Donne celebri - Portale per l`educazione

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Donne celebri - Portale per l`educazione
DONNE E CITTADINANZA
1600 Gli antichi Statuti (la nostra Costituzione) prevedono la trasmissione della
cittadinanza per sola discendenza maschile, senza limiti di tempo o vincoli territoriali.
1909 La nuova legge elettorale estende l’elettorato dai soli capifamiglia e laureati a
tutti i cittadini maschi maggiorenni di 21 anni.
1920, 1926, 1953
Le successive leggi elettorali di questi anni escludono
sistematicamente le donne dall’elettorato.
1927 Una legge fascista stabilisce che la cittadina sammarinese perda la cittadinanza
sammarinese per effetto di matrimonio con cittadino straniero.
1959 La legge n° 17 concede il diritto di voto attivo - possono votare ma non essere
elette - alle donne, e solo a decorrere dal 1° gennaio 1960, ne esclude quindi la
partecipazione alle elezioni del settembre1959.
Le cittadine potranno votare per la prima volta nel 1964. Si vota al compimento del
18° anno.
1973 La legge n° 29 prevede la eleggibilità della donna, si abolisce ogni restrizione
che impedisce alla donna di assumere cariche, impieghi e funzioni pubbliche.
1981 Eletta la prima donna Reggente, Lea Pedini.
1982 Nel referendum gli elettori si pronunciano affinché le donne sammarinesi
continuino a perdere la cittadinanza sposando forensi.
1984 Per la legge dovuta alle pressioni italiane ed internazionali le donne
sammarinesi non perdono più la cittadinanza sposando forensi.
1999 Nel referendum confermativo non raggiunge il quorum necessario la legge che
prevede per i figli di madre sammarinese e padre straniero, la possibilità di optare per
la cittadinanza sammarinese al 18° anno d'età.
2001 Anche i figli di donne sammarinesi possono ottenere la cittadinanza, ma solo al
18° anno d’età e rinunciando alla cittadinanza paterna. Il coniuge di un/una
sammarinese dopo 15 anni di residenza può fare domanda di naturalizzazione.
2004 E’ finalmente raggiunta la parità tra donne e uomini nella trasmissione della
cittadinanza. I figli di un genitore sammarinese sono sammarinesi dalla nascita.
DONNE E SOCIETA'
1600 Per gli antichi statuti la donna è equiparata al minore: non ha capacità
giuridica, non eredita, non dispone della dote, ha gioielli e vestiti solo in “uso”.
1927 La donna può avere licenza di commercio o industria, ma solo con
l'autorizzazione del padre o del marito.
1937 La donna può stipulare contratti con l'autorizzazione del giudice. Può disporre
della metà della dote con l'autorizzazione del Consiglio dei XII.
1953 Stessa eredità per figli e figlie, anche la vedova eredita.
1961 Parità salariale tra donna e uomo.
1974 Abolita ogni restrizione per cariche e uffici pubblici. Piena disponibilità dei
beni.
1980 Istituzione di asili nido pubblici.
1986 Riforma del diritto di famiglia: uguaglianza tra coniugi, patria potestà
condivisa tra i genitori, stessi diritti per figli naturalizzazione, separazione e divorzio.
1994 Legge a tutela della madre lavoratrice: diritto al mantenimento del posto di
lavoro, aumento aspettativa post partum, ore per allattamento.
SITUAZIONE ATTUALE (2013)
Politica: solo 10 donne Consiglieri, nessuna membro di governo.
Lavoro: minoranza di dirigenti donne nel settore privato. Maggiore livello di
istruzione, ma minore occupazione e retribuzione.
Società: difficoltà nel conciliare lavoro e famiglia, aborto volontario reato
penale.
Nella compagnia del coreografo Más tutti sono sovrappeso
"Anche noi possiamo ballare. Ma ogni tanto ci mettiamo a dieta"
Da Cuba i ballerini extralarge
dai 100 chili in su ma sulle punte
L'AVANA - Le scarpette da danza, di solito, le indossano filiformi ballerine. A Cuba,
invece, da più di dieci anni piroette e passi a due sono affidati alla passione di una
compagnia di obesi. Un corpo di ballo extralarge: le danzatrici pesano dai 100 chili in su,
il coreografo e fondatore, Juan Miguel Más, sfiora i 140.
La compagnia si chiama "Danza Voluminosa" e dal 1996 calca i palcoscenici dell'isola
caraibica in cui il senso della musica e del ritmo sembra far parte del Dna della
popolazione. Anche di quella sovrappeso: ecco quindi i ballerini obesi. "Mi è sempre
piaciuto ballare - spiega una delle étoile, Mailín Daza - volevo fare danza classica, ma
mia mamma mi disse che le bambine grasse non ballano". Ora, grazie a "Danza
Voluminosa", Daza si può sentire una vera ballerina, nonostante i suoi 130 chili.
Il gruppo, che è amatissimo in patria e suscita curiosità anche all'estero, crea coreografie
di danza classica e moderna. E, giura il pubblico entusiasta, quando le note si fondono
con i movimenti i chili di troppo quasi si dimenticano.
Naturalmente, i ballerini XXL hanno creato uno stile tutto particolare: pochi salti e figure
principalmente a terra. Le emozioni passano soprattutto attraverso i movimenti delle
braccia, i port de bras, e passi piccoli e precisi. Anche l'ironia fa la sua parte: i danzatori
ammettono che molti spettatori vengono attratti proprio dai corpi difficili da immaginare
in tutù. E stanno al gioco, mettendo in scena parodie del cancan o della Morte del cigno.
Tuttavia sul palco, spiega il coreografo Más, presto le risate si trasformano in qualcosa di
più serio. "Come succede con Chaplin", azzarda un ballerino, Valenti Figueredo. Il peso
dei chili viene dimenticato grazie all'impegno e alla passione. E questa danza tutta
particolare diventa pura espressione di un'accettazione della diversità, dei suoi limiti e
delle sue forze. Tuttavia, sottolinea Más, "Danza Voluminosa" non vuole esaltare o
glorificare l'obesità, o far passare il messaggio che vada rispettata e accettata in ogni
caso. Semplicemente, i gordos vogliono prendere di petto il problema e dare anche a chi
è sovrappeso la possibilità di esprimersi attraverso la danza. "Nonostante siamo obesi e
balliamo, siamo contro l'obesità", spiega Más: per questo, tra un plié e un arabesque, la
compagnia ogni tanto si mette a dieta.
"Donna è sport" in mostra a Cremona
La storia di 152 anni di imprese rosa
CREMONA, 13 febbraio 2013
Terzo atto della mostra “Donna è sport” al via a Cremona, dove la
rassegna realizzata dalla Fondazione Cannavò si aggiorna in occasione di
"Cremona Città Europea dello Sport 2013". Più di 70 i pannelli che
resteranno esposti fino al 31 marzo al Centro culturale S. Maria della Pietà
Terzo atto della mostra “Donna è sport” al via a Cremona, dove la rassegna realizzata dalla Fondazione
Candido Cannavò per lo Sport si aggiorna in occasione di "Cremona Città Europea dello Sport 2013"
per la sua terza esposizione dopo quelle di Milano e alla Versiliana di Marina di Pietrasanta.
Centocinquantadue anni (1861-2013) di sport in rosa, dalle origini tutt'altro che facili alle imprese
degli ultimi decenni, dagli intrecci con la cultura alla sezione cremonese, creata appositamente per
l'evento che “apre nel miglior modo possibile un anno di grande sport”, per dirla con le parole del
sindaco Oreste Perri. Un omaggio al mondo sportivo femminile, per il quale lo storico direttore della
Gazzetta ebbe sempre grande attenzione e rispetto: sono più di 70 i pannelli che resteranno esposti fino
al 31 marzo al Centro culturale S. Maria della Pietà e che raccontano attraverso immagini (circa 750) e
testi l'evoluzione del movimento sportivo rosa dall'Unità d'Italia ad oggi.
SARA SIMEONI –Atletica leggera
ANTONELLA BELLUTTI –
Ciclismo su pista
FIONA
MAY
–Atletica
leggera
JOSEFA IDEM –Canoa
TANIA CAGNOTTO –Tuffi
FRANCESCA SCHIAVONE -
MANEULA DI CENTA – Sci di fondo
VALENTINA VEZZALI - Scherma
Tennis
FEDERICA PELLEGRINI - Nuoto
DEBORAH COMPAGNONI – Sci alpino
ISOLDE KOSTNER - Pattinaggio
ALESSANDRA SENSINI - Vela
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Frida Kahlo
Frida Kahlo, il cui nome completo era Magdalena Carmen Frida Kahlo y Calderón (Coyoacán, 6
luglio 1907 – Coyoacán, 13 luglio 1954), è stata una pittrice messicana.
Una grande pittrice, molto amata in Messico, ma non solo. La sua pittura - molto intensa - comunica
sensazioni di dolore e solitudine ma anche di grande forza, dignità ed amore per la vita. Nei suoi
ritratti raffigurò molto spesso gli aspetti drammatici della sua vita, il maggiore dei quali fu il grave
incidente di cui rimase vittima nel 1925 mentre viaggiava su un autobus. I postumi di quell'incidente
(un corrimano le perforò il bacino e a causa delle ferite sarà sottoposta nel corso degli anni a
trentadue interventi chirurgici) condizioneranno la sua salute (ma non la sua tensione morale) per
tutta la vita. Il rapporto ossessivo con il suo corpo martoriato caratterizza uno degli aspetti
fondamentali della sua arte. A partire dal 1938 la pittura s'intensifica: i suoi dipinti non si limitano
più alla semplice descrizione degli ‘incidenti’ della sua vita, parlano del suo stato interiore e del suo
modo di percepire la relazione con il mondo e quasi tutti includono tra i soggetti un bambino, sua
personificazione. Attraverso le sue opere, Frida coglie anche l'occasione di difendere il suo popolo,
facendovi confluire quel folclore messicano e quell'autobiografismo utopico che li rende originali
rispetto alla canonica pittura di storia.
Pioniera degli archi-star, ha segnato la storia dell'architettura moderna. Fra le sue opere più famose il
progetto della Gare d'Orsay, a Parigi, realizzato negli anni '80.
Soprannominata "la signora dell'architettura", la Aulenti si forma nella Milano degli anni Cinquanta, nel
periodo in cui l'architettura italiana è impegnata nel recupero dei valori del passato e dell'ambiente
costruito esistente.
In quegli anni nasce la nuova corrente del Neoliberty. La Aulenti segue questo percorso, che si pone come
reazione al razionalismo. Proprio a questo periodo si può ricondurre il tema floreale del Museo d’ Orsay o la
lampada a 'Pipistrello' che si ispira all'Art Nouveau. Negli anni '80 la Aulenti partecipa anche all'allestimento
del Museo Nazionale d'Arte Moderna del Centre Georges Pompidou di Parigi e alla ristrutturazione di
Palazzo Grassi, a Venezia. Nel 2000 realizza il design della stazione della metropolitana di Napoli, piazza
Cavour. Fra le sue ultime opere va ricordato il restauro di Palazzo Branciforte, a Palermo, dell'aeroporto San
Francesco di Perugia e dell'Istituto italiano di cultura a Tokyo. Aulenti progetta anche la nuova aerostazione
dello scalo San Francesco di Assisi.
A Gae Aulenti si deve anche il lavoro di restauro (parola che tra l’altro non amava molto) di tipo
conservativo, che fece di Palazzo Pubblico. I lavori iniziarono il 7 marzo del 1994 e terminarono il 26
settembre del 1996 e oltre alle opere di restauro, i lavori adeguarono il palazzo ai nuovi standard di
sicurezza, a realizzare una sede di alta dignità per la Reggenza e ad eliminare la maggior parte delle barriere
architettoniche grazie anche alla realizzazione dell’ascensore che comportarono l’eliminazione di una scala
a chiocciola.
Molti i premi e i riconoscimenti alla donna considerata uno dei più grandi architetti e designer del nostro
tempo. Tra gli altri la Legion d'Honneur della Repubblica francese, il premio speciale per la Cultura della
Repubblica Italiana e il titolo di Commandeur dans l'Ordre des Artes et des Lettres. E' stata anche
presidente dell'Accademia di Belle Arti di Brera.
Jodie Foster
Alicia Christian "Jodie" Foster è un'attrice, regista e produttrice cinematografica statunitense, candidata
quattro volte all'Oscar, di cui due vinti per Sotto accusa e Il silenzio degli innocenti.
Ha esordito nel mondo dello spettacolo a soli tre anni per una celebre campagna
pubblicitaria di una nota marca di solari e da quel momento Jodie Foster non ha mai
smesso di lavorare, prima per la tv e poi per il cinema, dimostrando un talento
straordinario che non ha mai avuto bisogno di essere perfezionato nelle aule delle scuole
di recitazione.
La carriera di Jodie Foster è semore proseguita e tra una pellicola e l'altra l'attrice ha
trovato anche il tempo per diplomarsi al Liceo Francese (conosce la lingua talmente bene
da potersi doppiare da sola) e poi per laurearsi con lode a Yale in Letteratura Inglese.
Non più bambina prodigio, nel 1998 Jodie Foster ha conquistato l'Oscar per il ruolo di
La sua vita privata è sempre stata circondata dal più assoluto mistero. La Foster ha due
figli di cui non ha mai voluto rivelare la paternità, Charles nato nel 1998 e Kit nato nel
2001, forse entrambi concepiti grazie all'inseminazione artificiale.
Di recente l'attrice si è decisa a fare outing rivelando di essere omosessuale e
raccontando il suo amore da tanti anni per la produttrice Cydney Bernard, conosciuta nel
'93 sul set di Sommersby. La sua nuova compagna è Cindy Mort, una sceneggiatrice
conosciuta sul set del thriller Il buio nell'anima (2007).
Le è stato dedicato un asteroide, 17744 Jodiefoster, scoperto nel 1998.
Malala Yousafzai
Malala Yousafzai è una studentessa e attivista pakistana. È nota per il suo attivismo nella lotta per i diritti
civili e per il diritto allo studio delle donne della città di Mingora nella valle dello dello Swat, dove i talebani
con un editto ne hanno bandito il diritto.
All'età di 13 anni è diventata celebre per il blog, scritto per la BBC, nel quale documentava il regime,
contrario ai diritti delle donne, dei talebani pakistani e la loro occupazione militare del distretto dello Swat.
Inoltre, è stata nominata per l'International Children's Peace Prize, premio assegnato da KidsRights
Foundation per la lotta ai diritti dei giovani ragazzi.
Il 9 ottobre 2012 è stata gravemente ferita alla testa e al collo da uomini armati saliti a bordo del suo pullman
scolastico mentre tornava da scuola. Ricoverata nell'ospedale militare di Peshawar, si è salvata dopo la
rimozione chirurgica dei proiettili. Ihsanullah Ihsan, portavoce dei talebani pakistani, ha rivendicato la
responsabilità dell'attentato, dicendo che la ragazza “è il simbolo degli infedeli e dell'oscenità”, aggiungendo
che se fosse sopravvissuta, sarebbe stata nuovamente attaccata. La ragazza è stata in seguito trasferita in
un ospedale di Londra che si è offerto di curarla.
Il 1 febbraio 2013 è apparsa la notizia che il partito laburista norvegese ha promosso ufficialmente la
candidatura di Malala al Premio Nobel per la Pace 2013
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Maria Montessori
Bambini che lavorano su un fonogramma alfabetico mobile.
Maria Montessori cominciò a sviluppare la sua filosofia ed il suo metodo nel 1897, frequentando i corsi
di pedagogia presso l'Università di Roma, e nel 1907, aprì la sua prima classe, chiamata "La casa dei
bambini", in un edificio popolare di Roma. Fin dall'inizio, Montessori basò il suo lavoro sulle sue
osservazioni dei bambini e sulla sperimentazione con l'ambiente, con i materiali e con le lezioni a loro
disposizione. Montessori ha spesso indicato il suo lavoro come "pedagogia scientifica".
Il Metodo Montessori è un approccio educativo praticato in circa 20.000 scuole in tutto il mondo,
al servizio dei bambini dalla nascita fino a diciotto anni.
Il metodo si basa sull'indipendenza e sul rispetto per il naturale sviluppo psicologico del bambino. Tra
gli elementi principali della teoria della pedagogista vi sono le classi di età mista, la scelta dello studente
all'interno di una gamma di opzioni prestabilite di attività da svolgere e un modello costruttivista in cui
gli studenti imparano il concetto di lavorare con gli oggetti, piuttosto che con istruzione diretta, con
l'utilizzo di materiale didattico specializzato e sviluppato da Montessori e dai suoi collaboratori.
Alda Merini è stata una poetessa, aforista e scrittrice italiana.
Wikipedia
Alda Merini (1931-2009) è stata una scrittrice e poetessa milanese
Un'artista capace di scavare in profondità nell'animo umano. Considerata una
delle maggiori poetesse del novecento la sua vita e la sua produzione
letteraria sono segnate dalle esperienze del disagio fisico ed economico, oltre
che dalla follia. Attiva in campo letterario fin dall'età di 15 anni, Canta gli
esclusi e conosce ben presto quelle che definirà "prime ombre della sua
mente" venendo internata in un'ospedale psichiatrico. Alda Merini alterna
frequenti periodi di salute e malattia, in cui continua la produzione di
racconti e poesie, grazie anche alla conoscenza e amicizia con Salvatore
Quasimodo. Tra le sue numerose opere ricordiamo Folle, folle, folle
d'amore per te, La vita facile, La Terra Santa e Tu sei Pietro. L'ultima
produzione risale al 2006, Alda entra nel genere noir con l'opera "La nera
novella". Dalle poesie di Alda Merini è inoltre stato ricavato un disco
cantato da Milva.
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Rita Levi Montalcini.
Premio Nobel e senatore a vita, aveva 103 anni
Nel 1986 vinse il Nobel per la medicina grazie alla scoperta e all'identificazione del fattore di
accrescimento della fibra nervosa.
È stata, inoltre, la prima donna a essere ammessa alla Pontificia Accademia delle Scienze. Nel 2001 fu
nominata senatrice a vita, dall'allora presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, che la scelse
per i suoi meriti sociali e scientifici.
Il premio Nobel per la medicina ha continuato le sue ricerche fino all'ultimo giorno.''La sua ascesa a
ruoli elevatissimi ne ha fatto un simbolo e punto di riferimento per la causa dell'avanzamento sociale e
civile delle donne, che l'ha vista impegnata anche fuori d'Italia. La fermezza e dignità con cui di fronte
alle persecuzioni razziali del fascismo scelse la difficile strada dell'esilio ha rappresentato un esempio
straordinario nel movimento per la libertà e la rinascita della democrazia in Italia.
La sua profonda fiducia nel futuro, nelle capacità innovative dell’essere umano, il suo convincimento
indomito nell’uguaglianza fra le persone e fra i sessi, l’hanno resa, sin dai primi anni del suo studio
scientifico un esempio per tutti di come fosse possibile combattere e superare le più grandi sfide nel
nome del pensiero laico e illuminato.
Rosa Parks
Rosa Louise Parks (nata a Tuskegee il 4 febbraio 1913) è stata un'attivista statunitense
afroamericana, figura-simbolo del movimento per i diritti civili statunitense, famosa per aver
rifiutato nel 1955 di cedere il posto su un autobus ad un bianco, dando così origine al boicottaggio
degli autobus a Montgomery... protesta che durò per 381 giorni; dozzine di pullman rimasero fermi
per mesi finché non fu rimossa la legge che legalizzava la segregazione. Questi eventi diedero inizio
a numerose altre proteste in molte parti del paese. Lo stesso King scrisse sull'episodio descrivendolo
come "l'espressione individuale di una bramosia infinita di dignità umana e libertà" e aggiungendo
che Rosa "rimase seduta a quel posto in nome dei soprusi accumulati giorno dopo giorno e della
sconfinata aspirazione delle generazioni future".
Nel 1956 il caso della signora Parks arrivò alla Corte Suprema degli Stati Uniti d'America, che
decretò, all'unanimità, incostituzionale la segregazione sui pullman pubblici dell'Alabama.
Da quel momento, Rosa Parks divenne un'icona del movimento per i diritti civili.
La storia di Waris Dirie diventa film
Ci sono storie che sembrano film. E quella di Waris Dirie è una di queste. Tanto da
essere diventata un libro, “Il fiore del deserto”, che ha conquistato il pianeta. Ed ora
un film, appunto, per la regia della statunitense Sherry Horman che lo presenterà
all’imminente festival di Venezia, nella sezione autonoma delle Giornate degli
autori, con protagonista Liya Kebede.
Stiamo parlando, infatti, dell’incredibile vita della celebre top model di origini somale, diventata
oggi testimonial di Face to Face, la campagna dell’Onu contro le mutilazioni genitali femminili, cioè
la barbara pratica dell’infibulazione (la ‘cucitura’ di una parte dei genitali), diffusa ancora oggi in
moltissimi paesi africani. Un trauma che la piccola Waris ha vissuto all’età di cinque anni quando
viveva con la famiglia nomade in un villaggio del deserto del Corno d’Africa con gli undici fratelli e
dalla quale è fuggita, appena quindicenne, per scampare ad un matrimonio «combinato» con un
vecchio vedovo di sessanta anni, al quale il padre l’aveva venduta in cambio di cinque cammelli.
È da questo gesto di ribellione che comincia tutta «l’avventura» della sua esistenza. Prima a
Mogadiscio, poi a Londra dove si mantiene lavorando nei MacDonalds, poi l’incontro con un
fotografo che la convince a posare per lui. E, in breve, il successo: la bellissima Waris diventa
testimonial della Revlon, modella per il calendario Pirelli e pure «bond girl» nell’87 in Agente 007 Zona pericolo.
Da anni ormai, Waris Dirie ha abbandonato il mondo patinato dei rotocalchi di moda, vive a
Vienna e si dedica a tempo pieno al suo impegno di ambasciatrice dell’Onu. Continua a scrivere
libri e a battersi contro la pratica dell’infibulazione e la violenza sulle donne. «La mutilazione
genitale femminile è particolarmente diffusa in ventotto paesi africani - spiega -. Le vittime
vengono mutilate con utensili d’uso comune - lame di rasoio, coltelli, forbici o, peggio, con schegge
di vetro, pietre appuntite e persino a morsi. Invece di diminuire, il numero delle ragazze che
vengono mutilate aumenta. Se penso che quest’anno due milioni di ragazze subiranno quello che
ho subito io, mi sento male e mi rendo conto che quanto più questa tortura andrà avanti, tante più
saranno le donne come me, furiose e ferite, che non potranno mai più avere ciò che è stato loro
tolto».
« Chi mai potrà misurare il fervore e la violenza del cuore di un poeta quando rimane preso e
intrappolato in un corpo di donna? »
(Virginia Woolf, Una stanza tutta per sé, 1929)
Adeline
Virginia Woolf, nata a Stephen, è stata una scrittrice, saggista e attivista britannica.
Considerata come uno dei principali letterati del XX secolo, attivamente impegnata nella lotta per
la parità di diritti tra i due sessi. Per prima, forse, la scrittrice inglese si è mostrata molto sensibile a
questo problema. In una delle sue molte opere, dal titolo Orlando, ha spezzato, mediante una
satira riuscita, la rigida connessione nella società tra identità sessuale e ruolo sociale. Virginia
Woolf è stata una scrittrice molto impegnata nella lotta per l’emancipazione femminile. Nel
decennio che va dal 1910 al 1920 prese parte al famoso movimento delle “Suffragettes” di Londra,
che si batteva per l’ottenimento del voto politico alle donne. Il suo femminismo ha sempre
evidenziato il senso di esclusione ed oppressione della donna in un mondo destinato a cambiare e
ad assumere una velocità quasi vertiginosa.