Aspetti GENERALI VALIDi SUL LAVORO
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Aspetti GENERALI VALIDi SUL LAVORO
IPSSEOA “MANLIO ROSSI-DORIA” - AVELLINO ALTERNANZA SCUOLA – LAVORO AL ROSSI-DORIA LINEE GUIDA PER LA COSTRUZIONE E REALIZZAZIONE DEI PERCORSI A CURA DEL DIRIGENTE SCOLASTICO E DEI DOCENTI DEL COMITATO TECNICO SCIENTIFICO Bozza dell’8/11/2012 “La scuola non è più l’unica agenzia formativa, ma agisce all’interno di una rete policentrica di organizzazioni, istituzionali e non, formali e non formali” 1 “Si impara meglio facendo. Ma si impara ancora meglio se si combina il fare con il parlare di quello che si è fatto e con il riflettere su quanto si è fatto” 2 1. L’ALTERNANZA COME “METODOLOGIA”: LA BASE GIURIDICA L’alternanza scuola-lavoro [ASL] è stata istituita in Italia dall’art. 4 della legge 53/03 e dal relativo Decreto legislativo 77/05. Si tratta di una modalità di realizzazione dei corsi del secondo ciclo volta ad assicurare agli studenti che hanno compiuto i 15 anni di età, oltre alle conoscenze di base, l’acquisizione di competenze spendibili nel mercato del lavoro alternando periodi di apprendimento in aula/laboratori e periodi di apprendimento in contesti lavorativi. L’art. 5, D.P.R. 15 marzo 2010, n.87 (Regolamento sul riordino degli Istituti Professionali) richiama l’ASL come metodo sistematico da introdurre nella didattica curricolare, ponendola specificamente tra le metodologie didattiche attive attraverso le quali si realizzano i percorsi formativi. Presupposto dei percorsi in alternanza è non soltanto il superamento dell'idea di disgiunzione tra momento formativo ed applicativo, ma anche la piena affermazione del concetto di pluralità e complementarietà (integrazione reciproca) dei diversi approcci nell’apprendimento. In linea con la visione culturale presente nei documenti europei e nelle istituzioni formative dei paesi più avanzati, l’alternanza esige l’ampliamento e la diversificazione di luoghi, modalità e tempi dell’apprendimento: una concezione dell’educazione in cui educazione formale, informale ed esperienza in contesti lavorativi si combinano in un unico ed unitario progetto formativo 1 . 1.1 Linguaggio comune: distinguere l’ASL dallo stage e dal tirocinio Dalle Linee Guida per il passaggio al Nuovo Ordinamento, secondo biennio e quinto anno, si riporta quanto segue: Stage, tirocinio e ASL sono esperienze che hanno in comune la concezione del luogo di lavoro come luogo di apprendimento . L’organizzazione/impresa/ente che ospita lo studente assume il ruolo di contesto di apprendimento complementare a quello dell’aula e del laboratorio. Attraverso la partecipazione diretta al contesto operativo, quindi, si realizza quella socializzazione e permeabilità tra i diversi ambienti, nonché quello scambio reciproco delle esperienze che concorre alla formazione della persona”. Tuttavia le esperienze di ASL, stage e tirocini sono strumenti formativi che presentano caratteristiche proprie: STAGE Lo stage consiste nel trascorrere un certo periodo di tempo all’interno di una realtà lavorativa allo scopo di verificare, integrare e rielaborare quanto già appreso in aula e/o laboratorio. TIROCINIO Il tirocinio è finalizzato all’acquisizione di nuove competenze e di un’esperienza pratica aziendale prolungata che favoriscono la crescita professionale e personale del tirocinante. SI distingue in tirocinio formativo e tirocinio di orientamento. ASL L’alternanza non è un’attività occasionale ed opzionale e non si riduce alla realizzazione di uno o più stage o ad un periodo di tirocinio. L’alternanza risponde alle esigenze di focalizzare l’attenzione sull’apprendimento personalizzato degli studenti. Prevede, infatti, di far emergere e valorizzare, oltre gli apprendimenti formali in ambito scolastico, anche gli apprendimenti acquisiti in contesti non formali, che rientrano, secondo un piano di studi personalizzato, in un ampio ventaglio di attività: visite aziendali, osservazioni attive, ricerche, compiti reali, … È una metodologia che realizza la cosiddetta “equivalenza formativa” tra percorso in ASL e percorso scolastico e pone l’accento su una formazione obbligatoriamente “a spirale” (scuola contesti operativi – scuola …). Può svolgersi in più soluzioni temporali e ha una durata che può variare in relazione al piano di studi personalizzato. 1 Si richiama il documento di lavoro “Memorandum sull’istruzione e la formazione permanente” (C.Eu., Bruxelles, 30.10.2000) in cui si distinguono tre diverse categorie fondamentali di apprendimento finalizzato: • APPRENDIMENTO FORMALE, realizzato in istituti di istruzione e di formazione e finalizzato all’ottenimento di diplomi e di qualifiche riconosciute; • APPRENDIMENTO NON FORMALE che si svolge al di fuori dei circuiti formali (p. es. nei luoghi di lavoro, in organizzazioni sindacali, ecc.) e di solito non porta a certificazioni ufficiali; • APPRENDIMENTO INFORMALE è il corollario naturale della vita quotidiana; non è intenzionale e spesso non è riconosciuto dallo stesso interessato. 3 1.2. La normativa vigente sulle caratteristiche dei percorsi in alternanza FINALITÀ DEI PERCORSI IN ALTERNANZA A) rispetto ai BISOGNI DEGLI STUDENTI: • Attuare modalità di apprendimento flessibili e equivalenti sotto il profilo culturale ed educativo, che colleghino sistematicamente la formazione in aula con l’esperienza pratica. • Arricchire la formazione acquisita nei percorsi scolastici e formativi con l’acquisizione di competenze maturate “sul campo”, quindi sicuramente spendibili anche nel mercato del lavoro. • Favorire l’orientamento dei giovani per valorizzarne le vocazioni personali, gli interessi e gli stili individuali, fornendo così un valore aggiunto alla formazione ed allo sviluppo coerente e pieno della persona. B) rispetto AL SISTEMA SCUOLA - TERRITORIO: • Realizzare un organico collegamento delle istituzioni scolastiche e formative con il mondo del lavoro e la società civile. • Correlare l’offerta formativa allo sviluppo culturale, sociale ed economico del territorio. ORGANIZZAZIONE • I percorsi in alternanza hanno una struttura flessibile e si articolano in periodi di formazione in aula e in periodi di apprendimento mediante esperienze in situazione lavorativa. • Sono progettati, attuati, verificati e valutati sotto la responsabilità dell’istituzione scolastica o formativa, sulla base di apposite convenzioni con le imprese, o con le rispettive associazioni di rappresentanza, o con le camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura, o con gli enti pubblici e privati, ivi inclusi quelli del terzo settore, disponibili ad accogliere gli studenti per periodi di apprendimento in situazione lavorativa, che non costituiscono rapporto individuale di lavoro. • I periodi di apprendimento mediante esperienze di lavoro fanno parte integrante dei percorsi formativi personalizzati, volti alla realizzazione del profilo educativo, culturale e professionale (Pecup) del corso di studi e degli obiettivi generali e specifici di apprendimento stabiliti a livello nazionale e regionale. • I periodi di apprendimento mediante esperienze di lavoro sono articolati secondo criteri di gradualità e progressività che rispettino lo sviluppo personale, culturale e professionale degli studenti in relazione alla loro età, e sono dimensionati tenendo conto degli obiettivi formativi dei diversi percorsi del sistema dei licei e del sistema dell’istruzione e della formazione professionale, nonché sulla base delle capacità di accoglienza dei soggetti coinvolti. • I periodi di apprendimento mediante esperienze di lavoro sono dimensionati, per gli studenti con disabilità, in modo da promuoverne l’autonomia anche ai fini dell’inserimento nel mondo del lavoro. • I percorsi in alternanza sono definiti e programmati all’interno del piano dell’offerta formativa e sono proposti alle famiglie e agli studenti in tempi e con modalità idonei a garantirne la piena fruizione. 4 2. L’ALTERNANZA COME PROGETTO MULTISTAKEHOLDER DELL’ISTITUTO Le linee guida per il passaggio al Nuovo Ordinamento individuano nei nuovi modelli organizzativi proposti dal riordino degli Istituti Professionali, quali i Dipartimenti e il Comitato Tecnico Scientifico, un’opportunità per svolgere un ruolo importante sia nel facilitare l’inserimento dei giovani in quei contesti operativi disponibili ad ospitare gli studenti, sia nell’attivare efficacemente le procedure per strutturare i percorsi di alternanza, più complesse di quelle previste per gli stage e i tirocini. Il CTS è nell’Istituto il soggetto deputato a proporre le ipotesi progettuali sull’alternanza. Tale organismo composto da una pluralità e varietà di soggetti portatori di interesse (stakeholder) nel territorio e nella scuola, può, infatti, risultare più efficace nella realizzazione di percorsi che, nello spirito della normativa, siano capaci di: • • • • connotare l’alternanza come progetto personale e contemporaneamente favorire un sistema organizzato di apprendimento territoriale scuola/lavoro con un impianto di ricerca sul territorio (lavoro, economia, società, cultura, …) declinare in maniera più attraente metodi e contenuti del curricolo scolastico porre attenzione alle politiche di sviluppo e valorizzazione del territorio. D’altro canto, le stesse organizzazioni esterne prescelte ne traggono un vantaggio immediato per quanto attiene ai risparmi di spesa nell’investimento per la formazione e/o all’opportunità di accrescere la propria reputazione e comunicare la propria responsabilità sociale all’interno e all’esterno del territorio locale. Ipotesi di componenti esterne del CTS e relativa partecipazione alla definizione dei percorsi SOGGETTI PRESCELTI CCIAA di Avellino FIGURE DI RIFERIMENTO PER LA PIANIFICAZIONE Referente delegato FUNZIONI • • • Centri per l’impiego / Informagiovani Associazioni di categoria (Alberghi / AdV) • Alberghi- Confindustria • Federalberghi • Fiavet – Avellino • … Associazione di categoria (Ristorazione) • Associazione Cuochi di Avellino • AIS sezione di Avellino • … Enti / Associazioni … • CNA • Network settore turismo • UNPLI – Avellino • … Enti di ricerca • Istituto di Scienze dell’Alimentazione del CNR di Avellino • … Consigliere orientativo Referente delegato Referenti delegati • • • Informazioni su economia locale Avvio di micro-reti con scuole [Proposta di Quality network] Formazione e orientamento degli studenti su tecniche di ricerca attiva del lavoro, colloqui di gruppo / individuali, bilancio competenze … Individuazione dei bisogni professionali Individuazione imprese Individuazione delle prestazioni degli studenti in linea con le competenze da sviluppare Referenti delegati Referenti delegati Referenti delegati • • • • • • • Analisi dei fabbisogni professionali Ricerca sul territorio Promozione del territorio Individuazione delle prestazioni degli studenti in linea con le competenze da sviluppare Analisi chimica degli alimenti Valutazione dello status nutrizionale Prodotti tipici Prodotti del CTS sull’alternanza: • Accordi a valenza pluriennale che garantiscano stabilità e organicità • Convenzioni con le strutture disponibili ad ospitare gli studenti • Documenti elaborati in sede di pianificazione per la realizzazione dei percorsi. Vanno programmati alcuni incontri annuali anche per confrontare e valorizzare le pratiche comuni e, attraverso il monitoraggio, apportare eventualmente correzione per migliorare il percorso formativo. 5 3. LE FASI DEL PERCORSO FORMATIVO DELL’ALTERNANZA AVVERTENZA PER CLASSI QUARTE E QUINTE VECCHIO ORDINAMENTO • A partire dall’a.s. 2010/2011 e fino alla messa a regime del nuovo ordinamento l’ASL sostituisce l’area di professionalizzazione, la cd. Terza area (art. 8, DPR 87/2010). • È venuta meno, quindi, la progettazione di “figure professionali” che dava luogo a certificazione dopo un percorso di 600 ore e dopo superamento di un esame finale regionale. • Vanno svolte, secondo il DPR, 132 ore obbligatorie per gli studenti, ripartite tra le due classi (N.M. 2593/ 2010). • Nell’Istituto sono svolte 66 ore per anno scolastico. FASE 1) PIANIFICAZIONE DEL CTS 1. ANALISI DEI BISOGNI FORMATIVI in relazione al PECUP che la scuola ha adottato nel Pof, in relazione al mercato del lavoro nazionale (utilizzando a tal fine anche osservatori e banche dati Excelsior, Isfol, Polaris, …) ed al territoriale locale (provinciale / regionale). Prodotto: repertori / mappe / opuscoli per la lettura e l’utilizzo dei dati da parte dei CdC 2. ANALISI DELLE RISORSE TERRITORIALI: sono indicati i contesti lavorativi in cui vengono inseriti gli studenti (imprese, enti pubblici e privati, organizzazioni ivi inclusi quelli del terzo settore). Prodotto: rubrica delle strutture ospitanti e dei periodi disponibili per la realizzazione degli interventi 3. ANALISI DEI SOGGETTI COINVOLTI E DELLE RISORSE: a. classi coinvolte, con numero degli alunni e rispettivi tutor scolastici b. risorse finanziarie destinate ai percorsi. 4. INDIVIDUAZIONE DEGLI OBIETTIVI che si intendono perseguire 5. LINEE PROGRAMMATICHE PER I CONSIGLI DI CLASSE SUI PERCORSI DA ATTUARE CON RELATIVA TEMPISTICA: è individuato un quadro progettuale fondato su moduli (v.o) / UdA (n.o.) che il Consiglio di classe procederà a personalizzare. In linea generale, salvo diversa necessità, l’impianto prevede: a. Per le classi IV e V vecchio ordinamento: modulo di orientamento (sostegno alla motivazione, sviluppo dell’autonomia e della capacità di assumere responsabilità: auto-orientamento) e modulo/-i da sviluppare in alternanza; programmazione di un calendario di disponibilità da parte delle strutture individuate. b. Per il nuovo ordinamento: • Classi II: programmazione di UdA per un percorso di sensibilizzazione [ipotesi] • Classe III – IV – V: UdA di orientamento e UdA centrate su competenze tecniche e trasversali da attuarsi da attuarsi in alternanza, anche con interventi di esperti esterni in aula; calendario di disponibilità da parte delle strutture / dei soggetti individuati • Nelle classi quinte va predisposto, tra i prodotti, il confezionamento di un dossier finale unitario dell’intero percorso di alternanza da portare all’esame come evidenza della propria preparazione professionale. 6. MODALITÀ ORGANIZZATIVE a livello d’Istituto e dei singoli Consigli di classe con pianificazione delle diverse attività. 7. CRITERI E MODALITÀ DI VALUTAZIONE: sono individuati i criteri e le modalità di valutazione finale dei percorsi degli studenti sulla base della documentazione prodotta. É opportuno compiere azioni di monitoraggio e valutazione dei percorsi, dedicando particolare attenzione ai punti di forza e di debolezza dei seguenti aspetti: coerenza ed integrazione tra gli obiettivi del progetto, il curriculum scolastico e quanto espresso nel POF d'Istituto flessibilità del progetto rispetto ai percorsi personalizzati soddisfazione dei vari attori del progetto controllo dell’efficacia della cooperazione tra scuola e soggetti esterni Prodotti: scheda di valutazione finale degli apprendimenti; scheda di autovalutazione; indicatori; scheda di monitoraggio e valutazione finale del processo e ipotesi di miglioramento … 6 FASE 2) PERCORSI PERSONALIZZATI A CURA DEL CONSIGLIO DI CLASSE • Il CdC, considerato il quadro progettuale del CTS, pianifica il percorso personalizzato degli alunni sulla scorta delle esigenze formative rilevate. • La progettazione del CdC viene realizzata con il tutor scolastico e condivisa col tutor aziendale. I moduli (v.o) in alternanza prevedono: • Attività esterne / in aula in orario extracurricolare, da effettuare anche tramite l’intervento di esperti. Possono essere inserite anche visite aziendali, laboratori, osservazione attiva, ecc… • Attività in contesti lavorativi. Le ore delle diverse discipline svolte dal docente interno ed inserite nei moduli del percorso non vanno conteggiate nelle 132 dell’ASL. Per il nuovo ordinamento, l’assenza di standard di riferimento per l’attuazione dei percorsi in alternanza consente soltanto di individuare le UdA, come definite al punto 5b della precedente fase 1. FASE 3) COMUNICAZIONE E INFORMAZIONE AI SOGGETTI INTERESSATI E RELATIVE DELIBERAZIONI I percorsi formativi progettati dai CdC sono approvati dagli Organi Collegiali dell’Istituto, inseriti nel POF e sul sito web della scuola. Sulla base del documento del CTS • sono stilate le convenzioni tra la scuola ed i soggetti esterni • è firmato il patto formativo con le famiglie e con gli studenti • Il CdC condivide i processi formativi con le famiglie. La tenuta della documentazione di ogni percorso è curata dal tutor interno. FASE 4) MONITORAGGIO E VALUTAZIONE A CURA DEL CDC Il monitoraggio in itinere sulla corrispondenza tra progettazione e realizzazione dei percorsi spetta al tutor interno che provvederà ad informare il CdC su eventuali scostamenti, così da consentire interventi correttivi. Spetta altresì al tutor scolastico redigere una relazione finale sul percorso da consegnare al CdC insieme con la documentazione esterna per consentire la valutazione delle competenze acquisite da ciascuno studente, nonché la valutazione di processo in termini di efficacia, efficienza e customer satisfaction. Oltre agli strumenti normalmente utilizzati per la verifica, sono previsti : a. “Diario di bordo” b. prova interdisciplinare c. scheda di autovalutazione dello studente d. scheda di valutazione delle competenze La valutazione dell’alternanza concorre anche alla determinazione del credito scolastico dello studente. 7 4. MONITORAGGIO E VALUTAZIONE DELL’ALTERNANZA Sono a cura del docente FS n __: • il coordinamento dei tutor • l’analisi dei punti forza e di debolezza evidenziati al termine delle attività, ai fini del miglioramento dell’offerta formativa • il monitoraggio online ANSAS del processo (eventualmente richiesto) • il monitoraggio annuale richiesto dall’USR CAMPANIA. 5. FUNZIONE TUTORIALE Nei percorsi in alternanza la funzione tutoriale personalizzata per gli studenti (art.5, DLgs77/05) è svolta dal docente tutor interno e dal tutor esterno ed è preordinata alla promozione delle competenze degli studenti ed al raccordo tra l'Istituto, il mondo del lavoro e il territorio. Considerato il delicato ruolo da svolgere, il tutor interno dovrebbe preferibilmente essere docente della classe. TUTOR INTERNO TUTOR FORMATIVO ESTERNO • Docente interno designato dalla scuola tra coloro che ne hanno fatto richiesta e ne possiedono titoli documentabili e certificabili. • Svolge il ruolo di assistenza e guida degli studenti che seguono percorsi in alternanza. • Verifica, con la collaborazione del tutor esterno, il corretto svolgimento del percorso in alternanza. • Designato dai soggetti coinvolti nella progettazione e disponibili ad accogliere gli studenti. • Favorisce l’inserimento dello studente nel contesto operativo e lo assiste nel percorso di formazione. • Fornisce all'istituzione scolastica ogni elemento atto a verificare e valutare le attività dello studente e l'efficacia dei processi formativi. Nota a margine Il presente opuscolo informativo sarà integrato con gli allegati relativi al processo di valutazione. 8