12_AGGREGATI DI RICICLO

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12_AGGREGATI DI RICICLO
BBC Betonrossi Basic Concrete a cura di Luigi Coppola e del Servizio Tecnologico di Betonrossi S.p.A.
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AGGREGATI DI RICICLO
L
e attuali Norme Tecniche per le Costruzioni (D.M. 14 gennaio 2008), oltre
agli aggregati naturali e a quelli artificiali, prevedono che per il confezionamento del calcestruzzo possano essere utilizzati aggregati di riciclo ottenuti dalla selezione e successiva
frantumazione di materiale edile proveniente dalla demolizione di edifici, di strutture in calcestruzzo armato oppure dal riciclo degli scarti di produzione del calcestruzzo negli stabilimenti che producono manufatti prefabbricati. Suddette Norme fissano le percentuali massime di impiego di aggregati di riciclo in funzione della loro origine (se provenienti dalle
macerie o se ottenuti dalla frantumazione esclusiva di strutture in calcestruzzo armato) e
della resistenza caratteristica a compressione del calcestruzzo cui essi sono destinati.
ORIGINE DEL MATERIALE
DA RICICLO
CLASSE DEL
CALCESTRUZZO
PERCENTUALE
DI IMPIEGO
Demolizioni di edifici (macerie)
= C8/10
fino al 100 %
Demolizioni di solo calcestruzzo e c.a.
≤ C30/37
≤ C20/25
≤ 30 %
fino al 60 %
≤ C45/55
fino al 15%
Stessa classe del
calcestruzzo di origine
fino al 5%
Riutilizzo di calcestruzzo interno negli stabilimenti
di prefabbricazione qualificati – da qualsiasi classe
da calcestruzzi >C45/55
In accordo al nuovo Regolamento UE 305/2011 (detto CPR) del Parlamento europeo e
del Consiglio del 9 marzo 2011, anche gli aggregati di riciclo, come quelli naturali, devono
essere marcati CE rispettando le caratteristiche minime fissate in funzione della destinazione d’uso. Altresì, l’utilizzo degli aggregati di riciclo, ovviamente nei limiti fissati dalla
tabella soprariportata, è subordinato ad una prequalifica del calcestruzzo, in cui gli stessi
vengono introdotti, documentata mediante prove di laboratorio tese ad accertarne prestazioni reologiche e meccaniche. Inoltre, per gli aggregati di riciclo le prove di controllo di
produzione di fabbrica, in accordo con i prospetti H1, H2 ed H3 dell’annesso ZA alla norma
UNI EN 12620 debbono essere effettuate ogni 100 tonnellate di prodotto e, comunque, ogni
giorno di produzione.
Con la Direttiva 98/2008/CE l’Unione Europea ha sancito che gli Stati membri, entro il
2020, devono raggiungere l’obiettivo di riciclare almeno il 70% dei rifiuti C&D (rifiuti inerti
provenienti dalle operazioni di costruzione e demolizione) all’interno di un progetto ambizioso che definisce le strategie ambientali degli Stati membri, in cui il "rifiuto" deve essere
considerato come risorsa da trasformare in materia riutilizzabile. Alla luce degli obiettivi
richiesti, l’industria della costruzione avrà bisogno di potenziare le competenze per quanto
concerne il riutilizzo dei materiali attualmente considerati di scarto aumentando i progetti
di ricerca su queste tematiche e, dall’altro canto, sarà necessario un aggiornamento normativo che permetta un maggiore utilizzo di tali prodotti secondari per la produzione del conglomerato cementizio. Purtroppo, una recente indagine condotta ha evidenziato che la
situazione italiana non è – relativamente a questo aspetto - delle più rosee. Infatti, le
imprese italiane che utilizzano aggregati riciclati nella produzione di calcestruzzo preconfezionato rappresentano appena l’11.4% del totale ed il rimanente 88.6% ha dichiarato di
non farne uso. Le principali ragioni per le quali non vengono utilizzati gli aggregati di riciclo risiedono sia in una mancanza di richiesta da parte dei progettisti nella fase di prescrizione, sia per l’assenza di certezza in termini prestazionali della miscela nonché per una
forte limitazione imposta dalla normativa vigente.
In Europa esistono già dei Paesi virtuosi, come Danimarca ed Inghilterra, ove - grazie
a degli incentivi economici per l’utilizzo di aggregatiti riciclati, all’aumento delle tasse per
il conferimento a discarica dei rifiuti C&D e a multe per l’inosservanza delle regole sancite
- è fortemente diffuso l’uso di questo tipo di aggregati nella produzione del calcestruzzo.
Anche in Svizzera, nella revisione della norma SIA 262 «Costruzioni di calcestruzzo» è
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stata inserita la possibilità di realizzare opere in calcestruzzo armato strutturale ricorrendo
al calcestruzzo con aggregati di riciclo. La composizione, le proprietà e le prestazioni dei
conglomerati con aggregati di riciclo vengono riportate in un quaderno tecnico (SIA
2030:2010 Recyclingbeton) che viene richiamato dalla SIA 262. In accordo al quaderno tecnico SIA 2030:2010 possono essere identificati diversi tipi di calcestruzzi confezionati con
materiale di riciclo:
1. CALCESTRUZZO RICICLATO: Calcestruzzo conforme alla SN EN 206-1 in cui almeno il
25% dell’aggregato avente una pezzatura maggiore di 4mm è di riciclo;
2. CALCESTRUZZO RICICLATO tipo RC-C (con aggregati di riciclo proventi dalla demolizione del calcestruzzo: Rc): Calcestruzzo conforme alla SN EN 206-1 in cui almeno il 25%
dell’aggregato avente una pezzatura maggiore di 4mm è di riciclo di tipo Rc;
3. CALCESTRUZZO RICICLATO tipo RC-M (con aggregati di riciclo proventi dalla demolizione di edifici, macerie: Rb): Calcestruzzo conforme alla SN EN 206-1 in cui almeno il 25%
dell’aggregato avente una pezzatura maggiore di 4mm è di riciclo: 5% di tipo Rb e (Rb+Rc)
≥ 25%.
Inoltre, nel suddetto quaderno tecnico, identificato l’aggregato in funzione della sua
origine, vi è riportata una tabella in cui sono imposti i limiti massimi di utilizzo per ogni
miscela di aggregati e un’altra con le indicazioni per l’impiego nel rispetto delle condizioni
di durabilità previste per l'opera da realizzare.
Sarebbe, quindi, auspicabile che anche in Italia, attraverso un aggiornamento normativo,
una maggiore sensibilizzazione sulle tematiche ambientali e una semplificazione burocratica,
ci fosse una concreta riduzione dei conferimenti a discarica con l’incremento di recupero di
materia ed energia, come già avviene in altri stati membri dell’Europa.
SIGLA
AGGREGATI CONFORMI
ALLA SN EN 12620-1
TIPI DI MISCELA
ALTRE AGGIUNTE
Ru1
Rc1
Rb1
Ra1
X+Rg1
FL1
C x/y
Tradizionale
≥ 75%
< 25%
≤ 5%
≤ 1%
≤ 0.3%
≤ 2cm3/kg
C x/y
Calcestruzzo di riciclo
con aggregati dalla
demolizione di calcestruzzo
< 75%
≥ 25%
≤ 5%
≤ 1%
≤ 0.3%
≤ 2cm3/kg
≥ 5%
≤ 1%
≤ 0.3%
≤ 2cm3/kg
RC-C
C x/y
RC-M
Calcestruzzo di riciclo con
aggregati dalla demolizione
di edifici (macerie)
< 95 %
1 R = Materiali bituminosi conformi alla SN EN 933-11; R = Mattoni e tegole in argilla, pietra arenaria calcarea, cemento
a
b
cellulare (non-floating) conformi alla SN EN 933-11; Rc = Aggregato riciclato proveniente dalla demolizione di calcestruzzo,
secondo SN EN 933-11; Rg = Aggregato di vetro, secondo SN EN 933-11; Ru = Aggregato naturale; X = Aggregato di altra
natura: terreni coerenti (argilla), metallo, legno, materiali sintetici, gomma, gesso (SN EN 933-11); FL = Materiale galleggiante in volume, in accordo alla SN EN 933-11
CLASSI DI ESPOSIZIONE
CALCESTRUZZO DI RICICLO
CONTENUTO DI
AGGREGATI RICICLATI
RC-C
RC-M
Rc ≥ 25%
Rb < 5%
Rb = 5÷25%
Rc + Rb ≥ 25%
Rb ≥ 25%
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XC1 XC1 (CH) UMIDO
X0
(CH)
XC2 (CH)
(CH)
SECCO
XC3(CH)
XC4 (CH)
Ammesso a
seguito di prove
preliminari
Ammesso
Ammesso
Ammesso
XD (CH)
XF (CH)
XA1-3 (CH)
Ammesso
a seguito
di prove
preliminari
Ammesso solo a seguito
di prove preliminari
Non ammesso