Comune di Anzola dell`Emilia
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Comune di Anzola dell`Emilia
COMUNE DI ANZOLA Sabato, 26 ottobre 2013 Sabato, 26 ottobre 2013 Cronaca Elezioni politiche e la sovranità della rete Da Il Resto del Carlino del 20131026T04:27:00 «Zinco, echinacea e uncaria per alzare le difese immunitarie e... Da Il Resto del Carlino del 20131026T04:27:00 LA SCHEDA Da Il Resto del Carlino del 20131026T04:27:00 Basket Dnc Il Castiglione posticipa, la Bsl aspetta Piadena al PalaSavena. Da Il Resto del Carlino del 20131026T04:27:00 Casadio lancia la Coveme: «Fermiamo Piacenza» Da Il Resto del Carlino del 20131026T04:27:00 Congresso Pd, Tosiani parte bene Donini: "Visto? Segreteria contendibile" Da La Repubblica (ed. Bologna) del 20131026T04:11:00 LA CARPIGIANI di Anzola sbarca in Oceania. Da Il Resto del Carlino del 20131026T04:27:00 TONINO Risola Da Il Resto del Carlino del 20131027T09:24:00 «Fu amore a prima vista Presi al volo questo negozio e lo... Da Il Resto del Carlino del 20131026T04:27:00 Riapre il centro diurno Accanto Era stato dichiarato offlimits dopo il... Da Il Resto del Carlino del 20131026T04:27:00 Al Fanin il jazz di Marcello Molinari Da Il Resto del Carlino del 20131026T04:27:00 Un programma 'da paura' tra cene e laboratori Da Il Resto del Carlino del 20131026T04:27:00 1 2 3 4 5 6 8 9 10 11 12 13 Politica locale Partecipanza, oggi la divisione della terra Da Il Resto del Carlino del 20131026T04:27:00 14 Pubblica amministrazione Cuneo fiscale in cerca di più risorse Da Il Sole 24 Ore del 20131026T07:01:00 Derivati degli enti locali, i rischi... Da Il Sole 24 Ore (Plus) del 20131026T07:01:00 L' assimilazione vale per la seconda rata Da Il Sole 24 Ore del 20131026T07:01:00 Saldo Imu, tempi stretti per i conti Da Il Sole 24 Ore del 20131026T07:01:00 Niente sanzioni Sistri per 10 mesi Da Il Sole 24 Ore del 20131026T07:01:00 Per il welfare sociale un bilancio ancora magro Da Il Sole 24 Ore del 20131026T07:01:00 Per la Tasi ipotesi detrazione standard Da Il Sole 24 Ore del 20131026T07:01:00 Scaccabarozzi: «Restano inevase sette fatture su 10» Da Il Sole 24 Ore del 20131026T07:01:00 Spesa e consenso: sui tagli 40 anni di battaglie perse Da Il Sole 24 Ore del 20131026T07:01:00 15 17 19 21 23 24 26 28 30 26 ottobre 2013 Pagina 142 Il Resto del Carlino Cronaca ANZOLA DELL' EMILIA. Elezioni politiche e la sovranità della rete ?LA RETE ha piena sovranità, più delle elezioni politiche?' è il titolo del secondo e ultimo appuntamento con il ciclo di ? Conferenze di Storia' del professor Mario Trombino dedicate alla storia contemporanea e ospitate dalla biblioteca comunale di Anzola . Il tema affrontato quest' anno è ?Una democrazia (molto) diretta' ed è volto a esplorare le motivazioni e le dinamiche dei movimenti politici che fanno della partecipazione diretta il momento di massima espressione. Martedì alle 20.30, nella sala polivalente della biblioteca, Mario Trombino parlerà di democrazia elettronica del XXI secolo e delle istituzioni del XX secolo domandandosi, al contempo, cosa ne direbbe Machiavelli. Ingresso libero. Informazioni: tel. 051.6502222, 051.6502225. e.b.l. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 1 26 ottobre 2013 Pagina 131 Il Resto del Carlino Cronaca «Zinco, echinacea e uncaria per alzare le difese immunitarie e combattere le malattie» «FEBBRE superiore a 38, tosse, dolori muscolari, congestione nasale, sensazione di malessere e debolezza sono i sintomi classici dell' influenza stagionale», spiega Annalisa Perduca, farmacista nella ?Farmacia Barbolini' di Anzola. Il virus dell' influenza colpisce ogni anno migliaia di persone nel periodo compreso tra ottobre e marzo con picco a dicembre e gennaio: «Il contagio avviene da persona a persona per via aerea ? continua la farmacista ? il virus si diffonde attraverso goccioline di saliva emesse con starnuti o colpi di tosse da una persona già colpita». Il rispetto di alcune regole può, però, ridurre le possibilità di ammalarsi: «La vaccinazione annuale è la forma principale di prevenzione contro l' influenza stagionale. Il vaccino è consigliato ? precisa Perduca ? agli over 65, a coloro che lavorano a contatto con il pubblico o in ambienti cosiddetti a rischio come scuole, ospedali e ambulatori e ai soggetti immunodepressi o, ancora, a chi soffre di bronchite cronica e malattie respiratorie. Già disponibile nelle farmacie, non è indicato per i soggetti allergici e deve sempre essere prescritto dal medico di base tramite ricetta». È possibile anche affidarsi anche alla prevenzione ?naturale' tramite prodotti omeopatici ed erboristici: «Zinco, echinacea e uncaria ? illustra la farmacista ? aiutano ad attivare le difese immunitarie così come la rosa canina e l' acerola (ricche di vitamina C), mentre rame, oro e argento, sotto forma di oligoelementi, hanno una funzione antibatterica e sono indicati per la prevenzione ma anche durante la convalescenza dei soggetti più cagionevoli». È sempre importante seguire piccoli accorgimenti quotidiani sia per non ammalarsi sia per evitare di diffondere il virus: «Quando possibile lavare spesso le mani altrimenti ricorrere a gel igienizzanti, coprire bocca e naso quando si tossisce o starnutisce ? conclude Perduca ? utilizzare fazzoletti di carta usa e getta e, infine, evitare di toccare naso, bocca e occhi poiché il virus entra nell' organismo attraverso le mucose, appunto, di narici, bocca e occhi». Elisabetta Bacchi Lazzari. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 2 26 ottobre 2013 Pagina 131 Il Resto del Carlino Cronaca LA SCHEDA La Farmacia Barbolini, attiva già nell' Ottocento come Aromateria e Spezieria, è la più antica e storica farmacia di Anzola dell' Emilia. Nel 1968 è stata rilevata dalla dottoressa Maria Luisa Barbolini che è tutt' ora alla guida della farmacia insieme alla figlia Annalisa Perduca, farmacista dal 1987. Oltre a farmaci e para farmaci, sono disponibili presso la farmacia Barbolini prodotti omeopatici ed erboristici, preparazioni galeniche magistrali, articoli sanitari ed elettromedicali oltre a prodotti per la cura della persona e cosmetici selezionati. E' già disponibile in farmacia il vaccino anti influenzale, acquistabile dietro prescrizione medica, così come i prodotti omeopatici e gli oligoelementi per la prevenzione cosiddetta ?naturale'. È sempre buona cosa, come dicono dalla farmacia, comunque lavarsi sempre bene le mani per prevenire molte malattie virali. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 3 26 ottobre 2013 Pagina 92 Il Resto del Carlino Cronaca Basket Dnc Il Castiglione posticipa, la Bsl aspetta Piadena al PalaSavena. Bologna QUARTO CAPITOLO della saga cestistica sui parquet di Bologna. In Dnc il Castiglione Murri, leader del girone a quota 6 e appaiato alla Virtus Imola, tenterà di prolungare la serie positiva lunedì al Cierrebi contro la Nervianese, sperando in un passo falso degli imolesi, in campo stasera a Reggio Emilia, per agguantare il primato solitario. Coach Carretto dal canto suo spera nel recupero degli acciaccati dell' ultima partita Mazzoli e Lollini per avere la meglio sui milanesi, dodicesimi in graduatoria. Sulla sponda sanlazzarese la Bsl ospiterà domani alle 18 i cremonesi di Corona Platina Piadena, test di grande interesse per convalidare quanto di buono visto nell' ultima gara contro Bernareggio (8379) che ha permesso ai biancoverdi di guadagnare i primi 2 punti della stagione. In C regionale stasera alle 21 spiccano PontevecchioMedicina e GranaroloNew Flying Balls, mentre domani alle 20,30 la capolista Castenaso sarà ospite in casa della Ghepard, sperando nelle cadute di Faenza, che domani alle 18 affronterà il Cvd, e di Budrio, impegnata stasera a Ferrara, per restare da sola al comando. In D è il turno dei derby: stasera alle 21 AnzolaVeni, Olimpia CastelloPgs Bellaria e InternationalGranarolo, mentre domani alle 18 SalusCalderara. Giacomo Gelati. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 4 26 ottobre 2013 Pagina 92 Il Resto del Carlino Cronaca Volley donne B1, domani a San Lazzaro arrivano le scudettate Secolo e Nicolini. Mt Idea a Lurano. Casadio lancia la Coveme: «Fermiamo Piacenza» Bologna SIAMO SOLO alla seconda giornata, ma per la Coveme è già tempo di esami di maturità. La banda di coach Casadio, domani (ore 18, palestra Kennedy), sarà chiamata all' esordio casalingo nel campionato di B1 donne, dopo la vittoria a Trento di una settimana fa. Sarà chiamata a sovvertire i pronostici, perché a San Lazzaro arriverà la Bakery Piacenza di Secolo e Nicolini, schiacciatrice e centrale che la scorsa stagione hanno vinto lo scudetto con la Piacenza di Caprara. «Speriamo di far valere la legge delle Kennedy. Di sicuro cercheremo di mettere i bastoni tra le ruote alle avversarie», il commento di Casadio, che dovrà fare a meno della centrale Spada, ritrova Focaccia e Puglisi nella forma migliore e conta sul fattore campo, dove la sua squadra ha perso solo tre volte negli ultimi tre anni. In B2, prima trasferta stagionale per l' Mt, che il primo esame di maturità lo ha superato sconfiggendo all' esordio Cesena, candidata alla promozione. Taraborrelli e compagne saranno di scena, stasera alle 21, sul campo delle bergamasche dello Pneumax Lurano, neopromosse, sconfitte nella prima giornata da Garlasco. In dubbio, per coach Zaccherini, l' opposto Farina, alle prese con uno stiramento alla coscia. In serie C donne, Villanova ha sconfitto 30 l' Agriflor nell' anticipo della seconda giornata, prendendo la vetta della classifica e c' è attesa per lo scontro tra Anzola e Nonantola, in programma oggi alle 20,30, quando anche Ozzano sarà chiamata ad affrontare l' Enrico Mattei Ravenna. In campo maschile, alle 18,30, l' Atletico sarà di scena sul campo del New Volley, mentre in serie D esordio casalingo della nuova Zinella, che alle 18,30 ospita Minerbio. Marcello Giordano. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 5 26 ottobre 2013 Pagina 11 La Repubblica (ed. Bologna) Cronaca Congresso Pd, Tosiani parte bene Donini: "Visto? Segreteria contendibile" AFFLUENZA più alta del previsto e boom di iscrizioni all' ultimo minuto. Queste, oltre alla partenza sprint di Luigi Tosiani, sfidante del segretario uscente Raffaele Donini, sembrano essere le sorprese del congresso provinciale del Pd, che si concluderà tra domani e lunedì con l' elezione del segretario. Tanto che il leader uscente, che risulta comunque favorito sul risultato finale e che era in vantaggio ieri con 154 voti contro i 103 di Tosiani, ammette:«È un congresso contendibile. Questa è comunque un bene. Poi vedremo come andrà a finire». Di certo, si sgonfia per ora l' allarme sull' affluenza che aveva tenuto sulle spine via Rivani. «Attualmente abbiamo circa lo stesso numero di votanti del 2010», spiega l' organizzatore Fabio Querci. Un risultato molto al di sopra delle aspettative, visto che tre anni fa il totale degli iscritti alla federazione era di 25mila, contro i circa 17mila di oggi. Se si recasse nei circoli lo stesso numerodi votanti della scorsa volta, circa 5800 persone, si raggiungerebbe una percentuale di partecipazione attorno al 30%, di molto superiore alla soglia della soddisfazione del 20% indicata da via Rivani. Il balzo in avanti dell' affluenzasembra partire soprattutto da chi si iscrive al momento del voto, in provincia, dove si punta sui nuovi tesserati per conquistare il controllo del partito a livello locale, anche in vista delle amministrative di primavera. Il primo round del congresso se l' aggiudica comunque Donini, che ha l' appoggio di tutte e tre le mozioni nazionali, ma che registra un vantaggio inferiore alle aspettative: 154 voti contro 103. In percentuale, il leader uscente è al 60%, contro il 40% circa di Tosiani. Uno sprint, quello di Tosiani, che ha convinto ieri alcuni big del Pd a lanciare appelli in favore di Donini. Richiami al voto sono arrivati dai prodiani Sandra Zampa e Vittorio Prodi, dal coordinamento dei renziani guidato da Giuseppe Paruolo e dai "civatiani": «Donini è segretario di tutti ». Lo sfidante ha comunque vinto in tre Comuni: a Castello d' Argile, Castel di Casio (dove si è riscontrato un numero consistente di nuovi iscritti) e Lizzano in Belvedere. Donini s' è aggiudicato al 100% il circolo di Noce Pescarola e tutti i circoli del lavoro, oltre ad aver vinto a Crespellano e Loiano. E ieri il congresso è giunto in città, in due circoli di Borgo Panigale, uno a Reno e uno al Porto. Nel frattempo, proseguono le assise nella provincia, con Anzola, Calderara, Casalecchio, Castel D' Aiano, Castenaso, Gaggio Montano, Granaglione, Molinella, Monzuno e Trebbo. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 6 26 ottobre 2013 Pagina 11 < Segue La Repubblica (ed. Bologna) Cronaca Ma la maggioranza dei congressini sono previsti per oggi e domani: da lì si capirà se il vantaggio di Donini e l' aumento dell' affluenza saranno confermati. © RIPRODUZIONE RISERVATA. SILVIA BIGNAMI Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 7 26 ottobre 2013 Pagina 139 Il Resto del Carlino Cronaca LA CARPIGIANI di Anzola sbarca in Oceania. LA CARPIGIANI di Anzola sbarca in Oceania. L' occasione è il ?Gelato word tour' che si tiene oggi e domani a Melbourne. E l' Australia come detto anche dalle autorità cittadine è fiera di essere stata scelta per ospitare un evento che ha per la prima volta oltrepassato i confini italiani. Sotto, al cine teatro Fanin si tiene oggi alle ore 21 il concerto del celebre musicista inglese David Jackson soprannominato ?il Van Gogh del sassofono' Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 8 27 ottobre 2013 Il Resto del Carlino Cronaca TONINO Risola TONINO Risola è il conduttore del ristorante ‘Da Tonino’ a Ponte Samoggia nel fabbricato dove c’era la più antica osteria di Anzola. I vecchi gestori sono stati ricordati in una targa inaugurata da Loris Ropa Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 9 26 ottobre 2013 Pagina 129 Il Resto del Carlino Cronaca «Fu amore a prima vista Presi al volo questo negozio e lo trasformai...» L A S T O R I A d e l C e n t r o o t t i c o Anzola, divenuto attualmente una catena di otto negozi tra Bologna e provincia, inizia apparentemente per caso nella metà degli anni Ottanta. Quando un rappresentante di occhiali passando di ritorno da un appuntamento a Modena, vide la scritta affittasi di un locale che si affacciava sulla via Emilia. «Il colpo di fulmine ? racconta Gian Piero Cristoni ? è immediato, quella posizione era perfetta per aprire quel negozio di ottica che gli frullava in testa da un po' di tempo. Così senza rifletterci troppo, fermò la macchina, scese e tolse il cartello. La scintilla era scoccata e non voleva che il sogno svanisse. Il giorno successivo telefonò immediatamente al proprietario e fissò un appuntamento». Lo sconcerto era tanto. Il locale era adibito a bottega del fabbro del paese, Ugo Sghinolfi. Il pavimento era inesistente di terra battuta ricoperta da residui di materiale vario, i muri sporchi, rotti non imbiancati, poca luce ma nonostante le apparenze, il potenziale era alto. Quello che mancava al completamento dell' impresa era l' ottico, ma già il rappresentate aveva idea di chi voleva dietro al banco e agli strumenti. L' aveva visto lavorare già da qualche tempo nel negozio storico di ottica di Pasquini a Bologna. Giovane, molto giovane, appena uscito dalla scuola di ottica. Quel ragazzo lo aveva colpito per la capacità innata di relazionarsi col pubblico e per la sua grande voglia di lavorare. Quel giovane, aveva delle grandi potenzialità ed era lui che voleva. Quel giovane era Gian Piero Cristoni, ormai conosciuto da tutti come l' ottico di Anzola. «L' avventura poteva realmente iniziare, il negozio aprì nell' aprile del 1986. La verve di Piero unita alla sua sempre maggiore professionalità, l' ha fatto conoscere ben oltre i confini (i due terzi della clientela non è del paese) ed entrare in società in una decina di negozi. La soglia del Centro ottico Anzola è stata calpestata da migliaia di persone, il look si è modificato nel corso degli anni fino a quello più recente dello scorso settembre realizzato in parte con una innovativa tecnica di cartone pressato. «NEL LABORATORIO ? spiega Gian Piero Cristoni ? lavora un team che costantemente si aggiorna per offrire professionalità e competenza e ci si avvale di strumenti all' avanguardia». Da sempre ? personaggio storico e indispensabile' del negozio è il papà di Piero, il buon Guerrino. Che con l' abilità delle sue mani dà vita nuova a stanghette e naselli altrimenti da buttar via. Una manualità che non andrà perduta ma che passerà nelle mani del nipote Andrea. Pier Luigi Trombetta. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 10 26 ottobre 2013 Pagina 67 Il Resto del Carlino Cronaca CREVALCORE IL TAGLIO DEL NASTRO QUESTA MATTINA ALLE 11. Riapre il centro diurno Accanto Era stato dichiarato offlimits dopo il sisma ?CREVALCORE? A UN ANNO e mezzo dal terribile terremoto che si è abbattuto sull' Emilia nel maggio del 2012, riapre il centro diurno Accanto di Crevalcore, dichiarato inagibile in seguito al sisma. In pieno centro, tornerà in attività la struttura comunale gestita dalla cooperativa sociale Cadiai che si rivolge ad utenti con deficit di grave o media entità, aperta tutti i giorni dal lunedì al venerdì. Dopo il sisma, i 16 ospiti del centro erano stati suddivisi in due gruppi tra Anzola dell' Emilia e San Giovanni in Persiceto. La riapertura rappresenta una festa per tutto il paese sia per l' importanza che il servizio riveste, sia perché vuole essere un segnale di rinascita e di ritorno alla normalità per l' intera comunità. L' inaugurazione prevista per oggi alle 11 in via Matteotti coincide con i festeggiamenti per il decennale della struttura che si sarebbero dovuti svolgere proprio nel 2012 e che sono stati rimandati a causa del sisma. Saranno presenti Franca Guglielmetti, presidente Cadiai, il senatore Claudio Broglia, Rita Baraldi, vicesindaco reggente del comune di Crevalcore, Fausto Trevisani, direttore del Distretto Pianura Ovest dell' Ausl e Anna Cocchi, presidente Asp Seneca. «Siamo veramente felici che la struttura Accanto possa riaprire e tornare alla normale attività ? afferma Franca Guglielmetti ?. In generale i centri diurni rivestono una grande importanza per gli utenti che li frequentano e per le loro famiglie. Importanza che a Crevalcore e in tutte le zone colpite dal terremoto è anche maggiore. La chiusura del centro ha voluto dire, infatti, il trasferimento e quindi il trasporto quotidiano degli ospiti in due luoghi diversi. Per questo desidero ringraziare personalmente gli operatori che per oltre un anno si sono adattati ad una diversa dislocazione e le famiglie che, pur sacrificandosi, hanno continuato a credere nel servizio mandando i ragazzi in strutture più lontane». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 11 26 ottobre 2013 Pagina 142 Il Resto del Carlino Cronaca SAN GIOVANNI. Al Fanin il jazz di Marcello Molinari SERATA jazz giovedì dalle 21.15 al CineTeatro Fanin di Persiceto con il concerto di ?Marcello Molinari Quartet' per la rassegna ?Bologna Jazz Festival 2013' e presentato dall' Anzola J a z z C l u b . S u l p a l c o i n s i e m e a l talentuoso batterista e compositore anche Andrea Ferrario ai sassofoni, Andrea Calì al pianoforte e Giannicola Spezzigu al contrabbasso. Ingresso a offerta libera. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 12 26 ottobre 2013 Pagina 123 Il Resto del Carlino Cronaca Un programma 'da paura' tra cene e laboratori È TUTTO pronto per la notte più paurosa dell' anno. E anche i comuni di Terre d' Acqua si stanno attrezzando per la festa di Halloween di giovedì sera. A Persiceto la ?Quinta passeggiata di Halloween', promossa dall' associazione Carnevale Persiceto, con la partecipazione del centro Maieutica, della libreria Fare Farò e del comitato Tvb Quaquarelli, si suddividerà in due momenti: il primo, per i bambini fino ai 6 anni, con partenza alle 17 davanti alla libreria Fare Farò; il secondo, per i bambini dai 6 anni in poi, con partenza alle 19 sempre dalla libreria Fare Farò . Non è obbligatorio partecipare mascherati. Il ricavato dell' iniziativa sarà devoluto al Comitato Tvb Quaquarelli. Alle 20 alla Bocciofila, si terrà l' undicesima edizione della Cena di Halloween. Il ricavato sarà devoluto all' istituto Ramazzini e per l' allestimento delle attrezzature didattiche nell' area protetta Vasche di Tivoli. Per i bambini è prevista l' animazione con il gruppo Wanda Circus. Per informazioni: 051 821576. Sempre a San Giovanni in Persiceto il ristorante Fresco di via Bologna organizza una serata di festa con il concorso ?Tanto di cappello'. Una giuria premierà il cappello più originale stravagante sarà premiato e si aggiudicherà la cena gratis Dalle 18 alle 19.30, alla biblioteca di San Matteo della Decima si terrà poi, nell' ambito di Bibliopride, ?Halloween: Fatti fitti di fate e fattucchiere', narrazioni per bambini dai 5 agli 8 anni sul tema di Halloween, a cura delle bibliotecarie. È gradita la prenotazione allo 051.6812061. Grande animazione poi alla multisala di Sant' Agata dove sono stati previsti momenti animazioni per i bambini già dal pomeriggio sia nell' atrio sottostante che nel ristorante al primo piano per i più grandi. Mentre ad Anzola , a partire dalle 19.30, nello storico bar Miki sulla via Emilia si terrà ?La festa di Halloween', con stuzzicheria, giochi animazione e musica. A Crevalcore , infine, è in programma ? Halloween a Crevalcore', nel pomeriggio laboratori per bimbi allestiti nei negozi e in serata la ?Gara in maschera', tra American Bar Malpighi, Enoteca Papi, con premi per chi indosserà il costume più bello. Pier Luigi Trombetta. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 13 26 ottobre 2013 Pagina 142 Il Resto del Carlino Politica locale Partecipanza, oggi la divisione della terra GENTILE redazione, sono venuta ad abitare a San Giovanni i n Persiceto da poco tempo e non conosco molto bene questo territorio perché prima abitavo a Bologna. Mi ha incuriosito in questi giorni leggere sul Resto del Carlino dell' imminente manifestazione di piazza organizzata da un consorzio o ente, ma non ho capito bene cosa sia. Si tratterebbe di una divisione di terreni comuni. Sono a chiedervi perciò maggiori ragguagli riguardo questo ente e come avviene in particolare la divisione. Infine chiedo se è possibile fare parte del consorzio ed eventualmente come fare per partecipare all' estrazione di un terreno. Grazie. Sonia Beltrami, San Giovanni i n Persiceto. GENTILE lettrice, l’ente è la storica Partecipanza agraria di San Giovan ni. E oggi dalle 8 fino alle 20, in piazza del Popolo, si terrà la ‘LXX divisione dei beni’, il novennale sor teggio con cui la Partecipanza ridi stribuisce le terre tra i partecipanti. E questo quindi un anno speciale per la Partecipanza e la comunità persicetana nel rispetto di una tradi zionale cadenza novennale. Perché si rinnova un patto stipulato tra per sicetani oltre sei secoli fa. È l’anno delle assegnazioni delle terre, quel le strappate ai paludosi boschi della Bassa e tenacemente rese fruttifere nel tempo. Queste terre divise ven nero assegnate secondo precise re gole agli ‘originari’ abitanti del ca stello di San Giovanni in epoca rina scimentale, attorno al 1542, men tre il nome di ‘repartantes’ è già documentato nel 1459. A oggi, ogni nove anni, le terre da essa amministrate (2.500 ettari) ven gono ridistribuite tramite sorteg gio ai partecipanti. E sono divi se in 1.132 parti di cui ne benefi ciano 1.096 famiglie. Ogni parte ha un’estensione media di 9 tor nature (2 ettari); rispetto alla precedente novena le parti sono maggiorate di 1 tornatura circa. Le parti assegnate sono anche chiamate ‘fuochi’. L’origine del termine deriva dal fatto che una delle condizioni necessarie per ottenere i lotti consiste nel ‘far fuoco’ a Persiceto, cioè abitare nel comune (almeno da 3 anni). Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 14 26 ottobre 2013 Pagina 6 Il Sole 24 Ore Pubblica amministrazione Le vie della ripresa LA LEGGE DI STABILITÀ. Cuneo fiscale in cerca di più risorse Il sottosegretario Baretta: confronto aperto in Parlamento e con le parti sociali PARTE DILIGENTE Il ministro dell' Istruzione Carrozza ha istituito un comitato spending review per individuare possibili tagli nel suo dicastero. Marco Mobili ROMA Un punto della legge di stabilità su cui il Governo a più riprese ha già dichiarato di voler intervenire, soprattutto per alzarne la dote, è il taglio al cuneo fiscale. L' ultimo intervento in questa direzione è giunto ieri dal sottosegretario all' Economia Pier Paolo Baretta: «Sul cuneo fiscale abbiamo iniziato un percorso triennale, che non si esaurisce quest' anno, per aggiungere soldi bisogna trovare ulteriori risorse. Questa è la sfida delle prossime settimane, anche nel rapporto con le parti sociali, con cui il presidente Letta è aperto ad un confronto». Confronto che non si esaurisce solo con le parti sociali. Con i sindaci dovrà essere avviato un «confronto pubblico con l' Anci» sul nuovo tributo comunale così come sul superamento del patto d i stabilità (si veda il servizio in pagina). A precisarlo è stato sempre Baretta, intervenendo ieri mattina a "Prima di tutto" su Rai Radio 1 e poi alla XXX Assemblea annuale dell' Anci i n c o r s o a Firenze, sottolineando che «la stabilità p u ò essere migliorata ma non cambiata». Per entrare nel vivo del dibattito e soprattutto dell' esame del disegno di legge bisognerà attendere, comunque, la prima settimana di novembre. Secondo lo stesso presidente della Commissione Bilancio, Antonio Azzollini (Pdl), «la scansione temporale dell' esame dei documenti di bilancio sarà condizionata dal numero delle proposte emendative, il cui termine di presentazione potrebbe essere ragionevolmente fissato nella prima settimana di novembre». Le proposte di modifica non saranno poche, al punto da far temere un vero e proprio assalto alla diligenza. E arrivano anche dagli stessi membri del Governo. Dopo Delrio sulla Tasi, ieri è stato il turno del ministro dell' Ambiente Andrea Orlando che chiede, ricorrendo ai social network con un post in ricordo dell' alluvione in Liguria del 2011, una norma ad hoc da inserire nella stabilità per sbloccare, con una riprogrammazione mirata delle risorse, altri 600 milioni per la difesa del suolo e interventi subito cantierabili, oltre ai 180 milioni già previsti. C' è poi il Pdl che ha già messo nel mirino il cuneo fiscale e la tassazione immobiliare, a partire dai terreni e dai beni rurali strumentali all' attività di impresa che dal prossimo anno perderanno l' esenzione Imu. Mentre il Pd guarda alla detassazione dei salari, agli statali, alle pensioni e ai tagli del comparto Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 15 26 ottobre 2013 Pagina 6 Il Sole 24 Ore < Segue Pubblica amministrazione giustizia. A smentire un possibile intervento con la legge di stabilità in materia di concessioni balneari è stato ieri lo stesso viceministro all' Economia Stefano Fassina (Pd), con delega a seguire l' iter parlamentare del disegno di legge, rispondendo a un' interpellanza urgente alla Camera della deputata 5 Stelle Claudia Mannino. Dopo le 8 norme stralciate dalla presidenza del Senato, dal Servizio bilancio del Senato arrivano altre osservazioni al Ddl presentato dal Governo. Per la copertura degli oneri correnti i tecnici di Palazzo Madama evidenziano che questa è fornita «esclusivamente da risorse determinate dall' articolato» e che il Governo, in sostanza, non ha fatto ricorso al «risparmio pubblico». Dubbi invece dei tecnici su almeno tre provvedimenti che sono stati fatti rientrare nella cosiddetta tabella C della "stabilità", cioè la tabella in cui sono indicate le leggi da rifinanziare e i relativi stanziamenti. Per il servizio Bilancio, infatti, i tre provvedimenti su integrazione al fondo protezione civile per le alluvioni, politiche per le pari opportunità e rilancio del settore turistico non avrebbero i requisiti richiesti: essere già inseriti nell' elenco "chiuso" della finanziaria per il 2000 o ancora essere inseriti nella tabella C per espresso rinvio della legislazione al finanziamento secondo i criteri della legge di finanza pubblica (n. 196/2009). Mentre la "stabilità" scalda i motori in Parlamento, il ministro dell' Istruzione, Maria Chiara Carrozza, prova a smuovere subito la macchina dei tagli di spesa istituendo un comitato per la spending review, presieduto da Daniele Checchi, che dovrà elaborare proposte per migliorare l' efficienza gestionale in un' ottica di riorganizzazione della spesa su istruzione, ricerca e università. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 16 26 ottobre 2013 Pagina 13 Il Sole 24 Ore (Plus) Pubblica amministrazione derivati chiari. Derivati degli enti locali, i rischi restano in campo La legge di stabilità pone il blocco definitivo ma in realtà è soltanto un divieto formale. Pagina a cura di Marcello Frisone Sbaglia chi pensa che il «definitivo blocco del ricorso ai derivati» per gli enti locali, contenuto nella bozza della legge di stabilità, sia davvero l' occasione per mettere al sicuro le finanze di Comuni, Province e Regioni. Infatti le disposizioni della Finanziaria 2014 che modificano l' articolo 62 del Dl 112/2008 prevedono soltanto un divieto formale (non sostanziale dunque) e non danno agli enti gli strumenti (peraltro riconosciuti dalla giurisprudenza, come per esempio gli scenari probabilistici) per capire che rischi corrono nell' affrontare questi strumenti. Ma vediamo nel dettaglio perché questo intervento, se non sarà modificato durante l' iter di approvazione parlamentare, determinerà un ulteriore pericolo per i già precari conti degli enti locali. divieto formale I derivati non sono vietati in assoluto perché se ne possono stipulare di nuovi che includano un cap, cioè un tetto massimo ai pagamenti a tasso variabile. Non viene però affrontato il problema relativo alla capacità dell' ente di comprendere davvero le condizioni di effettiva equità del derivato con cap rispetto all' alternativa senza cap. È poi possibile l' estinzione anticipata totale dei contratti e la cancellazione dagli accordi esistenti della clausola di estinzione anticipata tramite il pagamento dell' eventuale mark to market negativo; in entrambi i casi non viene però affrontato il tema dei presidi informativi in grado di verificare la corretta quantificazione dell' importo da liquidare. ristrutturazione del derivato Viene anche stabilito che è possibile ristrutturare il derivato (trasformandolo in un Interest rate swap) modificandone la passività finanziaria di riferimento e mantenendo le finalità di copertura del contratto. Ancora una volta nel provvedimento non ci sono risposte ad alcune domande: sulla base di quali informazioni l' ente locale può capire se la ristrutturazione è migliorativa oppure no? Come fa l' ente a capire se questa finalità di copertura viene mantenuta o meno nel nuovo contratto? A questo si aggiunge che l' intervento del legislatore dando per scontato la finalità di copertura sembra ignorare che gran parte dei contratti derivati in essere non erano realmente di copertura, come invece i numerosi attuali contenziosi dimostrano. possibili soltanto i cap È inoltre possibile cancellare dai contratti esistenti le componenti derivative diverse dai cap tramite il pagamento dell' eventuale mark to market negativo. Anche in questo caso non viene però affrontato il tema dei presidi informativi in grado di verificare la corretta Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 17 26 ottobre 2013 Pagina 13 < Segue Il Sole 24 Ore (Plus) Pubblica amministrazione quantificazione dell' importo da liquidare. È infine previsto che l' ente locale alla sottoscrizione del contratto dichiari per iscritto di aver preso conoscenza di rischi e caratteristiche del nuovo contratto e di quello con cui esso viene modificato. Vengono quindi inserite per legge quelle dichiarazioni prive di sostanza analoghe a quelle che gli investitori firmano in banca quando sottoscrivono investimenti e finanziamenti e contro le quali anche la Cassazione si è più volte pronunciata. giurisprudenza non considerata Queste disposizioni sono tanto più critiche se si considera che di recente la Corte d' Appello civile di Milano ha sancito (si veda «Plus24» del 28 settembre) facendo tesoro anche delle risultanze di alcuni contenziosi penali, tra cui quello dei derivati stipulati dal Comune di Milano e gli accordi contrattuali della regione Puglia che un contratto derivato è nullo se non vengono illustrati gli scenari probabilistici, i costi e il suo valore equo (queste ultime due grandezze calcolate con gli scenari probabilistici). Il legislatore, dunque, non ha voluto far leva su questa giurisprudenza e affrontare davvero il problema dello stato dell' arte dei derivati tossici nelle finanze locali. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 18 26 ottobre 2013 Pagina 25 Il Sole 24 Ore Pubblica amministrazione Abitazione principale. Obbligo di residenza e dimora. L' assimilazione vale per la seconda rata LA FACOLTÀ Gli enti locali possono decidere un trattamento di favore per l' alloggio dato in comodato ai figli (compresa la pertinenza) Pasquale Mirto Con la conversione in legge del Dl 102/2013 il Parlamento ha introdotto, con l' articolo 2 bis, la possibilità per i Comuni di assimilare all' abitazione principale le abitazioni concesse in comodato a parenti, tuttavia con alcuni paletti. Innanzitutto, per espressa previsione normativa l' assimilazione è limitata alla seconda rata; pertanto, quanto pagato in acconto non è rimborsabile. Va anche precisato che, con l' assimilazione, l' abitazione in comodato riceve lo stesso trattamento delle altre abitazioni principali e quindi il saldo non sarà dovuto se sarà confermata l' esclusione anche della seconda rata Imu delle abitazioni principali. L' abitazione in comodato deve essere utilizzata come abitazione principale, quindi con residenza anagrafica e dimora, da un parente in linea retta entro il primo grado, ovvero il comodato deve essere tra padre e figlio. L' abitazione non deve essere classificata in quelle di lusso (A/1, A/8 e A/9) e nel caso in cui il contribuente abbia dato in comodato più abitazioni, l' assimilazione opera per una sola unità immobiliare. Naturalmente il trattamento di favore riservato all' abitazione si estende anche alle eventuali pertinenze, pur nella misura massima di un' unità pertinenziale per ciascuna delle categorie catastali C/6, C/2 e C/7. L' agevolazione è subordinata a una delibera comunale, che dovrà essere adottata entro il 30 novembre 2013, ovvero entro il termine previsto per l' approvazione del bilancio di previsione 2013. La delibera comunale dovrà essere pubblicata entro il 9 dicembre 2013 sul sito istituzionale di ciascun comune; in caso di mancata pubblicazione entro tale data, si applicano le aliquote e i regolamenti dell' anno precedente. I contribuenti potrebbero avere quindi una sola settimana di tempo per capire se devono o non devono pagare il saldo Imu in scadenza il 16 dicembre. Occorrerà poi verificare le ulteriori condizioni disciplinate dai Comuni. La normativa prevede che ciascun Comune definisca i criteri e le modalità per l' applicazione dell' agevolazione «ivi compreso il limite dell' indicatore della situazione economica equivalente (Isee) al quale subordinare la fruizione del beneficio». Ciò vuol dire che occorrerà verificare con attenzione gli ulteriori paletti eventualmente presenti nelle delibere Comunali, come l' obbligo di presentare una comunicazione entro un determinato termine, normalmente a pena di decadenza. Per quanto riguarda l' Isee si ritiene che non vi sia l' obbligo per i Comuni di subordinare il beneficio ad un determinato livello di situazione economica, anche se tale strumento, in regime di ristrettezze economiche permette di indirizzare le poche risorse disponibili verso chi ne ha bisogno. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 19 26 ottobre 2013 Pagina 25 Il Sole 24 Ore < Segue Pubblica amministrazione Peraltro, occorre considerare che la possibilità di assimilare all' abitazione principale quella data in comodato a parenti è prevista anche dal disegno di legge di stabilità 2014, ma in modo diverso. È infatti stabilito (per ora) che il Comune possa disporre l' assimilazione prevedendo che l' agevolazione operi o limitatamente alla quota di rendita risultante in catasto non eccedente il valore di euro 500 oppure nel solo caso in cui il comodatario appartenga ad un nucleo familiare con Isee non superiore a 15mila euro annui. Per la copertura del minor gettito Imu derivante dalle assimilazioni deliberate per il 2013 lo Stato ha assicurato un contributo massimo di 18,5 milioni di euro, che dovranno essere ripartiti tra i Comuni secondo modalità che saranno stabilite con decreto del ministero dell' Interno. Per il 2014, invece, non è stato per ora previsto alcun contributo statale. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 20 26 ottobre 2013 Pagina 25 Il Sole 24 Ore Pubblica amministrazione Fisco e contribuenti. Il decreto legge approvato giovedì consente ai Comuni di modificare regole e aliquote fino al 30 novembre. Saldo Imu, tempi stretti per i conti Delibere pubblicate sui siti istituzionali fino al 9 dicembre Pagamento entro il 16 SUL FILO DI LANA Cittadini, Caf e professionisti dovranno concentrare i calcoli e i versamenti in sette giorni. Maurizio Bonazzi Sette giorni di tempo. Dal 10 al 16 dicembre i contribuenti dovranno consultare i regolamenti, individuare l' aliquota Imu e quindi calcolare e versare, se dovuto, il saldo. È questa una delle conseguenze prodotte dall' articolo 8, comma 2, del Dl 102/2013, approvato due giorni fa dal Senato in via definitiva e in attesa di pubblicazione sulla «Gazzetta Ufficiale». L' articolo 8 consente ai Comuni di adottare le delibere Imu fino al 30 novembre e di pubblicarle nei loro siti entro il 9 dicembre. Se la pubblicazione non avverrà entro tale data si applicheranno gli atti adottati per il 2012. Ai contribuenti non sarà pertanto sufficiente reperire dai siti comunali l' aliquota applicabile agli immobili ancora tenuti al pagamento dell' Imu: i municipi, con proprio regolamento e fino al 30 novembre, potrebbero infatti intervenire sulle assimilazioni all' abitazione principale (introducendole oppure eliminandole). Al riguardo la versione definitiva del Dl 102/2013, consente ai sindaci di assimilare all' abitazione principale anche il fabbricato concesso in comodato a parenti di primo grafo (cioè figli o genitori). Il beneficio, obbligatoriamente collegato all' Isee, comporterebbe, se deliberato dai Comuni entro il 30 novembre, lo stesso trattamento previsto per l' abitazione principale, ancorché con effetti limitati alla sola seconda rata 2013. Dall' anno prossimo, infatti, si dovrebbero applicare le nuove regole in tema di assimilazione previste dalla legge di stabilità 2014 appena varata dal Governo. Ma procediamo con ordine. L' articolo 13, comma 13bis, Dl 201/2011 dispone che le delibere concernenti aliquote, detrazioni e regolamenti Imu debbano essere pubblicate sul sito del ministero dell' Economia entro il 28 ottobre di ciascun anno (con invio telematico da parte dei comuni almeno sette giorni prima) pena l' applicazione degli atti adottati per l' anno precedente. Posto che il termine per l' approvazione di aliquote e regolamenti Imu coincide con quello previsto per l' Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 21 26 ottobre 2013 Pagina 25 Il Sole 24 Ore < Segue Pubblica amministrazione approvazione del bilancio del comune, il differimento di quest' ultimo termine al 30 novembre, operato dall' articolo 8 del Dl 102/2013, ha di fatto reso inoperante la scadenza del 21 ottobre. Dato ciò, lo stesso articolo 8 ha stabilito che, per l' anno 2013, gli atti deliberativi Imu acquistano efficacia a decorrere dalla data di pubblicazione nel sito web del comune; tale pubblicazione deve avvenire entro il 9 dicembre e qualora ciò non si verificasse trovano applicazione gli atti adottati per il 2012. Resta invece ferma la scadenza per il pagamento del saldo fissata al 16 dicembre. Contribuenti, Caf, professionisti avranno così appena una settimana per predisporre con dati certi l' F24 a saldo. Peraltro il Dl 102/2013 approvato dal Senato contiene un' ulteriore novità che potrebbe impattare sul calcolo dell' Imu dovuta a dicembre. Viene infatti previsto (articolo 2bis) che per l' anno 2013, e limitatamente alla seconda rata, i comuni possono equiparare all' abitazione principale una sola abitazione e relative pertinenze concesse in comodato a parenti in linea retta (entro il primo grado) che le utilizzano come abitazione principale. La novità, che esclude dalla possibile assimilazione i fabbricati di lusso (accatastati nelle categorie A/1, A/8 e A/9), demanda ai comuni la definizione dei criteri e delle modalità per l' applicazione dell' agevolazione, ivi compreso il limite dell' Isee al quale il beneficio deve essere subordinato. Si tratta, quindi, di un' assimilazione che si aggiunge a quelle già consentite ai comuni riguardanti anziani, disabili e cittadini italiani residenti all' estero. Anche per queste fattispecie i consigli comunali potrebbero intervenire fino al 30 novembre con evidenti ripercussioni sul pagamento di dicembre. A decorrere dal 2014, la legge di stabilità licenziata dal Governo prevede che le assimilazioni consentite ai comuni (anziani, disabili, cittadini Aire, comodati a parenti) operino o limitatamente ai fabbricati con rendita catastale non superiore a 500 euro oppure nel solo caso in cui il comodatario appartenga a un nucleo familiare con Isee non superiore a 15mila euro annui. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 22 26 ottobre 2013 Pagina 26 Il Sole 24 Ore Pubblica amministrazione Ambiente. Penalità dal 1° agosto 2014. Niente sanzioni Sistri per 10 mesi Paola Ficco Le sanzioni relative al Sistri scatteranno per tutti dal 1° agosto 2014 e non più dal prossimo 2 novembre (per i gestori) e dal 4 marzo 2014 (per i produttori). Inoltre, dal 30 giugno 2014 è prevista una sperimentazione per i rifiuti urbani pericolosi. Sono queste alcune delle novità più significative apportate dalla Camera al testo dell' articolo 11 del Dl 101/2013 in materia di razionalizzazione della Pa che passa ora al Senato per il voto finale. L' articolo 11, dunque, ora presenta una struttura che, pur modificata, riflette un quadro normativo che non tiene in debito conto le criticità incontrate dalle imprese in questo primo mese di operatività. Dal 1° ottobre 2013 sono obbligati al Sistri enti o imprese che raccolgono o trasportano rifiuti speciali pericolosi a titolo professionale o che recuperano e smaltiscono, commercializzano e intermediano rifiuti speciali pericolosi, inclusi i nuovi produttori. Sono compresi i vettori esteri che operano in Italia e dall' Italia verso l' estero. Dal 3 marzo 2014 partiranno i produttori iniziali di rifiuti pericolosi nonché, per la Campania, i Comuni e le imprese di trasporto dei rifiuti urbani. Terminalisti ferroviari e marittimi e raccomandatari marittimi in caso di trasporto intermodale tornano fra gli obbligati. Un decreto disciplinerà le relative procedure. Nessuna semplificazione, dunque: anzi è previsto il rientro di categorie escluse. La norma approvata dalla Camera, inoltre, non si pone in continuità con la circolare del 30 settembre 2013 con la quale il ministero dell' Ambiente aveva escluso l' obbligo di iscrizione per i trasportatori dei rifiuti pericolosi da sé stessi prodotti (i cosiddetti "conto proprio") e dall' altro aveva incluso le operazioni di deposito temporaneo e di stoccaggio dei propri rifiuti effettuato all' interno del luogo di produzione. Il che crea una situazione di ulteriore incertezza. Entro due mesi, un decreto dell' Ambiente disciplinerà la sperimentazione per applicare il Sistri a enti o imprese che raccolgono o trasportano rifiuti urbani pericolosi a titolo professionale (compresi i vettori esteri in Italia e dall' Italia) nonché per gli altri gestori dall' atto del conferimento in centri di raccolta o stoccaggio in poi. La sperimentazione decorrerà dal 30 giugno 2014. Le sanzioni Sistri, a prescindere dalla data di partenza dell' operatività, si applicheranno dal 1° agosto 2014. Un periodo particolarmente lungo a riprova del fatto che il sistema non stia funzionando come dovrebbe. In questi dieci mesi, i soggetti obbligati continueranno a compilare e conservare registro e formulario. Inoltre, entro il 30 aprile 2014 dovranno inviare il Mud. Sono state reintrodotte le sanzioni per i registri e i formulari. Il regime del doppio binario (Sistri + registri e formulari) è decisamente oneroso per le imprese. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 23 26 ottobre 2013 Pagina 7 Il Sole 24 Ore Pubblica amministrazione INTERVENTO. Per il welfare sociale un bilancio ancora magro LEGGE DI STABILITÀ Non decolla il Piano nazionale contro l' esclusione. Fondi sulle politiche sociali rifinanziati al minimo. di Cristiano Gori N ella legge di stabilità il Governo Letta ha confermato le scelte contro la povertà di Berlusconi e quelle sul finanziamento ereditate da Monti. Questo è il nocciolo delle decisioni prese per il welfare sociale, cioè l' insieme degli interventi rivolti alle persone in povertà e in condizioni di ridotta autonomia (principalmente anziani non autosufficienti e individui con disabilità). Il giudizio sulla manovra dipende dal termine di paragone che si utilizza. I provvedimenti e le risorse per il 2014 mantengono sostanzialmente inalterata la situazione dell' anno in corso e, pertanto, se li si confronta con il 2013, l' esito principale consiste nell' assenza di tagli. Vi hanno contribuito sia la conferma degli stanziamenti dedicati sia l' annullamento del previsto aumento dell' Iva sui servizi sociali ed educativi erogati dalle cooperative sociali dall' attuale 4% al 10%. Le cooperative forniscono la maggior parte dei servizi di welfare di titolarità dei Comuni, che ad esse li affidano. I costi più elevati dovuti all' incremento dell' Iva sulle cooperative, pertanto, sarebbero ricaduti sui loro acquirenti, appunto i Comuni. Se si allarga lo sguardo all' ultima fase storica, dal 2008 ad oggi, invece, il risultato è il radicarsi del progressivo peggioramento del settore, segnato da sottofinanziamento e assenza di progettualità. Nel 2014 lo stanziamento del Fondo Nazionale Politiche Sociali ammonterà a 317 milioni, un importo circa uguale ai 300 dell' anno precedente: nel 2007 erano 956. Per il Fondo Non Autosufficienza vi saranno 250 milioni, sostanzialmente in linea con i 275 del 2013: nel 2009 erano 400 (quest' ultimo importo e quello del 2007 per l' altro Fondo furono decisi dal Governo Prodi). Peraltro, anche quando risultavano ben più cospicui di oggi, i finanziamenti nazionali non hanno mai raggiunto per giudizio unanime degli esperti il livello necessario a sostenere gli Enti Locali impegnati nel welfare sociale. D' altra parte, le scelte compiute nel periodo 20082013 (esecutivi Berlusconi e Monti) hanno determinato a partire dal 2010 la riduzione della spesa pubblica dedicata, già allora nettamente inferiore alla media europea (povertà: 75%; servizi per anziani e persone disabili: 40%, fonte Eurostat, dato riferito a quell' anno). La legge di stabilità non sembra invertire la tendenza. Per la progettualità, lo sguardo si volge, innanzitutto, alla lotta contro l' esclusione sociale. Durante la Seconda Repubblica, in Italia non sono state compiute le riforme nazionali di consolidamento del welfare sociale realizzate nel resto d' Europa (a cominciare da quelle per non autosufficienza e povertà). Nei mesi scorsi sembrava stessero maturando le condizioni per partire con una di esse, cioè l' introduzione di una misura nazionale contro la povertà assoluta (denominata "Reddito Minimo" o "Sostegno d' Inclusione Attiva"), della quale dispongono tutti i paesi a noi simili tranne la Grecia. Parevano spingere in tale direzione la crescente diffusione del fenomeno, che tocca oggi l' 8% delle Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 24 26 ottobre 2013 Pagina 7 Il Sole 24 Ore < Segue Pubblica amministrazione persone rispetto al 4,1% di sette anni fa, la maggiore attenzione tributata da diverse forze politiche, il consenso ormai acquisito sulla necessità di un piano pluriennale che diluisca l' incremento di spesa nel tempo (il primo anno basterebbero 900 milioni) nonché l' orientamento dell' attuale Esecutivo. Per la prima volta dopo 15 anni, infatti, un ministro del Welfare, Giovannini, aveva preso una decisa posizione pubblica a favore di questa riforma. Vale la pena di sottolineare che è in povertà assoluta chi non raggiunge «uno standard di vita minimamente accettabile», calcolato dall' Istat, legato a un' alimentazione adeguata, a una situazione abitativa decente e ad altre spese basilari come quelle per la salute, i vestiti e i trasporti. Ci si aspettava, pertanto, l' avviamento di un Piano nazionale contro la povertà che introducesse gradualmente, con un progetto pluriennale, questa misura nel nostro paese. Del Piano, però, non vi è traccia. I 250 milioni stanziati su questo capitolo servono principalmente a mantenere in vita nel 2014 la Social Card per acquisti di 40 euro mensili destinata a famiglie povere con membri sotto i 3 anni o sopra i 65, introdotta da Berlusconi nel 2008, i cui fondi si erano esauriti. Tale prestazione è stata utile come tampone ma ha molti limiti, concernenti l' importo contenuto, l' essere destinata solo ad alcuni tra i poveri e un modello d' intervento che non prevede la decisiva partecipazione dei Comuni e del Terzo settore nel sostegno alle persone in condizione di disagio. Andrebbe ora inserita, pertanto, in un progetto di miglioramento, per l' appunto un Piano pluriennale che ne riveda le caratteristiche e raggiunga progressivamente tutta la popolazione povera. Invece, in presenza di scarsa attenzione verso il tema, le modeste risorse trovate sono state finalizzate a tutelare il poco già presente, cioè la Card, e le famiglie che oggi la ricevono. L' assenza di progettualità tocca, peraltro, tutte le decisioni prese. Gli stanziamenti attribuiti al Fondo Nazionale Politica Sociale e al Fondo Non Autosufficienza, infatti, non sono definiti per un triennio come in passato bensì per il solo 2014. Non è dato sapere, dunque, cosa accadrà a partire dal 2015. L' incertezza riguardante queste, pur poche, risorse renderà difficile il loro efficace impiego nei territori. Come può, infatti, un Ente Locale utilizzarle per costruire migliori risposte, visto l' investimento progettuale che ciò richiede, non sapendo se tra un anno potrà ancora disporne? In sintesi: nella lotta alla povertà e nel complessivo welfare sociale la legge di stabilità difende l' esistente. Purtroppo, però, non è rimasto molto da difendere. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 25 26 ottobre 2013 Pagina 6 Il Sole 24 Ore Pubblica amministrazione Casa e servizi locali. Obiettivo non far pagare la tassa ai 5 milioni di abitazioni prima esenti dall' Imu perché di valore catastale mediobasso. Per la Tasi ipotesi detrazione standard VIA IL TETTO Tra le possibili modifiche alla manovra in Parlamento anche la cancellazione del tetto del 2,5 per mille per l' abitazione principale. Gianni Trovati FIRENZE. Dal nostro inviato Un ridisegno della Tasi, il nuovo tributo sui servizi locali che potrebbe perdere sul nascere il tetto del 2,5 per mille previsto nel 2014 sull' abitazione principale e veder però tornare una forma di detrazione standard, per evitare di far pagare la Tasi ai 5 milioni di case che non hanno mai pagato l' Imu perché caratterizzate da un valore catastale medio basso. Potrebbe essere questa la prospettiva parlamentare del tributo disegnato dalla legge di stabilità, e protagonista del confronto fra il Governo e i sindaci che hanno chiuso ieri a Firenze la XXX assemblea annuale dell' Anci. Ieri il sottosegretario all' Economia Pier Paolo Baretta, che sta seguendo in prima persona la riforma del Fisco locale, ha aperto ai «miglioramenti possibili» della Tasi, ribadendo però il problema dell' invariabilità dei saldi complessivi della manovra. Il cantiere del fisco. L' apertura di Baretta va letta insieme alla riflessione condotta dal ministro degli Affari regionali Graziano Delrio (si veda anche il Sole 24 Ore di ieri), che aveva espressamente ipotizzato l' addio al tetto del 2,5 per mille, da collegare in qualche modo alla presenza di detrazioni. «È un' ipotesi su cui lavorare riconosce il presidente dell' Anci Piero Fassino perché l' obiettivo della Tasi deve essere chiaro: garantire ai Comuni le stesse risorse prodotte nel 2013 da Imu e Tares, ma assicurare anche un vantaggio fiscale per il contribuente. Altrimenti non si capirebbe perché ci si è impegnati a cancellare l' Imu». L' obiettivo indicato dal sindaco di Torino deve però affrontare il nodo delle risorse: il miliardo compensativo messo in campo dalla legge di stabilità secondo i sindaci non basta, e un tavolo tecnico congiunto fra Governo e amministratori locali sta per mettere mano alle tabelle necessarie a misurare il problema. Problema che potrebbe aumentare con le compensazioni della seconda rata Imu del 2013, ancora tutte da definire. Il Senato ha votato un ordine del giorno che chiede di compensare il gettito ad aliquota 2013 solo ai Comuni che avessero già definito le proprie scelte fiscali il 31 agosto, ma l' ipotesi incontra la netta opposizione dei sindaci. «Il Governo non può scaricare sui Comuni l' abolizione dell' Imu spiega il sindaco di Milano Giuliano Pisapia, direttamente interessato perché nel capoluogo lombardo la differenza fra le aliquote 2012 e 2013 vale oltre 100 milioni di euro e l' Anci deve essere unita nel chiedere un indennizzo integrale». Una parola d' ordine, naturalmente, subito fatta propria dal presidente Anci Fassino. Patto e partecipate. Legge di stabilità e provvedimenti collegati interverranno comunque anche sugli altri capitoli chiave dei bilanci locali. Sul Patto di stabilità Baretta ha assicurato che il miliardo garantito dal ddl ai pagamenti in conto capitale vuole essere solo «un primo passo» nell' allentamento dei vincoli Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 26 26 ottobre 2013 Pagina 6 Il Sole 24 Ore < Segue Pubblica amministrazione agli investimenti locali, mentre sulle partecipate il riordino è da costruire. Nel ddl di stabilità è spuntato lo stop ai compensi nei cda delle società che si sono disinteressate degli obblighi di riordino, ma nelle prossime settimane dovrebbe emergere un provvedimento (ci lavora il Governo insieme all' Anci) per mettere in campo incentivi (fiscali e contabili) alle partecipate che si aggregano. «La frammentazione delle partecipate moltiplica i costi riconosce Fassino ma le aggregazioni vanno aiutate e occorre prevedere anche ammortizzatori sociali per gestire eventuali esuberi». La riscossione. Quasi certo, poi, l' arrivo dell' ennesima proroga per la "riforma" della riscossione locale, perché il ridisegno delle regole contenuto nella delega fiscale rimane lontanissimo dal traguardo, ed Equitalia non può certo uscire di scena il prossimo 1 gennaio. L' esigenza di un nuovo rinvio è stata riconosciuta anche dal direttore del dipartimento Finanze, Fabrizia Lapecorella, che ha rimandato appunto alla delega il compito di costruire il nuovo terreno di gioco. La proroga, però, non risolve certo i problemi delle società locali di riscossione che, accusa il presidente dell' Anacap (associazione dei concessionari privati) Pietro Di Benedetto, «vivono una condizione di assoluta incertezza, impossibile da gestire. Il legislatore è attento a tutelare i 1.500 esuberi che avrebbe Equitalia, e va bene, ma si dimentica degli oltre 6mila dipendenti delle aziende private di riscossione». © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 27 26 ottobre 2013 Pagina 19 Il Sole 24 Ore Pubblica amministrazione Farmindustria. Allarme debiti Pa. Scaccabarozzi: «Restano inevase sette fatture su 10» RIDOTTO IL TETTO DI SPESA Quest' anno le aziende hanno ricevuto dallo Stato un budget più basso del 20% Alcune dovranno ripianare tra i 40 e i 60 milioni di euro. Franco Vergnano MONZA. Dal nostro inviato Il tetto alla spesa farmaceutica «è nato sforato, perché è stato tenuto basso apposta. Quest' anno come aziende abbiamo ricevuto dallo Stato un budget più basso del 20% del fatturato dell' anno scorso. Ciò vuol dire che già il 20%, rispetto a quello dell' anno scorso, va restituito. Come fa un' impresa a sopravvivere? Ci sono aziende che nelle previsioni di budget dovranno arrivare a ripianare tra i 40 e i 60 milioni di euro». L' allarme è stato lanciato ieri da Massimo Scaccabarozzi, presidente di Farmindustria, in occasione dell' incontro sulla "Produzione di Valore. L' industria del farmaco: un patrimonio che l' Italia non può perdere", organizzato dalla stessa associazione di settore a Monza. Ma ad affliggere il settore sono, ancora, i debiti della Pubblica amministrazione, che vedono i tempi di rimborso andare ben oltre i 120 giorni (si veda Il Sole 24 Ore del 23 ottobre scorso) e soffocano il settore. La denuncia di Scaccabarozzi è che «ben sette fatture su dieci risultano inevase». Infatti «solo il 10% delle fatture 2013 e già scadute ha aggiunto Scaccabarozzi risulta essere stato saldato entro 60 giorni, come previsto dalla direttiva Ue, mentre il 67% o non è stato ancora liquidato o è stato pagato dopo 120 giorni». Nonostante questi ritardi e i tagli degli ultimi anni, l' industria gioca tutte le sue carte (come è emerso con i casi Rottapharm, illustrato da Lucio Rovati, e Roche presentato da Maurizio de Cicco) per vincere la scommessa della crescita. Tuttavia, l' Italia come ha ricordato Lucia Aleotti, presidente del gruppo Menarini e vicepresidente di Farmindustria è seconda, dopo la Germania (come spesso capita nella manifattura hitech), nella classifica europea del valore assoluto della produzione. Anche se molti marchi del made in Italy sono stati acquistati da colossi stranieri nei decenni passati, la manifattura resiste e, soprattutto, esporta. Non per niente il settore è in controtendenza rispetto a uno scenario manifatturiero in contrazione, almeno secondo la Relazione annuale 2013 della Banca d' Italia. Senza le imprese del farmaco la produttività totale del Paese diminuirebbe infatti del 3 per cento. Tanto che il ministro per la Salute, Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 28 26 ottobre 2013 Pagina 19 Il Sole 24 Ore < Segue Pubblica amministrazione Beatrice Lorenzin, in un messaggio indirizzato al convegno, ha sottolineato come «Negli anni, troppo spesso il comparto farmaceutico e' stato additato come una voce di costo. Mentre è volano di sviluppo per il sistema imprenditoriale italiano». In Lombardia sono presenti oltre un centinaio di aziende farmaceutiche e più di 30 centri di ricerca aziendali, con 30mila addetti diretti e circa 16mila nell' indotto. La regione si piazza al primo posto per occupati nella ricerca (2.825, circa il 50% degli addetti totali in Italia) e investimenti (400 milioni di euro, il 33% del totale). Inoltre Milano è la prima provincia farmaceutica italiana per addetti, la seconda per valore delle esportazioni (2,5 miliardi, 14,9% del totale). E si colloca al primo posto per gli studi clinici (1.810, il 48% del totale). «La Lombardia no tax area? Sarebbe una proposta per noi molto gradita, perché oltre la metà degli investimenti è qui ha concluso Scaccabarozzi L' abbiamo vista in campagna elettorale. Chiediamo quindi al governatore Roberto Maroni cosa ne pensa». © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 29 26 ottobre 2013 Pagina 6 Il Sole 24 Ore Pubblica amministrazione Spending review. Nel '71 il primo «libro bianco» Spesa e consenso: sui tagli 40 anni di battaglie perse NUOVA MISSIONE Dinanzi al neo commissario Carlo Cottarelli la difficile sfida di individuare risparmi per 10 miliardi nel triennio 20152017. Dino Pesole Libri bianchi e libri verdi, commissioni tecniche, rapporti e studi, seminari e tavole rotonde. Al neo commissario per la spending review, Carlo Cottarelli, non manca certo la documentazione cui attingere. Lo attende un compito a dir poco arduo: individuare risparmi che, evitando clausole di salvaguardia decisamente penalizzanti per gli italiani (l' ennesimo ricorso alla leva fiscale), ammontino a non meno di 10 miliardi nel triennio 20152017. I risultati dell' attività di revisione della spesa promette il governo «verranno destinati prioritariamente alla riduzione della pressione fiscale». Di spesa pubblica si discute nel nostro paese da oltre quarant' anni. Ma i risultati di spending review più volte annunciati paiono per la verità alquanto scarsi. Si tratta di incidere sui meccanismi stessi che determinano la gestione delle risorse nel nostro paese. Negli anni Ottanta si parlava di «ciclo elettorale di spesa», in sostanza la prassi politicoclientelare ad aprire i cordoni della borsa nell' approssimarsi di importanti appuntamenti con il voto. Nei tre mesi che precedevano l' apertura delle urne, si registrava un tasso di crescita tendenziale per le spese correnti del 6,9% rispetto alla media degli altri periodi. Per le uscite complessive, il tasso di variazione si avvicinava al 10 per cento. L' eredità di quei decenni è in queste cifre: 1960, spesa pubblica al 29% in rapporto al Pil; 1980 al 42%; 1990 al 53,5 per cento. All' incremento della spesa, in parte giustificato dalla necessità di finanziare le grandi riforme di quegli anni, dalla sanità all' istruzione e alla previdenza, non si fece fronte con il contestuale aumento delle entrate. La lunga stagione del deficit spending culmina negli anni Ottanta con il raddoppio del debito pubblico. Una sfida, quella con la spesa pubblica, che parte da lontano, con esiti non certo all' altezza delle aspettative, se si considera che a tutt' oggi il totale delle spese finali al netto degli interessi ammonta a 723,6 miliardi, pari al 46,5% del Pil, per toccare quota 807,6 miliardi (il 51,9% del Pil) se si comprende la quota annua da impegnare per finanziare il nostro debito pubblico. Cifre imponenti, ma quel che più Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 30 26 ottobre 2013 Pagina 6 Il Sole 24 Ore < Segue Pubblica amministrazione colpisce è la distribuzione delle risorse: 162 miliardi se ne vanno per gli stipendi dei dipendenti pubblici, 129,5 miliardi per consumi intermedi, 320 miliardi per prestazioni sociali, di cui le sole pensioni coprono ben 255 miliardi. E poi il macigno degli 8090 miliardi l' anno di interessi passivi: una spesa certo non produttiva ma essenziale per finanziare il debito. Del libro bianco che il ministro del Tesoro dell' epoca, Mario Ferrari Aggradi, presentò nel gennaio 1971 si persero presto le tracce. Eppure che ci fosse necessità di porre un freno all' esplodere delle spese statali era un' evidenza scritta dai numeri: in soli quattro anni, dal 1968 al 1972, il deficit era passato dal 2,7 al 7,4% del Pil. In tempi più recenti, merita di essere segnalato il «Libro verde sulla spesa pubblica» presentato il 6 settembre 2007 dalla commissione tecnica insediata dall' allora ministro dell' Economia, lo scomparso Tommaso PadoaSchioppa. Questa la premessa, a firma dello stesso PadoaSchioppa: per vincere la sfida con la spesa pubblica occorre incidere «sull' organizzazione degli uffici, sulla loro dislocazione territoriale, sulle strutture dell' amministrazione e sulla gestione delle risorse, adeguando le strutture ai nuovi e diversi bisogni, eliminando programmi obsoleti e funzioni anacronistiche». E dunque, non si può far altro che intervenire «sui meccanismi profondi di generazione della spesa, rivedere le priorità in ciascun settore, abbandonare attività ormai superflue, riconsiderare le modalità di definizione dei costi, l' organizzazione della produzione dei servizi resi, sfruttando le possibilità offerte dalle tecnologie». La commissione, presieduta da Gilberto Muraro, presentò la sua dettagliata ricognizione, offrendo una panoramica di possibili interventi su cinque settori: giustizia, sanità, università, pubblico impiego, spesa pubblica dei comuni. Il risultato? Quasi nullo. Del resto, nel successivo governo Berlusconi, Giulio Tremonti, tornato alla guida dell' Economia, tra i suoi primi atti decise proprio la soppressione di quella commissione. L' esplodere della «grande crisi» riportò in auge la vecchia arma dei tagli lineari, l' esatto contrario della spending review. Se si deve fare cassa, è improponibile attendere i tempi lunghi della «revisione strutturale» della spesa. La palla passa a un consolidato conoscitore dei meandri della nostra finanza pubblica, Piero Giarda, a lungo sottosegretario al Tesoro e da ultimo ministro dei Rapporti con il Parlamento del governo Monti. Vede la luce un mega rapporto, che individua in 100 miliardi la spesa «potenzialmente aggredibile» nel breve periodo. Se si riuscisse a risparmiare il 10% di questa imponente massa di risorse, ci si avvicinerebbe alla "mission" di Cottarelli. In realtà, anche il governo Monti, con qualche eccezione, finì per arrendersi alla logica dei tagli lineari, affidati alle cure del commissario Enrico Bondi. Ora tocca a Cottarelli. Se riuscirà nell' impresa, avrà titolo a una menzione nei libri di storia. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 31