Scarica - Compagnia Teatrale Trame Perdute

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LA SICILIA
22.
MARTEDÌ 3 APRILE 2007
Spettacoli
NOVITÀ
PER LA SCENA
PRESENTATO A NAPOLI
A Placido premio speciale
«Vittorio Mezzogiorno»
Il 4 aprile debutta al Teatro
Duse di Bologna in prima
nazionale il testo dell’autore
siciliano che s’ispira al
personaggio storico
La Giovanna
d’Arco del film di
Luc Besson una
delle tante
trasferite sul
grande schermo
Pulzella pirandelliana
Giuseppe Liotta riscrive per il teatro la «vera» storia di Giovanna d’Arco
CARMELITA CELI
Giovanna d’Arco o la ragione degli altri. Pirandelliana e modernissima ed impregnata
di quella atemporalità alla Shakespeare è la
Pucelle d’Orléans riscritta «credendoci fino a
un certo punto» da Giuseppe Liotta che licenzia, per la scena, Giovanna d’Arco, la vera
storia in «prima» nazionale al Teatro Duse di
Bologna il 4 aprile per la Compagnia Trame
Perdute, protagonista Mirella Mastronardi,
su regìa dello stesso autore. In una camera di
tortura che molto sa dell’Agrigentino del
"Càvusu", con pareti di cellophane bruciato
alla Burri, a cominciare il Gioco è «soltanto»
una suorina, talmente «impressionata» dalla Giovanna d’Arco di Schiller, a cui ha appena assistito, alla fine dell’Ottocento, da diventare Jeanne, assumendone scissioni, visioni,
traumi. Liotta - autorevole critico teatrale
nonché presidente, dal 2001, dell’Associazione nazionale critici di teatro e da tempo apprezzato accademico al Dams di Bologna
ma avverso all’«accademia» - è drammaturgo sensibile e inquieto (A zonzo, Corsari e gli
adattamenti di Riccardo III, Saul, Tristana,
Medea) nient’affatto nuovo a scritture (e invenzioni) teatrali della Storia, da Rodolfo Valentino a lei, Jeanne.
Come e quando ha sentito le «voci», Liotta?
«Il pretesto fu un corso di studi che s’occupava del "traghettamento" di un personaggio
dalla storia al teatro. Il "caso" di Giovanna
d’Arco mi parve sin troppo emblematico per
misteri e contraddizioni e per la sua presenza-assenza nell’immaginario e nella
realtà concreta di ciascuno di noi».
Gli atti del processo ed ogni sorta di contri-
buto storiografico e storico, in testa «Giovanna d’Arco e la vergine guerriera» di Cardini. Tra le sudate carte quali «scoperte» le
sono state possibili, da studioso e teatrante?
«Che la verità storica contraddice l’"altra"
verità giunta fino a noi che l’ha voluta martire e santa a tutti i costi. La controstoria ri-
bolle di vicende già note (per esempio che a
salire al rogo non fu lei ma una strega) ed altre che dicono, che, qualche anno dopo il
1431, la famiglia D’Arc con Giovanna ed il fratello Pierre girasse per le campagne della
Lorena raccontando, in una sorta di teatro
della narrazione, le vicende che l’avevano viL’autore
Giuseppe Liotta è
critico teatrale nonché
presidente, dal 2001,
dell’Associazione
nazionale critici di
teatro, docente al
Dams di Bologna.
Come drammaturgo è
autore di «A zonzo»,
«Corsari» e di
adattamenti di
«Riccardo III», «Saul»,
«Tristana», «Medea»
IL PERSONAGGIO
“
Emblematico per
misteri e contraddizioni
e per presenza-assenza
nell’immaginario e
nella realtà
I LUOGHI
“
Fra Domrémy, Chinon
(dove sostò Carlo VII
non ancora re) e
Rouen, ovvero il
processo
sta protagonista». Una filmografia non opulenta ma quasi - tre le «perle» che hanno
suggestionato Liotta, quelle di Dreyer e di
Bresson e lo «strano» film di Rossellini, trasposizione cinematografica del dramma di
Claudel - in cui il processo fa quasi sempre la
parte del leone.
Non per lei, Liotta.
«Io preferisco tre luoghi della memoria:
Domrémy, Chinon (dove sostò Carlo VII non
ancora re e "sospetto" fratellastro di Jeanne,
ritenuta da non pochi figlia di Isabella di Baviera) e Rouen ovvero il processo».
Santa, strega, puttana. Quali luoghi comuni ha dovuto e voluto «scrostare»?
«Tutto ciò che l’ha pretesa un’eroina e basta.
E invece si trattò di un personaggio intelligente, modernamente accorto: non figlia
naturale dei D’Arc ma figlia reale, forse, di
Isabella, lei si presta alla volontà politica
(condivisa con il fratellastro con cui, nello
spettacolo, si consuma un incontro clou) di
restituire la Francia ai francesi».
Possibili mugugni della Santa Sede a proposito?
«Per la Chiesa cattolica romana la sua figura
non è tanto importante da creare dissensi,
dopotutto Jeanne non è Caterina o Francesco».
Storici in rivolta?
«Ritengo di no, mi predico dei loro contributi e non voglio essere in alcun modo provocatorio. La Vera storia è fatta di tante storie
tanto che il finale ha l’atmosfera di una fiaba
teatrale a metà tra Ibsen dell’Anatra selvatica ed il Pelléas et Mélisande di Maeterlinck».
Insomma tutti hanno ragione. Cioè nessuno.
Solo l’Uomo del Caos, forse.
NAPOLI. Sono Valerio Mastandrea e Federica Festa i
vincitori della III edizione del Premio Vittorio
Mezzogiorno, dedicato alla memoria dell’attore
napoletano scomparso 13 anni fa. La novità di
questa edizione è il premio speciale Vittorio
Mezzogiorno , assegnato all’attore e regista Michele
Placido. Lo ha annunciato a Napoli Giovanna
Mezzogiorno che ha voluto questo premio nella città
natale di suo padre e che dallo scorso anno ha
accettato di ricoprire il ruolo di madrina e
testimonial della Film Commission Regione
Campania. «Questo non è un premio scontato - ha
sottolineato l’attrice - stiamo già pensando a come
svilupparlo per il futuro, quando avremo proposto
anno dopo anno tutti i film di mio padre.
Probabilmente ci dedicheremo al teatro». Per
Michele Placido, amico e collega di Mezzogiorno sin
dagli anni giovanili «sarebbe interessante se il
premio potesse produrre degli allestimenti nazionali
e europei, con attenzione particolare al teatro
francese, che vide Vittorio protagonista.
DISTRETTO TAORMINA-ETNA
Maria Grazia Cucinotta
testimonial turistica
TAORMINA. Maria Grazia Cucinotta è la testimonial
ufficiale del Distretto Taormina-Etna. La popolare
attrice messinese è stata scelta come protagonista
dello spot pubblicitario che servirà per promuovere
l’immagine turistica di un territorio che comprende 40
Comuni delle province di Messina e Catania. Le riprese
dello spot sono iniziate a Giardini, ma l’attrice sarà
probabilmente domani mattina al "Lido di Naxos". Le
riprese termineranno, secondo le previsioni, tra circa
un mese. «Abbiamo chiesto - ha detto il presidente del
Distretto, Mario Bolognari - un personaggio siciliano e
che potesse disporre di una visibilità anche
internazionale. Per questo motivo ci è stata proposta la
Cucinotta». Una volta terminate le riprese, che avranno
come scenario, ad esempio, comuni del barocco, parchi
dell’Etna e dei Nebrodi e Riserva orientata di Isolabella
a Taormina, si potranno effettuare lanci televisivi, su Rai
e Mediaset, entro maggio prossimo. La Cucinotta,
secondo il copione previsto dallo spot, sarà una sorta di
presentatrice delle bellezze del comprensorio. Sarà lei
ad osservare, da dietro le quinte di un teatro barocco, i
turisti impegnati nella visita dei luoghi più
rappresentativi del comprensorio. Lo spot finanziato
dal Distretto Taormina-Etna, servirà a proporre località
meno conosciute ma sicuramente allettanti ed in grado
di sollecitare la curiosità di quanti si apprestano a
programmare le loro vacanze. In fase di definizione lo
slogan che caratterizzerà lo spot. La scelta potrebbe
cadere sul seguente testo: «Rendi le tue emozioni
eccezionali».
MAURO ROMANO