progetto pedagogico

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Colonia Batman
PROGETTO PEDAGOGICO
Chi siamo
La colonia Batman è una delle sei colonie di Comunità Familiare, una associazione che opera in campo
sociale (ludoteche, asili nido, consultori famigliari, laboratori per handicappati, strutture per il recupero
dei tossicodipendenti).
Il Gruppo Colonie (GC) raggruppa i monitori delle sei colonie e si riunisce per scambiare informazioni
sulle colonie e per regolare aspetti organizzativi.
La colonia Barman ospita ragazzi in età compresa tra i 9 e i 12 anni, ed è una colonia integrata,
vale a dire, una metà degli ospiti è normo-dotata, l’altra è portatrice di handicap e possiede
un’assicurazione invalidità. Le casistiche degli handicap vanno dal leggero al medio-grave.
Le altre colonie di Comunità Familiare sono:
l Banda Bassotti (BB), colonia integrata con bambini dai 5 ai 9 anni;
l Batman, colonia integrata con partecipanti dai 9 ai 12 anni;
l CIAP (colonia integrata adolescenti Primadengo), con partecipanti dai 13 ai 16 anni;
l CLIG (campo di lavoro integrato per giovani), con partecipanti normo-dotati dai 16 ai 18 anni
in formazione e ospiti adulti con handicap;
l Arcobaleno, organizzati come CLIG ma con casistiche più gravi;
l Primididengo, campo estivo per adulti portatori di handicap;
Durante tutto l’anno viene mantenuto un rapporto continuo con i partecipanti tramite week-end di colonia,
visite agli istituti o a casa e pomeriggi insieme. Così nasce la possibilità di conoscere meglio monitori
e partecipanti.
L’autogestione
Il nostro gruppo non presenta una gerarchia, ponendo quindi allo stesso livello ogni persona
del gruppo monitori, ciascuno si assume la responsabilità per il buon funzionamento della colonia.
Tuttavia viene designato un responsabile, un monitore che ogni anno a turno è il punto di riferimento
tra il segretariato di Comunità Familiare e la colonia e tra la colonia e le famiglie e si occupa cosi
del flusso di informazioni. È anche la persona che per legge è legalmente responsabile.
Integrazione
Viene raggiunta per mezzo della conoscenza reciproca e della responsabilizzazione.
Per fare questo:
l ci appoggiamo a dei gruppi, i gruppi vita, composti da cinque monitori tre ospiti portatori di handicap
e due ospiti normodotati; vengo mantenuti per alcune attività e solitamente un pasto.
Il loro scopo è quello dare agli ospiti dei punti di riferimento all’interno del gruppo monitori
e di agevolare la conoscenza reciproca e l’integrazione;
l cerchiamo di responsabilizzare i gruppo dei ragazzi normodotati o comunque di dare la loro
la possibilità di responsabilizzarsi contribuendo in parte alla preparazione delle attività
e alla cura del materiale a nostra disposizione. Durante la colonia vengono organizzate riunioni
col “gruppo normo” appositamente per aggiornasi sull’andamento della vacanza e per dare loro
a possibilità di confrontarsi sia tra di loro che coi monitori; il confronto e il dialogo
non vengono comunque negati durante il normale svolgimento della giornata;
Colonia Batman
l cerchiamo di dare informazioni sull’handicap le casistiche e i modi di intervenire nei casi
di emergenza; non crediamo che l’handicap vada nascosto ma ben sì riconosciuto come componente
della nostra quotidianità sia in colonia che all’esterno;
l proponiamo ai ragazzi attività che possano in qualche modo creare aggregazione
tramite il divertimento, stimolare le loro capacità e fargli scoprire le ricchezze
che la diversità tra ognuno di noi ci offre.
Obiettivi Normo
l offrire un’attività adeguata alle loro capacità ed esigenze.
Siccome non sempre i bisogni dei normo possono essere soddisfatti si propone un “normoday”,
un giorno fatto su misura per i normo e organizzato da loro;
l offrire un dialogo aperto durante tutto il periodo e creare spazi appositi per il confroto;
l stimolare l’Individualizzare: offrire chiari momenti liberi e destrutturati prestabiliti (oltre alla siesta)
a disposizione dei partecipanti;
l stimolare in loro il senso di responsabilità tramite la suddivisione dei lavori domestici
e delle pulizie visti come componenti normali della vita comunitaria;
l dare loro regole da rispettare come in ogni collettività grande o piccola che sia.
Obiettivi AI
l Continuità educativa: bisogna aver particolare attenzione nel non rivoluzionare i ritmi di vita
del bambino portatori di handicap e non interrompere un suo eventuale percorso educativo
che è necessario conoscere (schede personali). Questo obbiettivo viene raggiunto tramite
un incontro con gli educatori in istituto e con la famiglia;
l offrire una nuova esperienza di vita differente da quella vissuta nell’ambiente familiare o in istituto;
porre obbiettivi individuali, stimolare il ragazzo;
l scandire il ritmo della giornata con dei rituali (per esempio il canto):
- Prima di iniziare l’attività
- Prima di servire pranzo/cena
- Prima di andare a letto
l stimolare la comunicazione tra il ragazzo e il monitore e tra i ragazzi;
a tale scopo va favorito il contatto con gli altri partecipanti alla colonia;
l offrire un’attività adeguata alle loro capacità ed esigenze e stimolarli a manifestare le loro qualità
che spesso l’handicap tende a nascondere.
Obiettivi Monitori
l Occuparsi dei bambini nel modo migliore prima di tutto;
l impegno a raggiungere gli obbiettivi prefissati per gli ospiti seguendo un linea comune
scelta prima dell’inizio della colonia e comunque modificabile a seconda delle esigenze;
Colonia Batman
l conoscenza dei bambini: tramite consultazione delle schede, tramite la visita in istituto,
il dialogo con gli educatori e la visita a casa;
l collaborazione tra i monitori del gruppo di vita + Comunicazione con la famiglia e l’istituto:
instaurare un dialogo aperto con i genitori, designare all’interno del gruppo di vita una persona
di riferimento per la comunicazione con la famiglia. Alla fine della colonia viene stilato
un rapporto collettivo sul bambino dal gruppo che possa servire a raccogliere le esperienze
di colonia per che si occuperà del bambino in futuro;
l impegno a instaurare un dialogo costruttivo con gli altri, a chiarire incongruenze
con i diretti interessati,a parlare e ad ascoltare;
l rispetto reciproco e verso tutti i partecipanti. In particolare tra i monitori:
- Non intervenire se un monitore si comporta in una maniera che personalmente non si condivide,
ma attendere e comunicare al monitore separatamente la propria impressione
(singolarmente o in riunione);
- Non prendersi competenze di altri monitori: ogni ragazzo ha un monitore di riferimento;
questo ruolo va rispettato anche dagli altri monitori;
l impegno a inserire i nuovi monitori nel miglior modo possibile;
l impegno a presenziare alla riunione e di aggiornarsi tramite il verbale
nel caso fosse impossibilitato a prendervi parte.