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Progettare un testo ed esercitarsi
nella scrittura II:
Passi successivi
6. «Ricinguettare» i grandi romanzi
Non c’è dubbio che nelle condizioni create dai nuovi e nuovissimi mezzi di comunicazione non sia più possibile comporre grandi romanzi come si faceva nell’Ottocento. Gli autori che scrivevano all’inizio del Novecento si erano già resi conto di quanto
fosse difficile narrare storie in un mondo sempre più influenzato
dai giornali, dalla radio, dal cinema. Questo vale a maggior ragione per la cultura della televisione, del computer e di internet.
Si avverte con insistenza una certa aria di crisi per il romanzo.
Ma perché parlare di crisi? I nuovi media continuano a elettrizzare la letteratura. Proprio nel momento in cui il libro rilegato si sta dissolvendo, il romanzo si trasforma in un laboratorio
di sperimentazione che cerca di descrivere e spiegare un mondo
sempre in movimento. In tutto questo i nuovi e nuovissimi media offrono agli autori la possibilità di superare le vecchie regole
della narrazione. E permettono di leggere i testi del passato in
modo molto diverso da prima.
Due studenti di Chicago, Alexander Aciman e Emmett Rensin, hanno mostrato fino a che punto la generazione di Twitter e
degli sms abbia saputo appropriarsi degli strumenti della letteratura mondiale, tanto da farla apparire in una luce completamente
diversa. Con una strizzatina d’occhio al «signor Martin Lutero»
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«Ricinguettare» i grandi romanzi
si sono richiamati al riformatore tedesco che, come si sa, aveva
tradotto in tedesco la Bibbia per far giungere «il libro dei libri» a
un più vasto numero di lettori. Aciman e Rensin si sono proposti
uno scopo analogo con i grandi classici, al giorno d’oggi poco letti
dai più giovani.
Come fare per avvicinare i due mondi? La risposta dei due
studenti è stata: anche i classici vanno tradotti in una lingua che
si parla, si scrive e si legge. Per questo hanno adattato i libri in
modo da poterli postare:
We take these Great Works and present their most essential elements,
distilled into the voice of twitter – the social networking tool that
with its limit of 140 characters a post (including spaces) has refined
to its purest form the instant-publishing, short-attention-spam,
all-digital-all-the-time, self-important age of info-deluge –
and give you everything you need to master the literature of the
civilized world.1
Il risultato è stato definito dai due studenti twitterature. Nel loro
libretto, lungo 146 pagine, presentano in tutto sessanta testi tra i
classici della letteratura. Da Macbeth a Frankenstein passando per
Robinson Crusoe; da Edipo ad Anna Karenina fino all’Inferno di
Dante. A ognuno vengono dedicate due o tre pagine. Né sarebbe
necessario di più. Poiché tutto ciò che prima veniva descritto
esaustivamente e con ricchezza di dettagli ora viene smontato
in minuscoli pacchetti da 140 caratteri. L’Odissea di Omero è
1
http://www.twitterature.us e Aciman e Rensin, Twitterature, p. xiii (su Twitter:
@Acimanandrensin). «Prendiamo queste Grandi Opere e ne presentiamo gli elementi principali, filtrati attraverso la voce di Twitter – il social network che con
il suo limite di 140 caratteri per post, spazi inclusi, ha raffinato al massimo grado
l’instant-publishing, lo spam a corto raggio, il bisogno di digitalizzare tutto, l’autopromozione sotto forma di diluvio informativo – e ti dà tutto ciò di cui hai bisogno
per padroneggiare la letteratura del mondo civilizzato». [NdT: traduzione mia]
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Progettare un testo ed esercitarsi nella scrittura II
raccontata in 17 tweet, Don Chisciotte in 19. Per Il rosso e il nero
di Stendhal e Il ritratto di Dorian Gray di Oscar Wilde ne bastano 20. Aciman e Rensin hanno tradotto in tweet anche La
metamorfosi di Kafka. L’utente Twitter che invia i messaggi viene chiamato qui @bugged-out. Mentre in Kafka leggiamo «Un
mattino, al risveglio da sogni inquieti, Gregor Samsa si trovò
trasformato in un enorme insetto»,2 qui i primi tweet dicono:
Another day. Gotta go out selling.
Typing feels so weird.
Uh-oh. There are some white spots on my stomach...
I seem to have transformed into a large bug. Has this ever happened
to any of you? No solution on Web MD3
Il cambio del punto di vista è decisivo. Il narratore in terza persona della Metamorfosi di Kafka diventa l’io di Twitter. E anziché al
passato, la narrazione si svolge nell’immediato presente. Quello
che succede, infatti, alla maniera di Twitter, succede proprio adesso. Inoltre il narratore qui non parla a se stesso, ma si rivolge a
tutti quelli che seguono i suoi tweet: @bugged-out scrive per i
suoi follower. Chi rimane sintonizzato segue in diretta l’uomoinsetto mentre riferisce cosa accade intorno a lui, come la sua
situazione si inasprisce e quali sono i suoi pensieri.
Del racconto di Kafka restano dunque solo le immagini più
pregnanti e le principali svolte narrative. Si procede secondo una
2
Kafka, La Metamorfosi e altri racconti, p. 21.
«Un altro giorno. Via con le vendite. / Mi sembra di essere dislessico oggi. / Uh oh. Ho
delle macchie bianche sulla pancia... / Sono diventato un grosso scarafaggio, mi sa. Vi
è mai capitato? I siti di consigli per la salute non aiutano». [NdT: traduzione mia]
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«Ricinguettare» i grandi romanzi
logica di riassunto per sommi capi, un po’ come quando si esce dal
cinema e ci si racconta a vicenda i punti salienti del film. Nel caso
delle rielaborazioni dei classici realizzate dai due studenti questo
significa: leggere il testo e buttar giù le cose che sono rimaste in
testa. Poi prenderle e riformularle in formato Twitter.
In questo modo ogni messaggio del racconto originario
viene arricchito dall’«intimità» del contesto culturale di Twitter.
Qui non è più l’io in crisi d’inizio Novecento a scrivere. Questo è
il nerd del XXI secolo, che anche nel pieno della catastrofe trova
il tempo di mettere mano al cellulare e, nel laconico gergo di
Twitter, permette agli altri di prendere parte al suo destino. Ecco
come prosegue e si conclude il racconto:
This is so weird. I read that this kind of things usually reflects a deep
disgust and discomfort with one’s body. Is this true? Ana/Mia/bug??
Family not happy with my condition! Father and mother may want
me dead.
Sister leaves me food!!! Thank god.
Sorry no updates. But time is weird. Lose track.
Sister very timid and confused – what’s up with that? - but still
leaving me food.
Looked outside today. Men living in my house! Who let them in?
Sis plays violin for them! MORE DEGRADING THAN BEING
AN INSECT.
That’s it. I’m going out there. Wish me luck.
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OMFG, my father totally threw an apple into my back.
REPEAT: THERE IS AN APPLE LODGED IN MY FUCKIN’
BACK!
I am dying – the pain grows greater every day.
If I die my family may be able to move on. I curse the day
I inexplicably transformed into a gigantic, six-legged metaphor!
And the rest is silence...
(Now that I’m gone my sister is a capable woman with a promising
future. Guess the real ‘metamorphosis’ was hers!)4
La particolarità dei romanzi e dei racconti twittati da Aciman e
Rensin è che sono scritti sul confine che separa passato e presente. Da questo confine col loro progetto di traduzione i due autori
si rivolgono al passato e guardano cosa è rimasto in piedi della
cultura tramandata dai libri. A partire da qui creano un piccolo
4
«Strano. Ho letto che queste cose di solito riflettono disgusto e disagio verso il proprio corpo. È vero? Anoressia/Bulimia/Scar?? / In casa non sono contenti della situazione. Sembra che i miei mi vogliano morto. / Mia sorella mi ha portato del cibo!!!
Meno male. / Niente update, scusate. La vita da scarafaggio è strana. Perdo i contatti.
/ Sorella timida e confusa – che succede? – ma continua a portarmi cibo. / Ho messo
la testa fuori. Uomini in casa! Chi li ha fatti entrare? Sorella suona il violino per loro.
È PEGGIO CHE ESSERE UNO SCARAFAGGIO. / È finita. Me ne sto andando. Auguratemi buona fortuna. / OMFG, mio padre mi ha proprio tirato una mela
sulla schiena. / RIPETO: MI È RIMASTA APPICCICATA UNA SCHIFOSISSIMA MELA SULLA SCHIENA! / Sto morendo – il dolore aumenta di giorno
in giorno. / Se muoio la mia famiglia ce la farà. Maledetto il giorno in cui mi sono
inspiegabilmente trasformato in questa enorme metafora a sei zampe! / E il resto è
silenzio... / (Ora che non ci sono più, mia sorella è una tipa in gamba e con un futuro
promettente. Mi sa che la vera “metamorfosi” era la sua!)». [NdT: traduzione mia]
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archivio delle grandi storie, delle forme drammatiche, delle migliori trame e dei conflitti più avvincenti – situazioni che evidentemente continuano a determinare l’umanità anche quando sono
cambiati i mezzi e le forme della comunicazione.
Allo stesso tempo Aciman e Rensin mostrano la perdita che si
verifica quando si proietta un testo del passato nel presente e nel futuro. La grande narrazione viene infatti rimpiazzata da forme brevi
se non brevissime. L’ampio spazio narrativo definito tramite l’attualizzazione del passato si rapprende in una serie di piccoli «presenti».
E i personaggi di cui si parla vengono trasformati in profili virtuali,
la cui illusorietà è parte integrante della storia.
Aciman e Rensin trovano così una forma di narrazione che
tematizza il passaggio dal passato al presente dei nuovi media. E
ci dà un’idea di cosa accadrà in futuro, quando la scrittura nella
rete inonderà le biblioteche.
L’ironia con cui i classici vengono rielaborati non viene utilizzata dagli autori per prendere in giro Twitter. I due non sono
critici letterari. Sfoggiano al contrario un atteggiamento ironico
nei confronti del passato e mostrano quanto sia semplice riutilizzare la tradizione come materiale da rielaborare e inoltrare al
prossimo destinatario. La leggerezza con cui ci riescono prova
che il volumetto che ci hanno proposto è davvero una forma di
letteratura al passo con i tempi.
Un analogo esperimento di twit-lit è stato proposto di recente dalla rubrica La Lettura del «Corriere della Sera». Lo scrittore Enrico Buonanno ha raccontato in 70 tweet il naufragio
del Titanic, seguito in diretta da centinaia di follower. L’affondamento è durato circa 25 minuti e il risultato è stato poi pubblicato sulle pagine del «Corriere».5
5
http://www.corriere.it/cultura/eventi/2012/titanic/notizie/tweetanic_f62da3dc858e-11e1-8bd9-25a08dbe0046.shtml.
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Twitter è una notevole fonte di ispirazione anche per gli
autori che amano mescolare mondo reale e mondo virtuale nelle loro narrazioni. Nel racconto di Mauro Vanetti Si era fatto
Twitter,6 ad esempio, il social network ha un ruolo fondamentale nello sviluppo della trama, e alla narrazione «tradizionale»
si alternano brevi frasi scritte nel formato dei tweet. Un intero
romanzo è stato inoltre «postato» via tweet tra il 25 marzo e il 21
giugno 2012: un utente chiamato Narratore HR ha raccontato
per frammenti successivi la storia di Rebecca Hamieh. Ad alternarsi sulla pagina non erano soltanto gli spezzoni narrativi che
costituivano il romanzo, ma anche i commenti dei personaggi
che, come persone reali, intervenivano «twittando» sulla vicenda
principale.7
6
http://www.carmillaonline.com/archives/2012/06/004327.html. Il racconto è stato
pubblicato anche in cartaceo nell’antologia Scritture contemporanee, a cura di Elena
Casaccia e Federica Biondi.
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http://www.rebeccahamieh.it/twitter.
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«Ricinguettare» i grandi romanzi
Esercizi di scrittura
ππL’esercizio consiste nel rielaborare un romanzo in tweet.
ππPer prima cosa chiedetevi quale romanzo della letteratura
mondiale, o dei vostri preferiti, manchi nel progetto di Aciman e Rensin. Poi approntate un elenco di titoli e chiedetevi quale sarebbe il romanzo più adatto da twittare.
ππLe regole che la rielaborazione deve seguire sono già state
menzionate:
1. Rileggete il romanzo prescelto, anche velocemente.
2. Finita la lettura, stendete un breve riassunto segnando i passaggi di cui vi ricordate. Scegliete i diciassette,
diciotto, diciannove più importanti e riscriveteli nel formato di un tweet.
3. Il narratore parla al presente.
4. Il narratore parla in prima persona.
5. Sintetizzate i passaggi scelti in 140 caratteri.
6. Durante la prima rielaborazione arricchite i singoli
frammenti testuali con le marche stilistiche tipiche di Twitter (abbreviazioni particolari, riferimento o richiamo ai follower, riflessioni autoreferenziali sulla creazione del testo in Twitter...).
7. Durante la seconda elaborazione uniformate il tono di tutti i tweet. Ciò deve permettere di tratteggiare un io narrante riconoscibile che tiene insieme i vari
frammenti della narrazione.
ππChi vuole può infine ripetere l’esperimento partendo da un’idea propria.
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