Una vita da boy-scout - AGESCI Zona Tagliamento

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Una vita da boy-scout - AGESCI Zona Tagliamento
03/06/13
Il Friuli - Una vita da boy-scout
Una vita da boy-scout
Classe 1908 e una vita da scout. Si chiama Balilla Fratini e, con i suoi 95 anni, è l'"esploratore" più anziano
del Friuli. Nato a Spilimbergo, il 16 maggio di quasi un secolo fa, a soli quattordici anni, con il primo conflitto
mondiale che ancora lasciava i suoi strascichi, Fratini entra in contatto con la realtà dello scoutismo cattolico,
introdotto a Spilimbergo da due trevisani. Sono i primi decenni del secolo scorso, il Ventennio fascista è agli
inizi, quando Balilla, con il primo gruppetto di scout, viene ospitato dall' onorevole Ciriani nel castello di
Spilimbergo. Si trattava di una piccola realtà. Mancavano le uniformi e soprattutto i contatti con gli altri gruppi
che stavano silenziosamente fiorendo nel resto del Friuli. Tra enormi difficoltà, spinto dalla buona volontà e
dal desiderio di creare qualcosa di concreto, grazie al prezioso aiuto del parroco don Giovanni Colin, il
gruppetto si ufficializza ed entra a far parte dell'"Associazione scautistica cattolica italiana". I ragazzi, tra gli 11
e i 16 anni, allora riuniti nel "riparto" di cui Fratini diventerà capo nel '25, si danno da fare e partecipano
attivamente a molte attività. A soli due anni dalla nomina, Balilla e i suoi 60 compagni, in seguito alla legge che
istituiva l'Opera Nazionale Balilla e che prevedeva lo scioglimento di tutti i gruppi scout, sia cattolici sia
aconfessionali, si vedono costretti ad abbandonare la loro compagnia Per non perdersi di vista, i componenti
dell'ex "riparto" continuano a incontrarsi e, per mantenere un filo conduttore col recente passato, fondano una
squadra di calcio, utilizzando come divisa sportiva l'uniforme scout. La vita di Balilla segue il suo corso e, tra il
'28 e il '30, presta servizio militare e, poi, comincia la sua attività lavorativa in qualità di garzone in una
tipografia. Inizia il secondo conflitto mondiale che influirà molto sulla vita del co-fondatore scout. Catturato,
Fratini subisce la prigionia in un campo di concentramento in Germania, ma supera questa tragica esperienza
anche grazie all'incrollabile fede cattolica e al suo stile di vita da "esploratore" che, secondo il motto "Lo scout
sorride e canta anche nelle difficoltà", lo aiuta a mantenere alto lo spirito. Nonostante i difficili momenti
trascorsi, a poco più di un mese dalla fine della guerra, il 31 maggio 1945, Balilla riprende in mano ciò che
era stato distrutto nel '27. Ricostruisce tutti i contatti perduti e, nel febbraio dell'anno successivo, rinasce
ufficialmente lo scoutismo a Spilimbergo, con l'inaugurazione del nuovo "reparto" e Fratini come capo. Nel
decennio successivo, diviso tra gli impegni di lavoro, familiari e politici (è stato consigliere regionale per la
Democrazia Cristiana), Balilla si dedica con tutte le sue forze a far decollare il gruppo scout e, in
collaborazione con gli altri "reparti" del pordenonese, i campi estivi, sentiti come validi momenti di
aggregazione. Passati vent'anni da capo reparto, nel 1965, Balilla cede il testimone a capi più giovani, ma ci
tiene a rimanere sempre un punto di riferimento importante per le nuove leve. Gli anni vissuti dal co-fondatore
del movimento sono ricchi di cambiamenti, sia storici sia sociali e, negli anni della rivoluzione sessantottina,
cambia anche il modo di intendere lo scoutismo. Nel '70 si pongono le basi per l'unificazione dell'Agi
(Associazione guide italiane) e dell'Asci (Associazione scout cattolici italiani) che, nel 1974, darà vita
all'attuale Agesci (Associazione guide e scout italiani). Il cambiamento non fu ben accettato da Fratini, perché
vedeva in questa innovazione la fine dello scoutismo come esperienza forte, per soli uomini, e come l'inizio di
una fase meno impegnativa anche dal punto di vista fisico. La trasformazione, in effetti, ci fu, ma erano
cambiati anche i tempi e la realtà sociale, non soltanto lo scautismo. Oggi, a 95 anni, Balilla Fratini può dire di
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aver vissuto intensamente con lo spirito di chi vuole compiere ogni giorno una buona azione.
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