tratti di quindici centimetri, larghi cinque e lunghi venti. La rete è alta quasi due metri e mezzo per le gare maschili, mentre per le ragazze è un po’ più bassa. All’inizio del gioco, dopo il sorteggio, il vincitore può scegliere se cominciare o la parte del campo in cui giocare. La partita è divisa in set, che vengono vinti dalla prima squadra che raggiunge venticinque punti con almeno due di distanza dagli avversari. Il campo è diviso in: zona di attacco e zona di difesa; teoricamente le due zone hanno ognuno un numero. Si parte dalla zona del sevizio e poi si continua in senso antiorario. Il servizio spetta alla squadra che segna un punto a suo favore. Per ogni azione di gioco la squadra ha a disposizione tre tocchi di palla. Un giocatore non può fare due tocchi consecutivi. La palla non può essere trattenuta, per quanto riguarda il muro. Se un giocatore mette completamente il piede nel campo avversario, commette un fallo di invasione. Quali sono i ruoli in campo? C’è il palleggiatore che generalmente tocca la palla al secondo tocco, in modo da alzarla all’attaccante. Poi c’è il centrale che attacca dalla seconda linea; lo schiacciatore laterale attacca dagli estremi, come l’opposto ed infine in campo è schierato il libero che si occupa solo della ricezione. Valentina Papa III E I successi di una campionessa: Francesca Piccinini Ha il numero DODICI stampato sulla maglia: è Francesca Piccinini e gioca nella squadra Foppapedretti Bergamo. La sua carriera nel mondo della pallavolo inizia quando ad otto anni gioca in una squadra locale. Nel 1993 vince l’argento europeo del campionato juniores con la nazionale europea e si fa notare dalla Federazione come “migliore pallavolista under 20”. Nel 1995 debutta nella serie A1 con la Nazionale durante il mach ITALIA – USA . L’an- Anno scolastico 2010/2011 no dopo emigra in Brasile dove diventa la prima pallavolista italiana a emigrare all’estero; in seguito, sempre nello stesso anno, il 1995, torna in patria per giocare con la Foppapedretti Bergamo con la quale vince la coppia dei campioni. Nel 2002 con la stessa squadra diventa per la prima volta campionessa d’ Italia , e nello stesso anno vince i Mondiali con la naziona- con la Nazionale la Coppa del le italiana a Berlino. mondo. I successi e le coppe non fini- Valentina Papa III E scono qui perché nel 2007 vince Pagina 41 Quando nasce la ginnastica artistica? La ginnastica artistica è una disciplina della ginnastica e uno sport olimpico, sia femminile che maschile. L'atleta di questa disciplina, il ginnasta, deve essere dotato di forza e velocità, elevata mobilità articolare e deve seguire un allenamento molto lungo per acquisire la giusta coordinazione. Le origini della ginnastica artistica sono molto antiche. Si possono individuare in diverse culture, quali quella cinese, egizia e micenea. Esistono esempi di spettacolo nell’arte minoica che avevano gli stessi principi della ginnastica odierna, come la bellezza del movimento, il controllo dell'azione, il coraggio del gesto. Si deve però precisare che gli antichi per ginnastica artistica non intendevano quello che intendiamo noi oggi, bensì esercizi fisici che corrispondono all’attuale atletica leggera, alla lotta ed al pugilato. La ginnastica non incontrò eccessivo favore nell'età romana. I romani, che pure non disprezzavano gli esercizi fisici in funzione militare, non apprezzavano la ginnastica perché la ritenevano adatta agli schiavi o agli stranieri e perché erano contrari a mostrarsi nudi in pubblico. Solo dopo il Milla la cultura fisica riacquistò importanza. Nel XIX secolo si giunse all'attuazione di una ginnastica razionale e scientifica per opera soprattutto di F.L. Jahn, che inaugurò a Berlino la prima palestra pubblica all'aperto. Egli consigliò come basilari gli esercizi che preparano alla corsa e al salto. In Italia nel 1807 Girolamo Bagatta introdusse la ginnastica nel suo istituto a Desenzano, frequentato dai giovani delle migliori famiglie lombarde e venete. Dal 1830 al 1860 nacquero in Italia parecchie associazioni ginniche che, riunendosi in federazioni, nel 1869 a Venezia diedero origine alla Federazione Ginnastica d’Italia. Dodici anni dopo fu fondata la Federazione Internazionale di Ginnastica. La Federazione Ginnastica d'Italia è la più anziana delle federazioni sportive d'Italia; ha lo scopo di promuovere, propagandare e disciplinare in Italia la ginnastica come attività sportiva rivolta all'educazione fisica e morale della gioventù e di curare la preparazione olimpica degli atleti tesserati. Oggi la ginnastica artistica non è molto conosciuta fra i giovani, ma dovrebbe essere conosciuta e apprezzata. A me piacerebbe molto fare questo sport, perché è molto bello ed è un modo per rimanere in forma, divertendosi. Francesca Mineo III L Tra parallele ed anelli: vince l’Italia Oggi la ginnastica artistica non ha ancora lo spazio mediatico che si merita e c’è poca visibilità per i campioni di questo sport. Una campionessa di questa disciplina è Vanessa Ferrari: la prima ginnasta italiana che ha vinto una medaglia d'oro ai Campionati mondiali di ginnastica artistica. Vanessa Ferrari comincia la sua carriera da piccola. Nel 2005, ancora junior, ai giochi del Mediterraneo di Almeria, in Spagna, si impone Pagina 42 all'attenzione generale vincendo cinque medaglie d'oro ed una d'argento. Il 23 ottobre 2006, a Roma, ha ricevuto il collare d’oro del Comitato Olimpico Nazionale italiano. A me questo sport affascina molto e lo pratico da quasi sei anni ormai. Si tratta di uno sport che dà molte soddisfazioni. Consiglio a tutti di provarlo. Ilenia Filiberto III L IL FRANCHETTINO Si può vivere due volte? La vita virtuale affascina tutti. Molti desiderano, infatti, una seconda vita, poiché non gradiscono quella attuale o semplicemente per divertimento: a chi non piacerebbe avere un alterego virtuale? Questo, fino a poco tempo fa, era solo un sogno, invece oggi è diventato qualcosa di realmente concreto. Grazie al progresso tecnologico degli ultimi anni, la EA Games (società che distribuisce videogiochi) ha sviluppato e pubblicato il videogioco che ha rivoluzionato il mondo dei videogames, ovvero, il famosissimo “The Sims”. Il gioco consiste nella creazione di una vita parallela, con tanto di famiglia, casa, lavoro e passatempi: il primo passo consiste nel “dare vita” ad un Sim, ovvero, la persona che si dovrà telecomandare nel gioco, esaudendo i suoi desideri, controllando i suoi bisogni vitali e completando gli obiettivi prefissati. In questo modo, si costruirà pian piano una seconda vita. The Sims nasce come gioco di simu- Anno scolastico 2010/2011 lazione (“simulation” in inglese, da cui deriva il nome “Sim”), e in pochi giorni dalla messa su mercato è diventato un grande successo: il gioco è stato acquistato in tutto il mondo con un boom di 6 milioni e mezzo di copie. Di conseguenza, la società EA Games è diventata la prima produttrice di videogiochi nel mondo. I comandi, la perfezione dei particolari e l’interfaccia grafica conquistano immediatamente l’attenzione del player. Grazie a queste caratteristiche, il gioco è diventato unico e popolarissimo. I videogiochi di “The Sims” sono compatibili con tutte le console e questo ne ha favorito la diffusione. Il continuo aumentare dei “Sims-Lovers”, ovvero degli appassionati di questo gioco, ha portato la EA Games a produrre continui sequel del primo gioco: “The Sims 2”, “The Sims 2 Pets”, “The Sims 2 Castaway”, “The Sims 3” e l’ultimissimo nato, presentato in an- teprima in Italia nel Marzo 2011, ovvero, l’attesissimo “The Sims Medieval”. Quest’ultimo è una versione del gioco ambientata nel periodo medioevale. Ultimamente i sequel del gioco sono diventati ancora più realistici e verosimili e proprio per questo motivo le vendite sono aumentate. Inoltre, per ogni gioco appartenente a “The Sims”, la EA offre degli expansion-pack come Travel Adventure, Ambitions e Late Night; inoltre, si possono acquistare gli stuff-pack (Loft Stuff, Fast Lane Stuff e Outdoor Living Stuff) che sono delle espansioni per implementare il gioco e renderlo più ampio e realistico. Rosalinda Accardi II i Pagina 43 A quale scuola mi iscriverò dopo le medie? Ecco uno schema per scegliere Nome: Liceo Indirizzi: Classico, Scientifico, Linguistico, Artistico, Psico-pedagogico Nome: Istituto Tecnico Indirizzi: Agrario, Commerciale, Industrial, Turismo Longevità: 5 anni Pro: - Al termine degli studi hai l'imbarazzo della scelta nei corsi universitari - Otterrai un'ottima preparazione. Il liceo ti offre la possibilità di crescere nelle abilità critiche, riflessive ed espressive Contro: - Interrogazioni da paura - Alto tasso di dispersione nei primi anni e molti studenti non raggiungono il diploma - Non ti offre una formazione specifica per entrare nel mondo del lavoro Consigli: - Bisogna seguire un buon metodo di studio, impegnandosi e organizzandosi fin dai primi giorni - Si deve dare la giusta importanza a tutte le materie Longevità: 5 anni Pro: - Al termine degli studi puoi entrare nel mondo del lavoro tramite le aziende legate alla specializzazione raggiunta - L'Istituto Tecnico offre una formazione specifica - Hai due anni per scegliere l'indirizzo - Molte aziende hanno un occhio di riguardo per chi completa l'istruzione tecnica Contro: - Devi prepararti ad affrontare molta matematica che ti farà passare notti insonni a studiare - Devi valutare con attenzione l'ambito lavorativo nel quale ti piacerebbe inserirti Pagina 44 Nome: Istituto Professionale Indirizzi: Agricoltura, Alberghiero, Chimico, Grafico, Moda, Turismo Longevità: 3+2 anni Pro: - Dopo tre anni puoi già cominciare a lavorare - Vengono organizzati molti stage che ti permetteranno di acquisire un'ottima conoscenza del mondo del lavoro Contro: - Non è una scuola per chi ha poca voglia di studiare, ma è molto esigente, soprattutto nelle materie d'indirizzo - Il metodo di studio è poco curato e, se vuoi proseguire con l'università, faticherai molto. Marta Mussolin III F IL FRANCHETTINO Visita d’istruzione a Marsala per i 150 anni dell’Unità d’Italia Il 12 aprile le classi terza E e terza D sono partite per visitare Marsala, in occasione della ricorrenza del 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Appena arrivati, la guida ci ha portati al porto, spiegandoci che Garibaldi si vide costretto ad attraccare proprio lì per evitare i Borboni, che lo aspettavano a Palermo. Dopo siamo andati a Palazzo 7 Aprile, dove pare che Garibaldi per la prima volta abbia gridato la famosissima frase: “O Roma o morte”, che gli permise di proclamarsi dittatore della città di Marsala. La guida ci ha anche detto che un ruolo molto importante fu quello delle donne, che aiutarono i rivoluzionari a nascondersi prima dell’arrivo dei Mille. Dopo avere fatto le foto di rito, ci siamo recati alle cantine Florio, dove una responsabile ci ha raccontato la storia di questa famiglia. Nel 1832 Vincenzo Florio è arrivato a Marsala e l’anno successivo diede diffusione al FRANCHETTI Anno scolastico 2010/2011 Marsala, un vino liquoroso che, prima di lui, già gli inglesi avevano cominciato a produrre. Il luogo è antico e molto suggestivo: il pavimento delle cantine è in tufo battuto per assorbire l’umidità e trasformarla in aria fresca. La responsabile ci ha fatto notare che, mentre per un vino normale le botti devono essere nuove e cambiate al massimo ogni 5 anni, per un Marsala più le botti sono vecchie e migliore è la qualità. Verso l’una ci siamo recati in una sala dove abbiamo mangiato e dopo i professori ci hanno lasciati liberi di rilassarci nel meraviglioso giardino delle cantine. Lì, però, ad alcuni miei compagni è venuta la “geniale” idea di bagnarsi con l’acqua della fontana, e così i responsabili ci hanno invitato a lasciare le cantine. Visto che avevamo del tempo prima di andare al museo, i professori ci hanno chiesto se ci faceva piacere stare un po’ all’aria aperta in un parco a Marsala, allora per quasi mezz’ora siamo stati al sole a chiacchiera- re e a mangiare un gelato. Dopo siamo andati al museo Garibaldino, dove abbiamo visto alcuni documenti, delle armi, i vestiti dei contadini e dei rivoluzionari, oltre a tanti altri cimeli e curiosità di quel periodo. Tutto è stato davvero interessante, soprattutto potere vedere da vicino tante testimonianze che di solito si vedono solo sui libri; comunque, ad essere sinceri, il museo è davvero piccolo e ci aspettavamo invece chissà quali documenti! Usciti dal museo si era fatto già molto tardi e così siamo tornati in pullman per il viaggio di ritorno, che è stato molto vivace e divertente. Arrivati a scuola ci siamo subito salutati, perché eravamo stanchissimi. Valentina Papa III E FRANCHETTI Pagina 45 Ops, ho un ragno spalmato sul pane! Entomofagia è un nome alquanto complicato di cui non tutti conoscono il significato. Ve lo sveliamo noi: significa mangiare insetti. Questa è considerata un’usanza disgustosa ma utile, economica ed anche deliziosa. Ecco a voi, allora, una carrellata di piatti per chi ha lo stomaco forte e che sono mangiati in tutto il mondo, ma che erano consumati anche in tempi antichi: crisalidi di cicala arrosto (ricetta consigliata da Aristotele), locuste crude e miele, cimici giganti bollite o fritte (ricetta thailandese), bachi da seta bolliti oppure bachi fritti con cipolle o con uova (antica ricetta cinese), zuppa di maggiolini (antica ricetta francese), larve di coccinella infarinate (ricetta francese dell’800), fagottino di termiti (ricetta africana), grilli coperti di cioccolato (ricetta di una giovane inglese), ragni spalmati sul pane (ricetta tedesca), bruchi fritti (deliziosa ricetta boscimane), locuste crude (antica ricetta di Gengis Khan), farfalle in pastella (ricetta del Madagascar), larve fritte del “rodilegno rosso” (il nome dell’insetto è “Cossus Cossus” in latino, dato che è un’antica ricetta romana), formiche crude, cotte, al forno o fritte. Insomma le formiche si possono mangiare in tutti i modi. Tartine di cimici (ricetta mediorientale), spiedini di grillo arrosto mangiati a Pechino, leccalecca di formiche, cavallette arrosto (Messico), formaggio marcio o casu marzu (formaggio sardo con larve di Pagina 46 insetto vive, forse derivano da un’antica ricetta di origine romana). I giapponesi sono dei grandi estimatori degli insetti cucinati, di conseguenza hanno diverse ricette: hachi-no-ko (larve di vespa bollite), zazamushi (larve di insetti acquatici), inago (cavallette fritte ripiene di riso), semi (cicale fritte), sangi (larve di tarma fritte). Come se non bastasse, se credete che non vi sia mai capitato di mangiare degli insetti, potreste anche avere delle brutte sorprese perché in molti dei cibi che comprate ci posso essere insetti; la cosa è abbastanza frequente tanto che esistono leggi che regolamentano il limite della quantità di frammenti di insetto che si possono trovare anche all’interno degli alimenti. Non ci credete? Volete un esempio? Eccolo qua: massimo 150 frammenti di insetto ogni 100 grammi di farina; massimo 60 frammenti di insetto ogni 100 grammi di cioccolato; massimo 60 insetti ogni 100 grammi di broccoli surgelati; inoltre, i vermi del grano, gli scarafaggi della farina e altri minuscoli insetti che infestano i granai possono venir macinati insieme alla farina, diventando parte delle pagnotte. La conclusione allora è che nonostante ci facciano ribrezzo, gli insetti possono offrire un adeguato contributo alla dieta umana. Sono, infatti, estremamente energetici e contengono un elevato numero di proteine di alta qualità, senza contare che sono naturali e non hanno traccia di sostanze chimiche. Allora, a chi va un bel leccalecca di formiche? Marta Mussolin III F IL FRANCHETTINO Viaggio tra le specialità culinarie italiane: cosa si mangia in Sicilia? La cucina siciliana è strettamente collegata alle vicende storiche e culturali della Sicilia. Nei piatti della cucina siciliana si usa esclusivamente l’olio extravergine d’oliva, sia per cucinare che per condire. Il sale usato è soprattutto marino e i piatti sono impreziositi delle erbe aromatiche che crescono in abbondanza nell’isola: basilico, prezzemolo, menta ed origano. La cucina tipica siciliana comprende diversi piatti colorati e profumati. Come antipasto possiamo gustare: la caponata, la parmigiana di melanzane, il pa- ne con la milza, il gateau di patate. Dopo i vari assaggi degli antipasti, si possono assaporare i primi piatti: anelletti al forno, pasta con le sarde, spaghetti ai ricci, pasta col nero di seppia, arancini di riso e pasta con acciughe. I secondi piatti tipici sono: arrosto panato, cavolfiori affogati, involtini di pesce spada , involtini di carne, involtini di melanzane, polpette di finocchietto, polpette di neonata, sarde a beccafico e polpo bollito. I pranzi già ricchi dei siciliani si chiudono sempre in bellezza con dolci sontuosi e molto colo- rati come: la cassata, i cannoli, i biscotti di S. Martino, i buccellati, le cassatelle di ricotta, la cassata al forno, la frutta di martorana, la torta di mandorle e la granita siciliana. Possiamo soffermarci sulle origini della granita che risalgono alla dominazione araba in Sicilia. Gli Arabi portarono con loro la ricetta dello “Sherbet”, la bevanda ghiacciata aromatizzata con succhi di frutta. Ci sono diversi gusti di granita: limone, cannella, caffè , mandorla, pesca, fragola e cioccolato. Claudia Brasile e Giovanni Scarpaci III L Procedimento Ingredienti 250 ml succo di limone ( 10-15 limoni) 750 ml di acqua Zucchero quanto basta. Anno scolastico 2010/2011 Mettere l’acqua a bollore, nel frattempo spremere i limoni togliendo i semi. Quando bolle aggiungere lo zucchero, spegnere il fuoco, lasciare raffreddare e versare il succo di limoni, mescolare per alcuni minuti. Mettere in un contenitore ermetico e successivamente in freezer. Pagina 47 Cosa si mangia nel Lazio? La cucina del Lazio offre una notevole varietà di piatti e prodotti tipici. Nel corso dei secoli la gastronomia laziale ha subito molte influenze. Probabilmente ha importato dall’Abruzzo l’abbacchio al forno. Nella cucina laziale l’ingrediente usato per friggere è lo strutto di maiale, ma spesso viene preferito l’olio. I formaggi più mangiati sono: la ricotta romana, il pecorino romano e il maritozzo. Tra i primi piatti più apprezzati ci sono: gli spaghetti alla carbonara con uova, pancetta pepe e pecorino, i bucatini alla matriciana con guanciale, pecorino e salsa di pomodoro, i salti imbocca con fettina di vitello, prosciutto crudo e vino bianco. Il pesce più mangiato sono le alici. Gli aromi sono la menta romana ed il rosmarino. Il piatto laziale più mangiato in tutta Italia sono gli spaghetti all’amatriciana: si tratta di un condimento per la pasta che ha preso il nome da Amatrice, cittadina in provincia di Rieti. Gli ingredienti principali sono: il guanciale, il formaggio pecorino ed il pomodoro. È in- serita nell’elenco dei prodotti agroalimentari tradizioni laziali. L’antenata della amatriciana è la grigia; secondo alcuni questo nome deriva da un paesino a pochi chilometri da Amatrice. La grigia è conosciuta come l’amatriciana senza il pomodoro e differisce anche per alcuni ingredienti. Giovanna Scarpaci e Claudia Brasile III L Ingredienti 500 gr di spaghetti 500 gr di pomodori 100 gr di guanciale di maiale 100gr di pecorino 1 cucchiaio di olio extra vergine d’oliva 1/2 bicchiere di vino bianco secco Poco peperoncino e sale quanto basta Pagina 48 Procedimento Prendete un pezzo di guanciale, tagliatelo a dadini e mettetelo a rosolare in una padella con un po’ d’olio e peperoncino. Quando è ben rosolato aggiungete la passata di pomodoro, sale e basilico e lasciate cuocere per 30 minuti e fuoco basso. Se notate che il sugo è denso, aggiungete mezzo bicchiere d’acqua. Nel frattempo, preparate i bucatini, scolateli al dente e conditeli con la salsa preparata. Rimescolate, aggiungendo il pecorino. IL FRANCHETTINO Cosa si mangia in Puglia? La cucina pugliese si caratterizza per il rilievo dato alla materia prima, sia di terra che di mare, e per il fatto che tutti gli ingredienti sono finalizzati ad esaltare e non alterare i sapori base dei prodotti usati. Per tanto si utilizzano tutte le verdure di stagione, dalla cima di rapa ai peperoni, dalle melanzane ai carciofi; inoltre, c’è sempre spazio per i legumi (fagioli, lenticchie e fave) e tutti i prodotti del mare.Anche se vi sono dei piatti comuni, le ricette variano da provincia a provincia e talvolta da città a città. Una peculiarità della cucina pugliese è quella volere offrire piatti diversi in relazione alle diverse stagioni. Il piatto più tipico è quello delle orecchiette al ragù di carne, la cui ricetta è ormai diffusa in tutti i ricettari. I vini e i piatti tipici della Puglia sono dei simboli che rispecchiano la cultura locale. La cucina pugliese ha molti formaggi tipici come: il caprino, formaggio vaccino, pecorino fagiano. Come carni caratteristiche troviamo : salsiccia dauna, prosciutto di faeto, zampina trippa con le patate e tocchetto. Se fate un viaggio in Puglia non tralasciate di assaggiare i dolci tipici come le zeppole. Giovanna Scarpaci e Claudia Brasile III L Procedimento Ingredienti 400 gr di pasta 1 chilo di cimette di cavolfiore verde Pulite e lavate bene le cime di rapa, lessatele e scolatele. Conservate l’acqua di cottura. Nella stessa acqua, mettete a cuocere le orecchiette. Nel frattempo, preparate il soffritto in una padella, versateci aglio, peperoncino e i filetti di acciuga. Versate le orecchiette in un piatto e buon appetito ! Formaggio pecorino abbondante e grattugiato Sale e pepe quanto basta Anno scolastico 2010/2011 Pagina 49 DEFINIZIONI: ORIZZONTALI 1.Fiume più lungo d’Europa 4.Vive sugli alberi e mangia banane 6.Collaboratrice scolastica severa, ma simpatica del pianoterra 7. Intervenì in aiuto della Triplice Intesa 11.E' algebrica 12.Strumento in aula video 14.Si usa per navigare 16.Fu una grande potenza 17.Il nome delle prove nazionali degli esami di terza media Pagina 50 VERTICALI 1.Nome del primo re d’Italia 2.Luogo in cui andranno gli alunni meritevoli della Franchetti 3.Nome del nostro giornale 5.Nome della vicepreside 8.Piano della biblioteca 9.Cognome dell’insegnante del corso di atletica 10.Cognome del custode della scuola 13.Numero delle sezioni della Franchetti 15.Marco Polo ci fece un lungo viaggio Gioco ideato e realizzato da Giuseppe Di Caccamo III F IL FRANCHETTINO Sei cotta? Ti piace veramente? Rispondi alle domande e leggi il tuo profilo. 1) Quando andate al cinema chi sceglie il film? A Io, ovviamente! B Decidiamo insieme C Mi fido, quindi faccio scegliere a lui 2) Quando esci con “lui”, come ti vesti? A Come sempre. B Sportiva C Indosso gli abiti più belli ed eleganti. 3) Quante volte vi vedete? A Solo a scuola B Quando abbiamo tempo C Sempre 4) Avete una vostra canzone? A No B No, ma ci piace molto ascol- No, non ti piace veramente! Non sei pronta ad avere una love story, ma lui non è il tipo giusto. Se non vuoi farlo soffrire lascialo!! Anno scolastico 2010/2011 tare canzoni d’amore. C Sì, ovvio. 5) Il regalo che ti ha fatto per S.Valentino ti è piaciuto? A Siceramente…no . B Sì, ma poteva fare di meglio. C Ovviamente. 6) Se ti avesse fatto un brutto regalo, lo avresti accettato lo stesso? A No, ci tengo alle cose materiali. B Sì, però ci sarei rimasta male. C Sì, è il pensiero che conta. 7) Preferisci uscire con lui o con i tuoi amici? A Con i miei amici, perché mi diverto di più B Di solito usciamo tutti insieme E’ una cotta passeggera! È ovvio che provi una certa attrazione per lui, ma non ti piace veramente … C Con lui! 8) Ti dice spesso che ci tiene a te? A No, mai… B A volte, è troppo timido C Sempre 9) Sei gelosa delle sue ex? A No, non mi interessa B Dipende che “tipe” sono C Ovvio, ho paura di perderlo 10) Quando litigate, chi chiede scusa per primo? A Io, perché lui è troppo orgoglioso B Dipende da chi ha ragione C Lui, anche quando ho torto io Adesso conta le risposte che hai dato e leggi il profilo corrispondente: Sei pazza di lui!! Ti importa soltanto stare con lui e vivere e condividere con lui dei momenti speciali! Pagina 51 CAPOREDATTORE Prof.ssa Carla Nicolicchia VICECAPOREDATTORE Prof.ssore Giancarlo Calabrò GRAFICA M.Mussolin DISEGNI D.Orofino, A.Perna, M.Mussolin, F.Giliberti, G.Caiolo, G.D’Agostino, A.Vitrano, M.Pitti, R.Accardi, R.Prestigiacomo COLLABORATORI: LA RE DAZI O NE DEL F RANC HETT I NO SEZIONE ATTUALITA’ R.Accardi, C.Mancuso, F.Sabato, M.Ciccarone, V.Cracchiolo SEZIONE MUSICA F.Milazzo, M.Mussolin, F.Miccichè, I.Filiberto SEZIONE LIBRI M.Pitti, S.Castelli SEZIONE CINEMA G.Di Caccamo, R.Trafficante SEZIONE SPORT V.Papa, F. Mineo, A.Guida SEZIONE CUCINA C.Brasile, G.Scarpaci SEZIONE MODA T.Mattaliano, R.Miceli SEZIONE GIOCHI Di Caccamo, Francesca Mineo AZZO L I M O BRIZI A F : FOTO