Lago di Borm nuovi test sull`acqua alla Romana Visite mediche

Transcript

Lago di Borm nuovi test sull`acqua alla Romana Visite mediche
26
VENERDÌ
22 APRILE 2016
savona valbormida
IL SECOLO XIX
I SINDACI: PROBLEMA SERIO
PER I SOCI
Caccia e pesca
senza controlli,
il pasticcio
delle guardie
La Regione stanzia i fondi
ma la selezione è bloccata
IL RETROSCENA
LUISA BARBERIS
CAIRO. La burocrazia azzera
i controlli nei boschi. Formalmente la competenza
su caccia e pesca, da oltre un
anno, è passata dalla Provincia alla Regione, ma la
vigilanza non è ancora partita, anche se la stagione è
già scattata da mesi. A colmare il vuoto sopperiscono
volontari e associazioni,
che però puntano gli occhi
solo sui tratti che hanno in
concessione. E quindi restano scoperti chilometri di
acque provinciali. Per rimediare al pasticcio la Regione
investe 800mila euro per
far tornare in servizio il personale dell’ex polizia pro-
vinciale come guardacaccia
e guardapesca, che saranno
i controllori dei boschi e
nelle acque interne del Savonese, dove nessuno ha
più vigilato da quando, un
anno fa, la competenza dei
settori da Palazzo Nervi era
statatrasferitaallaRegione.
La soluzione a un problema
che la Valbormida segnala
da un anno arriva con mesi
di ritardo, visto che la caccia
di selezione e la pesca, sia
nelle acque interne sia nelle
riserve turistiche, sono
aperte da tempo.
«La convenzione era
pronta già a gennaio, poi
abbiamo ritardato per condividere il documento con
tutti i soggetti coinvolti –
spiega l’assessore regionale all’Agricoltura, Stefano
Mai -. Non è vero però che
nessuno controlla. I sogget-
PUNTI DI VISTA
LA SALUTE DELLA DONNA
TRA SOSTEGNO E FESTE
SANDRO VIGLINO
P
rendendo spunto dal
giorno della nascita di
Rita Levi Montalcini
(22 Aprile 1909), il ministro
della Salute ha recentemente deciso di dedicare
questa stessa giornata, a
partire da quest’anno, alla
Salute della Donna. La Società Italiana di Ginecologia
e Ostetricia (Sigo) e quelle
rappresentative dei Ginecologi ospedalieri (Aogoi) e
territoriali (Agite) sono tra
gli interlocutori principali
in quanto istituzionalmente e da sempre impegnate
nella difesa della salute
femminile. Ci sono problematiche che caratterizzano
questo impegno dalla cui
soluzione dipendono il benessere e la qualità della vita delle donne italiane. Al
primo posto s’impone la
gravidanza proprio perché
il nostro Paese da tempo fa i
conti con la denatalità
(488.000 nati nel 2015, il
numero più basso dall’Unità d’Italia); la Liguria purtroppo si distingue in negativo con un tasso di natalità
del 6.9 per mille (tasso medio 8.4), il più alto tasso di
mortalità (13.2 per mille) e
il più basso tasso di incremento della popolazione (5,4 per mille). Ne consegue
che l’assistenza alla gravidanza diventa un momento
cruciale non tanto per la
“mitologia” della nascita
ma per l’importanza che un
programma di attenta prevenzione (alimentazione,
stili di vita, uso di farmaci,
abitudini voluttuarie, ecc.)
riveste nella prospettiva di
vita dei nascituri. Il recente
e tragico fenomeno di morti materne anche in ospedali di grande efficienza sta
a ricordare che la gestazione e il parto sono momenti
importanti che non vanno
banalizzati ma affrontati in
condizioni di massima sicurezza. In Liguria da tempo non esistono più puntinascita al di sotto dei 500
parti/anno e quelli esistenti
sono in grado di offrire
quelle condizioni di sicurezza. L’ospedale e il territorio devono essere alleati
così come spetta a quest’ultimo adoperarsi per ridurre
sempre più il ricorso all’interruzione volontaria di
gravidanza con una netta
prevalenza della IVG farmacologica (33.7% prima in
Italia) rispetto a quella chirurgica. Complementare è
un’opera di sensibilizzazione rivolta ai giovani e alle
giovani coppie affinchè
proteggano il proprio patrimonio riproduttivo. Questi
sono solo alcuni dei tanti
esempi che si potrebbero
fare e che richiamano il nostro impegno di ginecologi.
L’autore è vicepresidente
nazionale ginecologi
ospedalieri
Foto “storica” di un guardacaccia
ti preposti alla sorveglianza
della pesca sono sia la forestale sia la polizia provinciale, poi ci sono anche le
guardie volontarie. La polizia provinciale verrà pagata
dalla Regione retroattivamente già dal primo di marzo. Al lago di Osiglia abbiamo già fatto interventi la
scorsa stagione e gli agenti
sono tornati anche di recente. In caso di problemi il
servizio funziona già, la copertura economica c’è e,
non appena la convenzione
sarà firmata da tutti i presidenti di Provincia, i guardacaccia e guardapesca saranno operativi al 100%. Contiamo di chiudere entro fine
mese».
Da maggio nel Savonese
torneranno quindi con le
nuove funzioni cinque
agenti di polizia provincia-
Posta e risposta
le, oggi utilizzati soprattutto nella vigilanza sulle strade. Restano da coprire in alcune zone il controllo dei
pescatori e dei cacciatori e
l’intervento in caso di attacchi da parte dei cinghiali.
Funzione cruciale a cui i Comuni non riescono a far
fronte con forze proprie. Gli amministratori
sollevano però anche altri
problemi in vista della stagione dei funghi. «La Regione fa un discorso interessante - ammette il sindaco
di Calizzano, Pierangelo
Olivieri -, perché abbiamo
un problema di presidio e
controllo evidenziato, oltre
che dai danni degli animali,
anche nel periodo di raccolta dei funghi, visto che non
vengono rispettate le regole nei boschi».
cc BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
a cura di GIULIANO GALLETTA
su twitter @gigalletta
Renzi che critica i talk show
sembra davvero un paradosso
ARPAL IN CAMPO
Visite mediche
specialistiche
alla Soms
di Millesimo
Lago di Bormida,
nuovi test
sull’acqua
alla Romana
MILLESIMO. Visite mediche
specialistiche, con tanto di
servizio infermieristico, alla
Società operaia agricola di
mutuo soccorso. In linea con
la filosofia dei fondatori, il
gruppo di Millesimo lancia
un nuovo servizio per tendere la mano ai soci e propone
nuove attività in ambito sanitario di cui si potrà usufruire direttamente in società.
L’iniziativa verrà presentata
questa sera, alle ore 21, nella
sede di piazza Pertini. In sostanza tutti i soci in regola
con il tesseramento potranno
presto usufruire del consulto
di quattro specialisti, i medici
Ugo Trucco (cardiologo), Luca Lione (diabetologo), Pietro
Revetria (chirurgo) e l'infermiere professionale Ivan Ranuschio, che periodicamente
saranno presenti alla Soms di
Millesimo per prestare un
nuovo servizio. «Gli specialisti hanno già dato la loro disponibilità ad effettuare visite presso la nostra sede –
spiega il presidente della
Soms Carla Barbiero – è un
servizio in più che offriamo,
le modalità dipenderanno
anche dalla risposta dei millesimesi». Il progetto nasce
sulla scia delle nuove norme
contenute nel decreto “Monti” che impone alle Soms un
maggiore impegno in attività
a favore della collettività.
BORMIDA. I tecnici dell’Agenzia regionale per la
protezione dell’ambiente
hanno effettuato nuovi prelievi nelle acque del lago di
Bormida chiuso dal due mesi
e mezzo. Si tratta di una nuova fase di indagini per fare luce sulle cause che, il 7 febbraio, hanno provocato una improvvisa moria di pesci, che si
è prolungata anche per i giorni successivi a causa di alcune
macchie oleose che sono state notate sulla superficie del
lago. I primi risultati dei controlli effettuati sui campioni
dell’acqua prelevata immediatamente dopo l’incidente,
due settimane fa avevano
evidenziato tracce di idrocarburi nel lago di località Romana.Il dato era stato reso noto
durante una tavola rotonda
convocata tra l’amministrazione di Bormida, Asl, Arpal e
l’Associazione sportiva dilettantistica “958 NS” che gestisce il lago. Gli idrocarburi potrebbero però non essere
l’unica causa, o comunque
non il motivo scatenante della moria che ha ucciso oltre
duecento chilogrammi di pesci in quanto la sostanza è
stata rilevata soltanto nella
macchia. Motivo per cui i tecnici sono tornati al bacino artificiale per effettuare nuovi
prelievi. L’esito è atteso per la
settimana prossima.
SCRIVERE A: [email protected]
Fax: 010.5388.587
Piazza Piccapietra 21 – 16121 Genova
PINUCCIO CHIEPPA GENOVA
sempre indipendente , sarebbe opportuno che gli staff
che confezionano i talk e gli opinionisti che li popolano
si domandassero con spirito critico e costruttivo,
quanto di ciò che rappresentano mediaticamente é lo
specchio dei reali bisogni del Paese.
L’intervento di Renzi in Senato in occasione dell’ennesima mozione di sfiducia delle opposizioni, atto ormai
di pura valenza propagandistica, ha preso di mira i talk
show che secondo il Premier non sono rappresentativi
del Paese e coltivano una fiction mediatico-giudiziaria.
Mentana dai microfoni della 7 in diretta ha esternato
una reazione piccata e velenosa, seguito da altri conduttori. Restando sull’ uscio della polemica, pare del
tutto ragionevole riflettere sul trend di questi tritacarne televisivi, figli illegittimi della Tribuna Elettorale
della Prima Repubblica, che moltiplicandosi come i conigli, si sono ridotti a punte di share marginali o quasi.
Fermo il diritto alla libera informazione, anche se non
Caro Chieppa, stupisce che ci sia ancora qualcuno
che si stupisce che la politica si faccia in tv (fatto
salvo il territorio di internet), ma se poi a stupirsi è
Renzi lo stupore è ancora maggiore, visto che il
premier frequenta con la massima tranquillità
“Amici” e “Porta a Porta”, e fa bene. Ieri mi è capitato di rivedere in tv il capolavoro di Sidney Lumet
”Quinto potere”, che spiega meglio di qualsiasi
libro i meccanismi del potere televisivo e del giornalismo-spettacolo. Si tratta di un film del 1976 e
se qualche esponente della sinistra italiana lo
avesse guardato con più attenzione allora forse le
cose sarebbero andate diversamente.
In Italia la legge
non è uguale per tutti
Forse sono io che sbaglio,
forse è l’età avanzata che non
mi fa capire certi punti di vista
ma a volte mi faccio delle domande, tante domande e non
trovo risposte plausibili riconducibili a qualche cosa che
rappresenti giustizia, per il
comune cittadino, l’uomo così
detto della strada. Vedo zingari per le strade che mandano i ragazzini a supplicare
l’elemosina e nessuno interviene per toglierli dai loro genitori (?), mentre intervengono assistenti sociali per togliere alle famiglie italiane disagiate i loro figli e la legge le
dà ragione, primo esempio
che la legge non è uguale per
tutti. Vedo code alla Caritas di
persone che vanno a consumare un pasto caldo perché
per i vari casi della vita sono
caduti in uno stato di estremo
bisogno, mentre vedo i nuovi
“migranti” che,con telefonino
satellitare e vestiti non certo
da straccioni sono accolti, a
volte, e mandati in paeselli
ospitati e mantenuti a spese
del Governo. Vedo persone
che al minimo della pensione,
diciamo 5/600 euro al mese
magari dopo 40 anni di lavoro,
che debbono elemosinare dai
figli un mantenimento umiliante,e coloro che non hanno
famiglie vanno ad ingrossare
le file alla Caritas mentre invece avrebbero diritto a bel
altro trattamento.Vedo che si
prendono provvedimenti
verso gli assenteisti, provvedimenti più che giusti e direi
anche tardivi, tentando di
mandarli a casa e sostituirli
con giovani disoccupati vogliosi di lavorare, ma per contro non si prendono provvedimenti contro deputati e senatori assenteisti in modo sfac-
ciato, e lo abbiamo sotto gli
occhi ogni volta che accendiamo la tv, persone che magari hanno anche un secondo
lavoro e che dopo una legislatura hanno diritto a pensioni
offensive nei confronti dei lavoratori. Vedo e sento parlare
politici che si lamentano di
percepire 5000 euro mensili
dicendo che non possono andare avanti, hanno ragione a
lamentarsi perché loro colleghi il più delle volte percepiscono oltre 10.000 euro, ma
questi signori (sic!) non pensano a coloro che stanno davanti alle colate nelle ferriere
o a chi lavora nelle miniere o
chi dalla mattina alla sera si
spacca la schiena nei campi
per tirare su, a volte ma direi il
più delle volte con uno stipendio da fame? Queste sono
cose che le vedono tutti, se ne
parla, si discute, si analizza e
poi alla fine si china la testa e
si aspetta, non certo “l’uomo
del destino” a Genova si dice
“emmu za detu”, ma almeno
governanti onesti che applichino veramente la legge in
modo omogeneo, cioè uguale
per tutti, e diano a Cesare
quello che è di Cesare!!!
TOMASO MERELLO E-MAIL
Gli Stati arabi ricchi
ignorati dai migranti
Riguardo il fenomeno migratorio in atto verso l’ Europa
sono state dette tantissime
cose, però non c’è nessuno che
abbia mai spiegato il perché
queste persone non migrino
negli stati arabi ricchi . Per
loro dovrebbe essere una
meta privilegiata e in più sarebbero a contatto con popolazioni della loro stessa religione. C’è qualche persona
che mi sa rispondere?
LETTERA FIRMATA E-MAIL