La gioia della conversione

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La gioia della conversione
Incontri di preghiera della VI Prefettura
Mercoledì 14 Marzo 2007
La gioia della conversione
Parrocchia S. Croce al Flaminio
ora possiamo condividere con gli altri la cena e quanto abbiamo
vissuto stasera
i prossimi incontri…
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Benedizione e riposizione del Santissimo
Canto
APRI LE TUE BRACCIA
Rit.:
Apri le tue braccia, corri incontro al Padre:
oggi la sua casa sarà in festa per te.
Hai cercato la libertà lontano,
hai trovato la noia e le catene,
hai vagato senza via, solo, con la tua fame.
Se vorrai spezzare le catene,
troverai la strada dell'amore,
la tua gioia canterai, questa è libertà.
I tuoi occhi ricercano l'azzurro,
c'è una casa che aspetta il tuo ritorno,
e la pace tornerà, questa è libertà.
Saluto
Ciao a tutti e benvenuti a questo VI incontro di adorazione. La
riflessione della serata è sulla gioia della conversione.
Conversione è un passaggio da una fede accettata passivamente
ad una fede attivamente conquistata, come risposta al dono di Dio
e all’intervento dello Spirito nella nostra vita.
Conversione è la rottura di una mentalità orientata verso il
peccato e verso valori puramente umani.
Conversione è adesione al Regno che viene e impegno per esso: è
autenticità di comportamento contro ogni dissociazione tra fede e
vita.
Essendo l’uomo libero, la conversione non può essere imposta con
la forza, con la violenza, con l’inganno. Come disse San Tommaso
d’Aquino: “credere dipende dalla volontà”.
Preghiamo affinché la nostra vita sia offerta gradita a Dio. Il
Signore ci attende a questo istante decisivo. Aspetta dalla nostra
fede un atto coraggioso; e nessuno può farlo al nostro posto,
neppure Dio.
Canto
A MANI VUOTE
Stasera sono a mani vuote o Dio,
niente ti posso regalare o Dio,
solo l'amarezza, solo il mio peccato,
solo l'amarezza e il mio peccato o Dio.
Quel cielo chiaro che mi ha svegliato,
ed il profumo della rose in fiore,
poi l'amarezza, poi il mio peccato,
poi l'amarezza e il mio peccato, o Dio.
Son questi i miei poveri doni o Dio,
sono l'offerta di stasera o Dio,
poi la speranza, poi la certezza,
poi la speranza del perdono o Dio, o Dio.
Dal Vangelo secondo Luca (15, 11-32).
Gesù raccontò anche questa parabola: <<Un uomo aveva due
figli. Il più giovane disse al padre: Padre, dammi la parte del
patrimonio che mi spetta. E il padre divise tra loro le sostanze.
Dopo non molti giorni, il figlio più giovane, raccolte le sue cose,
partì per un paese lontano e là sperperò le sue sostanze vivendo
da dissoluto. Quando ebbe speso tutto, in quel paese venne una
grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. Allora
andò e si mise a servizio di uno degli abitanti di quella regione,
che lo mandò nei campi a pascolare i porci. Avrebbe voluto
saziarsi con le carrube che mangiavano i porci; ma nessuno gliene
dava. Allora rientrò in se stesso e disse: quanti salariati in casa di
mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! Mi
leverò e andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato contro il
Cielo e contro di te; non sono più degno di essere chiamato tuo
figlio. Trattami come uno dei tuoi garzoni. Partì e si incamminò
verso suo padre.
Quando era ancora lontano, il padre lo vide e commosso gli corse
incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. Il figlio gli disse: Padre, ho
peccato contro il Cielo e contro di te; non sono più degno di
essere chiamato tuo figlio. Ma il padre disse ai servi: Presto,
portate qui il vestito più bello e rivestitelo, mettetegli l’anello al
dito e i calzari ai piedi. Portate il vitello grasso, ammazzatelo,
mangiamo e facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed
è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato. E cominciarono
a far festa.
Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino
a casa, udì la musica e le danze; chiamò un servo e gli domandò
che cosa fosse tutto ciò. Il servo gli rispose: E’ tornato tuo fratello
e il padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha
riavuto sano e salvo. Egli si indignò, e non voleva entrare. Il
padre allora uscì a pregarlo. Ma lui rispose a suo padre: Ecco, io ti
servo da tanti anni e non ho mai trasgredito a un tuo comando, e
tu non mi hai dato mai un capretto per far festa con i miei amici.
Ma ora che questo tuo figlio che ha divorato i tuoi averi con le
prostitute è tornato, per lui hai ammazzato il vitello grasso. Gli
rispose il padre: Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio
è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo
Canto
IO VEDO LA TUA LUCE
Tu sei prima di ogni cosa, prima di ogni tempo
d'ogni mio pensiero, prima della vita.
Una voce udimmo che gridava nel deserto
preparate la venuta del Signore.
Tu sei la parola eterna della quale vivo
che si pronunciò soltanto per amore.
E ti abbiamo udito predicare nelle strade
della nostra incomprensione senza fine.
Rit. : Io ora so chi sei, io sento la tua voce,
io vedo la tua luce, io so che Tu sei qui.
E sulla tua parola io credo nell'amore,
io vivo nella pace, io so che tornerai.
Tu sei l'apparire dell' immensa tenerezza
di un amore che nessuno ha visto mai.
Ci fu dato il lieto annuncio della tua venuta
noi ti abbiamo visto, un uomo come noi.
Tu sei verità che non tramonta,
sei la vita che non muore, sei la vita di un mondo nuovo.
E ti abbiamo visto stabilire la tua tenda
tra la nostra indifferenza di ogni giorno.
Rit. :
Io ora so chi sei, io sento la tua voce,
io vedo la tua luce, io so che Tu sei qui.
E sulla tua parola io credo nell'amore,
io vivo nella pace, io so che tornerai.
rialza le mura di Gerusalemme.
Allora gradirai i sacrifici prescritti,
l’olocausto e l’intera oblazione,
allora immoleranno vittime sopra il tuo altare.
fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato
ritrovato>>.
Parola del Signore.
Lode a Te, o Cristo.
Meditazione
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Esposizione del Santissimo
Canto
SILENZIOSO DIO
Rit. :
Il segno
E’ il momento del segno. Abbiamo scelto una candela per rivivere
uno dei momenti del Battesimo, nostra prima conversione. Questa
fiamma che arde è la luce nuova della conversione che si propaga
in mezzo a noi e diventa un fuoco che sconfigge le tenebre del
male.
“Veniva nel mondo la luce vera,
quella che illumina ogni uomo”.
(Gv 1, 9)
Pane di Vita sei, Cristo Gesù per noi,
e per l'eternità la vita ci darai.
Io ti amo silenzioso Dio,
che ti nascondi dentro un po' di pane,
come un bambino dentro la sua mamma,
oggi tu entri nella vita mia.
Io ti adoro silenzioso Dio,
che mi hai creato con immenso amore,
e inviti l'uomo nella casa Tua
alla Tua mensa nell'intimità.
Tu sazi l'uomo con la Vita tua,
un infinito dentro le creature,
e l'uomo sente e vede il volto vero,
di un Dio che vive nell'umanità.
Adorazione
Canoni
Spunti di riflessione
Ed egli continuò: “Io sono un Giudeo, nato a Tarso di Cilicia, ma
cresciuto in questa città, formato alla scuola di Gamaliele nelle più
rigide norme della legge paterna, pieno di zelo per Dio, come oggi
siete tutti voi. Io perseguitai a morte questa nuova dottrina,
arrestando e gettando in prigione uomini e donne, come può
darmi testimonianza il sommo sacerdote e tutto il collegio degli
anziani. Da loro ricevetti lettere per i nostri fratelli di Damasco e
partii allo scopo di condurre anche quelli di là come prigionieri a
Gerusalemme, per esservi puniti. Mentre ero in viaggio e mi
avvicinavo a Damasco, verso mezzogiorno, all’improvviso una
gran luce dal cielo rifulse attorno a me, caddi a terra e sentii una
voce che mi diceva: Saulo, Saulo, perché mi perseguiti? Risposi:
Chi sei, o Signore? Mi disse: Io sono Gesù il Nazareno, che tu
perseguiti. Quelli che erano con me videro la luce, ma non
udirono colui che mi parlava. Io dissi allora: Che devo fare,
Signore? E il Signore mi disse: Alzati e prosegui verso Damasco;
là sarai informato di tutto ciò che è stabilito che tu faccia. E
poiché non ci vedevo più, a causa del fulgore di quella luce,
guidato per mano dai miei compagni, giunsi a Damasco. Un certo
Anania, un devoto osservante della legge e in buona reputazione
presso tutti i Giudei colà residenti, venne da me, mi si accostò e
disse: Saulo, fratello, torna a vedere! E in quell’istante io guardai
verso di lui e riebbi la vista. Egli soggiunse: Il Dio dei nostri padri
ti ha predestinato a conoscere la sua volontà, a vedere il Giusto e
ad ascoltare una parola dalla sua stessa bocca, perché gli sarai
testimone davanti a tutti gli uomini delle cose che hai visto e
udito. E ora perché aspetti? Alzati, ricevi il battesimo e lavati dai
tuoi peccati, invocando il suo nome”.
Atti 22, 3-16
Salmo 50
Pietà di me, o Dio, secondo la tua misericordia:
nella tua grande bontà cancella il mio peccato.
Lavami da tutte le mie colpe,
mondami dal mio peccato.
Riconosco la mia colpa,
il mio peccato mi sta sempre dinanzi.
Contro di te, contro te solo ho peccato,
quello che è male ai tuoi occhi, io l’ho fatto;
perciò sei giusto quando parli,
retto nel tuo giudizio.
Ecco, nella colpa sono stato generato,
nel peccato mi ha concepito mia madre.
Ma tu vuoi la sincerità del cuore
e nell’intimo mi insegni la sapienza.
Purificami con issopo e sarò mondato;
lavami e sarò più bianco della neve.
Fammi sentire gioia e letizia,
esulteranno le ossa che hai spezzato.
Distogli lo sguardo dai miei peccati,
cancella tutte le mie colpe.
Crea in me, o Dio, un cuore puro,
rinnova in me uno spirito saldo.
Non respingermi dalla tua presenza
e non privarmi del tuo santo spirito.
Rendimi la gioia di essere salvato,
sostieni in me un animo generoso.
Insegnerò agli erranti le tue vie
e i peccatori a te ritorneranno.
Liberami dal sangue, Dio, Dio mia salvezza,
la mia lingua esalterà la tua giustizia.
Signore, apri le mie labbra
e la mia bocca proclami la tua lode;
poiché non gradisci il sacrificio
e, se offro olocausti, non li accetti.
Uno spirito contrito è sacrificio a Dio,
un cuore affranto e umiliato,
tu, o Dio, non disprezzi.
Nel tuo amore fa grazia a Sion,