Numero 18 - Giovane Montagna Pinerolo Benvenuti
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Numero 18 - Giovane Montagna Pinerolo Benvenuti
Giovane Montagna - Sezione di Pinerolo Viale della Rimembranza 65/A (aperta tutti i mercoledì sera dalle 21 alle 23) NOTIZIARIO SEZIONALE Sito Internet: www.giovanemontagna.org www.caprilli.com/pagineutenti/GMpinerolo tel. 3401996968 (in orario di apertura) L’essenziale è invisibile agli occhi. Numero 18 - Luglio 2008 Antoine de Saint-Exupéry, “Il piccolo principe” Un uomo di montagna: Mario Rigoni Stern profondo, accorre a questo Chi di noi da ragazzo ha sentito parlare di Mario Rigoni Stern e letto “Il sergente nella neve” (pubblicato nel 1953) sui banchi di scuola (elementare o media) forse può sentire particolarmente la sua scomparsa, come quella di un uomo il cui messaggio vitale ha contribuito a formare la propria personalità (detto tra parentesi, forse la scuola di cinquant‟anni fa riusciva spesso, con grande semplicità, a trasmettere certi messaggi molto più efficacemente della scuola attuale). E‟ un altro “amico” che se n‟è andato. Ma il messaggio di Rigoni Stern, contenuto nelle sue opere, va ben al di là della testimonianza della disumanità della guerra espressa nel racconto dolente delle vicissitudini degli Alpini nella disastrosa ritirata di Russia durante la seconda guerra mondiale (questo infatti è il tema de “Il sergente nella neve”). In seguito pubblica altri romanzi ispirati alla sua terra natale, in cui esprime grande rispetto e amore per la natura. Sono inoltre ben sottolineati nelle sue storie quei valori della vita ritenuti importanti. Sono questi i temi di “Il bosco degli urogalli” (1962) e “Uomini, boschi e api” (1980). Egli infatti era a tutti gli effetti un uomo di montagna, nato e vissuto quasi per l‟intera vita sull‟Altipiano di Asiago: in queste e altre sue opere egli infatti esprime un legame profondo con questi luoghi, con la natura in tutti i suoi aspetti, i fiori, le piante, gli animali. Rivela quindi anche una sensibilità ecologica, sia pure di un ecologismo non fondamentalista (era tra l‟altro un cacciatore). Per la sua sensibilità verso il mondo della natura e della montagna nel 1998 l'Università di Padova gli ha conferito la laurea honoris causa in scienze forestali ed ambientali. Nel 2007 l'Università degli studi di Genova gli ha conferito la laurea honoris causa in scienze politiche. Allo scrittore inoltre nel 1998 è stato dedicato il nome dell'asteroide numero 12811 (1996 CL7) scoperto nel 1996 all'Osservatorio astrofisico di Asiago dall'astronomo Ulisse Munari. A proposito del senso della vita dice: “ ...il momento culminante della mia vita non è quando ho vinto premi letterari, o ho scritto libri, ma quando la notte dal 15 al 16 sono partito da qui sul Don con 70 alpini e ho camminato verso occidente per arrivare a casa, e sono riuscito a sganciarmi dal mio caposaldo senza perdere un uomo, e riuscire a partire dalla prima linea organizzando lo sganciamento, quello è stato il capolavoro della mia vita....”. Concludiamo questo breve ricordo con quest‟altra citazione, quanto mai attuale: “Spegnete la televisione, prendete un libro.”. Paolo Tamagno 1 CRONACA sulle GITE SOCIALI e le ATTIVITA’ di QUESTI MESI Nero”, che partendo dal posteggio del lago Sirio ci ha progressivamente portati nella zona delle “Terre Ballerine”, dove abbiamo sperimentato le strane vibrazioni provocate dal saltare su queste antiche torbiere. Successivamente lungo sterrati ben tenuti abbiamo attraversato zone aride, torbiere, affioramenti dell‟antico acquedotto romano che per secoli ha portato l‟acqua alla città d‟Ivrea e lussureggianti zone boschive sempre circondate da vasti tratti panoramici, in cui da certe posizioni spiccava il suggestivo castello di Montaldo. Per la pausa pranzo è stato scelto il caratteristico “Masso erratico” sovrastante il lago Nero, dove in allegria c‟è stato lo scambio di varie specialità culinarie nelle quali si è particolarmente distinto un socio di Moncalieri per la passione e la competenza che mette nel preparare i suoi formaggi (fra parentesi perché non invitarlo a tenere una lezione teorica-pratica anche da noi?). Dopo la consueta preghiera comunitaria e alcuni tentativi di cantare qualche canzone “intonata” ci siamo incamminati verso il punto di partenza, da cui in pullman abbiamo poi raggiunto Chiaverano, dove c‟erano ad aspettarci alcuni soci della locale “Associazione Rosmarino”, i quali si sono fatti in quattro per farci conoscere attraverso un interessante video e accompagnandoci lungo le caratteristiche vie le cose più significative e caratteristiche di questo bel paese medioevale. Salutati gli amici moncalieresi e ripreso il viaggio di rientro, alle 19.30 facevamo tappa a Pinerolo, soddisfatti di questa giornata vissuta in allegria e con un ulteriore arricchimento di conoscenze storico-ambientali della terra canavesana, che nel mondo si fa conoscere come la “Terra di tutte le quote!”. BENEDIZIONE DEGLI ALPINISTI E DEGLI ATTREZZI IN LIGURIA (Sezioni Occidentali) 23 e 24 febbraio 2008 La “due giorni” inizia il sabato mattina a Genova, con la riunione di Presidenza Centrale alla quale partecipano: Alberto in qualità di presidente della sezione, Silvina come revisore dei conti centrale, Renzo come membro della C.C.A.S.A. e Pasqualina come rappresentante del direttivo sezionale. Al termine ci si sposta a Finale Ligure, per incontrare il gruppo composto da sette soci pinerolesi, qui giunti per partecipare all‟evento del giorno seguente. Dopo una breve visita a Finalborgo, raggiungiamo Rialto, piccola frazione dell‟entroterra fra i boschi, dove si trova l‟Agriturismo “Cà d‟Alpe”. Qui possiamo gustare un‟ottima cena in fraterna compagnia e dormire (a parte il problema del russare) in confortevoli camere da tre o quattro posti letto. Il mattino della domenica raggiungiamo in auto Finalborgo (dove incontriamo altri tre nostri soci appena arrivati da Pinerolo) e ha inizio l‟escursione che, attraverso il borgo di Perti e vari sentieri nel bosco, ci porterà all‟amena radura di Pian Marino. Qui i circa 120 partecipanti possono pranzare e riposare, poi dopo la recita della nostra preghiera, tutti insieme ci si incammina verso Perti per la celebrazione della Santa Messa. In questa località ritroviamo anche Pasqualina, che non ha potuto effettuare il percorso a piedi per problemi fisici e tutti insieme, radunati nella piccola e bella chiesetta del borgo, prendiamo parte alla Benedizione. La giornata termina con un rinfresco all‟aperto offerto dalla Sezione di Genova che ha brillantemente organizzato la manifestazione. Carlo Galetto Alberto Abbà SELVAGGIO BLU 22-30 aprile 2008 GITA INTERSEZIONALE ALLE TERRE BALLERINE DI IVREA 13 aprile 2008 Mai nome fu più appropriato per questo lembo di Sardegna tra Baunei e Dorgali. BLU come il cielo che ci ha fatto da volta nel nostro lungo cammino. BLU come il mare cristallino a strapiombo sotto di noi, con le sue molteplici sfumature. SELVAGGIO come le pietre che tappezzavano gli impervi sentieri: dai ciottoli rotondi e levigati delle cale (ma quanto dolore sotto i nostri piedi cittadini!) ai sassi puntuti ed incavati; dai massi verticalmente forati alle lamine affilate come rasoi. SELVAGGIO come la vegetazione che fatica da secoli: dai ginepri incredibilmente alberi, contorti e sfibrati, ai corbezzoli, ai lecci, agli accodri centenari; dai cisti bianchi che ci allietavano con i loro fiori profumati ma ci raschiavano la pelle con i rami legnosi ed aspri, agli alti asfodeli che Fatta in collaborazione con gli amici moncalieresi, questa gita ha riscosso l‟unanime consenso dei cinquantaquattro pinerolesi che, pur con incerte mattiniere condizioni atmosferiche, si sono presentati puntuali al solito appuntamento in piazza Fontana, accomodandosi poi sul pullman appositamente noleggiato. La prima tappa, con breve visita al centro paese, l‟abbiamo effettuata a Scarmagno per poi proseguire verso l‟anfiteatro morenico di Ivrea, dove si è svolta la gita vera e propria. L‟itinerario prescelto, fra i cinque esistenti e tutti contrassegnati da una cartellonistica illustrante le caratteristiche della zona, è stato quello del “Lago 2 ci sferzavano con i flessuosi steli stellati; dai possenti olivastri agli altissimi bagolari. Eppure con quanta delicatezza i ciclamini, i gigli, le peonie stemperavano tanta durezza! Aggiungi buona compagnia ed organizzazione collaudata: così ogni fatica si è trasformata in piacevole avventura. calorose accoglienze riservateci in vario modo da autorità, associazioni e corali ad Acquapendente, a Viterbo, a Vetralla dove siamo stati accolti da una delegazione che ci venne incontro lungo il cammino, il concerto della sera tenuto da una corale polifonica in una chiesa con acustica perfetta e al mattino seguente il saluto delle scolaresche schierate davanti alla scuola; a Capranica dove abbiamo avuto occasione di vedere infiorata in modo superbo tutta la cittadina (cosa che capita solo ogni 25 anni!); al santuario della Madonna del Sorbo immerso in un suggestivo e incontaminato paesaggio silvestre; a La Storta dove nel 1533 S. Ignazio di Loyola ebbe una straordinaria esperienza mistica che lo confermò nell‟idea di dare il nome di Gesù alla sua nascente “Compagnia”…tutto finalizzato ad una meta finale: raggiungere Roma percorrendo questi 170 chilometri della Via Romea. Raggiunta Roma martedì 13 attraverso i parchi dell‟Insugherata e di monte Mario abbiamo partecipato il giorno dopo all‟udienza generale in piazza San Pietro dove il Santo Padre, durante una cerimonia che è durata alcune ore sotto un sole cocente, ha rivolto il personale saluto e la benedizione papale anche a noi del “Gruppo dei 12” e ai numerosi pellegrini delle varie nazioni presenti. Per finire un rinnovato sincero “grazie” agli amici romani per quanto hanno saputo organizzare, porgendo nel contempo a “Gianna” i migliori auguri di pronta guarigione per l‟inconveniente capitatole durante l‟assistenza logistica che ci prestava nel nostro trekking. P.S. Una nota aggiuntiva per chi volesse intraprendere o approfondire le esperienze fatte in questi ultimi anni da diversi Soci della nostra sezione: consigliamo tre “Guide” che potrebbero essere utili: “Il sentiero del pellegrino – Sulle orme della Via Francigena” – “Guida alla Via Francigena – 900 chilometri a piedi sulle strade del pellegrinaggio verso Roma” – “I sentieri lungo la Via Francigena – da Siena a Roma”. Carlo Galetto Alida Bissone GITA ALLA CERTOSA DI MONTE BENEDETTO E AL RIFUGIO GEAT NEL VALLONE DEL GRAVIO 4 maggio 2008 Domenica 4 maggio, seppur col tempo un po‟ incerto, ci siamo ritrovati in 39 nella solita piazza Fontana e di lì abbiamo raggiunto Villarfocchiardo in val Susa. Qui una strada di montagna, tortuosa ma asfaltata, ci ha permesso di raggiungere l‟abbazia di Monte Benedetto che sorge in una conca protetta del vallone del Gravio. Ora l‟Ente Parco Orsiera-Rocciavrè ha curato la ristrutturazione della bella chiesa, mentre delle altre costruzioni restano solo più dei ruderi. Fa eccezione la “grangia” adiacente alla chiesa, in cui vive una famiglia di margari che produce ottimo formaggio. Dopo l‟interessante visita abbiamo intrapreso la camminata verso il rifugio, prima su sentiero in ripida salita in un bel bosco di faggi, poi su falsipiani che ci hanno permesso di riprendere fiato e infine abbiamo raggiunto il rifugio Geat. Alcuni intrepidi hanno continuato ancora per un po‟ la salita, mentre gli altri si sono accomodati o nei prati vicini per il pranzo al sacco o alla tavola, dove un fumante piatto con polenta e cervo servito dai gestori ci ha rifocillati, mentre il sole ricomparso ci riscaldava le ossa. Per il ritorno abbiamo percorso il sentiero che scende deciso verso la frazione di Adret per risalire poi all‟abbazia con una discreta salita. Qui, riforniti di formaggi del bergè e recuperate le auto, siamo tornati verso la bassa valle di Susa e di lì a Pinerolo, portando nel cuore la gioia di questa bella esperienza. Bruna Manero GITA A PELLA E AL SACRO MONTE DI VARALLO 18 maggio 2008 Domenica 18 maggio 2008 avremmo dovuto fare un bellissimo percorso meta di pellegrinaggi: Pella-Sacro Monte di Varallo; avremmo dovuto arrivare ad un passo alto 942 m che divide la Valsesia dal Cusio, quindi a Civiasco e dopo 4 ore circa arrivo al Sacro Monte di Varallo che sorge su di una balconata rocciosa a 608 m. Il tempo però non ci è stato clemente: ad attenderci a Pella c‟era la guida prenotata precedentemente con mantella e stivaloni, che ci ha consigliato di proseguire in pullman direttamente verso il Sacro Monte di Varallo. La guida, molto preparata, ci ha accompagnati a visitare le 45 cappelle che ripropongono con 800 statue e 4000 figure affrescate la passione e morte di Gesù. Abbiamo poi visitato la chiesa quattrocentesca di S. Maria delle Grazie che custodisce la grandiosa “parete gaudenziana”, ciclo di affreschi in 21 riquadri che narra la vita e la passione di Gesù, eseguita dall‟artista nel 1513. Dopo il pranzo al sacco, consumato in un punto attrezzato per i pellegrini, abbiamo proseguito la visita fino alle ore 16, e poi siamo ritornati verso casa con pioggia e sole ….. Imina Bruno TREKKING INTERSEZIONALE ACQUAPENDENTE-ROMA 5-14 maggio 2008 Quest‟anno la Giovane Montagna, tramite la sezione di Roma, ha organizzato questo trekking-pellegrinaggio intersezionale “Ad limina Sancti Petri”. Il percorso si è snodato fra campagne e paesi del Lazio settentrionale con otto tappe nelle località: Acquapendente, Bolsena, Montefiascone, Viterbo, Vetralla, Sutri, Campagnano, La Storta, Roma lungo i presunti tracciati seguiti dai pellegrini medioevali. E‟ stata indubbiamente un‟esperienza positiva per gli oltre venti partecipanti in rappresentanza di alcune sezioni italiane, che qualcuno ha parafrasato un pellegrinaggio a “5 stelle” per il fatto che abbiamo avuto delle impareggiabili guide romane (Giuliano e Rino) che conoscevano a menadito il percorso; un mezzo al seguito che ci ha portato i bagagli più ingombranti e all‟occorrenza ha aiutato chi si è trovato in difficoltà per problemi di vesciche ai “pedibus”; gli accoglienti punti tappa che ci aspettavano alla fine dei nostri quotidiani sforzi; le località di interesse storico attraversate e in alcuni casi descritteci in modo esauriente da persone qualificate; le 3 Ancora un po‟ di salita e poi si apre davanti a noi la stupenda Comba di Crèvecoer, che dobbiamo percorrere in discesa. Il ruscelletto che nasce poco sotto la strada ci saluta disegnando nella torbiera, che gli fa da culla, un grande cuore. Varrebbe proprio la pena di fermarsi un momento, ma i nuvoloni neri che salgono dal fondovalle ci obbligano a riaprire gli ombrelli ed allungare il passo. Purtroppo i laghi del Roterel e dell‟Arpon soggiacciono alle nuvole in un delicato amplesso che li irrora di linfa vitale e quindi non fanno vedere che in minima parte la loro bellezza. Per via della statale chiusa al traffico, anche qui oggi non c‟è nessuno, tutto è silente e, per non essere proprio noi a turbare la quiete, ci infiliamo subito per un sentierino, che in poco tempo attraversa un bel lariceto, ci porta sulla statale, in corrispondenza dello sbocco della Strada Reale che sale da Ferrera. Ora, alle 16, sorbendo un buon caffè, si chiacchiera del più e del meno, si fanno programmi per il futuro e si commenta la nostra uscita : BELLA GITA, BEGLI AMICI E NONOSTANTE QUEL PO‟ DI PIOGGIA BELLA GIORNATA. Eraldo Quero VISITA ALLA REGGIA DI VENARIA REALE 24 maggio 2008 Sabato 24 maggio (e non domenica 25, come inizialmente previsto) si è svolta la visita alla reggia di Venaria. Ben due gruppi di una cinquantina di persone l‟uno, il primo alle 14, l‟altro alle 17, sono partiti in pullman diretti a Venaria per effettuare questa interessante visita turistico-culturale. Per fortuna, visto il tempo orrendo, la visita si è svolta quasi interamente all‟interno della reggia, e solo alla fine abbiamo brevemente visitato, sotto la pioggia, i giardini. Grazie alle guide competenti e appassionate abbiamo quindi potuto apprezzare questa imponente testimonianza della storia di casa Savoia, debitamente restaurata e valorizzata con alcuni allestimenti molto suggestivi. Si può dire che in questo caso l‟ingente somma di denaro necessaria per il restauro e la valorizzazione di questo storico complesso di edifici è stata ben spesa! Paolo Tamagno GITA AL SENTIERO BORDIN SOPRA SESTRIERE 22 giugno 2008 Domenica 22 giugno 2008 si è svolta la prevista gita a Sestriere sul sentiero Bordin, percorso molto ameno e panoramico a mezzacosta che si snoda sopra l‟abitato di Sestriere sulle pendici del monte Fraiteve, dedicato al maratoneta Bordin. Dopo il ritrovo allo “Scricciolo” alle 8 siamo partiti alla volta di Sestriere, do, che in brevedve ci hanno raggiunti altri amici: alla fine il gruppo è di 16 persone. Parcheggiate le auto presso il Palazzetto dello Sport abbiamo affrontato un primo tratto abbastanza ripido, che in breve ci ha portato all‟inizio del sentiero Bordin vero e proprio, a una quota di poco più di 2200 m, presso la cabinovia del monte Fraiteve. Di qui il percorso si snoda praticamente in piano sulle pendici della Roccia Freida e della Roccia Rotonda, fino a giungere nella zona del monte Rotta, attraverso bei boschi e prati di cui possiamo ammirare la splendida fioritura. La giornata è bella, a parte qualche nuvola, e il panorama notevole: spiccano tra le altre cime la Rognosa, il Roc del Boucher, la Punta Ramière, i Monti della Luna, lo Chaberton e, lontani, il Pic de Rochebrune e il Pelvoux con i suoi ghiacciai. Ci fermiamo in un prato per il pranzo al sacco. La giornata è molto calda e non si può fare a meno di chiedersi quale temperatura ci sarà adesso a Pinerolo, se qui a circa 2200 m fa così caldo! Terminato il pranzo, dopo aver recitato la Preghiera dell‟Alpinista, con una breve discesa raggiungiamo la strada, chiusa al traffico, che ci porta verso le Granges des Alpes, dove alcuni fanno una sosta ristoratrice al rifugio che si trova lì. Ripreso il cammino, facciamo ancora una sosta alla Fontana degli Alpini, dove è d‟obbligo dissetarsi con la sua ottima acqua. Giungiamo infine alle auto dopo le 16 e quindi riprendiamo la strada di casa, soddisfatti della bella giornata (alcuni si ritroveranno poi alla sera in sede per concludere la giornata con una cena insieme). Una bella gita, abbastanza lunga come percorso ma poco impegnativa come dislivello, adatta ad allenarsi un po‟ dopo il lungo periodo di maltempo, che (oltre ad aver provocato gravi disastri) ci ha forzatamente impedito o quasi di andare in montagna. Paolo Tamagno GITA AL LAGO DEL MONCENISIO 15 giugno 2008 Sebbene negli ultimi giorni abbia piovuto in abbondanza ed il cielo anche stamattina non prometta niente di buono, in piazza alle 7 ci troviamo in cinque: Mario, Alfonso, Luciana, Marco e naturalmente io. Nessuno prospetta l‟ipotesi di tornare sotto le lenzuola, per cui ci stringiamo in macchina e partiamo per Ferrera Cenisio. In bassa Val di Susa piove, ma a Ferrera no e così ci prepariamo in fretta per fare almeno un breve giro nei dintorni. Prendiamo subito per la Strada Reale, aperta dai Savoia nel 1749 per garantire un‟agevole passaggio anche in inverno ed in mezz‟ora, con già gli ombrelli aperti, siamo sulla strada di Napoleone, l‟attuale Statale 25 che dobbiamo percorrere per un breve tratto. Al confine con la Francia ci immettiamo sul percorso della ferrovia FEL, ferrovia che 140 anni fa in soli tre anni di esercizio portò attraverso il colle ben centomila passeggeri. Saliamo dolcemente sopra al piano di San Nicolao, attraversiamo un torrentello e, approfittando di due brevi gallerie, in men che non si dica siamo sopra le famigerate “Scale del Moncenisio” sulla piana della Gran Croce alla base del “Barrage du Mont Cenis”. Esce un po‟ di sole, perciò proseguiamo per una strada militare, che in un susseguirsi di praticelli fioriti, ci porta sul ciglio della diga e poi al forte Varisello. Facciamo il giro delle ventotto cannoniere che tenevano sotto tiro la conca del lago ed i fianchi delle fortificazioni vicine e, al suono della campana della Pyramide, ci fermiamo a mangiare un boccone. Presto però il tempo cambia di nuovo per cui, graditi i chicchi di cioccolata di Luciana ed il Genepy di Alfonso, ci rimettiamo in marcia. 4 partenza e arrivo a Pinerolo alle 20.15 per traffico da Fenestrelle a San Germano. GIORNATA DEI SENTIERI A USSEAUX 28 giugno 2008 Alfonso Gelato GITA AL LAGO BLU E COL LONGET 6 luglio 2008 Anche quest‟anno abbiamo dedicato una giornata alla manutenzione del sentiero da noi adottato nel 2005 su richiesta del sindaco di Usseaux , che partendo dal Capoluogo va al Forte Serre Marie. Siamo partiti in sei volontari armati di piccone, paletta, seghe, roncole ecc. e lungo il tratto che va fino alla borgata di Pequerel abbiamo riparato alcuni tratti franati, ripristinato cartelli e reso pervio il sentiero. Partiamo in 17, alle 6.30, da Pinerolo; lungo il percorso si aggiungono altre 6 persone per un totale di 23 (più un cagnolino). Dopo un‟ora e 40 minuti di viaggio arriviamo a Chianale in Val Varaita (m 1800). Parcheggiate le auto ci incamminiamo lungo il sentiero U21 che si inoltra in discreta salita in un bosco di larici nel quale dopo un po‟ ci fermiamo per una breve sosta presso una fontana. Superato il lariceto, il sentiero prosegue lungo un pendio erboso molto rovinato dalle recenti piogge. Ad un tratto il cielo si rannuvola, si sente un tuono e poco dopo iniziano a cadere alcune gocce di pioggia; affrettiamo il passo e cerchiamo di raggiungere una casetta poco lontana, nella quale ci rifugiamo, mentre si scatena il temporale. Una parte del gruppo, che è un po‟ più indietro, è costretta ad aprire gli ombrelli e poco dopo ci raggiunge al riparo. Intanto, in un vicino anfratto roccioso, vediamo uno stambecco che cerca anche lui di ripararsi dal temporale. Alcuni minuti dopo smette di piovere, il vento spazza le nuvole e torna un po‟ di sole; possiamo così proseguire il cammino e raggiungere il lago Blu. Il tempo è molto variabile ma proseguiamo e oltrepassato il lago ci inoltriamo lungo il pianoro per poi affrontare l‟ultimo tratto di salita che ci porta al col Longet (m 2648) dove soffia un forte vento gelido. Uno sguardo al vicino lago Longet, facciamo alcune foto di gruppo, quindi scendiamo e raggiungiamo di nuovo la casetta che ci aveva riparato durante la salita e qui pranziamo. Poco dopo aver pranzato, viste le condizioni del tempo che non sono promettenti, riprendiamo la discesa per raggiungere le macchine mentre, a tratti, cadono alcune gocce di pioggia. Si conclude così questa giornata caratterizzata dal tempo incerto ma tutto sommato positiva. Marco Aimonetto ESCURSIONE IN VAL CLARÉE (FRANCIA) 28 giugno 2008 Dopo la partenza da Pinerolo si fa una fermata a Névache, ultimo paese della valle. Un gruppo va in cerca di un bar, però il paese è piccolo, si entra in una panetteria che funge anche da bar, alcuni comperano la famosa baghette e dopo molta attesa ci portano il caffè fatto con la caffettiera moka. Partenza e alle 9.40 siamo al posteggio di Laval, termine della strada per le auto. Iniziamo la salita prima su pista carreggiabile poi su sentiero. Il tempo è bello e caldo, lungo il percorso possiamo ammirare un bel panorama sulle vette che ci circondano, tanti bei fiori e molti bei ruscelli; arriviamo al Lac Long (2387 m), bellissimo, lo costeggiamo e iniziamo a salire, attraversiamo una pietraia e arriviamo al Lac Rond (2446 m), proseguiamo ancora e abbandoniamo il lago, fino ad un bivio. Qui ci sarebbe da continuare verso il Lac des Muandes ma il percorso è ancora un po‟ lungo ed è gia quasi mezzogiorno e il tempo si mette al brutto: decidiamo di tornare verso la via del ritorno per altro sentiero. Dopo dieci minuti di discesa il tempo si mette al bello, allora ci fermiamo per il pranzo in un bel prato. Dopo scendiamo e si fa una tappa al Rif. Drayères, poi scendiamo per il ritorno su pista carreggiabile fino a Laval dove abbiamo lasciato le auto. Sono le 15.40, fine della camminata. Al ritorno ci fermiamo ancora a Névache e a Cesana. Alle 18 Marco Aimonetto PROSSIME GITE in CALENDARIO 20 luglio 2008 DORMILLOUSE IN VAL THURAS (2908 m) 26 luglio 2008 VETTE D’INFINITO AI 13 LAGHI CON IL CENTRO DIOCESANO GIOVANILE DI PINEROLO Per informazioni su questa gita rivolgersi in sede oppure al capogita Marco Charrier. Il ritrovo per la partenza con mezzi propri è fissata per le ore 6.30 allo “Scricciolo”. Quest‟anno la consueta gita organizzata in collaborazione col Centro Giovani della Diocesi di Pinerolo, cui parteciperà il nostro Vescovo Mons. Piergiorgio Debernardi, avrà come meta la conca dei 13 laghi in Val Germanasca. Per ogni informazione in 5 merito rivolgersi in sede. Il ritrovo è fissato alle ore 7.00 presso il supermercato “Conti” in modo da essere verso le 8 alla stazione della seggiovia dei 13 laghi, all‟appuntamento con i partecipanti del Centro Giovani. giunto sotto la vetta, riprende a salire decisamente e con alcune svolte tocca la sommità. 31 agosto 2008 BIVACCO GINO CARPANO IN VALLE DELL’ORCO (2865 m) 10 agosto 2008 ROGNOSA DI SESTRIERE (3280 m) Tempo di trasferimento in auto da Pinerolo al lago di Teleccio: 2 h 45 min circa Località di partenza: Lago di Teleccio (1917 m) nel vallone di Piantonetto (Valle dell‟Orco) Dislivello: 948 m Tempo di salita: 3 h 35 min Periodo Consigliato: Luglio-Settembre Materiali: normale attrezzatura da escursionismo Per informazioni su questa gita rivolgersi in sede oppure al capogita Marco Charrier. 24 e 25 agosto 2008 ROCCIAMELONE DAL RIFUGIO CA’ D’ASTI (3538 m) Questa gita ha come meta il bivacco Gino Carpano, situato in posizione aperta e panoramica alla testata del vallone di Piantonetto in Valle dell‟Orco. Inaugurato il 19 settembre 1937 e dedicato dalla Sezione di Torino della Giovane Montagna al proprio socio Gino Carpano Maglioli, caduto sulla cresta Rey della Bessanese nel 1936, fu ceduto nello stesso anno al CAAI. Nel 1966 il Consiglio Centrale del CAAI deliberava di affidarlo alla Sezione di Ivrea della Giovane Montagna. Ma per noi questo bivacco è indissolubilmente legato alla memoria del nostro socio Gino Bessone, caduto il 20 settembre 1970 sulla Torre Rossa di Piantonetto. Dal parcheggio presso la diga del lago di Teleccio si continua sulla strada che costeggia la sponda orientale del lago artificiale fino al suo termine. Un sentiero s‟innalza a svolte sulla ripida fiancata del vallone guadagnando rapidamente quota; al termine delle serpentine appoggia a sinistra, portandosi sulle rocce montonate situate al sommo della bastionata dove sorge il Rifugio Pontese (2200 m). Di qui si attraversa verso Nord il Piano delle Muande mantenendosi sulla sinistra idrografica del torrente Piantonetto; lasciate a destra le costruzioni della Muanda (2224 m), si perviene all‟Alpe Muanda di Teleccio (2217 m), posta quasi al termine della parte pianeggiante della vasta conca di pascoli. Il sentiero prosegue su una costola poco rilevata e, quando questa sta per finire, appoggia decisamente a sinistra; dopo circa 50 m trascurare le tacche di minio che continuano in orizzontale, volgendo a destra su una seconda costola di massi, pietrame e ciuffi d‟erba, in direzione del canale situato all‟estremità orientale della bastionata sostenente il Piano delle Agnelere. Giunti contro le rocce che fanno da sponda al canale nel punto in cui forma una gola, piegare a sinistra percorrendo una traccia di sentiero che fa guadagnare la sponda opposta attraversando tutto il canale. Salire dapprima in diagonale per un pendio di detriti ed erba, quindi volgere decisamente verso Ovest, raggiungendo con marcia quasi orizzontale il costoncino dove, segnalato da un grosso ometto di pietre, sorge il bivacco Carpano. Il ritrovo per la partenza con mezzi propri è fissato alle ore 6.00 presso lo “Scricciolo”. Per ogni altra informazione in merito alla gita rivolgersi ai capigita Renzo Tealdi e Paolo Tamagno. Chi volesse evitare di fare tutta la gita, abbastanza lunga, in giornata, può partire al sabato e pernottare al Rifugio Pontese, occupandosi per proprio conto di contattare il Rifugio per la passoine Tempo di trasferimento in auto da Pinerolo a La Riposa: 2 h 30 min circa Località di partenza: La Riposa (2205 m) in Valle di Susa Dislivello: 1° giorno 649 m, 2° giorno 684 m Tempo di salita: 1° giorno 2 h, 2° giorno 2 h Periodo Consigliato: Luglio-Settembre Materiali: normale attrezzatura da escursionismo Quest‟anno avremmo voluto ritornare al Rocciamelone, meta di una gita sociale di qualche anno fa, ma questa volta non lungo la solita e un po‟ monotona via normale dalla Val di Susa, ma dal Rifugio Tazzetti in Val di Viù, itinerario decisamente più interessante. Purtroppo, in base alle informazioni avute dal gestore del Rifugio Tazzetti, abbiamo deciso di rinunciare, poiché attualmente il ghiacciaio del Rocciamelone, che negli anni passati non presentava particolari difficoltà e non richiedeva l‟impiego di attrezzatura alpinistica (corda, piccozza e ramponi), attualmente è in cattive condizioni e necessita l‟uso di tale attrezzatura. Quindi, per non rischiare di limitare la partecipazione alla gita ai soliti pochi eletti, abbiamo deciso di ripiegare sull‟itinerario normale che non presenta particolari difficoltà. Per ogni informazione al riguardo, e per l‟iscrizione alla gita, rivolgersi ai capigita Angela Varetto e Paolo Tamagno. La scadenza per le iscrizioni è fissata al 6 agosto 2008; al momento dell’iscrizione è necessario versare un acconto di € 10. Raggiunto in auto il parcheggio immediatamente prima della Riposa, dove bisogna lasciare le auto, si raggiungono con breve salita i ruderi dell‟ex forte La Riposa. Di qui si segue un largo sentiero che si snoda per l‟ampia e ripida costola erbosa; intorno ai 2400 m appoggiare a destra verso il fondo di un canalone, dove è situata la Fontana Taverna (2476 m), poi piegare a sinistra riportandosi sulla cresta. Rimontarla fin contro una parete rocciosa che si evita sulla destra guadagnandone il vertice dove sorge il Rifugio Cà d‟Asti (2854 m).Il giorno seguente dal Rifugio seguire il sentiero che sale poco discosto dal filo di cresta, sugli sfasciumi del versante orientale, a raggiungere la spalletta dove c‟è un pilastrino di pietre sormontato da una piccola croce, la Crocetta (3306 m). Il sentiero, finora assai ripido, prosegue a minore inclinazione attraverso il versante SE; 6 NOTIZIE dalla SEZIONE FELICITAZIONI A SILVINA GAINELLI Rivolgiamo le più calorose felicitazioni a Silvina Gainelli, che il 1° giugno ha potuto festeggiare una ricorrenza davvero speciale: i 100 (cento!) anni compiuti dalla sua mamma! COMUNICAZIONE Si informano i soci che, causa il continuo aumento del costo dei carburanti, il Direttivo ha deciso il 22 maggio u.s. un aumento del rimborso chilometrico per l‟uso di auto private in gita. Il calcolo si farà sulla base di 20 € cent. al chilometro (invece dei precedenti 15 € cent.) sul percorso complessivo, da suddividere in parti uguali fra gli occupanti dell‟auto. APERTURA ESTIVA DELLA SEDE Quest‟anno, contrariamente al solito, la sede sarà aperta al mercoledì sera anche durante il mese di agosto, ad eccezione di mercoledì 13 agosto. VARIAZIONE DATA DELL’ASSEMBLEA ANNUALE DEI SOCI Per ragioni di carattere organizzativo l‟Assemblea annuale dei soci in sede è anticipata a mercoledì 1° ottobre 2008. SERATE CULTURALI IN SEDE Giovedì 3 luglio 2008 si è svolta in sede un‟interessante serata culturale, organizzata dalla nostra socia Assunta Bianciotto che, insieme ad alcuni amici, quasi tutti soci dell‟Associazione A.M.A.-Auto Mutuo Aiuto, ci ha offerto la lettura di alcuni passi di prosa e di poesia. Segnaliamo inoltre che nel mese di novembre si terrà in sede un‟altra serata con la gradita presenza del nostro amico Giuseppe Sinchetto, socio della sezione di Moncalieri, che presenterà il suo nuovo libro di poesie “Pass e pënsé”, appena uscito per i tipi della casa editrice Alzani. SETTIMANA DI PRATICA ESCURSIONISTICA Per tutte le informazioni su questa attività intersezionale, che quest‟anno si svolgerà dal 3 al 10 agosto a San Giacomo di Entracque in Valle del Gesso, rivolgersi in sede. UNA DATA IMPORTANTE Quest'anno la sezione di Moncalieri festeggia il cinquantenario della posa sulla vetta -del monte Granerò (m. 3171) della statua bronzea dell'Immacolata con diverse proposte alternative per chi volesse raggiungere la vetta domenica 14 settembre. Anche se nello stesso giorno abbiamo in programma l'annuale gita alla Gran Guglia-Rifugio Lago Verde in collaborazione con gli amici dei Cai Valgermanasca, penso che sicuramente alcuni di noi saranno presenti a questo.appuntamento, come lo fummo all'inaugurazione nel giorno della solennità dell'Assunta del 1958, sia per testimoniare la stima che nutriamo verso questa sezione per quanto ha promosso e realizzato a tutto vantaggio della Giovane Montagna e sia per ricordare, in modo particolare, i diversi amici scomparsi in questi anni che presero parte alla impegnativa iniziativa o in vario modo furono compagni nelle nostre ascensioni sui monti RADUNO INTERSEZIONALE ESTIVO DEL 20 E 21 SETTEMBRE 2008 Quest‟anno il consueto momento di incontro intersezionale, organizzato dalla Sezione di Cuneo, si svolgerà a S. Anna di Vinadio. E‟ necessaria la prenotazione entro il 30 agosto 2008. Per ogni altra informazione rivolgersi in sede. INCONTRO DI ALCUNI SOCI DELLE SEZIONI OCCIDENTALI SUL DOCUMENTO “VERSO 100 ANNI DI GIOVANE MONTAGNA” Nella giornata di sabato 28 giugno 2008 presso la sede della Sezione di Torino della Giovane Montagna si è tenuta una riunione di alcuni rappresentanti delle Sezioni Occidentali per discutere del documento “Verso 100 anni di Giovane Montagna” e della proposta di organizzare nel corso del 2009 un convegno sull‟identità della Giovane Montagna (si veda il notiziario n. 16 del novembre 2007). Erano presenti rappresentanti delle Sezioni di Torino, Moncalieri, Cuneo, Pinerolo e Genova (per la nostra Sezione era presente Paolo Tamagno). La discussione ha messo in evidenza una sostanziale concordanza di vedute sui seguenti punti: 7 Il documento è sicuramente valido, interessante e largamente condivisibile, ma appare anche di difficile lettura per molti soci (in realtà molti non l‟hanno nemmeno letto, anche all‟interno dei Direttivi sezionali) e, soprattutto, non dà concrete indicazioni pratiche per un‟azione di rilancio della Giovane montagna. Un convegno potrebbe essere utile se si svolgerà non prima, ma dopo l‟Assemblea dei delegati del 2009, in modo da poter coinvolgere alcuni soci delle varie Sezioni che si impegnino a preparare dei contributi significativi al dibattito che vi si dovrà svolgere, limitando invece gli interventi di esterni alla Giovane Montagna, considerati meno utili; dovrà essere soprattutto un momento di confronto tra i soci, nel quale vi sia il tempo di discutere apertamente anche delle difficoltà che attualmente le Sezioni si trovano ad affrontare. La soluzione all‟attuale crisi della Giovane Montagna, legata soprattutto alla difficoltà di un ricambio generazionale e quindi all‟invecchiamento dei soci, non verrà certo in primo luogo da un convegno, ma da un paziente e tenace lavoro all‟interno di ogni Sezione, senza lasciarsi scoraggiare dalle attuali difficoltà. Si ribadisce che l‟identità della Giovane Montagna è quella di un‟associazione di ispirazione cristiana, e ciò deve essere testimoniato nel modo di vivere la vita associativa, ma senza che questo comporti una caratterizzazione troppo confessionale, che rischierebbe di snaturare proprio tale identità. RIFLESSIONI SUL DOCUMENTO “VERSO 100 ANNI DI GIOVANE MONTAGNA” Sempre a proposito di questo documento pubblichiamo alcune interessanti considerazioni al riguardo del nostro Socio Piero Giorgis. Riflessioni sul documento del 16 giugno 2007 Documenti presi in considerazione: documento del 16/6/2007 documento GM Pinerolo (ottobre 2007) risposta del Presidente Centrale (5/11/2007) statuto GM statuto sezionale del 21/11/1964 Riferimento alle origini – Elemento importante per quei tempi la possibilità di assolvere il precetto festivo (Messa): non c‟era ancora la Messa prefestiva, né pomeridiana; la Comunione presupponeva il digiuno – Non è un‟organizzazione di carattere confessionale; d‟altro canto non poteva esserlo in quanto in quel periodo non erano previste associazioni cattoliche miste (maschi/femmine): ancora negli anni ‟60 l‟A.C. era divisa; per Pinerolo l‟esperienza di Casalpina di don Barra era fortemente osteggiata da gran parte del clero pinerolese. Per quanto riguarda i principi ai quali si ispira, lo statuto centrale parla di principi cattolici, quello di Pinerolo (molto più opportunamente) di principi cristiani. Nel documento del 16/6/2007 l‟elogio della montagna è molto forte, con il rischio di essere perfino retorico (come non considerare anche la bellezza ad esempio di un paesaggio marino o collinare o di pianura o città?). Il rapporto poi tra montagna e fede, tra alpinismo ed ascesi, è molto affascinante, ma non si può pretendere che venga assaporato da tutti. Inoltre i rapporti tra fede, montagna, impegno ecc. possono interessare qualsiasi persona sensibile a questi argomenti, indipendentemente dalla sua appartenenza o meno ad una confessione religiosa. Altri aspetti molto presenti nel documento sono l‟incontro con gli altri, l‟amicizia, la solidarietà, la disponibilità all‟accoglienza che dovrebbero caratterizzare la GM. Penso che queste caratteristiche possano trovarsi anche in altri gruppi. Inoltre non è facile porli come “segno di differenziazione”. Il rischio è quello di slogan che poi non trovano riscontro effettivo (quante parrocchie, quanti organismi cattolici sono aperti effettivamente agli altri? o comunque più aperti di altri?). E‟ importante che esistano gruppi che organizzano attività per „altri‟. Questo è già un fatto positivo. Penso che gruppi, ad esempio come, per Pinerolo, le Ciaspole, pur non ispirandosi a principi religiosi, siano comunque „aperti‟ agli altri, almeno quanto la GM. Mi riconosco appieno nel documento redatto dalla nostra Sezione. Penso che l‟appartenenza a un credo religioso o meno non debba essere un elemento di discriminazione. Ritengo inoltre che alcune iniziative proposte quali Vette d‟infinito, il contributo alla riscoperta della Via Francigena, il trekking in Umbria, la Messa di mezzanotte, la preghiera durante le gite caratterizzino la particolarità di GM e rappresentino quindi i principi cristiani. Motivi per i quali frequento (saltuariamente) la GM: Ho iniziato, con mia sorella, alla fine degli anni '50: scelta obbligata, provenendo da una famiglia cattolica e impegnata nell‟Azione Cattolica. Dopo alcuni anni ho poi abbandonato, continuando però ad andare in montagna con amici. Ho ripreso a partecipare ad alcune attività organizzate dalla GM per famiglie negli anni '80, quali la „Marcia dei Tumin‟ e il carnevale in sede. Il motivo per cui sono ritornato alla GM non è stata però l‟ispirazione religiosa, ma il fatto che venivano offerte delle iniziative adatte a famiglie con bambini piccoli. Abbiamo poi continuato a partecipare, anche perché Marta ed io, non essendo scalatori né dotati di eccessiva resistenza fisica, troviamo nel calendario della GM gite escursionistiche accessibili alle nostre possibilità. 8 LUTTI La Sezione partecipa anche al lutto per la scomparsa di Maria Luisa Gurgo. Sentite condoglianze alla famiglia e parenti. In ricordo dell’amico Aldo Psciistica, nell‟apertura e chiusura della vecchia sede di via Vescovado, nel tenere i contatti con le società di noleggio dei pullman, nel far parte attiva e costruttiva del consiglio di presidenza con l‟incarico di cassiere oltre a svolgere qualsiasi incombenza che si presentasse al momento. Naturalmente la sua presenza era assidua anche nelle gite sia in quelle ufficiali che in quelle che venivano settimanalmente organizzate nelle quali la sua disponibilità, contrassegnata da spunti di coinvolgente ironia, sovente serviva a lasciarci una buon ricordo della giornata trascorsa sui monti. Come riconoscimento per la sua dedizione l‟anno scorso la sezione ha voluto insignirlo del distintivo d‟oro e contemporaneamente iscriverlo, tramite la presidenza centrale, nell‟albo d‟onore nazionale della Giovane Montagna con queste motivazioni: “Al Socio ALDO SUPPO che nell’arco di 43 anni ha collaborato ininterrottamente Martedì 8 luglio è mancato Aldo all‟età di 85 anni. Per quanti lo hanno conosciuto, frequentando la Giovane, per oltre quarant‟anni è stato senza dubbio un punto di riferimento per tutte le attività che si svolgevano nell‟ambito della sezione: sempre presente nelle serate in cui si tenevano i corsi di ginnastica con costanza e grande partecipazione con i vari Direttivi, ricoprendo gli incarichi di cassiere, di coordinatore (fino ad alcuni anni fa) dei corsi bisettimanali di ginnastica presciistica, oltre a preoccuparsi costantemente affinché la sede sociale fosse sempre aperta e ben funzionante ogni mercoledì sera”. Forse a qualcuno questi incarichi potranno sembrare di poco conto dato che al suo attivo non ci sono titoli o onorificenze particolari, ma la dedizione che il Socio Aldo ha profuso nel nostro ambito e in ultima analisi la stima e l’affetto che tanti di noi nutrivano nei suoi confronti si sono manifestati anche durante i suoi funerali, dove sono stati numerosi i Soci presenti sia durante la funzione religiosa che alla tumulazione della salma nel cimitero comunale. * * * * * A corollario di quanto detto sopra riportiamo l‟ultimo saluto che l‟amico Gianni ha voluto rivolgergli durante la cerimonia funebre in duomo e, con senso di amicizia, ci sentiamo partecipi di quanto ha detto: “All’amico Aldo: grazie Aldo per la tua sincera e viva amicizia. Grazie per tutto quello che hai fatto per la Giovane Montagna. Per tutti noi eri un fratello maggiore e un punto di riferimento. Di Te, caro Aldo, serbiamo dei bellissimi ricordi. Quante cose abbiamo fatto insieme, gite sulle nostre belle montagne che tu tanto amavi. Corsi di sci, fiaccolate, biciclettate e Tu eri sempre presente con il Tuo spirito organizzativo, col Tuo entusiasmo e una volontà invidiabile. Ciao Aldo non Ti dimenticheremo, resterai nei nostri cuori, nei nostri pensieri. Così tutti gli Amici che Ti hanno voluto bene Ti dedicano la nostra preghiera, una preghiera che abbiamo detto molte volte insieme al raggiungimento della cima”. Ad Aldo Suppo dedicheremo un ricordo di più ampio respiro nel prossimo numero del notiziario. 9