Festival metereologia,Sul Baldo per il progetto geologia

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Festival metereologia,Sul Baldo per il progetto geologia
Festival metereologia
Per avvicinarsi ulteriormente al mondo universitario e del lavoro noi, studenti della
5BM, abbiamo preso parte al primo Festival della Meteorologia italiano che si è tenuto a
Rovereto il 16 e il 17 ottobre 2015.
Durante la mattinata di venerdì 16 abbiamo partecipato a due conferenze. La prima
relativa alla meteorologia nei servizi per la tutela dell’ambiente e della sicurezza. La
seconda riguardante i servizi meteorologici nel settore privato. L’esperienza è stata
positiva non solo per la qualifica dei relatori, che hanno tenuti discorsi più o meno
chiari ed interessanti, ma anche per l’area espositiva di enti istituzionali. In questa
zona abbiamo potuto osservare le strumentazioni che vengono usate dall’aeronautica
militare per studiare i comportamenti atmosferici e per fornire previsioni
meteorologiche a livello nazionale e non.
Inoltre abbiamo visitato gli stand dell’ARPA Emilia Romagna e ARPA Valle d’Aosta,
agenzia regionali e provinciali per la protezione dell’ambiente, dove abbiamo svolto un
quiz riguardante le proprietà dei raggi UV. Quelli tra noi che hanno svolto
correttamente l’intero quiz hanno vinto un braccialetto che permette di comprendere
l’intensità dei raggi UV. Infine, di particolare interesse per noi, studenti dell’ultimo
anno, è stata la presenza di due importanti università italiane, “La Sapienza” di Roma e
L’Università degli Studi di Trento, che hanno presentato i loro corsi di Laurea inerenti
al tema meteorologia e fisica dell’atmosfera.
Emily Zendri
Sul Baldo per il progetto geologia
Riflessioni conclusive alla fine dei quattro giorni passati al Rifugio Monte Baldo dal
16 al 19 settembre 2015
“Dulcis in fundo” dicvano i latini, e noi, che il latino lo studiamo, abbiamo fatto
nostra questa espressione. Infatti soltanto oggi, che la nostra esperienza sta per
finire, ci rendiamo conto di quanto siano stati importanti per la nostra formazione
intellettiva e personale questi quattro giorni passati insieme sul monte Baldo. Si
tratta del “Progetto Geologia”, tipica proposta rivolta alle quinte scientifico del
Liceo Antonio Rosmini di Rovereto. Viene presentato come una semplice visita per
approfondire lo studio fatto in classe, ma si rivela molto di più di questo. Come
piccolo assaggio basti dire che anche una marca del calibro della Montura se n’è
interessata, fornendo a tutti i partecipanti delle felpe tecniche. Qui ognuno si mette
in gioco a seconda delle proprie possibilità e in base ai propri desideri. C’è una vasta
gamma di esperienze da vivere, dalle più avventurose, come la camminata al monte
Telegrafo (2200 m) che, a causa delle particolari condizioni atmosferiche, ci ha fatto
provare le emozioni che probabilmente anche Caspar David Friedrich provò nel dipingere
Viandante sul mare di nebbia, alle più manuali come la produzione di un diorama che
propone la ricostruzione paleoambientale della formazione del Rosso Ammonitico. Ma la
vera rivelazione è il clima di amicizia che si è venuto a creare tra studenti di due
classi diverse e lo spirito di gruppo che ha coinvolto anche i docenti, grazie a Thomas
e Alberto, i due esperti che sono state le nostre guide, essenziali per la buona
riuscita di questi quattro giorni. Oltre ad arricchire il nostro bagaglio culturale, il
monte Baldo ci ha insegnato a mettere in secondo piano l’apparenza, a rispettare i
problemi ed i limiti di tutti, aiutandosi l’un l’altro. Ci ha inoltre permesso di
cambiare prospettiva, scrutando dentro di noi, capendo che insieme tutto si può superare
e che dobbiamo cogliere ogni occasione, rendendola una marcia in più per il nostro
futuro.
Arianna, Gianluca e Giacomo.
SAMANTHA CRISTOFORETTI – Il
racconto del suo viaggio
“Eravamo legati come dei salami”: inizia così il racconto dell’ astronauta trentina
Samantha Cristoforetti, nell’incontro con gli studenti avvenuto lunedì 5 ottobre ’15
all’auditorium Santa Chiara di Trento. Ed è proprio a Trento che “Astro Samantha” (così
soprannominata da tutti i mass media) inizia il suo percorso di studi che la porteranno
prima a laurearsi in ingegneria meccanica, successivamente ad arruolarsi nell’aviazione
militare italiana ed infine a vincere in concorso, svolto fra 8500 persone, per
diventare astronauta. Il 23 novembre 2014, Samantha Cristoforetti, parte dal cosmodromo
di Baikonour, in Kazakistan, insieme ai due colleghi Anton Shkaplerov e Terry Virts
verso la ISS: la stazione spaziale internazionale.
Lì, altri tre astronauti russi li accolgono e spiegano loro come funziona la vita in
quella struttura che diventerà la loro casa per i successivi 200 giorni. “La ISS”,
spiega Samantha, “orbita intorno alla Terra e impiega solamente 90 minuti per effettuare
un giro completo.” Quindi ogni giorno (sulla stazione si utilizzava il fuso orario di
Greenwitch) avevano la straordinaria fortuna di assistere a ben 16 albe e altrettanti
tramonti, sommati anche alle spettacolari e suggestive aurore boreali. Le giornate sulla
stazione spaziale erano molto pesanti: la notte si dormiva ognuno nella propria
cuccetta, della dimensione di una cabina telefonica, e dotate anche di due computer, di
cui uno autonomo, per evitare eventuali attacchi hacker. Nonostante le ridotte
dimensioni della “stanza”, Samantha assicura che comfort e privacy non mancavano. Di
giorno invece, gli astronauti, dovevano effettuare esperimenti sul corpo umano in
assenza di gravità e, come racconta lei stessa, talvolta erano necessari campioni di
sangue che, coraggiosamente, si prelevava da sola.
Venivano anche effettuati esperimenti sulla stampa 3D (in assenza di peso) di pezzi di
ricambio della stazione, cosicché in futuro non sia più necessario essere dipendenti dai
rifornimenti mandati da Terra. Inoltre tutti gli astronauti erano obbligati a fare
almeno due ore di attività fisica per evitare un atrofia muscolare ma anche un
degradamento osseo. Come racconta lei stessa, gli allenamenti prima del lancio sono
stati molto duri; c’erano giorni in cui passava ore e ore sott’acqua per simulare
l’assenza di peso: questo serviva per quando gli astronauti venivano mandati fuori dalla
stazione spaziale per fare manutenzione. Sfortunatamente Samantha non ha mai avuto
l’opportunità di uscire dalla ISS ma d’altro canto ha aiutato molti suoi colleghi a
prepararsi per le cosiddette “passeggiate nello spazio”.
Ma sulla ISS non c’era solo lavoro ma anche momenti di svago, come spiega Samantha
mostrandoci fotografie che la ritraggono insieme a Terry, intento a tagliarle i capelli,
e foto dei tre astronauti russi, vestiti con cappelli natalizi, mentre registrano un
video di auguri diretto al loro presidente. L’11 giugno 2015 la navicella, pilotata
dall’americano Terry, compie una discesa da manuale verso le steppe del Kazakistan; il
primo ad uscire è Anton, poi tocca a Samantha.
Nel ricordare la difficoltà con cui si è riabituata alla gravità terrestre le scappa una
sincera risata, davanti agli occhi sbalorditi di centinaia di studenti.
Sara D’alessandro Luisa Catalano
2CM