Cocaina Perù (ricerca)
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Cocaina Perù (ricerca)
Perù il più grande produttore di cocaina Il più grande produttore di cocaina al mondo è il Perù. Il 25 settembre 2013 l'Ufficio delle Nazioni Unite per il controllo della droga dichiara che il Perù ha superato la Colombia nella coltivazione della cocaina. Sempre nel 2013 nella nazione sudamericana sono stati coltivati 156.250 ettari di piante di cocaina, la zona di coltivazione si trova al confine con il Brasile e l'Ecuador che sono i paesi da cui viene poi trasportata verso l'Europa. Secondo i dati dell'ONU nel 2012 sono state prodotte in Colombia 340 tonnellate di coca mentre nel 2006 erano state circa 610. Gli equipaggi specializzati nella eradicazione delle pianure di cocaina saranno rinforzati: per quest'anno si prevede l'abbattimento manuale di circa 55 mila ettari di piante. Il traffico di droga (propriamente narcotraffico, o traffico di stupefacenti) è il sistema di compravendita illegale delle sostanze stupefacenti. Origini Già nel 4°secolo a.c. Alessandro Magno diffondeva l'oppio tra i suoi soldati. Il condottiero macedone esportò anche le colture di oppio in India, i mercanti arabi introdussero le coltivazioni di oppio in Estremo oriente. Guerre dell'oppio Le “guerre dell'oppio” videro contrapposti l'Impero Cinese e il Regno Unito. Quest’ultimo voleva assicurarsi il libero commercio di tale sostanza proibito dalla Cina per il crescente dilagare della tossicodipendenza tra la popolazione tra il 1839 e il 1842. Con la vittoria della Gran Bretagna finì il secondo conflitto chiamato “Seconda Guerra dell'oppio” che si svolse tra il 1856 e il 1860. Convenzione internazionale dell'oppio La convenzione internazionale sull'oppio venne firmata a L'Aia il 23 gennaio 1912 e fu il primo trattato internazionale di controllo dei traffici di droghe. Il trattato fu firmato da Germania, Stati Uniti, Cina, Francia, Regno Unito, Italia, Giappone e altri stati. Nell 1919 ottenne validità mondiale essendo incorporato nel trattato di Versailles. Gli Stati Uniti d'America furono il primo paese ad avviare il proibizionismo contro l’uso di stupefacenti: nel 1914 l'Harrison Narcotics Act limitò la vendita di oppiacei e cocaina; nel 1923 nacque la Divisione Narcotici del Dipartimento del Tesoro statunitense, nel 1924 fu introdotto l'Heroin Act, e nel 1937 il Marihuana Tax Act. Nel secondo dopo guerra alcuni gangster impiantarono a Marsiglia il principale centro della raffinazione illegale dell'eroina ricavata dall'oppio prodotto in Turchia che all'epoca ne era il principale produttore al mondo. L'eroina prodotta a Marsiglia veniva ritirata da mafiosi siciliani ed americani agli ordini del boss Lucky Luciano che aveva stabilito le basi per lo smistamento a Napoli e Palermo per fare arrivare l'eroina in Germania, Francia, Irlanda, Canada, Messico e Stati Uniti d'America. Nel 1971 il governo turco abolì la produzione dell'oppio e represse gran parte delle colture locali di papavero. A causa di ciò aumentò la produzione in Medio Oriente. Le principali rotte della cocaina si dipanano in queste aree: dai paesi del Sud America, attraverso l'America centrale verso gli Stati Uniti. L'esportazione di oppio parte dal Triangolo d'oro, nel sud est asiatico verso l'Australia e gli Stati Uniti, e attraverso l'africa occidentale verso l'Europa. Dall'Afghanistan verso l'Europa orientale e l'india. In Colombia operano tre principali organizzazioni di narcotrafficanti: il Cartello di medellìn, quello di Cali e quello di Norte del Valle. Il Cartello di Medellin è organizzato come uno stato dentro lo stato: infatti ha i propri giornalisti, poliziotti e magistrati. Ha potuto assumere le dimensioni attuali grazie soprattutto alle condizioni sociali alle condizione del posto, prevale la massa contadina e la proprietà terriera e per questo ci sono molti disoccupati e moltissimi poveri. Altro importante cartello è quello di Cali che ha combattuto aspramente con il cartello di Medellin per dividersi il traffico di cocaina verso gli Stati Uniti. Negli anni novanta, è nato il cartello di Norte della Valle che si è subito affermato nel traffico di cocaina ed ha stretto alleanza con gruppi di terroristi colombiani. In Messico, il cartello Juàret e il cartello del golfo, per spartirsi il grande traffico di cocaina e di altre droghe che va dal territorio messicano agli Stati Uniti. La guerra tra i cartelli che ha causato più di 13.000 morti nel 2011 ha coinvolto anche numerosi civili, rimasti uccisi negli scontri. I cartelli infatti utilizzano come armi mitragliatrici e bazooka. All'inizio degli anni settanta Cosa Nostra cominciò ad interessarsi al traffico della cocaina creando una vera e propria impresa talmente forte da diventare ben presto un monopolio. La ‘Ndrangheta entra nel traffico solo in un secondo momento ma in breve tempo conquista il monopolio europeo. Prende contatti diretti coi Narcos Colombiani e con Salvatore Mancuso Gomez, capo della AUC. Il trattato d'oro comprende parte di tre stati del Sudest asiatico: parte della Birmania, parte del Laos e parte della Thailandia. Questo territorio è uno “stato nello stato”, ovvero il traffico e la produzione di droga è controllata ma anche protetta da capi e forze militari. Esistono inoltre trafficanti di droga che non appartengono a nessun cartello ed a nessuna organizzazione criminale ma che sono comunque riusciti a mettere in piedi ingenti traffici nel corso del Novecento; tra cui lo statunitense Frank Lucas che negli anni '70 importava eroina dal Vietnam agli Stati Uniti mentre il criminale George Jung nello stesso periodo era in contratto col Cartello di Medellin per l'importazione di cocaina, l'australiano Terrance John Clark, soprannominato mr. Asia, che negli anni '70 importava cocaina dalla Thilandia verso la Nuova Zelanda e l'Australia. Un pusher di rilievo degli anni '80 e '90 è il romano di origini calabresi Roberto Pannunzi. Da ricordare è inoltre il nome di colui che viene ricordato come “il signore della cocaina” Pablo Escobar che controllò gran parte del traffico mondiale di cocaina negli anni ’80. ASJA, WISSAL, ELISA 3ªC