La Catena del Farmaco

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La Catena del Farmaco
La Catena del Farmaco
Andrea Payaro
Articolo pubblicato su LARGO CONSUMO N.12/2006
La distribuzione dei farmaci in Italia risulta essere una tra le più complesse in Europa, sia per il
numero di farmacie presenti sia per la particolare conformazione del territorio. I vincoli imposti per
legge ai soggetti che appartengono alla filiera sono inoltre molto severi in quanto definiscono sia i
tempi di approvvigionamento sia la tipologia e la numerosità dei farmaci che devono essere
distribuiti. Nonostante questo la supply chain del farmaco risulta essere una tra le più integrate ed
efficienti, con risposte all’ordine dell’ordine di qualche ora e livelli di qualità del servizio
elevatissimi. Risulta importante, anche come riferimento per altri settori della distribuzione,
comprendere le modalità operative degli attori di questa supply chain in un contesto di cambiamento
legato ai nuovi scenari legati alla vendita dei farmaci.
Le farmacie sul territorio
Secondo i dati pubblicati da Federfarma nel 2005 in Italia sono operative 17.352 farmacie, di cui
15.987 private, che servono ognuna una media di 3.300 abitanti e sviluppano un fatturato
complessivo di 23 miliardi di euro, il 78% circa derivante dai farmaci etici, ovvero quelli
prescrivibili dal servizio Socio Sanitario Nazionale (dati ANIFA – Federchimica 2003).
Per quanto riguarda la spesa farmaceutica complessiva (sovvenzionata dal SSN e non) negli ultimi 5
anni si è registrato un tasso medio ponderato di crescita (CAGR) pari a circa il 5% annuo.
Questi dati rappresentano la complessa realtà della filiera del farmaco, la quale deve garantire
l’approvvigionamento tempestivo di ciascuna delle oltre 17000 farmacie presenti sul territorio
italiano. Il panorama delle farmacie in Italia è altamente frammentato e impone delle regole di
logistica molto particolari in quanto tutte, sia la farmacia della metropoli che quella del paese di
montagna lontano dalle principali vie di comunicazione, hanno diritto (sancito dalla legge) di avere
stessi servizi e stessi tempi di approvvigionamento. In realtà la farmacia, vista come punto di vendita
del farmaco, è solo la parte più visibile di una supply chain complessa, che coinvolge altri soggetti in
grado di garantire al consumatore il farmaco di cui ha bisogno, nel momento in cui c’è il bisogno,
comunque entro le 12 ore successive all'ordine come definito dalla legge.
I soggetti della supply chain
A monte delle farmacie, nella stessa supply chain, sono presenti altri soggetti che possono essere
identificati in: industria farmaceutica, depositi, distributore intermedio del farmaco, ospedali o case
di cura.
L’industria farmaceutica è l’industria con il più alto valore aggiunto, rappresenta (dati Farmindustria
2005) 351 imprese; 74 mila addetti (in crescita costante da quasi 10 anni); più di 6 mila addetti alla
R&S che rappresentano l’8% degli addetti totali. L’Italia, per numero di addetti nella farmaceutica, è
terza in Europa (dopo Germania e Francia) e quinta nel Mondo (Usa e Giappone occupano le prime
due posizioni). Tali aziende hanno avuto la necessità di affidare il servizio di logistica (stoccaggio e
distribuzione primaria) a operatori specializzati in grado di movimentare grandi quantità di merce al
fine di realizzare delle economie di scala. Per questo motivo la quasi totalità delle industrie
farmaceutiche ha optato per l’esternalizzazione della distribuzione primaria.
A valle dell’industria farmaceutica si trovano i depositi e i distributori intermedi. del farmaco. La
differenza che esiste tra questi due soggetti è fondamentalmente legata all’acquisizione della
proprietà della merce: il depositario lavora infatti in conto deposito ed è retribuito sulla base di un
fee-for-service, mentre il distributore intermedio acquisisce la proprietà della merce facendosi carico
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del relativo rischio imprenditoriale. Il fornitore del deposito è l’industria farmaceutica che invia la
merce principalmente sotto forma di pallet monoreferenza. Il deposito opera sia come stoccaggio
temporaneo del prodotto sia come operatore in grado di formare pallet multireferenza, ovvero su cui
sono raggruppate diverse tipologie di medicinali, e di spedirli verso il distributore intermedio, verso
ospedali o case di cura. In sintesi, nel deposito entrano principalmente pallet ed escono sempre dei
pallet.
Il distributore intermedio, invece, generalmente vede in ingresso pallet provenienti dall’industria o
dai depositari, ma in uscita ha un flusso di unità di carico estremamente polverizzato contenenti
poche unità di prodotti farmaceutici: la media di pezzi per riga d’ordine è in generale non superiore a
2 o 3, con un numero medio di righe per consegna spesso inferiore a 30.
Numero Farmacie in Italia
Imprese del settore farmaceutico
Numero di depositari
Numero di distributori intermedi
• Numero di referenze gestite
• Tempi medi di risposta all’ordine
• Numero medio di pezzi per riga d’ordine
• Numero medio di righe per consegna
17.352, una ogni 3.300 abitanti
351 imprese; 74 mila addetti
150 operatori con oltre 180 magazzini
137 operatori con oltre 260 magazzini
Oltre 100.000
1-3 ore
2-3 pezzi
Inferiore a 30 righe
Il distributore intermedio del farmaco deve quindi riuscire a far fronte alla domanda delle farmacie
in modo veloce, con una distribuzione capillare gestendo in modo opportuno oltre 100.000 referenze,
che rappresentano tutti quei prodotti che vengono distribuiti dalle farmacie.
La complessità logistica legata alla distribuzione del farmaco dipende da diversi aspetti:
• Necessità di copertura di tutto il territorio nazionale;
• Tempi medi di risposta dal momento dell’ordine tra 1 e 3 ore;
• Periodi di validità e commerciabilità limitati nel tempo;
• Trasporto a temperatura controllata;
• Per alcuni prodotti il valore unitario è elevato.
La soluzione a questi limiti è rappresentata dalla tecnologia, infatti, fino al 70-75% delle righe
d’ordine negli stabilimenti tecnologicamente più avanzati vengono movimentate da automatismi
(dispenser e convogliatori).
L’ultimo anello della supply chain è rappresentato dalle farmacie (17.352) e dagli ospedali o dalle
case di cura (circa 1500) che rappresentano i punti di distribuzione e di utilizzo dei farmaci da parte
del consumatore/paziente. Le farmacie dispensano circa l’85% dei medicinali, mentre l'erogazione
ospedaliera è attorno al 15% e la quasi totalità di tutti i farmaci viene garantita dal servizio del
distributore intermedio. Le farmacie, vista la particolarità del prodotto e la numerosità delle
referenze presenti nel mercato, tendono ad avere a magazzino la minima quantità possibile, tenendo
a stock solo quei farmaci che sono molto richiesti dal mercato. Le motivazioni sono quelle di riuscire
a mantenere il minimo ingombro all'interno della farmacia e di eliminare o ridurre al minimo il
rischio di obsolescenza della merce. Queste esigenze costringono a un approccio integrato di tipo
Just in Time caratterizzato dall'assenza di stock tra il distributore e il consumatore e da
approvvigionamenti molto frequenti. L'osservatorio della Comunità Europea denominato "eBusiness
Watch", che rileva lo stato dell'e-business in 10 settori rappresentativi dell'economia dell'Unione,
individua nel farmaceutico uno tra i settori più integrati.
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Livello di integrazione di alcuni settori industriali (fonte: The eBusiness Market Watch, European
Commission, 2005)
La logistica del distributore intermedio
In Italia la distribuzione intermedia dei farmaci, vale a dire dai distributori intermedi o grossisti alle
farmacie, è disciplinata da una serie di norme in cui vengono definite delle regole che hanno un
impatto assai rilevante sull’organizzazione del processo logistico:
• è vietato il monopolio distributivo;
• sconti minimi sono fissati per legge sia sull’acquisto dei prodotti etici che sulla loro vendita;
• fino all’emanazione del decreto Bersani i distributori intermedi erano obbligati a detenere
almeno il 90% delle specialità medicinali in commercio;
• garantire la fornitura dei medicinali entro le 12 ore lavorative successive alla richiesta;
• obbligo di certificare il proprio sistema qualità in accordo alle Good Distribution Practices.
La rete distributiva intermedia in Italia si distingue dagli altri paesi europei per la complessità
dovuta soprattutto alla conformazione del territorio e alla presenza capillare delle farmacie; ed è
grazie alla sua specificità e alla tecnologia che la supporta che consente la reperibilità del farmaco.
La distribuzione intermedia ha un ruolo fondamentale, quello di assicurare alla collettività la pronta
disponibilità delle specialità medicinali, dei prodotti farmaceutici e parafarmaceutici in tutte le
farmacie del territorio, garantendone i massimi livelli di qualità, nella movimentazione,
conservazione e distribuzione, afferma il Dr. Michele Palumbo, Responsabile Servizi Centrali di
Logistica del Gruppo COMIFAR.
Per descrivere sommariamente le principali peculiarità del processo logistico si prende in esame il
Gruppo Comifar, distributore intermedio del farmaco, attualmente in grado di servire oltre 14000
farmacie su tutto il territorio nazionale. Il gruppo Comifar, primo player nazionale del settore, spiega
il Dr. Stefano Novaresi, Direttore Centrale delle Operations del Gruppo, occupa oltre 1700 addetti
diretti, ha oltre 600 unità per la distribuzione con 32 magazzini di diverse dimensioni. In alcuni casi
si tratta di semplici magazzini di prossimità, mentre vi sono realtà in grado di gestire 70 mila
referenze, dove oltre il 70% delle righe d’ordine è evaso in modo completamente automatico. Al
giorno si organizzano 26.000 consegne, mediamente 2 consegne al giorno mentre nelle grandi città o
nelle località turistiche si arriva anche a 4 consegne al giorno. Oltre il 90% degli ordini dalle
farmacie viene acquisito in via telematica.
La dinamica dell’ordine prevede che la farmacia inoltri l’ordine prevalentemente via modem al
distributore del farmaco. Gli ordini vengono chiusi, nella prima finestra temporale, in
corrispondenza dell’orario di chiusura di mezzogiorno delle farmacie. A questo punto il sistema
gestionale del distributore intermedio inizia a elaborare i dati in modo da aggregare gli ordini diversi
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fatti nelle ore precedenti dalla stessa farmacia. Finita l’elaborazione, la lista di prelievo viene
trasferita al magazzino dove o attraverso sistemi automatici di preparazione dell’ordine o
manualmente, attraverso operatori dotati di sistemi in radiofrequenza, vengono preparate le unità di
carico che saranno poi distribuite alle varie farmacie. A due ore dalla chiusura degli ordini (verso le
14-14:30) le unità di carico (generalmente contenitori in plastica) devono essere pronte per essere
distribuite alle farmacie. Entro l’orario di riapertura delle farmacie ciascun ordine deve essere
consegnato. Questa attività di rifornimento delle farmacie viene replicata a seguito della chiusura
serale. Vi sono inoltre due finestre temporali, la prima dalle 9:30 alle 10:30 e la seconda dalle 16:00
alle 17:00, in cui vengono effettuati degli ordini intermedi, costituiti dai prodotti richiesti in maniera
urgente dal cliente finale, di cui la farmacia è al momento sprovvista.
Questa capacità di reagire all'ordine in tempi brevissimi e più volte al giorno determina il fabbisogno
presso i distributori intermedi di impianti tecnologicamente avanzati interfacciati con il sistema
informativo in grado di tradurre le righe d'ordine registrate dai clienti (le farmacie) in azioni di
picking. Le tecnologie consentono mediamente un tempo necessario per la preparazione di ciascuna
commissione di 15-20 minuti nel caso in cui si utilizzino sistemi automatizzati di prelievo e di un
massimo di 30-40 minuti per i sistemi manuali tradizionali.
A rendere più complessa l’organizzazione della distribuzione vi è la tipologia dei prodotti che non
possono essere gestiti attraverso meccanismi automatici, come i prodotti voluminosi, prodotti che
devono essere mantenuti in zone ad accesso limitato e controllato (stupefacenti) o articoli che
devono essere stoccati in condizioni ambientali particolari (celle frigo).
L’integratore di filiera
A garanzia di un flusso rapido di informazioni lungo la filiera vi è una rete informativa. Il consorzio
DAFNE (Distribuzione Aziende Farmaceutiche Network EDI) ha fin dall'inizio (1991) mirato a
sviluppare un collegamento telematico diretto per sviluppare e consolidare una concreta
collaborazione tra fornitori (oltre 40 aziende farmaceutiche consorziate e 19 depositari utenti con
una copertura di mercato pari al 95%) e clienti (distributori intermedi con una copertura del 99% del
mercato) attraverso lo sviluppo di collegamenti telematici con standard internazionali (EDI UN/EDIFACT), dice il Presidente di Dafne Dr. Rodolfo Caloni. L’integrazione tra i partner si
realizza sviluppando progetti comuni alla filiera per l’ottimizzazione gestionale e il conseguimento
di reciproci benefici. L'interfaccia di comunicazione inizialmente EDI, la sola possibile prima
dell’avvento di Internet, risultava essere complessa e di difficile implementazione soprattutto nelle
realtà di medio piccole dimensioni. Successivamente questo protocollo è stato progressivamente
affiancato e in molti casi sostituito da uno che fonde la sicurezza tipica dell’EDI con la flessibilità
del protocollo di Internet, creando un protocollo denominato Easy- Dafne. Al momento solo alcune
delle grandi aziende multinazionali continuano a usare, per loro policy, l'EDI, specifica il Dr.
Carmine Barone, Coordinatore del Consorzio Dafne.
La rete permette la massima efficienza nella trasmissione di milioni di dati al giorno e si comporta
da integratore di filiera realizzando un collegamento diretto fra aziende farmaceutiche e distributori
intermedi, oppure fra depositari e distributori intermedi nel caso in cui le prime non abbiano al
proprio interno l’Order Processing.
Le prospettive del settore
A seguito delle ultime vicende diffuse dai vari media sui provvedimenti del Ministro Bersani, risulta
essere interessante comprendere come cambierà il settore della distribuzione del farmaco. Vale la
pena da subito sottolineare che sugli scaffali della Grande Distribuzione Organizzata (GDO)
finiranno solamente i farmaci da banco, che rappresentano meno del 10% del fatturato dei
distributori intermedi. La farmacia continuerà ad avere una valenza importante dal punto di vista
della psicologia del consumatore, che vede nel farmacista non un semplice dispensatore di farmaci
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bensì una professionalità in grado di fornire consigli e consulenze accreditate. I nuovi provvedimenti
e la nascita di nuovi canali di distribuzione dei farmaci non influiranno sostanzialmente sulla supply
chain ad alta integrazione e ad altissime prestazioni ma contribuiranno a stimolare una più ampia
competizione nel settore dei farmaci da banco con positivi riflessi in materia di livello di servizio e
risparmio per il cittadino.
Cambiamenti non sono previsti neanche nel ruolo del distributore intermedio in quanto soggetto con
un ruolo centrale. Le prospettive saranno piuttosto di un consolidamento e di un’estensione dei
servizi del distributore sia verso le industrie che verso le farmacie, spiega il Dr. Novaresi.
Per quanto riguarda il Consorzio Dafne e il suo riconosciuto ruolo di driver della filiera, il futuro è
rappresentato dalla realizzazione di tre prioritari progetti, spiega il Dr. Caloni.Il progetto “Dafne
Ospedali” si pone l’obiettivo di collegare le ASL e le Aziende ospedaliere italiane con le industrie
farmaceutiche per l’interscambio per via telematica di documenti quali l’ordine , la conferma
d’ordine, la fattura elettronica e di informazioni per il monitoraggio delle performance delle
consegne. La realizzazione di questo progetto permetterà di ridurre i tempi di evasione degli ordini,
di ridurre la documentazione cartacea e le attività manuali e di conoscere con anticipo le
informazioni relative agli approvvigionamenti. Una maggior efficienza nei processi determinerà una
riduzione dei costi gestionali e contribuirà a favorire preziose economie nell’ambito delle spese
sostenute dal servizio sanitario nazionale.
La “ Logistica Collaborativa”è un progetto che mira a realizzare uno standard di filiera nella codifica
degli elementi fisici: dalla singola confezione al fardello, dal collo alla paletta, uniformando le
informazioni da riportare in una unica etichetta applicata. Al momento ciascun attore della filiera usa
codifiche e applica etichette differenti, generando un rallentamento delle operazioni logistiche,
motivato dalla maggiore difficoltà di codifica delle informazioni ed alle fasi di ri-etichettatura della
merce. La realizzazione e la trasmissione della bolla elettronica che fa parte integrante del progetto
Logistica collaborativa contribuirà a dare un altro importante beneficio con la conoscenza in
anticipo, rispetto al ricevimento fisico dei prodotti, di informazioni (quantità, lotto, scadenza) che
consentiranno economie e sinergie nella verifica e nell’archiviazione dei dati e una migliore gestione
delle giacenze.
Il terzo progetto riguarda i “Flussi Finanziari” e nasce dalla necessità che l’invio elettronico della
fattura diventi una vera fattura elettronica, che consenta una semplificazione delle operazioni di
verifica, l’archiviazione ottica della stessa e l’eliminazione dell’invio cartaceo. Il Consorzio Dafne
assieme ad ABI (Associazione Bancaria Italiana) e CBI (Corporate Banking Interbancario) ha
costituito un tavolo di lavoro che ha già portato a dei primi positivi risultati quali la verifica della
compatibilità della testata della fattura Dafne con gli standard ACBI e la fattibilità della messa in
atto di sistemi di abbinamento, verifica e registrazione dei processi di pagamento e incasso con
riconciliazione automatica del bonifico ad iniziativa del beneficiario. La fattura elettronica è,
pertanto, solo l’inizio di un processo che attraversa tutto il sistema dei flussi finanziari tra fornitore,
cliente e banche, la cui risoluzione apporterà concreti e reciproci benefici in termini di riduzione dei
costi amministrativi e finanziari e l’aumento della sicurezza delle transazioni.
ASSORAM
Associazione dei depositari e dei concessionari di medicinali nata nel 1965. L’associazione, che nel
2006 raggruppa 130 soci, opera in tutto il territorio nazionale e si occupa della distribuzione
primaria del farmaco. Collocandosi a valle delle industrie farmaceutiche, il distributore primario
rifornisce i distributori intermedi del farmaco, le case di cura, gli ospedali, le farmacie, le ASL, gli
informatori scientifici del farmaco, i negozi di sanitari ed erboristerie. Le attività logistiche delle
aziende associate sono il ricevimento, il deposito e la custodia del farmaco oltre che la
distribuzione. Fanno parte dell’associazione sia i depositari, che detengono la merce per conto
dell’industria, sia i concessionari, che, a differenza dei primi, acquistano i prodotti e li
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commercializzano in proprio. Il distributore primario è in grado di distribuire oltre 2,4 miliardi di
confezioni che ogni anno l’industria farmaceutica produce, evadendo l’ordine mediamente in 2-5
giorni.
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