Ebrei tra antifascismo, guerra e resistenza a Pisa
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Ebrei tra antifascismo, guerra e resistenza a Pisa
La prima tappa che mostra la “guerra in casa” è quella che testimonia la resistenza del capitano Gamerra e dei suoi uomini al disarmo tedesco, in seguito al quale 600.000 soldati italiani sono deportati come IMI. Alcune tappe saranno dedicate ai civili, anch'essi protagonisti della guerra. Essi furono in primo luogo delle vittime della guerra: da un lato della guerra che viene dall'alto, dei bombardamenti (si partirà quindi dalla Stazione, distrutta dal bombardamento americano del 31 luglio 1943), ma anchedi una specifica politica del terrore realizzata dalle truppe naziste, che talvolta si colora di tinte antiebraiche, come nel caso dell'eccidio di Pardo Roques. Si passerà poi per altri luoghi che testimoniano invece la “guerra civile”: da un lato la presenza della Repubblica sociale italiana e dei fascisti repubblicani che furono protagonisti di episodi di violenza, talvolta agiti come gregari degli alleati tedeschi, ma altre volte in autonomia, come nel caso della “caccia ai renitenti” e l'uccisione di Dani e Bertoncini al campo sportivo Abetone; dall'altro l'organizzazione partigiana e dei GAP, che si adoperarono per il reperimento delle armi, inazioni di disturbo e sabotaggio o nell'opera di propaganda, alla quale parteciparono anche le donne. Infine si terminerà con i luoghi rappresentativi della fine della guerra, con l'arrivo degli alleati, e la ripresa della vita democratica della città, con le prime elezioni libere del 31 marzo 1946. Obiettivi Il progetto si pone come obbiettivo la trasmissione della conoscenza dei fatti avvenuti sul territorio civico, che saranno analizzati nel più ampio contesto della politica fascista, della guerra totale e della guerra civile in Italia. Date proposte per gli incontri: 16 dicembre 20 e 26 gennaio 24 febbraio 17 e 30 marzo 20 aprile 19 e 26 maggio 1 giugno Durata: 1 ora e 30 circa E' necessario prenotarsi scrivendo all'indirizzo [email protected] o chiamando il numero 327/1635412" Le date costituiscono un'indicazione di disponibilità di massima, ma possono essere modificate in base alle esigenze delle classi e del pubblico COMUNE DI PISA Ebrei tra antifascismo, guerra e resistenza a Pisa Centro Interdipartimentale di Studi Ebraici "Michele Luzzati" Il Centro Interdipartimentale di studi ebraici assieme al Comune di Pisa propone un progetto didattico rivolto alle scuole secondarie di primo e di secondo grado, sui temi dell'antifascismo, della guerra e della resistenza, con particolare riguardo al tema della persecuzione ebraica. Il progetto prevede incontri che si svolgeranno nel periodo dicembre 2016-giugno 2017 di 1h1h30min nelle ore mattutine e consiste in passeggiate guidate attraverso i luoghi della città che sono stati significativi nel periodo del regime fascista o della seconda guerra mondiale, a partire da alcuni di quelli mappati dal Comune e dall'Anpi con il progetto “Via libera”. Il tema della discriminazione e della persecuzione ebraica sarà affrontato all'interno del più ampio contesto della politica del regime fascista e della guerra. Il progettosi articola attraverso due possibili itinerari, a scelta degli insegnanti e degli studenti. Gli itinerari proposti hanno una scansione cronologica e complessivamente copronogli anni dal fascismo delle origini (1921-22) alla fine della seconda guerra mondiale in Italia e al periodo della ricostruzione democratica (aprile 1945-marzo 1946). Itinerario 1: Il primo itinerario comprende il periodo 1922-1943: dopo un'introduzione sulla nascita e l'avvento al potere del fascismo, il percorso si incentrerà sui luoghi utili a presentare la politica repressiva del regime e di conseguenza le prime esperienze antifasciste, con l'organizzazione di una embrionale organizzazione pisana, come per esempio il movimento unitario nato nelle carceri di San Matteo ad opera di Ottorino Guidi, Italo Bargagna Guglielmo Taddei, e altri protagonisti della resistenza pisana. Si passerà poi a trattare la politica di nazionalizzazione delle masse del regime, che si fece ancora più forte a partire dalla proclamazione dell'impero fascista del 1935 e che provocò una polarizzazione delle scelte di campo. Anche a Pisa si ebbero quindi anche ulteriori esperienze di organizzazione antifascista, come nelle università, dove grazie all'attività di alcuni studenti e docenti nacquero gruppi di discussione e di lettura. L'università sarà il luogo che permetterà di affrontare anche la questione della politica antiebraica, poiché centinaia furono gli ebrei espulsi per motivi razziali, tra studenti e docenti. Se infatti già dal 1935 con l'impresa in Etiopia il fascismo aveva iniziato a teorizzare una politica razzista, incentrata sulla valorizzazione dell'uomo nuovo, è poi con l'alleanza con la Germania nazista che la politica razziale prende una piega più strettamente antisemita, fino alla promulgazione delle leggi razziali, firmate peraltro dal re nella tenuta di San Rossore. Il percorso si chiuderà con l'analisi dell'entrata in guerra dell'Italia e degli effetti dei primi due anni e mezzo di guerra sulla città. Itinerario 2: L'anno scelto come discrimine dei due percorsi è il 1943, anno che deve essere considerato una cesura per la comprensione del fenomeno bellico in Italia. Nell'estate del 1943 gli alleati sbarcano in Sicilia, Mussolini viene destituito, e nelle città, tra cui Pisa, ci sono manifestazioni di giubilo. Badoglio firma l'armistizio con gli alleati e l'Italia diventa fronte di guerra, due eserciti stranieri occupano il territorio, la guerra diventa una guerra totale, ma anche una guerra civile tra fascisti repubblicani e partigiani. In questo contesto anche la politica antiebraica subisce un cambiamento: si passa infatti dalla negazione dei diritti e alla discriminazione, imposta dalle leggi razziali, alla persecuzione delle vite sotto l'occupazione nazista e l'oppressione della RSI.