Ecco la bella esperienza di Enrica Berlingieri a Rio 2016
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Ecco la bella esperienza di Enrica Berlingieri a Rio 2016
Da una dei vostri inviati a Rio2016. Le immagini sono anche di Roberto D’Angelo, sono tratte dall’archivio Rai e soprattutto sono state collezionate dagli amici che mi hanno seguito giorno per giorno e le hanno socializzate anche per me!! Ciao ragazzi, la mia esperienza ai XXXI giochi olimpici di Rio inizia il 4 agosto dopo una mattinata in ufficio a chiudere le ultime incombenze. Quest’anno le ferie estive vanno fino al 26 agosto (3 settimane!!) e già solo per questo motivo mi sembra di essere già riposata mentre sale l’adrenalina per l’esperienza che sto per vivere. Dopo quasi 4 anni di preparazione, 3 mondiali, le coppe del mondo e qualche internazionale in Italia qua e là, mi sembra di non essere ancora pronta all’ evento sportivo per antonomasia. So solo che mi accompagneranno con il pensiero molti amici savonesi e qualcuno sparso per l’Italia e ciò mi dà grande carica e colgo l’occasione ancora per ringraziare tutti della “bella compagnia”. La trasferta comincia da Nizza con tappe a Monaco di Baviera e San Paolo. Proprio a S. Paolo incontro Brigitte Zoungrana (Fra). Siamo le ultime ad arrivare a Rio; gli altri sono già arrivati ieri, ma non siamo preoccupate. L’organizzazione olimpica e i molti volontari che ci accolgono all’aeroporto ci indicano diversi mezzi per arrivare al Deodoro Village (DEV). Siccome non abbiamo moltissimo tempo per prendere possesso dell’appartamento, per recarci a Gamboa a ritirare l’abbigliamento, per rientrare a Deodoro e unirci agli altri per andare alla cerimonia inaugurale al Maracanà, ci assegnano direttamente un’autista solo per noi, Marcel, che ci accompagnerà per questo andirivieni per Rio fino alle 15. Nel pomeriggio ci riuniamo finalmente al nutrito gruppo degli ITO’s che cominciavano a dubitare, se non a preoccuparsi, del nostro arrivo. Finalmente ci siamo tutti e, freschi freschi, approfittiamo subito per fare qualche bella foto in tiro. Andre Behs, coordinatore del gruppo è sempre premuroso e ci dà precise indicazioni per non perderci e soprattutto fare “macchia di colore”. Per arrivare alla cerimonia inaugurale con autobus e metropolitana impieghiamo un’oretta e mezza ma quando ci appare il Maracanà e i 5 cerchi olimpici, beh, siamo tutti emozionati se non quasi vagamente impauriti. In coda all’ingresso trovo alcuni italiani in rappresentanza del Coni e il nostro presidente Buonfiglio con il quale mi intrattengo qualche minuto dandoci appuntamento al giorno successivo sul campo gara dove lui sarà membro del Jury. Direi un grande onore per l’Italia e la nostra Federazione. Prendiamo posto nella zona del Maracana’ che ci assegnano e che si dimostrerà televisivamente strategica al momento dell’alza bandiera quando, dal vivo, Paulinho da Viola – famoso chitarrista - e l’orchestra suoneranno l’inno nazionale brasiliano. Non c’è che dire gli arbitri dello slalom fanno un’elegante nota di colore di sfondo!! La cerimonia mi dà grandi emozioni, è molto lunga perché dopo i discorsi (c’è anche il segretario generale dell’ONU Ban Ki Moon), gli spettacoli e la musica, iniziano a sfilare le 206 nazioni che prendono parte a questi Giochi. Alcuni colleghi hanno già vissuto Pechino e Londra e commentano questa cerimonia paragonandola con le altre. Io non ho riferimenti, mi sembra di non aver mai vissuto niente di paragonabile e probabilmente è proprio così!! Gli arbitri dello slalom sono tutti sullo sfondo delle riprese televisive Da domani, sabato, si comincia con il lavoro. Arriviamo al White Water Stadium (WWS)di Deodoro. Abbiamo tempo per un giro di perlustrazione che ci consente di vedere quante cose sono state fatte da novembre ad oggi, tutto sembra perfetto. L’acqua è limpida, gli spalti danno l’idea di quante migliaia di persone sono attese; è pronto anche il confinante percorso delle gare di MBX che a novembre era invece ancora molto indietro. Il meeting è alle 12 e un veloce lunch nella saletta dedicata: aria condizionata sempre a manetta; ci vengono forniti stipetti personalizzati da poter lasciare le nostre cose in assoluta tranquillità. In fondo alla sala c’è anche un televisore a disposizione per dare un’occhiata, nelle ore libere, anche alle altre discipline. Così con Rong (Chn) guardiamo il volley femminile (batosta per l’Italia) e con Kelly (Nzl) invece ci entusiasmiamo per il canottaggio dove l’equipaggio kiwi del doppio vince l’oro mentre l’Italia conquista il bronzo. Il lavoro ci spetta e ora ci vuole concentrazione. Sabato pomeriggio montano il campo gara per le qualifiche, il tempo è un po’ perturbato e c’è aria di pioggia ma per fortuna riusciamo a scansarla. Rientriamo al villaggio di Deodoro (DEV): si tratta di una serie di condomini inseriti completamente in una zona militare (scuole militari, caserme di tutte le tipologie e di tutte le armi dall’esercito, all’aviazione ai paracadutisti, ecc). La zona dunque non è facilmente accessibile a tutti ma è vietato proprio l’accesso ai minori perciò per mio figlio Giacomo e Marcello avevamo dovuto trovare alloggio altrove. Come vi dicevo anche l’accesso a DEV è molto selettivo: i controlli all’ingresso e -per chi vi lavora- anche all’uscita; tutto viene fatto aprire: borse, borsette, valige e portabagagli di qualsiasi mezzo debba accedere al villaggio. Qualche centinaio di metri prima dell’ingresso della navetta sale a bordo un poliziotto con metaldetector per verificare anche il portabagagli del pullman. Ogni palazzina ha 4-5 piani con 2 o 3 appartamenti per piano. In ogni appartamento siamo ospitati in tre: una stanza e un bagno ciascuno, una cucina con piccola lavanderia, zona living con scrivania e salottino e una balconata. Non manca nulla per stare bene tranne l’acqua calda perché già dal primo giorno qualche perdita e nauseabondo odore di gas ci costringono a tenere chiuso il boiler. E’ inverno, certo, ma ci sono comunque sempre mediamente 2528 gradi, si può tranquillamente fare anche semplicemente la doccia fredda!! A DEV sono ospitati i giudici e i giornalisti che seguono le discipline del complesso olimpico di Deodoro (tiro con carabina, equitazione, canoa slalom e successivamente ci sarà anche il BMX) non siamo quindi tantissimi e questo sicuramente facilita e riduce i tempi degli spostamenti per tutti. Ci sono punti di aggregazione (mensa, bar, palestra) e un po’ di spazi verdi per fare 2 passi in mezzo a dispettose scimmiette. Per il resto, ogni volta che si vuole andare fuori, non c’è altro che prendere uno dei taxi che sono davanti al check point giorno e notte e in mezz’oretta arrivi ad organizzati centri commerciali dove si trovano ristoranti e churrascarie che visitiamo le sere che abbiamo effettivamente qualche ora in più per cenare. Dal DEV a Copacabana ci vuole invece quasi un’ora e 120 reais (40€ circa). Domenica sera facciamo equipaggio con Maryse, Brigitte e suo marito Jean che vogliono arrivare a “Casa Francia” (zona Lagoa Rodrigo de Freitas) ma io mi fermo a Copacabana dove alloggiano mio marito e mio figlio appena arrivati e che non sanno ancora che la loro esperienza olimpica sarà un andirivieni fra Copacabana, il WWS e il Maracanazinho per il volley !!! I “due” sono folgorati dal fascino della canoa slalom “olimpica” -che poco ha a che fare con l’unica altra esperienza fatta a Limena qualche anno fa- e sono certa sono ugualmente affascinati dal K1W e anche da Stefanie Horn che proprio il lunedì si qualifica per le SF con il miglior tempo: non vorranno perciò più mancare sugli spalti a tifare con Petromer e gli altri italiani per le semifinali e le finali e i loro propositi di seguire “gli altri sport “ saranno limitati alle partite del volley maschile (quelle con le quali potranno effettivamente conciliare orari e spostamenti). Nessuno di loro due ha rivendicato alcunché perché la tv ha potuto mostrare in più occasioni il loro entusiasmo e testimoniato quanto si siano divertiti mentre… IO ERO A RIO!! La storia e il futuro della canoa passano anche da Rio!! C’è chi guarda e vive le emozioni di Rio dagli spalti, ci sono gli amici che seguono dall’Italia comodamente seduti davanti alla Tv ma ad ore meno agevoli …. c’è chi vive Rio2016 ..lavorando!! Anche quelli “fuori dal giro” ammirano la bellezza di questo sport; malgrado il fuso orario, quelli dello slalom sono collegamenti ad orari italiani possibili e le immagini televisive rendono spettacolari e avvincenti i passaggi eufemisticamente “semplici”….. o quelli più infidi…. … le riprese video replicano impietosamente gli errori micidiali anche di equipaggi blasonati…. ….e purtroppo anche quelli di casa su cui il Brasile puntava sicuramente… Al mattino, la sveglia (jet lag a parte) è accompagnata dalla corsa dei diversi gruppi militari in addestramento che, correndo intorno al Villaggio, cantano ritmando l’allenamento. La navetta fra DEV a Deodoro WWstadium è sempre puntuale; il viaggio dura circa 15 minuti non tanto per la distanza quanto per lo slalom che deve effettuare fra strade a senso unico e posti di blocco militari: non solo siamo in zona militare ma tutta l’area di Rio è presidiata dall’esercito per motivi di sicurezza. Tantissimi giovani soldati armati in maniera inquietante; camionette, quando non anche carri armati, sono dislocati su tutti i percorsi, dentro e fuori le strutture olimpiche. Anche per noi ogni mattina l’accesso al campo di gara è sottoposto al metal detector, ormai conosciamo il protocollo e ognuno di noi si prepara già spogliandosi in anticipo di orologi, cinture ecc. Le riunioni preliminari sono sempre motivo di interesse e coinvolgimento da parte di tutti. Le istruzioni sempre utili e le raccomandazioni più semplici: lasciare da parte le emozioni, fare quello che siamo chiamati a fare e che abbiamo dimostrato di saper fare con la stessa serenità di una qualsiasi gara!! Considerando il lungo intervallo fra una atleta e l’altro, mantenere il focus sul settore, utilizzare il tempo per “rivedere” i passaggi; non farsi distrarre del contesto olimpico. Sono anche il momento per condividere con il PDA operator la gestualità, coordinare all’interno del gruppo del settore ogni dettaglio soprattutto per sincronizzare i tempi, necessariamente minimi, per l’invio delle penalità al centro classifiche. In effetti tutto andrà liscio fra noi: in una sola occasione non assegneremo un “50”. E’ stata una scelta condivisa ma sarà poi la prova video a far cambiare il nostro giudizio. Anche Tony Estanguet, membro del Jury, farà capolino nella ITO’s lounge per un breve saluto e per augurarci buon lavoro; tornerà al termine delle gare per ringraziarci dell’ottimo lavoro svolto tanto dall’aver consentito a tutti loro di godersi le gare senza dover gestire alcuna problematica. Le giornate sono tutte entusiasmanti e non particolarmente faticose: il primo giorno, dopo l’ingresso sul campo gara e l’arrivo in postazione (normalmente 30’ prima dei forerunners) tramite Mayara viene comunicato che la partenza è posticipata di un’ora per il vento. Ricominceremo alle 13,30 con intervallo di 2’30” anziché i previsti 3’!! La prima giornata porta all’Italia la bella qualifica di De Gennaro che fa una gara esaltante. La seconda giornata, forse ancora più inattesa, porta alla spettacolare qualifica, anche lei con il miglior tempo, di Stefanie Horn. I colleghi si rallegrano, è bello vedere che fra gli ITO’s c’è anche questa amicizia, ma le gare importanti saranno alla fine!! I giorni successivi non ci saranno problemi particolari di meteo, le giornate saranno calde ma non particolarmente lunghe e ogni programma sarà rispettato. Qualche mattina sarà un po’ più ventilata delle altre ma ci hanno attrezzato con ogni genere di abbigliamento e calzatura e con quello che c’è nel nostro stipetto potremmo vivere 4 stagioni. Le giornate così sono esaltanti, pochi concorrenti rispetto alle gare a cui siamo abituati, tempi umani e riprese video che consentono di dare un’occhiata al replay dei passaggi più significativi … sarebbe bello anche per qualsiasi gara in Italia. Malgrado continui a rappresentare una specialità affascinante, nelle gare dei C2, esclusa dai giochi olimpici a partire da Tokyo 2020, ci sono solo 12 equipaggi. Uno solo sarà eliminato nelle qualifiche, uno dalla semifinale; 10 andranno in finale. Nel tempo libero riesco a mandare qualche mia impressione e qualche foto agli amici che postano e seguono facebook. Io stessa che non lo seguo so bene che quando rientrerò in Italia potrò rivivere Rio2016 anche grazie a loro perché molti video trasmessi dalla Rai non saranno più visibili nemmeno in replay tv. Andrew Grudinsky (GB) riporta quotidianamente le statistiche alla riunione di fine giornata. Non ci sono mai stati episodi su cui Jean Michel sia voluto intervenire o commentare. Alla fine dei cinque giorni di gare ci rendiamo conto che tutto è andato anche meglio del previsto perché lo stesso Jean Michel Prono oltre ad essere entusiasta ci confida che non si aspettava questi risultati: qualche cambiamento da video c’è stato ma non c’è stato alcun cambio di penalità a seguito di enquiry e, soprattutto, non c’è stato nessun errore di trasmissione!! La serata conclusiva del giovedì è dedicata a feste e cerimonie, il clima è davvero disteso e la serata potrebbe anche proseguire davanti ad una bella Caipirinha gelata. Domattina, però io devo alzarmi presto per godere finalmente anche di una giornata a Rio con i miei prima della partenza di sabato per il Mato Grosso. Non sapendo se domani li incontrerò saluto già tutti gli amici auspicando un arrivederci presto. La sera del venerdì, dopo il mio tour con Marcello e Giacomo torno di nuovo in taxi a DEV dove incontro Frank e Urska coi quali scambio ancora due parole raccontando la mia giornata piena anche di viaggi in taxi. ll traffico di Rio è come quello di qualsiasi grande metropoli ma qui per prendere il taxi ci vuole anche un po’ di coraggio perché la guida dei tassisti è definibile a dir poco azzardata. Purtroppo proprio il mondo della canoa slalom, l’ultima sera delle gare, sarà colpita dalla tragica fine dell’allenatore tedesco Stefan Henze, medaglia d’argento ad Atene 2004, che in un incidente stradale su un taxi sarà ferito mortalmente. Frank, collega tedesco, ci dà questa notizia con grande tristezza perché, insieme, avevano trascorso a “Casa Germania” proprio quell’ultima sera del giovedì festeggiando la spedizione tedesca ai Giochi. Il destino non lascia scampo! Anche per noi una cerimonia di ringraziamento da parte di Josè Perurena Presidente ICF ancheper conto del CIO…e un momento di festa e di arrivederci in amicizia con Jean Michel Prono e Sue Natoli. Le mie aspettative italiane sugli atleti prima dei giochi erano tante, dopo le qualifiche forse anche di più. Purtroppo le finali sono andate come sappiamo tutti. Con la fine delle gare di slalom finisce la mia esperienza olimpica da neofita, per poche ore non ho potuto incontrare e “passare il testimone” a Sante Tarabusi di cui ho letto l’ampia e completa relazione al mio ritorno dal Brasile e anche attraverso di lui ho rivissuto a distanza emozioni da olimpico rodato ma in fondo sempre nuove!! Tanti amici “fuori dal giro” mi chiedono come è andata “la canoa” a Rio. Molti atleti hanno avuto grandi prestazioni così come grandi atleti hanno avuto cocenti delusioni. Per quello che mi riguarda posso rispondere dal mio piccolo e discreto punto di vista la mia missione è andata molto bene; l’esperienza personale è stata grandiosa e quella arbitrale ha avuto un esito davvero molto positivo. Il Brasile ha molte contraddizioni, l’ho visto a Rio e lo vedrò ancora di più nelle due settimane successive in viaggio lontano dalle città più grandi, verso villaggi e situazioni molto difficili ma ancor più affascinanti. Ciao, grazie per la vostra pazienza in questa carrellata anche personale della “mia Rio2016”!! A presto, Enrica