Numero 18 - Giovane Montagna Pinerolo Benvenuti

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Numero 18 - Giovane Montagna Pinerolo Benvenuti
Giovane Montagna - Sezione di Pinerolo
Viale della Rimembranza 65/A (aperta tutti i mercoledì sera dalle 21 alle 23)
NOTIZIARIO SEZIONALE
Sito Internet: www.giovanemontagna.org
www.caprilli.com/pagineutenti/GMpinerolo
tel. 3401996968 (in orario di apertura)
L’essenziale è invisibile agli occhi.
Numero 18 - Luglio 2008
Antoine de Saint-Exupéry, “Il piccolo principe”
Un uomo di montagna: Mario Rigoni Stern
profondo, accorre a questo
Chi di noi da ragazzo ha sentito parlare di Mario Rigoni Stern e letto “Il sergente nella neve” (pubblicato nel
1953) sui banchi di scuola (elementare o media) forse può sentire particolarmente la sua scomparsa, come
quella di un uomo il cui messaggio vitale ha contribuito a formare la propria personalità (detto tra parentesi,
forse la scuola di cinquant‟anni fa riusciva spesso, con grande semplicità, a trasmettere certi messaggi molto più
efficacemente della scuola attuale). E‟ un altro “amico” che se n‟è andato.
Ma il messaggio di Rigoni Stern, contenuto nelle sue opere, va
ben al di là della testimonianza della disumanità della guerra
espressa nel racconto dolente delle vicissitudini degli Alpini nella
disastrosa ritirata di Russia durante la seconda guerra mondiale
(questo infatti è il tema de “Il sergente nella neve”). In seguito
pubblica altri romanzi ispirati alla sua terra natale, in cui esprime
grande rispetto e amore per la natura. Sono inoltre ben sottolineati
nelle sue storie quei valori della vita ritenuti importanti. Sono
questi i temi di “Il bosco degli urogalli” (1962) e “Uomini, boschi
e api” (1980).
Egli infatti era a tutti gli effetti un uomo di montagna, nato e
vissuto quasi per l‟intera vita sull‟Altipiano di Asiago: in queste e
altre sue opere egli infatti esprime un legame profondo con questi
luoghi, con la natura in tutti i suoi aspetti, i fiori, le piante, gli
animali. Rivela quindi anche una sensibilità ecologica, sia pure di
un ecologismo non fondamentalista (era tra l‟altro un cacciatore).
Per la sua sensibilità verso il mondo della natura e della montagna
nel 1998 l'Università di Padova gli ha conferito la laurea honoris
causa in scienze forestali ed ambientali. Nel 2007 l'Università
degli studi di Genova gli ha conferito la laurea honoris causa in scienze politiche.
Allo scrittore inoltre nel 1998 è stato dedicato il nome dell'asteroide numero 12811 (1996 CL7) scoperto nel
1996 all'Osservatorio astrofisico di Asiago dall'astronomo Ulisse Munari.
A proposito del senso della vita dice: “ ...il momento culminante della mia vita non è quando ho vinto premi
letterari, o ho scritto libri, ma quando la notte dal 15 al 16 sono partito da qui sul Don con 70 alpini e ho
camminato verso occidente per arrivare a casa, e sono riuscito a sganciarmi dal mio caposaldo senza perdere
un uomo, e riuscire a partire dalla prima linea organizzando lo sganciamento, quello è stato il capolavoro
della mia vita....”.
Concludiamo questo breve ricordo con quest‟altra citazione, quanto mai attuale: “Spegnete la televisione,
prendete un libro.”.
Paolo Tamagno
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CRONACA sulle GITE SOCIALI
e le ATTIVITA’ di QUESTI MESI
Nero”, che partendo dal posteggio del lago Sirio ci ha
progressivamente portati nella zona delle “Terre
Ballerine”, dove abbiamo sperimentato le strane
vibrazioni provocate dal saltare su queste antiche
torbiere. Successivamente lungo sterrati ben tenuti
abbiamo attraversato zone aride, torbiere, affioramenti
dell‟antico acquedotto romano che per secoli ha portato
l‟acqua alla città d‟Ivrea e lussureggianti zone boschive
sempre circondate da vasti tratti panoramici, in cui da
certe posizioni spiccava il suggestivo castello di
Montaldo.
Per la pausa pranzo è stato scelto il caratteristico “Masso
erratico” sovrastante il lago Nero, dove in allegria c‟è
stato lo scambio di varie specialità culinarie nelle quali
si è particolarmente distinto un socio di Moncalieri per
la passione e la competenza che mette nel preparare i
suoi formaggi (fra parentesi perché non invitarlo a tenere
una lezione teorica-pratica anche da noi?).
Dopo la consueta preghiera comunitaria e alcuni
tentativi di cantare qualche canzone “intonata” ci siamo
incamminati verso il punto di partenza, da cui in
pullman abbiamo poi raggiunto Chiaverano, dove
c‟erano ad aspettarci alcuni soci della locale
“Associazione Rosmarino”, i quali si sono fatti in
quattro per farci conoscere attraverso un interessante
video e accompagnandoci lungo le caratteristiche vie le
cose più significative e caratteristiche di questo bel
paese medioevale.
Salutati gli amici moncalieresi e ripreso il viaggio di
rientro, alle 19.30 facevamo tappa a Pinerolo, soddisfatti
di questa giornata vissuta in allegria e con un ulteriore
arricchimento di conoscenze storico-ambientali della
terra canavesana, che nel mondo si fa conoscere come la
“Terra di tutte le quote!”.
BENEDIZIONE DEGLI ALPINISTI E
DEGLI ATTREZZI IN LIGURIA
(Sezioni Occidentali)
23 e 24 febbraio 2008
La “due giorni” inizia il sabato mattina a Genova, con la
riunione di Presidenza Centrale alla quale partecipano:
Alberto in qualità di presidente della sezione, Silvina
come revisore dei conti centrale, Renzo come membro
della C.C.A.S.A. e Pasqualina come rappresentante del
direttivo sezionale. Al termine ci si sposta a Finale
Ligure, per incontrare il gruppo composto da sette soci
pinerolesi, qui giunti per partecipare all‟evento del
giorno seguente. Dopo una breve visita a Finalborgo,
raggiungiamo Rialto, piccola frazione dell‟entroterra fra
i boschi, dove si trova l‟Agriturismo “Cà d‟Alpe”. Qui
possiamo gustare un‟ottima cena in fraterna compagnia e
dormire (a parte il problema del russare) in confortevoli
camere da tre o quattro posti letto. Il mattino della
domenica raggiungiamo in auto Finalborgo (dove
incontriamo altri tre nostri soci appena arrivati da
Pinerolo) e ha inizio l‟escursione che, attraverso il borgo
di Perti e vari sentieri nel bosco, ci porterà all‟amena
radura di Pian Marino. Qui i circa 120 partecipanti
possono pranzare e riposare, poi dopo la recita della
nostra preghiera, tutti insieme ci si incammina verso
Perti per la celebrazione della Santa Messa. In questa
località ritroviamo anche Pasqualina, che non ha potuto
effettuare il percorso a piedi per problemi fisici e tutti
insieme, radunati nella piccola e bella chiesetta del
borgo, prendiamo parte alla Benedizione. La giornata
termina con un rinfresco all‟aperto offerto dalla Sezione
di Genova che ha brillantemente organizzato la
manifestazione.
Carlo Galetto
Alberto Abbà
SELVAGGIO BLU
22-30 aprile 2008
GITA INTERSEZIONALE ALLE
TERRE BALLERINE DI IVREA
13 aprile 2008
Mai nome fu più appropriato per questo lembo di
Sardegna tra Baunei e Dorgali. BLU come il cielo che ci
ha fatto da volta nel nostro
lungo cammino. BLU come il mare cristallino a
strapiombo sotto di noi, con le sue molteplici sfumature.
SELVAGGIO come le pietre che tappezzavano gli
impervi sentieri: dai ciottoli rotondi e levigati delle cale
(ma quanto dolore sotto i nostri piedi cittadini!) ai sassi
puntuti ed incavati; dai massi verticalmente forati alle
lamine affilate come rasoi. SELVAGGIO come la
vegetazione che fatica da secoli: dai ginepri
incredibilmente alberi, contorti e sfibrati, ai corbezzoli,
ai lecci, agli accodri centenari; dai cisti bianchi che ci
allietavano con i loro fiori profumati ma ci raschiavano
la pelle con i rami legnosi ed aspri, agli alti asfodeli che
Fatta in collaborazione con gli amici moncalieresi,
questa gita ha riscosso l‟unanime consenso dei
cinquantaquattro pinerolesi che, pur con incerte
mattiniere condizioni atmosferiche, si sono presentati
puntuali al solito appuntamento in piazza Fontana,
accomodandosi poi sul pullman appositamente
noleggiato.
La prima tappa, con breve visita al centro paese,
l‟abbiamo effettuata a Scarmagno per poi proseguire
verso l‟anfiteatro morenico di Ivrea, dove si è svolta la
gita vera e propria.
L‟itinerario prescelto, fra i cinque esistenti e tutti
contrassegnati da una cartellonistica illustrante le
caratteristiche della zona, è stato quello del “Lago
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ci sferzavano con i flessuosi steli stellati; dai possenti
olivastri agli altissimi bagolari.
Eppure con quanta delicatezza i ciclamini, i gigli, le
peonie stemperavano tanta durezza!
Aggiungi buona compagnia ed organizzazione
collaudata: così ogni fatica si è trasformata in piacevole
avventura.
calorose accoglienze riservateci in vario modo da autorità,
associazioni e corali ad Acquapendente, a Viterbo, a Vetralla
dove siamo stati accolti da una delegazione che ci venne
incontro lungo il cammino, il concerto della sera tenuto da una
corale polifonica in una chiesa con acustica perfetta e al
mattino seguente il saluto delle scolaresche schierate davanti
alla scuola; a Capranica dove abbiamo avuto occasione di
vedere infiorata in modo superbo tutta la cittadina (cosa che
capita solo ogni 25 anni!); al santuario della Madonna del
Sorbo immerso in un suggestivo e incontaminato paesaggio
silvestre; a La Storta dove nel 1533 S. Ignazio di Loyola ebbe
una straordinaria esperienza mistica che lo confermò nell‟idea
di dare il nome di Gesù alla sua nascente “Compagnia”…tutto
finalizzato ad una meta finale: raggiungere Roma percorrendo
questi 170 chilometri della Via Romea.
Raggiunta Roma martedì 13 attraverso i parchi
dell‟Insugherata e di monte Mario abbiamo partecipato il
giorno dopo all‟udienza generale in piazza San Pietro dove il
Santo Padre, durante una cerimonia che è durata alcune ore
sotto un sole cocente, ha rivolto il personale saluto e la
benedizione papale anche a noi del “Gruppo dei 12” e ai
numerosi pellegrini delle varie nazioni presenti.
Per finire un rinnovato sincero “grazie” agli amici romani per
quanto hanno saputo organizzare, porgendo nel contempo a
“Gianna” i migliori auguri di pronta guarigione per
l‟inconveniente capitatole durante l‟assistenza logistica che ci
prestava nel nostro trekking.
P.S. Una nota aggiuntiva per chi volesse intraprendere o
approfondire le esperienze fatte in questi ultimi anni da diversi
Soci della nostra sezione: consigliamo tre “Guide” che
potrebbero essere utili: “Il sentiero del pellegrino – Sulle
orme della Via Francigena” – “Guida alla Via Francigena –
900 chilometri a piedi sulle strade del pellegrinaggio verso
Roma” – “I sentieri lungo la Via Francigena – da Siena a
Roma”.
Carlo Galetto
Alida Bissone
GITA ALLA CERTOSA DI MONTE
BENEDETTO E AL RIFUGIO GEAT
NEL VALLONE DEL GRAVIO
4 maggio 2008
Domenica 4 maggio, seppur col tempo un po‟ incerto, ci
siamo ritrovati in 39 nella solita piazza Fontana e di lì
abbiamo raggiunto Villarfocchiardo in val Susa. Qui una
strada di montagna, tortuosa ma asfaltata, ci ha permesso di
raggiungere l‟abbazia di Monte Benedetto che sorge in una
conca protetta del vallone del Gravio. Ora l‟Ente Parco
Orsiera-Rocciavrè ha curato la ristrutturazione della bella
chiesa, mentre delle altre costruzioni restano solo più dei
ruderi. Fa eccezione la “grangia” adiacente alla chiesa, in cui
vive una famiglia di margari che produce ottimo formaggio.
Dopo l‟interessante visita abbiamo intrapreso la camminata
verso il rifugio, prima su sentiero in ripida salita in un bel
bosco di faggi, poi su falsipiani che ci hanno permesso di
riprendere fiato e infine abbiamo raggiunto il rifugio Geat.
Alcuni intrepidi hanno continuato ancora per un po‟ la salita,
mentre gli altri si sono accomodati o nei prati vicini per il
pranzo al sacco o alla tavola, dove un fumante piatto con
polenta e cervo servito dai gestori ci ha rifocillati, mentre il
sole ricomparso ci riscaldava le ossa.
Per il ritorno abbiamo percorso il sentiero che scende deciso
verso la frazione di Adret per risalire poi all‟abbazia con una
discreta salita. Qui, riforniti di formaggi del bergè e recuperate
le auto, siamo tornati verso la bassa valle di Susa e di lì a
Pinerolo, portando nel cuore la gioia di questa bella
esperienza.
Bruna Manero
GITA A PELLA E AL SACRO MONTE
DI VARALLO
18 maggio 2008
Domenica 18 maggio 2008 avremmo dovuto fare un
bellissimo percorso meta di pellegrinaggi: Pella-Sacro
Monte di Varallo; avremmo dovuto arrivare ad un passo
alto 942 m che divide la Valsesia dal Cusio, quindi a
Civiasco e dopo 4 ore circa arrivo al Sacro Monte di
Varallo che sorge su di una balconata rocciosa a 608 m.
Il tempo però non ci è stato clemente: ad attenderci a
Pella c‟era la guida prenotata precedentemente con
mantella e stivaloni, che ci ha consigliato di proseguire
in pullman direttamente verso il Sacro Monte di Varallo.
La guida, molto preparata, ci ha accompagnati a visitare
le 45 cappelle che ripropongono con 800 statue e 4000
figure affrescate la passione e morte di Gesù. Abbiamo
poi visitato la chiesa quattrocentesca di S. Maria delle
Grazie che custodisce la grandiosa “parete
gaudenziana”, ciclo di affreschi in 21 riquadri che narra
la vita e la passione di Gesù, eseguita dall‟artista nel
1513. Dopo il pranzo al sacco, consumato in un punto
attrezzato per i pellegrini, abbiamo proseguito la visita
fino alle ore 16, e poi siamo ritornati verso casa con
pioggia e sole …..
Imina Bruno
TREKKING INTERSEZIONALE
ACQUAPENDENTE-ROMA
5-14 maggio 2008
Quest‟anno la Giovane Montagna, tramite la sezione di Roma,
ha organizzato questo trekking-pellegrinaggio intersezionale
“Ad limina Sancti Petri”. Il percorso si è snodato fra
campagne e paesi del Lazio settentrionale con otto tappe nelle
località: Acquapendente, Bolsena, Montefiascone, Viterbo,
Vetralla, Sutri, Campagnano, La Storta, Roma lungo i presunti
tracciati seguiti dai pellegrini medioevali.
E‟ stata indubbiamente un‟esperienza positiva per gli oltre
venti partecipanti in rappresentanza di alcune sezioni italiane,
che qualcuno ha parafrasato un pellegrinaggio a “5 stelle” per
il fatto che abbiamo avuto delle impareggiabili guide romane
(Giuliano e Rino) che conoscevano a menadito il percorso; un
mezzo al seguito che ci ha portato i bagagli più ingombranti e
all‟occorrenza ha aiutato chi si è trovato in difficoltà per
problemi di vesciche ai “pedibus”; gli accoglienti punti tappa
che ci aspettavano alla fine dei nostri quotidiani sforzi; le
località di interesse storico attraversate e in alcuni casi
descritteci in modo esauriente da persone qualificate; le
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Ancora un po‟ di salita e poi si apre davanti a noi la stupenda
Comba di Crèvecoer, che dobbiamo percorrere in discesa. Il
ruscelletto che nasce poco sotto la strada ci saluta disegnando
nella torbiera, che gli fa da culla, un grande cuore. Varrebbe
proprio la pena di fermarsi un momento, ma i nuvoloni neri
che salgono dal fondovalle ci obbligano a riaprire gli ombrelli
ed allungare il passo. Purtroppo i laghi del Roterel e
dell‟Arpon soggiacciono alle nuvole in un delicato amplesso
che li irrora di linfa vitale e quindi non fanno vedere che in
minima parte la loro bellezza.
Per via della statale chiusa al traffico, anche qui oggi non c‟è
nessuno, tutto è silente e, per non essere proprio noi a turbare
la quiete, ci infiliamo subito per un sentierino, che in poco
tempo attraversa un bel lariceto, ci porta sulla statale, in
corrispondenza dello sbocco della Strada Reale che sale da
Ferrera. Ora, alle 16, sorbendo un buon caffè, si chiacchiera
del più e del meno, si fanno programmi per il futuro e si
commenta la nostra uscita : BELLA GITA, BEGLI AMICI E
NONOSTANTE QUEL PO‟ DI PIOGGIA BELLA
GIORNATA.
Eraldo Quero
VISITA ALLA REGGIA DI VENARIA
REALE
24 maggio 2008
Sabato 24 maggio (e non
domenica
25,
come
inizialmente previsto) si è
svolta la visita alla reggia
di Venaria. Ben due
gruppi di una cinquantina
di persone l‟uno, il primo
alle 14, l‟altro alle 17,
sono partiti in pullman
diretti a Venaria per
effettuare
questa
interessante
visita
turistico-culturale.
Per
fortuna, visto il tempo
orrendo, la visita si è
svolta quasi interamente
all‟interno della reggia, e
solo alla fine abbiamo brevemente visitato, sotto la pioggia, i
giardini. Grazie alle guide competenti e appassionate abbiamo
quindi potuto apprezzare questa imponente testimonianza
della storia di casa Savoia, debitamente restaurata e
valorizzata con alcuni allestimenti molto suggestivi. Si può
dire che in questo caso l‟ingente somma di denaro necessaria
per il restauro e la valorizzazione di questo storico complesso
di edifici è stata ben spesa!
Paolo Tamagno
GITA AL SENTIERO BORDIN SOPRA
SESTRIERE
22 giugno 2008
Domenica 22 giugno 2008 si è svolta la prevista gita a
Sestriere sul sentiero Bordin, percorso molto ameno e
panoramico a mezzacosta che si snoda sopra l‟abitato di
Sestriere sulle pendici del monte Fraiteve, dedicato al
maratoneta Bordin. Dopo il ritrovo allo “Scricciolo” alle 8
siamo partiti alla volta di Sestriere, do, che in brevedve ci
hanno raggiunti altri amici: alla fine il gruppo è di 16 persone.
Parcheggiate le auto presso il Palazzetto dello Sport abbiamo
affrontato un primo tratto abbastanza ripido, che in breve ci ha
portato all‟inizio del sentiero Bordin vero e proprio, a una
quota di poco più di 2200 m, presso la cabinovia del monte
Fraiteve. Di qui il percorso si snoda praticamente in piano
sulle pendici della Roccia Freida e della Roccia Rotonda, fino
a giungere nella zona del monte Rotta, attraverso bei boschi e
prati di cui possiamo ammirare la splendida fioritura. La
giornata è bella, a parte qualche nuvola, e il panorama
notevole: spiccano tra le altre cime la Rognosa, il Roc del
Boucher, la Punta Ramière, i Monti della Luna, lo Chaberton
e, lontani, il Pic de Rochebrune e il Pelvoux con i suoi
ghiacciai. Ci fermiamo in un prato per il pranzo al sacco. La
giornata è molto calda e non si può fare a meno di chiedersi
quale temperatura ci sarà adesso a Pinerolo, se qui a circa
2200 m fa così caldo! Terminato il pranzo, dopo aver recitato
la Preghiera dell‟Alpinista, con una breve discesa
raggiungiamo la strada, chiusa al traffico, che ci porta verso le
Granges des Alpes, dove alcuni fanno una sosta ristoratrice al
rifugio che si trova lì. Ripreso il cammino, facciamo ancora
una sosta alla Fontana degli Alpini, dove è d‟obbligo
dissetarsi con la sua ottima acqua. Giungiamo infine alle auto
dopo le 16 e quindi riprendiamo la strada di casa, soddisfatti
della bella giornata (alcuni si ritroveranno poi alla sera in sede
per concludere la giornata con una cena insieme). Una bella
gita, abbastanza lunga come percorso ma poco impegnativa
come dislivello, adatta ad allenarsi un po‟ dopo il lungo
periodo di maltempo, che (oltre ad aver provocato gravi
disastri) ci ha forzatamente impedito o quasi di andare in
montagna.
Paolo Tamagno
GITA AL LAGO DEL MONCENISIO
15 giugno 2008
Sebbene negli ultimi giorni abbia piovuto in abbondanza ed il
cielo anche stamattina non prometta niente di buono, in piazza
alle 7 ci troviamo in cinque: Mario, Alfonso, Luciana, Marco
e naturalmente io.
Nessuno prospetta l‟ipotesi di tornare sotto le lenzuola, per cui
ci stringiamo in macchina e partiamo per Ferrera Cenisio. In
bassa Val di Susa piove, ma a Ferrera no e così ci prepariamo
in fretta per fare almeno un breve giro nei dintorni.
Prendiamo subito per la Strada Reale, aperta dai Savoia nel
1749 per garantire un‟agevole passaggio anche in inverno ed
in mezz‟ora, con già gli ombrelli aperti, siamo sulla strada di
Napoleone, l‟attuale Statale 25 che dobbiamo percorrere per
un breve tratto. Al confine con la Francia ci immettiamo sul
percorso della ferrovia FEL, ferrovia che 140 anni fa in soli
tre anni di esercizio portò attraverso il colle ben centomila
passeggeri.
Saliamo dolcemente sopra al piano di San Nicolao,
attraversiamo un torrentello e, approfittando di due brevi
gallerie, in men che non si dica siamo sopra le famigerate
“Scale del Moncenisio” sulla piana della Gran Croce alla base
del “Barrage du Mont Cenis”. Esce un po‟ di sole, perciò
proseguiamo per una strada militare, che in un susseguirsi di
praticelli fioriti, ci porta sul ciglio della diga e poi al forte
Varisello.
Facciamo il giro delle ventotto cannoniere che tenevano sotto
tiro la conca del lago ed i fianchi delle fortificazioni vicine e,
al suono della campana della Pyramide, ci fermiamo a
mangiare un boccone. Presto però il tempo cambia di nuovo
per cui, graditi i chicchi di cioccolata di Luciana ed il Genepy
di Alfonso, ci rimettiamo in marcia.
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partenza e arrivo a Pinerolo alle 20.15 per traffico da
Fenestrelle a San Germano.
GIORNATA DEI SENTIERI A
USSEAUX
28 giugno 2008
Alfonso Gelato
GITA AL LAGO BLU E COL LONGET
6 luglio 2008
Anche quest‟anno abbiamo dedicato una giornata alla
manutenzione del sentiero da noi adottato nel 2005 su
richiesta del sindaco di Usseaux , che partendo dal
Capoluogo va al Forte Serre Marie. Siamo partiti in sei
volontari armati di piccone, paletta, seghe, roncole ecc.
e lungo il tratto che va fino alla borgata di Pequerel
abbiamo riparato alcuni tratti franati, ripristinato
cartelli e reso pervio il sentiero.
Partiamo in 17, alle 6.30, da Pinerolo; lungo il percorso
si aggiungono altre 6 persone per un totale di 23 (più
un
cagnolino). Dopo un‟ora e 40 minuti di viaggio
arriviamo a Chianale in Val Varaita (m 1800).
Parcheggiate le auto ci incamminiamo lungo il sentiero
U21 che si inoltra in discreta salita in un bosco di larici
nel quale dopo un po‟ ci fermiamo per una breve sosta
presso una fontana. Superato il lariceto, il sentiero
prosegue lungo un pendio erboso molto rovinato dalle
recenti piogge. Ad un tratto il cielo si rannuvola, si sente
un tuono e poco dopo iniziano a cadere alcune gocce di
pioggia; affrettiamo il passo e cerchiamo di raggiungere
una casetta poco lontana, nella quale ci rifugiamo,
mentre si scatena il temporale. Una parte del gruppo, che
è un po‟ più indietro, è costretta ad aprire gli ombrelli e
poco dopo ci raggiunge al riparo. Intanto, in un vicino
anfratto roccioso, vediamo uno stambecco che cerca
anche lui di ripararsi dal temporale.
Alcuni minuti dopo smette di piovere, il vento spazza le
nuvole e torna un po‟ di sole; possiamo così proseguire
il cammino e raggiungere il lago Blu. Il tempo è molto
variabile ma proseguiamo e oltrepassato il lago ci
inoltriamo lungo il pianoro per poi affrontare l‟ultimo
tratto di salita che ci porta al col Longet (m 2648) dove
soffia un forte vento gelido.
Uno sguardo al vicino lago Longet, facciamo alcune foto
di gruppo, quindi scendiamo e raggiungiamo di nuovo la
casetta che ci aveva riparato durante la salita e qui
pranziamo. Poco dopo aver pranzato, viste le condizioni
del tempo che non sono promettenti, riprendiamo la
discesa per raggiungere le macchine mentre, a tratti,
cadono alcune gocce di pioggia.
Si conclude così questa giornata caratterizzata dal
tempo incerto ma tutto sommato positiva.
Marco Aimonetto
ESCURSIONE IN VAL CLARÉE
(FRANCIA)
28 giugno 2008
Dopo la partenza da Pinerolo si fa una fermata a
Névache, ultimo paese della valle. Un gruppo va in cerca
di un bar, però il paese è piccolo, si entra in una
panetteria che funge anche da bar, alcuni comperano la
famosa baghette e dopo molta attesa ci portano il caffè
fatto con la caffettiera moka. Partenza e alle 9.40 siamo
al posteggio di Laval, termine della strada per le auto.
Iniziamo la salita prima su pista carreggiabile poi su
sentiero. Il tempo è bello e caldo, lungo il percorso
possiamo ammirare un bel panorama sulle vette che ci
circondano, tanti bei fiori e molti bei ruscelli; arriviamo
al Lac Long (2387 m), bellissimo, lo costeggiamo e
iniziamo a salire, attraversiamo una pietraia e arriviamo
al Lac Rond (2446 m), proseguiamo ancora e
abbandoniamo il lago, fino ad un bivio. Qui ci sarebbe
da continuare verso il Lac des Muandes ma il percorso è
ancora un po‟ lungo ed è gia quasi mezzogiorno e il
tempo si mette al brutto: decidiamo di tornare verso la
via del ritorno per altro sentiero. Dopo dieci minuti di
discesa il tempo si mette al bello, allora ci fermiamo per
il pranzo in un bel prato. Dopo scendiamo e si fa una
tappa al Rif. Drayères, poi scendiamo per il ritorno su
pista carreggiabile fino a Laval dove abbiamo lasciato le
auto. Sono le 15.40, fine della camminata. Al ritorno ci
fermiamo ancora a Névache e a Cesana. Alle 18
Marco Aimonetto
PROSSIME GITE in CALENDARIO
20 luglio 2008
DORMILLOUSE IN VAL THURAS
(2908 m)
26 luglio 2008
VETTE D’INFINITO AI 13 LAGHI
CON IL CENTRO DIOCESANO
GIOVANILE DI PINEROLO
Per informazioni su questa gita rivolgersi in sede oppure
al capogita Marco Charrier. Il ritrovo per la partenza con
mezzi propri è fissata per le ore 6.30 allo “Scricciolo”.
Quest‟anno la consueta gita organizzata in
collaborazione col Centro Giovani della Diocesi di
Pinerolo, cui parteciperà il nostro Vescovo Mons.
Piergiorgio Debernardi, avrà come meta la conca dei 13
laghi in Val Germanasca. Per ogni informazione in
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merito rivolgersi in sede. Il ritrovo è fissato alle ore 7.00
presso il supermercato “Conti” in modo da essere verso
le 8 alla stazione della seggiovia dei 13 laghi,
all‟appuntamento con i partecipanti del Centro Giovani.
giunto sotto la vetta, riprende a salire decisamente e con
alcune svolte tocca la sommità.
31 agosto 2008
BIVACCO GINO CARPANO IN VALLE
DELL’ORCO (2865 m)
10 agosto 2008
ROGNOSA DI SESTRIERE (3280 m)
Tempo di trasferimento in auto da Pinerolo al lago di
Teleccio: 2 h 45 min circa
Località di partenza: Lago di Teleccio (1917 m) nel
vallone di Piantonetto (Valle dell‟Orco)
Dislivello: 948 m
Tempo di salita: 3 h 35 min
Periodo Consigliato: Luglio-Settembre
Materiali: normale attrezzatura da escursionismo
Per informazioni su questa gita rivolgersi in sede oppure al
capogita Marco Charrier.
24 e 25 agosto 2008
ROCCIAMELONE DAL RIFUGIO CA’
D’ASTI (3538 m)
Questa gita ha come meta il bivacco Gino Carpano, situato
in posizione aperta e panoramica alla testata del vallone di
Piantonetto in Valle dell‟Orco. Inaugurato il 19 settembre
1937 e dedicato dalla Sezione di Torino della Giovane
Montagna al proprio socio Gino Carpano Maglioli, caduto
sulla cresta Rey della Bessanese nel 1936, fu ceduto nello
stesso anno al CAAI. Nel 1966 il Consiglio Centrale del
CAAI deliberava di affidarlo alla Sezione di Ivrea della
Giovane Montagna. Ma per noi questo bivacco è
indissolubilmente legato alla memoria del nostro socio
Gino Bessone, caduto il 20 settembre 1970 sulla Torre
Rossa di Piantonetto. Dal parcheggio presso la diga del
lago di Teleccio si continua sulla strada che costeggia la
sponda orientale del lago artificiale fino al suo termine. Un
sentiero s‟innalza a svolte sulla ripida fiancata del vallone
guadagnando rapidamente quota; al termine delle
serpentine appoggia a sinistra, portandosi sulle rocce
montonate situate al sommo della bastionata dove sorge il
Rifugio Pontese (2200 m). Di qui si attraversa verso Nord
il Piano delle Muande mantenendosi sulla sinistra
idrografica del torrente Piantonetto; lasciate a destra le
costruzioni della Muanda (2224 m), si perviene all‟Alpe
Muanda di Teleccio (2217 m), posta quasi al termine della
parte pianeggiante della vasta conca di pascoli. Il sentiero
prosegue su una costola poco rilevata e, quando questa sta
per finire, appoggia decisamente a sinistra; dopo circa 50 m
trascurare le tacche di minio che continuano in orizzontale,
volgendo a destra su una seconda costola di massi,
pietrame e ciuffi d‟erba, in direzione del canale situato
all‟estremità orientale della bastionata sostenente il Piano
delle Agnelere. Giunti contro le rocce che fanno da sponda
al canale nel punto in cui forma una gola, piegare a sinistra
percorrendo una traccia di sentiero che fa guadagnare la
sponda opposta attraversando tutto il canale. Salire
dapprima in diagonale per un pendio di detriti ed erba,
quindi volgere decisamente verso Ovest, raggiungendo con
marcia quasi orizzontale il costoncino dove, segnalato da
un grosso ometto di pietre, sorge il bivacco Carpano. Il
ritrovo per la partenza con mezzi propri è fissato alle ore
6.00 presso lo “Scricciolo”. Per ogni altra informazione in
merito alla gita rivolgersi ai capigita Renzo Tealdi e Paolo
Tamagno. Chi volesse evitare di fare tutta la gita,
abbastanza lunga, in giornata, può partire al sabato e
pernottare al Rifugio Pontese, occupandosi per proprio
conto di contattare il Rifugio per la passoine
Tempo di trasferimento in auto da Pinerolo a La
Riposa: 2 h 30 min circa
Località di partenza: La Riposa (2205 m) in Valle di
Susa
Dislivello: 1° giorno 649 m, 2° giorno 684 m
Tempo di salita: 1° giorno 2 h, 2° giorno 2 h
Periodo Consigliato: Luglio-Settembre
Materiali: normale attrezzatura da escursionismo
Quest‟anno avremmo voluto ritornare al Rocciamelone,
meta di una gita sociale di qualche anno fa, ma questa volta
non lungo la solita e un po‟ monotona via normale dalla
Val di Susa, ma dal Rifugio Tazzetti in Val di Viù,
itinerario decisamente più interessante. Purtroppo, in base
alle informazioni avute dal gestore del Rifugio Tazzetti,
abbiamo deciso di rinunciare, poiché attualmente il
ghiacciaio del Rocciamelone, che negli anni passati non
presentava particolari difficoltà e non richiedeva l‟impiego
di attrezzatura alpinistica (corda, piccozza e ramponi),
attualmente è in cattive condizioni e necessita l‟uso di tale
attrezzatura. Quindi, per non rischiare di limitare la
partecipazione alla gita ai soliti pochi eletti, abbiamo
deciso di ripiegare sull‟itinerario normale che non presenta
particolari difficoltà. Per ogni informazione al riguardo, e
per l‟iscrizione alla gita, rivolgersi ai capigita Angela
Varetto e Paolo Tamagno.
La scadenza per le iscrizioni è fissata al 6 agosto 2008;
al momento dell’iscrizione è necessario versare un
acconto di € 10.
Raggiunto in auto il parcheggio immediatamente prima
della Riposa, dove bisogna lasciare le auto, si raggiungono
con breve salita i ruderi dell‟ex forte La Riposa. Di qui si
segue un largo sentiero che si snoda per l‟ampia e ripida
costola erbosa; intorno ai 2400 m appoggiare a destra verso
il fondo di un canalone, dove è situata la Fontana Taverna
(2476 m), poi piegare a sinistra riportandosi sulla cresta.
Rimontarla fin contro una parete rocciosa che si evita sulla
destra guadagnandone il vertice dove sorge il Rifugio Cà
d‟Asti (2854 m).Il giorno seguente dal Rifugio seguire il
sentiero che sale poco discosto dal filo di cresta, sugli
sfasciumi del versante orientale, a raggiungere la spalletta
dove c‟è un pilastrino di pietre sormontato da una piccola
croce, la Crocetta (3306 m). Il sentiero, finora assai ripido,
prosegue a minore inclinazione attraverso il versante SE;
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NOTIZIE dalla SEZIONE
FELICITAZIONI A SILVINA GAINELLI
Rivolgiamo le più calorose felicitazioni a Silvina Gainelli, che il 1° giugno ha potuto festeggiare una ricorrenza
davvero speciale: i 100 (cento!) anni compiuti dalla sua mamma!
COMUNICAZIONE
Si informano i soci che, causa il continuo aumento del costo dei carburanti, il Direttivo ha deciso il 22 maggio u.s. un
aumento del rimborso chilometrico per l‟uso di auto private in gita. Il calcolo si farà sulla base di 20 € cent. al chilometro
(invece dei precedenti 15 € cent.) sul percorso complessivo, da suddividere in parti uguali fra gli occupanti dell‟auto.
APERTURA ESTIVA DELLA SEDE
Quest‟anno, contrariamente al solito, la sede sarà aperta al mercoledì sera anche durante il mese di agosto, ad
eccezione di mercoledì 13 agosto.
VARIAZIONE DATA DELL’ASSEMBLEA ANNUALE DEI SOCI
Per ragioni di carattere organizzativo l‟Assemblea annuale dei soci in sede è anticipata a mercoledì 1° ottobre 2008.
SERATE CULTURALI IN SEDE
Giovedì 3 luglio 2008 si è svolta in sede un‟interessante serata culturale, organizzata dalla nostra socia Assunta
Bianciotto che, insieme ad alcuni amici, quasi tutti soci dell‟Associazione A.M.A.-Auto Mutuo Aiuto, ci ha offerto la
lettura di alcuni passi di prosa e di poesia.
Segnaliamo inoltre che nel mese di novembre si terrà in sede un‟altra serata con la gradita presenza del nostro amico
Giuseppe Sinchetto, socio della sezione di Moncalieri, che presenterà il suo nuovo libro di poesie “Pass e pënsé”, appena
uscito per i tipi della casa editrice Alzani.
SETTIMANA DI PRATICA ESCURSIONISTICA
Per tutte le informazioni su questa attività intersezionale, che quest‟anno si svolgerà dal 3 al 10 agosto a San Giacomo
di Entracque in Valle del Gesso, rivolgersi in sede.
UNA DATA IMPORTANTE
Quest'anno la sezione di Moncalieri festeggia il cinquantenario della posa sulla vetta -del monte Granerò (m. 3171) della
statua bronzea dell'Immacolata con diverse proposte alternative per chi volesse raggiungere la vetta domenica 14
settembre.
Anche se nello stesso giorno abbiamo in programma l'annuale gita alla Gran Guglia-Rifugio Lago Verde in
collaborazione con gli amici dei Cai Valgermanasca, penso che sicuramente alcuni di noi saranno presenti a
questo.appuntamento, come lo fummo all'inaugurazione nel giorno della solennità dell'Assunta del 1958, sia per
testimoniare la stima che nutriamo verso questa sezione per quanto ha promosso e realizzato a tutto vantaggio della
Giovane Montagna e sia per ricordare, in modo particolare, i diversi amici scomparsi in questi anni che presero parte alla
impegnativa iniziativa o in vario modo furono compagni nelle nostre ascensioni sui monti
RADUNO INTERSEZIONALE ESTIVO DEL 20 E 21 SETTEMBRE 2008
Quest‟anno il consueto momento di incontro intersezionale, organizzato dalla Sezione di Cuneo, si svolgerà a S. Anna
di Vinadio. E‟ necessaria la prenotazione entro il 30 agosto 2008. Per ogni altra informazione rivolgersi in sede.
INCONTRO DI ALCUNI SOCI DELLE SEZIONI OCCIDENTALI SUL DOCUMENTO
“VERSO 100 ANNI DI GIOVANE MONTAGNA”
Nella giornata di sabato 28 giugno 2008 presso la sede della Sezione di Torino della Giovane Montagna si è
tenuta una riunione di alcuni rappresentanti delle Sezioni Occidentali per discutere del documento “Verso 100
anni di Giovane Montagna” e della proposta di organizzare nel corso del 2009 un convegno sull‟identità della
Giovane Montagna (si veda il notiziario n. 16 del novembre 2007). Erano presenti rappresentanti delle Sezioni di
Torino, Moncalieri, Cuneo, Pinerolo e Genova (per la nostra Sezione era presente Paolo Tamagno). La
discussione ha messo in evidenza una sostanziale concordanza di vedute sui seguenti punti:
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Il documento è sicuramente valido, interessante e largamente condivisibile, ma appare anche di difficile lettura
per molti soci (in realtà molti non l‟hanno nemmeno letto, anche all‟interno dei Direttivi sezionali) e, soprattutto,
non dà concrete indicazioni pratiche per un‟azione di rilancio della Giovane montagna.
Un convegno potrebbe essere utile se si svolgerà non prima, ma dopo l‟Assemblea dei delegati del 2009, in modo
da poter coinvolgere alcuni soci delle varie Sezioni che si impegnino a preparare dei contributi significativi al
dibattito che vi si dovrà svolgere, limitando invece gli interventi di esterni alla Giovane Montagna, considerati
meno utili; dovrà essere soprattutto un momento di confronto tra i soci, nel quale vi sia il tempo di discutere
apertamente anche delle difficoltà che attualmente le Sezioni si trovano ad affrontare.
La soluzione all‟attuale crisi della Giovane Montagna, legata soprattutto alla difficoltà di un ricambio
generazionale e quindi all‟invecchiamento dei soci, non verrà certo in primo luogo da un convegno, ma da un
paziente e tenace lavoro all‟interno di ogni Sezione, senza lasciarsi scoraggiare dalle attuali difficoltà.
Si ribadisce che l‟identità della Giovane Montagna è quella di un‟associazione di ispirazione cristiana, e ciò deve
essere testimoniato nel modo di vivere la vita associativa, ma senza che questo comporti una caratterizzazione
troppo confessionale, che rischierebbe di snaturare proprio tale identità.
RIFLESSIONI SUL DOCUMENTO “VERSO 100 ANNI DI GIOVANE MONTAGNA”
Sempre a proposito di questo documento pubblichiamo alcune interessanti considerazioni al riguardo del nostro Socio
Piero Giorgis.
Riflessioni sul documento del 16 giugno 2007
Documenti presi in considerazione:
documento del 16/6/2007
documento GM Pinerolo (ottobre 2007)
risposta del Presidente Centrale (5/11/2007)
statuto GM
statuto sezionale del 21/11/1964
Riferimento alle origini – Elemento importante per quei tempi la possibilità di assolvere il precetto festivo (Messa):
non c‟era ancora la Messa prefestiva, né pomeridiana; la Comunione presupponeva il digiuno – Non è
un‟organizzazione di carattere confessionale; d‟altro canto non poteva esserlo in quanto in quel periodo non erano
previste associazioni cattoliche miste (maschi/femmine): ancora negli anni ‟60 l‟A.C. era divisa; per Pinerolo
l‟esperienza di Casalpina di don Barra era fortemente osteggiata da gran parte del clero pinerolese.
Per quanto riguarda i principi ai quali si ispira, lo statuto centrale parla di principi cattolici, quello di Pinerolo (molto
più opportunamente) di principi cristiani.
Nel documento del 16/6/2007 l‟elogio della montagna è molto forte, con il rischio di essere perfino retorico (come non
considerare anche la bellezza ad esempio di un paesaggio marino o collinare o di pianura o città?).
Il rapporto poi tra montagna e fede, tra alpinismo ed ascesi, è molto affascinante, ma non si può pretendere che venga
assaporato da tutti. Inoltre i rapporti tra fede, montagna, impegno ecc. possono interessare qualsiasi persona sensibile a
questi argomenti, indipendentemente dalla sua appartenenza o meno ad una confessione religiosa.
Altri aspetti molto presenti nel documento sono l‟incontro con gli altri, l‟amicizia, la solidarietà, la disponibilità
all‟accoglienza che dovrebbero caratterizzare la GM. Penso che queste caratteristiche possano trovarsi anche in altri
gruppi. Inoltre non è facile porli come “segno di differenziazione”. Il rischio è quello di slogan che poi non trovano
riscontro effettivo (quante parrocchie, quanti organismi cattolici sono aperti effettivamente agli altri? o comunque più
aperti di altri?).
E‟ importante che esistano gruppi che organizzano attività per „altri‟. Questo è già un fatto positivo. Penso che gruppi,
ad esempio come, per Pinerolo, le Ciaspole, pur non ispirandosi a principi religiosi, siano comunque „aperti‟ agli altri,
almeno quanto la GM.
Mi riconosco appieno nel documento redatto dalla nostra Sezione. Penso che l‟appartenenza a un credo religioso o
meno non debba essere un elemento di discriminazione.
Ritengo inoltre che alcune iniziative proposte quali Vette d‟infinito, il contributo alla riscoperta della Via Francigena, il
trekking in Umbria, la Messa di mezzanotte, la preghiera durante le gite caratterizzino la particolarità di GM e
rappresentino quindi i principi cristiani.
Motivi per i quali frequento (saltuariamente) la GM:
Ho iniziato, con mia sorella, alla fine degli anni '50: scelta obbligata, provenendo da una famiglia cattolica e
impegnata nell‟Azione Cattolica.
Dopo alcuni anni ho poi abbandonato, continuando però ad andare in montagna con amici.
Ho ripreso a partecipare ad alcune attività organizzate dalla GM per famiglie negli anni '80, quali la „Marcia dei Tumin‟ e il
carnevale in sede. Il motivo per cui sono ritornato alla GM non è stata però l‟ispirazione religiosa, ma il fatto che venivano
offerte delle iniziative adatte a famiglie con bambini piccoli.
Abbiamo poi continuato a partecipare, anche perché Marta ed io, non essendo scalatori né dotati di eccessiva resistenza fisica,
troviamo nel calendario della GM gite escursionistiche accessibili alle nostre possibilità.
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LUTTI
La Sezione partecipa anche al lutto per la scomparsa di Maria Luisa Gurgo.
Sentite condoglianze alla famiglia e parenti.
In ricordo dell’amico Aldo
Psciistica, nell‟apertura e chiusura della vecchia sede di via Vescovado, nel tenere i contatti con le società
di noleggio dei pullman, nel far parte attiva e costruttiva del consiglio di presidenza con l‟incarico di cassiere
oltre a svolgere qualsiasi incombenza che si presentasse al momento.
Naturalmente la sua presenza era assidua anche nelle gite sia in quelle ufficiali che in quelle che venivano
settimanalmente organizzate nelle quali la sua disponibilità, contrassegnata da spunti di coinvolgente ironia,
sovente serviva a lasciarci una buon ricordo della giornata trascorsa sui monti.
Come riconoscimento per la sua dedizione l‟anno scorso la sezione ha voluto insignirlo del distintivo
d‟oro e contemporaneamente iscriverlo, tramite la presidenza centrale, nell‟albo d‟onore nazionale della
Giovane Montagna con queste motivazioni: “Al Socio ALDO SUPPO che nell’arco di 43 anni ha
collaborato ininterrottamente Martedì 8 luglio è mancato Aldo all‟età di 85 anni. Per quanti lo hanno
conosciuto, frequentando la Giovane, per oltre quarant‟anni è stato senza dubbio un punto di riferimento per
tutte le attività che si svolgevano nell‟ambito della sezione: sempre presente nelle serate in cui si tenevano i
corsi di ginnastica con costanza e grande partecipazione con i vari Direttivi, ricoprendo gli incarichi di
cassiere, di coordinatore (fino ad alcuni anni fa) dei corsi bisettimanali di ginnastica presciistica, oltre a
preoccuparsi costantemente affinché la sede sociale fosse sempre aperta e ben funzionante ogni mercoledì
sera”.
Forse a qualcuno questi incarichi potranno sembrare di poco conto dato che al
suo attivo non ci sono titoli o onorificenze particolari, ma la dedizione che il
Socio Aldo ha profuso nel nostro ambito e in ultima analisi la stima e l’affetto
che tanti di noi nutrivano nei suoi confronti si sono manifestati anche durante
i suoi funerali, dove sono stati numerosi i Soci presenti sia durante la
funzione religiosa che alla tumulazione della salma nel cimitero comunale.
* * * * *
A corollario di quanto detto sopra riportiamo l‟ultimo saluto che l‟amico Gianni ha voluto rivolgergli durante la
cerimonia funebre in duomo e, con senso di amicizia, ci sentiamo partecipi di quanto ha detto:
“All’amico Aldo: grazie Aldo per la tua sincera e viva amicizia.
Grazie per tutto quello che hai fatto per la Giovane Montagna.
Per tutti noi eri un fratello maggiore e un punto di riferimento.
Di Te, caro Aldo, serbiamo dei bellissimi ricordi. Quante cose abbiamo fatto insieme, gite sulle nostre belle
montagne che tu tanto amavi.
Corsi di sci, fiaccolate, biciclettate e Tu eri sempre presente con il Tuo spirito organizzativo, col Tuo entusiasmo e
una volontà invidiabile.
Ciao Aldo non Ti dimenticheremo, resterai nei nostri cuori, nei nostri pensieri.
Così tutti gli Amici che Ti hanno voluto bene Ti dedicano la nostra preghiera, una preghiera che
abbiamo detto molte volte insieme al raggiungimento della cima”.
Ad Aldo Suppo dedicheremo un ricordo di più ampio respiro nel prossimo numero del notiziario.
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