Le condizioni per la creazione e lo sviluppo della rete: un`evidenza

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Le condizioni per la creazione e lo sviluppo della rete: un`evidenza
Le condizioni per la creazione e lo sviluppo della rete:
un’evidenza empirica sugli ecomusei italiani
LAURA GAVINELLI∗
Sintesi del lavoro
Obiettivi
La finalità della presente ricerca è stata quella di comprendere e specificare il
fenomeno del networking fra gli attori attraverso l’analisi delle relazioni che
supportano tale processo e le condizioni che permettono la costituzione e
l’evoluzione nel tempo della rete nel settore ecomuseale.
La ricerca ha inoltre indagato le condizioni di formazione e sviluppo delle reti
degli ecomusei nel tempo, individuando le fasi di vita ed evoluzione di casi
selezionati. Dal punto di vista operativo si è inteso delineare dei casi sulle fasi
evolutive degli ecomusei con un relativo approfondimento su loro strategie,
modello gestionale, vantaggi e criticità, in modo da fornire sia un contributo
teorico ai meccanismi di connessione tra i componenti di una rete, sia un
contributo operativo del settore di riferimento.
Progetto/metodologia/approccio
Lo strumento metodologico è stato duplice:
1. analisi di dati secondari sul tema, attraverso l’esame di modelli sui network
interorganizzativi1;
2. ricerca qualitativa, sviluppata attraverso l’utilizzo di tre strumenti:
• interviste individuali in profondità. La finalità è stata quella di definire
ipotesi e dimensioni da indagare e di verificare, attraverso il racconto della
costituzione ed evoluzione della rete, le dimensioni emerse dai modelli
considerati. I destinatari sono stati responsabili, direttori museali, enti
preposti, operatori ed esperti;
• questionari a domande aperte: la finalità è stata quella di tracciare la mappa
della rete di relazioni dell’ecomuseo, attraverso l’individuazione di attori
locali, extra locali e potenziali. Le relazioni di collaborazione sono state
*
1
Dottore di Ricerca in Gestione di Impresa
Università Cattolica del Sacro Cuore Milano - XIX ciclo nazionale - A.A.2006-2007
Attuale sede: Università Cattolica del Sacro Cuore Milano - Facoltà di Scienze linguistiche e
letterature straniere - Dipartimento di Economia aziendale - Centrimark, Centro di ricerche di
marketing - Via Necchi 5/7 - 20123 Milano
E-mail: [email protected]
I modelli considerati sono stati rispettivamente: Håhansson H., 1982; Anderson J.C., Håkansson H.,
Anderson J., 1994; Håhansson H., Snehota I. 1995; Ford D., Gadde L.E., Håhansson H., Snehota I.,
2003; Grandori A., 1995; Grandori A., 1999; Soda G., 1998; Van de Ven A., 2001.
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ulteriormente definite con un secondo questionario in modo da classificarle
secondo la loro struttura e impatto sull’ecomuseo.
• osservazione: la visita in situ delle cellule ha permesso di verificare modalità
di integrazione e gestione operativa delle cellule componenti gli ecomusei
del campione.
Le domande e ipotesi della ricerca
1. Quali sono le condizioni per la creazione e lo sviluppo della rete?
2. Come si forma una rete? (condizioni di struttura, processo e sue
Domande relazioni)
3. Come evolve la rete nel tempo?
H1 La connessione che opera fra i nodi di una rete è di tipo
principalmente relazionale.
H2 Attraverso l’identificazione degli activity link dell’ecomuseo è possibile
delineare gli attori e i confini della sua rete di relazioni.
Ipotesi
H3 Nel processo di integrazione la vicinanza fisica fra strutture e persone
può essere un facilitatore delle interconnessioni e convergenze che vanno
a stabilirsi fra le parti.
H4 La variabile tempo incide sulla rete, determinandone fasi e dinamiche
di sviluppo.
H5 In ogni fase evolutiva, possono cambiare gli equilibri, la tipologia di
strumenti, le attività e le modalità di coordinamento degli attori.
H6 Il network, tramite la relazione genera conoscenza per meglio
rispondere al mercato. L’ecomuseo genera sul territorio identità
attraverso relazioni di rete, attraverso cui esso può individuare specifici
fattori di sviluppo.
Il campione della verifica empirica è costituito da cinque realtà ecomuseali,
distribuite in varie regioni del Nord Italia2. I casi sono stati individuati sulla base
dello stadio di evoluzione della propria rete e sulla tipologia di modello di gestione
e coordinamento della stessa. Ogni ecomuseo è composto da una molteplicità di
cellule, rendendo la sua realtà e rete di relazioni piuttosto complessa.
La modalità adottata per lo sviluppo della ricerca è stata la grounded theory
(osservazione ed interpretazione): su ogni caso si sono individuati i nodi della
rete attraverso gli activity link, definendone le relazioni per struttura e tipologia.
La rete è stata poi approfondita sul fronte delle dimensioni, rispetto ai modelli
teorici considerati e alle specificità dei singoli casi di analisi.
Risultati
Con l’analisi del campione si è inteso identificare le caratteristiche di struttura,
processo e i meccanismi di governo e sviluppo del network di relazioni
2
Piemonte, Ecomuseo del Cusius e Mottarone, Ecomuseo del Biellese, Ecomuseo dei Terrazzamenti e
della vite; Lombardia, Ecomuseo del Territorio dei Laghi Prealpini; Friuli Venezia Giulia, Ecomuseo
delle Dolomiti Friulane, Lis Aganis.
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dell’ecomuseo, classificandole in un quadro tassonomico complessivo e
ipotizzando i possibili ruoli dell’ecomuseo nel territorio.
Le dimensioni rilevate sono state riorganizzate in tre classi (antecedenti,
struttura, processo/facilitatori di successo) e undici famiglie (condizioni
ambientali, situazione interna, relazioni dirette tra nodi, relazioni di sistema,
tempo, contenuto, posizione/ruolo, forma, persone, rapporti e performance). Ad
ogni famiglia sono state ricondotte dimensioni specifiche, componendo così un
quadro tassonomico complessivo sugli elementi costitutivi e di funzionamento
della rete dell’ecomuseo.
Dal quadro tassonomico è scaturita un’ipotesi di modello a matrice
“antecedenti - struttura - processo” per una duplice lettura della rete ecomuseale,
ossia statica sui suoi elementi costitutivi e dinamica sui suoi meccanismi di
funzionamento e sviluppo.
Implicazioni pratiche
Il modello a matrice è in grado di fornire una prima sistematizzazione delle
dimensioni che entrano in campo nel momento in cui gli operatori ecomuseali e
del territorio si attivano su determinati progetti e attività. La matrice può essere
utilizzata per l’impostazione di un’attività di gestione dell’ecomuseo e per
identificare possibili indici di valutazione e controllo: l’evidenziazione delle
dimensioni gestionali risulta utile per andare a individuare gli aspetti obiettivo su
cui impostare la valutazione e il controllo.
Le dimensioni gestionale e di definizione degli indici si configurano come
possibili e interessanti sviluppi da validare con future ricerche.
Originalità
Le dimensioni sul network ecomuseale sembrano poter fornire un frame
concettuale anche ad altri settori - profit e no profit - in cui la dimensione
relazionale e della rete possono costituire un fattore di sviluppo.
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