Arrivi in biblioteca luglio 2015

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Arrivi in biblioteca luglio 2015
LA SCATOLA NERA / M. CONNELLY
GIAL 813.54 CON
INV. 19702
Nella vita ci sono momenti in cui è difficile conciliare attività professionale e vita privata. Harry Bosch si
trova in uno di questi momenti. Ha una figlia adolescente di cui occuparsi, una ragazzina per cui è ormai
l'unico punto di riferimento, e ha il lavoro, quello che vive da sempre come una missione, che assorbe
quasi totalmente i suoi pensieri. E che si fa sempre più pressante ora che Bosch è alle prese con un caso
che lo inquieta particolarmente. L'aveva già affrontato vent'anni prima, nel 1992, all'epoca dei disordini
scoppiati a Los Angeles dopo il pestaggio di Rodney King da parte della polizia, quando era stato
chiamato sulla scena dell'omicidio di una giovane fotografa danese. Poi le indagini erano state assegnate
a un altro dipartimento, senza alcun esito. Ed ecco che Harry, passato all'unità Casi Irrisolti, viene
incaricato di occuparsi proprio di quel delitto. Ma il lavoro di indagine è complicato anche dalle continue
interferenze del nuovo capo, un impiccione che gli mette i bastoni tra le ruote, non gli autorizza le
trasferte e arriva a deferirlo anche alla commissione disciplinare. Bosch, come sempre, va dritto per la sua
strada e, intuendo che la morte della giovane non è stata causata dalla situazione esplosiva della città, ma
è legata a un intrigo assai più complesso, si inoltra in un labirinto di indizi alla ricerca della "scatola nera",
l'elemento rivelatore che potrà fornirgli la soluzione del caso.
LUCE PERFETTA / M. FOIS
LETT 853.914 FOI
INV. 19701
Cristian è intraprendente e deciso, "uno di quegli uomini che, a certe donne particolarmente intuitive,
fanno l'effetto di parlare anche quando tacciono". Maddalena è altrettanto tenace, e ha dalla sua la forza
di saper immaginare e insieme difendere - il proprio futuro. Sarebbero perfetti l'uno per l'altra, se il loro
destino comune non avesse il nome di Domenico. Il sentimento che lega Domenico a Cristian "da un
punto di vista della linea parentale genetica non ha nessun valore, ma da quello della linea parentale
affettiva è quanto basta per dare senso a una vita intera". Anche se hanno cognomi diversi, infatti, i due
ragazzi crescono come fratelli. E quando - passati i furori dell'adolescenza - Nuoro si organizza per
apparecchiare la festa di fidanzamento di Domenico e Maddalena (nel frattempo rimasta incinta), diventa
chiaro a tutti che per Cristian non c'è più spazio. Se non fosse che lui è un Chironi, appartiene cioè a una
famiglia "sempre caduta in piedi, perché il suo destino è di sembrare lì lì per precipitare, ma poi questo
non accade mai". Tanto che quando si mette in mezzo Mimmíu - padre di Domenico, zio adottivo di
Cristian - diventa evidente che la stirpe dei Chironi è troppo ingombrante per poter essere tollerata. Del
resto "non si conosce veramente qualcuno finché non lo si può paragonare a se stessi"...
UOMINI SENZA DONNE / M. HARUKI
LETT 895.6 MUR
INV. 19700
Una mattina Gregor Samsa si sveglia in un letto e scopre con orrore di essersi trasformato in un essere
umano. Non ricorda nulla della sua vita precedente. Che fine ha fatto lo spesso carapace che lo
proteggeva? E perché adesso è ricoperto da questa sottile, delicata pelle rosa? Chi, o cosa, era prima di
quel risveglio? Insomma, adesso Samsa dovrà adattarsi alla nuova e "mostruosa" condizione di uomo.
Quando però alla sua porta bussa una ragazza il cui fisico è deformato da un'enorme gobba, Samsa dovrà
fare i conti con qualcos'altro di sconosciuto: il desiderio e l'erotismo visto con gli occhi nuovi di chi sa
andare oltre le apparenze. Habara, il protagonista di "Shahrazàd", è un uomo solo, confinato in una casa
nella quale gli è vietato ogni contatto col mondo. Non sapremo mai perché, e in fondo non è importante:
quello che sappiamo è che il suo unico svago sono le visite regolari di una donna misteriosa che lo
rifornisce di libri, musica, film... e sesso. Ma soprattutto gli racconta delle storie, proprio come faceva
Shahrazàd. E in queste storie Habara si tuffa come un bambino, finalmente libero. Ecco, è proprio questo
che vive il lettore di Murakami: la sensazione di inoltrarsi in un altro universo, di essere "come una lavagna
pulita con uno straccio umido, libero da preoccupazioni e brutti ricordi". Almeno fino alla storia
successiva.
TEMPI GLACIALI / F. VARGAS
GIAL 843.914 VAR
INV. 19699
Una caccia ai fantasmi tra demoni e strane leggende. Dai ghiacci d’Islanda alla Rivoluzione
francese. Il nuovo caso per il commissario Adamsberg e la piú stravagante armata dell’Anticrimine
parigina.
Si è mobilitata tutta l’Anticrimine del tredicesimo arrondissement di Parigi sul caso dei due apparenti
suicidi. Il coltissimo capitano Danglard, grande estimatore di vino bianco, l’energica Violette Retancourt, lo
specialistica in pesci d’acqua dolce Voisenet. Ma soprattutto lo svagato, irresistibile, «spalatore di nuvole»,
il commissario Jean-Baptiste Adamsberg. Tutto inizia col ritrovamento di due corpi e la scoperta di uno
strano simbolo scarabocchiato accanto a ciascuno di essi. Ma come sempre accade nelle storie di Fred
Vargas, questo non è che l’avvio di una avventura che finirà per snodarsi in mezza Europa tra una balzana
setta di adepti della Rivoluzione francese e una gita in Islanda finita in tragedia.
LA RUGA DEL CRETINO / A. VITALI
LETT 853.914 VIT
INV. 19698
La terza figlia di Serpe e Arcadio si chiama Birce, ed è nata storta. Ha una macchia sulla guancia sinistra e
ogni tanto si perde via e dice e fa cose strane. Chi la vuole una così? Chi la prende anche solo come
servetta di casa? E l'agosto del 1893 e per i due coniugi, lavoranti presso il rettorato del santuario di
Lezzeno, poco sopra Bellano, è arrivata l'occasione giusta. Perché una devota, Giuditta Carvasana, venuta
ad abitare da poco a villa Alba, è intenzionata a fare del bene, per esempio aiutare una giovane senza
futuro. Per Birce non sarebbe cosa da poco, perché la vita non pare riservarle un destino felice. Come a
quella povera fioraia di Torino massacrata per strada. Che a dire il vero, in quell'estate lontana, non è la
prima vittima. I loro corpi sono a disposizione della sala anatomica dell'università torinese, dove il dottor
Ottolenghi, assistente del noto alienista Cesare Lombroso, li analizza con cura, convinto che dalla
medicina possa venire un aiuto alle indagini. Oltretutto, dalle tasche delle sventurate salta fuori un
biglietto con incomprensibili segni matematici. Indicano un collegamento tra quelle morti? E nel mirino
dell'omicida può essere finito lo stesso Lombroso, che già aveva ricevuto un analogo foglietto
insidiosamente anonimo? Trovare la soluzione non è cosa per cui possa bastare il rigore della scienza.
Forse, fantastica il Lombroso, lo spiritismo potrebbe dare un contributo. Per quanto a praticarlo siano
persone fuori dall'ordinario.
LA VIGNA DI ANGELICA / S. CASATI MODIGNANI
LETT 853.914 CAS
INV. 19697
Lunghi filari di viti si adagiano sui morbidi pendii di Borgofranco. Da due secoli la famiglia Brugliani è
proprietaria di quell'antico borgo e di quelle vigne, curate con pazienza per trarne vini pregiati e
inimitabili. A trentacinque anni, Angelica è l'erede della tradizione e del patrimonio famigliare. Madre,
moglie, imprenditrice di successo: tutto sembra perfetto nella sua vita. Solo lei sa che dietro quella facciata
si nasconde una zona d'ombra, fatta di menzogne - quelle del marito - e di sogni infranti. Una sera,
mentre è in sella alla sua moto, l'amarezza e i pensieri pesanti prendono il sopravvento e Angelica, in
preda al pianto, non si accorge che l'auto di fronte a lei sta frenando. L'urto è molto violento, ma per
fortuna privo di conseguenze gravi, sia per lei sia per il conducente dell'automobile, Tancredi D'Azaro.
Angelica non sa ancora che quel nome è sinonimo di alta cucina in tutto il mondo. Ed entrambi ignorano
che, dopo quell'incontro fugace, il destino tornerà a intrecciare le loro strade, suscitando la tentazione di
un nuovo inizio. Magari da vivere insieme, chissà: starà a loro scegliere, facendo i conti con il peso del
passato e le responsabilità del presente, con il desiderio di cambiare e quell'istinto passionale che li anima.
Perché la vita è fatta di sogni in cui perdersi e scelte in cui ritrovarsi, incontri che ci cambiano e passioni
che ci riportano sulla strada di casa.
CARI MOSTRI / S. BENNI
LETT 853.914 BEN
INV. 19696
Stefano Benni sfida il racconto di genere e apre la porta dell'orrore. Lo fa con ironia, lo fa attingendo al
grottesco, lo fa tuffandosi nel comico, lo fa tastando l'angoscia, lo fa, in omaggio ai suoi maestri,
rammentandoci di cosa è fatta la paura. E finisce con il consegnarci una galleria di memorabili mostri. E
allora ecco gli adolescenti senza prospettiva o speranza, ecco il Wenge, una creatura misteriosa che
semina panico e morte, ecco il plutocrate russo che vuole sbarazzarsi di un albero secolare, ecco una
Madonna che invece di piangere ride, dolcemente sfrontata, ecco il manager che vuole ridimensionare un
museo egizio sfidando una mummia vendicativa. Stefano Benni scende negli anfratti del Male per mettere
disordine e promettere il brivido più cupo e la risata liberatoria. E in entrambi i casi per accendere
l'immaginazione intorno ai mostri che sono i nostri falsi amici, i nostri veleni, le nostre menzogne
L'ESERCITO DELLE COSE INUTILI / P. MASTROCOLA
LETT 853.914 MAS
INV. 19695
"Insomma, quel mattino di novembre, mentre andavo a zonzo nel vuoto da non so quanto tempo,
succede che io incontro questo tale. E vi posso dire che, accidenti, se prendevo a destra anziché a sinistra
non lo avrei incontrato. Quindi? Quindi tutto questo deve pur significare qualcosa. Ho preso a sinistra ed è
stato tutto quel che è stato, questa benedetta storia che adesso vi racconto". È da qui che prende avvio il
romanzo, per trascinarci presto in un altrove abitato da asini, libri, funamboli, macinini da caffè, poeti,
scollatori di francobolli e altre mirabolanti creature. E poi c'è Guglielmo, un ragazzino che scrive delle
lettere sgangherate e bellissime da cui emerge a poco a poco la sua storia. E c'è qualcuno, Raimond, che
raccoglie quelle parole e le trasforma in un'azione. Perché ciò che è vecchio, desueto, ai margini,
eccentrico, può essere mosso da un'energia misteriosa e seguire strade poco battute, dove l'utile e l'inutile
sanno ribaltarsi l'uno nell'altro e diventare, forse, una sostanza nuova.
LA GIOSTRA DEGLI SCAMBI / A.CAMILLERI
GIAL 853.914 CAM
INV. 19694
Non abbagli la luce matta che, sugli schermi delle pagine, proietta comiche a rapidi scatti: una
schermaglia rodomontesca con due mosche fastidiose; una rissa con attori che sbaccanano e come palla si
involvono e rotolano, con braccia e gambe che si agitano, tra pugni e morsi, e lampi di lama; un
commissario con un occhio pesto e un orecchio morsicato, che per "scangio" viene arrestato dai
carabinieri; una servente che prende a padellate e fa prigioniero un intruso, che l'ha distolta dalle
occupazioni culinarie; un signore ben curato e ben vestito, che più volte va a un appuntamento: a vuoto
sempre, e deluso. E c'è anche il remake di una scenetta antica e surreale (dal "Libro mio" di Pontormo
passata a "Il contesto" di Sciascia) di chi, con la mente scardinata, sta chiuso in casa, e a chi bussa risponde
di non esserci. In così lunatica atmosfera sembra che i dettagli creino digressioni. Ma è negli interstizi che
il mistero prospera, insondabile; e lento scivola, dilatatorio, deviando gli aghi di qualsivoglia bussola e
decorando di apparenze ingannevoli le sue trame da brivido. Il romanzo è un pantanoso labirinto del
malamore, di un tenebroso malessere: geloso oppure ossessivo. Nel dedalo di meandri, giravolte, gomiti
d'ombra, nasconde una "camera della morte": l'ultima, la più segreta, come quella delle mattanze nelle
tonnare. A Vigàta i notturni sono di leopardiana bellezza. Non assolvono però il fruscio di invisibili ali di
tenebra. Montalbano si è svegliato con una premonizione.
IL REGNO / E. CARRERE
LETT 843.914 CAR
INV. 19693
"In un certo periodo della mia vita sono stato cristiano" scrive Emmanuel Carrère nella quarta di copertina
dell'edizione francese del Regno. "Lo sono stato per tre anni. Non lo sono più". Due decenni dopo,
tuttavia, prova il bisogno di "tornarci su", di ripercorrere i sentieri del Nuovo Testamento: non da credente,
questa volta, bensì "da investigatore". Senza mai dimenticarsi di essere prima di tutto un romanziere. Così,
conducendo la sua inchiesta su "quella piccola setta ebraica che sarebbe diventata il cristianesimo",
Carrère fa rivivere davanti ai nostri occhi gli uomini e gli eventi del I secolo dopo Cristo quasi fossero a noi
contemporanei: in primo luogo l'ebreo Saulo, persecutore dei cristiani, e il medico macedone Luca (quelli
che oggi conosciamo come l'apostolo Paolo e l'evangelista Luca) ; ma anche il giovane Timoteo, Filippo di
Cesarea, Giacomo, Pietro, Nerone e il suo precettore Seneca, lo storico Flavio Giuseppe e l'imperatore
Costantino - e l'incendio di Roma, la guerra giudaica, la persecuzione dei cristiani; riuscendo a trasformare
tutto ciò, è stato scritto, "in un'avventura erudita ed esaltante, un'avventura screziata di autoderisione e di
un sense of humour che per certi versi ricorda Brian di Nazareth dei Monty Python". Al tempo stesso,
come già in Limonov, Carrère ci racconta di sé, e di sua moglie, della sua madrina, di uno psicoanalista
sagace, del suo amico buddhista, di una baby-sitter squinternata, di un video porno trovato in rete, di
Philip K. Dick...
SANTA DEGLI IMPOSSIBILI / D. BIGNARDI
LETT 853.914 BIG
INV. 19692
"Ho sempre pensato che a Milano sto bene, che è un posto da combattenti, da apolidi, una legione
straniera. Che non saprei dove altro vivere. Ho fatto tutto qui: università, figli, matrimonio, lavoro. Milano
mi somiglia. Parla poco, non ha tempo, sembra che non si affezioni a nessuno, ma non è così. Milano è
come me, va di fretta e cerca di fare tutto meglio che può, nonostante se stessa." Mila è stata una bambina
amata e luminosa, una ragazza solitaria: oggi è la moglie di Paolo e la madre di Maddi e dei gemelli, una
donna che ha perso il filo del suo destino. Un giorno cede a un impulso segreto, e si ritrova in ospedale.
Qui incontra Annamaria, un'insegnante laica che, come le suore, ha fatto voto di povertà, castità e
obbedienza. Tramite lei Mila torna in contatto con una figura straordinaria della sua infanzia, santa Rita, la
santa degli impossibili, che ha attraversato i secoli con la forza della sua testimonianza: quella di una
donna che - a nome di tutte le donne - riuscì a volare oltre ogni ostacolo grazie alla potenza magica di
una passione inestinguibile. Attraverso un racconto asciutto e raccolto, Daria Bignardi dà vita a un
personaggio inquieto, pieno di contraddizioni, segnato da un bisogno di trascendenza inespresso eppure
capace di cogliere l'amore del mondo che silenziosamente ci può salvare.
IL BAMBINO DI BUDRIO / A. NANETTI
LETT 853.914 NAN
INV. 19691
Nel 1644 Budrio è un antico castello della città di Bologna con belle mura cinte da un fossato e, intorno,
una campagna ricca di acque. Dentro al castello, si erge, solenne, la chiesa di San Lorenzo, con un alto
campanile e il convento accanto, provvisto di chiostro e di torre dell'orologio. Il convento ospita
diciassette frati, tra i quali padre Giovanni Battista Mezzetti. Noto come "l'unto del Signore" per il suo
titolo di teologo conseguito grazie a un breve papale, il frate ha poco più di trent'anni ed è un uomo alto,
con lo sguardo sicuro, i capelli fluenti e la voce suadente e imperiosa. Tra le duemila anime ospitate nel
castello e fuori le mura, ha eletto a suo confidente, in virtù della disposizione che spinge l'uno verso l'altro
i contrari, il medico di Budrio, Alberto Carradori. Al "povero uomo di scienza", come Carradori definisce se
stesso, confida non soltanto i suoi disturbi, i suoi scatti d'ira improvvisi e il fuoco interiore che lo consuma,
ma anche le sue angustie, i suoi slanci e il suo fervore di maestro del convento, addetto a insegnare la
grammatica, la lingua italiana e quella latina ai ragazzi di Budrio. Svela, soprattutto, di coltivare vasti
progetti per l'avvenire di un suo allievo: Giacomo Modanesi, un bambino di intelligenza e memoria
prodigiose. Il ragazzo appartiene a una famiglia povera proveniente dal Po, da luoghi pieni di miasmi dove
l'acqua facilmente s'impaluda. Sua madre è morta di febbri maligne e suo padre è un garzaiolo...
IL FIUME TI PORTA VIA / G. PASINI
GIAL 853.914 PAS
INV. 19690
Basta un trafiletto di giornale e Roberto Serra capisce cosa deve fare. È stato assassinato Mario Gardini, il
medico che gli ha mostrato comeammansire la “danza”, la lucida allucinazione che gli fa rivivere alcune
delle scene dei casi su cui indaga. Non gli resta che tornare in Emilia, a Pontaccio. Paese di poche anime
sul grande fi ume, ricostruito negli anni ’60 dopo un’alluvione, sembra uscito dalle pagine di Guareschi,
con il maresciallo cattolico, il carabiniere comunista e il “Bartrattoria” gestito dalla bella e solitaria
Serenella e da sua figlia Lucilla, adolescente ribelle. Ad attenderlo, trova un mistero difficile da dipanare,
tra speculatori dal portafoglio pieno e la coscienza vuota, una dark lady russa, giovinastri dediti a
scorribande, anziani melomani e hippie fuori tempo massimo. Soprattutto, trova le ombre dei pazienti del
manicomio ospitato nella reggia di Colorno. Sino alla chiusura, nel 1979, direttore della grande e tetra “cà
di màt” era stato proprio Mario Gardini. Serra ha i giorni contati per risolvere il caso, mentre le tanto
invocate piogge d’agosto finalmente arrivano, ma sotto forma di un diluvio che colma il Po al punto che
l’onda di piena minaccia di cancellare nuovamente Pontaccio dalla mappa. Pasini riporta Serra nei luoghi
che lo hanno presentato ai lettori nel fortunatissimo Venti corpi nella neve per un noir avvincente, in cui
l’indagine e l’atmosfera si intrecciano per un risultato emozionante.