Metti i Giochi al centro del Villaggio ma gli Usa
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Metti i Giochi al centro del Villaggio ma gli Usa
Metti i Giochi al centro del Villaggio ma gli Usa preferiscono la crociera A Rio il Dream Team del basket starà su una nave, lontano dallo spirito olimpico. E dal caos Isolati A sinistra: la squadra Usa oro a Londra 2012 A destra: la nave da crociera Silver Cloud dove gli Usa alloggeranno a Rio La storia GIULIA ZONCA O rmeggiati a più di 30 chilometri dal resto della truppa, le star della Nba tengono le distanze. In attesa di capire se il Villaggio oggi sia il simbolo dello spirito o del caos olimpico, il Dream Team annuncia ufficialmente che passerà i Giochi su una nave da crociera e per evitare polemiche anche la squadra femminile avrà lo stesso trattamento. Famiglie parcheggiate a fianco in una nave gemella e la Nba a vigilare sulla sistemazione: hanno studiato un'area accoglienza al porto dove sarà regolata la richiesta di autografi e lo struscio dei tifosi e hanno lasciato libere il 10 per cento delle stanze sulla nave gemella disponibili in costosissimi pacchetti. Chi può permetterselo potrà vivere i Giochi con vista campioni, gli Stati Uniti hanno 14 ori olimpici all'attivo. Reputazione peccaminosa Non è una novità, è dal 1992 che il Dream Team se ne sta per i fatti suoi, solo che a Barcellona erano considerati degli snob, ora sono dei pragmatici con il capitale per aggirare un sacco di tentazioni. Colpa della reputazione ambigua che il Villaggio inizia a portarsi dietro. Era una zona franca, il posto dove prima dei boicottaggi atleti americani e sovietici sedevano allo stesso tavolo, la cittadella che esalta lo scambio di valori ed esperienze, il superamento dei confini e dei conflitti. Il cuore dei Cinque Cerchi. È ancora così, pur depurato dalla retorica, il Villaggio resta un luogo affascinante solo che si è guadagnato anche diverse etichette in comune con i rave: promiscuo, rumoroso, tentacolare. La deriva è iniziata nel 1992, si torna sempre lì, all'anno in cui le Olimpiade si sono emancipate e sono diventate festa. Persino i recalcitranti cestisti Nba hanno fatto un giro dentro il brulicante Villaggio nell'ultimo giorno in Spagna e hanno promesso «la prossima volta ci siamo anche noi». La scorta al seguito ha raccolto informazioni e deciso l'esatto contrario. Girano tutt'ora leggende su serate indimenticabili organizzate in quell'estate e da allora il party non ha fatto che allargarsi. A Sydney, nel 2000, una nota marca di preservativi ne offre al Villaggio 70mila con sfumature arcobaleno, gli atleti residenti ne chiedono 20 mila in più. A Pechino, nel 2008, il campione di tennis tavolo Matthew Syed è invitato dal Times a tenere un diario dove per descrivere l'atmosfera usa l'espressione «sex fest» e per non lasciare dubbi aggiunge: «Ci vuole molto autocontrollo per guardare altrove fino al giorno della gara». Due anni dopo, a Vancouver, lo snowboarder Scotty Lago rientra prima causa scandalo. Si fa fotografare con una ragazza infiltrata nel Villaggio, lei baciava la medaglia vinta nell'halfpipe, solo che l'estroverso Scotty non la portava esattamente al collo. A Londra 2012 il campione di nuoto Ryan Lochte pronuncia la massima «Mai entra- re fidanzati al Villaggio, errore madornale». E a Sochi 2014 l'app di appuntamenti Tinder va in tilt per la concentrazione di contatti. Il Villaggio mistico resiste, quello ludico avanza e il basket Usa preferisce non rischiare. Meglio sfidare la scaramanzia che azzardare l'effetto rave: sono già stati su una nave, nel porto di Atene 2004, l'unica edizione dei Giochi che non hanno vinto dal 1992 a oggi. 0. i BYNCND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 35 Km La distanza tra Guanabara Bay, dove starà la nave-hotel che ospita il team Usa, e il palazzetto di Barra da Tijuca, Non stiamo al Villaggio perché non è il posto ideale dove preparare le partite Le star del golf dovrebbero vivere il Villaggio per rientrare nello spirito dei Giochi Craig Miller Thomas Bach Resp. comunicazione per il basket Usa 99 Presidente del Ciò dove la squadra giocherà