5C BIO 2013 doc
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ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE STATALE “G.GALILEI” Biologia Chimica Elettronica Elettrotecnica Informatica Meccanica Via G.Galilei 66 57122 Livorno Tel: 0586 447111 Fax 0586447148 e-mail [email protected] - www.galileilivorno.it ESAMI DI STATO CONCLUSIVI DEI CORSI DI STUDIO DI ISTRUZIONE SUPERIORE II CICLO Documento del Consiglio di classe Classe V sez. C Corso BIO Anno scolastico 2012/13 Contenuto: • • • • o • • ◊ ◊ ◊ ◊ • • • Profilo della classe e sua storia (abbandoni, immissioni, continuità didattica, partecipazione, impegno, socializzazione) Aspetti interdisciplinari del percorso formativo (progetto di classe, progetti speciali, visite guidate ed aziendali, stage in azienda in relazione con lo sviluppo delle conoscenze e delle competenze degli alunni) Obiettivi raggiunti, i contenuti, i metodi, i mezzi ,gli spazi e i tempi del percorso formativo I criteri e gli strumenti di valutazione adottati o Criteri di valutazione e relative griglie Documento sui crediti formativi e sui crediti scolastici Esperienze realizzate in merito alla preparazione degli studenti all'esame di stato: o esperienze di programmazione e simulazione della prima e della seconda prova o esperienze di programmazione e simulazione della terza prova o esperienze di simulazione sulla conduzione del colloquio schede informative relative alle prove svolte nelle seguenti date: Simulazione della prima prova: ___________________ Simulazione della seconda prova: ___________________ Simulazione della terza prova: ___________________ Simulazione del colloquio: ___________________ Relazioni e programmi svolti Elenco dei candidati Composizione del Consiglio di classe Livorno,15 maggio 2013 La Dirigente scolastica (Prof. Giuliana Ficini) 1. Profilo della classe e sua storia (abbandoni, immissioni, continuità didattica, partecipazione, impegno, socializzazione) Profilo generale La classe 5 C BIO ha avuto un iter scolastico regolare: la classe terza era composta da 34 alunni, di cui 4 sono stati respinti, la quarta era composta da 32 alunni (2 alunni ripetenti aggiunti al gruppoclasse) di questi 2 alunni si sono ritirati, la quinta, come naturale prosecuzione delle ex 3 e 4 C BIO, è composta di 30 alunni di cui 24 femmine e 6 maschi, tutti provenienti dalla quarta dell’anno scorso. E’ da rilevare, inoltre, che nel triennio non vi sono state particolari discontinuità nella didattica delle materie dell’area comune,ad eccezione del docente di Ed. Fisica, dalla classe quarta alla quinta e i cambiamenti di docenza nell’area professionalizzante sono stati decisi nell’ambito dei gruppi disciplinari di tali materie: dalla classe quarta alla quinta sono cambiati i docenti di Impianti, Lab. Di Microbiologia e di Analisi chimica strumentale. La classe V C BIO è stato caratterizzata,durante tutto il triennio, nonostante l’elevato numero di allievi, da un atteggiamento sempre responsabile e consapevole nei confronti dello studio e dell’impegno personale, caratterizzato da serena correttezza nei confronti dei docenti . La partecipazione della classe al dialogo educativo è sempre stata nel complesso vivace e proficua, in quanto gli alunni hanno dimostrato disponibilità al lavoro personale di crescita e di miglioramento, fornendo,nella maggior parte dei casi, una risposta costante, rispetto agli argomenti proposti. L’impegno è stato,salvo pochi casi, in genere produttivo . La classe, molto disciplinata e scolarizzata sin dalla terza, ha sviluppato, nel corso del triennio, un percorso di maturazione e di responsabilizzazione nei confronti della scuola e , più in generale, dei propri impegni e doveri nei confronti degli altri che si può senz’altro definire molto soddisfacente, evidenziando nel corso dell’anno, in generale, comportamenti consoni e sempre adeguati alle situazioni; tutti gli alunni hanno, inoltre, dimostrato di aver raggiunto un’ autonoma consapevolezza nell’instaurare rapporti interpersonali corretti e proficui. Sia in classe sia nei Laboratori l’atteggiamento individuale e collettivo è stato caratterizzato da comportamenti adeguati che, nelle attività laboratoriali, hanno consentito di realizzare risultati mediamente soddisfacenti ,in termini di capacità e competenze sviluppate, con alcune punte di eccellenza. Durante il triennio, gli alunni hanno colmato in gran parte le lacune presenti nella preparazione di base, dovute, soprattutto, all’adozione di un metodo di studio mnemonico, non sempre adeguato alle necessità; sul piano del profitto, alcuni studenti si sono distinti per le valide capacità personali e per l’impegno assiduo e proficuo, riuscendo ad ottenere risultati costantemente positivi e conseguendo una preparazione globale di ottimo livello; la maggioranza, pur meno brillante e, talvolta, meno costante nell’impegno e nel rendimento, ha comunque compiuto un percorso di studi positivo e in progresso, per cui la tendenza al miglioramento è stata evidente; un numero ristretto di allievi ha compiuto un percorso rallentato, oltre che dalle carenze evidenziate, da una certa passività con cui ha affrontato gli impegni e le attività didattiche proposte, per cui questa caratteristica ha condizionato in senso meno positivo i ritmi di apprendimento e i risultati ottenuti. 2. Obiettivi raggiunti, i contenuti, i metodi, i mezzi, gli spazi e i tempi del percorso formativo. Si riportano gli obiettivi educativi generali,le competenze e le capacità elaborati dal Consiglio di classe della 5 C BIO come finalità comuni dell’azione didattica nell’anno scolastico e che risultano nel complesso raggiunti in modo quasi sufficiente da tutti i candidati; Obiettivi educativi generali • Sviluppare competenze atte a rendere lo studente autore consapevole di scelte autonome e responsabili sia nell’ambito personale sia nell’ambito professionale, promuovendone lo sviluppo e la crescita intellettuale e socio-affettiva. • Valorizzare e potenziare nello studente atteggiamenti propositivi di orientamento, di autonomia critica, di gestione ed adattamento flessibile nel sostenere ruoli e funzioni, per essere persona e cittadino in grado di saper costruire e realizzare un proprio consapevole progetto di vita. Conoscenze • sia di cultura generale che di area tecnica; • generali sull’ambiente naturale e le sue caratteristiche fisiche, chimiche e biologiche; • sui fenomeni di alterazione ambientale. Abilità. • Leggere,interpretare, redigere un argomento culturale o professionale con coerenza e pertinenza. • Comunicare efficacemente utilizzando le lingue e/o appropriati linguaggi tecnici • Utilizzare con pertinenza tecniche operative e strumenti professionali in proprio possesso per trasferire le conoscenze teoriche alla pratica operativa, eseguendo le opportune analisi chimiche, biologiche e batteriologiche sui vari comparti ambientali. • Operare adeguatamente attraverso procedure e sistemi professionali, integrando gli strumenti concettuali appresi di tipo chimico, biologico, impiantistico in una visione organica delle problematiche ambientali; Competenze • Elaborare dati deducendo possibili implicazioni secondo uno schema logico. • Documentare adeguatamente il proprio lavoro. • Completare autonomamente informazioni acquisite. • Analizzare situazioni diverse stabilendo conclusioni appropriate. • Interpretare in modo sistematico strutture e dinamiche del contesto in cui si opera. • Utilizzare le conoscenze e capacità acquisite nelle azioni di controllo, prevenzione e tutela del territorio. • Orientarsi nelle scelte in campo impiantistico nell’ambito delle tecnologie di depurazione. • Presentare adeguatamente i dati analitici necessari alla gestione del risanamento ambientale. • Valutare con pertinenza i materiali a propria disposizione. • Partecipare al lavoro organizzato sia individuale sia di gruppo,accettando e favorendo il coordinamento. In particolare il percorso formativo proposto alla classe ha mirato a realizzare la seguente figura professionale: Profilo professionale La sperimentazione Biologico-sanitario-ecologico nel nostro Istituto è iniziata nell'anno scolastico 80/81 ed è attualmente articolata su tre corsi triennali. Il problema affrontato, sia nell'impostazione originaria, sia nelle modifiche richieste ed autorizzate negli a.s. 84/85 e 90/91, è quello delle metodologie e dei curricoli delle materie per dare un nuovo profilo al perito chimico attraverso competenze, abilità e saperi nel campo delle problematiche ambientali. Infatti, nel corso di frequenti verifiche e di confronti con le esigenze del territorio, è emersa con forza la necessità di accentuare le competenze di tipo ecologico, poiché gli ambiti entro i quali i diplomati dovranno operare sono di carattere: a- biologico b- chimico c- tecnologico Questo tipo di sperimentazione si propone di: • far acquisire conoscenze e abilità nel campo ecologico (azioni di controllo e tutela del territorio) e nella prevenzione primaria (salute degli ecosistemi e degli ambienti di vita). • promuovere le doti di versatilità, adattabilità ed approccio critico ai problemi posti dalla evoluzione della tecnica e della scienza nella società attuale. • sollecitare lo sviluppo di autonome capacità applicative nell'uso di metodi e di strumenti. • corrispondere alle mutate richieste che pervengono dal mondo del lavoro e dal territorio. • definire un nuovo curricolo di studi nell'ambito della trasversalità del sapere. Metodi didattici impiegati: il Consiglio di Classe ha condiviso la scelta didattica generale del Collegio Docenti dell’Istituto nell’adozione di un metodo didattico induttivo, idoneo per sviluppare negli alunni maggiori capacità di analisi e collegamento tra i diversi settori dell’area professionalizzante ma, più in generale, per saper analizzare situazioni diverse, stabilendo conclusioni appropriate, per interpretare e valutare strutture e situazioni del contesto in cui si sta operando. In particolare, attraverso le seguenti tipologie di approccio: lezione frontale, lavori di gruppo, ricerche, studio di casi o problematiche complesse,discussioni. Mezzi e gli strumenti adottati: l’azione didattica, compatibilmente con le esigenze specifiche delle singole discipline, si è avvalsa dell’uso di testi e manuali, fotocopie, uso di laboratori sia settoriali sia multimediali, lavagne luminose, proiettori, sussidi audiovisivi. Gli spazi e i tempi del percorso formativo: il Consiglio di Classe ha concordato per ciascuna disciplina verifiche a cadenza bisettimanale o mensile, rispetto alle programmazioni di ciascun docente, concordando inoltre, i tempi di due esperienze simulate di preparazione agli esami di stato, relative alla prima,seconda e terza prova scritta. Sono stati, inoltre, concordati dal Consiglio di Classe gli spazi per iniziative di recupero e sostegno (IDEI), finalizzati al recupero e all’approfondimento disciplinare che ciascun docente ha deciso di attuare, durante l’anno scolastico, o alla fine, sia come recupero in itinere sia nella modalità di ore di lezione pomeridiane. 3. Aspetti interdisciplinari del percorso formativo (area di progetto, progetti speciali, viaggi e visite guidate ed aziendali, stage in azienda in relazione con lo sviluppo delle conoscenze e delle competenze degli alunni). • Partecipazione delle alunne Biricotti e La Bruna al “ Treno della memoria” e di tutta la classe al convegno, in margine all’iniziativa,organizzato dall’ISTORECO di Livorno “ Una voce,mille voci. Viaggiare nella memoria” con Carlo Greppi e David Bidussa. • La classe ha partecipato nel biennio 2011-12 e 2012-13 al progetto “ Orienta”. • La classe ha assistito alla lezione del prof. Emilio Gentile, dell’Università La Sapienza di Roma, sui “Valori del Risorgimento confluiti nella Costituzione”,organizzato dal Comitato livornese per la promozione dei valori risorgimentali. • La classe ha visitato l’ impianto di smaltimento di Palaia. • La classe ha partecipato al progetto sullo smaltimento rifiuti organizzato dall’AAMPS nell’a.s. 2011-2012. 4.Relazioni e programmi svolti relativi alle seguenti materie: Religione Lingua e lettere italiane Storia ed ed. civica Inglese Matematica Ed. Fisica Analisi chimica e strumentale Impianti chimici Igiene e legislazione sanitaria Lab. Di Microbiologia speciale. Per favorire una migliore consultazione, le relazioni e i programmi svolti sono posti nella parte finale del documento. 5.Documento relativo ai crediti formativi e ai crediti scolastici. Per la valutazione del credito formativo e scolastico si fa riferimento alla circolare interna del 22/04/2005 della quale di seguito viene riportato integralmente il testo: [………] … nello scrutinio finale delle classi Terze, Quarte e Quinte, viene assegnato il Credito Scolastico (CS) calcolato sulla base della media aritmetica dei voti conseguiti nelle singole discipline; tale media individua un punteggio che può oscillare di uno o due punti . Qui interviene la valutazione del Credito Formativo (CF) che, ad assoluta discrezione nel C.d.C., può spostare di un punto il punteggio individuato dalla media dei voti. In sostanza il Credito Formativo vuol riconoscere (se pur di poco) il valore di attività, impegni, studi ecc… effettuati al di fuori della scuola. Quindi il Credito Formativo altro non è che una piccola ma significativa parte del più generale Credito Scolastico il quale è un “bonus“di punti acquisiti in Terza, Quarta e Quinta: la somma dei tre “bonus” dà il punteggio complessivo di Credito Scolastico (massimo 25 punti) che va a costituire una parte del punteggio finale dell’Esame di Stato (45 prova scritta, 30 prova orale, 25 credito scolastico =100); - allo scopo di vedersi attribuita la valutazione del Credito Formativo gli alunni che lo desiderino e lo possano fare devono consegnare, entro e non oltre il 15 maggio p.v., al Coordinatore di Classe la documentazione attestante l’attività, l’impegno e gli studi effettuati al di fuori della scuola di appartenenza. Il Coordinatore allegherà le certificazioni ricevute alla documentazione relativa agli allievi in segreteria didattica e in sede di scrutinio le proporrà all’approvazione nel C.d.C. - tali esperienze (ai sensi del D.M. 24/02/00 n. 49 richiamato e confermato dalla C.M. 35 del 04/04/03 e dal D.M. 323/989 devono essere debitamente documentate su carta intestata della società, azienda, associazione ecc, presso cui l’esperienza si è svolta, deve essere firmata dal Responsabile dell’Ente e deve contenere una sintetica descrizione dell’esperienza medesima; - l’autocertificazione è ammessa solo per esperienze svolte presso le Pubbliche Amministrazioni dello Stato o EE.LL; - tali esperienze “devono risultare coerenti con gli obiettivi educativi e formativi del tipo di corso frequentato”. Si ribadisce che le attività integrative e complementari svolte all’interno dell’Istituto ( Olimpiadi della matematica, Giochi della chimica, Teatro ecc.., ecc..) non danno luogo al Credito Formativo ma concorrono alla formulazione del Credito Scolastico ovvero concorrono alla valutazione sommativa disciplinare atteso che il voto attribuito nelle singole discipline non è la media meramente aritmetica delle valutazioni bensì la considerazione complessiva del processo di apprendimento. 6.Esperienze realizzate in merito alla preparazione degli studenti all'esame di stato: i criteri e gli strumenti di valutazione adottati e relative griglie esperienze di programmazione e simulazione della prima esperienze di programmazione e simulazione della seconda prova esperienze di programmazione e simulazione della terza prova; esperienze di simulazione sulla conduzione del colloquio. 6.1 I criteri e gli strumenti di valutazione adottati , comprese le griglie di valutazione. Per quanto riguarda i criteri di valutazione adottati, il Consiglio di Classe si è uniformato ai criteri generali di Istituto, ed ogni docente ha seguito, per le proprie discipline, le indicazioni generali scaturite dalle Riunioni di Dipartimento e stabiliti in termini di sviluppo di conoscenze, abilità e competenze sviluppate, rispetto ai livelli di partenza dei singoli allievi. Per la valutazione annuale delle prove di verifica i docenti hanno fatto riferimento alla sottostante tabella di corrispondenza voto – giudizio sintetico – descrittori presente nel POF di Istituto ed approvata dal Collegio dei Docenti per l’a.s. 2012/13. VOTO GIUDIZIO SINTETICO DESCRITTORI 9-10 Eccellente Partecipa in modo propositivo Lavora in modo assiduo e/o proficuo Si esprime con linguaggio ricco e appropriato Ha acquisito conoscenze eccellenti, le rielabora in modo personale, dimostrando significative capacità critiche Sa applicare le conoscenze a situazioni nuove 8 Ottimo Partecipa in modo attivo Lavora in modo assiduo Si esprime con un linguaggio corretto e appropriato Ha acquisito conoscenze complete Sa applicare le conoscenze a situazioni nuove 7 Buono Partecipa in modo attivo Lavora in modo assiduo Si esprime con un linguaggio chiaro e corretto Ha assimilato le conoscenze in modo più che sufficiente Sa applicare le conoscenze a situazioni analoghe a quelle proposte 6 Sufficiente 5 Insufficiente Partecipa in modo interessato, ma poco attivo Lavora in modo regolare, ma poco approfondito Si esprime con un linguaggio sufficientemente corretto Ha acquisito le conoscenze in modo essenziale Rivela talune difficoltà ad applicare le conoscenze a situazioni affini a quelle proposte Partecipa in modo saltuario Lavora in modo discontinuo Si esprime con un linguaggio impreciso Ha acquisito le conoscenze in modo superficiale e limitato Applica le conoscenze minime con errori 4 Insufficienza grave 1-3 Insufficienza molto grave Partecipa in modo passivo e disinteressato Lavora in modo inadeguato Si esprime con un linguaggio scorretto Le conoscenze sono parziali e disorganiche Anche se guidato rivela notevoli difficoltà nelle applicazioni Non partecipa al dialogo educativo Lavora in modo incostante e inadeguato molto frammentarie e lacunose Non è in grado di applicare le conoscenze Le tipologie di verifica adottate sono state: prove d’ingresso, prove strutturate e semistrutturate, prove di tipo formativo e sommativo, temi, relazioni, studi di caso, interrogazioni orali, In merito alla programmazione delle esperienze relative alle prove di simulazione si rimanda alle relazioni disciplinari per la specifica preparazione delle singole prove. Le due simulazioni delle tre prove scritte sono avvenute entrambe concentrate nella stessa settimana per decisione unanime del Consiglio di Classe. Il Consiglio ha concordato inoltre di dedicare parte della programmazione disciplinare alla preparazione degli allievi all’Esame di Stato. Esperienze di simulazione della prima prova Sono state effettuate in classe due simulazioni della prima prova secondo le varie tipologie previste per gli esami di Stato, utilizzando in parte anche il materiale degli esami precedenti. Date in cui sono state effettuate le prove: 26 /04/13 e 7/05/11 Esperienze di simulazione della seconda prova La materia oggetto della seconda prova è Analisi Chimica, elaborazione dati e laboratorio. E’ stata effettuata una prova di simulazione . Data in cui è stata effettuata la prova: 2/05/13 Esperienze di programmazione della terza prova Per la simulazione della terza prova il consiglio di classe ha ritenuto opportuno verificare le discipline di Inglese, Matematica, Impianti, Igiene in data 27 /4/ 13 e Matematica, Inglese, Impianti,Microbiologia in data 10 maggio 2013. La tipologia scelta è stata la B (3 domande a risposta aperta per ciascuna delle 4 discipline prescelte, max otto righe). Esperienze sulla conduzione del colloquio Non si prevede di effettuare simulazioni del colloquio orale. Si allegano le griglie di valutazione per le prove di italiano, per la seconda e terza prova della simulazione dell’esame di stato e i testi delle prove simulate proposte agli alunni: • 2 prove simulate di italiano • 1 prova simulata di Analisi chimica • 2 simulazioni di terza prova SCHEDA DI VALUTAZIONE DELLA PRIMA PROVA SCRITTA TIPOLOGIA - A - ANALISI DEL TESTO Candidato/a: Macroindicatori Competenze linguistiche Indicatori Capacità di esprimersi (Punteggiatura Ortografia Morfosintassi Proprietà lessicale) Comprensione complessiva e sintesi Capacità di sintesi e rielaborazione delle conoscenze acquisite Analisi del testo e delle Capacità di analisi e strutture formali interpretazione Collegamenti e contestualizzazione Capacità di rielaborare,effettuare collegamenti,contestua lizzare e operare riferimenti critici Classe: descrittori Si esprime in modo: appropriato e complesso corretto e adeguato sostanzialmente adeguato impreciso e/o scorretto gravemente scorretto Rielabora in modo: completo e articolato chiaro e ordinato schematico poco coerente inconsistente Analizza e interpreta Descrive ed analizza Individua gli elementi base Individua in modo incompleto Individua in modo errato misuratori punti Ottimo/ Eccellente Discreto/buono Sufficiente Insufficiente nettamente insufficiente 4 3,5 3 2.5 2 Ottimo/ Eccellente Discreto/buono Sufficiente Insufficiente nettamente insufficiente 3 2,5 2 1,5 1 Ottimo/ Eccellente Discreto/buono Sufficiente Insufficiente nettamente insufficiente 5 4 3 2 1 Ottimo/ Eccellente Discreto/buono Sufficiente Insufficiente nettamente insufficiente 3 2,5 2 1,5 1 Rielabora in modo: approfondito e critico completo ed adeguato essenziale parziale non rielabora Valutazione complessiva Totale punteggio __________________________Voto complessivo attribuito alla prova _____/15 N.B. Il voto complessivo risultante dalla somma dei punteggi attribuiti ai singoli indicatori,in presenza di numeri decimali, è approssimato in eccesso all’unità superiore. SCHEDA DI VALUTAZIONE DELLA PRIMA PROVA SCRITTA TIPOLOGIA B : ARTICOLO - SAGGIO BREVE Candidato/a : Macroindicatori Competenze linguistiche Indicatori Capacità di esprimersi ( Punteggiatura Ortografia Morfosintassi Proprietà lessicale) Conoscenza dell’argomento ed efficacia argomentativa Capacità di formulare una tesi e/o di sviluppare proprie argomentazioni Classe: descrittori Si esprime in modo: appropriato e complesso corretto e adeguato sostanzialmente adeguato impreciso e/o scorretto gravemente scorretto Argomenta in modo: completo e articolato chiaro e ordinato schematico poco coerente inconsistente Competenze rispetto al Capacità di rispettare Rispetta consapevolmente genere testuale consapevolmente i tutte le consegne vincoli del genere Rispetta le consegne testuale Rispetta in parte le consegne Rispetta solo alcune consegne Non rispetta le consegne Organizzazione e Capacità di rielaborare, Rielabora in modo: presentazione del di utilizzare in modo approfondito e critico contenuto critico e personale i completo ed adeguato documenti a essenziale disposizione parziale non rielabora Valutazione complessiva misuratori punti Ottimo/ Eccellente Discreto/buono Sufficiente Insufficiente nettamente insufficiente 4 3,5 3 2.5 2 Ottimo/ Eccellente Discreto/buono Sufficiente Insufficiente nettamente insufficiente 3 2,5 2 1,5 1 Ottimo/ Eccellente 5 Discreto/buono Sufficiente Insufficiente nettamente insufficiente 4 3 2 1 Ottimo/ Eccellente Discreto/buono Sufficiente Insufficiente nettamente insufficiente 3 2,5 2 1,5 1 Totale punteggio __________________________Voto complessivo attribuito alla prova _____/15 N.B. Il voto complessivo risultante dalla somma dei punteggi attribuiti ai singoli indicatori,in presenza di numeri decimali, è approssimato in eccesso all’unità superiore. SCHEDA DI VALUTAZIONE DELLA PRIMA PROVA SCRITTA Tipologia C Tema di argomento storico. Candidato/a : Macroindicatori Competenze linguistiche Indicatori Capacità di esprimersi ( Punteggiatura Ortografia Morfosintassi Proprietà lessicale) Conoscenza dell’argomento ed efficacia argomentativa Capacità di formulare una tesi e/o di sviluppare proprie argomentazioni Conoscenza dell’argomento e pertinenza delle argomentazioni Conoscenza degli eventi storici. Capacità di trattare in modo pertinente e analitico l’argomento proposto Organizzazione e presentazione del contenuto Capacità di rielaborare, di utilizzare in modo critico e personale i documenti a disposizione Classe: descrittori Si esprime in modo: appropriato e complesso corretto e adeguato sostanzialmente adeguato impreciso e/o scorretto gravemente scorretto Argomenta in modo: completo e articolato chiaro e ordinato schematico poco coerente inconsistente Conosce e sviluppa l’argomento in modo: pertinente ed esaustivo pertinente e corretto essenziale,schematico incompleto e poco pertinente non pertinente (fuori tema) misuratori punti Ottimo/ Eccellente Discreto/buono Sufficiente Insufficiente nettamente insufficiente 4 3,5 3 2.5 2 Ottimo/ Eccellente Discreto/buono Sufficiente Insufficiente nettamente insufficiente 3 2,5 2 1,5 1 Ottimo/ Eccellente Discreto/buono Sufficiente Insufficiente Nettamente insufficiente 5 4 3 2 1 Ottimo/ Eccellente Discreto/buono Sufficiente Insufficiente nettamente insufficiente 3 2,5 2 1,5 1 Rielabora in modo: approfondito e critico completo ed adeguato essenziale parziale non rielabora Valutazione complessiva Totale punteggio __________________________Voto complessivo attribuito alla prova _____/15 N.B. Il voto complessivo risultante dalla somma dei punteggi attribuiti ai singoli indicatori,in presenza di numeri decimali, è approssimato in eccesso all’unità superiore. SCHEDA DI VALUTAZIONE DELLA PRIMA PROVA SCRITTA Tipologia D Tema di ordine generale. Candidato/a : Macroindicatori Competenze linguistiche Indicatori Capacità di esprimersi ( Punteggiatura Ortografia Morfosintassi Proprietà lessicale) Coerenza e coesione testuale Efficacia argomentativa Conoscenza dell’argomento e pertinenza delle argomentazioni Organizzazione e presentazione del contenuto Capacità di formulare una tesi e/o di sviluppare proprie argomentazioni in modo coerente e coeso Capacità di trattare in modo pertinente e analitico l’argomento proposto Classe: descrittori Si esprime in modo: appropriato e complesso corretto e adeguato sostanzialmente adeguato impreciso e/o scorretto gravemente scorretto Argomenta in modo: completo e articolato chiaro e ordinato schematico poco coerente inconsistente Conosce e sviluppa l’argomento in modo: pertinente ed esaustivo pertinente e corretto essenziale,schematico incompleto e poco pertinente non pertinente (fuori tema) Capacità di rielaborare, Rielabora in modo: di utilizzare in modo approfondito e critico critico e personale le completo ed adeguato proprie conoscenze essenziale parziale non rielabora Valutazione complessiva misuratori punti Ottimo/ Eccellente Discreto/buono Sufficiente Insufficiente nettamente insufficiente 4 3,5 3 2.5 2 Ottimo/ Eccellente Discreto/buono Sufficiente Insufficiente nettamente insufficiente 3 2,5 2 1,5 1 Ottimo/ Eccellente Discreto/buono Sufficiente Insufficiente Nettamente insufficiente 5 4 3 2 1 Ottimo/ Eccellente Discreto/buono Sufficiente Insufficiente nettamente insufficiente 3 2,5 2 1,5 1 Totale punteggio __________________________Voto complessivo attribuito alla prova _____/15 N.B. Il voto complessivo risultante dalla somma dei punteggi attribuiti ai singoli indicatori,in presenza di numeri decimali, è approssimato in eccesso all’unità superiore. ESAME DI STATO A.S. 12/13 Prova scritta di Analisi Chimica, elaborazione dati e laboratorio Candidato ………………………………….. …………………………. INDICATORI PUNTEGGIO MASSIMO INDICATORE LIVELLO INDICATORE Conoscenze e competenze riferite agli argomenti richiesti 6 Organizzazione degli argomenti, capacità di elaborazione critica e/o di esemplificazione 6 Utilizzazione del linguaggio specifico Livorno, il………………. ATTRIBUITO…………./15 Il Presidente 3 Classe Grav. Insuff. Insufficiente sufficiente buono ottimo Grav. Insuff. Insufficiente sufficiente buono ottimo Insufficiente Sufficiente Buono PUNTEGGIO PUNTEGGIO DEL ASSEGNATO LIVELLO 2 3 4 5 6 2 3 4 5 6 1 2 3 VOTO COMPLESSIVO I commissari SCHEDA DI VALUTAZIONE DELLA TERZA PROVA SCRITTA CANDIDATO ……………………………………………………………………………………….. Banda di osc. Conoscenza argomenti * 0 – 9 Lessico e ling./calcolo** 0 – 5 Indicatori Sintesi I A II A III A I B II B III B I C II C III C I D 0–1 Valutazione * Conoscenza argomenti assente limitata superficiale soddisfacente completa approfondita 0-9 0 1-2 3-4 5-6 7-8 9 **Lessico e linguaggio/calcolo non risponde inadeguato con errori semplice ma corretto adeguato e preciso 0-5 0 1-2 3 4-5 Scheda di valutazione complessiva: Indicatori Conoscenza degli argomenti Correttezza lessicale e uso del linguaggio specifico/calcolo Capacità di sintesi Banda di oscillazione in 180-esimi 0 – 108 Punteggio in 180-esimi 0 – 60 12 TOTALE Punteggio in 15-esimi II D III D Voto in 15° 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 Voto in 180° 48 60 72 84 96 108 120 132 144 156 168 180 Banda di oscillazione x-54 55-66 67-78 79-90 91-102 103-114 115-126 127-138 139-150 151-162 163-174 175-180 Giudizi sintetici Inesistente o scarso Insufficiente Sufficiente Buono Ottimo/eccellente Banda di oscillazione (punti) 0–5 6–9 10 11 – 12 13 – 15 Voto assegnato (15-esimi) 1 Prova simulata Italiano Temi Esame di Stato 2012- 2013 Tracce Italiano 1^ Prova - Maturità Istruzione Secondaria Superiore - Per tutti gli indirizzi: di ordinamento e sperimentali Svolgi la prova, scegliendo una delle quattro tipologie qui proposte. Tipologia A Analisi del testo: Giovanni Pascoli Il ponte (Myricae) Nel sonetto il poeta si interroga sul mistero della vita, rappresentato dallo scorrere del fiume che va dalla nascita («il fonte») alla morte («il mare»). 4 La glauca1 luna lista l’orizzonte2 e scopre i campi nella notte occulti3 e il fiume errante. In suono di singulti l’onda si rompe al solitario ponte. 8 Dove il mar, che lo4 chiama? e dove il fonte, ch’esita mormorando tra i virgulti? Il fiume va con lucidi sussulti5 al mare ignoto dall’ignoto monte. 11 Spunta la luna: a lei sorgono intenti6 gli alti cipressi dalla spiaggia triste, movendo insieme come un pio sussurro7. 14 Sostano, biancheggiando, le fluenti nubi, a lei volte, che salìan8 non viste le infinite scalée9 del tempio azzurro10. 1. glauca: di colore grigio-azzurro. 2. lista l’orizzonte: (la luna con il suo chiarore) riga il cielo. 3. occulti: nascosti, a causa del buio notturno. 4. lo: il fiume. 5. lucidi sussulti: la superficie dell’acqua, scorrendo (sussulti) riflette il chiarore della luna. 6. a lei … intenti: si innalzano attenti alla luna. 7. pio sussurro: una preghiera pronunciata sottovoce. 8. salìan: salivano. 9. scalée: scale. 10. tempio azzurro: volta del cielo. Comprensione del testo 1. Nel paesaggio descritto nel componimento gli elementi della natura sono personificazioni cariche di valori simbolici: a quali significati, secondo la tua interpretazione, alludono il fiume, il fonte, il monte, il mare, il ponte, la luna, i cipressi, le nubi e il cielo? Analisi del testo 2. Il sonetto si apre con un quadro paesistico che potrebbe rappresentare un semplice bozzetto notturno. Quali sensazioni intende suscitare nel lettore l’allitterazione della consonante liquida “l” nella prima quartina? 3. Quale diversa connotazione assume questo stesso paesaggio notturno alla luce delle domande e delle riflessioni suggerite dalla seconda quartina? Perché «il fonte», al verso 5, viene descritto come “esitante”? Quale aggettivo e quale figura retorica contribuiscono a sottolineare un senso di mistero al verso 8? 4. L’atmosfera evocata nelle terzine è di tipo religioso: quali immagini metaforiche contribuiscono in particolare a conferire un significato sacrale al paesaggio? Quale figura retorica riconosci nell’immagine delle «fluenti / nubi» (vv. 12-13) che «Sostano» (v. 12)? 5. Rintraccia e commenta le sensazioni visive e uditive evocate dalle immagini del sonetto. Interpretazione complessiva e approfondimenti 6. Delinea i caratteri del simbolismo pascoliano, mettendo in luce gli elementi di sintonia con il Decadentismo europeo e gli elementi di originalità. TIPOLOGIA B Redazione di un “SAGGIO BREVE” o di un “ARTICOLO DI GIORNALE” (puoi scegliere uno degli argomenti relativi ai quattro ambiti proposti) CONSEGNE: Sviluppa l’argomento scelto o in forma di «saggio breve» o di «articolo di giornale», utilizzando, in tutto o in parte, e nei modi che ritieni opportuni, i documenti e i dati forniti. Se scegli la forma del «saggio breve» argomenta la tua trattazione, anche con opportuni riferimenti alle tue conoscenze ed esperienze di studio. Premetti al saggio un titolo coerente e, se vuoi, suddividilo in paragrafi. Se scegli la forma dell’«articolo di giornale», indica il titolo dell’articolo e il tipo di giornale sul quale pensi che l’articolo debba essere pubblicato. Per entrambe le forme di scrittura non superare cinque colonne di metà di foglio protocollo. Ambito artistico-letterario l ‘attesa nell’arte dell’ottocento e del novecento DOCUMENTI 1.Giacomo Leopardi :Il sabato del villaggio La donzelletta vien dalla campagna, In sul calar del sole, Col suo fascio dell'erba; e reca in mano Un mazzolin di rose e di viole, Onde, siccome suole, Ornare ella si appresta Dimani, al dì di festa, il petto e il crine. Siede con le vicine Su la scala a filar la vecchierella, Incontro là dove si perde il giorno; E novellando vien del suo buon tempo, Quando ai dì della festa ella si ornava, Ed ancor sana e snella Solea danzar la sera intra di quei Ch'ebbe compagni dell'età più bella. Già tutta l'aria imbruna, Torna azzurro il sereno, e tornan l'ombre Giù da' colli e da' tetti, Al biancheggiar della recente luna. Or la squilla dà segno Della festa che viene; Ed a quel suon diresti Che il cor si riconforta. I fanciulli gridando Su la piazzuola in frotta, E qua e là saltando, 2. Giovanni Pascoli :X Agosto San Lorenzo, io lo so perché tanto di stelle per l'aria tranquilla arde e cade, perché sì gran pianto nel concavo cielo favilla. Ritornava una rondine al tetto: l'uccisero: cadde tra spini: ella aveva nel becco un insetto: la cena dei suoi rondinini. Ora è là, come in croce, che tende quel verme a quel cielo lontano; e il suo nido è nell'ombra, che attende che pigola sempre più piano. Fanno un lieto romore: E intanto riede alla sua parca mensa, Fischiando, il zappatore, E seco pensa al dì del suo riposo. Poi quando intorno è spenta ogni altra face, E tutto l'altro tace, Odi il martel picchiare, odi la sega Del legnaiuol, che veglia Nella chiusa bottega alla lucerna, E s'affretta, e s'adopra Di fornir l'opra anzi il chiarir dell'alba. Questo di sette è il più gradito giorno, Pien di speme e di gioia: Diman tristezza e noia Recheran l'ore, ed al travaglio usato Ciascuno in suo pensier farà ritorno. Garzoncello scherzoso, Cotesta età fiorita È come un giorno d'allegrezza pieno, Giorno chiaro, sereno, Che precorre alla festa di tua vita. Godi, fanciullo mio; stato soave, Stagion lieta è cotesta. Altro dirti non vo'; ma la tua festa Ch'anco tardi a venir non ti sia grave. Anche un uomo tornava al suo nido: l'uccisero: disse: Perdono; e restò negli aperti occhi un grido: portava due bambole in dono... Ora là, nella casa romita, lo aspettano, aspettano in vano: egli immobile, attonito, addita le bambole al cielo lontano. E tu, Cielo, dall'alto dei mondi sereni, infinito, immortale, oh! d'un pianto di stelle lo inondi quest'atomo opaco del Male! 3. E Montale: Gloria del disteso mezzogiorno Gloria del disteso mezzogiorno quand'ombra non rendono gli alberi e più e più si mostrano d'attorno per troppa luce, le parvenze, falbe. Il sole, in alto, - e un secco greto. Il mio giorno non è dunque passato: l'ora più bella è di là dal muretto che rinchiude in un occaso scialbato. 4 Vincenzo Cardarelli : Oggi che t’aspettavo Oggi che t'aspettavo non sei venuta. E la tua assenza so quel che mi dice, la tua assenza che tumultuava, nel vuoto che hai lascito, come una stella. Dice che non vuoi amarmi. Quale un estivo temporale 5 C.Rebora :Dall’immagine tesa Dall'immagine tesa vigilo l'istante con imminenza di attesa – e non aspetto nessuno: nell'ombra accesa spio il campanello che impercettibile spande un polline di suono – e non aspetto nessuno: fra quattro mura stupefatte di spazio più che un deserto non aspetto nessuno: L'arsura, in giro; un martin pescatore volteggia s'una reliquia di vita. La buona pioggia è di là dallo squallore, ma in attendere è gioia più compita. S'annuncia e poi s'allontana, così ti sei negata alla mia sete. L'amore, sul nascere, ha di quest'improvvisi pentimenti. Silenziosamente ci siamo intesi. Amore, Amore, come sempre, vorrei coprirti di fiori e d'insulti. ma deve venire; verrà, se resisto, a sbocciare non visto, verrà d'improvviso, quando meno l'avverto: verrà quasi perdono di quanto fa morire, verrà a farmi certo del suo e mio tesoro, verrà come ristoro delle mie e sue pene, verrà, forse già viene il suo bisbiglio. 6 D. Buzzati :Il deserto dei Tartari «Un presentimento – o era solo speranza – di cose nobili e grandi lo aveva fatto rimanere lassù, ma poteva essere anche soltanto un rinvio, nulla in fondo restava pregiudicato. Egli aveva tanto tempo davanti. Tutto il buono della vita pareva aspettarlo. [...] Quanto tempo davanti! Lunghissimo gli pareva anche un solo anno e gli anni buoni erano appena cominciati; sembravano formare una serie lunghissima, di cui era impossibile scorgere il fondo, un tesoro ancora intatto e così grande da potersi annoiare. Nessuno che gli dicesse: “Attento, Giovanni Drogo!”. La vita gli pareva inesauribile, ostinata illusione, benché la giovinezza fosse già cominciata a sfiorire. Ma Drogo non conosceva il tempo. Anche se avesse avuto dinanzi a sé una giovinezza di cento e cento anni come gli dei. Anche questo sarebbe stata una povera cosa. [...] Quanto tempo dinanzi, pensava. Eppure esistevano uomini – aveva sentito dire – che a un certo punto (strano a dirsi) si mettevano ad aspettare la morte, questa cosa nota e assurda che non lo poteva riguardare». (Il protagonista del Deserto dei Tartari attende inutilmente tutta la vita l’arrivo dei misteriosi tartari: si spegnerà con un malinconico sorriso quando la morte gli riserverà l’ultima beffa. Alla fine i Tartari sono arrivati davvero alla fortezza Bastiani ma troppo tardi: all’inizio dell’attacco una carrozza porta lontano dal campo di battaglia Drogo. Gli anni sono passati invano, la città s’è fatta sempre più distante. Per raggiungere la fortezza al giovane tenente era bastata una cavalcata ma il tempo del romanzo si dilata e con esso pure le distanze, la Fortezza Bastiani è un mondo a sé, con le sue regole. ) 7 Hopper: l’attesa James Hillman ha scritto che le finestre di Hopper sono come quelle di Rembrandt e di Vermeer. Forse ha inteso dire che esse aprono frammenti di speranza ma in realtà chiudono gli umani in un’angoscia che sembra inoltrepassabile. Dagli inizi francesi, in particolare l’assai amato Degas, Edward Hopper ha costruito quadro dopo quadro la metafisica degli Stati Uniti d’America in ciò che essa ha di migliore e quindi di più straziante. L’architettura vi diventa tutto lo spazio e la natura mostra il segreto del proprio dolore:la luce. . Perché questa luce di Hopper illumina il nodo che stringe solitudine e individualismo in un legame che non si può sciogliere. Gli umani, quasi sempre soli appunto, diventano colore e forma di una struttura unitaria, fatta di cielo e di pali del telefono, di letti in stanze vuote e di mare. Hopper dà sostanza all’attesa,perenne,sconfinata e tragica di qualcosa che dovrà pur arrivare e il cui più probabile nome è la morte. La prova che il mondo è privo di senso è del tutto formale, sta nella prospettiva apparentemente realistica ma intimamente distorta delle scene con le quali questo Maestro ha dipinto un nulla fatto di luce. 2. AMBITO SOCIO – ECONOMICO Argomento: la paura dello straniero Doc. 1 “Non è necessaria una profonda cultura per sapere che il Capro espiatorio e il razzismo si alleano da sempre nei momenti più difficili. Si comincia dai più poveri, poi si arriva agli ebrei, agli arabi, agli omosessuali, agli handicappati, ai deboli, agli intellettuali, ai dissidenti politici. La grande forza del razzismo è la sua banalità. II razzista, lo xenofobo, non è un mostro che popola il nostro immaginario. Come Hannah Arendt ha detto del nazismo, evocando la banalità del male, di solito il razzista è un rispettabile padre di famiglia che, con buone intenzioni, desidera rieducare o isolare queste frange irregolari della società che sono "brutte, sporche e cattive", per usare il titolo di un film celebre. II maggiore storico contemporaneo del razzismo, George Mosse, ha osservato che il razzismo tende a diventare il punto di vista della maggioranza. E che la maggioranza tende a eliminare naturalmente la minoranza, perché il razzismo fa credere che criminali si nasce, non si diventa.”( da A. Tabucchi E’ facile dare la colpa agli zingari in "Internazionale… 10-09-2010) Doc 2 <<La sicurezza un diritto di tutti. ed è fondamentale che le persone in fuga da situazioni di guerra, violenza, persecuzione individuale dove sicurezza non c'è, possano poi accedere a una procedura d'asilo e ottenere protezione>>. Così Laura Boldrini, portavoce dell'Unhcr [Alto commissariato per i rifugiati], spiega le ragioni che hanno spinto a dedicare la Giornata mondiale del rifugiato del 20 giugno al tema "Home, un luogo sicuro per ricominciare". Perché se <<nell'immaginario collettivo vengono percepite come minaccia proprio queste persone che sono vittime di conflitti e di violazioni dei diritti umani>> , si tratta di <<un equivoco che non va alimentato>>. Da Intervista di F. Miranda a Laura Boldrini in “Left” 18-06-2010 Doc. 3 “ La crisi rivoluzionerà forse il rapporto uomo-donna nelle famiglie straniere, ma il processo d'integrazione è irreversibile: <<L'immigrato tipo è mosso dalla speranza, non dalla disperazione, e piuttosto che tornare a casa a mani vuote stringe i denti >. Parola di Maurizio Ambrosini, sociologo dei processi migratori all'Università di Milano, firma di Lavoce.info e direttore della rivista Mondi migranti. Qualcuno però a Brescia, fa le valigie. Che succede? <<La crisi ha fatto precipitare il Pil di 5 punti, un balzo all'indietro di 10 anni che si riflette sugli immigrati, da tempo in fase avanzata d'integrazione, come testimonia il numero dei ricongiungimenti familiari assai più alto dei permessi di lavoro. Ora si arretra: dall'impiego fisso a quello precario, dalla stabilità territoriale al nomadismo, dal ricongiungimento ai rimpatri provvisori, specie tra i migranti pin recenti e vicini come i romeni, agevolati dal passaporto comunitario. Ma è un trend temporaneo. S'illude chi pensa che la crisi metta in fuga gli stranieri>>.da F. Pavi, 3 Domande a Maurizio Abrosini, La Stampa, 27-07-2010 Doc. 4 <<La crisi economica colpisce con la disoccupazione e le condizioni precarie di lavoro soprattutto migranti e minoranze etniche. Per di più, incita a comportamenti razzisti, e proprio nel momento in cui le difficoltà di bilancio inducono numerosi paesi a ridurre gli stanziamenti destinati a combatterli. Sono alcune delle conclusioni dell’ultimo Rapporto ENAR sul razzismo in Europa. La Spagna è un esempio di come la disoccupazione colpisca soprattutto i migranti. Tra quelli provenienti dal Marocco e dall’Africa subsahariana raggiunge all’incirca il 50 per cento. La Lituania, invece, è un esempio di come molti paesi diminuiscono per le difficoltà economiche le voci di bilancio destinate alla lotta contro le discriminazioni: per l’anno 2010 le attività previste hanno ricevuto meno dell’ 1 per cento di quanto inizialmente stanziato. Il rapporto sottolinea che sono in aumento le violenze razziali commesse sia da gruppi neonazisti che da altri, così come i successi, anche elettorali, di partiti e movimenti d’estrema destra, come ad esempio nel Regno Unito, in Danimarca, Ungheria, Grecia e Polonia. Il rapporto sottolinea anche che per la loro visibilità le persone di provenienza africana sono le più vulnerabili al razzismo e alle discriminazioni. Nel Regno Unito il rischio dei neri di subire controlli è più alto di sei volte di quello dei bianchi e in Lettonia faticano di più a trovare un impiego corrispondente al livello di studi. Nonostante l’adozione della Direttiva Ue sull’uguaglianza, i Paesi UE di fatto non l’applicano. Anzi, in molti di essi le politiche migratorie diventano più restrittive>> RAZZISMO E CRISI ECONOMICA VANNO A BRACCETTO di Fatima Hasani , 2013 Doc. 5 Da tempo immemorabile tutte le comunità umane cercano di mantenere la loro coesione nello spazio e nel tempo mediante la separazione dei propri componenti dagli “altri”. Più una società è debole e insicura, più la formazione del “noi” esige rigorosi meccanismi d’esclusione e, generalmente, d’attribuzione al noi di un qualche primato, reale e immaginario, e, per converso, di degradazione, sospetto e timore riguardo all’altro, al diverso. Eppure, per non soffocare nel proprio isolamento, ogni comunità (specie se evoluta) prevede meccanismi opposti e complementari di inclusione degli altri. In ciascuna permane comunque una costitutiva ambiguità… L’incertezza del vivere deriva oggi, dalla percezione diffusa che lo straniero costituisce un potenziale nemico piuttosto che un possibile ospite (oltre che una persona che, con il suo lavoro, contribuisce spesso al nostro benessere). Se paura e speranza, nella loro polarità, sono entrambe alimentate dal bisogno di sfuggire ai pericoli del presente e all’incertezza del futuro, viene da chiedersi se non vi sia una proporzione inversa tra il diminuire della speranza in un futuro migliore e la crescita di angosce plurime o senza nome che si catalizzano sullo straniero.. .. In un mondo che si restringe e le cui parti divengono interdipendenti non c’è oggi alcuna sensata alternativa all’integrazione, la quale non coincide né con l’assimilazione, né con la creazione di ghetti (e neppure con il cosiddetto buonismo, un alibi per non assumere concrete responsabilità, o con la xenofobia, un acido che corrode la civile convivenza). L’integrazione rappresenta piuttosto un lungo e paziente processo di annodamento delle differenze all’interno di un tessuto sociale che le renda non solo compatibili, ma, in prospettiva, feconde. La direzione della paura è storicamente cambiata. Nel passato, anche recente, era soprattutto il potere statale a incuterla. Secondo un detto anglosassone, un Paese è democratico quando chi viene alla vostra porta di primo mattino è il lattaio e non la polizia politica. Tale regime è quindi definito dell’assenza o della riduzione della paura, che si manifesta anche nel privilegio accordato all’accettazione del diverso rispetto alla sua espulsione. Le democrazie sviluppano così i semi gettati dal cristianesimo. L’episodio evangelico del Buon Samaritano mostra, infatti, come si venga talvolta aiutati più dagli stranieri che dai propri concittadini. In questo senso, il cristianesimo rappresenta il tentativo più elaborato di abbattere le barriere etniche e statali che separano il “noi” dagli “altri”, il cittadino dallo straniero (il cristiano, del resto, si considera “peregrinus”, “straniero” a questo mondo e “pellegrino” o viandante di passaggio in esso). Ma che succede se chi vi entra in casa non è né il lattaio, né il poliziotto, ma un rapinatore che, oltre a impossessarsi dei vostri beni, attenta anche alla vostra vita? Se vostra figlia viene stuprata a una fermata della metropolitana? La paura non viene allora più percepita come proveniente dal potere statale, ma, al contrario, da una criminalità che le “forze dell’ordine” stentano a contrastare. L’insicurezza rende gli individui e l’opinione pubblica meno razionali, creando uno stato d’animo di allerta o di psicosi collettiva, che fa di ogni erba un fascio, non tiene conto delle esperienze analoghe nel passato e crea dei capri espiatori. È evidente che se l’esistenza delle persone fosse resa meno precaria, meno esposta agli imprevisti, la loro tendenza a comportamenti ragionevoli si rafforzerebbe spontaneamente. La sicurezza è dunque indispensabile per restringere l’area della paura. Ma quale sicurezza? Quali misure prendere per evitare una militarizzazione della società, una sua chiusura che la esponga a una sorta di malattia del ricambio, che semini il sospetto, che si pieghi a strumentalizzazioni politiche e che delegittimi l’accoglienza dell’altro, vedendovi solo un potenziale nemico?” SOTTO IL REGNO DELLA PAURA di Remo Bodei 3. AMBITO STORICO – POLITICO ARGOMENTO: Bene individuale e bene comune. Doc.1 «Ora, le leggi devono essere giuste sia in rapporto al fine, essendo ordinate al bene comune, sia in rapporto all’autore, non eccedendo il potere di chi le emana, sia in rapporto al loro tenore, imponendo ai sudditi dei pesi in ordine al bene comune secondo una proporzione di uguaglianza. Essendo infatti l’uomo parte della società, tutto ciò che ciascuno possiede appartiene alla società: così come una parte in quanto tale appartiene al tutto. Per cui anche la natura sacrifica la parte per salvare il tutto. E così le leggi che ripartiscono gli oneri proporzionalmente sono giuste, obbligano in coscienza e sono leggi legittime.» ( S.TOMMASO D’AQUINO (1225-1274), La somma teologica, Edizioni Studio Domenicano, Bologna 1996) Doc 2 «Da quanto precede consegue che la volontà generale è sempre retta e tende sempre all’utilità pubblica: ma non ne consegue che le deliberazioni del popolo abbiano sempre la stessa rettitudine. Si vuol sempre il proprio bene, ma non sempre lo si vede: non si corrompe mai il popolo, ma spesso lo si inganna, ed allora soltanto egli sembra volere ciò che è male. V’è spesso gran differenza fra la volontà di tutti e la volontà generale: questa non guarda che all’interesse comune, l’altra guarda all’interesse privato e non è che una somma di volontà particolari […]. Ma quando si creano fazioni, associazioni parziali a spese della grande, la volontà di ciascuna di queste associazioni diventa generale rispetto ai suoi membri, e particolare rispetto allo Stato: si può dire allora che non ci sono più tanti votanti quanti uomini; ma solo quante associazioni. Le differenze diventano meno numerose, danno un risultato meno generale. […] Importa dunque, per aver veramente l’espressione della volontà generale, che non vi siano società parziali nello Stato, e che ogni cittadino non pensi che colla sua testa. […] Finché parecchi uomini riuniti si considerano come un solo corpo, non hanno che una sola volontà, che si riferisce alla comune conservazione e al benessere generale. Allora tutte le forze motrici dello Stato sono vigorose e semplici, le sue massime chiare e luminose; non vi sono interessiimbrogliati, contraddittori; il bene comune si mostra da per tutto con evidenza, e non richiede che buon senso per essere scorto. La pace, l’unione, l’uguaglianza sono nemiche delle sottigliezze politiche.»Jean-Jacques ROUSSEAU, Del contratto sociale o principi del diritto politico, 1762, in Opere, Sansoni, Firenze 1972 doc 3 «Vi sono certamente due tipi di uomini: coloro che pensano a sé soli e quindi restringono i propositi d’avvenire alla propria vita od al più a quella della compagna della vita loro. […] Accanto agli uomini, i quali concepiscono la vita come godimento individuale, vi sono altri uomini, fortunatamente i più, i quali, mossi da sentimenti diversi, hanno l’istinto della costruzione. [...] Il padre non risparmia per sé; ma spera di creare qualcosa che assicuri nell’avvenire la vita della famiglia. Non sempre l’effetto risponde alla speranza, ché i figli amano talvolta consumare quel che il padre ha cumulato [...]. Se mancano i figli, l’uomo dotato dell’istinto della perpetuità, costruisce perché un demone lo urge a gettare le fondamenta di qualcosa.» Luigi EINAUDI, Lezioni di politica sociale, Einaudi, Torino 1949 doc 4 «La prima [acquisizione] è il superamento del tabù costituito dalla parola “profitto”, in pratica citata solo nella prima delle undici regole di sintesi, senza nessuna ulteriore sottolineatura di una sua importanza (tecnica, morale, religiosa) che ha occupato decenni di discussione. La seconda è il coraggio con cui si affronta la necessità di definire con semplicità il contenuto del termine “bene comune”. Mi è sembrata decisiva, al riguardo, l’importanza attribuita ai “benefici immateriali che danno all’uomo un appagamento spirituale, come i sentimenti, la famiglia, l’amicizia e la pace”. Ciò rappresenta una innovazione che supera sia le antiche mura materialistiche del bene comune sia le più recenti tendenze a valorizzare la sua dimensione istituzionale, nazionale e anche internazionale. E la terza decisiva acquisizione è quella relativa alla “centralità dell’uomo come cuore pulsante del bene comune”, una acquisizione almeno per me importante ed inattesa, perché richiama il fatto che noi non dobbiamo sentirci soggetti di domanda di un bene comune, che altri devono costruire, ma dobbiamo sentirci “motore primario nella organizzazione e valorizzazione del bene comune, così come Nostro Signore è il motore del creato”.» Giuseppe DE RITA, Presentazione di Le undici regole del Bene Comune, Marketing Sociale, 2010 Doc 5 <<In quella che denominiamo per eccellenza “società complessa”, indubbiamente il soggettivismo – magari come reazione e come ultima spiaggia se non per impulso propositivo – ha raggiunto livelli piuttosto alti. L’enfasi sulle libertà soggettive può arrivare a fare dell’io individuale e empirico il metro di giudizio primo e ultimo (per non dire unico) del ciò che è vero, del ciò che è buono, del ciò che è bello, oltre del ciò che è uno (vale a dire i famosi “trascendentali” dell’essere e dell’umano). L’altro, il noi, l’umanità presente e futura, sono messi fuori della visione personale o ridotte a “oggetto” o comunque a complemento dell’io. La prospettiva dell’autorealizzazione può diventare talmente assoluta da subordinare a sé ogni altra, assurgendo quasi ad una sorta di “religione dell’io”. Le prospettive ideali, valoriali e motivazionali dell’impegno pratico e etico, vanno a focalizzarsi – sia per i giovani che per gli adulti (anzi forse più e prima per gli adulti che per i giovani) – quasi del tutto sulla salute bio-psichica, sul benessere e il benestare, sull’efficienza e la produttività, sul successo soggettivo ad ogni costo, sopra tutto e prima di tutto. Una conferma a livello giovanile viene dal sesto Rapporto Iard dove si mette in luce che presso i giovani sembrano prevalere i valori individuali e una “socialità ristretta”, mentre viene dichiarata una forte sfiducia nelle istituzioni nella politica. Si comprende come in questo clima generale diventi difficile realizzare – anche quando lo si voglia – l’invito di J.F. Kennedy: «un po’ meno io , un po’ più noi».(L .Alici 45ª Settimana sociale dei cattolici, 2007) Doc 6 <<… individualismo significa che l'individuo è la misura di tutte le cose. Significa che quando la nostra costituzione afferma l'interesse della repubblica a rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che impediscono "il pieno sviluppo della persona umana", sta parlando di un interesse al fiorire al meglio di una singola vita individuale. Dunque non regaliamo il termine individualismo a chi vuole renderlo sinonimo di particulare e di egoismo. Anche perchè è vero esattamente il contrario di quello che spesso si afferma. Si dice ad esempio che gli italiani sarebbero "individualisti". Non c'è nessuna valorizzazione dell'individuo nella disobbedienza incivile di chi non paga le tasse, i contributi previdenziali ai propri dipendenti, o commette abusi edilizi: al contrario, c'è l'abdicazione dell'individuo autonomo agli interessi che lo guidano, in una totale prevedibilità che è il contrario dell'autonomia individuale … .E tuttavia come può l'individuo avere cura del bene comune? Come si può chiedergli di anteporlo al bene proprio, senza chiedergli di diventare un santo? Può anteporre il bene comune al bene proprio perchè chi abbraccia l'idea che la democrazia valorizza l'individualità può benissimo rifiutare l'individualismo atomistico come ideologia. Ovvero può rifiutare l'idea che l'individuo arrivi in società già "preformato", con doti di razionalità innate, come pensavano Hobbes e Locke, … se l'individuo pensa a se stesso come il prodotto di relazioni di riconoscimento, può anche sviluppare l'idea di un debito nei confronti di quelle relazioni cui deve la propria esistenza, di un dovere di favorire il mantenimento e la riproduzione di quelle condizioni macrosociali e istituzionali che le rendono possibili , Di qui l'ancoramento motivazionale del bene comune o dell'interesse generale. Perchè senza quella cura del bene comune che fa esistere queste relazioni di riconoscimento non sarei qui, costituito in quanto soggetto nel modo in cui lo sono. Pensiamo alla famiglia: senza l'amore che incontriamo nella famiglia non esiste soggetto della politica. Non basta però la famiglia da sola a fare di me ciò che sono: è necessaria la scuola, l'università, la stampa, la possibilità di viaggiare, di esercitare sport, di esprimere le mie idee, di tradurle in un voto -- una pluralità di pratiche che richiedono una pluralità di istituzioni per realizzarsi. Il bene comune deve accogliere la pluralità di tutti, non può essere il bene ritenuto comune da alcuni. Ma oltre a questa qualità del bene comune, tutt'altro che banale, va messa in luce una serie di sfumature sul senso in cui il "comune" del bene comune va inteso. Esistono modi diversi di essere “comune” del bene comune. Un primo modo è attraverso il suo generare un mutuo vantaggio. Trae origine e si esaurisce nel vantaggio che porta ai singoli attori. Ora alcuni pensano il bene comune per la società intera lungo queste linee, come un incremento di efficienza con mutuo vantaggio. Ma è evidente che un bene comune così concepito è instabile e aleatorio. Quando il costo della cooperazione per noi supera il beneficio ottenibile, a paragone del beneficio ottenibile operando per conto proprio, sparisce ogni incentivo a fare la propria parte per il bene comune. Quale altro modo di concepire il bene comune esiste? Basta riflettere sull'esistenza di beni comuni che non si lasciano ridurre al mutuo vantaggio e sono quei beni che non sono fruibili se non "insieme" da parte dei partecipanti all'interazione. Qui diventa pertinente l'esempio di un'orchestra: ogni membro di un'orchestra, qualunque strumento suoni, è interessato alla qualità della performance complessiva non perchè gli permette di ottenere un bene individuale con minore spesa di mezzi (come nel caso dello smaltimento dei rifiuti) ma perchè il proprio bene (inteso qui come eseguire bene la propria sezione della partitura) acquista il suo senso come parte dell'insieme. A livello macro vale lo stesso: un ambiente non degradato, un clima politico disteso, la pace internazionale sono beni che non possono essere goduti isolatamente da un singolo stato (come una valuta forte o la fiducia degli investitori sui propri government bond) se non ci sono per tutti.>> (A.Ferrara Individualismo e bene comune dal sito Democratica scuoladipolitica.it) 4. AmbitoTecnico-scientifico Argomento: Bioetica: quali limiti alle nuove frontiere della scienza Doc.1 Secondo l'Encyclopedia of Bioethic la bioetica è “lo studio sistematico delle dimensioni morali – comprendenti la visione morale, le decisioni, la condotta, le politiche – della scienza della vita e della cura della salute, attraverso una varietà di metodologie etiche in un contesto interdisciplinare” (W.T. Reich, Encyclopedia of Bioethics, New York 1995, vol. I, p. 21). Doc.2 Il termine deriva da “bìos” (vita) ed “éthos” (costume) e venne coniato all'inizio degli anni ’70 dall'oncologo statunitense Van Rensselaer Potter, che riteneva scopo di questa scienza “ponte” – come la definisce egli stesso – portare tutta l'umanità a prender parte attiva e consapevole ai processi dell'evoluzione biologica e culturale (Van R. Potter, Bioethics. The Science of Survival, in Perspectives in Biology and Medicine, 14 [1970], pp. 120-153). Doc. 3 Principali problemi aperti dalla bioetica: 1. Manipolazione genetica e clonazione 2. Fecondazione artificiale (omologa – eterologa, intrauterina – in vitro, “utero in affitto”) 3. Interruzione della gravidanza (entro i 14 giorni – entro i primi tre mesi – oltre i tre mesi) 4. Integrità psico-fisica della persona (omicidio, suicidio, mutilazione e donazione degli organi) 5. Malattia (cure, consenso informato, accanimento terapeutico) 6. Eutanasia (passiva e attiva, consenso) Doc.4 Definire cosa sia, di preciso, la “bioetica laica” è esso stesso uno dei problemi che oggi i laici si pongono e su cui il dibattito è tutt’ora in corso, in particolare sulla nostra rivista Bioetica e sulla rivista Notizie di Politeia. Di fatto, la bioetica laica è oggi un insieme di differenti vedute, anziché un corpus di valori unitario. Tuttavia, anche in mezzo alle differenze è possibile individuare alcuni comuni denominatori che concorrono a definire l’approccio “laico” alla bioetica e a distinguerlo dagli approcci religiosamente ispirati. Innanzitutto, la diversità di vedute che i laici riconoscono prima di tutto al loro interno testimonia come il pluralismo sia per il laico non solo un eliminabile segno dei nostri tempi, frutto dell’impossibilità di giungere a riconoscere un’unica, condivisa autorità morale. Il pluralismo è per il laico anche un valore fondamentale da promuovere. Altri aspetti che accomunano e identificano come tali i diversi approcci “laici” alla bioetica sono: - la centralità, nelle decisioni circa la vita e la morte, dell’autonomia e della libertà individuale, secondo le diverse accezioni che tali concetti possono assumere; - il valore attribuito alla qualità della vita, anch’essa variamente intesa secondo diversi criteri di valutazione; - la disponibilità della vita, in relazione alle diverse e personali concezioni di valore; - l’etica intesa come disciplina essenzialmente umana, cioè frutto della riflessione razionale degli uomini e non come un insieme di principi "dato" una volta per tutte da qualche autorità morale o inscritto nella natura. Intesa in questo senso, la bioetica laica si distingue per esempio, e soprattutto nel nostro Paese, dalla bioetica cattolica, che discende dal Magistero della Chiesa Cattolica Romana e affonda le proprie radici in principi quali l’indisponibilità della vita umana, concepita come dono di Dio e derivante dalla nozione di creaturalità, l’idea di “natura” come criterio normativo per la riflessione etica, che deve essere conforme al disegno intelligente con cui Dio ha progettato il mondo e i suoi eventi "naturali", l’inviolabilità della vita umana come principio prioritario rispetto alla considerazione della sua qualità. Tuttavia, i confini della bioetica laica sono spesso oggetto di discussione perché, oltre a cattolici che si dichiarano laici o che di fatto sposano molti dei valori laici, vi sono comunità confessionali che sostengono esplicitamente valori laici, e in primo luogo l’autonomia morale, come la Chiesa Valdese e il mondo protestante più in generale. Restano così tuttora aperti i problemi di come conciliare la laicità con le personali vedute religiose e di come tradurre nella pratica gli approcci laici di chi comunque si riconosce in una certa confessione religiosa. Diverse distinzioni concettuali sono state avanzate per rispondere a simili domande: per esempio quella fra un’accezione forte e un’accezione debole di “laicità”, che proprio la bioetica contribuisce a mettere in luce; oppure quella fra un’etica (e una bioetica) sostanziale e una procedurale; o ancora quella fra etica pubblica e coscienza individuale. Quanto queste distinzioni siano difendibili sul piano concettuale e quali differenze effettivamente comportino a livello pratico e giuridico è un problema aperto che ha recentemente suscitato un vivo dibattito, di cui la Consulta di Bioetica si è fatta promotrice negli ultimi anni e che è desiderosa di incentivare, anche ospitandolo nelle pagine della rivista Bioetica. Dal sito Consulta di bioetica onlus Doc.5 Il 9 Giugno 1996 Il Sole 24 Ore pubblicò il Manifesto della bioetica laica, che divenne subito il riferimento programmatico di questa corrente, per lo meno per la realtà italiana. Portava la firma di Carlo Flamigni (professore di ginecologia all'Università di Bologna), Armando Massarenti (giornalista de Il Sole 24 Ore, Maurizio Mori (direttore della rivista Bioetica) e Angelo Petroni (professore di filosofia della scienza all'Università della Calabria e direttore della rivista Biblioteca della libertà).Secondo questo documento, laicità non significa negazione di fedi e religioni: “Noi laici non osteggiamo la dimensione religiosa. La apprezziamo per quanto può contribuire alla formazione di una coscienza etica diffusa. Quando sono in gioco scelte difficili, come quelle della bioetica, il problema per il laico non è quello di imporre una visione “superiore”, ma di garantire che gli individui possano decidere per proprio conto ponderando i valori - talvolta tra loro confliggenti - che quelle scelte coinvolgono, evitando di mettere a repentaglio le loro credenze e i loro valori… La visione laica della bioetica non rappresenta una versione secolarizzata delle etiche religiose. Non vuole costituire una nuova ortodossia. Anche tra i laici non vi è accordo unanime su molte questioni specifiche. La visione laica si differenzia dalla parte preponderante delle visioni religiose in quanto non vuole imporsi a coloro che aderiscono a valori e visioni diverse. Là dove il contrasto è inevitabile, essa cerca di non trasformarlo in conflitto, cerca l'accordo ”locale”, evitando le generalizzazioni. Doc.6 Ciò che caratterizza la bioetica cattolica è l'accento posto sul “valore sacro della vita umana, dal primo inizio fino al suo termine” (Giovanni Paolo II, lettera enciclica Evangelium Vitæ n. 2). “La vita dell'uomo proviene da Dio, è suo dono, sua immagine e impronta, partecipazione del suo soffio vitale. Di questa vita, pertanto, Dio è l’unico signore: l'uomo non può disporne [corsivo nel testo]” (Ibid., 39). “Dalla sacralità della vita scaturisce la sua inviolabilità, inscritta fin dall'origine nel cuore dell'uomo, nella sua coscienza”(Ibid., 40) Tipologia C “Le condizioni ottimali per il trionfo ( del fascismo) furono: un vecchio stato i cui meccanismi direttivi non erano più in grado di funzionare;una massa di cittadini disorientati, disillusi e scontenti che non sapevano più a che autorità obbedire;forti movimenti socialisti che minacciavano o sembravano minacciare la rivoluzione sociale…;una forte ondata di risentimento nazionalistico contro i trattati di pace del 1918-20. In queste condizioni, le vecchie élite dirigenti … erano tentate di affidarsi all’estrema destra, come fecero i liberali italiani con Mussolini nel 1920-22…queste erano le condizioni che trasformarono i movimenti in forze potenti e ben organizzate, a carattere militare o paramilitare … Comunque né in Italia né in Germania il fascismo “ conquistò il potere” , a dispetto di tutta la retorica diffusa …. il fascismo pervenne al potere grazie alla connivenza del vecchio regime, se non per sua stessa iniziativa, cioè in maniera “ costituzionale …” (Hobsbawn Il secolo breve,BUR 1997, pagg155-156) Discuti le affermazioni dello storico Hobsbawn,evidenziando le trasformazioni dal regime liberale monarchico a quello fascista , le fasi di passaggio e le caratteristiche fondamentali dei due tipi di regime. Tipologia D Il dibattito sull'utilizzo dell'energia nucleare e della sicurezza di essa, si arricchisce di nuove considerazioni dopo il grave incidente dell'esplosione nel reattore di Fukushima in Giappone. Fa pensare che proprio lo Stato che ha subito, in prima battuta, gli effetti nefasti della contaminazione, abbia sviluppato lo sfruttamento di questa energia, ignorando tra le misure di sicurezza da adottare quelle relative alla forte sismicità del proprio territorio. I drammatici fatti accaduti ripropongono, non solo ai governi, ma anche alla coscienza collettiva riflessioni più rigorose sulle scelte in materia di politiche nucleari. 2 Prova simulata Italiano Temi Esame di Stato 2012- 2013 Tracce Italiano 1^ Prova - Maturità Istruzione Secondaria Superiore - Per tutti gli indirizzi: di ordinamento e sperimentali Svolgi la prova, scegliendo una delle quattro tipologie qui proposte. TIPOLOGIA A ANALISI DEL TESTO ● E. Montale da Mediterraneo (1924), in Ossi di seppia. In questo componimento il poeta si rivolge direttamente al Mediterraneo, leggendo la sua vita passata alla luce dell’insegnamento tratto dal moto del mare. È l’occasione per trarre un bilancio esistenziale sulle aspirazioni e i fallimenti del poeta. Avrei voluto sentirmi scabro ed essenziale siccome i ciottoli che tu volvi, mangiati dalla salsedine; scheggia fuori dal tempo, testimone 5 di una volontà fredda che non passa. Altro fui: uomo intento che riguarda in sé, in altrui, il bollore della vita fugace uomo che tarda all’atto, che nessuno, poi, distrugge. 10 Volli cercare il male che tarla il mondo, la piccola stortura d’una leva che arresta l’ordegno universale; e tutti vidi gli eventi del minuto 15 come pronti a disgiungersi in un crollo. Seguìto il solco di un sentiero m’ebbi l’opposto in cuore, col suo invito; e forse m’occorreva il coltello che recide, la mente che decide e si determina. 20 Altri libri occorrevano a me, non la tua pagina rombante. Ma nulla so rimpiangere: tu sciogli ancora i groppi interni col tuo canto. Il tuo delirio sale agli astri ormai. (E. Montale, L’opera in versi, Torino, Einaudi, 1980) Comprensione 1. Individua a chi si rivolge il poeta, quindi effettua una parafrasi esplicativa cercando di decifrare le metafore significative. 2. Individua il tema di fondo e i temi collaterali. 3. Prova a spiegare il significato delle parole e/o espressioni indicate nel testo. Analisi e interpretazione 4. Indica gli aspetti metrici e ritmici del testo individuando rime interne, assonanze e consonanze. 5. Individua la struttura del testo. 6. Individua i termini semantici e stilistici della contrapposizione io/tu presente nel testo. 7. «Avrei voluto...» (v. 1) è l’apodosi di un periodo ipotetico qui mancante della protasi. Di quale tipo sarebbe tale periodo? È significativo tale incipit? Di cosa? 8. Opposto a quell’«Avrei voluto...» è «Altro fui» (v. 6): come si caratterizza tale alterità? Prova ad istituire e spiegare l’asse oppositivo tra quello che il poeta avrebbe voluto essere e quello che è stato. 9. Individua il campo semantico prevalente nella lirica e che si lega al correlativo oggettivo su cui il testo è costruito. Indica in particolare gli aspetti connotativi di tale”oggetto” e il valore allegorico di cui essi si caricano. Contestualizzazione 10. Dopo avere indicato come si inserisce tematicamente e stilisticamente questa poesia all’interno della raccolta Ossi di seppia, illustra i caratteri di questa prima raccolta montaliana, ricordando la datazione e quindi il contesto storico di riferimento, la dimensione narrativa e la struttura della raccolta nelle sue articolazioni, i temi principali, il paesaggio di riferimento, lo stile e l’uso del “correlativo oggettivo” 11. Ai vv 17-18 con l’espressione «e forse / m’occorreva il coltello che recide» Montale allude in forma metaforica all’impegno politico e civile come ad una possibilità di esistenza . Alla luce di quanto da te letto e studiato cosa puoi dire a proposito di questa dimensione dell’impegno nell’esistenza di Montale? TIPOLOGIA B Redazione di un “SAGGIO BREVE” o di un “ARTICOLO DI GIORNALE” (puoi scegliere uno degli argomenti relativi ai quattro ambiti proposti) CONSEGNE: Sviluppa l’argomento scelto o in forma di «saggio breve» o di «articolo di giornale», utilizzando, in tutto o in parte, e nei modi che ritieni opportuni, i documenti e i dati forniti. Se scegli la forma del «saggio breve» argomenta la tua trattazione, anche con opportuni riferimenti alle tue conoscenze ed esperienze di studio. Premetti al saggio un titolo coerente e, se vuoi, suddividilo in paragrafi. Se scegli la forma dell’«articolo di giornale», indica il titolo dell’articolo e il tipo di giornale sul quale pensi che l’articolo debba essere pubblicato. Per entrambe le forme di scrittura non superare cinque colonne di metà di foglio protocollo. AMBITO ARTISTICO – LETTERARIO ARGOMENTO: Il male di vivere nella poesia e nell'arte del Novecento. D0C 1 Spesso il male di vivere ho incontrato: era il rivo strozzato che gorgoglia, era l'incartocciarsi della foglia riarsa, era il cavallo stramazzato. Bene non seppi, fuori del prodigio che schiude la divina Indifferenza: era la statua nella sonnolenza del meriggio, e la nuvola, e il falco alto levato. E. MONTALE, Ossi di Seppia, 1925 DOC 2 Anche questa notte passerà Questa solitudine in giro titubante ombra dei fili tranviari sull'umido asfalto Guardo le teste dei brumisti nel mezzo sonno tentennare G. UNGARETTI, L'allegria, 1942 DOC.3 Ho parlato a una capra. Era sola sul prato, era legata. Sazia d'erba, bagnata dalla pioggia, belava. Quell'uguale belato era fraterno al mio dolore. Ed io risposi, prima per celia, poi perché il dolore è eterno, ha una voce e non varia. Questa voce sentiva gemere in una capra solitaria. In una capra dal viso semita sentivo querelarsi ogni altro male, ogni altra vita. U. SABA, La capra, in "Casa e Campagna", 19091910 DOC.4 Gelida messaggera della notte, sei ritornata limpida ai balconi delle case distrutte, a illuminare le tombe ignote, i derelitti resti della terra fumante. Qui riposa il nostro sogno. E solitaria volgi verso il nord, dove ogni cosa corre senza luce alla morte, e tu resisti. S. QUASIMODO, Elegia, 1947 Doc 5 "Sento il grido della natura!" (Munch). "La deformazione della figura è giunta a un limite sconosciuto per quell'epoca. L'uomo in primo piano, con la bocca gridante e le mani strette sulle orecchie per non ascoltare il proprio incontenibile urlo, che è anche urlo della natura, è ridotto ad una misera parvenza ondeggiante in un paesaggio di delirio." M. DE MICHELI, Le avanguardie artistiche del Novecento, Feltrinelli 1999 Doc. 6 “Giorgio De Chirico è stato uno dei più sensibili e originali testimoni del suo tempo, di un'epoca che non amava perché priva delle tramontate certezze ottocentesche ma anche incapace di dare un senso profondo e definitivo alla vita degli individui, un'epoca che ha prodotto due guerre mondiali, milioni di morti e, infine, la distruzione di ogni rapporto interpersonale attraverso tecnologie sempre più avide e alienanti. Non restava, quindi, che cercare una rappresentazione simbolica della realtà capace di cogliere metafisicamente, cioè al di là delle cose sensibili, una "realtà altra" che potesse forse rivelare valori scomparsi e invisibili significati. Nasce la pittura metafisica, di cui fu lo stupefacente inventore nel secondo decennio del XX secolo, quadri che rappresentano deserte piazze d'Italia o struggenti manichini nel tentativo di cogliere la condizione tristissima dell'uomo contemporaneo. Il risultato di questa ricerca è tuttavia desolante, poiché non c'è alcuna finalità spirituale o trascendente, alcuna metafisica religiosa a colmare il dolore degli uomini, a giustificare la violenza, l'assurdità della guerra, a confortare la penosa solitudine del nostro cammino esistenziale.” 2. AMBITO SOCIO - ECONOMICO ARGOMENTO: I giovani e la crisi. 1.«La crisi dell’economia ha lasciato per strada, negli ultimi tre anni, più di un milione di giovani lavoratori di età compresa tra i 15 ed i 34 anni. E sono stati soprattutto loro a pagare il conto della turbolenza economica e finanziaria che da anni investe l’Europa e l’Italia, fiaccandone la crescita. Tra il 2008 ed il 2011, infatti, l’occupazione complessiva in Italia è scesa di 438 mila unità, il che significa che senza il crollo dell’occupazione giovanile ci sarebbe stata addirittura una crescita dei posti di lavoro. Tra il 2008 e il 2011, secondo i dati dell’Istat sull’occupazione media, i lavoratori di età compresa tra i 15 e i 34 anni sono passati da 7 milioni e 110 mila a 6 milioni e 56 mila. La diminuzione dei giovani occupati, pari a 1 milione 54 mila unità, ha riguardato sia gli uomini che le donne, più o meno nella stessa proporzione (meno 622 mila posti di lavoro tra gli uomini, meno 432 mila tra le giovani donne), ed in modo più intenso il Nord ed il Sud del Paese che non il Centro.» Mario SENSINI, Crolla l’occupazione tra i 15 e i 35 anni, “Corriere della Sera” - 8/04/2012 2. «Giovani al centro della crisi. In Italia l’11,2% dei giovani di 15-24 anni, e addirittura il 16,7% di quelli tra 25 e 29 anni, non è interessato né a lavorare né a studiare, mentre la media europea è pari rispettivamente al 3,4% e all’8,5%. Di contro, da noi risulta decisamente più bassa la percentuale di quanti lavorano: il 20,5% tra i 15-24enni (la media Ue è del 34,1%) e il 58,8% tra i 25-29enni (la media Ue è del 72,2%). A ciò si aggiunga che tra le nuove generazioni sta progressivamente perdendo appeal una delle figure centrali del nostro tessuto economico, quella dell’imprenditore. Solo il 32,5% dei giovani di 15-35 anni dichiara di voler mettere su un’attività in proprio, meno che in Spagna (56,3%), Francia (48,4%), Regno Unito (46,5%) e Germania (35,2%). La mobilità che non c’è, questione di cultura e non di regole. I giovani sono oggi i lavoratori su cui grava di più il costo della mobilità in uscita. Nel 2010, su 100 licenziamenti che hanno determinato una condizione di inoccupazione, 38 hanno riguardato giovani con meno di 35 anni e 30 soggetti con 35-44 anni. Solo in 32 casi si è trattato di persone con 45 anni o più. L’Italia presenta un tasso di anzianità aziendale ben superiore a quello dei principali Paesi europei. Lavora nella stessa azienda da più di dieci anni il 50,7% dei lavoratori italiani, il 44,6% dei tedeschi, il 43,3% dei francesi, il 34,5% degli spagnoli e il 32,3% degli inglesi. Tuttavia, solo il 23,4% dei giovani risulta disponibile a trasferirsi in altre regioni o all’estero per trovare lavoro.» 45° RAPPORTO CENSIS, Lavoro, professionalità, rappresentanze, Comunicato stampa 2/12/2011 3. «Il lavoro che si riesce a ottenere con un titolo di studio elevato non sempre corrisponde al percorso formativo intrapreso. La coerenza tra il titolo posseduto e quello richiesto per lavorare è, seppur in lieve misura, più elevata tra i laureati in corsi lunghi piuttosto che tra quanti hanno concluso corsi di durata triennale. Infatti, i laureati in corsi lunghi dichiarano di svolgere un lavoro per il quale era richiesto il titolo posseduto nel 69% dei casi mentre tra i laureati triennali tale percentuale scende al 65,8%. D’altra parte a valutare la formazione universitaria effettivamente necessaria all’attività lavorativa svolta è circa il 69% dei laureati sia dei corsi lunghi sia di quelli triennali. Una completa coerenza tra titolo posseduto e lavoro svolto – la laurea, cioè, come requisito di accesso ed effettiva utilizzazione delle competenze acquisite per lo svolgimento dell’attività lavorativa – è dichiarata solo dal 58,1% dei laureati nei corsi lunghi e dal 56,1% dei laureati triennali. All’opposto, affermano di essere inquadrati in posizioni che non richiedono la laurea sotto il profilo né formale, né sostanziale il 20% dei laureati in corsi lunghi e il 21,4% di quelli triennali.» ISTAT – Università e lavoro: orientarsi con la statistica http://www.istat.it/it/files/2011/03/seconda_parte.pdf 4. «Che storia, e che vita incredibile, quella di Steve Jobs. […] Mollò gli studi pagati dai genitori adottivi al college di Portland, in Oregon, dopo pochissimi mesi di frequenza. Se ne partì per un viaggio in India, tornò, e si mise a frequentare soltanto le lezioni che gli interessavano. Ovvero, pensate un po’, i corsi di calligrafia. […] Era fuori dagli standard in ogni dettaglio, dalla scelta di presentare personalmente i suoi prodotti da palchi teatrali, al look ultra minimal, con i suoi jeans e i suoi girocollo neri alla Jean Paul Sartre. “Il vostro tempo è limitato - disse l’inventore dell’iPod, l’iPhone e l’iPad agli studenti di Stanford nel 2005 -. Non buttatelo vivendo la vita di qualcun altro. Non lasciatevi intrappolare dai dogmi, che vuol dire vivere con i risultati dei pensieri degli altri. E non lasciate che il rumore delle opinioni degli altri affoghi la vostra voce interiore. Abbiate il coraggio di seguire il vostro cuore e la vostra intuizione. In qualche modo loro sanno già cosa voi volete davvero diventare. Tutto il resto è secondario”. » Giovanna FAVRO, Steve Jobs, un folle geniale, “La Stampa” - 6/10/2011 Documento del Consiglio di classe– pag. 27/48 Esami di Stato a.s. 2010/2011 - ITI “Galilei” di Livorno 5. “Tasso di disoccupazione giovanile ai massimi storici dal 2004. Offerte di impiego sempre più scarse e di minore di qualità. …Maurizio Sacconi, il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, ha più volte detto che i giovani devono darsi da fare e che "qualunque lavoro è meglio del non lavoro". Quali sono le ragioni che dovrebbero spingere un giovane neolaureato ad accettare qualsiasi impiego anche lontano dalla propria area di studi e specializzazione? Roberto Nicoletti, prorettore agli studenti dell'università di Bologna, è d'accordo solo in parte e ritiene che per raggiungere un obiettivo di medio termine si debba cercare una strada diversa. “Accettare un lavoro non dovrebbe essere soltanto una scelta per tutelare un aspetto economico. …, in rispetto delle necessità di ciascuno e della complessità di tale scelta, dal punto di vista teorico, uno dovrebbe accettare dei lavori magari non di altissimo profilo ma che sono legati al proprio percorso di studi o a quello che uno vuole che sia il proprio lavoro futuro. Svolgendo questi incarichi si mette insieme un poco di esperienza e si creano i vari pezzi che vanno a comporre la professionalità per il lavoro.” Secondo Laura Aleni Sestito, docente di psicologia dello sviluppo,il primo appuntamento con il lavoro deve essere trasformato “in un'esperienza personale dalla quale si possono trarre una serie di spunti, elementi concreti su cui ciascuno di noi progressivamente definisce meglio la propria identità e quindi anche la propria progettualità" Per Emiliano Mandrone - responsabile dell'Indagine Isfol Plus e autore di numerose analisi sui temi dell’occupazione atipica e delle modalità di ricerca del lavoro (leggi intervista integrale) - “Le imprese devono costruire un posto di lavoro moderno, una domanda di lavoro qualificata, ad alto valore aggiunto, con una produttività molto forte che non ci metta in concorrenza con i cinesi. Solo chi avrà un capitale umane strutturato e ricco potrà entrare in questo gioco". Quello che è necessario, è una “politica industriale che dica basta strade e ponti e investa, invece, nel farmaceutico, nelle cure per le anziani e nelle tecnologie di comunicazione. Questo creerebbe un effetto cascata di domanda di informatici, di biologi, chimici, medici. Ma l'una deve precedere l'altra. Altrimenti si creano delle distorsioni. E' la domanda che deve precedere l'offerta, così anche l'istruzione si ridefinisce in base alla richiesta del mercato. Il contrario è sempre un esercizio da funamboli. Abbiamo visto che quando sono nate certe facoltà, creano solo disoccupati a tutta forza. Quello che serve è stimolare la domanda di qualità, sarà poi questa a contaminare il territorio”. “Ogni posto meglio di niente?” (Giovani, crisi e disoccupazione- di Federico Pace) 3. AMBITO STORICO-POLITICO ARGOMENTO: la globalizzazione: interdipendenza economica,sociale, politica,a chi compete governarla? 1. “globalizzazione :Termine adoperato, a partire dagli anni ‘90, per indicare un insieme assai ampio di fenomeni, connessi con la crescita dell’integrazione economica, sociale e culturale tra le diverse aree del mondo” .( Enciclopedia Treccani.it) 2 . Effetti della globalizzazione I fenomeni sopra ricordati hanno suscitato un ampio dibattito. Secondo alcuni studiosi, la g. può esercitare effetti positivi sull’economia mondiale sotto il profilo sia dell’efficienza sia dello sviluppo: in particolare, la liberalizzazione e la crescita degli scambi commerciali e finanziari potrebbero stimolare un afflusso degli investimenti verso le aree meno dotate di capitali e favorire una tendenziale riduzione del divario economico fra i paesi sviluppati e quelli in via di sviluppo. Altri sostengono, invece, che, dati gli squilibri e le forti differenze (economiche, tecnologiche, culturali, politiche) esistenti tra i diversi paesi, nonché la presenza di condizioni di mercato assai lontane da quelle di concorrenza perfetta postulate dai modelli tradizionali, gli eventuali effetti positivi dei processi di g. non si distribuiscono in modo uniforme: in particolare, per i paesi in via di sviluppo tali processi possono comportare conseguenze anche molto sfavorevoli, mentre negli stessi paesi sviluppati si verifica un contrasto tra i settori sociali che traggono vantaggio dai processi di g. e quelli che invece ne sono danneggiati (per es., i lavoratori impegnati in attività produttive che vengono trasferite all’estero). …..( Enciclopedia Treccani.it) 3.” L'avvento di un'unica civiltà mondiale - cui contribuiscono scienza e tecnica, economia e finanza - e la contemporanea universalizzazione dei valori, con la presa di coscienza di un'umanità comune e del diritto incondizionato di ogni uomo a essere rispettato in quanto tale, rappresentano potenti fattori di progresso Documento del Consiglio di classe– pag. 28/48 Esami di Stato a.s. 2010/2011 - ITI “Galilei” di Livorno dell'umanità; ma la globalizzazione che ne è alla base implica gravi rischi di deriva incontrollata. I ‛valori' omogenei di cui la globalizzazione è portatrice sono quelli del consumo di massa. Nonostante le spettacolari esibizioni di solidarietà, alle nuove generazioni viene trasmesso un messaggio perverso secondo cui il denaro e il potere sono più importanti della vita. Le industrie dei mass media, operanti su un immenso mercato mondiale, producono e diffondono dappertutto una sottocultura (o piuttosto una ‛non cultura'), procedendo a un condizionamento ‛morbido' dei popoli che mira a una mercificazione totale delle attività umane e a un'omologazione della domanda. La cultura che così sta nascendo è stata da R. J. Barnet e J. Cavanagh (v., 1994) assimilata a un ‟ centro commerciale mondializzato" (global shopping mall); secondo P. Ricoeur, l'affermarsi in tutto il mondo di una civiltà dei consumi uniforme e integralmente anonima corrisponderà, al limite, al ‟ grado zero della cultura creativa", al ‟ nichilismo assoluto nel trionfo del benessere". L'imposizione di vincoli alla creatività non avviene più soltanto negli Stati totalitari, ma anche negli Stati cosiddetti ‛liberi', attraverso le costrizioni messe in atto dal potere del denaro e dei gruppi di pressione e dalla logica del mercato. In realtà non esiste una cultura ‛universale', ma una cultura ‛dell'universalità', avente come postulati il rispetto della diversità delle culture e il dialogo tra esse. La globalizzazione tende a generalizzare uno stile di vita, ritenuto il migliore, e un'ideologia, quella della modernità: l'uno e l'altra portatori di un ordine mondiale il cui avvento presuppone l'assimilazione da parte di tutti i popoli delle usanze e dei valori così proposti. Si pone allora il problema dell'erosione e dell'eliminazione delle differenze culturali che già si sono espresse o che attendono di esprimersi e, a un livello ancora più profondo, delle personalità individuali. Vengono colpiti modi di vivere che rappresentano una moralità di fatto, e istituzioni che riflettono il pensiero dei vari gruppi umani in un dato momento della loro storia, come pure immagini, simboli e valori da essi accettati. Si mette in moto un processo internazionale la cui penetrazione, nel migliore dei casi, consente il mantenimento di una precaria autonomia, oppure comporta la colonizzazione e l'assoggettamento integrale; esso dà origine a giustificati risentimenti delle coscienze umiliate e a ripiegamenti sulla propria identità, ma anche a spinte nazionalistiche, integralistiche o razziste che mettono in pericolo la pace. L'avvento di un'unica civiltà mondiale può rappresentare un progresso solo se essa, animata da uno slancio di umanità, permette a un numero crescente di uomini, grazie all'universalizzazione degli strumenti che continuamente essi inventano, di acquistare la consapevolezza di poter costruire la propria storia e di appartenere a un'unica comunità. Perché ciò avvenga è necessario che le ragioni di vita siano condivise e che emerga gradualmente, nel rispetto delle diversità, un fondo comune di valori”. (da “Globalizzazione” di Henri Bartoli) 4.“ All’interno e all’esterno della comunità, i valori non sono immutabili ma in perenne trasformazione. Oggi è possibile avvicinarsi ad altri sistemi di valori, distanziandosi un po’ di più dai propri. Appropriandoci, come membri dell’umanità, di prospettive più ampie, anche i nostri interessi assumono una dimensione comune. E nella comunità globale, l’individuo, proprio come essere umano, dovrebbe prendere coscienza anche di diritti che ineriscono all’intera umanità.” (LUBBERS - MORALES, National States, Global Society and Ethical Values, Conferenza tenuta a Napoli per l’Unesco l’l e il 2 12.1999) 5. L'OCSE definisce la globalizzazione come “un processo attraverso il quale mercati e produzione nei diversi paesi diventano sempre più interdipendenti, in virtù dello scambio di beni e servizi e del movimento di capitale e tecnologia”. La globalizzazione si riferisce perciò principalmente ai mercati - più quelli finanziari che quelli economici - ma in realtà comprende ogni aspetto dalla vita moderna. Sebbene il processo sia iniziato secoli fa è a partire dagli anni '70 che ha subito una grande accelerazione. La globalizzazione è stata spesso presentata come la panacea a tutti i mali del mondo - sopratutto per la lotta alla povertà - dalle grandi organizzazioni internazionali di matrice neoliberista. E' invece criticata e contrastata dalle organizzazioni della società civile perché accusata di delegare alle grandi multinazionali le sorti del mondo e relegare il ruolo degli stati a semplici esecutori dei voleri del mercato. E' ormai fuori dubbio che la globalizzazione abbia portato benefici alquanto limitati alle popolazioni più povere dei Sud del mondo, mentre non ha favorito la internazionalizzazione dei diritti umani. Le recenti crisi economiche e finanziarie stanno sollevando nuovi interrogativi sulle politiche finora adottate in nome della globalizzazione. Scheda "Globalizzazione" di Unimondo:www.unimondo.org/guide/politica/Globalizzazione. 6. “…Sarebbe certo arbitrario pretendere di calcolare e giudicare la globalizzazione solo attraverso misure cognitive, politiche ed etiche troppo vincolate alla tradizione, e perciò inidonee a dare la giusta Documento del Consiglio di classe– pag. 29/48 Esami di Stato a.s. 2010/2011 - ITI “Galilei” di Livorno considerazione alle trasformazioni che le scienze e le tecniche provocano nel mondo della produzione, del lavoro e nelle stesse concezioni della tutela e dell’equità sociale. Sarebbe però ugualmente abusivo fare della globalizzazione una realtà destinata a dissolvere valori e strutture ancora essenziali per l’equilibrio dei rapporti tra nazione, Europa e umanità. La cultura politica europea ha molto da apprendere dai processi di globalizzazione, ma anche molto da dare su questioni essenziali dell’ordine sociale, economico e giuridico.” (A. ZANFARINO, GLOBALIZZAZIONE E CULTURA POLITICA EUROPEA) 4. AMBITO TECNICO - SCIENTIFICO ARGOMENTO: Social Network, Internet, New Media. 1. «Immagino che qualcuno potrebbe dire: “Perché non mi lasciate da solo? Non voglio far parte della vostra Internet, della vostra civiltà tecnologica, o della vostra società in rete! Voglio solo vivere la mia vita!” Bene, se questa è la vostra posizione, ho delle brutte notizie per voi. Se non vi occuperete delle reti, in ogni caso saranno le reti ad occuparsi di voi. Se avete intenzione di vivere nella società, in questa epoca e in questo posto, dovrete fare i conti con la società in rete. Perché viviamo nella Galassia Internet.» M. CASTELLS¸ Galassia Internet, trad. it., Milano 2007 2 2. «C’è una mutazione in atto ed ha a che fare con la componente “partecipativa” che passa attraverso i media. Quelli nuovi caratterizzati dai linguaggi dell’interattività, da dinamiche immersive e grammatiche connettive. [...] Questa mutazione sta mettendo in discussione i rapporti consolidati tra produzione e consumo, con ricadute quindi sulle forme e i linguaggi dell’abitare il nostro tempo. Questo processo incide infatti non solo sulle produzioni culturali, ma anche sulle forme della politica, sulle dinamiche di mercato, sui processi educativi, ecc. [...] D’altra parte la crescita esponenziale di adesione al social network ha consentito di sperimentare le forme partecipative attorno a condivisione di informazioni e pratiche di intrattenimento, moltiplicando ed innovando le occasioni di produzione e riproduzione del capitale sociale.»( G. BOCCIA ARTIERI, Le culture partecipative dei media. Una introduzione a Henry Jenkins, Prefazione a H. JENKINS, Fan, Blogger e Videogamers. L’emergere delle culture partecipative nell’era digitale, Milano 2008 ) 3. «Ciò che conosciamo, il modo in cui conosciamo, quello che pensiamo del mondo e il modo in cui riusciamo a immaginarlo sono cruciali per la libertà individuale e la partecipazione politica. Il fatto che oggi così tanta gente possa parlare, e che si stia raggruppando in reti di citazione reciproca, come la blogosfera, fa sì che per ogni individuo sia più facile farsi ascoltare ed entrare in una vera conversazione pubblica. Al contempo, sulla Rete ci sono un sacco di sciocchezze. Ma incontrare queste assurdità è positivo. Ci insegna a essere scettici, a cercare riferimenti incrociati e più in generale a trovare da soli ciò che ci serve. La ricerca di fonti differenti è un’attività molto più coinvolgente e autonoma rispetto alla ricerca della risposta da parte di un’autorità.» (Y. BENKLER, Intervista del 10 maggio 2007, in omniacommunia.org ) 4. «Siamo in uno stato di connessione permanente e questo è terribilmente interessante e affascinante. È una specie di riedizione del mito di Zeus Panopticon che sapeva in ogni momento dove era nel mondo, ma ha insito in sé un grande problema che cela un grave pericolo: dove inizia il nostro potere di connessione inizia il pericolo sulla nostra libertà individuale. Oggi con la tecnologia cellulare è possibile controllare chiunque, sapere con chi parla, dove si trova, come si sposta. Mi viene in mente Victor Hugo che chiamava tomba l’occhio di Dio da cui Caino il grande peccatore non poteva fuggire. Ecco questo è il grande pericolo insito nella tecnologia, quello di creare un grande occhio che seppellisca l’uomo e la sua creatività sotto il suo controllo. [...] Come Zeus disse a Narciso “guardati da te stesso!” questa frase suona bene in questa fase della storia dell’uomo.» (D. DE KERCKHOVE, Alla ricerca dell’intelligenza connettiva, Intervento tenuto nel Convegno Internazionale “Professione Giornalista: Nuovi Media, Nuova Informazione” – Novembre 2001 ) 5.«Agli anziani le banche non sono mai piaciute un granché. Le hanno sempre guardate col cipiglio di chi pensa che invece che aumentare, in banca i risparmi si dissolvono e poi quando vai a chiederli non ci sono più. [...] È per una curiosa forma di contrappasso che ora sono proprio gli anziani, e non i loro risparmi, a finire dentro una banca, archiviati come conti correnti. Si chiama “banca della memoria” ed è un Documento del Consiglio di classe– pag. 30/48 Esami di Stato a.s. 2010/2011 - ITI “Galilei” di Livorno sito internet [...] che archivia esperienze di vita raccontate nel formato della videointervista da donne e uomini nati prima del 1940. [...] È una sorta di “YouTube” della terza età.» (A. BAJANI, «YouTube» della terza età, in “Il Sole 24 ORE”, 7 dicembre 2008) 6. «Una rivoluzione non nasce dall’introduzione di una nuova tecnologia, ma dalla conseguente adozione di nuovi comportamenti. La trasparenza radicale conterà come forza di mercato solo se riuscirà a diventare un fenomeno di massa; è necessario che un alto numero di consumatori prendano una quantità enorme di piccole decisioni basate su questo genere di informazioni. […] Grazie al social networking, anche la reazione di un singolo consumatore a un prodotto si trasforma in una forza che potrebbe innescare un boicottaggio oppure avviare affari d’oro per nuove imprese. [...] I più giovani sono sempre in contatto, attraverso Internet, come non è mai accaduto prima d’ora e si scambiano informazioni affidabili, prendendosi gioco, al contempo, di quelle fonti su cui si basavano le generazioni precedenti. Non appena i consumatori – specialmente quelli delle ultime generazioni – si sentono compiaciuti o irritati per la cascata di rivelazioni che la trasparenza offre sui prodotti, diffondono istantaneamente le notizie.» (D. GOLEMAN, Un brusio in rapida crescita, in Intelligenza ecologica, Milano 2009) 7. Certo, i blog e le testate giornalistiche online non sono ancora in grado di battere la televisione come fonte primaria di informazioni ma, secondo uno studio di Pew Research Center, negli Stati Uniti c’è stato un aumento dal 33% nel 2010 al 39% nel 2012 degli utenti americani che leggono news in Rete. Se si considera la fascia di utenza più giovane, quella compresa tra i 18 e 29 anni, si nota che solo il 33% guarda notiziari in televisione, tutti gli altri si affidano ad Internet.“ (I social network sono la fonte di informazione preferita online” 29/09/2012 Gaetano Abatemarco) Tipologia C "In questa Costituzione c'è dentro tutta la nostra storia, tutto il nostro passato, i nostri dolori, le nostre sciagure, le nostre glorie: son tutti sfociati qui in questi articoli"(P. Calamandrei, da un discorso tenuto a Milano nel 1955). Tipologia D Nel secolo XX le lotte per l’emancipazione femminile hanno portato alla crisi del vecchio modello di donna che si realizza come “casalinga, in coppia, con figli” ed hanno aperto la strada al pieno inserimento della donna nella vita economica, sociale e politica. Oggi, nel secondo decennio del XXI secolo, il nuovo modello Documento del Consiglio di classe– pag. 31/48 Esami di Stato a.s. 2010/2011 - ITI “Galilei” di Livorno femminile, nell’attuale società italiana, stenta ancora ad imporsi per le forti resistenze, sedimentate culturalmente in ogni strato sociale e drammaticamente evidenziatesi nella cronaca più recente, a riconoscere alla donna l’avvenuta emancipazione e l’ effettiva capacità di assumere e gestire compiti di organizzazione e di direzione in ogni settore. Documento del Consiglio di classe– pag. 32/48 Esami di Stato a.s. 2010/2011 - ITI “Galilei” di Livorno I.T.I. “GALILEI” - LIVORNO Simulazione II prova scritta – esame di Stato 2012-2013 classe V C Biologico 02/05/13 Nell’ultimo decennio il consumo di acqua minerale in bottiglia si è largamente diffuso; la pubblicità ha fortemente condizionato i consumi e larga parte della popolazione ritiene oggigiorno l’acqua in bottiglia migliore di quella che, dagli acquedotti pubblici, arriva fino ai rubinetti delle nostre case. In realtà la legislazione che definisce i requisiti delle acque potabili è, in Italia, più severa per le acque di rubinetto che per quelle minerali che acquistiamo in bottiglia. Il D.Lgs. 31/2001, e s.m.i., è il riferimento normativo italiano che, recependo la direttiva europea 98/83/CE, disciplina il campo delle acque potabili e definisce anche i criteri e i parametri analitici ai quali un'acqua deve sottostare per potere essere definita potabile. Il candidato descriva i parametri chimico-fisici che vengono determinati su una acqua potabile, commenti l’importanza di questi parametri e si soffermi su quelli a lui direttamente noti descrivendo, almeno in termini generali, le tecniche e le metodiche atti alla loro determinazione. Il candidato si soffermi quindi sulla determinazione di un particolare parametro e discuta in dettaglio le modalità della sua determinazione, utilizzando come riferimento le seguenti tabelle che riportano alcuni dati tratti dal decreto legislativo suddetto. Parametro Valore limite (DLgs 31/2001) Calcio (Ca) non previsto Cloruri (Cl) 250 mg/l Parametro Valore limite (DLgs 31/2001) 10 µg/l Solfati (SO4) 250 mg/l Arsenico (As totale) Nitrati (NO3) 50 mg/l Benzene 1,0 µg/1 Nitriti (NO2) 0,50 mg/l Cromo 50 µg/l Potassio (K) non previsto Piombo 10 µg/l Sodio (Na) 200 mg/l Nichel 10 µg/l Durezza (°F) 14-50 °F Antiparassitari 0,10 µg/l Idrocarburi policiclici aromatici 0,10 µg/l Tetracloroetilene Tricioroetilene 10 µg/l (trielina + tetracloroetilene) Trialometani-Totale (cloroformio, bromoformio, dibromoclorometano e bromodiclorometano) Documento del Consiglio di classe– pag. 33/48 Esami di Stato a.s. 2010/2011 - ITI “Galilei” di Livorno 30 µg/l ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE STATALE “G.GALILEI” LIVORNO prove di simulazione dell’Esame di Stato classe V C BIO anno scolastico 2012-2013 Classe V C BIO 1° Simulazione Terza prova Discipline : Matematica Inglese Igiene Impianti Livorno 27/03/2013 Documento del Consiglio di classe– pag. 34/48 Esami di Stato a.s. 2010/2011 - ITI “Galilei” di Livorno MATEMATICA Alunno…………………………………….. 1) Determina le coordinate degli eventuali punti di massimo e di minimo relativi della funzione y= x2 + x + 4 x +1 _______________________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________________ 2) Date le seguenti funzioni y1 = x 2 + 2x − 1 x 2 + 3x y = ; , stabilisci per ognuna quali tipi di 2 x2 + 4 4 − x2 asintoti potrebbe avere giustificando la risposta. _______________________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________________ ______________________________________________________________________________________ 3) Enuncia il Teorema di Lagrange e rappresenta il suo significato geometrico _______________________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________________ ______________________________________________________________________________________ Documento del Consiglio di classe– pag. 35/48 Esami di Stato a.s. 2010/2011 - ITI “Galilei” di Livorno COMPLEMENTI DI LINGUA INGLESE alunno…………………………………………. 1) Which useful jobs do microbes perform? ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… …………………………………………………………………………………………….................... ................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................ .....…………… 2) What is the object of a microbiologist? ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… ................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................ ..................... 3) Describe the main classes of eukaryotic microorganisms making reference to their role in the natural environment. ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… ................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................ ........................ Documento del Consiglio di classe– pag. 36/48 Esami di Stato a.s. 2010/2011 - ITI “Galilei” di Livorno IGIENE E LEGISLAZIONE SANITARIA alunno………………………………………………….. 1 Malattie infettive: profilassi diretta e indiretta ________________________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________________________ 2 Tossicità dell'agente patogeno nel rapporto tra ospite e parassita ________________________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________________________ 3 Epidemiologia dell'Epatite A ________________________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________________________ Documento del Consiglio di classe– pag. 37/48 Esami di Stato a.s. 2010/2011 - ITI “Galilei” di Livorno materia: Impianti Chimici. 1) Un impianto ha una vasca di sedimentazione di Volume di 240 litri con portata Q = 10 l/h e un BOD5 di 300 mg/l. Sono state effettuate 4 prove variando la concentrazione dei solidi sedimentabili (Ca), Per ogni prova è stato determinato inoltre il valore del BOD 5 (u) in uscita e la massa dei fanghi di supero prodotti in un giorno (��SS). I valori trovati sono riportati nella tabella sottostante prova n. 1 2 3 4 Ca g/l 1,0 2,0 3,0 4,0 ��SS 49,1 49,1 49,1 49,1 BOD5 (U) (ppm) 64,8 64,8 64,8 64,8 Sulla base dei dati forniti costruire il grafico per determinare il valore del coefficiente totale di crescita del fango (y + f) e della costante di decadimento (kd). Documento del Consiglio di classe– pag. 38/48 Esami di Stato a.s. 2010/2011 - ITI “Galilei” di Livorno prova n. 1 2 3 4 SSMA (g) Q org abb(g/gg) ��SS/SSMA Q org abb/SSMA Coefficiente totale di crescita del fango (y + f) = Costante di decadimento kd= 2) Cos’è l’Indice del Volume del Fango (SVI) e come si ottiene sperimentalmente? 3) Descrivi il Rapporto di riciclo dei fanghi: Documento del Consiglio di classe– pag. 39/48 Esami di Stato a.s. 2010/2011 - ITI “Galilei” di Livorno Documento del Consiglio di classe– pag. 40/48 Esami di Stato a.s. 2010/2011 - ITI “Galilei” di Livorno ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE STATALE “G.GALILEI” LIVORNO prove di simulazione dell’Esame di Stato classe V C BIO anno scolastico 2012-2013 Classe V C BIO 2° Simulazione Terza prova Discipline : Matematica Inglese Microbiologia Impianti Livorno 10 /05/2013 Documento del Consiglio di classe– pag. 41/48 Esami di Stato a.s. 2010/2011 - ITI “Galilei” di Livorno Matematica alunno…………………………………. Determina: il campo di esistenza,studio del segno e lo studio della concavità della seguente funzione x2 +1 y= x ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________ Dai la definizione di discontinuità di prima e seconda specie di una funzione in un punto x0 ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________ Differenziale di una funzione e suo significato geometrico. Calcola il differenziale di cos3x ______________________________________________________________________________ ______________________________________________________________________________ ______________________________________________________________________________ ______________________________________________________________________________ ______________________________________________________________________________ ______________________________________________________________________________ ______________________________________________________________________________ ______________________________________________________________________________ ______________________________________________________________________________ ______________________________________________________________________________ ______________________________________________________________________ Documento del Consiglio di classe– pag. 42/48 Esami di Stato a.s. 2010/2011 - ITI “Galilei” di Livorno Inglese alunno…………………………………. 4) Describe some recent forms of pollution and indicating how to prevent them ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… 5) How does water treatment work? ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… 6) Discuss about the different sources of energy taking into account advantages and disadvantages. ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… Documento del Consiglio di classe– pag. 43/48 Esami di Stato a.s. 2010/2011 - ITI “Galilei” di Livorno Microbiologia speciale alunno…………………………………. La struttura della microfauna di un impianto di depurazione è indicatore del suo funzionamento. Il candidato analizzi le caratteristiche quantitative e la struttura della microfauna di un impianto a fanghi attivi che funziona in modo efficiente. ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ Il candidato individui un percorso per la ricerca di Escherichia coli in acque minerali. ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ Il candidato spieghi quali informazioni si ottengono con il metodo EBI e perché tale metodo si affianca alle analisi chimico-fisiche e microbiologiche per esprimere un giudizio complessivo di qualità ambientale delle acque superficiali. ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ Documento del Consiglio di classe– pag. 44/48 Esami di Stato a.s. 2010/2011 - ITI “Galilei” di Livorno Impianti alunno…………………………………. 1) Considerando un impianto a fanghi attivi descrivi un sistema continuo con ricircolo del fango. 2) Descrivi il funzionamento di un Filtro Percolatore. 3) Illustra il funzionamento dei Biodischi. Documento del Consiglio di classe– pag. 45/48 Esami di Stato a.s. 2010/2011 - ITI “Galilei” di Livorno Relazioni e programmi svolti relativi alle seguenti materie: Religione Lingua e letteratura italiana Matematica Educazione fisica Lingua Inglese Storia Elettrotecnica Sistemi Automatici Impianti elettrici Tecnologia Progettazione Disegno Diritto e Economia Documento del Consiglio di classe– pag. 46/48 Esami di Stato a.s. 2010/2011 - ITI “Galilei” di Livorno 3. Elenco dei candidati. 1 Badari Chiara 2 Baroncini Alessandra 3 Baroni Camilla 4 Bientinesi Sharon 5 Biglio Gianluca 6 Biricotti Gaia 7 Dall’Asta Giorgia 8 De Pascalis Noemi 9 Contini Mattia 10 Gadducci Lucia 11 Garzella Marco 12 Genovesi Elisa 13 Ingallinesi Martina 14 La Bruna Silvia 15 Maraviglia Gaia 16 Menicucci Pamela 17 Meschini Luigi 18 Novelli Ylenia 19 Proietti Marchetti Giulia 20 Ruggi Ilaria 21 Salvadorini Chiara 22 Sandri Nicola 23 Solfanelli Asia 24 Spadaccini Fabio 25 Terreni Valentina 26 Tinagli Sara 27 Tognotti Cristina 28 Ucciardello Valeria 29 Vitale Annalisa 30 Zanobini Arianna Documento del Consiglio di classe– pag. 47/48 Esami di Stato a.s. 2010/2011 - ITI “Galilei” di Livorno Composizione del Consiglio di Classe Disciplina Religione Docente Pucci Paola Lingua e letteratura italiana Villani Rossana Lingua Inglese Dani Raffaella Storia Villani Rossana Matematica Percoco Savina Educazione fisica Gigli Ambra Analisi Chimica e strumentale Barabotti Paoli Analisi Chimica e strumentale Lab. Lo Frano Leonardo Laboratorio di Microbilogia speciale Ansaldo Carla Laboratorio di Microbilogia speciale Lab. Petrucci Mauro Igiene e legislazione sanitaria Bini Stefania Impianti chimici Agen Federico Documento del Consiglio di classe– pag. 48/48 Esami di Stato a.s. 2010/2011 - ITI “Galilei” di Livorno