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Anno scolastico
2010/2011
MAGGIO
Sommario
GIORNALE REALIZZATO COI FONDI DEL PON 2010-11
UN FLASH
SULLE
NOSTRE
ATTIVITA’
Anche in quest’anno
scolastico le iniziative
didattiche previste hanno richiesto una partecipazione attiva dei Docenti ed il coinvolgimento di alunni e famiglie. Nell’ambito del
Progetto Por “Tutti
uguali tutti diversi”, in
rete con le scuole del
territorio e promosso
dalla Regione Sicilia in
collaborazione col Miur,
sono state avviate, sin
da Settembre, attività di
recupero in orario curriculare ed extracurriculare, per prevenire la dispersione e garantire
ilsuccesso formativo e
scolastico degli studenti
in difficoltà. L’adesione
al Programma Operativo
Nazionale (Pon) del
Fondo Sociale Europeo,
ha dato l’opportunità di
realizzare attività extracurriculari rivolte agli
alunni con l’obiettivo di
LA FOTO VINCITRICE DEL CONCORSO E’
Di UMBERTO FALLETTA III i
migliorare i livelli di conoscenza e favorire il
successo scolastico differenziando lo offerte
formative proporzionalmente alle esigenze di
ciascuno. Con questo obiettivo sono stati realizzati i laboratori per il conseguimento della certificazione esterna di lingua inglese e francese,
quelli di matematica, quelli d’italiano, di latino
e del giornalino. Quattro alunni del laboratorio
“Gareggiando con la matematica” (Riccardo
Riina IF, Valentina Oliveti IIA, Paolo Casentino IIID, Edoardo Alaimo IIIF) hanno vinto la
Finale Provinciale dei Giochi Matematici del
Mediterraneo e parteciperanno alla fase regionale all’Università Kore di Enna. Gli alunni delle classi IIF e IIL, grazie al Piano Nazionale
Qualità e Merito hanno potenziato, per il secondo anno, le loro abilità in matematica. Numerose sono state le adesioni ai laboratori di canottaggio, atletica, pallavolo, palla tamburello e a
EDITORIALE
3
GITA AD
USTICA
4
I NOSTRI PON
5-9
ATTUALITA’
10
FACEBOOK
11
PROBLEMI
GIOVANILI
1213
FREE HUGS
14
RUBRICHE
 Moda p.20-23
 Libri p. 26-28
 Musica p.29-33
 Cinema p.34-37
 Sport p. 38-42
 Gita p.45
 Cucina p. 46-49
 Giochi p. 50
 Test p. 51
Con l’Europa, investiamo nel vostro futuro
CONTINUA DALLA PRIMA PAGINA
palla tamburello e a quelli musicali di pianoforte e chitarra, che si sono conclusi con i consueti saggi
finali al Cral del Banco di Sicilia e in palestra. E’ opportuno sottolineare che la nostra è una scuola
che garantisce a tutti pari opportunità promuovendo e valorizzando i meriti di ciascuno, che mette al
centro del sistema scolastico l’alunno quale protagonista delle proprie scelte e partecipe della sua crescita. Un complimento va a tutti gli alunni che continuano a riportare successi sia all’interno che
all’esterno della Scuola, in particolare agli alunni del Laboratorio “Gareggiando con la matematica”
ed alla redazione del giornale d’Istituto alla quale sarà consegnato a Chianciano, durante la cerimonia
di assegnazione del Premio Nazionale “Giornalista per un giorno”, il Diploma di Gran Merito per la
partecipazione al Progetto Repubblica@scuola. Colgo l’occasione per ringraziare gli alunni ed i
Docenti della redazione che hanno realizzato il Franchettino e tutto il personale Docente e A.T.A. che
collabora per il miglioramento continuo dell’Istituto.
Il Dirigente Scolastico prof.ssa Isabella Vitrano
Ecco le altre foto del concorso:
1
2
FOTO 1: MARTA MUSSOLIN
3
Pagina 2
2-3:CARLOTTA MANCUSO
4-5: FABRIZIO MILAZZO
IL FRANCHETTINO
Anche quest’anno scolastico sta per chiudersi
e puntuale arriva il “Franchettino” con le sue
pagine colorate e ricche. Sfogliando questo
giornale avrete un’idea di come si “vive” alla
Franchetti.
Già dalle prime pagine si possono riconoscere i volti degli alunni che hanno frequentato
le attività pomeridiane e che si sono distinti
tra gare e lavori di gruppo. Il nostro giornalino è il frutto della creatività e della passione
dimostrata degli alunni che hanno frequentato
il Pon sul giornalino e che si sono calati perfettamente nel loro ruolo da redattori: c’è stato chi ha vestito i panni dell’intervistatore,
chi si è trasformato in inviato ed ha seguito
un concerto musicale raccontandone sensazioni e vibrazioni. Inoltre, quest’anno la redazione ha voluto dare più spazio allo sport e
meno ai videogiochi: segno che qualcosa sta
cambiando…forse i ragazzi hanno compreso
come sia meglio trascorrere il loro tempo libero?
Beh, più o meno perché i Social network continuano ad occupare un posto di primo piano
nella loro vita sociale. Per festeggiare i cento-
cinquanta anni dell’Unità d’Italia, poi, i ragazzi
hanno ideato un concorso fotografico su questo
tema. La foto che abbiamo inserito in prima pagina è proprio quella che è risultata la vincitrice.
Sempre in tema di vittorie, inoltre, la nostra redazione poiché ha scritto numerosi articoli sul sito
della Franchetti su Repubblica@scuola ha ricevuto ben due riconoscimenti: il primo è stato quello
di vederne pubblicato uno (“Chi ha paura del diverso?” che trovate a pag.15) sulla bacheca nazionale di Repubblica; il secondo è stato quello di
ricevere un Diploma di Gran merito da parte
dell’Associazione Nazionale di giornalismo scolastico Alboscuole con l’invito a partecipare il prossimo anno alla premiazione a Chianciano. Infine,
sono doverosi i ringraziamenti per la disponibilità
del Dirigente Scolastico, per la collaborazione del
tutor, il professore Giancarlo Calabrò e per l’impegno che hanno mostrato i ragazzi della redazione.
Buona lettura!
Prof.ssa Carla Nicolicchia
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Anno scolastico 2010/2011
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DOVE ANDIAMO IL 5
MAGGIO? APPUNTAMENTO
AD USTICA
Giorno 5 maggio gli alunni che si sono distinti
per l'ottimo rendimento scolastico durante il
triennio, sono stati premiati dal comune di Palermo con una gita gratuita di un giorno nella
riserva naturale orientata dell'isola di Ustica.
Siamo partiti alle otto e mezza del mattino, dal
porto di Paleremo, con le professoresse Salone e
Fileccia e quando siamo arrivati a destinazione,
abbiamo subito goduto di un bellissimo paesaggio: sole, aria limpida ed una leggera brezza.
Dopo una breve sosta, la dottoressa Amelia
Giordano, l’Ispettore Salvatore Tomasino e la
signora Angela Corsale ci hanno accompagnato
lungo il sentiero detto “del boschetto”, dove abbiamo ammirato le diverse specie di uccelli che,
ogni primavera e autunno, trovano rifugio in
questa oasi naturale durante i loro grandi spostamenti migratori dal Sud Africa al Nord Europa.
Percorso un breve tratto, siamo arrivati alla stazione di inanellamento dell'avifauna, dove abbiamo assistito all’atto di registrazione e alla
liberazione di cinque uccelli, tra questi, un gruccione, l’uccello arcobaleno, che è stato adottato
dalla nostra scuola.
Dopo aver appreso il metodo con cui gli uccelli
vengono registrati e inanellati ed i criteri con i
quali si valutano per la registrazione, siamo tornati in piazza dove abbiamo mangiato e scherzato insieme. Poi, siamo andati a visitare la chiesa
e a fare un po' di shopping.
Lungo la strada che riportava al mare, abbiamo
incontrato il proprietario di un minibus che, per
la modica somma di due euro, ci ha portato in
giro per Ustica. Il viaggio di ritorno è stato bellissimo, ma anche molto triste: questo, infatti, è
il nostro ultimo anno insieme. Così ci siamo ripromessi di tornare ad Ustica da grandi, per ritrovarci insieme e ricordare questo splendido
giorno della nostra vita.
Marta Mussolin III F
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IL FRANCHETTINO
CHE BELLE STORIE !
Il laboratorio “Storie infinite e racconti finiti…imparare a raccontare”, coordinato dalla
professoressa D’Annibale e dal tutor la professoressa Cinà, è stato molto interessante. Grazie ad esso, infatti, abbiamo conosciuto i ragazzi delle altre classi, abbiamo imparato molte cose su come elaborare un testo di qualunque tipo e poi, ci siamo divertiti molto, grazie
alla simpatia delle professoresse. C’è stata anche un po’ di competizione, poiché venivano
svolte gare di bravura ed era assegnato un
punto ad ogni squadra, alla fine di ogni incontro.
Il primo giorno è stata fatta un’accoglienza
deliziosa con caramelle e cioccolatini. Il tempo è trascorso velocemente, anche se gli incontri erano pomeridiani e il gruppo di ragazzi
era assai numeroso. Abbiamo partecipato in
tanti, proprio perché gli argomenti trattati e,
soprattutto, le modalità in cui si sono svolti gli
incontri, sono state accattivanti.
Quindi, possiamo dire con certezza che la partecipazione a questo PON è stata una bella
esperienza, resa migliore anche grazie alla
professionalità delle insegnanti.
Caterina Barbaro II i e Irene Cavasio II i
Alla Franchetti si studia sempre...anche i prof tornano
sui banchi di scuola...
Gli alunni della scuola media Franchetti,
quest’anno, hanno frequentato diversi
Pon: di matematica, di tecnologia, di
latino, di italiano, ma anche i loro insegnanti sono tornati sui banchi di scuola.
Hanno infatti partecipato al Pon
“Didattica disciplinare in classe con la
lim” tenuto dall’illustrissimo professore
Di Sparti e coadiuvato dalla professoressa Carmela Dell’Aria. Tutti hanno partecipato con interesse e si sono mostrati
contenti di poter utilizzare con destrezza
le lim di cui è dotata la scuola.
Anno scolastico 2010/2011
L’impegno è stato costante e la
classe è stata partecipe e vivace. A
fine corso, ogni partecipante ha
prodotto un ipertesto sulla propria
disciplina, in previsione di poterla
utilizzare in classe con i propri
alunni. Il lavoro svolto, è stato valutato dal docente: tutti i corsisti
hanno atteso con trepidazione
il loro voto che in conclusione è
stata positivo per tutti.
Professoressa Mariapia Barreca
Pagina 5
Giornalisti in erba
E’ grazie ad un Pon che abbiamo imparato a realizzare il nostro giornalino d’istituto: “Il Franchettino”. Il corso è stato
tenuto dall’esperto, la professoressa Carla Nicolicchia e dal tutor, il professore
Giancarlo Calabrò. Abbiamo imparato
come si costruisce un giornale e come
nasce un articolo. Inoltre, abbiamo creato una redazione vera e propria: la docente, infatti, ha distribuito a noi
“redattori” i vari ruoli di capiservizio e ci
siamo cimentati nella stesura dei
“pezzi”. Oltre a scrivere per “Il Franchettino”, abbiamo anche imparato ad
inserire i nostri contributi o commenti
attinenti ai temi proposti dal sito
“Repubblica@Scuola”, sul sito della Repubblica. Infine, abbiamo deciso di orga-
nizzare un concorso fotografico aperto alle terze sul tema
“I 150 anni dell’unita d’Italia: tutto in uno scatto”. Gli
scatti sono stati esaminati da una commissione composta
da alcuni professori della nostra scuola, che ha decretato il
vincitore che è stato pubblicato nella nostra prima pagina.
Martina Ciccarone e Federica Sabato III i
We love matematica
Quest’anno io ed altri compagni abbiamo deciso di approfondire le nostre conoscenze sulle funzioni e sulle relazioni
affrontando questo corso. Le nostre insegnanti sono le professoresse Dieli e
Mannarano. Insieme a loro guardiamo
delle video lezioni, le commentiamo e
usiamo programmi specifici per fare grafici ed utilizziamo la Lim. Alla fine del
corso saremo in grado di conoscere quali
grandezze fisiche si possono rappresentare sul piano cartesiano ; di distinguere le equazioni della retta, dell’iperbole e della parabola, il concetto di insieme e tanto altro ancora. Aurora Cordaro III D
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IL FRANCHETTINO
Français mon amour
“J’appris…je m’amuse” è il pon di francese
che riunisce alcuni alunni delle classi seconde
e terze della scuola R. Franchetti. Morgane
Carre è la coordinatrice ed è madrelingua
francese, mentre la tutor è la professoressa
Rosalinda Graffeo.
Durante il corso abbiamo approfondito lo studio del francese anche utilizzando il laboratorio scientifico e l’aula linguistica. Durante il
corso ci siamo esercitati con prove d’ascolto,
piccoli monologhi e giochi di ruolo per facilitare il superamento dell’esame finale.
Elisa Costanzo III F
Laboratorio sul
disegno tecnico
Anche quest'anno la nostra scuola ci ha offerto un Pon sull'uso del disegno nella tecnologia aperto alle classi terze. Il laboratorio è
stato tenuto dal professore Traficante con il
supporto del professore Mazzola. I due docenti ci hanno insegnato molto riguardo l’uso degli strumenti, le tecniche per disegnare,
l’attenzione da prestare durante le spiegazioni ecc….
Durante gli incontri, svoltisi nel pomeriggio,
non abbiamo solo imparato e fatto nuove
esperienze, ma siamo anche riusciti a divertirci disegnando.
Il laboratorio è stato particolarmente utile
per chi da grande vuole diventare geometra,
ingegnere o architetto.
Alberto Maggio III B
Anno scolastico 2010/2011
Impariamo l’inglese a scuola
Speaking to Europe is the name of the PON project
we are attending this year.
We are 26 and every Tuesday from 14.30 till 17.00
we meet to improve our English. Our teacher is
Mr. Moggridge. He is very nice. During the lesson
he asks questions and we answer in English and do a
lot of exercises.
We create dialogues, learn new vocabulary and
watch English videos. We often begin or finish the
lesson with games and this is very funny. Our tutor
is Mrs Meschisi. She helps us when we have some
difficulties.
She translates some English words we don’t know
and give us advices to complete the exercises. We
think that the course is very interesting and useful.
It’s a new experience and it can help us in the future because the English language is the first language spoken all over the world. At the end of the
course, we will take an exam to have the Trinity certification. We all hope to pass the exam.
Elisa Costanzo III F
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Verba volant, scripta manent
Come ogni anno scolastico, la
nostra scuola, la “Raimondo
Franchetti” ci ha dato l’opportunità di approfondire i nostri studi attraverso PON pomeridiani,
con l’ausilio di ottimi insegnanti. Ogni giovedì pomeriggio si è
svolto il PON di latino, ovvero
“Latinando”, coordinato dalla
Professoressa Cinzia Citarrella e
dalla tutor, la professoressa Silvia Augugliaro. Durante le ore
del corso, abbiamo imparato il
latino attraverso il materiale fornito dalle insegnanti e dalla
scuola stessa. Insieme con i
compagni del corso abbiamo
letto, tradotto e appreso le prime
nozioni della lingua, che approfondiremo poi al Liceo. Il corso
si concluderà alla fine del mese
di Maggio, con una verifica
scritta e con il rilascio di un attestato di frequenza.
Martina Richichi, III A
Pon Logicamente connessi
Il nostro Pon si intitola Logicamente connessi ed è realizzato
dai professori Cangiamila e Accardi. Lo scopo del corso è quello
di migliorare il nostro bagaglio
lessicale e grammaticale. Tutto
questo si fa giocando attraverso
l’uso della L.I.M. e con un gioco
da tavolo, chiamato “Chi è l’asso?” che ci permette di diventare
“assi “ nelle varie categorie grammaticali.
Il gioco si svolge con delle carte in
cui sono presenti dei quesiti e dei
quiz divertenti: è una sorta di
“gioco dell’oca” grammaticale.
Grazie a questo laboratorio pomeridiano si può ottenere un notevole
miglioramento in grammatica.
Federica Madonna e Lucia Cottone II E
Pagina 8
IL FRANCHETTINO
La Franchetti è prima ai Giochi matematici del Mediterraneo
La mattina del 21 aprile si sono svolte al Pala Uditore le Premiazioni delle Finali Provinciali dei Giochi matematici del Mediterraneo 2011 proposte dall’Accademia Italina per la Promozione
della Matematica. Erano presenti tutti gli studenti della scuola
primaria e della scuola secondaria di primo grado della provincia di Palermo che si erano classificati per la Finale provinciale.
Noi, Edoardo Alaimo, Paolo Cosentino, Valentina Oliveri e Riccardo Riina abbiamo guadagnato l’opportunità di continuare la
nostra avventura presso l’Università Kore di Enna per la Finale
Regionale gareggiando con tutti gli altri finalisti. I tanti compagni presenti, anche se non si sono classificati per partecipare alle
Nella foto (da sinistra): Paolo regionali di Enna, hanno comunque raggiunto ottime posizioni.
Durante la premiazione, eravamo molto tesi e ci tenevamo per
Cosentino (III D), Edoardo
Alaimo ( III F) e Riccardo Rii- mano aspettando di sentire pronunciare solo il nostro nome per
gioirne, specialmente dopo aver saputo che noi, Edoardo e Paona (classificato quarto di I F)
lo, c’eravamo classificati al primo e terzo posto. E’ difficile definire l’emozione che abbiamo provato!! Questi ottimi risultati
sono stati ottenuti anche grazie all’aiuto delle professoresse Fileccia e Barreca che ci hanno seguito durante tutto il percorso
del laboratorio PON “Gareggiando con la matematica” e con il
loro prezioso aiuto, ci hanno aiutato ad affrontare i difficilissimi
quesiti che ci attendevano. Un grazie va anche a tutta la scuola
ed in particolare alla Preside che sempre ci incoraggia
Edoardo Alaimo III F e Paolo Cosentino III D
“Matematical…mente”:
si gioca con i numeri e
con le figure
Anno scolastico 2010/2011
E’ stato bello frequentare il corso tenuto dalle professoresse:
Antonina Salone e Carmela Cuffaro. Il corso è cominciato circa
due mesi fa ed è stato davvero interessante e formativo. Gli incontri sono avvenuti sempre di mercoledì, in aula scientifica. Di
volta in volta, ci siamo entusiasmati sempre di più perché abbiamo studiato la matematica da un’altra prospettiva e soffermandoci su nuovi particolari.
Ne abbiamo approfondito lo studio, abbiamo svolto esercizi, fatto giochi e ci siamo cimentati in tanti test INVALSI. Ci siamo
serviti della lavagna interattiva e questo ci ha dato l’opportunità
di imparare ad usare strumenti come la lim per la geometria.
Inoltre è stato anche un modo alternativo per socializzare e fare
nuove amicizie. Durante l’ultimo incontro, inoltre, abbiamo realizzato anche dei cartelloni. Consigliamo agli altri alunni di partecipare l’anno prossimo ad un corso come questo, perché è stato molto istruttivo.
Gli alunni di I
Pagina 9
Un giornale a misura di bambino
Il telegiornale non è un grande
amico dei ragazzi. E’ spesso
giudicato noioso ed evitato, durante lo zapping giornaliero. E’
inoltre provato che i bambini di
età inferiore ai 14 anni non
guardano né telegiornali, né leggono i giornali. Il motivo? Non
ne riescono a comprendere il
linguaggio, oppure le immagini
di cronaca nera o di guerra sono
troppo forti. Di conseguenza, il
TG diventa un “nemico”. In
realtà, si sa che tra i 7 ed i 12
anni, i bambini hanno in comune l’immensa curiosità di scoprire il mondo, sapere cosa succede e soprattutto capirne il motivo. Dunque, una sbirciatina
ogni tanto al giornale del giorno
o al TG, si dovrebbe dare. Hanno pensato di venirci incontro
due giornalisti Carlo Piano e
Serena Coppetti, che hanno
creato online un quotidiano a
misura di ragazzo, all’indirizzo
www.ilmioprimoquotidiano.it.
Basta collegarsi al sito per soddisfare il nostro desiderio di aggiornamento e saziare ogni curiosità. Il linguaggio adottato
negli articoli è semplice e comprensibile per i pargoli di tutte
le età. Le varie sezioni del giornale online trattano i più svariati
argomenti come: attualità, libri,
musica, natura, salute, scienza,
scuola e così via. Sono banditi
la cronaca nera ed il gossip.
Inoltre, basta digitare sulla barra
di ricerca la propria domanda ed
immediatamente
il
sito
“risponderà” con diversi link
che riportano ad articoli che riguardano ciò che può interessarci. Infine, per i piccoli che non
si accontentano solo di leggere
gli articoli, Il Mio Primo Quotidiano dà spazio anche ai novelli
redattori che hanno il desiderio
di produrre dei pezzi: mediante
posta elettronica si possono inviare gli articoli che saranno
successivamente pubblicati sul
sito. C’è anche uno spazio dedicato ai sondaggi, alle barzellette.
Rosalinda Accardi II i
Un Telegiornale a
misura di ragazzi
I Telegiornali sono diventati ridicoli: si parla
solo del “caso Berlusconi”.
Inoltre, la maggior parte delle notizie è dedicata sempre al resoconto di continue tragedie:
terremoti e catastrofi. È giusto parlarne, ma si
dovrebbe dare spazio anche ad altri argomenti:
a notizie più allegre ed a barzellette divertenti.
Al giorno d’oggi, c’è bisogno di sorridere e
non di deprimersi sempre di più. Vedere in
televisione solo immagini relative a catastrofi
e morti, non è affatto piacevole. Le presentatrici del Tg dovrebbero lasciarsi andare a qualche
battuta o magari perdere la loro espressione da
funerale e sostituirla con una più allegra. Io
non seguo molto il Tg, perché mi fa stare male. È giusto informarci su quello che accadde,
ma dovrebbero farlo in modo diverso.
Pagina 10
Nell’ultimo anno, infatti, i telegiornali hanno
registrato un calo di ascolti del sette per cento.
E’ possibile che il motivo sia il seguente? La
gente non ne può più di ascoltare sempre certe
notizie. Oppure la spiegazione è un’altra:
le persone preferiscono informarsi in modo
differente ed evitano di accendere il televisore
perché trovano più interessante leggere le notizie sul computer.
Marta Pitti III G
IL FRANCHETTINO
Facebook: pro e contro di un fenomeno
Un fenomeno molto sviluppato
negli ultimi tempi è quello di
scrivere e discutere tra amici sui
“Social Network”: sulla “Rete
Sociale”, una rete accessibile a
tutti. Fino a qualche tempo fa,
questi siti erano utilizzati dai
ragazzi maggiorenni e vietati
alle persone sotto i 18 anni, ma
col passare del tempo sono diventati accessibili anche ai ragazzini. Uno tra i primi social
Network ad essere conosciuto è
stato il famoso “Windows Live
Messenger”. In questo sito le
persone potevano “chattare” e
vedersi con una piccola telecamera così, anche se vivevano in
paesi diversi, si potevano vedere. Inoltre, a questo si sono aggiunti anche alcuni giochi e delle “Emoticons” per rendere la
chat più divertente. Da qualche
anno questo social è stato sorpassato da Facebook.
La parola letteralmente si può
tradurre con “Faccia da libro”
anche perché in questo social la
persona che crea un suo account, ha pure la possibilità di
aggiungere nel profilo una sua
foto e le informazioni di base.
Se oggi si chiede in giro, sicuramente il 96 per cento dei teenager risponderà che conosce e
fa parte del mondo di Facebook.
Di conseguenza è cambiato anche il modo di conoscere qualcuno, perché non si chiede più
come prima il numero di cellulare, ma si chiede: “Ci sei su
Facebook?”.
Oggi, nel 2011, possiamo notare
che non si può più stare tranquilli nei social. Molte persone
creano dei “Fake” (Termine
inglese che significa Falso); con
questi profili si falsifica il proprio nome scrivendo quello di
un vip e si finge di essere lui.
Con questo piccolo atto già si
può commettere un crimine: il
furto d’identità. Un altro rischio
connesso a questi social è la
possibilità di essere adescati da
persone con cattive intenzioni o
addirittura da pedofili. Questi
social stanno anche incidendo
sullo studio. Questo accade perché molti ragazzi che entrano su
Facebook dopo aver chiesto il
permesso ai genitori di stare
connessi solo per pochi minuti,
invece alla fine succede che
stanno su quel sito per quasi
tutto il giorno. Abbiamo anche
letto su un giornale che alcune
persone sono talmente patite di
questo social network da non
poterne più fare a meno… nemmeno dopo la loro morte! C’è,
infatti, la possibilità di creare un
proprio avatar, per continuare
anche dopo la morte a restare in
contatto i propri amici. I Social
sono utili per parlare con persone lontane o con i compagni di
scuola, ma non si devono usare
per chattare con persone sconosciute.
Carlotta Mancuso III G
Si nasce o si diventa?
Gli adolescenti passano più
tempo davanti al computer da
quando nel 2004 Mark Zuckerberg ha fondato un social network: Facebook. Dal 2006 pure
chi ha più di 13 anni può iscriversi per: rimanere in contatto;
conoscere nuove persone; chattare e scambiare messaggi ;
pubblicare link, cioè collegamenti alle pagine di Facebook;
o commentare gli stati e le foto
Anno scolastico 2010/2011
degli altri. Mark Zuckerberg fa
spesso degli aggiornamenti sulla
grafica e sul contenuto: da poco
ha cambiato il suono del messaggio. Molti non sanno che
passare troppe ore su Facebook
può fare male: si potrebbero
avere rischi per lo sviluppo
mentale degli adolescenti. A
volte, la colpa è dei genitori che
lasciano troppo tempo i figli
davanti al computer. Da un po’
di tempo anche i bambini minori di 13 anni sono iscritti su Facebook, ma loro dovrebbero
pensare a divertirsi e giocare.
Anche noi dovremmo imparare
a farne a meno, ma siamo diventati tutti “Feisbukkiani”.
Federica Sabato e Francesca
Mineo III i e III L
Pagina 11
La violenza a scuola ha un nome: bullismo
Un problema di scottante attualità che interessa molte scuole è
il bullismo. La domanda che ci
siamo posti è la seguente: oggi,
quanti giovani si sentono fieri di
essere dei bravi ragazzi? Sono
davvero pochi.
Oggi, infatti, si dà maggiore risalto ed importanza a chi veste i
panni del ragazzo duro ed insensibile perché in questo modo
può essere accettato dagli altri. I
bulli sono quelli che picchiano i
loro coetanei più deboli, quelli
che, come se non bastasse, riprendono tutto con il cellulare
per condividere le loro gesta su
Youtube e rendere ridicoli quelli che subiscono in silenzio. Bisognerebbe però cercare anche
quali siano le cause o le motivazioni che spingono il bullo ad
assumere questi comportamenti
Pagina 12
scorretti. Può capitare, infatti,
che non sempre a questi ragazzi
piaccia fare i bulli, ma questi
loro comportamenti nascano
dalla loro incapacità di saper
affrontare dei problemi familiari; spesso i bulli prima di essere
tali sono stati vittime, hanno
subito violenze e di conseguenza decidono di riversare la loro
rabbia sugli altri. Questi ragazzi
non causano alle loro vittime
solo danni fisici, ma anche quelli morali. Per esempio, ci sono
ragazzi che si trovano costretti a
cambiare scuola, che iniziano a
soffrire di instabilità psicologica
oppure che, nei casi più gravi,
decidono di ricorrere al suicidio.
L’errore più grande che le vittime possono commettere è quello di stare in silenzio, di scegliere di non raccontare nulla di
quanto è successo loro, per pau-
ra delle possibili reazioni dei
bulli. Il bullismo non provoca
danni soltanto alle vittime, ma
anche a chi lo esercita.
Nella maggior parte dei casi i
bulli cominciano ad essere evitati da tutti oppure possono restare invischiati nel “circolo vizioso” della droga che provoca
gravidanni fisici, la dipendenza
o addirittura la morte. Infine, se
pensiamo al percorso di vita dei
bulli e li immaginiamo già adulti e ribelli che sicuramente non
saranno in grado di rispettare le
leggi perché hanno trascorso la
vita senza seguire alcuna regola.
Per tutti questi motivi, i bulli
devono essere fermati in tempo.
Federica Sabato III i
IL FRANCHETTINO
Che cos’è l’anoressia?
Uno dei problemi che affligge
gli adolescenti, soprattutto le
ragazze è l’anoressia. Essa è
una malattia che si verifica con
disturbi alimentari che portano,
ad una magrezza patologica e,
talvolta, alla morte. Si tratta di
una malattia complessa e ancora
misteriosa, perché non se ne
sono ancora scoperte le cause.
Oggi le ragazze tendono a voler
dimagrire per sentirsi più belle
ed avere maggiore autostima:
questo potrebbe essere una delle tante cause. Perché la società
mette in mostra solo ragazze
molto magre e non le oversize?
Sfogliando le riviste di moda, si
nota che tutte le modelle sono
anoressiche. In molti forse ricordano i provocatori scatti-
choc del fotografo Oliviero Toscani che ritraevano, nel 2007,
una modella anoressica francese, il cui corpo era ormai reso
inguardabile a causa del digiuno
prolungato. Questo dimostra
che l'attuale canone di bellezza
femminile diffuso nel mondo
della moda si basa sulla estrema
magrezza delle modelle.
Esistono diverse testimonianze
sull’argomento. Noi abbiamo
letto quella di Elisabetta, una
ragazza di ventidue anni, che ha
capito cosa sia l’anoressia sulla
propria pelle. Lei ha scritto:
“Parlare di anoressia non è facile. Spesso anche solo citare questa parola provoca indifferenza
da parte di chi la sente. Sono
stati gli anni più bui e tristi della
mia vita. Non ridevo più, non
Si tratta di
uscivo più, non
una
volevo più vivere. malattia
Adesso sono gua- complessa e
rita e ho tanta vo- misteriosa
glia di divertirmi
e fare nuove amicizie”. Allora
possiamo dire che probabilmente alla radice dell’anoressia ci
sia una mancanza di affetto e di
scarsa considerazione di sé. Forse per questo motivo gli anoressici scelgono di “esprimersi”
attraverso questi atteggiamenti
autolesionistici.
Federica Sabato e Martina Ciccarone III i
Quando si diventa
grandi?
Durante l’adolescenza attraversiamo molti cambiamenti fisici e psicologici. La pubertà è un periodo
difficile perché ci si sente a metà strada: non siamo
più bambini, ma neppure adulti. A volte ci può sembrare che gli adulti vogliano organizzare la nostra
vita. Ciò provoca in noi la ribellione. L’unico problema, se così si può definire, è comunicare con gli
adulti che giudicano il nostro modo di pensare sbagliato e superficiale. Ci trattano come se ancora fossimo dei bambini. Noi viviamo in un mondo tutto
nostro: per noi conta l’essere accettati dagli amici
per non restare mai soli. E’ un’età bellissima perché
nascono i primi amori e le amicizie, ma cambiamo
continuamente umore. Forse l’infanzia era più semplice e bella e per questo ci piacerebbe tornare tutti
bambini !
Federica Sabato e Francesca Mineo III i e III L
Anno scolastico 2010/2011
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Scusa, ma ti posso abbracciare?
Free hugs è un’iniziativa proposta dall’australiano Juan Mann
per creare un mondo più unito.
Che cosa vuol dire? Significa
regalare abbracci gratis alla
gente in luoghi pubblici (piazze,
centri commerciali, gallerie…),
senza alcun motivo politico o
sociale, ma solo per trasmettere
gioia alla vite di un individuo
qualsiasi. Nonostante l’intento
semplice e senza pretese, l’ini-
Io: “Ciao Juan, sono un redattore del Franchettino, un giornalino scolastico e vorrei farti qualche domanda per capire come ti
è venuta in mente questa iniziativa”.
Juan: “Salve, sono felice di rispondere alle tue richieste, anche perché mi è giunta voce che
il mio pensiero si sia sparso per
il mondo. Ovviamente, ne sono
contento. Beh, la mia opera ha il
puro scopo di unire le persone
che spesso vanno sempre di
Pagina 14
ziativa ideata da Juan fu presto
contestata. La polizia australiana, infatti, interpretò l’opera di
Mann in maniera sbagliata, al
tal punto da fare una legge contro di essa. “L’uomo abbracci”
però non si arrese molto facilmente: raccolse diecimila firme
riuscendo a reprimere la legge
imposta dallo stato e quindi
riammettendo quel piccolo gesto che per lui contava molto.
Juan però è stato solo l’inventore di questo fenomeno che in
poco tempo ha iniziato ad imperversare in tutto il mondo.
Anche l’Italia è stata teatro dei
liberi abbracci. Molti, infatti,
sono i video proposti da tutte le
città italiane che cercano di mettere in atto la proposta ideata da
fretta e non riescono a fermarsi
a riflettere. Mi rivolgo a coloro i
quali stanno buttando la propria
vita perché la dedicano solo al
lavoro.
Forse la mia non sarà una grande idea, ma sono del parere che
questi abbracci possano spingere la gente a riflettere perché
non esiste solo il lavoro. Ci sono anche gli amici e la famiglia
a cui dedicare più tempo”.
Io: “Pensi che la tua idea possa
Mann per un mondo più unito.
Il progetto però non è ancora
stato applicato anche nella mia
città, Palermo. Molte volte ho
tentato di proporre ai miei amici
il Free Hugs senza però riuscire
a convincerli, solo perché si vergognano! Il motivo reale è che
non ci si rende conto del vero
significato del “regalo abbracci”: l’intento è semplice perché
significa fermarsi a riflettere sul
nostro mondo diviso. Poiché
l’argomento mi interessa molto,
ho immaginato di poter intervistare il “padre” della Free Hugs:
L’uomo abbracci.
Fabrizio Milazzo III C
cambiare qualcosa”?
Juan: “Credo di sì… Forse non
sarà una grande cosa, ma noi
con i nostri abbracci diamo lo
spunto per far riflettere e poi
tocca alla gente decidere se crederci o meno”.
Io: “Okay. Grazie per la tua disponibilità Juan”!
Juan: “Figurati! E’ stato un vero
piacere parlare con te”.
Fabrizio Milazzo III C
IL FRANCHETTINO
Attenti al numero 11!!
Facendo alcune ricerche ci siamo accorte di una data che si
ripete più volte cioè l’undici.
Molte persone credono che sia
solo una coincidenza, ma forse
non è realmente così…
Un fatto accaduto recentemente
è quello del terremoto devastante successo in Giappone l’undici
febbraio 2011, seguito da uno
tsunami e dal conseguente scoppio di una centrale nucleare.
Cercando sul web si trovano
molte notizie riguardanti questo
numero. Per esempio, si dice
che l’11 maggio del 2011 ci sarà un rovinante terremoto a Roma, che dovrebbe distruggere
l’intera città; ma per confermare
questa ipotesi non ci resta che
attendere. L’11 gennaio del
2003 un terremoto di grado 5.2
ha colpito l’Iran. La scossa è
arrivata anche in Indonesia, ma
fortunatamente ci sono stati
solo undici feriti… ed ecco che
il numero ricompare. Di avvenimenti riguardanti l’11 ce ne sono di più noti, come quello
dell’attentato alle torri gemelle,
avvenuto l’11 settembre del
2001 a New York.
Dietro questo sconvolgente
evento si cela un’altra impressionante verità o storia legata
all’undici. Per esempio, New
York City (la città colpita
dall’attentato) è composta da 11
lettere e Afghanistan (la città da
dove è partito il terrorista) ha
anch’essa 11 lettere. E ancora,
la tragedia è accaduta l’11 Settembre o meglio l’undici, nove
ovvero: 9+1+1=11.
E poi l’11 Settembre è il giorno
254esimo del calendario: se
sommiamo i singoli numeri
abbiamo che 2+5+4=11.
Queste sono solo coincidenze? Non tutti credono che si
tratti di semplici e casuali
fatalità. Voi cosa ne pensate?
Francesca Mineo III L e
Federica Sabato III i
Ragazze, non fate scelte affrettate!
Farsi guidare dal cervello o dal
cuore? Molte ragazze si pongono questa domanda e si trovano
davanti ad un bivio: essere istintive o riflessive?
Alcune preferiscono pensare
prima di fare delle scelte importanti, ma altre le fanno perché si
sentono adulte, capaci di poter
scegliere senza nessun aiuto o
consiglio da qualcuno con più
esperienza di loro. Può capitare
alle ragazze che hanno fretta, di
ritrovarsi incinte e di restare sole. Per delle scelte così sbagliate
capita anche che le ragazze vengano spesso ripudiate dai genitori e ignorate dai vecchi amici.
Insomma, prima di essere adulAnno scolastico 2010/2011
te, queste si ritrovano spesso
non lo è affatto.
troppo occupate per andare a
scuola o per trovarsi un lavoro
e, senza l’aiuto dei genitori, so- Marta Mussolin III F e Roberta
no costrette a chiedere l’elemo- Trafficante III C
sina per affittare uno squallido
appartamento di periferia che
cade a pezzi. Ecco a cosa può
portare una semplice scelta sbagliata. Ragazze, non fatevi ingannare da false promesse di
popolarità, abbiate la forza di
aspettare il momento giusto,
quello in cui sarete pronte!
Riflettete prima di fare delle
scelte e non lasciatevi trasformare nello stereotipo della ragazza che vuole a tutti i costi
fare la grande, anche se ancora
Pagina 15
Il Giappone
trema
Venerdì 11 Marzo, verso le ore
15, un violento terremoto di magnitudo 8,9 sulla scala Richter
ha colpito il Nord Est del Giappone, provocando uno tsunami
sulla costa orientale del Paese.
E’ stato uno dei terremoti più
potenti mai avvertiti fino ad ora
nel mondo intero ed ha creato
danni impressionanti in Giappone, paese abituato a far fronte
al pericolo sismico. Il bilancio
definitivo dei morti potrebbe
arrivare fino ai ventimila nella
sola provincia di Miyagi. Google ha messo a punto un utilissimo sistema di ricerca: Il “Japan
Personal Finder” per aiutare le
ricerche delle persone che si
erano in Giappone al momento
del terremoto. Chiunque può
scrivere un messaggio e descrivere la persona che sta cercando. Una conseguenza del terremoto e dello tsunami è stata l’esplosione della centrale nucleare
di Fukushima che ha fatto ripiombare il Giappone nell’incubo di contaminazione atomica.
A causa dell’incidente che ha
interessato il reattore numero
uno della centrale, è morto un
tecnico e undici persone sono
rimaste ferite. Le autorità giapponesi hanno lanciato l’allarme,
ordinando l’evacuazione della
popolazione residente nella zona del disastro. Sebbene risulti
che il limite legale di radioattività sia stato oltrepassato nell’a-
rea di esplosione a circa 250 km
da Tokyo, la Tecpo, la società
che gestisce gli impianti ha detto che non vi è pericolo.Gli addetti alla centrale nucleare di
Fukushima stanno lavorando
per eliminare i “rischi nucleari”.
Sulla questione, il 21 Marzo, è
intervenuto il portavoce del governo, Yukio Edano: “La situazione dei reattori sta migliorando – ha affermato - ma valutando l’accaduto con oggettività,
credo che Fukushima 1 non potrà più essere messa in funzione”.
Valerio Cracchiolo e Andrea
Guida III E
Il giorno dopo la dittatura
Dalla Spagna di Franco al Congo di Mobutu Sese Seko, dall’Iraq di Saddam Houssein alla
Romania di Ceausescu, dalla
Serbia di Milosevic al Cile di
Pinochet fino alle recenti Tunisia, Egitto e Libia. Sono paesi
che si sono liberati dalla dittatura. Ma il giorno dopo aver rovesciato il governo, cosa è successo? In Spagna, Francisco Franco
ha lasciato il potere dopo 36
Pa
anni di regime, solo dopo la
morte e dopo aver ucciso più di
50 mila persone. Oggi, nonostante le tensioni nei Paesi Baschi, la Spagna ha istituzioni
solide. Nello Zaire (Congo),
Mobutu Sese Seko ha governato
per 31 anni (1965-1997). Nel
‘86 il suo regime di rapina e
corruzione (detto cleptocrazia)
condusse lo Zaire ad una grave
crisi economica. Consapevole
del crescente malcontento popolare e della caduta dei suoi sostenitori storici nell'est Europa,
nel ’90 Mobutu accetta la pre-
senza di un Parlamento multipartitico al proprio fianco. Forze
ribelli ruandesi e ugandesi si
coalizzarono sotto il comando di
Lauret-Désiré Kabila nel 1996
e decisero di attaccare. Nel ’97
Kabila si autoproclamò presidente e Mobutu fuggì in Marocco, dove morì lasciando il suo
paese al collasso. Oggi, la povertà del Congo è tra le più gravi al mondo e le guerre continue
fanno 45 mila morti ogni mese.
Valerio Cracchiolo III E
IL FRANCHETTINO
Libero...di nome e di fatto
Si sa che l’Italia è conosciuta
nel mondo come il paese dei
buongustai, e dove il patrimonio
artistico, culturale e monumentale è a dir poco meraviglioso.
Purtroppo siamo conosciuti anche per i lati negativi dell’Italia:
la mafia, ovvero una società
criminale
organizzata,
che
ricicla e produce denaro sporco.
Questo termine nasce in Sicilia
come Cosa Nostra e offre una
pessima immagine della nostra
isola. Se si guarda bene, però, la
nostra Sicilia ha anche un lato
positivo: gli uomini che hanno
avuto il coraggio, la tenacia, la
forza di combattere per cercare
di annientare Cosa Nostra. Tra
questi: Giovanni Falcone, Paolo
Borsellino, Libero Grassi e tanti
altri. In particolare, Libero
Grassi ha deciso di combattere
seriamente la mafia quando,
dopo aver aperto un’impresa
commerciale tessile, inizia ad
essere ricattato e minacciato
dalla mafia. Libero si oppone e
pubblica una lettera al Giornale
di Sicilia, che poi slitterà sulle
pagine del Corriere della Sera.
Questa lettera diventerà la sua
condanna a morte perché verrà
ucciso il 29 Agosto del 1991. La
sua morte è annunciata in tutta
Italia e la sua figura viene onorata da tutti. La Sicilia, soprattutto, non lo ha mai dimenticato
ed ha continuato la battaglia
contro la mafia promuovendo
ad esempio concorsi e campagne di sensibilizzazione come il
“Premio Libero Grassi 2011”.
Io ho partecipato nella categoria
“La miglior lettera al caro estortore” ed ho scritto: “Nazione
debole + Pizzo = società sottosviluppata; invece Nazione de-
bole – Pizzo = società rafforzata”. Infine, ho scelto di concludere la lettera utilizzando il siciliano per essere compresa più
facilmente dal mio destinatario:
“Ricordi bene, signor estortore
che la sua mafia ha le ore contate. Non è una minaccia, ma una
promessa. Le forze dell’ordine
vi stanno decimando, ormai
mancate pochi all’appello e Cosa Nostra verrà annientata per
sempre. Veda di riflettere bene
signor estortore perché credo
che lei e i suoi cumpari un sìate
esperti comu tutti s’aspettassero! Veda d’arruspigghiarisi prima ca sia truppu taiddi pì ‘llei!
Baciamuce i manu”.
Rosalinda Accardi II i
“Caro estortore,
volevo avvertire il nostro ignoto estortore di risparmiare le
telefonate dal tono minaccioso
e le spese per l’acquisto di
micce, bombe e proiettili, in
quanto non siamo disponibili a
dare contributi e ci siamo
messi sotto la protezione della
polizia”. (Libero Grassi)
Anno scolastico 2010/2011
Pagina 17
Vedere il mondo da dietro un ciuffo di capelli
Se ci guardiamo intorno vediamo giovani molto diversi tra
loro. Per esempio, il modo di
vestire varia a seconda della
“sottocultura” di cui fanno parte. Le nuove generazioni frequentano persone con idee, pensieri e gusti simili ai propri. Un
gruppo particolare sono gli
“Emo”: quelli che hanno uno
stile misterioso e difficile da
interpretare.Sono persone spesso riservate e schive. Persino il
giornale americano New York
Times ha difficoltà ad etichettare questo gruppo nato tra gli
Stati Uniti e l’Inghilterra, durante gli anni ‘80. Ci sono dubbi
riguardo la nascita del termine
“Emo”, ma il più accreditato è
che questo vocabolo sia l’abbreviazione della parola inglese
“Emoction”:“Emozione”. Il carattere degli “Emo” è generalmente riservato e soprattutto
sensibile, poiché ogni emozione
Pagina 18
ha un profondo effetto su di loro. Quello che salta subito
all’occhio quando si guardano
gli “Emo” è il modo di vestire:
abiti dai colori scuri, molto appariscenti, accessori con borchie
e capigliatura cotonata e corredata da “extention” colorate. Il
beaty-case delle ragazze contiene principalmente trucchi dai
colori scuri e tenebrosi: il più
comune è il nero, usato come
ombretto per gli occhi. Infine,
un particolare che accomuna
ragazze e ragazzi Emo sono i
piercing. Il carattere, il modo di
vivere e di comportarsi degli
Emo viene giudicato dalle altre
persone come apatico, stralunato, schivo e soprattutto “strano”.
In realtà, però quando sono
all’interno del proprio gruppo di
amici, gli Emo si trasformano
radicalmente in ragazzi con tanta voglia di divertirsi e diventano capaci di strappare un sorriso
a chiunque. Sono state create
della pagine su Facebook che
istigano alla violenza, al razzismo contro questa sottocultura
definita inutile e diseducativa.
Inoltre, nella città di Torino,
sono stati anche trovati dei graffiti sui muri dei palazzi contro
gli Emo. Rosalinda Accardi II i
IL FRANCHETTINO
Chi ha paura del diverso?
Si dice che ai giorni nostri nessuno venga più discriminato, ma
non è vero. Se una cosa è diversa tendiamo ad avere paura, invece di dimostrarci accoglienti e
generosi, assumiamo comportamenti che finiscono per ferire
chi è diverso: lo evitiamo, lo
offendiamo, lo deridiamo…
Prendere in giro una persona è
un modo per dire a noi stessi:
“Io sono molto meglio e non
sarò mai così”. Spesso questo
atteggiamento diventa estremo e
così nascono i “bulli” che deridono i ragazzi più indifesi.
Per accettare i diversi, si possono guardare anche telefilm come “Il mondo di Patty”, la cui
protagonista è un’adolescente
discriminata e criticata perché
ritenuta brutta. Mi viene in
mente una citazione di Matteo:
“Non giudicate, per non essere
giudicati; perché col giudizio
con cui giudicate sarete giudicati, e con la misura con la quale
misurate sarete misurati”. Sembra strano doverlo affermare,
ma il razzismo si sta diffondendo sempre di più nella nostra
società. Un esempio è stato
quello che si è verificato
a Rosarno dove degli extracomunitari hanno subito violenze perché lavoravano nella raccolta di agrumi ed è probabile
che sia stata la ‘Ndrangheta a
colpirli e a farli scappare. In Italia, aumenta ogni giorno il numero degli immigrati dall’Afri-
Anno scolastico 2010/2011
ca e dall’Asia che arrivano nel
nostro paese perché scappano da un regime tirannico. Noi
dovremmo essere solidali con
queste persone, invece li prendiamo di mira. Chi ha speso la
sua vita per combattere per l’indipendenza dei neri è stato sicuramente Martin Luther King che
il 28 agosto 1963 ha pronunciato il celebre discorso: “Ho un
sogno. Il sogno di un mondo
dove le persone non sono giudicate per il loro aspetto ma per le
loro qualità”. Dopo di lui, l’America ha fatto molti passi
avanti e sono nate numerose
associazioni contro il razzismo,
fino alla data storica della elezione di Barack Obama primo
presidente nero degli Stati Uniti,
il quale nel 2009 ha anche vinto
il Nobel per la pace.
Anche la religione è stata motivo di discriminazione: pensiamo
alle persecuzioni dei cristiani o
agli ebrei durante la II guerra
mondiale. Questi ultimi erano sterminati dai tedeschi perché ritenuti “non puri” o responsabili della morte di Cristo. Ancora oggi la principale causa
delle guerre e delle persecuzioni
nel mondo è, almeno in apparenza, la religione: dalla Bosnia
all’Afghanistan, dall’Asia all’Africa le armi tuonano nel nome
del Dio delle etnie locali. Infine,
un altro tipo di discriminazione
è quella sessuale. In alcuni paesi
come l’Afghanistan, le donne
“Ho un sogno. Il sogno
di un mondo dove le
persone non sono
giudicate per il loro
aspetto”
sono trattate come delle vecchie
pezze e vengono barattate per
animali o generi alimentari. Si
sposano da bambine e hanno
figli all’età di 15 anni.
In conclusione, ci sono tanti
motivi per cui una persona può
essere discriminata, ma basta
riflettere sul fatto che, in un modo o nell’altro, siamo tutti diversi e proprio in questo consiste la
nostra principale ricchezza.
Marta Mussolin III F
Pagina 19
Abiti firmati? No, grazie.
Molta gente pensa che la firma
in un abito o negli accessori sia
indispensabile perché senza di
essa non si può essere accettati
all’interno di un gruppo. Si tratta spesso di persone che pensano che i soldi, la bellezza o la
firma negli accessori contino
molto di più del carattere. Io
non la penso affatto così, anzi
credo che sia veramente assurdo. Non trovo, infatti, differenza
tra una semplice maglietta del
mercato con una firmata da
“Dolce
e
Gabbana”,
da
“Valentino”, da “Armani” o da
altre marche.
Dobbiamo riflettere su un semplice concetto: un abito non si
compra per la firma o perché lo
indossa la compagna di banco;
inoltre, non si deve acquistare
solo perché è di moda o perché
se non ce l’hai puoi essere deriso dagli altri. L’unico motivo
per cui è necessario comprare
un vestito o un accessorio è
presto detto: perché è necessario
o perché quando si indossa ti sta
bene e ti piace. Spesso l’abito
rispecchia il carattere della persona.
Ora, facciamo un piccolo esperimento. Se si osservano queste
due immagini si possono vedere
due borse di una nota marca, ma
qual è la differenza tra le due?
La prima a sinistra è una borsa
Louis Vuitton originale, mentre
la seconda in basso a destra è
quella falsa. Ma qual è l’unica
differenza? Il costo. Se indossi
un abito firmato, resti sempre lo
stesso.
Borsamania! Sondaggio tra le
alunne della Franchetti
Ogni ragazza non può fare a
meno di un accessorio: della
borsa. Non solo perché serve
per portare ciò che serve, ma
anche perché è diventata un accessorio che si usa per cambiare
e arricchire il proprio look. Se
guardiamo nell’armadio di ogni
donna, troveremo una gran
quantità di borse: dalla più semplice alla più appariscente. An-
che le ragazze della nostra scuola seguono molto le mode in
fatto di borse. Di conseguenza,
abbiamo fatto un sondaggio su
questo tema e ci siamo rivolti
alle nostre compagne. Ecco la
classifica delle nostre marche
preferite.
Rosalinda Accardi II i
Spesso la gente si nasconde
dietro la firma, ma tutto questo
non serve a nulla. Ci tenevo a
scrivere questo articolo solo
per fare capire ai ragazzi come me che l’importante è
quello che abbiamo dentro,
non la maglietta firmata o il
paio di “Hogan” che si fanno
ammirare alle amiche.
Dobbiamo pensare che alla
nostra età è meglio mettere in
gioco la personalità e dimostrare di avere carattere, piuttosto che fare spendere dei soldi ai nostri genitori solo per
apparire diversi.
Marta Pitti III G
1. Frutta
2. Sweet Years
3. Carpisa
4. Fergi
5. Fornarina
6. Baci&Abbracci
7. Dimensione Danza
8. Fiorucci
9. Eastpak
10. Camomilla
Pagina 20
IL FRANCHETTINO
E’ scoccata l’ora del Fai-da-te
Molti giovani per evitare di
spendere troppo hanno scelto la
“moda fai-da-te” ovvero la personalizzazione di abiti, t-shirt o
pantaloni fuori moda che non
piacciono più. In questo modo
danno sfogo ai loro gusti, all’umore ed al carattere.
E’ semplice e veloce personalizzare un abito e renderlo unico:
basta usare tempere, pennarelli,
eccetera. Basta avere una buona
dose di fantasia e pazienza, poiché il lavoro si può presentare
in alcuni punti complesso. Basta
guardarsi intorno per vedere
abiti personalizzati e resi unici
con la “moda fai-da-te”. Riciclare gli abiti fuori moda o che
non piacciono più, inoltre, significa preservare l’ambiente.
Inoltre, si possono organizzare
piccoli mercatini dove vendere
gli abiti personalizzati. Sicuramente ogni adolescente ha almeno un paio di magliette o altri
indumenti nell’armadio che non
usa più, allora cosa aspetta? E’
tempo di prenderli per scatenare
la propria fantasia con il “faida-te”!
Rosalinda Accardi II i
Moda alternativa per uscire dalla massa
Ogni giorno molte donne vanno davanti all’armadio e hanno
sempre il solito dubbio: cosa
mi metterò? Dopo avere guardato per un buon quarto d’ora i
soliti noiosi abiti, si decide cosa indossare, ma in mente si fa
avanti un unico pensiero: il fine
settimana si dovrà necessariamente andare a fare shopping.
Se controlliamo gli acquisti
fatti, sicuramente notiamo che
molte ragazze o donne comprano abiti firmati e del colore alla
moda, ovvero quello dettato
dallo stilista del momento. Altre, soprattutto le teenager, preferiscono comprare degli abiti
alternativi ed essere anticonformiste. Questa moda chiamata
più comunemente Alternativa,
come dice il nome consiste
nell’indossare abiti non firmati.
Questa nuova moda nasce a
New York, tra i ragazzi. Oggi
possiamo notare che questa
Anno scolastico 2010/2011
moda si è allargata a macchia
d’olio
e si
è molto
“sviluppata”. Nella nostra città, a Palermo, possiamo trovare dei negozi dove comprare
questi capi d’abbigliamento.
A Londra, dal 19 al 23 Aprile,
hanno creato nelle strade meno popolate, una sfilata dedicata a questo tipo di abbigliamento e soprattutto per fare
conoscere i nuovi stilisti ed i
nuovi modelli. Per ottenere un
look più alternativo, basta indossare abiti dalle fantasie a
scacchiera, a quadretti o pieni
di teschi. Chi ama questo stile
non può tralasciare di occuparsi dei suoi capelli che devono essere lasciati sciolti,
con il ciuffo “piastrato” davanti agli occhi. Il motto di
chi segue questo stile è il seguente: “Io sono alla moda,
perché mi differenzio dalla
massa”. Secondo me, questa
nuova moda è molto creativa
e serve a farci capire l’indole
ed il carattere di chi la indossa: già a prima vista queste
persone si differenziano dalle
altre e ne vanno fiere.
Carlotta Mancuso III G
Pagina 21
Le ragazze schiave della taglia 40
La gente di solito è costretta a
lavorare per poter mangiare,
invece alcune ragazze sono costrette a dimagrire per lavorare:
sono le modelle. Molti sono
convinti che questo lavoro sia
una cosa semplice però non lo è.
Queste ragazze sono costrette a
dover seguire e mantenere nel
tempo dei requisiti precisi che
sono richiesti dalla casa di moda
con la quale viene firmato il
contratto, per diventare delle
modelle: la taglia e l’altezza.
Infatti, devono seguire un piano
alimentare che le faccia rimane-
Pagina 22
re stabili nel peso. Abbiamo trovato su internet delle interviste
rilasciate da una modella di 23
anni che ha illustrato la sua dieta:
colazione mangia succo
d’ananas, cereali e vitamine in
pasticca; a pranzo, invece, beve
dei centrifugati di verdure, carne, integratori proteici e frutta;
di pomeriggio va per due ora in
palestra e infine a cena mangia
la pasta, accompagnata da verdure e frutta. Inoltre, le sono
vietati: alcol, dolci, bibite zuc-
cherate, zucchero, glutine, olio
ecc...Quindi, care ragazze secondo voi questa è VITA? Durante la giornata sono molto
stressate e nervose. Molte hanno
anche confessato che il cibo le
mette in ansia. A volte non riescono a seguire le restrizioni,
mangiano troppo e vomitano.
Tra le modelle vi è molta competitività. Inoltre, molte sniffano cocaina per riuscire a perdere
peso più facilmente. Allora perché sono spinte a fare questo
tipo di lavoro? Perché ognuna di
loro guadagna in media quindicimila euro al mese? Sarà per
questo che lo fanno? Di sicuro
la loro non sembra affatto una
vita semplice.
Teresa Mattaliano e Rita Miceli
III E
IL FRANCHETTINO
Coco Chanel è l’Alta moda
Una delle più grandi firme di
alta moda è Chanel. Questa
marca nasce nel 1909, a Parigi,
quando una celebre stilista francese Coco Chanel fu capace con
le sue creazioni di rivoluzionare
il concetto di femminilità. Nata
il 19 Agosto nel 1883 da una
famiglia molto povera, si trasferì a Brive-la-gaillarde. Successivamente la piccola Coco restò
orfana perché perse la madre e
fu abbandonata dal padre. Coco
e le sue sorelle, allora, andarono
a vivere in un convento presso
la congregazione del Santo
Cuore. Di loro si presero cura
anche gli zii. Quando Coco
compì diciotto anni, cominciò a
lavorare presso un negozio di
biancheria e maglieria. Dopo
questo suo primo approccio con
il mondo della stoffa e dei tessuti, il passo sarà breve per Chanel che sceglierà di occuparsi
della moda. Se si dà un’occhiata
alle sue collezioni, si potrà percepire l’influenza degli anni di
vita monacale che hanno caratterizzato la sua vita. La stilista
Anno scolastico 2010/2011
ha scelto di rappresentare una
donna dinamica che lavora e
che non può più essere schiava
dell’abbigliamento costrittivo
della Belle èpoque che si era
sviluppato nei primi del Novecento. Chanel presenta ogni anno nelle sue sfilate abiti femminili e molti accessori come borse e gioielli. Uno di questi è
senza dubbio il profumo che
porta il suo nome: Chanel numero 5. Quest’ultimo raggiunse
un gran successo perché, quando fu realizzato nel 1923, si presentò alle donne come una novità per la sua fragranza realizzata
artificialmente con molecole
sintetiche: si dava spazio alla
nuova essenza del profumo
femminile.
Un'altra firma dell’alta moda è
Gucci che caratterizza le sue
sfilate con la giusta dose di classe e di creatività. Molto particolare è, ad esempio, l’ultima
borsa di Gucci a forma di cuore
che fa parte della collezione
Cruise: è una pochette con una
chiusura frontale con cerniera e
arricchita con un fiocco e un
ciondolo con logo. Si può acquistare al prezzo di 395 euro.
Teresa Mattaliano e Rita Miceli
III E
Pagina 23
Tre racconti sulla amicizia: Amici per caso
Un giorno, un ragazzo africano
di nome Josef decide di andare
in America per giocare un’importante partita di calcio.
Arrivato a destinazione, Josef
cominciò a pensare a tutti i bei
momenti passati con i sui genitori, che erano morti in un tragico incidente autostradale.
Commosso, decide di dedicare
un goal a loro e dopo inizia a
vagare per le strade come un
cane abbandonato alla ricerca di
un nuovo padrone. Ad un certo
punto, sente un lamento provenire da un cespuglio.
Stranito, si avvicina lentamente
e vede una bambina, di carnagione scura che sta piangendo.
Il ragazzo si inginocchia e le
tocca il viso. Poi, le chiede il
motivo per cui stava piangendo.
La bambina gli mostra dei segni
di cintura sulla schiena e spiega
di essere scappata di casa per
non essere più picchiata dai genitori.
Josef decide di prendersi cura
della bambina. Ritornato in albergo, Josef racconta tutto al
suo mister che si offre di aiutarlo ad accudire la bambina. L’indomani, un’ora prima della partita, Josef spiega alla bambina
che deve allontanarsi da lei per
giocare a calcio e la lascia con
il mister. Josef si impegna molto, ma a metà del secondo tempo, quando sta per tirare un rigore, Josef sente la voce del mister che lo chiama disperato: la
bambina era svenuta. La partita
viene sospesa e Josef porta la
bambina in ospedale. Dopo una
lunga operazione, la bambina è
dimessa e Josef può piangere
lacrime di felicità. Da quel giorno la loro amicizia non ha più
avuto fine.
Alessio Perna II G
Sofia e Greta
Sofia aveva 15 anni ed andava bene a scuola. Inoltre era appassionata di danza e ballava da quando era piccolo. Il suo sogno era: diventare una
ballerina professionista. Greta aveva 16 anni e
non aveva voti molto alti a scuola. Il suo hobby
era quello di suonare in una band. Le due ragazze
non si conoscevano, fino all’8 Giugno, quando si
ritrovarono a prendere lo stesso volantino:
“Concorso per giovani talenti che vogliono ballare o cantare”. Le due ragazze si guardarono
negli occhi e decisero di partecipare. La settimana dopo, le due ragazze si ritrovarono al teatro
dove si tenevano le selezioni. Incominciarono a
parlare tra loro e si incoraggiarono a vicenda.
Dopo le loro esibizioni, l’attesa di sapere il responso sembrava interminabile. Alla fine I giudici attaccarono un foglio con i risultati del concorso: Sofia e Greta ce l’avevano fatta. Subito si
abbracciarono ed andarono insieme a cena al
ristorante, per festeggiare. Da quel giorno diventarono amiche.
Rossella Prestigiacomo II G
Pagina 24
IL FRANCHETTINO
Il valore dell’amicizia
In Africa, molti bambini non
hanno da mangiare: Paul è uno
di questi. I suoi genitori lavorano tutto il giorno per un pezzo
di pane e lui non ha neanche
frequentato la scuola per badare
alla sua sorellina. La sua vita è
estremamente triste e monotona.
Solo quando gioca a calcio,
Paul è felice. Egli trascorre interi pomeriggi a giocare col suo
amico Javier. Un giorno, Javier
all’insaputa di Paul decide di
usare tutti i suoi risparmi e compra un biglietto aereo per Paler-
mo: desidera che Paul faccia il
provino per entrare in una squadra di calcio. Dopo aver ringraziato ed abbracciato l’amico,
Paul parte per l’Italia. Passano
due anni e Javier non ha più notizie del suo amico. Nel mese di
maggio, atterra un elicottero
proprio davanti casa di Javier: si
tratta di Paul che è tornato a casa. I due amici si guardano in
silenzio e si abbracciano tra le
lacrime. Essi parlano a lungo e
Paul ritrova i suoi genitori. Ma
cosa aveva fatto Paul in tutto
questo tempo? Lo guardano tutti
curiosi e il ragazzo racconta di
avere superato il famoso provino e di essere diventato il calciatore più forte del mondo. Di
conseguenza, ora è ricco ed il
merito era stato anche di Javier.
Così, i due inseparabili amici
riescono a vincere la povertà e,
grazie alla storia di Paul, riaccendono la speranza nel cuore
di ogni bambino africano.
Marco Montalto II G
forico. Il più calmo dei nani era
Pisolo e l’unica stanza che conosceva e frequentava era la
camera da letto. A parte qualche
inconveniente, i nani andavano
d’accordo con i bambini. Azzurracielo aveva un debole per
Cucciolo che la ricambiava, a
sua volta. Gongolo, geloso di
Cucciolo, gliene combinava di
tutti i colori, ma nel vero senso
della parola: riempiva palloncini
di vernice colorata e lo bombardava quando si avvicinava ad
Azzurracielo.
Biancaneve aveva trovato un
lavoro anche per la perfida strega: era diventata il cassonetto
magico dei rifiuti. Il suo compito era quello di aprirsi ogni volta che si pronunciavano le parole magiche:“apriti munnizza”.
Povera strega, era costretta a
sopportare il tanfo dei pannolini
di Giallotuono che amava molto
mangiare messicano: ben le
stava
la
pena!
Giuseppe Gerbino I A
Che fine hanno
fatto i nani di
Biancaneve?
Dopo essersi sposata con il principe, Biancaneve ebbe quattro
figli: Verdeprato, Azzurracielo,
Rossofuoco e Giallotuono. Lei e
la sua famiglia andarono ad abitare in un’enorme villa con tantissime stanze dove era molto
facile perdersi; per fortuna, il
principe fece piazzare dei cartelli che indicavano l’uscita. Biancaneve dopo il matrimonio ingaggiò i sette nani come baby
sitter, anche se non erano “il
massimo”: non riuscivano neanche a cambiare un pannolino e
Brontolo sveniva sempre alla
vista della pupù di Rossofuoco.
Non parliamo poi della cucina,
in cui Mammolo combinava
sempre disastri. Ogni giorno,
allora, si mangiava pizza che
rendeva Verdeprato un po’ eu-
Anno scolastico 2010/2011
Pagina 25
Una donna in gabbia
Il libro “Bruciata viva” racconta
la storia di una ragazza, Suad,
vittima (così come molte altre
ragazze) della mentalità contorta maschile nei paesi come la
Cisgiordania, dove la donna vale meno di una capra. Suad aveva un padre che lo era solo di
nome: la picchiava se dimenticava qualcosa, oppure se aveva
una giornata storta si sfogava
con lei e con le altre sorelle. Ella era stata già promessa ad un
ragazzo Hassan, ma non poteva
sposarsi subito perché prima di
lei c’erano le sue sorelle. Suad
era innamorata follemente di lui
e non vedeva l’ora di sposarlo.
All’inizio anche lui sembrava
davvero interessato. In Cisgiordania, la donna deve arrivare
vergine al matrimonio; se ciò
non accade, la ragazza deve essere uccisa. Hassan iniziò a seguirla ovunque, stava con lei di
nascosto e, dopo diversi giorni,
la convinse a fare l’amore. Dopo quasi tre mesi, Suad si accorse di essere rimasta incinta e ne
parlò con Hassan che, saputa la
notizia, scappò lasciandola sola.
Passarono mesi e suo padre si
accorse della pancia, così la sua
famiglia decise di bruciarla viva
con l’acido. L’incarico fu affidato al cognato. Suad ricevette
subito soccorso, la curarono e
grazie ad un’amica riuscì a partorire il bambino che le fu tolto
dalle infermiere. In seguito, riuscì ad andare in Europa dove
trovò un marito e riuscì a parto-
rire due bimbe. Riguardo al suo
primo figlio, non ne seppe più
nulla per anni. Aveva deciso di
abbandonarlo perché voleva
cancellare il suo passato, ma
questa decisione la fece cadere
in depressione. Dopo anni, per
caso, ritrovò suo figlio ventenne
da quel momento visse una vita
serena.
Marta Pitti III G
Un amore al primo morso
Un libro che continua a restare
in classifica anche se è uscito
nel 2005 è “Twilight” il
“paranormal romance” di Stephenie Meyer. Sono state vendute più di 17 milioni di copie
in tutto il mondo. Sono stati diversi gli scrittori che hanno cercato di cavalcare l’onda di questo filone ed hanno scritto numerosi libri sui vampiri, ma finora nessuno ha eguagliato la
fama della Meyer che ha dichiarato: “Non mi sarei mai aspettata di “creare” un capolavoro del
Pagina 26
genere”. A cosa è dovuto il suo
successo? Alla storia d’amore
tra un vampiro e un’umana.
Molti critici l’hanno paragonata
ad una rilettura moderna di Romeo e Giulietta.
Comunque, non a tutti piace la
sua saga. La scrittrice, di fronte
a queste critiche, non si è intimorita, ma anzi ha preso parte
al film tratto dal suo libro ed ha
anche continuato a scrivere.
Inoltre, ha raccontato che l’ispirazione le è venuta in sogno:
“Quando mi sono alzata la mat-
tina seguente ho iniziato a scrivere di getto ed ho continuato a
farlo anche la notte, quando mio
marito e i mie figli dormivano”.
La scrittrice per non deludere i
suoi fan ha fatto sapere che resterà con i piedi per terra e continuerà a scrivere di questa saga,
ma ne cambierà il narratore.
Carlotta Mancuso III G
IL FRANCHETTINO
Amo leggere perché mi rilasso.
Purtroppo i giovani non amano
la lettura perché non comprendono bene i molteplici usi che
può avere un libro: reggere tavoli e sedie con gambe poco
stabili, minacciare il compagno
di banco per riavere la penna,
piantare chiodi e tutto quello
che può passarti dalla testa in un
attacco di creatività. Leggere è
inoltre un modo per evitare un
compito pesante con minaccia
di morte da parte di un genitore:
basta, infatti, dire alla mamma
che non si può smettere di leggere in quel momento perché si
è giunti alla parte più emozionante del libro! Beh, state sicuri
che lei chiuderà un occhio. Intanto, leggendo leggendo, crescerà in voi quell'amore che
provo io quando divoro le avventure esilaranti di Tom
Sawyer o i racconti fantastici di
Asimov. Vi devo confessare che
io detestavo leggere. Avevo sei
anni quando ho ricevuto in regalo “Le grandi favole Disney”:
così è iniziata la mia grande
“avventura” nel mondo della
lettura. Ho cominciato con
Gianni Rodari, De Amicis, passando poi per Calvino e, più re-
Un libro per amico
centemente, per libri riguardanti
l'amicizia come “L’amico ritrovato” di Fred Uhlman, “Il cacciatore di aquiloni” e “Mille
splendidi soli” di Khaled Hosseini. Mi piace molto anche lo
stile di Ann Brashares, di cui ho
letto la trilogia di “Quattro amiche e un paio di jeans”. Lo scorso anno, ho letto i romanzi della
Meyer, l'autrice di “Twilight”.
Per comprarli ho dovuto litigare
con mia madre che non li riteneva buone letture, ma la curiosità
era troppo grande. D’estate mi
dedico invece a letture un po’
più pesanti come ad esempio
“1984” di Erich Arthur Blair, in
arte George Orwell, perché il
mio gruppo preferito, i Muse,
gli ha dedicato un album Inoltre, ho letto anche libri d'amore
come “Orgoglio e pregiudizio”
di Jane Austen e “Cime Tempestose” di Emily Brontё. Mi sono
chiesta quale sia il motivo per
cui si legge poco: sarà il costo
eccessivo dei libri? Io cerco di
approfittare di sconti e iniziative
speciali e poi i miei amici sanno
che, se vogliono farmi un regalo
gradito, con un libro non sbagliano (non potendo certo regalarmi un’isola ai Caraibi). E’
bello trascorrere con la mia migliore amica del tempo in librerie e biblioteche varie e curiosare tra scaffali pieni di storie sconosciute tra le quali scegliere
quelle che ci affascinano di più.
Con questi libri, nel caldo delle
mie coperte, sono cresciuta ed
ho immaginato mondi lontani.
Marta Mussolin III F
Chi è Harry Potter ?
26 luglio 1997: le librerie sono invase da “un ragazzino e
un topo”. E’ la copertina del
primo libro firmato dalla Rowling. Da quel giorno è scoppiata la Potter-mania.Chi è
Harry Potter? Un ragazzino
che scopre di essere un mago
che deve fronteggiarsi con il
Mago Oscuro, Voldemort.Il
libro ha raggiunto il suo picAnno scolastico 2010/2011
co di vendite, quando la storia
del maghetto si è trasformata in
un film. La magia del cinema ha
fatto conoscere le magiche atmosfere Hogwarts. La saga è composta da sette libri in cui Potter
deve affrontare: mostri, cani a tre
teste, troll, gnomi, draghi, sirene.
Fabrizio Milazzo III C
Pagina 27
Passione, intrighi, avventura: tutto in un fantasy
“Le Leggende del Mondo
Emerso” è la serie fantasy creata da Licia Troisi. È la terza trilogia che tratta del Mondo
Emerso dopo le “ Cronache del
Mondo Emerso” e le “Guerre
del Mondo Emerso”. L’autrice
è romana e si è laureata in fisica, con una specializzazione in
astrofisica, presentando una tesi
sulle galassie nane. “Le Leggende del Mondo Emerso” è una
trilogia composta da questi libri:
“Il Destino di Adhara”, “Figlia
del Sangue” e “Gli Ultimi
Eroi”. La trama del primo libro
tratta di una ragazza che si ritrova, in un prato, senza memoria.
Il secondo racconta di questa
ragazza che scopre le proprie
origini nascoste. Infine, la sua
storia continua nel terzo capitolo. I personaggi principali di
questi libri sono: Adhara, la
ragazza senza passato, il cui
nome le è stato dato da Amhal,
un giovane Cavaliere di Drago
che combatte contro un desiderio sfrenato di morte che lo divora dall’interno ogni volta che
uccide. Si scoprirà che Adhara è
stata creata dalla Setta dei Veglianti per combattere il Marvash (Distruttore, in lingua elfica). Adhara era la Sheireen (la
Consacrata, in lingua elfica);
Adrass era l’adepto della Setta
che creò Adhara usando la medicina e la Magia Proibita.
Adrass si sacrificò quando il
Marvash cercò di uccidere Adhara. San si rifugia per due anni
nelle Terre Ignote (terre aldilà
del fiume Saar). Nipote di Nihal, una Sheireen in passato, è
un mezzelfo anche lui. Entrerà
al servizio di Kryss, re degli Elfi
perché quest’ultimo gli prometterà in cambio di potere tornare
in vita. San sarà il primo Marvash e nell’ultimo libro, Kryss
per poterlo controllare gli farà
indossare un medaglione. Quando San se lo strapperà dal petto,
con un ghigno sovrumano sul
volto, comincerà a trucidare i
soldati di Kryss. Consiglio di
leggere questa trilogia a chi ama
gli intrighi.
Salvo Castelli III G
Da un libro alla tv: il GF!
Prima di essere una trasmissione
che da 11 anni entra nelle nostre
case, il Grande Fratello è un
libro intitolato “1984” e scritto
da Eric Arthur Blair, in arte
George Orwell. Egli immagina
la società del futuro del 1984: la
terra è in lotta e divisa in Oceania, Estasia ed Eurasia. La vicenda si svolge a Londra, dove
regna un unico partito guidato
dal Grande Fratello; quest’ultimo non si è mai fatto vedere dal
vivo, ma solo attraverso i cartel-
Pagina 28
loni affissi in tutta la città. Non
c’è libertà e tutti sono spiati da
teleschermi posizionati ovunque; la personalità e la memoria
sono annullate. La storia parla
di Wiston Smith, uno dei pochi
uomini controcorrente che ricorda il passato e si accorge della
grande manipolazione ad opera
del partito. Egli con la compagna Julia, lotta per conservare la
sua umanità finché viene scoperto e separato dal suo amore
per essere “purificato”. Il pro-
gramma televisivo fa riferimento ad alcuni tratti di questo libro: l'essere sempre osservati, la
lotta continua tra i tre superstati
che viene rappresentata dai continui litigi tra i concorrenti ed
infine il riportare i tre slogan
del partito che fanno riferimento
alla società d'oggi: "la guerra è
pace", "la libertà è schiavitù",
"l'ignoranza è forza".
Marta Mussolin III F
IL FRANCHETTINO
Concerto di Alessandra Amoroso
Giovedì 31 Marzo, il tour di
concerti di Alessandra Amoroso
ha fatto tappa a Palermo, al Pala
Uditore. Io ero lì. In una doppia
veste: fan e inviata del
“Franchettino”. Mi sono recata
lì alle 19.35 e già il “delirio” era
alle stelle: tra urla, salti ed anche lacrime di gioia si aspettava
che iniziasse il concerto. I venditori ambulanti di luci, fasce e
cartelloni dedicati ad Alessandra contribuivano a questo caos
generale. Mi sentivo molto a
disagio poiché era il mio primo
concerto. Ero felice di poter
incontrare il mio idolo dal vivo
ed orgogliosa di poter realizzare
il mio sogno per una notte: diventare inviata del giornalino
della scuola per raccontare tutto
quello che provavo e che vedevo. Accompagnata da mia madre, mi misi in coda davanti
all’entrata principale, mentre le
guardie di sicurezza facevano
entrare a piccoli gruppi, i fans
sfegatati che urlavano. Ho preso
subito posto e sono rimasta lì ad
aspettare per ben due ore: in
Anno scolastico 2010/2011
realtà questo tempo è trascorso
incredibilmente in fretta. La
gente intanto entrava e riempiva
gli spalti e i posti a sedere, mentre altri scattavano foto e riprendevano con le telecamere la
confusione generale. Ad un certo punto, hanno iniziato tutti ad
urlare e sono saliti sopra le sedie per filmare. Si sono spente
le luci e sullo schermo posizionato sul palco, sono apparse le
immagini dell’esibizione di
Alessandra durante la finale di
“Amici”. Le urla iniziavano a
farsi molto più forti, ed a quel
punto è partita la musica: “Il
Mondo in un Secondo”, il primo
singolo dell’ultimo album, pubblicato quest’anno. Ed è apparsa
sul palco Alessandra, piccola e
bellissima. Oltre a cantare le sue
canzoni, Alessandra ha salutato
e ringraziato noi tutti, ovvero i
suoi fan meridionali. Ad ogni
sua parola, tutti rispondevamo
in coro: “Ale! Ale! Ale! Ale!”.
Oltre al suo repertorio, la cantante ha anche regalato ai suoi
fans qualche singolo in inglese
di Aretha Franklin che, cantato
con il suo fantastico timbro di
voce, dava l’impressione di essere in un concerto soul degli
anni ’70. Il tempo è volato ed
alle 23.30 Alessandra si è congedata dopo aver fatto tutti i ringraziamenti di rito: casa discografica, band, ballerini, coreografi ed infine, noi fans. Stanca,
ma felice e soddisfatta, sono
tornata a casa con un bagaglio
di emozioni ed il desiderio di
rivivere ancora l’esperienza di
partecipare ad un altro concerto
di Alessandra Amoroso.
Rosalinda Accardi II i
Pagina 29
Il Rock è morto?
Alla fine degli anni ‘40 Bob Diddley aggiunge al blues un tocco
tutto nuovo che viene definito
rock’n roll: musica da roccia .
Questo nuovo stile musicale
comincia a diffondersi dapprima
a New York ed a Chicago e in
seguito nei ghetti “neri” americani. In Europa, arriverà solo
negli anni ‘60 con i Beatles, che
daranno al rock’n roll uno stile
tutto nuovo: uno stile più pop. I
Beatles (conosciuti anche come
FAB 4), originari di Liverpool,
sono considerati tra i maggiori
fenomeni della musica contemporanea e nonostante si siano
sciolti, molte persone (me compreso) ascoltano la loro musica e
cercano di diffondere il loro messaggio. Per i FAB 4 alla
base di tutto c’era l’AMORE! Il
gruppo nacque quando John Lennon fondò i Quarriman: un gruppo che suonava per le feste della
chiesa e che poco tempo dopo
sarebbe diventato uno dei fenomeni della musica rock’n ‘
roll! I primi anni dei Beatles però
non andarono molto bene. Nel
‘62, invece, sulle note di “Love
Me Do” scoppiò il fenomeno che
fu definito da alcuni giornalisti
del tempo come la Beatlemania!
Il primo album “Please, Please
Me” fu un successo. Dopo lo scioglimento del gruppo, John intraprese una carriera da duettista
con la moglie Yoko Ono, mentre
McCartney diventò un cantante
solista. Ancora oggi il fenomeno
della beatlemania imperversa in
tutto il mondo. Ovviamente,
però, quando si parla di rock’n
roll ci si riferisce anche a tanto
Pagina 30
altro: il punk rock dei Sex Pistols, l’indie rock dei Nirvana,
l’emo o il death rock. Il rock di
oggi non è paragonabile a
quello degli anni ’70 e ‘80, anche se ci sono parecchi gruppi
che con la loro voce cercano di
“simularlo”: un esempio potrebbero essere i Green day, un
gruppo forte, con un bravissimo cantante che vuole imitare
il rock dei Ramones o dei Sex
Pistols.Nonostante
i
cinquant’anni trascorsi, alcuni
cantanti restano nel panorama
musicale
come
degli
“immortali”: si tratta di quelli
che hanno cantato testi che oggi potresti cantare pure con tuo
nonno. Allora, mi chiedo: perché le canzoni dei Beatles piacciono sia ad un bimbo di dieci
anni che ad un vecchietto di
ottanta, mentre quelle dei
White Stripes, dopo poco tempo sono già dimenticate? Forse
il rock è davvero finito. Non
esistono più cantanti forti
come i Rolling Stones o Jimi
Hendrix e ci tocca ascoltare
su youtube una cantante
come la Marrone che, dopo
aver vinto Sanremo, è scomparsa dalla vista di chiunque.
Nonostante tutto, è bello
pensare che il rock non morirà fino a quando ci sarà qualcuno ad ascoltarlo.
Fabrizio Milazzo III C
IL FRANCHETTINO
Una band di oggi: The Muse
La band nasce nel 1999 dall'incontro tra Matthew Bellamy
(voce, chitarra e pianoforte),
Dominic Howard (batteria) e
al basso Chris Wolstenholme.
La band ha assunto molti nomi
prima di adottare il nome definitivo tra i quali: Carnage
Mayhem, Gothic Plague, e
Rocket Baby Dolls. Nel 1996
con il nome di Rocket Baby
Dolls, il gruppo partecipa ad
una competizione e presenta
pezzi inediti scritti e composti
da Bellamy: “Small Minded”,
“Yellow Regret”, “A Turn to
Stone”, “Weakening Walls” e
“Pointless Loss”. Dopo l'esibizione Bellamy distrugge le attrezzature sul palco e il suo atteggiamento impressiona la giuria al punto da assegnare loro il
primo premio. Dopo questo successo i tre membri della band
decidono di lasciare l'università
per intraprendere la carriera di
musicisti sotto il nome di Muse.
Esordiscono con un album intitolato “Showbiz” che vende più
di mezzo milione di copie. Sulla
band si concentrano le attenzioni di diverse etichette internazionali, tra cui la Maverick che
li ingaggia negli Stati Uniti.
Nel secondo lavoro, “Origin Of
Symmetry”, la band sperimenta
molti strumenti poco utilizzati,
come un organo, un mellotron e
un drumset espanso. In questo
album sono presenti più falsetti
da parte di Bellamy. I testi appaiono riflessivi e non banali.
Dopo l'album, i Muse pubblicano il dvd “Hullabaloo”, che documenta il loro show a Parigi
nel 2001. Con l’uscita del terzo
album “Absolution”, il gruppo
consolida la sua fama. L'interesse di Bellamy per argomenti
come le cospirazioni politiche,
la teologia, la scienza, il futurismo e il sovrannaturale traspare
in tutto l'album. Con questo lavoro, i Muse conquistano il
mondo. Nel 2006 il gruppo pubblica l’album “Black holes and
revelations”. Il primo singolo,
“Supermassive black hole” è
presentato il 13 maggio 2006
dalla radio inglese. Ancora una
volta si conferma l'impegno di
Bellamy in testi come “Take a
Bow”, dedicato alla guerra in
Iraq o “Assassin”, il cui testo è
critico nei confronti del governo
Blair. I temi del disco sono il
risultato del fascino che la band
subisce nei confronti della fantascienza e della politica. Infine,
risale a due anni fa il quinto album: “The resistance”. Nel disco c’è l’influenza del romanzo
“1984” di George Orwell.
Marta Mussolin III F
Una band di ieri: i Queen
I Queen sono un gruppo britannico nato alla fine degli anni
Sessanta, quando Freddie Mercury conobbe Brian May e Roger Taylor che suonavano negli
Smile.
Quando Freddie entrò nel gruppo propose di cambiarne il nome in Queen. Poiché mancava
un bassista, venne ingaggiato
Anno scolastico 2010/2011
John Deccon. Per rappresentare
il gruppo fu scelto uno stemma:
la fusione dei segni zodiacali
dei componenti. I Queen sperimentarono molti generi musicali. I generi più usati erano: hard
rock, heavy metal, pop rock ed
art rock.
Dopo anni di numerosi successi
e dopo aver fatto cantare milioni
carriera si concluse a causa della tragica morte per aids di
Freddie Mercury il 24 novembre del 1992.
Secondo un sondaggio svolto
tra i giovani, le canzoni più
amate sono “Bohemian Rhapsody”, “The show must go on”
ed “Innuendo”.
Fabrizio Miccichè III F
Pagina 31
Che musica ascoltano i nostri genitori?
Abbiamo intervistato i nostri
genitori sul tema della musica.
Le risposte che abbiamo ottenuto ci hanno dato un’idea di cosa
pensano i “grandi” della musica
che amiamo noi “piccoli”. Siamo arrivati alla conclusione che
undici genitori su diciannove
non amano la musica di oggi,
ma continuano a preferire quella
di ieri. I generi più ascoltati da
loro sono: il Pop, il Rock, il
Rock’n’roll, la musica leggera e
quella
italiana.
I cantanti più amati sono: Baglioni, Zero, Zucchero,Vasco
Rossi, Mina, i Pooh, Massimo
Ranieri e Michael Jackson. Le
canzoni preferite sono: “Mille
giorni di te e di me” di Claudio
Baglioni, “Magari” di Renato
Zero, “Alba Chiara” di Vasco
Rossi e “Perdere l’amore” di
Massimo Ranieri. Quando abbiamo posto loro la domanda:
“Che ne pensi della musica che
ascoltano oggi i ragazzi?”. Le
risposte più condivise sono state
le seguenti: “Mi piace, anche se
preferisco quella di ieri”; oppure
“No, a me non piace perché mi
sembra solo che faccia una gran
confusione”; altri ancora hanno
risposto: “Anche se non l’ascolto mai, penso comunque che sia
lo stesso un’arte”. La redazione
del Franchettino non si è fermata solo a questo, ma ha chiesto
anche il motivo che sta dietro
alla loro canzone preferita. Alcuni genitori hanno risposto così: “A me piace la canzone “Il
Cielo in una stanza” perché è
romantica”, altri: “La mia canzone preferita è “Born to Run”
perché è una canzone energica”.
Infine, c’è chi ha detto: “La mia
canzone preferita è “Mille giorni di te e di me” perché è molto
romantica”. Dopo aver raccolto
tutte le varie risposte date dai
genitori, la conclusione è stata
la seguente: è stato piacevole
per una volta dare la parola ai
più grandi, ma anche conoscere
grazie alle loro risposte diversi
generi musicali e capire cosa
amavano ascoltare i nostri genitori alla nostra età.
Carlotta Mancuso III G
Un prof sul podio di Sanremo
Dal 15 al 19 Febbraio di quest’anno, il teatro Ariston è stato
sede del sessantunesimo festival
della canzone italiana. I cantanti
si sono esibiti divisi in due categorie: i “Big” (quattordici) ed i
“Giovani” (dieci nuovi talenti).
A presentare quest’anno è stato
scelto un cantante: Gianni Moranti che è stato affiancato dai
due comici Luca e Paolo, e dalle
belle Belen Rodriguez ed Elisabetta Canalis. Per i primi due
giorni, i finalisti sono stati scelti
dalla giuria che ha eliminato:
Patty Pravo, Albano, Anna Oxa
e Anna Tatangelo. Il terzo giorno è stato dedicato ai festeggiamenti per i centocinquanta anni
Pagina 32
dell’Unità d’Italia. Si è scelto di
far cantare ai Big delle vecchie
canzoni italiane, e grazie a questa prova potevano essere ripescati solo due cantanti. Il venerdì 18 è stato scelto il vincitore
della
categoria
“Giovani”:
Raphael Gualazzi che, grazie
alla sua passione per la musica
jazz, è riuscito a conquistare i
cuori degli Italiani. Appartengono alla categoria “Giovani” i
“Btwins”, due gemelli che hanno raggiunto 9.950 voti dati dal
pubblico, ma che sono stati eliminati la prima serata, per decisione della giuria. La sera della
finale, secondo il televoto ai primi tre posti sono arrivati: Alba-
no, i Modà con Emma e Vecchioni. Solo per quest’anno, però, ai giornalisti è stata concessa
una carta gold: hanno votato per
un cantante ovvero Vecchioni.
Infine Morandi ha fatto votare
nuovamente il pubblico ed alla
fine la classifica è stata la seguente: primo posto per
“Chiamami ancora Amore” di
Vecchioni,
secondo
per
“Arriverà” dei Modà con Emma
ed infine il terzo posto per Albano con “Amanda è libera”.
Carlotta Mancuso III G
IL FRANCHETTINO
Il metal: un genere molto duro!
L’Heavy Metal (letteralmente
metallo pesante) è un genere del
rock sviluppatosi in Inghilterra
intorno agli anni Settanta ed Ottanta.
Esso è un derivato dell’Hard
Rock. I suoi testi e le sue basi
sono molto duri con l’uso della
distorsione della chitarra, dei
bassi e a volte anche della voce.
Uno dei primi derivati dell’Hard
Rock e dell’Heavy Metal è il
Rock Psichedelico che si manifesta con canzoni inerenti alla
droga come "Lucy in the sky
with diamonds" dei Beatles; si
crede, infatti, che questa canzone faccia parte di tale genere
perché prendendo le iniziali di
"Lucy Sky Diamonds" si ha la
sigla “LSD”.
I primi gruppi Hard Rock sono i
Deep Purple e gli Aerosmith.
Si pensa che gli inventori del
Metal siano stati gli Iron Maiden, ma in realtà già erano presenti influenze di Metal negli
anni Settanta con i Black Sabbath e gli AC/DC. Nel corso
degli anni, il genere musicale
del Metal ha subito diverse evoluzioni: il Trash Metal di cui i
maggiori esponenti sono i Metallica; il Black Metal con gli
Immortal; il Death metal con il
gruppo dei Nile; il Doom Metal
il cui maggiore esponente sono i
Black Sabbath; l’Hair Metal con
i Kiss ed i Guns ‘N’ Roses; poi
è nato l’Epic Metal con i
Doomsword e infine il sottogenere più moderno che è il Nu
Metal di cui i maggiori esponenti sono i System Of A Down
e gli Slipknot.
Analizziamo i vari sottogeneri:
il Trash Metal è il primo derivato del Metal, è molto simile
all’Hardcore punk e nasce negli
Stati Uniti. Molti gruppi di questo genere (Pantera e Sepoltura)
scrivono testi sul tema del diavolo. Il Black Metal che afferma la sua propensione per il satanismo e l’avversione per il
cristianesimo. Il Death Metal è
un genere molto attaccato ai temi della morte, infatti, molti
musicisti del genere si sono tolti
la vita. Il Doom Metal sperimenta testi lugubri e macabri.
L’Hair Metal caratterizzato da
sonorità più orecchiabili e testi
talvolta romantici come "Sweet
Child O’ Mine" dei Guns ‘N’
Roses.
L’Epic Metal sceglie di trattare
di battaglie o storie epiche,
mentre il Nu Metal mette insieme Rap e Metal.
Secondo un sondaggio fatto dagli amatori del Metal i tre gruppi più amati sono: gli AC/DC,
gli Iron Maiden e gli Slipknot.
Le canzoni più amate sono:
"BYOB”, "The number of the
beast”e “Back in Black”.
Fabrizio Miccichè III F
I Modà conquistano Sanremo
Uno dei gruppi più amati dai
ragazzi è quello dei Modà. I
componenti di questo gruppo
sono: Francesco Silvestre conosciuto come Kekko (voce), Diego Arrigani (chitarra elettrica),
Stefano Forcella (basso elettrico), Enrico Zapparoli (chitarra
acustica) e Claudio Dirani
(batteria). Nel 2004 esce il loro
primo album “Ti amo veramente”, anticipato dal singolo
Anno scolastico 2010/2011
“Dimmi che non hai paura”. Nel
2005 partecipano al Festival di
Sanremo nella sezione
“Giovani” con il brano “Riesci a
innamorarmi”, ma vengono eliminati la prima sera.
Nel 2010, grazie al singolo
“Son già solo” raggiungono la
popolarità e partecipano al Festival di Sanremo con Emma
Marrone con la canzone
“Arriverà”. La canzone arriva
seconda, ma rimane al primo
posto nella classifica di Top Of
The Pops per svariate settimane.
Sono un gruppo che piace molto per le loro canzoni originali e
romantiche.
Francesca Mineo e Ilenia Filiberto III L
Pagina 33
And the Oscar goes to...
In America, quando si parla di
cinema non si può non nominare la cerimonia degli Oscar. Si
tratta di uno dei momenti più
importanti e più ambiti nella
vita di attori, registi, sceneggiatori e di quanti hanno scelto di
dedicare la loro carriera al mon-
do del cinema. L’Oscar, infatti,
è il premio cinematografico più
ambito del mondo e viene consegnato ad attori, registi o cantanti per i loro meriti. Questi
premi vengono dati dalla
“Academy of Motion Picture
arts and sciences” che è costituita da altri attori che hanno già
vinto alcuni Oscar.
Come mai la statuetta è stata chiamata proprio così? Il nome
Oscar deriva da un’’affermazione: “Assomiglia proprio a mio
zio Oscar”, detta da Margaret
Herrick. Esso è placcato in oro,
è alto trentacinque centimetri e
vale
duecentonovantacinque
dollari. Ha la forma di un uomo
con un corpo robusto, che stringe una spada scintillante. La sua
parte superiore ha una particolarità: gli è stata tagliata una parte
di testa, quella che doveva contenere il cervello. Il premio fu
consegnato la prima volta il 16
Maggio del 1929 a Los Angeles.
Un episodio divertente è stato
quello in cui sono stati consegnati sette piccoli oscar al regista di “Biancaneve”. La Notte
degli Oscar è una tra le più importanti in tutta l’America, soprattutto per stilisti, registi, cantanti e attori. Ognuno di loro,
infatti, vuole sedersi in prima
fila ed indossare i vestiti più alla
moda ed i più eleganti. Anche
per gli italiani l’Oscar è un premio molto ambito e non sono
molti quelli che l’hanno stretto
in mano: Fellini è riuscito a vincerlo per quattro volte. Sono
ricordati anche Vittorio De Sica
per i suoi due Oscar, ma anche
Salvatores, Benigni e Tornatore.
Carlotta Mancuso IIIG
Storia di un bambino che non ha perso solo l’aereo...
Macaulay Culkin rappresenta il
classico esempio dell'enfantprodige che, una volta cresciuto
ha scelto di sprecare i suoi soldi
in droga e alcool. La sua fama
comincia nel 1989 con il suo
primo film: “Io e zio Buck”.
Mac (come molti preferiscono
chiamarlo), comunque diventa
davvero famoso con “Mamma
ha perso l’aereo”, un classico
dei film “formato famiglia”, che
parla di un bimbo che viene dimenticato dai genitori quando
partono per le vacanze natalizie.
Da quel momento, Culkin divie-
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ne il bimbo più richiesto di Hollywood. Gira tanti film, ma il
fallimento arriva ai suoi diciotto
anni, quando entra in pieno possesso dei suoi soldi che sciupa
comprando droga e bevendo in
vari locali notturni. I suoi genitori sono costretti allora a farlo
giudicare in tribunale e la sua
carriera si ferma. A ventitré
anni, dopo la fine del suo matrimonio durato solo due mesi,
Maculay ritorna al cinema interpretando un gay tossicodipendente in un film contro l’omofobia: “Party Monster”, insieme al
re dell’ Alternative metal, Marylin Manson. Da quel momento, la sua vita d’attore finisce. A
parer mio, Maculay è un bravissimo attore, anche se non può
essere preso ad esempio dai giovani. Per quanto riguarda la sua
vita privata, io credo che dovrebbe essere lasciata nell’ombra e sono convinto che se ne
avesse l’occasione, questo attore
non più giovanissimo potrebbe
dimostrare tutta la sua bravura.
Fabrizio Milazzo III C
IL FRANCHETTINO
Intervista immaginaria a Tim
Burton: il regista della fantasia
Abbiamo immaginato di intervistare uno dei registi più particolari e visionari, Tim Burton che
ha diretto film di successo come: "Big Fish", “Alice in wonderland” e “Mars attacks” . Domanda: “Com’è nata la sua
passione per il cinema e gli effetti speciali?”
Risposta: “Probabilmente dal
mio rapporto con i dentisti.
Da giovane, infatti, ci sono finito spesso ed ho sempre odiato,
ma anche amato la minacciosa
selva di tentacoli inanimati e
spaventosi che sbucavano dalla
poltrona del dentista. Inoltre,
molti associano il mio legame
con la fantasia ad un’immagine
cupa, ma non è l’aspetto prevalente della mia personalità.
Nella vita come nell’arte, ritengo che luce ed oscurità debbano
coesistere, ed invitare ad una
riflessione sul rapporto tra realtà
e fantasia”.
Domanda: “Il suo ultimo film,
“Alice in Wonderland” è uscito
in 3D. Cosa ne pensa di questa
nuova tecnica?”
Risposta: “E’ il modo giusto
per lo spettatore di avere un’esperienza cinematografica più
ricca,ma quello che conta è
sempre la storia”.
Domanda: “Cosa pensa del cinema italiano? Dei nostri registi”?
Risposta:“Sono un sincero appassionato di Federico Fellini.
Anche lui aveva una fervida
fantasia che lo ha portato a creare un proprio universo immaginario”.
Rosalinda Accardi II i
Recensione di “The Tourist” e “Salt”: Angelina
Jolie interpreta due ruoli molto diversi
In “The tourist”, Frank (Johnny
Depp) è un turista americano che
si trova in vacanza in Italia per
lasciarsi alle spalle una delusione
sentimentale. La sua vita però
sarà sconvolta quando incontra
Elise (Angelina Jolie), una donna
travolgente e misteriosa. Frank si
troverà, allora, invischiato e travolto in una spirale d’intrighi e
pericoli, sullo sfondo di una Venezia mozzafiato che vede anche
la partecipazione di diversi attori
italiani come Raul Bova e Gian-
Anno scolastico 2010/2011
carlo Nannini.
In “Salt”, invece, la Jolie veste i panni di un agente della
Cia, ovvero Evelyn Salt.
Quando un disertore la accusa
di essere una spia russa sotto
mentite spoglie, Evelyn dovrà
dimostrare di non esserlo. Inizia così la sua fuga: tra inseguimenti e uccisioni dovrà
dimostrarsi più furba dei suoi
colleghi per evitare la cattura
e proteggere il marito.
In questi due film ci sono due
Angeline: in “Salt” la bella attrice veste i panni di una donna
intraprendente che fa di tutto per
sopravvivere e lascia dietro di sé
una scia di morti; in The tourist,
invece, la bella americana si cala
perfettamente nei panni di una
elegante donna che rischia tutto
per amore. Insomma, si tratta
davvero di due bei film. Ve li
consiglio entrambi!
Giuseppe Di Caccamo III F
Pagina 35
SOLO BELLI O ANCHE BRAVI? ECCO LE SCHEDE DEGLI ATTORI PIU’ AMATI DEL MOMENTO:
Nato il 13 Maggio del 1986, ha frequentato la Horrodian Private School di Londra. La sua carriera
inizia a 15 anni, in teatro, quando prende parte alle
interpretazioni del Barnes Theatre Company. Dal
teatro al cinema il passo è breve. Nel 2004, ricopre
il suo primo ruolo da protagonista nella parte del
Principe Giselher nel film “La saga dei Nibelunghi”. Noto anche per l’interpretazione di altri film
come “Harry Potter e il calice di fuoco” ed “Harry
Potter e l’ordine della Fenice”. Pellicola, dopo pellicola, Pattinson diventa famoso nel 2009, quando
diventa il vampiro Edward Cullen, nella fortunata
saga di “Twilight” .
Nel 2006, ottiene il ruolo di protagonista accanto a
Julian Sand nel film tv “Hanted airman”, diretto da
Chris Durlacher. La pellicola è andata in onda sulla BBC inglese in lingua originale e la storia è stata
tratta dal romanzo di Dennis Whaetley intitolato
“The Haunting of Toby Jugg”.
Pattinson interpreta il ruolo di un giovane pilota
della Seconda guerra mondiale rimasto vittima di
un incidente, nel quale perderà l'uso delle gambe.
Pagina 36
Nel 2007 viene accreditato nel film “Harry
potter e l’ordine della Fenice” diretto stavolta da David Yetes, dove però apparirà
solamente per pochi secondi in un flashback nei primi minuti del film e in una fotografia nei minuti successivi.
Nel 2009 Pattinson viene ingaggiato da
Madeleine Stone, in veste di regista esordiente, per un film ambientato nel west intitolato “Unbound Captive”.
Nel cast ci sarà anche l'attore di origine
australiana Hugh Jackman e l'attrice premio oscar del 2006 Rachel Weisz.
La sceneggiatura di questo film è della
stessa Stone, scritta con lo pseudonimo di
O.C. Humphrey e risale al 1993 anno in
cui l'attrice rifiutò di venderne i diritti per
poter un giorno dirigerlo lei stessa. Il film è
attualmente in pre-produzione e dovrebbe
uscire nel corso del 2011.
Roberta Trafficante III C
IL FRANCHETTINO
Nata il 9 Aprile 1990 a Los Angeles . Inizia la sua carriera
ad otto anni, quando viene notata alla recita di natale, a
scuola. Nel 2003, recita nel thriller “Oscure presenze a Cols
Kreek”. Il successo arriva quando interpreta il ruolo di Bella, un'umana che s'innamora perdutamente del bel vampiro
Edward Cullen nella saga di “Twilight”.
Per la sua interpretazione in “New Moon”, viene nominata
ai Razzie Awards 2009 per la peggior coppia sullo schermo accanto agli altri due co-protagonisti del film Robert
Pattinson e Taylor Lautner.
Sempre nel 2009, inoltre, la Stewart interpreta il ruolo di
Lisa nel film fantastico “Zathura - Un’avventura spaziale”
accanto a Tim Robbins e a Josh Hutcherson. Nonostante il
film abbia ricevuto critiche positive, la prestazione di Kristen non ha colpito molto l'attenzione dei media.
Rita Miceli e Teresa Mattaliano III E
Attore ed atleta statunitense. Diventato noto grazie ai film
della saga di “Twilight”, nei quali ha interpretato il ruolo
di Jacob, ovvero il migliore amico della protagonista. Nasce l’11 Febbraio del 1992 a Grand Rapid. Comincia la
sua carriera di attore all’età di sette anni, quando si trasferisce in California.
Nel 2000 partecipa allo spot pubblicitario della Kellogg’s.
Nel 2001 interpreta il ruolo del bambino protagonista nel
film d’azione “Shadow fury”. Mentre, nel 2002 presta la
voce come doppiatore per il cartone animato ScoobyDoo.
La sua fama, comunque, è cresciuta con l’interpretazione
di Jacob Black, un ragazzo che ha sopratutto affascinato le
teenager di tutto il mondo, grazie al suo stile e alla sua
grande interpretazione e soprattutto i suoi muscoli.
Rita Miceli e Teresa Mattaliano III E
Anno scolastico 2010/2011
Pagina 37
Baseball, che passione!
Il baseball è uno sport in cui due
squadre di nove giocatori si sfidano per nove inning: delle fasi
di gioco in cui si alternano l’attacco e la difesa. Il lanciatore lancia la palla verso il
battitore avversario che deve
colpirla, usando la mazza di legno, in modo da avanzare verso
le basi poste ai quattro angoli
del campo (diamante), per poi
tornare al punto di partenza
(casa base) e segnare un punto a
favore della propria squadra.
Per afferrare la palla il ricevitore ha un guantone nella mano
sinistra. Il pareggio in questo
gioco non esiste perché se alla
fine dei nove inning c’è un punteggio di parità, la partita conti-
nua con gli extrainning finché
non si determina un vincitore.
Nel baseball i ruoli dei giocatori
sono i seguenti: lanciatore, ricevitore, prima base, seconda base, terza base, interbase, esterno
sinistro, esterno centrale ed
esterno destro. Lo scopo della
squadra in difesa è di evitare
che gli avversari facciano il giro
delle basi e quindi che segnino
un punto a loro favore.
Ogni volta che si segna un punto si aumenta di una base. Il
fuoricampo è l’attraversamento
diretto di tutte e quattro le basi
senza che la difesa possa fermare gli avversari, che così segnano un punto.
baseball come ad esempio in
Italia l’Italian Baseball League.
Il baseball è uno sport molto
diffuso nel Nord America con la
Major Baseball League, a Cuba
ed in Venezuela. Nell’Asia
orientale è giocato in Giappone
ed in Corea. L’organo principale del Baseball è la IBAF
(International Baseball Federation). Una squadra da baseball
molto famosa nel mondo sono i
New York Yankees ed il loro
logo è rappresentato da una Y
sovrapposta ad una N.
Salvo Castelli III G
Esistono molti campionati di
Joe di Maggio: il mito degli Yankees
Joe Di Maggio nacque nel 1914
a Martinez, un villaggio di pescatori in California e proveniva da una numerosa famiglia di
emigranti siciliani. Egli crebbe
a North Beach, la Little Italy di
San Francisco dove i genitori
gestivano un ristorante. Anche i
suoi fratelli avevano il baseball
nel sangue. Di Maggio costruì
la sua carriera con gli Yankees,
la squadra storica di New York
con cui rimase dal 1936 fino
alla pensione nel 1951. La sua
fama raggiunse l’apice nel
1954, dopo che disse addio al
baseball e sposò la diva del
Pagina 38
cinema: Marilyn Monroe. Quando si sposarono, Marilyn era
agli esordi della propria carriera. Il loro matrimonio che fu
celebrato davanti ai giudici di
pace nella località di San Francisco (USA) durò poco più di
nove mesi. Joe Di Maggio smise
di giocare a trentasette anni e
nel 1957 fu inserito nella Baseball Hall of Fame ovvero l’albo
dei più grandi giocatori di baseball di tutti i tempi. I soprannomi di Joe erano i seguenti:
“Joltin” Joe e “Yankees Clipper”. Egli morì a causa di un
cancro nel 1998.
Salvo Castelli III G
IL FRANCHETTINO
Zaino in spalla...si parte!
Se cercate uno sport che renda
felici, che si nutra di fatica e che
sia libero, il trekking è quello
che fa per voi. E’ un'attività basata sul camminare nella natura,
soprattutto in montagna, seguendo sentieri prestabiliti o al
di fuori di questi, per godere di
ampi paesaggi e vedute mozzafiato. Il gruppo del C.A.I. (club
alpino italiano) ci ha insegnato
come camminare, quali strumenti usare, come osservare ed
ascoltare i colori ed i suoni che
ci circondano ed a rispettare la
natura.
Se pensate che si tratti di uno
sport facile, siete fuori strada!
Con il mio gruppo facciamo
lunghe passeggiate di circa dieci
chilometri che, per i più esperti
sono una semplice passeggiata,
ma, per noi sono molto stancanti. Abbiamo deciso di intervistare l'esperto che ci prepara per le
escursioni: Camillo Sortino.
Marta: “Cosa ti piace di questo
sport”?
Camillo: “Non posso dire che
l'alpinismo sia uno sport. E',
piuttosto, un modo di vivere in
simbiosi con la natura: io la rispetto e lei mi ricompensa con
le sue meraviglie”.
M: “Quanti soci avete ora in
tutta Italia”?
C: “Più o meno, saremo trecentoventimila”.
M: “Wow, sono tantissimi! Perché la gente, secondo te, si interessa all'alpinismo”?
C: “Credo che il motivo sia
semplice ovvero perché si sentono liberi, potenti. Quando uno
arriva in cima ad una montagna,
dopo una lunga salita, si sente
padrone del mondo ed è spinto a
continuare a farlo per arrivare
sempre più in alto”!
M: “Questo riprende anche il
motto del Cai: Excelsior”!
C: “Già, Più in alto”!
M: “Si tratta di un grande insegnamento per i più piccoli, infatti bisognerebbe proprio iscriverli all'età di sette o otto anni
per fare cominciare loro, un ci-
clo che li rafforzi. Come ci si
iscrive al C.A.I.”?
C: “E' molto semplice: l'interessato può recarsi in via Nicolò
Garzilli 59, e gli verrà rilasciato
un modulo d'iscrizione da compilare. Si paga una quota d'ammissione per ottenere lo stemma
del C.A.I. e il tesserino di riconoscimento) ed una quota associativa nazionale, il cui importo
varia a seconda della categoria
del socio.
Marta Mussolin III F
Quando nasce il calcio?
Sembra che il calcio abbia delle
origini antichissime e risalga
all’ XI secolo. Si crede che sia
nato in Asia perché in quegli
anni nacque uno sport chiamato
TSU-CHU: palla di cuoio sospinta dai piedi. Poi, nel Medioevo si affermarono giochi
con la palla soprattutto nelle
zone britanniche. La prima
Anno scolastico 2010/2011
squadra venne fondata nel 1875
a Sheffield e si chiamava Nathoniel Creswick. In seguito,
alla fine dell’Ottocento si fondarono altri club. Oggi si tratta
di uno sport molto diffuso a tal
punto che in occasione dei mondiali, milioni di persone si accalcano per vedere i propri beniamini. Il calcio si divide in tre
tipi: calcio a cinque giocatori, a
sette o il beach soccer che si
gioca sulla sabbia. I giocatori di
calcio guadagnano moltissimo,
di conseguenza è diventata una
professione a cui aspiriamo in
tanti.
Fabrizio Miccichè III F
Pagina 39
Il nuoto come scuola di vita
Il nuoto nasce settemila anni fa
e viene inserito nella prima
olimpiade. E’ considerato uno
sport salutare e consigliato da
molti medici per curare la postura o per raggiungere un certo
benessere psicologico. Esistono
quattro stili nel nuoto: il delfino,
il dorso, la rana e lo stile libero.
Il più veloce è sempre stato lo
stile libero. Io, essendo una nuotatrice, parlo del nuoto a livello
agonistico. Se decidi di praticare questo sport, devi sapere che
ti occuperà la maggior parte della giornata, dalle due alle tre ore
o anche più se comprendiamo i
doppi allenamenti. A mio parere, si nuota per passione. Quando entri in acqua, la sensazione
che provi è quella di sentirti la
più forte in assoluto, libera.
Quando nuoto, io cerco di farlo
bene, ma allo stesso tempo mi
impegno ad essere veloce. Molti
si chiedono qual è il senso del
nuoto, ma se ci fermiamo un
attimo a riflettere, nessuno sport
ha un senso. Per me, quel che
più mi piace di questo sport è
l’agonismo: partecipare alle gare e cercare di arrivare sempre
prima. Il nuoto è come la vita, è
una continua gara per dimostrare che vali e che sei più brava di
un’altra. Ogni volta che riesci a
dimostrare nel nuoto che sei la
migliore, vieni premiato con
una semplice medaglia che però
suscita in te una voglia “matta”
di andare avanti e di continuare
a migliorare sempre. Prima di
riuscire a raggiungere dei veri
risultati, è necessario allenarti
duramente e soffrire in acqua
perché quando raggiungi un
obiettivo, ce n’é sempre uno
successivo. Così, come a scuola
si fanno le verifiche, così nel
nuoto ci sono le gare: sono le
occasioni in cui sei chiamata a
dare il massimo. Prima di parte-
cipare alla gara è necessario allenarsi bene un anno intero per
arrivare ed essere pronta a
“spaccare tutto”, come dice il
mio allenatore. Ecco, l’allenatore a poco a poco si trasforma
nel tuo secondo padre, l’unico
che riesce a motivarti prima di
una gara. Il suo compito è quello di farti il lavaggio del cervello, ricordandoti tutto quello che
hai passato per arrivare a quel
punto e tutti i duri allenamenti
che hai superato. Solo grazie a
lui e in quel preciso momento, ti
sentirai davvero pronta. Grazie
al nuoto ho imparato a crescere
ed ho incontrato persone fantastiche. Alla fine ho anche capito
quale sia lo scopo del nuoto:
insegnarti a vivere.
Marta Pitti III G
Federica Pellegrini è il nuoto
Quando si parla di nuoto, non si
può non nominare la mitica,
unica e sola Federica Pellegrini.
Il motivo? Nessuno meglio di
lei può rappresentare questo
sport. Federica nasce nel 1988 e
inizia a nuotare nel 1995 a Venezia, con l’allenatore Max Di
Mito. A soli 16 anni vince gli
italiani e viene inserita nella
squadra olimpica. Nel 2004 partecipa ai giochi olimpici, salendo sul podio e battendo il record
precedente. Di conseguenza,
l’atleta diventerà la più giovane
Pagina 40
italiana salita sul podio alle
Olimpiadi. Nel 2007, con la
squadra italiana partecipa ai
Mondiali e stabilisce il record
italiano del Quattrocento in stile
e raggiunge il record del mondo
nel Duecento in stile. Anche
nella vita privata, Federica riesce a tagliare altri traguardi: si
fidanzata con il catanese Luca
Marin. In seguito, partecipa alle
Olimpiadi stabilendo il record
del mondo nel Quattrocento in
stile e vincendo ancora. Una
vita costellata da successi e nuo-
vi record caratterizza il percorso
sportivo della bella nuotatrice.
Cosa si può aggiungere sulle
sue qualità o le sue capacità?
Nulla, solo che si tratta di una
donna straordinaria e che io sogno di diventare come lei.
Marta Pitti III G
IL FRANCHETTINO
Un po’ di notizie sulla pallavolo
La pallavolo fu inventata da un
istruttore di educazione fisica
statunitense, William Morgan,
nel 1895. Il 6 febbraio dello
stesso anno, Morgan radunò
tutti i docenti della scuola in cui
insegnava, nella palestra dell’edificio, e mostrò loro un gioco
chiamato inizialmente “ Minonette”. Il nome derivava dal gioco che un secolo prima veniva
praticato dai nobili francesi e
che verrà chiamato successivamente pallavolo. Il campo è diviso in due parti da una linea
tracciata sotto la rete. La superficie del campo può essere in
legno o di un altro materiale
sintetico. Le linee d’attacco
sono prolungate oltre le linee
laterali con cinque tratti di quindici centimetri, larghi cinque e
lunghi venti. La rete è alta quasi
due metri e mezzo per le gare
maschili, mentre per le ragazze
è un po’ più bassa. All’inizio
del gioco, dopo il sorteggio, il
vincitore può scegliere se cominciare o la parte del campo in
cui giocare. La partita è divisa
in set, che vengono vinti dalla
prima squadra che raggiunge
venticinque punti con almeno
due di distanza dagli avversari.
Il campo è diviso in: zona di
attacco e zona di difesa; teoricamente le due zone hanno ognuno un numero. Si parte dalla
zona del sevizio e poi si continua in senso antiorario. Il servizio spetta alla squadra che segna
un punto a suo favore. Per ogni
azione di gioco la squadra ha a
disposizione tre tocchi di palla.
Un giocatore non può fare
due tocchi consecutivi. La palla
non può essere trattenuta, per
quanto riguarda il muro. Se un
giocatore mette completamente
il piede nel campo avversario,
commette un fallo di invasione.
Quali sono i ruoli in campo?
C’è il palleggiatore che generalmente tocca la palla al secondo tocco, in modo da alzarla
all’attaccante. Poi c’è il centrale
che attacca dalla seconda linea;
lo schiacciatore laterale attacca
dagli estremi, come l’opposto
ed infine in campo è schierato
il libero che si occupa solo della
ricezione. Valentina Papa III E
I successi di una campionessa:
Francesca Piccinini
Ha il numero DODICI stampato
sulla maglia: è Francesca Piccinini e gioca nella squadra Foppapedretti Bergamo. La sua carriera nel mondo della pallavolo
inizia quando ad otto anni gioca
in una squadra locale. Nel 1993
vince l’argento europeo del
campionato juniores con la nazionale europea e si fa notare
dalla
Federazione
come
“migliore pallavolista under
20”. Nel 1995 debutta nella serie A1 con la Nazionale durante
il mach ITALIA – USA . L’an-
Anno scolastico 2010/2011
no dopo emigra in Brasile dove
diventa la prima pallavolista
italiana a emigrare all’estero;
in seguito, sempre nello stesso
anno, il 1995, torna in patria per
giocare con la Foppapedretti
Bergamo con la quale vince la
coppia dei campioni. Nel 2002
con la stessa squadra diventa
per la prima volta campionessa
d’ Italia , e nello stesso anno
vince i Mondiali con la naziona- con la Nazionale la Coppa del
le italiana a Berlino.
mondo.
I successi e le coppe non fini- Valentina Papa III E
scono qui perché nel 2007 vince
Pagina 41
Quando nasce la ginnastica artistica?
La ginnastica artistica è una disciplina della ginnastica e uno
sport olimpico, sia femminile
che maschile. L'atleta di questa
disciplina, il ginnasta, deve essere dotato di forza e velocità,
elevata mobilità articolare e deve seguire un allenamento molto lungo per acquisire la giusta
coordinazione. Le origini della
ginnastica artistica sono molto
antiche. Si possono individuare
in diverse culture, quali quella
cinese, egizia e micenea. Esistono esempi di spettacolo nell’arte
minoica che avevano gli stessi
principi della ginnastica odierna, come la bellezza del movimento, il controllo dell'azione, il
coraggio del gesto. Si deve però
precisare che gli antichi per ginnastica artistica non intendevano quello che intendiamo noi
oggi, bensì esercizi fisici che
corrispondono all’attuale atletica leggera, alla lotta ed al pugilato. La ginnastica non incontrò
eccessivo favore nell'età romana. I romani, che pure non disprezzavano gli esercizi fisici in
funzione militare, non apprezzavano la ginnastica perché la ritenevano adatta agli schiavi o agli
stranieri e perché erano contrari
a mostrarsi nudi in pubblico.
Solo dopo il Milla la cultura fisica riacquistò importanza. Nel
XIX secolo si giunse all'attuazione di una ginnastica razionale e scientifica per opera soprattutto di F.L. Jahn, che inaugurò
a Berlino la prima palestra pubblica all'aperto. Egli consigliò
come basilari gli esercizi che
preparano alla corsa e al salto.
In Italia nel 1807 Girolamo Bagatta introdusse la ginnastica nel
suo istituto a Desenzano, frequentato dai giovani delle migliori famiglie lombarde e venete. Dal 1830 al 1860 nacquero
in Italia parecchie associazioni
ginniche che, riunendosi in federazioni, nel 1869 a Venezia
diedero origine alla Federazione
Ginnastica d’Italia. Dodici anni
dopo fu fondata la Federazione
Internazionale di Ginnastica.
La Federazione Ginnastica d'Italia è la più anziana delle federazioni sportive d'Italia; ha lo scopo di promuovere, propagandare
e disciplinare in Italia la ginnastica come attività sportiva rivolta all'educazione fisica e morale della gioventù e di curare la
preparazione olimpica degli atleti tesserati. Oggi la ginnastica
artistica non è molto conosciuta
fra i giovani, ma dovrebbe essere conosciuta e apprezzata. A
me piacerebbe molto fare questo
sport, perché è molto bello ed è
un modo per rimanere in forma,
divertendosi.
Francesca Mineo III L
Tra parallele ed anelli: vince l’Italia
Oggi la ginnastica artistica non
ha ancora lo spazio mediatico
che si merita e c’è poca visibilità per i campioni di questo
sport. Una campionessa di questa disciplina è Vanessa Ferrari:
la prima ginnasta italiana che ha
vinto una medaglia d'oro ai
Campionati mondiali di ginnastica artistica. Vanessa Ferrari
comincia la sua carriera da piccola. Nel 2005, ancora junior, ai
giochi del Mediterraneo di Almeria, in Spagna, si impone
Pagina 42
all'attenzione generale vincendo
cinque medaglie d'oro ed una
d'argento. Il 23 ottobre 2006, a
Roma, ha ricevuto il collare d’oro del Comitato Olimpico Nazionale italiano. A me questo
sport affascina molto e lo pratico da quasi sei anni ormai. Si
tratta di uno sport che dà molte
soddisfazioni. Consiglio a tutti
di provarlo.
Ilenia Filiberto III L
IL FRANCHETTINO
Si può vivere due volte?
La vita virtuale affascina tutti.
Molti desiderano, infatti, una
seconda vita, poiché non gradiscono quella attuale o semplicemente per divertimento: a chi
non piacerebbe avere un alterego virtuale? Questo, fino a poco tempo fa, era solo un sogno,
invece oggi è diventato qualcosa di realmente concreto. Grazie
al progresso tecnologico degli
ultimi anni, la EA Games
(società che distribuisce videogiochi) ha sviluppato e pubblicato il videogioco che ha rivoluzionato il mondo dei videogames, ovvero, il famosissimo
“The Sims”.
Il gioco consiste nella creazione
di una vita parallela, con tanto
di famiglia, casa, lavoro e passatempi: il primo passo consiste
nel “dare vita” ad un Sim, ovvero, la persona che si dovrà telecomandare nel gioco, esaudendo i suoi desideri, controllando i
suoi bisogni vitali e completando gli obiettivi prefissati. In
questo modo, si costruirà pian
piano una seconda vita.
The
Sims nasce come gioco di simu-
Anno scolastico 2010/2011
lazione (“simulation” in inglese,
da cui deriva il nome “Sim”), e
in pochi giorni dalla messa su
mercato è diventato un grande
successo: il gioco è stato acquistato in tutto il mondo con un
boom di 6 milioni e mezzo di
copie. Di conseguenza, la società EA Games è diventata la prima produttrice di videogiochi
nel mondo.
I comandi, la perfezione dei
particolari e l’interfaccia grafica
conquistano
immediatamente
l’attenzione del player. Grazie a
queste caratteristiche, il gioco è
diventato unico e popolarissimo.
I videogiochi di “The Sims” sono compatibili con tutte le console e questo ne ha favorito la
diffusione. Il continuo aumentare dei “Sims-Lovers”, ovvero
degli appassionati di questo gioco, ha portato la EA Games a
produrre continui sequel del primo gioco: “The Sims 2”, “The
Sims 2 Pets”, “The Sims 2 Castaway”, “The Sims 3” e l’ultimissimo nato, presentato in an-
teprima in Italia nel Marzo
2011, ovvero, l’attesissimo
“The Sims Medieval”. Quest’ultimo è una versione del gioco
ambientata nel periodo medioevale. Ultimamente i sequel del
gioco sono diventati ancora più
realistici e verosimili e proprio
per questo motivo le vendite
sono aumentate. Inoltre, per
ogni gioco appartenente a “The
Sims”, la EA offre degli expansion-pack come Travel Adventure, Ambitions e Late Night;
inoltre, si possono acquistare gli
stuff-pack (Loft Stuff, Fast Lane
Stuff e Outdoor Living Stuff)
che sono delle espansioni per
implementare il gioco e renderlo
più ampio e realistico.
Rosalinda Accardi II i
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A quale scuola mi iscriverò dopo le medie? Ecco uno schema per scegliere
Nome: Liceo
Indirizzi: Classico, Scientifico, Linguistico, Artistico, Psico-pedagogico
Nome: Istituto Tecnico
Indirizzi: Agrario, Commerciale, Industrial,
Turismo
Longevità: 5 anni
Pro:
- Al termine degli studi hai l'imbarazzo della scelta nei corsi universitari
- Otterrai un'ottima preparazione. Il liceo ti offre
la possibilità di crescere nelle abilità critiche, riflessive ed espressive
Contro:
- Interrogazioni da paura
- Alto tasso di dispersione nei primi anni e molti
studenti non raggiungono il diploma
- Non ti offre una formazione specifica per entrare
nel mondo del lavoro
Consigli:
- Bisogna seguire un buon metodo di studio, impegnandosi e organizzandosi fin dai primi giorni
- Si deve dare la giusta importanza a tutte le materie
Longevità: 5 anni
Pro:
- Al termine degli studi puoi entrare nel mondo del lavoro tramite le aziende legate alla
specializzazione raggiunta
- L'Istituto Tecnico offre una formazione specifica
- Hai due anni per scegliere l'indirizzo
- Molte aziende hanno un occhio di riguardo
per chi completa l'istruzione tecnica
Contro:
- Devi prepararti ad affrontare molta matematica che ti farà passare notti insonni a studiare
- Devi valutare con attenzione l'ambito lavorativo nel quale ti piacerebbe inserirti
Pagina 44
Nome: Istituto Professionale
Indirizzi: Agricoltura, Alberghiero, Chimico,
Grafico, Moda, Turismo
Longevità: 3+2 anni
Pro:
- Dopo tre anni puoi già cominciare a lavorare
- Vengono organizzati molti stage che ti permetteranno di acquisire un'ottima conoscenza
del mondo del lavoro
Contro:
- Non è una scuola per chi ha poca voglia di
studiare, ma è molto esigente, soprattutto nelle
materie d'indirizzo
- Il metodo di studio è poco curato e, se vuoi
proseguire con l'università, faticherai molto.
Marta Mussolin III F
IL FRANCHETTINO
Visita d’istruzione a Marsala per
i 150 anni dell’Unità d’Italia
Il 12 aprile le classi terza E e
terza D sono partite per visitare Marsala, in occasione della
ricorrenza del 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Appena
arrivati, la guida ci ha portati
al porto, spiegandoci che Garibaldi si vide costretto ad attraccare proprio lì per evitare i
Borboni, che lo aspettavano a
Palermo. Dopo siamo andati
a Palazzo 7 Aprile, dove pare
che Garibaldi per la prima
volta abbia gridato la famosissima frase: “O Roma o morte”, che gli permise di proclamarsi dittatore della città di
Marsala. La guida ci ha anche
detto che un ruolo molto importante fu quello delle donne,
che aiutarono i rivoluzionari a
nascondersi prima dell’arrivo
dei Mille. Dopo avere fatto le
foto di rito, ci siamo recati
alle cantine Florio, dove una
responsabile ci ha raccontato
la storia di questa famiglia.
Nel 1832 Vincenzo Florio è
arrivato a Marsala e l’anno
successivo diede diffusione al
FRANCHETTI
Anno scolastico 2010/2011
Marsala, un vino liquoroso che,
prima di lui, già gli inglesi avevano cominciato a produrre. Il
luogo è antico e molto suggestivo: il pavimento delle cantine è
in tufo battuto per assorbire l’umidità e trasformarla in aria fresca. La responsabile ci ha fatto
notare che, mentre per un vino
normale le botti devono essere
nuove e cambiate al massimo
ogni 5 anni, per un Marsala più
le botti sono vecchie e migliore
è la qualità. Verso l’una ci siamo
recati in una sala dove abbiamo
mangiato e dopo i professori ci
hanno lasciati liberi di rilassarci
nel meraviglioso giardino delle
cantine. Lì, però, ad alcuni miei
compagni è venuta la “geniale”
idea di bagnarsi con l’acqua della fontana, e così i responsabili
ci hanno invitato a lasciare le
cantine. Visto che avevamo del
tempo prima di andare al museo,
i professori ci hanno chiesto se
ci faceva piacere stare un po’
all’aria aperta in un parco a Marsala, allora per quasi mezz’ora
siamo stati al sole a chiacchiera-
re e a mangiare un gelato. Dopo siamo andati al museo Garibaldino, dove abbiamo visto
alcuni documenti, delle armi, i
vestiti dei contadini e dei rivoluzionari, oltre a tanti altri cimeli e curiosità di quel periodo. Tutto è stato davvero interessante, soprattutto potere
vedere da vicino tante testimonianze che di solito si vedono solo sui libri; comunque,
ad essere sinceri, il museo è
davvero piccolo e ci aspettavamo invece chissà quali documenti! Usciti dal museo si
era fatto già molto tardi e così
siamo tornati in pullman per il
viaggio di ritorno, che è stato
molto vivace e divertente.
Arrivati a scuola ci siamo subito salutati, perché eravamo
stanchissimi.
Valentina Papa III E
FRANCHETTI
Pagina 45
Ops, ho un ragno spalmato sul pane!
Entomofagia è un nome alquanto complicato di cui non tutti
conoscono il significato. Ve lo
sveliamo noi: significa mangiare insetti. Questa è considerata
un’usanza disgustosa ma utile,
economica ed anche deliziosa.
Ecco a voi, allora, una carrellata
di piatti per chi ha lo stomaco
forte e che sono mangiati in tutto il mondo, ma che erano consumati anche in tempi antichi:
crisalidi di cicala arrosto (ricetta
consigliata da Aristotele), locuste crude e miele, cimici giganti
bollite o fritte (ricetta thailandese), bachi da seta bolliti oppure
bachi fritti con cipolle o con
uova (antica ricetta cinese), zuppa di maggiolini (antica ricetta
francese), larve di coccinella
infarinate
(ricetta
francese
dell’800), fagottino di termiti
(ricetta africana), grilli coperti
di cioccolato (ricetta di una giovane inglese), ragni spalmati sul
pane (ricetta tedesca), bruchi
fritti (deliziosa ricetta boscimane), locuste crude (antica ricetta
di Gengis Khan), farfalle in pastella (ricetta del Madagascar),
larve fritte del “rodilegno rosso”
(il nome dell’insetto è “Cossus
Cossus” in latino, dato che è
un’antica ricetta romana), formiche crude, cotte, al forno o
fritte. Insomma le formiche si
possono mangiare in tutti i modi. Tartine di cimici (ricetta mediorientale), spiedini di grillo
arrosto mangiati a Pechino, leccalecca di formiche, cavallette
arrosto (Messico), formaggio
marcio
o
casu
marzu
(formaggio sardo con larve di
Pagina 46
insetto vive, forse derivano da
un’antica ricetta di origine romana). I giapponesi sono dei
grandi estimatori degli insetti
cucinati, di conseguenza hanno
diverse ricette: hachi-no-ko
(larve di vespa bollite), zazamushi (larve di insetti acquatici), inago (cavallette fritte ripiene di riso), semi (cicale fritte),
sangi (larve di tarma fritte). Come se non bastasse, se credete
che non vi sia mai capitato di
mangiare degli insetti, potreste
anche avere delle brutte sorprese perché in molti dei cibi che
comprate ci posso essere insetti;
la cosa è abbastanza frequente
tanto che esistono leggi che regolamentano il limite della
quantità di frammenti di insetto
che si possono trovare anche
all’interno
degli
alimenti.
Non ci credete? Volete un
esempio? Eccolo qua: massimo
150 frammenti di insetto ogni
100 grammi di farina; massimo
60 frammenti di insetto ogni
100 grammi di cioccolato; massimo 60 insetti ogni 100 grammi
di broccoli surgelati; inoltre, i
vermi del grano, gli scarafaggi
della farina e altri minuscoli insetti che infestano i granai possono venir macinati insieme
alla farina, diventando parte delle pagnotte. La conclusione allora è che nonostante ci facciano ribrezzo, gli insetti possono
offrire un adeguato contributo
alla dieta umana. Sono, infatti,
estremamente energetici e contengono un elevato numero di
proteine di alta qualità, senza
contare che sono naturali e non
hanno traccia di sostanze chimiche. Allora, a chi va un bel leccalecca di formiche?
Marta
Mussolin III F
IL FRANCHETTINO
Viaggio tra le specialità culinarie
italiane: cosa si mangia in Sicilia?
La cucina siciliana è strettamente collegata alle vicende
storiche e culturali della Sicilia.
Nei piatti della cucina siciliana
si usa esclusivamente l’olio extravergine d’oliva, sia per cucinare che per condire. Il sale usato è soprattutto marino e i piatti
sono impreziositi delle erbe aromatiche che crescono in abbondanza nell’isola: basilico, prezzemolo, menta ed origano.
La cucina tipica siciliana comprende diversi piatti colorati e
profumati. Come antipasto possiamo gustare: la caponata, la
parmigiana di melanzane, il pa-
ne con la milza, il gateau di patate. Dopo i vari assaggi degli
antipasti, si possono assaporare
i primi piatti: anelletti al forno,
pasta con le sarde, spaghetti ai
ricci, pasta col nero di seppia,
arancini di riso e pasta con acciughe. I secondi piatti tipici
sono: arrosto panato, cavolfiori
affogati, involtini di pesce spada , involtini di carne, involtini
di melanzane, polpette di finocchietto, polpette di neonata, sarde a beccafico e polpo bollito. I
pranzi già ricchi dei siciliani si
chiudono sempre in bellezza
con dolci sontuosi e molto colo-
rati come: la cassata, i cannoli, i
biscotti di S. Martino, i buccellati, le cassatelle di ricotta, la
cassata al forno, la frutta di martorana, la torta di mandorle e la
granita siciliana. Possiamo soffermarci sulle origini della granita che risalgono alla dominazione araba in Sicilia. Gli Arabi
portarono con loro la ricetta dello “Sherbet”, la bevanda ghiacciata aromatizzata con succhi di
frutta. Ci sono diversi gusti di
granita: limone, cannella, caffè ,
mandorla, pesca, fragola e cioccolato.
Claudia Brasile e Giovanni
Scarpaci III L
Procedimento
Ingredienti
250 ml succo di limone
( 10-15 limoni)
750 ml di acqua
Zucchero quanto basta.
Anno scolastico 2010/2011
Mettere l’acqua a bollore, nel
frattempo spremere i limoni togliendo i semi. Quando bolle aggiungere lo zucchero, spegnere il
fuoco, lasciare raffreddare e
versare il succo di limoni, mescolare per alcuni minuti. Mettere in
un contenitore ermetico e successivamente in freezer.
Pagina 47
Cosa si mangia nel Lazio?
La cucina del Lazio offre una
notevole varietà di piatti e prodotti tipici. Nel corso dei secoli
la gastronomia laziale ha subito
molte influenze. Probabilmente
ha importato dall’Abruzzo l’abbacchio al forno. Nella cucina
laziale l’ingrediente usato per
friggere è lo strutto di maiale,
ma spesso viene preferito l’olio.
I formaggi più mangiati sono: la
ricotta romana, il pecorino romano e il maritozzo. Tra i primi
piatti più apprezzati ci sono: gli
spaghetti alla carbonara con uova, pancetta pepe e pecorino, i
bucatini alla matriciana con
guanciale, pecorino e salsa di
pomodoro, i salti imbocca con
fettina di vitello, prosciutto crudo e vino bianco. Il pesce più
mangiato sono le alici. Gli aromi sono la menta romana ed il
rosmarino. Il piatto laziale più
mangiato in tutta Italia sono gli
spaghetti all’amatriciana: si tratta di un condimento per la pasta
che ha preso il nome da Amatrice, cittadina in provincia di Rieti. Gli ingredienti principali sono: il guanciale, il formaggio
pecorino ed il pomodoro. È in-
serita nell’elenco dei prodotti
agroalimentari tradizioni laziali.
L’antenata della amatriciana è la
grigia; secondo alcuni questo
nome deriva da un paesino a
pochi chilometri da Amatrice.
La grigia è conosciuta come
l’amatriciana senza il pomodoro
e differisce anche per alcuni ingredienti.
Giovanna Scarpaci e Claudia
Brasile III L
Ingredienti
500 gr di spaghetti 500 gr
di pomodori
100 gr di guanciale di
maiale 100gr di pecorino
1 cucchiaio di olio extra
vergine d’oliva 1/2 bicchiere di vino bianco secco
Poco peperoncino e sale
quanto basta
Pagina 48
Procedimento
Prendete un pezzo di guanciale, tagliatelo a
dadini e mettetelo a rosolare in una padella
con un po’ d’olio e peperoncino. Quando è ben
rosolato aggiungete la passata di pomodoro,
sale e basilico e lasciate cuocere per 30 minuti e fuoco basso. Se notate che il sugo è
denso, aggiungete mezzo bicchiere d’acqua.
Nel frattempo, preparate i bucatini, scolateli
al dente e conditeli con la salsa preparata.
Rimescolate, aggiungendo il pecorino.
IL FRANCHETTINO
Cosa si mangia in Puglia?
La cucina pugliese si caratterizza per il rilievo dato alla materia
prima, sia di terra che di mare, e
per il fatto che tutti gli ingredienti sono finalizzati ad esaltare e non alterare i sapori base
dei prodotti usati. Per tanto si
utilizzano tutte le verdure di stagione, dalla cima di rapa ai peperoni, dalle melanzane ai carciofi; inoltre, c’è sempre spazio
per i legumi (fagioli, lenticchie
e fave) e tutti i prodotti del mare.Anche se vi sono dei piatti
comuni, le ricette variano da
provincia a provincia e talvolta
da città a città. Una peculiarità
della cucina pugliese è quella
volere offrire piatti diversi in
relazione alle diverse stagioni. Il
piatto più tipico è quello delle
orecchiette al ragù di carne, la
cui ricetta è ormai diffusa in
tutti i ricettari. I vini e i piatti
tipici della Puglia sono dei simboli che rispecchiano la cultura
locale. La cucina pugliese ha
molti formaggi tipici come: il
caprino, formaggio vaccino, pecorino fagiano. Come carni caratteristiche troviamo : salsiccia
dauna, prosciutto di faeto, zampina trippa con le patate e tocchetto.
Se fate un viaggio in Puglia non
tralasciate di assaggiare i dolci
tipici come le zeppole.
Giovanna Scarpaci e Claudia
Brasile III L
Procedimento
Ingredienti
400 gr di pasta
1 chilo di cimette di cavolfiore verde
Pulite e lavate bene le cime di rapa, lessatele e scolatele. Conservate l’acqua di cottura. Nella stessa acqua, mettete a cuocere le
orecchiette. Nel frattempo, preparate il soffritto in una padella,
versateci aglio, peperoncino e i filetti di acciuga. Versate le orecchiette in un piatto e buon appetito !
Formaggio pecorino abbondante e grattugiato
Sale e pepe quanto basta
Anno scolastico 2010/2011
Pagina 49
DEFINIZIONI:
ORIZZONTALI
1.Fiume più lungo d’Europa
4.Vive sugli alberi e mangia banane
6.Collaboratrice scolastica severa,
ma simpatica del pianoterra
7. Intervenì in aiuto della Triplice Intesa
11.E' algebrica
12.Strumento in aula video
14.Si usa per navigare
16.Fu una grande potenza
17.Il nome delle prove nazionali
degli esami di terza media
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VERTICALI
1.Nome del primo re d’Italia
2.Luogo in cui andranno gli alunni meritevoli
della Franchetti
3.Nome del nostro giornale
5.Nome della vicepreside
8.Piano della biblioteca
9.Cognome dell’insegnante del corso di atletica
10.Cognome del custode della scuola
13.Numero delle sezioni della Franchetti
15.Marco Polo ci fece un lungo viaggio
Gioco ideato e realizzato da Giuseppe
Di Caccamo III F
IL FRANCHETTINO
Sei cotta? Ti piace veramente?
Rispondi alle domande e leggi il tuo profilo.
1) Quando andate al cinema chi
sceglie il film?
A Io, ovviamente!
B Decidiamo insieme
C Mi fido, quindi faccio scegliere a lui
2) Quando esci con “lui”, come
ti vesti?
A Come sempre.
B Sportiva
C Indosso gli abiti più belli ed
eleganti.
3) Quante volte vi vedete?
A Solo a scuola
B Quando abbiamo tempo
C Sempre
4) Avete una vostra canzone?
A No
B No, ma ci piace molto ascol-
No, non ti piace veramente!
Non sei pronta ad avere una love story, ma lui non è il tipo
giusto. Se non vuoi farlo soffrire
lascialo!!
Anno scolastico 2010/2011
tare canzoni d’amore.
C Sì, ovvio.
5) Il regalo che ti ha fatto per
S.Valentino ti è piaciuto?
A Siceramente…no .
B Sì, ma poteva fare di meglio.
C Ovviamente.
6) Se ti avesse fatto un brutto
regalo, lo avresti accettato lo
stesso?
A No, ci tengo alle cose materiali.
B Sì, però ci sarei rimasta male.
C Sì, è il pensiero che conta.
7) Preferisci uscire con lui o con
i tuoi amici?
A Con i miei amici, perché mi
diverto di più
B Di solito usciamo tutti insieme
E’ una cotta passeggera!
È ovvio che provi una certa
attrazione per lui, ma non ti
piace veramente …
C Con lui!
8) Ti dice spesso che ci tiene a
te?
A No, mai…
B A volte, è troppo timido
C Sempre
9) Sei gelosa delle sue ex?
A No, non mi interessa
B Dipende che “tipe” sono
C Ovvio, ho paura di perderlo
10) Quando litigate, chi chiede
scusa per primo?
A Io, perché lui è troppo orgoglioso
B Dipende da chi ha ragione
C Lui, anche quando ho torto io
Adesso conta le risposte che hai
dato e leggi il profilo corrispondente:
Sei pazza di lui!!
Ti importa soltanto stare con lui e
vivere e condividere con lui dei momenti speciali!
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CAPOREDATTORE
Prof.ssa Carla Nicolicchia
VICECAPOREDATTORE
Prof.ssore Giancarlo Calabrò
GRAFICA
M.Mussolin
DISEGNI
D.Orofino,
A.Perna,
M.Mussolin,
F.Giliberti,
G.Caiolo,
G.D’Agostino,
A.Vitrano, M.Pitti, R.Accardi,
R.Prestigiacomo
COLLABORATORI:
LA RE
DAZI
O NE
DEL F
RANC
HETT
I NO
SEZIONE ATTUALITA’
R.Accardi,
C.Mancuso,
F.Sabato,
M.Ciccarone,
V.Cracchiolo
SEZIONE MUSICA
F.Milazzo,
M.Mussolin,
F.Miccichè, I.Filiberto
SEZIONE LIBRI
M.Pitti, S.Castelli
SEZIONE CINEMA
G.Di Caccamo, R.Trafficante
SEZIONE SPORT
V.Papa, F. Mineo, A.Guida
SEZIONE CUCINA
C.Brasile, G.Scarpaci
SEZIONE MODA
T.Mattaliano, R.Miceli
SEZIONE GIOCHI
Di Caccamo, Francesca Mineo
AZZO
L
I
M
O
BRIZI
A
F
:
FOTO