Corriere del mezzogiorno 14 giugno

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Corriere del mezzogiorno 14 giugno
20
BA
TEMPO LIBERO
Domenica 14 Giugno 2015 Corriere del Mezzogiorno
Workshop
VIVERE
LA
CITTÀ
«Scrivere il cinema»
con Leonardo Rizzi
al Cineporto di Lecce
Manu Katché
tra le star
di «Bari in Jazz»
al via martedì
BARI IN JAZZ
Concerti in 13 comuni della
Città metropolitana di Bari.
Tra gli ospiti Petra Magoni e
Ferruccio Spinetti (20 giugno,
Gioia del Colle) e Manu Katché
Quartet (in foto, 25 giugno,
Bari). Dal 16 giugno al 6 luglio
Info www.bariinjazz.it
FESTIVAL DELLA VALLE
D’ITRIA
Quarantunesima edizione del
festival lirico di Martina
Franca. Dal 15 luglio al 4 agosto
Info
www.festivaldellavalleditria.it
LOCUS FESTIVAL
Tra gli ospiti Bilal, De La Soul,
Robert Glasper, Sly & Robbie
meets Nils Petter Molvaer,
George Clinton & Parliament
Funkadelic, Lamb. Dal 24
luglio al 10 agosto a
Locorotondo (lu. fo.)
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casuali ma soprattutto sulle
caratteristiche del personaggio,
sui suoi limiti e le sue debolezze,
i suoi desideri e i suoi sogni, fino
alla sua evoluzione, arrivando
così a una vera e propria storia
per il cinema». In altre parole,
sperimentare il lavoro dello
sceneggiatore. (m. ven.)
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MUSICA BAROCCA
Alcuni festival e rassegne in
programma in Puglia:
IL LIBRO POSSIBILE
Centinaia di incontri con gli
autori nel centro storico di
Polignano a Mare. Dall’8 al 13
luglio
Info www.libropossibile.com
di un’ora e mezza dedicato alla
scrittura di sceneggiature, dal
titolo «Una storia per il cinema in
90 minuti» (ore 17, ingresso
libero). «Partendo da un singolo
personaggio, si svilupperanno –
spiega Rizzi - idee immettendo il
protagonista della storia in un
percorso narrativo non basato
semplicemente su aspetti
Suoni della Murgia nel Parco
Gli argentini Quito Gato e Luciana Elizondo inaugurano questa sera
la rassegna dedicata al folk internazionale con concerti a impatto zero
Tra gli ospiti annunciati Karen Matheson e Milladoiro
I festival dell’estate
BGEEK
Fiera del fumetto, dei
videogiochi e della cultura
«geek» al Palaflorio di Bari.
Sabato 27 e domenica 28
giugno.
Info bgeek.it
Dopo le tappe nei Cineporti di
Bari e di Foggia, «Scrivere il
cinema» approda a Lecce. Il
percorso gratuito dedicato alla
sceneggiatura, in programma
nei tre Cineporti pugliesi, arriva
alla sua conclusione. Domani
Leonardo Rizzi, script editor per
produzioni internazionali,
condurrà un esercizio collettivo
TRA SPAGNA E AMERICA
Info
S’inaugura oggi
la rassegna
«Suoni della
Murgia nel
Parco» con gli
argentini Quito
Gato (tiorba e
chitarra
barocca) e
Luciana
Elizonda (viola
da gamba) con
il progetto Il
Giardino delle
Esperidi.
Appuntamento
alle ore 20.30
nella zona
Lamalunga di
Altamura,
presso il centro
visite
dell’Uomo di
Altamura.
U
n viaggio attraverso le
stagioni e i luoghi della musica dal Rinascimento ai giorni nostri.
Il progetto degli argentini Quito Gato (tiorba e chitarra barocca) e Luciana Elizondo (viola da gamba) questa sera raggiungerà gli angoli più nascosti dell’alta Murgia pugliese.
L’ensemble con lo spettacolo
«Il giardino delle esperidi.
L’arte della variazione nella
Spagna e nell’America Latina»
inaugura la rassegna «Suoni
della Murgia nel Parco», progetto nato dall’incontro tra il
parco nazionale dell’Alta Murgia e l’associazione culturale
Suoni della Murgia, che dal
2003 propone ogni anno una
rassegna internazionale di
musica popolare con la direzione artistica di Luigi Bolognese.
Luciana Elizondo, apprezzata solista di viola da gamba, dal
2013 gira l’Europa con «Il giardino delle esperidi» assieme a
Quito Garo, uno dei migliori
esecutori di musica antica con
strumenti originali come il liuto, la chitarra barocca, la
vihuela e la tiorba. Lo spettacolo si terrà (ore 20.30) nella zona Lamalunga di Altamura,
presso il centro visite «L’uomo
di Altamura». Un concerto interamente dedicato alla musica spagnola, che offre un panorama significativo della ricchissima produzione musicale
che ebbe nella Spagna del Rinascimento e del primo Barocco un luogo privilegiato di crescita e sviluppo, insieme ai testi poetici di Góngora, Lope de
Vega e Quevedo, che in questa
occasione accompagnano i
brani musicali di compositori
come Diego Hernández de
Huete, Santiago de Murzia, Gabriel Bataille, Gaspar Sanz e
Antonio Martin y Coll.
Il festival «Suoni della Murgia nel Parco» unisce natura e
musica, coinvolgendo un pubblico differente: runners,
trekkers, ciclisti, passeggiatori
e osservatori. I luoghi dei concerti, infatti, si possono raggiungere solo a piedi o in bici
(info e prenotazioni percorsi
guidati 335.626.6061 - comunica z i o n e @ s u o n i d e l l a m u r gia.net) e musicisti e pubblico
si troveranno a condividere la
terra nuda, senza palchi o sedie.
Gli eventi a ingresso gratuito
e divisi in tre sezioni - all’imbrunire, all’aurora e serali - sono tutti ad impatto zero (eseguiti in acustico o in semi-acustico) alimentati da un impianto con batterie a carica solare.
Il ricco programma continua domenica 21 giugno con
Vincenzo Zitello in un concer-
Tra
Rinascimento e
Barocco la
musica che
proporranno
questa sera
Quito Gato e
Luciana
Elizondo
to dedicato all’arpa bardica e
celtica (allo Jazzo del demonio
nel Bosco Scoparello di Ruvo
di Puglia).
Tra gli ospiti risaltano nomi
come quello di Karen Matheson, considerata da molti come «la migliore cantante gaelica contemporanea» (4 luglio
Altamura) o Milladoiro, gruppo galiziano divenuto una delle realtà più famose del folk a
livello internazionale (19 luglio
Castello di Gravina di Puglia).
Michela Ventrella
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 IL TEMPO E LE IDEE
di Giuseppe Galasso
Il Sud, le parole di Napolitano e i progetti solo sulla carta
SEGUE DALLA PRIMA
I
ncongruo sarebbe pure ricordare la tradizione del
cosiddetto «meridionalismo classico», che da tempo
non solleva più gli echi di una
volta, ma che, comunque, ritenne sempre che il rinnovamento meridionale dovesse
partire dal Mezzogiorno stesso, salvo a reclamare poi dallo
Stato tutto quel che era da reclamare in una logica, pur essa, sempre di interesse nazionale.
Certo, quando Giustino Fortunato (lui, e non Mazzini, come si è scritto di recente su un
giornale napoletano) affermava che «l’Italia sarà quel che il
Mezzogiorno sarà», voleva dire che senza una grande trasformazione civile e moderna
del Mezzogiorno non vi sarebbe nemmeno stata una consimile trasformazione di tutta
l’Italia. Ma certo voleva anche
dire che il Mezzogiorno stesso
sarebbe stato quello che
avrebbe voluto e saputo essere.
Il discorso sul voler e saper
essere credo che stia pure dietro le parole di Napolitano,
senza che con esse si vogliano
celare o trascurare in alcun
modo le responsabilità, le mi-
La storia
La città
di Napoli
fa certo
storia a sé
opie e gli egoismi, politici e
non, relativi al Mezzogiorno
su scala nazionale.
A me pare, però, che le parole di Napolitano abbiano
evocato, più o meno implicitamente, anche un altro problema, pur esso non nuovo, e
cioè la sussistenza di una
«questione napoletana» all’interno della «questione meridionale»: una questione napoletana in parte ereditata dal
ruolo di capitale che Napoli
ebbe per secoli, e in parte derivante dal modo come essa si
è evoluta da un secolo a questa
parte, e in specie negli ultimi
decennii.
È vero che ogni parte del
Mezzogiorno costituisce una
questione a sé. Ma – mentre
questo non consente affatto di
dissolvere la «questione meridionale» in una serie di «questioni meridionali», come
piaceva e piace a molti – la
particolarità della «questione
napoletana» è, però, qualcosa
di diverso da qualsiasi altra
delle «questioni meridionali». E ciò sia per il passato, per
la storia, sia per il presente,
ossia il nostro passato prossimo e il nostro oggi.
Su questa «differenza specifica» di Napoli e di noi napoletani una vera e approfondita
E l’oggi
Ma ora
deve
ritrovare
un ruolo
discussione non è stata ancora fatta (si balbetta o ci si irretisce su una mitica napoletanità o su una fumosa «napolitudine»). Non sorprende, perciò, dopo tutto, che anche
progetti e piani per un nuovo
assetto della città non abbiano
mai preso corpo, determinando un vuoto dannosissimo. E,
intanto, Napoli sta diventando
una piccola e periferica città
del Tirreno più che del Mediterraneo, e si regge ancora –
per quel che si regge! (sempre
meno) – sul suo magico fascino e sul suo grande nome storico, paesistico, culturale.
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