San Marino

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San Marino
IMF Survey
IL CHECK UP DELL’ECONOMIA
San Marino: In cerca di nuove opportunità
di crescita
Sondaggi del Fmi
10 maggio 2016
Torre Cesta marca il panorama del centro storico
di San Marino, un minuscolo stato circondato
dall’Italia che sta cercando di diversificare la sua
economia (foto: Henryk Sadura Tetra
Images/Newscom)
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La flessione del settore finanziario e il calo della domanda esterna hanno danneggiato
l’economia di San Marino.
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I bilanci delle banche sono in ripresa, le riserve finanziarie stanno per riequilibrarsi.
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L’assistenza tecnica del Fmi rappresenta la chiave alla capacità di San Marino a
ridurre i vincoli.
L’economia di San Marino è in via di diversificazione dopo essere stata orientata per di
più verso il settore della finanza e la ripresa economica sta cercando di arrivare a una
crescita sostenibile ora che sei anni di recessione volgono alla fine.
L’équipe della Survey del Fmi ha incontrata i capi della missione San Marino, Alexander
Tieman e Kazuko Shirono per discutere le fortune economiche della più vecchia repubblica
costituzionale al mondo.
Survey Fmi: Quali sono alcune delle sfide che si affrontano nel lavorare con un paese
piccolo come San Marino?
Tieman: Lavorare con uno stato piccolo come San Marino, un paese di circa 32,000 abitanti
su un territorio di circa sessantuno chilometri quadrati, presenta sfide ma offre anche
opportunità. Una problematica, che spesso non è considerata in altre economie avanzate, è la
capacità di un piccolo sistema di creare ingorghi nelle proprie attività. Poiché si tratta di una
piccola popolazione, la maggioranza dei dipartimenti del governo e la stessa Banca centrale
sono veramente troppo piccoli rispetto agli standard internazionali. Ciò significa che grosse
aree del lavoro finiscono per essere affrontate da poche persone, particolarmente ora che il
paese si è impegnato a seguire una grossa gamma di legislazioni e regolamenti internazionali.
Inoltre, può essere veramente difficile trovare le persone giuste che hanno specifiche capacità
ed expertise.
Visto dal lato positivo, le piccole dimensioni di un paese rendono il processo di
raggiungimento del consenso molto più facile, il che rende l’implementazione di politiche
molto più veloce una volta che le decisioni sono state prese.
Survey Fmi: Come si è comportata San Marino durante la crisi globale e quali sono i
problemi ancora da risolvere?
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Shirono: San Marino ha perso un terzo del suo output da quando è cominciata la crisi
finanziaria globale, perdita che rappresenta la più grande statisticamente in tutta Europa. La
causa principale è stata la flessione economica del grosso settore finanziario di San Marino
che si è verificato in parte a causa delle enormi uscite di depositi bancari da parte di non
residenti. L’altra grossa causa è stato il calo della domanda da parte di partner europei.
Anche se oggi vediamo un’economia che ha toccato il fondo dopo sei anni di recessione, la
crisi finanziaria globale ha lasciato al paese un numero di sfide da affrontare. Sistemare i
prestiti che non fruttano e riparare i bilanci delle banche sono entrambe attività in corso di
risanamento. Le riserve fiscali, che hanno servito bene San Marino nel passato, hanno
bisogno di essere ristrutturate per salvaguardare l’economia da futuri shock. Cosa ancora più
importante, San Marino ha bisogno di diversificare la sua economia di modo che la crescita
dipenda meno sul settore finanziario e di più sull’industria ed il terziario non finanziario.
Survey Fmi: Come ha contribuito al paese l’assistenza tecnica del Fmi?
Tieman: L’assistenza tecnica può essere preziosa, in particolare in quelle regioni in cui
l’expertise non è così facile da trovare a livello locale. Il Fmi ha assistito il paese a compilare
statistiche dei pagamenti in sofferenza, ha eseguito una rassegna della spesa pubblica, ed ha
offerto importanti consigli sull’ordinamento bancario. Inoltre, ha condotto una vasta, intensa
attività nel retroscena con lo staff della banca centrale nel gestire e risolvere la grande mole
di debiti improduttivi nel sistema bancario. Ciò ha portato a un’analisi sia della parte legale
ed economica dei prestiti in sofferenza e a importanti suggerimenti di politica interna.
Abbiamo sostenuto consultazioni con le autorità allo scopo di seguire attentamente il
progresso in queste attività man mano che identificavamo altre aree in cui l’assistenza tecnica
era necessaria.
Survey Fmi: La cooperazione internazionale è eccezionalmente importante per un
piccolo paese come San Marino. Ci può dare degli esempi di aree in cui tale
collaborazione è avvenuta?
Tieman: Certo! Una profonda cooperazione internazionale è sempre stata la priorità per San
Marino. Ciò è particolarmente vero per la cooperazione con l’Italia, un paese con il quale un
piccolo stato come San Marino condivide lingua e cultura come testimoniano i legami
economici fra i due paesi. Infatti, San Marino ha recentemente concluso un accordo bilaterale
di cooperazione economica con l’Italia e ha creato un comune registro di informazioni sul
credito con le loro controparti internazionali. San Marino ha anche rafforzato le regole contro
il riciclaggio di denaro che ora seguono la normativa internazionale. La cooperazione
internazionale va inoltre di là dell’Italia. San Marino ha appena concluso un accordo
monetario con le istituzioni europee in cui le parti concordano che San Marino può utilizzare
l’Euro come sua valuta legale. E l’anno scorso, San Marino — insieme a Monaco e Andorra
— ha iniziato trattative con l’Unione Europea su un accordo associativo per garantire il
libero movimento di merci, capitali, servizi e persone. Simili accordi sono essenziali al libero
commercio internazionale e mostrano al mondo che San Marino è un paese in cui si possono
condurre attività commerciali e fare investimenti con fiducia.
Survey Fmi: Lei ha suggerito che il paese ha bisogno di trovare un nuovo modello di
crescita. Quali crede possano essere i suoi ingredienti principali?
Shirono: Le riforme strutturali sono importanti in supporto degli obiettivi di diversificazione
dell’economia che le autorità si sono preposte. In particolare, San Marino deve continuare a
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migliorare il suo clima economico e liberalizzare il mercato del lavoro. Simili cambiamenti
serviranno a rimettere in sesto l’economia mirando a settori non finanziari e industria. San
Marino ha già fatto molto progresso in queste aree. Per esempio, il governo ha messo in atto
un semplice e veloce processo per la creazione d’imprese e, nel fare ciò, ha sollevato il paese
al 17esimo posto del World Bank’s Doing Business index per facilità con cui si può dare via
a un’attività commerciale. Alcune politiche sul lavoro sono state cambiate in supporto di
attività commerciali: per esempio, l’assunzione di manodopera specializzata di lavoratori non
residenti per gli start up è stata semplificata. Il governo intende inoltre fare maggiori
investimenti di capitale: quest’anno, partiranno progetti per migliorare le infrastrutture di
base del turismo, che promette di attrarre maggiori investimenti privati nel settore.
L’équipe del Fmi con i funzionari del paese (da sinistra a destra): Hua Chai, Alessandro Giustiniani, Natalia
Stetsenko, Julia Bersch, Ministro delle finanze e Budget Gian Carlo Capicchioni, Alexander Tieman, Capitano
Reggente Lorella Stefanelli, Capitano Reggente Nicola Renzi, Ministro degli affari esteri Pasquale Valentini,
Ministro dell’Interno e Giustizia Gian Carlo Venturini, Marta Spinella (foto: cortesia delle autorità di San
Marino)
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