RASSEGNA STAMPA CISL del 19 luglio 2013

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RASSEGNA STAMPA CISL del 19 luglio 2013
UST SALERNO
RASSEGNA STAMPA
19 LUGLIO 2013
A CURA DELL’UFFICIO COMUNICAZIONE
24
Cilento - Diano - Bussento
Metropolis Venerdì 19 Luglio 2013
Corisa/4. Gli addetti, che vantano 13 mensilità arretrate, chiedono le dimissioni di Del Gaudio
Vallo della Lucania. I lavoratori del Consorzio Smaltimento Rifiuti Salerno/4,
ormai da undici giorni incatenati al monumento ai
Caduti in piazza Vittorio
Veneto a Vallo della Lucania, tornano a chiedere
l’allontanamento del Commissario Liquidatore Domenico Del Gaudio.
“Non è giusto - spiegano
gli operai del Corisa/4 che noi dobbiamo stare in
strada, lontani dalle nostra
famiglie, giorni e giorni per
vederci destinato un misero acconto di 3mila euro
sui 14 stipendi arretrati che
non sono stati pagati, mentre il Commissario riceve
6.500 euro al mese senza
compiere a fondo il suo dovere”.
L’attacco al massimo vertice del Consorzio questa
volta è particolareggiato
perché gli operai chiedono le dimissioni del Commissario in quanto “…
nonostante i vari creditori
andavano a pignorare i
beni essenziali per la sopravvivenza del Consorzio, mai si è adoperato per
fermare un tale scippo che
si è andato a riversare direttamente sull’operato di
noi lavoratori che non abbiamo più potuto svolgere
il nostro impiego con regolarità”.
Intanto al presidio degli
operai è arrivata anche
l’indiscrezione che entro
pochi giorni si dovrebbe venire a conoscenza
dell’esatto importo della
Operai contro il Commissario:
“Guadagna 6.500 euro al mese”
Monitoraggio tra i Comuni per recuperare le somme dovute
Il vescovo Miniero: “Spero che la vertenza sia presto risolta”
cifra che i Comuni morosi
andranno a versare per rientrare dalla massa debitoria, anche se già numerosi
enti stanno provvedendo
a creare liquidità visto che
attualmente si parla di oltre 700mila depositati in
banca.
“Quello che ci lascia perplessi - aggiungono gli
operai - è che nessun primo cittadino, tranne quello
SALA CONSILINA
Intesa fra Comune e Inps a favore
degli anziani non autosufficienti
Sala Consilina. Dopo la positiva esperienza dello scorso
anno, il Piano di Zona S10, ex s4, con comune capofila
Sala Consilina, aderisce ad “Home Care Premium”, progetto finanziato dall’Inps Gestione Dipendenti Pubblici.
Si tratta di un’iniziativa progettuale di assistenza domiciliare della quale, nel territorio di competenza dell’Ambito S10 ex S4, n beneficeranno i pensionati Inpdap non
autosufficienti residenti in uno dei 19 comuni del Vallo
di Diano e del Tanagro. Ad Home Care Premium hanno
aderito anche altri Piani di Zona salernitani, ovvero quelli
degli Ambiti S1, S2, S3 ed S8. E questa mattina, alle 10.30,
presso il comune di Cava de’ Tirreni, si tiene la presentazione dell’iniziativa.
All’incontro parteciperanno i sindaci dei comuni capofila
dei Piani di Zona aderenti ed in particolare, per il Piano di
Zona S10 ex S4, il sindaco di Sala Consilina, Gaetano Ferrari, per l’Ambito S1, e per l’Ambito S8 ex S7 l’assessore
alle politiche Sociali del comune di Castellabate, Umberto Giannella, delegato del Sindaco del Comune Capofila
Costabile Spinelli.
MONTE SAN GIACOMO
di Vallo della Lucania con
cui c’è stato pure un piccolo
screzio, è venuto per dimostrare la propria solidarietà
alla vertenza. Speriamo che
i rappresentati istituzionali
più vicini alle problematiche territoriali si facciano
presto vivi così da poter interloquire da vicino”.
Nel frattempo arriva la solidarietà alla protesta da
parte del massimo espo-
nente della Diocesi di Vallo
della Lucania, il vescovo
Ciro Miniero, che nel corso
della cerimonia di intronizzazione della statua del
Santo Patrono ha dedicato
un pensiero ai lavoratori in
piazza.
“La festa di San Pantaleone il prossimo 27 luglio
deve essere un momento
di concordia e di gioia, anche se la mente non può
essere distolta da coloro
che da diversi giorni sono
piazza a protestare per ottenere quanto loro dovuto.
Sono vicino ai lavoratori
del Corisa/4 e spero che
la vertenza venga presto a
soluzione”, ha sottolineato
il vescovo Miniero.
Nicola Salati
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Furti in locali pubblici:
arrestati due cugini
Traditi dal bancomat
Camerota. I Carabinieri
della stazione di Marina di
Camerota, comandati dal
luogotenente Massimo Di
Franco, hanno tratto in arresto M.D.I., 31enne del posto,
e suo cugino A.D.I., appena
ventenne, responsabili dei
reati, commessi in concorso,
di furto aggravato e continuato e furto in abitazione.
I fatti risalgono alla notte tra
il 9 ed il 10 aprile, quando
a Marina di Camerota furono commessi alcuni furti.
In particolare il primo venne perpetrato nel bar “Negroni”, dove fu asportata la
carta bancomat del titolare.
Il secondo colpì la sala giochi “Zancale”: nell’occasione i ladri entrarono anche
all’interno dell’abitazione del
titolare per asportare circa
500 Euro in contanti. Ma i
malviventi commisero un
errore. Infatti nella stessa
nottata, con la carta bancomat asportata, venne prelevata la somma di 750 euro
da uno sportello bancario.
E proprio da questo importante indizio sono state avviate le indagini che hanno
portato a visionare i sistemi
di videosorveglianza della
banca, a riconoscere i soggetti e ad effettuare numerose perquisizioni, rinvenendo
la refurtiva e tracce utili della
commissione dei furti. Il gip
del Tribunale di Vallo della
Lucania ha emesso le ordinanze di custodia cautelare
nei confronti dei due giovani,
che sono agli arresti domiciliari.
Dissequestrato l’impianto dei Bertolini
Ascea. Padre e figlia, ai domiciliari per bancarotta, hanno chiesto la libertà
Ascea/Casal Velino. Dissequestrato ieri l’impianto di betonaggio di proprietà della famiglia
Bertolini situato a Castelnuovo
Cilento, sulla sponda destra del
fiume Palistro, al confine con
Ascea, e costituito da beni mobili
ed immobili, attrezzature ed automezzi per un valore di circa un
milione e duecentomila euro. La
decisione è stata assunta dal tribunale di Vallo della Lucania, in
particolare dal sostituto Alfredo
Greco, per evitare di deprezzare
il valore dell’azienda e per tutelare
i livelli occupazionali rappresentati
da 10 dipendenti. La Guardia di finanza di Vallo della Lucania aveva
eseguito lo scorso 5 luglio un decreto di sequestro preventivo, emesso
dal gip Elisabetta Garzo, in seguito
all’arresto di Giuseppe e Marianna
L’impianto di betonaggio dissequestrato
Bertolini, padre e figlia, per bancarotta fraudolenta e false comunicazioni sociali. L’mpianto di betonaggio insiste su un’area di circa 30.800
metri quadrati, unitamente a 19
unità immobiliari. L’operazione era
stata portata a termine dalle Fiamme Gialle di Vallo della Lucania gli
ordini del tenente Giovanni Statello,
coordinate personalmente dal sostituto procuratore Alfredo Greco.
Secondo l’accusa gli imprenditori
avrebbero causato il dissesto della
società, operante nella gestione del
calcestruzzo, distraendo dal bilancio circa un milione e mezzo di euro.
Giuseppe Bertolini, 63 anni e amministratore della Beton Bert, e la
figlia Marianna Bertolini, 33enne
amministratrice della Calcestruzzo
Bertolini, sono in attesa di conoscere l’esito dell’istanza presentata dal
loro avvocato Angelo Segreto relativamente alla reimmissione in libertà
considerato che entrambi sono agli
arresti domiciliari.
a.b.
POLLA
Una strada ed un busto Ospedale, 9 reparti in meno. Polemiche con Sapri
per Antonio Nicodemo
Monte San Giacomo. Prima l’inaugurazione di una
strada dedicata ad Antonio Nicodemo; poi un convegno che ripercorre la vita, l’impegno, le opere ed anche la tragica morte del sindaco Nicodemo avvenuta
proprio sugli scranni della casa comunale. Ed infine
un busto all’ingresso dell’asilo che prenderà il suo
nome. Tutto in un giorno solo, a circa 53 anni dalla
sua dipartita. L’appuntamento è per domani alle ore
diciotto presso il municipio a Monte San Giacomo.
Un evento organizzato dall’Associazione Libertas
Antonio Nicodemo, presieduta da Gerardo Marotta
che ha trovato piena adesione da parte del comune.
Antonio Nicodemo ha donato tutta la sua esistenza
alla crescita della comunità, nel lungo e difficile periodo post bellico.
CAMEROTA
Polla/Sapri. Perde nove reparti, sugli attuali diciannove, l’ospedale di Polla.
E’ quanto prevede il Piano aziendale
dell’Asl Salerno redatto dal direttore generale Antonio Squillante. Monta la protesta
nel Vallo di Diano anche in considerazione
del fatto che ad essere cancellati saranno
reparti di eccellenza quali quelli di oculistica, neurologia, nefrologia, fisiopatologia
respiratoria, otorino e pediatria.
Strutture per l’assistenza sanitaria invidiate
anche in altre realtà territoriali unitamente
a quelle del centro trasfusionale e di radiologia.
Magra consolazione per le popolazioni
locali come per gli stessi operatori sanitari
il fatto che all’ospedale di Polla sono stati
assegnati 228 posti letto.
Così monta la protesta nei riguardi dei ver-
tici dell’Asl salerno pure in considerazione
del fatto che l’ospedale di Sapri, a cui i
posti assegnati sono 120 posti, sono state
confermate le attuali 8 unità complesse. Due
in meno rispetto all’ospedale di Polla che,
però, ha cento posti-letto in più.
In base alla soppressione dei nove reparti
presso l’ospedale di Polla ecco che gli attuali primari, ma anche parte del personale
infermieristico, sono destinati ad essere
trasferiti altrove.
Inoltre saranno cancellati anche i reparti di
dermatologia e la reumatologia che registrano centinaia di interventi all’anno.
Il tutto si consuma tra il silenzio dei rappresentanti istituzionali e con le organizzazioni
sindacali che non riescono a contrastare le
decisioni assunte dall’Azienda Sanitaria
Locale Salerno.
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TEGGIANO
Due furti in abitazioni
nelle case a Corticato
Teggiano. Due furti all’interno di abitazioni in Via Provinciale del Corticato, lungo il
rettilineo Pantano-Silla.
Il primo si è verificato, in pieno giorno, in un ufficio. I ladri
hanno portato via un iPad
e documenti conservati in
una custodia. L’iPad è stato
successivamente ritrovato
sul ciglio della strada a poche
centinaia di metri di distanza.
Nella notte, invece, i malviventi si sono introdotti in
una casa non abitata, entrando dalla finestra. Messe
a soqquadro diverse stanze:
bottino magro, un televisore.
Indagano i carabinieri della
locale stazione.
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Capaccio - Agropoli
Metropolis Venerdì 19 Luglio 2013
Il nosocomio napoletano con decreto reinserito nella rete di emergenza
Agropoli. “Modificare il
decreto 49 e reinserire l’ospedale civile di Agropoli
nella rete dell’emergenza”.
E’ questa la richiesta che
giunge dai cittadini di
Agropoli e dell’intero comprensorio dopo che hanno
appreso come l’ospedale
di Casoria, in provincia di
Napoli, sia stato reinserito nella rete di emergenza
proprio dopo una modifica
al decreto 49 approvata lo
scorso 20 giugno.
“Evidentemente, prevalgono le valutazioni di carattere politico e di collocazione geografica. Infatti, con
Decreto Commissariale n.
72 del 20/06/2013, il Presidio ospedaliero S. Maria
della Pietà di Casoria è
stato inserito nel II livello
della rete dell’emergenza.
- sottolinea in una nota il
Consigliere Regionale del
Pd Donato Pica - A questo
punto, sarebbe interessante
conoscere il parere del Ministero della Salute che su
Il Pdl agropolese
invoca l’intervento
dei rappresentanti
istituzionali
precedenti analoghi casi
non ha interferito e che
invece farebbe bene ad avviare una verifica generale
sullo stato di attuazione del
Piano di rientro in Regione
Campania. Come opposizione ribadiamo con forza
la richiesta di una seduta
Salvato l’ospedale di Casoria
Monta la protesta ad Agropoli
Chiesta una seduta monotematica del Consiglio regionale
monotematica del Consiglio Regionale sulle effettive modifiche da apportare
al Decreto n. 49/2010 che
a tre anni dalla sua emanazione non corrisponde
più alla realtà dei fatti ed
alle necessità assistenziali
dei cittadini. Sono comunque evidenti- conclude- le
disparità di trattamento,
nel momento in cui non
si riesce ad avere un riscontro alle segnalazioni
riguardanti la Provincia di
Salerno ed alla rete dell’emergenza con particolare
riferimento agli ospedali
di Agropoli, Roccadaspide
e Scafati ed al presidio della Costiera Amalfitana”.
Intanto il dirigente agropolese del Pdl Emilio Malandrino chiede la convocazione di una apposita seduta
di Consiglio regionale per
affrontare la vicenda legata
all’operatività dell’ospedale di Agropoli. In una nota,
inviata al presidente della
Giunta regionale Stefano
Caldoro, all’on. Schiano di
Visconti (presidente del-
Ferma opposizione contro la chiusura dell’ospedale di Agropoli
la commissione sanità), ai
consiglieri regionali Giovanni Baldi, Monica Paolino e Giovanni Fortunato e
al manager dell’Asl Salerno
Antonio Squillante, scirive:
“relativamente alle proprie
competenze, volersi attivare per una convocazione ad
hoc del Consiglio Regionale, unico organo sovrano a
legiferare in tale direzione,
che possa finalmente e definitivamente riportare in discussione e, se opportuno,
rivisitare e/o rimodulare
il “decreto 49” e la conseguenziale attuazione del
piano aziendale che prevede tra le azioni poste in
essere il provvedimento di
dismissione dell’Ospedale
di Agropoli, mortificando
in maniera irriguardosa, irrispettosa, e probabilmente
ai limiti della responsabilità oggettiva, una così vasta
Comunità”.
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Sversamento rifiuti tossici, sigilli lungo il fiume Sele
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Agropoli
Investe un operaio
con il suo scooter :
entrambi ricoverati
Agropoli. Il diciassettenne G.F. ha investito con
il proprio scooter alle tre
della notte tra mercoledì
ed ieri un addetto alla
raccolta dei rifiuti costretto al ricovero presso
l’ospedale di Vallo della
Lucania per una frattura
scomposta alal spalla.
L’incidente stradale, sulle
cui modalità stanno indagano i carabinieri della
compagnia di Agropoli
per appurare eventuali responsabilità, si è registrato sulla collina San Marco
di Agropoli, nei pressi del
residence Le Terrazze.
Secondo le testimoninazie
di entrambi gli involontari protagonisti coinvolti
nel sinistro ecco che il
giovane, ricoverato presso
l’ospedale di Battipaglia
per contusioni alle gambe
e alle braccia, a bordo
dello scooter ha investito
l’operatore ecologico che
lavorava sul posto dopo
aver perso il controllo del
mezzo. Entrambi sono
stati soccorsi da un’ambulanza dell’Humanitas di
Santa Venere.
Gioi
Capaccio. Sequestrata dai vigili urbani un’area di mille metri quadrati a Gromola
Il postino ha ripreso
a consegnare
la corrispondenza
Capaccio.
Sversamento
abusivo di rifiuti, forse tossici, lungo la riva del fiume
Sele: sequestrata a Gromola
un’area di mille metri quadrati in località Brecciale.
Sono stati i vigili urbani del
comune di Capaccio a porre
in essere il sequestro doppo
un sopralluogo effettuato
da Natale Carotenuto che
coordina il Comando di polizia municipale.
Gli stessi vigili urbani hanno redatto un accurato dossier, inviato alla Procura
della Repubblica presso il
tribunale di Salerno, in cui
vengono segnalati gli sversamenti abusivi registrati.
Una accurata nota è stata
inviata anche all’Agenzia
Gioi. Ritorna alla normalità il servizio di consegna
della corrispondenza nei
paesi a nord di Vallo della
Lucania.
Ad annunciarlo il primo
cittadino di Gioi, Andrea
Salati, che ha appreso la
buona notizia dal consigliere regionale Gianfranco Valiante.
“Si riprende - fa sapere
Salati - con la postina Antonietta Ruggiero che era
stata trasferita con una decisione cervellotica a Vallo
della Lucania. Inoltre, in
maniera temporanea, sarà
affiancata da un altro portalettere così da smaltire
nel più breve tempo possibile tutto l’arretrato”.
Regionale per la Protezione
Ambientale per cercare di
individuare la natura degli
scarichi e del materiale rinvenuto nel terreno al limite
tra il corso del fiume sele ed
i terreni coltivati.
L’attività di polizia giudiziaria del comando dei vigili urbani è stata avviata
di iniziativa dopo i riscontri
derivanti dalle denunce di
alcuni agricoltori che coltivano i terreni in prossimità
dell’area oggetto del sequestro.
Sono stati rinvenuti contenitori in plastica di diserbanti nocivi e fertilizzanti
inquinanti, pneumatici bruciati, eternit, tubi e lamiere
calcinacci. Ora toccherà alla
L’area lungo il corso del fiume Sele sequestrata dai vigili urbani
Procura di Salerno decidere
su quali azioni intraprende-
re per la eventuale bonifica
dell’area e soprattutto per
accertare le eventuali responsabilità oltre di chi ha
permesso che si consumasse tale scempio anche di
quanti non hanno vigilato
per far rispettare le normative.
Una situazione che ha destato notevole sconcerto tra
i residenti ed in particolare
fra quanti hanno a cuore
la tutela dell’ambiente oltre che dell’habitat naturale lungo il corso del fiume
Sele.
E dopo quello effettuato
a Gromola ecco che altre
ispezioni per evitare lo
smaltimento illecito di rifiuti riguarderanno diverse
aree presenti sul territorio
del comune di Capaccio
“Forze occulte temono la ricognizione nella zona 220”
Capaccio. Denuncia dell’ex sindaco Enzo Sica dopo il finanziamento perso di 880mila euro
Capaccio.”Forze occulte non hanno interesse al monitoraggio dell’area della 220”.
E’ questo, in sintesi, il pensiero dell’ex sindaco di capaccio, Enzo Sica, all’indomani
della richiesta al Comune di Capaccio, da
parte della Ragioneria dello Stato, di restituire la somma di 880mila euro per la
mancata rendicontazione ed esecuzione di
opere inerenti la riqualificazione del territorio compreso tra l’area archeologica di
Paestum, Licinella, Torre di Mare.
“Voglio sperare in margini di recupero
ancora percorribili. Tutto nasce da un programma condiviso fra l’allora on. Fasolino
e l’Amministrazione che ho avuto l’onore
di presiedere come Sindaco. - scrive in
una nota Enzo Sica - Eravamo preoccupati di dover reiterare anche nel nuovo
Puc, già allora in fase di studio, il ‘buco
nero totale’ nell’ambito delle azioni di
programmazione territoriale per Paestum
e dintorni. - scrive in una nota Enzo Sica
- a dire il vero non comprendo le ragioni
che hanno condotto ad un epilogo sembra
inglorioso. Metto a disposizione dunque
del Consiglio comunale tutto il programma di pianificazione. Ma sono fortemente
preoccupato piuttosto per una ipotesi di
depistamento da parte di probabili ‘forze
occulte’ che avrebbero da temere dai risultati di un’attività di ricognizione che, in
forma di lente di ingrandimento sull’intera area della 220, possa mettere in luce
‘fenomeni eccessivamente discutibili”.
CASTELLABATE
Notte Bianca, oggi la decima edizione
Musica, cabaret e anche degustazioni
Castellabate “Dieci anni in una notte bianca”: il
titolo non è scelto a caso: quest’anno, infatti, Castellabate festeggerà la sua decima Notte Bianca. A
partire dalle 21 di oggi sarà possibile fare shopping
fino a tardi e assistere agli spettacoli di musica e
cabaret che si terranno in vari punti di Santa Maria.
Nello slargo di Villa Matarazzo si esibiranno i
beta Centauri, il gruppo itinerante Brasilian Band
si muoverà da Corso Matarazzo fino a Marina
Piccola, l’animazione in Piazza Lucia sarà affidata
alle scuole di ballo Esam e Progetto Danza mentre
presso il Bar Emma ci sarà Giovanna Germanò in
concerto. Sul palco di Marina Piccola è previsto il
musical a cura di A.S. Life Fitness e la Disco Music
dei dj Fonzi A e Angel. Prevista una degustazione in
piazza di fritto di paranza a cura dell’Associazione
Punta Tresino.
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Battipaglia
Metropolis Venerdì 19 Luglio 2013
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Il commissario Mario Ruffo: «Ripristinare la legalità, anche gli assegnatari hanno diritti e problemi»
Via Manfredi, sgomberi a fine mese
GIOVANNI VASSO
BATTIPAGLIA
«E’ una questione di giustizia: entro l’inizio di
agosto daremo il via alle
esecuzione delle ordinanze di sgombero recapitate agli occupanti dello
stabile di via Manfredi».
Il commissario prefettizio Mario Rosario Ruffo
esprime e comunica le
decisioni assunte dopo
l’incontro in Prefettura,
al comitato ordine e sicurezza presieduto dal
Prefetto Gerarda Maria
Pantalone, sulla spinosa
questione relativa agli
alloggi ‘occupati’: «E’ una
questione di bilanciamento del diritto e di ripristino
della legalità, entro fine
mese, al più tardi all’inizio
di agosto, daremo il via
alle ordinanze di sgombero. Facciamo appello ai
cittadini, agli occupanti
ed ai loro stessi amici e
parenti. Non vogliamo
lasciar solo nessuno, però
aiutateci a fare ciò che la
legge ci impone». Ruffo
spiega inoltre i motivi alla
base dell’ingrato compito
che, come la questione
relativa al predissesto
delle casse comunali, gli
ha ‘lasciato’ la politica
travolta dall’affaire Santomauro: «Gli assegnatari, come gli occupanti,
sono in precarie situazioni
economiche. Anche loro
hanno sfratti , anziani a
carico, minori e congiunti
con handicap, dato che il
loro nome è nelle graduatorie, dobbiamo, a parità
di condizioni, procedere
con gli sgomberi e la consegna di quelle case a chi,
secondo le ‘classifiche’ ne
ha diritto». Ruffo aggiunge: «Cercheremo di non
lasciare nessuno da solo.
Facciamo appello alla rete
parentale e degli amici di
chi subirà lo sgombero,
aiutateci ed aiutateli. Per
quanto possibile cerche-
L’appello : «Non vogliamo sfrattare nessuno ma aiutateci a non lasciarli soli»
Il fatto
Dia al Comune, Pastina:
«Chiedo scusa per non
essermi accorto di nulla»
«Concordato prefallimentare»
Sul piano di riequilibrio pluriennale per le
casse del Comune, Ruffo spiega: «E’ un
atto assimilabile al concordato prefallimentare. Tasse al top solo per i fondi».
remo, per chi ne avesse
bisogno, la collocazione
in strutture d’accoglienza per chi dovesse avere
problemi di sorta che gestiremo insieme ai servizi
sociali. Noi non vogliamo
sfrattare nessuno».
Il commissario aggiunge:
«Non ho potuto ancora incontrare la signora
Concetta Caprio - cioè la
portavoce degli occupanti
di via Manfredi - in due
occasioni, per motivi di
lavoro, è saltato l’appuntamento. Io comunque,
come sempre, sono qui al
Comune disponibile ad
incontrare lei e chiunque
altro ritenga di volermi
parlare». C’è una soluzione di compromesso per i
mobili: «Saranno inventariati e custoditi presso
una struttura comunale»,
dicono Ruffo ed il comandante della polizia locale
Giorgio Cerruti.
C’è spazio, inoltre, anche
per la questione inerente
i problemi di carattere
economico e finanziario
del Comune: «Si tratta di
un atto paragonabile ad
un concordato prefallimentare quello del riequilibrio pluriennale che sarà
spalmato su dieci anni. Le
tasse al top? E’ la garanzia
per accedere al fondo di
rotazione, nulla vieta, se
gli esiti della procedura
saranno positivi, l’abbassamento delle tasse qualora il Comune riuscisse a
rientrare dal suo stato di
deficiti».
Battipaglia. Rompe il silenzio della politica, Orlando Pastina e, affidandosi ai social netowrk
chiede scusa alla città: «Credo sia giunto il momento di interrompere il silenzio e di dover
esprimere quello che ho nell’ animo in merito al
terremoto politico che ha colpito la mia amata
città - scrive l’ex consigliere comunale -. Sono
profondamente rammaricato e chiedo scusa a
tutti se nello svolgere il ruolo di consigliere comunale non sono stato in grado di accorgermi
di cosa stesse accadendo. Con umiltà rivolgo
un appello ai politici chiedendo loro di non fare
passi in avanti ma di riflettere sugli errori commessi (passati e presenti) e di attendere in un
rispettoso silenzio la decisione della Commissione Prefettizia».
Pastina aggiunge: «Allo stesso tempo rivolgo un
appello a tutti gli addetti ai lavori a stilare una
lettera aperta a Sua Eccellenza il Prefetto Ruffo
chiedendogli di far valer sui tavoli di concertazione il giusto peso che la nostra comunità merita e di intercedere sulla Commissione al fine
di impiegare quanto meno tempo possibile per
sciogliere questo nodo, perché la nostra città
merita al più presto di poter decidere, in modo
democratico, da chi essere Governata. Battipaglia con umiltà e dignità ti chiedo ancora scusa».
L’iniziativa di Pastina ha provocato diverse
reazioni sul web e tra i partiti cittadini ancora
‘muti’ dopo il terremoto ‘Alma’.
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Il caso
Turismo in crisi, gli operatori: «Basta tasse,
con poche presenze siamo in stato di crisi»
L’allarme
Il Consorzio
turistico Costa del
Sele lancia l’allarme: «Il calo delle
presenze sulle nostre spiagge è pari
al 50%. Aiutateci a
non morire».
Battipaglia. Vandalismo, incuria,
mare inquinato: gli operatori turistici
della costa battipagliese sono pronti
a chiedere lo stato di crisi.
In un lungo documento, redatto al
termine dell’assemblea del consorzio
turistico Costa del Sele che si è tenuta
il 15 luglio ha deliberato di chiedere
alle Istituzioni preposte lo stato di
crisi del comparto balneare e ricettivo del litorale di Battipaglia sulla
base delle seguenti constatazioni.
Le considerazioni degli operatori dipingono a tinte fosche il quadro delle
condizioni in cui gli operatori si trovano ad affrontare la stagione estiva:
«A maggio e giugno si è registrato un
forte calo di presenze negli stabilimenti balneari, le presenze sono concentrate solo nei giorni di venerdì,
sabato e domenica, mentre nei giorni feriali i lidi rimangono quasi vuoti
anche se si è costretti a tenere in funzione tutta l’organizzazione ricettiva.
Il calo delle presenze registrate negli
stabilimenti balneari nei primi due
mesi e mezzo della stagione estiva
2013 vanno fino al 40- 50% rispetto allo stesso periodo dello scorso
anno».
Ma non è tutto: «Ad aggravare ancor più la situazione di crisi sono i
deludenti risultati delle analisi marine effettuate dall’Arpac che ogni
anno costringono l’amministrazione
comunale ad interdire la balneazione per centinaia di metri di spiaggia. In più le istituzioni ancora non
sbloccano i fondi per le grandi opere
(depuratori e frangiflutti) né prendono iniziative per ‘decamionizzare’ la
strada della Litoranea nè per potenziare la viabilità dell’area a ridosso
del mare». La richiesta è netta: «Il
Consorzio chiede il blocco, ancorchè
temporaneo dell’aumento del canone
Tarsu o l’allungamento delle rateizzazioni, la revisione partecipata ed
il riallineamento amministrativo e
legislativo del Piano spiaggia e la ripresa della discussione democratica
sulla riqualificazione nell’ambito del
Puc. Alla Regione - prosegue la nota
- chiediamo lo sgravio dei tributi, la
sospensione temporanea del versamento dei canoni demaniali con riconoscimento del pagamento del solo
canone di occupazione; sospesione
degli studi di settore; l’istituzione di
un credito d’imposta finalizzato agli
investimenti per l’ammodernamento
delle strutture degli stabilimenti balneari».
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Cava de’ Tirreni
Metropolis Venerdì 19 luglio 2013
Un impianto ad hoc sorgerà alle spalle della curva Nord dello stadio ‘Lamberti’
VALENTINO DI DOMENICO
CAVA DE’ TIRRENI
Una tensostruttura alle spalle della curva nord dello stadio “Simonetta Lamberti”
per ospitare i “rumorosi” allenamenti dei gruppi Trombonieri e Sbandieratori di
Cava de’ Tirreni. E’ quanto
annunciato dal primo cittadino metelliano Marco Galdi
nel suo consueto videomessaggio periodico postato su
Youtube. Infatti, nel rispondere ad uno dei tanti quesiti
rivoltogli dai cittadini cavesi, Galdi si è soffermato sulla
domanda con la quale gli è
stata manifestata la necessità
di trovare un luogo adotto
dove i numerosi gruppi di
sbandieratori e trombonieri
presenti nella città metelliani
possano allenarsi senza arrecare enormi disagi a coloro
che vivono nelle vicinanze.
Caso trombonieri, Galdi
dice sì alla tensostruttura
«Accolgo la proposta fatta da un imprenditore cavese»
Mazzeo e Sabato:
«Mai più un evento
agli organizzatori
di Città Fedelissima»
“Qualche settimana fa ci
è arrivata una proposta di
un nostro concittadino, un
imprenditore cavese proprietario di una grande tensostruttura. Gli uffici comunali preposti- ha dichiarato il
sindaco Marco Galdi- stanno
vagliando in queste settimana la possibilità di allocare
questa mega tensostruttura
alle spalle della curva Nord
dello
Stadio “Simonetta
Lamberti”, dal momento che
si tratta di una zona poco
abitata nei dintorni. Inoltre,
se per una parte dell’anno questo grande tendone
verrà utilizzato per gli allenamenti dei nostri gruppi,
deve esserci l’impegno che
esso debba essere utilizzato anche per altre attività di
spettacolo.
con l’impegno che per
una parte dell’anno questo
grande tendone sia utilizzato per le prove ma anche
per attività di spettacolo. Se
questa operazione riesce,
e l’indirizzo di questa amministrazione va in senso
positivo- ha aggiunto Galdiin tempi brevi dovremmo
riuscire a dare alla città un
luogo dove i gruppi folkloristici possano provare ed
allenarsi
tranquillamente
senza arrecare troppi disagi
alla quiete di chi abita nelle vicinanze. Questo tipo di
struttura, infine- serve anche
ad ammortizzare i rumori,
poiché, essendo elastica e
non rigida, tende ad assorbire le onde sonore e quindi ne
evitano il propagarsi intenso
all’esterno” . L’idea, però,
al momento sembrerebbe
poco concretizzabile poiché
pregiudicherebbe l’utilizzo
della Curva Nord dello stadio “Lamberti”e soprattutto
dell’area di parcheggio, a
meno che non venga trova-
to un altro spazio adeguato
su cui allocare questa tensostruttura.
Restando in ambito folkloristico, non si placano le polemiche su quanto successo
in occasione del trofeo “Città Fedelissima”, durante la
Settimana Rinascimentale.
Con un ordine del giorno
ad hoc che sarà discusso nel
prossimo consiglio comunale, Michele Mazzeo e Sabato Sorrentino hanno chiesto
l’esclusione degli organizzatori della manifestazione
da ogni futuro evento del
Comune.“Incapacità, man-
canza di professionalità, irresponsabilità, approssimazione: sono solo alcuni dei
termini che vengono in mente a commento di quanto è
avvenuto in piazza Amabile
in occasione della manifestazione “Città fedelissima”. Il
fallimento della manifestazione stessa, che è stata interrotta per motivi di sicurezza
e di ordine pubblico- tuonano Mazzeo e Sorrentino- ha
stigmatizzato senza ombra
di dubbio e senza appello
la responsabilità oggettiva
dell’amministrazione
che
affida l’organizzazione di
eventi così importanti a persone che forse potrebbero al
massimo organizzare un torneo di briscola. Il fatto che,
soltanto per buona sorte,
non ci siano stati danni alle
persone non può non destare
apprensione e preoccupazione per ciò che oggettivamente si è rischiato”.
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Usura ed estorsione, scarcerato Zullo
Il Gip Di Florio ha accolto l’istanza presentata dal legale di ‘Dantuccio’
Cava de’ Tirreni. E’ stato scarcerato per scadenza termini, Dante Zullo, alias Dantuccio, il noto
pregiudicato cavese arrestato lo
scorso anno per usura e estorsione. L’istanza di scarcerazione del
suo difensore, Teresa Sorrentino,
è stata accolta dal Gip Vincenzo
Di Florio. Il tribunale del Riesame
aveva escluso l’aggravante mafiosa, per il 51enne, che esattamente
un anno fa fu arrestato su richiesta
della Dda di Salerno con l’accusa
di usura e estorsione. Zullo è indagato, nell’inchiesta che è ancora
in fase di indagini, insieme al figlio Vincenzo, a Michele Prisco di
Palma Campania e all’imprenditore di Battipaglia, Renato Santese. I quattro furono destinatari di
un fermo che fu confermato solo
per Dante Zullo. Secondo l’accu-
sa, avevano messo sotto torchio
un commerciante cavese al quale
Zullo avrebbe prestato nel giro di
qualche anno circa 220mila euro,
l’uomo era stato ridotto sul lastrico da interessi usurai. Zullo, oltre
ai pagamenti in danaro, avrebbe
anche prelevato dall’azienda della
sua vittima casse di vino, champagne, succhi di frutta e bibite, per
un valore di circa 20mila euro,
senza pagare.
Dopo le scarcerazioni iniziali di
Santese, Prisco e Vincenzo Zullo,
era rimasto in carcere solo Dante
Zullo - nel frattempo rimane detenuto per altre condanne - che
ieri è stato scarcerato per l’arresto
dell’anno scorso.
Richiesta di scarcerazione accolta dal Gip
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Dom Giordano Rota, dalla Badia
‘Nonno Vigile’, Aumento tariffe per gli impianti
di Cava a nuovo Abate di Pontida gli attestati 2012 sportivi, monito di Enzo Criscuolo
Cava de’ Tirreni. Dopo aver terminato il mandato di Amministratore Apostolico dell’Abbazia Benedettina della SS. Trinità di Cava
de’Tirreni lo scorso 30 giugno, Dom Giordano Rota è stato eletto
Abate del monastero di San Giacomo Maggiore di Pontida, suo
paese natale in provincia di Bergamo. L’elezione è avvenuta nella
mattinata di lunedì scorso, quando i monaci, sotto la presidenza
dell’Abate visitatore della Provincia Italiana della Congregazione
Sublacense Cassinese, Dom Donato Ogliari di Noci, si sono riuniti nella sala capitolare del monastero lombardo per eleggere,
all’unanimità, il loro nuovo superiore, al termine del mandato
decennale dell’Abate Francesco Monti.
Viva soddisfazione per l’elezione di Dom Giordano Rota è stata
espressa anche dalla comunità monastica della Badia di Cava,
guidata dal suo successore, Don Leone Morinelli. Nei quasi tre
anni in cui è stato chiamato a reggere le sorti del monastero cavense, Rota si è fatto apprezzare dai cavesi proprio per la forte
“apertura” al territorio dell’abbazia, richiamando, attraverso una
serie di manifestazioni organizzate ad hoc, centinaia di giovani
alla riscoperta dei valori benedettini. (valdido)
Cava de’ Tirreni. Si è concluso
con grande successo il progetto “Nonno Vigile” a Cava de’
Tirreni: ieri mattina sono stati
consegnati dal sindaco Marco
Galdi, alla presenza dell’assessore alla Sicurezza Vincenzo
Lamberti e del vicecomandante
del Corpo di Polizia Locale,
Giuseppe Ferrara, gli attestati
di partecipazione ai nonni protagonisti del progetto, partito lo
scorso ottobre 2012 e realizzato al fine di garantire maggiore
sicurezza per i bambini all’ingresso e all’uscita delle scuole
cavesi. Dal sindaco un “grazie”
sincero per l’entusiasmo dei
suoi nonnini. (g.f.)
Cava de’ Tirreni. A una settimana dall’annuncio del più 30% sulle
tariffe relative all’utilizzo degli impianti sportivi di Cava de’ Tirreni,
deciso dall’amministrazione retta dal primo cittadino Marco Galdi,
si scatena la reazione di Città Democratica: a farsi avanti è Vincenzo Criscuolo, animatore del gruppo di lavoro sullo sport. «Un
rincaro così improvviso e soprattutto cospicuo non può e non deve
passare inosservato – ha dichiarato Criscuolo – Se le strutture
risultano essere fatiscenti e vetuste, non è colpa degli utenti. La
nostra “piccola svizzera” è stata ed è tuttora, con mille difficoltà,
fucina di campioni nello sport (Paolo Trapanese nella pallanuoto,
Antonietta Di Martino nell’atletica leggera, il mister Rino Santin
della Cavese d’oro, Schiavi, Rispoli e tanti altri nel calcio), ma
le speranze di veder crescere ed affermarsi altri personaggi nel
mondo sportivo, si riducono al lumicino. Purtroppo se l’indirizzo
della politica locale nello sport rimane questo, ovvero far cassa
gravando sui nostri sportivi, i talenti nostrani dovranno cercar fortuna altrove, non potendo fruire delle nostre strutture sportive, che
nel corso degli anni diventeranno sempre più templi nel deserto».
Giuseppe Ferrara
19
Lo scontro
Piano urbanistico,
nuovi affondi di Pd
e Città Democratica
Cava de’ Tirreni. Prosegue a suon di comunicati
stampa lo scontro sul Puc.
Dopo la conferenza stampa di lunedì mattina in cui
chiedevano all’amministrazione Galdi di riavviare la
discussione sull’importante strumento urbanistico,
Rossana Lamberti e Michele Longobardi di Città
Democratica controbattono alle dichiarazioni di ieri
dell’assessore all’urbanistica Carmine Salsano.
“Ci si rende conto che
l’avvicendarsi di ben tre
assessori al Settore Urbanistica abbia creato qualche problema in merito
alla chiarezza, all’analisi
delle responsabilità, ma affermano gli esponenti di
Cd - preme ricordare all’odierno assessore Salsano,
contraddicendo in maniera
ferma le sue affermazioni,
che i parametri per la residenza e per il terziario che
lui vanta di aver approvato
sono gli stessi di quelli che
individuò l’amministrazione Gravagnuolo”. Sulla vicenda è intervenuto anche
il consigliere comunale del
Pd, Vincenzo Servalli. “Al
di là dei soliti balletti sulle
responsabilità, l’appello
dei due rappresentanti di
Città Democratica vada
accolto nella sostanza, per
verificare se, intorno alla
discussione sulle eventuali
modifiche che l’attuale amministrazione a più volte
detto di voler introdurre,
insieme ad un altro paio
di argomenti rilevanti per
la città (mobilità, sviluppo
sostenibile, sviluppo economico ed occupazionale)
si riesce ad uscire dalla
palude politica -amministrativa in cui siamo caduti.
Galdi se ancora c’è, batta
un colpo altrimenti meglio
le elezioni subito”. (vdd)
Movida sicura
Riparte da domani
il progetto ‘Insieme
per la Sicurezza’
Cava de’ Tirreni. Attivato anche quest’anno il
progetto “Insieme per la
Sicurezza”. In seguito al
notevole riscontro della
scorsa edizione, Rosa
Maria Zampetti, responsabile dell’Unità Organizzativa “Servizio Adolescenti” dell’Asl di Salerno, ha
voluto ripetere l’iniziativa
anche questa volta.
Scopo del progetto è diffondere la cultura della
sicurezza alla guida e sensibilizzare i giovani rispetto
conseguenze dell’assunzione di alcool e droghe sul
proprio stato piscofisco.
Il tutto in un’ottica di prevenzione degli incidenti
automobilistici legati alle
famigerate “stragi del sabato sera”.
Sotto il profilo operativo la
collaborazione richiesta
con il Comando di polizia
locale si esplicherà in termini di ausilio e supporto
logistico nel corso di due
interventi notturni in prossimità dei luoghi cittadini
maggiormente frequentati
dalla popolazione giovanile previsti per domani,
a partire dalle 23 e per
sabato 17 settembre.
gi.fe.
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12
Salerno
Metropolis Venerdì 19 Luglio 2013
Deciso il sindaco De Luca: “Alla seconda sanzione chiuderemo i locali. Sono metodi che andavano bene nella Salerno di un tempo”
Pugno duro sulla movida fracassona
L’assessore Picarone: “Travisato il senso della delibera, non si attirano i clienti col rumore”
Insomma, qui andiamo a
discutere le modalità di trasmissione della musica che
non lo stesso orario. Bisogna
avere rispetto anche dei
cittadini in quello che deve
sempre essere un convivere
civile”.
Attenzione, dunque, che diventa massimale da Palazzo
di Città, con la task force che
è pronta ad attivarsi già dal
prossimo fine settimana.
Tempi duri, dunque, con la
movida chiamata ad autoregolamentarsi in poco tempo,
visto anche i precedenti che
non preannunciano proprio
nulla di buono.
ANTONIO ROMA
SALERNO
L’anatema di De Luca si abbatte sulla “movida fracassona”, con il vice ministro e
sindaco che è pronto al pugno duro contro i trasgressori. Adesso, chi sarà sorpreso
a trasgredire rischierà anche
la chiusura del locale. La minaccia è chiara e decisa, con
De Luca che la pronuncia in
ocacsione del suo intervento
settimanale radiofonica. “La
mia idea, sostiene De Luca,
è di portare in Consiglio
una modifica del Regolamento con la precisione
della chiusura del locale
a cui è stato comminato il
secondo verbale”, afferma il
sindaco e vice ministro che
continua nei confronti dei
gestori dei locali del Centro
Storico che trasformano i
locali in enormi discoteche.
“Altro che cafoni, sono dei
delinquenti. - riprende il
sindaco De Luca - Personaggi squallidi che pensano di
attirare i clienti con metodiche che andavano bene nella
Salerno di ieri, quella delle
Chiancarelle e delle discariche a cielo aperto e non
nella Salerno europea che
stiamo costruendo”. Pugno
di ferro, dunque, dell’amministrazione comunale che è
pronta a scherare in piazza
una task-force composta da
vigili urbani in ronda ben oltre la mezzanotte. Una ipotesi possibile, grazie anche
all’integrazione delle forze
preesistenti con altri 20 vigili urbani ausiliari, che dovrebbero essere richiamati
ins ervizio già nei prossimi
giorni. Da qui la minaccia
del primo cittadino: “Chiuderemo i locali sorpresi alla
seconda sanzione”.
Una minaccia che è largamente condivisa da Palazzo
di Città. Sulla stessa linea,
infatti, c’è anche l’assessore
all’Annona, Franco Picarone, a conferma del pugno
duro che l’amministrazione
comunale . “Città europea
non significa cafoneria rumorosa. - afferma l’assessore Picarone. Quanto accaduto l’altra sera in piazza
Flavio Gioia e qualcosa di
insopportabile. Non si può
pensare di guadagnare l’attenzione con il fracasso, per
attirare clienti”. Insomma,
non è bastato spostare di
30’ lo stop consentito per la
musica nei locali, visto che
i verbali sono continuati a
fioccare, anche di una certa
entità economica.
“Val la pena ricordare il senso della delibera approvata
in Giunta. - riprende Picarone - I 30’ supplementari oltre
il consueto orario di chiusura era riferito all’ascolto della musica senza altoparlanti
supplementari esterni e, nel
possibile, con la stessa musica che doveva essere diffusa
all’interno del locale. Il tutto
nei limiti della tolleranza
acustica dei decibel permessi: Soprattutto in linea con la
tolleranza minima prevista
di inquinamento acustico.
Porta Ovest, incontro oggi con Annunziata e Gallozzi
Cittadella giudiziaria, pronti
a sbloccarsi fondi per 10 milioni
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I lavoratori del Ced al centro dei rilievi della Corte dei Conti per
A rischio mobilità i 9 dipendenti
Salerno. L’amministrazione
comunale sembra intenzionata a mettere in mobilità i
nove dipendenti del Centro
Elaborazione Dati del Comune di Salerno riammessi
al lavoro con la sopensiva
del Tar di Salerno. In parole
povere, potrebbe giungere
il licenziamento per i dipendenti stabilizzati nel lontano
2008, con il provvedimento fortemente contestato
dalla Corte dei Conti, con
un provvedimento che ha
portato al blocco, per due
volte di fila, dei beni mobili
ed immobili degli assessori
che firmarono la delibera di Giunta. Una ipotesi
che è diventata sempre più
corposa, soprattutto dopo
l’improvvisa convocazione
nell’ufficio del sindaco di lunedì mattina. Un colloquio
deciso che potrebbe sfociare
nei prossimi giorni con il
licenziamento dei 9 dipendenti al centro della querelle
con la Corte dei Conti. Tra
l’altro, gli stessi dipendenti
furono reintegrati al lavoro
con sospensiva del Tar, poi
confermata, con la stessa
che sarebbe dovuta durare
almeno fino al termine della
verifica contabile della Ragioneria di Stato. Viceversa,
da Palazzo di Città resta
l’esigenza di mantenere una
gestione tutelare dello steso
Ente, anche in relazione
alle indicazioni della stessa
Corte dei Conti. Dovesse
essere confermata l’ipotesi circolante nei corridoi
di Palazzo di Città, per i
nove dipendenti del Ced,
ci sarebbe solo da aprire un
contenzioso lavorativo con
lo stesso Ente di via Roma.
(re.cro.)
Il blitz
Condono edilizio al collasso, diecimila
pratiche inevase negli uffici comunali
Salerno. Nei meandri di Palazzo di Città
giacciono migliaia di pratiche insolute di
condono edilizio, frutto di tre leggi, 47/85,
724/94 e 326/93. Sarebbero circa diecimila,
di certo superiori alle 9300, le pratiche di
condono edilizio dei salernitani che restano
inevase, riferenti a piccoli lavori con le sanzioni che vanno dai 300 a qualche migliaio
d’euro. Se vogliamo una sorta di tesoretto, che di questi
tempi non è assolutamente
disprezzabile, che l’amministrazione comunale non riesce ad incassare. Il problema
è tutto nell’ufficio comunale
che vanta all’attivo appena
cinque dipendenti che, in un
anno, possono disbrigare ad un massimo
di 250 pratiche. In pratica, una goccia nel
mare, col grosso che resta insoluto e con
molti cittadini, che hanno fatto la domanda nei tempi prestabiliti, che attendono con
non celata impazienza. Sanzioni non riscosse, che si ripercuotono anche sui bilanci
comunali, visto che potrebbero permettere
un gettito diretto d’indiscussa importanza
oltre che per lo stesso bilancio comunale.
Una problematica che si ripresenta ancora a
Palazzo di Città, con la commissione Urba-
nistica, presieduta da Domenico Galdi, che
ieri si è riunita su sollecitazione del consigliere Horace Carlo. In audizione il dirigente
Davide Pelosio, nel tentativo di trovare una
soluzione ad una problematica che qualche
mese fa sollevò anche il consigliere Antonio Cammarota. L’indirizzo
della Commissione è stato
quello di avviare una sorta
di conversione della pianta
organica con integrazione
dei cinque dipendenti attualmente di ruolo. Un aumento di personale degli uffici,
dunque, potrebbe servire a
risolvere la problematica ma
anche ad avviare quel piano
di riscossione dei crediti da
parte dell’amministrazione comunale. Una
votazione all’unanimità, dunque, con l’argomento che potrebbe anche sfociare in Consiglio comunale, con la proposta che è stata
integrata dal suggerimento del consigliere
Di Carlo, di prevedere anche un piccolo incentivo economico, presente fino allo scorso
anno, per gli stessi dipendenti compatibilmente alla disponibilità dello stesso Ente.
(re.cro.)
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Salerno. Arriva, forse, una prima fumat bianca sul
fronte della Cittadella Giudiziaria. Il Provveditorato
alle Opere Pubbliche ha dato un primo assenso alla copertra finanziaria di alemno una decina di milioni di
euro, che servirebbe al completamento ed alla messa in
funzione di due palazzine della Cittadella Giudiziaria.
Una disponibilità che è giunta ieri sera, nel corso di un
incontro presso il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, su iniziativa del vice ministro De Luca. All’incontro hanno partecipato Alfonso Malato, Direttore
Generale Risorse materiali, dei beni e dei servizi del
Ministero della Giustizia, Giovanni Guglielmi, Provveditore alle Opere Pubbliche della Campania, ed Ercole
Incalza, Responsabile della Struttura Tecnica di Missione del Mit. “Nel corso dell’incontro - ha affermato il
vice ministro De Luca - abbiamo approfondito le ipotesi per individuare la copertura finanziaria (32 milioni
di euro) necessaria al completamento della Cittadella
Giudiziaria. Si sta lavorando in due direzioni: o un
emendamento al decreto del fare per destinare risorse
alle strutture giudiziarie che subiranno un sovraccarico di lavoro per l’accorpamento dei tribunali; o un impegno diretto del Provveditorato alle Opere Pubbliche
sui fondi del Mit. Da questa prima verifica è stata comunicata una prima disponibilità del Provveditorato
per un importo di 10 milioni di euro. Ci si incontrerà la
prossima settimana per una verifica definitiva, anche
in relazione all’iter parlamentare del decreto del fare”.
Nell’agenda del sindacoe vice ministro c’è anche altro,
come i lavori di Pirta Ovest che, al momento, restano al
palo. Sul tavolo della discussione informale di questa
mattina, infatti, il punto di snodo commerciale delle
merci verso il Porto senza interessare la viabilità urbano. Lo stato dei lavori nel punto più alto della città, in
una delle famose porte d’ingresso, sarà al centro della
discussione a tre prevista questa mattina in via del tutto informale nell’ufficio del primo cittadino. Di buon
mattino, infatti, attorno al tavolo saranno chiamati a
sedersi il sindaco e vice ministro De Luca, ma anche
il presidente dell’Autorità Portuale nonché stazione
appaltante dei lavori, Andrea Annunziata e Agostino
Gallozzi, presidente della Sct. Sarà necessario fare il
punto della situazione sui lavori, in particolare sul lotto più importante, il secondo lotto per intenderci, con
un investimento di circa 142 milioni d’euro. Lavori, al
momento, in incredibile ritardo rispetto ai tempi previsti, con il secondo lotto affidato alla ditta “Tecnis Spa”,
società di Engineering, procurement and construction,
che opera nel settore delle grandi infrastrutture a livello
nazionale ed internazionale, che ancora non ha avviato
il cantiere. Anche per il primo cantiere, quello riguardante la galleria di raccordo del seminario, con la ditta
aggiudicatrice dei lavori che è la Ritonnaro, il cantiere
si ritrova in situazione di staticità. Insomma, cantieri
che non sono operativi, nonostante la stessa opera debba concludersi entro la primavera 2015, pena la revoca
dei finanziamenti dei fondi dell’Unione Europea. In
definitiva, dunque, lo stato di ritardo dei lavori a Porta
Ovest, sarà al centro della discussione di questa mattina nell’ufficio del sindaco De Luca. Sarà effettuata una
valutazione a largo raggio per quella che è considerata
oltre che un’opera di fondamentale importanza per il
traffico veicolare in entrata in città, anche per lo stesso
traffico veicolare delle merci che avrebbe fatto di Salerno uno dei punti di riferimento per il Mezzogiorno.
(re.cro.)
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Salerno
Metropolis Venerdì 19 Luglio 2013
11
In quattro hanno sfidato tutti votando contro l’incompatibilità di De Luca che ora rischia di non esistere più
La vittoria dei “mister no” del Consiglio
ANTONIO ROMA
SALERNO
Alla fine, forse, hanno avuto ragione loro. I quattro
consiglieri che nella seduta
consiliare dell’8 luglio scorso
hanno votato contro l’incompatibilità, anche se il dubbio
regnava sovrano con lo stesso
Cammarota dell’opposizione,
in un suo intervento, a rimarcare l’esistenza di un “vuoto
normativo”. Una problematica che era stata riscontrata,
tra l’altro, da tutti gli avvocati
“prestati” al Consiglio comunale, con l’imbarazzo che era
evidente. La mancanza di un
anello di congiunzione, di una
novella nel quadro normativo
era stata evidenziata da tutti,
anche da qui con la Legge ha
pochi confronti quotidiani.
Un’ala di dissidenti che si
era ingrossata addirittura ad
una “sporca dozzina” fino a
diminuire a soltanto a quattro
consiglieri: Luciano Provenza, Nino Criscuolo, Salvatore
Telese e Raffaele Della Valle.
“Mi auguro che questo emendamento trovi sua attuazione.
- afferma Luciano Provenza
- Il che significa rimediare ad
una grave offesa del diritto
dell’elettorato attivo. In realtà, tale emendamento si rende
necessario in quanto sono
molti i parlamentari e non
solo il vice ministro De Luca,
che sarebbero incompatibili.
Come affermato in Consiglio
il principio “tempus regit
actum” costituisce il cardine
di un sistema giuridico e non
si può lasciare la Legislatore
ordinario la facoltà discrezionale di cambiare le regole del
gioco a proprio piacimento.
Resto con i piedi per terra perchè tutto può accadere. Sono,
però, veramente sbigottito
dalla reazione d’alcuni nostri
concittadini, anche politici,
che invece di compiacersi
per la grande opportunità
che si offre a Salerno, continuano a comportarsi come
veri nemici della nostra città
e addirittura chiedono le dimissioni del primo cittadino.
Pur di andare contro De Luca
si va contro Salerno”. Nino
Criscuolo è stato sempre
fra coloro che erano scettici
sulla reale incompatibilità di
De Luca. “Finalmente una
Oggi il vice ministro incontra
i lavoratori di Salerno Energia
E’ prevista per questa mattina
la visita del sindaco De Luca
al nuovo amministratore Unco
della Salerno Energia Holding,
Ferraro. Un incontro che sarà
esteso anche agli stessi dipendenti della partecipata comunale, con la visita che dovrebbe avvenire intorno alle 12,45.
L’occasione, forse, sarà quella
giusta per valutare la possibilità di una prossima alienazione
della municipalizzata. La Salerno Energia, infatti, nel piano
di vendita comunale, sarebbe la seconda in graduatoria
dopo la Centrale del Latte.
Provenza: “Così si rimedia ad una grave offesa del diritto
dell’elettorato attivo”. Criscuolo: “E’ una perla di saggezza”
i protagonisti
Luciano Provenza,
Nino Criscuolo,
Salvatore Telese,
Raffaele Della Valle
perla di saggezza, che porta ad un approfondimento
dell’argomento così come
abbiamo fatto noi. C’erano i
dubbi, i vuoti normativi che
riscontravamo durante il confronto in commissione con la
necessità di un’integrazione
valida e decisiva. Anche in
questo caso, credo che come
Consiglio comunale abbiamo
dimostrato d’essere poco
avventati, che ogni passo è
sempre giustificato”. Salvatore Telese, invece, si affida al
Tuel. “In quanto amministratori è il nostro codice di riferimento. – afferma – la per-
La pubblicazione
Pubblicata da ieri sul sito istituzionale del Comune la delibera
sull’incompatibilità approvata
l’8 luglio scorso. Dopo la notifica
scattano i 10 giorni prima delle
controdeduzioni del sindaco
Salerno. L’hanno subito
“battezzato” l’emendamento salva De Luca che, inserito
nel “Decreto del Fare”, rendere compatibile il sindaco
di Salerno con la carica di
vice ministro. Proprio mentre
sarebbe in allestimento un
contro emendamento che
di fatti riporterebbe tutto
all’origine, con lo stesso
che andrebbe ad investire
una fascia meno corposa,
quasi nulla, d’incompatibili.
Perché oltre De Luca ci sarebbero altri 18 parlamentari
nella delicata questione spinosa del doppio incarico, con
plessità persiste ma credo che
sia necessario prima mettere
ordine nello stesso Tuel, cosa
che non hanno fatto le leggi
successive. Nel Testo Unico,
infatti, bisogna tener presente
l’articolo 1 comma 3 che né
il decreto 39 e nemmeno la
Legge 148 o successive hanno
variato. Da qui l’impossibilità, per noi amministratori,
di applicare la Legge”. “Verrebbe voglia di affermare ve
l’avevo detto e non sarebbe
piacevole. - afferma Raffaele
Della Valle, uno dei convinti
della prima ora - Una Legge
non può essere applicativa
su una volontà popolare manifestatasi precedentemente
alla Legge. Qui non si tratta
di mero trattenimento della
poltrona, della conservazione
di un posto: ma di una convinzione che c’era un vuoto.
Anzi, a coloro che chiedono
ancora le dimissioni di De
Luca vorrei affermare che
farebbero bene a pungolarlo
sulle cose da fare che augurarsi una sua caduta”. Una
difficoltà intepretativa sulla
normativa vigente che ha
colpito davvero tutti, anche lo
stesso Salvatore Memoli che
sulla sua pagina ufficiale di
Facebook si lasciava andare
ad un commento che la dice
tutta. “Sono convinto che non
sia stata fatta una corretta
interpretazione della legge
n. 148 del 14 settembre 2011
nella parte in cui nella parte
in cui recita: “la carica di
Parlamentare è incompatibile
con qualsiasi altra carica pubblica elettiva”. De Luca non
è Parlamentare”. Insomma, i
dubbi restano ancora.
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Deciso affondo contro l’emendamento inserito nel “decreto del fare”
Il Pdl salernitano attacca il sindaco
Fasano: “Ora rassegni le dimissioni”
la soluzione interpretativa
che non è ancora chiara per
nessuno. La possibilità che
De Luca possa mantenere
entrambi gli incarichi sembra
più che palpabile, anche se i
componenti dello stesso staff
del sindaco mantengono la
calma evitando ogni possibile dichiarazione, anche
interna. Ma proprio l’alleato
di Governo, una fronda del
Pdl quello salernitano per
intenderci, continua a chiedere a gran voce il passaggio
di mano al primo cittadino.
“Il viceministro-sindaco De
Luca non si azzardi ad approfittare di surrettizi, quanto indecenti, emendamenti
presentati in Parlamento per
conservare entrambe le cariche. - afferma il senatore Pdl,
Vincenzo Fasano - Il sindaco
di Salerno, così come nel suo
stile, non adotti soluzioni
ipocrite e si dimetta immediatamente senza tergiversare ulteriormente. Anch’io,
come l’onorevole Carfagna,
voterò no a questa legge che
sembra avere l’unico scopo
di salvaguardare le cariche
di De Luca. Sono costretto a
ricordare che solo in Campania si sono dimessi dalla carica di presidente di provincia
gli onorevoli Cesaro, Cirielli
e Sibilia. Appare evidente
che non accetteremo due
pesi e due misure”. Del resto
nessuno ha costretto il sindaco De Luca a fare il ministro”.
Intanto da ieri è in pubblicazione sul sito istituzionale
del Comune di Salerno la
delibera sull’incompatibilità
di De Luca, approvata in
Consiglio. In pratica sta per
iniziare il conto alla rovescia
per le controdeduzioni di
rito, se ve ne saranno, del
primo cittadino (re.cro).
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Da settembre al via la nuova stagione teatrale del “Ghirelli”
Dodici gli spettacoli, apertura con “Giorni Felici” di Beckett
Salerno. Partirà da Settembre la nuova stagione
2013-2014 del Teatro Stabile d’innovazione Antonio Ghirelli, a presentarla ieri al palazzo di Città c’erano il presidente della fondazione Salerno
Contemporanea Antonio Bottiglieri, il Direttore
Artistico Igina Di Napoli, la professoressa Maria
galante dell’università di salerno, l’assessore
alla cultura e Ermanno Guerra e a dimostrazione
di una comunione di intenti, concretizzatasi con
il progetto del Teatro Stabile d’innovazione, con
il Comune di Napoli, ha preso eccezionalmente
parte all’evento l’Assessore alla cultura del Comune di Napoli, Gaetano Daniele. sono dodici
gli spettacoli proposti al pubblico, tra Ottobre
e Aprile prossimi, al Teatro Antonio Ghirelli di
Salerno e alla sala Assoli di Napoli, sei titoli sono
comuni a entrambe le programmazioni, sei titoli
sono esclusivi della sala salernitana e altri sei di
quella partenopea.
La stagione si aprirà a Salerno con la rap-
presentazione “Giorni Felici” di Beckett e si
concluderà con “La madre” di Brecht. Sono
parole di orgoglio quelle dell’ assessore Guerra
in merito alla nuova stagione teatrale ma più in
generale rispetto all’esperienza tutta del teatro
stabile d’innovazione. Attivo soltanto da un
anno nella zona dell’ex Salid, il teatro ha dato
prova della qualità della proposta avendo anche
buoni riscontri di pubblico. e ancora le parole
di apprezzamento dell’assessore sono chiare:
”neppure nei tempi dei maggiori fasti dell’amministrazione è stata messa in piedi un’iniziativa così, l’auspicio è che si possa apprezzare e
riconoscere lo sforzo fatto dall’amministrazione
e dalla fondazione per offrire alla cittadinanza
e soprattutto ai giovani qualcosa di nuovo e
positivo”.
La vocazione giovanile del teatro è messa
in evidenza dalla stretta collaborazione con
l’Università di Fisciano, collaborazione che
si concretizza sia nell’organizzazione stessa
della stagione teatrale che nella ricerca di
un’accostamento sempre più forte dell’attività
performativa a quella formativa mediante incontri dibattito tra autori protagonisti di attività
teatrali e studenti.
Roberta Marchesano
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10
Salerno
Metropolis Venerdì 19 Luglio 2013
Attivata una polizza assicurativa nel caso in cui l’ente venisse condannato a risarcire i 100 salernitani raggirati
Salerno. Scandalo al cimitero, ancora un rinvio. Intanto,
ieri mattina, l’avvocato Giancarlo Mariniello, che difenderà il Comune di Salerno, si è
costituito nel processo che
vede l’Ente di via Roma come
responsabile civile (in caso
di condanna degli imputati
l’amministrazione potrebbe
essere costretta a pagare i
danni): attivata una polizza
assicurativa nel caso in cui
l’amministrazione dovesse
davvero risarcire i salernitani raggirati. Il Comune è
costituito anche parte civile
e quindi potrebbe chiedere i
danni ai comunali coinvolti
nella vicenda. Il processo è
stato rinviato per dare la possibilità ad un altro cittadino
salernitano, raggirato per un
loculo al cimitero, di citare
proprio Palazzo di Città. Il
prossimo 25 novembre il
processo potrebbe finalmente
iniziare con l’ammissione
delle prove ed eventuali
eccezioni dei difensori dei
tre imputati. Il processo per
lo scandalo al cimitero vede
in qualità di imputati il dipendente comunale Luigi
Criscuolo e i due impresari di
pompe funebri, Alfonso D’Avino e Aniello Rizzo. I giudici del Tribunale di Salerno
avevano accolto la richiesta
delle oltre cento parti civili
che hanno chiesto di citare
come ‘responsabile civile’ il
Comune. L’amministrazione, in questo procedimento,
vestirà la doppia veste di
parte civile e di responsabile
Scandalo al Cimitero
il Comune si cautela
La decisione
Truffa del grano:
Antonio Amato
è stato archiviato
Vicenda loculi, processo per dipendenti e impresari di pompe funebri
civile. E alla fine, in caso di
condanna, potrebbe trovarsi
a dover risarcire i danni ai
cittadini che furono vittime
dell’ex direttore del cimitero,
Massimo Romaniello, dei
dipendenti infedeli e degli
impresari di pompe funebri.
I giudici, dopo aver sciolto
la riserva, avevano rinviato
per consentire al Comune
di Salerno di nominare un
legale che difenda l’Ente
nel processo, e alle parti ci-
vili di inoltre le citazioni. Il
processo continuerà con la
testimonianza dei primi testi,
citati dalla Procura, nel procedimento assurto agli onori
della cronaca con l’arresto
dell’ex direttore del cimitero
Romaniello, dei dipendenti
e di alcuni degli impresari
di pompe funebri coinvolti
nell’inchiesta. Secondo l’accusa, i dipendenti dell’ufficio
servizi cimiteriali - in concorso con gli impresari funebri
- lucravano sul trasporto
funebre, utilizzando falsi bollettini di pagamento per attestare il versamento all’ente
della tassa di trasferimento.
Ma non solo Romaniello, uno
dei protagonisti dell’inchiesta
avrebbe anche truffato decine
di persone promettendo la
vendita di loculi in realtà
inestistenti. L’ex responsabile del cimitero ha poi scelto
di patteggiare all’udienza
preliminare, insieme ad altri
coimputati, e dunque è uscito
dal procedimento in corso ora
dinanzi ai giudici del tribunale di Salerno (re.giu).
Salerno. Archiviato il procedimento penale per Antonio Amato, amministratore
dell’ex pastificio, che lo
vedeva indagato per truffa
insieme a Giuseppe Amato
junior e Franco Del Mese.
La vicenda riguardava assegni con cui la Amato spa
aveva pagato una fornitura
di grano, assegni poi risultati scoperti. La società
fornitrice aveva denunciato
i rappresentanti della società e Franco Del Mese,
all’epoca dei fatti contestati
responsabile degli acquisti
materie prime. Secondo le
accuse l’emissione degli assegni sarebbe stata il frutto
di un disegno truffaldino che
già prevedeva la mancata
copertura dei titoli. I giudici,
su richiesta del pubblico ministero hanno però ritenuto
che non ci fossero gli estremi per il capo d’imputazione
(re.giu).
E’ accusato per il decesso del cancelliere del Tribunale Ermenegildo Dell’Anno
Insufficienza di prove per il neuropsichiatra infantile salernitano
Salerno. Dovrà comparire davanti al
giudice monocratico Pietro Giocoli del
Tribunale di Nocera il prossimo 29 novembre per difendersi dall’accusa di omcidio
colposo, il dottore Umberto Angora di
Portici e medico del reparto di Chirurgia
d’Urgenza dell’Ospedale Umberto I di
Nocera Inferiore. Secondo l’accusa avrebbe
causato con la sua condotta “negligente”
la morte di Ermenegildo Dell’Anno noto
cancelliere del Tribunale di Salerno e residente a Mercato San
Severino. I fatti si verificarono nel periodo di Ferragosto del
2011. Il cancelliere in
seguito ad un violento incidente stradale
che si era verificato
il pomeriggio del 13
agosto lungo la strada che collega Nocera
Inferiore a Castel San
Giorgio, fu ricoverato
in gravi condizioni
all’ospedale nocerino. All’Umberto I gli
avevano riscontrato
traumi in varie parti
del corpo che avevano portato la vittima
in prognosi riservata.
Ma la sera del giorno
seguente morì a causa di una grave insufficieneza respiratoria
post traumatica lasciando amici e parenti nel totale sconforto.
La famiglia della vittima assistita dall’avvocato Gianluca Iaione, responsabile del
Tribunale dei diritti el Malato, si è costituita parte civile ed ha chiamato a processo
anche il legale rappresentante dell’Asl Sa2,
Gaetano Squillante, in qualità di responsabile civile. Secondo il capo di imputazione
Pagani/Salerno. E’ stato assolto per ‘insufficienza’ di prove il noto medico neuropsichiatra infantile, Giangennaro Coppola,
62enne di Salerno. Era accusato di omicidio
colposo per la morte di un bambino di Pagani, Mario Eduardo Belli, affetto da gravi
disturbi e al quale, nel corso di svariati
controlli, aveva prescritto farmaci che ne
avrebbero aggravato lo stato di salute. Ieri
pomeriggio, il giudice monocratico Donnarumma ha assolto
il professionista, per
il quale il pubblico
ministero d’udienza Rossella Buonavita aveva chiesto
una condanna a due
anni di reclusione.
Richiesta alla quale
si erano associati
gli avvocati di parte civile, Silverio
Sica e Bonaventura
Carrara. Eduardo
Mario Belli, figlio
di un vigile urbano di Pagani, morì
all’ospedale Cardarelli di Napoli il 21
maggio del 2006 per
un edema celebrale a seguito di una
grave insufficienza
epatica. Proprio i
familiari, in primis i
genitori e il fratello
del bambino morto,
in preda al dolore
per la morte del piccolo Mario Eduardo
Belli, avevano decidere di formulare denuncia contro il medico salernitano che
avrebbe prescritto farmaci nocivi per la sua
salute. Infatti, secondo l’accusa, sostenuta
originariamente dal pubblico ministero
Sabrina Serrelli, Giangennaro Coppola
aveva prescritto al piccolo paziente - affetto
Morì all’ospedale di Nocera: Bimbo morto al ‘Cardarelli’:
a giudizio il dottore Angora assolto Giangennaro Coppola
il dottor Filippo Angora avrebbe causato
la morte del cancelliere per non aver effettuato in maniera tempestiva una serie di
esami clinici presso il nosocomio nocerino.
E tra questi delle normalissime trasfusioni
di sangue, necessarie per il calo di emoglobine come si evinceva dalla lettura
dei primi esami clicini oppure un follow
up toracico che serviva ad evidenziare di
un emopneumotorace. Secondo l’accusa
queste negligenze si
verificarono nell’immediatezza del ricovero del cancelliere
La sera del giorno
seguente le condizioni di Ermenegildo
Dell’Anno peggiorarono ulteriormente
e nessuno si accorse
che era in corso un
efisema sottocutaneo
al torace e al collo.
Anche in questo caso
non furono effettuate ne trasfusioni ne
un drenaggio che
avrebbe allieviato i
problemi respiratori
dell’uomo. Solo intorno alle 21 quando
il quadro clinico era
ormai irrimediabilmente compromesso
fu portato in rianimazione. Ma era troppo
tardi perchè dopo
un’ora il cuore del
cancelliere salernitano cessò di battere. Per
questi motivi secondo l’accusa il dottore
Filippo Angora dovrà rispondere del reato
di omicidio colposo (ro.fe).
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da epilessia, disturbi nel comportamento
e ritardi cognitivi - farmaci che avevano
causato nel bimbo, del peso di 20 chili circa,
l’insorgenza di una insufficienza epatica. In
brevissimo tempo,insorsero delle necrosi al
fegato. Il bambino vomitava di continuo e
questo contribuì ad aggravare il quadro generale di malnutrizione. Inoltre, al piccolo
furono prescritti farmaci al paracetamolo
che aggravarono ancor più la sua situazione. Fino a che, viste
le condizioni, il paziente fu ricoverato
all’ospedale Cardarelli di Napoli dove
morì presso l’Unità
Fegato-centro trapianti, il 21 maggio
del 2006. Secondo
l’accusa, a causare il
decesso furono quelle medicine prescritte da Giangennaro
Coppola dall’ottobre del 2005 al maggio del 2006. Un’accusa che secondo il
giudice monocratico
Donnarumma non
è stata sufficientemente provata dalle
prove emerse in dibattimento, per cui
ha assolto il professionista salernitano:
per il noto medico
specializzatao in
neuropsichiatria infantile, infatti, è stata dichiarata l’insufficienza di prove Si erano costituiti parte
civile i genitori e il fratello del paziente
deceduto (ro.fe).
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Salerno
Metropolis Venerdì 19 Luglio 2013
Scandalo
Ior
La prova decisiva per i movimenti di denaro
Del tesoro del Vaticano all’estero e dei
conti correnti aveva parlato per primo
Massimiliano Marcianò, amico personale
di don Nunzio
Aperto uno squarcio nell’inchiesta
sui capitali del Vaticano
9
Papa Francesco aspetta gli sviluppi
dell’inchiesta interna commissionata
Scarano consegna l’archivio segreto
ROSARIA FEDERICO
ROMA/SALERNO
Il dossier sull’Apsa è nelle
mani dei pubblici ministeri romani. Quel famoso
archivio segreto che don
Nunzio Scarano conservava nella sua casa romana è
stato depositato, ieri mattina, al pubblico ministero Stefano Pesci. Chiuso
in busta chiusa, così come
era stato conservato dal
prelato salernitano, è stato
recuperato dai difensori
Silverio Sica e Francesco
Caroleo Grimaldi per essere consegnato alla Procura.
Di quei documenti aveva
parlato prima Massimiliano Marcianò, l’organizzatore di eventi grande
amico di don Nunzio, nel
suo interrogatorio ai finanzieri di Salerno e successivamente dallo stesso
monsignor Scarano, detenuto nel carcere di Regina
Coeli per corruzione e calunnia. Potrebbe essere la
prova decisiva della sua
collaborazione con i magistrati romani che hanno
chiesto al prete notizie sui
movimenti di danaro effettuati sia presso lo Ior che
l’Apsa, l’amministrazione
del patrimonio della Sede
apostolica. Don Nunzio
Scarano aveva detto ai magistrati romani ‘L’Apsa si
comporta come una vera
e propria banca’, elencando una serie di operazione
per diverse centinaia di
milioni di euro fatte attraverso l’organismo che si
occupa della gestione del
patrimonio della Santa
sede. E quelle operazioni,
con le quali furono trasferiti ingenti capitali in paradisi fiscali e nel Regno unito furono registrate dall’ex
contabile dell’organismo,
sospeso tre mesi fa dalla
Santa Sede.
Una prova del riciclaggio
di capitali che sarebbero
stati effettuati attraverso
l’Apsa e lo Ior (Istituto opere religiose), la banca vaticana che opera attraverso
altri istituti di credito. Ma
cosa conservava in quella
busta sigillata don Nunzio
Scarano? Quali segreti ora
ha trasmesso ai magistrati
romani che indagano sulle
attività di riciclaggio fatte
attraverso la Santa Sede?
Questi documenti di cui
ha parlato don Nunzio
sarebbero ‘esplosivi’, lo
aveva annunciato nel suo
interrogatorio - poi secretato - dell’8 luglio scorso,
il prelato mettendosi a disposizione dei magistrati
per qualsiasi chiarimento.
Il dossier sull’Apsa è nelle mani dei pubblici ministeri romani
Pronto un nuovo interrogatorio dell’alto prelato salernitano
Non è escluso che dopo la
visione di ‘estratti conto’,
trasferimenti, annotazioni
di nomi, di funzionari, i
magistrati romani chiedano a don Nunzio ulteriori
informazioni e spiegazioni. Sulla consegna del
Depositato
in busta chiusa
E’ stato consegnato
alla Procura così come
era stato conservato da
don Scarano, il famoso
archivio segreto conservato nella sua casa
romana
dossier, il prelato potrebbe
giocarsi la richiesta di scarcerazione o di attenuazione
della misura degli arresti
in carcere, dopo il rigetto
del Tribunale del Riesame
dell’istanza di libertà. Ma
grosse novità potrebbero
arrivare da Roma, oggi, anche per le posizioni di Giovanni Maria Zito e Giovanni Carenzio, l’ex 007 dei
servizi segreti italiani che
ha ricevuto da don Nunzio
una mazzetta di 400mila
euro, e il broker napoletano che avrebbe dovuto far
rientrare in Italia, sui conti Ior, 20 milioni di euro
riconducibili agli imprenditori D’Amico. Tutti e tre
sono stati arrestati il 28
giugno scorso per concorso
in corruzione. Un episodio
circoscritto, quello avvenuto a luglio scorso, nel quale
i tre protagonisti tentarono
di portare in Italia il tesoretto depositato su una
banca svizzera e poi sparito nel nulla. Con la consegna del dossier sull’Apsa si
apre uno squarcio nell’inchiesta sui capitali del Vaticano che cammina di pari
passo all’inchiesta interna
disposta da Papa Francesco, con l’istituzione di una
commissione ad hoc.
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Il caso
Aser, continua il calvario
La denuncia dei sindacati:
“Operai esclusi dalle attività”
Vertenza Cstp
Summit tra Pasquino e Cuozzo
L’ultimatum:“Voltiamopagina”
Salerno. E’ stato un incontro cordiale, quello di ieri in Provincia, tra Raimondo Pasquino, nelle vesti di commissario giudiziale del
Cstp, Mario Santocchio, il presidente della
Provincia di Salerno, Antonio Iannone e
l’assessore provinciale ai Trasporti, Michele Cuozzo. Primo appuntamento da neo
commissario giudiziale del
Cstp per l’ormai ex rettore
dell’Università degli Studi
di Salerno, con la Provincia
che impone l’aut-aut: “O si
volta pagina o noi non ci
stiamo”, ha affermato Cuozzo. “Ho ribadito che non
ho condiviso l’operato del
Ministero, per opportunita’
e metodo, pur stimando la
sua persona”, ha detto Iannone, marcando le ‘volontà’
dell’amministrazione provinciale sul futuro
dell’azienda. All’indomani dell’elezione del
suo successore all’Ateneo salernitano, Aurelio Tommasetti, Raimondo Pasquino ha
iniziato ad occuparsi del possibile risanamento dell’azienda salernitana dei trasporti. In attesa dell’assemblea della prossima
settimana, prevista per il 23 luglio, Pasquino dovrebbe incontrare i soci del consorzio
di piazza Matteo Luciani, e forse anche un
incontro con il personale non è da escludere
prima di questa data. Il compito del rettore
uscente non sarà facile, salvare l’azienda dal
tracollo e garantire i lavoratori impegnerà
Pasquino non poco, il quale ha accettato
una sfida di non facile risoluzione. Dalla
Provincia di Salerno, l’assessore al ramo
dei trasporti Michele Cuozzo
ha posto i paletti oltre i quali
l’Ente di via Roma non intende chiudere gli occhi. Un autaut da non sottovalutare, essendo palazzo Sant’Agostino
uno dei soci del consorzio di
maggio peso.Cuozzo ha ribadito la linea dura delle aspettative dell’Ente provinciale
sul futuro piano industriale
che Pasquino dovrà redigere
entro il 16 agosto. “Deve avere la forza di cambiare pagina”, ha spiegato Cuozzo, “se
si pensa di tornare al passato
noi non siamo d’accordo. Se si mantengono
i privilegi e le situazioni anomale, noi non
ci stiamo”. Cuozzo detta le linee: stop agli
stipendi a cinque stelle per il direttore generale, figura da eliminare e da sostituire
con quella del direttore di servizio, con una
retribuzione di circa 60mila euro all’anno a
fronte degli oltre 150mila attuali, e nessun
taglio al personale o indiscriminato.
Luca Marrazzo
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Salerno. Continua il calvario dei dipendenti della Spa
Aser, il tutto nel silenzio assoluto delle istituzioni.
Ieri l’ennesima denuncia dei sindacati: “Come ultimo
affronto veniamo a conoscenza che la Ecoambiente Salerno, attraverso una cooperativa che opera all’interno
dello Stir di Battipaglia, starebbe assumendo lavoratori in somministrazione per coprire i periodi di ferie dei
dipendenti, e creando nel contempo delle false aspettative”, hanno affermato i sindacalisti di categoria di
Cgil e Cisl, Leonardo Tortora e Antonio De Michele.
“Come fra l’altro ha fatto il Consorzio di Bacino Salerno 2 che, in questi ultimi 3 anni, invece di utilizzare i
lavoratori ex Aser, anche con la formula del distacco
non l’ha fatto e, comunque, questi operai devono essere ricollocati nel ciclo integrato dei rifiuti”.
Per questo, vista la totale chiusura sia del Consorzio
di Bacino Salerno 2, che della Ecoambiente Salerno nei
confronti di questi lavoratori, le organizzazioni sindacali hanno chiesto al presidente della Provincia, Antonio Iannone, proprietario pubblico della Ecoambiente
ed Ente che ha nominato il commissario liquidatore
del Consorzio di Bacino Salerno 2, un incontro urgente. “Si deve organizzare questo summit al fine di dare
delle risposte sacrosante nei confronti di dipendenti
che non dovevano, per diritto, uscire dal ciclo integrato dei rifiuti e che ancora aspettano spettanze arretrate
dal 2010”, hanno concluso Tortora e De Michele.
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Venerdì 19 luglio 2013
41
Angri/Scafati
Il Mattino
Scafati Notte di paura alla Romano
Sarno
Rogo doloso
nell’industria
conserviera
Scade il piano
di fabbricazione
Mancusi
corre ai ripari
minuti, hanno travolto tutto ciò che
era depositato, fino a lambire anche
un’aladitrepianidell’edificio,adibitaasedeamministrativa.Ingentissimi i danni che, secondo una prima
stima, ammonterebbero a diverse
centinaia di migliaia di euro. Il fuoDaniela Faiella
co, divampato con una violenza impressionante,hadistruttounmigliaSCAFATI. Ci sono pochi dubbi sulla
natura dolosa dell’incendio che, io di vecchi e grossi contenitori in
mercoledìnotte,haparzialmentedi- plastica usati per il trasporto dei postrutto l’industria conserviera «Ro- modori ed un centinaio di pedane
mano Luigi srl», in via Nuova San in legno. Il materiale era depositato
Marzano.Chi,trairesidentidellazo- lungo il cancello dello spiazzale e
na, ha lanciato l’allarme non appe- sembra,che proprio in quel punto si
na si è sviluppato il rogo ha riferito siaoriginatoilrogo.Chisièintrodotagli inquirenti di aver sentito un in- to nella ditta «Romano», accedendo
tenso odore di benzina levarsi pro- dal terreno agricolo confinante,
priodall’areaesternadelladittacon- avrebbe quindi appiccato il fuoco
serviera, non più attiva da qualche propriodoveeranoaccatastatelepitempo.Chesiastatautilizzatabenzi- le di bidoni in plastica e le pedane in
na, o altro liquidoinfiammabile, per legno. Le fiamme si sono propagate
appiccare il fuoco nel cortile dell’in- velocemente investendo anche
un’ala di tre piani dello
dustrianonèpossibilestastabilimento dove erano
bilirlo,almenoperora.Biospitati gli uffici amminisognerà attendere la det- La vittima
strativi della ditta.
tagliata relazione del so- Il titolare
Non ha saputo fornire
pralluogoe dell’intervenspiegazioni agli inquirento dei vigili del fuoco dei sorpreso
ti l’amministratore unico
distaccamenti di Nocera nega di aver
della «Romano Luigi srl»,
Inferiore e Salerno che mai ricevuto
FeliceRomano,chehaashanno impiegato alcune minacce
sicurato di non aver motiore per spegnere le fiamvi per ritenere fondata
meerimetterel’areainsi- o richieste
l’ipotesidell’attentato,agcurezza. Un dato, però, è estorsive
giungendo di non aver ricerto: i carabinieri hanno
cevutominaccenérichietrovatoimprontesulterreno di un campo adiacente alla ditta. steestorsive.Eppure,secondoquanSegni inequivocabili del passaggio toemergedaiprimirilieviedallepridiqualcunoche,utilizzandounape- me indagini, qualcuno avrebbe di
danadi legno,avrebbe poiscavalca- proposito appiccato l’incendio
tolarecinzionedell’industriaperac- nell’industriadi via NuovaSanMarcedere all’area antistante l’azienda. zano con il preciso intento di far
Proprio dal piazzale esterno dello giungereunsegnaleallafamigliaRostabilimento si sarebbero levate le mano.
lunghe lingue di fuoco che, in pochi
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Pagani
Lite alla partita
arrestato
l’accoltellatore
I carabinieri hanno
arrestato il giovane
che l’11 luglio
scorso avrebbe
accoltellato un
uomo per un litigio
durante una partita
di calcetto. Si tratta
di Raffaele Manzo,
20 anni, di Pagani.
Il giovane è
accusato di
tentato omicidio;
porto di strumenti
atti ad offendere.
Dopo le formalità
di rito il Manzo è
stato trasferito alla
casa circondariale
di Salerno.
Odore di benzina nell’aria
avvertito dai residenti
e tracce nei campi vicini
Angri
Gestiva il centro scommesse, preso con la coca
della sua auto. Durante la
perquisizione del veicolo i
militari hanno trovato, nascosti
nel portabagagli della vettura,
circa dieci grammi di cocaina.
De Sio non ha saputo fornire
spiegazioni ai carabinieri
rispetto a quella droga trovata
nella sua auto. La sua
posizione si è ulteriormente
aggravata quando, poco dopo,
i carabinieri hanno eseguito
SARNO. Il piano di fabbricazione è in
scadenza e l’amministrazione tenta
l’accelerata. Mancano pochi mesi
ed è una corsa contro il tempo anche dopo l’ultimatum arrivato dalla
Provincia di Salerno. Il termine, fissato al gennaio 2014, sta mettendo
con le spalle al muro il governo comunale del sindaco Mancusi che finora ha temporeggiato. La città non
è ancora dotata di nuove regole in
materiaurbanistica;aSarnovigeancoraunpianodatato1972edaallora
sonostatiben7itentativiperunnuovo Puc, tutti puntualmente caduti
nelvuoto.Ilconsiglierediopposizione, Enrico Squillante, espressione
di«SarnoRinasceLibera»,esaminai
ritardi accumulati e gli errori di una
velocizzazioneinextremis.«Nonsonostatisufficienti, inquattrodecenni - spiega - •setteproposte di piano
ed altrettanti incarichi tecnici a professionisti di elevato•prestigio,ma è
bastato che la Provincia stabilisse la
scadenza per indurre l’amministrazione a correre ai ripari, accelerandodicolposulleproceduredaattiva-
La procedura
Ultimatum della Provincia
si rischiano restrizioni
al settore edilizio
L’incendio Vigili del fuoco in azione per neutralizzare le fiamme
Gestore di un centro
scommesse arrestato per
droga. In manette è finito
Matteo De Sio, 24 anni,
residente ad Angri, gestore del
centro scommesse «Marasio»
di via Murelle. I carabinieri lo
hanno fermato, mercoledì
notte, per un controllo ad un
posto di blocco. Era poco dopo
mezzanotte ed il 24enne stava
rientrando a casa, alla guida
Rossella Liguori
un’altra perquisizione nei locali
del centro scommesse di via
Murelle. Nascosti in tre distinti
involucri di cellophane gli
uomini del luogotenente Egidio
Valcaccia hanno trovato altri
undici grammi di polvere
bianca. Insieme alla droga i
militari hanno rinvenuto e
sequestrato materiale vario
per il confezionamento della
droga.
re per ottenere una bozza di piano
entro la fine di quest’anno. Le motivazioni per imprimere tali rapidità
sono giustificate dal fatto che senza
l’approvazionedelPucdecadeilpiano di fabbricazione tuttora vigente•con conseguente restrizione di
potenziali economie edilizie. È importanteeprioritario,però,concentrare le attenzioni soprattutto sugli
aspetti generali di viabilità, servizi,
opere pubbliche e salvaguardia
dell’ambiente. Tutti aspetti che si rischia ora di trascurare».
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Nocera Inferiore
Nocera Inferiore La decisione dell’amministrazione di evitare colate di cemento
Nocera Superiore
Zone agricole da salvare, ricorso al Tar
Troppo gravi le ferite alla testa
è morto il piccolo Gerardo
Secono alcuni cittadini
il provvedimento è illegittimo
senza l’adozione del Puc
Giovanna Fasanino
Nicola Sorrentino
NOCERA INFERIORE. Cinque proprietari terrieri fanno ricorso al
Tar per annullare la delibera del
Comune che ad aprile sospese
le pratiche edilizie sino alla formazione e approvazione del
Puc.Secondogliinteressati,assistiti dall’avvocato Gianluca Perna, l’ente avrebbe «paralizzato»
l’attività edilizia in zona agricola, applicando «illegittimamente» una misura di salvaguardia
inassenzadelrelativopresupposto e cioè l’adozione di un nuovo strumento urbanistico.
Una decisione che il Comuneall’epocaavevapresoperevitare«una inaccettabile compromissione dell’attività di pianificazione» ma che tante polemiche suscitò nel consiglio comunale convocato per l’occasione.
Nelricorsosileggeche«IlComune di Nocera Inferiore, in assenza di una nuova disciplina urbanistica relativa alle zone agricole,haintesoparalizzareindiscriminatamente tutta l’attività edilizia in zona E, attraverso una
semplice modifica del regolamento edilizio, in luogo del ben
più complesso iter per l’adozione di un nuovo strumento urbanistico». A quanto si legge, il Comuneavrebbeagito«maldestramente» ed «eludendo» il dato
normativo che impone che le
La delibera
Solo manutenzioni e restauri
La delibera oggetto dei
cinque ricorsi al Tar è la
numero 5 del 24 aprile
scorso. Il provvedimento
fu condiviso dall’intera
maggioranza consiliare.
In merito alle zone
agricole fu deciso che
non solo non dovessero
essere consentiti
interventi di nuova
costruzione sino alla
formazione e definitiva
approvazione del Puc,
ma che le stesse aree
agricole dovessero
essere destinate
esclusivamente alla
coltivazione. Per gli
edifici esistenti invece e
sempre sino alla
formazione del Puc,
furono ammessi solo
interventi di
manutenzione ordinaria
e straordinaria, oltre che
interventi di restauro,
risanamento costruttivo,
insieme ad interventi di
ristrutturazione edilizia.
La scelta
Ciro Amato
assessore
all’urbanistica
scelte in ordine alla destinazione da imprimere siano effettuateesclusivamenteinsededipianificazione urbanistica.
«Una grave offesa al diritto di
proprietàcheprecludeognipossibilitàperiricorrentidiesercitare lo «jus aedificandi» (diritto ad
edificare). Tale offesa risulta
maggiormente grave se si considera che la stessa amministrazione,vigente la medesima normativa urbanistica, ha rilasciato
tra il 2012 e il 2013 ben 32 permessidicostruireinzonaagricola. È evidente - si conclude - la
disparitàditrattamentoelacontrarietà con precedenti manifestazioni». La parola spetta ora al
Tar che deciderà se accogliere o
meno i cinque ricorsi.
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NOCERA SUPERIORE. È morto nel
primo pomeriggio di ieri il piccolo
Gerardo De Angelis, dieci anni appena compiuti, investito davanti
alla sua casa in via Federico Ricco
aNocera Superiore tre giorni fa. Le
feriteallatestariportatenellacaduta conseguente all’urto con l’auto
che l’ha investito non gli hanno lasciatoscampoe dopoduegiornidi
lotta e di speranza per i suoi familiari, Gerardo si è spento. A nulla
sono valse le cure e l’intervento di
riduzione della brutta frattura alla
testachepocheoredopol’incidenteglierastatopraticatoall’ospedaleSantobonodiNapoli.Intornoalle quindici di ieri, il piccolo è morto,lasciandonellapiùprofondadisperazione i suoi giovani genitori,
papàRaimondo,giovanerestauratore,elamammaAnnalucia,giovane casalinga originaria di Roccapiemonte, insiemealla sorellinadi
poco più grande. Decine di volte,
negliultimimesi,avevaattraversatoviaFedericoRicco,ilpiccoloGerardo,perraggiungereisuoipiccoliamicinellapiazzettadiMaterdominionelgiardinodellesuoredella scuola che frequentava. Da
quando aveva compiuto dieci annisisentiva«grande»eavevatanto
insistito per guadagnare quel briciolo di libertà che, attraversando
una sola strada, gli consentiva di
arrivare dai suoi amici. Ma in quel
tragitto di pochi metriha trovato la
morte, incrociando un giovane
neopatentato che probabilmente
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non si è accorto della sua presenza
finchè non lo ha colpito. Chi ha assistito all’incidente ha riferito di
averevistoilpiccoloGerardoesitare prima di attraversare: voleva esserecertodipassareinunmomentoincuifossesicuro.Lasuavalutazione è stata drammaticamente
sbagliata: il giovane rocchese frescodipatenteabordodella suaCitroen C3 lo ha preso in pieno, facendolo cadere sull’asfalto rovente dove ha battuto la testa. Mentre
si preparano i funerali del piccolo
Gerardo,chesiterrannoquestopomeriggiopressoilsantuariodiMaterdomini alle 17, per il giovane
conducente della vettura che lo ha
investito si aprirà l’indagine per
l’accusa di omicidio colposo. Una
storiapurtroppogiàregistrataproprio al quartiere Materdomini di
Nocera Superiore, dove i residenti
da sempre lamentano la scarsa sicurezzadella provincialeche lo attraversa.
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Venerdì 19 luglio 2013
Cava de’ Tirreni/Costiera
Il Mattino
Positano La tragedia sulla nave crociera
Cava de’ Tirreni
Addio a Titti
luci spente
in costiera
Alcol e guida
un camper
per evitare
inutili tragedie
unaletteraallaloro dolcesorella,scrittacontuttoil rimpiantoperaverla persa, ma anche densa di riconoscenza:
«Noi vogliamo ringraziarti, Titti, perchècilascitanto:amicizia,bontà,amore. Sentimenti che ci accompagneranno sempre, come se tu fossi ancora
POSITANO. Il suo sorriso, tra i fiori bianchi che ne riflettono lo splendore. Una con noi». Chiuse tutte le boutique,
luce, sul feretro di Titti La Camera, tra- chiusal’edicoladeigenitori,nellacensferito nel primo pomeriggio di ieri, trale piazza dei Mulini. «È un dolore
perifunerali,dallaparrocchiadelSan- indescrivibile - tutti la conoscevamo,
tissimo Rosario, dove la salma era sta- era una ragazza meravigliosa, sempre
ta vegliata, alla chiesa madre dell’As- allegra», ricorda Anna Passerotti
sunta, dove ad attendere la splendida dell’omonima boutique. Luci spente
sull’allegra Positano, solo la melodia
e solare ragazza c’era tutta Positano.
In migliaia, giunti anche dai paesi del mare ha accompagnato le note
vicini, hanno voluto stringersi al dolo- dell’organo, mentre la bara coperta di
re della famiglia, colpita da una trage- fiori bianchi usciva dalla chiesa portadia che ha sconvolto l’intero paese. A ta a spalla da parenti e amici. Che hanconfortare i genitori, l’imprenditore no continuato, nelle ore successive, a
Nino La Camera e la moglie, Angela inondare la sua bacheca facebook di
Collina, anche il parroco di Praiano, pensieri. «Il tuo sorriso contagioso ci
donLuigiAmendola, ediecipreti della guiderà per la vita», hanno scritto in
tanti.Perchèeranostatil’otdiocesi.
timismo,latenacia,eun’al«Titti aveva 26 anni, ma
legria interiore, a guidare
fin da piccola ha fatto parte I fratelli
Titti nella sua troppo breve
dei giovani cattolici - ha ri- Marco e Toti
esistenza. Aveva sofferto
cordatoilparroco,donGiulio Caldiero - una presenza le hanno letto tanto, ma superato con
l’aiuto di Dio un male che
costante. Una ragazza che una lettera
sembrava incurabile. Moshaconosciuto lavera fedee dall’altare
sa dall’entusiasmo, si era
ne ha saputo trasmettere il «Grazie
laurata all’Orientale di Namessaggio». Tanti ricordi,
poli.Poil’escalation:erastaaneddoti,sensazioni vissu- per averci
ta scelta, per quattro mesi,
te insieme al gruppo dei ra- dato tanto»
all’ambasciata di Madrid,
gazzi che frequenta la chieriuscendo infine a immersa. Don Giulio ha voluto
raccontare a tutti il volto sorridente di gersinellasospirataavventurasullenaTitti, la sua gioia di vivere, oltre vi Msc, in giro per il mondo, solcando
l’imprevedibilità del destino che nel quel mare che amava tanto. Ma non
tardo pomeriggio di lunedì scorso le aveva mai dimenticato la sua Positahastroncatolavita,all’internodellaca- no.Lachiesa,gliamicidell’associaziobinadellanavecrocieraMsc,dovepre- ne cattolica, il calore della famiglia, il
rispetto per gli altri e per la vita. Ora è
stava servizio.
Nel silenzio della chiesa i fratelli, volata al cielo, ed è un angelo tra gli
Marco e Toti, hanno letto dall’altare angeli. Positano l’amerà sempre.
Il ricordo
Amava i colori
e gli accessori
originali
Alla boutique
Mastro, il ricordo di
Titti è quello di una
ragazza allegra e
brillante. «Era
simpatica e riusciva
a coinvolgere tutti in
un sano ottimismo,
non l’ho mai vista
triste o risentita.
Amava il mare e i
colori, quando era a
Positano si fermava
spesso a curiosare
nelle boutique, alla
ricerca di abiti e
accessori colorati e
originali. Positano è
sconvolta, sembra
tutto assurdo».
In chiesa tutto il paese
l’omelia di don Giulio
«Ha vissuto la vera fede»
Battipaglia
Il dolore
Notte di preghiera nella piccola cappella
dei Mulini. La famiglia, molto
grande e conosciuta, è legata
ai proprietari del bar Mulino
Verde, frequentato da
residenti e turisti e punto
d’incontro di tutto il paese.
Accanto a questo spazio, dove
si raggruppa la vita
commerciale della famiglia,
nella cappella era adagiata la
salma di Titti La Camera, da
mercoledì scorso, dopo il suo
CAVA DE’ TIRRENI. Diminuire gli in-
cidenti automobilistici riducendo
icomportamentiarischio.Dalmomento che alcool e guida possono
trasformarsiinuncocktailletale.È
ilprogetto«Insieme perlasicurezza», in partenza domani sera alle
23 a Cava de' Tirreni. Un camper
di esperti sarà infatti presente nellapiazzettaDiMauro,unodeiluoghi simbolo della movida cavese,
per somministrare, ai ragazzi che
lo vorranno, un apposito questionario e rilevarne, successivamente, anche il tasso alcolemico.
Ilpersonalespecializzatoinsieme ai volontari delle associazioni
«Mani Amiche», «Obiettivo Notte» con il supporto del nucleo di
protezione civile e della dottoressa Zampetti, responsabile del servizio adolescenti dell’Asl Salerno,
informeranno e sensibilizzeranno
igiovanisulleconseguenzedell’assunzione di alcool sul proprio statopsicofisicoperevitarechesiguidi in condizioni non idonee. L’iniziativa,chesaràseguitadaunnuo-
L’iniziativa
Esperti dell’Asl e volontari
spiegheranno ai giovani
i rischi e come prevenirli
Il dolore Tutta Positano ha portato ieri l’estremo saluto a Titti La Camera
Una notte di veglia, prima del
funerale, per tutta la gente di
Positano, nella piccola
cappella allestita all’interno
della chiesa del Santissimo
Rosario, a pochi passi
dall’abitazione della famiglia
La Camera. Papà Nino e
mamma Angela sono
proprietari di una boutique che
funziona anche come cambio
moneta, al centro della piazza
Lara Adinolfi
arrivo da Napoli, dove è stata
eseguita l’autopsia.
«Per tutta la notte c’è stato un
flusso continuo di persone confida un amico della
ragazza - il paese ha
partecipato al dolore della
famiglia con grande trasporto.
Lei era una ragazza
straordinaria, i suoi genitori e i
fratelli, a Positano sono molto
conosciuti e stimati».
Battipaglia/Pontecagnano
Abusivi negli alloggi popolari
ok all’operazione di sgombero
vo appuntamento nella città metelliana sabato 17 settembre sempre dalle 23, è stata anticipata, ieri
mattina, dalla firma di una lettera
d’intenti tra il distretto sanitario, il
Sert, il 118, le associazioni Mani
AmicheeObiettivoNotte,ilcomunedi Cavade' Tirreni,la polizia locale e la protezione civile per rendere questa modalità d'intervento
unmodelloreplicabileeriproducibile come buona prassi. Un modo
per ridurre le stragi del sabato sera
attraverso la prevenzione.
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Pontecagnano
Battipaglia
Dopo la riunione in Prefettura
del Comitato per la sicurezza
già allertate le forze dell’ordine
Stefania Battista
Minacciata con un coltello
e rapinata di tremila euro
signora sotto choc
La minacciano con un coltello e la costringono a
consegnargli la borsa contenente tremila euro e
un telefonino. La rapina è stata messa a segno ieri
mattina in pieno centro, in via Domodossola dove
due banditi con il volto coperto, in sella ad un
motorino, hanno raggiunto una donna e si sono
impossessati della borsa. La donna rapinata, che
camminava tranquillamente per strada, prima di
imbattersi nei malviventi si era recata in banca
dove aveva prelevato il denaro. I banditi appena
hanno messo a segno il colpo sono fuggiti via con
lo scooter. La signora non ha avuto nemmeno il
tempo di reagire e quando i malviventi erano
ormai lontani ha chiesto aiuto ad alcuni passanti
che hanno allertato i carabinieri. La malcapitata
molto probabilmente è stata seguita mentre era in
banca da un complice dei banditi che hanno
atteso il momento propizio per entrare in azione e
mettere a segno il colpo. Non è la prima volta che
accadono questi episodi. Nel mirino dei
malviventi sempre più spesso donne e anziani.
BATTIPAGLIA. «Daremoesecuzioneall’ordinanza di sgombero a carico di ogni occupanteabusivo».Èquesto,insostanza,l’annuncio dato ieri pomeriggio dal commissario prefettizio Mario Rosario Ruffo dopo
l’incontroavvenutoinPrefetturaconilComitato per l’ordine e la sicurezza. Non intende allarmare, ma solo tentare un’ultima conciliazione con i diciotto nuclei familiari che hanno occupato gli alloggi polaridellapalazzinac avialeManfredi. «Siè
convenutochebisognaripristinarelalegalità - aggiunge - perché tra i legittimi assegnatari ci sono altrettante situazioni di disagio e ci chiedono solo di ristabilire un
loro diritto». Prima di incontrare la stampa Ruffo ha voluto informare proprio gli
assegnataridelladecisionepresainPrefettura, assicurando loro che presto potranno entrare nelle case. Ha atteso, tentato di
mediare, verificato ogni singola posizione
prima di giungere alla decisione di dare
esecuzioneallosgombero,maormaineppure il commissario ha più alternative.
«Non sono decisioni facili che si prendono a cuor leggero - commenta - ma non si
possonotolleraresituazionifuoridallalegge. Il mio è un appello agli occupanti perché si preparino e lascino volontariamente gli alloggi prima dello sgombero». Uno
sgombero annunciato, dunque, proprio
perevitare il più possibile disordini e disa-
Gli alloggi
Le case popolari
di via Manfredi e il
commissarioMario Rosario Ruffo
gi. L’azione dovrebbe avvenire tra la fine
diluglioediprimidiagosto.Perovvimotivi non è stata fornita una data certa, ma si
sa che già le forze dell’ordine sono state
allertateecheoltrecentocelerinisarebbero pronti ad intervenire. Ma quale sarà la
sortedeglisgomberati? Commissarioedirigenti comunali avvertono: «L’ente non
puòsostenerefittidialloggi,néalmomento,collocazioniinalbergosenoncomeextremaratioedinviaassolutamentetemporanea».Adimpedirlosonosialecassevuote del Comune che i vincoli normativi.
«Speriamo che si attivi la rete familiare»
dice ancora il commissario. L'alternativa,
infatti, soprattutto per le famiglie dove sonopresentianziani,disabiliominorièl’accoglienzainstrutturepubblicheoaccreditate: case famiglia, residenze per anziani e
disabili, insomma. Quanto a mobili esuppellettili saranno inventariate e depositate in locali comunali gestiti da Nuova srl.
Edilegittimiassegnatari,intanto,sembrano tornare a sperare. «Abbiamo dato fiduciaalcommissarioeprestopotremoentrare nelle nostre case» dicono rasserenati.
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Rubava gasolio da un tir
scoperto tenta la fuga
inseguito e arrestato
Un film d'azione in piena regola, con tanto di
inseguimento rocambolesco e cattura finale. È
quanto accaduto mercoledì sera sul tratto di strada
che va da Pontecagnano a Bellizzi. A finire in manette
Alfonso Apostolico, 48 anni di Castel San Giorgio già
noto alle forze dell'ordine. Alla base dell’arresto il
tentato furto di gasolio da un camion parcheggiato
nei pressi di un bar nel quartiere Sant’Antonio. Ad
accorgersi degli strani «movimenti» il proprietario del
mezzo, un giovane di Giffoni Valle Piana, che si è
precipitato fuori dal locale saltando sulla macchina
del pregiudicato, datosi alla fuga dopo essersi visto
scoperto. Il ragazzo è rimasto aggrappato sul tettuccio
della vettura fino a Bellizzi, nonostante le manovre
per farlo cadere da parte del fuggitivo. La corsa si è
interrotta grazie all'intervento di alcuni automobilisti
e della pattuglia dei carabinieri di Pontecagnano. Per
il coraggioso inseguitore otto giorni di prognosi
dovuti alle escoriazioni riscontrate su tutto il corpo.
Arresto immediato, invece, per Alfonso Apostolico
tradotto presso la casa circondariale di Fuorni.
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38 Salerno Cronaca
Venerdì 19 luglio 2013
Il Mattino
La scuola I risultati degli esami negli istituti secondari. Massimo dei voti a 164 studenti, per 19 arriva anche la lode
Maturità, al Da Procida il record dei 100
Al top 56 alunni dello scientifico
al secondo posto il Severi
Il Tasso in terza posizione
I risultati
Gianluca Sollazzo
Zaino in spalla, ma solo per fare tappa al
mare. Pratica esame maturità archiviata
anche per gli studenti salernitani. E se
l’esito degli scrutini di fine anno era stato
inclemente con un boom di non ammissioni degli aspiranti alla maturità (28 le
bocciatureregistratein15scuolesuperiori del capoluogo, 15 solo all’Itis Focaccia
di via Monticelli), al termine degli esami
di stato gli studenti si sono ampiamente
riscattati. A Salerno, su 2644 studenti esaminati in sede di commissione d’esame,
solo per tre aspiranti alla maturità (iscritti
ailicei Regina Margherita, Menna e all’Itc
Amendola)ildiplomaèdiventatounachimeraacausadellamancatapartecipazione alle prove d’esame.
Il bilancio delle prove di stato premia
gli studenti del liceo scientifico Da Procida,checonquistailprimatodell’eccellenza alla maturità 2012; allo storico liceo di
viaManganario si registra unboomsenza
precedenti di centisti: dagli scrutini finali
diramati dalle 13 commissioni risultano
48 i candidati (33 l’anno scorso) premiati
col 100 ai quadri. Il 6,2% degli studenti del
capoluogo si è diplomato col 100, riconosciuto a ben 164 studenti.
Nellaspecialegraduatoriadeimaturati col massimo dei voti nel capoluogo seguealungadistanzaunaltroliceoscientifico, il Severi di Torrione, che porta a casa
29 centisti in 9 commissioni d’esame. Sul
podiodeimassimiriconoscimentiattribuiti agli studenti troviamo il liceo classico
Tasso (18 cento in 5 commissioni) e il liceoclassicoDeSanctis(12centoin6commissioni), seguono il liceo artistico Menna(12 in9 commissioni),ilicei sperimentali Regina Margherita (8 in 6 commissioni) e Alfano I (7 in 9 commissioni), l’Itis
Focaccia (6 in 13 commissioni), il liceo
scientifico Da Vinci (5 in 3 commissioni),
l’Itas Santa Caterina (4 in 4 commissioni),
l’Itc Amendola (3 in 7 commissioni), l’IpsarVirtuoso(3in7commissioni),l’ItisGalilei (2 in 6 commissioni), l’Ipia Trani (2 in
5 commissioni).
Non mancano le delusioni nel bilancio di fine maturità. All’istituto professionale nautico Giovanni XXIII nessuno studente ha conquistato il 100, molti però
hanno sfiorato il
massimo risultato
portando a casa voti
compresi tra il 90 e il
96. Per un soffio il
100 non è toccato a 3
studenti del liceo artistico Menna e a
unodelprofessionale Trani usciti dalla
maturitàcolvotodel
99chelascianonpoco amaro in bocca.
AncheilsuperprimaI dati
to dei «secchioni»
che hanno ottenuto
Maglia nera
lalodesulrendimenal Nautico
toviene assegnato al
Giovanni XXIII liceoDaProcida,doNessuno
ve 8 studenti si sono
diplomati col 100 e
studente
lode.Nelrestodelcaraggiunge
poluogo le lodi sono
il massimo
andati a 19 candidaticonunapercentualedello0,7%sultotaledeimaturati:agli8diplomatidelDaProcida che conquistano il massimo riconoscimento, seguono i 6 studenti del liceo
classico Tasso, i 2 del liceo sperimentale
Alfano I, uno del liceo sperimentale ReginaMargherita,unodelliceoartisticoMenna, uno dell’Itis Focaccia.
Per i presidi è stata una maturità con
tante luci e poche ombre. Non può che
esprimere soddisfazione per il risultato
conquistato dai suoi studenti la preside
delliceoscientificoDaProcida,AnnaLaura Giannantonio. «Sono senza dubbio orgogliosa–dichiaraladirigente–èunborsinostraordinariocheciriempiedimotivazione in vista del prossimo anno scolastico,maivotideidiplomisonosuffragatida
un altro risultato, forse più importante,
che è rappresentato dal numero degli accessi alle università: abbiamo una grossa
percentualedistudentichehannosuperato i test di accesso a Politecnico di Milano
e Bocconi». Sorride anche la preside del
liceo Severi, Caterina Cimino: «Il trionfo è
meritodellavorosinergicodialunnieprofessori, questa è la scuola che funziona».
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I bocciati
Cartellino
rosso
per 3 studenti
Solo lo 0,1% degli
studenti salernitani
ammessi alla
maturità non ha
superato o portato
a termine le prove
di stato. Nel
capoluogo sono tre
le bocciature per
mancata presenza
agli appuntamenti
dei test in
calendario, i casi si
sono registrati
all’Itc Amendola, al
liceo artistico
Menna e al liceo
sperimentale
Regina Margherita.
Alla maturità
dell’anno scorso
furono 4 i candidati
che non riuscirono
a diplomarsi (due
per mancata
presentazione alle
prove). Per i tre
bocciati di
quest’anno dalle
commissioni
toccherà ripetere
l’anno scolastico.
Stessa sorte
toccherà ai 28
studenti del
capoluogo respinti
in sede di scrutinio
finale alle
ammissioni
dell’esame di stato.
Per non farsi
trovare impreparati
all’appuntamento
dell’anno
prossimo, bocciati
e non ammessi
dovranno
rimboccarsi le
maniche e
raddoppiare le ore
di studio, magari
anche nel corso
delle vacanze
estive prima della
vigilia di un nuovo
anno di fatiche.
La vertenza
Ata, scatta la scure
Liceo scientifico Da Procida
Liceo scientifico Severi
Liceo scientifico Da Vinci
Liceo sperimentale Regina Margherita
Liceo sperimentale Alfano I
Liceo classico De Sanctis
Liceo classico Tasso
ITIS Focaccia
ITC Amendola
ITIS Galilei
Itas Santa Caterina
Istituto nautico Giovanni XXIII
Ipsar Virtuoso
Liceo artistico Menna
Istituto professionale Trani
VOTO 100
VOTO 100 CON LODE
48
29
5
8
7
12
18
8
6
2
4
nessuno
3
12
2
8
nessuno
nessuno
1
2
nessuno
6
1
nessuno
nessuno
nessuno
TOTALE
Studenti con
voto 100
164
Studenti con
voto 100 con lode
19
nessuno
1
nessuno
Scuola in agitazione,
scoppia la vertenza
degli Ata e dei docenti
inidonei. Secondo una
circolare della direzione
regionale scolastica,
solo tra collaboratori
scolastici e assistenti
amministrativi, la rete
scolastica di Salerno e
provincia dovrà
rinunciare a 89 unità
organiche. Il taglio di
posti è conseguente
alla riduzione di plessi
varata dalla Regione nei
mesi scorsi. Agli 89
posti di bidelli e
assistenti scolastici
cancellati da
settembre, si aggiunge
l’esubero di 16 profili di
Dsga, i direttori dei
servizi amministrativi,
Sanità, Caldoro lancia l’allarme:
rischio caos con i pignoramenti
Il caso
Affondo del governatore
dopo la sentenza della Consulta
che ha bocciato la legge
Paolo Mainiero
La sentenza della Corte Costituzionale che ha bocciato la legge
che blocca i pignoramenti rischia
di sprofondare la sanità nel caos.
È l’allarme del presidente dellaRegioneStefanoCaldorochetemepesantiripercussionisulsistemaperchèicreditoripotrannoavviareazionilegalieaggredireipatrimoni e i conti correnti delle
aziende ospedaliere e sanitarie.
Per la sanità sarebbe una botta
tremenda, con il rischio di vedersi vanificati gli sforzi fatti per risanare i conti.
«Da domani - dice il governatore in un’intervista all’emittente
televisiva napoletana Canale 8 potrebbe riproporsi la brutta e
vecchia abitudine, per molti
aspettiopaca,oscura,diprocedure messe in campo sulle nuove
azioni esecutive che potrebbero
riportare il sistema indietro e
bloccare il recupero nei ritardi
dei pagamenti».
Unpassoindietro,èilragionamento di Caldoro, che avrebbe il
sapore della beffa dopo che la
CgiadiMestreha riconosciutoalla Campania il merito di aver recuperato nel ritardo dei pagamenti ai creditori, risultato ottenuto proprio grazie alla legge sui
pignoramentibocciata dallaCorte. «Non discuto la sentenza nella
sua legittimità - mette in chiaro il
governatore - però nessuno può
essere fuori dal contesto, che è
più complesso dalla acquisizione
di un riconoscimento di diritto o
di incostituzionalità di una nor-
Monito Uffici di un’Asl; sotto, il governatore Stefano Caldoro
”
La polemica
«Vanificati gli sforzi
per rimettere
in regola il sistema
di assistenza sanitaria»
colpiti anche loro dal
piano di
razionalizzazione. Sullo
sfondo il rebus dei 65
docenti inidonei e dei 2
docenti tecnico pratici
destinati
all’assorbimento nel
personale Ata: secondo
il decreto legislativo
numero 95 del 2012,
dovranno transitare nei
ruoli del personale
tecnico-amministrativo
delle scuole. Oggi alle
16,30 è stata fissata
presso la sede della Flc
Cgil un’assemblea del
personale Ata e di
insegnamento per
affrontare le due
vertenze che
caratterizzano la vigilia
dell’anno scolastico.
ma». La preoccupazione circa le
conseguenze che la bocciatura
della legge potrebbe determinare è stata segnalata dai direttori
delleAslche,fasapereilpresidente della Regione, «non potranno
completare i pagamenti proprio
per la sentenza della Consulta».
In sostanza autorizzare oggi i
privati a pignorare i beni delle Asl
e degli ospedali significa togliere
ossigeno alle aziende che tornerebbero ad arrancare. Caldoro ricorda che proprio per dar respiro
alle Regioni alle prese con i piani
di rientro dal debito il Parlamento approvò la legge che vietava i
pignoramentiebloccavaleprocedure esecutive.
«Unalegge-aggiunge ilgovernatore - che ci ha permesso di rimettere tutto in regola. Con il
blocco dei pignoramenti abbiamo risolto il problema per più del
50percentodelfondocomplessivo e ridotto i tempi di pagamento».
Caldoro è intenzionato a chiedere al Parlamento un intervento
con «procedure che prevedano
unsistemaincuiidirittideicreditorinonsianocontroglistessicreditori e non si blocchi un sistema
di finanziamento che ha prodotto effetti positivi riconosciuti da
tutti».
La soluzione immaginata e
della quale Caldoro ha già parlatoconilministrodellaSaluteBeatrice Lorenzin tocca il decreto per
ilpagamentodeidebitidellapubblica amministrazione. In particolare, il governatore campano
propone che al criterio dell’ordine cronologico se ne aggiunga un
secondo, e cioè che nella fase di
pagamento sia privilegiato chi è
titolare di una azione esecutiva.
Il debito verso i creditori è di
3,7 miliardi di euro e gli accordi
transattivi riguardano solo 2 miliardi.A ciò si aggiunga che relativamente agli anni precedenti si è
dovuto svolgere un certosino lavoro di controllo di circa 26mila
carte contabili non regolarizzate,
un lavoro dal quale è emerso che
indiversi casi erano stati effettuati doppi pagamenti.
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Primo piano Salerno 37
Venerdì 19 luglio 2013
Il Mattino
La politica, la polemica
«Doppio incarico, la norma esclude De Luca»
Abrignani (Pdl) firmatario dell’emendamento: compatibili solo i sindaci di città fino a 15mila abitanti
Umberto Adinolfi
«Il sindaco Vincenzo De Luca resta
incompatibile e non potrà beneficiare di questo emendamento interpretativodella legge148del2011».Dopo
48oredicaospoliticoattornoallanotizia del possibile mantenimento del
doppio incarico per il primo cittadino di Salerno, il deputato del Pdl
Ignazio Abrignani - primo firmatario
dell'emendamento «incriminato» spegneognientusiasmodeifedelissimi deluchiani.
In pratica, l'incompatibilità di De
Luca è venuta meno solo grazie ad
un errore di trascrizione del testo autentico dell'emendamento, proposto - oltre che da Abrignani - anche
da Nicola Stumpo del Pd e da Martina Nardi di Sel. «Vorrei essere chiaro
- esordisce Abrignani - e partire dalla
ratio che ci ha spinti a formulare in
commissioneunsimileemendamento. Nella mia carriera politica mi sonosempreispirato adun principiodi
diritto, ossia la irretroattività delle
norme. Se mi candido alle elezioni
amministrative e le vinco, è assurdo
che il giorno dopo, con una norma
approvata successivamente alle elezioni, io possa essere dichiarato incompatibile. Le regole si fanno prima». Una ratio ed un principio che
peròdovrebberoriguardaretuttiisindaci eletti prima dell'entrata in vigoredellalegge148 del2011. Cosìcome Viceministro Vincenzo De Luca, sindaco di Salerno e vice di Lupi al ministero per le infrastrutture; sotto, Ignazio Abrignani del Pdl
recitava il testo dell'emendamento.Mainrealtàl'illupeto che il sindaco De Lusoria ipotesi di una norma
ca non ne potrà usufruire
«salva De Luca» si fondava
in quanto Salerno è una
esclusivamentesudi«unregrandecittà.Unacosaèfafuso di stampa». «Abbiamo
re il sindaco di un piccolo
ricevuto la segnalazione di
centro, altra cosa è dirigeun certo numero di sindaci
re una città capoluogo co- aggiunge ancora l'espomeSalerno.Nonèpossibinente di centro destra - ma
leavereunsindacoamezsolo per cinque di loro scat- Mistake
zo servizio». Dunque De
talapossibilitàdibeneficia- «Un errore
Luca è diventato all'imsuccessivi commenti, sia di espoLe reazioni
rediquesto emendamento.
provviso compatibile solo
nentidelPdlchedelPd,sembraproSi tratta di quattro sindaci nella stesura per un errore di stampa,
prio una tempesta in un bicchiere
del Pd e di uno del Pdl. Tutti del testo
che verrà risolto quando
Valiante jr: giusto che De Luca d'acqua.Èundibattitomaldestrosu
a scadenza di mandato da arriverà
lunedìmattinailtestocorun emendamento che non modifiporti a termine il mandato
sindaconel2015.Nelloscri- corretto
retto sarà portato in aula
ca la realtà, ma che se visto con ocdi primo cittadino
verematerialmentel'emenper la votazione. «Più che
chi provinciali, scatena il chiacchiedamento, ci siamo resi con- al dibattito
un refuso di stampa - ha
riccio. Da quanto ho capito si tratta
to che nella prima versione dell’aula»
aggiunto ulteriormente
diunanorma interpretativacheva a
erasaltataun'importateanAbrignani-ritengosiastaIlsindacoeviceministroDeLucare- regolare casi analoghi a quello del
notazione, ossia che tale into un refuso di fretta. C'è
sta incompatibile e il Pd salernitano sindacoDeLuca,manonlasuapositerpretazionesullanonincompatibi- anche da dire che in Italia abbiamo
sispacca.Comesenonbastasserole zione.Bisognaanchericordareatutlità riguarda tutti i sindaci dei comu- dellesituazioniassurde,direischizoreazionipolitichedelPdl,diSeledel ti che tale emendamento è partito
ni con popolazionesuperiore ai 5mi- freniche,comeidiversisistemielettoMovimento Cinque Stelle, i demo- dal centro destra e non dal Pd».
laabitanti,mentreinrealtàèdestina- rali per i vari enti locali». Nonostante
Dall'analisi dei fatti al contrattac- L’affondo
crat di Salerno si dividono anche su
ta ai comuni con popolazione com- il chiarimento dell'esponente del
questoargomento,cheavevariacce- co politico, Landolfi chiama in cau- Il segretario pd
presa tra 5 e 15mila abitanti. Dunque Pdl, infine, in città qualcuno ancora
sonelleultimeorelapolemicapoliti- sa tutti i protagonisti del casus belli: Landolfi
il sindaco De Luca non può benefi- immagina che De Luca possa prose«Noi della segreteria provinciale del «Carfagna?
ca in città.
ciarne».
guire il suo impegno da sindaco fino
Il primo a intervenire è stato il se- Pd dovremmo chiedere i danni per
Altro elemento di dubbio era la al 2016. Ed anche su questo, il comgretario provinciale del Pd Nicola questo inutile dibattito. Vincenzo È vittima
possibile estensione analogica della mento di Abrignani non lascia spaLandolfi, che ha così replicato alle DeLucaèlavittimaditalechiacchie- di un’ossessione
norma dai parlamentari agli espo- zio a dubbi interpretativi: «Un'evenaffermazionidelparlamentareAbri- riccio,edanchelepolemichecheso- nei confronti
nentidigoverno.Maancheinquesto tualeulterioremodificanondipende
gnani, autore dell'emendamento nonate,sonoassolutamenteridico- del viceministro»
caso, Abrignani non lascia aperta al- piùdame,madairelatoriSistoeBocche di fatto non «salva» il sindaco le,comeledichiarazionidell'onorecuna porta: «I sindaci coinvolti cia,cheporterannoinaulal'emendaDe Luca dalla incompatibilità del vole Mara Carfagna. Evidentemennell'emendamento sono tutti parl- mento. Se domani dovessi trovare
suo doppio incarico. «Devo essere te c'è un'ossessione nei confronti di
mentari. In linea di principio astrat- cambiato il senso dell'emendamensincero - ha commentato Landolfi - DeLuca, alquale tra pocoaddebiteto, la norma potrebbe anche riguar- to, ne sarei davvero sorpreso».
amequestodibattitochesiègenera- ranno anche l'estinzione della foca
dare esponenti dell'esecutivo, ma rito in città sull'emendamento ed i monaca.Michiedoinoltredovefos© RIPRODUZIONE RISERVATA
«Regola legittima anche per Salerno
ma sarà molto difficile modificarla»
”
I trasporti, il Cstp
La Provincia avverte Pasquino: taglio netto con il passato
Il presidente Iannone:
il neo commissario rispetti
le nostre indicazioni
Diletta Turco
Ricapitalizzazionedelle casse societarie e contratti di servizio. Sono queste,
perRaimondoPasquino,neocommissario giudiziale del Cstp, le leve su cui
agire immediatamente per evitare
che l'azienda fallisca. «Sono due esigenze imprenscindibili», puntualizza
Pasquino. «Sulla questione dei contratti, poi, si affacciano anche problemi di natura giuridica, perchè ora
l'obiettivo deve essere quello di avere
contratti che siano sufficienti a coprire i costi di gestione, alla luce dei tagli
arrivatisulsettore,siaalivellonazionalechelocale».Aduegiornidallanomina da parte del tribunale fallimentare,
ilrettoreuscentedell'ateneosalernita-
nohagià•iniziatounaseriediincontri
tecnici con i vertici dell'azienda e con i
soci.Ierimattinaèstatounlungocolloquio con il presidente della Provincia,
Antonio Iannone, e l'assessore ai Trasporti, Michele Cuozzo, che non avevanonascostoi lorodubbisull'indicazione ministeriale di Pasquino a commissario giudiziale del Cstp. «È stato
un incontro cordiale», sottolinea Iannone «Nel quale ho ribadito al professore Pasquino che non ho condiviso
l'operato del Ministero, per
opportunità•e metodo, pur stimando
la sua persona. Continueremo a fare
responsabilmente la nostra parte per
assicurare una nuova prospettiva che
portifuoril'aziendadaldisastrocausatodall'allegragestioneantecedentealla presidenza di Santocchio. Mi attendo grande rispetto e considerazione
perleindicazionidellaProvincia:riduzione dei costi della dirigenza e
serietà•di tuttigli entipossono ancora
La polemica
L’assessore
Cuozzo:
azzerare subito
i troppi privilegi
concessi
nella gestione
pre-Santocchio
Commissario Raimondo Pasquino,
commissario giudiziale del Cstp
salvare l'azienda». Il primo incontro
ufficiale nella sede dell'azienda, si
avrà• in occasione dell'assemblea, in
programmaa metà•settimanaprossima. I soci saranno chiamati a discutere non solo sullo stato dell'arte della
ricapitalizzazionemaanchesulledecisioni del tribunale fallimentare e
sull'eventuale riduzione dello stipendiodeldirettoregeneraledelCstp,Antonio Barbarino.«Ci attendiamo passi
concreti da parte del commissario Pasquino-aggiungeMicheleCuozzo,assessore ai Trasporti a Palazzo
Sant'Agostino - Il nostro auspicio è
che non intenda resuscitare coloro
che sono stati la causa o la concausa
dello sfascio di questa azienda. Attendiamo comunque il piano di risanamento. Noi abbiamo dato la nostra
piena disponibilità• a collaborare
nell'ottica della salvezza del Cstp, ma
ci attendiamo una radicale rottura
con il passato. Ci vedremo in assem-
L'emendamento
originale
sero tutti questi moralizzatori e cultoridell'eticaquando,neglianniaddietro, c'erano - come ci sono ancora - situazioni di incompatibilità vere,tracuiricordoquelladell'assessoreregionale GiovanniRomano, episodio che grida ancora vendetta».
Sul fronte opposto del partito, il neo
parlamentare Simone Valiante non
ritiene maldestro il dibattito, anzi si
schiera apertamente con De Luca,
ribadendoche quell'emendamento
dovevariguardareancheilprimocittadinodiSalerno.«Altrochedibattito inutile. C'è da fare una semplice
considerazione - ha commentato
Valiante-ossiacheilsindacoDeLuca è stato eletto nel 2011, prima
dell'approvazione della legge 148 e
solo due anni dopo tale elezioni è
stato chiamato al governo. De Luca
non poteva certo sapere che sarebbediventatoviceministroquando si
candidò al Comune nel 2011. Dunque è legittimo invocare che anche
lui possa portare a compimento il
suo mandato elettorale, per una
questionediprincipiodidiritto.Credo comunque che non ci sia più alcunospaziopermodificareulteriormente l'emendamento, che sarà
portato così in aulae votato. Difficilmenteuntestovienemodificatodurante le fasi di votazione, il tutto si
decide in commissione».
umb. ad.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
bleaesitirerannoleprimesomme:vedremo se l'azienda ha intenzione di
dare un bel taglio al passato mantenendoiprivilegiperalcuni.Sel'assemblea dovesse restare a guardare noi ci
regoleremo di conseguenza». Il nuovopianoindustriale,afirmadiPasquino, dovrà• avere, infatti, anche il placet dell'assemblea dei soci, prima di
essereinviato,perl'okdefinitivoalministero e al tribunale stesso, che poi
avrà•ilcompitodidecretaresel'aziendarientrerà•omenonell'amministrazione controllata. Proprio ieri i vertici
del Cstp, come scritto nella sentenza
di insolvenza, hannodepositato in tribunale tutti i libri contabili e i bilanci
degli ultimi anni.
«Dobbiamo rapidamente tradurre
questa opportunità• che ha dato il tribunaleperavviareun'attività•giuridicamente ineccepibile - aggiunge Pasquino - sia per quello che riguarda
l'aziendachelatuteladeipostidilavoro.Oramainonèpiùprioritarialaquestioneconicreditori,contuttoilrispettoper chi rientra tra di essi, ma l'obiettivo deve essere il risanamento
dell'azienda».
Composite IL_MATTINO - SALERNO - 37 - 19/07/13 ----
Time: 18/07/13
23:07
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36 Salerno Primo piano
Venerdì 19 luglio 2013
Il Mattino
L’interdittiva
Il Comune
Esa, oggi
la decisione
del Tar
Condono edilizio
ecco il tesoretto
da dieci milioni
L’esito della Camera
di consiglio dei
giudici del Tar sulla
richiesta di
sospensiva
dell’interdittiva
antimafia nei
confronti della Esa
Costruzioni, si
conoscerà nella
giornata di oggi. Ieri il
legale della società,
l’avvocato Bifolco, ha
discusso chiedendo
una sospensione in
quanto non ci
sarebbero più le
condizioni per
l’interdittiva in
quanto sarebbero
venute a cadere
alcuni elementi che
avrebbero
condizionato la
decisione della
Prefettura.
Oltre diecimila pratiche «congelate»
task force per accelerare le procedure
Recuperate oltre 10mila pratiche di al momento risulta essere sottodicondono edilizio ferme negli uffici di mensionatadalpuntodivistadelperPalazzo di Città: il Comune pensa ad sonale».Attualmente,infatti,ilpersouna«taskforce»ditecnicipervelociz- naleadisposizionedell’ufficiocondozare l’iter amministrativo e incassare ni edilizi è pari a cinque unità. A questoelementosiaggiungeanchelaciruna cifra vicina ai 10 milioni di euro.
Unveroeproprio«tesoretto»quel- costanza che mentre prima esisteva
lo ritrovato all’interno degli scaffali un incentivo in busta paga per il nudell’ufficio condono edilizio del Co- mero di pratiche lavorate, da poco
mune di Salerno, che l’amministra- tempo questo bonus economico non
zioneintendemonetizzaresiaperda- viene più riconosciuto dal Comune.
rerisposteaicittadini,siaperintroita- In tutto ciò, la media di pratiche lavore liquidi in un momento di grande rateinunannoèparia350,unnumesofferenzaperlecassepubbliche.Ieri ro assolutamente esiguo rispetto alla
mattina, si è tenuta la riunione della mole di fascicoli che supera le 10mila
CommissioneUrbanistica,presiedu- unità. Con tale media, occorrerebbeta dal consigliere Mimmo Galdi, nel ro quasi 30 anni per lavorarle tutte.
corsodellaqualegliufficitecnicihan- EccoperchèincommissioneUrbaninopresentatounarelazionedettaglia- sticasièdecisodiproporreun’azione
ta su quello che è il carico di pratiche concreta,cheèstataadottataall’unadicondonoedilizio,avviateemaipor- nimità dei presenti.
«In pratica - ha aggiunto ancora il
tate a conclusione nel corso degli anpresidente Galdi - abbiamo deciso di
ni.
«La situazione è abbastanza com- proporre,nelcorsodelprossimoconplessa - ha esordito il presidente di sigliocomunale,unadeliberacherafforziilnumerodidipendencommissioneGaldi-eduntidell’ufficiocondonoedilique necessita di un interzio, in modo da innalzare il
vento risolutivo da parte Il piano
dell’amministrazione. In Il presidente numero di pratiche evase».
Una vera e propria task forpratica, secondo i dati che
ce che l’amministrazione
ci sono stati forniti, ci sono Galdi:
comunale dovrà reperire
oltre10milapraticheferme «Potenziare
daglialtriufficipubblici,esnegli uffici competenti, per il servizio
unaseriedimotivi,chevan- per garantire sendo i concorsi bloccati e
azzerate le convenzioni
no dalle inadempienze deesterne.Noncisonodatiufglistessicittadinirichieden- il recupero
ficiali sul valore economico
ti ai ritardi accumulati dal- di risorse»
delle pratiche arretrate, ma
la struttura comunale, che
Risorse Patrimonio edilizio di Salerno; procedure sprint per il condono
i bene informati parlano di una cifra
vicina ai 10 milioni di euro. Si tratta nellamaggioranzadeicasi-dicondoniedilizidipiccolaemediaentità,cometerrazzi,verande,balconate,locali terranei, anche se non mancano le
praticheperfabbricatiagricolidiventati ville lussuose, come nel caso di
diverse abitazioni individuate nella
zona delle frazioni collinari di Salerno. Inoltre, sempre all’unanimità dei
presenti,sièproposto-qualoracifosserorisorsedisponibiliinbilancio-di
ripristinareilbonuseconomicopreesistente,inmododaincentivaremaggiormente i tecnici ed i dirigenti preposti a tale incarico. Tre sono le leggi
inmateriadicondonoedilizio,cuibisogna fare riferimento per le pratiche
inoltratealComunediSalerno:lalegge47/85«normedicontrollosull’attività urbanistica e relative sanzioni
amministrative e penali», la legge
724/94 «misure di razionalizzazione
dellafinanzapubblica–Art.39definizione agevolata delle violazioni edilizie» e la legge 326/03 (convers in lex
delD.lgs269/03)«disposizioniurgenti per favorire lo sviluppo e per la correzione conti pubblici – Art. 32.
Misure di riqualificazione urbanistica, ambientale e paesaggistica per
l’incentivazionedell’attivitàdirepressione abusivismo edilizio e la definizione degli illeciti edilizi ed occupazione aree demaniali».
u.a.
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Presidente Antonio Lombardi,
leader dell’Ance salernitana
I costruttori
Moneta urbanistica
patto dell’Ance
sullo sviluppo green
Un piano per la riqualificazione del
patrimoniourbanisticoesistenteintrecciato ad innovazioni con materiali abasso impatto ambientale ed
impoegodiimpiantiperl’energiaalternativa. Sono gli obiettivi del piano «Moneta urbanistica» e del «Patto per lo sviluppo dell'edilizia green» lanciato dal’Ance di Salerno.
«Per fare ripartire il settore delle costruzioni - sostiene il presdiente
dell’Associazione Antonio Lombardi-lostrumentochepuò certamente attrarre investimenti privati è
quello della moneta urbanistica.
Prevedere,cioè,premialitàvolumetriche per le imprese che decidono
di intervenire, per esempio, abbattendoericostruendoedifici,rendendoli efficienti e innovativi dal punto
di vista energetico oppure ristrutturandoli con materiali eco-compatibili», ricorrendo a materiali a basso
impattoambientale,energiadafonti alternative, verde attrezzato ed architettura di qualità.
«Se si prevedono per le imprese
aumentidivolumetriaocambididestinazione d'uso di immobili - spieganoicostruttori-gliEntiLocali potranno ottenere in cambio non solo
flussi finanziari in entrata, ma anche la realizzazione di opere di rilevanza pubblica: aree a verde attrezzato come parchi o giardini pubblici,urbanizzazioneeservizinelsottosuolo.
Composite IL_MATTINO - SALERNO - 36 - 19/07/13 ----
Time: 18/07/13
23:07
LA CITTÀ VENERDÌ 19 LUGLIO 2013
Agropoli-Capaccio
31
■ e-mail: [email protected]
»
AGROPOLI SCUOLE “FANTASMA”
capaccio
Morte a Galliani, stamane l’autopsia
Sarà l’autopsia, che dovrebbe tenersi nella giornata di oggi
all’ospedale di Agropoli, a chiarire le cause del decesso di Antonio
Ghiano, 45 anni. L’uomo è stato trovato morto mercoledì mattina,
intorno alle 7, davanti all’abitazione del fratello in località Galliani.
Dai primi accertamenti effettuati dal medico legale, il 45enne
sarebbe stato colpito da un edema polmonare. Quello che resta da
chiarire è che cosa ha causato questa patologia considerata anche la
giovane età della vittima. Da qui la decisione della Procura di
disporre l’esame autoptico. La tragedia si è consumata in località
Galliani un’area collinare antistante il lungomare San Marco. Da una
prima ricostruzione degli inquirenti, Antonio Ghiano si sarebbe
recato in visita dal fratello e, proprio quando è giunto davanti
l’abitazione, ha accusato un malore che non gli ha lasciato scampo.
Nessuno si è accorto di lui fino a l’altro ieri mattina alle 7 quando il
fratello, che non sarebbe uscito di casa per tutta la giornata di
martedì, ha rinvenuto il corpo ormai senza vita del suo congiunto
nei pressi della sua autovettura. A quel punto, non ha potuto far
altro che avvisare i carabinieri della locale compagnia, guidati dal
capitano Raffaele Annicchiarico. Effettuati gli accertamenti di rito,
la salma del 45enne è stata trasportata alla morgue del presidio
ospedaliero di Agropoli a disposizione dell’autorità giudiziaria.
Dopo l’autopsia sarà consegnata ai familiari per la celebrazione dei
funerali.
Regione ferma piano
di messa in sicurezza
della cava di Petrale
La cava in località Petrale
Un’aula del Palazzo di Giustizia di Salerno
Niente sconti ai Vissicchio
I fratelli ancora agli arresti
Il Riesame ha respinto la richiesta di annullamento della misura cautelare
Nei giorni scorsi “sigilli” ad una fiammante Audi 6 intestata ad Alfredo
◗ AGROPOLI
Scuole fantasma: il tribunale
del Riesame rigetta la richiesta
di revoca degli arresti domiciliari per i fratelli Mario e Alfredo Vissicchio, sebbene non riconosca per alcune dei reati
ipotizzati le esigenze cautelari
riscontrare dal gip.
Le complesse indagini condotte dalla guardia di finanza
della compagnia di Agropoli,
agli ordini del capitano Fabio
Antonacchio,
nell’ambito
dell’operazione “Scuole fantasma” su tutto il territorio nazionale, aveva portato alla notifica dell’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari per i fratelli Vissicchio,
titolari di istituti scolastici paritari a Laureana Cilento e Cera-
so (già sequestrati nel 2012),
all’obbligo di firma per altri
sette tra coordinatori didattici,
assistenti amministrativi e
“procacciatori” di nuovi studenti, e 132 denunce. Gli indagati, sottoposti all’obbligo della firma erano stati Renato
D’Ambrosi, 74anni di Salerno;
Elio Gonnella, 70 anni di Eboli; Stefania Cucco, 29 anni di
Agropoli; Filippo Antonio Migliaro, 35 anni, di Agropoli;
Genni Grambone, 36 anni, di
Ceraso; Giuseppe Gambardella, 48 anni, di Potenza; Nicola
Amoroso D’Aragona.
Le persone denunciate avevano falsamente attestato di risiedere presso indirizzi di comodo nel Salernitano, ma sono risultati residenti ed impiegati in Lombardia, Piemonte,
Veneto, Friuli, Emilia Romagna, Lazio, Calabria, Puglia e
Basilicata. Dagli accertamenti
è emerso che gli iscritti in cambio di somme tra i 2.500 ed i
5.000 euro, riuscivano ad ottenere un diploma da geometra
o ragioniere senza frequentare
le lezioni presso le due scuole.
I fratelli Vissicchio, difesi dagli avvocati Lorenzo Margiotta e Ennio Bonadies, sono stati interessati anche da una misura di prevenzione patrimoniale ai fini della confisca, che
aveva riguardato 59 immobili
conferiti in un fondo patrimoniale alla fine del 2012, ubicati
ad Agropoli, Laureana Cilento,
Torchiara e Ceraso, tra cui tre
lussuose ville con piscina e numerosi appartamenti, cinque
veicoli e disponibilità finanzia-
rie per 1,7 milioni di euro depositate sui conti oppure investiti in polizze assicurative, di
cui 240.000 euro posti a garanzia per l’acquisto in leasing, al
prezzo di 2,5 milioni di euro, di
un noto albergo di Agropoli, in
ristrutturazione, che ospita un
istituto alberghiero paritario
parimenti gestito dai fratelli. Il
tribunale di Salerno non ha però confermato il sequestro di
buona parte dei beni dei Vissicchio. Il dissequestro ha riguardato gli immobili, un’auto e 5000 euro. Un nuovo sequestro è invece scattato in
questi giorni per un’auto,
un’Audi A6, intestata ad Alfredo e poi reintestata ad una familiare dello stesso.
Angela Sabetta
©RIPRODUZIONE RISERVATA
◗ CAPACCIO
Messa in sicurezza della cava
di pietre in località Vuccolo
Maiorano: la Giunta regionale
rigetta l’istanza presentata dalla ditta proprietaria. A determinare il mancato accoglimento
del progetto, l’assenza dei pareri necessari per gli interventi. Parere negativo infatti, è stato espresso dal settore tutela
dell’ambiente su conforme parere della commissione Via
(valutazione di impatto ambientale), e l’Ente parco ha rigettato la domanda di nullaosta. Inoltre, nessuna osservazione è stata prodotta inerente
il rigetto. Pertanto, la cava
esaurita ormai da tempo e
chiusa a qualsiasi tipo di attività estrattiva, non sarà interessata da alcuna opera di riqualificazione.
Un deserto in pietra, situato
a pochi passi dall’antico santuario della Madonna del Granato, che ha trafitto il cuore
del monte Calpazio creando
una voragine scavata nella roccia. Quel che è peggio, è che la
situazione a vista peggiora con
il trascorrere del tempo. Anche perché, sebbene la cava
sia sotto sequestro, la conformazione morfologica della
montagna continua a mutare.
Il sospetto è che l’attività
estrattiva continui ad essere effettuata. Un lungo iter giudi-
ziario ha caratterizzato la cava
situata in località Petrale, che
va avanti dal il 1998 tra sequestri della Forestale e sospensioni delle attività estrattive.
L’area, come stabilito dal
Genio civile, avrebbe dovuto
essere recuperata con un intervento di risanamento. Di fatto,
il monte Calpazio è stato interessato da azioni di deturpamento con il prelievo di materiali e la voragine si allarga
sempre di più. Dall’area non si
potrebbe prelevare nulla, nemmeno un modesto quantitativo di ghiaietto. Così come rilevato in una nota dalla Soprintendenza Baaa di Salerno, con
la quale riteneva indispensabile un’opera di riqualificazione
ambientale, respingendo la richiesta di un’eventuale prosecuzione dell’attività d’estrazione. Se la coltivazione della cava, effettivamente continuasse, c’è il rischio reale di un grave dissesto idrogeologico, creato dal mutamento dell’assetto
territoriale, del monte Calpazio al di sopra del quale si trova
il santuario della Madonna del
Granato e numerose abitazioni. È stata infatti, accertata la
presenza nella parete del fronte cava di un’apertura, e di fessure createsi sul piano del ciglio superiore, che potrebbero
essere il segnale dell’instabilità del sito.
(a.s.)
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Ospedale, Pica contro Caldoro agropoli
«Casoria meglio di Agropoli?» Netturbino investito da scooter mentre raccoglie rifiuti
◗ AGROPOLI
Anche il consigliere regionale
del Pd, Donato Pica, interviene sulla vicenda dell’ospedale
di Agropoli. «Caldoro continua ad intervenire a stralcio,
modificando il Decreto n.
49/2010 a proprio piacimento
al di fuori di un discorso organico e complessivo e non tenendo in alcun conto le effettive esigenze degli altri territori». Evidentemente, dice Pica,
«prevalgono le valutazioni di
carattere politico e di collocazione geografica». E cita
l’esempio del Presidio ospedaliero S. Maria della Pietà di Casoria inserito nel II livello della
rete dell’emergenza. «A questo
punto - dice Pica - sarebbe interessante conoscere il parere
del Ministero che su precedenti analoghi casi non ha interferito e che invece farebbe bene
ad avviare una verifica generale sullo stato di attuazione del
Piano di rientro in Regione
Campania». «Sono evidenti conclude-Pica - le disparità di
trattamento, nel momento in
cui non si riesce ad avere un riscontro alle segnalazioni riguardanti la provincia di Salerno ed alla rete dell’emergenza
con particolare riferimento
agli ospedali di Agropoli, Roccadaspide e Scafati ed al presidio della Costiera Amalfitana».
◗ AGROPOLI
Un’ambulanza Humanitas
Incidente stradale la notte
scorsa a San Marco di Agropoli. Il sinistro è avvenuto intorno
alle 2.15, nei pressi del residence Le Terrazze. Il conducente
di uno scooter, un 17enne del
posto, ha investito R. A., 60 anni circa, originario di Lustra,
operaio addetto alla raccolta
dei rifiuti per la società Yele
Spa.
Secondo le prime ricostruzioni pare che l’operaio stesse
attraversando la strada per raccogliere le buste di rifiuti quando sarebbe stato investito dal
ciclomotore. Il guidatore dello
scooter ha perso improvvisa-
mente il controllo del mezzo,
andando a finire dritto sull’uomo. Entrambi sono finiti a terra.
A chiamare i soccorsi è stato
l’autista che conduceva il camion della raccolta differenziata. Sul posto sono giunte un'
ambulanza di tipo B dell’Humanitas di Agropoli e l'unità
rianimativa dell'Humanitas di
Santa Venere. I sanitari hanno
prestato le prime cure ai feriti
conducendoli poi in due ospedali diversi. Il giovane agropolese, che ha riportato diverse
ferite e una frattura ad una
spalla e una gamba, è stato
condotto presso il nosocomio
di Battipaglia. L’operatore eco-
logico, trasportato in un primo
momento presso l’ospedale civile di Agropoli, è stato poi portato all’ospedale San Luca di
Vallo della Lucania.
Dopo accertamenti i medici
hanno riscontrato una frattura
scomposta alla tibia. In questo
caso è stato necessario intervenire chirurgicamente. Per entrambi i coinvolti nell’incidente potevano esserci conseguenze ben più gravi. Fortunatamente il conducente del ciclomotore procedeva a velocità
contenuta per cui quando si è
accorto dell’operaio in strada è
riuscito a frenare contenendo
la violenza dell’impatto.
Andrea Passaro
30
Cilento ❖ Diano ❖ Alburni
LA CITTÀ VENERDÌ 19 LUGLIO 2013
Montecorice, lunedì
Sbancamento sospetto
l’abbattimento
sulla spiaggia di Lentiscelle degli “ecomostri”
Camerota, i lavori hanno distrutto parte della duna dove fiorisce il giglio marino
Si vuole realizzare una pista per elicotteri vicino ai bagnanti. Indaga la Forestale
◗ CAMEROTA
Un mezzo meccanico ha sbancato parte della duna in località Lentiscelle a Marina di Camerota, dove fiorisce il giglio
marino. E’ stata distrutta parte
della vegetazione e al posto
della duna ore c’è uno spianamento. Fortunatamente niente cemento, solo delle pietre
scaricate sulla sabbia e poi immediatamente rimosse. I lavori sono stati effettuati durante
la notte. Sulla vicenda stanno
indagando gli uomini della Capitaneria di Porto di Marina di
Camerota agli ordini del maresciallo Amleto Tarani e gli
agenti del Corpo Forestale dello Stato diretti dal vicequestore Ferdinando Sileo. Sul posto
sono ancora ben visibili le tracce inconfondibili del mezzo
gommato. E, naturalmente, è
rimasto anche lo scempio.
Gli inquirenti stanno indagando contro ignoti per i reati
di deturpamento del cordone
dunale, danneggiamento di
bellezze naturali in zone di
massima protezione. «Dalle
prime indagini – spiegano dal
comando della Forestale –
Sbancamento sospetto sulla spiaggia di Marina di Camerota
sembrerebbe che si tratti di lavori per la realizzazione di una
base di atterraggio per elicotteri». L’avvocato Adolfo Scarano, nonché membro del direttivo della Pro Loco di Camerota, ha presentato una denuncia. «Si tratta di lavori abusivi –
sant’arsenio
spiega Scarano – che hanno
danneggiato una parte della
duna di Lentiscelle dove cresce il giglio marino. Fortunatamente al momento i lavori sono fermi. Non è possibile che
vengano effettuati tali scempi
in una località che vive di turi-
smo grazie alle bellezze ambientali. Se l’intenzione era
quella di realizzare un’area
per l’atterraggio di elicotteri
non hanno tenuto conto del rischio per le strutture balneari
adiacenti e naturalmente dei
bagnanti». «Peraltro a Camerota capoluogo, a circa sette minuti dalla frazione Marina – aggiunge Valter Ciociano, presidente dell’associazione di protezione civile “Cilento Emergenza” - c’è già un’elisuperficie autorizzata e riconosciuta
per questi tipi di interventi.
Considerato che l’elicottero
del 118 più vicino si trova a
Pontecagnano, a circa venti
minuti di volo l’ambulanza ha
tutto il tempo per trasferire il
paziente dalla frazione Marina
nell’eliporto di Camerota. Se è
vero che lo sbancamento doveva servire per la realizzazione
di un’elisuperficie è stato fatto
un grosso errore anche perché
le vie di comunicazione per
quell’area non sono delle migliori: il traffico è notevole durante l’estate e un tratto di strada è formato da una sola carreggiata».
(re.pro,)
©RIPRODUZIONERISERVATA
◗ MONTECORICE
Inizieranno lunedì le operazioni di abbattimento dei quattro
“ecomostri” che dominano la
pineta di Ripe Rosse. A darne
notizia è il sindaco Pierpaolo
Piccirilli.
«Finalmente – spiega Piccirilli – la prossima settimana si
procederà alla demolizione
dei manufatti abusivi in località Pennino. A farsi carico delle
operazioni sarà Angelo Russo,
il costruttore che negli anni Ottanta aveva iniziato l'edificazione dei quattro manufatti
abusivi».
«Il ministero dell'Ambiente
– precisa – aveva già stanziato
a suo tempo circa 270mila euro da utilizzare per l'abbattimento delle strutture per poi
agire in danno nei confronti
del proprietario, che ha deciso
invece di occuparsi direttamente della demolizione». «A
seguito delle operazioni di abbattimento e ripulitura – conclude – abbiamo intenzione di
operare una ripiantumazione
di pini d'Aleppo e macchia mediterranea in genere».
Le ruspe entreranno in azione dopo una trafila giudiziaria
durata oltre 30 anni. Nelle
scorse settimane c’è stato il via
libera da parte della commis-
sione edilizia, del Parco del Cilento e della Soprintendenza.
Il Comune ha emanato il relativo provvedimento amministrativo affinché Russo ottemperi alla sentenza del 20 dicembre 2012 con la quale il
Consiglio di Stato ha confermato la legittimità dell'ordinanza di demolizione dei manufatti emessa negli anni scorsi dal Comune di Montecorice,
riscontrando una «violazione
di norme edilizie di natura amministrativa» operata dal costruttore a cui ha respinto perciò «i cinque appelli» proposti.
Già una sentenza del Tar di Salerno nel 2010 aveva dato il via
libera all'abbattimento.
La vicenda inizia nel lontano 4 marzo ‘81 quando il costruttore Russo aveva ottenuto
la concessione edilizia per la
costruzione di ville plurifamiliari, in località Pennino di
Montecorice, su una superficie di 4.355 metri quadrati. Le
opere furono sospese e sequestrate dal pretore di Agropoli
per la prima volta il 4 settembre 1982, sul presupposto che
l’area interessata sarebbe stata percorsa da incendi, e, come tale, sarebbe divenuta inedificabile. Tra pochi giorni verrà scritta finalmente la parola
fine.
(a.p.)
Furti a Camerota, cugini nei guai
Hospice, tagliato il personale
per l’assistenza domiciliare Erano specializzati nei colpi nei negozi. Traditi dal prelievo con un bancomat
◗ SANT’ARSENIO
Naufraga il progetto di assistenza domiciliare che doveva
essere attivato dall’hospice di
Sant’Arsenio.
Sembrava cosa fatta visto
che una settimana fa c’è stato
un incontro al quale hanno
preso parte il direttore del distretto sanitario di Sala Consilina – Polla, il sindaco di Sant’Arsenio, i rappresentanti di
un’associazione di assistenza
ai malati oncologici e dei rappresentanti sindacali.
La necessità di avviare l’assistenza domiciliare è scaturita
anche dalle pressioni arrivate
dai vertici della sanità Campana visto che tutte le volte che
l’hospice inviava i moduli con
i dati delle prestazioni effettuate, alla voce “prestazioni sul
territorio” veniva sempre scritto il numero zero. Nel corso
dell’incontro il direttore sanitario del distretto ha dato la
sua disponibilità ad avviare da
subito il servizio grazie anche
alla messa a disposizione da
parte di un’associazione del
territorio di un’autovettura
per poter raggiungere le persone da assistere presso la propria abitazione. La direzione
sanitaria aveva preso l’impegno di mandare altre due unità infermieristiche all’hospice
(il personale paramedico sarebbe passato così da 10 a 12
unità).
Nei giorni scorsi però il colpo di scena, non solo i due infermieri non sono arrivati ma
all’hospice è arrivato un ordine di servizio con il quale una
delle dieci infermiere è stata
spostata dal reparto destinato
ai malati oncologici ad un al-
tro reparto. In questo modo
l’hospice si ritroverà con nove
paramedici invece di dieci e a
pagarne le conseguenze saranno soprattutto i degenti visto
che nel periodo estivo parte
del personale è in ferie.
C’è il rischio che a fare il turno possa esserci un solo infermiere che si troverebbe a dover prestare assistenza, da solo, a sette degenti tutti allettati.
In questo modo oltre a penalizzare i pazienti dell’hospice di
fatto diventa impossibile anche avviare l’assistenza domiciliare visto che il personale infermieristico a stento è sufficiente per gestire il lavoro ordinario del reparto.
Erminio Cioffi
“Zancale”, il terzo all’interno
dell'abitazione del titolare della sala giochi. I ladri portarono
via circa 500 euro in contanti.
E come se non bastasse utilizzarono il bancomat rubato per
un prelievo di circa 750 euro
presso una banca del posto. E
proprio grazie a questo prelievo i carabinieri della stazione
di Marina di Camerota, agli ordini del luogotenente Massimo Di Franco, sono riusciti ad
individuare i due cugini. I militari, infatti, diretti dal capitano
Tamorri, hanno esaminato le
riprese delle telecamere di sorveglianza della banca e sono
riusciti ad identificare i soggetti. Poi, a seguito di perquisizione, i carabinieri hanno ritrova-
to anche la refurtiva.
All’alba di stamattina l’epilogo della vicenda. Infatti il gip
del Tribunale di Vallo della Lucania, su richiesta del sostituto
procuratore Renato Martuscelli che ha coordinato le indagini, ha emesso le ordinanze di custodia cautelare nei
confronti dei due giovani, che
sono stati sottoposti agli arresti domiciliari.
Soddisfazione è stata espressa in paese dalle vittime dei
furti e dall’intera comunità locale. Ulteriori indagini sono in
corso per risalire agli autori di
altri furti perpetrati nella zona
con lo stesso “modus operandi”. Sulla vicenda vige il massimo riserbo.
aquara
acciaroli
corleto monforte
«Fondovalle Calore, lavori subito»
Festa al “Fruit”
Giocata fortunata
Un nuovo bar
Vinti diecimila euro
per chi ama i cocktail al “miliardario”
◗ CAMEROTA
Due arresti eseguiti dai carabinieri
Cugini e “soci” in affari. Sono
finiti in manette ieri mattina a
Marina di Camerota il 31enne
M.D.I. e il cugino A.D.I. di venti anni. Erano diventati l’incubo dei commercianti. L’accusa è di furto aggravato e continuato in concorso. I fatti contestati risalgono ad alcuni mesi fa, precisamente alla notte
tra il 9 e il 10 aprile scorso
quando furono perpetrati in
poche ore nella frazione Marina diversi furti. Il primo venne
messo a segno nel bar
“Negroni” dove venne rubato
il bancomat del titolare del locale; il secondo sul lungomare, all’interno della sala giochi
Chiesto un tavolo per far incontrare Provincia e Soprintendenza
◗ AQUARA
Non sono ancora ripresi i lavori sulla Fondovalle-Calore nonostante il Tar si sia pronunciato, nei giorni scorsi, a favore
della Provincia di Salerno. Nel
ricorso della Provincia contro
la Soprintendenza per i Beni
architettonici e paesaggistici,
il Tar ha deciso infatti per l’annullamento dei pareri negativi
espressi da quest'ultima. In
merito alla vicenda il segretario generale della Feneal Uil,
Patrizia Spinelli, lancia un appello al prefetto di Salerno, Gerarda Maria Pantalone «affin-
ché possa convocare un tavolo
a cui partecipino le organizzazioni sindacali, la Provincia e
la Soprintendenza». L’incontro «ha lo scopo di operare un
chiarimento tra i due enti interessati, affinché si eviti che la
Soprintendenza, dopo la sentenza del Tar del giugno scorso, possa procedere col ricorso
al Consiglio di Stato, situazione questa che costituirebbe
un ulteriore perdita di tempo
che non serve al territorio». «In
tale incontro – spiega Spinelli
– la Soprintendenza potrebbe
esplicare eventuali sue prescrizioni o dubbi alla Provincia, in
modo da chiarirli in sede istituzionale, senza ricorrere alle vie
giudiziarie». «Chiedo quindi –
conclude Spinelli – di mettere
da parte le lotte ideologiche e
di far andare avanti i lavori per
un’opera fondamentale per il
territorio, a cui mancano solo
tre mesi per giungere a completamento».
La soluzione dettata da Spinelli oltre a portare a compimento la strada, porterebbe alla riassunzione dei venti operai che a inizio giugno la ditta
aggiudicataria dell’appalto è
stata costretta a licenziare.
Andrea Passaro
◗ ACCIAROLI
◗ CORLETO MONFORTE
Stasera alle 21 festa d’inaugurazione di “Fruit”, un nuovo
bar ubicato nei giardini di
quello che è stato uno dei primi alberghi di Acciaroli, La
Scogliera. Specializzato nella
frutta, grazie a Massimiliano
Broccoli particolare attenzione è rivolta ai cocktail caraibici. Apertura dalle 18 fino all'ultimo cliente, con la gestione di
Marcel Petillo e Giancarlo
Avallone. E’ il posto giusto per
un brindisi, una degustazione,
un dopo cena. Prenotazioni al
3203380544.
La fortuna bussa al bar “90˚ Minuto”, in via Giordano 13. Un
fortunato avventore ha portato a casa un discreto gruzzolo
grazie a un “gratta e vinci”, un
biglietto del “miliardario” di 5
euro. La vincita è stata di diecimila euro. Soddisfazione è stata espressa dal titolare Giovanni Aceto. «Sicuramente la cifra
non è esorbitante - spiega il titolare Aceto - ma bisogna considerare che è stata fatta in una
zona dove non ci sono mai state vincite di rilievo. Quindi siamo soddisfatti».
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LA CITTÀ VENERDÌ 19 LUGLIO 2013
Eboli
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Progetto housing sociale
Ultimo round in Consiglio
IL CASO URBANISTICA E POLEMICHE
Il parlamentino si riunisce di nuovo per approvare il progetto per 267 alloggi
Anatema del Nuovo Psi: «Speculazione». Benedizione dell’Ance: «Un’occasione»
L’Housing Sociale torna stasera in consiglio comunale: e
mentre il dibattito politico s’infiamma, arriva il placet al progetto del presidente dell’Ance,
Antonio Lombardi: «È un’opportunità economica e sociale
per Eboli dove c’è un disagio
abitativo evidente». Oggi pomeriggio, dunque, dalle 17, si
annuncia una seduta di fuoco
per i consiglieri comunali, convocati ad horas martedì sera
dopo che il consiglio non si era
insediato per mancanza del
numero legale. Tra favorevoli
e contrari l’housing approda
nuovamente nell’aula Isaia Bonavoglia per ricevere la ratifica
dell’accordo di programma
sottoscritto con la Provincia,
un accordo che non piace ai
consiglieri del Nuovo Psi da
sempre contrari al progetto di
edilizia a Fontanelle: «È un
progetto non condiviso democraticamente che interverrà su
una zona agricola – dice Massimo Cariello – per questo utilizzeremo tutti gli strumenti consentiti dalla legge per evitare
che il disastro ambientale e sociale dell’Housing si verifichi».
Iter poco chiaro secondo i
consiglieri del Nuovo Psi, con
il duplice ruolo dell’imprenditore titolare del progetto che
da un lato è controparte in giudizio con il Comune per la vicenda Aracne e dall’altra diventerebbe partner per l’Housing: «gli oscuri interessi sarebbero presenti perchè lo stesso
soggetto fisico, anche se con
due società diverse, da un lato
accetta il ‘modico’ risarcimento di 1,8 milioni di euro dal Comune – incalzano Cariello ed i
suoi colleghi del Nuovo Psi– e
dall’altro firma il progetto».
Nessuno sconto: l’Housing Sociale è per loro una semplice
speculazione edilizia in zona
In città nasce il Centro commerciale naturale
l’iniziativa
Centro commerciale naturale
Nasce “consorzio” dei negozi
Una riunione del Consiglio comunale
agricola.
Di diverso parere è il presidente dell’Ance Salerno, Antonio Lombardi, che giudica
l’housing di Fontanelle come
un’occasione per la città: «Dare risposta al disagio abitativo
con l’edilizia residenziale è un
segno di grande civiltà – esordisce Lombardi – in un momento di crisi economica, come quella che stiamo vivendo,
trovare imprenditori che investono anche nell’edilizia residenziale è cosa rara. Questo è
il futuro, non ci saranno più finanziamenti pubblici per alloggi popolari, saranno sempre più privati a dover dare risposta in tal senso». Guardare
al futuro prossimo e non immediato, il presidente dell’An-
le foto
Salotto con vista sulla “monnezza”
■ ■ Rifiuti ingombranti al rione Pescara: proteste da parte dei re-
sidenti. Pezzi di antiquariato, divani e tavolini disposti anche a
mo’ di salotto, senza dimenticare materassi usati, passeggini, soprammobili e vecchie lampade.
ce entra nei dettagli spiegando
come l’Housing possa rappresentare anche un volano per
l’economia di Eboli: «Le somme investite nell’edilizia si riversano triplicate nell’economia di una città – spiega – bisogna andare al di là dell’aspetto
speculativo: infatti tra le varie
componenti dell’Housing sociale c’è, oltre all’abbattimento del disagio abitativo, anche
quello occupazionale. 267 alloggi si traducono in due anni
di lavoro per circa 50 lavoratori più tutto l’indotto». Calcoli
dettati dall’esperienza, quelli
del presidente Lombardi, che
arrivano a poche ore dal Consiglio.
Angelica Tafuri
©RIPRODUZIONE RISERVATA
l’evento
Da stasera il via
alla Festa del Pane
Prenderà il via oggi per
concludersi nella serata di
domenica “La Festa del Pane e dei
prodotti da forno”, organizzata
dal Comitato di Quartiere Piazza
Ferrovia e la palestra My World,
con la collaborazione del Centro
Elaion. Eboli, comune capofila
della Piana del Sele con antica
vocazione contadina, vanta
antiche tradizioni nell'arte della
panificazione. Nel corso della
Festa sarà possibile consumare
alcune delle tipicità locali.
Anche in città nasce il Centro renti. E ciò soprattutto nell’otCommerciale Naturale che tica di contrastare i principali
prenderà il nome “Le Vie del competitors, quali i centri
Centro”. Lunedì, alle 20, la pre- commerciali generalisti e/o i
sentazione del progetto presso nuovi “designer outlet”, in mol’Aula Consiliare del Comune. do da realizzare una serie di inSi tratta di un’iniziativa che ha terazioni durature e fidelizzate
come finalità quella di garanti- tra i pubblici esercizi, l’amre al centro cittadino una pre- biente urbano e gli utenti dello
cisa identità, con elementi e stesso, siano essi turisti o convalori capaci di promuovere e sumatori». «Da troppo tempo
differenziare le attività com- ad Eboli si parla di Centro
merciali, e non, aderenti al Commerciale Naturale. Penso
progetto. «Si tratta di un pro- che indugiare non serva più –
getto molto
afferma Franambizioso,
cesco Bello,
Lunedì
al
Comune
che mira alla
assessore cola presentazione
costituzione
munale alle
di un sistema de “Le Vie del Centro”
Attività prointegrato di
duttive e turiazioni finaliz- Astone: «Sfrutteremo
smo - Dobbiazate a pro- i finanziamenti sbloccati
mo, Amminimuovere la dalla Regione Campania»
strazione e
competitività
privati, proceCreare un’alternativa
commerciale
dere speditae a rivitalizza- ai “megastore”
mente e core il nostro
gliere questa
centro cittadiopportunità.
no – spiega il sindaco Martino Solo con un sistema di offerta
Melchionda - È una iniziativa e di promozione integrato e di
davvero interessante, che ri- rete si può sopravvivere alla
sponde ad una idea nuova di globalizzazione commerciacittà, da realizzare anche con le». Durante la serata saranno,
la collaborazione di tutti i citta- inoltre, presenti esponenti del
dini». «Frutto di un percorso Consorzio Centro Commerciaavviato 7 anni fa – sottolinea le Naturale di Cava de’ Tirreni,
Attilio Astone, presidente del che illustreranno il “modello
Consorzio “Le Vie del Centro” cavese” partito da più di un an- l’iniziativa trova ora attuazio- no e le varie iniziative messe in
ne grazie allo sblocco dei fi- campo nella città metelliana
nanziamenti da parte della Re- per consolidare gli acquirenti
gione Campania e si prefigge abituali, e non, e per attirare
lo scopo di “inglobare” il mag- nuovi visitatori.
gior numero possibile di adeAntonio Elia
28
Pontecagnano ❖ Sele ❖ Picentini
LA CITTÀ VENERDÌ 19 LUGLIO 2013
Rovella, chiude il tribunale Niente atti da scuola
Sede giudiziaria soppressa «Un diritto negato»
serre
Ieri l’ultima udienza del giudice Ferraiuolo: cancelleria attiva fino a settembre
Moliterno: «Sconfitta della classe politica». Sindaco a Roma per il Giudice di Pace
◗ MONTECORVINOROVELLA
La cittadina Picentina dice addio al Tribunale. In attesa che
il sindaco di Montecorvino Rovella, Egidio Rossomando, riesca ad avere un incontro con il
ministro della Giustizia, Annamaria Cancellieri, per far slittare i tempi di chiusura anche
del Giudice di Pace, ieri presso
gli uffici giudiziari di viale della Repubblica si è tenuta l’ultima udienza da parte del Giudice Ferraiuolo prima della sospensione estiva e la successiva chiusura ufficiale della sede
distaccata del tribunale di Salerno prevista per il 12 settembre prossimo. Termine ultimo, questo, stabilito dai decreti legislativi numero 115 e 156
di un anno fa. Decreti, questi,
che prevedono la revisione geografica giudiziaria nazionale
con la soppressione di 31 tribunali, 31 procure, 667 uffici di
giudice di pace e 220 sezione
distaccate di tribunali.
La cancelleria di Rovella resterà comunque aperta per il
deposito degli atti. In provincia dovrebbero chiudere i battenti le sedi di Sapri, sezione
distaccata di Sala Consilina e
le cinque sezioni distaccate di
Salerno: Amalfi, Cava de’ Tirreni, Eboli, Mercato San Severino e Montecorvino appunto.
Rovella dunque, perde lo storico tribunale ex pretura e presto, se dagli uffici ministeriali
di via Arenula non arriveranno
buone notizie, si dovrà dire addio anche all’ufficio del Giudice di Pace. Nei prossimi giorni,
prima della pausa estiva e comunque prima di essere ricevuto dal Guardasigilli Cancellieri, il primo cittadino Rossomando terrà presso il proprio
ufficio un summit coi sindaci
Ernesto Sica di Pontecagnano
Faiano, Pino Salvioli di Bellizzi, Domenico Di Giorgio di
Montecorvino Pugliano, Vito
Sansone di Acerno e Michele
Volzone di Olevano Sul Tusciano, i quali già in passato si sono dichiarati disponibili di farsi carico della gestione degli uffici giudiziari.
Sulla vicenda è intervenuto
l’avvocato Fabio Moliterno,
presidente dell’associazione
Giovane avvocatura salernita-
na, per il quale la chiusura della Sezione distaccata di Rovella rappresenta «una sconfitta
della classe politica e di chi ha
amministrato la Giustizia, ma
soprattutto una grave perdita
per l'intero territorio. A farne
le spese - dice - ancora una volta, sono i comuni cittadini, i
quali vedranno ulteriormente
limitata la possibilità di far valere i propri diritti. L'avvocatura salernitana – conclude Moliterno - ha manifestato in maniera compatta in più di un'occasione - come da ultimo con
l'astensione appena conclusa
- contro una serie di provvedimenti voluti dal Governo (tra
cui la chiusura delle sezioni distaccate), che rappresentano il
colpo di grazia ad una macchina giudiziaria da rottamare».
Non è escluso una pioggia di ricorsi per bloccare il procedimento di accorpamento.
Roberto Di Giacomo
©RIPRODUZIONERISERVATA
Il mancato recapito della corrispondenza in diversi punti di
Montecorvino Pugliano non è
colpa della nuova toponomastica: lo afferma in una nota il
comune. Per Palazzo di Città il
nuovo piano, infatti, ha posto
rimedio a una condizione passata a dir poco grottesca, dove
in alcuni casi si rilevava per
una singola utenza l’identificazione con più indirizzi». Il nuovo Piano ha considerato un
lungo procedimento di genesi:
«Dapprima – prosegue la nota
– il censimento dei dati relativi
al Patrimonio edilizio, attraverso sopralluoghi svolti da un
“La dirigente è in ferie e gli atti
sono stati ritirati. Attenda il 5
agosto”. Questa è la risposta ricevuta dall’avvocato Nicola
Maria Melchionda, patrocinante dei genitori di un’alunna dell’istituto comprensivo
“Generale Gonzaga” di Serre.
Il legale ebolitano che è ricorso al Tar di Salerno contro
la bocciatura della figlia dei
suoi assistiti, aveva chiesto
l’accesso agli atti per integrare
l’istanza che sarà discussa il
prossimo 26 luglio dinanzi ai
giudici del tribunale amministrativo.
«Resto sbalordito per la risposta – afferma il padre della
ragazzina – Ho trovato una
scuola che invece di essere
aperta, fa difficoltà nel far visionare gli atti». L’uomo, dopo
un primo accesso che gli è stato negato per errore nella presentazione della richiesta, si è
rivolto all’avvocato Melchionda per formulare l’istanza nei
termini di legge.
La domanda non è stata evasa perché i documenti, scrive
la scuola, sarebbero stati ritira-
ti dalla dirigente scolastica che
rientra dalle ferie solo i primi
giorni di agosto.
«Sono atti pubblici e sempre
ispezionabili, non è possibile
che una preside li ritiri in sua
assenza», dice il padre della ragazzina.
La scuola, dal suo canto, sostiene di aver già consegnato
la documentazione richiesta
dall’avvocato Melchionda, limitandosi ai soli atti che riguardano l’alunna al centro di
questa ingarbugliata vicenda
amministrativa.
Non quelli, a detta della controparte, che sarebbero stati richiesti: il registro di classe per
visionare le assenze, i registri
degli insegnanti, i verbali dei
collegi e le schede di valutazione.
«Ancora una volta – conclude il padre della ragazzina – un
cittadino è dovuto ricorrere a
un avvocato per la difesa di un
diritto». Per i genitori la scuola
“difetta di trasparenza” e annunciano di presentare denuncia per omissione in atti
d’ufficio se la loro richiesta
non sarà evasa.
©RIPRODUZIONERISERVATA
bellizzi
pontecagnano
Spacciava cocaina davanti
ad un locale notturno: preso
Camionista ferma ladro di gasolio
◗ BELLIZZI
Cede una dose di cocaina: arrestato il pusher. Le manette
sono state strette ai polsi di Angelo Di Francesco, 27 anni, di
Bellizzi. I carabinieri della locale stazione, diretta dal maresciallo Giuseppe Macrì, lo hanno arrestato davanti a un locale notturno bellizzese. Segnalato alla prefettura di Salerno il
cliente che aveva appena ricevuto la droga. L’arrestato aveva con sé altre due dosi pronte
per lo spaccio. Lo stupefacente è stato sequestrato.
Da un po’ di tempo i carabinieri tenevano sotto controllo
Di Francesco, sul quale insistevano forti sospetti che avesse
un suo giro di spaccio. I carabinieri lo hanno seguito per alcuni giorni, fino all’altra notte. Il
27enne di Bellizzi è stato notato nei pressi del locale notturno, frequentato da molti giova-
Pugliano, lettere a rilento
“Assolta” la toponomastica
◗ MONTECORVINOPUGLIANO
La sede distaccata del tribunale di Montecorvino Rovella
◗ SERRE
gruppo di lavoro costituito da
tecnici comunali e vigili urbani, per la definizione di dati
che hanno contribuito alla stesura di un piano topografico,
all'assegnazione di una numerazione civica e definizione di
toponimi oltre che alla formazione di una banca dati informatizzata». Poi «si è provveduto al riversamento dei dati»,
con la definizione di circa 160
nuove denominazioni stradali. Dopo l'approvazione del
nuovo piano di toponomastica da parte della Prefettura, «si
è provveduto alla fase esecutiva, con l'affissione dei numeri
civici e l'installazione delle indicazioni stradali».
ni. I militari hanno notato che
si intratteneva con un cliente.
Nel momento dello scambio, è
scattato il blitz. Al temine della
perquisizione domiciliare, i carabinieri hanno recuperato altre due dosi di cocaina. L’arrestato è stato accompagnato al
suo domicilio, in regime di arresto, su disposizione del pm
di turno alla procura di Salerno. Nelle prossime ore è atteso
in tribunale per il processo
con il rito del giudizio direttissimo.
Domenica scorsa c’è stato
l’ultimo arresto per spaccio in
città. In manette finì il gestore
di un chiosco nel centro cittadino. I carabinieri lo hanno fermato al rientro dopo la pausa
pranzo. L’arrestato è arrivato
al chiosco con la sua auto. Ha
scaricato la merce per il bar
(bibite e altro). Poi ha preso un
pacchetto: dentro c’era la droga.
Il 28enne s’è aggrappato al portapacchi dell’auto del malvivente
◗ PONTECAGNANO
Si appende all’auto del ladro
che lo trascina per alcuni chilometri. È accaduto l’altra sera,
tra via Picentia e il confine col
comune di Bellizzi. Un camionista di Giffoni Valle Piana, di
28 anni, è riuscito così a far arrestare il ladro di gasolio Alfonso Apostolico, 48 anni, di Castel San Giorgio. Il camionista
ha rischiato davvero grosso aggrappato alla barra portapacchi della Opel Astra. Ad arrestarlo sono stati i carabinieri
della locale stazione, diretta
dal luogotenente Andrea Ciappina.
Il 28enne si era fermato davanti a un bar di via Picentia
per prendere un caffè. Parcheggiato il camion, era entrato nel locale. In agguato, però,
c’era Apostolico che si è messo
subito all’opera. Con una pompa ha cominciato a succhiare
Ladro arrestato dai carabinieri
il gasolio dal serbatoio riempiendo due taniche da trenta
litri. Il tentativo di furto è fallito quando il camionista si è accorto della presenza sospetta
vicino al suo autocarro. Si è
lanciato subito contro il ladro
che si è dato alla fuga con la
sua auto. Nel tentare di aprirsi
un varco, Aspostolico ha tentato di investire il camionista
che, con impareggiabile coraggio, si è aggrappato alla vettura del malvivente. L’arrestato
che procedeva a forte velocità,
ha cercato con maldestre manovre a zig zag di farlo cadere.
I tentativi sono andati avanti fino a Bellizzi mentre, dietro
l’auto in fuga, si è formata una
colonna di inseguitori: carabinieri e amici del camionista.
La fuga da film di azione si è
chiusa Bellizzi davanti a decine di persone incredule. Apostolico è stato arrestato e condotto al carcere di Salerno. È
accusato di rapina aggravata e
lesioni personali. Il malcapitato, invece, è stato medicato
all’ospedale di Salerno ove gli
riscontravano escoriazioni varie su tutto il corpo giudicate
guaribili in otto giorni.
Massimiliano Lanzotto
Usura a Campagna, il giudice Bonifica discarica Parapoti
libera moglie e figlia del boss Di Giorgio ringrazia Romano
◗ CAMPAGNA
Dopo un anno di custodia cautelare tornano libere (col solo
divieto di allontanarsi dal territorio nazionale)la moglie e la
figlia di Liberato Marcantuono, il boss che secondo la Dda
era il regista di un giro di usura
che aveva a Campagna il suo
quartier generale ma si estendeva in tutta la Piana del Sele.
Il gup, accogliendo l’stanza
presentata dagli avvocati Di
Perna e Vauro, ha dunque rimesso in libertà la figlia di Marcantuono, Antonella, e la moglie del boss, Costanza Lidia
Di Dio. Entrambe, secondo
l’accusa, facevano anche loro
parte dell’organizzazione tanto che tre giorni fa sono state
condannate in primo grado.
Ad Antonella Marcantuono sono stati inflitti tre anni e 4 mesi
di reclusione, alla madre, invece, 4 anni e 4 mesi (otto mesi in
più dei tre anni e mezzo chiesti
dal pubblico ministero e titolare dell’inchiesta, Antonio Centore). La sentenza è stata
emessa dal gup Di Florio, al
termine del processo con rito
abbreviato. Lo stesso gup aveva respinto i patteggiamenti
per Giovanni Prisco e Angelo
Di Leo di Contursi Terme, per
la contestazione di una circostanza aggravante ritenuta erronea.
◗ MONTECORVINOPUGLIANO
Il sindaco di Montecorvino Pugliano, Domenico Di Giorgio,
ha accolto con soddisfazione
lo stanziamento da parte della
Regione di 6 milioni e mezzo
di euro per la messa in sicurezza della discarica di Parapoti.
Nei giorni scorsi a diffondere
la notizia dell’avvenuto finanziamento da parte di Palazzo
S. Agostino, il presidente della
Provincia, Antonio Iannone.
«Dopo infinite vicissitudini e
innumerevoli incontri – dice
Di Giorgio - si pone finalmente
la parola fine al progetto di riqualificazione dell’area di Parapoti». «Con soddisfazione –
prosegue - abbiamo rilevato le
attività amministrative che
porteranno ad un evento storico per l’intera comunità di
Montecorvino. Il mio più vivo
ringraziamento a chi ha collaborato perché tutto questo fosse possibile. In particolare – dice il sindaco - l’assessore regionale all’ambiente Giovanni
Romano e la Provincia nelle
funzioni del Settore Ambiente,
i quali hanno accompagnato il
conseguimento di un obiettivo che assume valore simbolico, considerando che le attività di riqualificazione e bonifica metteranno la parola fine
ad una vicenda che ci ha riguardato per oltre trent’anni».
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LA CITTÀ VENERDÌ 19 LUGLIO 2013
Battipaglia
27
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Spiagge deserte, sos dei balneari
casalesi al comune
Presenze in calo del 50%: appello a Regione e commissario per ottenere sgravi fiscali e aiuti
Proroga di tre mesi
per la Commissione
d’accesso agli atti
Poche presenze sulle spiagge
ed i gestori degli stabilimenti
balneari chiedono lo stato di
calamità naturale «al fine di
evitare la chiusura di decine di
imprese nei prossimi mesi». Il
consorzio turistico Costa del
Sele presieduto da Luigi Farabella, che riunisce una quindicina di imprenditori che insistono sulla fascia costiera battipagliese, ha inviato una lettera al governatore Stefano Caldoro ed al commissario del Comune, Ruffo. La richiesta è di
dichiarare lo stato di crisi economica per calamità naturali
del comparto balneare e ricettivo del litorale battipagliese.
In particolare si chiedono il
blocco dell’aumento della Tarsu o l’allungamento delle rateizzazioni, un piano spiagge,
la ripresa della discussione sullo sviluppo della costa, lo sgravio di tasse agli imprenditori
del settore balneare oltre a defiscalizzazione degli oneri sociali, sospensione del versamento dei canoni demaniali
con riconoscimento del pagamento del solo canone di occupazione, sospensione dell’applicazione degli studi di settore. Ed ancora, l’istituzione di
un credito d'imposta finalizzato agli investimenti per l'ammodernamento delle strutture
balneari, l’approvazione del
Piano di utilizzazione aree demaniali marittime ad uso ricreativo e turistico (Puad), l’abrogazione della norma che consente ai minori di 12 anni di
avere accesso gratuito alla
spiaggia in concessione.
«A maggio e giugno si è registrato un forte calo di presenze
negli stabilimenti balneari di
Battipaglia – spiega Farabella –
ormai le attività si concentrano il venerdì, sabato e domenica, mentre nei giorni feriali i lidi rimangono quasi vuoti anche se si è costretti a tenere in
funzione tutta l’organizzazione ricettiva. È un calo che nei
primi due mesi e mezzo della
stagione estiva 2013 arriva fino
al 40-50% rispetto allo stesso
periodo dello scorso anno».
I consorziati ricordano che
giugno è stato caratterizzato
da avverse condizioni atmosferiche che hanno sconsigliato i
turisti a scendere in spiaggia.
Resterà fino a novembre la
commissione d’accesso antimafia a Battipaglia. Il pool di
esperti nominato il 28 maggio
dalla Prefettura su delega del
Ministero dell’Interno per verificare se ci siano state o meno
infiltrazioni camorristiche al
Comune di Battipaglia, ha
chiesto ed ottenuto dal Ministero una proroga di tre mesi,
portando a sei mesi il periodo
totale di permanenza a Palazzo di Città.
Partendo dall’inchiesta che
a maggio aveva portato al blitz
della Dia con l’arresto dell’ex
sindaco Giovanni Santomauro ed alcuni tecnici comunali,
la commissione d’accesso sta
studiando da quasi due mesi
fascicoli, faldoni e documenti
degli ultimi quattro anni di governo cittadino. All’interno
della stanza occupata fino a
qualche mese fa dalla presidenza del consiglio e negli anni scorsi sede dei sindaci di
Battipaglia (fino alla rivoluzione attuata nel 2009 da Giovanni Santomauro), il presidente
della commissione Rosanna
Bonadies, coadiuvato dal capitano Pasquale Gallo e dall’ingegnere Marcello Romano,
sta rivoltando il Comune come un calzino. La commissione ha chiarito di non voler avere alcun contatto con l’esterno
e la stampa, ma potrebbe essere organizzata una conferenza
con i giornalisti nei prossimi
giorni per dare notizia di quanto fatto fino a quel momento.
Al termine dei sei mesi di lavoro, la commissione dovrà redigere una relazione che invierà al prefetto Gerarda Maria
Pantalone, il quale a sua volta
dovrà preparare un’altra relazione da spedire al ministro
dell’Interno previa consultazione del comitato provinciale
per l'ordine e la sicurezza pubblica integrato dal procuratore
della Repubblica e dal Procuratore Distrettuale antimafia
competenti per territorio.
Il ministro dell'Interno in seguito potrà proporre lo scioglimento dell'ente al Presidente
della Repubblica, che emetterebbe così il decreto che aprirebbe le porte ad un ulteriore
periodo di commissariamento.
Luigi Farabella, presidente del
Consorzio turistico Costa del Sele
di Battipaglia
«Anche i primi 15 giorni di luglio – aggiunge Farabella – non
hanno consentito un recupero
rispetto al 2012 che, peraltro,
non era stato particolarmente
favorevole a causa di condizioni metereologiche del tutto
inusuali». Ma la causa principale del flop del turismo balneare e ricettivo, secondo Co-
sta del Sele, sarebbe ancora «la
crisi economica che ha obbligato un italiano su tre a scegliere di non andare in vacanza.
Chi lo fa preferisce le località
vicino ai luoghi di residenza, e
se non può rinunciare al lettino ed all’ombrellone, tutto il
resto se lo porta da casa».
A tutto ciò si aggiungono
«ataviche inadempienze degli
enti territoriali». Il consorzio ricorda anche i «deludenti risultati delle analisi marine effettuate dall’Arpac che ogni anno
costringono l’amministrazione comunale ad interdire la
balneazione per centinaia di
metri di spiaggia». Forte l’attacco alle istituzioni: «c’è una
persistente indifferenza in merito a prevenzione dell’inquinamento, revisione del sistema dei canali di scolo delle acque, potenziamento delle strade interne che collegano la litoranea al centro cittadino, delocalizzazione del traffico camionabile dalla strada litoranea, realizzazione di barriere
frangiflutti».
Francesco Piccolo
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Abusivi via dalle case entro luglio
Ok della prefettura allo sgombero di 18 famiglie dagli alloggi di viale Manfredi
Entro fine mese saranno sgomberati gli appartamenti occupati abusivamente in viale
Manfredi dal marzo dello scorso anno. La decisione è stata
presa ieri dal Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza
pubblica presso la Prefettura,
nel corso di un incontro a cui
hanno preso parte anche il
commissario prefettizio del
Comune, Mario Rosario Ruffo, ed il prefetto Gerarda Maria
Pantalone.
Mentre i 30 appartamenti
delle scale A e B del complesso
residenziale popolare di viale
Manfredi sono stati assegnati
a fine aprile, i 18 appartamenti
della scala C sono ancora occupati in maniera abusiva. Per
cui ci sono altrettanti assegnatari di quegli alloggi, stando alla graduatoria stilata dal Comune, che attendono da tempo di entrarne in possesso.
La decisione presa in Prefet-
Il commissario Ruffo
tura è già stata comunicata
agli assegnatari, che hanno accolto la notizia con viva soddisfazione, ieri pomeriggio al Comune, intorno alle 15. Al termine della riunione, il commissario Ruffo ha tenuto una conferenza stampa nel corso della
quale ha affermato che «intendiamo ripristinare la legalità,
lancio un appello agli abusivi
affinché lascino da soli gli alloggi che occupano». Il reggente del Comune ha aggiunto
che «vi è la necessità di risolvere la questione dell’occupazione abusiva di viale Manfredi,
facendo in modo che i legittimi assegnatari possano entrarne in possesso. So che tra gli
occupanti ci sono disagi familiari, disoccupati, disabili, anziani e bambini, ma anche gli
assegnatari vivono situazioni
simili. Il mio è un invito alla
collaborazione, affinché le
operazioni di sgombero possano avere luogo con la massima
serenità». E quale sarà il futuro
delle 18 famiglie che saranno
cacciate dagli appartamenti?
«Non li lasceremo soli, ma speriamo che queste persone vengano accolte da familiari ed
amici. A meno di casi estremi,
non daremo alloggi a queste
persone ed eviteremo lunghe
collocazioni in albergo a spese
del Comune. Avranno l’aiuto
dei servizi sociali ed eventualmente di strutture idonee».
Sulla questione dei mobili e
delle suppellettili, giacché molte delle case occupate sono
state anche arredate con cura,
Ruffo ha detto che «i mobili saranno inventariati, catalogati
e sistemati in locali comunali a
cura della municipalizzata
Nuova Manutenzione». Il commissario ha anche precisato
che «la signora Concetta Caprio (portavoce degli occupanti, ndr) ha chiesto di incontrarmi per due volte, ma in entrambe le occasioni non si è
presentata, forse per motivi di
lavoro». Nel pomeriggio di ieri
è stato fissato un nuovo incontro tra Ruffo e Caprio per lunedì 22 luglio.
(f.p.)
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Scafati ❖ Sarno
VENERDÌ 19 LUGLIO 2013 LA CITTÀ
◗ SCAFATI
Fiamme nella notte nel fabbricato dell’ex azienda conserviera Romano.
Un grave incendio si è sviluppato, nel corso della notte
tra mercoledì e giovedì, presso
l’azienda conserviera non più
attiva “Romano Luigi s.r.l.”, il
cui amministratore è Felice
Romano, sita in via Nuova San
Marzano.
Era passata l’una quando,
all’improvviso, si è sentito un
boato ed è rapidamente andato a fuoco l’interno dello stabilimento.
La brezza notturna ha alimentato velocemente il focolaio dell’incendio, che è stato
ben visibile – complice l’oscurità notturna - anche a notevole distanza.
Di fatto, le fiamme si sono
subito propagate, avvolgendo
completamente un migliaio di
vecchi contenitori in plastica
usati per il trasporto di pomodori, un centinaio di pedane in
legno e tutto quanto era presente nello spazioso piazzale.
Il rogo ha interessato anche
parte della struttura in muratura circostante e danneggiato
un’intera ala di tre piani allestita ad uffici.
Sul posto sono intervenuti i
militari della Tenenza dei Carabinieri di Scafati, sotto la guida del tenente Saverio Cappelluti per effettuare un primo sopralluogo e i successivi rilievi.
Le fiamme sono state domate
da due squadre dei Vigili del
fuoco di Salerno e del distaccamento di Nocera Inferiore sopraggiunte sul luogo interessato.
Notevole il contributo dei
volontari della Protezione civi-
Senza patente
fugge a Sarno
In manette
Le fiamme distruggono
ex industria conserviera
parsa fin da subito dolosa. Sono ancora in corso gli accertamenti, ma è forte il sospetto
che si possa trattare di un atto
intimidatorio.
I danni all’azienda, coperta
da assicurazione, sono ancora
da quantificare. Gli inquirenti
valuteranno tutti gli elementi
per giungere quanto prima
all’accertamento della verità.
Di recente incendio in una
sartoria di Sarno, in via Sarno
Striano. Dieci minuti prima
delle 3 una telefonata ha aller-
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Inviate per errore bollette dell’Ici arretrate
Sarno: i contribuenti non devono pagare nulla perché nel frattempo c’è stato il condono
◗ SARNO
◗ SARNO
È stato fermato senza patente,
inseguito dopo una fuga improvvisa all’alt imposto dai militari e infine preso e ammanettato dopo la caduta in curva il giovane Mario Annunziata, trentenne alla guida di uno
scooter Honda. Dopo aver
ignorato il segnale di stop c’è
stato un inseguimento tra le
strade di Sarno. Il motivo della
fuga era l’assenza della patente. Annunziata era insieme ad
un passeggero, anche lui coinvolto nell’episodio, con la rovinosa caduta finale arrivata dopo segnalazioni acustiche e luminose da parte della gazzella
dei carabinieri: il conducente
continuava a scappare collezionando infrazioni su infrazioni e mettendo in pericolo
l’eventuale presenza di pedoni e altri veicoli sulla strada.
Alla fine una curva presa a
velocità troppo alta innescava
la caduta, seguita dal blocco
da parte dei militari che effettuavano il fermo. I due a bordo
dello scooter, visitati dai sanitari all’ospedale sarnese, venivano refertati con due e tre
giorni di guarigione per le lesioni e le escoriazioni riportate, nell’ordine dei piccoli problemi superficiali. A quel punto scattava la custodia domiciliare disposta nei confronti di
Annunziata, ristretto presso la
sua abitazione a Sarno in attesa del processo per direttissima previsto davanti al giudice
monocratico del tribunale di
Nocera Inferiore, col contestuale sequestro probatorio
del motociclo impiegato nella
fuga.
Continua il disconnesso rapporto tra i contribuenti sarnesi
e il Comune che si serve della
Soget per richiedere il pagamento dell’Ici per l’anno 2005
a chi non l’ha versata.
Un errore clamoroso, però,
si nasconde dietro gli invii delle ingiunzioni da parte della
società di riscossione. Infatti,
sono state inviate circa settecento ingiunzioni ad altrettanti soggetti che avevano aderito
al condono promosso dal Comune e lo avevano già pagato.
Ora, l’ente dovrà procedere ad
altrettanti sgravi, comunicandoli alla Soget per evitare che,
oltre al danno, si vi sia anche la
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Ritocco alla toponomastica di Sarno. Infatti, la Giunta ha deciso di
intitolare due strade ad altrettanti esponenti del mondo del clero.
Via Parallela Duomo, che per anni si voleva intitolare a Marco
Matteucci, il vigile del fuoco morto per prestare soccorsi durante la
frana del 1998, sarà intitolata a papa Giovanni Paolo II. L'arteria è
quella principale che porta al Duomo, che è anche sede vescovile.
L'altro ritocco riguarda la frazione di Foce. Verrà, infatti, intitolata
a padre Lino la traversa che porta dal piazzale antistante la locale
chiesa a via S. Maria della Foce. La richiesta è venuta da una
associazione del posto e testimonia, anche in questo caso del
legame che padre Lino, figura francescana del convento, ha
instaurato con la frazione e il ricordo che il suo operato ha lasciato.
piante calpestate - che alcuni
malviventi si sono introdotti
all’interno del fabbricato coinvolto nel violento incendio attraverso il campo adiacente,
servendosi di una pedana in legno appoggiata al muro.
Non è stato ritenuto necessario sollecitare l’intervento
sul posto della squadra scientifica per procedere a rilievi più
approfonditi, poiché sono state subito escluse cause dovute
a corti circuiti o accidentali.
La natura dell’incendio è
◗ SCAFATI
tato il comando provinciale
dei vigili del fuoco segnalando
fiamme in un deposito di abbigliamento.
I vigili hanno poi verificato
che nel locale si lavorava al
confezionamento dei vestiti e
che l’incendio si stava propagando velocemente proprio
per la presenza di stoffe. Sul
posto erano state inviate una
autobotte e una squadra del distaccamento di Nocera.
Maria Rosaria Vitiello
Sarno, cambiamento nella toponomastica
le Papa Charlie di Pagani, che
con i loro mezzi e l’alacre attività assicurata da due squadre
e durata alcune ore, fino al
mattino, hanno reso ben più
celere lo spegnimento delle
fiamme divampate nello stabilimento e offerto supporto per
regolare la viabilità lungo tutta
l’area circostante al rogo. ù
Dai rilievi non sono emerse
tracce di prodotti acceleranti
utilizzati per appiccare il fuoco, piuttosto è stato accertato attraverso segni evidenti di
Multa “fasulla”
Un vigile
a giudizio
È stato rinviato a giudizio con
l’accusa di falso materiale in
concorso con l’aggravante del
ruolo di pubblico ufficiale l’ex
tenente dei vigili urbani di Scafati Antonio Potestà, nato a
Pompei e residente a Scafati,
sessantasettenne in forza al comando polizia locale.
Secondo le accuse, in concorso con un beneficiaro deceduto, l’ex ufficiale dei caschi
bianchi avrebbe falsificato un
atto nell’esercizio delle sue
funzioni in qualità di esecutore materiale del reato, istigato
dal correo ora stralciato per intervenuto decesso. Praticamente il vigile alterò una contestazione, una multa verbalizzata col numero 171512, cambiando l’articolo contestato
nella verifica dell’infrazione
per evitare il sequestro del libretto di circolazione dell’autovettura e l’importo della sanzione. Era il cinque agosto
2006, e quella multa venne ridotta d’importo e cambiata
nella sostanza, con una prassi
diffusissima che in quel caso
venne denunciata alla pubblica autorità con la denuncia a
piede libero formalizzata nei
confronti di due persone, col
pubblico ufficiale complice,
da un lato, e il privato cittadino, uscito dall’attuale procedimento per morte intervenuta.
Scafati: nel mirino è finita la fabbrica di Romano in via Nuova San Marzano
Gli inquirenti hanno pochissimi dubbi sull’origine dolosa dell’incendio
Il rogo dell’altra notte (foto L. Pepe)
25
il municipio di Sarno
beffa di subire eventuali e infondate procedure esecutive.
L’errore è venuto fuori quando alcuni contribuenti, dopo
aver ricevuto la richiesta, si sono recati negli uffici competenti per chiedere i motivi
dell’invio, visto che avevano rispettato le procedure del condono e la domanda ascondeva
il timore di aver versato senza
esito le somme richieste dal
beneficio tributario. Alla Soget
sono stati passati tutti i dati,
senza depurarli dei contribuenti che avevano approfittato del condono per sanare le
proprie pendenze. Un ennesimo disservizio ai danni dei cittadini che, come al solito, saranno costretti a recarsi presso
gli uffici del comune per chiedere conto e ragione della richiesta della Soget. Ora, anche
gli uffici saranno costretti ad
un superlavoro per elaborare
in tempi brevi gli sgravi, bloccando, di fatto, l’attività già avviata dalla società di riscossione. Una grave carenza di coordinamento che non fa bene
all’immagine che il contribuente ha del comune. La cosa più grave è che, se qualcuno
non si accorge della richiesta
fondata su somme condonate
e già versate, rischia di pagare
due volte per lo stesso titolo.
La polemica, inoltre, investe
la stessa attività della Soget rispetto all’appalto per il servizio affidatogli. Infatti, non sa-
rebbe chiaro dal contratto se
la società può procedere alla riscossione dei ruoli dell’ente
prima della sua entrata in funzione. La Soget dovrebbe limitarsi ad accertare l’evasione e
l’elusione dei tributi locali e
non operare la riscossione dei
ruoli ordinari del comune. Nel
2010, il Consiglio comunale votò di non affidare più ad Equitalia la riscossione coattiva,
preferendo la riscossione diretta per avere un migliore e meno gravoso rapporto con i contribuenti.
Ora, il ruolo che era di Equitalia viene esercitato da un’altra società esterna.
Gaetano Ferrentino
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sarno
Truffa Inps, gli indagati incastrano Bello
◗ NOCERA INFERIORE
Tutti contro Bello negli interrogatori di garanzia dell’operazione “Click Day”, che ha portato all’arresto di cinque persone con le accuse di truffa ai
danni dello Stato e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Al silenzio del grande indiziato Pasquale Bello, sessantasettenne pregiudicato residente a Pagani, nato a Torre Annunziata, si contrappongono
le versioni degli altri indagati,
con la moglie Oksana Smyrnova, ucraina quarantatreenne,
a rigettare il proprio coinvolgimento nell’associazione a de-
linquere, provato dalle intestazioni di un terreno. «Ci sto insieme da oltre dieci anni, del
resto non so niente».
Nunzio Sorrentino, sessantenne sarnese, ha spiegato di
avergli dato un terreno in fitto
e di essersi rivolto a lui perché
«sapevo era attivo nel settore
agricolo. Io sono un imprenditore edile e non me ne intendo». Le risposte di Antonio
Borriello, quarantaduenne di
Torre Del Greco, sentito su rogatoria al tribunale di Napoli,
hanno messo insieme parziali
ammissioni, sbagli commessi
nel fidarsi di Bello, a partire
dalle falsificazioni, smentendo ogni tipo di associazione a
delinquere. Il gip del tribunale
di Nocera Inferiore Giovanna
Pacifico, in attesa di completare gli interrogatori nella giornata di oggi, aveva ordinato l’esecuzione di cinque ordinanze
cautelari, due in carcere e tre
ai domiciliari, oltre ai sequestri di tre terreni a Pagani, Serre e Sarno, sei macellerie, bloccando per equivalente somme
di denaro per 777.468 euro a
ciascuno dei cinque destinatari di misura cautelare, da ottenersi sequestrando beni mobili e immobili e otto società
agroalimentari riferite a Bello
e a Oksana.
L’associazione a delinquere
scoperta dai carabinieri di Nac
Il sarnese Sorrentino dopo l’arresto
e da quelli della sezione di pg
della procura di Nocera nasceva per truffe ai danni dell’Inps
favorendo la permanenza di
stranieri extracomunitari in
prevalenza nordafricani, costituendo rapporti di lavoro fitti-
zi alle dipendenze delle aziende di Bello e Oksana, denunciando le false assunzioni di
braccianti agricoli all’ente previdenziale.
(a. t. g.)
©RIPRODUZIONERISERVATA
LA CITTÀ VENERDÌ 19 LUGLIO 2013
Nocera
23
■ e-mail: [email protected]
Il cuore del piccolo Gerardo si è fermato
Non ce l’ha fatta il ragazzino di dieci anni investito da un’auto a Materdomini di Nocera Superiore. Una terribile agonia
◗ NOCERA SUPERIORE
Ha combattuto fino alla fine il
piccolo Gerardo De Angelis, il
bambino di 10 anni, investito
a Materdomini di Nocera Superiore da una C3, lunedì pomeriggio, mentre attraversava
la strada. Purtroppo Gerardo,
che non aveva più ripreso conoscenza
dal
momento
del’impatto ed è rimasto in coma per più di due giorni, è deceduto ieri. Le sue condizioni
avevano mandato un segnale
di speranza, quando dall’elettroencefalogramma piatto era
apparso un piccolo impulso,
che rappresentava una roccia
cui appigliarsi per i suoi genitori, Raimondo De Angelis e
Anna Lucia Maiorano. Il piccolo Gerardo era stato anche
sottoposto ad un delicato intervento alla testa, al Santobono di Napoli. La dinamica
dell’incidente è alquanto complessa. Di fatto, lunedì pomeriggio, Gerardo stava attraversando via Federico Ricco, dal
Palazzo Ciancone, dove risiede sua nonna, al lato opposto
della carreggiata.
Traffico intenso e solito caos di automobili, per un incrocio che, a detta di tutti, è mortale dato il riscontro di molteplici incidenti proprio lungo il
tratto di strada che congiunge
Materdomini a Roccapiemonte. Non esistono strisce pedonali. C’è un impianto semaforico “a chiamata”, che non sempre è in funzione, né esistono
dissuasori o apparecchiature
luminose decenti che tendano
a far rallentare la velocità o a
regolare il traffico. È stato proprio lì, nell’incrocio della Sp4,
alla fine della strada che si impenna verso Roccapiemonte,
che Gerardo ha incontrato il
suo destino: una macchina grigia, C3. L’autista, un giovane
neopatentato di Roccapiemonte, adesso indagato come
vuole prassi per omicidio colposo, non ha potuto far nulla
per rallentare. Scomposta è
stata la caduta del piccolo, che
ha battuto violentemente la testa per terra. I primi soccorsi
sono arrivati proprio dal giovane guidatore. Poi commercianti e abitanti della zona si sono
riversati in strada per capire
AMBIENTE
Dieci “parcheggi”
per le biciclette
A sinistra una foto di repertorio
della strada a Materdomini
dove si è verificato
il tragico incidente
Sopra il piccolo Gerardo
cosa fosse successo e hanno
trovato il piccolo corpo di Gerardo a terra. Subito trasportato dalla Croce Azzura all’Umberto I di Nocera Inferiore, è in
seguito stato trasferito a Napoli, al Santobono. Le ultime ore
di vita, Gerardo le ha passate lì.
Prima la disperazione.
«Solo il miracolo della Madonna di Materdomini può
salvarlo», dicevano in paese.
Poi la speranza, dopo che
l’elettroencefalogramma rimasto piatto fino a qualche ora
prima aveva dato degli impulsi
e un sospiro di sollievo era
esploso in città. Poi la notizia
che non c’era più nulla da fare.
Gerardo lascia un fratellino
e i genitori Raimondo e Anna
Lucia. Entrambi molto giovani, lui falegname, restauratore,
un lavoratore coraggioso che
cercava di sostenere nel migliore dei modi la famiglia. Lei
è dipendente presso un supermercato del territorio. Due
trentenni con due figli e una
tragedia sulle spalle.
Gerardo aveva 10 anni e una
vita intera da costruire. Adesso
in molti danno la colpa a
quell’incrocio e a quella strada, in balia dell’assoluto abbandono da parte delle autorità competenti. «Sono anni che
vediamo incidenti sotto i nostri occhi», ha detto urlando
Le persone saranno costrette a recarsi nella ingolfatissima sede di Salerno. Il presidio a Cicalesi
C’erano innanzitutto i disabili
infortunatisi sul lavoro al presidio di ieri pomeriggio, organizzato in piazzetta Cicalesi, per
protestare contro la chiusura
della sede dell’Inail di via De
Filippo. La struttura serve tutti
i comuni dell’Agro. Gravissime le conseguenze per quanti
dovranno recarsi alla sede di
Salerno.
I dipendenti e gli utenti non
capiscono quale risparmio
economico possa portare la
soppressione della sezione nocerina. Si tratta, infatti, di un
Una fase della protesta fuori all’Inail
Voleva fare esplodere la sua casa, ma era solo un bluff
Poteva essere un giorno di ordinaria follia estiva, una di
quelle perdite di lucidità destinate a far deflagrare impreviste tragedie, ma in realtà si trattava di uno sfoggio di fanfaronaggine e aggressività, risolta
da un controllo attento concluso da una denuncia a piede libero con l’accusa di procurato
allarme.
I carabinieri della stazione
di Nocera Superiore venivano
allertati dai vigili del fuoco per
una strana telefonata di allarme. I pompieri erano stati
chiamati per una questione
delicata da un uomo che an-
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Dura protesta contro la chiusura dell’Inail
nocera superiore
◗ NOCERA SUPERIORE
una commerciante del posto.
Nei prossimi giorni inizierà la
raccolta di firme dei cittadini
per mettere in evidenza lo stato di degrado segnaletico della
via. Intanto, i genitori del piccolo avrebbero acconsentito
all’espianto degli organi.
Nocera Superiore, in attesa
del ritorno della salma, piange
un suo figlio.
Davide Speranza
Completata l’istallazione di dieci
rastrelliere per il parcheggio delle
biciclette in altrettanti punti
strategici della città . Le
rastrelliere sono state
posizionate in: piazza Diaz (2),
piazza del Corso, via Matteotti,
via Libroia, via Siciliano, piazza
Trieste e Trento, via Cicalesi, via
Falcone e al Cimitero. «Desidero
ringraziare i titolari dell’attività
Vik Bike - sottolinea l’assessore
alle Attività Produttive, Andrea
Vagito, che ha curato l’iniziativa
rispetto al reperimento delle
rastrelliere - che hanno donato
alla collettività questi dispositivi
per la sosta. Anche il commercio
nocerino si gioverà di un più largo
uso della bicicletta da parte dei
cittadini». Nello stessa ottica, con
più ampia rilevanza e ambizione
rispetto ai vantaggi per l’utenza,
l’assessorato alle Politiche
Ambientali sta ultimando il
progetto "Bike Sharing", che nei
prossimi mesi renderà disponibili
decine di biciclette e parcheggi,
per una svolta decisiva verso la
«mobilità sostenibile a Nocera.
Soddisfatto il sindaco Torquato.
nunciava propositi esplosivi.
“Mi faccio saltare, ho due bombole di gas pronte a fare una
strage”. L’uomo, L. B. quarantaquattro anni, nato a Cava e
residente a Nocera Superiore,
volto noto alle forze dell’ordine, pregiudicato, nullafacente
e separato dalla moglie, minacciava di far scoppiare due
bombole di gas tenute all’interno del suo appartamento.
Sul posto arrivano subito anche i carabinieri della stazione
di Nocera Superiore, che in
supporto ai pompieri predisponevano un subitaneo controllo per accertarsi dell’imminente pericolo. Per fortuna era
solo un bluff, probabilmente
fatto senza pensare alle conseguenze, con la leggerezza di
chi non tiene conto del pericolo che scatena.
Forse il pericolo era proprio
l’obiettivo del reo, che incurante delle ripercussioni di
quella telefonata aveva interesse a provocare e destabilizzare. Fatto sta che i carabinieri
per prima cosa hanno controllato lo stato dei luoghi, introducendosi all’interno dell’appartamento del pregiudicato
scoprendo l’assenza di qualunque bombola di gas. I pompieri sono andati via ma i carabinieri no: prima hanno denunciato l’uomo.
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presidio senza dirigenti, quindi, senza costi ulteriori.
Per di più gli uffici sono di
proprietà dell’Istituto e, quindi, non comportano spese di
affitto. A pagare il prezzo maggiore saranno gli utenti. I dipendenti saranno aggregati alle sedi non soppresse. Il problema è degli invalidi. «Già è
difficile arrivare a Nocera – ha
detto un anziano di Scafati –
come faccio ad arrivare a Salerno». Un uomo di Sarno, senza
un arto inferiore, ha aggiunto:
«Vengo settimanalmente a No-
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San Giorgio, raccolta rifiuti
con buste e codici a barre
◗ CASTEL SANGIORGIO
Sul posto i vigili del fuoco
cera solo grazie alla bontà.
Non so se saranno ugualmente disponibili ad accompagnarmi a Salerno».
A sostenere i manifestanti il
sindaco Manlio Torquato .
«Contatterò delle persone vicine al Governo per capire cosa
si può fare – ha dichiarato – fermo restando si tratti di un organismo autonomo». Vicini
agli utenti anche l’associazione A.GE.V. coordinata da Nicola Molinaro.
Salvatore D’Angelo
«Un progetto rivoluzionario».
Il sindaco Franco Longanella
ha apostrofato con queste parole il progetto sull’utilizzo di
buste codificate per la raccolta
dei rifiuti.
Ieri conferenza stampa alla
quale hanno partecipato oltre
che il primo cittadino, l’assessore all’Ambiente Michele Salvati, l’ingegnere Michele Perone e il vicesindaco Giuseppe
Alfano. «Dopo un anno di prove – ha dichiarato Salvati – passiamo alla fase operativa. I cittadini dovranno utilizzare buste per la raccolta dei rifiuti
con sopra applicato un codice
a barre dal quale si potrà identificare l’utenza di provenienza. Siamo convinti che con
questo sistema si incentiverà
una più corretta raccolta differenziata e si potrà aumentare
la percentuale della stessa».
Il progetto è affiancato dal sito, www.differenziamocastelsangiorgio.it. Ogni volta che
verrà conferita la spazzatura,
sarà letto il codice a barre, come spiega il geometra Gerardo Menichini, responsabile
della raccolta. «Avremo la certezza di come differenziano i
cittadini con forme di incentivazione all’utenza virtuosa».
(d. s.)
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Irno ❖ Costiera
LA CITTÀ VENERDÌ 19 LUGLIO 2013
Primarie per il candidato sindaco
Il centrosinistra brucia i tempi
Mercato San Severino, iniziano gli incontri in vista delle elezioni amministrative del prossimo anno
Iannone propone un confronto aperto: «Nomi non solo della politica ma anche della società civile»
◗ MERCATO SANSEVERINO
Il centrosinistra fa rotta verso
le primarie per scegliere il candidato sindaco che alle elezioni amministrative del prossimo anno sfiderà il sindaco
uscente di Mercato San Severino, Giovanni Romano.
La decisione è stata assunta
durante un incontro del Partito democratico, tenutosi nella
sede del Lions Club a Mercato
San Severino, al quale hanno
partecipato sia i tesserati che
esponenti della società civile.
Tra le personalità di spicco figuravano il capogruppo della
minoranza, Carmine Ansalone, e i consiglieri di opposizione Fabio Iannone, Enzo Farace e Basilio Pergamo.
I vertici del Pd punteranno
sul nome «di un candidato forte e di comprovata esperienza
politica», come è stato detto
nel corso dell’incontro, da individuare tra i personaggi che
già appartengono alla coalizione del centrosinistra.
Di parere opposto è invece il
consigliere Fabio Iannone il
quale ha proposto di promuovere le primarie aperte a tutti,
La sede del municipio di Mercato San Severino
anche a persone che fanno
parte della società civile, «tutti
uniti, però, in un unico e condiviso progetto “anti - Romano” al fine di contrastare l’attuale primo cittadino».
«L’obiettivo primario – ha
detto l’attuale consigliere di
opposizione Fabio Iannone –
Mercato san severino
è quello di accogliere candidati che siano propensi a dare un
contributo sostanziale per
cambiare l’attuale modo di
amministrare la nostra città».
«Quindi - ha proseguito l’esponente politico - ho proposto
all’assemblea del Pd di tenere
in considerazione la possibili-
tà di fare le primarie con soggetti politici che condividano
un progetto anti – Romano».
Possibile, dopo le eventuali
primarie, che il centrosinistra
possa correre anche col simbolo del Partito democratico guidato da Carmine Ansalone,
già candidato sindaco alle pas-
sate elezioni amministrative
di San Severino e indicato dalla maggioranza dei militanti
come il favorito per la sfida a
Palazzo di Città.
Se sul fronte del centrodestra appare abbastanza evidente la volontà di ripresentare la candidatura dell’attuale
primo cittadino Giovanni Romano, su altri fronti spirano
venti di rinnovamento.
In primis con Carlo Guadagno: l’attuale consigliere provinciale di Centro Democratico è un nome quasi certo nella
corsa alla conquista della poltrona di sindaco di Mercato
San Severino.
In ultimo non è da escludere
la candidatura di un eventuale
outsider che potrebbe ricoprire un ruolo di “disturbo” tra le
figure politiche più gettonate
in zona e rendere ancora più
incerta e quindi combattuta la
partita tra gli aspiranti sindaci.
La corsa alla poltrona di sindaco della città è cominciata e
con essa il toto candidature
che infiammerà questo periodo estivo.
Mario Rinaldi
©RIPRODUZIONERISERVATA
Ha una pistola
nell’auto
Arrestato
a Fisciano
◗ FISCIANO
A Fisciano i militari dell’aliquota radiomobile, nel corso di un
posto di controllo, hanno intimato l’alt ad un’autovettura
condotta da Gerardo Ingenito, 37enne di Mercato San Severino, constatando, nel corso
di una perquisizione, che
nell’abitacolo era nascosta,
all’interno di un borsello, una
pistola giocattolo con evidenti
modifiche sulla canna, tali da
renderla perfettamente efficiente, corredata da relativo
caricatore contenente alcune
cartucce calibro 9. Nel borsello sono stati rinvenuti anche
due bossoli della stessa specie.
L’uomo è stato arrestato per
porto e possesso di arma clandestina e relativo munizionamento e condotto presso la
propria abitazione in regime
degli arresti domiciliari, in attesa del rito direttissimo.
A Roccapiemonte nel corso
di un servizio antidroga eseguito dai carabinieri della stazione di Castel San Giorgio, è stato arrestato un giovane per
produzione illecita di sostanze
stupefacenti. Si tratta Raffaele
Ruggiero 32enne, disoccupato, pregiudicato del luogo, che
nel giardino della propria abitazione stava coltivando una
piccola piantagione con due
piante di canapa indiana.
Tassisti, rivolta contro gli abusivi
Scompare da casa per giorni
Ritrovata al mercato di Sarno Polemiche a Maiori. «Abbiano presentato un esposto, ma nessuno ci ascolta»
◗ MERCATO SANSEVERINO
Sono state ore di ansia per
C.R., anziana 76enne di Mercato San Severino, della quale
non si avevano più notizie da
tre giorni. La donna, martedì
scorso si era allontanata dalla
sua abitazione, situata nei
pressi del Comune lungo la
strada che conduce al castello,
facendo perdere ogni traccia.
E’ stata ritrovata dai carabinieri nella tarda mattinata di ieri
in un mercato a Sarno e riportata a casa. I familiari, preoccupati per la salute dell’anziana,
che secondo alcune testimonianze avrebbe anche problemi di diabete, hanno immediatamente denunciato la scom-
parsa ai carabinieri della Compagnia di Mercato San Severino, agli ordini del capitano Rosario Basile. I militari hanno
avviato le consuete procedure
che si attivano in questi casi,
comunicando la notizia alla
Procura della Repubblica per
dare inizio alle ricerche della
donna. Sono stati allertati anche gli organi dell’Epi (Emergenza Pubblica Irno), impegnati nelle operazioni di sorveglianza nella zona del Castello
di Mercato San Severino. I volontari, nei primi due giorni
hanno setacciato l’intera area
del Parco Castello per individuare eventuali tracce lasciate
dall’anziana donna. Poi il ritrovamento.
(m.r.)
Palazzo Murat di Positano
primo tra gli hotel italiani
◗ POSITANO
È Palazzo Murat di Positano il
primo degli hotel italiani nella
classifica degli alberghi più votati e apprezzati del mondo, secondo la classifica Insiders Select, resa nota da Expedia,
azienda leader mondiale dei
viaggi on-line. La struttura della Costiera amalfitana si colloca al 14.mo posto. La Campania piazza tra i primi 100 alberghi di questa classifica anche
altre due strutture alberghiere:
l'Hotel Eden Roc, sempre di
Positano, e il Maison La Minervetta di Sorrento. «Siamo sorpresi per questo riconoscimento e siamo consapevoli di
averlo ottenuto anche perché
Palazzo Murat si trova in una
delle mete turistiche più ambite del mondo», dice Vito Attanasio, titolare insieme alla sua
famiglia dell'albergo.
La struttura nacque nel 1960
grazie all'intuito dei suoi nonni che trasformarono l' antico
palazzo Murat in una struttura
per turisti. «Siamo un piccolo
hotel a carattere a familiare,
con appena 30 camere, che però mira a far vivere ai nostri
clienti un'esperienza romantico-emozionale cogliendo e
soddisfacendo, con la dovuta
discrezione, anche i desideri
più flebili della nostra clientela», ha aggiunto Attanasio.
◗ MAIORI
Un tassista
«Nonostante la nostra denuncia nulla è cambiato. Gli autisti
abusivi continuano a fare il loro comodo e noi, di contro, lavoriamo sempre meno». E’ il
grido di allarme dei tassisti di
Maiori, messi con le spalle al
muro da chi esercita, senza autorizzazione (e quindi senza
pagare tasse) la professione.
«Il nostro esposto – aggiungono – non è servito a nulla, in
quanto né le forze dell’ordine
e neppure le istituzioni hanno
preso provvedimenti». A detta
dei tassisti, infatti, non avrebbe sortito alcun effetto rivolgersi alle autorità competenti,
in quanto chi avrebbe dovuto
(e potuto) non sarebbe affatto
intervenuto. «Oramai non ce
la facciamo più – aggiungono
in coro – e siamo pronti anche
a clamorose forme di protesta
per far valere i nostri diritti
che, invece, fino ad oggi, sono
stati calpestati da tutti».
La situazione, dunque, è al
limite e gli animi sono piuttosto esasperati, soprattutto verso chi permetterebbe questa
forma di illegalità. Del resto
nell’esposto, firmato da Erasmo e Filippo Amato, Luigi De
Filippis, Sabato Crivelli, Maurizio Di Pino e Antonio Nuschese, erano chiaramente indicati i concorrenti sleali. A
partire da quelli che «pur privi
di qualsiasi autorizzazione,
trasportano persone, con la
complicità degli addetti del
settore turistico, danneggiando in questo modo l’intera categoria». Le irregolarità messe
in evidenza coinvolgevano i titolari della licenza di Ncc (noleggio con conducente) che
«abusando del loro permesso,
rilasciato da comuni fuori provincia, operano sul territorio
di Maiori e Minori, nonostante
la normativa vigente preveda
che debbano avere una rimessa in loco, cosa che non avviene nel 90 per cento dei casi» e
anche alcuni albergatori che
utilizzerebbero «il servizio navetta, anche al di fuori del territorio comunale, nonostante
ciò non sia consentito». (g.d.s.)
San Severino, i volontari Epi A San Severino e Pellezzano
puliscono la strada del castello la fiaccolata di Sant’Anna
◗ MERCATO SANSEVERINO
La Protezione civile di Mercato San Severino ha dato, in
questi mesi, un concreto contributo alla manutenzione del
percorso nel costituendo parco archeologico del castello
dei Sanseverino: il cammino
verso il maniero della nota famiglia di origine normanna è
stato ripulito, disinfestato, aggiustato in vista delle prossime escursioni in programma a
settembre. Con la professionalità che li contraddistingue, i
trenta
volontari
dell’Epi
(Emergenza pubblica Irno) sono intervenuti non solo a garantire disciplina e sicurezza
lungo le strade e i sentieri che
accedono al parco, ma hanno
anche accompagnato gli scolari che negli ultimi mesi – a partire da aprile – hanno visitato il
castello.
L’Epi ha attuato opere di ingegneria naturalistica, predisponendo lungo l’itinerario
panche e staccionate. Il sodalizio ha inteso quindi impiantare microtelecamere per scongiurare eventuali danni vandalici. Inoltre i membri Epi, guidati da Gelsomina Greco, hanno predisposto linee tagliafuoco per impedire lo svilupparsi
di incendi boschivi nell’area
del castello e non solo.
Anna Maria Noia
◗ MERCATO SANSEVERINO
Tutto pronto, nella frazione
Pandola, per la ventinovesima
edizione della fiaccolata di
Sant' Anna, patrona della popolosa frazione sanseverinese.
Il programma prevede, per domani, la partenza per San Giovanni Rotondo, con arrivo al
santuario di San Pio. Domenica mattina, i giovani pandolesi
parteciperanno alla Messa, trasmessa in diretta su TelePadre
Pio. Quindi, seguirà la partenza per Pellezzano, con sosta
presso la locale Chiesa dedicata a Sant’Anna. Subito dopo, la
fiaccolata ripartirà alla volta di
Pandola, con arrrivo in Chiesa.
Ad accompagnare i ragazzi, ci
sarà l'assessore comunale alle
politiche giovanili, Rosario Bisogno. «Ringrazio - dice Bisogno - il presidente dell'associazione pandolese, Carmine Napoli, e tutti i ragazzi che, ogni
anno, danno seguito a questa
bella tradizione, nel segno della devozione per la mamma
della Madonna. Un grazie va
anche al parroco, don Francesco Nuzzolese, che cura la formazione spirituale della parrocchia di Pandola». Il culto di
Sant' Anna, patrona delle donne e, in special modo, di chi è
in dolce attesa, è molto sentito
a San Severino.
Antonio De Pascale
LA CITTÀ VENERDÌ 19 LUGLIO 2013
Cavade’Tirreni
17
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»
Alcol, consumo in crescita
«S’inizia sempre prima»
IL CASO LE TENDENZE GIOVANILI
Il tenente Ferrara: «A 16 anni bevono di continuo ogni giorno fino allo sballo»
Campagna di Comune e Asl con un camper informativo in piazza Purgatorio
Consumo di alcol in netto aumento: un ragazzo su tre beve
alcolici. E’ questo il date allarmante rilevato dalla polizia locale che tiene costantemente
incontri nelle scuole per invitare i ragazzi a bere con moderazione e a non mettersi alla guida se hanno consumato alcolici. Dopo gli incontri con gli studenti è nato il progetto
“Insieme per la sicurezza. Alcool e guida, cocktail letale”.
Prevenire le stragi sulle strade
è l’obiettivo che si è prefissata
l’amministrazione Galdi, aderendo alla campagna di sensibilizzazione sul consumo di alcol e sul rischio di incidenti
stradali. «Il fenomeno - afferma il vice comandante della
Polizia Locale Giuseppe Ferrara - è in netta espansione e la
fascia d’età che consuma alcol
si è abbassata. Da alcune indagini abbiamo scoperto che ragazzi di 16 anni consumano alcol in continuazione durante
la giornata. Tanti piccoli bicchieri di alcolici fino allo sballo». Un campanello d’allarme
che è suonato già nel corso
dell’iniziativa dell’anno scorso
quando un camper del Sert ha
avvicinato 240 giovani della
movida cavese per sottoporli
all’esame dell’etilometro. Il 99
per cento, ossia, la quasi totalità dei giovani presi in esame,
risultò positivo all’alcol test. In
quell’occasione, il 52 per cento dei 138 giovani intervistati,
dai 15 ai 36 anni, dichiarò di
consumare non la semplice
birra o l’aperitivo, bensì dei superalcolici. Dati allarmanti
che invitano alla riflessione
ma, soprattutto, a programmare iniziative che mirano a prevenire l’abuso di alcol, così come ha chiesto il presidente della commissione Sanità, Vincenzo Bove. Ed è proprio in
Rifornimento di acqua da un’autobotte
san giuseppe al pennino
Senz’acqua da sette giorni
Protesta a Palazzo di Città
A secco da oltre sette giorni i
residenti della località di San
Giuseppe al Pennino che ieri
mattina si sono recati a protestare all’ufficio tecnico comunale. In base a quanto è stato
riferito alle famiglie del posto,
sembra esserci una questione
irrisolta tra il Comune e l’Enel
visto che l’impianto elettrico è
necessario per portare l’acqua
nella località che è in forte pendenza. L’ira dei residenti, i
quali hanno dovuto ricorrere
all’acquisto di acqua e al trasporto della stessa con mezzi
propri, è arrivata negli uffici di
via Schreiber, dove una delegazione dei residenti di San Giuseppe al Pennino, con il consigliere di Fratelli d’Italia Clelia
Aumenta il consumo di alcol tra i giovani
questo senso che va il progetto
“Insieme per la Sicurezza”,
che vede la sinergia tra il tenente Giuseppe Senatore, la
responsabile del servizio adolescenti dell’Asl Rosa Zampetti, i volontari della protezione
civile con il tenente Matteo Senatore, le associazioni Mani
Amiche e Obiettivo Notte oltre
all’assessore alla Sicurezza,
Vincenzo Lamberti. Un camper con le attrezzature per il rilevamento del tasso alcolemico e presso il quale saranno stilati anche dei questionari sulle
abitudini dei giovani, stazionerà domani a partire dalle 23, alla piazzetta del Purgatorio.
Sempre in tema di sicurezza
sono stati premiati, ieri mattina, al Comune, i nonni vigili
che hanno operato davanti alle scuole.
Annalaura Ferrara
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Ferrara, ha parlato con l’ingegnere Carmine Avagliano che
ha promesso che già in serata
si sarebbe occupato del problema ma che per sbloccare
definitivamente la questione
occorrono circa venti giorni.
Da diversi giorni è stato necessario l’intervento dell’autobotte della protezione civile, del
tenente Matteo Senatore e del
vice coordinatore Felice Sorrentino, per la distribuzione
d’acqua in zona. «In un periodo di calura estiva come questo - afferma il consigliere Clelia Ferrara - non si può assolutamente stare senz’acqua soprattutto in una località impervia come quella di San Giuseppe al Pennino».
(a.f.)
Rifiuti, caos per i colori delle buste
L’amministrazione propone di apporre degli adesivi per facilitare la raccolta
Buste di rifiuti
case di pregiato
E’ caos accanto ai cassonetti
per la raccolta differenziata.
Per gli operatori ecologici diventa un’impresa riconoscere
le varie tipologie dei rifiuti. Dopo lo stop della distribuzione
del kit di buste che il Comune
dava, gratuitamente, ad ogni
famiglia dietro presentazione
di una card, i cittadini utilizzano buste di colore e composizione differenti, creando confusione e disorientamento negli operatori ecologici, i quali il
più delle volte sono costretti
ad aprirle per capire se il contenuto deve essere ritirato da-
gli ex seta o dal consorzio di
bacino. Ora, il Comune, anche
alla luce dell’aumento della
Tares del 30 per cento, vuole
proporre alle famiglie degli
adesivi di colori diversi e riportanti le varie tipologie dei rifiuti, di modo che i cittadini pur
utilizzando buste di vario tipo,
potranno apporle sopra. Una
scelta che tende ad agevolare il
lavori dei dipendenti ex seta e
del consorzio di bacino, costretti il più delle volte a rovesciare il contenuto dei sacchetti in strada per capire cosa c’è
dentro. Intanto il Comune ha
promosso, per domani, dalle
ore 9 alle 13, in piazza Vittorio
Emanuele III una raccolta straordinaria di oli alimentari usati e di frittura.
«Portare l’olio alla nostra postazione- ha sottolineato l’assessore Fortunato Palumbopermetterà di contribuire nel
proprio piccolo al rispetto e alla salvaguardia del nostro ambiente e di ricevere un piccolo
gadget, un imbuto che può essere avvitato sulle bottiglie di
plastica dedicandole alla raccolta a casa dello stesso olio
utilizzato in cucina».
associazione “frida”
Ascensori fermi, intesa per farli ripartire «Non cancellate i consultori familiari»
«Ascensori di nuovo attivi tra
due giorni». Questa la promessa fatta ai residenti delle nuove
case di Pregiato che da circa
venti giorni sono senza ascensori. La ditta li aveva fermati in
segno di protesta per non essere stata pagata dall’impresa
esecutrice dei lavori di realizzazione degli immobili.
La risoluzione del problema
è arrivata grazie al sindaco
Marco Galdi che ieri mattina
ha incontrato le parti interessate, compreso il componente
della commissione sui lavori,
Vito Mercurio. Pur non essendo il Comune debitore nei confronti della ditta degli ascensori, l’ente ha promesso di prele-
vare dal bilancio comunale i
53 mila euro che la ditta dei lavori avrebbe dovuto dare
all’impresa degli ascensori.
Una somma che lo stesso Comune tratterrà quando arriveranno i soldi dalla Regione
Campania. Come garanzia il
sindaco Galdi ha chiesto al documentazione dei collaudi.
Dopo che il sindaco entrerà in
possesso della certificazione
dei collaudi agli ascensori, la
ditta riceverà la somma di cui
è creditrice. Un sospiro di sollievo per i residenti soprattutto quelli anziani e con problemi di deambulazione come Filomena Santucci, costretta tra
le mura domestiche da oltre
venti giorni.
Non si aspetta altro che la
giornata di domani per poter
riutilizzare gli ascensori a causa dei quali c’è stato anche il
blocco del traffico in via Ferrara, per protesta, da parte dei residenti. Sempre, ieri mattina,
l’impresa Lettieri che si sta occupando dei lavori per l’eliminazione delle infiltrazioni d’acqua nei primi 72 alloggi di via
Ferrara a Pregiato, ha firmato
il contratto per seguire lavori
da 80 mila euro.
Tempo fa c’è stata l’interruzione dei lavori e la conseguente protesta che portò lo scorso
27 giugno uno dei residenti a
salire sul tetto.
(a.f.)
«Il consultorio non si tocca, lo
difenderemo con la lotta».
Con questa massima l’associazione “Frida”, presieduta da
Alfonsina De Filippis, chiede a
gran voce al direttore generale
dell’Asl Salerno, Antonio
Squillante, di restituire il consultorio familiare, a rischio
chiusura, «alle donne di Cava
de’ Tirreni e alle donne dell’Asl
Salerno».
Per raggiungere questo
obiettivo è stata indirizzata
una lettera al ministro della salute, Beatrice Lorenzin, al presidente della Regione, Stefano
Caldoro, al presidente della
quinta commissione Sanità
Regione Campania, Michele
Schiano Di Visconti e al sindaco, Marco Galdi.
«Con vivo dispiacere - scrive
l’associazione Frida - apprendiamo dalla lettura della bozza
dell’atto aziendale sul sito ufficiale della Asl salerno a far data da giovedì 27 giugno e deliberato con atto deliberativo
del primo luglio 2013, che i
consultori familiari, e le unità
operative materno infantili, sono state inserite nella stessa
struttura del poliambulatorio
e della medicina specialistica
ambulatoriale perdendo l’autonomia gestionale e tecnico
professionale». «Ciò vuol dire aggiunge l’associazione- che i
consultori familiari, nati nel
1975 a difesa della salute della
donna, sono stati ridotti a semplici ambulatori prestazionali,
cioè erogazione di visite e non
più a garanzia di presa in carico della donna e dei bambini
con la logica di equipe multiprofessionali integrate composte da pediatra, ginecologo,
psicologo, assistente sociale,
ostetrica, infermiera pediatrica, puericultrice». L’associazione “Frida” ritiene «opportuno e necessario chiedere l’immediata correzione dell’ atto
aziendale con l’inserimento
della unità operativa materno
– infantile che deve garantire
la continuità di cura ed assistenza».
14
Salerno
LA CITTÀ VENERDÌ 19 LUGLIO 2013
Maturità, pieno di lodi per i licei
Meno positivo il bilancio del Regina Margherita e del Genovesi che abbassano la media cittadina
New economy
tra bio distretti
ed eco-edilizia
Finalmente inizia l’estate per
tutti gli studenti che quest’anno si sono imbattuti nell’esame
di maturità tra ansie, polemiche che come sempre non potevano mancare, speranze, delusioni e tanto studio; ma adesso
è tempo di bilanci. I risultati nazionali degli esami di stato fanno emergere una situazione positiva, molto più delle aspettative e anche gli studenti di Salerno non si sono smentiti, in
quanto i voti finali sono stati
più alti dello scorso anno. Nonostante questo, è presente però, ancora una forte frattura tra
i ragazzi neo diplomati salernitani. Analizzando gli esiti di
quattro istituti della zona centrale, Liceo scientifico Giovanni
Da Procida, Liceo classico Torquato Tasso, il liceo Regina
Margherita e l’istituto A. Genovesi si evincono forti differenze.
Nei tre licei i cento e le lodi connesse non sono mancati. Il Liceo Scientifico G. Da Procida,
ha portato a casa una pioggia di
cento nelle tredici sezioni che
hanno sostenuto l’esame, infatti, si contano ben sette alunni
che si sono diplomati con la lode e trentotto cento. Lodevoli
anche gli studenti del Tasso: su
centodiciannove maturandi, solo uno ha conseguito il punteggio minimo, ben diciotto i cento e cinque centini con lode.
Meno positivo è il resoconto del
Regina Margherita, dove su otto sezioni solo in dieci hanno
E’ on line da questa mattina il
nuovo numero della newsletter pubblicata ogni settimana
sul blog di informazione economica
www.salernoeconomy.it diretto da Ernesto Pappalardo. In uno speciale di due
pagine è raccolta la sintesi del
documento di analisi strategica elaborato dal Centro Studi
dell’Ance Salerno che contiene
le indicazioni alla base dell’indirizzo programmatico che
l’associazione presieduta da
Antonio Lombardi intende realizzare nel secondo semestre
del 2013 e nei primi mesi del
2014. «Per fare ripartire il settore delle costruzioni - si legge
nella nota analitica - non c’è altra possibilità che insistere sulla riqualificazione del patrimonio edilizio esistente, prevedendo “premialità” volumetriche per le imprese che decidono di intervenire rendendo gli
edifici efficienti ed innovativi
dal punto di vista energetico
oppure ristrutturandoli con
materiali eco-compatibili». In
questo contesto appare indispensabile rendere operativo
un vero e proprio “Patto per lo
Sviluppo dell’Edilizia Green”.
Nell’inserto “Ecobionews” (direttore editoriale Giuliano
D’Antonio) spazio all’accordo
siglato nei giorni scorsi a Ceraso che ha sancito la nascita del
network internazionale dei
“bio-distretti” attraverso l’intesa tra Cilento e BioVallèe.
Studenti all’uscita di scuola a fine esame di maturità
conseguito la maturità con il
massimo dei voti, facendo evincere una media non molto alta
tra i restanti centosessantasei
diplomati, di cui solo tredici
hanno portato a casa voti tra il
novanta e il novantotto. Nessun cento per l’istituto tecnico
Antonio Genovesi, che manca,
come si capisce dal sito ufficiale
dell’istituto, dall’anno 2010. I
voti più alti, vanno dal novanta
al novantacinque e sono solo
tre, quattro i sessanta. E’ possibile constatare da tali risultati
che le eccellenze salernitane,
tra gli istituti osservati, non
mancano e fortunatamente sono in crescita, ma è ancora troppo grande il divario tra gli studenti. Bisognerebbe capire quali possano essere le cause, l’esame di stato è il frutto di un lungo percorso che dura cinque an-
Tommasetti, gli auguri di Pd e Cgil
Per il sindacato: «Difendere sempre e con forza l’università pubblica e statale»
Cgil e Partito democratico hanno formulato i loro auguri al
neo Rettore Tommasetti. Il
sindaco, in un lungo comunicato si concentra sul «momento particolarmente difficile per
il mondo dell'università e della conoscenza in generale.
L’azione legislativa degli ultimi anni, e in particolare
dell’ultimo quinquennio - scrivono Petraglia, Tavella e Capezzuto - hanno portato
all’asfissia economica degli
atenei e a una impostazione
sempre più privatistica della
gestione universitaria.
Siamo certi - aggiungono che il nuovo Rettore saprà difendere sempre e con forza
l'università pubblica e stata-
le», e questo per la Cgil significa «mettere al centro della propria azione di governo lo studente e accompagnarlo fino alla sua collocazione al lavoro,
offrendogli una formazione di
eccellenza, frutto di una ricerca che non deve mai tralasciare, assieme a quella tecnologicamente avanzata, la ricerca
di base». Per queste ragioni «ci
sta molto a cuore pensare
all’Ateneo salernitano come
volano di sviluppo di un territorio martoriato dalla crisi economica» ma, aggiungono «riteniamo inoltre indispensabile
che gli organi di governo
dell’Ateneo salernitano pongano come principio inalienabile il confronto con i lavoratori
e con chi li rappresenta». Per
queste ragioni, concludono i
sindacalisti: «Siamo persuasi
che il professor Tommasetti
saprà rafforzare quel senso di
comunità e di reciproco rispetto fra personale docente, tecnico-amministrativo e studenti
che è indispensabile per lo sviluppo dell’Ateneo».
Il segretario provinciale del
Partito democratico, Nicola
Landolfi nel salutare il nuovo
Rettore «non possiamo non
sentire, ancora una volta, l’obbligo di ringraziare il Rettore
Pasquino per quello che ha
fatto per l’ateneo salernitano,
trasformandolo,
da
“esamificio” a campus europeo. Siamo certi che questo lavoro di eccellenza che ci ha
consentito di avere rispetto in
Italia e la sua caparbietà nel
di un quarto rispetto al 2009 e
di quasila metà rispetto a quelli
del 2007. Una dinamica ancora
più sfavorevole hainteressato il
segmento dell’edilizia non residenziale, dove il calo nelle superfici autorizzate è stato del
38,5 per cento. Le compravendite di unità non residenziali
hanno registrato una contrazione più intensa (-19,1 cento).
Per non parlare della morsa creditizia che è stata oggetto di
uno specifico intervento
dell’Ance nel corso di una riunione che ha avuto luogo in
Prefettura neigiorni scorsi.
Di fronte a questo scenario
devastante quale deve essere il
ruolo di un’associazione di categoria del Mezzogiorno? Non
ci si può limitare al momento
dell’analisi e della denuncia –
passaggi, si badi bene, determi-
nanti e sostanziali nei processi
di costruzione e di auto-tutela
della democrazia – ma occorre
mettersi in discussione e proporsi come agenti di sviluppo
socio-economicodel territorio.
Per fare ripartire il settore delle
costruzioni non c’è altra possibilità che insistere sulla riqualificazione del patrimonio edilizio esistente. Lo strumento che
può certamente attrarre investimenti privati è quello della
moneta urbanistica. Prevedere, cioè, premialità volumetriche per le imprese che decidono di intervenire – per esempio
– abbattendo e ricostruendo
edifici, rendendoli efficienti ed
innovativi dal punto di vista
energetico oppure ristrutturandoli con materiali eco-compatibili.
È in questa prospettiva che
Il rettore Tommasetti
ni e che vede il duro lavoro di
studenti e docenti al fine di permettere ai giovani di affacciarsi
nel mondo universitario o del
lavoro nel migliore dei modi e si
può fare ancora meglio.
Serena Valeriani
©RIPRODUZIONERISERVATA
taccuino
portare a Salerno la Facoltà di
Medicina saranno il terreno su
cui il nostro ateneo potrà ancora crescere nei prossimi anni».
E proprio sul lavoro di Pasquino, il neo Rettore ieri spiegava
che: «Pasquino ha lasciato una
forte impronta nella storia del
campus salernitano succedergli sarà una sfida, ma il coraggio fa parte della vita. Mi preoccupa maggiormente dare il
giusto ruolo alla nostra Università, questo vuol dire valorizzare la didattica, la ricerca, il diritto allo studio e molto altro».
Tra l’eredità lasciata da Pasquino rientra anche la facoltà di
Medicina: «Sarà la sfida tra le
sfide - ha affermato Tommasetti - ci impegneremo per far
lavorare i docenti, i ricercatori
e gli studenti in stretta connessione con gli ospedalieri. Bisognerà, inoltre, completare per
quel che necessario il campus
di Baronissi».
Compleanno Lamberti
Festeggia oggi il suo compleanno
l’affascinante Angela Lamberti, che
da anni, attraverso il suo Dibi
center, dispensa bellezza e
benessere. Stasera un meritato
brindisi con i familiari e gli amici.
Augurissimi dalla redazione del
nostro quotidiano per una giornata
speciale ed un prosieguo luminoso
e ricco di belle sorprese.
Nozze Barone-Galluzzi
©RIPRODUZIONERISERVATA
Tommaso Barone e Stefania
Galluzzi sono pronti, dopo dodici
anni di fidanzamento, a coronare il
loro sogno d’amore. Oggi
pronunceranno il fatidico sì negli
spazi della chiesa di Capriglia Maria
delle Grazie, per poi spostarsi,
insieme a parenti ed amici, nelle
sale dell’hotel Cerere, dove
brinderanno alzando i calici al
giorno più bello della loro vita.
Auguri sinceri dalla sorellina
Carmen e da Vincenzo, oltre che
dalla redazione tutta del nostro
quotidiano.
va inquadrata la proposta di
Ance Salerno di rinnovare e
reinventare la “filiera” allargata
dell’edilizia – architetti, ingegneri, geometri, artigiani, operai specializzati, imprese di costruzioni, produttori di materiali, fornitori di servizi – che va
“ri-orientata” verso la frontiera
della sostenibilità ambientale .
Solo così – è scritto nel documento elaborato dal nostro
Centro studi –si potrà procedere alla realizzazione di un
“Piano di riqualificazione del
patrimonio edilizio pubblico e
privato”nella nostra provincia.
È questa la premessa sostanziale – partendo dal basso ed interloquendo direttamente con gli
Enti erogatori dei finanziamenti necessari – per dare avvio alla
concretizzazione delle città intelligenti. Sulla base di tale ra-
gionamento sono già in corso
contatti con tutti i soggetti sopra menzionati al fine di rendere operativo e concretizzare un
vero e proprio “Patto per lo sviluppodell’edilizia green”.
È in questo quadro di impegno responsabile e di convinta
visione civica dei problemi da
affrontare che l’Ance si muove
ormaida diverso tempo.
Riteniamo di avere offerto il
nostro contributo in termini di
analisi dei problemi e di proposte per iniziare a risolverli. Confidiamo in risposte certe ed in
tempi certi. È in discussione la
tenuta sociale – non solo economica e produttiva – della nostra provincia. È auspicabile
che arrivino segnali di responsabilità, prima ancora che di efficienzaamministrativa.
* Presidente AnceSalerno
l’intervento
Possiamo ripartire
con responsabilità
dall’edilizia “green”
di Antonio Lombardi*
L’
edilizia in provincia di
Salerno-come nelresto
del Mezzogiorno e
nell’intero Paese - vive una della sue crisi più drammatiche.
Solo qualche numero (fonte
Banca d'Italia, giugno 2013)
per dare il senso di una situazione che ha già destrutturato di
fatto un comparto vitale per le
dinamiche di crescita economica dei sistemi di sviluppo avanzati. In base ai dati Istat, tra il
2007 e il 2011 il valore aggiunto
del settore delle costruzioni in
Campania è calato del 24,4 per
cento in termini reali (-16,0 nella media italiana), riportandosi
sul livello medio della seconda
metà degli anni ’90. Secondo le
stime di Prometeia, il calo è proseguito nel 2012 (- 6,9 per cento). La produzione di opere
pubbliche è diminuita del 10,8
per cento a prezzi costanti
(-12,6nel2011). E si prevedeun
ulteriore calo nel 2013 (-10,7
per cento). I crediti commerciali nei confronti degli enti appaltanti hanno raggiunto il 60 per
cento del valore della produzione (52 per cento nel 2011). Come nel resto d’Italia, in Campania l’edilizia privata ha continuatola fase recessiva; nel 2010
il numero di permessi per la costruzione di nuove abitazioni
residenziali, che in media anticipa di circa un biennio la loro
effettiva realizzazione, è calato
Salerno
VENERDÌ 19 LUGLIO 2013 LA CITTÀ
13
«Crescono i poveri, servono alimenti»
Chiude la mensa di Pastena: alla San Francesco aumentano le bocche da sfamare, l’appello di Mario Conte ai salernitani
di Barbara Cangiano
Serve carne. Scatolame. Olio.
Detersivi. In una parola, serve
aiuto. Perchè le bocche da sfamare, da un mese a questa parte, sono cresciute. «Da quando
la mensa Gesù di Nazaret, circa un mesetto fa, ha chiuso i
battenti, i suoi frequentatori
abituali si sono spostati da noi.
Facciamo i salti mortali per riuscire a garantire un pasto caldo
a tutti, ma è davvero molto
complicato». Mario Conte, anima della mensa dei poveri San
Francesco è preoccupato e fa
appello alla sensibilità dei salernitani affinchè aiutino i volontari a continuare nel loro lavoro: «Prima avevamo una media di duecento ospiti, oggi con
la chiusura della mensa di Pastena, che da quanto sappiamo non riaprirà prima di settembre, sono saliti in alcuni
giorni anche a duecentosessanta, mentre il budget di cui
disponiamo a stento riesce a
coprire un centinaio di coperti».
Fatti salvi i contributi della
Caritas e delle parrocchie, la
mensa San Francesco non gode più di aiuti sufficienti per
andare avanti, «in particolare
dopo l’onda lunga della crisi
che ha fatto aumentare il numero dei nostri clienti e diminuire drasticamente quello dei
benefattori», racconta Conte
che sottolinea come anche l’ultima gara di solidarietà attivata
meno di un mese fa all’esterno
di alcuni supermercati cittadini, non ha dato gli stessi risultati che si riuscivano ad incassare fino a un anno fa.
«Molti ci portano dei pacchi
di pasta, li ringraziamo di cuore, ma ci serve carne per preparare i secondi e tanti altri beni
di prima necessità per riuscire
a rispondere alle esigenze di
un numero sempre crescente
di persone senza tetto o in grosse difficoltà economiche», ha
ribadito il fondatore della mensa, che invita chiunque abbia
la possibilità di contribuire
all’operato dei volontari, a contattarlo
telefonicamente
(3388478073) per evitare di acquistare alimenti di cui la struttura in questo momento non
ha necessità e per concentrare
invece i propri sforzi su quelle
che sono ritenute le priorità.
La casa di via D’Avossa non
chiuderà i battenti per ferie: resterà infatti aperta tutta l’estate, domeniche escluse, anche
nel mese di agosto, un periodo
nel quale le mense sono gene-
senzatetto
Un centro di emergenza
con i volontari della Caritas
L’interno della mensa San Francesco
ralmente molto affollate a differenza delle città che tendono
a svuotarsi per ferie. A concedersi una fase di relax dopo un
anno di lavoro anche moltissimi volontari, «e così siamo costretti a sforzi indicibili non solo per riuscire a cucinare qualche pasto decente, ma anche
per allestire i tavoli e riuscire
ad accogliere le persone che si
recano presso la nostra struttura».
Il momento peggiore, stando alle previsioni degli organizzatori, sarà quello a cavallo di
ferragosto, quando anche quei
pochissimi generosi che contribuiscono a foraggiare la mensa
San Francesco andranno in vacanza, lasciando a bocca
asciutta lo staff di Mario Conte
ed i suoi poveri. Un motivo in
più per correre ai ripari e contribuire per tempo a fronteggiare una fase di emergenza. E’
poi possibile aiutare la mensa
versando 100 euro l’anno (benefattori), 50 euro (ricevendo
così la tessera di sostenitori) o
donando il proprio cinque per
mille alla causa.
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La Caritas non va in vacanza.
Parola del direttore don Marco Russo che anche nel giorno
di ferragosto, farà in modo da
tenere aperti gli sportelli di via
Bastioni ed i servizi satelliti di
una struttura che può contare
sull’ausilio di una solida rete
di volontari.
Se d’inverno l’emergenza
principale è rappresentata dalla necessità di reperire nuovi
posti letto per offrire un riparo
dalle intemperie ai senza tetto, d’estate la priorità della Caritas è quella di riuscire a fronteggiare la calura, distribuendo ai bisognosi kit per l’igiene
personale, tovagliette, abiti
puliti, scatolame e acqua per
sconfiggere la fame e la sete.
«Resteremo operativi ventiquattro ore su ventiquattro facendo i turni - ha confermato
don Marco Russo - L’estate è
un periodo delicato e non possiamo lasciare i nostri poveri
senza un punto di riferimento». Proprio per questo, tra i
progetti ancora in cantiere,
c’è quello di creare un punto
di primo soccorso, nel centro
cittadino, per offrire in parti-
colare ai clochard la possibilità di lavarsi, cambiarsi d’abito, rifocillarsi ed eventualmente chiedere assistenza sanitaria in caso di malori dovuti alle
alte temperature.
Anche in questo caso, tutti
gli aiuti dei salernitani sono
ben graditi, anche perchè «faremo tutto da soli, con l’ausilio dei parroci che ci sostengono sempre e qualcosa che sono riuscito a risparmiare
dell’otto per mille», ha ribadito il presidente della Caritas
che nei giorni scorsi ha indirizzato una lettera ai poveri ed alle chiese del territorio salernitano, per creare una rete di solidarietà e di contatti volta a
tamponare le emergenze che
potrebbero verificarsi nel periodo clou dell’estate. Chiunque voglia contribuire ai progetti messi in campo da don
Marco Russo, attraverso l’acquisto di kit per l’igiene personale, tovagliette ed abiti, può
far pervenire le proprie offerte
direttamente presso gli sportelli della Caritas di via Bastioni.
(b.c.)
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«Occhio a un sistema opaco nei pagamenti»
Caldoro sui pignoramenti della sanità. Morlacco avvia il censimento, la Cgil chiede il conto all’Asl
Il presidente Stefano Caldoro
Mentre il sub commissario regionale alla Sanità Mario Morlacco si prepara a censire i pignoramenti che si stanno quotidianamente abbattendo su
Aziende sanitarie ed ospedaliere, dopo la sentenza della Corte Costituzionale che li ha resi
attuabili anche per i beni delle
strutture ricadenti nelle regioni commissariate, il presidente Stefano Caldoro lancia un
allarme: «Da domani mattina
potrebbe tornare una brutta,
vecchia abitudine, per molti
aspetti opaca, oscura, di procedure messe in campo sulle
nuove azioni esecutive che potrebbero far riportare il sistema indietro» e bloccare il recupero nei ritardi dei pagamenti
da parte della pubblica amministrazione. La «preoccupazione è stata segnalata dai nostri
amministratori delle Asl» che,
fa sapere il presidente della
Giunta campana, «non riusciranno a completare i pagamenti» proprio per la sentenza
della Consulta.
La legge in questione, evidenzia Caldoro, «probabilmente in principio non era il
massimo» proprio perché prevedeva il pignoramento dei beni della sanità da parte dei creditori. Un sistema che «in
Campania era degenerato».
«Non era un atto regolare - sottolinea - e si era creato un sistema molto strano tra chi produceva e le modalità molto parti-
colari, uniche in Italia, che portava ad atti di pignoramento e
nello stesso tempo un sistema
finanziario e dovevi intervenire per pagare i creditori». Un
sistema che «nel passato ha
causato il blocco dei pagamenti e un contenzioso enorme
che ha prodotto solo danni per
la Campania». Con il blocco
dei pignoramenti, ha continuato Caldoro, «abbiamo risolto il problema per più del 50%
del fondo complessivo e ridotto i tempi di pagamento». Ora,
per evitare il tracollo e forte del
pareggio di bilancio, il presidente chiederà al Parlamento
di «intervenire con procedure
che prevedano un sistema in
cui i diritti dei creditori non si-
ano contro gli stessi creditori e
che non blocchino un sistema
di finanziamento che ha prodotto effetti positivi». Sulla
questione dei pignoramenti è
intervenuta anche la Cgil sanità.
In una nota a firma di Margaret Cittadino, indirizzata al
direttore generale Antonio
Squillante, il sindacato chiede
di conoscere l’esatto ammontare dei debiti Asl, compresi
quelli fuori bilancio, i pignoramenti in atto, il relativo anno
di riferimento e la categoria
dei beni di riferimento, la metodologia finora seguita per il
pagamento delle partite debitori e i provvedimenti che si intendono assumere.
12
Salerno
LA CITTÀ VENERDÌ 19 LUGLIO 2013
Cittadella giudiziaria, in arrivo 10 milioni
Per completare la cittadella
giudiziaria di Salerno servono
32 milioni di euro. In attesa
che l’intera somma si racimoli, presto potrebbero arrivare i
primi dieci. Questa la notizia
più importante emersa dall’incontro, fortemente voluto dal
viceministro sindaco Vincenzo De Luca, svoltosi ieri sera
presso il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, che ha
La cittadella giudiziaria
avuto come tema principale il
futuro dei nuovi uffici giudiziari salernitani. All’incontro hanno partecipato Alfonso Malato, direttore generale Risorse
materiali dei beni e dei servizi
del Ministero della Giustizia,
Giovanni Guglielmi, provveditore alle Opere pubbliche della Campania, ed Ercole Incalza, responsabile della struttura tecnica di missione del Mit.
«Nel corso della riunione ha dichiarato De Luca a margine dell’incontro - abbiamo approfondito le ipotesi per individuare la copertura finanziaria
(32 milioni di euro) necessaria
al completamento della cittadella giudiziaria. Si sta lavorando – ha spiegato il sindaco – in
due direzioni: o un emendamento al “decreto del fare” per
destinare risorse alle strutture
giudiziarie che subiranno un
sovraccarico di lavoro per l’accorpamento dei tribunali; o un
impegno diretto del Provveditorato alle opere pubbliche sui
fondi del Mit. Da questa prima
verifica - ed ecco la buona notizia - è stata comunicata una
prima disponibilità del Provveditorato per un importo di 10
milioni di euro. Ci si incontrerà la prossima settimana per
una verifica definitiva, anche
in relazione all’iter parlamentare del “decreto del fare”».
(fi.lo.)
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«Movida: locali chiusi
dopo la seconda multa»
De Luca sferra un nuovo attacco contro i gestori del by night: «Delinquenti»
E annuncia multe fino a cinquemila euro e controlli delle forze dell’ordine
di Barbara Cangiano
«Delinquenti» e «personaggi
squallidi». Da punire con sanzioni fino a cinquemila euro e
con la chiusura del proprio locale notturno già allo scattare
del secondo verbale stilato dagli agenti della polizia municipale. Dai microfoni di Radio Alfa, De Luca torna ad attaccare
la «movida cafona» con i toni
dello sceriffo pronto a ricorrere
alle maniere forti, anzi drastiche, per riportare l’ordine nella
«città europea» pena un virtuale foglio di via obbligatorio per i
nostalgici della «Salerno delle
chiancarelle e delle discariche». Nel mirino del primo cittadino finiscono, ancora una
volta, pub e disco bar del centro storico che non solo non rispettano l’ordinanza sindacale
che impone lo stop delle attività di intrattenimento musicale
a mezzanotte, ma anche quei
gestori che «pensano di attirare
i clienti trasformando i vicoli in
una discoteca a cielo aperto
con gli amplificatori al massimo posizionati all’esterno delle attività». Dopo le polemiche
al vetriolo registrate nelle scorse settimane dai residenti, il
sindaco promette pugno duro:
«E’ davvero intollerabile che
certi personaggi, nell’illusione
di richiamare ragazzi facendo
chiasso, possano rovinare la vita a una città intera. Chiederò il
sostegno delle forze dell’ordine, perché questa battaglia deve diventare una priorità». E
per garantire il rispetto delle re-
stazione marittima
«Sbagliato licenziare gli operai»
L’affondo del sindaco: «L’impresa è in una posizione di privilegio»
L’ingresso del cantiere
«La decisione di licenziare alcuni operai che stavano lavorando alla realizzazione della Stazione marittima è stata una
scelta sgradevole e sbagliata da
parte dell’impresa, alla quale è
già stato comunicato che riceverà a brevissimo altri finanziamenti». Il sindaco De Luca
commenta così, durante il consueto appuntamento di Radio
Alfa, la scelta della Passarelli di
chiudere il rapporto lavorativo
con i dipendenti impegnati nel
cantiere. Fermo per mancanza
di fondi che l’amministrazione
stessa dovrebbe versare ormai
da oltre un anno. Ma il primo
cittadino la vede diversamente
e spiega: «Stiamo liquidando le
risorse previste da un accordo
per l’importo di 7-800mila euro. Stiamo facendo miracoli e
l’impresa sa benissimo di essere in una condizione del tutto
favorevole per quanto riguarda
i pagamenti: non c’è alcuna ragione per bloccare i lavori o licenziare gli operai. Ci attendiamo che sia definito un piano di
lavori serio e che si vada rapidamente alla conclusione dei lavori strutturali, che noi prevediamo entro quest’anno. Le
condizioni finanziarie sono state garantite in modo certo - ha
voluto rassicurare il sindaco se c’è un’impresa che ha una
condizione di privilegio, è proprio quella della Stazione marittima, un cantiere al quale dedichiamo il massimo dell'atten-
gole, il sindaco ha anche annunciato il ripristino del servizio di vigilanza affidato ai vigili
urbani, dopo la mezzanotte, in
quelle che vengono considerate le zone calde del by night. Intanto l’amministrazione è già
al lavoro per modificare il regolamento che attualmente concede ai gestori il bonus di tre
multe prima di arrivare alla
chiusura. Di qui a breve, dopo
il secondo controllo risultato irregolare, scatteranno i sigilli.
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zione per il valore dell’opera».
Di tutt’altro avviso il segretario
provinciale della Feneal Uil patrizia Spinelli che, nel giorno
delle lettere di licenziamento
inviate agli operai, denunciò
senza mezzi termini che il cantiere era costretto a chiudere i
battenti per un credito vantato
nei confronti della pubblica
amministrazione. Per ultimare
la stazione marittima , che
avrebbe dovuto essere consegnata nel dicembre del 2012,
servono al massimo altri cinque mesi di lavoro. La struttura
in cemento armato è stata ultimata, ora si tratta solo di fare le
rifiniture interne, di installare
gli impianti (tra cui anche il nastro trasportatore) e le grandi
vetrate. Lavori il cui importo è
stimato in altri cinque milioni,
ma l’impresa non li inizierà se
prima non incasserà i 700mila
euro dal Comune per fatture
emesse nel 2012.
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Una immagine dall’alto dell’incrocio pericoloso
via scuola eleatica
Incrocio pericoloso
I residenti avviano
una petizione
Ventidue anni fa un bambino
di sei anni morì travolto da una
macchina che non aveva sufficiente visibilità per evitarlo. E’
passato quasi un quarto di secolo, ma in via Scuola Eleatica
nulla è cambiato. «L’incrocio è
diventato un raccordo autostradale pericolosissimo - spiega Luigi Tagliamonte, lo zio
della vittima - I volumi di traffico sono aumentati, le auto
sfrecciano a tutta velocità, nonostante lo specchio di visione
che è stato installato dopo le
nostre proteste, chi è al volante
non vede nulla e per di più ci
sono delle strisce pedonali beffa che sono state posizionate
in una curva. Insomma il massimo del rischio». La signora
Giuliana Lamberti Rossi ha deciso di farsi promotrice di una
petizione tra i residenti del popoloso quartiere della zona
orientale, situato a pochi passi
dalla chiesa di Santa Margherita. «Io sono anziana e passi se
mi investono, ma perchè bisogna correre il rischio che ricapi-
ti la tragedia che già è successa
più di vent’anni fa? Ogni giorno sfidiamo la sorte e non passano ventiquattro ore senza un
incidente». Passanti investiti,
ma anche autovetture e scooter che finiscono nei giardinetti appena imboccata la rotatoria dell’incrocio, «dove purtroppo non si vede nulla - ha
continuato la signora - ed a
peggiorare la situazione ci si
mettono anche dei grossi alberi che da più di quant’anni non
vengono potati. In una parola,
siamo abbandonati al nostro
destino». Per i residenti, anche
i dossi dissuasori si sono rivelati un rimedio inefficace per
scongiurare sinistri e dunque
si sono rivolti all’associazione
Strade sicure onlus presieduta
da Gerardo Postiglione per
chiedere un intervento di rifacimento dell’area, dal manto
stradale ai marciapiedi, passando per la manutenzione di
un verde pubblico che rischia
di rivelarsi pericoloso.
(b.c.)
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10
Salerno
LA CITTÀ VENERDÌ 19 LUGLIO 2013
Refuso nel “salva sindaci”
De Luca è incompatibile
Di Lello, che spiega: «È conosciuto come emendamento
“salva De Luca”, ma dovrebbe
essere
ribattezzato
“facciamoci del male”». Mentre sempre ieri, il comitano No
Crescent aveva ribadito il principio di inconferibilità della
carica di viceministro, perché
«il decreto legislativo 39/2013,
entrato in vigore il 5 maggio
scorso, sancisce il principio di
inconferibilità degli incarichi
governativi (qual è quello di viceministro) a soggetti che svolgono funzioni di amministratori». Per questo motivo, il Comitato nei prossimi giorni
«presenterà un esposto alla
Procura della Repubblica per
rappresentare come il presidente del Consiglio Letta e il
Ministro Lupi non possono
nominare il sindaco in carica
viceministro per i motivi di
forma di cui al detto decreto
legislativo n. 39» aggiungendo
«motivi sostanziali» tra i quali
l’aver «usurpato un’area demaniale, senza nemmeno versare il prezzo al Demanio, per
consentire la costruzione del
Crescent».
La Commissione congiunta bilancio e affari costituzionali ha
approvato
l’emendamento
all’articolo 50 del Decreto del Fare relativo al Durt, “Documento
unico di regolarità tributaria”.
L’emendamento
proposto
dall’onorevole grillino Girolamo
Pisano riguarda «è orientato a
favorire un processo vero di sburocratizzazione e semplificazione, grazie alla digitalizzazione,
rispetto alla responsabilit à solidale tributaria
negli appalti
privati relativa
alle ritenute di
lavoro dipendente che il subappaltatore e
l’appaltatore
debbono versaGirolamo
re all’erario in
Pisano
ragione delle
prestazioni realizzate».
Negli appalti privati attualmente la normativa prevedeva
responsabilità solidale tra committente ed appaltatore, oltre
che tra appaltatore e sub appaltatore: ora, «con l’approvazione
dell’emendamento, la solidarietà verrà meno grazie ad un certificato emesso dall’agenzia
dell’entrate. Il Durt, se acquisito
dal committente prima del pagamento del corrispettivo, verrà
ad escludere la responsabilità
solidale del committente dal
mancato versamento all’erario
delle ritenute fiscali».
Dopo il dibattito di ieri sera su
“Donne e violenza tra politica
e società”, la seconda festa provinciale di Sel, in corso fino a
domenica prossima negli spazi della villa comunale “Pio La
Torre” di Castel San Giorgio",
si avvia alla conclusione. Domani (ore 20), si parlerà di
“Rifiuti, Ambiente, Sanità” con
Paolo Cento, responsabile Ambiente di Sel, Dino Di Palma,
responsabile nazionale Sanità
e Territorio,
Michele Ragosta, deputato e
membro della
presidenza nazionale di Sel,
Franco Massimo Lanocita,
vice sindaco di
Gennaro
Minori, AlfonMigliore
so Schiavo, responsabile provinciale Sanità
di Sel Salerno, Antonio Bianculli del comitato “No Petrolio” del Vallo di Diano e il deputato e responsabile nazionale
del Pd, Simone Valiante. Domenica si chiude con il capogruppo alla Camera di Sel, Gennaro Migliore, il senatore di
Sel Peppe De Cristofaro, il deputato Ragosta e tra glialtri i
docenti universitari Guido
D’Agostino (Università Federico II di Napoli) e Giovanni Cerchia (Università del Molise),
Rosanna Lamberti, responsabile provinciale Donne Pd.
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Nel testo dell’emendamento pare sia saltato il tetto massimo di 15mila abitanti
Salvi comunque Piccone coordinatore del Pdl Abruzzo ed il leghista Marcolin
di Carlo Pecoraro
Un refuso e nemmeno di poco
conto, cambierebbe il volto
all’emendamento del decreto
del fare quello immediatamente ribattezzato “salva De
Luca”. Alla fine proprio il primo cittadino di Salerno potrebbe essere tra i pochi a non
poterne beneficiare. A spiegare cose fosse accaduto è stato
l’onorevole Maino Marchi
(Pd). «Semplice - ha raccontato - nel testo è stato omesso il
tetto massimo che è di 15mila
abitanti ma è rimasto solo
quello minimo». Questo tratto
in soldoni significa che a beneficiarne saranno tutti quei sindaci eletti e che amministrano
comuni che non superano i
15mila abitanti, dunque: De
Luca è fuori. Questo ridurrebbe la pattuglia dei beneficiari
ma salverebbe amministratori eletti in parlamento come
l’onorevole e sindaco di Celano, Filippo Piccone coordinatore regionale del Pdl Abruzzo
alcuni sindaci del Pd come
Floriana Casellato (Maserada
sul Piave); Roger De Menech
(Ponte nelle Alpi), Simonetta
La cerimonia di “investitura” a viceministro del sindaco De Luca
Rubinato (Roncade) ed Ernesto Magorno (Diamante)
mentre il nostro Simone Valiante - già dimessosi da consigliere provinciale - dovrebbe
lasciare anche la poltrona di
vice a Cuccaro Vetere (questo
era evidente anche nella versione errata del testo, ndr).
Nella lista dei beneficiari anche il sindaco Antonio Placido di Sel (Rionero in Vulture) e
il leghista Marco Marcolin
(Cornuda). Intanto, ancora ieri ad impallinare il primo cittadino di Salerno ci avevano
pensato prima l’onorevole Enzo Fasano (Pdl) («voterò fermamente no a questa legge
che sembra avere l’unico scopo di salvaguardare le cariche
di De Luca e gettare ancora
più il discredito sulla politica») e poi il socialista Marco
Durt, passa
A San Giorgio
l’emendamento Sel chiude
di Pisano
con Migliore
LA CITTÀ VENERDÌ 19 LUGLIO 2013
OFFRE 10 ANNI DI GARANZIA
Via XXV Luglio, 277 - Cava de' Tirreni (SA)
Tel./Fax 089 443 853 - CeLL 339 3417735 - 377 2545827
www.dantonioascensori.it - [email protected]
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Salerno
■ Salerno
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■ Centralino 089/2783111
■ Fax 089/2783236
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»
Condoni edilizi, 10mila pratiche inevase
SERVIZI AMMINISTRAZIONE LUMACA
Cinque dipendenti smaltiscono un solo caso al giorno e con questo ritmo ci vorranno anni. Il Comune perde anche soldi
Le richieste di condono edilizio al Comune di Salerno ingialliscono sulle scrivanie. Sono infatti 10mila le pratiche ancora aperte e i tempi per il disbrigo di tutto l’arretrato si preannunciano biblici. Infatti, l’ufficio preposto, dove lavorano
cinque dipendenti, riesce a
chiudere ogni anno solo 350
pratiche, vale a dire poco più di
una al giorno. Con questa media diventa un’impresa davvero impossibile riuscire a smaltire tutto il lavoro. E la conseguenza di questo ritardo ha anche notevoli effetti sulle casse
del Comune. In questo modo
si perdono migliaia di euro che
potrebbero essere invece usati
dall’amministrazione per la
spesa corrente. Tutto questo è
stato argomento della commissione urbanistica presieduta
da Domenico Galdi. «Le diecimila pratiche non ancora chiuse – ha spiegato il presidente –
riguardano per la maggior parte piccoli condoni. A bloccare
l’iter in alcuni casi è la mancanza di tutta la documentazione
necessaria, ovvero alcuni per
negligenza non hanno integrato le pratiche come richiesto.
Ma per la maggior parte dei casi molto dipende dal fatto che
non risultano sufficienti cinque unità per smaltire tutto».
Insomma, i dipendenti non
riescono a farcela da soli e in
questo modo nascono questi
enormi ritardi. «Abbiamo votato all’unanimità – ha continuato Galdi – la proposta di integrare il numero dei tecnici presenti nell’ufficio. Poiché sappiamo che non è possibile fare
nuove assunzioni, basterebbe
adottare forme di mobilità interna spostando qualche impiegato da un altro ufficio». In
ogni caso, visto il ritmo di lavoro i tempi sarebbero comunque molto lunghi a meno che
non si realizzi una vera e propria task-force. Ma c’è anche
un altro problema che potrebbe spiegare lo scarno risultato
annuale. «Fino all’anno scorso
– ha detto infatti Galdi – il personale era incentivato con gli
Burocrazia
Ristorazione, tempi lunghi
per il rilascio delle licenze
Domenico
Galdi
‘‘
Abbiamo
chiesto il ripristino
del lavoro
straordinario
e il trasferimento
di personale da altri uffici
Palazzo di Città
straordinari. Ora questo incentivo è stato eliminato. Per questo motivo, il consigliere Di
Carlo ha proposto di ripristinare lo straordinario e noi abbiamo votato all’unanimità questa richiesta».
Un’idea in netta controtendenza con il lavoro che sta svolgendo in questi mesi l’amministrazione, che punta a eliminare tutto il superfluo per rispon-
dere anche ai rilievi della Corte
dei Conti. Una decisione che
da tempo è oggetto di scontro
con i sindacati. «Nei nostri incontri con l’amministrazione –
ha detto infatti Angelo De Angelis – avevamo proposto un
progetto, previsto anche dalla
normativa vigente, che era
quello di dar vita ad otto gruppi di lavoro composti da cinque persone che lavorassero
su tutte le pratiche inevase, stabilendo anche un limite massimo di otto mesi. Tuttavia non
abbiamo ricevuto risposte ed
anzi rispetto agli anni scorsi
l’organico oggi è addirittura ridotto».
C’è poi anche un altro problema che spiegherebbe la lentezza degli impiegati a chiudere una pratica. «I cinque dipendenti non si occupano solo del
condono edilizio – spiega De
Angelis – ma spesso devono
svolgere anche altri compiti
del settore dell’urbanistica. Ecco perché diciamo da tempo
che c’è bisogno di una completa riorganizzazione dei servizi.
L’amministrazione però nel caso specifico non è interessata a
risolvere il problema perché
sempre più spesso sta affidando il disbrigo di queste pratiche ad uno studio tecnico
esterno. Si punta ancora una
volta ad esternalizzare nonostante qui ci siano le professionalità richieste con la conseguenza di aumentare le spese.
L’ennesimo spreco».
Angela Caso
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Cosa direbbe Vincenzo De Lu- Annona e Statuto, convocate
ca, sostenitore della burocrazia su proposta del consigliere di
zero, del fatto che proprio al “Campania Libera” Horace Di
Comune di Salerno i tempi per Carlo. L’incontro è stato l’occauna pratica diventano molto sione per parlare direttamente
lunghi? È ciò che accade a colo- con l’assessore all’annona,
ro che vogliono aprire un’attivi- Franco Picarone, e chiedergli
tà commerciale nel settore una possibile soluzione del proprincipalmente della ristorazio- blema. Secondo alcuni consine. Per ottenere tutti i permessi glieri, infatti, si potrebbe anche
necessari a volte occorre aspet- decidere di far aprire le attività
tare anche tre mesi. Tempi dav- sulla base di una certificazione
vero troppo lunghi che rischia- rilasciata dal direttore dei lavono di far andare in fumo tanti ri e successivamente fare tutti i
soldi. Per questo motivo, alcu- controlli del caso, in modo tale
ni sono andati a porre il proble- da non posticipare troppo
ma direttamente ai consiglieri l’apertura dell’esercizio. Natucomunali
ralmente, in
chiedendo di
caso di inosFu istituita
capire come
servanze le
una commissione
mai ci voglia
sanzioni sacosì
tanto che avrebbe dovuto
rebbero moltempo
per
to più aspre
chiudere l’in- riunirsi due volte al mese
delle attuali.
tero iter. La per accelerare l’iter
Picarone ha
spiegazione è ma così non è stato
preso nota e
stata presto
ha chiesto un
data. Qualche L’assessore Picarone
aggiornamenanno fa, l’am- riferisce in commissione
to sull’argoministraziomento. Il prone ha istituito
blema, infatti,
una commissione che aveva il è molto sentito e non va sottocompito di accorciare i tempi valutato. «Ho spiegato ai consiproprio per questo tipo di pro- glieri – ha detto l’assessore –
cedure. Facevano parte dell’or- che da diverso tempo i compogano i dirigenti del settore An- nenti della commissione stannona, Urbanistica, un rappre- no utilizzando la modalità di
sentante della polizia munici- raccolta dei pareri attraverso la
pale, un rappresentante dello posta elettronica, comprese le
staff del sindaco e un dirigente cartografie. È stata una soluziodell’Asl. La commissione dove- ne adottata proprio per acceleva riunirsi con cadenza quindi- rare i tempi. Ho parlato con i dicinnale, ma qualcosa non è an- rigenti e mi hanno detto che al
dato per il verso giusto. È capi- momento non è possibile fare
tato sempre più spesso che di più perché sono oberati di lac’era qualche assenza che im- voro. In ogni caso mi sono fatto
pediva il disbrigo delle pratiche carico di verificare se sia possiche nel tempo si sono accumu- bile migliorare ulteriormente
late causando notevoli rallenta- l’iter in modo da garantire magmenti. Il problema è stato af- gior efficacia ed efficienza».
frontato ieri in una riunione
(a.c.)
congiunta delle commissioni
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LA CITTÀ VENERDÌ 19 LUGLIO 2013
Campania
8
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»
Così “Ciro” controllava la coca nel porto
LA RETATA ANTIDROGA SCACCO AI CLAN
I carichi in arrivo a Salerno dal Sudamerica garantiti da un parente di Arpino Tortora. Il legame d’affari con Fiorente
di Tommaso Siani
◗ SALERNO
saggese (Pd)
il report
Un carico da ordinare o chili di
cocaina da far passare al porto
di Salerno? Sistemava tutto
“Ciro”, o meglio Arpino Tortora, 51enne di Torre Annunziata, residente a Trecase. Era lui
l’anello di congiunzione tra i
narcos guidati dal trafficante
Pasquale Fiorente e lo scalo
marittimo salernitano. Il suo fidato collaboratore altri non
era che un familiare, lavoratore al porto di Salerno, che si occupava della cocaina in arriva
dal Sudamerica via Spagna. A
sostenerlo nell’ordinanza di
custodia cautelare che quattro
gironi fa ha portato in carcere
46 persone i magistrati della
Dda di Napoli. Per i pm partenopei, infatti, Tortora, detto
"Ciro", era uno dei principali
collaboratori di Fiorente nel
traffico di droga. Anzi, secondo fonti investigative era stato
proprio Tortora a lanciare Fiorente nel traffico di droga, facendogli conoscere storici trafficanti di droga della zona di
Torre Annunziata.
I due misero su una società,
ricostruiscono gli inquirenti,
nella quale Fiorente si occupava principalmente di acquistare la cocaina in Spagna, mentre Tortora di distribuirla nel
mercato campano. ”Ciro”, inizialmente, partecipò anche al
finanziamento degli acquisti
dei carichi in Spagna; poi, dopo una serie di “perdite” (arresti di corrieri con chili di cocaina), iniziò ad allontanarsi dal
gruppo.
Anche nell'acquisto dell'ingente carico di droga effettuato da Fiorente (oltre 70 chili di
cocaina) presso i trafficanti a
Santo Domingo, Tortora venne coinvolto per la sua esperienza e conoscenze nel settore. Ma anche per un altro motivo: “Tortora - osserva il gip nella sua ordinanza - aveva un parente che lavorava all'interno
del porto di Salerno al quale
Fiorente si rivolse per far uscire la sostanza stupefacente
La Regione
taglia aziende
battipagliesi
In Campania
dilagano
le zoomafie
◗ SALERNO
di Ferruccio Fabrizio
nel giro dei narcos di Torre Annunziata. È lo stesso Fiorente
che racconta che fu Tortora a
fargli conoscere Michele Sorrentino (Michele o’ chianchere, ucciso in un agguato a Mercato San Severino l’11 settembre del 2004) e Raffaele Lanzieri (Lelluccio, sparito nel nulla
dall’aprile 2003), che erano talmente grandi nel settore del
traffico di droga, diceva Fiorente, “che neanche il clan degli "scissionisti" di Secondigliano ha importato in Italia le
tonnellate di droga che questi
portavano dalla Spagna ("..era
il re della roba... è nessuno ci è
arrivato a quel livello..si ci
stanno i scissionisti...che scendono 2000 chili...però la differenza...tra i scissionisti e lui.. e
che lui è 10.000 volta più grosso
degli scissionisti perchè lui faceva un viaggio a settimana di 35
chili di roba per tre anni e non
ha mai avuto una perdita" , gli
scissionisti per arrivare a fare i
viaggi che ha fatto quello in tre
anni devono faticare altri 30
anni!"). Un debito d’onore con
Ciro. E di convenienza.
«Con la firma di ieri si rilanciano
alcune delle aree produttive
strategiche della Campania che
stanno soffrendo particolarmente la crisi in atto». La senatrice Angelica Saggese plaude
all’accordo raggiunto tra Governo e Regione Campania ratificato ieri tra il ministro Zanonato e
il presidente Caldoro che porterà al Sud 150 milioni di euro;
«ma - sottolinea la Saggese - devo notare con rammarico la totale assenza di qualsiasi riferimento alle aree produttive a sud
della Regione Campania e mi riferisco in particolare all’area industriale di Battipaglia ed a
quelle del Cratere, anch’esse sicuramente attraversate da una
forte crisi industriale». La Saggefe fa riferimento alle aziende come Cooper Standard di Battipaglia e le relative aziende dell’indotto, Alcatel, Treofan. Per questo motivo, la senatrice si auspica «che la Regione Campania ed
il Ministero dello Sviluppo Economico possano rapidamente
recuperare inserendo anche le
aree a Sud di Salerno tra le aree
produttive da rilanciare». A far
parte del protocollo d’intesa infatti, soltando aziende del versante nord della provincia di Salerno. In particolare ad aziende
dell’Agro e della Valle dell’Irno.
Già nei prossimi giorni, il Mise,
in collaborazione con la Regione, definirà i progetti su cui concentrare gli interventi e attiverà
le procedure per raccogliere manifestazioni di interesse di realtà imprenditoriali intenzionate
a realizzare investimenti anche
a carattere innovativo nelle aree
interessate.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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ne del lato mostruoso dell'uomo. Uno scenario che non sembra dare spazio alla speranza.
Eppure è in queste narrazioni
che emerge la figura dello scienziato-eroe. Lo scienziato con
una missione civile che vuole
riappropriarsi del futuro riprendendo il controllo della natura
con tecnologie innovative a salvaguardiadell'esistenza umana.
Un anelito religioso di redenzione che si incorpora nella figura
dello scienziato, pacificando un
conflittoideologicomillenario.
Fin qui la fantascienza, e la realtà? Supera l'immaginario. Un
quarto della regione è contaminato.Irifiutitossicisotterrati per
vent'anni stanno rilasciando
lentamente tutta la loro carica
distruttiva.Nel triangoloNapoli,
Nola, Caserta il 60% dei residentiè potenzialmentesoggetto alla
formazione di neoplasie. Attenzione, non si tratta di allarmismo mediatico ma dei risultati
di una ricerca di due scienziati
che hanno deciso di reagire al
negazionismo istituzionale (gli
ultimi tre ministri della salute
hanno pubblicamente minimizzatolaquestione).
La negazione del problema
da parte dei potenti è una costantenei filmdifantascienza, la
causa che ritarda l'intervento
dello scienziato che vuole impedire la catastrofe. Ma non c'è da
preoccuparsi siamo in Campania "… e la Terra ha già preso
fuoco".
Dal Vesuviano
partivano
le spedizioni in Spagna
per l’acquisto
dello stupefacente
Il mediatore incassava
mille euro per ogni chilo
di droga piazzata
Il porto di Salerno e, in alto, Arpino “Ciro” Tortora
una volta che questa fosse
giunta tramite il container spedito dal Sud America”.
Un legame forte quello tra
Tortora e Fiorente, anche se
con qualche attrito. Fiorente,
nel 2007, ne parla in auto con il
46enne di Bellizzi Roberto Benicchi (anche lui arrestato nel
blitz) In particolare, Benicchi,
che conosceva “Ciro”, chiese
quali erano i rapporti tra i due.
E Fiorente gli spiegò che Tortora si occupava di procacciare i
clienti a cui vendere la droga
acquistata in Spagna, guadagnando mille euro per ogni
chilo di coca piazzata. Poi la
provvigione era stata abbassata a 300 euro per ogni chilo di
droga ("....da oggi in poi se mi
devi trovare i clienti lì..e me li
devi portare quà e ti do 300 euro a pacco no 1000 come te li
davo allora..!"). E racconta che
grazie a lui nel passato Tortora
aveva guadagnato molto denaro ("gli diedi 300.000 euro" ,
".dissi.. statti a Napoli..tu
300.000 euro nella tua vita non
l'hai mai visti."). Ma bisognava tenerselo buono proprio
per i suoi agganci nel porto di
Salerno. E per il contributo
non indifferente che “Ciro”
aveva avuto nel suo ingresso
film di fantascienza; in particolare i lungometraggi che, a partire
degli anni Sessanta, portano sullo schermo il terrore di un possibile cataclisma atomico. Il capostipite di questo genere è "… e la
Terra prese fuoco" del 1962.
L'anno di uscita non è casuale,
coincide con la crisi di Cuba, apice della tensione atomica tra
UsaeUrss.
I successivi film saranno tutti
caratterizzati da un assillo ferale: lo sterminio catastrofico dell'
umanità a causa di un uso distorto della scienza (dagli esperimenti nucleari alla diffusione di
pandemie, dalle mutazioni genetiche al dominio delle macchine). In ogni pellicola ci si ritrova
proiettati in un mondo prossimoalla fine:laterra èarida,l'aria
è irrespirabile, non esistono più
forme di vita vegetali. Gli uomi-
quei film anni sessanta
il mio sguardo libero
La catastrofe
tra fantascienza
e realtà
di MARCELLO RAVVEDUTO
L
eggendo "Campania, terra di veleni" cercavo immaginichepotessero dare
forma allo sfondo apocalittico
descritto nel libro. Gli autori, Antonio Giordano e Giuliano Tarro, sono due medici (un oncologo e un virologo) di fama internazionale che hanno deciso di
mettere al servizio dei cittadini
campani, grazie anche al contributo di alcuni giornalisti coraggiosi, le loro competenze scientifiche.
Le uniche immagini che si
adattavano alla lettura erano i
Sullo schermo portano
il terrore di un possibile
cataclisma atomico
Qui immaginario superato
ni, geneticamente mutati, cercano di sopravvivere in un contesto ostile assumendo sembianzee atteggiamentibestiali.
Il cibo è quasi sempre sintetico e tutto ciò che è naturale rappresenta un lusso per pochi straricchi (nel mondo desertificato
si esaltano le sperequazioni). La
trama è sempre pervasa dall'angoscia di non avere futuro, unita
alla paura per l'ignoto: il progresso incontrollato può arrecare distruzione ed essere fonte di alienazione, intesa come emersio-
©RIPRODUZIONERISERVATA
@MarcRavv
ILBLOG DI RAVVEDUTO
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◗ NAPOLI
“Cupola del bestiame” e traffico
di cani, doping e macellazione
clandestina. La Campania resta
una delle regioni più minacciate dalle infiltrazioni criminali
nella gestione degli animali. Nel
suo rapporto Zoomafia 2013, riferito all'anno 2012 ed elaborato sui dati inviati dalle procure,
la Lav conferma l'aggressione
malavitosa alle filiere di prodotti alimentari, carne e latticini e
l'accanimento a scopo di lucro
contro le bestie. Sono 340 i procedimenti segnalati dalle procure, di cui 35 a Vallo della Lucania
con 24 indagati per reati che
vanno dal maltrattamento di
animali all'associazione per delinquere fino alla truffa aggravata alla Ue. Quest’anno nessun
dato dalle procure di Salerno e
Nocera, mentre tra quelle dei
minori, solo Salerno ha risposto
segnalando un fascicolo a carico di un ragazzo per reati venatori. Il numero dei reati registrati - sottolinea però la Lav - «rappresenta solo una parte di quelli
compiuti, poiché molti, pur essendo stati commessi, restano
nascosti per motivi vari». Solo a
Napoli in un anno i procedimenti sono aumentati del 43
per cento e gli indagati del 120
per cento. A Vallo si registrano
14 procedimenti e 3 indagati
per uccisione di animali, 11
proc. e 12 indagati per maltrattamento, 3 proc. e 1 indagati per
uccisione di animale altrui, 1
proc. e 1 indagato per abbandono o detenzione in condizioni
incompatibili, 5 proc. e 7 indagati per reati venatori o relativi
alla fauna selvatica. I fascicoli
qui sono aumentati del 10 per
cento (da 31 a 34) e gli indagati
del 60 per cento (da 15 a 24).
Più in generale, le indagini
per reati da maltrattamento sono in aumento in tutte le sedi
giudiziarie tranne che a Ariano
Irpino dove si registra un crollo,
meno 66 per cento. «Purtroppo
non abbiamo i dati della procura di Salerno per il 2012 - spiega
Ciro Troiano, responsabile dell'
osservatorio Zoomafia della Lav
Campania - ma se consideriamo quelli del 2011, c'è un aumento delle denunce rispetto
all'anno precedente del 159 per
cento: da 37 a 96. Gli indagati sono aumentati dell'11 per cento
(da 53 a 59). Si tratta di fenomeni che possono nascondere
aspetti criminali di più vasta
portata e l'esistenza spesso di
apparati consolidati con connivenze tra delinquenti, colletti
bianchi, amministratori e funzionari pubblici». Nel mirino anche il doping, i mattatoi abusivi,
la "cupola del bestiame" e il randagismo.