15 la scuola dove si insegna la pace c

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15 la scuola dove si insegna la pace c
CHIESA
CHIESAMONDO
IL SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI COMO - 15 MAGGIO 2010
P A G I N A
15
BURUNDI I PREMIO “TAKUNDA” DEL CESVI AL CENTRO KAMENGE DA ANNI SOSTENUTO DALLA NOSTRA DIOCESI
LA SCUOLA DOVE SI INSEGNA LA PACE
C
entro Giovani Kamenge, Bujumbura, Burundi. Ormai la nostra diocesi è legata da
alcuni annni a questo
centro diurno di Educazione
alla Pace che sorge nella capitale burundese.
Nel 2007 un gruppo di giovani inviato dalla diocesi è stato
ospite del Centro e ha vissuto
la coinvolgente esperienza dei
Campi di Lavoro estivi, campi
di volontariato per i ragazzi dei
Quartieri Nord della periferia
di Bujumbura volti alla costruzione di mattoni per le famiglie
più povere che durante la guerra sono rimaste senza casa.
Da allora il legame si è mantenuto saldo. Nel 2008 la Quaresima di Solidarietà ha finanziato un progetto per il Centro,
nel 2009 è stata la volta dell’iniziativa di Carità del Grest, quest’anno ancora la Quaresima di
Solidarietà va in aiuto del Centro. Ma perché?
Forse prima di tutto perché
il CJK è davvero una realtà
coinvolgente che tocca tutti coloro che si avvicinano a questo
progetto coraggioso e unico.
Poi sicuramente arriva lo stupore di fronte alla grandezza
delle sue attività.
34.000 giovani iscritti, centinaia di progetti sul territorio
dei Quartieri, centinaia di attività proposte ogni anno ai ragazzi che lo frequentano e tutto, e proprio tutto… per la Pace.
La Pace vera, quella con la P
maiuscola che ancora in
Burundi non esiste. Una Pace
che il Paese ha sognato, sperato, desiderato e richiesto a gran
voce per circa quarant’anni.
Quaranta, perché la guerra civile, la terribile guerra “etnica”
(o di potere?) tra hutu e tutzi, è
scoppiata all’indomani dell’indipendenza nel 1963 e, seppur
con periodi di tranquillità,
aleggia ancora sul territorio
come una minaccia per la popolazione che ha smesso ormai
di sperare nella Pace. Al CJK
invece la Pace la si costruisce
quotidianamente dal 1995. Anche durante le fasi più acute del
conflitto non ha mai chiuso i
Takunda. In lingua shona, la lingua dello Zimbabwe, vuol dire
“Abbiamo vinto”. Takunda è il nome di un bambino, il primo bambino
dello Zimbabwe nato sano da madre sieropositiva grazie al progetto
del Cesvi “Fermiamo l’Aids sul nascere”. Takunda rappresenta una
solidarietà vincente e la forza di un continente che può vincere la
difficile battaglia contro l’Aids. Oggi Takunda è anche un premio per
la Solidarietà che ogni anno viene consegnato dal Cesvi di Bergamo con
lo scopo di riconoscere gli esempi di impegno nella cooperazione
espressi da organizzazioni, singoli o imprese.
Lo scorso 13 maggio presso il Teatro Donizetti di Bergamo il Cesvi ha
consegnato il riconoscimento di quest’anno per la categoria “Progetto
Umanitario” al Centro Giovani Kamenge di Bujumbura. A ritirare il
premio padre Claudio Marano, missionario saveriano nativo della
provincia di Udine tra i fondatori del Centro.
pagina a cura di BENEDETTA MUSUMECI
battenti, non ha mai smesso di
comparire in prima fila per
chiedere
la
Pace,
il
coinvolgimento delle potenze
internazionali, l’attenzione dell’opinione pubblica mondiale. E
ha vinto. Ha vinto perché i giovani che sono iscritti al Centro
lo considerano la loro casa, la
loro famiglia, la loro vita e non
pensano più se sono hutu o
tutzi, se sono maschi o femmine, se sono mussulmani, cristiani, se sono burundesi o stranieri. Pensano a vivere insieme, a
lavorare insieme e a crescere
insieme… senza pregiudizio…
per costruire un futuro migliore per il loro Paese. Ha vinto
perché il CJK con i suoi 34.000
giovani ha vinto il Premio
Nobel per la Pace Alternativo
IL PAESE VERSO NUOVE ELEZIONI
nel 2002; perché una buona percentuale degli iscritti sono ragazze e in Burundi, come in
gran parte dell’Africa, la condizione della donna è ancora di
inferiorità; ha vinto perché, nonostante le costanti minacce di
morte che ricevono ogni giorno
i responsabili e gli animatori
del Centro, tutti i giorni i locali
sono gremiti di ragazzi.
COSA FA
IL CENTRO?
Le attività sono davvero infinite… per capire meglio
basterebbe guardare ciò che
solo in queste settimane si è
vissuto.
Domenica 2 maggio scorso si
è tenuto il Concorso di Teatro dei Quartieri Nord. Hanno partecipato 14 gruppi di
Kamenge, Kinama, Cibitoke
e Ngagara, cioè dei Quartieri Nord. Davanti ad una folla
di 3.000 persone interessate
al tema delle elezioni su cui
si è basato il concorso, si sono
esibiti i diversi gruppi. L’iniziativa ha avuto un enorme
successo. L’ultimo concorso
della stagione si è invece tenuto il 9 maggio con 13 gruppi di acrobati.
Francis Munire, un giovane
cresciuto al Centro, ha vinto
il Premio del Festicab per la
migliore opera burundese,
con un cortometraggio dal titolo “Taxi Love”; oltre tutto il
Centro ha messo a disposizione per il Festival la Sala delle Feste e ha ospitato i 3.500
spettatori dei 7 giorni di
proiezioni gratuite. Padre
Claudio è stato selezionato in
un gruppo di 50 personaggi
che hanno contribuito a sollevare le sorti del Paese, scelta fatta dal giornale
“IWACU”, l’unico grande
giornale indipendente del
Burundi. Si è concluso con
successo anche il concorso
giornalistico per il numero
100 del giornale del Centro
“Arc-en-Ciel”, sulla libertà
d’espressione. Hanno partecipato 105 giovani. Ma il centro è attivo tutto l’anno e non
solo per i giovani che lo frequentano. Ci sono progetti di
solidarietà per le famiglie più
povere dei Quartieri Nord,
corsi di alfabetizzazione per
le donne, corsi di educazione
e formazione per la prevenzione dell’Aids, attività di sostegno alle attività comunitarie… tanto, tanto lavoro
svolto interamente da personale locale.
UN LUNGO CAMMINO PER UNA VERA PACE
’
E
iniziata in Burundi
la campagna per le
elezioni amministrative che si terranno dal 21 maggio
al 4 giungo. Alla consultazione
per il rinnovo di sindaci e consigli comunali partecipano 23
dei 44 partiti politici. Il 28 giugno si terranno le presidenziali. La situazione del Burundi
non è una situazione stabile.
Ancora oggi le tensioni sono
molto forti, talvolta sfociano in
rappresaglie e scontri armati
tra le truppe dell’esercito e le
milizie ribelli. Il processo di
Pace, i cui ultimi accordi sono
stati firmati nel dicembre 2008,
è ancora lungo.
“La situazione è esplosiva”,
afferma Pierre Claver Mbonimpa, presidente dell’Associazione burundese per la protezione
dei diritti umani e delle persone detenute (APRODH), “le per-
Pur nella quasi totale
indifferenza dei media
occidentali il Burundi
ha avuto una storia
molto simile a quella
del vicino Ruanda,
segnata dagli scontri
tra hutu e tutsi.
Un passato da cui si
sta cercando di uscire
attraverso un lento
e difficile cammino
di dialogo tra i gruppi
sone smobilizzate – ex membri
di gruppi armati, oggi sciolti –
sono diventate incontrollabili. I
giovani del CNDD-FDD – il
partito al potere – stanno cau-
sando molti problemi nel Paese. Come reazione a questo, i
giovani del FRODEBU – partito d’opposizione – sono diventati molto attivi. Giudicando dal
loro nome – Intakangwa – che
significa ‘coloro che non hanno
paura di niente’, sono pronti a
reagire alla minima provocazione”.
Nonostante questo pare non
ci saranno rinvii alle elezioni
che saranno monitorate dalle
Nazioni Unite e che probabilmente saranno finanziate dal
Belgio.
Nonostante tutto il Burundi
di questi mesi spera in una nuova vita scaturita da queste nuove votazioni, spera nell’elezione di persone competenti che
lavorino per la Pace e la Riconciliazione definitiva e per
risollevare il Paese dalla situazione di crisi finanziaria in cui
versa.

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