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Giovedì, 29 Settembre 2016
Raccomandazioni
«Il “digiuno allungavita” non è
un metodo attendibile. I
miracoli non esistono,
nemmeno sul web»: parola al
dott. Silvestri
Il famoso nutrizionista: «Per allungare la vita
e per perdere i chili in eccesso non c’è bisogno
di cure “estreme”. Basare lo studio su i
risultati ottenuti da lieviti e topi, ma anche su
solo 19 soggetti che si sono sottoposti ad una
terapia limitata a soli tre mesi, è troppo poco
per la comunità scientifica»
Autore: Ilenia Gullo
Data di pubblicazione: Domenica, 21 Giugno 2015
L’estate è ufficialmente iniziata. Se, da una parte, c’è già chi è beatamente in vacanza, dall’altra c’è chi ancora
deve aspettare gli inizi di agosto per godere del mare. Per questi ultimi c’è dunque ancora un po’ di tempo a
disposizione per la famigerata e odiatissima (soprattutto per le donne) “prova costume”.
Sul web, ovviamente, le diete “miracolose”, puntuali come ogni anno, si sprecano. A disposizione degli utenti, sulla
rete è possibile trovare facilmente numerose cure dimagranti, da quella che ti promette di perdere 3kg in cinque
giorni mangiando solo frutta e verdura, a quella di Hollywood, la “48 hour miracle diet” che di chili in eccesso ne
farebbe smaltire ben 4 in appena due giorni, dalle intramontabili Dukan, Atkins o Weigh Watchers, fino a quella
“della guerra”, capace non solo di far perdere numerosi chili in eccesso ma anche di far risparmiare quantitativi
di denaro non indifferenti.
Ma da qualche giorno un nuovo tipo di dieta miracolosa sta attirando le attenzioni del popolo mediatico: quella
del “digiuno allungavita”. Sembrerebbe quasi di trovarsi davanti ad un ossimoro, ma tant’è. Lo studio, effettuato
su tre modelli sperimentali (lieviti, topi ed esseri umani) e pubblicato su un’importante rivista scientifica dal team
del prof. Valter Longo dell’University of Southern California e dell’IFOM (Fondazione Istituto di Oncologia
Molecolare) di Milano, ha dimostrato, per la prima volta, che effettuare periodicamente uno stile alimentare di
pseudo-digiuno, a bassissimo contenuto di proteine e carboidrati, sotto stretto controllo medico, riduce il rischio
di invecchiamento, di diabete, obesità, cancro e malattie cardiovascolari.
La notizia, riportata anche da numerose testate nazionali di una certa rilevanza, ci ha incuriosito, per cui abbiamo
chiesto un parere al dottor Adelchi Silvestri, specialista in Scienza dell’Alimentazione e Responsabile del servizio
Dietologia e Nutrizione Clinica dell’ASL di Avellino, medico riconosciuto per i suoi studi e le sue ricerche a livello
nazionale.
«Lo studio del dott. Longo non mi ha sorpreso» – ha esordito Silvestri. «Io stesso, ben venticinque anni fa, feci uno
studio simile, presentando ad alcune conferenze mediche una serie di lavori e di studi fatti su soggetti obesi e
legati ad una dieta equilibrata capace di allungare la loro vita. Non proseguii le ricerche, allora mi interessava
portare lo studio in sede congressuale dimostrando quanto la somministrazione di una dieta a basso contenuto di
carboidrati e proteine, alla quale affiancare i cosiddetti “grassi buoni”, riduceva nei pazienti l’incidenza di
malattie».
«Ovviamente – ha continuato - un tipo di dieta del genere, effettivamente benefica sotto tanti punti di vista, risulta
per il paziente particolarmente drastica. I rischi per chi la intraprende sono tanti: dopo essersi sottoposto a questo
digiuno potrebbe riprendere lo stile di vita alimentare precedente alla “terapia”, perché si tratta di una vera e
propria terapia da svolgere sotto lo stretto controllo del medico, non solo riprendendo tutti i chili persi ma
sottoponendo il suo organismo ad uno stress che potrebbe comportargli il ritorno del rischio di gravi malattie, se
non addirittura un aggravio dello stato di salute precedente al trattamento».
E’ chiaro, dunque, che sottoponendosi ad un digiuno “forzato” del genere si possa andare incontro almeno ad un
doppio rischio. «Non ho avuto ancora modo di approfondire la ricerca del dott. Longo, ma posso già dirle che non
credo che possa essere scientificamente attendibile. Basare lo studio su i risultati ottenuti da lieviti e topi, ma
anche su solo 19 soggetti che si sono sottoposti ad una terapia limitata a soli tre mesi, è troppo poco per la
comunità scientifica per la quale bisognerebbe proseguire i test almeno per un anno. E’ abbastanza verosimile che
ci sia stato, da parte loro, un generale miglioramento delle condizioni di vita, cosa che io stesso ho sperimentato
su soggetti altamente obesi che, all’inizio della terapia, avevano dei valori particolarmente alterati che si sono
normalizzati al termine di soli due mesi di dieta ipocalorica controllata clinicamente».
La questione, secondo il dott. Silvestri, è sempre la medesima: la voglia di perdere quanto più peso possibile nel
minor tempo possibile. «Ho avuto a che fare con pazienti che, dopo aver perso anche 30/40 kg con il “metodo del
sondino” sono stati in grado di riprendere tutti i chili persi e solo perché non sono stati in grado di mantenersi
dopo la cura. Chi fa una cura dimagrante, il più delle volte, non è preparato psicologicamente al “sacrificio”
alimentare, e crede che limitando le calorie giornaliere, per un periodo limitato, possa risolvere il suo problema».
«Per stare in buona salute e per perdere i chili in eccesso basta davvero poco», ha concluso il dott. Silvestri. «Le
regole sono sempre le stesse: mangiare carboidrati e proteine due volte al giorno, non saltare mai la colazione e gli
spuntini, seguire uno stile di vita sano e fare un po’ di attività fisica. Ma non solo: mai fabbricarsi delle diete “fai da
te” né fidarsi di regimi alimentari presentati come “miracolosi” da web e riviste: per perdere peso in maniera sana
e intelligente bisogna sempre affidarsi ad un esperto. Quei “digiuni”, allungavita o miracolosi che siano, fanno
tutto fuorché combattere l’invecchiamento o l’insorgere di patologie».
Leggi anche: Prova costume, parla l’esperto: «Sì alla dieta, no al digiuno»
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esistono, nemmeno sul web»: parola al dott. Silvestri