formazione degli isfe ed insfe

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formazione degli isfe ed insfe
MEMORIA INIZIALE CONSFE
FORMAZIONE DEGLI ISFE ED INSFE
Prima parte
1) Aspettative e proposte dell’OTC in merito alla base culturale comune per i titolati CAI.
La CoNSFE per base culturale comune dei titolati CAI intende:
• un programma formativo comune, che abbia le stesse cadenze, ad esempio: un anno i
percorsi formativi per gli aspiranti istruttori di tutte le specialità con materie comuni e selezione
finale (gli OTC penseranno alla formazione specifica). L’anno successivo ogni OTC
organizzerà i corsi con esami per il conseguimento del titolo. Resta da stabilire se l’esame per
la parte comune deve essere fatto dagli OTC al termine del corso esami su base di indicazioni
dell’UNICAI o dall’ UniCai direttamente al termine della formazione comune quasi una
selezione per l’accesso al corso di formazione di specialità; se i tempi sono ristretti si potrebbe
studiare un percorso formativo nell’arco di 3 anni anziché 2 e cioè:
1° anno - formazione comune con selezione finale che da accesso al corso di formazione di
specialità dell’anno successivo. Nel frattempo gli OTC organizzeranno il corso esami di
specialità per quelli che hanno superato già la selezione precedente.
2° anno – corsi di formazione di specialità organizzati dagli OTC con selezione finale che da
accesso al corso esami per il conseguimento del titolo dell’anno successivo;
3° anno – corsi con esami per il conseguimento del titolo organizzati dagli OTC
• materiale didattico per la formazione comune (manuali, dispense) dovrebbe essere di
competenza UniCai;
• regolamento comune per il conseguimento ed il mantenimento del titolo
• aggiornamenti (organizzazione dei momenti per il mantenimento, l’aggiornamento e la verifica
delle figure titolate per quanto riguarda le materie comuni)
2) Aspettative e proposte dell’OTC in merito alla valorizzazione della figura del titolato CAI.
La CoNSFE si aspetta un riconoscimento ed una maggior tutela a livello legislativo degli istruttori
ed accompagnatori CAI nei confronti dei professionisti; attualmente esistono le leggi delle guide e
dei maestri di sci come la legge quadro 81/91 per la professione dei maestri di sci dell’8 marzo
1991 che all’art.21 cita ” Il Club alpino italiano (CAI), ai sensi delle lettere d) ed e) dell’art.2 della
legge 26 gennaio 1963 n.91 e successive modificazioni, conserva la facoltà di organizzare corsi di
addestramento a carattere non professionale per le attività sci-alpinistiche e per la formazione dei
relativi istruttori.” Per tutte le altre figure non esiste una legge simile.
Quanto sopra è tanto più valido in un momento come quello attuale dove tutti organizzano corsi
(UISP, dopolavori, associazioni private, negozi, ecc..) con figure che percepiscono dei compensi e
non hanno nemmeno conseguito un titolo ufficiale come i titolati CAI, che svolgono
volontariamente attività nell’ambito di corsi esclusivamente organizzati dal CAI
3) Altre aspettative e proposte dell’OTC in merito al progetto UniCai
Libretto comune per tutti i titolati del CAI. Attualmente la CoNSFE conferisce il titolo a 20 ISFE ogni
due anni e fare solo 200 libretti, che varrebbero per 20 anni di attività, comporta un costo
eccessivo.
Sono già 6 anni che ai neo istruttori consegnamo solo il tesserino di riconoscimento su cui
logicamente non si può indicare l’attività svolta ma mettere solo il timbro quando partecipano ai
congressi o agli aggiornamenti.
Seconda parte
1) Elenco dei tipi di corsi rivolti ai soci CAI (di qualsiasi livello)
corsi di sci escursionismo di base (livello verde e blu) dove ci si propone di introdurre allo sci
di fondo l’allievo principiante portandolo ad acquisire la tecnica necessaria per disimpegnarsi in
sicurezza lungo percorsi pianeggianti su piste preparate, nonché in un primo approccio fuori
tracciato con mini escursioni. Successivamente si perfeziona la tecnica di base acquisendo
maggiore padronanza degli sci e maggiore sicurezza anche lungo percorsi relativamente difficili
con particolare attenzione alle tecniche di discesa, portando l’allievo ad affrontare percorsi con
dislivelli poco accentuati anche fuori pista.
1° livello verde: impostazione di base
2° livello blu: completamento della tecnica di base
corsi di sci escursionismo avanzato (livello rosso e giallo) nei quali si migliorano le tecniche di
discesa (specie quelle fuori pista con ogni tipo di neve come le curve a telemark e la raspa) Le
escursioni comprendono difficoltà più impegnative sia come lunghezza che come somma di
dislivelli sempre restando lontani dalle prerogative proprie dello sci-alpinismo.
3° livello rosso: perfezionamento delle tecniche apprese
4° livello giallo: applicazione di tutte le tecniche
Superando tutte queste fasi, si raggiungerà la completa formazione di uno sciatore escursionista,
come è negli intendimenti della CoNSFE e quindi del CAI Gli allievi che avranno superato questo
livello, costituiscono un’ottima base per diventare in futuro istruttori titolati ISFE.
Lo scopo dei corsi è quello di mettere gli allievi in condizione di effettuare escursioni in autonomia
e con la massima sicurezza possibile su ogni percorso, escludendo ripidi pendii, alte quote con
presenza di ghiacciai, zone queste di competenza dello sci-alpinismo.
Si insisterà quindi nell’applicazione delle tecniche di discesa partendo da quelle elementari fino alle
più complete comprendendo la curva telemark, molto utile con la nostra attrezzatura a tallone
libero.
L’insegnamento della tecnica sciatoria non prescinde dalle conoscenze necessarie per la
frequentazione della montagna in ambiente invernale quali: meteorologia, innevamento e pericoli
di valanghe, primo soccorso, topografia ed orientamento, organizzazione e conduzione di
escursioni, preparazioni fisica ed alimentazione e, non ultimo, ambiente, ecologia e storia del
C.A.I.
Gli argomenti vengono trattati conformemente al livello di pertinenza, e diventeranno sempre più
completi con il procedere delle difficoltà da affrontare.
Lo svolgimento di qualsiasi corso nell’ambito delle Scuole di sci di fondo Escursionistico
riconosciute dalla CoNSFE è subordinato alla concessione di un nulla-osta da parte delle
Commissioni interregionali che è necessario per ottenere la copertura assicurativa. Sul nullaosta si
deve riportare il programma, che si intende svolgere, con le date delle lezioni ed i nominativi del
corpo istruttori per permettere alle commissioni stesse di verificarne la conformità
Entro un mese dal termine di ogni corso deve essere redatta ed inviata alla commissione
interregionale una relazione di fine corso. In assenza di tali relazioni non verranno prese in
considerazione richieste di attivare corsi successivi e potranno essere presi provvedimenti nei
riguardi della Scuola.
2) Numero (o stima) delle organizzazioni didattiche stabili a livello sezionale (scuole,
gruppi o commissioni).
Le 30 scuole sezionali dislocate sul territorio nazionale da Ovest ad Est ed a Sud fino al Lazio e la
Scuola Centrale di SFE utilizzano 21 INSFE (Istruttori Nazionali), e167 istruttori ISFE.
Le scuole sezionali, per svolgere la loro attività formativa, devono avere un corpo di istruttori titolati
composto da un direttore che deve essere un ISFE o un INSFE. Indicazioni sono state date
affinché il corpo istruttori comprenda un numero di aiuto istruttori (AISFE) non superiore a tre per
ogni titolato anche se attualmente il regolamento delle scuole sezionali non lo prevede.
Esiste una indicazione di come devono essere strutturati i corsi che dovrebbero comprendere.
a) ginnastica presciistica: da 15 a 25 ore in palestra e sui campi sportivi;
b) escursioni “a secco” di ambientamento: una o due uscite con uso propedeutico dei bastoncini;
c) lezione teorico-pratica di topografia e orientamento;
d) lezione pratica di sciolinatura e conoscenza dei materiali;
e) lezioni teoriche (possibilmente con l’aiuto di materiale audiovisivo):
• preparazione fisica, alimentazione e primo soccorso
f)
• materiali ed abbigliamento
• meteorologia
• conoscenza della neve e pericoli delle valanghe
• preparazione di un’escursione e comportamento sulla neve
• ambiente montano ed ecologia
• storia del C.A.I.;
non meno di quattro lezioni su neve;
I principali obiettivi che la Scuola si prefigge sono:
• fornire agli allievi dei propri corsi le nozioni indispensabili per praticare in sicurezza le attività;
• perfezionare, sia sul piano tecnico che culturale, la preparazione di sci-escursionisti che
abbiano già seguito corsi di base o comunque svolto attività nel settore;
• formare istruttori sezionali, dal punto di vista tecnico, didattico e culturale, in grado di
collaborare con gli istruttori titolati nello svolgimento dei corsi e nelle attività extra-corso;
• collaborare, su richiesta della Sezione, alle attività sociali e extra corso;
• promuovere la cultura della montagna in tutti i suoi aspetti, nell'ambito degli scopi statutari del
CAI;
ma anche:
• svolgere attività culturale nel campo dello sci di fondo evidenziandone la componente
escursionistica;
• organizzare manifestazioni nel campo dello sci di fondo escursionistico
• fornire consulenza tecnica nel settore di competenza ad altre strutture sezionali.
• collaborare con organismi analoghi costituiti nell'ambito del CAI
Tutte le attività facenti capo alla Scuola devono comunque essere svolte nel completo rispetto
delle indicazioni e direttive della CoNSFE, della Scuola Centrale e dei Regolamenti Sezionali.
3) Elenco dei tipi di corsi per la formazione e la qualifica dei titolati
L’aspirante istruttore di sci di fondo escursionistico deve operare all’interno di una scuola di SFE
del CAI per due anni come aiuto agli ISFE nei corsi da essa organizzati.
Durante tale periodo dovrà non solo divenire padrone di una discreta tecnica sciistica sia su pista
che fuori pista ma soprattutto dovrà imparare a preparare e condurre un’escursione in sicurezza e
ad usare correttamente carta e bussola.
Se al termine di questo biennio il Direttore della Scuola o del Corso riterrà che la preparazione
tecnica e l’esperienza fatta siano sufficienti si può passare alla fase più impegnativa che dovrà
portare alla qualifica di ISFE.
Per migliorare la parte più propriamente tecnica le varie Commissioni Regionali organizzano n° 2
corsi a livello interregionale di formazione, tenuti da istruttori nazionali designati dalla scuola
centrale e riservati agli aspiranti istruttori in genere, della durata ciascuno di un fine settimana, che
servono a verificare il livello di preparazione oltre che consigliare quale aspetto migliorare e far
capire cosa verrà loro richiesto agli esami. I corsi verificano principalmente il livello tecnico sulla
neve (1 corso tecnica di fondo ed 1 tecnica di discesa in pista e fuori) ma viene anche verificata la
preparazione culturale con una scheda/questionario. Per la restante preparazione conta
soprattutto l’esperienza che ciascuno dovrà farsi imparando da chi questa esperienza se l’è già
fatta sul campo. Agli aspiranti istruttori vengono fornite le dispense didattiche, redatte dalla Scuola
Centrale, che con il Manuale di sci escursionismo del CAI costituiscono i documenti di formazione.
Al termine del 2° corso di formazione viene fatta, da parte degli istruttori nazionali designati dalla
Scuola Centrale, una selezione per accesso al corso esami per ISFE. Superata la inappellabile
selezione inizia quindi la preparazione vera e propria che, anche se supportata dai corsi di seguito
descritti, non può prescindere da una preparazione personale effettuata con l’aiuto degli INSFE o
ISFE presenti in sezione o sezioni vicine.
Le materie d’esame per ottenere la qualifica di ISFE sono le seguenti:
• tecnica di sci di fondo su binario (passo alternato, scivolata spinta, passo spinta, cambio di
binario, passi in salita, discesa e frenata elementare, passo di pattinaggio);
• tecniche di discesa in pista e fuori pista (discesa diagonale, raspa, discesa e curve a
spazzaneve, virata elementare, cambio di direzione dinamico ed in assorbimento, stem
cristiania, telemark);
• preparazione e conduzione di un’escursione;
•
•
•
•
•
didattica della tecnica, metodologia di insegnamento, tecniche di comunicazione;
orientamento e topografia;
nivometereologia, pericolo di valanghe ed autosoccorso;
nozioni di medicina e primo soccorso;
cultura generale della montagna e dell’ambiente.
Durante i successivi mesi estivi od autunnali le varie Commissioni Regionali organizzeranno
incontri, anche a livello di singole realtà, vertenti sulla preparazione di un’escursione e su
orientamento e materie teoriche in genere.
Nei mesi invernali verranno invece organizzati, sempre a cura delle Commissioni Regionali,
almeno due corsi di preparazione su neve, della durata di due giorni ciascuno, con la
partecipazione degli Istruttori della Scuola Centrale.
Dovranno anche, a livello di lezione serale, essere trattati in tali occasioni gli argomenti relativi alle
valanghe, alla medicina ed al primo soccorso.
Da tutto questo sopra esposto credo risulti chiaramente che la parte fondamentale della
formazione di un istruttore è costituita dal periodo di 13/14 mesi intercorrenti tra i corsi di selezione
e l’esame.
Allo stato attuale non è ipotizzabile un aumento od un allungamento dei corsi di preparazione per
motivi essenzialmente di ordine pratico quali numero non elevato di Istruttori della Scuola Centrale,
la concomitanza con le attività sezionali che coinvolgendo un poco tutti, istruttori ed aspiranti tali,
limita la possibilità di disporre a piacere del tempo, non va infatti dimenticato che i fine settimana
utili per tutta l’attività sono in una stagione favorevole al massimo non più di venti, e, non da ultimo,
non va trascurato il fattore economico, comportando infatti l’aumento dei corsi o dalla loro durata
costi non indifferente per la CoNSFE, per le sezioni e soprattutto per i singoli aspiranti ISFE.
Sarà comunque cura della Scuola centrale predisporre i programmi di questi corsi, uguali per tutte
le commissioni, in modo tale da ottimizzare il tempo a disposizione per ottenere i migliori risultati.
Resta comunque ampio spazio alla iniziativa delle Commissioni Regionali per trovare il sistema,
sempre in sintonia con le direttive della Scuola Centrale, di migliorare la preparazione dei propri
candidati utilizzando le risorse in loco disponibili.
L’anno successivo viene organizzato a livello nazionale, dalla Consfe d’intesa con la Scuola
Centrale, un corso di una settimana con esami finali per ISFE (l’anno successivo a quello dei corsi
di formazione, praticamente ogni due anni, con recupero degli aspiranti che sono stati rimandati
nel corso precedente). Viene pubblicato per tempo un bando su “Lo Scarpone”, che verrà inviato
anche a tutti i presidenti degli OTP su cui saranno indicati, con estrema chiarezza, i requisiti
richiesti agli aspiranti istruttori come pure i criteri di selezione. Tutti coloro che intendono
partecipare agli esami per ISFE devono fare domanda alla CoRSFE competente per il territorio.
I docenti saranno istruttori della Scuola Centrale ed eventuali esperti di ogni singola materia
mentre la commissione esaminatrice sarà costituita dal Direttore del corso nominato dalla CoNSFE
su proposta della Scuola Centrale, tre Istruttori Nazionali nominati dalla Scuola Centrale ed un
Istruttore designato dalla CoNSFE tra i suoi componenti
Nei primi tre giorni si ripassano le tecniche sciistiche e si effettua una dimostrazione di ricerca con
l’ARVA.
Per il conseguimento del titolo si fa:
1) una prova a tavolino per l’individuazione di un percorso, dati alcuni punti di passaggio
obbligatori, con relativo schizzo di rotta, profilo altimetrico e tabella di marcia (si assegna
punteggio), si effettua una prova di orientamento con rilevamento azimut e lanterne (si
assegna punteggio). La media da il voto totale di topografia e orientamento;
2) una prova per ogni passo di base della tecnica di fondo più una prova su un percorso che le
prevede tutte (per ogni prova si assegna punteggio). La media da il voto totale di tecnica di
fondo;
3) una prova di discesa in pista su percorso tracciato (tre porte per ogni tecnica di base:
spazzaneve, virata elementare, curve a sci paralleli), una prova di discesa a telemark
dell’intero percorso tracciato di cui sopra, una prova di discesa fuori pista su percorso tracciato
(per ogni prova si assegna punteggio). La media da il voto totale di tecnica di discesa;
4) una prova orale sulla didattica delle tecniche di sci. Si assegna voto sulla didattica;
I candidati rispondono a cinque questionari con venti domande ciascuno (cultura alpina generale,
fisiologia e primo soccorso, meteorologia, neve e valanghe, topografia e orientamento) cui segue
una prova orale in cui si tiene conto delle carenze emerse nei questionari (si assegna punteggio),
La media da il voto totale di teoria;
I voti vanno da 5 a 8. Sarà ritenuto idoneo chi avrà conseguito il punteggio totale minimo di 35/50,
mentre potrà essere rimandato per un recupero, chi avrà superato almeno 3 delle 5 prove, di cui
almeno 1 tra le 2 di tecnica di fondo o discesa e che non abbia ottenuto votazioni inferiori a 30/50
su nessuna delle prove.
Quando c’è un numero di candidati sufficiente si organizza il corso nazionale per INSFE (istruttori
nazionali) della durata di una settimana con esami finali, L’iter del corso ricalca in linea di massima
quello per ISFE con maggiore selezione dato che il punteggio totale minimo sale a 40/50.
4) Denominazione utilizzata nel settore per gli operatori a livello di sezione/scuola (aiuto,
operatore, istr. Sezionale, altro…); stima del loro numero; a chi compete la loro
formazione; chi formalizza il loro status (presidente sezionale, direttore di scuola ecc).
A livello sezionale gli operatori che aiutano gli istruttori titolati nei corsi vengono denominati AISFE
(aspiranti o aiuto istruttori) ma non è una figura prevista dal CAI Centrale. La loro formazione
avviene all’interno delle scuole da parte degli ISFE o degli INSFE se ci sono. A livello regionale
vengono organizzati corsi in modo da aiutare nella formazione quelle sezioni che sono meno
provviste di figure formative e confrontare i diversi livelli di preparazione. Gli AISFE possono
partecipare ai corsi di aggiornamento per ISFE (squadra a parte in quelli pratici su neve).
Dopo due anni di esperienza e di affiancamento ad un ISFE nei corsi sezionali gli AISFE possono
iniziare il percorso formativo per diventare istruttori come già descritto.
Come già detto il loro numero in un corpo istruttori di una scuola non dovrebbe essere superiore al
triplo di quelli titolati.
Con la domanda di partecipazione al corso esami per ISFE gli aspiranti istruttori devono inviare il
proprio curriculum su cui va evidenziata l’attività svolta almeno negli ultimi due anni sia come
escursionista che come collaboratore sezionale degli ISFE nella conduzione dei corsi. La domanda
e l’allegato curriculum vanno firmati oltre che dall’interessato, dal Direttore dei corsi sezionali dei
corsi di sci di fondo escursionistico, ove esistenti, e dal Presidente della Sezione di appartenenza,
che con tali firme avvallano l’attendibilità di quanto dichiarato.
Glauco Del Bianco