2006.01.06 Puntocom, Freccero: questa tv si cannibalizza
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2006.01.06 Puntocom, Freccero: questa tv si cannibalizza
TV .com venerdì 6.1.2006 Freccero: questa tv si cannibalizza 3 ZANZARE&TIGRI DI MARIANO SABATINI L’ex direttore di Rai Due ospite del team working di www.altratv.tv parla del presente e del futuro “Switch” è il primo team working di studenti e appassionati di tecnologie del sito altratv.tv realizzato in partenership con il nostro quotidiano. A far visita ai ragazzi nel dipartimento di Discipline della Comunicazione a Bologna, è andato il “guru” della “paleo-tv” e principe dello sperimentalismo, Carlo Freccero, ex direttore di rete oggi lasciato nell’armadio dalla Rai, com’è solito dire lui «S OGNARE È LA PRIMA REGOLA. Mettere a sistema il sogno è la seconda. Ma questa che stiamo vivendo è ancora una fase embrionale. Ricordatevi però di non avere paura di fare il salto, di puntare in alto, di spararle grosse». E ne ha sparate grosse negli anni Carlo Freccero, dirigente Rai, “guru” della paleo-tv e attento osservatore delle nuove forme di televisione, ospite d'onore a “Switch”, primo team working degli studenti ed appassionati di tecnologie di www.altratv.tv, realizzato in partnership col nostro quotidiano. Gli studenti, riuniti in assise nella dotta Bologna presso il Dipartimento di Discipline della Comunicazione, lo hanno ascoltato con ammirazione. Professor Freccero, i pubblici di oggi quale tv butterebbero giù dalla torre? La generalista o le altre tv? Quando si fa tv bisogna interrogarsi sullo spirito del tempo. C'è oggi una domanda di sperimentalismo non soddisfatta dalla generalista, che propone una visione più di marketing che editoriale. E allora la risposta arriva da una serie di programmi che circolano fuori tv. Viviamo un ritorno agli anni '70, quelli della minoranza. Google sta diventando un'agenzia informativa, ed è la prima volta che un motore di ricerca diventa autorevole. Nel 2003 sosteneva che la tv fosse costituita dalla massa. Oggi pensa la stessa cosa? La tv commerciale è stata la rivoluzione, ma oggi si deve scontrare con la logica in cui ognuno può fare il proprio palinsesto. Ma la massa per me è sempre al centro, è l'audience profonda. Dalla tv di massa alle masse di tv…Perchè siamo alle soglie di un cambiamento? Perchè siamo in piena censura, viviamo nell'anomalia italiana che blocca il mercato, rei di pseudo errori sintetizzati con l'editto bulgaro berlusconiano. Ma quale sarà la nuova tv? Quella sul DTT non decolla… Bisogna davvero chiedersi se il pubblico voglia davvero il DTT e voler poi interagire col mezzo tv. Ho le mie perplessità. E comunque tale pubblico va educato. Sul sat anche Sky raggiunge a fatica il 4%... C'è indubbiamente una frattura tra il pubblico della generalista e l'altro pubblico, quello della satellitare e del net. La tv oggi è un continuo “lavori in corso”, rimane centrale ma sta perdendo appeal. Bernabei e la fiction storica restano miniere di pubblico ma chiediamoci come mai Oltreoceano la ABC, che nel 1996 rifiuta Sex and the City, due anni fa decide di produrre Desperate Housewife. Questa è un chiaro esempio di come le The winner is… sat o le web tv agiscano sulla generalista facendo pressione. Sì, ma in Italia l'innovativo Desperate è stato in parte un flop. La responsabilità è solo dei bizzarri spostamenti di palinsesto? Non solo. Desperate qui non decolla perchè la gente vuole Beautiful. Il pubblico è anziano. Io ho proposto ai corsi di Comunicazione di dedicarsi alla studio demografico perchè è una chiave importante per capire trend sociologici ma anche televisivi di un paese. Ma a che stadio è la paleo-tv generalista? Oggi si nutre di se stessa. Io ho teorizzato la nascita del reality di terza generazione. Il primo è stato Carramba, il secondo il Grande Fratello. Ora c'è la deriva del terzo, chiamato reality soap. E' quello della tv che crea personaggi che poi diventano storie. Tali macchiette vengono cannibalizzate da tutta la rete che li propone. L'autoreferenzialità è il motore di sopravvivenza di questa tv generalista. Oggi sulla generalista si riesce con difficoltà ad amalgamare, ad unire. Beh, Celentano con Rockpolitick, di cui lei stesso è stato autore, c'è riuscito… Celentano ha vinto la sua sfida perchè ha proposto una visione critica della tv. La sua trasmissione è diventata un rifugio, una sorta di monastero di manzoniana memoria dove chiunque avesse bisogno di protezione riceveva ospitalità. E allora il nuovo dove lo si può cogliere? passati ad una logica di unità d'azienda in cui la rete ammiraglia Rai1 deve fare gli ascolti più alti. Nel 1989 su Italia 1 ha proposto Emilio. Oggi molte miniaturizzazioni di produzioni tv funzionano sui supporti della mobile tv oppure sulle nuove web tv come Mytv col suo pollo… Oggi la comicità trova spazio sul net. Mi riferisco alla comicità dei mini-sketch, e tutto ciò contribuisce a creare un palinsesto alternativo. A proposito di comicità alternativa, come nasce l'idea di Satyricon ? Siamo nel novembre del 2000. La tv di Mediaset è al centro dell'audience. C'è il Grande Fratello che cambia la tv ponendo al centro il reality. Di fronte a questo modello non posso praticare lo stesso genere. Devo contrapporre un'altra tv e allora gioco la chiave dell'ironia e porto Luttazzi a fare il Letterman italiano. Rappresentava il politicamente scorretto. Sul net o nei blog. Mentre non credo nelle syndacation delle televisioni locali, scommetto nel mediattivismo, perchè significa vedere tutto ciò che sui media tradizionali non trova spazio. Ora però il mediattivismo è frammentato e nascosto. Dovrà perciò diventare più organico. E' importante, ad esempio, creare un network di telestreet. Le interconnessioni saranno fondamentali Comunque una bella risposta televisiva? Nel 1996 in Anima mia ha proposto una contaminazione di generi televisivi… La mia era una controprogrammazione in chiave televisiva e non politica. Riesco in quel periodo ad occultare l'egemonia del Grande Fratello. Anima mia è stato les enfant de la tele, il programma tipico della tv post-moderna, uno degli ultimi varietà della generalista. Ha proposto l'adolescenza di una generazione attraverso la televisione. Ha aperto i cassetti della memoria, sfruttati poi ampiamente da Mediaset con Matricole e Meteore. E pensare che Fazio me lo propose per la seconda serata… Io gli imposi la prima, perchè era un'intuizione geniale. Anche se l'hanno attaccata perchè sottraeva bacino di pubblico alla rete leader, Rai Uno… E' vero. Questo è il problema della nuova Rai. La lottizzazione rappresentava in passato tre modi di vedere la realtà, contrapposti ai target di Mediaset. Con l'Ulivo questo approccio è scomparso e si è Ma pensava di scatenare tutto quel pandemonio? Assolutamente no, ma il giorno seguente la messa in onda di Satyricon avevo preso l'abitudine di andare in ufficio solo dopo mezzogiorno! Comunque chi se l'immaginava… Io ho fatto l'esperienza in Francia. Lì si ironizza col potere in continuazione. Canal Plus propone programmi dove Chirac viene descritto come un ubriacone. E che dire del talk show di terza serata americana dove di afferma chiaramente che Bush è cocainomane? No. Matrix lo trovo stonato. Raffredda i temi di forte attualità. Quale può essere la ricetta per l'informazione in un'altra tv? Credo che il Santoro di Sciuscià sia un buon modello. Santoro ha proposto nel passato il reportage, il documentario d'inchiesta. Non trovando più spazio su Rai Uno approda nella mia Rai Due. Io gli dico che bisogna riportare il reportage in prima serata perchè non aveva più spazio in tv. Oggi c'è Report, ma è un insieme di racconti. Santoro proponeva un film d'inchiesta nel suo insieme. Oggi lei incontra i web-journalist provenienti dalle tredici università di Comunicazione aderenti al progetto www.altratv.tv. Che consigli si sente di dare? Ai giovani appassionati di nuove tecnologie dico che sono i protagonisti di una profondissima trasformazione. Oggi tutti siamo diventati potenziali videomaker per costruire la tv che non c'è. Siamo diventati testimoni della storia. Cosa urlerebbe oggi dal tetto di un'ipotetica scuola in un ipotetico Shout? Riprenderei le urla delle battaglie dei no-Tav. Curzi sul blocco del canone Parla a noi giovani di sperimentazione, ma per i giovani lei nel 2000 su Rai Due ha offerto un prodotto freddo come Shout - Urlatori, programma in cui un gruppo di ragazzi urlava la propria battaglia dal tetto di una scuola. E' quella la sperimentazione che dobbiamo perseguire per realizzare un'altratv? Shout ha rappresentato un esperimento, ma è stato un prodotto di marketing, quindi un'operazione da laboratorio. La tv si deve distaccare dal marketing e deve essere studiata con un approccio culturale. GIAMPAOLO COLLETTI La controproposta Mediaset in seconda serata con Mentana la soddisfa? La scienza in pillole sul Tg del Cnr L’ V le anche approfondimenti scritti, audio e relative immagini. E' questa infatti la polivalenza che si chiederà ai giornalisti e operatori del mondo della comunicazione nei prossimi anni, quando la tv digitale e quella adsl sarà realtà e non più solo un'inevitabile prospettiva. L'Ifg De Martino svolgerà necessariamente un ruolo centrale nello sviluppo delle iniziative giornalistiche economico-finanziarie, essendo logisticamente collocato nella città italiana più idonea per vivere e affrontare queste tematiche. Al progetto parteciperanno tutti i 40 allievi, che sono attualmente Praticanti giornalisti dopo aver superato una selezione tra oltre 600 laureati provenienti da tutta Italia. Tra gli obiettivi del progetto c’è lo sviluppo di una piattaforma tecnologica che renda reale la comunicazione multimediale a costi accessibili, la formazione di professionisti del settore, la promozione del nostro Paese come leader nella sperimentazione di iniziative formative e tecnologiche. Sportitalia su Sky Da oggi anche Sportitalia fa parte del bouquet di programmi offerto dalla piattaforma satellitare di Sky. La rete sportiva, nata come canale analogico terrestre ma proiettata sul digitale, viene trasmessa in chiaro sul canale 225 di Sky. Sportitalia detiene, con Raisportsat, i diritti sulle partite del campionato di calcio di serie B che così sarà tutto trasmesso sui canali satellitari. L’accordo con il canale diretto da Bruno Bogarelli consentirà infatti a Sky di tornare a proporre le partite del campionato di serie B con gli anticipi e i posticipi, oltre a playoff e playout. L'ingresso di Sportitalia aggiungerà, oltre alle partite della serie cadetta, anche lo spettacolo del calcio sudamericano ed eventi legati al mondo dei motori, con le gare delle due e quattro ruote. Il progetto multimediale del “De Martino” ISTITUTO PER LA FORMAZIONE al giornalismo “Carlo De Martino” di Milano guiderà le più prestigiose scuole europee per realizzare una trasmissione televisiva che sarà diffusa su Internet e sui principali network. Tutta l’Europa documentata in un format tv con cadenza settimanale e vista sotto la lente d’ingrandimento dalle scuole di giornalismo puù prestigiose in ambito europeo. L'iniziativa parte dall'Istituto per la Formazione al Giornalismo con sede a Milano, il cui staff dirigenziale curerà il coordinamento redazionale della trasmissione, che andrà in onda sui principali network televisivi europei e su www.ifgonline.it. Le Scuole di giornalismo coinvolte nell'iniziativa realizzeranno servizi televisivi su tematiche sociali, economiche, culturali e di costume, con particolare attenzione alla realtà giovanile e tecnologica del territorio. Le redazioni non si limiteranno solamente alla realizzazione di servizi video, ma opereranno come una struttura multimediale integrata, inserendo nel porta- Se ci esistesse un Telegatto per il miglior ospite televisivo (sarebbe ora di istituire la categoria, anzi lo suggerisco al neo-organizzatore Maurizio Costanzo) e fossi chiamato ad indicare un vincitore, non avrei esitazioni: Mauro Corona! Vi chiederete chi sia. Scrittore montanaro – in libreria con L’ombra del bastone (Rizzoli) – chiamato da Rai Tre, giorni fa, a commentare l’evento delle prossime Olimpiadi di Torino alla presenza del sindaco Chiamparino. Con una bruschezza che manco il nonno di Heidi, in maniche corte tra le nevi del suo spettrale paesello (immagino in Piemonte), un calice di vino rosso in mano, ha duramente attaccato il Sistema. Né il telecronista né le Autorità presenti s’aspettavano che un invitato rompesse la liturgia televisiva in modo tanto “sacrilego”. Altro che Olimpiadi, ha gridato, tenendo una mano sulla cuffia che lo collegava allo studio e gli occhi bassi da persona poco avvezza al mezzo e come parlando al telefono, sarebbe ora di smetterla di tagliare i boschi per costruire i villaggi degli sportivi, torniamo ai tempi di Zeno Colò! Preoccupiamoci piuttosto dei paesini come questo che muoiono! Cosa potevano le parole di circostanza e il burocratismo degli altri contro le verità, oltretutto sostenute da un soffuso abbandono alcolico, di Corona? Che giustamente è presto diventato un eroe di Blob. Speriamo solo che i cacciatori di ospiti da talk show non smembrino la sua arcaica integrità. [email protected] OLETE SAPERE COME si costrusce un satellite, oppure volete documentarvi sugli Ogm? Oppure soddisfare la vostra sete di curiosità in campo scientifico? Da pochi mesi queste - e molte altre - notizie scientifiche sono a disposizione di tutti sul sito internet del Reparto di cinematografia scientifica del Consiglio nazionale delle ricerche di Milano, all’indirizzo www.rcs.mi.cnr.it. Il Reparto, recentemente confluito nell’Istituto di tecnologie biomediche (Itb) dell’Ente, dal 1982 si occupa di documentare le attività del Cnr, anche attraverso la collaborazione con il suo Ufficio stampa ed ora ha raccolto su Internet tutta la sua produzione che, oltre ai filmati istituzionali, comprende 52 documentari scientifici e più di 250 brevi servizi giornalistici, confezionati come “pillole di scienza”. Dal 2001 infatti, il Reparto di cinematografia scientifica del Cnr collabora con il canale satellitare MT Channel, su Sky, che nel suo telegiornale scientifico MT Magazine manda regolarmente in onda le “pillole”, servizi giornalistici di pochi minuti in cui i ricercatori illustrano direttamente al pubblico televisivo le loro attività ed i risultati conseguiti. Ma ora i ‘micro’ documentari trasmessi dal canale satellitare sono visibili a tutti i navigatori di internet che si collegheranno al sito dell’Itb –Cnr. «La breve durata di un servizio per il telegiornale, spiega Umberto De Giovanni, responsabile del reparto, richiede sintesi e semplicità nella divulgazione, cosa non sempre facile quando si parla di scienza. Far parlare direttamente i ricercatori in un Tg serve ad avvicinare gli spettatori ad un mondo sempre più collegato alla vita di tutti i giorni, come del resto dimostra il crescente interesse per le trasmissioni e per gli inserti dei quotidiani che si occupano di scienza. Il documentario è invece essenziale per poter approfondire le notizie scientifiche, perché l’assimilazione dei contenuti è più graduale». «L’aumento delle tariffe (e dei prezzi) autorizzato (e non contrastato) dal governo svela - ammesso che ce ne fosse bisogno - l’intento discriminatorio e punitivo della decisione unilaterale del ministro Landolfi di impedire l’adeguamento al costo della vita di un canone televisivo che è già il più basso in Europa». Lo ha sottolineato il consigliere Rai Sandro Curzi. «È chiaro a tutti - argomenta Curzi - che non si è trattato, in questo caso, di una generosa e doverosa difesa dei salari, delle pensioni e del tenore di vita degli italiani quanto piuttosto della penalizzazione di un servizio pubblico, cioè di un bene collettivo, e di un’azienda che si permette di contrastare gli interessi dell’azienda di cui è proprietario il presidente del Consiglio». Per Curzi, infatti, «Berlusconi e Landolfi non si sono limitati a impedire alla Rai di poter acquisire eque risorse, necessarie agli investimenti per la digitalizzazione, peraltro imposta dal governo in tempi stretti. Il governo ha deciso di non prendere nemmeno in considerazione l’ipotesi di assumere in proprio l'onere dell'investimento sulla digitalizzazione. Così come del resto ha fatto con la Bbc il governo inglese»