“L`Alpone” di Settembre 2016 in formato PDF

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“L`Alpone” di Settembre 2016 in formato PDF
l ’alpone
Autorizz. del Tribunale di Verona del 3 Luglio 1986 - R:S: 705 - Sped. in abbonamento Post. - 45 % art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Filiale di Verona da Verona C.M.P. - 50 % - Trimestrale di informazione e cultura - Anno 31 - N. 3 - SETTEMBRE 2016 - Recapito a cura dell’ Ente Poste Italiane
www.ilarione.it
ADDIO A
LORENZO FOCHESATO
Mentre il giornale va in macchina apprendiamo la dolorosa notizia della
scomparsa di Lorenzo Fochesato, 63
anni, travolto venerdì 2 settembre
dall’escavatore sul quale stava lavorando nei suoi campi, nei pressi di contrada
Rebeli, dove risiedeva. Al lutto che ha
colpito la sua amatissima famiglia, si
unisce quello della locale sezione della
Protezione Civile, da lui fondata e sempre sostenuta, e di quanti lo hanno conosciuto come amico e collaboratore
nel suo impegno sociale e politico (fu
anche assessore comunale dal 2007 al
2012). Alla sua figura verrà dedicato un
apposito servizio nel prossimo numero
del giornale. Alla famiglia, ai parenti e
a quanti lo rimpiangono va il cordoglio
unanime de “L’Alpone” e di tutti i cittadini di San Giovanni Ilarione.
PELLEGRINAGGIO
GIUBILARE A ROMA:
UN’ESPERIENZA
INDIMENTICABILE
Dal 14 al 17 agosto,
sotto la guida esperta e
qualificata del “nostro”
don Gianfranco Coffele
Lo scorso 14 agosto, di buon mattino, un
pullman di pellegrini-turisti è partito puntuale da San Giovanni Ilarione, con alcuni «ospiti» graditissimi di Vestenanova
e Montecchia di Crosara. A Verona c'era
il treno ad alta velocità «Italo» che ci ha
portati a Roma. Il clima era festoso non
solo perché era domenica, ma anche per
la spiritosa, vivace e piacevole compagnia
dei viaggiatori, incrementata, se possibile,
dalla composta allegria di un bel gruppo di
ragazzi e adolescenti, che durante tutto il
viaggio si sono dimostrati all’altezza della
situazione, specie con la loro curiosa e provocatoria attenzione.
Il programma è stato studiato bene dagli organizzatori del pellegrinaggio, Igino
Corradini e Almerino Marcazzan, in modo
da sfruttare al massimo un momento molto
speciale nel cammino di crescita spirituale
e culturale di quanti vi hanno partecipato.
L’esecuzione dello stesso è stato affidato al
nostro compaesano, don Gianfranco Coffele, che è vissuto a Roma per quarant’anni,
e ci ha condotti con bacchetta di virtuoso,
in un «andante veloce», che ha conosciuto
un «crescendo» continuo.
Logicamente abbiamo visitato i principali
punti di riferimento che la città «eterna»
offre, vuoi in forma di ruderi vuoi nello
splendore di variegati monumenti espressione non superata del genio di tanti
[continua a pag. 3]
Anno 31 Nr. 3
Pro Loco | San Giovanni Ilarione
Settembre 2016
UN ILARIONESE ALLE ORIGINI DE “L’ARENA”
Il giornale di Verona si appresta a celebrare i 150 anni dalla fondazione
e, in particolare, il suo primo direttore, Alessandro Pandian
Centocinquantanni fa, nel 1866, il Veneto
veniva unito all’Italia, grazie all’alleanza
con la vincitrice Prussia, nonostante la
sconfitta italiana di domenica 24 giugno
a Custoza. In seguito al clima più libero
che la nuova Italia favoriva, molte nuove
iniziative anche in campo culturale furono
possibili, come la fondazione del quotidiano L’Arena; un giornale che circola fra la
gente veronese da 150 anni, grazie anche
all’apporto di una persona, sconosciuta a
molti, nata a San Giovanni Ilarione il 31
agosto 1835: Alessandro Pandian.
Figlio di Giovanna Monti e di Pietro, di
professione fabbro ferraio, il piccolo Alessandro, battezzato dal parroco don Carlo
Tessari il primo ottobre con padrino Felice
Rocca Bianca, frequentò in paese le scuole elementari, a quel tempo di due classi,
per poi essere accolto all’età di 15 anni
nell’Istituto fondato da don Nicola Mazza
e frequentare il ginnasio e il liceo presso
il seminario di Verona, dove i ragazzi del
Mazza si recavano a scuola. Alessandro
doveva essere di “ottimo ingegno”, di “ottima morale” e povero, poiché erano le tre
condizioni necessarie per essere ammessi
all’istituto, dove si viveva e si riceveva una
educazione-istruzione gratuita. Ottenuta
la licenza liceale il 13 agosto 1858, il giovane risulta iscritto all’Università di Padova almeno fino al 1862, probabilmente non
arrivando alla laurea se, come lui stesso
scrive, la sua carriera era tronca “perché gli
manca il prezzo per pagare poche foglie di
alloro ed esser detto dottore, parola eterna,
talismano infallibile senza cui non si aprono le porte dell’avvenire”. Nel 1865 lo troviamo impiegato in qualità di amanuense
presso l’Archivio notarile di Verona.
Pandian ottiene fama e prestigio per un
suo componimento in onore di Dante dal
titolo Ciclo dantesco, composto in occasione dell’inaugurazione nel 1865 della
statua posta in Piazza dei Signori (in
seguito rinominata Piazza Dante), letta al
collegio don Mazza e pubblicata su L’Eco
del Veneto. Alcuni personaggi veronesi,
come Augusto Caperle, Giulio Camuzzoni
lodano questo giovane “per il suo stile inci-
sivo e pittoresco, per l’alto ingegno, i gravi
studi e l’animo nobilissimo”. Così egli può
entrare come collaboratore nei giornali
L’Eco del Veneto e nella Nuova Gazzetta
di Verona. Teatro, letteratura, architettura, igiene pubblica, apicoltura e geografia
sono gli argomenti sui quali Pandian focalizza l’attenzione dei lettori, mostrando
una vastità di conoscenze tale da lasciare
piacevolmente impressionato ogni uomo
di elevata cultura, fra cui il poeta Aleardo
Aleardi. La breve gavetta con cui inizia la
sua carriera giornalistica dà l’impressione
di un giovane intellettualmente dotato, di
un opinionista spesso molto polemico, ma
anche di un ‘educatore’ del popolo, animato dal desiderio di sensibilizzare i lettori
sulle questioni che, giorno dopo giorno, assillano la città o hanno bisogno di maggior
attenzione da parte dell’amministrazione
comunale.
Il 1866 porta la liberazione del Veneto dal
dominio austriaco e la nascita di quello che
successivamente diventerà il più importante giornale di Verona, L’Arena, che ha
in Pandian, insieme con Giusto Ponticac-
81a Sagra delle
Castagne
Sabato 8 ottobre
ore 16.00 / presso la sede municipale
Ricevimento delle Autorità
Serata disco con
Giovedì 6 ottobre
ore 21.00 presso il Teatro Parrocchiale
Convegno sul tema:
“INDIRIZZO FRUTTIFERO
E AGRICOLO”
ore 16.00
ore 21.00 / presso Piazza della Chiesa
FRUITY PARTY con
dj STEVEN SMITH
dj ALBERTO RUFFO
dj RONKETTO
MARCO COMOLLO
RADIO 105
Banda Musicale "G. Verdi"
Visita agli stands della
in Piazza Aldo Moro
Ore 21.00 / Piazza della Chiesa
ore 14.30 Sfilata per le vie del paese della
ore 15.00 Intrattenimento per bambini con
Mostra Artigianale
Venerdì 7 ottobre
Domenica 9 ottobre
e sfilata con la
Banda musicale “G. Verdi”
6-7-8-9-10 ottobre 2016
programma:
cia, il suo primo direttore per sette anni.
E’ questo un periodo difficile, segnato da
eventi politici determinanti per la storia
d’Italia: primo fra tutti il conflitto tra Stato
e Chiesa e poi gli enormi problemi sociale
ed economici che attagliano la giovane
Italia. L’Arena esce per la prima volta il 12
ottobre 1866, voluta dall’appena nato Circolo Politico; i suoi giornalisti assumono
una politica di critica moderata nei confronti della Destra storica e di un forte anticlericalismo, un’avversione quest’ultima
comune a molti altri giornali dell’epoca a
causa della questione romana. Pandian è
tra quelli apertamente schierati contro il
potere temporale della Chiesa e per una
laicizzazione completa dell’istruzione scolastica.
Nel 1873 lascia l’incarico di direttore e si
pone pochi mesi dopo alla direzione di
un nuovo quotidiano La Nuova Arena di
Verona, ma l’entusiasmo inziale si spegne
solo dopo poco più di un mese, quando lascia il giornale e viene chiamato a dirigere
La Gazzetta di Sassari, dove rimane fino al
1876. Fra l’altro in Sardegna il Pandian è
ferito gravemente a un braccio in un duello
di sciabola il 17 settembre 1874, sostenuto
con un esponente politico e rimane infermo per alcuni mesi. Dopo questa esperienza e varie altre peripezie, lo troviamo
a Milano nel 1884, dove vive alla giornata
tentando di collaborare con i quotidiani
del tempo e, probabilmente, impartendo
lezioni di italiano a privati fino al 1897,
anno in cui viene posto nella casa di mendicità San Marco; muore il 12 febbraio
1899, all’età di 63 anni.
Numerosi sono gli argomenti trattati nei vari giornali in cui collaborava,
fra cui quelli allora attualissimi come
l’analfabetismo, la questione romana e il
problema dell’istruzione scolastica.
Una vita, quella di Pandian, iniziata
modestamente a San Giovanni Ilarione e
proseguita a Verona, Sassari e conclusa a
Milano nella Casa dei poveri, ma sempre
volta, attraverso la sua schietta, e spesso
polemica, parola, a costruire una società
più civile e giusta.
Mario Gecchele
RADIO CRICETO
Battitura delle castagne
nel castagneto con degustazione di
POLENTA E SCOPETON
ore 17.30 Happy
ore 21.00
Hour per tutti con
EVERGREEN STAFF
Gruppo Live
“FUORI REGISTRO”
Lunedì 10 ottobre
ore 10.00 / Piazza Aldo Moro
Dimostrazione pratica della
lavorazione del formaggio
da parte del “Mastro Casaro“ Dario Gugole
ore 21.00 / Piazza della Chiesa
MUSICA LIVE con
e
WEST COAST BAND
1
LO STRANIERO SONO IO!
Un’esperienza “forte” fra i migranti sfruttati nei
campi di pomodori della Puglia
Martina (prima da sinistra) ed Ester (terz’ultima) al “Ghetto” di Rignano (Foggia)
CATTIGNANO "BEACH"
Come da sei anni a questa parte, poche settimane fa si è conclusa la discussa, amata e
odiata Sagra Cattignano, manifestazione di una piccola frazione che 3 giorni all’anno si
trasforma.
Con quella appena svolta come detto in precedenza siamo giunti alla sesta edizione, un
mix tra tornei acquatici, saponati e campeggio il tutto accompagnato sempre da buona
musica. Il torneo di volley acquatico, ormai confermato il quale risulta essere il più amato, ha raggiunto numeri che non avremo mai pensato neppure di mantenere in questi
anni, ed invece ce l’abbiamo fatta.
È possibile avere il mal d’Africa pur non essendo mai usciti dai confini nazionali? Beh,
noi due giovani vagabonde pensiamo di sì, e riprendersi non è un’impresa semplice.
“IoCiSto fra i migranti” è un percorso di incontro tra giovani che da diverse parti d'Italia
e d'Europa si spostano verso la Capitanata (provincia di Foggia) e giovani migranti che
arrivano nella Capitanata da tutti i continenti; è un percorso di formazione che dona
conoscenza e nuova consapevolezza su temi legati al territorio e al fenomeno migratorio;
è un'esperienza di servizio che permette di toccare realtà che sconvolgono.
La grande famiglia che nasce in queste settimane non conosce numeri, né età, né nazionalità. Unico denominatore comune: la voglia di rattoppare un pixel di globo terrestre.
I migranti sono i nostri compagni di viaggio, pezzi di cuore sbandati che ci insegnano
molto anche stando in silenzio. Noi arriviamo entusiaste, ci crediamo supereroi, e loro
sono le persone da salvare. Strada facendo ci si rende conto che qui non esistono salvati
o perduti, esistono solo persone coraggiose.
Sì, perché ci vuole coraggio per affrontare un deserto, mesi di prigionia e l’attraversata
di un burrascoso mare e finire per essere sfruttati nei campi di pomodori italiani (quelli
che noi compriamo comodamente a prezzi stracciati sugli scaffali del supermercato, per
intenderci). Ci vuole coraggio per tornare nella fogna a cielo aperto del Ghetto di Rignano dopo 13 ore di lavoro, prendere penna e quaderno e correre da noi volontari per
imparare l’italiano; ostentare un sorriso, sempre, anche quando non ricordi cosa significhi la parola "dignità", tu che vivi in una baracca di lamiere e cartone per necessità, non
per scelta.
Ci vuole coraggio per lasciare andare ogni certezza e pregiudizio e camminare con loro,
non lasciarsi sopraffare dalla tentazione di puntare il dito, ma tendere la mano ed accogliere. Ci vuole coraggio, poi, per rientrare nella vita di sempre, quella fortunata di
noi occidentali, e cercare di non tornare ad essere le persone “di sempre”; liberarsi ogni
giorno dell'indifferenza che ci circonda e testimoniare cosa i nostri occhi hanno visto:
dal sistema del caporalato che schiavizza migliaia di braccianti stagionali, ai bambini del
ghetto bulgaro che per un giorno hanno impugnato matite colorate, non sassi e bastoni;
mostrare a parenti, amici e alla nostra comunità che ragazzi come Mamadou, Amos,
Aziz hanno mandato in frantumi tutte le certezze che avevamo, per poi rimetterle insieme con un semplice abbraccio.
Tutta la polvere e il fango cha abbiamo trovato in questo posto dimenticato da molti è
uno sporco che pulisce dentro ed è ricco di bellezza: dobbiamo solo avere il coraggio di
saperla cogliere.
Martina Marchetto e Ester Bruni
Entrambi i tornei infatti ogni anno impegnano persone di tutte le età, con partecipanti
alle prime armi che non hanno mai neanche sentito parlare della manifestazione fino ai
veterani che partecipano ogni anno, la maggiore soddisfazione però si ha vedendo che
tutti partecipano per divertirsi, scherzare e bere una birra in compagnia.
Ma la manifestazione non è concentrata solo sui tornei acquatici, infatti negli ultimi
anni ci stiamo impegnando per rendere interessanti tutte le serate della manifestazione
con staff sempre nuovi e serate che fanno divertire.
Partiamo con il venerdì, quest’anno abbiamo deciso di investire in uno staff tutto nuovo,
molto famoso nel Vicentino “RobadaMatti” un format fuori dagli schemi, in cui lo scopo
è realizzare un party a caso, musica a caso e tutte le persone vestite come in una festa in
maschera, diciamo che il risultato è stato pazzesco! Il sabato sera l’abbiamo dedicato al
nuovo party “Fruity” in versione Schiuma Party, anch’esso di recente fondazione mirato
a far “saltare” le persone con musica di ultima generazione, lancio di gadget, adesivi e
quant’altro durante la serata tutto a base di frutta, con una serata da incorniciare.
Una consistente e partecipata affluenza di pubblico ha premiato gli sforzi degli organizzatori
della festa allestita per la posa della copia del cippo confinario datato 1472 (ampio ragguaglio sul numero precedente del giornale). Ecco i promotori che, sorretti dall’approvazione
unanime, hanno reso possibile l’evento: (da sx a dx)Giovanni Confente, i fratelli Rino e
Guerrino Confente, Gianni Sartori, Vittorio Beschin e i fratelli Augusto e Franco Beschin.
Che dire.. volevamo ringraziare tutti quelli che danno il 100% a questa manifestazione,
tutti i volontari, tutti i dj, fornitori, baristi, arbitri.
Se quest'anno abbiamo raggiunto livelli impensabili è tutto merito vostro.
Non c'è altro da aggiungere se non GRAZIE, soprattutto a voi che ogni anno ci sostenete
e partecipate, e proprio per questo non possiamo deludervi e cercheremo sempre di dare
il massimo.
L.G.
2
DODICIRIGHE
Non finiscono mai di stupire i Bertini per la meticolosità, la precisione, l'abbondanza, la
simpatia in occasione della ormai tradizionale festa della Croce omonima, posta sul crocevia della zona e che si ripete ogni anno il primo sabato di agosto. Una Santa Messa alla
quale nessuno della zona vuole mancare.
La domenica, fin dalle prime luci dell’alba siamo partiti con il Torneo di volley acquatico,
musica no stop con otto dj che si alternavano, gavettoni e selfie con la novità assoluta di
quest’anno, la scritta in caratteri cubitali “CATTIGNANO” nello stile di “ I AMSTERDAM” scritta posizionata nella famosa città dell’Olanda .La serata è stata chiusa con la
band “OnenoOne” , gruppo famoso per la pazzesca performance che riescono a fare, 101
canzoni in 101 minuti.
C’è ancora qualcuno che pensa che la politica sia una cosa seria? Bene, allora cominciamo a trattarla come una cosa seria. L’anno prossimo ci saranno
le elezioni amministrative e i più informati dicono che sono cominciate le
grandi manovre. Oscure, naturalmente. E puntuale ecco la sagra delle chiacchiere e dei pettegolezzi, di chi le spara più grosse. Proviamo a cambiare: fateci
sapere per Natale chi si candida, che cosa ha intenzione di fare, come e con
chi. Ci sarebbe perfino il tempo di discuterne con i cittadini. Si eviterebbero
così inciuci dell’ultima ora o decisioni disperate. Ma anche noi cittadini dobbiamo cambiare. Ad esempio non pretendendo dai futuri eletti cose impossibili e nemmeno che facciano solo i “nostri” interessi; ad esempio dimostrandoci disponibili a dare una mano se c’è bisogno; ad esempio (e qui sta la cosa
più difficile) capendo che si fa politica prima di tutto facendo bene il proprio
dovere di cittadino, secondo le proprie possibilità e capacità). Troppo impegnativo? Meglio tornare alle chiacchiere da bar o da parrucchiera, dove si può
dire tutto e il contrario di tutto, tanto il barista e la parrucchiera (che fanno
il loro mestiere) ti danno sempre ragione. Ah, la politica, che brutta roba!
D.B.
COME UN QUADRO DA COLLEZIONE SEMPRE A PORTATA DI MANO…
Flavio Bordon racconta la sua originale attività di “tattoo”
“Sick Of Tattoo”: questo il nome del negozio
di Flavio Bordon presente a San Bonifacio,
che offre tatuaggi e piercing ai propri clienti, con due dipendenti fissi e un’attività che
quest’anno fa compiere al proprietario 10
anni di esperienza al pubblico, dopo 5 anni
di “gavetta”,
Un vero successo della decorazione pittorica del proprio corpo, con l’utilizzo di tecniche e tipologie provenienti da varie parti
del mondo, originali e astratte. Flavio tra le
tante ci ricorda le più gettonate, a cominciare dallo stile “traditional” americano
chiamato, per l’appunto, “american style”
che comprende immagini più tradizionali
come rondini, rose, pantere e altro ancora;
compaiono poi lo stile “giapponese”, quello
“realistico”, quello definito “maori o tribale”
oppure lo stile “orientale” e altre decine di
stili, insomma una gamma di disegni colorati o non colorati che garantisce un’ampia
scelta a chiunque abbia una mezza idea di
farsi un “tattoo” a proprio piacimento.
La tecnica tradizionale per la lavorazione
di un disegno è singolare: il cliente se ha
le idee chiare arriva già con l’immagine
prestampata su un foglio, la quale viene
presa in considerazione e valutata attentamente, anche in relazione all’ampiezza di
spazio che servirà perché sia realizzato sul
corpo, per poterlo migliorare e renderlo il
più gradevole possibile. “Sia chiaro, però –
precisa Flavio – che “non tutto può essere
realizzabile”.
Se invece le idee non sono ancora ben definite, il cliente viene consigliato attraverso la
visione di vari cataloghi: dopo aver via via
scartato i generi e i disegni che non sono
graditi, sarà lo stesso cliente a giungere alla
scelta definitiva. Per chi comunque rimane
nel dubbio, il consiglio che dà Flavio è “di
non farlo” a tutti i costi, ma di attendere a
valutare con attenzione, magari guardando,
all’interno dello stesso negozio, gli altri lavori che vengono eseguiti, perché una volta
che il lavoro è realizzato non si torna indietro tanto velocemente!
A questo punto, quando il disegno è finalmente deciso, viene stampato su un foglio
e applicato sulla zona del corpo che si in-
tende tatuare:
tolto quindi il
foglio e lasciato il bordo del
disegno sulla
pelle, il buon
tatuatore deve
riempirlo
e
realizzarlo al
meglio, ed è a
questo punto
che si vede
la mano e la
bravura di chi
esegue l’opera.
I tattoo vanno
“a
periodi”,
a seconda di
come va la
moda; attualmente vanno molto i tatuaggi sulle mani o
sulla faccia, ma di cose strane in questi dieci
anni - racconta Flavio - ne ha viste molte e
di tutti i colori, come chi vuole un dinosauro
che mangia il gelato o tante altre immagini
peggiori che è meglio non citare. I tatuaggi
più piccoli sono i più difficili, perché esigono particolare attenzione; quello che Flavio
rifiuta di eseguire è quando due giovani
innamorati, che magari si sono conosciuti
solo da qualche settimana, i quali chiedono
di stampare “in eterno” sulla pelle i propri
nomi o le proprie iniziali, mentre poi, dopo
solo qualche mese, passano in negozio e lo
ringraziano di non aver accettato, visto che
la loro passione nel frattempo è svanita.
Ovviamente ci sono i clienti di buon senso,
che arrivano per farsi disegnare capolavori
che meritano l’esecuzione, spesso accompagnati da frasi di canzoni, nomi di persone
famose, frasi celebri, come ad esempio in
questo periodo, vista la canzone tanto di
moda, con l’hashtag davanti “#andiamoacomandare”. Ma fra tutti il “pezzo forte” rimangono i tatuaggi ornamentali, che servono per rendere bello una parte del proprio
corpo.
Il lavoro di per sé non è difficile, soprattutto per chi ha l’arte e il disegno li ha nel
“sangue”, come appunto Flavio che già durante le scuole medie si colorava le braccia
durante le ore di lezione. Per realizzare un
disegno di medie dimensioni occorrono
all’incirca dalle tre alle quattro ore di tempo, ma per arrivare alla realizzazione completa di un braccio,
ad esmpio, c’è bisogno di una ventina di ore, suddivise
in più sedute; ovviamente per disegni di
piccole dimensioni
sono sufficienti 30
minuti di lavoro.
Flavio racconta che
in questi anni la
figura di chi si fa
un tatuaggio è cambiata nell’opinione
generale: un tempo
veniva identificato come un “tossico”, come
è capitato a lui – dice guardando il proprio
corpo che ora mai è diventano un unico
tatuaggio; oggi invece chi lavora come
commesso nei negozi di città, va apposta a
farsi tatuare in posizioni ben in vista, per
attirare maggiore attenzione da parte dei
clienti.
Nello stesso negozio si applica anche l’arte
dei piercing, conosciuta da secoli presso
molte civiltà, e che oggi vede interessate le
parti più svariate del corpo, da quelle più
tradizionali come l’ombelico, il naso e le
orecchie; invece chi vuole qualcosa di più
trendy passa alle labbra, alla lingua, alle sopracciglia o sul capezzolo e, racconta Flavio,
anche sui genitali, non è una novità. A seconda della parte in cui viene posto il piercing c’è un’apposita “barretta” da applicare,
come ad esempio sulla lingua sulla quale,
dopo essere stata perforata parte a parte,
viene applicata una pallina su entrambe le
due estremità, oppure nell’ombelico dove
viene inserita una barretta a forma di banana.
Oggi Flavio è molto contento del suo lavoro, vive con la moglie Barbara e due figli a
San Giovanni Ilarione in una casa arredata
con amore e accogliente, dove i figli non
si fanno assolutamente nessun problema
nel vedere i genitori un po’ “colorati”; anzi,
chiedono perché gli altri sono così pallidi.
Barbara, che aiuta in casa, racconta che loro
due si sono conosciuti in un concerto e non
tra “tatuati”.
Oggi per avere un appuntamento di sabato si deve consultare l’agenda di febbraio
2017, anche se gli orari sono di continuo,
dal lunedì al sabato. Alla domanda “qualcuno ha mai avuto ripensamenti?”, Flavio
risponde con un chiaro “no”; gli capita spesso di trovare clienti che chiedono di voler ritoccare lavori fatti da altri, perciò ribadisce
in più occasioni che i consigli di un professionista sono fondamentali prima di eseguire un lavoro. I suoi disegni li riconosce
sempre, anche se non ricorda la persona su
cui ha lavorato e i capolavori più belli realizzati sono quelli che riguarda il suo gruppo
preferito, i Metallica.
“Anche per questo - conclude Flavio preferisco avere un capolavoro di qualche
migliaia di euro sempre con me, anzi su di
me, che un quadro attaccato alla parete di
casa con il rischio di essere rubato”.
Lorenzo Gecchele
[continuazione art. "Pellegrinaggio giubilare a Roma"]
artisti, che onorano non solo l’Italia, ma preparate -a sorpresa- da don Gianfranco: i nostri concittadini, vicini e lontani, quel’Umanità.
la Sagrestia della Cappella Sistina, popo- sta esaltante esperienza di fede e cultura,
E’ un passato intriso di bellezza e gran- larmente della «Sala del Pianto», dove che ci permette di affermare che n’è valsa
dezza, che ti lascia stupito e ti sospinge il papa, subito dopo l’elezione, si ritira a la pena e per dirci con riconoscenza un
verso l’alto, a cominciare dalla veduta che pregare; e l’impareggiabile Pinacoteca, il- grazie reciproco per quanto è stato inciso
offrono l’incredibile Cupola della Basilica lustrata personalmente dallo stesso don nella mente, nell’animo e nel cuore di tutti
con la fattiva collaborazione di tutti!
di San Pietro e lo spettacolare terrazzo Gianfranco.
dell’Altare della Patria. L’aspetto spirituale Per concludere: volevamo condividere con
è stato coltivato durante la visita alle
quattro basiliche maggiori, entrando
per la loro Porta Santa, alla basilica di
Santa Maria del Popolo, in Piazza del
Popolo, e alla basilica di San Pietro in
Vinculis.
Il momento «clou» l’abbiamo vissuto
il giorno dell’Assunta, nell’ultima tappa del «percorso del pellegrino», che
va dal Castel Sant’Angelo alla Porta
Santa, in San Pietro. Tutto è stato un
«crescendo» di esperienze spirituali, culturali, ecclesiali, che ci hanno
lasciati con il cuore pieno. La santa
Messa «giubilare» l’abbiamo celebrata nella Cappella di Santo Stefano degli Ungheresi, nelle Grotte Vaticane.
Il gruppo ha avuto anche l’onore di
essere «ripreso» tre volte dalle telecamere durante la recita dell’Angelus
di Papa Francesco.
Un altro momento forte di spiritualità e cultura è stata la visita ai Musei Vaticani, con due “aggiunte” extra, L’affiatatissimo e ben amalgamato gruppo di pellegrini della nostra Unità Pastorale in visita
a Roma
IL LIBRETTO
DELLA SAGRA
SFOGLIA ALTRE
PAGINE DELLA
MEMORIA PAESANA
81^ Sagra
delle
Castagne
“Tra passato
e presente”
Pro Loco di
San Giovanni Ilarione
6-7-8-9-10 ottobre 2016
Il passato e il presente a confronto:
questo il motivo ispiratore del Libretto della Sagra delle Castagne
edizione 2016. Microfono aperto
per alcuni novantenni o giù di lì
che rivelano nuovi particolari del
vivere di un tempo tanto diverso
da quello attuale e, a seguire, uno
sguardo sulle Pro Loco attuali della vallata, come a voler allargare
l’orizzonte verso il mondo esterno,
senza rinnegare il mondo “piccolo”
che ha accompagnato l’esistenza
dei nostri anziani. Coerente con
il lungo percorso di rivalutazione
della propria storia, la Pro Loco
insiste quindi anche quest’anno
su ciò che caratterizza il paese e la
sua identità, senza farne però motivo di privilegio né, tantomeno,
di divisione. Anzi, a ben guardare,
mutate le coordinate geografiche
e i riferimenti toponomastici, gli
stessi visitatori extrapaesani che
si troveranno in mano questo “libretto” potranno riconoscere, fra
le storie e le descrizioni riportate,
i tratti tipici del mondo della loro
giovinezza, perché a dettare ritmi
ed esigenze erano gli stessi bisogni
e le stesse carenze (di possibilità
economiche, talora di affetti, spesso di cose solo sognate e mai raggiunte). E se i giovani faranno una
certa (comprensibile) fatica a riconoscersi in questo modo di vivere
(e di pensare), ben venga che riconoscano almeno che se non è facile
per loro, non è stato facile nemmeno per i loro nonni e genitori:
che alla fine questo è il messaggio
da raccogliere, ancora una volta, da
queste esperienze vissute, ovvero
che la vita bisogna guadagnarsela e
costruirla giorno per giorno, ritrovando proprio in questo camminare insieme ad altri la bellezza e il
gusto “vero” dell’esistenza.
Dario Bruni
3
San Giovanni Ilarione
e Vestenanova
AVIS: Associazione radicata nel nostro territorio
L’AVIS, acronimo di Associazione Volontari Italiani Sangue, sul nostro territorio
comprende i comuni di San Giovanni Ilarione e Vestenanova.
Questa davvero benemerita Associazione
merita di diritto un suo spazio sul nostro
giornale, e per questo vado a fare visita a
Luigi Pandolfo, presidente di questa associazione, che mi riceve con il suo consueto cordiale sorriso e per cominciare
mi consegna subito una copia del libro da
lui stesso curato e stampato nel 2013, in
occasione del 45° anniversario del locale
gruppo.
Esso raccoglie tutta la storia dell’AVIS nazionale a partire dalla fondazione nel 1926,
ed in particolare in modo dettagliato quella del gruppo a partire dalla sua nascita nel
1968 fino ad oggi, corredata da documenti,
fotografie, dati, statistiche e tante notizie.
Sfoglio con interesse il libro, e nelle prime
pagine leggo quello che, sono certo, riassume in sé tutte le motivazioni che spingono una persona a donare il sangue: “ebbe
inizio così… Era la vigilia di Natale del
1926 quando un giovane medico condotto
fu chiamato al capezzale di una partoriente
diciannovenne che, in una baita sperduta
fra le campagne milanesi, era stata colpita
da una forte emorragia ed aveva urgente
bisogno di una trasfusione di sangue. Nessuno dei presenti, nemmeno il medico,
aveva però un gruppo sanguigno compatibile, e non vi era possibilità di far arrivare
altri soccorsi: la giovane madre morì assieme alla propria creatura.
Triste Natale! Il dottor Vittorio Formen-
tano, il giovane medico, uscì da quella casa
con il cuore in tumulto. Non è possibile!
-diceva fra sé- non è possibile che una giovane creatura muoia perché manca quel
tipo di sangue che può darle la salvezza,
ridarle la vita. Bisogna fare qualcosa. E’
mio dovere, e lo farò”!
E scrive ancora Luigi: “La seminagione di
una nuova vita che ha nome AVIS ebbe
origine dal sacrificio di una madre, in una
notte di Natale” di 90 anni fa…”
Questo toccante aneddoto racchiude in sé
tutte le motivazioni che hanno spinto nel
2015 ben 1.318.924 iscritti a fare 2.056.980
donazioni di sangue.
Per fare la cronistoria del gruppo AVIS locale, diciamo che Francesco Confente è stato il presidente che firmò l’atto costitutivo
dell’Associazione esattamente il giorno 29
febbraio 1968, e che rimase in carica fino
al 1980, quando i 105 soci donatori presenti in assemblea presso la Baita Cerato
di Bolca, elessero come nuovo presidente il
figlio del presidente uscente Gabriele.
Dopo 29 anni di presidenza, Gabriele
Confente decide di non ricandidarsi, e
l’assemblea del 13 settembre 2009 elegge
Luigi Pandolfo di Vestenanova, il presidente attualmente in carica.
Luigi Pandolfo ci dice: “Il nostro gruppo
gode di ottima salute e ci sta dando grosse
soddisfazioni. Nel 2015 era composto di
564 donatori e sono state fatte 1147 donazioni, ma il nostro obiettivo è di arrivare
almeno a 1200 donazioni; in provincia siamo al quarto posto come numero di donatori e numero di donazioni, dopo Verona
Prestigioso premio di poesia per DESIRÉE BASTIANELLO
Ha partecipato anche ad altri concorsi
come Acireale e Pavia, e localmente anche
a San Bonifacio.
Non è stato facile convincere Desirée, ragazza schiva e riservata, a raccontarci di
questa sua passione per la poesia e consentirci di pubblicare sul nostro periodico
la poesia premiata al concorso di Napoli.
Noi auspichiamo che questa vena poetica
possa accompagnare la nostra giovane
poetessa lungo tutto il cammino della sua
vita.
Vogliamo omaggiare i nostri lettori, pubblicando la sua poesia dal titolo “NOI”.
Ha quindici anni appena compiuti questa
nostra giovane concittadina, ha appena
frequentato la prima classe del liceo scientifico Guarino Veronese di San Bonifacio, e
già si parla di lei.
Tutto inizia quando il professor Stefano
Vicentini, suo insegnante del liceo, lo
scorso gennaio ha invitato gli alunni che
lo avessero desiderato, a cimentarsi nella
composizione di versi, da presentare poi al
concorso “Premio nazionale di poesia Salvatore Cerino” di Napoli.
Dopo un mese, l’insegnante ha raccolto i
lavori e li ha spediti alla segreteria del concorso.
La bella e meritata sorpresa è che Desirée
si è classificata terza nella categoria nazionale giovani!
Successivamente, tutti gli otto partecipanti
al concorso del Guarino, si sono recati a
Napoli a ritirare il premio.
Ma la vicenda non è finita qui, perché Desirée è arrivata in finale anche al “Concorso
internazionale Mario Dell’Arco” di Genzano (Roma), giunto quest’anno alla ventesima edizione.
NOI
Noi, giovani ignari,
come foglie di un’eterna pianta:
fiorita, possiamo affermarci,
inaridita, precipitiamo nel buio,
cercando una via di salvezza.
Attendiamo angosciati quel vento
che arriva e trascina a sé,
travestendoci in elementi conformi.
Questa è la nostra sorte,
eppure noi dobbiamo ripudiarla,
dobbiamo essere aquile
e spiccare il volo verso il nostro ideale.
Non fermiamoci a credere
di non avere dato il massimo.
Noi siamo il massimo.
Andiamo controcorrente,
sbagliamo: rialziamoci
e avveriamo i nostri sogni!
Non lasciamoci trasportare
da quel vortice maligno,
non facciamoci spazzare via.
Gettiamo le ancore,
pensando al nostro futuro.
Nella foto: La nostra poetessa a Napoli alla
cerimonia della premiazione
capoluogo, Legnago, Nogara e Bussolengo,
che sono tutti comuni con un numero di
abitanti molto elevato rispetto al nostro”.
Le donazioni sono effettuate per il 99 %
presso l’ospedale di San Bonifacio, ma è
possibile donare in tutti i centri della provincia di Verona.
A scopo statistico diciamo che i donatori
complessivamente, fra San Giovanni Ilarione e Vestenanova, sono il 11 % della
popolazione in età di donare, cioè tra i 18 e
i 65 anni e oltre il 7 % sul totale della popolazione.
E continua con un entusiasmo travolgente:
“Il mio grande desiderio ed obiettivo primario è quello di aumentare la presenza
dei giovani donatori nel direttivo alle prossime elezioni, perché noi oramai siamo il
passato ed i giovani sono il nostro futuro.
Stiamo organizzando da tempo degli incontri con gli adolescenti e giovani in parrocchia e nelle scuole; e poi ci rivolgiamo
ai coscritti che compiono 18 anni, età giusta per cominciare a donare, invitandoli
a prendere un aperitivo per coinvolgerli e
approfittando dell’occasione per parlare
dell’Associazione. Cerchiamo insomma di
individuare tutte quelle occasioni utili per
sensibilizzare i giovani su questo tema importante che è la donazione del sangue”.
Uno dei compiti fondamentali della Associazione, infatti, è quello di promuovere
e sviluppare l’adesione al sodalizio attraverso la sua pubblicizzazione in tutte le
manifestazioni locali, come ad esempio
il “Granfondo del Durello” con la presenza dei soci che distribuiscono gadget ed
anche i bicchieri nei quali vengono somministrate le bevande.
Sempre a scopo promozionale, l’anno scorso il locale gruppo AVIS ha realizzato un
cortometraggio scritto e diretto da Mirko
Sartori, un giovane associato, che con altri
giovani attori del filmato, hanno illustrato
le motivazioni che li ha spinti a diventare
donatori di sangue. Questa molto lodevole
iniziativa dei nostri giovani, ha riscosso un
grande successo ed il DVD è stato richiesto
ed ha fatto il giro di tutti i gruppi AVIS
della provincia.
Esiste anche una pagina Facebook: “Avis
San Giovanni Ilarione – Vestenanova”,
molto bella e ricca di spunti e di motivazioni per chi è interessato a diventare donatore e per chi donatore lo è già.
Per chi fosse interessato e desiderasse
chiedere informazioni, può contattare
l’Associazione scrivendo al seguente indirizzo mail: [email protected] oppure
[email protected] Angelo Pandolfo
Esperienze dal Centro Aiuto Vita
Abito a San Giovanni da tanti anni ormai, si può dire che ci sono da una vita. Ma
non avevo mai fatto questo tipo di esperienza, non ero mai stata così coinvolta. Mi
ha fatto davvero piacere accorgermi che c'è ancora chi aiuta quanti sono nel bisogno.
Per questo approfitto di questa piccola finestra concessa dall'Alpone per ringraziare
di cuore tutti quelli che hanno contribuito alla raccolta degli alimenti fatta attraverso
la Parrocchia. Grazie, mi avete scaldato il cuore. Ho visto arrivare tanti piccoli pacchi
e ho immaginato tante piccole mani che contribuivano a riempire le ceste. Io un po'
lo pensavo ma adesso lo so: non siamo soli.
Un grazie anche a don Maurizio che si è reso disponibile a collaborare. Da soli facciamo davvero poco, insieme possiamo essere una forza. E più siamo … forse, più
riusciamo a realizzare.
Grandi realizzazioni magari no, ma piccoli aiuti, parole di accoglienza e di conforto,
consigli e anche solo ascolto, comprensione, condivisione. Questo ho trovato in questo gruppo. E c'è ancora posto, c'è sempre qualcosa da fare, per chiunque. Non è una
questione di età, io penso, ma di cuore. Anch'io adesso faccio parte del CAV.
Antonia Perlato
30 ANNI DI CRONACA A VESTENANOVA
“30 anni di cronaca a Vestenanova” è il titolo della
nuova pubblicazione presentata il 30 settembre 2016 a
Vestenanova, durante la “Serata dei ricordi”, nell’ambito
dell’annuale Festa della Madonna del Rosario.
Il volume, di quasi 200 pagine, raccoglie una selezione
degli articoli pubblicati su L’Arena da Mariella Gugole,
corrispondente del quotidiano veronese dal 1986.
Nel primo volume sono raccolte le notizie di 20 anni, dal
1986 al 2006; i restanti articoli saranno presentati nel
secondo volume.
Il libro è dedicato a Pietro Gugole, padre della giornalista, corrispondente anch’egli de L’Arena per 40 anni, dal
dopoguerra al 1986, quando è morto, lasciando a Mariella il testimone per proseguire a raccontare le vicende
quotidiane del comune di Vestenanova.
Ed è proprio la narrazione della vita degli ultimi 30 anni
che ci apre una finestra sul mondo dei ricordi della nostra terra: personaggi, avvenimenti tristi o lieti, vicende politiche o religiose si alternano sulle pagine del libro, offrendo una panoramica di vita reale molto interessante
e ora indimenticabile.
Piazza Colonna, 2 - 37035 San Giovanni Ilarione (VR)
Tel./Fax 045 6550671 - Cell. 348 3549869
[email protected]
Piazza Grande, 33 - 41100 Modena
Via Giorgio Giulini, 3 - 20123 Milano
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Anno 1947, Famiglia Bordon di via Mingon con Valentini Vittoria, Roncolato Maria e i figli Adriano, Giovanni, Albina, Maria, Rosalina
MY FAIR LADY musical in lingua alle scuole medie
La locale sezione della Protezione Civile compie 10 anni di fondazione: per
l’occasione i soci si sono recati a Longarone, sui luoghi della tragedia del Vajont,
per ricordare la quale hanno organizzato anche un incontro con un sopravvissuto dell’ormai noto disastro.
La conferenza si terrà il 20 ottobre,
al mattino presso le scuole per i ragazzi di terza media
e alle 20.30 nel teatro parrocchiale di Villa, aperto a tutti.
Il modo migliore per non dimenticare quanto accadde in quel lontano 9 ottobre
1963 e per evitare che disgrazie altrettanto tragiche e assurde possano accadere
in futuro.
NUOVI PARROCI A VESTENANOVA
Cambio di guardia nella chiesa di Vestenanova! Da ottobre l’Unità Pastorale
della Lessinia Orientale avrà due nuovi
parroci, su decisione del Vescovo di Verona che, come ogni anno, in questo
periodo riorganizza la Diocesi, operando molteplici spostamenti di sacerdoti.
Dopo 8 anni di permanenza a Vestenanova Don Gianluca Bacco viene
trasferito a Rosegaferro e Quaderni,
frazioni di Villafranca. Negli ultimi 5
anni aveva retto l’Unità Pastorale come
parroco moderatore delle sette parrocchie, riuscendo a gestire una situazione
complessa e variegata che comporta un
grande impegno, anche di tipo amministrativo.
Don Gianfranco Vigo, presente a Vestenanova dal 2014, lascia l’Unità Pastorale
per assumere il ruolo di collaboratore a
Nogarole Rocca, Bagnolo e Pradelle di
Nogarole.
Il saluto ai due sacerdoti è avvenuto durante la festa della Madonna del Rosario, il 1° ottobre scorso.
Dall’8 ottobre 2016 arrivano a Vestenanova i due nuovi parroci nominati
dal Vescovo:Don Michele Valdegam-
beri e Don Luca Bonesini. Provengono
rispettivamente da Domegliara e da S.
Ambrogio, sono già legati da precedente amicizia e intendono collaborare con
grande entusiasmo nella gestione delle
sette parrocchie.
Don Michele Valdegamberi, 32 anni,
conosce bene il territorio perché è originario di Badia Calavena e sarà il parroco moderatore dell’unità Pastorale, che
comprende le parrocchie di Vestenanova, Vestenavecchia, Castelvero, Bolca,
Sprea, San Bortolo e Campofontana.
In lui si ripongono molte speranze di
avvicinamento ai giovani e alle problematiche pastorali attuali.
Don Luca Bonesini, 46 anni, con una
bella e ricca esperienza in varie situazioni, è stato per alcuni anni anche
missionario in Africa e certamente arricchirà con la sua presenza la vita spirituale delle sette parrocchie.
Giancarla Gugole
Il 1° giugno 2016, presso il teatro parrocchiale
di San Giovanni Ilarione è andato in scena
My Fair Lady , opera tratta dall’omonimo
film del 1964 diretto da George Cukor, che si
rifà al musical del 1956 di Alan Jay Lerner e
Frederic Loewe, ispirato a sua volta all'opera
Pigmalione di George Bernard Shaw.
Grande prova di teatro, danza, canto e recitazione in lingua francese ad opera dei
ragazzi della scuola media “M. Marcazzan”
che con grande impegno e, soprattutto, con
tanta emozione sono riusciti a cimentarsi in
questa performance.
I grandi protagonisti della serata sono stati
i ragazzi delle classi prime, che hanno ricoperto tutti i ruoli dei vari protagonisti, principali e secondari, del musical My fair Lady,
supportati da un gruppo di ragazzi delle
classi seconde e terze nella parte del coro.
Altro importante contributo è stato dato dai
ragazzi delle classi terze per i cambi scena e il
supporto tecnico.
In un teatro strapieno di genitori e ragazzi
i nostri ragazzi hanno fatto rivivere la storia
affascinante di un amore quasi impossibile
tra un signore dell’alta nobiltà londinese e
una donna dei ceti sociali più poveri.
Il professor Higgins, glottologo britannico di
fama internazionale, scommette con l'amico
Pickering di riuscire a trasformare la povera fioraia Eliza Doolittle in una dama di
alta classe, entro sei mesi. Dopo estenuanti
tentativi e un fallimento iniziale, Eliza viene
apprezzata per i modi e l'eleganza dall'alta
società londinese. Concluso l'esperimento
la fioraia dovrebbe tornare al suo contesto sociale, ma i cambiamenti avvenuti e
l'innamoramento verso il suo mentore Higgins, fanno sì che Eliza decida di restare in
casa del professore. Rifiutata da quest'ultimo
fugge disperata, e solo allora Higgins si
rende conto quanto ella sia diventata importante per la sua vita. Dopo un breve periodo
di separazione i due torneranno finalmente
a vivere assieme.
Serata straordinaria la cui regia è stata curata dalla professoressa Ivana Torre, docente
di lingua francese, che ha saputo subito
conquistare i ragazzi e metterli alla prova in
questo arduo e complesso progetto.
La motivazione che stava alla base era quella
di far fare un’esperienza linguistica ai ragazzi, utilizzando i testi e le canzoni della
versione francese del musical. Trattandosi
quindi di un musical, entravano in gioco
anche altri aspetti come la musica e il canto,
la recitazione, la danza …
Il punto di partenza sono state le basi
originali del musical su cui è stato fatto un
grande lavoro, curando sia le parti soliste dei
protagonisti principali, sia le parti del coro
ma, a ruota, ci si doveva confrontare anche
con le coreografie, con le parti di recitazione
che legavano tra loro le canzoni e poi ancora
i costumi e le scenografie. Insomma, è nato
un piccolo cantiere dove si sono coinvolte altre persone per riuscire in poco tempo a mettere in scena tutto questo.
Più passava il tempo e maggiore era la necessità di trovare dei tempi al di fuori dell’orario
scolastico per poter provare, per costruire lo
spettacolo. Nell’ultimo mese ci si ritrovava in
teatro: i ragazzi dovevano cominciare a misurarsi con lo spazio della rappresentazione
e soprattutto dovevano cominciare a costruire quel puzzle incredibile di cui avevano
preparato ogni singolo pezzetto. Inutile dire
che il lavoro fatto dietro le quinte è stato
notevole e soprattutto è stato un grande lavoro di squadra.
La cosa più bella, al di là dell’ottima riuscita
della performance, è stata l’esperienza che i
nostri ragazzi hanno vissuto, l’emozione provata negli istanti prima dell’inizio, la concentrazione e la capacità di stare sul palcoscenico di fronte ad una platea fitta di pubblico,
tra cui insegnanti, compagni di scuola, amici, parenti, genitori …
Dopo un’esperienza di questo tipo, sono
d’obbligo e doverosi i ringraziamenti che
vanno innanzitutto ai ragazzi perché hanno
accettato questa nuova sfida mettendosi in
gioco; un grazie ai genitori che hanno dato
il loro contributo accompagnando i ragazzi alle prove, anche quando c’era bisogno
di un ritmo più intenso in teatro; un grazie
immenso a Ivana Torre per aver dato la possibilità ai ragazzi di avvicinare lo studio e
l’apprendimento della lingua attraverso una
modalità bella, diversa, entusiasmante come
solo la musica, il canto, il cinema e il teatro
sanno fare.
Un grazie grande a Germana Vanzo per il
contributo dato nel canto; alle insegnanti De
Grandi Alessandra, Bevilacqua Anna, Gecchele Roberta per aver assistito i ragazzi nei
tempi extra scolastici a scuola e in teatro e
al Dirigente Scolastico Prof. Ugo Carnevali
per aver creduto fin dall’inizio in questo progetto.
Un grazie a don Maurizio e a Luciana Damini per la disponibilità del teatro durante le
prove e alla professoressa Anna Bevilacqua
per il contributo dato nella costruzione dei
costumi e delle scenografie.
Grazie davvero a tutti e bravi i nostri ragazzi che, siamo sicuri, hanno vissuto
un’esperienza straordinaria che va ben oltre
il punto di vista didattico e fa sentire la scuola come uno spazio formativo di grande efficacia artistica, culturale e sociale.
Stefano Gaiga
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Encomiabile la solidarietà degli Ilarionesi,
in tempi record
per i terremotati del centro Italia
Su comunicazione ed invito da parte del Presidente di Confindustria Giovani
di Verona, il dott. Michele Lovato (in collaborazione e sinergia con i corrispettivi di Ascoli Piceno), il Comune e la Protezione Civile di San Giovanni Ilarione, si sono subito attivati per una raccolta di alimenti a lunga conservazione,
prodotti per l’igiene della persona, capi di abbigliamento, giocattoli, beni di
prima necessità per neonati e anziani, prodotti per la pulizia, ecc. Il passa parola e l’informazione sui social hanno attivato la catena della solidarietà dei
nostri cittadini che in poche ore ha riempito il camion del Comune subito in
consegna presso la Lovato Spa di Arcole VR. Un sentito ringraziamento da
parte dell’Amministrazione Comunale e della nostra Protezione Civile, oltre
che dai titolari della Lovato SPA che hanno raccolto ben 2 container di beni
di prima necessità, già consegnati ai terremotati. Oltre a ciò si sono attivate in
paese anche altre associazioni che hanno incrementato ulteriormente la raccolta ed aggiunto valore alla catena della solidarietà Ilarionese.
LA PAROLA ALLA MINORANZA
MERCATO CERASICOLO:
TENTATIVO FALLITO
Proprio così, dopo solo
due anni,
l’Amministrazione Comunale certifica il
fallimento del nuovo mercato cerasicolo
ponendo in essere due atti inequivocabili:
1. l’uscita dall’associazione “Città delle
ciliegie” deliberando il recesso con D.G.C.
n.93 del 04.08.2016
2. l’incarico ad un avvocato per tutelare
la propria immagine in seguito a mancati
pagamenti del mercato cerasicolo 2015.
L’iniziativa del mercato, alternativo a
quello di Montecchia di Crosara, era partita nel 2015 fra molte polemiche …….soprattutto relative al fatto della creazione
di un inutile doppione di quello già esistente. Oltre a ciò si criticavano anche
le grandi risorse stanziate in particolare
dall’Amministrazione di San Giovanni Ilarione che ha versato al comitato € 19.000
per il 2015 e già stanziati € 10.000 per il
2016 (oltre a 30.000 euro dei comuni di
Roncà e Vestenanova).
Che significa ???? Significa che il mercato
cerasicolo costerà in due anni, ai cittadini
di queste comunità più di 60.000 euro !!!!
Ma veniamo all’incarico legale che intanto
ci costa altri € 3.806,40, in seguito al mancato pagamento da parte di un acquirente
ai produttori cerasicoli di circa 120.000
euro nel mercato del 2015. Si avete capito
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bene…un compratore/commerciante non
ha pagato la merce; come si direbbe al bar:
“el li gà ciavà”. Pensate che, in base ai dati
forniti nel 2015 dal comitato, questa cifra è
circa il 40% del prodotto trattato sul mercato: quindi il 40% non è stato pagato!!!!!!
Facendo “i conti della serva”, nel solo 2015:
€ 120.000 non pagati ai produttori ed €
50.000 di contributi dei comuni (nostri
quindi) al comitato…… non è certo un successo….
Informiamo anche che, nella remota ipotesi, l’avvocato ottenesse dei risultati dalla
causa, cioè un risarcimento economico, lo
stesso non andrebbe ai produttori, ma solo
ed esclusivamente al Comune per il “danno
all’immagine”. Infatti, anche il Presidente
del comitato (2015) ha affermato (articolo
de l’Arena) che la questione economica è
fra i privati e il commerciante e che loro
non c’entrano nulla.
Per fortuna si continua a dire che in Comune
mancano le disponibilità e la liquidità per
completare lavori molto più importanti ed
urgenti !!!!!
I consiglieri comunali
Nadia Bevilacqua e Luciano Marcazzan
T
R A Z I O N
UN'ALTRA ESTATE
CON CARTABIANCA
E
Anche quest’estate noi dell’associazione culturale Cartabianca abbiamo voluto
metterci al servizio del nostro paese, organizzando attività ed eventi all’insegna
dell’amore per la cultura, l’arte, l’educazione e il piacere di stare e crescere insieme.
Il mese di luglio ci ha visti impegnati nel CER 2016, il Centro estivo tenutosi
presso le scuole elementari “A. Stefani” di San Giovanni Ilarione, che per quattro settimane ha offerto a bambini e ragazzi la possibilità di trascorrere in
modo divertente e alternativo parte delle loro vacanze, attraverso varie attività
ludiche e ricreative, giochi, camminate, uscite in piscina e aiuto nello svolgimento dei compiti delle vacanze.
La grande novità di quest’anno è stata l’introduzione, due mattine a settimana,
della MTB School, un breve corso di avvicinamento alla mountain bike progettato in collaborazione con il Gruppo Basalti. Sotto la guida dell’istruttore
Andrea Beghini, i partecipanti si sono destreggiati fra gimcane, impennate e
percorsi a ostacoli, divertendosi in compagnia e praticando del buono sport.
I numeri sono stati dalla nostra parte, con più di settanta iscritti per ogni settimana e una formidabile squadra di educatori e giovani animatori dai 14 ai 20
anni, che non hanno esitato a offrire il loro impegno e il loro tempo libero per
aiutare la nostra associazione e accompagnare i bambini in questa straordinaria avventura.
E anche in quest’estate “ilarionese” non poteva mancare la nostra rassegna
“Cinema e Teatro sotto le stelle”, organizzata in collaborazione con la Compagnia teatrale Sale&Pepe e il patrocinio del Comune di San Giovanni Ilarione:
sette serate durante le quali si sono alternati spettacoli teatrali, dal teatro per
bambini alla Commedia dell’arte, e proiezioni di film per tutta la famiglia. La
rassegna è stata anche l’occasione per riscoprire e apprezzare alcuni dei magnifici scorci che impreziosiscono il nostro paese, come la chiesetta di S. Zeno,
corte Vandin e Piazza del Costo a Castello, per l’occasione chiusa al traffico e
trasformata in una suggestiva sala cinematografica all’aperto.
Rubiamo ancora qualche riga per i più sinceri ringraziamenti a tutti coloro,
privati e associazioni, che con il loro indispensabile contributo hanno reso possibile la realizzazione di queste attività ed eventi estivi: il Comune di San Giovanni Ilarione e l'Assessore Claudio Lovato, il Gruppo Basalti, la Compagnia
Sale&Pepe, Emilio
Perazzolo, Burato
Simone, Claudio
e Anna Pozza, Veronica Sartori, le
parrocchie di Castello, di Villa e di
Cattignano, Gianni
e Paola Rigodanzo,
Giovanni
Bruni,
il Comitato Sagra
Castello, l’Istituto
Comprensivo di S.
Giovanni Ilarione
e la scuola materna Papa Luciani.
 CENTRO PRELIEVI:
SUPERATA QUOTA 100!
Sono infatti ben 102 i prelievi effettuati
dal nuovo centro in 5 mesi di apertura: un
servizio che ha permesso notevoli risparmi
di tempo e costi ai cittadini ed ha reso più
agevole l’accesso a chi ne ha necessità !!!
Università del
Tempo libero
Si riparte il prossimo
13 Ottobre
Ormai pronto il programma per il prossimo ciclo di incontri dell’Università del
tempo libero che avrà inizio il prossimo
13 Ottobre.
Quest’anno il programma sarà più ricco
di spettacoli e gite a tema.
Le lezioni si terranno sempre
presso la sala Civica Comunale
il Giovedì pomeriggio
dalle 15:00 alle 16:30-17:00
Vi aspettiamo numerosi !!!
C
O
M
U
N
A
L
E
Il Coro EL BIRON in trasferta in Austria
porta in alto il nome di San Giovanni Ilarione
Una trasferta in Austria per il coro EL BIRON dal 2 al 4 Settembre scorso, a Wolfsberg
in Carinzia ad un Festival internazionale: “Cantare in montagna – Singen in den Bergen”, alla quale ho avuto il piacere di partecipare ed apprezzare una volta di più le qualità
canore del nostro coro, l’impeccabile organizzazione, l’impegno e la responsabilità di
presentarsi al meglio davanti ad un pubblico non convenzionale. E poi la passione per il
canto, l’entusiasmo e la gioia presente nel gruppo anche da parte di amici, famigliari e
simpatizzanti a seguito, hanno fatto di questa trasferta un momento unico ed indimenticabile. Nelle due esibizioni ufficiali, come anche in altre occasioni disimpegnate, il coro
ha saputo dare il meglio di sé ed incontrare l’interesse e gli apprezzamenti del pubblico
presente e dei molti cori partecipanti. Davvero complimenti a tutti!!!
Claudio Lovato
I
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R
M
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Di prossima sistemazione le frane
in località Nebiotti e Cereghini
Abbiamo da poco ricevuto conferma dell’impegno da parte della Regione Veneto del
finanziamento per gli interventi necessari alla sistemazione delle frane in località Nebiotti e Cereghini per un valore di 167.000 EU per la prima e 81.500 EU per la seconda. I lavori partiranno non appena espletati i progetti definitivi e gare di appalto
per l’esecuzione delle opere.
Progetto di bitumatura strade Comunali 2016
Pronto il progetto esecutivo e già invitate le aziende a partecipare alla gara per
l’asfaltatura di 9 strade comunali entro il 2016 che necessitano di manutenzione
straordinaria per un impegno di spesa pari a 209.346 EU. Le strade coinvolte :
Strada via TANARA – VIENO
Strada via CAMADI – CAUCCIA
Strada via LOTTI – MELLA
Strada via CEREGHINI – TESSARI
Strada via VANDINI
Strada via POTACCI
Strada via PIGNA – BELTRAMI
Strada via ROSSETTI – COLOMBARA
Strada via CAMBIOLI
COMUNI RICICLONI
A COSTO ZERO PER 6 MESI LA GIUNTA COMUNALE
PER I CITTADINI DI SAN GIOVANNI ILARIONE!!!
Per sostenere i costi ed ottenere risparmi per 22.800 EU e
non gravare sul portafoglio degli Ilarionesi, l’intera Giunta Comunale ha deciso di tagliarsi per intero lo stipendio
per 6 mesi consecutivi. Questi risparmi permetteranno
il finanziamento di una parte dei costi supplementari per
l’installazione di una scala antincendio di sicurezza presso
la Scuola media Marcazzan oltre che altri progetti e necessità supplementari per la comunità di San Giovanni Ilarione
MERCATO CERASICOLO 2016
Pur con qualche difficoltà iniziale, dovuta alla definizione di una nuova sede, anche quest'anno si è
tenuto a San Giovanni Ilario-ne il Mercato Cerasicolo, presso l’ex capannone dell’Artigianale di
proprietà della ditta PERCAM che ringraziamo.
L'annata cerasicola 2016 dal punto di vista meteorologico è stata pittosto sfavorevole alla produzione di ciliegie, inizialmente per le piogge quasi giornaliere e poi per la presenza di Drosofila Suzuki
verso la fine della stagione. Per questi motivi la
quantità di merce consegnata al mercato dai 126
conferitori è stata inferiore di circa il 40% rispetto
all'anno precedente, anche se di buona qualità. I
prezzi del prodotto commercializzato sono stati
buoni soprattutto per l'impegno dei produttori che
nonostante i problemi verificatisi sopra esposti, hanno consegnato ciliegie curate e confezionate con molta attenzione. Il mercato di San Giovanni essendo ripartito dopo anni
lo scorso 2015, non è ancora un grosso mercato alla produzione, ma la sua presenza è
utile ad assolvere ad un compito sociale e fare da cuscinetto tra i produttori e la commercializzazione, oltre che per la promozione e l’assicurazione della qualità del prodotto:
infatti non si sono mai presentati casi od elementi di contestazione da parte dei commercianti. I costi di gestione per il nostro comune sono stati contenuti in 5000 EU al
posto dei 10.000 messi a budget. Verso la fine della stagione cerasicola quando i produttori delle zone più alte trovavano difficoltà a conferire la merce, perchè le altre fonti di
ritiro sia pubbliche che private avevano chiuso i battenti, il mercato di San Giovanni ha
continuato per un altro scorcio di tempo a ritirare le ciliegie fornendo un servizio utile
ed apprezzato da parecchi agricoltori. Inoltre durante tutta la stagione 2016 non si sono
mai presentati casi di merce invenduta. Dobbiamo anche considerare che la stagione
2016 è stata un pò particolare, dove nonostante le problematiche citate è stata agevolata
da una stagione in Spagna disastrosa, come in Puglia, in Piemonte ed altre aree vocate
alla cerasicoltura. Ma non dobbiamo dimenticare che anche all'interno dell'Europa sono
in forte crescita come produzione di ciliegie soprattutto gli Stati dell'Est, con Ucraina,
Russia, Romania e Grecia a fare da capofila e Bulgaria e Austria che hanno più che
raddoppiato le loro produzioni. Allo stato attuale il primo Paese produttore mondiale
è la Turchia con circa 450 mila tonnellate, seguita da Usa, Iran, Italia, Spagna e Cile.
E’ necessario quindi che la cerasicoltura diventi più moderna per poter essere competitiva e poter ricercare mercati e canali di vendita che diano più valore al prodotto. Per
quanto riguarda invece la promozione delle ciliegie, abbiamo deciso di non aderire più
all’Associazione Città delle Ciliegie, attraverso la quale si intendeva unirci ad altri Comuni e far parte di un organismo che permettesse un’adeguata promozione del nostro prodotto cerasicolo con l’opportunità di implementare attività formative e commerciali per
i nostri agricoltori. Dopo due anni purtroppo, le premesse non si sono rivelate tali ed alla
pari delle scelte di altri importanti Comuni come Marostica, Chiampo, ecc. che ci hanno
da poco preceduto, abbiamo comunicato la nostra uscita all’associazione con una lettera
al Presidente della stessa. Siamo comunque convinti che siano necessarie delle azioni di
promozione e valorizzazione del prodotto Ciliegia e stiamo valutando altre strade che
possano concretizzare ciò ed aiutare a far crescerne il valore sia in termini economici
che di qualità. In riferimento alla scorsa stagione 2015 ed ai mancati pagamenti al mercato cerasicolo da parte di un commerciante dove, conseguentemente ad un esposto dei
produttori e del comitato cerasicolo, che hanno condotto la Procura della Repubblica
di Verona ad aprire un fascicolo ed un procedimento penale in cui verranno chiamati
a rispondere i commercianti ritenuti ina-dempienti, anche il Comune di San Giovanni
Ilarione considerandosi parte offesa nel procedimento affidato all’attività istruttoria del
Sostituto Procuratore dott. F. Rombaldoni, ha dato mandato agli avv.ti Luigi Biondaro
e Francesco Delaini del Foro di Verona di seguire gli sviluppi del procedimento in corso
d’istruttoria e di costituirsi parte civile. Questo per tutelare il Comune, rafforzare il procedimento in corso ed arrivare ad una positiva soluzione del caso.
La riconosciuta associazione ambientalista LEGAMBIENTE in collaborazione
con il ministero dell’ambiente ha, come
ogni anno, voluto premiare i comuni
“RICICLONI” quelli cioè che più di altri
nel corso dell’anno trascorso si sono distinti per l’alta percentuale di raccolta differenziata dei rifiuti. Dei 46 comuni che
compongono il Consorzio di Bacino VR2
di cui facciamo parte, solo 9 hanno avuto
questo riconoscimento e sono stati: Rivoli
Veronese, Negrar, San Pietro in Cariano,
Fumane, Lavagno, Sant’Ambrogio di Valpolicella, Badia Calavena e San Giovanni
Ilarione. Un risultato questo doppiamente
straordinario perché gli scorsi anni, venivano premiati con l’attestato i comuni che
superavano il 65% di raccolta differenziata, mentre quest’anno l’attestato lo hanno
ricevuto solo quei comuni che hanno superato il 65% di raccolta differenziata e
hanno avuto una produzione di rifiuto residuo (secco + l’85% dell’ingombrante) inferiore a 75 kg/abitante anno, mentre noi
San Giovanni Ilarione
lo abbiamo ottenuto in soli 10 mesi anziché
in 12. Il risultato ottenuto lo si deve soprattutto a tutti i cittadini che si impegnano in una buona pratica di differenziazione dei
rifiuti da promuovere in tutto il paese !!! Complimenti !!!
ARRIVA LA CASA DELL'ACQUA
Aggiungiamo un altro tassello al nostro Comune (oltre al riconoscimento come Comune
Riciclone) in termini di uno stile di vita più ecosostenibile ed al contenimento dei costi
per le famiglie:
LA CASA DELL’ACQUA (del modello che vedete in foto), che verrà posizionata nel piazzale del Municipio in Piazza Aldo Moro.
Fra pochi giorni infatti avremo la disponibilità di una casetta che erogherà acqua refrigerata sia liscia che gassata, al modico costo di 5 centesimi di EU al litro pagando attraverso
una scheda prepagata o con delle monetine e disponibile per 24 ore al giorno, 365 giorni
all’anno. Questo permetterà potenziali risparmi alla comunità stimati in circa 70.000
EU/anno pari all’equivalente di 200.000 bottiglie di plastica per cui occorrono 1380 Kg
di CO2 per la produzione e 7800 Kg di CO2 per il trasporto. Inoltre l’impianto e la qualità dell’acqua sono costantemente monitorati e verrà esposta una tabella con le caratteristiche e la potabilità dell’acqua che verrà
microfiltrata. A disposizione inoltre anche
un sistema di sanificazione delle bottiglie
di vetro a raggi UV oltre che l’agibilità per
persone disabili, una telecamera per la
videosorveglianza ed un tetto abbondante
come riparo in caso di pioggia.
Vi aspettiamo allora, appena sarà installata, alla nuova casa dell’acqua per un
brindisi e....altro che acqua !
I NUOVI DICIOTTENNI
La svolta dei 18 anni e la consegna della prima scheda elettorale da parte del Sindaco.
7
ROMA 23-25 APRILE 2016
Siamo sette famiglie che lo scorso Aprile
hanno avuto la gioia di partecipare alla
grande festa che è stato il Giubileo dei ragazzi.
E' stata per i nostri ragazzi, ma anche per
noi genitori un'esperienza indimenticabile: eravamo tra una moltitudine di 75
mila adolescenti che con gioia, grinta, ma
anche responsabilità e fede hanno risposto
a una chiamata: quella di papa Francesco
che li ha invitati a “ crescere misericordiosi
come il Padre”.
Abbiamo attraversato la Porta Santa,
partecipato alla festa allo stadio Olimpico
insieme a tanti artisti famosi.... il momento più toccante è stato però la Messa celebrata dal Santo Padre: la piazza e Via della
Conciliazione erano gremite di giovani che
nell'attesa erano tutti indaffarati con i loro
telefonini, ma durante l'omelia c'è stato
spazio solo per il silenzio e la meditazione:
bravi ragazzi!!!
Vi lasciamo con alcuni pensieri che papa
Francesco ha dedicato agli adolescenti ma
non solo...
“Amare vuol dire donare, non solo qualcosa di materiale, ma qualcosa di se stessi: il
proprio tempo, la propria amicizia, le pro-
L'INTERVISTA
Non chiamatela Pierina, perché così non la
conosce nessuno, ma se invece la si chiama
Rina tutti accennano un sorriso e si riferiscono senza ombra di dubbio alla persona
che incontriamo in via Donai un tardo
pomeriggio, figura minuta e gentile, esile e
al tempo stesso energica, due mani sempre
in movimento, orecchio da far invidia ad una
quarantenne ed indice di una volontà ferrea
e tanto lavoro. Rina nasce ai Rebeli di Cattignano, ma il suo cognome indica una chiara provenienza da Castelvero e proprio da
Castelvero il papà si era trasferito con la
famiglia acquistando “on Broleto” di campi
fertili. Nasce il 28 giugno del 1925, ultima
arrivata in famiglia, coccolata da tutti i fratelli e sorelle, nell’ordine Ida,Pia, Maria, Santa, Mario, Claudio. Papà Virgilio e mamma
Silvia Vanzo stravedono per l’ultima arrivata.
Rina cresce intelligente e vispa come tutte le
ragazzine della sua età e diviene la compagna di giochi dell’intera brigata. Ben presto
,però, si rende conto che la vita non è fatta di
sole discese, ma che ci sono soprattutto
salite. Niente asilo , si deve prendere subito
confidenza con gli animali da cortile da portare al pascolo, i tacchini e le oche, e poi le
pecore e le vacche. E’ una vita impegnata,
con l’intermezzo della frequenza della scuola
elementare a Cattignano, nelle scuole appena costruite. Qui , dopo aver superato la
classe terza elementare, ritenuta più che
sufficiente per una femmina, caparbiamente
vuol continuare e frequenta la classe quarta
in orario serale, come privatista si direbbe
adesso, sotto la guida dell’insegnante Montagna Agnese sposata al maestro Dignani. E’
una brava insegnante, preparata e coscienziosa, molto comprensiva e che si rende
conto delle difficoltà e del disagio dei bambini. Si insegna a leggere, scrivere, a far di
conto, verso le bambine destinate a formare
una nuova famiglia l’attenzione è maggiore.
In funzione del loro inserimento nel tessuto
sociale tutti devono essere in grado di affrontare le problematiche della vita con la dovuta preparazione ed a questo di dedicavano
con serietà ed impegno i maestri di allora.
Quante camminate dai Rebeli attraversando il sentiero nel bosco, novella Cappuccetto
Rosso, per poter sbucare poi a Cattignano
con gli zoccoletti di legno ai piedi! Rina ha
tanta volontà, tanta voglia di imparare ed elevarsi, purtroppo la situazione
della
famiglia non lo consente più di tanto. Terminata l’esperienza scolastica, si abbandona la
penna lapis e si passa all’uso di nuovi attrez-
- GIUBILEO DEI RAGAZZI - “Crescere misericordiosi come il Padre”
prie capacità”
“Il Signore ci dona la sua amicizia
fedele, anche se tu lo deludi e ti
allontani da Lui , Gesù continua
a volerti bene e a starti vicino... ti
chiama a seguirlo a gettare le reti
fidandosi della sua parola , cioè
a mettere in gioco i tuoi talenti
nella vita”
“Libero è chi sa dire sì e dire no...
è il dono di poter scegliere il bene”
“ Solo con scelte coraggiose e forti
si realizzano i sogni più grandi:
quelli per cui vale la pena spendere la vita”
“Non accontentatevi di vivacchiare stando comodi e seduti;
non fidatevi di chi vi distrae dalla
vera ricchezza... la vostra felicità
non ha prezzo e non si commercia; non è una “app” che si scarica
sul telefonino”
“Guai ai giovani che non sanno
sognare, che non osano sognare!”
“ Nella vita sempre si cade, ma c'è
la mano di Gesù che ci risolleva e
ci rialza... nell'arte del salire non è importante non cadere , ma non rimanere cadu-
ti, dice una canzone degli Alpini... e questa
mano tante volte viene dalla mano di un
amico, dei genitori,... alzatevi dunque Dio
vi vuole in piedi!”
PIERINA VANZO, LA GIOIA DELLA VITA
zi, alla “ …sapa e al rostelo…e fora con le piegore sui moti de Brandian.” E’ una vita non
certo facile, ma affrontata con grande entusiasmo e con l’ardore della gioventù. E la gioventù, con l’aiuto di madre natura, la contorna di una bellezza strabiliante che brilla
tipicamente nelle contadine cresciute all’aria
aperta,modellata dal sole e dal vento, ed attira gli sguardi ammirati e sognanti dei giovanotti vicini . “ … Se el saesse quanti morosi
ca go vu’…” sbotta sospirando e forse rimpiangendo i begli anni passati , ma fra tutti
ne sceglie uno solo, di tre anni più grande e
che abita “ de là del
Sime” , in via Palazzo.
Si tratta Giovanni Lovatin, classe 1922, che
qui vive con i genitori
e con altri cinque fratelli. Giovanni è un bel
giovanotto, simpatico,
gentile e grande lavoratore. Si sposa nella chiesa di Castello
nel 1944, alle 7.00 del
mattino, officiante il
parroco
don Giuseppe Dal Molin , in
quanto
Cattignano
non è ancora parrocchia autonoma e lo
sarà solo tre anni più
tardi, nel 1947. La mamma di Rina ne fa
quasi una malattia, è andata via di casa la sua
bambina, “la me toseta”- come la chiama
scherzosamente, a soli 19 anni. Come viaggio
di nozze, nel pomeriggio del matrimonio, il
marito la porta a vedere i campi di famiglia
dove bisognerà da adesso in avanti lavorare
per poter mettere in tavola il pane. Siamo nel
periodo peggiore della guerra, con i tedeschi
in casa, con le contrade di Vestenanova date
alle fiamme, con i rastrellamenti e gli sfollati.
Gli uomini sono tutti in guerra e il pesante
lavoro nei campi ricade sulle donne. Per fortuna la sua contra’ non corre grossi rischi.
Tuttavia nell’aprile 1945, qualche giorno
prima della liberazione, durante un rastrellamento che porta alla perquisizione della
sua casa, viene colta dalle doglie del parto.
Un Tedesco vuole controllare che non si tratti di una finta, ma l’ostetrica, che è poi anche
la sorella di Rina, riesce a dissuaderlo e tutto
finisce lì. Il marito Giovanni intanto viene
mandato a presidiare in Jugoslavia e da qui
rientra a piedi superando estremi pericoli,
viene fatto prigioniero, ma riesce a fuggire.
Viene dato per disperso, addirittura morto,
lasciando la giovane sposa nella disperazione. Ma Giovanni è un tipo che non si arrende, riesce a tornare a casa e a riunirsi definitivamente alla famiglia. Per fortuna tutto
passa e si riesce a dimenticare e a perdonare,
ripartendo con nuovo entusiasmo. La novella famiglia sboccia come un autentico
fiore arricchendo i suoi petali con l’arrivo di
Bertilla,Lina,Guido, Antonio e Maria Grazia,
deceduta alla nascita. Si deve ripartire e Giovanni lavora alla miniera di carbone motto
Faggiani e dopo la chiusura di questa da Laperni, poi fa il lavoro
stagionale in Francia
alle bietole, infine
prende la triste, ma
necessaria decisione
di emigrare in Belgio
ad estrarre carbone in
una miniera vicino a
Liegi e vi rimane per
sei lunghi anni, rientrando a casa una volta l’anno. Nel 1958 la
moglie lo raggiunge
per una visita di alcune settimane, riportando il sorriso sul
triste emigrante, accompagnata dal figlioletto Antonio, il
quale, causa la lontananza, quasi non riconosce più il papà. In Belgio c’è per Giovanni
un punto di riferimento, il cognato Claudio,
fratello della moglie. Nel 1959 la famiglia si
riunisce definitivamente. A Nogarotto, nel
frattempo, la ditta Michelon necessita di un
operaio esperto in fatto di calce e carbone e
chi meglio di Giovanni Lovatin può dare una
mano? Qui rimane fino al 1969, anno di chiusura della ditta medesima ed allora si dedica ai suoi pochi campi, che garantiscono
frutta,verdura, latte e un bicchiere di vino
genuino per la famiglia. Rina, figura discreta
e sempre presente, in famiglia fa anche la
sarta, assicurando un vestiario sempre dignitoso ai propri cari. I figli intanto crescono,
i maschi prima lavorano alle dipendenze di
contadini locali per contribuire al bilancio
familiare, poi si aprono le porte delle fabbriche, portando in famiglia la serenità economica. Si sposano tutti rimanendo in zona,
si costruiscono le loro case, crescono la loro
famiglia, rendendo Rina e Giovanni nonni
felici. I due patriarchi rivivono allora una
nuova luna di miele: lavoro nei campi, orto,
galline, conigli, pecore, cura dei nipotini,
sembra proprio il paradiso terrestre. Finalmente sereni, Rina e Giovanni possono
guardare a ritroso la loro vita, sospirare sui
pericoli e problemi passati, ringraziare per il
presente e sorridere al futuro. Numerosi
nipoti e pronipoti fanno da corona. Nel 2004
Giovanni muore stroncato dalla classica
malattia del minatore, la silicosi, o meglio “la
prussiera” . Per Rina è una brutta batosta, le
viene a mancare la terra sotto i piedi, scompare un po’ il suo mondo. Trasloca allora da
via Palazzo alternando ogni sei mesi in casa
dei figli Guido ed Antonio, accettata e benvoluta da entrambi, infine si accasa in via definitiva da Antonio in via Donai, accudita e
rispettata dalla nuora Silvana quasi fosse
meglio di una figlia. E’ proprio qui che la incontriamo ed è qui che Rina ringrazia la
nuora alla sua maniera, esprimendo un giudizio lusinghiero: “ …L’è massa brava,se non
ghe fusse ela non so cossa faria. Mi non son
pi’ bona da gnente. … e dopo son anca on
poco roersa, lo vedo anca mi…” Niente paura, Rina, la tua sola presenza porta allegria.
Un nuovo lutto colpisce la nostra protagonista con la morte della figlia Lina, è una ferita
che ti spacca il cuore. Ma tutto va avanti, il
contadino sa che non deve piangere sul raccolto distrutto dalla grandine, sa che deve
sperare per il futuro e così fa anche Rina,
aiutata a superare ogni difficoltà attorniata
dall’amore dei figli ,dei nipoti e pronipoti.
Non frequenta più la chiesa, segue la S.Messa
alla TV, recita il Rosario sempre seguendo la
televisione, si interessa dei fatti quotidiani
trasmessi da telegiornale.
Rina è una donna equilibrata, non ha mai
voluto e non vuole dare giudizi su nessuno,
neppure sulle ragazze di oggi, asserendo che
anche adesso ci sono tantissime brave ragazze , “ …el bon e el tristo el ghè sempre sta e
sempre el ghe sarà…” E’ proprio vero, ogni
epoca ha avuto i propri lati positivi e negativi, per cui mai ergersi a giudice di nessuno.
Ai cento anni ci arriviamo, Rina?
“Spero di sì, risponde, ed allora berremo una
bottiglia di vino, “ de quel bon!”.
E noi attendiamo tale data, già pregustando
il profumo di quel bicchiere, che tuttavia non
potrà superare in bontà e sapore il bicchiere
che l’ospitalità di Guido ed Antonio ci offrono in segno di cordialità ed amicizia.
Auguri Rina e ricordati dell’impegno preso
per i cento anni.
Giovanni Sartori
Specializzato in OFTALMOLOGIA
malattie dell’apparato visivo
Giorgio Nardi cell. 3479932358
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Oculista Dr. Angelo Pietropan
PARLIAMO DI RISPARMIO ENERGETICO
Mi presento, sono Giovanni Confente di
professione artigiano idraulico, nato a Cattignano in Via Scaglia il 27/08/1965.
Già dall'età di otto anni ho avuto la fortuna
di assistere alla costruzione di una casa nella
mia contrada, a partire dalle fondamenta
fino al tetto, ho assistito ai lavori visto che
non c'erano molti giochi alternativi.
In particolare mi appassionava veder
crescere questa casa in tutte le fasi lavorative.
A quel tempo l'importante era la solidità
della costruzione e non c'erano particolari
accorgimenti sull'isolamento termo-acustico
e sulla classe energetica.
Naturalmente erano presenti gli impianti
di riscaldamento e igienico sanitario senza
però fare attenzione ai consumi, bastavano
queste cose minili per essere abitata. Però
in quell'esperienza quello che mi ha colpito
maggiormente sono stati proprio gli impianti di riscaldamento e sanitario cos' all'età
di 15 anni iniziai a fare questo mestiere con
molta passione e amore.
Naturalmente di cose ne sono cambiate,
e parecchie, ora sono in grado di mettere a disposizione del prossimo le mie
esperienze professionali, si parla molto
di risparmio energetico, ma come si fa
a risparmiare? Non è semplice ma non
è impossibile, dobbiamo solo cambiare
mentalità, il risparmio può avveinre se
curiamo i particolari di una costruzione,
innanzitutto l'involucro che deve essere
isolato con un cappotto, il tetto e altro
punto importante i ponti termici. Con
queste opere la casa sarà più isolata e
il calore che generiamo all'interno non
potrà uscire e disperdersi, riducendo
il consumo di combustibile. Molte
persone trascurano questi particolari
ritenendoli costosi, senza considerare
che negli anni il risparmio di combustibile ripagherà abbondantemente la
spesa sostenuta.
Una
volta
capita
l'importanza
dell'isolamento di un'abitazione, possiamo decidere con quale combustibile
riscaldarla o rinfrescarla.
Per il riscaldamento le scelte sono varie a
partire da quella più economica, la legna per
poi passare al pellet, al gas metano, al gasolio
e ultimo GPL quello più costoso. Da qualche
anno si parla molto di pompe di calore e geotermia, solare termico e fotovoltaico, anche
questi sistemi sono da valutare però con
molta attenzione!!!
Le caldaie tradizionali, a conclusione del
loro naturale ciclo di vita, vanno sostituite
con delle nuove caldaie a condensazione, di
ultima generazione con abbattimento del
consumo del combustibile fino al 35% rispetto alla vecchia caldaia oltre alla detrazione fiscale prevista dalla legge.
Spero di essere stato abbastanza chiaro nei
concetti espressi e comunque non esitate a
chiedere maggiori informazioni al vostro installatore di fiducia. Cordiali saluti.
Giovanni Confente
MARCAZZAN E FOCHESATO, DUE FAMIGLIE
RIUNITE PER FARE FESTA AI NONNI "NONI"!
24 gennaio 2016: Festa grande per la nascita del nono nipotino in entrambe le famiglie,
a distanza di soli 8 giorni (fam. Mario Fochesato e fam. Celeste Marcazzan)
Nella terra di questa meravigliosa valle,
sul fianco delle dolci colline, vicini come l’erba del prato,
due grandi alberi i loro frutti han donato.
A diventar NONI non tutti son buoni,
non è un merito ma un grande regalo.
Grazie alle mamme, ai papà, alle nonne,
ai meravigliosi fiori della vita,
Celeste con Letizia, e Mario con Ida,
ringraziano colmi di gioia infinita!
IL MOSCERINO DEI PICCOLI FRUTTI (Drosophila Suzukii Matsumura)
Negli ultimi anni, un nuovo parassita
della frutta è balzato agli onori della
cronaca, e sta provocando danni ingenti alle produzioni agricole; si tratta del
moscerino dei piccoli frutti, (Drosophila Suzukii Matsumura). E’ un parassita
polifago che attacca tutte le specie frutticole e viticole. Originario del Sud-est asiatico (India, Cina e Bangladesh), il parassita è stato importato nel 2008 negli
Stati Uniti, dove la sua rapida diffusione
ha già causato danni considerevoli. In
Europa è stato segnalato per la prima
volta nel 2009 in Trentino ed in Spagna
e nel 2010 in Veneto.
Ma chi è questo malefico insetto? Presto
detto: è un moscerino della lunghezza di
3-4 mm, con occhi rossi ed il corpo giallo
marroncino. Rispetto alle Drosofile locali, mentre le femmine sono pressoché
uguali, i maschi si distinguono perché
hanno una macchia scura sulle ali.
Le comuni drosofile non sono da considerare parassiti, perché vivono solo sulla
frutta matura già caduta a terra; le Suzukii invece sono parassiti perché le femmine penetrano con il loro ovopositore
dentato e di grosse dimensioni la buccia
della frutta in fase di maturazione per
deporvi 2-3 uova per frutto delle circa
400 che ognuna riesce a deporre.
Dopo un giorno dall’uovo schiudono
le larvette delle dimensioni di 3-4 mm,
che cominciano a nutrirsi della polpa del
frutto. L’impupamento avviene o nel terreno o direttamente nel frutto, e la generazione si completa in 8-14 giorni. Anche
se l’insetto predilige un clima temperato,
le drosofile sono comunque attive anche
con temperature di 10 gradi; è per questo che in un anno si possono avere anche
fino a 13 generazioni. L’insetto passa
l’inverno, prevalentemente come femmine adulte, in ambienti riparati sotto
sassi e foglie e ad altitudini fino anche di
1550 metri.
Le piante ospiti di questa Drosofila sono molte, ed il numero
potrebbe anche aumentare in virtù della notevole capacità di adattamento alle varie
condizioni.
Risulta
colpita
prevalentemente la
frutta di piante coltivate e spontanee
con buccia sottile:
ciliegio dolce, pesco,
susino,
albicocco,
mirtillo,
lampone,
fragola, mora, cachi,
fichi, kiwi e naturalmente anche l’uva!
Per deporre le uova le femmine prediligono i frutti in
corso di maturazione, pertanto si addentrano nelle colture quando i frutti
cambiano colore.
I frutti colpiti sono riconoscibili dalle
punture e dalle chiazze infossate che
compaiono sul frutto colpito, che successivamente degenerano in marcescenze
fungine o batteriche che provocano per-
dite di produzione fino all’80%, raggiungendo talvolta la perdita di tutto il raccolto.
Sono state riscontrate anche infestazioni
su mele già danneggiate.
La diffusione della malattia, sulle grandi distanze, avviene attraverso la frutta
infestata. In condizioni climatiche favorevoli, anche solo pochi esemplari
bastano in pochissimo tempo a
determinare elevate densità
di popolazione di insetti.
Dopo l’avvenuto insediamento in loco attraverso la diffusione
naturale, anche le
zone frutticole confinanti possono venire agevolmente
colonizzate.
La
propagazione
di massa del parassita utilizza i frutti
caduti per lo sviluppo delle uova e delle
larve, e si raccomanda
pertanto di raccogliere
tutti i frutti e di allontanarli
dalla piantagione.
E’ possibile l’impiego contro la Drosophila suzukii degli stessi insetticidi impiegati per le mosche della frutta.
Attualmente non sono disponibili fitofarmaci registrati specificamente per il
controllo di questo parassita.
Prove effettuate nelle zone di infestazione degli USA sembrano indicare una
buona efficacia dei preparati a base di
esteri fosforici, Spinosad e piretroidi.
Il problema principale è comunque la
breve durata dell’efficacia degli insetticidi; poiché l’insetto può compiere anche
13 generazioni all’anno, sono necessari
ripetuti trattamenti ed oltre alla comparsa di episodi di resistenza, il problema
principale della lotta chimica è il rispetto
del tempo di carenza ed il rischio di residui di antiparassitari nella frutta.
Riguardo i vigneti, essi sono infestati
solo negli anni con forte sviluppo della
popolazione del parassita e risultano
particolarmente colpite le varietà precoci, scure, con buccia sottile e struttura
compatta dei grappoli situati in posizioni
ombreggiate e umide.
L’impiego solo degli insetticidi non sarà
comunque sufficiente, visto il rapido sviluppo di resistenze della Drosophila; e
poiché l’infestazione avviene sempre a
ridosso della raccolta, sarebbero necessari trattamenti durante il raccolto. Per
una lotta duratura ed efficiente serviranno pertanto strategie multiple e di
lungo periodo. Nella maggior parte dei
Paesi europei sono in corso programmi
di ricerca, e le nuove conoscenze relative
alla protezione delle colture potranno essere continuamente adattate alle attuali
conoscenze in materia.
Ho avuto occasione di vedere in Trentino
un ciliegeto con una copertura con reti
anti insetto, che può funzionare, ma di
norma è difficilmente praticabile.
Angelo Pandolfo
[email protected]
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APPENDICITE
L'appendice è una sacca vermiforme a fondo
cieco situata all'inizio del colon nell'addome
in basso e a destra. Non si conosce la sua
precisa funzione e si pensa, visto che nulla
cambia dopo la sua aspoertazione, che non
ne abbia alcuna. Quando l'apertura di questo
organo si ostruisce , o per residui alimentari
non digeriti o per grumi di muco , i germi
presenti nel lume attaccano la parete creando una infiammazione acuta. Il malato
avverte un forte dolore nella parte bassa
dell'addome, diverso da tutti gli altri dolori
avvertiti prima,accompagnato da febbre,
nausea e vomito. I movimenti accentuano il dolore per cui il malato tende a stare
sdraiato ed immobile. Nei tempi moderni
l'appendicite è divenuta malattia di scarsa
gravità. La diagnosi non presenta particolari difficolta', può essere confermata da
semplici esami di laboratorio e, qualunque
chirurgo è in grado, con un semplice intervento di portare a guarigione. Se lasciata a
sè stessa , l' appendice infiammata può riempirsi di pus e perforarsi. L' invasione del pus
nella cavità addominale crea il quadro della
peritonite che ha quasi sempre conseguenze
drammatiche paragonabili ad una breccia
nelle mura di una città assediata: si è completamente in balia del nemico. Succedeva
prima dell'avvento della moderna chirurgia; individui giovani, spesso in piena salute , per quel dolore al fianco destro dopo
qualche giorno perdevano la vita. Il primo
inervento di appendicectomia documentato fu eseguito dal medico francese Franch
Aymond su un bambino di undici anni che
dopo l'operazione guari' in pochi giorni. Da
allora la procedura si è rapidamente diffusa e la tecnica si è sempre piu' affinata
fino ad arrivare alla moderna tecnica della
video-laparoscopia che consente di rimuovere l'appendice con un traumatismo veramente minimo. Da ricordare a questo punto
la singolare e commovente storia del dottor
Leonid Rogozov. Giovane medico russo di
ventinove anni, fu inviato come unico medico con un gruppo di scienziati in una base
scientifica in Antartide quando, durante
una bufera di neve , fu colto da un attacco di
appendicite. Era il 29 aprile del 1961. Deciso
a non lasciarsi vincere dalla malattia, di cui
conosceva il decorso, optò per l'unica soluzione possibile: eseguire da solo l'intervento
su sè stesso. Istrui' alla meglio i suoi compagni ed eseguì l'intervento con l'aiutodi
uno specchio. Era il 1 maggio 1961. La descrizione particolare dell'intera operazione
fu in seguito pubblicata sulla rivista scientifica British Medical Journal. Risulta finora
l'unico caso di autoappendicectomia documentata nella storia della medicina.Il dottor
Rogozov guari' rapidamente e lavorò per
il resto della vita come chirurgo fino all'età
di 66 anni.
Dott. Vincenzo Magnabosco
LETTERE AL DIRETTORE
Egregio Direttore, intendo spiegare in poche righe ai cittadini di San Giovanni Ilarione
la decisione di dimettermi dal ruolo di Consigliere Comunale. Ciò è dovuto al fatto che le
crescenti responsabilità come Direttore Generale del Consorzio di Bacino Verona Due del
Quadrilatero, unite ad altre incombenze, mi hanno messo nella condizione di non poter
assicurare la presenza e la costanza che il ruolo di consigliere credo debba comportare.
Vorrei ringraziare il Comune di San Giovanni Ilarione ed i miei compaesani per la fiducia
che hanno riposto in me in questi anni. Luciano Marcazzan, che mi è succeduto nel ruolo,
è persona equilibrata, con esperienza e aperta al dialogo, che da parte mia non mancherà
mai in caso di necessità.
Cordiali saluti e un augurio di buon lavoro a tutti
Thomas Pandian
SPEZZATINO DI MAIALE
CON CASTAGNE E FUNGHI
Ingredienti per il ripieno:
● 1 kg di spezzatino di
maiale possibilmente con un
po' di grasso.
● 1 gambo di sedano
● 1 carota
● 1 cipolla
● 1 cucchiaio di passata di pomodoro concentrata
● 1 bicchiere di vino rosso
● 25 castagne
● 1 manciata di funghi porcini secchi
● olio di oliva extravergine
● foglie di alloro 3 o 4
● sale e pepe
Procedimento:
Mettete i funghi porcini in ammollo in acqua tiepida per circa due ore. Filtrateli e
conservate anche sei cucchiai del liquido
di ammollo.
Fate bollire le castagne con una foglia
di alloro. Spellatele e sbriciolatele grossolanamente . Fate rosolare nell'olio extravergine la cipolla, il sedano e la carota
tagliuzzati unendo un cucchiaio di acqua.
Aggiungete la carne e fatela rosolare lentamente. Quando la carne è ben rosolata
unite il vino e fatelo sfumare. Unite il concentrato di pomodoro, l'acqua dei funghi
e le castagne sbriciolate. Mescolate spesso
con un cucchiaio di legno. Unite il pepe,
i funghi e, per ultimo il sale cosi' la carne
risulterà più tenera. Al bisogno, potete aggiungere un po' d'olio. Portate a cottura
lentamente. Servite ben caldo con polenta
gialla . E' un piatto gustoso tipico dei castagneti toscani.
Luciana Damini
DOMENICA 9 OTTOBRE 2016,
ORE 9.15, PIAZZA DELLA CHIESA
Veronautoctona propone una
passeggiata storico-culturale alla scoperta di San Giovanni Ilarione,
paese ricco di storia e tradizioni (durata 3 h circa). Offerta libera. Per info e prenotazioni:
mail [email protected] - sms/whatsapp 3406087828
collando, vicino al Duomo (ore 20 corso
base – ore 21 corso avanzato); martedì 4
ottobre a San Giovanni Ilarione, presso
le aule motorie della scuola media (ore
20 corso base – ore 21 corso avanzato)
21 luglio 2016: Suor Alda Agnese Zanchi attorniata da parenti e conoscenti, nel
giorno in cui ha festeggiato i 90 anni di vita.
La foto CURIOSA
Luca Regazzin nel suo giardino
di Via Cotto ad agosto con un
bel zucchino lungo e uno splendido pomodoro di 1400 grammi, quasi un chilo e mezzo, entrambi coltivati nel suo orto.
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Eccoci qui!
Vi presentiamo un nuovo gruppo del- Per informazioni più dettagliate puoi
l’ Associazione School of Art A.S.D., che rivolgerti alla maestra di ballo Luisa.
è nato nel nostro paese in questa estate (Recapito tel. 3497418475)
Gli amici di MILLEPASSI
2016.
Cos’è MILLEPASSI?
E’ un gruppo di ballo
animato da numerose
persone che hanno
voglia di divertirsi, di
trascorrere delle ore
insieme e di muoversi
a tempo di musica.
Piccole
esibizioni
pubbliche, feste danzanti, corsi base e
avanzati sono il programma dei prossimi
mesi.
Se sei pronto anche
tu a muoverti al ritmo
di balli coinvolgenti,
non devi far altro che
iscriverti.
I corsi inizieranno:
lunedì 3 ottobre a
Montecchia di Crosara, presso l’ex Bar-
COM'ERA UNA VOLTA SAN GIOVANNI ILARIONE
CONSIGLI DI LETTURA
Pensieri e ricordi
ZIO DORO E LA GUERRA
Israel J. Singer, I FRATELLI ASHKENAZI,
Bollati Boringhieri
Ogni giorno che il Signore regala al creato, Reb Abraham Hirsh
Ashkenazi, commerciante di stoffe e capo della comunità ebraica
di Lodz, lo zucchetto in testa e una barba lunga quanto l'esilio,
siede alla scrivania del suo piccolo ufficio scuro e medita sui sacri
testi cercando di trarne saggezza da dispensare alle schiere di
commercianti ebrei che fanno ressa alla sua porta. Poco più di
uno shtetl tra i tanti nella Polonia di fine Ottocento dominata
dalla Russia, Lodz pullula in quegli anni di mercanti provenienti
da ogni parte dell'impero. In questo piccolo e operoso mondo,
nascono i due figli di Reb Hirsh Ashkenazi, opposti nel carattere
fin dalla prima infanzia: Jakob Bunin, vitale e generoso, Simcha
Meyer, introverso e abile negli affari. Attorno a loro si svolgono i
grandi eventi della Storia, le passioni e le vicende minime di una
folla di personaggi uniti dalla comune spiritualità ebraica. Nelle
pagine di questo imponente romanzo-fiume apparso nel 1936,
Israel J. Singer seppe dare la rappresentazione di un mondo e di
una civiltà che di lì a poco sarebbe stata ferocemente annientata.
Elsa Morante, L’ISOLA DI ARTURO, Einaudi
Arturo, il guerresco ragazzo dal nome di una stella, vive in
un'isola tra spiagge e scogliere, pago di sogni fantastici. Non si
cura di vestiti né di cibi. È stato allevato con latte di capra. La
vita per lui è promessa solo di imprese e di libertà assoluta. E
ora ricorda. Queste sono le sue memorie, dall'idillio solitario
alla scoperta della vita: l'amore, l'amicizia, il dolore, la disperazione, immersi in un impasto di elementi realistici e fiabeschi.
Secondo romanzo della Morante dopo Menzogna e sortilegio
(1948), L'isola di Arturo confermò tutte le qualità della scrittrice
romana: l'impasto di elementi realistici e fiabeschi, la forte suggestione del linguaggio. Arturo, come Elisa in Menzogna e sortilegio, "si porta addosso la croce di far parte non di un oggi ma di
un sempre".
Douglas Adams,
GUIDA GALATTICA PER GLI AUTOSTOPPISTI,
Mondadori
Lontano, nei dimenticati spazi non segnati nelle carte geografiche dell'estremo limite della Spirale Ovest della Galassia, c'è
un piccolo e insignificante sole giallo. A orbitargli intorno, alla
distanza di centoquarantanove milioni di chilometri, si trova un
minuscolo, trascurabilissimo pianeta azzurro-verde, le cui forme
di vita, discendenti dalle scimmie, sono così incredibilmente
primitive da credere ancora che gli orologi da polso digitali siano
un'ottima invenzione. Quel pianeta sta per essere distrutto, per
lasciare il posto a una gigantesca circonvallazione iperspaziale...
Nata da una fortunata serie radiofonica trasmessa dalla BBC, la
pentalogia di Adams con le irriverenti e surreali avventure di Arthur Dent e Ford Prefect, viaggiatori delle galassie, è ormai un
fenomeno di culto.
Giusi Quarenghi,
IO SONO IL CIELO CHE NEVICA AZZURRO, TopiPittori
Quando nasci in un piccolo paese perso fra i monti, per crescere
hai a disposizione pochi riferimenti. La bambina protagonista
di questo libro ne ha due. Due maestre: sua madre, infaticabile,
sempre immersa nel lavoro della trattoria e della casa, ma sempre attenta, sempre capace di dire, fare, guardare, con il suo occhio infallibile, le sue parole semplici e profonde, i suoi gesti forti
e sicuri. E poi la valle: quell'immenso spazio aperto per trovare
il quale la bambina deve sfuggire alla prima maestra, per diventare una cosa sola con l'erba, il cielo, la roccia, l'acqua, e ascoltare
i suoni emozionanti delle sue mille lingue segrete. Due scuole
tanto diverse, eppure necessarie per prendere la strada di sé che
coincide con quella che porta lontano, verso l'infinito della pianura. Età di lettura: da 10 anni.
Ha varcato la soglia degli 80
anni Mario Rossetto, nostro
stimato concittadino, sergente
degli alpini, ora trasferitosi a
Chiampo.
Lo festeggiano la moglie Maria
Pia, i figli Renato, Manuela, Donatella con Mara, Luigi e Graziano e tutti i nipoti e naturalmente tutta la grande famiglia
alpina.
Anche la redazione de L’Alpone
formula i migliori auguri a
Mario, prezioso collaboratore
della nostra Pro Loco.
Anno 1943… Elisa era di sopra, nella camera con il pavimento di assi tra le quali
filtrava dal basso la luce della cucina. Stava allattando il piccolo Giancarlo, nato in
quella casa qualche mese dopo il suo arrivo
a San Giovanni: a quei tempi, infatti, si
partoriva a casa propria con l'assistenza di
donne esperte e con l’aiuto della levatrice.
Da sotto giunse il suono del campanello:
qualcuno era entrato nella bottega di
Doro. Il campanello era appeso in alto, alla
porta d’ingresso, e proveniva da Trevisan
che lo vendeva a tutti i negozi del paese e si
trovava all’imbocco della salita acciottolata
alla chiesa. Il trillo e il rumore di ferraglie
pesanti, posate sul pavimento di quadrate
mattonelle rosse, segnalavano la consueta
visita a quell’ora del pomeriggio: erano i
due militari tedeschi che avevano terminato il turno di guardia al posto di blocco,
antistante la parete di basalti colonnari
sotto il Castello.
Doro era un uomo generoso con tutti, altrettanto ospitale con loro che giungevano
da lui per mangiare e dimenticare il rancio
scadente e soprattutto per giocare con il
bimbo di Elisa: Helmut in Germania aveva
famiglia e così sentiva l’illusione di trovarsi
a casa…
Zio Doro sprangava con le imposte la porta
d’ingresso e li conduceva in cucina dove,
sulla stufa, borbottava la pentola colma.
Dopo che i due avevano gustato il buon
minestrone della zia, Doro avvisava con
qualche colpetto di bastone sulle assi del
soffitto mamma Elisa, che scendeva e mi
porgeva a Helmut. “Lucio” mi chiamava,
deformando il mio nome, mentre mi faceva dondolare sulle sue ginocchia e io sentivo le risate dei soldati e il mio sguardo
era attratto da qualcosa di grande, lucido
e tondo. Le mie mani, tese per toccarlo,
subito si ritraevano sentendo il freddo metallo e ogni giorno Helmut, divertito, mi
permetteva di giocare con il suo elmetto.
I due sentivano che questa parentesi di allegra evasione poteva finire da un momento all’altro, e in me rimase una sensazione
di perdita e rimpianto quando le loro visite
terminarono e con esse i giochi e le risate.
Sotto i basalti colonnari i due soldati tedeschi furono uccisi in un’imboscata.
Giancarlo "Lucio" Piubelli
U.S. CALCIO
BUONA LA PRIMA! IL SAN GIOVANNI RIPARTE!
E’ prima categoria !!!!……..il sogno si è realizzato ed ora si riparte , sempre alla guida del
confermatissimo mister Omar Lovato.
Venerdì 15 luglio 2016 il Direttivo dell’ US Calcio San Giovanni Ilarione ha presentato la
nuova squadra che disputerà il campionato di Prima Categoria 2016/2017. Nonostante le innumerevoli difficoltà economiche e sociali, l’entusiasmo , la volontà e soprattutto la passione
non mancano……giocatori e dirigenti hanno voglia di mettersi in gioco in questo amato
sport , con le forze locali , con i ragazzi del paese per mantenere, con orgoglio e carattere, la
storia e la tradizione.
Il mercato è concluso per il Sangio e la squadra è pronta.!!! L’obiettivo è quello di disputare un sereno campionato di Prima Categoria , costruendo un bel calcio per raggiungere
al più presto i punti necessari alla salvezza. E’ stata confermata l ’80% della rosa a disposizione e tutti i senior storici sono rimasti. E’ tornata dal Chiampo la fortissima punta
Alessandro Bottaro ed un promettente giovane Francesco Chiarello (anno ’96). Dal Sarego
è invece arrivato Bruno Faedo ( anno ’93) e sempre dal vicentino Singh Sandhu, mentre
dall’esperienza a Gambellara è rientrato Dario Damini. Ma quello che più inorgoglisce la
Società è l’inserimento, in corso d’opera , a giro, di alcuni bravi giovanissimi Juniores.
Ora bisogna rimboccare le maniche e con i denti stretti lavorare tutti insieme per auspicare
una stagione di grandi soddisfazioni sportive.
Forza Sangio !!!!! Forza ragazzi !!!!!!!!!!!
11
POLISPORTIVA ILARIONE
STAGIONE 2016/2017
A.S.D. BASALTI
Grande successo per la prima edizione di Mtb School
Riparte anche per questo nuovo anno sportivo 2016/2017 l’attività della Polisportiva con i corsi tradizionali e qualche novità.
Vi presentiamo il calendario dei corsi, completi di orari e riferimenti informativi, per permettere a tutti gli interessati di far diventare lo sport una parte importante del proprio stile di vita.
PSICOMOTRICITA'
MINI VOLLEY
Lunedì e Mercoledì ore 15.30
Bambini da 6 a 8 anni
Lunedì e Mercoledì ore 16.30
Bambini da 3 a 6 anni
Info: Lisa 340 7705932
Martedì e Giovedì dalle 16.30 alle 18.00
Info Mauro 347 5083685
BASEBALL E SOFTBALL
Mercoledì dalle 18.30
Bambini dagli 8 agli 11 anni
Info: Paolo 389 3462321
TOTAL BODY (Hitt + Pilates)
Lunedì e Mercoledì ore 19.30
Info: Lisa 340 7705932
[email protected]
HATA YOGA (Yoga della consapevolezza)
Lunedì dalle 18.30
Info: Pierangelo 339 2245500
AEROBICA - STEP
Lunedì e Giovedì dalle 14.00 alle 15.00
Info: Federica 340 6932820
ZUMBA
Lunedì e Mercoledì
dalle 18.30 alle 19.30
[email protected]
GINNASTICA DOLCE
Martedì e Venerdì dalle 14.00 alle 15.00
Info: Federica 340 6932820
BALLI DI GRUPPO (School of Art)
Martedì alle 20.00
Info: Luisa 349 7418475
JUDO
Martedì e Giovedì ore 18.00
Bambini da 6 a 9 anni
Martedì e Giovedì ore 19.00
Ragazzi da8 a 14 anni
Martedì e Giovedì ore 20.30 - Adulti
Info: Antonio 347 0595431
www.judoalpone.it
FIT BOXE
Martedì e Giovedì dalle 20.00 alle
21.30 - Ragazzi da 15 anni e adulti
Info: Gino 347 4405609
KARATE
Lunedì dalle 20.00
e Venerdì dalle 19.30
Per tutti (età minima 5 anni)
Info: Alessandro 347 0554990
MINIBASKET
Mercoledì ore 16.30
3a - 4a - 5a elementare
alle 17.30 Ragazzi scuole medie
Venerdì alle 16.30 - 1a - 2a elementare
alle 17.30 - 3a - 4a - 5a elementare
alle 18.30 - Ragazzi scuole medie
Info: Luciana 347 1112643
NEW POSTURAL-ANTALGIC
PILATES
Il Pilates e la ginnastica posturale si fondono
per un percorso adatto a persone con specifici
dolori al rachide e/o altre patologie croniche
che colpiscono articolazioni e ossa o per chi
vuole scegliere un'attività che curi la postura e
il tono muscolare in modo dolce.
Adatto a chi soffre di dolori alla schiena (dovuti a lombalgia, ernia, protusione discale), osteoporosi, artrite reumatoide, artrosi, gonalgia, etc.
NEW
LEZIONI DI BALLI DI GRUPPO
Venerdì dalle 20.00 alle 22.00
Info: Augusto 348 7490305
SPINNING
Lunedì e Giovedì dalle 20.00 alle
22.00
Info Pia 349 4076981
Lunedì e Mercoledì ore 14.30
Info: Lisa 340 7705932
[email protected]
FUNCTIONAL TRAINING
Allenamento funzionale a 360° per conquistare
un benessere completo e generale
Gruppo Basalti e Cartabianca all'interno del C.E.R. 2016 hanno organizzato un
corso di avvicinamento alla Mountain Bike per ragazzi dai 6 ai 13 anni.
32 ragazzini hanno aderito a questa iniziativa che è andata in scena tutti i Martedì ed i Giovedì di Luglio in Piazza Aldo Moro, dove i bambini hanno potuto
testare le proprie abilità attraverso giochi ed esercizi che avevano come obiettivo
quello di rendere i ragazzi autonomi e sicuri alla guida della propria bicicletta.
Il corso è stato coordinato da un maestro iscritto all'Accademia Nazionale di
MountainBike che, grazie il supporto dei dirigenti del Gruppo Basalti e degli
animatori C.e.r. , ha potuto seguire con attenzione le difficoltà e i timori riscontrati dai ragazzini. Sicuramente è stata un'esperienza molto positiva che ha dato
modo a tutti di provare qualcosa di diverso con l'aiuto di consigli tecnici utili per
migliorare la postura, la guida e per superare delle piccole paure. Ci auguriamo
di poter continuare su questa strada e, dal mese di settembre, se ci saranno le
premesse giuste inizieremo con un corso annuale per tutti i bambini che sono
interessati ad avvicinarsi a questo bellissimo sport.
TORNEO DI CASTELLO “MEMORIAL DOMENICO ROSSETTO”
Si è svolto nel mese di luglio il “Memorial Domenico
Rossetto” torneo di calcio di Castello arrivato alla
sua 49a edizione. Da un paio di anni il programma
si è arricchito di nuovi appuntamenti con attività per
bambini e ragazzi e un torneo di pallavolo, "Ariele
in volley”, che quest’anno ha visto la presenza di 4
squadre. Presente anche quest’anno l’AIDO in particolare il 12 luglio con la partita del cuore e la cena
di beneficenza.
Sabato 30 luglio la serata conclusiva con ottima cena
e musica, e le premiazioni delle squadre vincitrici dei
tornei: “I RIMASUGLI DEL BABA” per il calcio e
“BELLE E BRUTTI” per il volley.
Appuntamento all’anno prossimo, in un’edizione ancora più ricca in occasione dei 50 anni del torneo.
Venerdì dalle 19.00
Info: Valentino 349 3239318
[email protected]
IMPIANTI SPORTIVI
Via Torino - San Giovanni Ilarione
[email protected]
FB: Polisportiva Ilarione
Gli ALLORI
MONICA MARCHETTO – 8 Luglio 2016 - Università degli Studi di Verona
Laurea in Biotecnologie Mediche
ESTER BRUNI – 6 Luglio 2016 - Università degli Studi di Verona
Laurea in Lingue e Culture per il Turismo e il Commercio Internazionale
OFFERTE per l'Alpone
KETTY GAMBARETTO – 15 Luglio 2016 - Università Cà Foscari (Venezia)
Laurea in Lingue, Culture e Società dell'Asia e dell'Africa mediterranea
MAGDA ZAMBONI – 14 Settembre 2016 - Università degli Studi di Verona
Laurea in Economia Aziendale
Comune di SAN GIOVANNI ILARIONE
Totale nati:
Totale matrimoni:
Totale morti:
6
4
13
Trimestrale di informazione e cultura c/c
postale n. 15684376
Se vuoi inviare il tuo contributo all'Alpone
utilizza c/c postale n. 15684376 intestato a:
Pro Loco di San Giovanni Ilarione - Piazza
Aldo Moro, 5. Coordinate bancarie Poste
Italiane: IBAN IT23 T076 0111 7000 0001
5684 376 - Cod. Bic/Swift: BPPIITRRXXX
Direttore responsabile: Delio Vicentini
Redazione: Dario Bruni, Lucia Burato, Luciana Damini, Lorenzo Gecchele, Mario Gecchele, Angelo Pandolfo, Giovanni Sartori.
12
Al 31/07/2016:
Totale residenti maschi:
Totale residenti femmine:
Totale residenti:
Totale famiglie:
2.616
2.483
5.099
1.843
Recapito: Franco Cavazzola - Presidente Pro
Loco - Via Risorgimento 3/C - San Giovanni
Ilarione (VR) - Cell. 347 2600161 - E-mail:
[email protected]
Pubblicità: Franco Cavazzola (vedi contatti
Recapito)
Prestampa e Stampa: Grafica Alpone srl Via del Lavoro, 90
Tel. 045 6550833 - Fax. 045 6550221
E-mail: [email protected]
San Giovanni Ilarione (VR)
Allegri Dino
Allegri Gino
Bellaria Suor Pia
Bellinato Cedro Ivana
Beltrame Emanuela
Beltrame Faustino
Beschin Natalina
Bevilacqua Anna
Bevilacqua Maria
Bevilacqua Pietro
Bordon Laura
Bricca Florido
Car.Giuseppe
Cavalliere Carmela
Cavazza Clara
Cengia Luigina
Cengia Santina
Centro Aiuto Vita
Ciman Diego
Ciman Laura - Luigi
Ciman Luigina
Ciman Pierina
Coffele Angela
Da Ronco Maria Luisa
Damini Claudio
Damini Maria Grazia
Diwischek Eleonora
Ferroni Umberto
Filippini Bianca
Fratta Claudine
Fusa Augusto
Fusa Mario
Galiotto Margherita
Galiotto Teresa
Latina
S.Giov.Il.
Alessandria
Vestenanova
S.Giov.Il.
S.Giov.Il.
S.Stefano Di Zimella
Montecchia di C.
S.Giov.Il.
Verona
Varese
S.Giov.Il.
Gallarate (VA)
S.Donà del Piave
S.Giov.Il.
Montecchia di C.
Varese
S.Giov.Il.
S.Giov.Il.
S.Giov.Il.
Montecchia di C.
Trevenzuolo (VR)
Verona
Merano (BZ)
Colà di Lazise
Cavalcaselle (VR)
S.Giov.Il.
Cesano Boscone (MI)
S.Giov.Il.
Belgio
S.Giov.Il.
S.Giov.Il.
S.Bonifacio
Biassono (MB)
Gambaretto Alessandro
Gambaretto Giovanni
Gazzo Anna
Gromeneda Palmina
Lovatin Agnese
Lovatin Ivano
Lovato Agostino
Lovato Ernesto
Marcazzan Domenico
Marcazzan Giovanna
Marcazzan Giuseppe
Marcazzan Lino
Marcazzan Pia
Marchetto Bruno
Marchetto Franco
Marchetto Giuseppe
Marcigaglia Almerino
Mazzasette Luigi
Munaretti Monica
Panarotto Sergio
Perazzolo Lino
Pernigotto Laurent
Pietro Abate Caliari
Rivato Ferdinando
Rossetto Rosetta
Sabbadoro Ernesto
Sabbadoro Giovanni
Sabbadoro Patrizia
Salgaro Vaccaro Dorina
Sartori Mario
Urbani Rina
Zamichele Orietta
Zanchi Giorgio
Zandonà Damiano
S.Giov.Il.
Verona
S.Giov.Il.
S.Giov.Il.
Carpi
Montecchia di C.
Carpi MO
Arzignano
S.Giov.Il.
Alte Ceccato
S.Giov.Il.
S.Giov.Il.
S.Giov.Il.
Besozzo
S.Giov.Il.
S.Giov.Il.
S.Giov.Il.
S.Giov.Il.
S.Giov.Il.
S.Giov.Il.
Volargne Dolcè (VR)
Francia
Poiano (VR)
S.Giov.Il.
S.Giov.Il.
S.Giov.Il.
S.Giov.Il.
Montecchia di C.
S.Giov.Il.
Peschiera D/G
Vestenanova
Lonigo (VI)
S.Giov.Il.
S.Giov.Il.