4 nov -il giornale

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4 nov -il giornale
ILGIORNALEOFF.IT
Data
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Foglio
4 NOVEMBRE 2013
http://www.ilgiornaleoff.it/column/ludovica-amati-quando-la-moda-ha-radici-profonde/
OFF-à-porter
le firme emergenti della moda italiana
di Maria Elena Capitanio
Ludovica Amati, quando la moda ha radici profonde
Lunghezze che toccano terra e sovrapposizioni preziose
Accade raramente di trovarsi di fronte a una giovane designer che attraverso le parole, prima ancora degli abiti,
racconta una storia fatta di libertà, cultura, curiosità ed emozione. Ludovica Amati, classe 1978, porta in
passerella un messaggio di compostezza e di sobrietà per la donna contemporanea, che in questo momento di
“crisi spirituale” ha più che mai bisogno di abitare uno spazio adatto alla sua interiorità. Per la prossima
primavera estate la stilista si è ispirata alla Matronita, regina della luce divina, madre di tutte le madri e simbolo
di bellezza esteriore e interiore. Luce e buio sono le due facce di un’energia potente, che si materializza nelle
forme lente dei lunghi abiti, in un movimento compito ma sinuoso, per sfociare in panneggi e in fugaci
increspature subito liquide. Il corpo sembra danzare nelle preziose stoffe ornate di trascrizioni di preghiere in
stampe e ricami, quasi fossero tatuaggi che trapassano la materia con la loro vibrazione. Quella di Ludovica
Amati è una moda concettuale, un invito a indossare messaggi rappresentativi, ma è anche una moda
desiderabilissima, che accarezza con giustapposizioni di sottane, cappotti-vestaglia e scialli, in armonia con quel
filo di vento pronto a farli volare in alto, per un attimo. Grande protagonista il thalit mantello, preso in prestito
dalla cultura ebraica, che appartiene alle fogge maschili e che diventa, in questa occasione, rivestimento per la
donna carico di dignità. La cartella colori viaggia sul controllo della dirompenza, con la gamma dei grigi – dal
ghiaccio all’antracite – per poi venire a patti con gli estremi del bianco e del nero (luce e ombra) e farsi intenso
nella tonalità del rosso porpora, dal sapore austero, considerato in molte epoche colore per eccellenza. Il pizzo, le
trasparenze e i bottoni gioiello – questi ultimi realizzati da Emiliano Maggi – fanno da contraltare a una coerenza
formale altrimenti troppo incisiva e parlano di femminilità, di un riappropriarsi di una muliebre e mai volgare
gestualità. Difficile racchiudere in poche battute la poetica della stilista romana, che ha viaggiato per tutta la vita,
dal Sudamerica a Londra fino alle rive del Gange, per poi scoprire Tel Aviv e Gerusalemme. Una cittadina del
mondo, che ha saputo assorbire la bellezza e la profondità culturale di luoghi lontanissimi e diversi, per poi
raccontarlo con il linguaggio della moda, un linguaggio intimo, ma adatto a farsi leggere da occhi
appassionati.
Crediti foto: White Milano
Crediti relativi al Video:
Ludovica Amati – Matronita – Spring/Summer 14 Fashion Show – Writings from the Zohar Rabbi Yoel Kraus –
Directed by Silvia Morani – Light Design by Gigi Martinucci – Styling by Valentina Ilardi Martin – Original
Music by Diego Buongiorno – Voice Joana Preiss – Lyrics “Cantico dei Cantici” King Salomon – Sculptor by
Davide Dormino – Artistic Consultant Clara Tosi Pamphili – Hair and Make up Artist Vincenzo Cavicchi –
Wardrobe: Emanuela Pagliarini – Performers: Joana Preiss, Regina Orioli, Carlotta Testori – Jewelry Bulgari
Heritage Collection – Hand Made Jewelry on the clothes by Visionary Artist Emiliano Maggi – Shoes and bags
MARSÈLL – Lingerie by Maria La Rosa