RASSEGNA STAMPA CISL del 5 luglio 2013

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RASSEGNA STAMPA CISL del 5 luglio 2013
LA CITTÀ VENERDÌ 5 LUGLIO 2013
OFFRE 10 ANNI DI GARANZIA
Via XXV Luglio, 277 - Cava de' Tirreni (SA)
Tel./Fax 089 443 853 - CeLL 339 3417735 - 377 2545827
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Salerno
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Dal giudice gli altri amici di Scarano
CHIESA E SCANDALI L’INCHIESTA
A Roma si completano gli interrogatori degli indagati e a Salerno è allarme tra chi ha fatto affari con il monsignore
di Clemy De Maio
Si dovrà aspettare la conclusione degli interrogatori prima
che a Roma il giudice delle indagine preliminari decida se
accogliere l’istanza di arresti
domiciliari presentata dai legali di monsignor Nunzio Scarano. Dopo le affermazioni degli
armatori Paolo e Cesare
D’Amico – che hanno contraddetto il prelato negando che
fossero i loro i venti milioni
che aveva tentato di far rientrare dalla Svizzera – il gip ha avviato l’audizione degli altri indagati, tra cui il salernitano
Giorgio Genovese, accusato di
evasione fiscale, e quel Massimiliano Marcianò che nelle intercettazioni Scarano indica
come persona di fiducia, al
punto da suggerire all’agente
segreto Giovanni Zito di consegnare a lui i venti milioni.
Nelle conversazioni con Marcianò emergono con chiarezza i rapporti del sacerdote salernitano con i vertici dello Ior
che le inchieste hanno obbligato alle dimissioni. È lui, infatti,
che monsignor Scarano rassicura della disponibilità del vice duirettore Massimo Tulli:
«Mettiti d'accordo con lui, lui
aspetta la tua telefonata, io
l’ho sentito qualche giorno fa,
hai capito? Ha detto che tu lo
chiami, ti metti d’accordo e vai
lì, te li fai dare» dice al telefono,
riferendosi secondo gli inquirenti a un prelievo di denaro in
contanti.
Sui conti allo Ior vuole vederci chiaro la Procura di Salerno, che ha presentato una richiesta di rogatoria per avere
accesso alle linee di credito intestate al prelato e provare così a capire da dove venivano
quei 560mila euro in contanti
che nel 2009 si fece cambiare
in assegni circolari da 56 salernitani, ora tutti indagati per
concorso in riciclaggio. Gli inquirenti sospettano che il giro
sia molto più ampio e che
quella venuta alla luce sia solo
una delle operazioni condotta
dal monsignore bancario. Non
sarà un caso che da quando la
notizia delle inchieste è divenuta pubblica decine di imprenditori e professionisti della “Salerno bene” sono andati
in allarme, rivolgendosi agli avvocati per sapere cosa rischiano se i loro rapporti dovessero
venire alla luce e come regolarsi in caso di un coinvolgimento nelle indagini. Fibrillazioni
che sembrano confermare le
intuizioni degli inquirenti, secondo cui un flusso di denaro
sarebbe partito da Salerno verso la banca vaticana approfittando delle entrature del monsignore. Che lui avesse conoscenze negli ambienti politici
e imprenditoriali della città è
d’altronde cosa nota, adesso la
Procura cerca conferme per
capire se quei legami hanno
dato origine anche a passaggi
di denaro. Per questo si punta
ai conti dello Ior con una rogatoria che la Procura di Roma,
invece, non ha inoltrato.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
La Procura
ha inoltrato
la richiesta di rogatoria
per accedere ai conti
del prelato allo Ior
Caccia ai flussi di denaro
portati dal sacerdote
alla banca vaticana
La sede dello Ior e, nella foto piccola, monsignor Nunzio Scarano
Favorì il figlio, a processo la preside Cimino
Rinviata a giudizio con altre cinque persone per l’affidamento di un incarico di tutoraggio
Caterina Cimino
Sarà processata per abuso
d’ufficio la preside Caterina Cimino, già alla guida dell’istituto tecnico commerciale Antonio Genovesi. Proprio durante
la dirigenza dell’Itc si sarebbe
consumato l’episodio di nepotismo per il quale il giudice
dell’udienza preliminare Sergio De Luca ha disposto ieri il
rinvio a giudizio della preside,
del figlio Francesco Paolo Perillo, del dirigente dei servizi
amministrativi Giovanni Temis e dei docenti Rosa D’amico, Maria Gabriella Di Maio e
Giuseppina Gilberti. Sono tutti accusati di abuso d’ufficio in
concorso, per l’incarico di tutor che la scuola conferì, nel
2010, al figlio della preside. A
decidere, valutando professionalità curricula fu un gruppo
di lavoro presieduto dalla stessa Cimino e composto dalle altre quattro persone per le quali è stato disposto il processo.
Una valutazione non obiettiva, secondo gli inquirenti, che
ipotizzano un trattamento di
favore nei confronti di Perillo,
selezionato come tutor esperto in una graduatoria composta da circa una ventina di concorrenti.
Il bando di gara, sovvenzionato con fondi strutturali europei, era uno di quelli che consente alle scuole superiori di
assumere alcune figure professionali esperte con una sorta
di contratto a progetto. L’isti-
tuto Genovesi lo pubblicò nel
dicembre del 2009, con scadenza fissata dopo un mese.
Poi, però, vi sarebbe stata
un’integrazione al capitolato
che modificò alcuni criteri di
valutazione. Uno stratagemma volto a favorire il figlio della preside, secondo una denuncia inoltrata alla Procura e
dalla quale sono partite le indagini. La variazione dei parametri sarebbe infatti arrivata
dopo la consegna delle altre
candidature e Perillo sarebbe
stato avvantaggiato grazie al
possesso di alcuni titoli, frutto
di precedenti incarichi che secondo l’ipotesi investigativa
sarebbe stata sempre la madre
a conferirgli.
«Una bufala» la definì la preside quando a gennaio le fu notificato dai carabinieri l’avviso
di conclusione delle indagini,
ma per lei e per i presunti complici è arrivato adesso il rinvio
a giudizio. Il processo inizierà
a dicembre, mentre a carico
della dirigente scolastica ne è
iniziato pochi giorni fa anche
un altro, con l’accusa di mobbing nei confronti di un’insegnante. La professoressa l’ha
denunciata affermando di essere stata vessata e diffamata,
fino al punto di essere messa
all’indice per assenze dovute a
una patologia tumorale che la
costringeva a frequenti sedute
di radioterapia.
(c.d.m.)
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Cilento - Diano - Bussento
Metropolis Venerdì 5 Luglio 2013
Appalto mensa con il trucco. A Montesano minerale solo a docenti e studenti delle Medie
ALFREDO BOCCIA
MONTESANO/NAPOLI
Servita agli alunni acqua
di fontana e non minerale
come previsto dal capitolato dell’appalto aggiudicato.
Una vera e propria frode
che si sarebbe consumata
anche presso la mensa a
Montesano sulla Marcellana come emerso dalle intercettazioni telefoniche degli
inquirenti coordinati dalla
Procura presso il tribunale
di Napoli che fino ad ora
ha iscritto nel registro degli indagati 50 persone ed
emesso sei ordinanze di custodia cautelare.
In particolare nel novembre del 2009 la dipendente
della ditta Puliedil, Angiolina Barone, lamentava
con l’imprenditore Stefano
Summa, legale rappresentante della stessa impresa
che aveva vinto il bando di
gara, la continua richiesta
di acqua minerale da parte delle colleghe del punto
Giudicate male
le operaie che
chiedevano
le confezioni
cottura a Montesano sulla
Marcellana. Richiesta che
lei sottolineava di avere rifiutato e di cui menava vanto con il datore di lavoro a
telefono. Dichiarando: “Io
l’acqua ce l’ho perché alle
Medie dò l’acqua di fonta-
Per i bambini acqua di fontana
Inchiodati dalle intercettazioni
25
POLLA
Loviso, indagato,
incassa la fiducia
del sindaco Giuliano
La verità nelle telefonate tra un’addetta e il titolare della Puliedil
Mense scolastiche e appalti con il trucco nel mirino della Procura di Napoli: indagate nel Diano più persone
na. Mi metto e la mischio.
Tu già lo sai. Io perciò ho
l’acqua a terra. Perché io
acqua non ve ne cerco mai.
Ma loro mi hanno detto che
noi l’acqua della fontana
non la riempiamo, perché i
ragazzi vogliono. Ma pure
qua vogliono l’acqua. Ma
SALA CONSILINA
Chiusura tribunale, c’è il ricorso
alla Corte europea a Strasburgo
Sala Consilina. La Corte Costituzionale ha dichiarato
inammissibile il ricorso contro l’accorpamento del tribunale di Sala Consilina a Lagonegro e pertanto sono
davvero ridotte al lumicino le speranze che il palazzo
di Giustizia nel Vallo di Diano possa evitare la chiusura.
Anche se avvocati e responsabili del Tribunale stanno
valutando l’opportunità di presentare un
ricorso alla Corte di
Giustizia europea di
Strasburgo.
Per Michele Marcone (nella foto), presidente del Tribunale
di Sala Consilina “è
stata violata palesemente la Costituzione. Voglio esprimere
la mia più profonda
amarezza e di tutto il
foro di Sala Consilina perché è stata veramente stracciata la
Costituzione. Ha prevalso la ragion di Stato, insomma”
E lo stesso Marcone aggiunge che si è trattato “senz’altro una sentenza politica, disattendendo le ragioni e le
aspettative di giustizia di un territorio che è stato svenduto”
In pratica ora i riflettori sono rivolti alla scadenza del
13 settembre quando è previsto il trasferimento a Lagonegro. Con nel mirino anche le condizioni strutturali
dello stabile che attualmente ospita il tribunale di Sala
Consilina e che, secondo una perizia tecnica, non sarebbe statoa deguato alle normative vigenti in materia di
anti sismicità.
Anche per questo nei prosssimi giorni è prevista una
ennesima mobilitazione per far comprendere ai rappresentanti istituzionali di rivedere la decisione assunta
dal Governo e contro la cui incostituzionalitànon ha
espresso parere favorevole la Corte costituzionale deludendo le attese di operatori forensi come delle comunità del Vallo di Diano e del Golfo di Policastro.
Giampaolo Murgia
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@Metropolis_Web
io mischio le bottiglie”.
Ed a tale affermazione il
Summa offriva il proprio
apprezzamento nei riguardi della donna per l’operato. Ed in un’altra conversazione la dipendente che
era impiegata a Montesano
Scalo, sempre rivolgendosi
a Stefano Summa, asserisce: “Loro hanno detto che
non gli interessa e ci dobbiamo dare l’acqua. Io ho
detto che mi tengo l’acqua
per precauzione qua, quando mi serve. Perché io alla
Materna comunque gli dò
l’acqua sigillata, però alle
medie gliela dò solo ai professori. Capito? Quella che
metto da parte non me la
bevo io. Però io la tengo in
magazzino, per precauzione. Io non la cerco l’acqua”.
E Summa risponde di aver
capito. Quindi la dipendente conclude la telefonata asserendo, riferita alle
colleghe che chiedono scorte di acqua minerale: “Però
se io non gliela devo dare
ai miei ragazzi perché voi
ai ragazzi di Montesano
che sono figli vostri gli volete far bere l’acqua. Io arrivato a questo punto gli dò
pure io l’acqua sigillata. A
me non mi interessa. Così
ha detto e tu mi devi dare
l’acqua. Ho detto allora no,
non stiamo bene”. Quindi Stefano Summa chiede
di sapere chi gli ha detto
queste cose e la donna risponde che “è stato Papia,
l’autista”.
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Polla. Appalti truccati: il sindaco in carica Rocco giuliano difende il suo predecessore ed attuale vice Massimo
loviso. “Nell’esprimere piena
fiducia nell’operato della Magistratura esprimo, al tempo
stesso, unitamente all’amministrazione tutta, la piena solidarietà e fiducia a Massimo
Loviso. - sottolinea Rocco
Giuòiano - Essendo, all’epoca dei fatti oggetto di indagine, io stesso vice sindaco
del comune, posso tranquillizzare la comunità di Polla
sul fatto che i membri della
commissione comunale addetta all’espletamento delle
gare d’appalto hanno sempre operato nella massima
legalità e trasparenza e che
anche in questo caso l’azione svolta dalla commissione
stessa è stata improntata ai
medesimi principi”.
“Per quel che concerne continua il sindaco in carica
- la qualità del cibo fornito
agli alunni della scuola, inoltre, tengo a precisare che il
servizio è stato svolto sempre sotto lo stretto controllo
dei funzionari dell’Asl”.
Bancarotta, i Bertolini fanno scena muta
Ascea. Padre e figlia non hanno risposto alle domande del giudice Garzo
Vallo della Lucania /Ascea. Scena
muta davanti al magistrato Elisabetta Garzo da parte di Giuseppe
Bertolini, 63 anni, e della figlia Marianna di 33, legale rappresentante
della Calcestruzzo Bertolini.
Entrambi, agli arresti domiciliari da
sabato scorso con l’accusa di bancarotta fraudolenta per circa un milione e mezzo di euro, durante l’interrogatorio di garanzia svoltosi ieri
mattina presso il tribunale di Vallo
della Lucania hanno preferito avvalersi della facoltà di non rispondere.
Atteggiamento assunto in seguito
all’accordo con i loro avvocati di fiducia, Di Vietri, Segreto, Carrato e
Giovine, al fine di poter avere una
esatta cognizione delle oltre cinquemila pagine depositate in cancelleria dall’accusa.
Il tribunale di Vallo della Lucania
Le indagini erano state avviate nei
mesi scorsi dai carabinieri della
compagnia di Vallo della Lucania,
guidati dal capitano Alessandro
Starace, e sono proseguite con gli
accertamenti fiscali da parte delle
fiamme gialle della tenenza di Vallo
della Lucania, agli ordini del tenente
Giovanni Statello. Le indagini sono
state dirette personalmente dal sostituto procuratore del tribunale di
Vallo della Lucania, Alfredo Greco.
L’analisi del bilancio e le indagini
sui movimenti finanziari hanno permesso di ricostruire le operazioni
societarie eseguite prima della dichiarazione di fallimento e, successivamente, dalla figlia Marianna,
amministratrice della Calcestruzzo
Bertolini, ditta subentrante.
alf.boc.
POLICASTRO
Polo di cardiologia, scontro tra Cgil e Uil
Policastro/Sapri. Sindacati ai
ferri corti sulla sede del Polo
cardiologico a Sapri.
La struttura cardiologica con
sede a Policastro è finita nel
mirino delal Cgil che ne chiede
il trasferimentoa Sapri, mentre
la Uil è contraria a tale ipotesi.
“ Tale struttura , istituita nel
2000 con regolare atto deliberativo è dai più considerata
come” fiore all’occhiello” ed
“esempio di buona Sanità
territoriale” - spiega in una
nota la Uil - Nella stessa , vengono erogate
oltre 3500 consulenze di 1°e 2° livello cardiologico con tempi di attesa “eccezionali”
rispetto alla media Nazionale specie per
gli esami più indaginosi e complessi come
Ecocardiografia Completa ed eco-doppler dei vasi
Epi-Aortici, ove in qualsiasi
Regione d’Italia , anche tra le
più avanzate, esistono tempi
di attesa mediamente di 6-8
mesi. Vengono altresì privilegiate le richieste degli stessi
esami prescritti con nota di
urgenza addirittura in ore o
giorni , così come previsto ,
dalle linee giuda Regionali e
Ministeriali, sull ‘abbattimento delle liste di attesa”.
Da anni inoltre nella stessa struttura si
svolge un importante servizio aggiuntivo
che è la “ prevenzione delle morti in culla”
per piccoli nati intorno ai 20 giorni.
maresp
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S.PIETRO AL TANAGRO
Operaia in bicicletta
aggredita da 5 cani
S. Pietro al Tanagro Un’operaia è stata aggredita da
cinque cani randagi mentre
tornava dal lavoro. Il fatto si
è verificato ieri pomeriggio
alle sedici in via Matinelle
mentre la donna, che aveva termito il proprio turno
di lavoro, stava facendo
ritorno a casa a bordo della
sua bicicletta. Nel tentare di
evitarli, la signora è caduta
dalla bicicletta, riportando
escoriazioni al ginocchio
destro, al gomito ed in viso
Provvidenziale l’intervento
di una sua compagna di
lavoro che ha messo in
fuga i cani.
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24
Capaccio - Agropoli
Metropolis Venerdì 5 Luglio 2013
Ospedale di Agropoli. Delibera del manager Squillante per opporsi alla riapertura in Consiglio di Stato
L’Asl spende 6mila euro per il ricorso
A vuoto l’interrogazione al Ministro della Capozzolo: “Occorre attendere la sentenza”
numero 882/2013 del Tar,
con il quale è stata rigettata
l’istanza di adozione di
misure cautelari, presentata
con il contestuale ricorso per
l’annullamento del decreto
49 di riassetto della rete
ospedaliera e territoriale
nell parte in cui ha previsto la chiusura del plesso
ospedaliero di Agropoli e
dei provvedimenti presi
dal manager dell’Asl del 26
giugno.
L’incarico di rappresentare
l’Asl di via Nizza, saranno
gli avvocati Gaetano Paolino e Francesco Armenante,
in sostituzione dei precedenti legali, impossibilitati
a svolgere le loro funzioni.
La spesa relativa ai due avvocati sarà impegnata sulla
spesa ‘consulenze incarichi
LUCA MARRAZZO
AGROPOLI
Squillante fa ricorso al Consiglio di Stato contro l’ordinanza del Tar Campania
proposto dal comune di
Agropoli.
Il manager dell’Asl si rimbocca le maniche e a colpi di
ricorsi difende la battaglia
per l’attuazione del decreto
49 che vuole la chiusura
prima, e la riorganizzazione
poi, della struttura ospedaliera del comune cilentano.
Con deliberazione del 2
luglio, Antonio Squillante
risponde con le stesse armi
degli ‘avversari’, e a dieci
giorni dell’appuntamento
in Consiglio di Stato - il 12
si discuterà nel merito della vicenda su richiesta del
comune diA gropoli oltre
che di quelli di Capaccio e
Castellabate costituitisi in
giudizio negli ultimi giorni il direttore generale fa la sua
contromossa, opponendo le
‘sue’ ragioni a quelle dello
schieramento di cittadini,
amministratori locali e rappresentanti dei lavoratori
avversi all’applicazione del
decreto.
La decisione della scelta
è motivata dalla necessità
di costituirsi nel giudizio
per la tutela degli interessi dell’Asl. Con il ricorso
notificato il 18 giugno il
comune di Agropoli ha
chiesto al Consiglio di Stato
la riforma dell’ordinanza
Si decide anche in Consiglio di Stato il futuro dell’ospedale di Agropoli
legali’ del budget 2013, i due
hanno fatto pervenire all’Azienda sanitaria un unico
preventivo di parcella, richiedendo un compenso
pari a 6mila euro.
In merito, invece, all’interrogazione parlamentare presentata alla Camera
dei deputati sulla chiusura
dell’Ospedale di Agropoli, è
intervenuta nella mattinata
di ieri, Sabrina Capozzolo
del Pd: “Anche il ministero
della Salute fatica a trovare
una soluzione a questo intricato puzzle di norme e per
tali ragioni il ministero non
ha ancora tutti gli elementi
per potersi pronunciare
sull’interrogazione. E’ fondamentale attendere il 12
Luglio, data della sentenza
del Consiglio di Stato”.
Capaccio. Eletti i vertici del Circolo che ogni mese terrà una assemblea con gli iscritti
Pd, Serrone presidente e Sica coordinatore
Carmine Caramante
Capaccio. Il Direttivo del Circolo PD
di Capaccio Paestum, eletto nell’ultima tornata congressuale, ha nominato,
all’unanimità dei componenti, il Presidente e il Coordinatore del Circolo,
nelle persone di Vincenzo Serrone e
Emanuele Sica. “Siamo soddisfatti
perché la scelta è scaturita da una
valutazione concorde sui percorsi da
seguire, che ha portato all’unità del
circolo attraverso la nostra nomina”
hanno commentato entrambi gli eletti.
Fanno parte del nuovo direttivo, oltre
al Presidente e al Coordinatore, An-
Capaccio. Confronto a nche con gli imprenditori locali
CAPACCIO
Capaccio. I soci dell’azienda che ha rilevato dalla
curatela fallimentare presso
il tribunale di Salerno l’area
ex Parmalat a Capaccio
aprono al confronto con gli
operatori del territorio per
realizzare attività produttive nel sito che per anni
ha fatto registrare solo il
degrado fino a diventare
ricettacolo di immondizia
oltre che rifuigio per senza
fissa dimora.
Dopo essere riusciti ad aggiudicarsi la proprietà della
struttura, che si estende per
circa 12mila metri quadri,
partecipando ad una asta
al rialzo a cui hanno preso
parte i rappresentanti di
aziende con sede anche nel
napoletano ed in provincia
di Caserta, ecco che il gruppo imprenditoriale è aperto
alla partecipazione di altri
soggetti che hanno a cuore
il territorio a sud di Salerno.
Una vera e propria scommessa imprenditoriale, con
tanto di investimento in
assoluta autonomia, che i
soci dell’azienda vincitrice,
tra cui l’imprenditore Donato Alonzo, oggi vogliono
partecipare all’esterno.
Capaccio. Proseguono i
roghi sospetti sul territorio
di Capaccio.
Tutto da chiarire l’incendio
di decine di balle di fieno
sviluppatosi poco dopo
l’una e trenta della notte
tra mercoledì ed ieri lungo
via Torricelle a Spinazzo.
Le fiamme, che si sono levate alte ed hanno illuminato la notte, sono state
spente solo all’alba. Mentre l’odore acre di bruciato
per l’intera giornata di ieri
è stato avvertito dai residenti e da quanti svolgono attività agricole nella
zona. Le balle hanno preso fuoco in un’area di circa venti metri posta lungo
il canale del Consorzio di
Bonifica dove erano state
posizionate.
La buona sorte e l’assenza di vento hanno evitato
che il fuoco si estendesse
arrivando a lambire alcune abitazioni nei pressi dell’area interessata
dall’incendio di certo non
dovuto ad auto combustione. Mercoledì le fiamme, in due punti, avevano
interessato il parco urbano a Capaccio Scalo.
Ex area Parmalat
Appello alle Bcc
“La prima cosa da fare è
la sistemazione dell’area
degradata e utilizzata come
immondezzaio - ha sottolineato Alonzo - Augurando che gli istituti bancari
del territorio,
le Banche
di Credito Cooperativo di
Capaccio e di Aquara, sostengano tale iniziativa che
abbiamo assunto e che ha
una valenza di anche di salvaguardia ambientale”. Nel
progetto iniziale varato da
proprio da Alonzo ecco che
l’area ex parmalat avrebbe
dovuto ospitare una piattafoprma di interscambio ove
promuovere anche le tipicità
del territorio per sviluppare
pure nuova occupazione.
Antonino Rubino
A fuoco di notte
decine di balle:
rogo sospetto
a Spinazzo
gelo Valletta, Eugenio Guglielmotti,
Tommaso Russo, Carmine Caramante, Enza Capo (nominata in qualità di
tesoriere del Circolo), Salvatore Capo,
Simone Pepe, Gaetano Cataneo,
Antonio Scala, Vincenzo Letizia ,
Corrado Marino, Rosanna Beatrice e
Daniela Riviello.
Prevista per il prossimo 19 luglio alle
ore 18.30, presso la Sala Erika in Piazza
Santini a Capaccio Scalo, la convocazione dell’Assemblea degli iscritti,
appuntamento che la direzione del
partito capaccese intende istituire con
cadenza mensile.
L’incontro, al quale potranno prendere
parte i circa 300 tesserati del Partito
Democratico di Capaccio Paestum, oltre alla presentazione del nuovo direttivo, sarà utile per recepire le proposte
degli iscritti relative alla linea politica
e programmatica che il circolo dovrà
intraprendere nello sviluppo della sua
azione sul territorio.
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Gemellaggio nel segno delle relazioni commerciali Agropoli. Ripulita
Roccadaspide, intesa
raggiunta con la Virginia
Roccadaspide. Castagne,
e olio oltre ad altre tipicità
del territorio: Roccadaspide
gemellata, per favorire anche lo sviluppo della Valle
del Calore, con
la comunità di
Spotsylvania
Couthouse, in
Virginia. Cittadina a poca
distanza da
Wa s h i n g t o n ,
con cui Roccadaspide, ha
instaurato un
rapporto di amicizia grazie
all’interesse mostrato per il
territorio da due funzionari
di un’organizzazione internazionale che hanno già acquistato un’antica casa nobiliare, ribattezzata Palazzo
d’Aspide, risalente al 1786,
per poter trascorrere dei periodi di vacanza nel Cilento.
Proprio da questo interesse
per la città di Roccadaspide,
le sue risorse, l’aria salubre,
la qualità dei servizi offerti, i
suoi prodotti, è nata l’idea di
poter sancire altre intese con
altri Paesi per favorire la nascita di relazioni nuove, ma
soprattutto per avere altre
occasioni per far conoscere
al mondo
intero lo
straordinario patrimonio rocchese. Ed in
tale ottica il
comune ha
approvato
i l re g o l a mento per i
gemellaggi. “Si tratta di uno
strumento utile per favorire
l’arricchimento culturale
per la nostra comunità e per
favorire la promozione del
nostro territorio - afferma
il sindaco Girolamo Auricchio – . con il gemellaggio
con la Virginia, e con quelli
che seguiranno, avremo
l’opportunità di allargare
i nostri orizzonti culturali
ma soprattutto di aprirci a
nuove occasioni di sviluppo
economico”.
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la spiaggia al porto
Ma alghe ammassate
Agropoli. Dopo le segnalazioni dei cittadini residenti, ma anche di molti turisti, hanno preso il via ieri
mattina i lavori di pulizia
della spiaggia della marina
in prossimità del porto.
Con due mesi di ritardo
e senza portare via le alghe che dovrebbero essere
smaltite tra i rifiuti speciali.
Le alghe non verranno definitivamente rimosse ma
nuovamente ammassate ai
piedi della rupe su cui si
erge il centro storico, continuando la trasformazione
di uno degli scorci più belli
di Agropoli in una vera e
propria discarica a cielo
aperto, tra le proteste dei
residente delle vie limitrofi
che denunciano la presenza
di ratti e insetti annidati tra
i cumuli di posidonia.
Così sono in molti a denunciare che l’acqua è pulitissima mentre sulla spiaggia lo
scenario non invita di certo
a fermarsi per trascorrere
qualche ora piacevole.
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Eboli-Sele
Metropolis Venerdì 5 Luglio 2013
23
Oggi pomeriggio alle 16 i funerali di Maria Grazia Cupo deceduta dopo un malore in piscina a Contursi
A Sicignano ora è lutto cittadino
La cerimonia si terrà alla parrocchia di San Giovanni Battista
Ieri mattina l’autopsia sul corpo della sfortunata 17enne
Sicignano degli Alburni.
Una coltre di silenzio, trapuntata di lacrime è scesa
sugli Alburni: oggi pomeriggio alle 16 tutta Sicignano degli Alburni si stringerà
per dare l’ultimo saluto a
Maria Grazia Cupo, la sfortunata 17enne di Terranova
deceduta dopo un malore
accusato in piscina, domenica scorsa, in una struttura
ricettiva di Contursi Terme.
Nella mattinata di ieri, intorno alle 11, si è tenuto
l’esame autoptico eseguito
dal medico legale Carmine
Alle esequie
presenzierà anche
il vescovo di Bisaccia
don Pasquale Cascio
Maiese che è proseguito
fino alle 14 e 30. Fra sessanta giorni saranno consegnati i risultati e si potrà
capire quali siano state le
cause che hanno portato
al decesso la studentessa
sicignanese.
Intanto la magistratura ha
disposto la restituzione della salma della ragazzina ai
suoi affranti familiari.
I funerali della giovanissima Maria Grazia sono stati
fissati per il pomeriggio
di oggi alle 16, presso la
parrocchia di San Giovanni
Battista di Terranova.
Presenzierà alla cerimonia
funebre anche il monsignor
don Pasquale Cascio, da
qualche tempo Vescovo di
Sant’Angelo dei Lombardi, Nusco e Bisaccia che,
fino all’ottobre scorso, era
proprio parroco della parrocchia di Terranova, dov’è
cresciuta Maria Grazia.
Si annuncia una cerimonia
Il sindaco Amato
ha proclamato
la giornata
di silenzio
straziante e commovente: la
costernazione per la morte,
tragica quanto assurda,
di Maria Grazia è ancora
forte in tutta la comunità
sicignanese.
Intanto il primo cittadino
di Sicignano degli Alburni,
il sindaco Alfonso Amato, ha proclamato il lutto
cittadino. Adesso non si
attende altro che la verità,
mentre tutta l’attenzione è
adesso diretta attorno alla
straziata famiglia di Maria
Grazia Cupo attorno a cui
si è stretta tutta la comunità
sicignanese.
Sembrava proprio una domenica come tutte le altre,
quella appena trascorsa,
nessuno poteva immaginare che sarebbe stata l’ultima
per la giovanissima studen-
tessa di Terranova che si era
recata, con il fratello ed alcuni amici in una struttura
ricettiva di Contursi Terme
per festeggiare il compleanno di un altro amico.
Nel pomeriggio, dopo aver
mangiato un gelato, tutti i
ragazzi decidono di fare un
tuffo in piscina. Con loro
anche Maria Grazia che
però, quasi un’oretta dopo
essersi immersa in acqua
è stata colta da un malore.
Subito le persone che erano
con lei hanno dato l’allarme
chiamando il 118, la studentessa è stata trasferita d’urgenza al Ruggi di Salerno
dove, però, è spirata poche
ore dopo nella mattinata
del lunedì successivo.
Una vera e propria tragedia
che ha commosso tutto il
territorio tra gli Alburni e
la valle del Sele.
Amabile Amato
Eboli
Il consiglio comunale approva
la variante al regolamento edilizio
Eboli. Variante al Regolamento Edilizio Comunale. La civica assise, mercoledì sera, ha approvato il
provvedimento. Il centro destra, che aveva sostenuto
e sponsorizzato il corteo di protesta dei disoccupati
ebolitani, al momento del voto si è astenuto o non
ha votato. Dunque, qualcosa si muove a Palazzo di
Città. Con 18 voti favorevoli, 3 contrari, 4 astenuti
e 3 assenti, il Consiglio Comunale ha approvato la
variante al Regolamento Edilizio Comunale. Il provvedimento, dopo le attente ed approfondite valutazioni compiute in sede di Commissione Consiliare
Urbanistica, definisce il limite minimo della dimensione lorda degli alloggi, pari a 80 metri quadrati, rispetto ai precedenti 125 metri quadrati, modificando
pertanto il precedente Regolamento. Si tratta di un
provvedimento che, in contesto di generale crisi del
settore edilizio, intende andare incontro alle mutate esigenze del mercato immobiliare e dei cittadini
stessi. A riguardo interviene il Sindaco di Eboli Martino Melchionda: «Mercoledì sera abbiamo approvato un provvedimento importante, che in un contesto
di generale crisi del settore edilizio – i cui numeri
sono davvero preoccupanti – intende dare un po’ di
fiato, incentivare il settore edilizio e gli investimenti
privati delle imprese».
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Il processo. Il pubblico ministero chiede 5 anni per l’avellinese Violano. Attesa per la sentenza
Truffa del gasolio, le richieste dell’accusa:
6 anni per Memoli, 4 per Petruzzelli e Cataldo
Salerno. E’ iniziato nella
giornata di ieri il rito abbreviato nell’ambito di quattro
degli imputati in merito
alla maxi inchiesta dei Nac
dei carabinieri relativa alle
presunte truffe sul gasolio
verificatesi nella Piana del
Sele.
Davanti al gup Vito Di
Nicola sono apparsi il salernitano Fabio Memoli,
il vigile del fuoco di Avellino Leopoldo Violano e
gli imprenditori Gaetano
Petruzzelli ,pontecagnanese
e Rosario Cataldo.
Dopo le dichiarazioni spon-
tanee di alcuni degli imputati, si è aperto il contraddittorio con le richieste del
pubblico ministero. Il pm ha
chiesto, a carico di Memoli,
la pena a sei anni di reclusione, cinque anni invece
per Violano, quattro anni
per Petruzzelli e Cataldo.
Adesso l’udienza è stata aggiornata alla prossima settimana quando il folto collegio difensivo, composto tra
gli altri anche dall’avvocato
Luigi Condoluci, risponderà alla requisitoria del pubblico ministero e procederà
con le arringhe difensive.
Già oggi, nell’ambito delle
dichiarazioni spontanee,
alcuni degli imputati hanno
tenuto a puntualizzare ai
magistrati di non aver mai
fatto parte di un ‘gruppo’
dedito alle truffe. Contestata, quindi, l’ipotesi del reato
associativo. Con ogni probabilità. dunque, potrebbe
essere proprio questo aspetto dell’inchiesta a finire nel
mirino delle difese.
La sentenza sulla tranche di
abbreviati è prevista subito
dopo le arringhe dei difensori dei quattro imputati in
questione.
Eboli, stangata del gup contro i Petrillo e Dolce:
condannati a tre anni e due mesi di reclusione
Salerno. Stangata del giudice
sui Petrillo e Dolce: i tre giovani
ebolitani accusati di aver pestato
e rapinato di settanta euro un
cittadino di origine marocchina
sono stati condannati, in sede di
rito abbreviato, a tre anni e due
mesi di reclusione.
Il giudice per l’udienza preliminare Sergio De Luca è andato
oltre anche alle stesse richieste del
pubblico ministero che aveva domandato al giudice, nella sua requisitoria, la condanna a due anni
e mezzo di reclusione a carico di
Donato e Christian Petrillo e del
loro complice Fioravante Dolce.
La decisione è stata resa nota nel-
la mattinata di ieri, nella giornata
di mercoledì, invece, si era svolto
il rito abbreviato sull’episodio in
questione.
I tre ebolitani erano accusati di
aver picchiato e poi rapinato
un marocchino, il 25 gennaio
di quest’anno. Secondo la ricostruzione dell’accusa i tre, dopo
aver pestato il nordafricano gli
avrebbero sottratto i soldi che
portava con sè, per una somma
complessiva che si aggira intorno
ai settanta euro.
Per le difese dei tre ragazzi, però,
non c’erano prove della rapina
in quanto, stando alla versione
degli avvocati espressa in sede
di arringa difensiva, non erano
mai stati trovati quei soldi nella
disponibilità dei due Petrillo o
di Dolce.
Il gup, dopo aver ascoltato le
parti, ha deciso di andare oltre
anche alla richiesta dell’accusa
ed ha inflitto ai tre giovanissimi
ebolitani una pena più severa
della stessa richiesta pronunciata
dal pubblico ministero.
Adesso si attendono le motivazioni della sentenza per preparare
l’eventuale appello.
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22
Battipaglia
Metropolis Venerdì 5 Luglio 2013
Rinvenuto il corpo di un giovane nordafricano il cui nome resta ignoto. E’ caccia al pirata della strada
Trovato un cadavere in autostrada
GIOVANNI VASSO
BATTIPAGLIA
Investito e abbandonato,
senza nessun soccorso,
sul ciglio della rampa che,
dalla strada statale 18 si biforca verso l’autostrada A3
e verso il centro cittadino
di Battipaglia.
E’ ancora senza un nome
l’uomo, di età apparente
tra i 25 ed i 30 anni, di evidenti origini nordafricane
rinvenuto ormai cadavere
nella mattinata di ieri dagli
agenti del commissariato
di via Rosa Jemma a Battipaglia, diretti dal vicequestore aggiunto Antonio
Maione.
I poliziotti, coordinati
dall’ispettore Gallo, sono
giunti sul posto a seguito di una segnalazione
pervenuta al numero di
emergenza del 112 da parte
di alcuni automobilisti in
transito tra l’uscita della
Salerno-Reggio Calabria
e la strada statale 18. Le
segnalazioni, registratesi
intorno alle 10 del mattino,
hanno indotto gli agenti a
recarsi sul posto scoprendo il cadavere di un uomo
che, al momento, è ancora
senza un nome.
Il giovane, con ogni probabilità non aveva più di 30
anni, stando alle primissime ricostruzioni, sarebbe
stato travolto da un’auto
in corsa il cui conducente
non si è fermato a prestare
i soccorsi del caso.
Per questo motivo, contestualmente all’impegnativa per risalire all’identità
della vittima, è partita una
vera e propria caccia al
pirata della strada.
Il cadavere del nordafricano è stato trasferito presso
l’obitorio dell’ospedale
di Battipaglia di Santa
Maria della Speranza. Qui
il corpo resta in attesa
dell’esame autoptico, che
sarà disposto dall’autorità
giudiziaria che indaga
sull’episodio. Dai primi
L’uomo potrebbe essere stato investito ed ucciso all’altezza dello svincolo dell’A3
Il fatto
Due decessi in due mesi:
sulla strada statale 18 trovò
la morte ‘Gigino con la chitarra’
Il ritrovamento
Ieri mattina è stato trovato il corpo senza
vita di un maghrebino nei pressi della
rampa d’accesso all’A3 dalla strada
statale 18
controlli sulla scena del
ritrovamento, il cadavere
dell’uomo è parso sfregiata
da diverse ferite, tra graffi
e traumi che potrebbero essere compatibili con
l’investimento da parte di
un’auto. Probabilmente
l’uomo non è morto sul
colpo ed ha agonizzato
per qualche tempo prima
di spirare. Così potrebbero
spiegarsi alcuni elementi, come ad esempio una
mano tesa, ed il parziale
abbassamento della tuta
che indossava, che hanno
subito calamitato l’attenzione degli inquirenti.
Sarà l’autopsia, ora, a dover spiegare quali siano
state le cause che hanno
portato al decesso il giovane nordafricano, la cui
identità rimane tuttora
ignota in quanto l’uomo
non aveva con sè nessun
documento utile a far risalire al suo nome.
Nel frattempo i poliziotti
del commissariato di Battipaglia indagano a tutto
campo per verificare l’ipotesi del pirata della strada.
Secondo i primissimi rilievi
l’investimento potrebbe
essersi verificato tra la
notte scorsa e le prime luci
dell’alba di ieri.
Sono in corso controlli su
tutta la zona della Piana
del Sele ma è possibile
che il pirata della strada
possa essere anche di un
territorio lontano, dato che
si trovava su una strada di
collegamento tra la Piana e
il Cilento.
Battipaglia. Solo poco meno di due mesi fa
c’era stata l’ultima vittina della strada statale
18: nei primi giorni del maggio scorso, infatti, venne travolto ed ucciso Luigi Landi, noto
clochard battipagliese conosciuto ai più come
‘Gigino con la chitarra’.
L’uomo venne investito a poche centinaia di
metri dal luogo in cui è stato ritrovato, ieri
mattina, il cadavere del marocchino ancora
non identificato. Fu sbalzato da un’autovettura, una Fiat Panda, guidata da un giovane
di Eboli che immediatamente dopo l’impatto
fermò la macchina e si prodigò per tentare di
soccorrere il battipagliese che, però, morì una
volta trasportato in ospedale.
La notizia si era diffusa in un lampo a Battipaglia dove l’uomo era molto conosciuto e
dove fu accolta da una vera e propria ondata
di commozione.
Sbarcava il lunario chiedendo un piccolo obolo ai giovani e meno giovani in cambio delle
sue canzoni strimpellate con la sua vecchia
chitarra. Negli ultimi tempi, però, Gigino era
caduto del tutto nella trappola dell’alcol e, ormai, aveva quasi del tutto ‘posato’ la sua chitarra.
Solo pochi giorni prima, un giovedì mattina,
al Comune, era andato a chiedere un aiuto,
come faceva settimanalmente. Ma dopo l’arresto dell’ex sindaco Giovanni Santomauro si
erano bloccate tutte le attività, anche quelle
del fondo sociale.
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La polemica
Piano di Zona, il Partito democratico indice l’assemblea
contro Pontecagnano capofila: «Scippo per le candidature»
L’accusa
Il segretario del
Pd Lascaleia
accusa il centrodestra: «Ruolo di
capofila svenduto
in cambio di una
candidatura alle
elezioni»
Battipaglia. Piano di Zona, prosegue
il pressing del Pd contro la decisione
relativa alla città capofila che è stata
nominata Pontecagnano Faiano. In
una nota il segretario cittadino Luca
Lascaleia spiega: «Il Partito democratico di Battipaglia ha organizzato
per giovedì prossimo alle ore 19 nella
sede in Via Istria 9 una pubblica assemblea sulla vicenda della costituzione del Piano di Zona S/4. Infatti
alcuni comuni del nuovo piano di
zona (ad eccezione del Comune di
Acerno) hanno rettificato, nella logica
di una spartizione per appartenenza,
degna solamente della peggiore politica, l’indicazione della nostra città
come ente capofila, sede che era stata
già prescritta durante la prima fase
di costituzione del piano . In questi
anni fin dal primo momento, ci siamo
impegnati per riorganizzare i servizi
sociali e conquistare il ruolo di guidare questo percorso nel nuovo piano
di zona S/04 ,un ruolo che compete
nei fatti alla nostra città ,che già in
passato con il piano di zona S/5, aveva perso sempre nella logica di una
vergognosa ripartizione politica. La
nostra città è la più grande per numero di popolazione e contribuisce
economicamente con più della metà
in favore del Piano di Zona,ma negli
anni non è stata mai contraccambiata
in termini di progettualità e servizi
alla persona. L’indicazione del Comune di Pontecagnano come ente
capofila nel nuovo assetto del piano
di zona S/04,siamo sempre più convinti che rappresenti un vergognoso
scippo a danno dei battipagliesi, perché non si sono rappresentati nella
realtà le necessità sociali dei territori,
ma unicamente si è trattato di accordi
di bottega, di chi come sempre usa
a propria convenienza, forse barattando il Piano di Zona con eventuali
accordi di personali e future candidature». Attacco nemmeno troppo celato al centrodestra:«Questa vicenda
per noi non è conclusa e metteremo
in atto tutte le iniziative per evitare
che le logiche di spartizione politica
possano danneggiare l’organizzazione dei servizi alla persona nella
città. Nell’assemblea vogliamo aprire un confronto sulla vicenda e sono
invitati a partecipare e ad intervenire
tutti i rappresentanti del terzo settore,
associazioni e cittadini».
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Irno - Costiera
Metropolis Venerdì 5 Luglio 2013
Baronissi. Il primo cittadino in vista delle elezioni prova a combattere l’astensionismo
Moscatiello lancia la sua sfida:
«Il 50% alle urne o mi dimetto»
Baronissi. «Credo molto nella partecipazione democratica. Se non
dovesse recarsi ai seggi la maggioranza degli aventi diritto non avrei
nessun problema a dimettermi».
Giovanni Moscatiello è già in clima elettorale e preannuncia colpi
di scena in vista della tornata elettorale 2014. Tra meno di un anno, il
primo cittadino di Baronissi tenterà
la scalata al secondo mandato consecutivo, ma non esclude sorprese.
L’attuale sindaco, infatti, ha ufficialmente inaugurato la campagna
elettorale lanciando un messaggio
di sfida ai suoi avversari. «Credo
fortemente nella partecipazione attiva - ha affermato il sindaco di Baronissi -. Se ad eleggermi sarà meno
della metà dei cittadini, darò subito
le dimissioni e si voterà di nuovo. E’
una questione di rispetto della democrazia».
In parole povere, insomma, Giovanni Moscatiello punta a confermare il
risultato delle scorse elezioni, ma
vuole farlo combattendo l’astensionismo elettorale. Nel caso in cui
questo risultato non dovesse arrivare, l’attuale primo cittadino sarebbe
pronto a rinunciare ad un’eventuale
elezione e rimettere tutto nelle mani
dei cittadini. Non è invece in discussione lo schieramento con cui il sindaco uscente si presenterà, lo stesso
che sostiene l’attuale giunta (anche
se per il momento il Pdl resta alla finestra in attesa di fare le sue scelte).
Sul nodo incompatibilità tra l’incarico di sindaco e quello di segretario
generale della Provincia di Salerno,
invece, Moscatiello non fa marcia
indietro: “Stando al codice civile,
nessuna norma può incidere su incarichi antecedenti. Consiglio a chi
E sull’incompatibilità in Provincia:
«Non esiste, andrò ancora avanti»
ha ancora dei dubbi di mettersi il
cuore in pace, intendo mantenere il
ruolo di segretario della provincia
fino all’anno prossimo”.
Più che positivo il giudizio sul Bilancio di previsione approvato ieri:
“Teniamo i conti in regola continuando ad assicurare ai cittadini
tutti i servizi, compresi quelli culturali. Le nostre strade sono pulitissime e abbiamo potuto ridurre
l’imposta sui rifiuti per i cittadini.
In più, avremo 1.000.000 di euro
dalla Regione in quanto siamo l’unico piano di zona (ambito S6, ndr)
già operativo in Campania”. Infine,
sulla vendita della farmacia: “Dispiace, ma era una scelta obbligata
per mantenere una corretta gestione
delle risorse”.
Francesco Ienco
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Baronissi. Le decisioni approvate ieri dal consiglio comunale
Approvato il bilancio di previsione 2013, scontro sulla farmacia
Baronissi. Non si placa, a Baronissi, la polemica
sulla vendita della farmacia comunale. Il consiglio
di ieri mattina ha visto accendersi un intenso dibattito tra maggioranza ed opposizione, che si è
concluso con una netta spaccatura: al momento
di votare la delibera relativa alla cessione della
farmacia, i consiglieri di minoranza hanno abbandonato l’aula. Il gruppo “Idea comune” continua
ad accusare il sindaco Moscatiello di aver messo
all’asta un bene di proprietà dei cittadini “al solo
scopo di ripianare i debiti prodotti da una gestione
scellerata. Anziché costruire piazze e monumenti,
sarebbe stato meglio fare due conti e risparmiare”.
Una tesi respinta con forza da Moscatiello che ha
spiegato: “Non vendiamo affatto per coprire perdite. L’unica ragione è la necessità di rispettare il
patto di stabilità, che ci obbliga a presentare un
attivo di 2 milioni. I nostri conti sono in salute”. E
sull’uscita dal Consorzio: “Sono stati loro i primi ad
escludere Baronissi dal cda”. Prima della votazione, l’opposizione ha contestato la presenza in aula
di dipendenti del Consorzio stesso e relativi parenti (con riferimento ai consiglieri Loretta De Sio
e Luca Pierri), senza i quali la maggioranza non
avrebbe avuto i numeri per approvare la delibera.
Il consiglio comunale, inoltre, ha approvato il bilancio di previsione 2013. La manovra finanziaria,
per un importo complessivo di 43 milioni di euro,
è stata delineata mantenendo gli standard dello
scorso anno. Potenziata la Cultura, che passa da
164mila euro a 212 mila; confermati gli impegni
per le Politiche Sociali (610 mila euro) ed implementati i servizi di manutenzione (500 mila euro).
fra.ien.
19
Castel San Giorgio
Nascondeva in un buco 16 grammi
di “fumo”: arrestato Michele Fiume
Castel San Giorgio. Aveva creato un vero e proprio
nascondiglio per occultare la droga. Un piano strategico che, però, non è passato inosservato ai carabinieri
della stazione di Castel San Giorgio che la scorsa notte
hanno tratto in arresto il 31enne Michele Fiume, sorpreso all’esterno di un circolo ricreativo (nei cui pressi,
nei giorni precedenti, gli investigatori avevano notato
un intenso andirivieni di giovani) subito dopo aver ceduto una dose di hashish ad un 27enne del posto. Il
pusher, che è stato trovato in possesso di 65 euro in
banconote di piccolo taglio, aveva abilmente nascosto
altre venti dosi di “fumo” (per un totale di 16 grammi), in
un buco di un muro nascosto da una pietra. Nonostante
l’ingegnoso escamotage i carabinieri della locale stazione, guidati dal capitano Rosario Basile, sono riusciti
a risalire al nascondiglio. L’acquirente è stato segnalato alla Prefettura di Salerno. La sostanza stupefacente
ed il denaro sono stati sottoposti a sequestro penale,
mentre l’arrestato è stato sottoposto al regime degli arresti domiciliari, in attesa della fissazione dell’udienza
di convalida. (re.cro.)
Tramonti
Rubano 350 chili di limoni: 2 denunce
Tramonti. Da mesi avevano preso di mira la Costiera ed
i suoi pregiati limoni. Un affare stroncato dai carabinieri
della stazione di Tramonti che hanno individuato e denunciato il 36enne D.A. ed il 44enne S.F., entrambi originari
di Angri. I due si erano introdotti senza alcun diritto in una
tenuta di Tramonti, prelevando tranquillamente “l’oro giallo”, salvo poi darsi alla fuga a bordo di una Fiat Uno. Il loro
piano, però, è stato fatto saltare dai carabinieri, in prossimità del Valico di Chiunzi, hanno bloccato e denunciato a
piede i due per il furto di ben 350 chili di limoni.
Maiori
Norme di sicurezza violate, sigilli
alla cucina di un noto ristorante
Maiori. Ieri mattina i carabinieri della stazione di Maiori,
coordinati dal comandante Giuseppe Loria, di concerto
con personale sanitario dell’Asl, hanno attuato il sequestro
preventivo della cucina di un noto ristorante e lido balneare
posto sul lungomare della cittadina costiera. L’applicazione
dei sigilli è stata eseguita su disposizione del magistrato
della Procura della Repubblica del Tribunale di Salerno,
Roberto Penna, per il mancato rispetto delle norme di sicurezza sui luoghi di lavoro a causa delle inadeguate condizioni dei locali interrati - peraltro sprovvisti di autorizzazioni - adibiti a cucina. Già il 28 aprile scorso il locale fu
interessato da controlli dei Carabinieri del Nas che, per i
medesimi motivi, ne disposero la chiusura amministrativa.
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18
Pagani/Nocera
Metropolis Venerdì 5 Luglio 2013
Pagani.All’amministratore della ditta ‘fantasma “La Marianna” 3 anni e 4 mesi con l’abbreviato
TruffaInps,condannatoCarmineToscano
Il gup ha respinto il patteggiamento per i fratelli Napolano. A processo con gli altri il 12 luglio
Nocera
CARMELA SCARANO
PAGANI/AGRO
Maxi-truffe ai danni dell’Inps:
il gip Paolo Valiante ha rigettato la richiesta di patteggiamento dei fratelli Donato e
Giovanni Napolano e ha condannato Carmine Toscano.
I due Napolano, titolari del
patronato Inapi di Pagani,
avevano concordato tre anni
e 4 mesi di reclusione davanti al pubblico ministero.
Il gip, però, non ha accolto
il patteggiamento poichè il
concordato davanti a pm non
includeva la confisca dei beni.
I due fratelli - difesi dall’avvocato Giuseppe Buongiornodunque, andranno a processo
assieme assieme agli altri
imputati per i quali, il processo col giudizio immediato,
inizia il 12 luglio prossimo e,
in quella sede, riproporranno
la richiesta al collegio.
Per quanto riguarda la posizione di Carmine Toscano,
35enne paganese, amministratore della ditta ‘fantasma’
“Soc coop La Marianna srl”
che aveva scelto la strada
dell’abbreviato condizionato,
in subordine l’indagato - difeso dall’avvocato Luigi Calabrese - chiedeva l’abbreviato,
il gup lo ha condannato a tre
anni 4 mesi.
Alla sbarra col rito ordinario Immacolata Napolano,
Francesco Santilli, contito-
NOCERA
‘Centrale dell’Arte’ , il Grimaldello
e la rassegna di teatro
al Parco Fienga: si parte domani
lare con il padre Giuseppe,
dello studio di consulenza
del lavoro. Il valentinese
Vincenzo Manganelli, procacciatore d’affari. Alfonso
Pepe e Renato Manzella,
entrambi paganesi, titolari di
aziende fasulle, i consulenti
del lavoro Pasquale Coppola
e Alessandro di Bartolomeo,
il procacciatore la consulente
Giuseppina Latino. Stralciata
la posizione del consulente
del lavoro Giuseppe Santilli,
per il quale, dopo l’ interrogatorio di garanzia il giudice
per le indagini preliminari
Alfonso Scermino, aveva revocato l’ordinanza di misura
cautelare. L’indagine del pm
Lenza e dei carabinieri della
pg del tribunale ha disvelato
una maxi truffa nei confronti
dell’Inps di 41 milioni di euro.
Agli imputati sono stati sequestrati beni mobili, immobili e soldi per un valore complessivo di 60 milioni di euro.
L’organizzazione criminale
viene descritta con termini
allarmanti dal gip Scermino
che aveva firmato l’ordinanza
di custodia e ha disposto i
sequestri di beni. Oltre che
sulla peculiarità dei fatti, desumibile dal numero enorme
di truffe aggravate commesse,
il gip rilevava “Un fenomeno
criminale dalla vasta portata,
di assoluto allarme sociale e
una inusitata aggressione alle
casse dell’Inps”. Il magistrato
stigmatizzava come, l’organizzazione per delinquere,
era riuscita a mettere in piedi
“13 imprese inesistenti, movimentando un numero di
finti lavoratori per migliaia
di soggetti ed ottenendo,
mediante sapiente utilizzo di
dati ad alto contenuto tecnico,
elargizioni da parte dell’Inps per decine i milioni di
euro”. Il gip sottolineava che
a mettere in piedi l’articolata
associazione non erano stati
“improvvisati malfattori”
ma gente che manifestava
“abilità e preparazione nel
settore di ragguardevole livello”. Il magistrato faceva
riferimento ad un “Coinvolgimento ben più ampio di
quello contestato agli attuali
indagati, che si alimentava
di plurime connivenze nella
società civile, traeva linfa
vitale da una cultura della
illegalità capace di connotare
in termini di ‘ammortizzatore
sociale’ ciò che era pura attività delittuosa”.
Il Comune raccoglie manifestazioni di interesse per stilare il cartellone
“Estate in città”, associazioni a raccolta
La maggior parte
degli eventi si terrà all’aperto:
musica e spettacoli
LUCA DENIS NOTA
NOCERA
L’amministrazione comunale pensa all’intrattenimento di chi resta in città nei
mesi estivi, e si prepara a
redigere un programma di
eventi, denominato “Estate
in città”.
Si stanno occupando del
programma gli assessorati
a Cultura/Spettacolo/Turismo e Attività Produttive.
Il fine è quello di attrarre visitatori dalle zone limitrofe
che possano anche portare
nuove occasioni per gli
esercenti cittadini, ma anche
quello di allietare le giornate
estive dei nocerini che non
potranno permettersi di
stare a lungo in vacanza, o
che non potranno andarci
per nulla (e viste le recenti
statistiche, pare che questo
numero stia aumentando
corposamente).
La giunta comunale del
28 giugno ha dato il via
all’iniziativa: ora il Comune
dovrà raccogliere le manifestazioni d’interesse che
perverranno da tutti coloro
i quali saranno intenzionati
ad esibirsi a beneficio della
collettività: associazioni,
gruppi teatrali e musicali o
anche singoli cittadini con
un particolare talento.
La maggior parte degli spettacoli saranno a costo zero
(o quasi) per l’ente, anche
Le foto
perché com’è notorio in
cassa non ci sono denari se
non quelli (appena arrivati)
destinati al pagamento dei
debiti delle passate annualità.
Il programma prevede
eventi di intrattenimento
culturale, musicale, ricreativo, sportivo e di animazione, e dovrà essere rivolto
ad un pubblico eterogeneo,
che comprenda grandi e
piccini. La stragrande maggioranza degli eventi si terrà
all’aperto.
Il programma di eventi, per
organizzazione e compo-
sizione, sarà redatto sulla
falsariga di quello delle
festività natalizie 2012-2013:
lì furono moltissime le manifestazioni di interesse che
pervennero all’ente (complice una buona pubblicità per
l’iniziativa) e il cartellone
risultò di buon livello qualitativo, con eventi distribuiti nelle principali aree del
centro (piazza Diaz, piazza
Cianciullo, piazza Guerritore, piazza del Corso), e
di alcune periferie, come
Cicalesi.
L’assessorato alle Attività
Produttive punta molto sul
cartellone estivo per aiutare
i commercianti in questo periodo di sconti estivi, in cui
è previsto un seppur lieve
incremento delle vendite.
Assessorato e associazioni
dei commercianti in questo
concordano: “Le persone
non devono andare via da
Nocera, anzi devono venirne altre da fuori”, è questo
l’obiettivo di tutti. E chissà,
per raggiungerlo potrebbe
essere programmata anche
una nuova Notte Bianca
estiva, anche se al momento questa appare un’idea
allettante ma ancora poco
concreta.
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Al via domani “Centrale dell’Arte” il cartellone di teatro, musica,
danza e pittura (sono sei gli
appuntamenti) curato dall’associazione culturale “Teatro
Grimaldello”, col patrocinio del
Comune di Nocera Inferiore.
Si inizia alle 21,00 al Castello Fienga con la performance
“Esercito d’amore”. La rassegna
andrà in scena in sei date nei
mesi di luglio, agosto e settembre
nello scenario storico del Castello Fienga. “Centrale dell’arte”
vedrà in scena in primo piano Saverio La Ruina, attore,
drammaturgo e regista teatrale, anima della compagnia
teatrale Scena Verticale, più volte premiato per lo spettacolo
“La borto” che chiuderà la rassegna, Luc Bouy, danzatore
e coreografo belga, giòà al lavoro con Bejart, Carla Fracci
e Zeffirelli con la sua compagnia “Danse partout” attiva
a Nocera Inferiore e il quartetto della jazzista Carla Marciano, sassofonista di spessore internazionale. La serata
di apertura del 6 luglio ospiterà gli Alma Duo, con la voce
di Marcella Russo, accompagnata dalla chitarra di Aldo
Ferraioli e a seguire “Esercito d’amore”, sperimentazione
teatrale con 30 attori in veste nuziale, ideato per abbracciare
il pubblico in una danza d’amore e di guerra sulla scia delle
artiste Pina Bausch e Martha Graham, per chiudere con la
musica dei Today Collective, ospiti il 7 luglio al Pomigliano
Jazz Festival. La seconda serata è prevista il venti luglio,
per proseguire il tre e trentuno agosto e riprendere il sette
settembre prima del finale, il venti stteembre, affidato allo
spettacolo di La Ruina.
Castel S. Giorgio
Matrimoni civili a Villa Calvanese,
il primo sì rilancia il progetto
dell’amministrazione Longanella
Castel San Giorgio. Nuovi
progetti per rilanciare
il patrimonio comunale. L’Amministrazione
Comunale di Castel San
Giorgio, guidata dal Sindaco Franco Longanella,
comunica che 3 è stato
celebrato nella splendida Villa Calvanese, alla
frazione Lanzara, il primo matrimonio civile.
L’evento e’ stato possibile
grazie al regolamento
comunale che disciplina
la celebrazione dei matrimoni civili e che e’ stato recentemente approvato dal Consiglio Comunale e voluto
dall’Assessorato ai Servizi Demografici retto dal Rag.
Michele Salvati. Il buon esito si è ottenuto anche grazie
al protocollo d’intesa stipulato tra il Comune di Castel
San Giorgio e l’Atelier Nemesy dello stilista Roberto
Guarini di Castel San Giorgio. A seguire, coordinare e
officiare il rito, davanti a centinaia di persone, è stato
l’ufficiale di Stato Civile delegato del Comune Dott.
ssa Livia Veltre. Piena soddisfazione è stata espressa
dall’assessore Michele Salvati “L’obiettivo di questa
Amministrazione e’ di valorizzare la storica Villa Calvanese, un tesoro vanvitelliano di proprietà del Comune ancora una volta scenario di importanti di eventi.
L’ente diventa ancora una volta pioniere di iniziative
che valorizzano il territorio”. Il Sindaco di Castel San
Giorgio Franco Longanella ha dichiarato: “Il Comune
che mi onoro di guidare, attraverso l’efficiente lavoro
di assessori e dipendenti, con le straordinarie location
presenti sul territorio, riesce a dar vita a singolari eventi,
unici fino a questo momento nell’Agro Nocerino Sarnese, che permettono di far arrivare tante persone nella
nostra citta’ creando anche opportunita’ di immagine
oltre che di lavoro per l’indotto”.
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Pagani
Metropolis Venerdì 5 Luglio 2013
15
Pagani. Per la discarica di via Mangioni c’è l’avviso di conclusione delle indagini
Sito di stoccaggio fuorilegge, indagati
Gambino, Petrelli, e tre funzionari
CARMELA SCARANO
PAGANI
Titoletto
Pagani. Con l’emissione
di ordinanze ‘contingibili
e urgenti emesse solo formalmente ai sensi del decreto legislativo 152/2006’
disposero l’apertura di un
sito di stoccaggio dei rifiuti non autorizzato dalla
regione.
Per quei fatti Alberico
Gambino e Fabio Petrelli,
in qualità di sindaci pro
tempore del Comune di
Pagani, Giovanni De Palma ed Enrico Giaquinto ,
in qualità di responsabili
del settore qualità urbano
del comune, Giuseppe Milite, responsabile referente
del Consorzio di Bacino
Salerno 1 - tutti indagati
per violazione del decreto
di tutela ambientale - rischiano il processo.
E’ arrivato l’avviso di conclusione delle indagini.
A firmarlo il procuratore
capo del tribunale di Nocera Inferiore, Gianfranco
Izzo.
Gambino e Petrelli rispondono delle ordinanze del
Enrico Giaquinto
All’epoca dei fatti era
responsabile del settore
Qualità Urbana del Comune
Giovanni De Palma
All’epoca dei fatti era
responsabile del settore
Qualità Urbana del Comune
Fabio Petrelli
All’epoca dei fatti era
sindaco pro tempore del
Comune di Pagani
19 giugno 2011 e del 18 novembre 2011 con le quali
si dispose la realizzazione
e la gestione di un sito di
stoccaggio dei rifiuti solidi urbani in via Mangioni, a Pagani. Un sito non
autorizzato dalla Regione,
realizzato “non adottando
- sostiene il capo di imputazione - nella individuazione e gestione di tali
siti le misure atte a garantire un elevato livello di
protezione della salute e
dell’ambiente”.
Un reato che i due - secondo l’accusa - hanno effettuato in concorso con i
due responsabili del setore
qualità urbana del comune
e il referente del Consorzio
di Bacino, gestore di fatto
del sito finito sotto la lente
d’ingrandimento della magistratura.
Gli indagati, secondo quanto sostiene la tesi accusatoria, non avrebbero ottemperato alle prescrizioni
dell’Arpac
“rendendo,
di fatto, fittizio il relativo
parere espresso dall’organismo tecnico ambientale
competente”.
Quando furono effettuati i
Pagani
“Chiarezza sul presunto dissesto finanziario e sul loro operato in città”
ROSANNA MARRAZZO
PAGANI
Cirielli interroga il ministro Cancellieri:
ispezione per controllare i commissari prefettizi
Il deputato di Fratelli
d’Italia, Edmondo Cirielli interviene sull’operato della triade commissariale. L’ex presidente
della provincia di Salerno, attuale componente
dell’Ufficio di Presidenza
di Montecitorio ha presentato un’interrogazione
al Ministro dell’Interno
sul
commissariamento
della città di Pagani. “Ho
presentato un’interrogazione al Ministro dell’Interno per capire quali
provvedimenti il Governo intende adottare per
porre rimedio all’operato
della Commissione Straordinaria a cui compete
la gestione del Comune
di Pagani, - ha dichiarato
Edmondo Cirielli in una
nota stampa – anche disponendo una specifica
ispezione, attraverso una
competente commissione
ministeriale, per verificare la legittimità degli atti
e delle decisioni prese in
questi anni di commissariamento e se la situazione finanziaria dell’Ente si
sia effettivamente aggravata”. Il deputato salernitano chiede dunque una
ispezione
straordinaria
a palazzo San Carlo, per
verificare anche se c’è il
“dissesto
finanziario”.
“Preoccupazione, infatti,
desta l’attività svolta da
tale Commissione prefettizia, che ormai da tempo
– continua Cirielli – suscita polemiche e critiche tra
la cittadinanza dell’Agro
nocerino. In particolare,
sembrerebbe che i funzionari della Commissione, a
fronte di una ridottissima
presenza presso il Comune di Pagani, percepiscano per intero l’indennità,
nonostante il Decreto Prefettizio di nomina prot.
25657 del 5 settembre 2012
subordini la corresponsione del compenso mensile
all’effettiva presenza in
servizio”. L’onorevole Cirielli esprime dubbi anche
sull’affidamento da parte
della dottoressa Tramonti,
di un incarico di consulenza all’avvocato Raffaele Marciano, con un compenso previsto di 22.400
Euro. Infine l’ex presidente della provincia di Salerno, nella sua interrogazione non tralascia la vicenda
multiservice, società che
si avvia alla liquidazione.
“Una decisione – evidenzia Cirielli – che sarebbe
controlli in via Mangioni il 24 gennaio 2012 - nel sito
di stoccaggio non risultavano adottati gli opportuni accorgimenti tecnici
per evitare lo sversamento
del percolato raccolto nelle
vasche a tenuta, l’area non
risultava recintata, non risultava che il sito venisse
pulito per evitare la presenza di residui di rifiuti.
Gambino, Petrelli e gli altri tre sono anche indagati
per getto pericolose di cose
(art 674 cp) perchè, nelle
rispettive qualità di sin-
fondata sull’ordinanza del
Tar 2006, successivamente
confermata dal Consiglio
di Stato, che avrebbe disposto la sola sospensione, e non la revoca, degli
effetti della delibera di
Consiglio comunale n.28
del 14 maggio 2005 per
la ricapitalizzazione della
società. La Commissione
straordinaria, non solo
avrebbe considerato definitiva un’ordinanza di
sospensione che tale non
è, non essendoci stata
daci, funzionari comunali
e funzionario del consorzi
di bacino hanno realizzato
il sito anche in dispregio
delle esalazioni maleodoranti che hanno costretto
le molte famiglie residenti
in zona a subire i miasmi
provenienti dai rifiuti in
putrefazione.
Ora, per gli indagati, è arrivato l’avviso di conclusione delle indagini. Entro
20 giorni dalla notifica potranno chiedere di essere
interrogati o presentare
memorie difensive.
pronuncia nel merito, ma
addirittura avrebbe omesso di considerare che l’aumento di capitale sociale
è avvenuto con atto notarile del 1 giugno 2006,
ben prima dell’ordinanza
sospensiva del Tar. Tale
comportamento – conclude Cirielli - denota un
mancato impegno della
Commissione
Straordinaria a tutela soprattutto
delle professionalità esistenti all’interno della società”.
Pagani. Per Carrieri, Perfetto e Ingenito riproposta la richiesta al collegio dopo il no del gip
Rapina al bar Ferrari, i giudici decideranno sugli abbreviati
Pagani. Rapina al bar “Ferrari” di
via De Gasperi. Dopo il rigetto dei
patteggiamenti da parte del gip
Pacifico rinnovata la richiesta di
accedere al rito alternativo da parte
dei tre imputati: Gerardo Carrieri,
difeso dall’avvocato Maria Grazia
Cafisi, Matteo Perfetto D’Amato
(avvocato Greco) e Giuseppe Ingenito, difeso dall’avvocato Bonaventura Carrara. Per loro il gip aveva
disposto il giudizio immediato.
Ieri la prima udienza del processo
davanti al terzo collegio: i giudici
- presidente Diograzia - hanno stabilito che, in merito alle richieste di
patteggiamento, il collegio si esprimerà martedì prossimo.
I tre, dopo la pronuncia del Riesame, erano stati scarcerati e messi
agli arresti domiciliari. La rapina fu
commessa ai danni del Bar Ferrari
di via Alcide Gasperi a Pagani, intorno alle 2 di notte. Due persone,
poco prima erano entrate nell’esercizio commerciale e con delle pistole
giocattolo sprovviste di tappo rosso,
avevano costretto il gestore a consegnare loro 400 euro in contanti.
Il colpo sembrava essere andato a
buon fine. I due avevano lasciato
poco distante la moto utilizzata e si
erano messi in auto insieme ad altri
tre complici. A questo punto furono
bloccati da una pattuglia del reparto
radiomobile, nonostante avessero
tentato di scappare facendo retromarcia alla vista dei carabinieri.
Nell’auto c’era Giuseppe Ingenito,
ritenuto uno dei pali; Gerardo Carrieri, e Matteo perfetto D’Amato.
Secondo le indagini sarebbero stati
proprio Carrieri e Perfetto ad entrare nel bar – armi in pugno – per
rapinare il gestore. Nell’auto ci
sarebbe stato anche un volto noto
alle forze dell’ordine, Francesco
Ceruso, insieme a C.F. di 20 anni.
I carabinieri quella notte avevano
però ricostruito perfettamente la
dinamica della rapina.
casca
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14
Sarno
Metropolis Venerdì 5 Luglio 2013
Sarno. Il responsabile della società che gestisce il parcheggio a pagamento contro l’Ente
Piano sosta: la verità della Multyservices
Piano sosta: è sempre più caos. Un vero
e proprio muro contro muro, la tensione non accenna a diminuire, anzi, ogni
giorno si arricchisce di nuovi particolari,
mentre prosegue l’indagine della procura. Alla luce delle gravi difformità rilevate
dai tecnici comunali, la tensione rimane
alta ed a farsi sentire è l’amministratore
della Multyservices, Antonio Nunziata,
la società di Palma Campania, che gestisce il piano sosta a Sarno: “Siamo davve-
perché viene continuamente minacciato,
aggressioni sia verbali che fisiche. Diversi sono stati i casi di aggressioni che io
stesso ho denunciato: a via Nunziante,
qualche settimana fa, un ausiliare è stato
malmenato; in piazza Garibaldi, un dipendente che si è ritrovato l’auto con le
quattro ruote bucate; senza parlare delle
aggressioni verbali che si verificano tutti i giorni”. Sugli stalli blu in più rilevati
dai tecnici comunali, aggiunge “noi non
abbiamo fatto altro che ricalcare le strisce
blu già esistenti. Ma comunque ci siamo
rivolti ai nostri legali così chiederemo gli
atti ufficiali, per vederci chiaro. Hanno
“L’operazione strisce blu
frutterà alle casse comunali
molti soldi con la nostra offerta”
L’Autorità di Vigilanza
sugli appalti contesta il bando:
entro 30 giorni, chiarimenti
ro stufi di questi continui maltrattamenti,
qui non si rispettano le regole. A Sarno
le leggi non le sanno rispettare, ci stanno
facendo una guerra e non ne capisco il
motivo. Abbiamo partecipato ad un bando e ci siamo aggiudicati la gara offrendo un aumento rispetto a quello previsto
dal bando del 135,78%. Ciò vuol dire che
questo piano frutterà alle casse comunali
una cifra importante. Questo piano sosta così com’è non l’abbiamo strutturato
noi.”. La gara d’appalto prevista dal comune è stata aggiudicata col criterio del
prezzo più alto e la Multyservices si è
aggiudicata la gara offrendo un importo
di 538.535,67 euro, in tre anni, rispetto ai
238.406,00 euro previsto dal bando. “C’è
un accanimento contro di noi – continua
Nunziata – stiamo iniziando ad avere seriamente qualche dubbio. È un continuo
tiro al bersaglio contro di noi e ciò impedisce sia a noi che gli ausiliari di lavorare
con tranquillità; un vero e proprio sabotaggio. Il personale si vuole licenziare
rilevato che in qualche strada esiste qualche stallo in più, ma non hanno visto che
qualche stallo blu è occupato dalle fioriere dei negozi, oppure che in qualche area
sono addirittura in meno gli stalli blu,
rispetto al previsto. E, poi, non riesco a
capire come sia possibile che non si denuncino i parcheggiatori abusivi, anzi, li
si continua a pagare, mentre a noi vengono rivolte solo minacce. Questo è una
città senza regole. Di certo quando ci siamo aggiudicati la gara non pensavamo
di ritrovarci con tutti questi problemi”.
Poi conclude: “a questo punto inizio a
pensare che questo piano non sia stato
adottato per regolamentare il parcheggio,
piuttosto per giustificare qualche voce in
bilancio”. Intanto, il sindaco Mancusi, nel
pomeriggio di ieri, ha trasmesso una nota
al comandante dei vigili urbani e responsabile del procedimento, Mari, per far si
che attivi tutti gli atti consequenziali nei
confronti della Multyservices, sulla base
di quanto rilevato dalla relazione tecnica.
GABRIELE MUSCO
SARNO
Riapre dopo anni di chiusura il parco pubblico
Villa Del Balzo: stasera alle ore 20 l’inaugurazione
Riapre, dopo anni di chiusura, il parco di Villa Del Balzo. L’appuntamento è per stasera,
alle ore 20. L’evento è stato curato dal comune di Sarno in collaborazione con
l’associazione Penelope Onlus.
Serata inaugurale con la partecipazione canora degli artisti del
San Carlo e, in particolare, del
soprano Gloria Mazza. Inoltre,
sarà possibile visitare la collettiva degli artisti: Ugo Cordasco,
Tommaso Campagnuolo, associazione Pandora. Villa Del Balzo,
costruita negli anni a cavallo tra ‘800 e ‘900,
di proprietà della famiglia Lanzara, residenza
del senatore Giuseppe Lanzara, fu acquisito a
bene comunale dall’amministrazione Canfo-
ra, nel 2003 e, costò all’ente circa due milioni
di euro, la sua acquisizione aveva il fine di
dare alla città, non solo un polmone verde nel
centro cittadino, ma anche un palazzo storico per lo svolgimento di
manifestazioni. Nel 2004 il palazzo
fu affidato all’ente parco regionale
fiume Sarno, ora, da circa 5 anni, è
chiuso al pubblico per permettere
le opere di restauro della struttura, mentre i giardini sono rimasti
chiusi al pubblico per tutti questi
anni. Da gennaio 2013 sono stati
affidati, attraverso un protocollo d’intesa, dal
comune di Sarno all’associazione culturale
Penelope Onlus.
Gabriele Musco
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Salerno
Metropolis Venerdì 5 Luglio 2013
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Il decreto legislativo permette il pagamento in immobili purchè non siano oggetto di bando d’asta
Manutenzioni: si ritorna al “baratto”
La permuta servirà per pagare gli interventi straordinari stradali e fognari a Salerno
già pubblicato il bando o avviso
per l’alienazione, ovvero se la
procedura di dismissione ha
avuto esito negativo”. In pratica, il Comune di Salerno
si avvia ad intraprendere
una serie d’interventi di
manutenzione straordinarie
stradali e fognarie per complessivi 6 milioni e 887mila
euro, inserendo gli stessi
interventi nel piano di programma Triennale 2013-15 e
nell’elenco annuale 2013. in
cambio dei lavori, dunque,
si passerebbe alla permuta
d’uno o due immobili. Un
passaggio che pur comportando una modifica del
patrimonio dello stesso Comune non inciderebbe nella
gestione finanziaria dello
stesso Ente, dato che non vi
ANTONIO ROMA
SALERNO
La provocazione di De Luca
dello scorso 12 dicembre in
occasione dell’inaugurazione del sito web della Corte
d’Appello sta per essere
messa in atto. Insomma, si
passa alle vie di fatto e con
tutta la normativa vigente a
supporto, visto che adesso
sarà possibile permutare
qualche immobile di proprietà comunale per avviare
una serie di manutenzioni,
in questo caso stradali, senza intaccare la liquidità delle
casse comunale. In parole
povere, il “baratto” è servito,
visto che l’amministrazione
comunale è pronta a servirsi
dell’art. 53 comma 6 del Decreto Legislativo. n. 163/06.
Lo stesso recita che: “In sostituzione totale o parziale delle
somme di denaro costituenti il
corrispettivo del contratto, il
bando di gara può prevedere
il trasferimento all’affidatario
della proprietà di beni immobili appartenenti all’amministrazione aggiudicatrice, già
indicati nel programma di cui
all’articolo 128 per i lavori, o
nell’avviso di preinformazione
per i servizi e le forniture, e che
non assolvono più a funzioni
d’interesse pubblico. Possono
formare oggetto di trasferimento ai sensi del presente
comma anche i beni immobili
già inclusi in programmi di
dismissione del patrimonio
pubblico, purché non sia stato
Spiaggia Santa Teresa,
via alla demolizione
del “chiavicone”
Salerno. Alle 9,45 di questa
mattina inizieranno i lavori per
un intervento di riqualificazione ambientale della spiaggia
di Santa Teresa nel centro di
Salerno. Al processo di ripulitura preventivo, che porterà
alla demolizione del manufatto
cosiddetto “chiavicone” con canalizzate in modo corretto e sicuro le acque che attualmente
giungono in mare, saà presente il sindaco e vice ministro De
Luca. Grazie a questi lavori del
Comune di Salerno sarà così
immediatamente messa a disposizione dei bagnanti e delle
attività ludiche e sportive (come
lo storico torneo di calcio sulla
sabbia “Santa Teresa”) un’area
maggiore e più accogliente di
arenile. A settembre avranno
inizio i lavori di riqualificazione
urbanistica definitiva dell’area.
Il tutto al termine dei canonici
35 giorni di attesa di eventuali ricorsi dopo l’aggiudicazione
del bando per la riqualificazione ed arredo urbano della
storica spiaggia vinto dalla Ati
composta da Sacco Giovanni
e la Am Costruzioni Srl. Una
gara che fu vinta con un ribasso del 19,9% sulla base di 2,1
milioni d’euro.
sarebbe flusso di liquidità.
Tra l’altro è un’applicazione che trova riscontro in
un pronunciamento della
Corte dei Conti della sezione regionale dell’Emilia
Romagna dello scorso anno
e che per certi versi sostiene
a distanza la teoria del Comune di Salerno.
Tra l’altro, una sentenza che
permette anche di non procedere con la variazione del
bilancio di previsione sia per
l’esercizio dell’anno in corso
che per quello triennale 2013
e 2015. In buona sostanza,
dunque, si salverebbero
“capre e cavoli”, con l’amministrazione comunale che
avvierebbe degli interventi
straordinari cittadini pur
non avendo ricevuto i trasfe-
rimenti auspicati. A questo
punto, resta da individuare
quali possano essere gli
immobili che saranno posti
in permuta. Sette mesi, in
occasione dei lavori di completamento della Cittadella
Giudiziaria per un importo
di 6,5 milioni d’euro, De
Luca avanzò l’ipotesi di
permutare l’immobile in
via Rafastia e l’ex tipografia
Volpe di Piazza Matteotti,
con gli stessi che potrebbero
essere anche confermati.
Nel frattempo, quest’ipotesi
cercherà riscontro nella delibera comunale che dovrà
giungere lunedì prossimo
in sede di Consiglio.
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Fondi di economia di gare di appalto potrebbero essere le risorse per il completamento dell’opera
Cittadella Giudiziaria, sprint per i lavori
Salerno. Cittadella Giudiziaria, qualcosa si muove. Si resta ancora nell’attesa che siano sbloccati i fondi per il
completamento dell’opera che dovrà
servire al trasferimento di tutti gli uffici
giudiziari di Salerno. De Luca accelera i
tempi e nelle vesti di vice ministro alle
Infrastrutture e Trasporti Vincenzo De
Luca ha convocato e coordinato una
riunione congiunta tra il MIT ed il Ministero di Grazia e Giustizia finalizzata
al completamento definitivo della Cittadella Giudiziaria di Salerno. Nel corso
dell’incontro, al quale ha preso parte
Luigi Birritelli - capo del Dipartimento
Organizzazione Giudiziaria Personale
e Servizi - sono state analizzate in dettaglio le possibilità di reperire le risorse
necessarie tanto attraverso la riassegnazione al cantiere di Salerno di fondi non
spesi per altri capitoli progettuali nel
resto d’Italia tanto mediante le possibilità di finanziamento previste per
attività d’immediata cantierizzazione,
come appunto quelle della Cittadella
Giudiziaria di Salerno. “Ho ribadito
nel corso della riunione – ha affermato
De Luca – l’alta qualità progettuale
della Cittadella Giudiziaria di Salerno
firmata da David Chipperfield ed il suo
valore strategico a presidio della legalità e della democrazia. E’ un impegno
gravoso, ci sarà da battersi congiuntamente nelle prossime settimane per ottenere tali fondi e completare una sede
idonea allo svolgimento del servizio
giudiziario per i cittadini, i magistrati,
gli avvocati e tutto il personale”.
Sul procedimento di alienazione Sel potrebbe votare in modo differente dalla maggioranza
Sulla vendita della Centrale del Latte
si profila l’ombra del voto politico
Salerno. Centrale del Latte verso la vendita ai privati.
Nonostante da più parti si sollevi il coro del no, con ultimi
il Pdl salernitano ed il Movimento 5 Stelle, l’amministrazione comunale non sembra intenzionato a recedere dal
proposito. Ma la schiera dei contrari potrebbe infoltirsi
proprio in sede di Consiglio
comunale, all’atto della deliberazione per indirizzare verso il
bando di vendita pubblica. La
maggioranza, così come avvenuto in sede di approvazione della
variante al Puc potrebbe perdere
ancora una volta pezzi. Tra i contrari alla cessione della partecipata di Fuorni, infatti, ci sarebbe
anche Sinistra, Ecologia e Libertà,
con l’esponente consiliare che potrebbe votare no all’alienazione.
Per il momento, soltanto ipotesi,
anche se i “rumors” di Palazzo
di Città sono insistenti sul tema,
con l’ultima riprova che sarà soltanto in sede di assise comunale
lunedì prossimo. Nel frattempo, questa mattina, sarà
valutata nella commissione “Bilancio”, presieduta da
Nino Criscuolo l’entità dell’operazione, anche alla luce
della relazione della società, Kpmg Advisory Spa, che
nei mesi scorsi ha espletato la prima fase dell’incarico,
con la valutazione e valorizzazione delle società partecipate comunale. Una valutazione positiva, visto che alla
successiva manifestazione d’interesse si presentarono in
6 con la loro prposta, ad iniziare dalla Parmalat, subito
seguita dal suo competitor e concorrente principale che è
la Granarolo. Poi la Newlat dell’imprenditore salernitano
Angelo Mastrolia (che ha già i marchi Giglio e Matese); la
Cooperativa latte Sele ’89 di Battipaglia (uno dei fornitori
della Centrale ); una cordata di distributori campani,
composta anche da dipendenti della Centrale e dalla
cooperativa Nuova latte, che fornisce il 42% del prodotto
fresco; e dalla Ima Srl di Caserta. Ma ci sarebbe pronta
anche un’azienda outsider, lucana, intenzionata a costituire
un polo del latte nel Sud Italia.
Ora la necessità di mettere in
vendita la municipalizzata,
anche per non essere costretti
a cederla successivamente a
prezzi inferiori del mercato. Ma
per l’acquisizione della stessa
Centrale del Latte, i possibili
acquirenti saranno “costretti”
a sottostare a delle condizioni
di partenza poste dall’attuale
proprietà: il Comune di Salerno. Già, perchè l’acquirente
prossimo della municipalizzata
salernitana è chiamato a conoscere, ma anche salvaguardare
lo stato attuale della stessa azienda di Fuorni. In poche
parole, sarà chiamata a salvaguardare oltre che l’attuale
stato di “prestigio” e lo stesso valore di mercato, anche
quello inerente il livello occupazionale esistente. Nel
frattempo, il Comune si dichiara a cedere, eventualmente, anche la quota totalitaria delle azioni in proprio
possesso.
(anro)
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Vertenza comunali,
si riapre la trattativa
Rsu convocati il 15
Salerno. Sindacati e parte pubblica di nuovo seduti al tavolo
della trattativa per il contratto
decentrato dei comunali. Dopo
l’incontro della scorsa settimana del sindaco De Luca con i
segretari confederali delle tre
sigle sindacali, Francesco Petraglia della Cgil; Matteo Buono
della Cisl e Gerardo Pirone della
Uil, gli Rsu sono stati convocati
a Palazzo di Città per la riapertura della trattativa per il prossimo 15 luglio. Ancora una volta,
dunque, si parlerà del contratto
decentrato ma, soprattutto delle
indennità di disagio su cui esiste
una vertenza avviate dalla sigle
sindacali. Tagliata completamente nelle ultime retribuzioni
mensili dei dipendenti comunali, le sigle sindacali hanno dato
mandato ai propri avvocati di
avviare azione legale. La pronuncia del Giudice del Lavoro,
tra l’altro, è attesa anche dallo
stesso segretario generale Menna che, in questo momento, è
chiamata a mediare fra l’amministrazione comunale e gli stessi dipendenti nella discussione
del nuovo contratto. Nel mezzo,
c’è l’intenzione del Comune di
operare ancoa tagli sui salari di
circa un milione d’euro.
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Salerno
Metropolis Venerdì 5 Luglio 2013
Non cambia la strategia di uscita del primo cittadino da Palazzo di Città
Sorpresa: De Luca ‘rischia’
di non essere incompatibile
Nuova nota dell’Anci al Ministero sui principi retroattivi della norma
ANTONIO ROMA
SALERNO
Incompatibilità De Luca, un altro round.
Che la materia fosse ostica ed anche di
difficile, ma anche libera, interpretazione, era risaputo da tempo. La confusione
sull’argomento scatenato dal decreto
legislativo 39 dell’8 aprile scorso sta
creando scompensi peggio del più deleterio terremoto. Perché adesso, secondo
una nota dell’Anci inviata al Ministro di
competenza, ne vien fuori che lo stesso
sindaco De Luca non sarebbe incompatibile. Insomma, tutti i dubbi di questo
mese intenso di verifiche in sede di
commissione “Statuto e Regolamenti”
presieduto da Pasquale Criscito, e che
ha visto la presenza collegiale di tutti
gli altri consiglieri con il presidente del
consiglio D’Alessio in testa, sono più
che legittimati da questa nota datata
1° luglio, appena lunedì scorso. Va
premesso che anche in questo caso si
è di fronte, anche per la stessa nota, a
valutazioni prettamente a carattere interpretativo, ma che giocherebbe proprio
a favore dell’attuale sindaco De Luca. In
definitiva, nella missiva sono richieste
specifiche direttive per l’applicazione
dei meriti d’inconferibilità ed anche d’incompatibilità in cui potrebbe rientrare
lo stesso sindaco De Luca e non solo i
vari, e tanti presidenti delle partecipate
disseminati lungo lo Stivale che si ritrovano anche nel delicato ruolo del doppio
incarico. In definitiva, per l’Anci vige il
“principio generale dell’ordinamento per cui
tempus regit actum, le nuove ipotesi d’inconferibilità e d’incompatibilità d’incarichi
previste dal decreto legislativo n. 39/2013
non operano in relazione agli incarichi ed
alle cariche già ricoperte o conferite alla data
d’entrata in vigore del decreto stesso, trovando invece applicazione solo in relazione agli
incarichi ed alle cariche ricoperte o conferite
successivamente alla data di entrata in vigore del decreto”. In definitiva, sarebbe parte
della linea di battaglia della fronda del
“no” dei consiglieri anche della maggioranza che, così, riprenderebbe ancor
più vigore, allargandosi nuovamente in
vista del prossimo consiglio comunale. Il
tutto confermerebbe il caos creato dalle
libere interpretazioni non convogliate
con attenzione da opportune circolari
ministeriali. Proprio mentre lo stesso
De Luca ha più volte ribadito, anche in
maniera ufficiale, d’essere pronto al procedimento di decadenza, con lo stesso
che adesso sarebbe solamente dettato
da motivi d’opportunità, rimettendo
uno dei due incarichi ricoperti, evitando l’”onta” di un commissariamento
che avverrebbe in caso di dimissioni.
Insomma un’uscita di stile, permettendo
che lo stesso Comune possa continuare
sul solco tracciato fino alla fine della
consiliatura anticipata alla prossima
primavera. Se vogliamo, la stessa uscita
di Cirielli dalla Provincia; anche lì per
questioni d’opportunità per dar modo
alla Giunta, ed allo stesso Consiglio, di
dare fondo al proprio mandato. Restano
i dubbi, così come nella nota dell’Anci,
la seconda dopo quella dello scorso 16
maggio, cui il ministro di competenze
dovrebbe dare una risposta: arriverà?
Sono 6 gli allegati del faldone della commissione
Decadenza, terminate le verifiche
A D’Alessio e Criscito la relazione
da leggere in Consiglio comunale
Salerno. Con la seduta di ieri
si è chiusa l’attenta verifica
sull’incompatibilità di De
Luca sulle cariche di sindaco
e di vice ministro ai Trasporti
ed alle Infrastrutture. Una valutazione che è stata portata
avanti in sede di commissione
“Statuto e Regolamenti” presieduto da Pasquale Criscito
che ha visto la partecipazione
di tutti i commissari compreso quella del presidente del
consiglio comunale Antonio D’Alessio. “Vorrei che si comprendesse che qui non stiamo assolutamente deliberando
l’incompatibilità o meno del sindaco. – ha affermato D’Alessio – Non è questa la sede opportuna, con il deliberato che
giungerà soltanto in sede di Consiglio comunale. In questa
sede, invece, eravamo chiamati a verificare tutte le normative vigenti sul tema”. Le cinque sedute di commissione,
comunque, non hanno permesso di avere un quadro definitivo della normativa, visto che si è dovuti restare sempre
nel campo delle interpretazioni, con le tesi e l’antitesi dell’incompatibilità di De Luca che sono restate entrambe in piedi.
Nel frattempo, si va concludendo la lunga relazione che sarà
letta in sede di Consiglio comunale dallo stesso presidente
D’Alessio, che riassumerà con dovizia di particolari i passi
compiuti nel richiesto mese di verifiche. Saranno proprio
D’Alessio in prima, e Criscito, in seconda battuta, a relazionare sull’analisi delle cause d’incompatibilità di De Luca,
con il confronto dialettico che inizierà subito dopo. Nel frattempo, il faldone riguardante l’analisi dell’incompatibilità di De Luca è stato incrementato con una serie d’allegati
che sono serviti in questa verifica. Allegati, infatti, il decreto
legislativo del 2011 poi convertito in Legge 148; il famoso
decreto 39/2013, ma anche le delibere della Commissione
Indipendente per la Valutazione, la Trasparenza e l’Integrità
delle amministrazioni pubbliche (Civit); la prima nota Anci,
su cui si è avviato il procedimento di decadenza dei sindaci
Del Rio e Zanonato; il commento al decreto 277/2011 e infine il pronunciamento della Corte Costituzionale 120/2013.
Proprio quest’ultimo, dello scorso 3 giugno, per certi versi
avrebbe rimesso tutto in gioco sul fronte dell’incompatibilità
anche se la stessa sentenza è riferita alla condizione di due
cariche elettive, che non è il caso dello stesso De Luca. Insomma, nonostante tutto, i dubbi persistono. (anro)
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Lettera-denuncia di un nostro lettore sulle condizioni attuali di un punto d’ingresso della città Il presidente Marinari chiede un confronto con il sindaco e l’assessore Picarone
A Porta Ovest regna il degrado Osservatorio sul commercio a Salerno
Salerno. Nonostante le intenzioni del progetto di partenza, allo stato attuale Porta
Ovest ha poco di che
spartire in quella che, in
un prossimo futuro, è da
considerarsi una delle
porte d’ingresso della
città. I lavori, ma anche
l’inciviltà di qualche cittadino - per la verità più
di uno da quello che si
nota nelle foto - hanno di
certo fatto il resto. La segnalazione, che tra l’altro
pubblichiamo, ci giunge
da un nostro lettore che
corredato la lettera con
due foto che pubblichiamo. “Volevo portare all’attenzione dei lettori, il notevole
degrado in cui versa l’ingresso in Salerno,
dove si sta realizzando la
fantomatica porta ovest
(lavori,come tanti, fermi da diversi mesi). - si
legge nella lettera giunta
nella nostra redazione Cumuli di immondizia,
detriti provenienti da
demolizioni, comprese
anche tutte le macerie
del fabbricato che crollò
in parte sul lungomare
trieste qualche anno fa. Si
parla di città turistica poi
basta girare l’angolo e ci si ritrova in discariche a cielo aperto, anche lungo il corso del
torrente Cernicchiara, con lo stesso che sbuca
in mare all’altezza di via Velia. Nessuno
interviene, e questa zona è diventata ormai
da qualche tempo patria
incontrastata dei roditori.
Si tratta di uno spettacolo
davvero poco turistico a
chi giunge in città. Considerato che su tali cumuli
pascolano indisturbate
capre e vitelli, il cui latte viene utilizzato per la
produzione di formaggi
venduti come prodotti genuini da un pastore senza
scrupoli, con conseguenze
gravi sulla salute pubblica.
Il quadro della situazione
non è certo dei migliori, con la stesse condizioni di igiene che sono praticamente precarie”. Situazioni di insostenibilità, dunque, in
uno dei punti nevralgici in
cui in un prossimo futuro
è chiamato a dirigersi il
traffico dei mezzi pesanti
diretti al Porto di Salerno. Un’arteria di fondamentale importanza per
lo sviluppo commerciale
della città che, però, al momento sta offrendo soltanto degrado, insofferenza
ma anche preoccupazioni
motivate per gli stessi residenti della zona.
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Ecco la proposta della Confesercenti
Salerno. Attenzionare il commercio cittadino, magari focalizzando i punti di intervento per cercare di attenuare i segni della
crisi attuale. Da qui, è partita la richiesta
d’incontro urgente tra una delegazione
cittadina della Confesercenti ed il sindaco
De Luca e l’assessore all’Annona, Franco Picarone. Una
richiesta che è partita direttamente dal presidente della
Confesercente, Angelo Marinari. “L’incontro - spiega
Marinari – è stato richiesto
affinchè si possa Istituire
l’osservatorio del Commercio, composto tra le istituzioni preposte e previste dalle
normative che regolamentano l’osservatorio (Comune,
Camera di Commercio ed
Associazioni di Categoria
riconosciute ed accredidate
CNEL)”. Un punto di monitoraggio, dunque, per cercare di apportare
correttivi migliorativi all’intero ramo. “In
questo modo - riprende il presidente Marinari - si potrà avere un monitoraggio reale
e non cognitivo del tessuto commerciale,
focalizzando il tutto su due punti principali: statistico, sull’andamento economico
“vendite/acquisto – domanda/offerta” e
sulle normative e leggi che regolamentano
il commercio, che ad oggi, di fatto, hanno
penalizzato i negozi di vicinato”. Monitorare l’andamento del mercato, la statistica
dei prezzi ma anche della stessa concorrenza di mercato che può nascere fra negozi del vicinato. L’osservatorio, dunque,
quale punto di garanzia per il commercio
cittadino oltre che di stessa vigilanza. “Ci
vogliono interventi mirati - afferma Angelo Marinari - finalizzati alla
crescita professionale del
commerciante e creare iniziative concrete di supporto
al commercio. Inoltre, l’osservatorio sul commercio
potrebbe essere favorevole
“in termini di sviluppo e di
mantenimento sia dell’occupazione che del servizio”
e creare un’ottima opportunità di contrasto nei confronti di una crisi sempre
più pressante in modo da
favorire anche la capacità
di un’offerta turistica ormai
insita nella nostra città”. Da
qui la necessità di un primo confronto con
le Istituzioni cittadine e la possibilità di
avviare un nuovo strumento cittadino in
grado di garantire una “giusta” concorrenzialità nell’offerta da proporre ai turisti che
arrivano in città. Una sorta di codice che
potrebbe servire, secondo le riflessioni dello stesso Marinari, a garantire sviluppo ma
allo stesso tempo contrasto deciso all’attuale crisi economica.
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Salerno
Metropolis Venerdì 5 Luglio 2013
9
Caterina Cimino a giudizio: avrebbe agevolato il figlio con un bando finanziato da soldi europei
Ex preside del Genovesi a processo
Salerno.
L’ex
preside
dell’istituto
“Genovesi”
di via Principessa Sichelgaita, Caterina Cimino e
i suoi collaboratori, sono
stati rinviati a giudizio dal
Gip presso il Tribunale di
Salerno Sergio De Luca su
richiesta del pubblico ministero Maurizio Cardea.
Affronteranno il processo
a dicembre. Per l’accusa, il
dirigente scolastico affidò
l’incarico di tutor per alcuni progetti scolastici al figlio: la donna è accusata di
abuso d’ufficio in concorso
con il figlio Francescopaolo
Perillo e con i componenti
del Gruppo operativo di
piano. Concluse le indagini
dei carabinieri che hanno
condotto l’inchiesta per un
incarico affidato nel corso
dell’anno scolastico 20092010 proprio a Perillo, la
Procura salernitana aveva
iscritto nel registro degli
indagati sei persone: Caterina Cimino, Francescopaolo Perillo, Rosa D’Amico,
Maria Gabriella Di Maio,
Giuseppina Giliberti e Giovanni Temis (questi quattro componenti del gruppo operativo di piano) per
l’affidamento dell’incarico
proprio al figlio della allora dirigente scolastico
dell’istituto
salernitano.
Gli imputati - difesi dagli
avvocati Antonio Feleppa,
Antonio Amabile, Massimiliano Franco - ora dovranno comparire dinanzi
ai giudici salernitani a dicembre dopo la decisione
presa ieri mattina dal giudice per le indagini preliminari Sergio De Luca. Secondo l’accusa, la preside
Caterina Cimino, pubblicò
l’11 dicembre del 2009 un
bando per la selezione di
esperti tutor ai quali avrebbe affidato incarichi all’interno dell’istituto tecnico
salernitano. La scadenza
di quel bando fu fissato un
mese dopo il 15 gennaio
del 2010, ma - dopo aver
preso visione dei candidati
- qualche giorno dopo pubblicò un’integrazione al
bando di gara con la quale
cambiava alcuni criteri di
valutazione. Subito dopo,
affidò al figlio il compito di
tutor in virtù di precedenti incarichi che ella stessa
gli aveva attribuito. Naturalmente, l’esperto Perillo
sbaragliò gli altri candidati che avevano presentato la domanda. Coinvolti
nell’inchiesta anche i componenti del Gruppo operativo di piano al quale spettava la scelta degli esperti.
Questi - nominati dalla
stessa preside Caterina
Cimino- non si sarebbero
astenuti dalla decisione ‘in
violazione dei principi di
imparzialità e buon andamento della pubblica amministrazione’ pur sapendo che tra i partecipanti
c’era il figlio della propria
dirigente scolastica. Per
tutti gli indagati l’accusa
è di abuso d’ufficio in concorso. Per quell’episodio
di ‘nepotismo’ all’interno
dell’istituto Genovesi Caterina Cimino e i suoi collaboratori approderanno
Il dirigente scolastico è indagato insieme ai suoi collaboratori
Il gip De Luca ha accolto le richieste del pm Maurizio Cardea
L’inchiesta ‘Tutor’
Indaga la Polizia
Falsi assicuratori truffano
un’anziana in via Arce:
colpo da ottocento euro
Salerno. Una signora salernitana 80enne,
all’interno della sua abitazione nella centralissima via Arce, è stata truffata da due uomini
dell’apparente età di 30-40 anni che si sono
fatti consegnare la somma di 800 Euro. La
signora è stata avvicinata, sotto casa, da due
individui che le hanno detto di dover riscuotere una rata di assicurazione scaduta intestata
al figlio. L’ignara vittima del raggiro si è fidata
dei due truffatori e li ha fatti salire nel suo
In aula a dicembre
La ex preside e i suoi collaboratori affionteranno il processo a dicembre dopo che il Gip
De Luca ha accolto le richieste del pm
in Tribunale nel prossimo
dicembre. La stessa ex preside dell’istituto Genovesi
è coinvolta in un altro processo presso il tribunale
di Salerno per un caso di
mobbing contro la professoressa Teresa Masi. Nel
corso della prima udienza,
durante l’ammissione della
prove, i trenta testi dell’indagata furono ridotti a sei.
A novembre, per questo
processo, sarà chiamata in
aula proprio la vittima di
mobbing, difesa dall’avvocato Marco Martello. I fatti
risalgono a cinque anni fa,
quando la dirigente scolastica guidava l’istituto
tecnico Genovesi. In quelle
aule, secondo la conclusione del pubblico ministero,
Caterina Cimino avrebbe
posto in essere “una sequela di condotte vessatorie,
ingiuriose, minatorie, diffamatorie, tese ad annientare
la persona e ad isolarla nel
contesto lavorativo”. Nel
mirino ci sono note disciplinari e rimproveri comminati davanti agli alunni,
in cui si bollava l’insegnante come una assenteista.
Per il dirigente scolastico
le assenze erano invece riconducibili all’attività professionale dell’insegnante,
che è anche avvocato. Da
qui le contestazioni, fino
all’invio di un invio di due
visite fiscali nonostante, secondo la dipendente della
scuola di via Principessa
Sichelgaita, fosse chiaro
che sarebbe stata fuori casa
per la terapia post operatoria. Rimbrotti immotivati
secondo la denunciante,
che assistita dall’avvocato
Marco Martello ha spiegato di aver comunicato alla
scuola la patologia tumorale che la costringeva a
periodiche sedute di radioterapia. Caterina Cimino,
in questo processo, dovrà
difendersi
anche dalle
accuse di lesioni gravi, in
quanto avrebbe cagionato
alla docente un disturbo
depressivo ansioso con
una invalidità parziale permanente. (re.giu.).
appartamento, anche perché uno dei due, l’ha
fatta parlare al telefono cellulare con un altro
complice, che si è finto suo figlio, e l’ha invitata a saldare il debito. La donna ha consegnato
la somma richiesta ai due malfattori che sono
andati via. In tarda mattinata la signora ha
contattato il figlio e si è resa conto di essere
stata truffata ed ha telefonato alla Polizia per
denunciare l’accaduto. Sull’episodio indagano
gli agenti della Sezione Volanti della Questura, intervenuti sul posto per rilevare il reato,
acquisire utili informazioni per le indagini e
consentire all’anziana di sporgere denuncia a
domicilio. Il fenomeno delle truffe ad anziani è contrastato dalla Polizia di Stato sia con
l’attività di prevenzione e repressione, sia con
la comunicazione istituzionale tesa a sensibilizzare gli organi d’informazione ed i cittadini
sul problema (re. cro.).
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Lettera alla famiglia del sindaco pescatore
L’appello di Don Ciotti sul delitto Vassallo
“Dopo tre anni sia fatta chiarezza sul caso”
Il caso
Era l’inizio settembre del 2010
quando il sindaco
di Pollica Angelo
Vassallo venne
barbaramente
trucidato: tre anni
dopo ancora il buio
Pollica. Ancora senza un nome l’autore
dell’omicidio di Angelo Vassallo, il sindaco
pescatore assassinato tre anni fa verso la
fine dell’estate. “Tre anni fa ci siamo voluti
fermare. Ora con la stessa forza sentiamo
la necessità di muoverci. Muoverci perché
sia fatta luce sull’omicidio e assicurati alla
giustizia i responsabili”. E’ uno dei passaggi
della lettera che don Luigi Ciotti, presidente
nazionale di Libera, ha inviato alla famiglia
di Angelo Vassallo, il sindaco di Pollica
ucciso ad inizio settembre di tre anni fa.
Una lettera, quella di don Ciotti, inviata in
occasione dell’apertura di Festambiente e
Legalità, il festival nazionale di L gambiente
e comune di Pollica di parole, musica e cibo
contro contro l’ecomafie in collaborazione
con Libera e con l’adesione del presidente
della Repubblica che si svolge a Pollica, Acciaroli e Pioppi, nel Cilento, fino a domenica.
Vassallo, sottolinea don Ciotti, “era un uomo
di cuore che andava al cuore delle cose.
Cercava la giustizia sociale e l’incontro con
le persone, cercava la pulizia morale e quella
ambientale, cercava la trasparenza del suo
mare e quella del suo fare politica”. E ancora: “Angelo Vassallo - continua - era uno dei
tanti bravi e onesti amministratori di realtà
impropriamente definite ‘piccole’ perché di
dimensioni contenute. E certamente ‘grande’
era Angelo, umanamente e nell’impegno politico”. “Tre anni fa ci siamo voluti fermare.
Ora con la stessa forza sentiamo la necessità
di muoverci. Muoverci perché l’integrità
di Angelo, il suo impegno e amore per la
comunità, siano di riferimento per chiunque voglia contribuire al bene comune”,
conclude l’ispiratore e fondatore dapprima
del Gruppo Abele, quindi dell’Associazione
Libera sodalizio nato contro i soprusi delle
mafie in tutta Italia (re. cro.).
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Salerno
Metropolis Venerdì 5 Luglio 2013
Criminalità sull’asse Salerno-Pagani. Accolto il ricorso del Pm, la difesa va in Cassazione
Estorsioni e droga, il Riesame
spedisce in carcere 9 indagati
Pagani-Salerno. Estorsioni e droga tra Pagani e Salerno messe a segno da un
neonato sodalizio criminale
che vedeva insieme paganesi Michele ed Enrico
Pisciotta e il loro cugino
Salvatore Pepe, il salernitano Gegè Mercadante e il
ras di Sant’Egidio Francesco Sorrentino e altri complici. Il Riesame ha accolto
in parte il ricorso del pm
Maurizio Cardea contro il
rigetto delle misure cautelari per 23 dei 27 indagati.
Si spalancano le porte del
carcere di Fuorni per Francesco Sorrentino, i fratelli
paganesi Michele ed Enrico Pisciotta, il loro cugino
Salvatore Pepe, Giovanni
Mauriello, Antonio Montella, Gennaro Napolano,
di Pagani, Ivan Del Giusto,
Valerio Noschese di Salerno. Disposti gli arresti domiciliari per Bonaventura
Pantaleone di Scala, Marco
Milo di Salerno, Luigi Mercadante di Salerno. Restano
indagati a piede libero Antonio Buonaventura, Salvatore Avitabile, Antonio
Doniacuo, Giuseppe Petti
L’incontro
Salerno. Sviluppare un modello di sicurezza condivisa
e partecipata, perché la sicurezza urbana è un bene
pubblico da ricercare con il
contributo di tutti gli attori
sociali, siano essi istituzioni
o comuni cittadini. Su queste
parole si è aperto ieri il confronto, fortemente voluto dai
residenti del quartiere Santa
Margherita di Pastena, tra il
vice sindaco di Salerno, Eva
Avossa, il capitano di compagnia dei Carabinieri, Gennaro Iervolino, ed il Questore di Salerno, Antonio De
Iesu. Partecipazione, senso
di comunità, costruzione
della sicurezza e sinergia tra
cittadini e istituzioni, sono
state queste le argomentazioni maggiormente trattate
dai singoli interventi. Riflessioni che sebbene espresse in
maniera perfetta, non hanno
riscontrato molto consenso
dalla cittadinanza presente.
Da anni infatti la zona orientale di Salerno è nel mirino
della microcriminalità organizzata. Esausti di questa situazione di degrado sociale,
i comitati di quartiere insieme alla parrocchia di Santa
Margherita hanno richiesto
un confronto diretto con i
propri rappresentanti. “Sentiamo lontani lo stato e le autorità – afferma un cittadino
– Siamo purtroppo un quartiere a rischio e la mancanza della polizia nelle nostre
zone si avverte in maniera
amplificata”. Diversi sono
stati i momenti di denuncia
da parte dei residenti. Non
sono mancate le lamentele
sulla spazzatura e la pulizia
dei quartieri. Argomentazioni alle quali il vicesindaco ha prontamente replicato
In cella anche i Pisciotta e Valerio Noschese
GEGE’ MERCADANTE
ENRICO PISCIOTTA
MICHELE PISCIOTTA
VALERIO NOSCHESE
salernitani, Alfonso Di Lieto
e Marco Sorrentino di Pagani. Stralciata la posizione di
Luca Dolce, per il quale sarà
fissata una nuova udienza
camerale. Dopo la batosta
inflitta dal riesame il collegio
difensivo degli indagati ha
annunciato ricorso in Cassazione. Solo dopo la sentenza
degli ermellini il provvedimento diventerà esecutivo.
Tutti gli indagati sono accusati di associazione per delinquere di stampo camorri-
stico, traffico di stupefacenti,
estorsione aggravata dal metodo mafioso, concorso in
illecita concorrenza con violenza e minaccia aggravata,
porto abusivo di armi. L’indagine ha delineato come,
Francesco Sorrentino, con la
complicità dei paganesi e dei
salernitani, mirasse a garantirsi il controllo delle illecite
attività estorsive e della gestione degli apparecchi videopoker nei pubblici esercizi dell’Agro e3 di Salerno.
Inoltre sono state accertate le
relazioni del gruppo criminale Sorrentino-Pisciotta con
altri gruppi camorristici del
napoletano e del casertano,
finanche il clan dei casalesi.
C’è poi il patto tra il salernitano Gegè Mercadante e ‘i
paganesi’ per lo spaccio di
sostanze stupefacenti a Salerno, soprattutto nel centro
storico, zona nevralgica della movida. Emerge forte la
figura di Gegè che, tramite
Roberto Capri, era diventa-
to il punto di riferimento
a Salerno, dell’organizzazione criminale Sorrentino-Pisciotta, neonato clan
egemone a Sant’Egidio e a
Pagani. La continua e sistematica frequentazione di
Mercadante con il paganese
Michele Pisciotta e Giovanni Sorrentino di Angri non
lasciava adito a dubbi sul
fatto che i ras dell’Agro rappresentassero un punto di
riferimento per la fornitura di sostanze stupefacenti
IVAN DEL GIUSTO
e Mercadante costituisse
un sicuro snodo di smistamento della droga. Secondo quanto è emerso dalle
indagini di polizia e carabinieri, Gegè Mercadante, a
Salerno, aveva costituito un
gruppo dedito allo spaccio.
Assieme a lui Luca Dolce,
Marco Milo, Valerio Noschese e Alessandro Fasulo.
Carmen Scarano
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Confronto tra cittadini, vice-sindaco Avossa, questore De Iesu e capitano dei carabinieri
I residenti di Santa Margherita invocano sicurezza
‘Servono più forze dell’ordine nel nostro quartiere’
facendo appello alla responsabilità sociale e al senso civico delle persone. Rispetto
alla carenza della polizia di
quartiere Avossa ha dichiarato - “Stiamo vivendo un
momento di difficoltà, non
di disattenzione. L’attuale
crisi economica ci impone
delle restrizioni organiche
che non possiamo evitare”.
”Attraverso questo incontro
– ha aggiunto il capitano dei
carabinieri – vogliamo infatti responsabilizzare i singoli
cittadini verso comporta-
menti solidali che favoriscano sia la sicurezza delle famiglie sia quella del prossimo.
Di fronte ad una situazione
di insicurezza percepita, la
scelta di un privato non deve
essere quella dell’indifferenza, ma quella della denuncia
e della prevenzione”. Sentinelle di se stessi, in pratica, e
dei segmenti più vulnerabili
della propria comunità. È risaputo infatti che il pericolo
“criminalità” è vissuto maggiormente dalle fasce più
deboli della popolazione, gli
anziani. I professionisti della
truffa si avvicinano alle persone con i motivi più banali:
previdenza sociale, lettura
contatore, scadenza di un
debito contratto da un figlio.
Sono individui informati,
ben vestiti e con una buona
oratoria. I classici sconosciuti affidabili per i quali le forze dell’ordine hanno chiesto
collaborazione.
Francesca Capacchione
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Azienda verso una nuova era: “Noi in crisi per via dei tagli del 2011e i costi dei biglietti li decide il nuovo commissario”
Cstp, Santocchio spiega gli ‘affanni’ del Consorzio
Salerno. Mario Santocchio spiega gli
‘affanni’ del Cstp e fa chiarezza sul costo
dei biglietti: “i prezzi li decide la Regione
con gli enti locali e non le società, quindi
non potrà farlo neanche il commissario
straordinario. La crisi riguarda tutto il
settore del trasporto pubblico, noi del
Cstp rispetto alle aziende napoletane abbiamo saputo gestire le difficoltà”. Così,
l’attuale liquidatore unico del Consorzio
salernitano Mario Santocchio, ha voluto
fare chiarezza su determinati aspetti che
riguardano il trasporto pubblico locale e
la vertenza Cstp: “Le società di trasporto, in Italia, sono tutte in profondo rosso,
in Campania stanno addirittura fallendo. Questo è dovuto sostanzialmente
dal fatto che mentre i costi crescono a
dismisura, i ricavi sono fermi al palo. Il
taglio ‘mortale’ nelle risorse, per l’azienda, è pervenuto nel 2011, un taglio che
non solo ha comportato una riduzione
dei chilometri ma ha tolto alle società un
contributo annuo di circa 6mila euro per
lavoratore – ha proseguito Santocchio –
Tutta una serie di concause fanno si che
queste società del trasporto vadano in
affanno. La Cstp, a differenza delle altre
aziende napoletane, ha comunque e in
qualche modo gestito la crisi. Non si è
fatta travolgere. Nel momento in cui ci si
presenta un concordato preventivo e poi
un’amministrazione straordinaria si è
arrivati ad una gestione della crisi, fermo
restando che ci vogliono le risorse. Ora
chi è chiamato ad incidere può solo deci-
dere sui costi dell’azienda, intervenire in
una società significa soprattutto mettere
fondi, non può venire un amministratore
e decidere dell’aumento del biglietto. Il
ciclo attivo non lo gestiscono le società,
perché il prezzo del ticket lo stabilisce
la Regione con gli enti locali”. Entro 5
giorni si saprà il nome del commissario
straordinario, mentre sulla ricapitalizzazione di luglio da finalizzare, 1 milione
e 350mila euro da versare entro il 20,
ma con l’avvento del commissario difficilmente i Comuni ricapitalizzeranno.
Marco Rarità
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Mario Santocchio
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5
Campania
Metropolis Venerdì 5 luglio 2013
Dopo le confessioni delle show girl arrestati due produttori cinematografici nel salernitano
“Drogarono la Tommasi per un Porno”
Accusati di abusi sessuali: cocaina per costringerla a girare scene hard
GIOVANNI VASSO
SALERNO
Le ‘Confessioni Private’
di Sara Tommasi spediscono in carcere due produttori cinematografici:
eseguite dai carabinieri
della compagnia di Eboli, nel salernitano, due
o rd i n a n z e d i c u s t o d i a
cautelare nei confronti di
Federico De Vincenzo, di
origini napoletane ma da
anni residente a Roma e di
Giuseppe Matera, nato in
Irpinia ma, anche lui, da
tempo vive tra la capitale
ed il centro laziale di Velletri. Indagate anche altre
due persone che avrebbero avuto un ruolo marginale nella vicenda che
venne denunciata dalla
stessa show-girl umbra ai
magistrati della Procura
di Salerno nei mesi immediatamente successivi alla
pubblicazione della prima pellicola hard dell’ex
naufraga dell’Isola dei
Famosi.
Proprio la Tommasi, infatti, aveva sporto, nell’ottobre del 2012. querela
direttamente ai magistrati
di Salerno. Dopo il colloquio in Procura, sono
partite le indagini. Mesi
di intensi contatti e controlli, da parte dei carabinieri ebolitani agli ordini
del capitano Alessandro
Cisternino che hanno
condotto la complessa e
scabrosa inchiesta sotto il coordinamento del
pubblico ministero Elena
Guarino e del Procuratore
Capo di Salerno Franco
Roberti. I due, stando alle
risultanze dell’indagine,
a v re b b e ro c o s t re t t o l a
Tommasi ad avere un rapporto sessuale di gruppo
in un hotel di Buccino,
nel salernitano. La donna
ha spiegato – come ampiamente già riportato
nei mesi scorsi – che i
due produttori l’avevano
indotta ad assumere della
cocaina. Poi, nello stato di
non poter disporre di sé
stessa sarebbe stata vittima di una vera e propria
violenza sessuale. Pertanto sia De Vincenzo che
Matera rispondono, tra gli
altri, proprio dell’imputazione di possesso di droga
e violenza sessuale. I due
sono stati arrestati, all’alba di ieri, dai carabinieri
ebolitani. De Vincenzo è
stato trasferito presso la
casa circondariale di Regina Coeli a Roma mentre
Matera, invece, si trova
nel carcere di Velletri.
La vicenda sarebbe nata
quando l’ex schedina di
‘Quelli che il calcio..’ è
stata invitata in un albergo di Buccino dove,
secondo gli accordi presi,
avrebbe dovuto posare
per un calendario. Ma
lo ‘shooting’ fotografico
avrebbe preso subito una
piega ben più pesante
e, imbottita di droga, la
Tommasi sarebbe divenu-
ta l’oggetto femminile di
una scena filmata di sesso
di gruppo. Insomma, il
battesimo del fuoco di
quella che oggi è una vera
e propria ‘stellina’ del
panorama porno italiano
sarebbe stato estorto con
la cocaina. L’episodio in
questione si era verificato
nel settembre dello scorso
anno. Subito dopo la ripresa delle scene e il montaggio dei filmini, i due
produttori annunciarono
la pubblicazione del primo, attesissimo, film hard
con protagonista la procace ‘bocconiana’ originaria
dell’Umbria. Poi, una
volta uscito il Dvd con le
‘Confessioni private’, la
Tommasi, spalleggiata dal
suo ex compagno Alfonso
Marra, decise di querelare
i produttori e di rivelare
che, dietro la sua prima
volta c’era una storia di
droga e di abusi. Una film
che vedeva pure la partecipazione straordinaria di
un altro volto noto della
televisione italiana, quello del disturbatore per eccellenza Gabriele Paolini
che, solo pochi mesi fa,
continuava a smentire le
ricostruzioni della Tommasi secondo cui le scene
di sesso le sarebbero state
estorte perché sul set le
avrebbero sommistrato
della cocaina.
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Il retroscena. Spuntano colloqui segreti. Le indagini dopo una serie di querele
“Questa ragazza ha seri problemi di dipendenza”
Era stata una girandola di querele
a condire la polemica più hot dello
scorso inverno. Ed il back-stage del
film era stato visitato dall’inviata
de Le Iene, Sabrina Nobile, che
intervistò la Tommasi, con indosso
solo una vistosa parrucca bionda,
poco prima dell’inizio delle riprese. E nelle intercettazioni tra De
Vincenzo e Matera sarebbe emersa
la preoccupazione per l’esito della
vicenda dopo alcune operazioni
dei carabinieri registratesi a Milano. Protagonisti di quasi un anno
di polemiche ‘rosa’ tendenti al
‘nero’, oltre alla Tommasi, il suo ex
compagno l’avvocato Alfonso Luigi
Marra (l’ex giudice noto per i suoi
libri pubblicizzati in tv dalla Arcuri
e per le sue posizioni contro il signoraggio bancario) e il produttore, poi
finito in carcere, Federico De Vincenzo. Tra questi ultimi due erano
fioccate le querele. Prima Marra,
infatti, aveva accusato il produttore
napoletano di aver drogato Sara
Tommasi per farle girare un porno
e poi aveva spinto la show-girl a denunciare l’accaduto. De Vincenzo,
invece, aveva ribattuto affermando
che la Tommasi “la ragazza ha seri
problemi di dipendenza dalle sostanze stupefacenti in quanto non è
stabile nei suoi impegni lavorativi”.
E poi lo stesso De Vincenzo aveva
querelato a sua volta Marra. Inoltre,
nel corso dei mesi, si registrarono
diverse dichiarazioni contrastanti,
tipo quella di Paolini (‘Non c’era
droga sul set’) e quella del porno
attore Max Scar (“Ho notato la cocaina”). Insomma, quella che oggi
appare come l’aspirante regina del
porno, che ha al suo attivo più di
un film hard con fidanzati più o
meno di celluilode con i quali ha
vissuto storie buone per gli scatti
fotografici da pubblicare sui social
network, sarebbe stata iniziata al
mondo del proibito con la droga e
con la violenza sessuale. Una vicenda che ha ingolfato le cronache rosa
ed ora riempie le colonne di quella
di ‘nera’.
Per il broker napoletano Carenzio si decide martedì. Il Riesame è martedì
Scandalo Ior, no alla scarcerazione
Don Nunzio Scarano resta in cella
Roma-Salerno. Il gip presso il tribunale di Roma
Barbara Callari ha rigettato l’istanza di scarcerazione
presentata dai difensori di don Nunzio Scarano, in
cella a Regina Coeli da venerdì scorso: l’alto prelato
resta ancora nel penitenziario romano. Mentre è
stato già fissato il primo Riesame. Martedì prossimo
infatti il borker napoletano Giovanni Carenzio, comparirà, davanti ai
giudici, assistito dall’avvocato Elio
D’Aquino, tenterà di smontare la
tesi accusatoria che lo vede come
uno dei protagonisti principale di
questa inchiesta simile a una spy
story con al centro lo Ior e personaggi dei servizi e dell’alta finanza.
Carenzio accusato di corruzione e
concussione, attualmente detenuto
nel carcere di Poggioreale, potrebbe
chiarire prima del Riesame la sua posizione davanti ai pm romani titolari
dell’inchiesta. Mentre si complica
quella di don Nunzio Scarano dopo
il rigetto della richiesta di scarcerazione e in subordine dei domiciliari
“per celebrare messa”. Il 61enne era stato arrestato in
per aver tentato, insieme a Giovanni Carenzio e l’ex
007 Giovanni Maria Zito, a far entrare in Italia dalla
Svizzera 20 milioni di euro. Denaro che, per l’accusa
ma anche per l’alto prelato salernitano come aveva
affermato durante il suo interrogatorio in carcere, era
di proprietà degli armatori Paolo, Cesare e Maurizio
D’Amico. Gli stessi D’Amico però, finiti su registro
degli indagati perchè accusati di evasione fiscale,
hanno invece affermato l’altro giorno durante il loro
interrogatorio che quei venti milioni di euro non
appartengono a nessuno della famiglia di armatori
e che con don Nunzio Scarano c’era
solo un vincolo di amicizia legato
a vecchia data. Anzi, i D’Amico
avrebbero anche affermato che con
il prelato ed ex bancario salernitano,
hanno partecipato alla costruzione
di una casa per anziani e un campo
per seminaristi a Salerno. Intanto, quella che è appena passata, è
la settima notte passata dietro le
sbarre di Regina Coeli per don Scarano, finito sotto inchiesta anche a
Salerno per una storia di presunto
riciclaggio che vede sotto la lente
della Procura anche 57 indagati tra
professionisti, commercianti e costruttori. Per don Nunzio, quindi,
niente domiciliari- come avevano
chiesto i legali difensori- ma ancora le celle del carcere capitolino
(re.cro.).
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superenalotto
COMBINAZIONE VINCENTE
9
41 46 47 53 77
Numero Jolly
Superstar
3
54
Nessun vincitore con punti 6
All’unico vincitore con punti 5+ 326.329,17
Ai 2 vincitori con punti 5
€ 122.373,44
Ai 660 vincitori con punti 4
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Ai 27,279 vincitori con punti 3
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PROSSIMO CONCORSO
IL JACKPOT CON PUNTI 6
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lotto
BARI
CAGLIARI
FIRENZE
GENOVA
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NAPOLI
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ROMA
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Venerdì 5 luglio 2013
Pagani
Il Mattino
Pagani Interrogazione al ministro Alfano
L’inchiesta
Debiti e spese
Cirielli attacca
i commissari
Truffa all’Inps
i Napolano
alla sbarra
3 anni a Toscano
le è avvenuto con atto notarile del 1
giugno 2006, ben prima dell’ordinanza sospensiva del Tar». Due contestazioni di tipo amministrativo affiancatedaunaffondochesembrapiùpersonale che politico. «Sembrerebbe che i
funzionaridellaCommissione,afronMichela Giordano
te di una ridottissima presenza presso
«Un’ispezioneministerialesull’opera- il Comune di Pagani, percepiscano
to della commissione straorinaria del per intero l’indennità, nonostante il
ComunediPagani».LainvocaEdmon- decretoprefettiziodinominasubordido Cirielli che si fa interprete dei «mal ni la corresponsione del compenso
di pancia» di molti ex amministratori mensile all’effettiva presenza in servidel centrodestra cittadino. Il deputato zio». Un attacco frontale, quello di Cidi Fratelli d’Italia chiede ad Angelino rielli, al quale i vertici di Palazzo San
Alfanodiverificare«lalegittimitàdegli Carlo preferiscono non replicare. Si
atti e delle decisioni prese negli ultimi sottolinea,dalComune,chetuttigliatanni» dalla triade commissariale e se tiprodottidallacommissionestraordi«la situazione finanziaria dell’Ente si naria sono, in tempo reale, pubblicati
siaeffettivamenteaggravata».Control- su internet e quindi, immediatamenli per i «controllori» rispetto a due vi- teverificabili; chei22.400euroindicacende: la nomina di un secondo avvo- ti come compenso di Marciano sono
cato presso l’ufficio legale del Comu- lordi e riferiti ad un totale semestrale,
cifra, peraltro, molto al di
ne e la messa in liquidaziosottodiguadagnidialtriavne di Multiservice, con un
affondo finale, riservato al- Multiservice vocati comunali; che i sovraordinati nominati prele indennità dei funziona- Contestata
stanoilloroserviziointemri.Sullaselezionedell’avvocatoRaffaeleMarciano,Ci- la liquidazione piemodalitàassolutamente riscontrabili e spesso,
rielli esprime dubbi sia per nonostante
ben oltre il classico orario
«la circostanza che il legale i milioni
d’ufficioechelapresadiponominato sarebbe legato di euro
sizione di Cirielli presenta
al commissario prefettizio,
molte inesattezze sotto il
avendo rivestito il ruolo di di passivo
profilo normativo. In ogni
responsabilelegale delCo- prodotti
caso, la parola d’ordine dei
mune di San Giuseppe Vecommissari è di tenere un
suviano nel periodo in cui
ladottoressa Tramonti eracommissa- profilo prettamente istituzionale. Nei
corridoi la posizione, però trapela in
rio proprio in quell’Ente».
Rispetto alla liquidazione di Multi- maniera chiara: «Abituato agli attacservice, Cirielli rimarca che «la triade chi della politica, un funzionario dello
commissariale», non solo avrebbe Statolavora a testaa bassaenel rispetconsiderato «definitiva» un’ordinan- to della legge, perchè, a differenza del
za di sospensione che tale non è, ma politico non deve deve cercare il conaddirittura avrebbe omesso di consi- senso a tutti i costi».
derarechel’aumentodicapitalesocia© RIPRODUZIONE RISERVATA
La triade
Due dirigenti
sotto la guida
della Tramonti
La commissione
straordinaria del
Comune di Pagani
in seguito allo
scioglimento del
Consiglio comunale
è attualmente retta
dal prefetto
Gabriella Tramonti,
e da due vice: Laura
Cassio e Francesco
Scigliuzzo. La
Commissione
resterà in carica
fino
all’insediamento
degli organi
collegiali e
democratici eletti
dai cittadini.
Gelo, ma nessuna replica
«I funzionari non cercano
il consenso a tutti i costi»
Il retroscena
In caso di dissesto tutti incandidabili
Alberico Gambino è che la
decretata messa in liquidazione
di Multiservice (ultima delle tre
società in house creata, a suo
tempo, dal sindaco Gambino)
determini le condizioni per la
dichiarazione di predissesto,a
Palazzo San Carlo. Una
circostanza che, oltre ad
importanti effetti economico
finanziari (tra cui la
rateizzazione decennale dei
PAGANI. «Mastrolindo 1»: rigettate le
richieste di patteggiamento dei fratelli Donato e Giovanni Napolano,
condannato, invece, Carmine Toscano.Nelpomeriggiodiierisièconclusa l’udienza preliminare per l’inchiesta «madre» sulle truffe ai danni
dell’Inpsconlefalsiassunzionididipendenti di ditte di pulizie. La difesa
dei fratelli Napolano, gestori del patronato Inapi di Pagani, aveva concordato con il pm Roberto Lenza la
pena di tre anni e quattro mesi di reclusione,mailGipharigettatoilpatteggiamentoprobabilmenteperproblemi legati alle misure reali. Condannato, invece, il 35enne Carmine
Toscano di Pagani, considerato un
collettore delle domande di assunzione presso le ditte, a tre anni e
quattromesidireclusioneeallaconfisca di quanto sequestrato. Il 12 luglio prossimo, affronteranno il processo ordinario in dieci: i fratelli Napolano, la loro sorella Immacolata
Napolano; gli imprenditori Alfonso
Pepe e Renato Manzella di Pagani;
Vincenzo Manganelli, procacciato-
L’udienza
Il giudice ha respinto
il patteggiamento
processo al via il 12 luglio
Il caso Palazzo San Carlo sede del Municipio di Pagani e in alto Gabriella Tramonti
L’attacco di Edmondo Cirielli ai
commissari straordinari del
Comune segna l’inizio di un
conto alla rovescia verso le
elezioni amministrative che si
svolgeranno in un clima non
meno velenoso delle cause che
hanno determinato lo
scioglimento del consiglio
comunale. L’incubo per quanti
ambiscono ad occupare lo
spazio politico lasciato vuoto da
Salvatore De Napoli
debiti del Comune) produrrebbe
anche l’incandidabilità per
quanti , nei 5 anni precedenti,
hanno ricoperto incarichi
amministrativi, anche di
opposizione. Salterebbero
molte candidature. Per questo il
clima è incandescente.
L’assemblea straordinaria di
Multiservice, primo atto per la
messa in liquidazione, è stata
convocata il 15 luglio.
re d’affari di San Valentino Torio e i
consulentidellavoroFrancescoSantilli e Alessandro Di Bartolomeo di
Pagani, Pasquale Coppola di Nocera Inferiore e Giuseppina Latino di
Angri. L’accusa per gli 11 imputati è
diassociazioneperdelinquereattraverso la creazione di ditte di pulizia
fasulle come lo erano le migliaia di
assunzioni fatte solo per truffare
l’Inps con la concessione delle indennità di disoccupazione e maternità ai falsi lavoratori, poi «spartite»
con gli organizzatori del giro.
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Nocera Inferiore/Scafati
Sconto sui crediti da liquidare Giunta verso l’assetto definitivo
«Una proposta, non un obbligo» intanto spuntano nuovi dirigenti
Le finanze
Gli assessori
Proteste da chi ha atteso anni
per incassare fatture per servizi
«Dovremmo avere gli interessi»
Dipendenti sul piede di guerra
«Indennità in ritardo e promozioni?
Qui c’è qualcosa che non quadra»
Algia Testa
Nicola Sposato
NOCERA INFERIORE. Il Comune pronto a
pagare i debiti, ma con lo «sconto». Sale
la tensione tra gli imprenditori creditori
dell’Ente che presto saranno pagati grazie alla prima tranche di finanziamenti
(diciassette milioni di euro) del Decreto
salva Italia. Proprio oggi, infatti, dovrebbe essere reso ufficiale e pubblico l’elenco di coloro che si vedranno liquidare i
rispettivi crediti al 31 dicembre 2010.
Qualcuno, però, ieri mattina, ipotizzava
addiritturaeventualiazionilegaliallanotizia che l’amministrazione Torquato
avrebbe presentato «proposte di transazione unilaterali» con decurtazioni sulle
somme debitorie fino al 25 per cento. Chi
è in fila da anni per ricevere quanto gli è
dovuto dal Comune proprio non ne vorrebbe sentire parlare di sconti sui crediti
esarebbeprontoafarericorso.Unapratica quasi abituale tra pubbliche amministrazioni e soggetti creditori, soprattutto
quandovienepropostaun’unicasoluzione di pagamento cercando di addivenire
ad una posizione di saldo e stralcio. Da
palazzo di città immediati i chiarimenti.
«Nessuna decisione unilaterale, ma solo
proposte transattive che possono essere
liberamente accettate o rifiutate». Lo ha
precisato, a più riprese, l’assessore al bilancio Mario Campitelli. «Le pare che un
Comune possadecidere in manieraarbi-
SCAFATI. La nuova giunta del sindaco Pasquale Aliberti acquista ogni giorno che
passanuovitasselli,mamancaancoral’ufficializzazione. Durante l’ultima riunione
di maggioranza il sindaco ha valutato lo
stato economico finanziario dell’ente accendendouna luceanchesulle modifiche
che intende attuare. Prevista, secondo indiscrezioni, infatti, una riorganizzazione
della macchina amministrativa con l’aumento dei dirigenti che passerebbero da
tre a quattro. Sulla graticola il dirigente
dell’ufficio urbanistica Andrea Matrone.
Inamovibile al momento la segretaria generale Immacolata Di Saia. Quotazioni in
crescita invece per l’architetto Maria Gabriella Camera, dirigente dell’ufficio «Più
Europa» e Anna Sorrentino, dirigente
dell’ufficio appalti. Fiducia confermata al
ragionierecapoGiacomoCacchione.Modificheinfinesonostateprogrammateanche per i dirigenti dell’Istituzione «Scafati
Solidale». Per quanto riguarda invece la
giunta l’ultimo nodo da sciogliere appare
l’assessorato alle finanze. Il nome più accreditatosarebbequellodiGiacintoGrandito, fedelissimo del sindaco, che però da
un lato non è stato eletto nell’Udc in primabattutaedall’altrodevevincereleresistenze interne al suo stesso partito. Nella
ripartizione degli incarichi Giancarlo Fele
dovrebbe esser il nuovo vicesindaco con
Torquato
Il sindaco
impegnato
a quadrare i conti
traria di decurtare una•sommada un debito?–dice-èassolutamenteinammissibile, stiano pur tranquilli i creditori.•Vero è che per alcune posizioni debitorie è
stata formulata una proposta di•dare
una mano alle casse comunali accettando eventualmente e liberalmente condizioni diverse. Ci appelliamo al buon cuoredeicreditori».Intanto,contestualmente alla pubblicazione dell’elenco dei creditori,partonoancheattenteverifichemiratead accertare la sussistenzadeicrediti
ela loro reale portata. Verifiche mirate ad
accertareanchese esistanoimpedimenti
all’estinzione del debito come, ad esempio, eventuali contenziosi in essere con il
soggetto creditore. La questione SeTa rimane allo stato un’incognita. Si tratta di
uno dei maggiori creditori dell’Ente, ma
pur potendo rientrare formalmente
nell’elencodeicreditori,potrebbenonessere liquidato per le somme che vanno
dal 2008 al 2010 a causa della questione
relativa alle molteplici multe inflitte dal
Comune per inefficienza o mancato rispetto del contratto.
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Aliberti
Programmazione
perinuoviincarichi
nell’esecutivo
ladelegaall’urbanisticamentreadAnnalisa Pisacane, la prima quota rosa prevista
in giunta, sarebbe riservato il settore dei
ServiziSociali. AdAntonio Fogliameinvece il settore del Personale e della Cultura.
E proprio dal personale riunito in assemblea, giunge una pressante richiesta di
chiarimentoa palazzo Meyer in merito allasituazionefinanziariadell’ente.Giovanni Santonicola, delegato della Cisl spiega:
«Raramenteabbiamo percepitolostipendio agli inizi di luglio. Qualcosa non quadra se da un lato il comune rientra nel decretosalvadebiti, finoal31dicembre 2012
edall’altro ha difficoltà a effettuare i pagamenti per l’anno in corso. Al sindaco, alla
segretaria generale Immacolata di Saia e
al ragioniere capo chiediamo un incontro
per avere certezze sul futuro». Sulla stessa
linea Alfonso Rianna (Cgil): «Da un lato le
indiscrezioni segnalano un aumento dei
dirigentiedall’altrocombattiamoperaverecertezzesubuonipasto,progettifinalizzati del 2012, straordinari non pagati e vestiario dei dipendenti. Qualcosa non quadra».
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Composite IL_MATTINO - SALERNO - 42 - 05/07/13 ----
Time: 04/07/13
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Cronaca Salerno 41
Venerdì 5 luglio 2013
Il Mattino
Il cantiere Convocata una riunione fra i dirigenti dei ministeri delle Infrastrutture e di Grazia e Giustizia
Cittadella giudiziaria, De Luca cerca i fondi
L’ipotesi è quella di usare
finanziamenti non spesi
per altre opere pubbliche
Umberto Adinolfi
Una task force ministeriale per completare la cittadella giudiziaria di Salerno. Missione difficile quella intrapresa ieri dal viceministro alle infrastrutture e trasporti Vincenzo De Luca, che in mattinata aveva convocato
e coordinato una riunione congiunta tra il Mit ed il ministero di Grazia e
Giustiziafinalizzataalcompletamento definitivo della cittadella giudiziaria di Salerno. Il cantiere edile - fermatosi più volte nel corso dei lavori,
anche per i sopraggiunti fallimenti
delle aziende appaltatrici - è da tempo su di un binario morto, in quanto
la struttura portante è quasi ultimata, mentre mancano all’appello i finanziamenti necessari per gli arredi
e la parte informatica. Nel corso
dell’incontro, al quale ha preso parte
Luigi Birritelli - capo del dipartimento organizzazione giudiziaria personale e servizi - sono state analizzate
in dettaglio le possibilità di reperire
lerisorsenecessariealcompletamento dell’opera, sia attraverso la riassegnazionealcantierediSalernodifondi non spesi per altri capitoli progettuali nel resto d’Italia, sia mediante
le possibilità di finanziamento previsteperattivitàd’immediatacantierizzazione, come appunto quelle della
Cittadella Giudiziaria di Salerno.
Secondo le ultiI costi
me stime - ed anServono
che in base all’agancora
giornamento dei
30 milioni
costi dei materiali
rispetto al prezzo
di euro
inseritonelcapitosecondo
lato d’appalto le stime
per ultimare il
tecniche
nuovo cuore pulsantedellagiusitizia salernitana
servono ancora 30 milioni di euro,
unacifraimportante,consideratoancheilperiododigrossadifficoltàeconomica vissuto dal Paese.
«Ho ribadito nel corso della riunione – ha dichiarato il viceministro
De Luca – l’alta qualità progettuale
della Cittadella Giudiziaria di Salerno firmata da David Chipperfield ed
il suo valore strategico a presidio della legalità e della democrazia. È un
impegno gravoso, ci sarà da battersi
congiuntamentenelleprossimesettimane per ottenere tali fondi e completare una sede idonea allo svolgimento del servizio giudiziario per i
cittadini, i magistrati, gli avvocati e
tutto il personale». A dicembre dello
scorsoanno, proprioil sindaco diSalernoavanzòalcunepropostepercercaredisbloccarela situazione,tracui
anche l’ipotesi di cedere in permuta
alcuni immobili di proprietà del Comune in favore dell’azienda, che detienel’appaltodellacittadella,perarrivare al completamento delle prime
palazzine.
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Il restyling
Via ai lavori
alla spiaggia
di S.Teresa
Questa mattina alle
9,45 il sindaco di
Salerno e vice
ministro alle
Infrastrutture e
Trasporti, Vincenzo
De Luca,
presenzierà all’avvio
dei lavori per
l’intervento di
riqualificazione
ambientale della
spiaggia di Santa
Teresa. Sarà
demolito il
manufatto
cosiddetto
«chiavicone» e
canalizzate in modo
corretto e
ambientalmente
compatibile le acque
che attualmente
giungono in mare.
Grazie a questi lavori
sarà
immediatamente
messa a
disposizione dei
bagnanti e delle
attività ludiche e
sportive un’area
maggiore e più
accogliente di
arenile. A settembre
avranno inizio i lavori
di riqualificazione
urbanistica
definitiva dell’area.
In occasione
dell’inizio dei lavori
saranno illustrate le
caratteristiche
complete
dell’intervento.
L’opera Il sindaco di Salerno e viceministro alle
Infrastrutture Vincenzo De Luca e al lato il cantiere
della Cittadella Giudiziaria
L’università
n.3893 del 3 maggio 2007 e il parere
del Consiglio di Stato n. 12035\/04
del12gennaio2005.Tuttidocumenti che riguardano l’incompatibilità
di De Luca, ma non la prosecuzione
eventuale delle attività del consiglio
comunalefinoallascadenzanaturale del mandato, fissata per la primadizioneiconsigliericomunalidipo- vera del 2016. Ma torniamo al voto
teresprimerealmeglioilpropriovo- dilunedì.Disicuro,primadelconsito durante la riunione di lunedì gliocomunale,DeLucaterrànuovaprossimo.Nelverbalediieri-tral’al- mente i suoi a rapporto, per decidetro - vengono elencati i documenti re-inleggeroanticipo-lalineapoliche compongono il «fascicolo d’ap- tica da adottare in consiglio. I «ruprofondimento» sullaincompatibi- mors» di Palazzo di Città confermalità, su cui potranno fondare la scel- no - come già anticipato - che la
ta di voto i singoli consiglieri. Oltre «fronda» dei consiglieri che vorreballa legge 148\/2011 ed agli articoli be votare contro l’incompatibilità
del Tuel, sono stati acquisiti la sen- del sindaco resiste ancora. Almeno
tenza della Corte Costituzionale 5 al momento i consiglieri disposti a
n.120 del 5 giugno 2013, l’estratto sfidare tutto e tutti pur di affermare
della Camera dei Deputati a seguito il proprio voto. Ma in questi casi, aldella sentenza della Corte Costitu- la fine prevale sempre lo spirito di
zionale n.277 del 2011, il decreto le- gruppo e la maggioranza dovrebbe
gislativo n.39 dell’8 aprile 2013, la presentarsi compatta, per poi evensentenza del Tar Lazio (sezione I) tualmente intraprendere una nuova battaglia per tutelare il consiglio
comunale contro il voto anticipato
al 2014. Unico rebus al momento
quellodiunpossibilerinviodellavotazione,inquantoipuntiprecedentiall’ordinedelgiorno(venditaCenIl voto
Non sembra scontato trale del Latte, ricapitalizzazione
l’esito della decisione Cstp e piano triennale dei lavori
pubblici) potrebbero comportare
che assumerà
tempi lunghi per la discussione in
l’assise cittadina
aula.
Sindaco e viceministro
incompatibilità: lunedì il voto
Il caso
La commissione Statuto
trasferisce tutti gli atti
al Consiglio comunale
La commissione Statuto «incarta» i
documenti normativi su cui si fonda il dubbio sulla incompatibilità di
De Luca e chiude i lavori in vista del
consiglio comunale di lunedì. La
«palla» ora passa all’assise del SalonedeiMarmi,chiamataavotaresulla legittimità o meno del doppio incaricoattualmentericopertodalsindacoeviceministroVincenzoDeLuca. Un voto che - a differenza delle
posizioni ufficiali della vigilia - potrebbe riservare sorprese. Partendo
infatti dalla riunione di ieri mattina,
la commissione Statuto - presieduta da Pasquale Criscito - ha visto la
partecipazione del presidente del
consigliocomunaleAntonioD’Alessio, il quale ha ribadito come il lavoro svolto fino a ieri sia stato importante e finalizzato a mettere in con-
”
Il porto Annunziata interviene nel dibattito sull’accorpamento delle governance marittime
«Efficienza e tariffe più basse, così siamo diventati grandi»
Il presidente dell’Authority
«Nessun dualismo con Napoli
possiamo crescere insieme»
Antonino Pane
A
ppalti rapidi, velocità di esecuzione delle opere: il porto di Salerno meglio di quello di Napoli.
Operatività, soluzioni tecniche, una
capacitàdispesanettamentesuperiore. Andrea Annunziata, il presidente
dell’AutoritàPortualedi Salerno,non
si nasconde: l’esperienza con Prodi
comesottosegretarioaitrasportièservitaancheinquestafasedellavitache
lovedeperilsecondomandatoconsecutivo al timone del porto di Salerno.
Il passaggio delle Linee Messina da
Napoli a Salerno ha riproposto il
dualismo tra questi due porti. Lei
vede questi due scali in
concorrenza?
«Entrambi i porti campani hanno le
potenzialità per crescere senza
bisogno di farsi concorrenza.
Insieme rappresentiamo linfa vitale
per le aree interne e retro portuali
della regione».
A Salerno gli armatori pagano
meno per l’attacco. È questa la
chiave di volta per battere Napoli?
«No. Non è la guerra dei prezzi che fa
il successo di un porto. Ci sono tanti
fattori da considerare e prima di tutto
un porto deve essere efficiente e
sicuro».
L’authority di Salerno riesce a
gestire gare di appalti e lavori in
tempi più che dimezzati rispetto a
Napoli.
«Siamo efficienti, si lavora in team e
c’è sinergia tra tutti gli uffici
dell’ente».
Il governatore Caldoro, in sede di
presentazione dei grandi progetti
per i porti di Napoli e Salerno, ha
parlato della necessità di costruire
un unico sistema portuale in
Campania, una sola authority per
Napoli, Salerno, Castellammare,
Torre Annunziata e Pozzuoli: lei è
d’accordo su una soluzione di
questo tipo?
«Sono d’accordo per un’unica
governance nazionale. Sarebbe utile
avere un ministero della Marina
Mercantile per quanto è importante
il mare per il nostro Paese che
intercetta tutti i traffici
internazionali. Pensando alla nostra
Regione, sarebbe utile avere un
sistema portuale campano per avere
un migliore coordinamento delle
attività economiche e degli
investimenti».
Salerno, con un canale di ingresso
più ampio e profondo diventerà
ancora più competitivo. Navi
sempre più grandi: è questo
Gli investimenti
«Non solo
imbarcazioni
più grandi
ma anche
struttura moderna
e navi meno
inquinamenti»
l’obiettivo?
«Non solo, l’obiettivo è
modernizzare le infrastrutture
portuali sul piano della sicurezza e
puntare su navi più grandi e più
moderne, che inquinino di meno e
portino maggiore economia».
È in arrivo anche la nuova stazione
marittima. Un’opera architettonica
importante: che ruolo avranno in
futuro le crociere?
«Un polo crocieristico autonomo ha
un ruolo importantissimo in una
realtà portuale. In questi anni
abbiamo lavorato tra una nave merci
e l’altra, abbiamo dovuto rifiutare
centinaia di richieste di approdo ma,
nonostante tutto, il numero di
crocieristi è cresciuto in modo
esponenziale. Il nostro obiettivo è
quello di arrivare a circa mezzo
milione di crocieristi all’anno senza
nulla togliere al porto di Napoli».
Le elezioni Corteo di studenti
all’Università di Salerno
Secondo round
per il rettore
affluenza in calo
Sembra leggermente in calo
l’affluenza alle urne per la seconda
votazione per il rinnovo della carica
di rettore. Meno presente è la
componente studentesca, forse
per gli esami di fine corso che si
svolgono in contemporanea. «Gli
studenti continueranno a dividersi
su tutti i candidati per il senso di
appartenenza alle facoltà – dice
Marta Mango, presidente del
consiglio degli studenti – Purtroppo
il nostro invito ad un voto
consapevole non è stato recepito.
Speriamo che il voto di oggi sia più
decisivo, perché l’ateneo richiede
un nuovo rettore, che sia
trasversale e disponibile al dialogo
e a fare squadra». A ridimensionare
la svolta democratica di questa
competizione interviene
l’amministrativo Giuseppe Conte:
«È una presa in giro, perché noi
partecipiamo con un voto
ponderato, esprimendo solo 160
preferenze». Vive, invece, in
maniera molto serena questo
cambiamento di governo il
professore Nicola Maffulli,
ordinario di ortopedia della facoltà
di Medicina: «Sono uno di quei
cervelli in fuga rientrato in Italia. C’è
sempre un elemento di rischio, ma
avendo conosciuto Pasquino e la
sua idea di ricostruire la città di
Ippocrate, non ho voluto
rinunciare». E sui rapporti tra la
facoltà e l’ospedale aggiunge:
«Sarà un’opportunità unica se
impostata su relazioni di scambio e
non di egemonia».
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Barbara Landi
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40 Salerno Cronaca
Venerdì 5 luglio 2013
Il Mattino
I trasporti
In breve
Tagli alla Sita
500mila km
da ridurre
ciale ai Trasporti – della decisione
unilaterale della Regione, pur non
avendopotutolaProvinciafareleosservazioni e le eventuali modifiche
da apportare. Ecco perché ho intenzione di convocare a Salerno i miei
colleghi di Napoli e Avellino per cerDiletta Turco
care una soluzione congiunta che
Sono cinquecentomila i chilometri non porti ulteriori tagli al servizio di
della Sita Sud sul territorio salernita- trasporto pubblico locale». Di un seno che potrebbero essere cancellati riorischio«contenzioso» traazienda
da un momento all’altro. Tecnica- e Regione parla Amedeo D’Alessio,
mentegiàdaquestasettimana.Laco- segretario provinciale Filt Cgil. «Al
municazione ufficiale da parte della momento – spiega – non è nemmeRegione ancora non è arrivata sulla nosicuro chela Regioneabbiala forscrivania della dirigenza dell’azien- za economica di pagare le cosiddetda di trasporto, ma l’intenzione è te compensazioni alla Sita Sud che
confermata:ilfuturodelserviziodel- spettano di dovere in quanto sottola Sitaè legato, peri prossimi quattro posta agli obblighi».
Ma c’è un secondo contenzioso
mesi, alla sola proroga degli attuali
obblighidiservizio.Giàavviatiadini- chepotrebbepartiredalterritoriosazio marzo. Questo comporterà il lernitano,sempredirettoaiverticiremantenimento dei cosiddetti servizi gionali. E sempre all’interno del setminimi – perché pagati direttamen- tore del trasporto pubblico. Oggetto
te dalla Regione – e l’azzeramento dellarichiestaufficialedi«azionegiudiziale» deliberata dalla
dei chilometri aggiuntivi.
giuntadiPalazzoSant’AgoChe fino ad ora l’azienda
stino è il versamento
avevacomunquemantenudell’Iva che la Provincia ha
to, nonostante non fossero
regolarmente fatto dal
poicompensatidallaRegio2004 al 2012, perché ente
ne.
concedente del servizio. «I
Lo scenario, però, per
servizi in questione – si legquesta estate sembra camge nella delibera – rientrabiare, con il rischio, ancora
nonellacategoriadeiservinon confermato dai vertici
zi minimi integralmente a
della Sita Sud, di non effetcaricodelbilancioregionatuarepiùi500milachilomele. Gli importi complessivi,
tri aggiuntivi, spalmati su Il caso
nonostante le ripetute rituttele corse attive sulterri- Prorogati solo
chieste, non sono stati rimtorio salernitano. Gli even- gli attuali
borsati dalla Regione, detuali tagli chilometrici por- obblighi
terminandouningiustificateranno,conseguentemen- di servizio
to depauperamento del bite, un esubero all’interno
lancio». La cifra in questiodelpersonale:siparladicirca settanta unità, dislocati tra Saler- ne è di oltre 21 milioni di euro.
Èunasituazionedicollassogenenoe Napoli.E, altrettanto certamente, porteranno disagi per i pendolari rale quello delle aziende che operache dovranno affrontare attese più no nel settore. Ne è esempio il Cstp:
lunghe,perviadiunprogressivosfol- in attesa della decisione di mercoletimento dei ritmi di partenza di tutte dìprossimodeltribunalefallimentalelineeinteressate.Oggia Napoliera resullapossibilitàchel’aziendaposinprogrammaunconfrontotraledi- saavereinumeriperessereamminirigenze regionali, l’azienda e i rap- stratadauntecnicoesterno,perVinpresentantidelleProvincediNapoli, cenzo De Luca, sindaco di Salerno e
Avellino e Salerno per riprendere il viceministro alle Infrastrutture «la
discorso interrotto una settimana fa strada del commissariamento era
con l'abbandono dall’aula dei rap- obbligata».«Seilministerodell’Indupresentanti istituazionali di Napoli e stria – specifica durante il consueto
Avellino e con la riserva chiesta da appuntamento su Radio Alfa - perSalerno. La decisione della Regione, corre questa strada, evidentemente
credeche ci siano i presuppostiper il
di fatto, annulla il confronto.
«Prendiamo atto – dice Michele risanamento del Cstp».
Cuozzo(nellafoto),assessoreprovin© RIPRODUZIONE RISERVATA
LA TRUFFA/1
Falsi assicuratori
truffano un’anziana
La polizza assicurativa intestata
al figlio era scaduta e la madre
ottantenne ha pagato 800 euro.
Si trattava, invece, di una truffa.
Due falsi assicuratori si sono
presentati a casa dell’anziana in
via Arce, con la scusa di dover
riscuotere con urgenza la
somma. Hanno finto di parlare
con il figlio al cellulare e lei è
caduta nella trappola,
consegnando il danaro. I due
subito si sono allontanati.
Sull’episodio indagano le
volanti.
Province non consultate
Cuozzo stizzito annuncia:
ingiusto, daremo battaglia
LA TRUFFA/2
Gasolio
chieste le condanne
Si è svolto ieri mattina il rito
abbreviato a carico di quattro
degli indagati nell’inchiesta
della truffa al gasolio. Il pm
Francesco Rotondo ha chiesto 4
anni per gli imprenditori di
Pontecagnano Gaetano
Petruzzelli e Rosario Cataldo; sei
per Fabio Memoli e 5 per il vigile
del fuoco Leopoldo Violano. Si
decide il 10 luglio.
L’ANAGRAFE
I trasporti Pendolari salgono su un bus Sita: dalla prossima settimana previsti disagi
Immigrati nel mirino
quattro verbali
Atto aziendale, sindacati divisi
La sanità
Fvm e Cgil contro Squillante
per il mancato confronto
la Uil: ha stravolto tutto
Simona Paolillo
«Squillante bugiardo». La pesante affermazione arriva da alcuni
sindacati del comparto sanità e
delladirigenzamedica.IlsegretariodiFvm,GiovanniBruno,insieme a Margaret Cittadino e Arturo
Sessa gli rimproverano il mancato confronto sull’atto aziendale
dell’Asl Unica. Tra le repliche di
ieri al manager, che ha affermato
di aver consultato le parti sociali
e aver condiviso i lavori dei tavoli
tecniciper laredazionedeldocumento,c’èanchequelladiRaffaele Albano di Uil Fp che precisa di
aver sì collaborato, ma che i contributi del proprio sindacato sono stati stravolti.
A muso duro contro Squillante, Margaret Cittadino ed Arturo
Sessa della Cgil Fp che hanno già
chiesto l’intervento del sub commissario alla Sanità Mario Morlaccoperrimuoveredall’incarico
di direttore generale Antonio
Squillante vista, secondo loro, la
sua condotta antisindacale per il
mancato coinvolgimento. Ieri la
Cgil ha scritto al diggì: «Ella non
puòoffenderel’intelligenza,ladignità e la fiducia di quanti hanno
creduto in lei», ricordandogli le
varie volte in cui ha rimandato o
annullatogli appuntamenti presi
con l’organizzazione. Rispetto
all’atto aziendale i cigiellini chiedono al manager di conoscere la
ratio che ha portato alla riduzione dei distretti sul perimetro degli ambiti territoriali e non viceversa, così come da indicazioni
regionali.Isindacalistipretendono spiegazioni anche sulla riduzione dei posti letto, specifican-
La difesa
La Cisl: documento
buono anche se risente
dei vincoli del decreto 49
do che «ottimizzare e riprogrammare non vuol dire tagliare».
Secondo i veterinari medici,
Squillante ha modificato più voltelabozzadell’attoaziendalesenza tener conto dei suggerimenti
che le stesse organizzazioni avevano presentato, soprattutto per
il dipartimento di prevenzione e
disalutementale.«Ilnostroparereèstatostravolto»,dichiaraGiovanniBruno.L’attoaziendalepiace invece alla Cisl Fp che ieri con
Pietro Antonacchio ha tenuto
unaconferenzastampa.«Ildocumento – ha detto il segretario – risentepurtroppodeivincoliimposti dal decreto 49, ma è un buon
provvedimento in quanto rispetta la territorialità e poi ha il grande merito di aver programmare
la richiesta di più di mille unità
lavorativa».Antonacchio leggelo
stesso dei punti critici dell’atto
tra cui la poca interlocuzione tra
Asl e Ruggi e la carenza, nella dotazioneorganica,dialcunefigure
professionali come gli assistenti
sociali, fisioterapisti, tecnici della
riabilitazione.
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I rifiuti La Corte dei Conti: subappalti e infornate di precari, spesi inutilmente 69 milioni
Astir, palazzo Santa Lucia sotto accusa
Nei guai 44 persone
tra assessori e dirigenti
di Bassolino e Caldoro
Daniela De Crescenzo
Sessantanove milioni di euro:
èildannoerarialechelaRegione avrebbe procurato finanziando la Astir. Lo sostiene il
viceprocuratore generale della Corte dei Conti, Pierpaolo
Grassi,nell’invitoadedurreinviato a 44 tra componenti delle giunte Bassolino e Caldoro
e amministratori della società. Diverse le responsabilità
dellegiuntechesisono succedutenegliultimidiecianni:alla prima, quella guidata da
Bassolino, viene addossato
undannodi54milioni;allaseconda, quella di Caldoro, uno
di 15 milioni.
L’amministrazione di centrosinistra organizzò la partecipata dal 2003 al 2009, quella
dicentrodestraapprovò l’ultima tranche di un finanziamentogiàprevistodi30milio-
ni. Complessivamente per la
Astir,exRecam,sonostatispesi 100 milioni. La società inizialmente partecipata dalla
Regione,51percento,edaItaliaLavoro,49percento,eranata per riqualificare l’ambiente
edarelavoroaicosiddettilavoratori socialmente utili.
Nell’originario piano industriale erano previste 347 assunzioni, ma nel 2010 i dipendentieranodiventati531.L’ultima ondata di contratti nel
2009,quandoeranostatistabilizzati 76 Lsu ed erano entrate
atempodeterminato38persone.Il20percentodeilavoratori aveva tra i 60 e i 65 anni, il 55
per cento più di 55 anni. Il costo del lavoro è lievitato anche
perché l’originario contratto
degli edili è stato sostituito da
quellodiFederambiente,molto più remunerativo. Il solo
consiglio di amministrazione
è costato dal 2003 al 2009 un
milione e mezzo. Una spesa
che il magistrato definisce
«completamente inutile». Per
non parlare delle consulenze
I rifiuti
Pneumatici
nell’area
industriale
di Buccino
che doveva
essere
bonificata
I procedimenti penali
per le quali si sono spesi 2 milioni.Tra gli espertichiamati a
consiglio Antonio Scialdone,
nominatosulcampo«responsabile tecnico per la gestione
dei rifiuti», che ha intascato
quasi12milaeuroprimadiincappareinunaseriedidenunce giudiziarie.
Nel corso degli anni si era
modificata anche la compagine societaria (era uscita Italia
Lavoro) e si erano aggiunti
nuovi contratti. Originariamente l’azienda avrebbe dovuto provvedere al riassetto
idrogeologico dei Comuni del
Monte Somma, della piana
Nolana,delVesuvio.SuccessivamentearrivaronocommesseperlapuliziadellitoraleDomizio, degli svincoli stradali,
per la bonifica dell’area industriale di Buccino, per il recupero della statale del Vesuvio,
per la riqualificazione della
«Valle delle delizie». Peccato
che tutti questi lavori non veconfronti dell’Inps,
nissero svolti dai dipendenti
quasi 3 nei confronti
della Recam, ma in gran parte
dell’erario. Oggi i
dipendenti Astir sono subappaltati ad altre aziende.
in cassa integrazione E proprio per questo sono in
corso una serie di procedistraordinaria e
menti penali.
l’azienda è in
Anche sospetti di infiltrazioni mafiose
Sono in corso una
serie di procedimenti
penali: le imprese
subappaltatrici
sarebbero state in
alcuni casi legate ai
clan. I debiti per 10
anni non hanno fatto
altro che lievitare. In
quello che il pm
chiama «carrozzone»
si pagavano gli
stipendi, ma non i
contributi: nel 2009 si
erano accumulati 7
milioni di arretrati nei
liquidazione.
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Composite IL_MATTINO - SALERNO - 40 - 05/07/13 ----
Time: 04/07/13
23:02
Continuano i controlli in città al
fine di verificare la posizione sul
territorio degli stranieri. Ieri
mattina i vigili urbani hanno
multato quattro persone che
non avevano provveduto ad
effettuare la prevista iscrizione
anagrafica.
I RIFIUTI
Microdiscariche
nella zona orientale
I vigili in borghese hanno
individuato alcune aree alle vie
Vinciprova e Lungomare
Colombo, nonché nella zona
industriale, illecitamente
adibite a microdicariche. Il
personale della Salerno Pulita e
del Consorzio Salerno Bacino 2
hanno provveduto a rimuovere i
rifiuti e a bonificare le aree. La
cooperativa 3^ Dimensione ha
proceduto a tagliare le erbacce.
I CONTROLLI
Pubblicità abusiva
multati in tre
Sanzionati i titolari di tre
pubblici esercizi che avevano
affisso su varie strutture
cittadine, imbrattandole,
numerosi manifesti pubblicitari.
L’INCONTRO
Pittella
al Grand Hotel
Questo pomeriggio (Grand
Hotel Salerno, ore 18), su
iniziativa dell’associazione Mgs
«Impegno sociale» e in
occasione dell’anniversario di
Infopoint Europa sociale, si terrà
un incontro con il vice
presidente del Parlamento
europeo Gianni Pittella per
discutere sul futuro del Pd che si
avvia al congresso.
Interverranno Peppe Russo,
Dario Di Cerbo, Antonio Zito e
Ilaria Del Re.
IL CONVEGNO
Diritti civili
al Museo dello Sbarco
«Omofobia e Transfobia, la
lunga strada verso la libertà» è il
titolo del convegno di Unar che
si terrà oggi, ore 18, al Museo
dello Sbarco e Salerno Capitale
di via Generale Clark. L’incontro
è organizzato dall’antenna
territoriale Unar, Interverranno,
tra gli altri, i parlamentari Ivan
Scalfarotto, Annalisa Pannarale
e Andrea Cioffi.
user: fpssacisl
mail: [email protected]
ip: 62.98.33.237
Primo piano Salerno 39
Venerdì 5 luglio 2013
Il Mattino
Gli esami
Consigli
presidiati
dalla finanza
Petronilla Carillo
Due ordinanze di custodia cautelare
agliarrestidomiciliariperiduefratelliAlfredoeMarioVissicchio;obbligo
difirmaperaltrisettetracoordinatori didattici, assistenti amministrativi
e “procacciatori” di nuovi studenti
provenienti da diverse regioni d’Italia. È l’epilogo finale dell’inchiesta
coordinatadallaprocuradiVallodella Lucania sulle scuola «fantasma»,
dove era possibile ottenere il diplomasenzafrequentarelelezioni.L’accusa è per tutti, a vario titolo, di associazione per delinquere, interruzionedi pubblico servizio, truffa ai danni dello Stato e falso continuato. Lo
scorsoannoifinanzieridellacompagnia di Agropoli, diretti dal capitano
Fabio Antonacchio, denunciarono
132 persone. Tra questi anche studenti, tra i quali non soltanto insospettabili impiegati ma anche giovani calciatori ed attori, i quali, pagandotrai2.500edi5.000uuro,riuscivano ad ottenere un diploma da geometra o ragioniere senza frequentare le lezioni presso istituti scolastici
diLaureanaCilentoeCeraso.Acoordinare il lavoro dei finanzieri, il procuratore capo di Vallo della Lucania,
GiancarloGrippo,eilprocuratoreaggiunto Alfredo Greco. L’istituto in
questione, il Leon Battista Alberti.
Ilblitzdeifinanzieriscattòaseguitodiun’indaginefiscale.Ma,unavolta all’interno della scuola, trovarono
le diciotto aule deserte. Eppure, nel
solo anno scolastico compreso tra il
2011 e il 2012, nelle due sedi del Leona Battista Alberti erano state registrate 347 iscrizioni. E non solo: gran
partedegliiscritti,cheavevanofalsamenteattestatodirisiederepressoindirizzi di comodo nella provincia di
Salerno, in realtà risultavano residenti ed impiegati in altre regioni,
tra cui Lombardia, Piemonte, Veneto,Friuli,EmiliaRomagna,Lazio,Calabria, Puglia e Basilicata.
Le otto verifiche fiscali eseguite
parallelamenteallosvolgimentodelle indagini nei confronti dei fratelli
Vissicchiohannoconsentitodiquantificaregliingentiproventiconseguiti da questa vera e propria “industria
del falso” con
l’emersione di oltre5milionidieuI numeri
rosottrattiatassaAccertata
zione ai fini delle
l’evasione
imposte dirette e
per quasi
3,3 milioni ai fini
Irap,
nonché
sei milioni
730.000eurodiriDisposto
tenute sulle retriil sequestro buzioni evase nel
dei beni
periodo
2004-2012.
Alla fine del
2012ilmancatoversamentodelleimposte, nonché dei contributi previdenzialiedassistenzialisulleretribuzioni dei dipendenti, aveva generato
un debito nei confronti dell’Erario
pari a 5,7 milioni di euro, già affidato
alla riscossione di Equitalia, che ha
peraltro portato alla dichiarazione
difallimento–richiestod’ufficiodalla Procura di Vallo della Lucania e
sentenziatodaltribunale-diduedelle tre società riconducibili ai due fratelli, titolari di parità scolastica concessadall’UfficioScolasticoRegionale.
L’emersione di una evidente
“sproporzione”trairedditidichiara-
Gli iscritti vip
Nei guai la star
dei Cesaroni
e il bomber Zigoni
Lo scorso
giugno i
duecentosei
studenti del
Leon Battista
Alberti di
Laureana
Cilento e
Ceraso che
dovevano
diplomarsi, non
sono stati
ammessi
all’esame di
maturità.
Durante le
sedute dei
consigli
d’istituto, che si
svolsero alla
presenza dei
finanzieri, sono
venute fuori
delle storie
interessanti poi
oggetto di
ulteriori
indagini. Le
scuole sono poi
state chiuse e la
parità revocata.
Il retroscena
Tra gli studenti vip dei due istituti,
anche una giovane attrice italiana,
Micol Olivieri, balzata alle luci dei
riflettoriperlasuapartecipazionealla serie tv di Canale 5 “I Cesaroni”. E
nonsolo. C’èancheun lungoelenco
di giovanissimi calciatori non professionisti ma che militano in diverse squadre Primavera anche di club
importanti. Quindi il calciatore
dell’AvellinoGianmarcoZigoni.Entrambi sarebbero stati portati da dei
“procacciatori” che avrebbero preso una percentuale sulle iscrizioni.
Proprio partendo dai controlli
agli studenti, i finanzieri del capitano Antonacchio hanno ricostruito
step by step il complicato meccanismo truffaldino. In pratica vi era un
sistematico utilizzo da parte dei docenti di penne cancellabili per l’annotazionedelleassenzeedellelezioni sui registri di classe, in modo tale
da poter successivamente consentire l’“aggiustamento” delle registrazioni in segreteria, per evitare che
gli studenti superassero il tetto massimo di assenze per essere ammessi
alle classi successive. In prossimità
delle prove di verifica venivano anche inviate le tracce per posta agli
studenti fuori sede. E ancora il sistema prevedeva anche la sistematica
falsificazionedeicertificatidiidoneità al quinto anno degli studenti, che
venivano successivamente ammessi agli esami di Stato in assenza dei
previsti requisiti; la fittizia iscrizione
di numerosi alunni alle classi intermedie,chesonorisultati effettivamente ignari della
loro“partecipazione” quotidiana allelezioni,necessaria per dimostrare
il completamento
dei corsi di studi
presso gli istituti
paritari. Dall’in- Micol Olivieri
crocio dei dati è
emerso che tra gli
studentifalsamente iscritti al corso
di scuola superiorevieraunapersona che aveva conseguito solo la licenza elementare.Quindic’eraanche la falsificazione di certificati di Marco Zigoni
servizio rilasciati
alpersonaleamministrativoincambio della somma di 5.000 euro per
attestare la fittizia prestazione del
servizio per 4 anni scolastici, idonea
per l’illegittima attribuzione di punteggioperl’immissioneinruolo nellescuolepubbliche; lamancata corresponsionedeglistipendiaidocenti, che accettavano di firmare le buste paga pur non percependo alcun
compenso,alfine dipoterconseguireilpunteggioperl’inserimentonelle graduatorie.
pe.car.
Le «scuole fantasma»
Vendevano «diplomi»
a starlette e giocatori
Arrestati i fratelli Vissicchio, sette obblighi di dimora
tiedilpatrimonioaccumulatopereffetto delle attività illecite investigate,
valorizzato in oltre 6,6 milioni di euro, ha permesso alla procura di Vallo
della Lucania di richiedere al Tribunale di Salerno l’emissione nei confronti dei due fratelli di una misura
diprevenzionepatrimoniale,eseguita dai finanzieri di Agropoli, che ha
portato al sequestro di 59 unità immobiliariconferiteinunfondopatrimonialeallafinedel2012pertentare
di “proteggerle” dai sequestri, ad
Agropoli, Laureana, Torchiara e Ceraso,tracuitrevilledilussoconpiscina e numerosi appartamenti, cinque veicoli e disponibilità finanziarieperben1,7milionidieurodepositatesuicontioppureinvestitiinpolizze assicurative, di cui 240.000 euro a
garanzia per l’acquisto in leasing, al
prezzo di 2,5 milioni di euro, di un
notoalbergodiAgropoli,attualmente in ristrutturazione, che ospita un
istituto alberghiero paritario parimenti gestito dai due fratelli.
L’indagine
La guardia di finanza eseguì il blitz in due istituti paritari di Ceraso e Laureana
per una verifica fiscale ma trovò le aule deserte e le presenze sui registri
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Favorì la vittoria del figlio per un progetto, per la Cimino processo bis
La sentenza
La preside del Genovesi
a giudizio con altri cinque
l’accusa è abuso d’ufficio
La dirigente scolastica del Genovesi,
Caterina Cimino, è stata rinviata a
giudizio dal gip Sergio De Luca per abuso
d’ufficio. L’udienza si celebrerà a
dicembre e imputati assieme alla preside
ci sono anche il figlio Francesco Perillo,
vincitore nell’ambito di un progetto
scolastici che sarebbe stato
indebitamente affidato a lui; la vice
preside Maria Gabriella Di Maio; la
seconda collaboratrice Giuseppina
Ciliberti; il dirigente del Servizio area
amministrativa Giovanni Temis; il
tecnico di laboratorio Rosa D’Amico. Gli
ultimi quattro erano membri del Gop (il
Gruppo operativo di piano) il cui
compito era di esaminare i progetti.
Sarebbero stati tutti loro, in accordo con
la Cimino, a “pilotare” la vittoria del
progetto “Innovadidattica” che si è
svolto al Genovesi nel 2010. Grazie a
questo “aiuto” Perillo sarebbe riuscito a
svolgere nell’istitutoo che dirige la
madre, un progetto retribuito per 80 euro
all’ora, e che gli avrebbe consentito di
percepire circa 4.800 euro.
Secondo l’impianto accusatorio del
sostituto procuratore Maurizio Cardea,
la Cimino avrebbe abusato del potere
derivante dal suo ruolo, per imporre ai
componenti del Gop il progetto del figlio.
A denunciare l’accaduto ai carabinieri di
Salerno, che hanno poi avviato
l’indagine, sarebbe stato il vero vincitore
del concorso poi scalzato da Perillo che,
invece, era arrivato secondo.
La preside Caterina Cimino
Lo scorso febbraio la Cimino era già stata
rinviata a giudizio per una storia di
mobbing: la preside avrebbe avuto una
serie di «condotte vessatorie, ingiuriose,
minatorie e diffamatorie» nei confronti
di una docente della scuola, Teresa Masi,
alla quale dopo le vessazioni subite
sarebbe stata riscontrata una malattia
definita «disturbo dell’adattamento con
umore depressivo ansioso» con
invalidità permanente del 15%. La
Cimino, secondo la procura, non
avrebbe neanche tenuto conto nel suo
comportamento vessatorio della
patologia tumorale della quale la Masi
già soffriva rivolgendo alla donna, alla
presenza degli studenti, «frasi
irriguardose e minacciose» come nel
marzo 2008: «Vada in classe a lavorare e
non trovi scuse per non fare lezione». La
Cimino avrebbe anche emesso a carico
della vittima tre sanzioni disciplinari
delle quali si chiederà spiegazione
nell’aula del tribunale. Secondo la difesa
i fatti «incriminati» sarebbero avvenuti
tutti tra il 2008 e il 2009 quando la Masi,
per seri problemi di salute, iniziò a
sottoporsi a delle sedute di radioterapia.
E proprio questo, secondo l’accusa,
avrebbe fatto sì che la Cimino accusasse
la Masi di «venir meno ai suoi doveri di
docente». Le avrebbe anche inviato nel
maggio del 2008, a distanza di otto giorni,
due visite fiscali a casa benché sapesse
che il motivo delle sue assenze era
dovuto alle sedute di radioterapia che
svolgeva in un centro specializzato di
Marano di Napoli. La preside avrebbe
anche rilasciato un provvedimento alla
donna di autorizzazione all’esercizio
della libera professione di avvocato
aggiungendo diciture offensive.
pe.car.
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Composite IL_MATTINO - SALERNO - 39 - 05/07/13 ----
Time: 04/07/13
23:02
user: fpssacisl
mail: [email protected]
ip: 62.98.33.237
38 Salerno Primo piano
Venerdì 5 luglio 2013
Il Mattino
L’inchiesta
Il processo
Porno e violenza
choc a Buccino
per la Tommasi
Aula bunker, bagarre in udienza
imputato minaccia: «Mi uccido»
Il caso
Tensioni ierimattina all’aula
bunker del carcere di Fuorni
per l’animata udienza preliminareallagangdi«Pupatella», allanagrafe Antonio Noschese. Qualche tensione tra
il pm Vincenzo Montemurro
e alcuni membri del collegio
difensivo, si è risolta con un
rinvio degli atti relativi alle
posizioni di alcuni imputati
nuovamentealgip.Ierimattinaall’appelloerano42gliimputatiaprocesso.LorisAvossa,dallagabbia,haminacciato il suicidio in carcere chiedendo al giudice Emiliana
Ascolidiesseremandatoacasa perché lì, a Fuorni, sta
avendo dei problemi. Ha anche dichiarato di «volersi tagliarelevene»poi,dopoildurointerventodeigiudiciedella polizia penitenziaria, si è
calmato. L’udienza è stata
poi rinviata al 17 dicembre.
Il blitz che ha consentito
di sgominare l’associazione
dedita allo spaccio della droga in città, è di ottobre dello
scorso anno: in codice «zio’s
team» per l’appellativo che i
giovanispacciatoririservava-
Arresti per il film hard della showgirl
Sorpresa in paese: «Non era uno spot?»
Un fotografo di Caggiano, amico
delproprietario delRelais Eliceto di
Buccino, è stato l’intermediario
con i produttori del ciclo di film
hard «Confessioni private», proponendo la struttura, un cinque stelle
immerso nel verde e lontano da
sguardi indiscreti, a Federico De
Vincenzo e Giuseppe Matera, rispettivamente residenti a Milano e
Velletri, e da ieri in carcere con l’accusa di violenza sessuale di gruppo
ai danni della showgirl Sara Tommasi. Una struttura il cui proprietario sperava, in questo modo, di poter rilanciare magari catturando
l’attenzione di qualche grande produttoreedipoterentrarenel circuito delle location per set cinematografici.Invece,comeuneffettoboomerang,ladenunciapresentatadalla Tommasi ha avuto un impatto
d’immagine diverso.Il proprietario
della struttura a
cinquestelle,Antonio SalimbeAccordi
ne, ricorda ancoFotografo
ra non nitidezza
di Caggiano quei giorni. Anmediò
che lui è stato
la trattativa ascoltatodaimae ha racper la scelta gistrati
contato loro di
del set
una telefonata
al Relais
della madre della Tommasi, preoccupata perché
lafigliadovevaprenderedellemedicine. Un argomento, quello delle
medicine, che mai nessuno ha approfondito vedendo la giovane
showgirl allegra e vivace anche se
quasi sempre ritardataria. «Quandoèandatasulset-racconta Salimbene - è andata con le sue gambe,
sembrava in forma. È stata proprio
lei a dire che aveva già girato un
film hard e che voleva far parlare di
se».
La richiesta di provvedimenti
cautelari presentata dal sostituto
Guarino riguarda anche altre tre
persone ma è stata respinta dal gip
Ascoli.Almomentosonosoloiscritti nelr egistro degli indagati: sarebbero tre attori professionisti del genere hard che si sarebbero prestati
alla violenza di gruppo, ripresa da
una telecamera per poi mandare in
streaming la pellicola con una Sara
Tommasidalvivo.Mainretequella
pellicola non è mai andata: a bloccarne la diffusione è stata prima la
denunciadellavittima,poiilsequestro disposto dalla procura.
pe.car.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Coop sociali
la via ...
Mita Marra
Rispettoalle52tipologiediattività rilevate, come ad esempio, lavorare, portare i figli a
scuola,farelaspesa,lavarsi,pagare le bollette, andare al cinema o a a teatro, ecc., sono stati
raccolticirca12mila dati,inseguito, aggregati in sei tipologie
diattivitàsecondo laclassificazione europea adottata per i
confronti
internazionali
sull’uso del tempo. La giornata di 24 ore, cioè, è stato distinta in unità di tempo destinato
allacuradellapersona, allavo-
La Velina
laureata
alla Bocconi
Trentadue anni,
laureata alla
Bocconi di Milano,
inizia la sua carriera
televisiva come
valletta nel «Paolo
Limiti Show». Ma la
notorità gli giunge
grazie alla
partecipazione
all’«Isola dei
famosi» che le
consente non solo
di avere una
partecipazione
importante nello
spettacolo «On the
road» sui canali
Mediaset ma anche
di essere scelta per
un calendario
artistico di Max. Nel
febbraio 2011
arrivano i primi
problemi: il suo
nome compare
nell’inchiesta
milanese su Ruby
ma lei, dalle pagine
dei rotocalchi e dei
quotidiani, si
dichiara «vittima di
persecuzioni e
ricatti continui».
Location
Il Relais
Eliceto,
location
del film hard
di Sara
Tommasi;
a destra,
la showgirl
L’esca delle foto per un calendario
«Lei vittima, sfruttata la sua fragilità»
Il retroscena
Le riprese hard e la violenza
Atto d’accusa nelle carte del gip
e l’ansia della madre della starlet
Petronilla Carillo
«È stata sfruttata la menomazione
della vittima», scrive il gip Emiliana
Ascoli per commentare la brutalità
della violenza di gruppo consumata
sullagiovaneshowgirlSaraTommasiaffetta,secondoanchequantoriferiscono i suoi legali (gli avvocati Alfonso Luigi Marra e Saverio Campana) da piccoli disturbi piscologici.
Ma aggravata anche all’effetto prodotto su di lei dalla cocaina che i
suoi “carnefici” le hanno fatto prendere.
UnraccontolucidoquellocheSara Tommasi ha fatto alsostituto procuratore Elena Guarino titolare delleindagini. Quest’ultimaha avuto la
delicatezza di convocare la showgirl
nel suo ufficio al terzo piano di via
Rafastia in una tarda serata di novembre. L’ha convocata di sera, la
serastessachelaTommasieraandata a presentare personalmente
l’esposto negli uffici della procura
pressoilpalazzodigiustizia diSaler-
ro professionale, alle attività
domestiche e all’accudimento
dei figli, al tempo libero e agli
spostamenti.Checosa èemerso? In primo luogo, l’organizzazione del lavoro nell’ambito
delle cooperative sociali è flessibile e sensibile alle esigenze
di conciliare professione e famigliainparticolaredellelavoratrici.Questesonoinmaggioranza giovani di età media 38
anni, molto istruite (con laurea e master), per metà coniugate e metà single o separate.
Laloroattivitàlavorativasiconcentra ovviamente nei giorni
feriali, ma, ed è interessante
sottolinearlo, il loro lavoro retribuito frequentemente si trasforma in lavoro volontario.
Benché non percepiscano
mensilmente lo stipendio a
causa dei forti ritardi con cui le
amministrazioni rimborsano
lecooperative, iservizieleprestazioni che queste lavoratrici
erogano sono sempre garanti-
ti grazie al loro spirito di abnegazione;segnotangibiledellorosensodiappartenenzaedelle loro forti motivazioni che in
gergo si definirebbero “intrinseche”rispettoaquelle“estrinseche”, legate cioè alla remunerazione e al prestigio sociale
del lavoro. Come “cooperanti”,sonotuttedirigentieoperatrici determinate a perseguire
una missione sociale nonostante l’incertezza economica
pesi sempre di più sulle prospettive future specialmente
dicoloroche vivono suuna sola fonte di reddito. Se il governo nazionale saluta positivamente la maggiore flessibilità
nei conti pubblici concessa da
Bruxelles,dobbiamoauspicarci che i benefici di queste decisioni macroeconomiche si riflettanotangibilmentesullevite delle persone (in particolare, donne) che garantiscono
quotidianamente l’unico welfare che esiste in Italia.
no. Un racconto lungo e dettagliato,
quello della Tommasi, confermato
in alcune parti anche dalla madre.
Entrambe avrebbero riferito di
quell’incontro avuto il 12 settembre
scorso con i due produttori nell’appartamento romano della Tommasi. Un incontro durante il quale De
Vincenzo e Matera sarebbero stati
ambigui e vaghi nel prospettare la
propostadilavoroallaTommasi,trascinandola fin giù a Buccino, presso
il Relais Eliceto, con la scusa di scattarle qualche foto artistica in vista
della realizzazione di un calendario
a scopi di beneficenza. Soltanto una
volta preso possesso della stanza, a
Buccino,laTommasi sisarebberesa
conto di essere stata raggirata: invece di un set fotografico si è ritrovata
in una fredda camera di albergo per
girare una delle pellicole della raccolta «Confessioni private». Ma la
violenza non sarebbe avvenuta sul
setma tra una ripresa el’altraevideofilmata su una pellicole che sarebbe presto stata diffusa in streaming.
Per gli inquirenti la denuncia di
Sara Tommasi è stato soltanto il primo atto di una lunga indagine dove,
determinanti, sarebbero state proprioleintercettazioniraccolte.Intercettazioni tra gli indagati, accordi
perl’inserimentodelvideoharddellaTommasisuinternetattraversoca-
nali«particolari»distreaming.Unvideo dove, oltre a Federico De VincenzoeGiuseppeMaterahannopreso parte altri tre uomini, attori professionisti di film hard. Per loro il gip
ha respinto per oralarichiestadi custodia cautelare.
Intercettazioni, dunque, che
avrebbero inchiodato tutti i partecipanti di quella violenza impressa su
pellicola e visionata dai carabinieri
del capitano Alessandro Cisternino
dopo averla ritrovata e sequestrata
nello studio milanese di De Vincenzo. Intercettazioni che per ora sono
tenute «riservate» dagli inquirenti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
che nei mesi scorsi hanno ascoltato
anche tutti i componenti della troupe.Nonvisibilineancheailegalidelle difese (De Vincenzo è rappresentato dagli avvocati Mattia Floccher e
Fulvio Prestieri) per i tanti omissis
che il gip ha imposto su molte delle
sessanta pagine di ordinanza.
Durante le loro conversazioni telefoniche, i due arrestati esprimono
comunque grande preoccupazione
per gli impegni professionali non
mantenuti dalla Tommasi e per i
mancatiincassidovutiall’impossibilità di mettere in rete quel video dopo la denuncia presentata dalla
showgirl. Quindi si preoccupano
per le conseguenze che potrebbero
esserci.Preoccupazioniche per icarabinieri e per la procura di Salerno
sarebberounaveraepropriaammissione di responsabilità.
De Vincenzo e Matera erano stati
presentati alla Tommasi dal suo
agente. Con loro la showgirl aveva
girato il suo terzo film porno ed era
legatadaunbuonrapportodiamicizia con entrambi. Tant’è che non ha
problemi a riceverli nella sua abitazioneromana per «parlare di affari».
EseconMaterairapportieranobuoni, con De Vincenzo erano ancora
più stretti: stando alle testimonianze raccolte dai carabinieri, infatti,
durante i quattro giorni di permanenza ad Eliceto di Buccino, hanno
dormito nella stessa stanza.
Violenzasessualedigruppo,dunque, dopo aver fatto prendere della
cocaina alla Tommasi approfittando così del suo stato di incoscienza.
Eforseanchedeiproblemipsicologici che ogni tanto prendevano il sopravvento su di lei.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
LO si
VOinclu
ALglio
TA aga
ER e b
FF e
O Tass
Dalla prima
di cronaca
Il personaggio
no al capo, lo “zio” Antonio
Noschese. L’organizzazione
criminale importava lo stupefacenteattraversoconsolidatirapporticonfornitorinapoletani. In pratica, cocaina,
eroinaedroghesintetichevenivanoacquistateneiterritori del napoletano, dove ieri
sonofinitiincarceretreesponentidella malavita organizzata nel territorio orientale
del capoluogo regionale.
Negli anni, secondo le indagini avviate nel 2010, Noschese era riuscito a creare
una fitta rete di spacciatori,
ma soprattutto aveva allacciato rapporti con la malavitaorganizzatadiSanGiovanniaTeduccioeBarra,nelterritorio orientale di Napoli.
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LA CITTÀ VENERDÌ 5 LUGLIO 2013
Agropoli-Capaccio
33
■ e-mail: [email protected]
»
In ospedale niente pazienti
Trasferiti appena operati
AGROPOLI LA VERTENZA SANITÀ
Dall’Asl direttive per l’emergenza: «Degenti non dimissibili subito in altri presidi»
Tra 7 giorni la decisione del Consiglio di Stato sul ricorso presentato dai sindaci
◗ AGROPOLI
Giorni concitati per il destino
dell’ospedale. Tra sette giorni il
Consiglio di Stato dovrà esprimersi sul ricorso presentato dal
Comune di Agropoli contro l’ordinanza del Tar, che ha dichiarato legittimo il piano di dismissione del pronto soccorso e di riconversione del presidio, avviato dal manager dell’Asl Antonio
Squillante, in esecuzione del decreto regionale 49. Ad affiancare
l’amministrazione del sindaco
Franco Alfieri anche i Comuni
di Capaccio, Torchiara e Castellabate, che si sono costituiti in
giudizio in vista della sentenza
del Consiglio di Stato attesa per
il 12 luglio.
Il direttore sanitario dell’Asl
Salerno Anna Luisa Caiazzo ha
disposto nuove direttive per l’attività assistenziale del nosocomio attraverso una nota inviata
al direttore sanitario Francesco
Lombardo. Il provvedimento
stabilisce le modalità sulle prestazioni del pronto soccorso.
«Viste le attività espletate presso
il presidio dal 22 giugno – si legge nella nota – al fine di assicurare una maggiore appropriatezza
delle prestazioni erogate, si ritiene che debbano essere garantite
esclusivamente quelle di urgenza indifferibile, sia medica che
chirurgica, considerata l’organizzazione delle unità operative
della struttura. I pazienti, a cui è
stato effettuato trattamento in
emergenza, allorché non dimissibili, appena le condizioni lo
consentano dovranno essere trasferiti presso altri presidi ospedalieri con disponibilità di posti
letto. Tanto al fine di garantire
un turnover adeguato ed evitare
blocco del percorso assistenziale». Nella nota si chiede anche
che «i dirigenti medici dell’area
medico-chirurgica siano tutti
Le ruspe che operano sulla spiaggia e le alghe rimosse
agropoli
Ruspe in azione sulla spiaggia
Ma le alghe restano al porto
◗ AGROPOLI
Una recente manifestazione a difesa dell’ospedale di Agropoli (foto SgPress)
impegnati per il pronto intervento sia per garantire il front-office
dei pazienti che accedono
all’ospedale, che assicurare assistenza ai degenti».
Intanto, il Comitato pro ospedale, coordinato da Giovanni
Basile, ha organizzato per domenica l’iniziativa “Sanità autogestita”. Il comitato avvalendosi
di medici e infermieri in collaborazione con l’Avis, offre alla cittadinanza in piazza Vittorio Veneto una giornata di prevenzione
autogestita effettuando, in modo gratuito, la misurazione della
pressione arteriosa e l’esame del
livello glicemia. Chi vorrà potrà
donare il sangue. Per l’11 luglio è
prevista anche la visita all’ospedale del vescovo Miniero.
Angela Sabetta
la politica
Capozzolo (Pd): «Agita la poca chiarezza»
Ad invitare al dialogo, in vista della
sentenza del 12 luglio, è la
deputata del Pd Sabrina
Capozzolo, firmataria di
un’interrogazione al ministro della
Salute. «La vicenda dell’ospedale
continua a complicarsi e la non
chiarezza – afferma la deputata - e
le continue modifiche sul suo
futuro non ci aiutano. Tutto ciò
agita gli animi e rende il lavoro di
tutti più difficile, caratterizzato da
rivendicazioni e accuse che sono un
forte ostacolo per un proficuo
dialogo. E’ fondamentale
mantenere la calma e attendere il
roccadaspide
12 luglio. Anche il ministero della
Salute fatica a trovare una
soluzione a questo intricato puzzle
di norme e di leggi che nel tempo
hanno creato solo una gran
confusione, impedendo di capire
chi deve far cosa e perché». Per
queste ragioni la Capozzolo spiega
che «il ministero della Salute non
ha ancora tutti gli elementi per
pronunciarsi sull’interrogazione
che ho presentato da più di 15
giorni. L’attenzione non è scemata
minimamente. Stiamo facendo il
possibile per ottenere risposte che
non siano solo parole ».
Sono iniziati ieri mattina i lavori
di pulizia della spiaggia della
marina. Le operazioni, effettuate da due ruspe, consistono nella raccolta della posidonia e
nell’accantonamento della stessa sul lato est della spiaggia. Il
mancato definitivo smaltimento della posidonia però ha alimentato il malcontento di cittadini, turisti e commercianti i
quali si aspettavano una definitiva risposta al problema alghe,
al fine di restituire alla spiaggetta del porto, come al promontorio del centro storico, il suo antico splendore. Per questo le critiche e le proteste nella mattinata
di ieri non si sono fatte attendere.
«Questa spiaggia – hanno dichiarato alcuni residenti – continua a venire maltrattata. Nonostante la bandiera blu, ricevuta
per la prima volta quest’anno e i
dati Arpac che qualificano l’acqua del mare come buona, si è
provveduto ugualmente a piazzare due pontili galleggianti a
pochi metri dall’arenile, così da
compromettere la balneabilità
dell’area, inoltre si provvede solo a luglio a pulire la spiaggia
spostando le alghe su un lato».
Turisti e residenti chiedono
da sempre che le alghe vengano
smaltite perché le stesse, oltre a
sfregiare uno degli angoli più caratteristici e suggestivi di Agropoli, emanano cattivo odore e
sono dimora di topi. In riferimento all’accantonamento del-
la posidonia, Massimo Cantalupo, titolare del Resort Palazzo
Dogana che insiste sulla spiaggia in questione, che aprirà i battenti il prossimo 20 luglio afferma: «E’ un rimedio poco decoroso ma è meglio di niente. Magari questa soluzione si poteva
adottare qualche settimana fa e
non in piena estate». «Sono più
di 6 anni che va avanti questa
storia – dice un affezionato turista – mentre prima avevamo la
collina delle alghe, ora accantonando anche quelle prodotte
quest’anno, sotto la rupe ci saranno gli appennini di posidonia». Per Aldo Romano di Sel
«continuare ad accantonare la
posidonia significa non risolvere mai il problema, cosa che
non è più prorogabile. Mi auguro che non sia un pretesto, per
arrivare poi a cementificare la
spiaggia, con la scusa di eliminare definitivamente la questione». Il comune aveva emesso un
avviso per manifestazioni di interesse per smaltire le alghe,
conclusosi il 13 maggio scorso.
L’operatore prescelto avrebbe dovuto eseguire «il processo
di smaltimento di un quantitativo presunto di rifiuti pari a 7mila tonnellate circa» entro il 21
giugno scorso. L’operazione
non ha poi avuto alcun esito in
quanto, come affermato dall’assessore al demanio e porto,
Massimo La Porta, «le offerte
pervenute sono troppo onerose
per le casse dell’ente».
Andrea Passaro
©RIPRODUZIONE RISERVATA
capaccio scalo
Saltano i rimborsi per i dializzati Nuova caserma, soldi dal Comune
Da sette mesi sostengono le spese senza il contributo dell’Asl
◗ ROCCADASPIDE
Pazienti sotto dialisi ancora
una volta penalizzati per il mancato rimborso delle spese trasporti elargite dall’Asl Salerno.
Una situazione di disagio, che
persisterebbe da circa sette mesi, e riguarda i pazienti afferenti
al Centro dialisi, situato in località Fonte, provenienti dalla Piana del Sele e dall’area cilentana.
A denunciare il disagio è Giuseppe Donatiello, responsabile
dell’Asi (Associazione samaritana italiana) che opera a Capaccio Paestum e Agropoli, effettuando il servizio 118, e quello
di trasporto di alcuni dei dializzati che afferiscono al Centro.
«E’ ormai da circa sette mesi afferma Donatiello - che le persone sottoposte a dialisi, circa
una cinquantina, non ricevono
il dovuto rimborso dall’Asl Salerno per le spese di trasporto,
che effettuano sia con mezzi
privati che con l’ambulanza. I
pazienti nefropatici sborsano
di tasca propria i soldi per le
spese di viaggio».
Una delle cause alla base del
disagio sarebbero le lungaggini
burocratiche. «L’istanza per ottenere il rimborso segue una
trafila molto più lunga rispetto
a qualche tempo fa – spiega Donatiello – si fa la richiesta al distretto sanitario di Capaccio,
che la invia a Roccadaspide che
fa le determine e le rispedisce a
Capaccio. Da qui vengono mandate a Salerno e poi a Nocera
per giungere infine in banca. La
Regione la rimessa delle somme per i servizi la fa a gennaio,
perché non vengono rispettati i
tempi?». Lo stesso Donatiello
da ottobre non riceve i rimborsi
per il servizio di trasporto di alcuni pazienti nefropatici. Le
quote di rimborso viaggio mensili vanno da 80 euro ad un massimo di circa 220 euro.
(a. s.)
Esproprio dei suoli per accelerare l’insediamento dei carabinieri
◗ CAPACCIO
Il progetto per la costruzione
della nuova caserma dei carabinieri a Capaccio scalo entra nel
vivo. L’amministrazione del
sindaco Italo Voza, dopo la manifestata disponibilità a cedere
al Demanio dello Stato gli immobili, di proprietà del Comune, nei quali è ospitata la locale
caserma in Via Italia ’61, ha recentemente deliberato di partecipare economicamente all’acquisizione dell’area pro quota
dove sorgerà il nuovo edificio,
attraverso procedura espropriativa, che poi sarà ceduto al
Demanio. L’obiettivo è quello
di accelerare i tempi.
Una decisione che fa seguito
alle riunioni tecniche tenute
tra il Comune e il Provveditorato alle opere pubbliche per rispondere alle esigenze manifestate dal comando provinciale
dei carabinieri. La struttura di
Capaccio Scalo è interessata da
cedimenti del terreno che stanno compromettendo le condizioni di vivibilità dei locali che
necessitano di ristrutturazione
e che, in ogni caso, non sarebbero adeguati, considerato che
non è possibile effettuare delle
opere di ampliamento, ad ospi-
tare una nuova caserma.
Da qui la necessità di costruire una nuova struttura individuata su un fondo in via Fornilli, che sarà acquisito dal Comune mediante esproprio su delega del Provveditorato interregionale alle opere pubbliche
Campania-Molise. L’acquisizione dell’area pro quota del
Comune sarà stabilita nel progetto in via di definizione e nei
limiti della disponibilità di bilancio. L’intenzione è quella di
costruire una caserma che permetta di raddoppiare l’organico al momento presente sul territorio comunale.
(a. s.)
32
Cilento ❖ Diano ❖ Alburni
LA CITTÀ VENERDÌ 5 LUGLIO 2013
Frana “Mingardina”
Il Comune gestirà
parte della strada
sant’arsenio
Anas termina
manutenzione
su Statale 571
◗ SANT’ARSENIO
linuro, per i quali i flussi turistici sono vitali». «È dall’autunno
scorso – conclude –che abbiamo chiesto alla Provincia di affidarci la gestione della Mingardina, ma certo non abbiamo i fondi per poter fronteggiare le spese di ripristino del
tratto franato. Vogliamo assumerci le responsabilità che ci
competono ma non possiamo
accollarci anche quelle degli
altri enti interessati».
Andrea Passaro
È tornata alla normalità la circolazione sulla S. S. 517 var dopo gli interventi al km 6 che
per due mesi hanno visto la riduzione della carreggiata ad
un’unica corsia. I lavori hanno
previsto la messa in sicurezza
di uno dei punti più pericolosi
ed instabili dell’arteria: un pericoloso avvallamento dovuto
ad una cattiva tenuta del muro
laterale di protezione della
strada, causato anche dalla
cattiva manutenzione del fiume sottostante. Un intervento
che se aggiunto agli altri eseguiti nel corso dell’ultimo anno dall’Anas, rappresentano
un passo in avanti per garantire più sicurezza per gli utenti
della strada nel futuro. Gli interventi hanno visto, nell’ultimo anno, l’installazione di
nuovi guardrail, segnaletica
verticale e orizzontale nuova,
segnalatori luminosi nelle curve pericolose. «Ringrazio per
l’ennesima volta il lavoro instancabile dell’Anas a favore
della sicurezza stradale – ha dichiarato Daniele Campanelli
presidente dell'associazione
Life Onlus che si occupa di sicurezza stradale - Un lavoro
fatto di tanti piccoli e grossi interventi che uniti favoriscono
la sicurezza stradale».
©RIPRODUZIONERISERVATA
©RIPRODUZIONE RISERVATA
La Provincia passa le proprie competenze all’Ente
Il sindaco: «Ma non abbiamo fondi per gli interventi»
◗ CAMEROTA
La gestione operativa e funzionale della Mingardina è di
competenza del comune di Camerota e lo resterà fino al prossimo 30 settembre. Lo ha stabilito la giunta provinciale che
ha approvato lo schema di
convenzione per il trasferimento temporaneo della gestione della strada Sr ex SS
562/dir. In particolare il comune dovrà gestire il tratto di strada dal km 5,560 (innesto con la
sp 66) fino al km 6,800 (innesto
sp 17).
Sulla strada, che conduce al
mare di Palinuro e Marina di
Camerota, da mesi si viaggia a
senso unico alternato regolato
da impianto semaforico. Una
situazione che, specie nei
week end, provoca code chilometriche di auto.
L’interdizione di una delle
corsie di marcia è stata causata da una frana che ha colpito
la zona diversi mesi fa. Nonostante lo stanziamento da par-
Il sindaco Romano
Il presidente Iannone
Una frana sulla strada “Mingardina”
te della Provincia di un finanziamento di 380mila euro, ad
oggi si continua a viaggiare ad
intermittenza e raggiungere le
due località balneari del Cilento, per turisti e residenti, è una
vera e propria impresa.
Ma qualcosa sembra muoversi: oggi la Stazione unica appaltante fornirà alla Provincia
il nominativo dell’impresa che
eseguirà i lavori a settembre.
Intanto, secondo quanto si legge nel provvedimento dell’esecutivo provinciale, il comune
di Camerota quale gestore «si
impegna ad eseguire tutto
quanto necessario alla fruizione in sicurezza ed alla tenuta
in esercizio» della strada al fine di riaprirla. Sono a carico
del comune inoltre «tutti i danni derivanti da inadempienze,
imperizie, imperfetta esecuzione degli interventi, arrecati
a persone, opere, cose, in fase
di assunzione della gestione
del tratto stradale tenendo sollevata la Provincia da qualsiasi
responsabilità».
«Attendo di vedere il provvedimento – dice il sindaco di Camerota, Antonio Romano –
per comprendere quali saranno i compiti del comune». «Abbiamo cercato – aggiunge – in
tutti i modi di assistere la Provincia, fornendo personale
per i semafori, mettendo a disposizione i vigili e la protezione civile, affinché potessimo
riavere nel più breve tempo
possibile la fruizione completa della strada, fondamentale
per i comuni di Camerota e Pa-
sala consilina
buonabitacolo
«Indagate ancora su quei rifiuti» Posto di blocco killer: decide il gup
Si discute la richiesta di archiviazione sulla denuncia del Codacons Il maresciallo Cunsolo è accusato di omicidio preterintenzionale
◗ SALA CONSILINA
Si svolgerà questa mattina
l'udienza in camera di consiglio presso l'aula penale del
gup del Tribunale di Sala Consilina per decidere sulla richiesta di archiviazione depositata
dal pm per il procedimento penale scaturito da una denuncia del Codacons sulla possibile presenza di rifiuti tossici in
alcuni terreni del Vallo di Diano in base a quanto sarebbe
emerso dagli atti dell'inchiesta
Chernobyl condotta dalla Procura della Repubblica di Santa
Maria Capua Vetere.
Ad opporsi alla richiesta di
archiviazione presentata dalla
Procura è stato Roberto De Lu-
Il tribunale di Sala Consilina
ca, responsabile territoriale
del Codacons. Nel documento
con il quale è stata formalizzata l'opposizione De Luca sostiene che la richiesta di archiviazione «si basa su una comunicazione dell'Arpac del 2006
dove si sostiene che i rifiuti
smaltiti siano rifiuti speciali
non pericolosi. L'operazione
Chernobyl è però terminata
nel 2007 e portò a galla fatti
che non sono così consolatori». Il rappresentante dell'associazione fa riferimento alla comunicazione della Procura di
Santa Maria Capua Vetere ai
sindaci dei comuni di S. Arsenio, S. Pietro al Tanagro, S. Rufo e Teggiano in cui si chiedeva
alle amministrazioni la bonifica di alcuni terreni perchè negli stessi poteva esserci stato
un illecito smaltimento di rifiuti. «Ci opponiamo all'archiviazione - spiega De Luca - perchè è giusto che si faccia chiarezza con nuove indagini».
◗ BUONABITACOLO
Si terrà oggi presso il Tribunale di Sala Consilina l'udienza
preliminare al termine della
quale il gup Enrichetta Cioffi
dovrà decidere se rinviare o
meno a giudizio il maresciallo
dei carabinieri Giovanni Cunsolo. La Procura ha chiesto per
il militare dell'Arma il rinvio a
giudizio per omicidio preterintenzionale per la morte, avvenuta la sera del 20 agosto del
2011, del 22enne di Buonabitacolo Massimo Casalnuovo.
Per il pm Michele Sessa, il
maresciallo avrebbe deliberatamente voluto operare una lesione nei confronti di Casalnuovo e questo comportamen-
La vittima, Massimo Casalnuovo
to avrebbe provocato la morte
del ragazzo. L'omicidio preterintenzionale è stato contestato a Cunsolo, con l'aggravante
di cui all'art. 61 n. 9 del codice
penale ossia l'aver commesso
il fatto con abuso dei poteri o
con violazione dei doveri inerenti ad una pubblica funzione o a un pubblico servizio. Il
22 enne era deceduto dopo essere caduto con il suo scooter
in Via Grancia dopo aver cercato di evitare un posto di blocco
dei carabinieri nella locale stazione. Il militare in questi due
anni, come più volte denunciato dal suo legale, l'avvocato Renivaldo Lagreca, è stato oggetto di violenti attacchi mediatici portati avanti soprattutto su
Facebook nonostante non vi
sia stata nei suoi confronti alcuna condanna passata in giudicato e tantomeno il rinvio a
giudizio. Inoltre l'Arma non ha
mai avviato alcun procedimento disciplinare.
Sala, cavallo fugge dalla stalla
Affaire appalto mensa, Giuliano difende il “vice” Loviso e semina il panico in centro
polla
◗ POLLA
Il sindaco di Polla, Rocco Giuliano, esprime «piena ed incondizionata solidarietà» al vicesindaco Massimo Loviso, finito tra le le persone indagate
dalla Procura della Repubblica
di Napoli per la vicenda che ha
coinvolto i vertici della ditta
Puliedil srl, società che ha avuto in appalto anche la gestione
della mensa scolastica nel comune di Polla. I fatti risalgono
al periodo compreso tra il 2009
ed il 2011 quando Loviso era
sindaco del comune di Polla e
sua vice era Giuliano. Nei giorni scorsi i carabinieri hanno
perquisito l'abitazione di Lovi-
so e gli uffici comunali alla ricerca di documentazione relativa all'appalto della mensa
scolastica ed alle assunzioni.
Sembra che a far finire nei guai
l'ex primo cittadino siano state alcune intercettazioni telefoniche. «Nell’esprimere piena fiducia nell’operato della
magistratura - ha scritto Giuliano nella nota diramata ieri esprimo, al tempo stesso, unitamente all’amministrazione
tutta, solidarietà e fiducia a Loviso. Essendo, all’epoca dei fatti oggetto di indagine, io stesso
vice sindaco del comune, posso tranquillizzare la comunità
di Polla sul fatto che i membri
della commissione comunale
addetta all’espletamento delle
gare d’appalto hanno sempre
operato nella massima legalità
e trasparenza». Il primo cittadino nel comunicato fa anche
un passaggio sulla qualità del
cibo servito agli studenti. «Il
servizio - afferma - è stato svolto sempre sotto lo stretto controllo dei funzionari dell’Asl e
dell’osservatorio comunale,
del quale fanno parte anche i
genitori degli alunni e, tra il
personale impegnato nella gestione della mensa, figurano
anche genitori degli alunni
stessi che in nessun caso hanno registrato la benchè minima irregolarità».
Erminio Cioffi
◗ SALA CONSILINA
Rocco Giuliano
Un cavallo fuggito dalla stalla
di un allevatore della zona semina il panico nel centro cittadino. Il proprietario non si è
accorto di nulla perché si trovava altrove: fatto sta che l'animale ha percorso correndo
l'intera via Mario Pagano per
poi arrivare nei pressi del quartiere di Sant'Eustachio nel cuore del centro storico. Fortunatamente a fermare l'animale è
stata la presenza di un cantiere. Il cavallo è finito con una
delle zampe posteriori in una
buca del cantiere.
Nel frattempo alcune persone che avevano assistito alla
scena hanno allertato gli agenti della Polizia Municipale che
giunti sul posto sono riusciti
con l'aiuto di alcuni residenti
della zona a tirare fuori il cavallo dalla buca. Il quadrupede
nella caduta per fortuna non
ha riportato alcun trauma. I vigili urbani lo hanno poi riconsegnato al proprietario che nel
frattempo era stato rintracciato ed avvisato su quanto era
successo. La caduta nella buca
è stata provvidenziale ed ha
evitato che il cavallo potesse
arrivare al galoppo nella centralissima piazza Umberto I
dove solitamente oltre alle auto in transito ci sono anche
bambini e anziani.
30
Pontecagnano ❖ Sele ❖ Picentini
LA CITTÀ VENERDÌ 5 LUGLIO 2013
Tragedia in piscina, a Sicignano l’addio a “Chicca” Cupo
◗ SICIGNANO DEGLI ALBURNI
Maria Grazia Cupo
È stata eseguita ieri mattina
presso la morgue dell’ospedale “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” di Salerno, l’autopsia sul corpo senza vita della 17enne di Sicignano degli Alburni, Maria Grazia Cupo.
Il medico legale, consulente
del pm titolare dell’inchiesta,
attraverso questo esame ri-
chiesto dagli stessi genitori della ragazza, dovrà verificare le
cause del decesso della giovane avvenuto lunedì mattina
nel reparto di Rianimazione
del nosocomio della città capoluogo dopo una nottata di ricovero.
La relazione finale del consulente sarà depositata solo
nelle prossime settimane direttamente in Procura. E solo allo-
ra - insieme al risultato degli
esami istologici richiesti dal
magistrato - si potrà capire
quali sono state le cause della
morte di Maria Grazia.
Un ultimo tassello per dare
definitivamente sia agli inquirenti che ai genitori un motivo
certo per questa tragedia.
Due le ipotesi in campo: una
congestione tale da creare un
arresto cardiocircolatorio, o
un malore accidentale che abbia fatto perdere i sensi alla
17enne fino a farla annegare
nella piscina della struttura turistica di Contursi Terme dove
la ragazza era in compagnia di
un gruppo di amici.
Ieri mattina, dopo l’esame
autoptico, la salma della giovane è stata restituita ai familiari.
Sono stati fissati per questo pomeriggio, alle 16, i funerali del-
la sfortunata ragazza.
Il rito sarà celebrato a Sicignano degli Alburni, all’interno della Chiesa San Giovanni
Battista, nella frazione di Terranova, dove la famiglia risiede.
In tanti - parenti, amici,
compagni di scuola e semplici
conoscenti - attenderanno l’arrivo del feretro per dare l’ultimo saluto l’ultimo a “Chicca”
come molti la chiamavano, e
conforto ai genitori, colpiti da
un lutto così grave.
Massimiliano Lanzotto
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Stuprarono la Tommasi: due in carcere
Le violenze durante le riprese di un film porno in un residence di Buccino. La showgirl: fui costretta ad assumere cocaina
◗ BUCCINO
Abusarono sessualmente della showgirl Sara Tommasi, in
un residence di Buccino, mentre erano lì per la registrazione
delle scene del film porno
“Confessioni private”. In manette sono finiti il produttore
ed il direttore artistico della
pellicola hard: Federico De
Vincenzo, 35 anni, originario
di Napoli e residente a Roma, e
Giuseppe Matera, 29, originario di Avellino e residente a Milano.
L’ordine di custodia cautelare è stato eseguito dai carabinieri della compagnia di Eboli,
diretta dal capitano Alessandro Cisternino, su disposizione del gip Emilia Ascoli del tribunale di Salerno. L’ipotesi di
accusa è violenza sessuale di
gruppo.
A far scattare le indagini era
stata la stessa Sara Tommasi
che, a settembre dello scorso
anno, presentò formale denuncia alla procura di Salerno,
diretta dal dottor Franco Roberti. La showgirl accusò i due
indagati di aver abusato di lei,
approfittando del suo stato
temporaneo di inferiorità fisica e psichica. Inoltre, la showgirl denunciò alla magistratura che, nella circostanza della
violenza sessuale, gli fu fatta
assumere cocaina.
Secondo le indagini svolte
dai carabinieri, coordinate della pm della procura di Salerno,
Elena Guarino, alla soubrette
somministravano continuamente droga per indurla a registrare scene di sesso con alcuni attori. La location per le riprese del porno “Confessioni
private” - film sequestrato dai
carabinieri in uno studio cinematografico a Milano e già
pronto per essere immesso su
una piattaforma internet - avvenivano, appunto, nel residence di Buccino, immerso
nel verde e lontano dal centro
abitato.
La troupe della quale faceva
parte la Tommasi, che soggior-
La showgirl Sara Tommasi: l’inchiesta partita dopo la sua denuncia
nò nella suite, resto nel residence per quattro giorni, dal
18 al 21 settembre. In questo
contesto – secondo gli inquirenti – gli arrestati abusarono
sessualmente della showgirl
che si trovava in uno stato di
salute “particolare” – scrive la
procura – o comunque alterato dall’uso di cocaina.
Alla denuncia della showgirl
sono seguite dettagliate indagini della procura e dei carabinieri del nucleo operativo di
Eboli, guidato dal tenente
Francesco Manna. Soprattutto sono state effettuate intercettazioni telefoniche sulle
utenze degli indagati e sentito
a sommarie informazioni i dieci componenti della troupe, attori compresi. Le attività informative hanno consentito di recuperare elementi sufficienti
al pm Guarino per chiedere
l’applicazione della misura
cautelare a carico dei due produttori. Altre tre persone sono
indagate a piede libero. La loro
posizione è al vaglio degli inquirenti. Sembra che sul set
del film la cocaina girava senza freni per un mix di “droga &
sesso”. Uno degli arrestati è
stato rintracciato in un hotel di
Velletri, in provincia di Roma,
e tradotto nel carcere della cittadina laziale. L’altro, invece,
soggiornava nella Capitale
dov’è stato rintracciato e arrestato. Loro si sono sempre difesi, rigettando ogni addebito.
Massimiliano Lanzotto
©RIPRODUZIONERISERVATA
Impresa ko, scrive a Napolitano
L’allevatore di Buccino perseguitato dai criminali: «Presidente, mi aiuti lei»
◗ BUCCINO
Non si arrende alla cattiva sorte che lo perseguita da anni:
Antonio Fernicola, il mandriano vittima della criminalità,
non ha esitato a chiedere attenzione per il suo caso anche
al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.
Tante promesse, ma pochi
atti concreti, da parte delle istituzioni, nei confronti di Antonio Fernicola che è sul lastrico
dall’ottobre 2012, data in cui
subì il furto dell’intero allevamento. Ha sempre superato
con dignità e coraggio, le avversità occorsegli, l’ex allevatore di bestiame, dall’aggressione, di cui fu vittima nel 2000, e
che lo ridusse in fin di vita, ai
danni procurati alla sua azienda dall’alluvione del novembre 2011; eventi intervallati
dalla sequela di furti e minacce perpetuatisi verso i suoi averi e la sua persona, sin dal
1998. Pur combattivo e determinato, Fernicola non è in grado di risollevarsi dallo stato di
indigenza in cui è piombato.
Di qui, l’ultimo tentativo di risolvere la disperata situazione: chiedere l’intervento del
presidente della Repubblica,
Giorgio Napolitano. «Le chiedo un aiuto, presidente-scrive
Fernicola -un aiuto vero per ricostruire l’allevamento sottrattomi; un intervento che includa un Dpr (decreto del presi-
dente della Repubblica) in
concerto con il Ministero
dell’Agricoltura- e chiede anche un intervento presso lo
stesso assessorato della Regione Campania- perché non si
perdano i benefici maturati su
domanda unica, Pac». A nulla
è valsa l’attenzione da parte di
arcivescovi, quali i monsignori
Cascio e Spinelli, del sindaco
di Buccino, Parisi, perché la situazione economica dell’ex
mandriano è più che mai pre-
Antonio Fernicola
caria. La soluzione dei problemi di Fernicola è affidata adesso all’intervento di Napolitano.
Pina Gaudiosi
campagna
Pontecagnano
La Granito lascia Naimoli
«Sarò una indipendente»
Anastasio vuole la presidenza del Consiglio
Ritorno socialisti: «Siamo nel centrosinistra»
◗ CAMPAGNA
La neo consigliera comunale
Elisabetta Granito lascia il
gruppo "Città in Comune" di Raffaele Naimoli e si dichiara indipendente. La decisione sarà ufficializzata
nel prossimo consiglio comunale. «Ho
scelto di dichiararmi
indipendente - sostie- Granito
ne la Granito - per proseguire il mio lavoro a sostengo della collettività e delle persone con un ceto sociale debole. Non mi pongo contro la
maggioranza, ma deciderò di
volta in volta sui provvedimenti che saranno sottoposti al
Consiglio». Con l'uscita della
Granito dalla lista
"Città in Comune"
Naimoli rimane da solo in assise a rappresentare il proprio
schieramento. La scelta della Granito giunge all’indomani della
nomina di Naimoli alla carica di vice presidenza del consiglio comunale,
un incarico conferito dalla
maggioranza, senza il coinvolgimento dell'opposizione.
◗ PONTECAGNANO
Antonio Anastasio
«Vogliamo la presidenza del
consiglio comunale di Pontecagnano»: la richiesta arriva
da Fratelli d'Italia. Il portavoce
del partito, Fabio Trapanese,
in una nota ha chiesto alla
maggioranza guidata dal sindaco Sica di concedere a Fratelli d'Italia, che in consiglio è
all'opposizione con Antonio
Anastasio, lo scranno più alto
dell'assise cittadina. «Prendiamo atto dell'apertura del sindaco all'opposizione - dice
Trapanese - e in virtù dell'11%
ottenuto alle amministrative
dalla coalizione a sostegno di
Anastasio chiediamo che la
presidenza del consiglio sia assegnata a FdI». Lo scranno andrebbe quindi ad Anastasio,
unico esponente in consiglio
del partito: «La nostra richiesta – aggiunge Trapanese – è
giustificata dal fatto che, dopo
le amministrative, la città è
equamente divisa tra due ex –
candidati (Sica e Lanzara): la figura di Anastasio, vista l’esperienza dello stesso e il suo impegno per il territorio, è garante di tutta la cittadinanza».
Intanto, a Pontecagnano torna il Partito socialista: nel cor-
pontecagnano
Nascondevano droga
e rame rubato
Presi tre marocchini
◗ PONTECAGNANO
Scoperto il nascondiglio di tre
marocchini che trafficavano
in hashish e rame rubato. I carabinieri sono intervenuti in
un’abitazione sul litorale Magazzeno di Pontecagnano.
All’interno hanno trovato e sequestrato un quintale di rame
in cavi elettrici e numerosi arnesi da scasso. La perquisizione domiciliare ha consentito
di recuperare anche quattro etti di hashish, suddivisi in panetti. In manette sono finiti tre
cittadini di nazionalità marocchina: Driss Mahfoud, 25 anni, El Hanafi El Attiq, 51, e Norduine Farhate, 33. Tutti devono rispondere di detenzione al
fine di spaccio di sostanze stupefacenti e ricettazione.
L’incremento delle attività
di spaccio nella zona di Pontecagnano e dei Picentini spinge
i carabinieri a fare sempre
maggiori controlli antidroga.
Dopo i sequestri effettuati in
pieno centro, le attività investigative dei militari si sono spostate sul litorale. I militari sono
venuti in possesso di informazioni relative ad un gruppo di
stranieri che operava in
quell’area e compiva azioni delittuose nel campo degli stupefacenti.
La perquisizione nell’abitazione dei sospettati ha confermato i sospetti. Oltre allo stupefacente sono stati sequestrati materiale da taglio e confezionamento dello stupefacente e 670 euro, sicuro provento
dell’attività di spaccio.
so di un incontro il coordinatore cittadino Antonio Malangone ha annunciato la rinascita
del partito nella città picentina, alla presenza del segretario
provinciale Antonello Scuderi
e del consigliere regionale
Gennaro Mucciolo. «Non siamo riusciti a presentare una lista in occasione delle recenti
amministrative - ha detto Malangone - perché non abbiamo avuto il tempo materiale
per farlo; per settembre faremo il congresso cittadino ed
eleggeremo il direttivo». Il partito socialista, ha aggiunto Malangone, si muoverà nell'ambito del centro sinistra. Presenti
alla conferenza stampa, tra il
pubblico, anche Roberto Brusa (coordinatore Pd) e Adriano
Montemurro (coordinatore
Udc).
Marco De Simone
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LA CITTÀ VENERDÌ 5 LUGLIO 2013
Battipaglia
29
■ e-mail: [email protected]
Investito e ucciso da pirata della strada
L’incidente all’alba di ieri sulla rampa d’accesso dell’A3. La vittima è un 24enne marocchino che viveva stabilmente in città
Immigrato ucciso da pirata
della strada. Il cadavere abbandonato sulla rampa di accesso
dell’A3 è stato notato da alcuni
automobilisti. Nabil El Hachimi, 24 anni, domiciliato a Battipaglia, è stato investito, presumibilmente, all’alba di ieri.
Il corpo sbalzato per una trentina di metri, era adagiato nello spartitraffico tra la rampa
autostradale e la ramificazione per il centro cittadino.
Sul posto i poliziotti del locale commissariato, diretto dal
vicequestore Antonio Maione.
La salma è stata sequestrata. Il
pm di turno alla procura di Salerno ha disposto l’autopsia.
È stata una chiamata al numero di emergenza 113 a far
scattare i soccorsi. I poliziotti
pensavano a una persona che
si fosse sentita male. Il medico
del servizio 118, intervenuto
sul posto, ha constatato il decesso. Il medico legale, intervenuto su richiesta della procura, ha stabilito che si è trattata
di una morte da trauma di incidente stradale. Il corpo senza
vita di Nabil El Hachimi era
adagiato sull’erba secca, in
mezzo a due corsie stradali attraversate da migliaia di automobilisti. Ed è stato grazie
all’attenzione di uno di loro
che il cadavere è stato scoperto.
Sul luogo del ritrovamento
si è portato l’equipaggio di una
volante del commissariato,
guidato dall’ispettore Italo
Gallo. Gli agenti sono stati supportati nell’indagine e nella direzione del traffico dalla polizia locale, diretta dal colonnello Giorgio Cerruti. Da una prima analisi, il cadavere presentava delle fratture agli arti inferiori, in particolare alla gamba
destra, e una vistosa ferita al
capo. Non lontano dal ritrovamento, sulla rampa che dalla
Statale 18 porta all’imbocco
dell’A3, sono stati trovati i segni di frenata sull’asfalto. E poi
dei vetri frantumati, forse quelli di un fanale. La polizia ha rilevato ogni dettaglio del luogo
del ritrovamento. Sono stati rilevati anche i frammenti di vetro, ma sono troppo piccoli da
poterli analizzare e abbinare a
un modello di veicolo. Ogni
elemento è stato repertato.
il retroscena
Anas-Comune
La querelle
dello svincolo
I rilievi della polizia sul luogo dell’investimento (Foto Sg press)
Si cerca di ricostruire anche
gli ultimi spostamenti di Nabil
El Hachimi. Soprattutto perché si trovava a quell’ora ad attraversare un’arteria a scorrimento veloce. L’incidente, infatti, è avvenuto alle prime luci
dell’alba. L’incidente potrebbe essere avvenuto intorno alle 4. È probabile che il 24enne,
che lavora come bracciante
agricolo, si stesse recando a lavoro. Secondo i primi rilievi
della polizia, il corpo di El Hachimi è stato sbalzato per una
trentina di metri. Si è fermato
su un terrapieno. Altri venti
centimetri e sarebbe finito di
sotto, sull’altra rampa. Per le
lesioni riscontrate dall’esame
esterno, si presume che l’investitore procedeva a velocità so-
Il corpo del 24enne coperto da un telo
stenuta. I poliziotti stanno
mettendo in campo tutte le
pratiche investigative per risalire al pirata della strada. Si
spera anche nella possibile testimonianza di qualche automobilista di passaggio per scoprire il responsabile dell’atto
piratesco.
Il ragazzo investito mortalmente sulla Variante viveva in
città con un fratello. È toccato
proprio a lui il rito del riconoscimento. La famiglia marocchina abita in un alloggio nel
centro cittadino. Risiedono
già da qualche anno in Italia e
vivono con il lavoro di giornata nei campi agricoli della Piana del Sele.
Massimiliano Lanzotto
©RIPRODUZIONERISERVATA
Cirielli apre la sede dei “Fratelli”
Stasera l’inagurazione in piazza Falcone. E Zara punta alla candidatura a sindaco
Ci sarà da oggi una sede, ma al
momento non c’è un commissario o coordinatore cittadino,
non c’è un esponente che possa essere identificativo del
marchio e manca un referente
comunale: Fratelli d’Italia debutta oggi a Battipaglia, alle
17.30 in piazza Falcone, con
l’inaugurazione della sede cittadina. Un partito che alle
scorse elezioni politiche ha
conquistato a Battipaglia 858
voti al Senato e 1.096 alla Camera. Voti in gran parte trascinati dall’adesione al partito di
Fernando Zara, consigliere regionale ed ex sindaco di Battipaglia che, almeno a livello numerico è in fortissimo declino.
Alle elezioni regionali del
2010, Zara aveva ottenuto a
Battipaglia 3.747 voti. Insieme
a Zara, questo pomeriggio ci
saranno gli onorevoli Edmondo Cirielli e Fabio Rampelli.
Con l’apertura della sede, Zara
rafforzerà la sua volontà di
candidarsi a sindaco di Battipaglia dopo le due esperienze
negli anni’90 e la sconfitta al
ballottaggio del 2007 contro
Gennaro Barlotti.
Zara correrà con Fratelli
d’Italia, partito che a Battipaglia, almeno fino alla caduta
dell’amministrazione Santomauro, non era riuscito neppure a trovare due adesioni in
assise per creare il gruppo consiliare. Nel centrodestra il nome di Zara non è l’unico a cercare spazi. Difficilissimo, se
non quasi impossibile, pensare ad un accordo tra Pdl e Fratelli d’Italia per un candidato
sindaco unitario, vuoi pure
per i rapporti infelici tra espo-
nenti dei due partiti a livello
provinciale, regionale e nazionale. Cirielli oggi non verrà accolto dal consueto abbraccio
del centrodestra battipagliese,
ma dalla sparuta parte che si
raccoglie più attorno a Zara
che al nuovo simbolo. Nel Pdl,
infatti, si ragiona su nomi molto diversi. Tra questi, il coordinatore Carmine Pagano, Giuseppe Provenza, Sergio Esposito che pare sia l’aspirante tirato in ballo da Gerardo Motta, Ugo Tozzi.
Francesco Piccolo
Per l’Anas l’opera è ultimata,
ma allo svincolo autostradale
di Battipaglia mancano ancora fondamentali elementi come la pubblica illuminazione,
la segnaletica o le barriere fonoassorbenti. Il 5 giugno scorso, l’Ente aveva fatto pervenire
una lettera al Comune per comunicare che “in data 3 luglio
2012 sono stati ultimati i lavori
di ammodernamento e di adeguamento della Sa-Rc, svincolo di Battipaglia incluso e asta
di raccordo con la statale 18”.
Lavori realizzati per circa 38
milioni di euro dall’associazione temporanea di imprese
composta da Tecnis spa, Preve
Costruzioni spa, Cmp srl.
Lo svincolo era stato inaugurato il 23 giugno 2011, ma da
allora l’opera non è mai stata
completata. Almeno a sentire
quello che per un anno e mezzo ha detto il sindaco Santomauro. L’ex primo cittadino
più volte aveva invitato l’Anas
e la Tecnis a completare le opere previste nel contratto. «La
Tecnis è fortemente inadempiente», aveva attaccato il sindaco, che aveva fatto riferimento alle altre opere che la
Tecnis dovrebbe realizzare,
tra cui «la sistemazione
dell’area compresa tra via Capone e via Sassari, l’installazione della segnaletica stradale
dello svincolo, il dissodamento, la stesa di terreno vegetale e
l’inerbimento di tutte le aree a
verde, i pannelli fonoassorbenti». Alla fine la bretella era stata
inaugurata, ma le opere elencate da Santomauro non risultano completate. All’epoca la
Tecnis aveva evidenziato che
«i lavori sono stati ultimati nel
rispetto dei termini contrattuali», aggiungendo di «non avere
competenza» in merito alle
suddette opere. Così lo svincolo inaugurato due anni fa non
è ancora completato.
(f.p.)
Associazioni consumatori
Approvato il regolamento
Festa per la Santa Patrona
Domenica la processione
Ospedale, il Pdl contro l’Asl
«Penalizzati da questo piano»
Il commissario straordinario
Mario Rosario Ruffo ha approvato il regolamento per la costituzione di un elenco di associazioni dei consumatori rappresentative a livello locale sul
territorio di Battipaglia. Si tratta di un atto che garantirà alle
associazioni dei consumatori,
in ossequio a quanto disposto
dalla Finanziaria 2008, l’esercizio di compiti e prerogative
volti alla tutela dell’interesse
generale della collettività, consentendo la effettiva difesa dei
diritti dei consumatori e degli
utenti dei servizi pubblici locali. In particolare, le associazioni di tutela dei consumatori
iscritte a tale elenco potranno
Via domani alla festa patronale in onore di Santa Maria della
Speranza, a Battipaglia. Le celebrazioni andranno avanti fino a lunedì 8 luglio.
Il cuore dell’evento domenica 7 luglio, con la tradizionale
processione che partirà alle
20.30, percorrendo varie strade cittadine. Il corteo di fedeli
toccherà via Francesco Turco,
via Roma, via Guarino, via Stella, via Petrocchi, via Rosario,
via Matteo Ripa, via Due Giugno, via Roma a sinistra, via
Mazzini, via Generale Gonzaga, piazza San Francesco, via
Del Centenario, via Olevano a
sinistra, via Roma, via D'Anzilio.
Scontro tra il Pdl e l’Asl sui posti letto assegnati dall’azienda
sanitaria locale all’area che
comprende anche l’ospedale
Santa Maria della Speranza. Il
coordinatore cittadino del Pdl,
Carmine Pagano, ha contestato l’atto con cui il direttore generale dell’Asl, Antonio Squillante, ha tracciato le linee organizzative tese a razionalizzare la spesa sanitaria pubblica
sul territorio. «Il documento lascia non poche perplessità –
dice Pagano – perché mortifica la professionalità del personale medico e paramedico
compromettendo di fatto la
crescita dell’ospedale di Battipaglia, sia per la posizione logi-
verificare la qualità dei servizi
forniti dal Comune, ma anche
dalle società partecipate
dell’Ente e dalle varie società
che erogano servizi alla collettività. La Finanziaria 2008 prevede, infatti, fra l’altro, la consultazione obbligatoria delle
associazioni dei consumatori
e la verifica periodica, con la
partecipazione delle stesse associazioni, dell’adeguatezza
dei parametri quantitativi e
qualitativi del servizio erogato
fissati nel contratto di servizio,
alle esigenze dell’utenza. A
breve verrà pubblicato sul sito
web del Comune un Bando
per consentire alle associazioni di iscriversi in tale elenco.
E come da tradizione, per festeggiare in modo idoneo l’occasione patronale, gli uffici comunali resteranno chiusi per
tutta la giornata di lunedì 8 luglio, mentre l’ufficio cimitero
svolgerà solo eventuale servizio di pronta reperibilità. Medesima chiusura per gli uffici
di Alba Ecologia.
L’organizzazione della festa
sarà sempre la stessa, con bancarelle posizionate lungo via
Mazzini, via Roma e traverse limitrofe, giostre impiantate in
piazza Rago – alle spalle di
piazza Amendola – controlli
straordinari da parte delle forze dell’ordine.
©RIPRODUZIONERISERVATA
stica, sia per l’elevata capacità
attrattiva (circa 60mila accessi
al pronto soccorso, il più alto a
sud di Salerno)». Secondo Pagano «vi sono squilibri nei posti letti all’interno della provincia. Nell’area dell’ex Asl Salerno 2 (da Pontecagnano ad
Agropoli) che conta un bacino
di circa 400mila residenti vengono assegnati soltanto 328
posti letto; di contro all’area
sud (Vallo-Polla-Sapri) vengono riconosciuti circa 650 posti
letto. Vi sono altresì squilibri
nelle destinazioni delle strutture complesse. Insomma un atto aziendale che scontenta e
mortifica in particolare la popolazione della Piana».
28
Scafati ❖ Sarno
LA CITTÀ VENERDÌ 5 LUGLIO 2013
Saranno di nuovo sepolti
i reperti di località Foce
Sarno, per lunghi anni dopo il ritrovamento sono stati lasciati senza interventi
Ora il proprietario del fondo ricopre tutto con il permesso della Soprintendenza
◗ SARNO
Sempre più nella periferia delle
politiche di valorizzazione del
patrimonio archeologico. L’altro ieri, nella frazione di Foce,
su un fondo privato sono partite operazioni di movimento terra che hanno destato qualche
preoccupazione nei residenti. Il
luogo si trova esattamente di
fronte al vecchio cimitero e
l’area, una quindicina di anni
fa, fu oggetto di scavi e sondaggi archeologici perché vi erano
stati ritrovati importanti reperti. In particolare, si è sempre
parlato del residuo di antiche
ville romane che, secondo gli
studiosi, richiamavano lo stile
pompeiano. Questo a testimonianza del particolare e antico
legame tra Sarno e Pompei.
In quindici anni, però, tutto
si è fermato. La Soprintendenza
era intervenuta prendendo sotto la sua ala il sito, ma effettuati
i primi rilievi e verificato quanto emerso, non è andata oltre.
Le rovine trovate si sono viste in
alcuni scavi visibili anche dalla
strada. Sono state ferme per tre
lustri, senza che nessuno vi
mettesse mano, nemmeno per
Una parte dell’area archeologica di Sarno
approfondire i dati storici. Il
movimento terra visibile degli
ultimi giorni segna la fine delle
ricerche, anche se, secondo
qualcuno, è solo un abbandono
momentaneo.
In effetti, la carenza di risorse
ha stoppato, per anni, ogni vel-
leità di proseguire oltre in una
ulteriore scoperta che avrebbe
sancito la crescita di Sarno nel
panorama culturale e archeologico regionale. Circa dieci anni
fa, in uno scavo simile, ma sul
fronte opposto della frazione,
era venuta fuori la tomba del
guerriero che fa bella mostra al
museo della Valle del Sarno come opera di pregio.
Il proprietario del fondo ha
ottenuto il permesso della Soprintendenza a poter risotterrare tutto per mettere l’aera in sicurezza, ricolmando, di fatto, le
grosse buche e riconsegnando
all’oblio i reperti. Questioni di
sicurezza di un sito il cui accesso era comunque interdetto al
pubblico. Il proprietario ricostruirà il fondo e ripianterà i
noccioleti che, per secoli, vi
hanno fatto bella mostra. Sarno, tuttavia, perde l’ennesima
opportunità senza che nessuno
abbia dato spiegazioni alla soprintendenza o abbia tentato di
far proseguire le ricerche e scoprire fino in fondo le potenzialità archeologiche dell’area. I carabinieri sono stati sul posto a
controllare la regolarità delle
operazioni e non hanno adottato provvedimenti. La pratica è
regolare, ma è l’ennesimo
schiaffo dato alla vocazione della frazione che, ancora una volta, vede seppellito il cuore della
sua ricchezza.
Gaetano Ferrentino
©RIPRODUZIONERISERVATA
scafati
I sindacati dei comunali
chiedono tavolo di confronto
◗ SCAFATI
Dipendenti comunali: la Rsu
aziendale chiede un tavolo di
confronto con la parte politica e
la convocazione della delegazione trattante. L’assemblea pubblica dei dipendenti comunali
convocata dai rappresentanti
sindacali - Giovanni Santonicola (Cisl), Alfonso Rianna (Cgil) e
Maria Bonaria Spiga (Uil) - è
stata l’occasione per discutere
di alcuni punti che la Rsu ha sottolineato “essere diventati di ordinaria cronicità”: la situazione
economica dell’ente, che determina la mancata erogazione dello stipendio nei tempi stabiliti,
la liquidazione delle spettanze
2012 e l’avvio delle trattative per
la determinazione del fondo
2013, la mancata consegna del
vestiario al personale di Polizia
municipale da circa 5 anni e la
mancata erogazione dei buoni
pasto per l’anno 2012/2013. Ri-
solta, invece, la questione
dell’orario per il periodo estivo,
sollevata dalla Rsu perché era
stato determinato in modo unilaterale, e per il quale – a seguito
dell’incontro con la segretaria
generale, Immacolata Di Saia –
si è deciso di ripristinare il rientro pomeridiano del martedì.
Santonicola: «Siamo preoccupati non poco per la situazione
economica dell’ente e riteniamo che sia opportuno venire a
conoscenza dei fatti. Questi sono i primi passi della nuova amministrazione ed è importante
partire con il piede giusto». Rianna: «Siamo a conoscenza di una
nuova struttura dirigenziale e
questo comporterà un aggravio
di spesa. Sembra un paradosso
perché ci si viene a dire che non
ci sono disponibilità economiche e poi si riparte introducendo
nuove figure dirigenziali».
Maria Rosaria Vitiello
©RIPRODUZIONERISERVATA
Oggi a Scafati il video dei Freak Opera
Sarà presentato oggi al Ferro 3 il video dei Freak Opera, dal titolo
“Gli impressionisti”, regia di Pierpaolo Patti, clip di apertura prima
dell’uscita dell’album d’esordio “Restate umani”. Freak Opera è un
combo musicale di matrice vesuviana nato dalle ceneri degli storici
Cyb, band pompeiana attiva negli anni ’90 sulla scena indie
napoletana. La loro musica è uno spettacolo di teatro-canzone
inedito, con sonorità e stili musicali “componibili” all’interno di
stessi brani, tra atmosfere folk, tinte jazzy e spirito bossanova.
LA CITTÀ VENERDÌ 5 LUGLIO 2013
Nocera
21
■ e-mail: [email protected]
Truffa Inps, no ai patteggiamenti
Rigettata la richiesta dei fratelli Napolano. Per Toscano una condanna a tre anni e quattro mesi
Prima sentenza per la maxi inchiesta sulle truffe milionarie
ai danni dell’Inps, con gli indagati dell’operazione “Mastro
Lindo” comparsi davanti al
gup Paolo Valiante. Dopo una
lunga udienza, il giudice ha rigettato la richiesta di patteggiamento presentata dai fratelli Donato e Giovanni Napolano, emettendo la prima sentenza per Carmine Toscano; i
due Napolano, titolari del patronato Inapi di Pagani, sono
stati rinviati a nuova pronuncia per un difetto nella richiesta di pena concordata.
Il patteggiamento prevedeva tre anni e 4 mesi di reclusione davanti al pubblico ministero, ma il gip ha respinto perché mancava la confisca dei
beni. I due fratelli a questo
punto verranno accorpati
all’altro filone, col processo
che è già fissato il prossimo 12
luglio prossimo dopo decreto
di giudizio immediato: in quella sede, i due, difesi dall’avvo-
Il Patto dell’Agro
non può subentrare
al Piano di zona S1
Sul Piano di Zona dell’Agro
nocerino-sarnese la regione
Campania è stata chiara. Il
risultato della riunione della
commissione trasparenza è
stato notificato ieri a tutti i
comuni dell’ambito S1, a
partire dal capofila Scafati.Il
Patto non può subentrare al
Piano. «L’esercizio delle
funzioni inerenti il sistema
integrato locale di interventi e
servizi sociali – recita la nota
firmata dal dirigente di
settore, Antonio Oddati – è
riservato ai comuni associati
ex legge regionale 11 del 2007 e
non può essere demandato a
soggetti giuridici diversi. La
prospettata intenzione di
delegare alla Patto Agro spa le
responsabilità amministrative
e le relative risorse
economiche è inconciliabile
con le disposizioni di legge».
cato Pino Buongiorno, riproporranno la richiesta.
Il paganese Carmine Toscano, 35 anni, amministratore
della ditta “fantasma” “Soc coop La Marianna srl”, epicentro
della prima fase d’indagine,
dopo aver scelto la strada
dell’abbreviato condizionato,
difeso dall’avvocato Luigi Calabrese, è stato condannato a
tre anni 4 mesi.
Il processo davanti alla sezione penale del tribunale vedrà imputati Immacolata Napolano, Francesco Santilli,
contitolare con il padre Giuseppe dello studio di consulenza del lavoro, il valentinese
Vincenzo Manganelli, procacciatore d’affari, Alfonso Pepe
e Renato Manzella, entrambi
paganesi, titolari di aziende fasulle, i consulenti del lavoro
Pasquale Coppola e Alessandro Di Bartolomeo, la consulente Giuseppina Latino. È stata contestualmente stralciata
la posizione del consulente del
lavoro Giuseppe Santilli,
escluso dalle responsabilità
fin dalla revoca della misura
cautelare.
L’indagine del pm Lenza e
dei carabinieri della pg ricostruisce in tre fasi la maxitruffa
Inps per 41 milioni di euro,
conclusa con i primi sequestri
di beni mobili, immobili e soldi per un valore complessivo
di 60 milioni di euro. Il colossale raggiro ravvisato dal vaglio
del gip dopo oltre un anno di
indagini serrate, per questa
prima fase comprendeva una
organizzazione per delinquere con 13 imprese inesistenti,
movimentando un numero di
finti lavoratori per migliaia di
soggetti ed ottenendo con utilizzo di dati e codici contributi
economici ed elargizioni da
parte dell’Inps per decine i milioni di euro, con epsonenti di
spicco impegnata nel settore,
con grande scaltrezza criminale e conoscenza del sistema.
La terza fase, scattata con una
lutamente facoltativa». Insomma: «Ci appelliamo al buon
cuore dei creditori».
Intanto, il decreto salva Italia ha consentito in maniera
inoppugnabile e a scanso di
equivoci di quantizzare il totale del debito del comune di Nocera Inferiore rispetto ai suoi
creditori: 17 milioni la prima
trance, per il periodo fino al 31
dicembre 2012, e 17 la seconda (che dovrebbe arrivare a fine luglio) cristallizzano oggettivamente
l’ammontare
dell’esposizione debitoria: 34
milioni di euro. Infatti, lo stanziamento del governo centrale
avviene su richiesta certificata
da parte dell’ente beneficiario.
Nocera Inferiore ha ottenuto
34 milioni perché ha dichiarato e, dunque, certificato di avere ad oggi 34 milioni di debiti.
Patrizia Sereno
Come un alveare per le api, così uno spacciatore di hashish
utilizzava le fessure di un muro per nascondere il suo
“miele”. Il trentunenne Michele Fiume, originario di Castel San Giorgio, è adesso agli
arresti domiciliari, in seguito
al blitz eseguito dai carabinieri della stazione sangiorgese,
agli ordini del comandante
maresciallo Michele Di Mauro.
L’operazione è avvenuta
nella notte tra mercoledì e giovedì scorsi, nel corso di uno
specifico servizio finalizzato
al contrasto dello spaccio di
sostanze stupefacenti. Il giovane spacciatore è stato sorpreso dai militari dell’Arma
all’esterno di un circolo ricreativo cittadino, nei cui pressi,
nei giorni precedenti, gli investigatori avevano notato un
continuo andirivieni di ragazzi. Fiume è stato fermato subito dopo aver ceduto una dose
di hashish ad un ventisettenne con precedenti
Il pusher sangiorgese, che è
stato trovato in possesso di 65
euro in banconote di piccolo
taglio, aveva abilmente occultato altre venti dosi della medesima sostanza, del peso
complessivo di 16 grammi, in
un’intercapedine di un muro
nascosta da una pietra, posta
nelle immediate vicinanze del
club ricreativo. L’hashish era
a sua volta conservato dentro
un portasigarette che veniva
aperto all’occorrenza.
Tuttavia, nonostante l’ingegnoso escamotage, i carabinieri sono riusciti a risalire al
nascondiglio della droga. L’acquirente è stato segnalato alla
Prefettura di Salerno come assuntore. La sostanza stupefacente ed il denaro sono stati
invece sottoposti a sequestro
penale. Michele Fiume è stato
sottoposto al regime degli arresti domiciliari, in attesa della fissazione dell’udienza di
convalida.
Davide Speranza
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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I carabinieri davanti alla sede dell’Inps
nuova ondata di perquisizioni
una settimana fa, ha individuato sotto inchiesta un primo
complice ipotizzato dall’interno, celato negli uffici nocerini
dell’Inps, una eventuale mente al servizio del saccheggio in
associazione.
Alfonso T. Guerritore
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Il Comune pensa al “saldo a stralcio” per tagliare alcune cifre del debito
l’appuntamento
Il palazzo del municipio
“bubbone” è il caso Se.t.a.
Ma c’è dell’altro. In alcuni
casi l’amministrazione Torquato cercherà di tagliare del
25 per cento la cifra dovuta. Pare per procedere con il saldo
unico e per procedere con
maggiore celerità. Il che ha
messo sul chi va là diversi cre-
Nascondeva
la droga
negli anfratti
di un muro
◗ CASTEL SAN GIORGIO
Crediti rimborsati, ma con sconto
Il 25 per cento in meno sulla
somma totale. Si chiama
“saldo a stralcio”. Anzi, tecnicamente, si tratta di “saldo
transattivo unilaterale”. E potrebbe innescare una serie di
ricorsi nei confronti del comune di Nocera Inferiore. Potrebbe anche rivelarsi un’arma a
doppio taglio quella prima
trance di fondi che, grazie al
decreto salva Italia, consentiranno all’ente nocerino di liquidare i creditori fino al 2010.
Oggi la
pubblicazione
dell’elenco di chi aspetta il saldo dal Comune. Intanto, da subito lo screening volto ad accertare la liceità e la reale sussistenza dei crediti. Con una pregiudiziale: ostativi al saldo saranno eventuali contenziosi in
atto tra Comune e creditore.
Parimenti da valutare le situazioni in cui i creditori sono anche debitori. E in quel senso
castel san giorgio
ditori. A partire da alcune grandi rivendite di libri che hanno
ricevuto la comunicazione.
Che vantano pendenze fino al
2010 e che, soprattutto, stando
così le cose, temono fortemente per ciò che accadrà nel 2012
L’agitazione ha viaggiato veloce sulle corde dell’indiscrezione. Malumore e preoccupazione hanno bussato anche alla porta dell’assessorato al bilancio della giunta municipale. L’assessore Mario Campitelli si è affrettato – sollecitato
dal cronista – a dichiarare che
l’ente non può «decidere in
maniera arbitraria di decurtare una somma da un debito. È
assolutamente inammissibile.
Vero è che per alcune posizioni debitorie è stata formulata
una proposta per dare una mano alle casse comunali, chiedendo che si accettino condizioni diverse in maniera asso-
Sopralluogo serale all’ospedale
Da domani al Castello Fienga
progetto “Centrale dell’arte” Lunedì il manager Squillante ha avviato il tour nelle criticità del nosocomio
Inizierà domani sera presso il
Castello Fienga il progetto
“Centrale dell’arte”, curato dall’
associazione “Teatro Grimaldello”, primo di sei appuntamenti
di un cartellone - patrocinato
dal comune di Nocera Inferiore
- di teatro, musica, danza e mostre di arte contemporanea curate da Antonella Ferraro. Oltre
a quella di domani, le altre date
sono il 20 luglio, il 3 ed il 31 agosto, il 7 e il 20 settembre.
Ospiti d’eccezione saranno, il
20 luglio, il danzatore e coreografo belga Luc Bouy, già al lavoro con Bejart, Carla Fracci e
Zeffirelli, con la sua compagnia
“Danse partout” attiva a Nocera
Inferiore; il 31 agosto il quartetto della jazzista Carla Marciano; e il 21 settembre Saverio La
Ruina, attore e regista teatrale,
anima della compagnia “Scena
Verticale”, più volte premiato
per lo spettacolo “La borto”.
Domani dalle 21 gli “Alma
Duo”, con la voce di Marcella
Russo e la chitarra di Aldo Ferraioli; i ragazzi del “Teatro Grimaldello” con “Esercito d’amore”, sperimentazione teatrale
ideata e diretta da Antonio Grimaldi; e i “Today Collective”.
Aldo Padovano
©RIPRODUZIONERISERVATA
Fare del piano terra dell’ospedale “Umberto I” una piastra
d’emergenza con reparti comunicanti, limitando eventuali incursioni di parenti e visitatori.
Questo uno degli obiettivi prefissati dalla direzione aziendale
dell’Asl in vista dell’operazione
anti disagi negli ospedali
dell’Asl Salerno. Protagonista
del primo capitolo l’Umberto I
di Nocera Inferiore.
Il manager Antonio Squillante ha cominciato il suo tour de
force per risolvere le criticità
che da tempo caratterizzano la
struttura di viale San Francesco. Lo aveva annunciato in oc-
casione della presentazione
dell’atto aziendale. Lunedì sera, quando nelle corsie c’erano
poche persone, ha incontrato il
direttore sanitario, Maurizio
D’Ambrosio, quello amministrativo, Luciana Mazziotti, ed
alcuni rappresentanti del personale. Insieme a loro ha girato
per i reparti più bisognosi di interventi. Il briefing si è protratto
per alcune ore, fino alle 23,30.
In particolare l’attenzione si
è soffermata sulle divisioni al
piano terra: centro trasfusionale, laboratorio analisi, radiologia, rianimazione, vecchio e
nuovo pronto soccorso. L’idea
è quella di rivedere l’organizzazione delle strutture, in modo
da creare una piastra d’emergenza con reparti comunicanti
tra loro, ma con l’accesso di visitatori e parenti molto ridotto,
evitando incursioni che potrebbero intralciare il lavoro degli
operatori sanitari.
Il vertice di lunedì rappresenta soltanto il primo passo. Ci sono cinque piani da analizzare,
con criticità non da poco. Tra le
emergenze ci sono, per esempio, quelle strutturali. Vanno riqualificati i bagni del piano terra, gli impianti idraulici ed elettrici, gli accessi del seminterra-
to, gli esterni.
Novità, intanto, sul fronte sicurezza. Dopo numerose richieste, è stato finalmente potenziato il servizio di sorveglianza sulle 24 ore. «Dopo l’aggressione
alla dottoressa del pronto soccorso – ha dichiarato D’Ambrosio – insieme al direttore amministrativo abbiamo deciso di attivare questo primo servizio».
All’esterno, dunque, ci sono i dipendenti di una società di vigilanza privata, un’operazione
probabilmente meno dispendiosa.
Salvatore D’Angelo
©RIPRODUZIONERISERVATA
LA CITTÀ VENERDÌ 5 LUGLIO 2013
Cavade’Tirreni
19
■ e-mail: [email protected]
»
Indagati tre dirigenti del municipio
L’INCHIESTA ABUSO D’UFFICIO E FALSO
Nel mirino i permessi rilasciati al supermarket di via Lamberti. Sott’inchiesta anche i commercianti. Locali non idonei
Indagati tre dirigenti comunali
insieme ai proprietari del supermarket Splash, di via Armando
Lamberti, chiuso da diversi mesi, a causa di un abbondante acquazzone che ne causò l’allagamento. L’accusa è di abuso d’ufficio e falso.
I dirigenti comunali, avrebbero favorito l’apertura del supermercato che non aveva i requisiti per aprire in quel luogo. E’
questo l’esito dell’indagine preliminare della Procura, in seguito all’attività investigativa avviata dai carabinieri del tenente,
Vincenzo Tatarella. All’ufficio
Suap del comune, è stato affidato il compito di chiudere l’attività.
In sostanza il supermercato
in questione, già aveva chiuso i
battenti, in inverno, in seguito
ad un pesante nubifragio che
ne aveva causato l’allagamento
ma, dietro a questo pare si celasse ben altro, ossia presunte
irregolarità, del tutto divergenti
con le direttive di apertura di
un grosso esercizio commerciale.
Secondo gli inquirenti, qualcuno potrebbe aver chiuso un
occhio, affinchè l’attività commerciale potesse aprire proprio
in quei locali dove, prima ancora dello “Splash”, vi era stato,
per diversi anni,uno dei supermercati della catena Alvi, della
famiglia Villani, chiuso poi in
seguito ad un fallimento.
In un primo momento il supermercato Splash di via Lamberti, aveva aperto in maniera
ridimensionata, ossia vendendo solo detersivi e casalinghi e
occupando solo una parte dei
locali. In un secondo momento
l’ampliamento dei settori commerciali con il reparto macelleria, la salumeria e la frutteria.
Da quanto emergerebbe dall’inchiesta, i dirigenti indagati non
avrebbero avuto titolo a rilasciare le autorizzazioni per l’attività
commerciale in questione, in
quanto i locali non erano idonei ad ospitare tali tipologie di
vendite. Che i dirigenti potessero aver fatto “carte false” per favorire i proprietari, affinchè l’attività riuscisse ad ottenere il placet per l’avvio, lo si sarebbe scoperto in seguito all’attività infoinvestigativa dei carabinieri
del tenente Tatarella, i quali
hanno valutato l’incartamento
da cui è risultata la “combine”.
L’indagine, sarebbe scaturita, proprio in seguito alla chiusura imposta dai vigili del fuoco, dopo l’allagamento verificatosi nei mesi invernali. In corrispondenza dei pilastri, erano
state individuate pesanti crepe
da dove fuoriusciva l’acqua piovana. Problemi di infiltrazioni
d’acqua erano presenti un po’
in tutto il locale. Un locale sovrastato da parte della struttura
dell’hotel Maiorino e da parte
della proprietà Di Mauro. Sembra non sia stato mai raggiunto
un accordo per riparare i danni
ai locali sottostanti.
Annalaura Ferrara
©RIPRODUZIONE RISERVATA
in breve
TURISMO
Domani l’itinerario
Badia-Corpo di Cava
I corridoi del municipio
corso palatucci
il caso
Vestiti con marchi fasulli
Denunciato un ambulante
Rovista nei rifiuti in pieno centro
Capi di abbigliamento contraffatti, riportanti una nota griffe,
venivano venduti ai mercati rionali. Denunciato un venditore
ambulante di Nocera individuato dai carabinieri guidati dal tenente Vincenzo Tatarella quale promotore dell’attività illecita. Il venditore, sotto il nome e il
logo della nota casa madre, si faceva pubblicità ma, in realtà
non erano capi di abbigliamento realizzati dalla nota stilista.
L’uomo aveva abusato del
marchio e ad accorgersene è
stata la stessa casa madre che,
evidentemente, aveva notato
come il venditore, pur non richiedendo ordini ad alcun rappresentante, continuasse a vendere capi marchiati. L’uomo è
La moglie butta le buste contenenti materiali di riciclo di cui
il marito è appassionato. Lui
se ne accorge e va a rovistare
nell'immondizia che rovescia
per strada. Una pattuglia della
Polizia Locale lo scopre e, oltre
a fargli raccogliere tutta la
spazzatura che aveva seminato in strada, lo obbliga a ritirarselo in casa, in quanto era stato conferito fuori calendario.
Singolare episodio nel centro di Cava, dove mercoledì sera, un uomo di oltre 60 anni,
ha aperto tutte le buste della
spazzatura e ha rovesciato il
contenuto a terra, per tornare
in possesso dei materiali che
lui ama collezionare ma che la
moglie gli aveva buttato. L’an-
stato individuato mercoledì,
nel corso del mercato settimanale, nell’area di corso Palatucci.
A notare delle anomalie, sono stati i carabinieri, i quali sulla bancarella hanno rilevato come la vendita avvenisse con un
marchio che non era quello originale della casa di abbigliamento, bensì uno copiato quasi
alla perfezione. A dare la conferma dell’illecito sui capi di abbigliamento, venduti a prezzi
competitivi, è stato il sopralluogo al Cis di Nola, dove il venditore aveva riferito di aver comprato la roba. Una volta lì i carabinieri, hanno potuto constatare che il marchio originale non
è presente a Nola.
(a. f.)
Voleva recuperare quanto sversato dalla moglie: multato dai vigili
ziano, a tarda ora, è stato scoperto dagli agenti mentre stava rovesciando vari sacchetti
di spazzatura in mezzo alla
strada. Aveva disseminato
spazzatura attorno al luogo di
deposito dei rifiuti e cercava di
recuperare fili di corrente, lampadine, prese elettriche, libri e
immagine sacre, portalampade.
Ci stava riuscendo, ed era
riuscito a mettere da parte solo una piccola parte dei materiali che aveva riconosciuto essere i suoi. All’improvviso è
giunta la volante con gli agenti
della polizia locale, a cui l’ultra
sessantenne ha chiesto di essere arrestato e non di pagare la
contravvenzione. Gli agenti,
con oculatezza, lo hanno redarguito, obbligandolo a rimuovere tutta la spazzatura
che aveva seminato lungo la
strada. Una volta raccolta in
una grande busta, gli hanno
imposto di ritirarsela in casa,
in quanto quel tipo di materiale era stato depositato fuori calendario.
Anche dopo che la polizia locale si è allontanata, l’uomo, fino alle 23, ha continuato a cercare nel cassonetto dell’umido
se ci fosse una busta contenente ciò che, la moglie gli aveva
buttato. L’uomo non è nuovo
a scappatelle notturne, per cercare materiali da riciclo da portare a casa, anche contro la volontà della consorte.
(a. f.)
■■ Domani, a partire dalle
9.15, si potrà partecipare
all’itinerario turistico che si
snoda tra la Badia della
Santissima Trinità ed il vicino
borgo di Corpo di Cava.
L’iniziativa rientra nel
progetto “Cava de’ Tirreni
l’anfiteatro verde”, promosso
dal Comune in collaborazione
con la sezione cavese del Cai. I
partecipanti avranno la
possibilità di ammirare i tesori
custoditi nella Badia e di
godere di una passeggiata tra i
vicoli del borgo di Corpo di
Cava, così denominato perché
era la sede del “corpo” dei
magistrati del territorio.
Punto di incontro sarà il
piazzale della Badia, che è
raggiungibile anche con gli
autobus che partono da viale
Crispi. Il percorso durerà in
tutto sessanta minuti. Info alla
sezione Cai di Cava,
telefonando allo 089/345186.
ISTRUZIONE
Minori alla scoperta
dei patrimoni librari
■■ Il 10, 15 e 17 luglio
prossimi i ragazzi seguiti dal
Centro Servizi Famiglia e
Minori del Piano di Zona
saranno guidati alla scoperta
del patrimonio librario
custodito all’interno della
biblioteca comunale
“Canonico Avallone” di Cava.
Il personale della struttura
illustrerà ai giovani le
modalità di gestione e
conservazione dei volumi, tra
i quali spiccano i preziosi
incunaboli. Saranno inoltre
spiegati i momenti più
importanti della storia
cittadina ed il significato della
pergamena bianca e della
disfida dei trombonieri. La
visita rientra nel progetto
“Alla scoperta della nostra
città”.
PIAZZA MAZZINI
Le lettere di Barbuti: «Non ci sto»
Il presidente dell’assise municipale prende le distanze su fotovoltaico e abusi
Il presidente del Consiglio comunale Antonio Barbuti ha inviato due distinte missive ai consiglieri comunali, al sindaco
Marco Galdi ed ai dirigenti competenti, nelle quali ha avanzato
una serie di perplessità sull’iter
seguito per l’approvazione di
due provvedimenti. Al centro
della prima questione il progetto per la realizzazione di un impianto fotovoltaico sull’ultima
piazzola dell’area mercatale, già
presentato da Galdi qualche mese fa.
Secondo Barbuti i passaggi
che hanno condotto all’approvazione del progetto presenta-
no dei punti oscuri: «Il bando
predisposto per la gara d’appalto, bandita per l’impianto, sembra un abito sartoriale cucito su
misura». Questo perché in un
primo momento si parlava solo
«di individuare un gestore
dell’energia di tutto il patrimonio comunale, non di realizzare
un impianto fotovoltaico; il secondo aspetto è subentrato in
un secondo momento e, cosa
più grave, non è stato mai sottoposto al vaglio della commissione competente che è stata coinvolta solo nella prima fase». Come precisato da Barbuti, la successiva aggiunta avrebbe reso
necessario «una discussione in
Consiglio comunale sull’argomento che non c’è mai stata e
che, peraltro, sembra obbligatoria dal momento che, nel bando, si specifica che l’appaltatore
potrà sfruttare, per venti anni, le
coperture degli edifici per la produzione dell’energia solare che
potrà commercializzare in proprio». Da qui la richiesta finale.
«Chiedo sia valutata anche l’opportunità di sospendere la gara
in atto, fermo restando le mie
perplessità e preoccupazioni
sulla delibera riguardante il fotovoltaico, in quanto molti atti
non erano a mia conoscenza».
La seconda lettera ruota, invece, intorno alla questione
dell’acquisizione al patrimonio
comunale di immobili abusivi,
sollevata a vario titolo in Consiglio dai consiglieri Matteo Monetta e Germano Baldi. In particolare quest’ultimo aveva evidenziato che c’è un fascicolo
aperto alla Procura di Salerno
per verificare la legittimità della
procedura di acquisizione. Per
questo Barbuti ha chiesto agli
uffici competenti di conoscere
«l’evoluzione dei criteri cronologici dal 2004 ad oggi».
Alfonsina Caputano
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Alle 17 il Consiglio
col question time
Risponde Galdi
Avrà inizio alle 17 il Consiglio
comunale nel quale troveranno
spazio solo le raccomandazioni
ed interrogazioni del
consiglieri di maggioranza ed
opposizione, oltre alle
comunicazioni del sindaco
Galdi. Già fissate, inoltre, le
date delle prossime assemblee
nel corso delle quali si
discuteranno alcuni argomenti
importanti per la vita
cittadina. In particolare i
prossimi Consigli si terranno il
16 ed il 22 luglio prossimi e
saranno privi dello spazio
riservato al “question time”.
Con Campagna Amica
spesa dai produttori
■■ Apre il mercato di
Campagna Amica a Cava de’
Tirreni. L'inaugurazione degli
stand è prevista per le ore 9
nell'area a traffico limitato di
piazza Mazzini. È il primo
appuntamento con il mercato
degli agricoltori di Coldiretti
che offre ai cittadini la
possibilità di fare la spesa
direttamente dal produttore.
In vendita tutto il paniere di
stagione, dagli ortaggi alla
frutta, vino e olio extravergine
di oliva, confetture e miele,
legumi, formaggi e
aromatiche.
Per Roberto Avagliano,
presidente di Coldiretti Cava,
«i consumatori avranno così la
possibilità di fare la spesa in
modo sostenibile e
responsabile».
Salerno ❖ Quartieri
VENERDÌ 5 LUGLIO 2013 LA CITTÀ
brevi
via diaz
Auto contro scooter
14enne in ospedale
■■ Scontro frontale,
mercoledì notte,
all’incrocio tra via Volpe e
via Diaz, in pieno centro.
Uno scooter con alla guida
un ragazzo di quattordici
anni si è schiantato contro
una macchina che
proveniva dal senso
opposto. L’impatto è stato
violento e il giovane è stato
sbalzato sull’asfalto.
Fortunatamente indossava
il casco ed ha riportato solo
contusioni ed escoriazioni
agli arti. Il 14enne è stato
soccorso dai volontari
dell’Humanitas ed
accompagnato al pronto
soccorso del “Ruggi” per
essere medicato.
lavori al trincerone
Divieto di sosta
a causa del cantiere
L’ingresso della villa comunale di Fratte, versante stazione ferroviaria
La villa dell’incuria
I giardini di Fratte
sono terra di nessuno
I residenti denunciano lo stato di abbandono del luogo
«Non c’è sorveglianza e i cancelli rimangono sempre aperti»
di Fiorella Loffredo
Potrebbe essere un luogo ameno dove, d’inverno, passeggiare o sedersi al sole nelle giornate più luminose e, d’estate, godersi un po’ di fresco nelle sere
più afose. E invece è un posto
dove regna l’incuria, dove le famiglie hanno paura ad entrare
vista la gente poco raccomandabile che la frequenta assiduamente. Dove le panchine
sono state distrutte dall’inciviltà e dove perfino gli abitanti di
Fratte, a malincuore, la ritengono “terra di nessuno”. È la villa
comunale di via Francesco Spina, unico polmone verde pubblico del quartiere, lasciata a se
stessa da quando è stata realizzata, non più di dieci anni fa.
Il giardino, o quel che resta
di esso, è a pochi passi dalla
stazione ferroviaria di Fratte,
ma è praticamente uno dei luoghi meno frequentati del quar-
tiere nonostante la sua centralissima posizione. Il perchè è
presto spiegato: «La villa non è
mai stata sorvegliata e sia di
giorno che di notte è aperta a
chiunque. E chiunque può fare
al suo interno ciò che vuole - afferma uno dei residenti della
zona - e lo stato in cui versano
gli arredi la dice lunga, d’altronde».
Gli abitanti del quartiere
guardano con invidia al vicino
parco Pinocchio e si chiedono
perchè il “loro” parco non sia
stato preservato dagli incivili
allo stesso modo: «Non c’è sorveglianza e i cancelli rimangono aperti anche di notte - aggiunge il residente - ed è normale che i giardini siano diventati ricettacolo di micro delinquenza che arriva anche, e soprattutto, da fuori zona». La
manutenzione dei giardini è affidata a una cooperativa ma pare che da alcuni giorni di inser-
vienti non se ne siano visti in
villa; alcuni abitanti del quartiere parlano di un problema
causato da un passaggio di testimone da una ditta a un’altra
ma, quel che più dispiace, è
che proprio in questi primi
giorni d’estate i giardini siano
impraticabili.
«In passato c’erano alcuni
guardiani che si occupavano
principalmente della manutenzione e della pulizia dello spazio - racconta un altro abitante
del quartiere - ma, sicuramente, non avevano l’autorità per
sanzionare, o per lo meno per
segnalare, chi nei giardini si
comportava peggio che a casa
propria». Per questo ora i residenti del rione si rivolgono
all’amministrazione: «Perchè
non chiuderla almeno di notte? - chiedono - sarebbe un piccolo passo verso una maggiore
tutela del luogo».
©RIPRODUZIONERISERVATA
■■ Per consentire la
ripresa dei lavori finalizzati
alla copertura del
Trincerone Est, il cui inizio è
previsto per martedì 8
luglio, è stata vietata la
sosta e la fermata in via
Diaz, sul lato destro della
carreggiata, dal civico 54
all’intersezione con via
Nizza mentre sulla vicina
via Volpe il limite di velocità
è stato ridotto a 30 km
orari.
manifesti abusivi
Imbrattavano i muri
Multati tre esercenti
■■ Sono stati scoperti dai
vigili urbani mentre
imbrattavano i muri con i
manifesti pubblicitari che
invitavano i salernitani a
visitare i loro locali. Sono
stati così sanzionati i titolari
di tre pubblici esercizi che
avevano affisso su varie
strutture cittadine, e quindi
non negli spazi preposti alla
pubblica affissione, i
manifesti, che sono stati
quindi considerati abusivi.
taccuino
Fiocco rosa in casa Filella
L’attuale assessore alle
Politiche Sociali e Terza Età del
Comune di campagna, Bruno
Filella ha festeggiato lo scorso 1
luglio l’arrivo di un’altra
nipotina, la piccola Marika
Filella, un batuffolo rosa di
3,200 kg. Alla mamma
GraziellaPisaniello, al papà
Antonio e ai fratellini Noemi,
Bruno e Cosimina i più sinceri
auguri da tutti gli amici.
15
via gelso
Campane trasformate
in discariche a cielo aperto
Una campana del vetro all’angolo tra via Gelso e via Iannicelli
Campane del vetro trasformate
in discariche a cielo aperto: accade in via Gelso e traverse limitrofe, dove la latitanza degli
operatori del Consorzio di bacino da una parte e l’inciviltà di
molti residenti dall’altra, crea situazioni di estremo degrado,
mettendo a repentaglio l’igiene. Nel giro di pochi metri, tra
via Gelso, via Iannicelli, via Medaglie d’Oro, via Aurelio Nicolodi, ci sono ben cinque campane: un numero più che sufficiente per soddisfare le esigenze di un rione seppure molto
popoloso. Eppure sono sempre
stracolme e circondate da sacchetti di plastica con altre bottiglie di vetro che le cupole verdi
non sono in grado di contenere:
il motivo è presto detto. Le campane non vengono svuotate
con regolarità e dunque, una
volta raggiunta la capienza massima, diventano piccole discariche all’aperto dove si accumulano pure sacchi di residui organici, buste di carta e cartone, sacchetti contenenti plastica e perfino scarti di lavorazione edile. I
residenti sono esasperati ed
hanno più volte sollecitato un
intervento dei vigili urbani. Ieri,
però, gli agenti della polizia municipale hanno individuato, e
bonificato con l’aiuto del personale di Salerno Pulita e del Consorzio Salerno Bacino 2, delle
micro discariche ricreate in via
Vinciprova, in lungomare Colombo e alla Zona Industriale.
Sono stati portati via cumuli di
rifiuti di varia natura nonchè di
beni durevoli quali televisori,
wc, materassi e mobili depositati nei giorni scorsi da incivili.
©RIPRODUZIONERISERVATA
ogliara
Tornano gli “Antichi sapori”
ed è festa fino a domenica
Una passeggiata gastronomica alla riscoperta delle antiche
tradizioni e degli antichi sapori dei nostri territori. Questo
promette l’associazione proloco di Ogliara - presieduta da
Luigi Cuoco - che, anche
quest’anno, ha organizzato
nella piccola frazione sulle colline salernitane “Antichi sapori e non solo”. Da oggi, e per
tutto il week end, torneranno
gli stand per le vie di Ogliara
per servire, appettitose e fumanti,
le
gustosissime
“pennette all’ogliarese”. Ma
non solo. L’evento intende
promuovere e diffondere il loro ingrediente principale, il fiore di zucca, e le sue tante qualità, non solo sotto l’aspetto
enogastronomico ma anche
dal punto di vista della salute e
del benessere fisico che le sostanze nutritive ad azione antiossidante ed antitumorale tutelano. Un connubio di buon
cibo, buon vino e buona musica ma anche diversi momenti
di riflessione e dibattito nella
tre giorni di festa ogliarese: domani, alle ore 20, nella piazza
principale verrà scoperta una
lapide in memoria dei caduti
italiani durante le missioni di
pace con la partecipazione della fanfara dei bersaglieri di
Eboli. Domenica, invece, alle
ore 19.30, grazie all’associazione “Il Campanile”, ci sarà una
visita guidata al patrimonio
storico e artistico della chiesa
parrocchiale di Ogliara.
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Salerno
LA CITTÀ VENERDÌ 5 LUGLIO 2013
Gli uomini di Pupatella chiedono sconti
Raffica di patteggiamenti e abbreviati, ma per i Noschese si riparte dagli interrogatori. Avossa minaccia il suicidio in aula
di Clemy De Maio
«Mi ammazzo. Ho una lametta, mi taglio le vene». Le grida
di Lorys Avossa, 29 anni, fanno salire la tensione nell’aula
bunker dove si sta celebrando
l’udienza preliminare per i 42
imputati dell’inchiesta “zio’s
team”, gli uomini di Antonio
Noschese (alias Pupatella)
che sotto le sue direttive avevano messo in piedi un giro di
spaccio esteso da Salerno a Baronissi e a Pontecagnano.
Avossa è stato subito bloccato
dalla polizia penitenziaria, ma
la sua minaccia di suicidio
non è stato l’unico momento
caldo nel corso dell’udienza di
ieri mattina. A surriscaldare
l’ambiente è arrivato anche
un veemente botta e risposta
tra il pubblico ministero Vincenzo Montemurro e l’avvocato Pierluigi Spadafora, che
ha ottenuto dal giudice l’annulamento della richiesta di rinvio a giudizio per i suoi assistiti. Si dovrà ripartire dagli interrogatori, che il legale aveva richiesto dopo la conclusione
delle indagini, e ai quali dovranno essere sottoposti Antonio Noschese, la figlia Loredana, Giovanni Noschese, Domenico De Filippis, Giuseppe
Esposito, Franco Sasso e Domenico Del Regno. La loro posizione è stata stralciata e dovranno essere ascoltati in fretta, se non si vuole correre il rischio che, tra tre mesi, decorrano i termini della custodia
cautelare e siano rimessi in libertà.
Dagli altri imputati è arrivata una raffica di richiesta di
patteggiamenti e riti abbreviati. A optare per la pena concordata sono stati tra gli altri Domenico Vitale, Rosa Ciputi,
Gaetano Cimmino, Mario Memoli, Marco Milo, Enrico
Monti e Rosa Caputi. Hanno
invece optato per il rito abbreviato, che consente la riduzione di un terzo dell’eventuale
condanna, Loredana Bearzatto, Carmine Bosso, Rosa,
D’Amato, Giuseppe Del Giorno, Giovanni Liguori, Salvatore Del Giorno, Michele Nastri,
Giuseppe Farace, Giovanni
Gambone, Pasquale Farace,
Giuseppe Malangone, Raoul
Piano e Danilo Raimo (gli ultimi due hanno però patteggiato per una parte delle imputazioni).
Accusa e difesa (del collegio
fanno parte gli avvocati Stefania Pierro, Bianca De Concilio, Antonio Boffa) torneran-
Un’aula bunker. Nelle foto piccole, dall’alto in senso orario: Antonio Noschese, Loredana Noschese, Lorys Avossa e Giovanni Noschese
no in aula giovedì prossimo
per l’ammissione degli abbreviati. Sui patteggiamenti si deciderà il 18 luglio, mentre tra
coloro che hanno scelto di andare avanti con rito ordinario
(e per i quali il giudice dovrà
pronunciarsi sulla richiesta di
rinvio a giudizio) figurano Antonio Abate, Ugo D’Amato e
Anna Maria Riccio detta Chiò
chiò. Stralciata, per ragioni di
salute, la posizione di Raffaele
Della Notte, che potrà decidere in un secondo momento se
fare richiesta di un rito alternativo.
L’avviso di conclusione delle indagini firmato dal sostituto procuratore Montemurro
ricostruisce nel dettaglio traffici e ruoli degli appartenenti al
sodalizio criminale aggregatosi attorno ad Antonio Noschese, indicato dagli affiliati come
lo “zio”. Del gruppo facevano
parte procacciatori di grosse
quantità di stupefacente e
spacciatori al dettaglio, una rete capillare che aveva consentito a “Pupatella” di espandere i suoi affari dalla città di Salerno fino alle piazze della Val-
le dell’Irno e della Piana del
Sele. La droga, soprattutto cocaina e hashish, arrivava in
buona parte dall’area napoletana, dove Noschese aveva allacciato rapporti con la malavita organizzata di San Giovanni a Teduccio e Barra. Lì
avveniva l’approvvigionamento della sostanza stupefacente
e lì furono arrestati, lo scorso
La requisitoria del pubblico ministero per quattro imputati. La Provincia si costituisce parte civile
Distributori di carburante
Sei anni di pena nonostante la
riduzione di un terzo prevista
dalla scelta del rito abbreviato. È questa la richiesta formulata ieri mattina dal pubblico
ministero Francesco Rotondo
per il salernitano Fabio Memoli, ritenuto uno degli organizzatori della truffa del gasolio che, tramite la costituzione
di finte aziende agricole, consentiva di acquistare il carburante a prezzo agevolato. Oltre a Memoli, originario di Salerno e residente a Pontecagnano, hanno scelto l’abbreviato il vigile del fuoco Leopoldo Violano, titolare di un distributore di carburante a Serino (per il quale il pm ha chiesto 5 anni) e due intestatari
delle imprese agricole fittizie:
Gaetano Petruzzelli e Rosario
Cataldo, entrambi residenti a
Pontecagnano, per i quali è
stata formulata una richiesta
di 4 anni di reclusione.
Nell’ordinanza che a febbraio fece scattare gli arresti Memoli e Violano sono individuati come i promotori dell’associazione a delinquere insieme
ai battipagliesi Alfonso e Gabriele Garofalo (padre e figlio)
per i quali è iniziato lunedì il
processo con il rito ordinario.
La posizione del vigile del fuoco (difeso dagli avvocati Antonio e Carla Maria Barone) si è
poi attenuata, mentre per Memoli (difeso da Luigi Condoluci) il pubblico ministero ha
chiesto ieri la pena più alta. Secondo l’accusa si sarebbe occupato di “reclutare” gli intestatari delle imprese fittizie, facendo da intermediario tra loro e due commercialisti che si
occupavano delle registrazioni. Era poi utilizzando queste
sigle che l’organizzazione presentava al settore Uma (ufficio macchine agricole) della
Provincia le richieste di forniture di gasolio ad accisa ridotta, producendo documenti falsi per attestare la titolarità di
terreni agricoli in realtà inesistenti. Il risparmio era di oltre
il 35 per cento rispetto ai prezzi di mercato del gasolio, che
invece di finire in trattori e altre macchine agricole veniva
poi rivenduto agli automobilisto a importi concorrenziali.
Una parte di quel gasolio secondo le indagini finiva nei veicoli di esponenti delle forze
dell’ordine (tre i poliziotti del
commissariato di Battipaglia
finiti sotto processo) che in
cambio chiudevano un occhio o fornivano informazioni
riservate.
La posizione dei quattro imputati che hanno scelto l’abbreviato si definirà il 10 luglio,
quando il giudice dell’udienza
preliminare Vito Di Nicola
emetterà la sentenza. La Provincia si è già costituita parte
civile per il risarcimento del
danno.
(c.d.m.)
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controlli
Raggirata da finti assicuratori
Residenza abusiva
Multati 4 stranieri
Con uno stratagemma si sono fatti consegnare 800 euro
La procedura è sempre la stessa. Dopo aver individuato la loro vittima - se è una donna, anziana, vedova, con figli è perfetta - e aver indossato il loro vestito migliore e il sorriso più rassicurante, bussano alla sua porta,
al suo citofono o, direttamente,
la intercettano per strada. Le si
avvicinano presentandosi, il
più delle volte, come agenti di
una nota compagnia di assicurazione. «Suo figlio ha una rata
della polizza arretrata, non vorrà mica che ci rivolgiamo agli
avvocati?». Ed ecco che il cuore
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Truffa del gasolio, chiesti 6 anni per Memoli
anziana nel mirino
di Fiorella Loffredo
ottobre, alcuni “grossisti” dello spaccio. Ma la piazza napoletana non era l’unico canale
di rifornimento. Quando gli
approvvigionamenti non erano sufficienti a soddisfare il vasto giro di clienti, Noschese si
rivolgeva a persone di Battipaglia, tra cui Raimo, e all’ebolitano Piano.
di mamma viene fuori e, con esso, i soldi che vengono chiesti.
Puntano sugli affetti più cari i
nuovi, abilissimi, truffatori. È’
successo anche ieri mattina, in
via Arce, in pieno centro cittadino, dove un’anziana è stata avvicinata da due distinti giovanotti che, spacciandosi per assicuratori, hanno millantato un
credito vantato nei confronti
del figlio della signora ottantenne. Per fare cadere nella loro rete l’anziana, i due hanno anche
finto di telefonare al figlio debitore - ovviamente al telefono
c’era un loro complice - il quale
ha rassicurato la donna invitan-
dola a consegnare ai finti assicuratori quanto da loro richiesto. L’anziana ha così condotto
i due nel suo appartamento e
ha versato nelle loro mani 800
euro cash. Ottenuta la somma, i
due malfattori, ovviamente, si
sono dati alla macchia. Qualche ora dopo l’anziana ha sentito il figlio, questa volta quello
vero, che ha negato di essere
mai stato telefonato dagli assicuratori e di non aver mai dato
il suo permesso a consegnare i
soldi che questi chiedevano. Di
quì la scoperta della truffa. La signora ha, quindi, chiamato la
polizia per sporgere denuncia.
Una volante della polizia in perlustrazione per le strade di Salerno
Sull’episodio indagano gli agenti della sezione Volanti.
Il questore di Salerno, Antonio De Iesu, dopo l’ennesimo
episodio di truffa, si è rivolto ancora una volta agli anziani: «Diffidate da individui di bella presenza e dai modi affabili che vi
chiedono danaro contante per
saldare presunti debiti da parte
di figli o nipoti, perché queste
persone sono sicuramente delinquenti e truffatori. Quando
una di queste persone si avvicina, respingetela ed allontanatevi, segnalando l’episodio al 113
o al 112».
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Continuano, in città, i controlli
degli agenti della polizia
municipale al fine di verificare la
posizione sul territorio delle
persone di nazionalità straniera.
Ieri mattina, una pattuglia dei
vigili urbani, a seguito di mirate
attività di indagini, ha
provveduto ha elevare
contravvenzioni a quattro
cittadini stranieri che, sebbene
abitualmente dimoranti nel
territorio comunale, di fatto non
avevano provveduto ad
effettuare la prevista iscrizione
anagrafica. I quattro stranieri,
quindi, sono risultati non in
regola con i pagamenti delle tasse
relative ai tributi comunali.
Salerno
VENERDÌ 5 LUGLIO 2013 LA CITTÀ
Cittadella giudiziaria
Il sindaco a caccia
di fondi ministeriali
la riqualificazione
Oggi l’avvio
dei lavori
nell’area
di Santa Teresa
Vertice col capo dipartimento del dicastero della Giustizia
Si punta ad utilizzare risorse non spese in altre zone d’Italia
Inizia una nuova battaglia
per Vincenzo De Luca in quel
di Roma. Dopo la metropolitana di Salerno, adesso tutte
le energie del sindaco/viceministro sono indirizzate verso il reperimento dei fondi
per completare la Cittadella
giudiziaria. Che questo fosse
il suo nuovo obiettivo era già
chiaro da diverse settimane
quando in televisione aveva
annunciato la sua idea per cominciare a trovare le prime risorse, ovvero dare in permuta alla ditta gli uffici giudiziari
a via Rafastia e l’ex tipografia
Volpe il cui valore dovrebbe
aggirarsi intorno ai quindici
milioni di euro. Una proposta che, sul momento, era stata bocciata dal ministero della Giustizia, competente sulla materia.
Ieri, in merito a questa problematica, si è tenuta una riunione congiunta tra il ministero delle Infrastrutture e
trasporti e quello della Giustizia rappresentato dal capo
del dipartimento organizzazione giudiziaria personale e
servizi, Luigi Birritelli. Nel
corso dell’incontro, si legge
in una nota stampa, «sono
state analizzate in dettaglio le
possibilità di reperire le risorse necessarie tanto attraverso la riassegnazione al cantiere di Salerno di fondi non spesi per altri capitoli progettuali nel resto d’Italia, mediante
le possibilità di finanziamento previste per attività d’immediata cantierizzazione, come appunto quelle della Cittadella Giudiziaria».
Per il completamento della
maestosa opera progettata
da David Chipperfield nei
lontani anni ’90 occorrerebbero ancora trenta milioni di
euro. Al momento risultano
completati i fabbricati A e B,
mentre il fabbricato C è pronto al 70 per cento; all’appello
mancano ancora altri tre padiglioni. Inoltre i lavori tendono ad andare ulteriormente a
rilento perché non vengono
pagati gli stati di avanzamento dei lavori alle ditte esecutrici (l’Ati composta dal consorzio Soledil e Sieme Impianti arrivate sul cantiere
nel 2010 dopo il fallimento
della prima impresa appaltatrice).
Insomma, una situazione
che va sbloccata al più presto. Da qui l’interessamento
del sindaco anche nella sua
veste di viceministro. «Ho ribadito nel corso della riunione – ha dichiarato in proposito De Luca – l’alta qualità progettuale della Cittadella ed il
suo valore strategico a presidio della legalità e della democrazia. È un impegno gravoso, ci sarà da battersi congiuntamente nelle prossime
settimane per ottenere tali
fondi e completare una sede
idonea allo svolgimento del
servizio giudiziario per i cittadini, i magistrati, gli avvocati
e tutto il personale».
Angela Caso
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13
Una parte della Cittadella giudiziaria
Iniziano i lavori per la riqualificazione dell’arenile di Santa
Teresa. Questa mattina il taglio ufficiale del nastro alla
presenza del sindaco Vincenzo De Luca che da ieri pomeriggio è tornato in città dopo
la settimana romana. Il primo cittadino coglierà l’occasione per descrivere l’intero
intervento che prevede anche una serie di lavori di urbanizzazione dell’area che
avranno inizio a partire dal
mese di settembre. Il primo
lavoro che la ditta vincitrice
del bando di gara dovrà mettere in atto sarà l’eliminazione del famoso “chiavicone”,
lo scolo che divide letteralmente in due la storica spiaggia cittadina. Secondo la tempistica di De Luca, l’operazione dovrebbe terminare entro
l’11 luglio quando comincerà
il tradizionale torneo di calcetto sull’arenile. Se questo
non dovesse essere possibile,
sicuramente almeno questo
primo step sarà completato
entro la fine del mese. Il bando di gara per la realizzazione
dell’intervento è stato vinto
dalla ditta Sacco Costruzioni
di Pontecagnano in Ati con
Am costruzioni srl grazie ad
un ribasso del 19 per cento
sul prezzo base.
12
Salerno
LA CITTÀ VENERDÌ 5 LUGLIO 2013
Pd a congresso
Al Grand Hotel
arriva Pittella
Il vice presidente del
Parlamento Europeo Gianni
Pittella sarà, oggi pomeriggio
alle 18, al Grand Hotel Salerno
per discutere del futuro del Pd
che si avvia verso il congresso
nazionale. All’iniziativa
interverranno il consigliere
regionale Pd Peppe Russo,
Dario Di Cerbo della segreteria
regionale Mgs Impegno
sociale, Antonio Zito del Pd di
Pagani e la dirigente di Rete
Solidale Ilaria Del Re.
L’incontro sarà anche
l’occasione per celebrare il
primo anniversario dell’Info
point Europa Sociale, una
struttura attiva nel quartiere
Carmine, che offre servizi
gratuiti di consulenza e
progettazione ad enti pubblici
e associazioni.
I componenti della commissione Statuto del Comune di
Salerno hanno finito di studiare. Ieri mattina si è tenuta l’ultima riunione sulla questione
dell’incompatibilità tra le due
cariche attuali di Vincenzo De
Luca, quella di sindaco e quella di viceministro. Alla fine
non è emersa nessuna decisione chiarificatrice, ma è stato
preparato un faldone contenente tutti i documenti che i
consiglieri comunali potranno
esaminare. Tra gli atti in esame c’è per prima cosa la sentenza della Corte Costituzionale 120 del 2013 in merito all’incompatibilità del sindaco Nespoli nella quale si dichiara illegittimo l’articolo 63 del Testo unico sugli enti locali nella
parte in cui non prevede l’incompatibilità tra la carica di
parlamentare e quella di sindaco di un Comune con popolazione superiore ai 20mila abitanti. Poi ci sono anche la nota
dell’Anci nella quale si interpreta la legge 148/2011 e una
serie di sentenze del Consiglio
di Stato antecedenti l’approvazione della legge, nonché la recente delibera 46/2013 della
Commissione indipendente
per la valutazione della trasparenza ed integrità delle amministrazioni pubbliche nella
quale si chiarisce che la situazione di incompatibilità si determina anche in maniera retroattiva, ovvero nel caso in
cui uno dei due incarichi è stato assunto prima dell’entrata
in vigore della legge.
Insomma, per i consiglieri ci
sarà molto da leggere anche se
probabilmente la decisione finale sarà dettata soprattutto
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le tappe
da motivi di opportunità politica. Sicuramente voteranno a
sostegno dell’incompatibilità i
consiglieri di centrodestra Celano, Adinolfi, Stasi, Viviano,
Zitarosa, Gagliano e Cammarota. Potrebbero votare contro i due rappresentanti
dell’Udc Memoli e Ferrara,
mentre ancora non è chiara la
posizione dell’ex candidato
sindaco Ferrazzano.
Interessante sarà vedere a
questo punto come si comporterà la maggioranza dove non
al momento non c’è ancora
Valiante. L’ex sindaco di Cuccaro
Vetere, ora parlamentare, ha però
tempo fino a settembre prima di
lasciare lo scranno di Palazzo
Sant’Agostino. Resta, quindi, in
attesa Mimmo Volpe che dovrebbe
subentrargli. Il consiglio
provinciale questa mattina
procederà anche alla discussione
di altri punti; per la precisione si
tratterà di votare le modifiche agli
articoli 79 e 80 dello Statuto
dell’ente, il riconoscimento di
debiti fuori bilancio e l’adesione
alla proposta di legge “8x1000
alla Ricerca” promossa dal
giornalista Enzo Mellano.
una linea unica da adottare.
Ma cosa succederà se il consiglio dovesse dichiarare De Luca incompatibile? La delibera
avvierà una procedura che, tra
controdeduzioni e inviti formali a rimuovere l’incompatibilità optando per una sola del-
❙❙ 8 luglio: ilconsiglio comunale
dichiaraDe Luca incompatibile perché
ricopredue cariche:sindaco e
viceministro
❙❙ 18 luglio: è iltermine entro ilquale
DeLucadovràformulare delle
osservazioniorimuoverele causedi
incompatibilità
❙❙ 28 luglio: entroquestadatail
consigliodeliberadefinitivamente
l’incompatibilitàe invita De Luca a
rimuoverla
❙❙ 8 agosto: seDeLucaentro questa
datanonavrà provvedutoa rinunciarea
unodei dueincarichi, il consigliolo
dichiaradecaduto; ladeliberaconsiliare
unavolta diventataesecutiva potrà
essereoggettodi ricorso intribunale
Cisl: «All’Asl mancano 860 unità»
Ma “Se non ora quando” denuncia: «L’Atto aziendale penalizza donne e bimbi»
Poca attenzione alla dotazione
organica, una mancata integrazione con l’Azienda ospedaliera universitaria ed un ridisegno carente dei cosiddetti
ospedali “satelliti” le cui funzioni andrebbero invece potenziate per scongiurare ulteriori
tagli lineari previsti dal decreto
49. Sono questi, per grandi linee, i limiti che il segretario generale della Cisl Pietro Antonacchio individua nell’Atto
aziendale stilato dal manager
dell’Asl Antonio Squillante.
Ma il documento, finito nel mirino degli amministratori locali ed oggetto di una diffida da
parte dei consiglieri regionali
del centrosinistra, non lascia il
sindacato scontento. «Il principale pregio di questa programmazione - ha infatti sottolineato Antonacchio - è il fatto che
per la prima volta viene sancito che nei presìdi che afferiscono all’Azienda mancano circa
860 unità affinchè si possa lavorare con efficienza». Quanto
ai due talloni di Achille, alias i
plessi di Scafati ed Agropoli,
Antonacchio ribadisce la necessità di salvare le strutture da
ulteriori tagli lineari. Una posizione che ieri mattina, nel corso della presentazione del nuo-
vo sito della Cisl nella sede di
via Pellecchia, è stata ribadita
anche da Alfonso Citarella della segreteria aziendale medici:
«Gli ospedali “satelliti” devono
essere potenziati per non lasciare sguarnito il territorio ed
inoltre occorre valorizzare la
prevenzione territoriale per regimentare gli accessi spesso indiscriminati ai pronto soccorso». Tutt’altro che morbida è
invece la posizione del movimento Se non ora quando che
reputa l’Atto aziendale dell’Asl
un’offesa alla tutela della donna e del bambino. «Le attività
del Materno-infantile vengono
fagocitate dall’assistenza sanitaria di base e specialistica ambulatoriale, determinando di
fatto la trasformazione delle attività da servizi sociosanitari a
semplice erogazione di prestazioni unicamente sanitarie - si
legge in una nota - Le attività
del Materno -infantile, ovvero i
consultori familiari non possono essere relegati a mere attività prestazionali. Le scelte effettuate oggi dall’Asl dimostrano
una notevole ignoranza delle
normative europee, nazionali
e regionali ed una cecità culturale ed ideologica, che catapulta la nostra Azienda indietro di
Pietro Antonio Vitiello
le due poltrone, potrebbe mettere la parola fine alla vicenda
del doppio incarico entro i primi dieci giorni di agosto. Vicenda che, ormai, riguarda soltanto il sindaco di Salerno.
Angela Caso
La commissione Statuto prepara un dossier ma non prende decisioni
Nella seduta di lunedì la prima votazione sul caso del doppio incarico
Da questa mattina il sindaco di
Agropoli Franco Alfieri non
siederà più all’interno del
consiglio provinciale. L’assise,
convocata per le 11, procederà alla
sua surroga con Salvatore
Iannuzzi (foto), ex sindaco del
comune di Valle dell’Angelo. Il
primo cittadino di Agropoli ed ex
assessore provinciale ai lavori
pubblici ha parlato di dimissioni
legate ad una rotazione tra i
candidati del Pd, anche se voci di
corridoio parlano di una sua
candidatura alle prossime
regionali. Si attendono invece
ancora le dimissioni di Simone
Gestione rifiuti
Isoambiente
finisce
in liquidazione
È Pietro Antonio Vitiello, consulente della Camera di Commercio con un recente passato
anche al servizio della Provincia di Salerno, il commissario liquidatore della Isoambiente
srl, la società partecipata dal
Consorzio di Bacino Salerno 2
che gestisce, tra l’altro, anche
la discarica di San Tammaro, in
provincia di Caserta. Ieri mattina si è svolta l’assemblea dei soci dell’azienda guidata da Giovanni Cirillo. Nel corso della seduta l’avvocato salernitano ha
rimesso il suo mandato aprendo così la strada alla liquidazione della società che adesso sarà
guidata dal giovane commercialista, esperto in risorse umane. A lui toccherà il compito di
gestire la difficile situazione di
liquidità che giù sta creando
difficoltà ai dipendenti, che da
cinque mesi lamentano il mancato pagamento degli stipendi.
Vitiello si insedierà ufficialmente lunedì prossimo, ma già ci
sono polemiche. I primi ad insorgere sono stati i sindacati,
con la Cgil in testa che, in una
nota, prima dell’assemblea,
aveva chiesto al socio unico, ovvero il commissario liquidatore
del Consorzio di Bacino Salerno 2, Giuseppe Corona, di rinviare la riunione e convocare
prima le organizzazioni sindacali. «La messa in liquidazione
– si legge nella nota – è inopportuna e inappropriata. Si rischia
di fare la stessa fine dell’Aser.
La mancata convocazione del
nostro sindacato costituisce
una violazione delle norme vigenti». Anche l’Usb, ieri, ha
scritto ai vertici di Isoambiente
chiedendo una convocazione
urgente alla luce della nomina
del commissario liquidatore.
Mattia A. Carpinelli
Incompatibilità di De Luca
Atti trasmessi al Consiglio
Oggi in Provincia la staffetta tra Alfieri e Iannuzzi
consorzio di bacino
Il segretario Cisl Pietro Antonacchio
trent’anni». E dopo le polemiche al vetriolo dei giorni scorsi,
torna a puntare il dito contro il
documento dell’Asl anche la
Cgil sanità: in una lettera nella
quale si chiede un urgente confronto con il manager, la responsabile Margaret Cittadi-
no sottolinea come l’Atto
aziendale non sia affatto «aderente ai bisogni del territorio e
delle necessità vere che esso
esprime», non tenendo tra l’altro in considerazione «neanche gli aspetti di mobilità passiva per patologie ed ambiti distrettuali». Molte le contestazioni mosse, dalla riduzione
dei distretti a quella dei posti
letto, dalla cancellazione di alcuni presìdi ospedalieri a quella delle terapie intensive dalla
rete dell’emergenza. Proprio alla luce di queste criticità la Cgil
ha inviato ieri una nota alla Regione Campania per chiedere
che l’Atto aziendale venga respinto, in quanto irricevibile
perchè in conflitto con alcune
normative regionali e nazionali, nelle more dell’apertura di
un confronto.
(b.c.)
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