Tecniche dell` Intarsio - Restauro Arte e Antiquariato

Transcript

Tecniche dell` Intarsio - Restauro Arte e Antiquariato
Tecniche dell' Intarsio
Scritto da Mastro Santi
Fonte: Biagio Ventura allievo dell'istituto "Maria Teresa Caiazzo" di Salerno e da Mastro Santi
Del Sere
restauratore in Anghiari
***
Le Tecniche della Tarsia Lignea
Intarsio a Buio
Nell'introduzione alle varie epoche non si è mai citato questa tecnica che forse è la più
emblematica dell'atto dell'intarsio; il perché dell'omissione è dovuto all'uso di questa tecnica
costantemente in tutti periodi citati.
In cosa consiste: secondo il disegno o la sagoma prestabilita si scava il legno di fondo per poi
inserirvi tessere di legno o di altro materiale quali:avorio, madreperla, pietre dure, o metalli,che
saranno uguali alla parte scavata sul piano da intarsiare.
La Tarsia a Secco
Una tecnica della tarsia è denominata a "secco", infatti anticamente l'intarsio poteva anche essere inseri
1 / 12
Tecniche dell' Intarsio
Scritto da Mastro Santi
Pannello
Istituto
Statale
Dun
Arte
di Anghiari.
l'allentamento
Visto
sempre
tarsia,
tempo
eche
avranno
considerato
laintarsiato
colla
devono
delle
un
anche
ritiro
essere
gli
tessere
se
inconvenienti
diverso
otteniamo
diversi
nellal'uno
sede.
per
di
dall'altro
policromia
tenuta
intarsio
di
provocando
preciso
una
e quindi
incrostazione
allo
diinevitabilmente
scasso,
diversoatipo
perché
secco,
di legno,
iliio
distacco,
legni
consiglio
col
usati
passare
o per
di usare
la del
La tarsia Certosina
L' uso della tecnica certosina ebbe la sua massima applicazione nel XIV e XV secolo. La
definizione deriva dai monaci "Certosini" dell'ordine di San Bruno, che trassero questo stile
decorativo probabilmente dal "Mudejar" spagnolo, a sua volta derivante da stilemi arabi e
musulmani. L' uso di questa tecnica si sviluppo soprattutto in Veneto e Lombardia. Questo tipo
di lavorazione era stato a lungo praticato nei paesi islamici ed arrivò in Italia verso la fine del
medioevo. Pare che sia stata eseguita per la prima volta a Venezia che aveva appunto legami
commerciali molto stretti con il Medio Oriente; infatti i disegni nell'imitazione italiana mostrano
evidenti caratteristiche arabe.
La decorazione certosina si ottiene con due sistemi:
il primo consiste nell'utilizzare materiali di vario tipo, come avorio, madreperla, o vari tipi di
legno sagomati a forma geometrica e presumibilmente incassati a secco (usando la tecnica a
buio), nel piano interno, nel fronte e nei fianchi in genere di cassapanche nuziali.
La seconda tecnica è quella denominata a "toppo", che consiste nel prendere listelli di legno di
vario tipo tagliati a poliedro, incollati, riuniti e costretti insieme da un cordino, a formare un
parallelepipedo, il toppo, che veniva affettato in sottili lamine, che servivano a decorare
riquadrature, piani, o fasce dei mobili.
2 / 12
Tecniche dell' Intarsio
Scritto da Mastro Santi
La realizzazione della tarsia certosina
Servono un asse di legno massello su cui inserire l'intarsio ed una listra della essenza che si preferisce.
Si riporta il disegno sulla listra con l'ausilio della carta da lucido e lo si ritaglia con un seghetto a traforo,
Realizzare tanti tasselli quante sono le tessere del disegno, li si riporta sull'asse di legno massello e se n
Si prepara lo scasso che ospiterà i tasselli, con scalpelli e sgorbie, con la massima precisione: se il lavor
Terminato l'intarsio, rifinire nel modo che si ritiene più opportuno optando per la lucidatura a cera o a tam
La Tarsia Geometrica
Venne studiata intorno al trecento per ricoprire completamente gli oggetti da decorare.
Con questa tecnica la listra viene tagliata pezzo per pezzo e assemblata in base al progetto
disegnato.
Il nome di tarsia geometrica deriva dal tipo di disegno ottenuto, che presenta decori molto
squadrati e rettilinei
3 / 12
Tecniche dell' Intarsio
Scritto da Mastro Santi
La realizzazione della Tarsia geometrica
Si riporta il disegno che si desidera riprodurre possibilmente in dimensioni reali su un foglio di carta.
Scelte le essenze ed individuata in ognuna la venatura migliore da seguire, si stabilisce come distribuirle
Si riporta il disegno di ogni singolo pezzo sul legno aiutandosi con della carta da lucido. Per essere più p
Una volta ritagliato il disegno, lo si ricompone bloccandolo con lo scotch'e lo si incolla sull'oggetto segue
Fonte: Mastro Santi Del Sere restauratore in Anghiari
*** La Tarsia Prospettica
La tarsia prospettica-pittorica si potrebbe definire, un mosaico di legni , infatti si ottiene
commettendo sagome di legno ricavate da un disegno prestabilito (il cartone o progetto).
4 / 12
Tecniche dell' Intarsio
Scritto da Mastro Santi
Questo tipo di tecnica ebbe il suo massimo fulgore fra il 1440 e 1540 periodo che fu il più
importante per l'arte della tarsia, grazie al suo impiego che si adattava perfettamente con gli
studi e alla teorizzazione della prospettiva e al gusto dell'epoca. L' espansione e il successo della tarsia, non è solo un episodio della storia dell'arredamento; la nuova te
Non a caso gli intarsiatori più illuminati del quattrocento venivano chiamati maestri di prospettiva .
Il perché di tale aggettivo, che sicuramente non è appropriato per tutti gli intarsiatori
rinascimentali ma sicuramente calzante per i caposcuola di questa tecnica, deriva dalla
conoscenza del disegno geometrico e della pittura.
E bene specificare che i cartoni per le tarsie più note, come lo studiolo di Federico da
Montefeltro a Urbino, che si presume intarsiato da Baccio Pontelli, o le tarsie eseguite dai
Canozzi da Lendinara alla Basilica di S. Antonio a Padova, erano preparati da pittori celebri
quali: Bramante, Francesco di Giorgio Martini, Botticelli, Piero della Francesca e altri artisti del
tempo.
5 / 12
Tecniche dell' Intarsio
Scritto da Mastro Santi
Per riuscire a sintetizzare l'evoluzione dell'intarsio ho diviso in tre periodi l'arco di tempo che
coprì i cento anni della tarsia
Il periodo quattrocentesco, legato maggiormente ai primi studi di prospettiva lineare, si basa
soprattutto su scorci prospettici. Oltre l'aspetto iconografico, le tarsie di questo periodo si
differenziano da quelle successive per la mancanza di essenze colorate artificialmente. L
epicentro principale si sviluppò in Firenze e Siena.
6 / 12
Tecniche dell' Intarsio
Scritto da Mastro Santi
I massimi esponenti del periodo furono:
Il Francione , Giuliano e Benedetto da Maiano, Baccio Pontelli di Firenze, il senese Barili, i Bencivenni, m
Per documentare il primo periodo, ho inserito appositamente una tarsia eseguita nel nord Italia a Ferrara
Tarsia dell' ordine superiore del Coro della Chiesa di Sant Andrea a Ferrara, attribuita a Pier Antonio d
Questo riassunto storico serve a far capire l' evoluzione dell'arte nuova dall'epicentro di Firenze
che ispirò le altre parti dell'Italia; le quali scelsero la tarsia per rappresentare gli studioli
umanistici e i cori delle cattedrali, della chiesa e dei mecenati nel rinascimento.
Il
secondo periodo
collocabile nei
primi anni del cinquecento
, grazie
I massimi esponenti di questo periodo furono la famiglia dei Canozi da Lendinara e Fra Giovanni da Ver
7 / 12
Tecniche dell' Intarsio
Scritto da Mastro Santi
Particolare del leggio intarsiato da Fra Raffaello da Brescia a Monte Oliveto Maggiore, coro
Il terzo periodo si colloca alla metà del cinquecento con il venire meno per l'interesse della
tarsia ai temi geometrici e di innovazione, assomigliando sempre più a opere che volevano
avvicinarsi, imitando la pittura. La causa fu dovuta essenzialmente ai cambiamenti di gusto
tendenti ad un virtuosismo tipico del barocco. L esempio più importante viene da
GianFrancesco Capodiferro che riuscì ad ottenere risultati eccezionali, riproducendo in tarsie i
cartoni con storie bibliche di Lorenzo Lotto nella chiesa di Santa Maria Maggiore a Bergamo.
8 / 12
Tecniche dell' Intarsio
Scritto da Mastro Santi
Particolare
intarsiatore
intarsio
notare
dei
Arduino
tedeschi
tecnicamente
Fonte:
***Tarsia
maestri
lain
Mastro
da
arrivarono
diversità
pittorica,
questa
dell'interno
Baiso
intarsiatori
tedesco;
più
Santi
pagina.
qualificati
per
dell'evoluzione
tedesca
asi
Del
risultati
lorinascimentali;
di
può
studiolo
anta
Sere
Non
notare
della
del
Cristoforo
eccellenti
ornata
arestauratore
periodo
caso
di
metà
della
la
Belfiore
differenza
di
ad
èdel
Canozi
tarsia
proseguendo
seicentesco.
stata
una
esempio,
XVI°
ain
complessa
Ferrara.
scelta
pittorica;
da
Anghiari
di
secolo
Lendinaraquadro
stile
alcuni
una
eAltra
infatti
che
diventando
tarsia
tarsia
didenota
considerazione:
essi
glipittorica
eseguita
artigiani
collaborarono
al
iprospettico.
rappresentanti
confronto
eseguita
da
d oltralpe
un
glitedesco
intarsiatori
con
dei
dafurono
due
un
il maestro
per
tipiallievi
far
d
Tarsia a Toppo
Permette di raffigurare gruppi di piccoli motivi geometrici sistemati sempre nello stesso ordine e
con le medesime dimensioni che formano veri e propri capolavori.
Guardandoli viene spontaneo chiedersi quanta pazienza occorra per riuscire a tagliare dei
triangolini perfettamente identici nella forma, ma di essenze differenti che solitamente formano
una cornice all’interno di un mobile.
È nel ‘500 che viene studiato il metodo della “tarsia a toppo” per velocizzare e semplificare simili
lavori.
Per ottenere una successione di elementi geometrici tutti uguali basta procurarsi delle bacchette
delle essenze prescelte della stessa forma del motivo da riprodurre:
per esempio, per i cerchietti si sceglie una bacchetta rotonda e la si taglia;
9 / 12
Tecniche dell' Intarsio
Scritto da Mastro Santi
se tutte questa bacchette vengono incollate tra loro seguendo la successione da riportare
sull’oggetto e segate tutte assieme, si ottiene un intarsio con motivi ricorrenti perfettamente
uguali.
La realizzazione della Tarsia a toppo
Le bacchette di legno si acquistano in un negozio specializzato; di forma triangolare e in due essenze di
Si incollano tra loro le bacchette contrapponendo le due essenze in modo da creare un effetto di chiaro-
Si taglia con una sega l’intera fila di bacchette nello spessore di qualche millimetro e, ottenute le stesse,
Tarsia a Incastro o Foro e controforo
La tecnica dell'intarsio ad incastro, consiste nel sovrapporre due o più piallacci di legno o
essenze diverse come avorio, ottone, madreperla, tartaruga, che venivano fissate fra di loro e
tagliate seguendo un disegno prestabilito incollato sulla superficie da tagliare con il seghetto ad
arco, il traforo, o come nella tradizione francese con il cavalletto da intarsiatore .
Dopo il taglio del pacchetto si passa a scambiare le essenze dando vita a giochi cromatici dati
dai materiali impiegati.
10 / 12
Tecniche dell' Intarsio
Scritto da Mastro Santi
Questa tipo di tecnica ha avuto la sua massima applicazione a partire dal XVII° sec in poi.
Presuppongo che un sistema primitivo simile alla tecnica ad incastro era già stato usato dagli
intarsiatori in Italia nel corso del Rinascimento, sicuramente era una tecnica più limitata, che
sovrapponeva due o tre piallacci insieme.
I maestri più bravi furono tedeschi, che perfezionarono questa tecnica arrivando ad un
virtuosismo eccezionale.
Altra definizione di tarsia è marqueterie, dal francese.
Il perché di questa nuova definizione e da collocare nel passaggio dell'interesse per quest'arte
dall'Italia, alla corte di Francia di Luigi XIV°.
Il massimo esponente della tecnica ad incastro nel seicento fu Andrè-Charle Boulle maestro
ebanista alla corte di Luigi XIV° che intarsiava i mobili con tartaruga , ottone, rame, e altri
materiali che davano un effetto decorativo e un contrasto cromatico unico alla tarsia.
Altri esponenti da nominare che operarono in Francia nel 1700, sono Jean-François Oeben che
morì mentre costruiva il celebre scrittoio di Luigi XV che fu concluso da Jean Henri Riesener e
David Roentegen il quale usò mirabilmente, la tecnica ad intarsio conico.
In Italia, l'intarsio ad incastro, fu usato superbamente da Giuseppe Maggiolini che sicuramente
fu l'esponente più alto di questa arte nel XVIII° sec.
La realizzazione della Tarsia a foro e contro foro
Si preparano i materiali necessari: fogli di impiallacciatura, un seghetto a traforo, scotch'carta, matita, ch
Si realizza il pacchetto (insieme dei fogli di impiallacciatura che verranno bloccati tra due strati di compe
Si incolla una delle due copie del disegno sul compensato servendosi del martello, si buca la superficie l
Si comincia ad intagliare partendo dall'interno del disegno e si procede verso l'esterno, facilitando così il
11 / 12
Tecniche dell' Intarsio
Scritto da Mastro Santi
Il taglio con il seghetto a traforo va eseguito in modo perfettamente perpendicolare al piano del pacchett
Ogni qualvolta una tessera si stacca dal pacchetto, la si impacchetta con dello scotch'carta, per bloccarn
Terminato il lavoro di intaglio, si apre il paccchetto e se ne estraggono le essenze. Per dare maggior risa
Terminata la ricomposizione, si blocca il tutto con dello scotch'in modo da non perdere i pezzi.
Bloccate le tessere, per incollare l'intarsio su una tavoletta di legno, lo si fissa alla struttura con delle str
Quando il giornale è asciutto, si stacca lo scotch'che lo lega alla tavoletta e si spalma la colla di ossa sia
Seccata la colla, si passa sulla sull'intarsio una spugna inzuppata di acqua calda.
Stuccate le eventuali fessure, si procede alla lucidatura.
12 / 12

Documenti analoghi

programma MOBILI europei 2

programma MOBILI europei 2 1. Francia: Transizione e Luigi XVI. Tipologie di mobili, legni usati, tecnica di costruzione, ferramenta. 2. Francia: Direttorio e Impero. Mobili semplici, lineari, grande impiego di radiche, cost...

Dettagli