Pensioni militari, dal 2016 l`uscita si allontana di 4 mesi

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Pensioni militari, dal 2016 l`uscita si allontana di 4 mesi
Pensioni militari, dal 2016
l'uscita si allontana di 4 mesi
L'adeguamento alla speranza di vita colpirà anche il comparto difesa,
sicurezza e soccorso pubblico. Lo conferma l'Inps in una Circolare diffusa
ieri.
Il personale appartenente a Esercito, Marina, Aeronautica, Carabinieri, Polizia di Stato,
Corpo forestale dello Stato, Polizia penitenziaria, Guardia di Finanza e Vigili del Fuoco
dovrà lavorare 4 mesi in piu' a partire dal prossimo 1° gennaio. Ne ha dato conferma ieri
l'Inps con la Circolare 63/2015 con cui ha precisato gli effetti del prossimo adeguamento
alla speranza di vita.
La vicenda. Com'è noto i lavoratori nelle forze armate ad ordinamento militare e civile
mantengono requisiti previdenziali diversi da quelle generali vigenti nell'AGO e nelle
gestioni sostitutive ed esclusive dell'assicurazione generale obbligatoria in virtu' delle
specificità del settore riconosciute ai sensi del Dlgs 165/1997. Ma questi requisiti devono
essere comunque adeguati, in sintonia con quanto accade nei confronti degli altri lavoratori
iscritti alla previdenza pubblica, alla speranza di vita.
Pertanto, sia per le prestazioni di vecchiaia che per quelle di anzianita' bisognerà restare in
servizio 4 mesi in più atteso che il Decreto 16 Dicembre 2014 ha determinato in tale misura
lo scatto per il triennio 2016-2018.
Gli effetti dell'adeguamento sono mostrati nella tabella. Per quando riguarda il trattamento
di vecchiaia si ricorda che questo può essere conseguito al raggiungimento dell'età
anagrafica massima per la permanenza in servizio prescritta dai singoli ordinamenti
variabile in funzione della qualifica e del grado congiuntamente al requisito contributivo
previsto per la generalità dei lavoratori, 20 anni di contributi.
Il requisito anagrafico non viene adeguato agli incrementi della speranza di vita solo
nell'ipotesi in cui al compimento di detto limite di età risultino già soddisfatti i requisiti
prescritti per il diritto a pensione (di anzianità) cioè i 35 anni di contributi. In caso contrario
il requisito anagrafico previsto per l'accesso al pensionamento di vecchiaia dovrà essere
incrementato di 4 mesi nel triennio 2016-2018.
Anche i requisiti per la pensione di anzianita' subiranno lo slittamento. Dal 2016 si potrà
accedere al trattamento anticipato al perfezionamento di uno seguenti requisiti: a)
raggiungimento di una anzianità contributiva di 40 anni e 7 mesi indipendentemente dall'età
anagrafica; b) raggiungimento di una anzianità contributiva non inferiore a 35 anni e con
unità di almeno 57 anni e 7 mesi; c) raggiungimento della massima anzianità contributiva
corrispondente all'aliquota dell'80 per cento a condizione che essa sia stata perfezionata
entro il 31 dicembre 2011 (attesa l'introduzione del contributivo pro rata dal primo gennaio
2012) ed in presenza di un età anagrafica di almeno 53 anni e 7 mesi.
Nei confronti del personale in parola, inoltre, continuerà a trovare applicazione il
differimento di 12 mesi tra perfezionamento dei requisiti anagrafici e/o contributivi e
riscossione del primo assegno pensionistico a causa della finestra mobile. Si ricorda però
che per coloro che accedono alla pensione di anzianita' indipendentemente dall'età
anagrafica il differimento sarà di 15 mesi (cfr: messaggio inps 545/2013).