Albere: si pensi una via al femminile
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Albere: si pensi una via al femminile
3 Primo Piano Corriere del Trentino Sabato 25 Agosto 2012 TN Memoria e quotidianità Scrittrice La scrittrice, giornalista e parlamentare Natalia Ginzburg stringe la mano al settimo presidente della Repubblica italiana Sandro Pertini. L’autrice di Lessico famigliare fu eletta alla Camera dei deputati nel 1983 nelle liste del Partito comunista italiano (Foto Presidenza della Repubblica) L’appello La commissione pari opportunità propone una lista di 49 italiane meritevoli. La presidente: «Manca consapevolezza» «Albere: si pensi una via al femminile» Fedrizzi: «In Trentino strade intitolate a poche donne. I Comuni rimedino» TRENTO — La toponomastica trentina sembra dimenticare il contributo che negli anni il gentil sesso ha dato alla vita civile, politica e culturale in provincia. La convinzione è alla base dell’iniziativa «8 marzo, tre donne tre vie» che in occasione della scorsa festa della donna ha chiesto al Comune di Trento una maggiore sensibilità sull’argomento. Dopo una risposta negativa della commissione per la toponomastica e su suggerimento del consigliere democratico Flavio Santini che aveva preso le distanze dalla risoluzione dell’amministrazione, ora la commissione pari opportunità della Provincia propone a tutti i municipi trentini un elenco di nomi di donne meritevoli di un’intitolazione di una strada. La presidente Simonetta Fedrizzi chiede risposte celeri e propone: «Anche una via del quartiere che sorgerà al posto dell’ex Michelin porti il nome di una donna». Al momento sono 13 le zone del capoluogo dal un nome femminile e 4 le rappresentanti del gentil sesso che condividono un toponimo con il coniuge (vie Lorenzoni, Jülg, Rosetti e giardino fra’ Dolcino e Margherita). Quarantanove sono le proposte raccolte dalla commissione pari opportunità grazie alla collaborazione con alcune associazioni del territorio. «Il nostro vuole essere un elenco esemplificativo — chiarisce Fedrizzi —, lo abbiamo inviato a tutti i Comuni e a tutte le commissioni toponomastiche del Trentino la scorsa settimana e ad ora non ci sono pervenute risposte. Quello che ci importa per adesso è comunque aver iniziato ad attirare l’attenzione sulla questione. L’iniziativa nata l’8 marzo vuole contrastare il maschilismo e la risposta ricevuta ad aprile dal Comune di Trento è stata una po’ una cartina tornasole». Il riferimento è al «no» espresso in quell’occasione dalla commissione toponomastica di Palazzo Thun: «Ci è stato risposto che l’unico criterio di assegnazione è quello del merito. Affermare una cosa del genere quando la maggior parte delle strade sono intitolate a uomini significa un’assenza di consapevolezza». Perciò ora la commissione torna alla carica con una lista di nominativi di donne che si sono spese nella vita civile, sociale e politica: alcune di loro sono molto note, altre hanno agito nell’ombra; qualcuna è scomparsa da poco e certe sono ormai figure storiche. Tutti i nominativi rispettano le indicazioni della legge provinciale 16 del 1987 che disciplina la materia e prevede tra l’altro che per l’intitolazione «le persone debbano essere decedute da almeno dieci anni». Tra i 19 nomi trentini nell’elenco della commissione pari opportunità spiccano quelli delle attrici Edda Albertini e Anna Maestri, delle partigiane «Ora» e «Veglia» (Ancilla Marighetto e Clorinda Menguzzato), della scrittrice Nedda Falzolgher, della moglie di Battisti Ernesta Bit- L’intervento Simonetta Fedrizzi (pari opportunità). A destra Ernesta Bittanti e Clorinda Menguzzato tanti e della fondatrice dell’Accademia roveretana degli agiati Bianca Laura Saibante Vannetti. Tra le trentine c’è anche un caso di omonimia con il presente: quello della scrittrice Livia Turco Turcato Lazzari. Nella lista delle figure di rilievo nazionale si leggono invece i cognomi di Matilde Serao, Ada Negri, Natalia Ginzburg, Elsa Morante, Tina Loren- zoni, Nilde Jotti e Anna Bonomi Bolchini (la «signora della finanza»). «Sarebbe un bel segnale dare risalto alle donne anche nel nuovo quartiere Le Albere che sta sorgendo nell’area dell’ex Michelin — afferma Fedrizzi —, ci aspettiamo qualcosa anche dai territori periferici che di solito sono i laboratori innovatori più evidenti». «Il problema — aggiunge — è culturale e riguarda tutta Italia: le donne mancano nell’immaginario collettivo». «L’iniziativa — suggerisce la presidente della commissione pari opportunità — è un tassello per costruire una consapevolezza di genere e smettere di negare il problema. In questo senso sarebbe inoltre utile intervenire sul linguaggio e ini- ziare a usare i femminili delle cariche (quali "sindaca"," magistrata", "avvocata") e ricostruire la storia anche con i curricula di studio scolastici: in questa direzione muove il progetto da noi promosso, Minerva dimenticata». Marta Romagnoli © RIPRODUZIONE RISERVATA I presidenti Simoni: «Alla radice un retaggio culturale». Ducati: «Un tempo gli uomini avevano maggior visibilità» «Toponomastica, non c’è discriminazione» TRENTO — Poche vie intitolate alle donne? Una questione culturale, retaggio del passato e legata alle radici germaniche dei trentini. È la spiegazione che Massimo Ducati, presidente della commissione toponomastica di Palazzo Thun, e Marino Simoni, presidente del Consiglio delle autonomie trentine, propongono per il fenomeno che vede nel capoluogo meno di 20 strade dedicate a figure femminili. Ora ai Comuni è stata inviata una lista di suggerimenti di intitolazione. «Le risposte degli enti locali arriveranno dopo l’estate — è convinto Simoni —. Ritengo importante la proposta per il ruolo importante ricoperto dalla donna nella realtà trentina. La politica non è riuscita a valorizzare le figure femminili, ma la loro presenza è sempre stata centrale nelle nostre contrade». Secondo il presidente del Consorzio dei Comuni, dunque, il problema non è legato alle pari opportunità: «Non è una questione di genere, ma culturale. Nominare una via è un’operazione storica e noi trentini siamo sottotono in quest’ambito: preferiamo intitolare strade al Risorgimento, al Piave, a Trieste, ai monti, ma non ci riesce facile riconoscere un ruolo in una collettività a personaggi che hanno costitui- Sicuro Marino Simoni, presidente del Consiglio delle autonomie, è certo che i Comuni valuteranno le proposte della commissione pari opportunità (Foto Rensi) to l’intelighentia del territorio. Se ne parla sommessamente: pensiamo a Bruno Kessler, Edo Benedetti, Alcide De Gasperi». «Le cose sarebbero più facili — aggiunge Simoni — se in ciò la nostra cultura germanica lasciasse un po’ di posto a quella latina». «Non abbiamo ancora visto le proposte, ma abbiamo sempre dedicato vie alle donne come agli uomini senza distinzioni di genere», interviene invece Ducati. Da anni, spiega, la commissione che presiede aggiorna una lista con le proposte di intitolazione provenienti dal Consiglio, da altri amministratori, dalle circoscrizioni e dai cittadini: «Ce n’è una proveniente dal commissario del governo, una datata 1993. Il documento di lavoro è ormai storico e contiene una quarantina di nominativi, dei quali circa il 10% femminili». Perché così poche donne? «Evidentemente vengono proposti più uomini. La commissione poi vaglia e recepisce. Credo comunque che questa sia una conseguenza del passato: un tempo gli uomini erano molto più in vista e la lista contiene appunto nomi di personaggi datati. Tra vent’anni la situazione sarà invertita, basta guardare quante donne si vedono oggi ai vertici in politica». Anche l’elenco di proposte della commissione pari opportunità, rassicura Ducati, «sarà comunque vagliato». Per quanto riguarda l’intitolazione di una strada del nuovo quartiere Le Albere a una figura femminile la decisione non può più competere alla commissione: «Una proposta per le sei vie, la piazza e il parco dell’ex Michelin è già stata votata in commissione e sarà presentata in Aula». Vale a dire che dovranno essere i singoli consiglieri a farsi portavoce di richieste di modifica del piano: «Già prima della pausa estiva sembrava emergesse la volontà da parte delle minoranze di presentare proposte di emendamento alla delibera». M. R. © RIPRODUZIONE RISERVATA Codice cliente: 3295425