settembre 2012 - Parrocchie Rivoli
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settembre 2012 - Parrocchie Rivoli
1 IL VESCOVO CESARE IN VISITA PASTORALE A RIVOLI SETTEMBRE 2012 EDITORIALE 2 “Oggi c’è il sole, lo sento!” RIVOLI Parrocchie nella città ANNO XVI - N.2 Settembre 2012 Via F.lli Piol, 44 10098 Rivoli (TO) www.parrocchierivoli.it [email protected] In copertina: Campanili di Rivoli (Si ringrazia Foto Bonetti - Rivoli) Direttore responsabile: Paolo Paccò Vice direttore: Lidia Cuva Redazione: Don Giovanni Isonni Don Angiolino Cobelli Don Paolo Ravarini Don Andrea Zani Riccardo Bona Paola Cornaglia Pierangelo Coscia Silvano Giordani Remo Lardori Fabio Leone Franco Rolfo Mariangela Zamariola Lidia Zanette Progetto grafico: Identità Multimediale Torino Impaginazione: Fabio Leone Stampa: Tipografia Locatelli Trezzano sul Naviglio (MI) “Carissimi… una mattina sono entrato nella casa di un cieco, di nome Bartolomeo. I familiari l’avevano messo a sedere vicino alla finestra, quando all’improvviso, felice per tante attenzioni, ha esclamato: “Oggi c’è il sole: non lo vedo, ma lo sento!”. Quella frase, registrata nell’archivio delle mie memorie più belle, ve la ripropongo quale stimolo simbolico per la vostra vita di ogni giorno. Il Signore, come il sole di Bartolomeo, è difficile vederlo; ma non è impossibile sentirlo. E io vi auguro che ne avvertiate la presenza, oltre che nella riscoperta di un rapporto più personale con lui, anche nel calore di una solidarietà nuova, nel fremito di speranze audaci, nel rischio di scelte coraggiose coltivate insieme. Ma soprattutto vi auguro che dalla vostra comunità si sprigioni un tale sapore di vangelo, che ogni cieco di passaggio, poco importa se reso tale dalle sventure o dal disinganno o dal peccato, fermandosi sui vostri limitari, possa dire: “Il Signore, io non lo vedo; ma qui, in mezzo a voi, lo sento”. (don Tonino Bello, Servi inutili a tempo pieno, Edizioni San Paolo, 2012) La casa di Bartolomeo, la nostra casa, le nostre case, la nostra comunità… e il miracolo si ripete!!! Carissimi, in questi giorni di luglio, di cieli azzurri e trasparenti, di sole grande grande, mi piace pensare a settembre e al nuovo anno pastorale dentro il calore e la bellezza della casa di Bartolomeo il cieco. Il racconto e l’augurio di don Tonino sono l’icona di quanto vivremo nel nuovo anno. LA VISITA… un raggio di sole in casa! A settembre le sette parrocchie della nostra città vivranno la grande esperienza della visita pastorale del nostro vescovo Cesare. La visita pastorale è… - un tempo di Grazia… il Signore nella persona e nella presenza del vescovo ci fa sperimentare la sua vicinanza, la sua attenzione, la sua cura per noi. La visita è così una forte esperienza di fede: ognuno di noi sarà chiamato a ritrovare le ragioni, gli impegni e le prospettive del proprio credere. - un’esperienza di chiesa… saremo invitati a ripensare al nostro essere chiesa, a come viviamo la comunità cristiana, a ritrovare la nostra vocazione ministeriale, di cristiani servi, vestiti di grembiule. - una scommessa di missione… il vescovo starà nella nostra città, uscirà per le strade, andrà nelle scuole, nei luoghi di lavoro, in ospedale, nel palazzo comunale, nelle case dei malati… perché il vangelo è lieta notizia per tutti! Davvero questo tempo di visita sarà tempo di sole, il sole di Bartolomeo che a volte non riusciamo a vedere, ma che non possiamo non sentire! EDITORIALE LA FEDE… la veste battesimale in fabbrica e la tuta da lavoro in chiesa! Il nuovo anno è stato scelto da Papa Benedetto come ANNO DELLA FEDE. Che cosa significa per noi? - È un forte invito a fare memoria. La nostra esperienza cristiana si inserisce in una lunga storia e ciò che siamo oggi è anche frutto di fatiche, scommesse, testimonianze, consegnateci da chi ci ha preceduto. - È fermarsi per rileggere alla luce dello Spirito il nostro vissuto cristiano, lasciandoci interrogare dal nostro tempo, lasciandoci provocare dai tanti segni che lo Spirito colloca nei nostri cammini, sforzandoci di essere nuovi e aperti al presente con il suo carico di cose belle e di fatiche, di sofferenze e di gioie, di attese e di speranze. - È ritrovare il coraggio di sognare dei cristiani che vestono con gioia “la veste battesimale” in fabbrica, per strada, nelle piazze, in ufficio, semplicemente per dire che essere cristiani è bello, e che nello stesso tempo tornano in chiesa in “tuta da lavoro” per celebrare all’altare la vita di ogni giorno. LA FESTA… gratis, sempre! A settembre ci ritroveremo anche a vivere le nostre FESTE! La festa della Stella, della Madonna del buon rimedio, di san Bernardo e poi più tardi di san Martino e di Maria Immacolata. È importante ritrovare la voglia di “far festa”! Dio ci ha creati per la festa. Gesù ha compiuto tanti gesti e miracoli perché ci vuole in festa. Lo Spirito ci offre i suoi doni per essere gente di festa. Festa è gratuità. Festa è fare comunità. “ Festa è dare spazio all’altro, perché non ci può essere festa da soli, perché la festa è per ognuno e per tutti, per sempre! Sento davvero che ci attende un tempo bello, di sole, di azzurro-cielo! Mi permetto di riprendere gli auguri di don Tonino, sono così belli che val la pena rileggerli… “E io vi auguro che avvertiate la presenza del sole di Bartolomeo, oltre che nella riscoperta di un rapporto più personale con lui, anche nel calore di una solidarietà nuova, nel fremito di speranze audaci, nel rischio di scelte coraggiose coltivate insieme. Ma soprattutto vi auguro che dalla vostra comunità si sprigioni un tale sapore di vangelo, che ogni cieco di passaggio, poco importa se reso tale dalle sventure o dal disinganno o dal peccato, fermandosi sui vostri limitari, possa dire: “Il Signore, io non lo vedo; ma qui, in mezzo a voi, lo sento”. Il Signore, io non lo vedo; ma qui, in mezzo a voi, lo sento. ” Buon anno con un Sole che si sente, qui, in mezzo a noi!!! don Giovanni 3 4 SACERDOZIO Don Paolo… sacerdote da 50 anni Rivoli - 23 giugno 2012 50° anniversario dell’Ordinazione sacerdotale “ Non ritengo in nessun modo preziosa la mia vita, purché conduca a termine la mia corsa e il servizio che mi fu affidato dal Signore Gesù, di dare testimonianza al Vangelo della grazia di Dio. (Atti 20,24) ” Signore, grazie del dono di don Paolo e del suo servizio alla Chiesa! Donagli sempre serenità e gioia nell’essere dono! È stato bello celebrare l’anniversario di ordinazione di don Paolo! Abbiamo potuto dire grazie al Signore per il dono dei sacerdoti! Abbiamo potuto riflettere sul significato della presenza e del servizio dei sacerdoti! Abbiamo detto a don Paolo il nostro grazie per il suo essere dono tra di noi! SACERDOZIO 5 Preghiera per i sacerdoti Spirito del Signore, dono del Risorto agli Apostoli del Cenacolo, gonfia di passione la vita dei tuoi presbiteri. Riempi di amicizie discrete la loro solitudine. Rendili innamorati della Terra, e capaci di misericordia per tutte le sue debolezze. Confortali con la gratitudine della gente e con l'olio della comunione fraterna. Ristora la loro stanchezza, perché non trovino appoggio più dolce per il loro riposo se non sulla spalla del Maestro. Liberali dalla paura di non farcela più. Dai loro occhi partano inviti a sovrumane trasparenze. Dal loro cuore si sprigioni audacia mista a tenerezza. Dalle loro mani grondi il crisma su tutto ciò che accarezzano. Fa’ risplendere di gioia i loro corpi. Rivesti loro di abiti nuziali e cingili con cinture di luce perché, per essi e per tutti, lo Sposo non tarderà. Le foto pubblicate in queste due pagine sono di Scatti Urbani - Rivoli. Tonino Bello 6 SACERDOZIO Giovedì 14 giugno Talk-show con don Paolo Domenica 17 giugno Pranzo comunitario SACERDOZIO 7 Domenica 17 giugno Messa alla Consolata dopo il pellegrinaggio Ma chi è il sacerdote?!? Vive ed opera nel mondo, ma non appartiene al mondo. È figlio di uomini, ma ha l'autorità di renderli figli di Dio. È povero, ma ha il potere di comunicare ai fratelli ricchezze infinite. È debole, ma rende forti i deboli col pane della vita. È servitore, ma davanti a lui si inginocchiano gli Angeli. È mortale, ma ha il compito di trasmettere l'immortalità. Cammina sulla terra, ma i suoi occhi sono rivolti al cielo. Collabora al benessere degli uomini, ma non li distoglie dalla méta finale che è il Paradiso. Può fare cose che neppure Maria e gli Angeli possono compiere: celebra la Messa e perdona i peccati. Quando celebra ci sovrasta di qualche gradino, ma la sua azione tocca il cielo. Quando assolve rivela la potenza di Dio che perdona i peccati e ridona la vita. Quando insegna propone la Parola di Gesù: «Io sono la Via, la Verità e la Vita». Quando prega per noi il Signore lo ascolta, perché lo ha costituito "Pontefice", cioè ponte di collegamento fra Dio e i fratelli. Quando lo accogliamo diventa l'amico più sincero e fedele. È l'uomo più amato e più incompreso; il più cercato e a volte il più rifiutato. È la persona spesso criticata, perché deve confermare con il suo esempio l'autenticità del messaggio. È il fratello universale, il cui mandato è solo quello di servire, senza nulla pretendere. Se è santo, lo ignoriamo; se è mediocre, lo disprezziamo. Se è generoso, lo sfruttiamo; se è "interessato", lo critichiamo. Se siamo nel bisogno, lo assilliamo; se vengono meno le necessità, lo dimentichiamo. E solo quando ci sarà sottratto comprenderemo quanto ci fosse indispensabile e caro. don Novello Pederzini 8 SACERDOZIO TOTOPRETI… un quiz sulla presenza dei sacerdoti nella diocesi di Torino Vi propongo un quiz… per poter rispondere procuratevi una calcolatrice e l’annuario della diocesi di Torino. Pronti: quanti preti con meno di 75 anni ci saranno nella diocesi di Torino da qui a quindici anni? Qualcuno un po’ più accorto mi potrà dire che non basta l’annuario e la calcolatrice, ma serve anche un po’ di calcolo delle probabilità, perché alcuni dati sono delle incognite. Allora ipotizziamo 4 ordinazioni all’anno e che nessun prete che entra in questa statistica si ammali, muoia, lasci il ministero. Tra quindici anni saremmo all’incirca 270 preti sotto i 75 anni… Con 2.000.000 di abitanti, 650 parrocchie, con gli ospedali, le associazioni, le scuole, gli incarichi in curia e tutto ciò che la fantasia pastorale farà nascere e a cui bisognerà dare un’attenzione pastorale. Davanti a queste cifre non si può che rimanere attoniti e impauriti… credo che chiunque non possa che accorgersi della sproporzione dei numeri e della gran mole di lavoro che spetterà a quei 270 preti! E allora cosa fare? Proviamo a passare dal quiz e dal calcolo statistico a uno sguardo profetico… che è fatto di realtà, di certezza che lo Spirito Santo non ci abbandona e che la Chiesa di Torino sia in grado di mettere in gioco tutti i talenti di ragionamento, di riflessione e di rinnovamento che lo Spirito le dona. Vi (ri)propongo un quiz… quanti preti ci saranno tra quindici anni sotto i 75 anni nella diocesi di Torino? Saranno ben 270! 270 missionari, che testimoniano la presenza di Dio nel mondo nel suo Figlio Gesù, che sapranno camminare con tanti laici missionari, con i diaconi, con i religiosi, tutti insieme con la voglia di far conoscere la concretezza dell’amore di Dio nel momento storico in cui si vivrà… 270 preti che incontreranno persone, che potranno condividere responsabilità, che spinti dallo Spirito vivranno in una chiesa attenta a tutti i carismi e a tutte i talenti. 270 preti che cammineranno da fratelli con la responsabilità della presidenza di più comunità. Perché questa profezia si possa realizzare, bisognerà vivere un cammino di conversione; una conversione che dobbiamo vivere per primi noi preti, ma anche le comunità cristiane; una conversione che ci metta intorno a un tavolo, che ci permetta di condividere la visione di Chiesa e del ruolo del presbitero che ci sono nell’esperienza di ogni comunità; una con- Curiosità Il territorio dell’Arcidiocesi di Torino si articola in 4 distretti, con l’area metropolitana torinese in posizione centrale: intorno a questo asse ruotano tre grandi aree che si aprono seguendo i quattro punti cardinali. Le Zone Vicariali ripartite nei Distretti sono in totale 26, mentre le parrocchie, organizzate in 64 Unità Pastorali, raggiungono la ragguardevole quota di 357. Rivoli fa parte dell’Unità Pastorale 36, il cui moderatore è don Giacomo Crotti (Parrocchia San Giovanni Bosco). La popolazione complessiva del territorio diocesano si aggira intorno ai 2.000.000 di abitanti. versione che ci permetta di continuare a mettere il Signore Gesù al centro della nostra esperienza ecclesiale, liberandoci dei lacci che spesso ci legano. Perché questa profezia si possa realizzare bisogna oggi iniziare nuovi modi di vivere la pastorale (come capita già da alcuni anni a Rivoli, a San Mauro Torinese, a Bra e a Savigliano e che da settembre incominceranno anche in altre unità pastorali della diocesi), in cui più preti condividano la responsabilità pastorale concretamente di più parrocchie, che più comunità parrocchiali lavorino insieme nella testimonianza del Signore Risorto, nella convinzione che non difendendo i diritti della propria parrocchietta si è testimoni credibili, ma nel come si è capaci ad apprezzare e ad amare i fratelli e le sorelle delle altre comunità parrocchiali e da come concretamente saremmo uniti nelle città in cui viviamo. Perché questa profezia si realizzi bisogna oggi incominciare a pregare, pensare, progettare, confrontare idee, esperienze, visioni per poter arrivare tra quindici anni avendo fatto tutto ciò che ci è stato possibile, per permettere allo Spirito di trovare 270 preti non schiacciati dagli impegni e dalle responsabilità, ma molti missionari laici, preti, diaconi e religiosi che insieme testimoniano la fede nel Signore Gesù ai 2.000.000 di abitanti della nostra diocesi. don Claudio Furnari parroco a San Mauro Torinese presso S. Maria Pulcherada e S. Anna 9 GIOVANI Giovani in partenza per Kenya, Uganda e Benin Messa del Mandato Domenica 24 giugno 2012, in occasione della festa della Madonna della Consolata, i Missionari concelebrano alla Stella la Santa Messa delle ore 11, presieduta da padre Sandro Carminati, superiore regionale dei missionari e viene consegnato il mandato ai giovani in partenza verso il Kenya, l’Uganda e il Benin. GIOVANI Concerto Corogiò 9 giugno 2012 10 ANNO DELLA FEDE Un anno di "fede" per una "barca" in difficoltà Perché un anno dedicato alla fede? Gli obiettivi sono stati precisati dallo stesso Papa nelle lettera di indizione Porta Fidei: «Desideriamo che questo Anno susciti in ogni credente l’aspirazione a confessare la fede in pienezza e con rinnovata convinzione, con fiducia e speranza. Sarà un'occasione propizia anche per intensificare la celebrazione della fede nella liturgia, e in particolare nell’Eucaristia... Nel contempo, auspichiamo che la testimonianza di vita dei credenti cresca nella sua credibilità». Un logo che sintetizza il programma Il logo rappresenta una barca, immagine della Chiesa, in navigazione sui flutti. L’albero maestro è una croce che issa le vele le quali, con segni dinamici, realizzano il trigramma di Cristo (IHS)1. Sullo sfondo delle vele è rappresentato il sole che, associato al trigramma, rimanda all’Eucaristia2. Urgenza della missione È ormai evidente per tutti che la fede è in crisi: siamo passati da "credenti poco praticanti" ai "praticanti poco credenti". Ridotti al "resto d'Israele", i cristiani sono una minoranza sempre più sottile che continua a "praticare" una fede ormai lontana, rituale, insignificante… incapace di diventare senape che smuove le montagne, lievito che aiuta a dare un senso alla vita. NOTE 1. JHS. Interpretazione più diffusa: "Gesù Salvatore degli Uomini". 2. Per ogni informazione è già disponibile il sito Internet www.annusfidei.va, multilingue e consultabile da tutti i dispositivi mobili. A settembre uscirà nelle diverse lingue il sussidio pastorale Vivere l’Anno della fede, preparato per accompagnare, in primo luogo, la comunità parrocchiale, e quanti vorranno inserirsi nell’intelligenza dei contenuti del Credo. Confronto con la modernità Un cristianesimo "stanco" definisce bene la situazione di un percorso di fede che via via è stato emarginato dalla modernità (ideologia e fede essa stessa!). Sembra che non ci sia spazio per la fede cristiana in questo mondo che corre non si sa perché, né verso dove. La fede sembra un intralcio in questo spericolato e costante rincorrere una felicità fatta di cose ed eventi, di ricorrenze e feste; sembra incapace di intercettare questa rincorsa affannosa, sintomo di una diffusa insicurezza, con la proposta gioiosa ed esaltante di una fede giovane e viva, forte e "moderna". Un ritorno alle origini Da sempre, nella storia, si ricorre agli inizi per rinverdire la speranza originale. Anche per la fede bisogna ritornare alla "Pentecoste", a quell'evento che ha "messo a fuoco" la realtà del Dio fatto uomo, la verità di un Dio che diventa ragione profonda di vita per ciascuno e per il mondo. Non serve il rimpianto per il tempo passato o il desiderio di ripercorrere strade già frequentate… è necessario rimettere al centro l'essenziale del messaggio evangelico: Dio ti ama veramente e Gesù lo ha testimoniato per le strade della Palestina. Testimoni che testimoniano Noi siamo chiamati a continuare questa strada: il testimone della fede che abbiamo ricevuto, dobbiamo consegnarlo ad altri che proseguano la corsa. Una corsa difficile e impegnativa, ma come ogni gara con le sue soddisfazioni: la fatica sarà ripagata! Silvano Giordani ANNO DELLA FEDE 11 NOTE Scheda delle celebrazioni L'Anno della fede indetto dal Papa per celebrare i 50 anni del Concilio Vaticano II e i 20 del Catechismo della Chiesa Cattolica, sarà scandito da numerosi eventi, presieduti dallo stesso Benedetto XVI. L'arcivescovo Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la Nuova Evangelizzazione, responsabile degli eventi, li ha presentati ufficialmente. Giovedì 11 ottobre 2012 (50° anniversario dell’inizio del Concilio Vaticano II3) Solenne Apertura dell'Anno della fede in piazza san Pietro. Domenica 21 ottobre 2012 Canonizzazione di 6 martiri e confessori della fede4, in piazza San Pietro. Venerdì 25 gennaio 2013 Tradizionale celebrazione ecumenica nella Basilica di San Paolo fuori le Mura con un carattere ecumenico più solenne5. Sabato 2 febbraio 2013 Celebrazione per tutte le persone consacrate nella Basilica di San Pietro6. Domenica 24 marzo 2013 (Domenica delle Palme) Dedicata ai giovani che si preparano alla Giornata Mondiale della Gioventù. Domenica 28 aprile 2013 Dedicata ai giovani che hanno ricevuto il sacramento della Confermazione. Domenica 5 maggio 2013 Dedicata alla celebrazione della fede, alla pietà popolare, alla forma peculiare di fede di popolo delle Confraternite. Sabato 18 maggio 2013 (Vigilia di Pentecoste) Dedicata a tutti i Movimenti. Domenica 2 giugno 2013 (Festa del Corpus Domini) Tradizionale processione eucaristica, seguita da una Solenne Adorazione in piazza Santa Maria Maggiore (in contemporanea in tutto il mondo a livello locale)7. Domenica 16 giugno 2013 Dedicata alla testimonianza del Vangelo della vita: dignità e promozione della vita, comunque, in ogni condizione. Domenica 7 luglio 2013 In piazza San Pietro, conclusione del pellegrinaggio di seminaristi, novizi e novizie, e quanti sono in cammino vocazionale. Da Mercoledì 23 a Domenica 28 luglio 2013 Tre grandi celebrazioni in Brasile in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù a Rio de Janeiro. Domenica 29 settembre 2013 A Roma celebrazione speciale per i Catechisti8. Domenica 13 ottobre 2013 con tutte le realtà mariane per evidenziare in Maria, Madre di Dio, l'icona della fede di ogni credente. Domenica 24 novembre 2013 Giornata conclusiva dell'Anno della Fede, presieduta dal Papa. 3. Solenne celebrazione eucaristica con tutti i Padri Sinodali, i presidenti delle Conferenze Episcopali e i Padri conciliari ancora viventi. 4. Jacques Barthieu sacerdote gesuita, martire missionario in Madagascar (1896); Pietro Calungsod laico catechista, martire nelle Filippine (1672); Giovanni Battista Piamarta, sacerdote testimone della fede nell'educazione alla gioventù (1913); Madre Marianne (Barbara Cope) testimone della fede nel lebbrosario di Molokai (1918); Maria del Monte Carmelo, religiosa in Spagna (1911), Caterina Tekakwitha, laica indiana convertita alla fede cattolica (1680), e Anna Schaffer, laica bavarese, testimone dell'amore di Cristo dal letto di sofferenza (1925) 5. Una preghiera perché con la comune professione del Simbolo i cristiani che hanno ricevuto lo stesso battesimo non dimentichino la via dell'unità come segno visibile da offrire al mondo. 6. La fede richiede anche segni concreti che orientano a mantenere viva l'attesa del Signore che ritorna. 7. Nella cattedrale e in ogni chiesa dove sarà possibile si realizzerà il silenzio della contemplazione a testimonianza della fede che contempla il mistero del Dio vivo e presente in mezzo a noi con il suo Corpo e il suo Sangue. 8. Importanza della catechesi nell'intelligenza e nella crescita della fede per la vita personale e comunitaria. Occasione per ricordare anche il ventesimo anniversario della pubblicazione del Catechismo della Chiesa Cattolica. PASTORALE BATTESIMALE 12 Pastorale Battesimale Risonanze dall’Assemblea Diocesana (1-8 giugno 2012) Il nostro Arcivescovo, monsignor Cesare Nosiglia, nella sua Lettera Pastorale “Sulla tua Parola getterò le reti” di settembre 2011 ha invitato a sostare e a riflettere, in questi primi due anni del Piano Pastorale Diocesano, sul sacramento del Battesimo, in quanto merita un'attenzione centrale, nuova e creativa. L'obiettivo del lavoro è di promuovere un itinerario di Pastorale Battesimale concorde nei tempi e nei contenuti, con grande qualità di impostazione e di svolgimento, capace di esprimere l'autenticità e la forza della nostra fede in chiave missionaria. Anche il Santo Padre Benedetto XVI, nella Lettera apostolica “Porta Fidei”, indica il Battesimo come “porta della fede”, che introduce alla vita di comunione con Dio e permette l'ingresso nella Chiesa. Attraversare quella porta implica immettersi in un cammino che dura tutta la vita. Occorre, scrive il Papa, una nuova evangelizzazione per trasmettere la fede cristiana, perché essa non è più un presupposto ovvio del vivere comune. L’Assemblea Diocesana di quest’anno ha dunque avuto per titolo: “Il Battesimo, porta della fede e della vita cristiana”. Ma che cosa si intende per Pastorale Battesimale? Lo ha spiegato bene monsignor Giuseppe Cavallotto, vescovo di Cuneo e di Fossano, nella serata del 1° giugno al Santo Volto: è la prima parte del percorso d’iniziazione cristiana in stile catecumenale, che va dall’attesa del figlio al suo ingresso nella scuola primaria. Si svolge attraverso l’accoglienza, l’annuncio, l’accompagnamento e l’educazione alla vita di fede delle giovani famiglie. L’itinerario catechistico può essere suddiviso in tre fasi: 1. La prima fase inizia con l’attesa in gravidanza, l’accoglienza della coppia, la nascita, la preparazione al sacramento e si conclude con la celebrazione del Battesimo, verso i 5 o 6 mesi di vita del bambino; 2. La seconda fase va dalla celebrazione del sacramento ai tre anni, vuole sviluppare il senso religioso del bambino e ravvivare la fede di genitori, padrini e madrine; 3. La terza fase va da quattro a sei anni, è il tempo della pre-catechesi vera e propria di tutta la famiglia, per aiutarla ad incarnare la presenza di Gesù Cristo nel quotidiano, dandole vita e significato. Il cammino continuerà poi dai 6 ai 14 anni per il fanciullo e la sua famiglia, raccordandosi a quello che tradizionalmente viene chiamato “il catechismo”. La famiglia sta al centro di tutto il percorso d’iniziazione cristiana. Infatti, è il grembo materno che genera alla vita, si prende cura dei figli e ha una primaria missione di educazione e di trasmissione della fede; la comunità ecclesiale non deve sostituirsi alla famiglia, ma deve sostenerla e fortificarla nel suo ruolo. La promozione della pastorale battesimale è una specifica scelta di evangelizzazione delle famiglie, occasione di crescita della fede e di inserimento nella comunità cristiana. Nell’Arcidiocesi di Torino e nelle nostre Parrocchie esistono diverse esperienze di itinerari battesimali. Si tratta di percorsi che non si limitano a una semplice preparazione al rito del Battesimo e che sono stati registrati nelle assemblee svolte nei Distretti (Torino città, Ovest, Sud-est, Nord), coordinate dai Vicari episcopali territoriali. Da parte di operatori pastorali, sacerdoti e famiglie sono emerse risorse, proposte e difficoltà, poi sintetizzate da don Michele Roselli, direttore dell’Ufficio Catechistico Diocesano, nella serata conclusiva al Santo Volto. Se quasi tutti segnalano la scarsa motivazione di fede delle famiglie che domandano il Battesimo, tutti riconoscono che occorre non scoraggiarsi, ma essere stimolati a rinnovare le ragioni dell’annuncio del Vangelo. Tra le proposte concrete: la valorizzazione del periodo della gravidanza, la visita delle coppie a casa, il coinvolgimento della comunità durante la celebrazione del sacramento, l’aggancio delle famiglie nel dopo Battesimo anche attraverso le scuole materne, il coinvolgimento di padrini, madrine e nonni. Si auspicano la formazione di équipe di catechisti-accompagnatori, la condivisione di energie e risorse a livello di Unità Pastorale, il cambio di mentalità in senso missionario da parte della Comunità cristiana. Gli operatori hanno evidenziato che è necessaria un’integrazione delle diverse dimensioni della pastorale, che colleghi i corsi di preparazione al matrimonio alla pastorale battesimale e questa alla catechesi dei bambini e dei ragazzi, fino ai cammini di pastorale giovanile. PASTORALE DELLA FAMIGLIA 13 Passi condivisi per il nuovo anno pastorale Nel suo intervento finale, il Vescovo Cesare ha raccolto l’ampio materiale, le proposte e i suggerimenti dell’assemblea, che si è svolta in modo sinodale (ovvero con ampia partecipazione di sacerdoti, laici, religiosi/e, diaconi), per operare un discernimento e scrivere, durante i mesi estivi, la nuova Lettera Pastorale per l’anno 2012/13. L’Arcivescovo ha posto la famiglia come soggetto dell’iniziazione cristiana. La famiglia è la prima responsabile della propria crescita, non solo al suo interno, ma anche nei confronti delle altre famiglie e dell’intera Comunità. La Parrocchia, famiglia di famiglie, deve andare a cercare sul territorio le famiglie in modo missionario, gratuito e amichevole, creando intorno a loro un ambiente accogliente, sereno e fraterno, dove al centro sono le persone, il dialogo e le relazioni prima delle proposte e dei programmi. Ha suggerito alcuni passi da condividere nell’anno pastorale che sta iniziando, ripresi e approfonditi nella Lettera Pastorale: • promuovere itinerari di fede e di vita cristiana, che si sviluppino nel tempo necessario, in cui esplicitare l’annuncio pasquale, proporre alcuni brani biblici, spiegare i segni del Battesimo, riflettere sulle motivazioni che hanno condotto a chiedere il sacramento, dialogare sugli impegni per l’educazione cristiana dei bambini in casa • tracciare un percorso di riferimento con caratteristica catecumenale: 1. incontri nelle case e in Parrocchia prima del Battesimo, con presentazione alla Comunità di genitori e bambini nella messa domenicale 2. celebrazione del sacramento aperta alla Comunità, con valorizzazione del Battistero (che deve essere un vero fonte battesimale e non una “ bacinella”!) 3. periodo di mistagogia (ripresa del significato dei segni e del sacramento nella vita quotidiana) nei mesi successivi, in modo che il Battesimo stia al centro di questa prima parte dell’itinerario 4. accompagnamento di genitori e bimbi nei primi 3 anni di vita, con incontri sporadici e celebrazioni connesse a feste significative. 5. da 3 a 6 anni programmare incontri mensili, in cui siano protagonisti i bambini, i genitori e i nonni • formare coppie e catechisti della famiglia, con appositi Corsi promossi dall’Ufficio Catechistico nei Distretti e nelle Unità Pastorali della Diocesi • utilizzare come sussidio il libro di catechismo “Lasciate che i bambini vengano a me” • collegare la pastorale battesimale all’Anno della Fede, indetto dal Papa per il 2012/13 Il Vescovo Cesare ci invita a una conversione pastorale e di mentalità, da promuovere in modo coraggioso tra tutti noi. È terminato il tempo di una Parrocchia che si reputa autosufficiente e autoreferenziale e si va in modo irreversibile verso una Parrocchia che opera in stretta correlazione e sinergia con le altre Comunità e realtà del territorio, in una prospettiva ampia di ecclesialità. Monsignor Nosiglia ci sprona caldamente a scommettere di più sulle famiglie, a favorire la responsabilità dei laici, a operare insieme tra Parrocchie e nell’Unità Pastorale. La Madonna della Stella, che festeggiamo quale Patrona della nostra Città di Rivoli, ci guidi e ci sostenga in questo cambiamento! Raffaella Priasco “ La famiglia è la prima responsabile della propria crescita, non solo al suo interno, ma anche nei confronti delle altre famiglie e dell’intera Comunità. La Parrocchia deve andare a cercare sul territorio le famiglie in modo missionario, gratuito e amichevole, creando intorno a loro un ambiente accogliente, sereno e fraterno. ” 14 INCONTRO MONDIALE DELLE FAMIGLIE Settimo Incontro Mondiale delle Famiglie a Milano Benedetto XVI e la tutela della Famiglia, cuore di tutto Da venerdì 1 a domenica 3 giugno Benedetto XVI ha partecipato alle fasi finali del VII Incontro Mondiale delle Famiglie. Molti gli incontri, molte le sue sollecitazioni a tutti i settori della società civile affinché tutelino con forza la famiglia. Festa delle Testimonianze Nella serata di sabato 2 giugno quasi mezzo milione di persone hanno partecipato alla Festa delle Testimonianze nell’ambito del VII Incontro Mondiale delle Famiglie, nel Parco Bresso di Milano. Alle 20.30 è giunto il Santo Padre che ha partecipato alla Festa e ha risposto alle domande, formulate da alcune famiglie presenti, intervallate da canzoni e musica. La crisi economica, la situazione dei divorziati nella Chiesa e l’indissolubilità del matrimonio sono stati alcuni dei temi affrontati. Benedetto XVI ha ricordato anche la sua infanzia in famiglia. Una coppia di fidanzati del Madagascar che segue gli studi universitari in Italia, ha espresso il suo timore alla prospettiva del “per sempre” che implica il matrimonio. Il Papa ha risposto che l’innamoramento, come sentimento, non è forse sempre perpetuo. “Il sentimento dall’amore deve essere purificato, deve andare in un cammino di discernimento, cioè devono entrare anche la ragione e la volontà. Nel Rito del Matrimonio, la Chiesa non dice: ‘Sei innamorato?’, ma ‘Vuoi’, ‘Sei deciso’. Cioè l’innamoramento deve divenire vero amore coinvolgendo la volontà e la ragione in un cammino, che è quello del fidanzamento, di purificazione, di più grande profondità, così che realmente tutto l’uomo, con tutte le sue capacità, con il discernimento della ragione, la forza di volontà, dice: ‘Sì, questa è la mia vita’. E qui è importante che sia coinvolta anche la comunità della parrocchia, la Chiesa, gli amici”, la fede, Dio stesso. Una famiglia brasiliana ha presentato il problema dei divorziati risposati che vorrebbero riavvicinarsi alla Chiesa, ma che non possono accedere ai sacramenti. Benedetto XVI ha detto: “Questo problema dei divorziati risposati è una delle grandi sofferenze della Chiesa di oggi. E non abbiamo semplici ricette. Molto importante sarebbe, naturalmente, la prevenzione, cioè approfondire fin dall’inizio l’innamoramento in una decisione profonda, maturata; inoltre, l’accompagnamento nel loro cammino. E poi, quanto a queste persone, dobbiamo dire - come lei mi ha detto - che la Chiesa le ama, ma esse devono vedere e sentire questo amore”. Le parrocchie e altre comunità cattoliche devono “fare realmente il possibile perché esse sentano di essere amate, accettate, che non sono ‘fuori’ anche se non possono ricevere l’assoluzione e l’Eucaristia: devono sentire che realmente entrano in comunione con il Corpo di Cristo se l’Eucaristia è vera e partecipata. Anche senza la ricezione ‘corporale’ del Sacramento, possiamo essere spiritualmente uniti a Cristo nel suo Corpo. È importante che realmente trovino la possibilità di vivere una vita di fede e possano vedere che la loro sofferenza è un dono per la Chiesa, perché servono così a tutti anche per difendere la stabilità dell’amore, del Matrimonio: è un soffrire nella comunità della Chiesa per i grandi valori della nostra fede”. Una famiglia greca ha domandato al Santo Padre ciò che le famiglie possono fare di fronte alla crisi, per non perdere la speranza. “Le parole sono insufficienti - ha risposto Benedetto XVI - Dovremmo fare qualcosa di concreto e tutti soffriamo del fatto che siamo incapaci di fare qualcosa di concreto. Parliamo prima della politica: mi sem- INCONTRO MONDIALE DELLE FAMIGLIE bra che dovrebbe crescere il senso della responsabilità in tutti i partiti, che non promettano cose che non possono realizzare, che non cerchino solo voti per sé, ma siano responsabili per il bene di tutti e che si capisca che politica è sempre anche responsabilità umana, morale davanti a Dio e agli uomini. Cerchiamo che ognuno faccia il suo possibile, pensi a sé, alla famiglia, agli altri con grande senso di responsabilità, sapendo che i sacrifici sono necessari per andare avanti. Io penso che forse gemellaggi tra città, tra famiglie, tra parrocchie, potrebbero aiutare. Così anche le parrocchie, le città: che realmente assumano responsabilità, aiutino in senso concreto. E siate sicuri: io e tanti altri preghiamo per voi, e questo pregare non è solo dire parole, ma apre il cuore a Dio”. Cat Tien, una bambina vietnamita di sette anni ha chiesto al Santo Padre di raccontare qualcosa della sua famiglia e della sua infanzia. Benedetto XVI ha ricordato che: “Il punto essenziale era per noi sempre la domenica, ma la domenica cominciava già il sabato pomeriggio. Il padre ci diceva le letture, le letture della domenica. Entravamo già nella liturgia, in atmosfera di gioia. Il giorno dopo andavamo a Messa. Io sono di casa vicino a Salisburgo, quindi abbiamo avuto molta musica - Mozart, Schubert, Haydn - e quando cominciava il Kyrie era come se si aprisse il cielo. Eravamo un cuore e un’anima sola, con tante esperienze comuni, anche in tempi molto difficili, perché era il tempo della guerra, prima della dittatura, poi della povertà. Ma questo amore reciproco che c’era tra di noi, questa gioia anche per cose semplici era forte e così si potevano superare e sopportare anche queste cose. E così siamo cresciuti nella certezza che è buono essere un uomo, perché vedevamo che la bontà di Dio si rifletteva nei genitori e nei fratelli. Così, in questo contesto di fiducia, di gioia e di amore eravamo felici e penso che in Paradiso dovrebbe essere simile a come era nella mia gioventù. In questo senso spero di andare ‘a casa’, andando verso l’altra parte del mondo”. 15 Cari sposi, diventate Vangelo vivo Cari sposi, nel vivere il matrimonio voi non vi donate qualche cosa o qualche attività, ma la vita intera. E il vostro amore è fecondo innanzitutto per voi stessi, perché desiderate e realizzate il bene l’uno dell’altro, sperimentando la gioia del ricevere e del dare. È fecondo poi nella procreazione, generosa e responsabile, dei figli, nella cura premurosa per essi e nell’educazione attenta e sapiente. È fecondo infine per la società, perché il vissuto familiare è la prima e insostituibile scuola delle virtù sociali, come il rispetto delle persone, la gratuità, la fiducia, la responsabilità, la solidarietà, la cooperazione. Cari sposi, abbiate cura dei vostri figli e, in un mondo dominato dalla tecnica, trasmettete loro, con serenità e fiducia, le ragioni del vivere, la forza della fede, prospettando loro mete alte e sostenendoli nelle fragilità. Ma anche voi figli, sappiate mantenere sempre un rapporto di profondo affetto e di premurosa cura verso i vostri genitori, e anche le relazioni tra fratelli e sorelle siano opportunità per crescere nell’amore. Il progetto di Dio sulla coppia umana trova la sua pienezza in Gesù Cristo, che ha elevato il matrimonio a Sacramento. Cari sposi, con uno speciale dono dello Spirito Santo, Cristo vi fa partecipare al suo amore sponsale, rendendovi segno del suo amore per la Chiesa: un amore fedele e totale. Care famiglie, chiedete spesso, nella preghiera, l’aiuto della Vergine Maria e di san Giuseppe, perché vi insegnino ad accogliere l’amore di Dio come essi lo hanno accolto. La vostra vocazione non è facile da vivere, specialmente oggi, ma quella dell’amore è una realtà meravigliosa, è l’unica forza che può veramente trasformare il mondo. Davanti a voi avete la testimonianza di tante famiglie, che indicano le vie per crescere nell’amore: mantenere un costante rapporto con Dio e partecipare alla vita ecclesiale, coltivare il dialogo, rispettare il punto di vista dell’altro, essere pronti al servizio, essere pazienti con i difetti altrui, saper perdonare e chiedere perdo- 16 INCONTRO MONDIALE DELLE FAMIGLIE no, superare con intelligenza e umiltà gli eventuali conflitti, concordare gli orientamenti educativi, essere aperti alle altre famiglie, attenti ai poveri, responsabili nella società civile. Sono tutti elementi che costruiscono la famiglia. Viveteli con coraggio, certi che, nella misura in cui, con il sostegno della grazia divina, vivrete l’amore reciproco e verso tutti, diventerete un Vangelo vivo, una vera Chiesa domestica. Una parola vorrei dedicarla anche ai fedeli che, pur condividendo gli insegnamenti della Chiesa sulla famiglia, sono segnati da esperienze dolorose di fallimento e di separazione. Sappiate che il Papa e la Chiesa vi sostengono nella vostra fatica. Vi incoraggio a rimanere uniti alle vostre comunità, mentre auspico che le diocesi realizzino adeguate iniziative di accoglienza e vicinanza. Nel libro della Genesi, Dio affida alla coppia umana la sua creazione, perché la custodisca, la coltivi, la indirizzi secondo il suo progetto. L’uomo e la donna sono immagine di Dio anche in questa opera preziosa, che devono compiere con lo stesso amore del Creatore. Il progetto di Dio e la stessa esperienza mostrano che non è la logica unilaterale dell’utile proprio e del massimo profitto quella che può concorrere ad uno sviluppo armonico, al bene della famiglia e ad edificare una società più giusta, perché porta con sé concorrenza esasperata, forti disuguaglianze, degrado dell’ambiente, corsa ai consumi, disagio nelle famiglie. Anzi, la mentalità utilitaristica tende ad estendersi anche alle relazioni interpersonali e familiari, riducendole a convergenze precarie di interessi individuali e minando la solidità del tessuto sociale. Un ultimo elemento. L’uomo, in quanto immagine di Dio, è chiamato anche al riposo e alla festa. Il racconto della creazione si conclude con queste parole: «Dio, nel settimo giorno, portò a compimento il lavoro che aveva fatto e cessò nel settimo giorno da ogni suo lavoro che aveva fatto. Dio benedisse il settimo giorno e lo consacrò» (Gen 2,2-3). Per noi cristiani, il giorno di festa è la Domenica, giorno del Signore, Pasqua settimanale. È il giorno della Chiesa, assemblea convocata dal Signore attorno alla mensa della Parola e del Sacrificio Eucaristico, per nutrirci di Lui, entrare nel suo amore e vivere del suo amore. È il giorno dell’uomo e dei suoi valori: convivialità, amicizia, solidarietà, cultura, contatto con la natura, gioco, sport. È il giorno della famiglia, nel quale vivere assieme il senso della festa, dell’incontro, della condivisione, anche nella partecipazione alla Santa Messa. Care famiglie, pur nei ritmi serrati della nostra epoca, non perdete il senso del giorno del Signore! È come l’oasi in cui fermarsi per assaporare la gioia dell’incontro e dissetare la nostra sete di Dio. Famiglia, lavoro, festa: tre doni di Dio, tre dimensioni della nostra esistenza che devono trovare un armonico equilibrio. Armonizzare i tempi del lavoro e le esigenze della famiglia, la professione e la maternità, il lavoro e la festa, è importante per costruire società dal volto umano. In questo privilegiate sempre la logica dell’essere rispetto a quella dell’avere: la prima costruisce, la seconda finisce per distruggere. Occorre educarsi a credere, prima di tutto in famiglia, nell’amore autentico, quello che viene da Dio e ci unisce a Lui e proprio per questo «ci trasforma in un Noi, che supera le nostre divisioni e ci fa diventare una cosa sola, fino a che, alla fine, Dio sia “tutto in tutti”». (Dal discorso di Benedetto XVI, domenica 3 giugno a Bresso, davanti a 350 mila fedeli) VISITA PASTORALE 17 visita pastorale 18 IL NOSTRO VESCOVO CESARE VIENE A TROVARCI La visita pastorale alle parrocchie di Rivoli “Nessuno si senta escluso o estraneo a questa visita, ma tutti possano godere di un segno di attenzione, di accoglienza”. Con queste parole la preghiera esprime il carattere della visita pastorale del Vescovo di Torino, Cesare Nosiglia, alle nostre parrocchie. La visita pastorale è il periodo durante il quale il “pastore”, il Vescovo, non facile ad essere raggiunto, sarà nelle nostre parrocchie. Chiunque potrà accostarlo, parlargli, far sentire, se necessario, le proprie rimostranze, pregare e riflettere con lui. Non sarà un periodo breve: il Vescovo sarà nelle sette parrocchie dell’Unità pastorale di Rivoli dal 15 settembre al 21 ottobre. L’inizio coinciderà con la ricorrenza della Madonna della Stella, festa patronale della città. La visita avrà momenti diversi: quelli burocratici e formali durante i quali il Vescovo si occuperà dell’aspetto liturgico e canonico delle parrocchie, delle chiese, degli arredi sacri, degli archivi, della situazione economica-amministrativa; e quelli essenzialmente pastorali, di contatto con tutte le realtà umane ed ecclesiali della città. Incontrerà i sacerdoti, i diaconi, le comunità religiose, i consigli pastorali ed economici, i giovani, gli ammalati. Avrà contatti con il consiglio comunale, con la giunta, le scuole, l’ospedale. È previsto l’incontro “con fratelli e sorelle di altre confessioni cristiane e di altre religioni”. Di là da questi incontri organizzati, il Vescovo sarà disponibile per chiunque abbia bisogno di parlargli. Ma perché questi incontri? Per conoscere la realtà viva di ogni parrocchia, per sapere che cosa di fatto accade, in quale modo si vive la fede in Cristo, per ripartire poi con passo nuovo e diverso se necessario. La visita canonica non è cosa nuova, è una forma collaudata dall’esperienza dei secoli, ma in questo momento assume una caratteristi- PREGHIERA PER LA VISITA PASTORALE Signore, aumenta la nostra fede. Fa’ che in mezzo alle intemperie del male che affliggono questo mondo, non perdiamo mai la fiducia in Te, che sei Salvatore potente. Guarda la nostra comunità diocesana e parrocchiale che si affida al tuo amore di Padre, e chiede l’aiuto del tuo Spirito, per seguire Cristo tuo Figlio sulla via della verità e dell’amore. Benedici la visita pastorale del Vescovo Cesare e rendici aperti e disponibili a cogliere in essa i segni del tuo passaggio pasquale di speranza. Le nostre comunità riunite attorno al loro Pastore, celebrino con gioia l’Eucaristia per rinsaldare la loro unità, e vivere la carità, superando divisioni e indifferenza. Alle famiglie, ai piccoli, ai giovani, agli anziani, ai malati e ai poveri, giunga la buona novella del Vangelo, e sia portatrice di pace, di coraggio e di vita nuova. Nessuno si senta escluso o estraneo a questa visita, ma tutti possano godere di un segno di attenzione, di accoglienza e di misericordia. Si rinsaldi nel cuore di ogni credente la convinzione che si è chiamati ad essere missionari diventando cristiani ogni giorno di più mediante l’ascolto della Parola di Dio e la testimonianza della carità, verso i poveri e sofferenti. In tutti rinasca la gioia e il coraggio di annunciare Cristo, in famiglia, nella comunità, e in ogni ambiente di vita e di lavoro. O Maria Santissima, Vergine Consolata patrona della Diocesi, e Ausiliatrice, guida i nostri passi dietro il tuo Figlio Gesù, e mostraci in Lui la meta della nostra speranza, per la vita eterna. Amen. Il Vescovo Cesare VISITA PASTORALE ca eccezionale: è un’occasione unica per richiamare tutti, sacerdoti e fedeli, al rinnovamento della propria vita cristiana, a un’azione apostolica e missionaria più intensa. La fede cristiana sta passando uno dei momenti forse più difficili della sua storia. L’indifferenza religiosa è altissima: non si è contro Dio, ma non ci si interessa assolutamente di Lui. Poche sono le persone che frequentano in modo convinto la Messa domenicale o gli incontri di formazione e di approfondimento della fede. Il numero dei sacerdoti diminuisce in modo vistoso, l’incontro con uno di loro è sempre più difficile, le parrocchie devono essere accorpate. I giovani sembrano scomparsi dalle nostre chiese, molte famiglie si formano al di fuori dell’insegnamento e del clima cristiano, le separazioni e i divorzi aumentano. La presenza di altre religioni, in particolare dell’Islam, pone problemi culturali, religiosi e pratici non indifferenti. “La società in cui viviamo - aggiunge il Vescovo nella lettera di indizione della visita - è meno attenta ai valori dello Spirito e distratta da tanti messaggi contraddittori che inducono atteggiamenti e comportamenti lontani dalla tradizione cristiana; dense nubi sembrano addensarsi sul mondo e sull’umanità suscitando timori e paure che ci fanno guardare al futuro con comprensibile preoccupazione”. In questa visione negativa della realtà religiosa il Vescovo fa entrare con forza lo spirito di Cristo: in noi credenti risuona le fede di Pietro che accoglie l’invito di Gesù a gettare le reti in mare, anche se ha pescato tutta la notte e non ha preso niente. Per questo pregheremo insieme, rifletteremo insieme, ascolteremo insieme la parola di Dio e insieme decideremo i passi da fare per dare alla comunità una salutare scossa missionaria. “Vorrei che la mia visita fosse come quella di Giovanni Battista che a tutti proclamava: in mezzo a voi c’è uno che non conoscete; è Lui l’agnello di Dio che toglie i peccati del mondo, accoglietelo e seguitelo”. Questa è la visita canonica: un incontro nuovo con Cristo, guidati dall’incoraggiamento e dalla parola del nostro Vescovo. Fondamentale la nostra presenza. Remo Lardori PROGRAMMA VISITA PASTORALE Gli eventi stampati in blu sono quelli dell’Unità Pastorale (per tutte le sette parrocchie insieme) Sabato 15 Domenica 16 Giovedì 20 Venerdì 21 Sabato 22 Domenica 23 Venerdì 28 Sabato 29 Domenica 30 OTTOBRE 18.00 Stella 21.00 Stella 09.00 San Paolo 11.00 Tetti Neirotti 17.00 21.00 Teatro Borgonuovo 15.00 Ospedale Rivoli 21.00 Stella 15-17 San Bernardo 17.00 San Bernardo 21.00 San Martino 09.15 San Martino 10.00 San Martino 11.15 M.I.A. 16-19 Stella 21.00 S. Giovanni Bosco 09-12 San Giovanni Bosco 12.30 Missionari Consolata 16-18 San Giovanni Bosco 10.00 Stella 11.00 Stella Giovedì 4 mattino 17.00 San Martino 21.00 Venerdì 5 07.30 Monastero S.Croce mattino 15-18 San Martino 21.00 Stella Sabato 6 09-12 S. Bernardo 15.30 Oratorio don Bosco 17.00 S. Giovanni Bosco 18.00 S. Giovanni Bosco 20.45 Teatro don Bosco Domenica 7 09.15 San Giovanni Bosco 10.00 San Giovanni Bosco 11.15 Maria Ausiliatrice Giovedì 11 mattino 15.00 San Martino 17.00 Stella 21.00 San Giovanni Bosco mattino Venerdì 12 15-17 San Paolo (C.ne Vica) Sabato 13 16.00 San Giovanni Bosco 18.00 San Francesco Domenica 14 10.00 San Bernardo 11.00 San Bernardo Giovedì 18 mattino 15.00 Tetti Neirotti 17.00 Tetti Neirotti Venerdì 19 mattino 15-19 San Bartolomeo 21.00 Teatro Don Bosco Domenica 21 09.00 San Bartolomeo Santa Messa di apertura della Visita Pastorale Processione cittadina Santa Messa Santa Messa Incontro con tutti i Diaconi Incontro CPP, CPAE, équipe U.P. 36 Visita Gruppi Caritativi Colloqui personali Incontro bimbi catechismo Incontro dei Giovani Sposi delle 4 parrocchie di Rivoli centro Confessioni Santa Messa Santa Messa Visita malati Incontro “ristretto” per i Giovani Colloqui personali con fedeli (Viale Carrù 9) Pranzo Visita malati Confessioni Santa Messa visita pastorale SETTEMBRE 19 Visita ad alcune realtà produttive (industrie, aziende…) Incontro bimbi catechismo Incontro con l’Amministrazione comunale Santa Messa (Via Querro) Scuole: “San Giuseppe” e “Salotto e Fiorito” Malati, comunità psich. e anziani Incontro Catechisti Visita malati + casa di riposo “Villa Elena” Ragazzi del catechismo Animatori e giovani Gruppi famiglia Inaugurazione del nuovo impianto di proiezione “don Bosco digital” Confessioni Santa Messa (Viale Carrù 9) Santa Messa (Via Stupinigi, 1) Scuole: “Direzione Didattica III Circolo” Primaria Freinet-Rosselli Incontro con i dirigenti scolastici di Rivoli Scuola Media Levi Incontro Gruppi Anziani Incontro bambini catechismo Associazioni e movimenti ecclesiali (Viale Carrù) Scuole superiori statali: “Natta”, “Darwin” e “Romero” Malati, Monastero, Catechismo bimbi Cresimandi 2012/13 dell’U.P. 36 Santa Messa Confessioni Santa Messa Scuole I circolo: primaria e infanzia - Scuola media “Gobetti” Casa del sole (primaria e infanzia) - D.D. IV Circolo Visita malati Incontro bimbicatechismo Scuole: IC “Matteotti” (Infanzia, primaria e media) Visita malati e incontro bimbi catechismo Incontro giovani Santa Messa 20 MISSIONE GIOVANI MISSIONE GIOVANI… per mettere in circolo il “Suo” amore il progetto Dalla Prima Lettera di Giovanni 1,1-4 “Quello che era da principio, quello che noi abbiamo udito, quello che abbiamo veduto con i nostri occhi, quello che contemplammo e che le nostre mani toccarono del Verbo della vita - la vita infatti si manifestò, noi l’abbiamo veduta e di ciò diamo testimonianza e vi annunciamo la vita eterna, che era presso il Padre e che si manifestò a noi - , quello che abbiamo veduto e udito, noi lo annunciamo anche a voi, perché anche voi siate in comunione con noi. E la nostra comunione è con il Padre e con il Figlio suo, Gesù Cristo. Queste cose vi scriviamo, perché la nostra gioia sia piena”. Io GIOVANE, quale esperienza non posso più tacere? Quale esperienza di Fede ho da raccontare? Cosa ho visto? Cosa ho toccato? Cosa è passato attraverso la mia persona da essere testimoniato? Il nostro corpo è l'unico strumento che abbiamo per rendere visibile l'esperienza dell'Amore! L'esperienza della Fede non passa per forza attraverso l'esplicitazione della morte e resurrezione di Gesù Cristo, ma passa anche attraverso la nostra esperienza di vita. È Gesù che si incarna in ciascuno di noi! Da lì nasce l'Annuncio della gioia data dall'esperienza realmente vissuta. OBIETTIVO: Annunciare il Vangelo ai giovani da parte di altri giovani che hanno UDITO, VEDUTO, CONTEMPLATO, TOCCATO Cristo. E dopo averlo incontrato, non potranno non farlo conoscere. I giovani per i giovani! Raccontare l’amore e l’amicizia per arrivare a Gesù. MISSIONARI (Religiosi e giovani forensi): - Padri Oblati di Maria Immacolata di Vercelli e Suore Operaie di Brescia (Zona Rivoli centro) - Frati Francescani di Torino (Zona San Paolo e Tetti Neirotti) - Comunità Cenacolo di Saluzzo (Zona don Bosco) - Giovani dell'Unità Pastorale che riceveranno il mandato DOVE: Città di Rivoli "Terra di Missione" TEMPI: - Fase progettuale e di programamzione: Ottobre 2010 - Marzo 2012 - Evento Missionario: dal 23 Marzo al 1° Aprile 2012. È la fase culminante della Missione. È il momento della manifestazione pubblica, dell’andare a cercare i giovani nei luoghi nei quali abitano. È il momento dell’invito a unirsi alla Festa. Tutto questo con il linguaggio dei giovani e per il protagonismo degli stessi. DESTINATARI: Giovani dai 16 ai 25 anni, ma sono coinvolti anche i bambini, i ragazzi e gli adulti. I destinatari diretti della Missione Giovani sono potenzialmente 1.200 adolescenti tra i 16 e i 18 anni (triennio delle Scuole Superiori) e 2.800 Giovani tra i 19 e i 25 anni. Obiettivi della Missione giovani • Coinvolgere i giovani del territorio rendendoli protagonisti attraverso la partecipazione attiva; • Promuovere il linguaggio dei giovani; • Formare e auto-formare i giovani sensibilizzandoli ad avere desideri alti, lungimiranti e possibili; • Formare Comunità: aiutare i giovani che già vivono un'esperienza all'interno delle strutture di volontariato del territorio (oratori, gruppi, associazioni, movimenti) a intessere uno stile di vita comunitario, ad attivarsi a beneficio della stessa e dei suoi abitanti; • "Andare" - Giovani per i Giovani: formare animatori del territorio che promuovono il coinvolgimento di altri giovani all'interno dell'oratorio e del territorio cittadino. I giovani sono chiamati a entrare in un dialogo con i loro coetanei nei luoghi della quotidianità. Formati, quindi, a essere animatori del territorio, promuovono il coinvolgimento di altri giovani all'interno del territorio stesso; • Promuovere attività culturali e del tempo libero; • Prevenire e contrastare fenomeni di emarginazione sociale,; • Aiutare tutta la comunità a entrare in dialogo con il mondo dei giovani, prendendo su di sé la responsabilità educativa e sociale della loro crescita; • Far crescere la qualità della vita dei giovani all'interno del loro territorio di riferimento. MISSIONE GIOVANI 21 il programma Visita ai giovani I figli: dono di Dio Incontro dei genitori di figli adolescenti con Padre Saverio (29 marzo 2012) • Nascono con le ali. A noi il compito di farli volare. • Fin dalla nascita, il figlio non ci appartiene ma è dono di Dio. • Sviluppare il rispetto profondo della dignità personale. • Imparare a dialogare in maniera autentica. • Esercitare l’autorevolezza e non l’autoritarismo. • Trovare un giusto equilibrio tra libertà e disciplina. • Introdurre i figli alla comunità e al rapporto con Dio. La Missione vuole incontrare ogni giovane. Per questo sono necessarie, oltre ai momenti assembleari e di gruppo, anche occasioni di contatto più "personale" e capillare. Con la visita si desidera raggiungere personalmente ogni giovane, fermarsi con lui, ascoltarlo, se possibile, invitarlo alle iniziative che la Missione propone. È importante che questo incontro avvenga nei luoghi di vita dei giovani, in particolare: - A casa: incontro "porta a porta" con ciascun giovane del territorio da parte di altri giovani - A scuola: i giovani, a due a due, incontreranno i giovani nel momento del gruppo classe, attraverso un momento di condivisione presenteranno la loro esperienza di vita, si confronteranno, saranno da stimolo al prendere in mano ed in modo decisionale e consapevole la propria vita e la propria progettualità. Saranno da stimolo all'inserimento come protagonisti in attività proprie della cittadinanza attiva a beneficio del territorio e della collettività. - Nei luoghi di ritrovo: attraverso la mappatura dei luoghi di ritrovo (locali, pub, parchi, biblioteche, fermate dei pullman, piazze...) i giovani cercheranno di incontrare gli altri giovani per cercare con loro uno scambio ed un confronto. Questo incontro è il momento dell'annuncio diretto senza artifici e forzature. Esso permetterà altresì di conoscere da vicino i bisogni e le necessità spirituali e materiali di tanti giovani a cui va offerta la parola della speranza e la propria vita come testimonianza. Da parte del giovane che riceve la visita è un segno vedere altri giovani che vengono a bussare alla sua porta per fermarsi qualche minuto con Lui. Workshop Preghiera dei genitori "O Signore, che non ci accada mai più che i nostri figli ci chiedano vicinanza e diamo loro giocattoli ci chiedano ascolto e accendiamo la TV ci chiedano speranza e mostriamo rassegnazione ci chiedano tempo e abbiamo l'agenda piena ci chiedano esempi e diamo loro parole ci chiedano sentimenti e nascondiamo il cuore ci chiedano valori e diamo loro cose ci chiedano libertà e suscitiamo rimorsi ci chiedano pareri e imponiamo ricette ci chiedano sogni e li invitiamo a svegliarsi ci chiedano stima e ricevano accuse ci chiedano virtù e li esponiamo a vizi ci chiedano tenerezza e proviamo imbarazzo ci chiedano luce e oscuriamo Dio. Che non ci accada mai più". T. Solarino - R. Perricone La parola workshop significa letteralmente "luogo di lavoro". Sono dei laboratori di lavoro dove ci si mette insieme per interessi con lo scopo di preparare una festa della Missione, ma anche di fare un'esperienza diretta di un nuovo stile di relazioni fraterne dove non è importante l'efficienza, ma l'amicizia e l'accoglienza reciproca. Focus Momenti di incontro e formazione su tematiche specifiche di interesse dei giovani es. affettività, volontariato, mondo del lavoro, perché credere,... Sono serate a tema tenute da esperti nel quale il giovane viene coinvolto sia sul piano umano che evangelico. Gesti di carità Proporre "gesti concreti di carità" in aiuto delle comunità terapeutiche, delle case di riposo, del carcere o di altre strutture che hanno a che a fare con la povertà. È l'amore concreto ai poveri dai molteplici volti di oggi, in modo particolare i giovani loro coetanei. Incontragiovani L'Incontragiovani è un piccolo gruppo di giovani che si ritrova insieme attorno alla persona e alla parola di Gesù per scoprire o riscoprire il messaggio cristiano in stretto rapporto con la vita. 22 L’esperienza nelle scuole Contatto Giovani è opportunità di incontro nei luoghi abitualmente frequentati dai giovani: piazze, strade, pub e anche scuole. Queste ultime sono state occasioni davvero importanti in quanto ci hanno permesso di conoscere molti ragazzi rivolesi e di confrontarci con loro. Le diverse équipe, formate da giovani delle quattro parrocchie e da religiosi missionari, hanno incontrato gli studenti del Salotto e Fiorito, dell’Istituto Oscar Romero e del Liceo San Giuseppe. Durante queste ore nelle classi, dopo un primo momento di gioco per rompere il ghiaccio, i gruppi hanno condiviso la loro esperienza di vita e di fede. Sia studenti che giovani missionari hanno superato l’imbarazzo iniziale lasciandosi coinvolgere da un dialogo tanto semplice quanto inusuale. Un aiuto per approfondire questi temi è arrivato dalla curiosità dei ragazzi verso i religiosi, ossia nello scoprire sotto un abito così poco comune e “datato”, giovani con pochi anni in più di loro che avevano già compiuto una scelta di vita tanto grande. In queste chiacchierate noi abbiamo portato la nostra piccola testimonianza, riflesso di una scelta di fede apparentemente inconsapevole, ma che, proprio per la sua semplicità, ha permesso ai ragazzi di vedere Gesù come una possibilità alla portata di tutti. Tutto questo ha contribuito a creare un clima di scambio e confronto molto profondo e ha spinto gli studenti a un interesse che molte volte ha superato l’ora concessaci dalle scuole ed è sfociato in successivi incontri a tu per tu. È così che questi incontri sono stati la prova ulteriore della presenza di Qualcuno più grande di noi: eravamo partiti scettici e poco fiduciosi e ci siamo dovuti meravigliosamente ricredere, trovando un po’ del volto di Dio negli occhi di ciascuno dei ragazzi. Batta e Irene Aver fede: appoggiarsi sulla fede dei tuoi fratelli Aver fede significa appoggiarsi sulla fede dei tuoi fratelli, e che la tua fede serva allo stesso modo da appoggio per quella degli altri. Vi chiedo, cari amici, di amare la Chiesa, che vi ha generati alla fede, che vi ha aiutato a conoscere meglio Cristo, che vi ha fatto scoprire la bellezza del suo amore. Per la crescita della vostra amicizia con Cristo è fondamentale riconoscere l’importanza del vostro gioioso inserimento nelle parrocchie, comunità e movimenti, così come la partecipazione all’Eucarestia di ogni domenica, il frequente accostarsi al sacramento della riconciliazione e il coltivare la preghiera e la meditazione della Parola di Dio. Da questa amicizia con Gesù nascerà anche la spinta che conduce a dare testimonianza della fede negli ambienti più diversi, incluso dove vi è rifiuto o indifferenza. Non è possibile incontrare Cristo e non farlo conoscere agli altri. Quindi, non conservate Cristo per voi stessi! Comunicate agli altri la gioia della vostra fede. Il mondo ha bisogno della testimonianza della vostra fede, ha bisogno certamente di Dio. Penso che la vostra presenza qui, giovani venuti dai cinque continenti, sia una meravigliosa prova della fecondità del mandato di Cristo alla Chiesa: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura» (Mc 16,15). Anche a voi spetta lo straordinario compito di essere discepoli e missionari di Cristo in altre terre e paesi dove vi è una moltitudine di giovani che aspirano a cose più grandi e, scorgendo nei propri cuori la possibilità di valori più autentici, non si lasciano sedurre dalle false promesse di uno stile di vita senza Dio. Dall’omelia di Benedetto XVI durante la Celebrazione Eucaristica con i giovani a Madrid (GMG 21 agosto 2011) MISSIONE GIOVANI 23 Gli adulti e la Missione Giovani ANNUNCIO NELLA NOTTE DI NICODEMO… È stata davvero una bella esperienza di condivisione nel servizio. Si è lavorato con gioia e impegno superando quelle piccole difficoltà dovute alla non conoscenza più che alla diffidenza. Molte delle persone coinvolte ringraziano ancora adesso e altre si son fatte coinvolgere nella preparazione dei pasti per l'estate ragazzi. Tante famiglie hanno partecipato donando qualcosa... il tempo, gli alimenti, qualcuno ha anche fatto delle offerte, forse poche, ma tutti in qualche modo hanno contribuito. Ed è questo il miglior segno di accoglienza: la "gioia nel servire". Appartenere a una comunità parrocchiale vuol dire appartenere a tutta la chiesa, senza distinzioni. Alle mie consorelle una di quelle sere ho detto di amarle, perché vederle così laboriose e allegre insieme mi ha davvero colmata di gioia. Lo stesso è accaduto nella possibilità che ci è stata data di conoscere i missionari e le suore. Io ero al settimo cielo! Ricordo con commozione quando in chiesa in piazza Cavallero c'erano le suore Salesiane... vedere i giovani in quei giorni, felici di tutto ciò che si stava facendo, davvero mi ha stupita e commossa. Fiorenza La Piazza è il palcoscenico della vita di una Comunità. La piazza è il luogo d’incontro, è un punto di riferimento, la piazza è il luogo in cui sosti per rifocillarti alla fontana, la piazza è il luogo da cui, prima o poi, nella tua quotidianità, passi di sicuro. Ecco perché, durante la Missione Giovani, abbiamo deciso di “piazzarci” le tende nella nostra Piazza. Qui, con la preghiera del mattino, sono iniziate tutte le giornate della Missione giovani; sempre qui si è conclusa una delle serate più importanti della missione: la Notte di Nicodemo guidata dalla Comunità Cenacolo. In quella notte, in quella tenda, in quella piazza… è avvenuto un incontro speciale: tra noi e Dio, che non era solo il Santissimo esposto dinanzi ai fedeli in preghiera; egli era nel canto incessante e soave dei giovani del Cenacolo; era nei tanti volti in preghiera, volti disperati, volti speranzosi, volti stanchi, volti pieni di gioia, volti pensierosi, volti curiosi, anche nei volti dubbiosi ma coinvolti e affascinati. La presenza dello Spirito aleggiava nella nostra Piazza, tra i tanti giovani che si confessavano con un Padre Missionario seduto sulla panchina e pronto ad accoglierti. Abbiamo vissuto questa veglia non da semplici spettatori, ma da testimoni. Sarebbe impossibile e riduttivo pretendere di descrivere tutte le emozioni che abbiamo provato quella sera della missione, ma possiamo testimoniare di aver visto la grande sete di Dio che c’è tra la gente. Una sete, di cui forse le persone si vergognano o forse non sanno neppure di avere, ma chissà, forse, per poche ore in quella piazza, una fontana, ben più grande è stata capace di dar da bere a una piccola parte di questo grande popolo di assetati. Giuseppe & Elena 24 MISSIONE GIOVANI "La Missione è l'occasione per far risuonare con maggior forza tra i giovani il messaggio del Vangelo" entrando in dialogo con loro e annunciando Cristo. alcuni elementi per una verifica da continuare - I missionari ospitati nelle nostre parrocchie sono stati: 8 padri oblati, 6 suore operaie, 4 suore di Ravasco, 2 postulanti e 2 aspiranti delle suore operaie, 8 giovani provenienti da Vercelli, Roma e Firenze. La Parrocchia San Giovanni Bosco ha ospitato un gruppo di giovani della Comunità Cenacolo di Saluzzo. La Parrocchia San Paolo ha ospitato alcuni frati e suore francescani e alcuni giovani di Gioventù Francescana. Per alcuni incontri sono state presenti anche le Sentinelle del Mattino. - Durante la Missione alcuni giovani delle nostre parrocchie hanno vissuto a stretto contatto con i missionari, preparando concretamente con loro i vari incontri, andando con loro (nelle scuole, nei pub, per strada, nelle piazze) e testimoniando la propria esperienza di fede. - La comunicazione dell'evento prima e durante la missione è avvenuta per mezzo di facebook, internet, 500 manifesti (70x100), 5000 cartoline, 5000 depliant, bollettino e "face to face" in tutte le possibili occasioni. - La Missione è stata caratterizzata da due azioni: l'invito rivolto ai giovani a venire per partecipare ad alcuni incontri (preghiera del mattino, formazione focus e centri di ascolto, aggregazione musica e sport) e l'andare ad incontrare i giovani nei loro luoghi di vita (scuola, casa, strada, piazza, pub). - A tutti i giovani contattati è stato lasciato il braccialetto con la scritta "Metti in circolo il Suo amore", spiegandone nel limite del possibile il significato. - La Missione, pur essendo una proposta rivolta ai giovani, ha coinvolto anche gli adulti: ospitalità, preparazione dei pranzi e delle cene, preghiera del mattino, celebrazioni varie (messa quotidiana, mandato, vescovo, finale), incontri per i genitori. - I missionari, alla fine della Missione, hanno lasciato all'unità pastorale quattro elementi sui quali continuare a lavorare: 1. la formazione a un'intensa vita spirituale; 2. crescere nella comunione tra le Parrocchie; 3. i giovani siano testimoni di Gesù; 4. crescere nella comunione tra giovani e adulti. - La Missione Giovani non deve restare un'esperienza conclusa: la comunità cristiana è chiamata ad annunciare sempre e a tutti Gesù e il suo Vangelo. Se vuoi guardare i video della Missione Giovani: www.parrocchierivoli.it 25 CORO POLIFONICO Per accendere i cuori: da semplice cd a “Messa” partecipata! Domenica 22 aprile presso la chiesa di Santa Maria della Stella è avvenuta la “trasformazione”. I canti composti da Andrea Piccirillo, arrangiati dall’equipe dell’Associazione Eirene e interpretati dai ragazzi dei cori delle quattro parrocchie del centro storico di Rivoli sono diventati una “Messa partecipata”. è stata una grande soddisfazione aver completato un lavoro durato anni, ma ancor più grande l’emozione che il Coro Polifonico ha provato nell’eseguire quei brani; l’intensità dell’esecuzione da parte del coro è stata favorita dall’atmosfera di profonda e partecipata spiritualità che don Guido, Monsignor Fiandino, amico caro e prezioso, nel presiedere la S. Messa ha saputo creare. Ringraziamo don Guido per la sua autorevole presenza e per le parole che ci ha regalato che, come sempre, hanno davvero “acceso i cuori” di tutta la gente che ha letteralmente riempito la Stella. Il Coro Polifonico cercherà ora di far conoscere questi brani il più possibile presso le varie comunità rivolesi e non solo, sia per appoggiare il progetto voluto da don Giovanni, sia anche, soprattutto, per proseguire quel cammino comune iniziato tre anni fa. Pubblicheremo sui foglietti settimanali le date degli incontri del coro Polifonico, per consentire a tutti coloro che ne hanno voglia, di unirsi a cantare e pregare insieme a noi. Vi aspettiamo con gioia. Il cd “Per accendere i cuori” del Coro Polifonico Interparrocchiale nasce dal cammino compiuto dai cori delle nostre Parrocchie per perseguire un obiettivo comune. Il disco, che contiene una Messa Cantata, sostiene un progetto di solidarietà: aiutare il Gruppo Abele di don Luigi Ciotti. Il Cd è disponibile presso: Parrocchia Santa Maria della Stella Parrocchia San Bartolomeo Parrocchia San Bernardo Parrocchia San Martino Associazione Culturale Eirene Onlus Coro “La Stella” Buon Ascolto! VILLA MATER 26 È stata chiusa Villa Mater “Ho 97 anni e sono qui da nove! Ed ora mi vogliono mandare via, da un’altra parte! Io non me ne vado…”. Così, tenendosi appena in equilibrio con un girello e quasi piangendo, un ospite della casa di riposo Villa Mater di Rivoli ai giornalisti, a febbraio, dopo la notizia che la casa avrebbe chiuso entro il 31 luglio. Toccante la rabbia, la ribellione di quest’anziano a una notizia che mai avrebbe dovuto essere data, per la sofferenza ed i problemi che ha portato con sé. Era proprio così mal ridotta questa casa da dover dire: chiudiamo, ma state tranquilli, un posto lo troveremo? Villa Mater si trova in Via Rosta a Rivoli, di fronte alla chiesa di San Bartolomeo. È una costruzione antica, una villa ottocentesca, donata all’Ufficio Pio della Compagnia di San Paolo “a favore di persone anziane e meritevoli di aiu- Villa Mater: scorcio del parco to e di soccorso”. Utilizzata dal 1994 come residenza per anziani, ha chiuso a luglio in modo definitivo, dopo aver sistemato in qualche modo gli ospiti. È difficile parlare della sofferenza degli anziani: la si riconosce nei loro gesti anche se non esprimono i loro sentimenti o tentano di nasconderli. La vita di una persona di una certa età fuori dell’ambiente familiare, in qualunque posto, non è mai facile. La casa di riposo è sempre una sofferenza, un’accettazione obbligata. Anche i parenti lo sanno e arrivano a questa decisione, perché la considerano il minor male. Ma Villa Mater aveva qualcosa di diverso, lo si scopriva a poco a poco. Gli anziani vi si inserivano con discreta facilità, vedevano e capivano di essere seguiti ed amati, si sentivano in “casa propria”, per il clima familiare che il personale aveva saputo creare. Il cambiamento forzato è stato per loro un colpo notevole dal quale non sarà facile riprendersi. Una ventina di ospiti di Villa Mater, con una parte del personale, ha trovato posto presso la “Residenza al Castello” ad Alpignano, una nuova e grandiosa costruzione di proprietà dei Missionari della Con- Villa Mater: interno solata. È considerata una delle case più belle e attrezzate della zona, ma gli anziani vi si trovano dispersi, chiusi nella strettoia di una necessaria organizzazione che non può facilmente offrire un clima familiare. Si adatteranno? C’è da augurarselo!... Alla scelta non facile di questa nuova residenza si è arrivati con fatica dopo non poche polemiche. Non sono mancate trattative e insistenze da parte dell’Ufficio Pio e dei sindacati per trovare prima una sistemazione in altre nuove residenze, sempre rifiutate dai parenti perché lontane o scomode e con difficoltà ad accogliere il personale. Alla fine un accordo, anche se non per tutti soddisfacente, con la casa di riposo dei Missionari della Consolata ha fatto rivolgere lo sguardo verso Alpignano. Ma alcune domande sono rimaste sospese lasciando l’amaro in bocca: perché Villa Mater, una struttura buona, accettabile nelle sue condizioni, ha chiuso? E perché così all’improvviso? Forse qualcosa d’altro si poteva ancora fare se l’anziano, silenzioso e sofferente, fiosse stato messo al primo posto. Mariangela Zamariola Residenza Al Castello - Alpignano ORATORIO 27 Il Papa: gli oratori, un grande dono. Oratori, palestre di vita Benedetto XVI all’incontro mondiale delle famiglie saluta i giovani degli oratori “Luogo privilegiato della crescita umana” Il 2 giugno, di fronte a 60.000 giovani e famiglie, il tradizionale incontro con tutti i giovani cresimandi della diocesi di Milano si è trasformato in un evento che ha visto abbracciarsi, in una moltitudine di colori, il Santo Padre e i ragazzi degli oratori milanesi, ai quali Benedetto XVI ha riservato parole profonde e di speranza, soprattutto per l’importante funzione sociale che ricoprono nella nostra società. “Questi sono solo una piccola parte di tutti i ragazzi che trovano nei nostri oratori il luogo privilegiato per la crescita umana e cristiana”, aveva spiegato al Papa don Samuele Marelli, presidente della FOM, Fondazione Oratori Milanesi, all’inizio dell’incontro. Rivolto ai ragazzi il Papa ha ricordato: “Voi siete fortunati perché nelle vostre parrocchie ci sono gli oratori. L’oratorio è un luogo dove si prega, ma anche dove si sta insieme nella gioia della fede. Siate frequentatori assidui del vostro oratorio, per maturare sempre più nella conoscenza e nella sequela del Signore!”. Gli oratori, in tutta Italia, restano una realtà consolidata, palestre di vita che, nella crescita umana e cristiana, danno speranza alle presenti e future generazioni. In conclusione, e in vista dell’inizio delle vacanze, il Santo Padre ha così voluto incitare: “Non siate pigri ma ragazzi e giovani impegnati, in particolare nello studio: è il vostro dovere quotidiano e una grande opportunità che avete per crescere”. Prandelli, Cassano, Balotelli… cosa c’entrano con l’oratorio? Con quella faccia un po' così... da brava persona che non diffida di chi la faccia ce l'ha da bullo... giusto quel che succede ogni giorno in qualunque oratorio. Ci fa piacere poter dire che Cesare Prandelli, ha la faccia che tutti, ma proprio tutti, dalla casalinga al manager, definirebbero della "brava persona". Sì, è vero, in Italia di solito non è un gran complimento. Anzi, suona spesso come una velata critica. Ma Prandelli ha indubitabilmente quella faccia lì, quella faccia un po' così, la faccia di uno che conosce bene il meccanismo e intanto evita con eleganza e senza supponenza di prendersi addosso gli schizzi d'olio. Prandelli ha stile, è compassato, non alza la voce in pubblico, non dice cose retoriche, fa scelte complicate senza menarla tanto. Prandelli ha rinunciato a grossi ingaggi per star vicino alla moglie malata. Prandelli sta bene con tutti, dal vecchio tanguero (con l'accento sulla "e", cioè ballerino di tango) del centrocampo Pirlo agli apprendisti Ogbonna, Borini e Giaccherini. Prandelli, però, ha un'altra qualità. È un italiano senza pregiudizi, uno con la faccia da brava persona che non diffida di chi la faccia ce l'ha da bullo. Perché questa Nazionale, sarà la squadra delle due facce da teppa Cassano e Balotelli messe in riga, sportivamente parlando, da un allenatore con la faccia da brava persona. Che a pensarci bene, è giusto quel che succede ogni giorno in qualunque oratorio. Fulvio Scaglione (da un articolo del 30 giugno 2012 pubblicato su Famiglia Cristiana) 28 ORATORIO STELLA NUOVO ORATORIO STELLA: finalmente si parte! Il Comune di Rivoli ha concesso, a tempo di record, il permesso di costruire il nuovo ORATORIO STELLA sul progetto presentato dai nostri Progettisti Architetti Roberto CALAUTTI e Antonio CAPOZZI. Alla Commissione Edilizia e ai professionisti un caloroso grazie. In attesa del permesso per costruire è stata effettuata la gara tra le Imprese edili. Alla gara hanno partecipato quattordici imprese e l’appalto è stato assegnato alla EDIL.GA.MA srl di Torino che ha fatto la migliore offerta per la Parrocchia. Alla EDIL.GA.MA. facciamo i nostri migliori auguri, sicuri che costruirà con passione e bene il nostro nuovo ORATORIO STELLA. Ringraziamo tutte le altre Imprese partecipanti alla gara non risultate vincitrici dell’appalto che sono, in ordine alfabetico: •ASFALT – CCP; •CNEP UNO srl GRUPPO PIOTTO; •EDILSERVICE srl; •FARM sas; •GFB srl; •IMMOBILIARE DEA srl; •IMPRE.GE.CO srl; •MACCHIA srl; •OLIMPYA COSTRUZIONI srl; •ORTONCELLI srl; •PALUMBO srl; •SANT’ANGELO srl; •S.R. COSTRUZIONI srl. Fotocronaca di una giornata particolare 18 Giugno 2012 Ore 9,16: arrivo dell’autogru con braccio da 70 metri per il sollevamento e montaggio della gru di cantiere. Ore 10,20: arrivo dei bilici con i primi componenti della gru di cantiere. 29 ORATORIO STELLA Programma dei lavori Ore 10,30: la base della gru è già posizionata sul basamento in cemento armato Ore 13,30: montaggio dell’ultimo pezzo verticale. Ore 18,40: gru montata e ultime verifiche tecniche Tra la seconda e la terza settimana di luglio (finita estate ragazzi) recinzione dell’area, sistemazione baracche e attrezzature di cantiere; Nel mese di luglio demolizione del vecchio fabbricato e sgombero delle macerie. Nel mese di settembre scavi e fondazioni. Un po’ di tristezza per il passato di molti... ma una speranza per il futuro di moltissimi. Paola Sacchi e Giacomino Chiomento 30 FESTA DI SANTA MARIA DELLA STELLA “ La luce aumentava ed io incominciai a socchiudere le palpebre che avevo chiuso per non restare abbacinata. Ero contenta di lasciarmi riempire di quella luce. Mi pareva il segno della presenza di Dio che mi avvolgeva come un manto. ” Comunità in festa… al centro Maria! Il nostro anno pastorale inizia con le feste patronali della città e di alcune delle nostre parrocchie ed ecco che al centro c’è Maria… la nostra Stella. Mi piace condividere questo testo, bello e delicato, come riflessione in preparazione alle nostre feste. A tutti BUONA FESTA!!! Ogni giorno sia davvero festa! don Giovanni Ave Maria “Beata te che hai creduto” - Carlo Carretto Una sera tentai il discorso con Maria. Mi era così facile! Le volevo così bene! Maria, dimmi come è andata? Raccontalo a me come l'hai raccontato a Luca l'evangelista. Tu lo sai, mi disse, perché conosci il Vangelo. È stato tutto molto bello! Io vivevo a Nazaret in Galilea e la mia vita era la vita di tutte le ragazze del popolo: lavoro, preghiera, povertà, molta povertà, gioia di vivere e soprattutto speranza nelle sorti di Israele. Abitavo con Anna, mia madre, in una casetta molto semplice che aveva un cortile davanti ed un gran muro di cinta fatto apposta perché noi donne ci sentissimo in libertà ed intimità. Lì sostavo sovente per lavorare e pregare. In me l'una e l'altra cosa si mescolavanoed ero piena di pace e di gioia. Quel giorno ero sola nel piccolo cortile e una gran luce mi avvolgeva. Pregavo, seduta su uno sgabello. Tenevo gli occhi socchiusi e sentivo una gioia invadermi tutta. La luce aumentava ed io incominciai a socchiudere le palpebre che avevo chiuso per non restare abbacinata. Ero contenta di lasciarmi riempire di quella luce. Mi pareva il segno della presenza di Dio che mi avvolgeva come un manto. Ad un tratto quella luce prese l'aspetto di un angelo. Ho sempre pensato agli angeli così come lo vidi in quel momento. Tu sai com'è la questione della fede. Non sai mai se la visione è dentro o fuori. È certamente dentro perché se fosse solo fuori potresti dubitare come fosse un'illusione. Ma dentro l'illusione non c'è, è così, sai che è così: ne è testimone Dio. Io stavo molto ferma per paura che tutto scomparisse. E invece l'Angelo parlò. Anche qui: non sai mai se la voce la senti nell'orecchio o più in profondo. Certamente in profondo perché se fosse solo nell'orecchio potresti illuderti. La voce la senti là dove lo stesso Dio è il testimone. E che ti disse? Mi disse: Ave Maria, piena di grazia, il Signore è con te. E tu che provasti? È evidente che ne fui turbata. Era come se fossi visitata da cose troppo grandi per me e per la mia dimensione così piccola. Tu puoi pensare alle cose di Dio con immenso desiderio ma quando ti toccano non puoi non spaventarti. Difatti mi disse subito: «Non temere, Maria» (Luca 1,30). Mi feci coraggio perché la stessa frase l'avevo sentita alla Sinagoga quando si leggeva la storia di Abramo. «Non temere, Abramo. lo sono il tuo scudo» (Genesi 15, 1). Poi l'Angelo mi diede l'annuncio della maternità con poche parole ma così chiare che avevo l'impressione mi stessero nascendo dentro. Non mi era mai capitato di sentire parole come fossero avvenimenti. Dimmi, Maria, sei stata colta di sorpresa? Non avevi mai pensato prima che tu... proprio tu... Oh sì! Ci avevo pensato. Noi ragazze ebree non pensavamo ad altro. Sentivamo che i tempi erano quelli e quando pregavamo nella Sinagoga, l'aria era satura di attesa del Messia. Che hai capito quando l'angelo ti disse 31 FESTA DI SANTA MARIA DELLA STELLA che eri tu la scelta e che il Messia sarebbe nato da te? Capii esattamente cosa voleva dirmi, e rimasi soltanto stupita della straordinarietà della cosa. Com'era possibile se io ero vergine? L'Angelo mi spiegò le cose e mi fu facile accettarle perché mi sentivo immersa in Dio come in quella luce vivissima del mezzogiorno. Confusamente capii anche che pasticci ce ne sarebbero stati, che non sarei riuscita a spiegarmi con mia madre, specialmente col mio fidanzato Giuseppe, ma non avrei potuto fermarmi tanta era forte la presa di Dio su di me e tanta era la certezza che mi veniva dalle parole dell'Angelo. «Nulla è impossibile a Dio nulla è impossibile a Dio nulla è impossibile a Dio» (Luca 1,37). Adagio, adagio la luce diminuì e non vidi più l'Angelo. Vidi mia madre Anna attraversare il cortile e mi venne voglia di parlarle, ma non ne fui capace perché non trovai le parole adatte. Capii subito che non c'erano parole con cui potevo spiegare le cose. Così nei giorni che seguirono, anzi, più andavo avanti e più diventavo silenziosa. Fu più difficile il discorso con Giuseppe, mio fidanzato. Tu sai come avvenivano le cose nelle nostre tribù. La sposa veniva promessa molto presto. Era come un patto tra famiglie. Ma essendo così giovane la futura sposa continuava a vivere in famiglia in attesa della maturità. Allora con grande festa, di notte, si compiva lo sposalizio e lo sposo accompagnato dai suoi amici veniva con tante luci e canti e gioia a prendere la sua sposa ed a condurla a casa. Da quel momento si era veramente sposati. Quando l'Angelo mi apparve per annunciarmi la maternità, io ero ancora in casa. Ero stata promessa a Giuseppe ma non ero ancora andata ad abitare con lui. Bastarono pochi mesi perché tutto divenisse complicato agli occhi degli uomini. Io non potevo nascondere la mia maternità e il mio ventre mi denunciava. Capii allora cos' era la fede oscura, dolorosa. Come potevo spiegarmi con mia madre? Come potevo discutere col mio fidanzato Giuseppe? Vissi tempi veramente dolorosi e l'unico conforto mi veniva nel ripetere: «Tutto è possibile a Dio, tutto è possibile a Dio». Toccava a Lui spiegarsi ed io avevo tanta confidenza. Ma ciò non toglieva la mia sofferenza che in certi momenti mi straziava l'anima. Come potevo trovare le parole per dire che quel bimbo che portavo in seno era il figlio dell'Altissimo? Intanto non osavo più uscire di casa ed una volta vidi una vicina guardarmi da sopra il muro del cortile con evidente attenzione puritana. Ci furono dei momenti terribili ed io tremai al pensiero di essere denunziata come adultera. Ci voleva così poco. Bastava che Giuseppe andasse alla Sinagoga a spiegare la cosa e non gli sarebbero mancati gli zelanti che l'avrebbero seguito con le pietre per lapidarmi. Non era la prima volta che a Nazaret veniva uccisa un'adultera. Ma è vero: «Dio può tutto». E si spiegò Lui. Si spiegò con Giuseppe per primo che mi disse di avere avuto un sogno veramente straordinario e che non aveva perduto la confidenza in me e che mi avrebbe sposata lo stesso. Che gioia quando me lo disse! Ma che paura avevo provato! Che oscurità! Sì, il fatto mi aveva spiegato che la fede è di quella natura e che dobbiamo abituarci a vivere nell'oscurità. Ci fu anche un fatto straordinario che alleviò le mie pene in quei mesi. Tu sai che l'Angelo mi aveva dato un segno per aiutare la mia debolezza. Mi aveva detto che mia cugina Elisabetta “ Mi aveva detto che mia cugina Elisabetta era al sesto mese di una maternità straordinaria perché tutti noi della famiglia sapevamo che era sterile. Dovevo andare a trovarla in Giudea ad Ain-Karim dove abitava. Non mi feci pregare a partire. ” 32 FESTA DI SANTA MARIA DELLA STELLA “ Si mise a cantare per la gioia ed io cantavo con lei. Sembravamo due pazze, ma pazze di amore. E c’era un terzo che sembrava impazzito di gioia. Era il piccolino, il futuro Giovanni che danzava nel ventre di Elisabetta come per fare festa a Gesù che era nel mio. ” era al sesto mese di una maternità straordinaria perché tutti noi della famiglia sapevamo che era sterile. Dovevo andare a trovarla in Giudea ad Ain-Karim dove abitava. Non mi feci pregare a partire. L'idea venne a mia madre perché era preoccupata che la gente del paese mi vedesse con quel ventre grosso e non voleva dicerie. Partii di notte, ma così contenta di allontanarmi da Nazaret dove c'erano troppi occhi indiscreti e non potevo raccontare a tutti le mie faccende. Trovai mia cugina già vicina al parto e così felice, poverina! Aveva aspettato tanto un figlio! Il Signore si era spiegato anche perché quando giunsi fu come se sapesse tutto! tutto! tutto! Si mise a cantare per la gioia ed io cantavo con lei. Sembravamo due pazze, ma pazze di amore. E c'era un terzo che sembrava impazzito di gioia. Era il piccolino, il futuro Giovanni che danzava nel ventre di Elisabetta come per fare festa a Gesù che era nel mio. Furono giorni indimenticabili. Ma Elisabetta, che se ne intendeva di fede e di fede oscura e che aveva tanto sofferto nella vita, mi disse una cosa che mi fece piacere e che fu come il premio a tutta la mia solitudine di quei mesi. «Beata te che hai creduto» (Luca 1,44). E me lo ripeteva tutte le volte che mi incontrava e mi toccava il ventre, come per toccare Gesù, il nuovo Mosè che stava per venire al mondo. Il fuoco con cui avevo cotto il pane si stava spegnendo. La notte era già alta e mi sentii solo. La presenza di Maria ora era nel rosario che avevo in mano e che mi invitava a pregare. Sentivo freddo e mi avvolsi nel «bournous» (mantello arabo di lana di pecora) che avevo con me. L'oscurità divenne totale ma non avevo nessuna voglia di addormentarmi. Volevo gustare la meditazione che Maria mi aveva regalato. Soprattutto volevo entrare con dolcezza e forza nel mi- stero della fede, la vera, quella dolorosa, oscura, arida. Oh no! Non è facile credere, è più facile ragionare. Non è facile accettare il mistero che ti supera sempre e che ti allarga sempre i limiti della tua povertà. Povera Maria! Dover credere che quel bimbo che portava in seno era figlio dell'Altissimo. Sì, è stato semplice concepirlo nella carne, estremamente più impegnativo concepirlo nella fede! Quale cammino! Eppure non ne esiste un altro. Non c'è altra scelta. Vuoi tu, Maria, spaventata dal credere, tornare indietro, pensare che non è vero, che è inutile tentare, che è una illusione quella di un Dio che si fa uomo, che non c'è Messia di salvezza, che tutto è un caos, che sul mondo domina l'irrazionale, che sarà la morte a vincere sul traguardo e non la vita? No! Se credere è difficile, non credere è morte certa. Se sperare contro ogni speranza è eroico, il non sperare è angoscia mortale. Se amare ti costa il sangue, non amare è inferno. Credo, Signore! Credo perché voglio vivere. Credo perché voglio salvare qualcuno che affoga: il mio popolo. Credo perché quella del credere è l'unica risposta degna di te che sei il Trascendente, l'Infinito, il Creatore, la Salvezza, la Vita, la Luce, l'Amore, il Tutto. Che cosa strana per non dire meravigliosa: appena ho detto con tutte le viscere la parola «credo» ho visto la notte farsi chiara. Ora chiudo gli occhi perché è proprio lei la notte che mi abbaglia con la sua luce al di là di ogni luce. Sì, nulla è più chiaro di questa notte oscura, nulla è più visibile dell'invisibile Dio, nulla è più vicino di questo infinitamente lontano, nulla è più piccolo di questo infinito Iddio. Difatti è riuscito a stare nel tuo piccolo seno di donna, Maria, e tu l'hai potuto scaldare col tuo corpicino bello. Maria! Sorella mia! Beata te che hai creduto, ti dico stasera con entusiasmo, come te lo disse tua cugina Elisabetta, in quel vespero caldo ad AinKarim. FESTA DI SANTA MARIA DELLA STELLA 33 E34se volessi partecipare a qualche incontro di formazione? FORMAZIONE Proposte di Catechesi per adulti Quali sono le proposte presenti sul territorio della nostra Unità Pastorale? Sicuramente le proposte più strutturate sono sviluppate all’interno dei movimenti e delle associazioni, mentre nelle parrocchie esse sembrano essere più legate a precisi momenti dell’anno o a temi specifici. Ecco alcune tra le proposte dei Movimenti ecclesiali presenti sul territorio: Rinnovamento nello Spirito È presente a Rivoli con tre comunità: San Bernardo, San Martino e Stella. Centrale è l’esperienza di preghiera che agisce e spinge i fratelli. Il percorso di formazione pensato è su differenti livelli per chi vuole fare esperienza personale di Gesù e continuare a vivere la Pentecoste all’interno della Chiesa. È strutturato attraverso un progetto unitario di formazione (P.U.F.). Un grande progetto per il movimento riguarda i Seminari di vita nuova che si vorrebbe inserire nelle parrocchie. Si tratta di un corso proposto ai nuovi fratelli che vogliono mettersi alla sequela di Gesù riscoprendo le meraviglie della grazia battesimale. Per saperne di più: www.parrocchierivoli.it MASCI (Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani) È presente con due comunità: San Martino e Stella. L’obiettivo principale è l’educazione degli adulti che è proposta con un percorso a 360°. All’interno di questa proposta non può mancare la formazione e la crescita nella fede che avviene attraverso momenti specifici (Campi Bibbia a livello nazionale, Giornata dello Spirito a livello regionale, riflessioni e momenti di incontro comunitari), attraverso una catechesi occasionata (riscoprire nei momenti della vita il messaggio di Dio) e testimoniata attraverso l’impegno quotidiano ed il servizio. Per saperne di più: www.mascipiemonte.it Movimento dei Focolari La formazione alla vita evangelica è permanente. Ci si trova in piccoli gruppi, di norma nella casa dell'uno o dell'altro con periodicità diversa secondo l'adesione al Movimento: con frequenza settimanale o mensile. Come membri del Movimento ci si trova bimestralmente per area (es. Rivoli). Uno strumento particolare di formazione è l'Università Popolare Mariana con corsi sull'ecclesiologia, sulla Dottrina Sociale della Chiesa e su punti della spiritualità cristiana, seguiti tramite dispense preparate da docenti universitari esperti. Un momento sia di formazione sia di presentazione della spiritualità del Movimento è la Mariapoli, convegno annuale di alcuni giorni aperto a tutti. Per saperne di più: www.focolare.org Volontariato Vincenziano Sono presenti tre gruppi (San Bernardo, San Martino /Stella, Suor Annunziata). La formazione degli adulti è ritenuta importante e mensilmente, ogni secondo venerdì dalle 17 alle 18,30, c'è un incontro dei tre gruppi vincenziani a cui si unisce anche il gruppo San Giovanni Bosco. La formazione è legata a una programmazione nazionale, dopodiché tutti i gruppi cercano di approfondirla nel proprio interno. Per saperne di più: www.gvvpiemonte.org - www.parrocchierivoli.it Centro di Ascolto Sono proposti momenti di formazione in alcune giornate durante l'anno: prima di tutto la giornata annuale, poi alcuni "mini-ritiri", due o tre nel corso dell'anno, che si svolgono dalle 17 alle 21,30 circa, con momento di preghiera, relazione su tema attinente al servizio specifico, interventi e cena comunitaria. Singolarmente si partecipa a momenti formativi organizzati dalla Caritas diocesana, che si tengono di solito in autunno. Negli incontri di formazione c’è molto spazio dedicato alla catechesi attraverso la Lectio Divina. Per saperne di più: [email protected] Le singole parrocchie presentano percorsi più occasionali se si eccettua la parrocchia di San Paolo che da sette anni propone i centri di ascolto, momenti di meditazione della Parola di Dio e sua attualizzazione. Questi momenti si svolgono presso famiglie ospiti. Incontri 2012-2013 Si vuole porre una particolare attenzione alle famiglie giovani dei bimbi battezzati per alcune proposte. Nei momenti forti dell’anno (Avvento, Quaresima) tutte le parrocchie propongono occasioni di formazione e di approfondimento. Tra questi si possono indicare il Vangelo nelle case, le preghiere delle famiglie, esercizi spirituali, le veglie, l’Adorazione Eucaristica… Sono proposti, a livello interparrocchiale momenti di formazione strutturati e specifici quali incontri per ministri straordinari della Comunione, per gli animatori liturgici o la Lectio Divina. Vanno poi indicati come momenti specifici di formazione alcuni gruppi spontanei come il gruppo con Suor Enedina, che da anni si incontra ogni mercoledì dalle 20,30 alle 23 circa, alla Stella, per riflettere sulla Parola di Dio della domenica. Nelle parrocchie sono presenti gruppi rivolti agli anziani (Ore Serene, Età d’oro, Nonni e Nonne, Amicizia) che svolgono un loro percorso di formazione e proposta di fede, anche con uscite, feste e pellegrinaggi. Appare evidente come gli adulti che, in qualche modo fanno riferimento a gruppi, movimenti o associazioni più o meno strutturate sono, a differenti livelli, coinvolti in una proposta di catechesi per adulti. Un certo numero di persone può essere coinvolto in momenti specifici dell’anno o in occasioni particolari (es. funerali). Si tratta però di una catechesi occasionale e non strutturata. Si sta pensando a un progetto di educazione alla fede, rivolta soprattutto a chi è sulle soglie delle nostre chiese (es. ricomincianti, separati, divorziati, persone in ricerca), ma il percorso deve ancora essere definito in modo più organico. SCOUT 35 Avanti… per riprendere la strada I 90 anni del Rivoli 1 Ogni gruppo scout resti in contatto con i suoi ex-membri quando essi entrano nella vita e si scelgono la professione. Si chiede a questi “adulti scout” di continuare a interessarsi alle unità e li si invitano a presenziare ai raduni, attività sportive, feste ecc.. Il valore del Movimento è che i ragazzi presentemente e nelle unità sono incoraggiati dall’interessamento che per loro mostrano i predecessori. Si stabilisce una tradizione e gli anziani danno l’esempio ai fratelli più giovani. Distribuiti tra la popolazione essi formano un lievito di simpatizzanti comprensivi e fedeli sostenitori dello scautismo. Il legame degli adulti scout con l’organizzazione attuale ha anche valore per il Movimento in un altro modo in quanto, come scopriamo in pratica, molti di loro, dopo essere stati per un periodo lontani dallo scautismo, tornano ad esso con rinnovato fervore e sono lieti di riprendere servizio come capi per contribuire ad un suo più ampio sviluppo. Gli stessi adulti non possono mancare di trarre giovamento da questa ripresa di contatto personale con lo scautismo, che li conduce a rivivere la propria gioventù tra i ragazzi, e al tempo stesso fissa per essi una linea di condotta nella vita tramite una rinnovata osservanza dello spirito della Legge scout nel loro agire quotidiano. Così in ogni Paese si costituisce un solido gruppo di uomini sicuri di notoria lealtà e buona volontà. Per il singolo, quindi, per ciascun Paese e per il Movimento il mantenere gli adulti scout come associati ha molti vantaggi: ma al di là di tutto ciò vi è un valore ancor più grande, cioè quello della fraternità internazionale. In quasi ogni Paese vi sono non solo migliaia, ma – in alcuni – milioni di antichi scouts e guide tra la popolazione, formati ad essere cittadini leali e servizievoli, e buoni amici e compagni con i loro fratelli scout e sorelle guide di altre nazioni. Nella nostra fraternità di adulti scout in ogni Paese abbiamo già il nucleo di tale disposizione d’animo. Se questa fraternità fosse organizzata più compiutamente, sia nel Movimento maschile che in quello femminile, essa, col numero sempre crescente dei suoi membri, diverrebbe, ben più che un semplice nucleo, una lega mondiale di popoli, dotati di menti sane o solide, impegnati a risolvere le difficoltà con accomodamenti amichevoli anziché darsi ad una corsa folle agli armamenti o anche compiacersi in diverbi politici. Avanti, quindi, per utilizzare più pienamente la posizione unica che il nostro Movimento occupa, e per svilupparla a gloria di Dio e per la promozione della buona volontà e della pace nel mondo. Queste sono parole scritte per il Jamboree del 1937 ma vanno bene anche per noi nel 2012, che nell’occasione dei novant’anni del Rivoli 1 vorremmo con voi fare Memoria/Festa per… riprendere la strada! Appuntamenti di settembre 2012 Venerdì 28: veglia Sabato 29: festa Seguirà programma dettagliato. APPUNTAMENTI 36 Cammino verso la Cresima per Giovani e Adulti Ogni lunedì alla Stella dal 7 gennaio al 5 aprile 2013 dalle ore 21 alle 22.30 Celebrazione alla Stella: 7 aprile 2013 - ore 11 Per cominciare il percorso basta iscriversi telefonando in ufficio (011.9586479) dal lunedì al sabato dalle ore 9 alle 12. La pastorale del lutto Incontri a Gesù Salvatore ore 21.00 Giovedì 18 ottobre 2012 Giovedì 25 ottobre 2012 Clicca sul nostro sito: parrocchierivoli.it Puoi visitarlo, iscriverti, scrivere e darci un aiuto per arricchirlo e migliorarlo. Itinerari di fede per fidanzati a Santa Maria della Stella L'esperienza d'amore che una coppia sta vivendo, per la comunità cristiana e, senza dubbio, anche per la comunità civile, è un valore inestimabile. Inoltre per la Chiesa, attraverso l'amore pienamente umano, si rende visibile l'amore di Dio. Per aiutare le coppie a valorizzare la loro scelta di amarsi per tutta la vita, le Parrocchie vogliono offrire, tramite l'itinerario che si percorrerà insieme, l'occasione per rafforzare le convinzioni della coppia e scoprire nella sua esperienza di amore se è Dio che la chiama ad essere coppia. Durante gli incontri sarà data alla coppia la possibilità di confrontarsi attraverso l'esperienza del dialogo: speriamo aperto, attento e disponibile all'ascolto. Ad accompagnare il cammino che si farà durante l'itinerario, saranno presenti alcune coppie di sposi e un sacerdote. Sono persone che stanno facendo la stessa esperienza e partecipando all'itinerario di fede vogliono condividere l'esperienza di coppia e di vita cristiana. Si chiede alla coppia di partecipare attivamente a tutti gli incontri con puntualità e assiduità, con spirito costruttivo e sincerità per realizzare pienamente le attese comuni. Per qualsiasi difficoltà personale o chiarimento la coppia si può rivolgere liberamente ai sacerdoti delle nostre comunità parrocchiali. Vi auguriamo un buon cammino. L'équipe prematrimoniale Incontri primo turno (ore 19.00) Ottobre: 14, 21, 28. Novembre: 4 (Ritiro), 11, 18, 25. Incontri secondo turno (ore 21.00) Gennaio: 10, 17, 24, 27 (Ritiro), 31. Febbraio: 7, 14 Incontri terzo turno (ore 19,00) Aprile: 7, 14, 21, 28 (Ritiro). Maggio: 5, 12, 19. Anno della fede e celebrazione eucaristica Incontri a San Bernardo, ore 21.00 Giovedì 15 novembre “Confesso...” - L’atto penitenziale Giovedì 22 novembre “Credo...” - La professione di fede Giovedì 29 novembre “Beati gli invitati...” - La Comunione eucaristica APPUNTAMENTI CARITAS zonale Unità Pastorale 36 – Rivoli Calendario 2012-2013 Inizio anno pastorale e 20° Anniversario apertura Centro di Ascolto Lunedì 17 settembre 2012 - ore 21 - Sala Beato Antonio Neyrot “VIVERE OGGI LA CARITA’…”, incontro e riflessione con PIERLUIGI DOVIS Direttore della CARITAS DIOCESANA della DIOCESI di TORINO. Venerdì 21 settembre 2012 – ore 21 - Santa Maria della Stella Incontro del Vescovo Cesare con tutti i volontari dei gruppi caritativi Domenica 23 settembre 2012 - ore 11 - Gesù Salvatore S.Messa e benedizione della nuova sede del C.d.A. in Via Cavour 40. Visita ai nuovi locali del C.A.V.; pranzo e presentazione del libro sui 20 anni di attività del centro e recital con testi di Mario Soldati “le due città”. Mercoledì 26 settembre 2012 - ore 21 - Gesù Salvatore Serata di spiritualità alla scuola di San Vincenzo de’ Paoli (vigilia della sua festa). 30 e 31 ottobre, 1 e 2 novembre 2012 Colletta al camposanto Domenica 2 dicembre 2012 (1^ di Avvento) Giornata del pane - iniziativa di carità e di solidarietà Domenica 27 gennaio 2013 - San Martino “Alla sorgente della carità…” - giornata di spiritualità Sabato 18 maggio 2013 - San Bernardo Incontro e festa degli anziani (con il pranzo) Ri-cominciamo… Cammino nella fede per ADULTI Vespri con don Paolo dal 7 ottobre 2012 tutte le domeniche dalle 16.30 alle 17.30 alla Stella con lettura commentata di un breve testo tratto dal Catechismo degli Adulti Incontri con don Giovanni Lunedì 8 e 22 ottobre 2012, 5 novembre 2012, 3 dicembre 2012 dalle 21 alle 22,30 nella chiesa di Gesù Salvatore Serate dalle 21 alle 22.30 - Gesù Salvatore Lunedì 19 novembre 2012 - “Il Concilio Vaticano II” con don Roberto Repole Lunedì 17 dicembre 2012 - “La famiglia” con don Alessandro Marino 37 GIOVANI 38 Proposte 2012 / 2013 per gli amici “diversamente giovani” GRUPPI Lunedì: AMICIZIA - San Bernardo dalle 15 alle 18 Martedì: ORE SERENE - Stella dalle 14.30 alle 18 Mercoledì: NONNI E NONNE - San Bartolomeo dalle 15,30 (Messa) alle 18 Giovedì: ETÀ D’ORO - San Martino dalle 14.30 alle 18 FESTE 7 ottobre 2012 - Stella - Festa dei nonni nella festa degli Angeli custodi Ore 11: S. Messa. Ore 12,30 Pranzo 18 maggio 2013 - San Bernardo - Festa di fine anno con la CARITAS zonale e i Volontari don Bosco Preghiera dell'anziano O Dio, nostro Padre che ti definisci amante della vita donami la grazia di una perenne giovinezza dello Spirito, per restare sempre sereno anche nei momenti più difficili. Ti chiedo il dono dell'amicizia: le persone care che mi hai donato e mi hai fatto incontrare, sappiano rimanermi vicine. Ti chiedo che il cammino della mia anima verso l'immortalità non sia barcollante come quello del mio corpo. Aiutami a saper comprendere, più che giudicare a saper apprezzare, più che condannare, ad essere per gli altri un modello, più che un consigliere. PELLEGRINAGGI 1 - 2 - 3 ottobre – Lourdes (in aereo) 23 ottobre 2012 – Santuario della Consolata di Torino 23 maggio 2013 – Santuario di Vicoforte (Mondovì) MOMENTI DI SPIRITUALITà 25 settembre 2012 - ore 15,30 Visita guidata alla Collegiata Alta 14 settembre (Stella) e 8 novembre (S. Martino) - ore 15.30 S. Messa con l’Unzione degli infermi 11 ottobre - San Martino - ore 15.00 Visita pastorale del Vescovo Cesare. Partenza da piazza Martiri con trenino. 12 dicembre 2012 - M.I.A. - dalle ore 15.30 alle 17.30 Preghiera in preparazione al Natale nel periodo dell’Avvento 12 marzo 2013 - Stella - ore 16.00 Via Crucis e riflessione con esposizione della via Crucis di San Rocco del pittore Gonin 22 maggio 2013 - Santa Croce - ore 11.00 - Festa di S.Rita Visita alla Chiesa, preghiera, benedizione delle rose. Vi aspettiamo! Aiutami a non prendermi troppo sul serio: a sorridere dei miei successi, come dei miei sbagli. ti prego di conservarmi il gusto delle cose: di farmi sopportare il chiasso naturale dei bambini, l'evolversi di un mondo che gradualmente non sarà più mio. Ti prego di farmi capire che, anche per me, la vita ricomincia sempre nuova e diversa ogni giorno. Tu che hai allietato la mia giovinezza, rendi forte e dignitosa questa mia età, perché anch'io possa lasciare ai miei figli e ai figli dei miei figli, un messaggio di fiducia e di pace. Ti chiedo infine, con umiltà e speranza, di conservarmi quel posto, che il Tuo Figlio Gesù è venuto a preparare per me nella tua casa, in modo che possa godere la giovinezza eterna. Amen ANAGRAFE al 30 Giugno 2012 San Bartolomeo: Sinico Matilde, Steven Marvellous Onyekaki Aisosa Gabriele. San Bernardo: Comelli Luca, Caccavo Serena, D’Alessio Samuele, Riso Gabriele, Spinnato Emma, Tessari Alessandro, Zampirolli Greta, Casella Luca, Lamarca Edoardo, Bellone Gabriele, Bongiovanni Andrea, Chiara Lorenzo, Gambera Edoardo, Mura Andrea, Simone Gaia, Zecchin Giorgia. San Martino: Nivoli Mattia, Fabbrini Martina, Di Lorenzo Mattia, Attilio Asia, Oliva Leonardo, Giacomini Miriam, Esposito Gioele, Princi Federico, Zingarello Vittoria, Sponda Andrea Mario, Picco Giorgia, Caraccio Rossella, Trevisiol Alessandro, Capello Serena, Castelli Samuele, Gagliardi Greta, Macchi Gregorio, Boccuto Rachele, Concu Linda, Dabeni Isabel, Tempesta Emanuele, Pugliese Camilla Maria, Petracca Amor, Ferreri Riccardo, Ferreri Elisabetta, Urso Aurora Maria Rita, Polliotto Martina, Piazzano Federica Maria. Santa Maria della Stella: Bruno Nicolas, Sacco Cristel, Ledda Elisa, La Versa Edoardo, Santovito Giada, Selvaggio Diletta Laura, Sicurello Matilde, Ferreri Diego, Ferreri Fabio, Guttà Edoardo, Amadei Serena, Benente Rebecca, Gueli Nicolò, Negro Mattia, Trovato Michael, Blandino Matteo, Marra Agnese, Vigna Alessandro, Bar Beatrice, Dellacroce Giacomo, Giampà Gabriele, Alternino Benedicta, Tranaso Mayla, Gambalunga Aurora, Cascio Noah, Cascio Omar, Boggio Gabriele, Mazzolla Manuel, Cirillo Arianna, Iachino Edoardo Carlo Leopoldo, Pellì Valentina, Ursan Aidan Marian, Ursan Katyusha Isabella, Virgara Gabriele Rosario. SPOSI San Bernardo: Pecoraro Giuseppe e Pingitore Elena, Carlone Sabino e Barone Emanuela. San Martino: Todisco Michele e Maselli Sara, Zingarello Giovanni e Di Martino Elena, D’Elicio Andrea e Vitanza Mariacristina, Tempesta Donato e Congiusti Vittoria, Pugliese Giancarlo e Stantero Silvia, Cioffi Stefano e Iatrino Emanuela, Perri Tommaso e Trombin Sara, Barattero Luca e Giuffrida Noemi Vittoria. Santa Maria della Stella: Durante Alessandro e Simon Gabriela, Condipodaro Marchetta Diego e Pintau Azzurra, Mazzurco Masi Morris e Delrio Federica, Arinelli Eduardo Alessio e Surian Cristina, Chiaramonte Alessandro e Gamber Nicole Barbara, Biancofiore Roberto e La Manna Alessandra. MORTI San Bartolomeo: Acca Francesca (79), Malandrin Lidia (86), Traversa Teresa (81), Goitre Mario (88), Girodo Alcide Giovanni (82), Giliberto Piero (72), Vacchiero Pierino (77), Sina Lorenzo (74), Terzolo Irene (85) Giardino Margherita (95), Candrilli Giovanni (74), Baltrocco Aldo (76), Tarquino Dario (90), Deninotti Paolina Maria (83). San Bernardo: Brusciano Carmen Anna in Durante (60), Schellino Andrea (74), Reguzzoni Evaldo (91), Gavinelli Giovanna ved. Pluviano (76), Merlo Piera ved. Neirotti (73), Bellocci Domenico (51), Cima Nicoletta in Scansetti (56), Mazzilli Ettore (96), Gallo Maria Grazia ved. Sciré (91), Selmi Edoardo (86), Vicario Aurelio (86), Saligoi Matilde ved. Garbaz (85), Sciorsci Antonia in Rossi (75), Cantore Marisa ved. Dolfi (77), Centofanti Jara (35). San Martino: Manara Albino (82), Carossa Ernesto (82), Rabino Giovanni Felice (80), Gaspari Giuseppina (91), Solitro Luca (95), Lucco Borlera Giulio (85), Gurlino Maria Caterina (95), Bergero Renato Eugenio (63), D’Agostino Anna (86), Rabbia Graziella (66), Diotti Emilia (85), Perotti Maria (95). Santa Maria della Stella: Prunello Gino (79), Bertolo Osvalda Emma in Natta (89), Glionna Michelina ved. Luddi (88), Lussiatti Ivana in Vinai (75), Vendramini Manilo (48), Roggero Giovanni (65), Peruch Cesira in Bergamo (88), Soffietti Maria Rosina ved. Giorda (84), Mangiardi Ada ved. Goitre (86), Muccilli Lucia ved. Carlone (91), Giordanino Rosa ved. Casciotti (91), Caruso Felicia in Maglio (93), Monagheddu Diego (74), Monticone Giovanni (73), Lionello Oriella (66), Gamo Palmina Rosa (86), Barocco Anna ved. Todesco (86), Gottardi Giorgio (60), Pezzolato Rina ved. Pregnolato (79), Bellucci Alceste (68), Malnato Paola ved. Bellettati (99), Vottero Fin Caterina Maria ved. Ru (95), Gamo Maria in Nocera (79), Liuni Giovanni (84), Zanellato Patrizia in Penazzi (54), Berri Michele (81), Baravalle Laura ved. Veltri (62), Manzoni Gabriele (79), Autretto Francesco (71), Ducco Teresa ved. Grasso (91), Gallo Andrea (79), Ceccato Emilia (92), Cravanzola Maggiorino (97), Sossella Arnalda in Console (76), Franco Anna Maria ved. Talò (87), Mori Alfeo (79), Petrolino Francesca in De Natale (76), Guida Donato (57), Bellardi Teresa Luigia ved. Capello (88), Moretto Erminio (81), Taglia Giuseppina ved. Bertolotti (92), Donadio Natalina ved. Chiappa (93), Perino Giuseppe Vittorio (63), Gherardini Fulvio (59), Cataldi Lucia ved. Mara (66), Senneca Flavia ved. Squeglia (64), Dana Borga Margherita (98), Pisano Domenico (56), Pinto Emanuela ved. Roja (84), Salvatico Doriano (62), Beltrame Giannino (67), Perino Domenico Antonio (97), Maschio Vincenzo (94), Ruocco Giulia, Broglio Olga ved. Cravero (90), Sipala Erminia ved. Sandri (76), Gulino Stefano (78), Granzotto Maria Iole ved. Perretti (84), Perkovic Emilio (76). ANAGRAFE PARROCCHIALE BATTEZZATI 39 S e40 g r e t e r i e p a r r o c c h i a l i San Bartolomeo apostolo Santa Maria della Stella Via Fratelli Piol, 44 tel. 011.9586479 - fax 011.9516291 Orari: da lun. a sab. ore 8.30-12; da mar. a ven. anche 15-17.30 Succursale: Gesù Salvatore - Via Cavour, 40 Via Roma, 149 - tel. e fax 011.9580245 Orari: lun.-sab. 9.30-12; mar.-ven. 9-12; mer. 16.30-19; gio. 16-20. Succursale: S.Francesco - Via Adamello, 6 San Bernardo Abate Via Beltramo, 2 - tel. 011.9584950 Orari: da mar. a ven. ore 10-11 San Martino Vescovo Via San Martino, 3 - tel. e fax 011.9587910 Orari: mar. ore 9-12; mer. ore 16-18; gio. 9.30-11; sab. 9-11. Succursali: San Rocco - Piazza San Rocco M.I.A. - Piazza Cavallero Messe - Orario settimanale Sacerdoti don Giovanni Isonni 339.6604141 [email protected] don Andrea Zani 347.8437134 [email protected] don Angiolino Cobelli 338.6841684 [email protected] don Paolo Ravarini 347.2390527 [email protected] don Mauro Petrarulo 328.546.69.34 Diaconi Bruno Zanini (San Martino) 349.2304161 Lorenzo Cuccotti (San Bernardo) 011.9585914 Giuseppe Peca (San Bartolomeo) 327.0598222 Religiosi e religiose Missionari della Consolata Via 1° Maggio 3 - 011.9586791 [email protected] padre Giordano Rigamonti 333.3339205 [email protected] Padri Giuseppini del Murialdo Corso Francia, 15 - 011.9503666 [email protected] Figlie della Carità S.Vincenzo De’ Paoli Via Grandi, 5 - 011.9561715 [email protected] Canonichesse Lateranensi S.Croce (regolari di S.Agostino) Via Querro, 52 - 011.9586296 Lunedì 06.30 - Monastero Via Querro Sabato 06.30 - Monastero Via Querro 17.00 - San Martino 18.00 - Santa Maria della Stella 18.00 - San Bernardo 18.00 - San Francesco 18.30 - M.I.A. Martedì 06.30 - Monastero Via Querro 09.00 - San Bartolomeo 09.00 - M.I.A. 18.00 - Santa Maria della Stella 18.00 - San Bernardo Domenica 07.30 - Monastero Via Querro 08.00 - Santa Maria della Stella 09.00 - San Bartolomeo 09.00 - San Bernardo 09.30 - Gesù Salvatore 10.00 - San Martino 10.30 - San Francesco 11.00 - Santa Maria della Stella 11.00 - San Bernardo 11.15 - M.I.A. 15.00 - Ospedale 18.00 - Santa Maria della Stella 19.00 - San Rocco Mercoledì 06.30 - Monastero Via Querro 08.00 - San Rocco 15.30 - San Francesco 18.00 - Santa Maria della Stella 18.00 - San Bernardo Giovedì 06.30 - Monastero Via Querro 08.30 - San Bernardo 09.00 - San Bartolomeo 09.00 - San Martino 18.00 - Santa Maria della Stella Venerdì 06.30 - Monastero Via Querro 09.00 - San Bartolomeo 09.00 - Gesù Salvatore 18.00 - San Bernardo 20.30 - Santa Maria della Stella Messe - Chiese SS.MESSE Chiese / Orario San Bartolomeo San Francesco San Bernardo San Martino San Rocco M.I.A. Santa Maria della Stella Gesù Salvatore Ospedale Monastero Via Querro LUN FERIALI MAR MER GIO VEN 09.00 09.00 09.00 FESTIVE SAB DOM 15.30 18.00 18.00 08.30 18.00 18.00 18.00 09.00 17.00 09.00 18.00 18.00 18.00 18.30 20.30 18.00 08.00 09.00 06.30 06.30 06.30 06.30 06.30 06.30 09.00 10.30 09.00 11.00 10.00 19.00 11.15 08.00 11.00 18.00 09.30 15.00 07.30