Sr. Smerilli: "Dal divorzio al matrimonio: risanare la relazione
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Sr. Smerilli: "Dal divorzio al matrimonio: risanare la relazione
ASSEMBLEA CISM: SR. ALESSANDRA SMERILLI, “DAL DIVORZIO AL MATRIMONIO: COME RISANARE LA RELAZIONE TRA VITA RELIGIOSA ED ECONOMIA. 4 PICCOLI PASSI” Un lungo, preciso e appassionato excursus sulle ragioni del divorzio tra vita religiosa - sempre più “spiritualizzata” in senso caricaturale e non umana - ed economia - sempre più lontana dall 'essenziale per una vita buona. Ad offrirlo ai 140 superiori provinciali presenti a Bari per la 55a assemblea generale è Sr. Alessandra Smerilli, Docente di Economia politica presso la Pontificia Facoltà di Scienze dell’Educazione Auxilium, e di Economia della cooperazione presso l’Università Cattolica di Roma. Dal “peccato originale” di Adam Smith in poi ricostruisce l'economia come definita dall 'abate Antonio Genovesi “scienza della pubblica felicità” e i diversi carismi, via di sviluppo: Benedettine le prime pin factory, impulso deciso all'economia di mercato grazie a francescani e benedettini, monti di pietà prime esperienze di microcredito, fino al contratto di apprendistato per minorenni voluto da don Bosco. “Sfide interne ed esterne portano gli istituti spesso ad una crisi di sostenibilità. È il tempo del coraggio – esorta - di strade nuove dal punto di vista economico, spirituale, relazionale”. Quattro i passi consigliati: “Per risanare la relazione tra vita religiosa ed economia penso si possa partire innanzitutto da un tema fondamentale, quello della formazione alla dimensione economica: cominciare dalla formazione iniziale a comprendere come va avanti una comunità, di cosa ha bisogno, cosa ci vuole per gestire le opere, quali sono i costi della vita. Rendersi conto che l'economia, come in una famiglia, fa parte della normalità della vita e far in modo che questo entri nella mentalità dei giovani. Lavorare poi nei Consigli nelle opere con bilanci preventivi, strumenti di controllo e non farli costruire da una sola persona ma insieme, in modo che davanti ad un progetto non riempiamo solo le caselle per le finalità, cosa fare, quali attività organizzare, ma anche individuiamo risorse e dove andare a reperirle”. Cura del rapporto tra Superiori ed Economi, improntato alla comunione, alla condivisione, alla piena trasparenza ma anche alla vigilanza. “Non è bene che gli Economi siano lasciati soli, che sentano tutto il peso della gestione, ma al contrario che possano condividere le loro scelte con i Superiori, pienamente corresponsabili di quanto fatto”. In ultimo ritornare con convinzione e in modo pratico a vivere la comunione dei beni, ad imitazione della prima comunità cristiana, per ridistribuire ai più poveri a chi non ce la fa ad andare avanti. “Per viverla torniamo al primo punto: dobbiamo formarci fin da piccoli al senso della condivisione, del mettere in comune: non è perché ho guadagnato qualcosa con le mie forze che mi appartiene, ma per essere messa al servizio di tutti. In questo senso penso che potremmo risvegliare il mondo con una gestione profetica dei nostri beni”.