partecipare - Comune di Rescaldina

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partecipare - Comune di Rescaldina
p artecipare
PERIODICO
BIMESTRALE
D’INFORMAZIONE
LOCALE
Aut. Tribunale di Milano n. 246 del 7/7/1971
Anno XXXII - Numero 162
RESCALDINA
DICEMBRE 2005
Comune di Rescaldina Ass. al Tempo Libero
È Natale!
4
DICEMBRE
MERCATINO
PIAZZA
RESCALDINA
8
DICEMBRE
MOSTRA
RES ARTE
VILLA RUSCONI
18
DICEMBRE
SCAMBIO
AUGURI ANZIANI
REF. ELEMENTARI
RESCALDINA
DONI A SCUOLA
21 DICEMBRE
MATT. A RESCALDA
22 DICEMBRE
MATT.
A RESCALDINA
23
DICEMBRE
PREMIAZIONE
CONCORSI
ADDOBBI - PRESEPI
- VETRINE
PIAZZA RESCALDINA
ORE 15,30
11
DICEMBRE
MERCATINO
PIAZZA
RESCALDINA
18
DICEMBRE
NATALE
GASTRONOMICO
PIAZZA RESCALDINA
FINO 8 GENNAIO
2006
GIOSTRA BAMBINI
PIAZZA
RESCALDINA
L’Amministrazione
Comunale
Augura
BUONE FESTE
In caso di maltempo le
manifestazioni si terranno
presso la Palestra
Comunale di Via Matteotti
p artecipare
PERIODICO
BIMESTRALE
D’INFORMAZIONE
LOCALE
RESCALDINA
Fondato nel 1971 - Periodico locale d’informazione
Direttore responsabile: MORENO TRACCHEGIANI
Consulenza editoriale,
impaginazione, stampa e pubblicità:
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Via P. Picasso 21/23 - Corbetta (MI) - tel. 02.972111
N. 162
Registrazione Tribunale di Milano 7 luglio 1971, n. 246
La tiratura del numero è stata di 5.500 copie
Da questo numero il periodico comunale
“Partecipare” è consultabile e scaricabile
anche dal sito istituzionale dell’Amministrazione
Comunale, www.rescaldina.org
24
DICEMBRE
SCAMBIO AUGURI
CITTADINANZA
CON SORPRESA
PIAZZA
RESCALDINA
ORE 24
21/22
23/24
DICEMBRE
MUSICHE NATALIZIE
CON GLI
ZAMPOGNARI
Gli auguri del Sindaco
Ci siamo ormai abituati agli auguri
per il Natale e il Nuovo Anno che
compongono il “pacchetto” che il
Sindaco insieme agli Assessori e
a tutti i componenti dell’Amministrazione Comunale consegnano
ai lettori di PARTECIPARE e a
tutti i cittadini. Auguri, quindi,
con l’obiettivo di consolidare i
risultati registrati attraverso i lavori
realizzati.
Ma vediamo più nel dettaglio il
quadro 2006, come in una fotografia scattata dall’alto, senza
tralasciare un accenno ad altre
attività che abbiamo programmato
fino al 2009.
Bilancio triennale, il perno del
discorso
Il detto che nel lungo periodo
l’investimento paga sempre, non
vale per l’attuale Amministrazione. Nella periodica analisi delle
voci del Bilancio, si rende subito
evidente non solo un andamento
positivo ma una situazione economica e finanziaria che permette
una visione razionale e moderna
dell’Amministrazione Comunale.
L’impatto più rilevante con questa realtà è la collaborazione
più stretta con il cittadino in un
panorama dominato in genere
da mille incertezze e da qualche
diffidenza reciproca.
Ma non basta.
Questo modo di vedere la macchina amministrativa è stato assunto
a linea portante che guarda anche
la dinamica dei consumi delle
famiglie, la scuola, la sanità, tutto
il complessivo raccordo tra economia, finanza, tributi e la qualità
dei servizi.
Aree geografiche
e grandi lavori
Il programma che interessa il
territorio, le opere pubbliche, le
infrastrutture, il sistema viario,
il verde, le bonifiche e tutti gli
altri innumerevoli progetti in fase
di realizzazione o che sono già
approvati, assumono un valore
notevole per lo sviluppo di Rescaldina.
L’apertura dell’asilo nido, il completamento dell’area ex-Bassettino, il centro anziani e pensionati
di via Matteotti, l’avvio del Parco
del Rugareto, le manutenzioni su
edifici pubblici e scuole, gli interventi importanti sulla viabilità e
tanti altri lavori rappresentano e
documentano la professionalità
di tutto il gruppo di lavoro guidato
dagli Assessori e mettono, nello
stesso tempo, sotto gli occhi di
tutti i cittadini di Rescaldina e
dei Comuni vicini, la sinergia,
l’accordo e le linee di sviluppo
tracciate per un rapporto positivo
a lungo termine.
Lascia QUI
il tuo articolo
per Partecipare
Ricordiamo che gli articoli per Partecipare possono essere lasciati nelle
apposite cassette presso:
Biblioteca Comunale di Rescaldina
Atrio del Palazzo Comunale
Scuole Elementari di Rescalda e Rescaldina
Scuole Medie di Rescalda e Rescaldina
Oltre agli articoli è possibile depositare domande
specifiche (rivolte agli amministratori, associazioni o al
C.d.R.), annunci economici (o di altra natura), nonché
commenti e suggerimenti.
• Gli articoli non devono superare le 60 righe
(2 cartelle dattiloscritte).
• Le lettere devono essere firmate.
• Il termine ultimo di consegna per il prossimo numero
è il 18-02-2006.
Commercio: avanti tutta!
Questa Amministrazione vuole
ampliare sempre di più la sua
competenza per intervenire sugli sviluppi del commercio sul
territorio.
Il Centro Commerciale non ha
rappresentato e rappresenta solo un polo di sviluppo legato al
servizio dei cittadini, ma ha dato
origine a nuove forme di investimento ambientale, commerciali,
abitative.
Il monitoraggio costante di tutto
il “sistema commercio” e la successiva analisi dei dati, mette
in continuo confronto un prima
e un dopo a vantaggio di quest’ultimo.
Insomma, riscontriamo valori positivi nel numero dei residenti,
nell’incremento di attività commerciali, nel miglioramento dei
servizi di polizia e dei servizi
pubblici. Per spiegare meglio i
processi di sviluppo di tutta questa area, in considerazione dei
benefici concreti che ogni cittadino può singolarmente trarre, il
mio invito personale è quello di
“misurare” personalmente, con
una passeggiata, che nel 2006 e
negli anni a seguire Rescaldina si
muoverà in uno scenario chiaro e
molto rappresentativo.
Sanità, anziani, volontariato,
giovani, tempo libero: crescenti
segnali positivi
Dopo aver fornito i segni positivi
dell’andamento di alcuni Assessorati, mi fa piacere accennare
al complesso quadro sociale che
interessa giovani e anziani.
Nell’area sanità, assistenza e
tutto quanto connesso, stiamo
giocando una partita molto importante e delicata.
Da un inizio 1999 incerto, fino ad
oggi abbiamo realizzato opere che
si sono rivelate segnali moltiplicatori di positività e di ottimismo.
Asilo nido, centro anziani, manutenzione ordinaria e straordinaria
di scuole, hanno rappresentato
e rappresentano prove concrete
delle realizzazioni del Comune nel
lungo periodo.
I giovani, i nuovi residenti in percentuale sempre crescente, ci
hanno impegnato e ci impegnano
a investire sempre di più in opere
di qualità per soddisfare tutte le
esigenze, per una qualità della
vita sempre migliore.
L’appuntamento con il lavoro
Negli ultimi tempi si sono avuti
degli inasprimenti sul fronte del
lavoro in alcune grandi Aziende
nel nostro territorio.
Oggi ci preoccupa particolarmente
la gravissima situazione dei 715
dipendenti del gruppo Zucchi,
Bassetti, Standardtela, minacciati
di licenziamento. In pieno accordo
col Comitato di Coordinamento dei
Comuni dell’Alto Milanese e del
Magentino, delle RSU sindacali
e di Eurolavoro, la nostra Amministrazione ha preso parte attiva
e diretta in termini di rappresentanza con le figure istituzionali
competenti della Provincia, della
Regione e dello Stato per favorire
la ripresa del dialogo fra i lavoratori, le Istituzioni e l’Azienda.
Nella terza settimana di Novembre sono riprese le trattative fra
Sindacato e Azienda e speriamo
tutti in una conclusione positiva
della vertenza in un quadro di
garanzie economiche finanziarie e
gestionali. Sarebbe bello che ciò
avvenisse prima di Natale!
Cultura, scuola e dintorni
Agli occhi del cittadino la cultura
si materializza in mostre, libri,
concerti, opere teatrali, premiazioni. Così come la scuola viene
vista a volte solo letteralmente
e materializzata in professori e
aule. In un caso e nell’altro si
dimentica o semplicemente si
tralascia quel carico di responsabilità, di impegno e di esperienza
che cultura e scuola richiedono
per favorire il rapporto tra tutti i
soggetti coinvolti.
È necessario ricordare che dietro
ogni studente ci sono genitori,
nonni, servizi, mezzi di trasporto,
giardini e parchi giochi, convivenza sociale. La scuola e la
cultura dovrebbero essere curati
da un “custode sociale”, da un
Iato autosufficiente e dall’altro
punto di riferimento per tutti, a
360 gradi.
Il punto è cruciale, ma l’attuale
Amministrazione Comunale monitoreggia continuamente questa
vasta area fornendo proposte,
spunti, strategie e rispondendo
a tutte le domande senza alcuna
limitazione.
Carissimi concittadini. Il quadro
delle attività realizzate e della programmazione articolata da oggi a
tre anni è sotto i vostri occhi.
Sappiamo tutti che le promesse,
soprattutto se a lungo termine,
lasciano il tempo che trovano,
ma noi dell’Amministrazione e
tutto il gruppo della coalizione di
“Rescaldina Insieme” vogliamo
fermamente dare concretezza
alle nostre promesse perché
sappiamo che rappresentano le
VOSTRE ASPETTATIVE. Anche a
nome dell’Amministrazione Comunale faccio a tutti i Cittadini
di Rescaldina i migliori auguri di
Buone Feste.
Ing. Donato Raimondi
Sindaco di Rescaldina
Un grazie
alla Redazione
Un grazie sentito alla Redazione di “Partecipare”
che ha esaurito il suo mandato.
Le persone che hanno animato in questi anni il
giornale dell’Amministrazione Comunale si sono
fatte carico di un lavoro non facile.
Accanto ad aspirazioni ed energie positive si sono
puntualmente scontrate con interessi e contrapposizioni di parte che hanno costruito a volte difficoltà
e parzialità difficili da dipanare.
Del resto, il giornale ha una necessità di reale rinnovamento. Da parte dell’Amministrazione vi sarà
tutto l’impegno per portare a termine il compito
con chiarezza.
L’Assessore alla Cultura e Vicesindaco
Dott. Angelo Mocchetti
LA NOSTRA AMMINISTRAZIONE
Scuola oltre gli schemi
Diritto allo studio
Investire nella scuola
Spunti di discussione
Educare all’Europa
A scuola più che altrove si
dovrebbe parlare e insegnare
il concetto di Europa.
Ad esempio spiegare l’espressione della cittadinanza europea di fronte alla mondialità
per comprendere la diversità
culturale dell’altro e aprirsi al
dialogo.
Attraverso quali percorsi?
Si potrebbe partire dalla dimensione storico-culturale
dell’identità europea prima
dell’Unione Europea per arrivare ai soggetti istituzionali
attuali dell’U.E.
Ma ad un ragazzo potrebbe interessare anche la costruzione
di percorsi di pace dalla città
e dalla scuola fino all’Unione
Europea e alle Nazioni Unite.
Il rapporto “global/local” e il
principio di sussidiarietà. Modelli di reti sociali tra scuole;
tra territori; regioni; enti pubblici
e soggetti sociali.
La cittadinanza attiva si comprende attraverso una serie di
esperienze.
Il fare scuola potrebbe rappresentare un percorso non solo
relegato all’insegnamento dell’educazione civica: lo spazio
europeo e lo spazio del mondo
in rapporto al territorio in cui
si vive che per quanto piccolo
può condurre a condividere
esperienze ed esperienze di
democrazia.
Saper essere, saper fare, saper vivere insieme come cittadini europei nelle conoscenze
di sé e dell’altro, nel rispetto e
nella collaborazione.
L’integrazione per essere davvero tale deve trovare fondamento in cittadini informati, in
grado di discutere, comprendere e confrontare le diverse
scelte di sviluppo.
Costruiamo il futuro
Tutti viviamo desideri, anche
se pian piano ci siamo abituati
ai rinvii.
Per un ragazzo che vive la
scuola il desiderio si manifesta nell’ambiente scolastico,
coi compagni fuori e dentro
la classe...
Ma la scuola è sempre un po’
anche sacrificio (anche per chi
ne percepisce solo “tanto”).
Certo le capacità di attesa collettiva si sono molto ridotte.
Accanto al desiderio di imparare,di mettersi in competizione,
a volte fiorisce il tempo fermo,
quello in cui non succede nulla,
o meglio,la voglia di non fare ha
il sopravvento su ogni cosa.
Può nascere da qui il disagio:
una specie di gioco con la
propria mente. Il rifiutare il
desiderio,il rinunciare,il sentire
come persecutorio il mondo
circostante: scuola, famiglia...
A volte è un male sottile che
viene sottovalutato. Le provocazioni e l’aggressività di
molti bambini e adolescenti
si alimentano di questo tempo
fermo. Il potenziale distruttivo
può essere proiettato fuori di
sé o rimesso dentro di sé.
In ogni caso la socializzazione
diventa insostenibile e la ricerca di soluzioni scivola nella
ricerca della “colpa”. Di chi è
la colpa?
Il dolore esiste, le strategie
per trovare vie d’uscita non
possono essere proposte per
esperienze personali.
Qualche volta lasciamo che
i ragazzi vivano la sfida e la
frustrazione, cerchiamo di star
loro vicini spiegando i valori,
altrimenti la mancanza di dialogo e l’indifferenza potranno
diventare in futuro trabocchetti
in cui i più impreparati finiranno
più facilmente per cadere.
Metodo di Studio
L’esperienza dimostra come
l’aspetto più faticoso per alunni
e studenti, a detta dei ragazzi
stessi,sia lo studio individuale;
attività ancora più difficile da
gestire per chi non ha acquisito
alcune abitudini e atteggiamenti “preliminari” (come, per
esempio,la capacità di portare
a termine un compito e la relativa concentrazione; la capacità
di dare priorità; l’abitudine a
compiere autonomamente
semplici attività che magari
hanno anche poco a che fare
con lo studio; la capacità di
leggere e di comprendere...).
La comunità tra i veri cicli scolastici e particolarmente tra
scuola elementare - scuole
medie (o scuola primaria e
scuola secondaria di primo
grado come si chiamano adesso) si può misurare su uno
specifico tema che è il metodo
di studio e le strategie di apprendimento.
Per favorire l’acquisizione di un
seppur minimo,ma strutturato
metodo di studio, potrebbero
essere offerti semplici consigli
ed attività come: la costruzione di un cartellone orario;
esemplificazioni dei compiti e
dello studio a casa; tabelle per
programmare le ore libere dagli
impegni scolastici; stesura di
griglie di sintesi ed esercizi di
sottolineatura e di lettura ad
alta voce... Cose solo apparentemente semplici.
Mentre sul piano della motivazione a molto concorre l’atteggiamento della famiglia!
Senza un metodo di studio
adeguato quanti studenti si
perdono?
Disagio
Vi sono manifestazioni evidenti
di disagio adolescenziale. Disagio dovuto a chi e a cosa?
Non tutto può essere spiegato
in un breve intervento poiché
la casistica e la letteratura al
riguardo sono vastissime.
Possiamo lanciare qualche
sasso nello stagno? Istituzionale? lIIuminante a tal proposito è considerare quanto una
certa cultura scolastica dei
penultimi decenni ha prodotto:
tutto quello che il bambino ha
o dà è importante; qualsiasi
cosa, proprio perché prodotta
da un bambino, è degna di essere appesa al muro e motivo
d’orgoglio.
Nelle scuole materne ed elementari queste operazioni possono continuare per un certo
periodo con soddisfazione di
maestre e famiglie.
La scuola, in questo caso,
negando la frustrazione si
eleva a difesa di quell’insieme persecutorio che sono
l’esterno e il sociale. Ma nel
medesimo contesto si trova
anche l’insegnante che dice
“dovete essere puntuali”, ma
poi arriva in ritardo; oppure “dovete stare zitti e fare i compiti”,
ma poi lei stessa parla a lungo
in classe con un collega o non
corregge i compiti. Comincia
da qui nel bambino ad essere
percepita una divaricazione tra
un sociale lontano e la possibilità di sottrarsi alle regole
nel privato, immersi nel brodo
protettivo di una scuola un po’
contemplativa che si annuncia
e si contraddice. Non è certo la
scuola l’unica via per diventare
grandi. Tuttavia gli orientamenti
che ci accompagneranno da
adulti si formano anche dalle
percezioni che scandiscono il
nostro tempo fin da piccoli.
Intelligenza e
capacità
L’intelligenza è certamente
la capacità di un individuo di
modificarsi utilizzando ciò che
ha imparato per adattarsi alla
nuova situazione.
Quel che conta in ambito scolastico è riuscire a far capire
che con l’impegno, la ricerca
di analogie e un buon metodo
di studio, “l’intelligenza” può
migliorare.
Infatti uno dei luoghi comuni
più radicati è che l’intelligenza
sia immutabile o riferita solo al
rendimento scolastico.
Quanti ragazzi finiscono per
pensare alla propria capacità
come debole e pensano che
sia un tratto stabile della propria persona?
La scuola li aiuta a crescere in
consapevolezza o li isola?
Pensare a se stessi come
“poco capaci” porta inevitabilmente a un’incostanza nello
sforzo. Se poi a questo si
aggiungono gli insuccessi, si
arriva ad una persecuzione
negativa della propria persona, fra impegno e resa che
avvitandosi su se stessa porta
a un peggioramento dell’autostima. Riscoprire le proprie
potenzialità cognitive, emotive
e relazionali è un percorso di
vita evidentemente non concesso a tutti che può passare
solo dalla rottura delle propri
opinioni ed abitudini di vita.
Vecchi e giovani
Passano gli anni e la realtà
cambia.
Proviamo a guardare più attentamente i paesi dove abitiamo
per comprendere uno spaccato di vita italiana: Legnano,
Rescaldina, Cerro Maggiore...
Molti alunni extracomunitari
frequentano le nostre scuole.
Già, perché la famiglia è ormai
in media composta da un figlio
e due genitori; quando la famiglia è unita, perché vi sono
famiglie composte ormai da un
solo genitore convivente.
E i nonni? Beh, i nonni spesso
sono al completo.
Per ogni bambino: quattro nonni. A volte qualche bisnonna,
perché, si sa, le donne sono
più longeve degli uomini. Molti
nonni e bisnonne vivono soli/e.
In Italia, ogni anno, vi sono
80.000/100.000 persone
che compiono gli 85 anni. Evviva naturalmente la festa dei
nonni che coinvolge sempre
più individui. Ma qui siamo
davanti anche a un significativo
partecipare • 2
invecchiamento della popolazione italiana.
Quantebadantidovremocercare ancora, perché di figli che si
occupano dei genitori e con la
scusa/e per esigenze di lavoro,
egoismi, carriera, occupazioni
varie e... numero in sé ve ne
sarà sempre meno. Intanto il
figlio unico, in concomitanza, o
in tempi differenti si dovrebbe
occupare di due genitori.
Il rapporto non regge. Le energie innovative e di sostegno dei
figli vengono così a mancarci.
Assisteremo al declino di un
Paese mangiato dal suo invecchiamento? Una donna
egiziana ha in media 4,8 figli.
Una donna italiana 1,8.
Certo, statistiche e dati nulla
possono contro libertà, desiderio, diritti individuali, diverse
concezioni di vita ed esigenze
sociali, valori o non valori.
Nel giro di qualche decennio,
stante la tendenza, la realtà
muterà ancora.
Vi lascio immaginare come.
S.O.S.
Se ne parla poco. Per pudore
o incultura ma in una popolazione scolastica vi possono
essere alunni sieropositivi.
Che fare? Al di là delle parole,
una sistematica informazione
in questo campo non sembra
essere sempre presente.
AI riguardo, la normativa di
riferimento esiste. Ricordiamo
per brevità, la Legge 135 del
5/6/90 o il D.M. Sanità del
28/9/90. Vi sono poi i vincoli e
le problematiche della recente
legge sulla privacy.
Intanto bisogna rammentare
che l’informazione delle famiglie non è un obbligo, per cui
potrebbero esserci dei casi conosciuti ed altri sconosciuti.
La stessa informazione potrebbe non essere gestita nel
modo più corretto. In fondo,
frequentando qualsiasi luogo
pubblico, nessuno chiede al
vicino se è sieropositivo...
Infatti le precauzioni da adottare sono quelle universali.
Occorre quindi rinforzare negli
operatori della comunità scolastica e nei ragazzi,il concetto
che tutti, potenzialmente siamo a rischio e di conseguenza
dobbiamo sempre adottare le
misure igieniche già previste:
a scuola, sui campi di gioco,
ai giardini pubblici.
È quanto mai opportuno poi
che durante periodiche riunioni
dei docenti e dei non docenti
sulla sicurezza siano richiamate le norme igienico sanitarie
da adottare con produzione
di un verbale, anche per le
disposizioni da declinare agli
studenti. È infatti opportuno
che i ragazzi secondo l’età conoscano determinate norme
igieniche: per gli alunni di quinta elementare,in collegamento
con lo studio dell’apparato
circolatorio,potrebbero essere
trattate ad esempio le malattie
trasmissibili mediante scambi
ematici.
Fin dalla scuola dell’infanzia
deve essere rispiegato chiaramente che in caso di perdita
di sangue ci si deve allontanare senza toccare e senza
intralciare.
L’Assessore alla Cultura
Dott. Angelo Mocchetti
662 gli studenti dell’istituto
Manzoni, 691 quelli dell’Alighieri, 87 bambini che frequentano la scuola materna privata
di Rescalda: 1440 i bambini/e
ed i ragazzi/e che frequentano i plessi di Rescaldina e
Rescalda (dagli asili nido alle
scuole medie).
Per loro il Comune ha messo
a disposizione oltre un milione
di euro: 1.095.500.
Tanto, poco, troppo, troppo
poco?
Ognuno può avere la propria
opinione, l’importante è riflettere e discutere su dati certi ed
oggettivi. Senza voler riportare
i dati dei comuni a noi vicini,
che impallidirebbero di fronte
allo sforzo economico sostenuto dal nostro Comune, può
essere significativo mettere a
confronto il dato complessivo
sopra riportato con l’importo
totale del bilancio comunale:
1,1 milioni per la scuola su
un bilancio comunale di 14
milioni di euro.
Questi i numeri e le dimensioni del documento redatto
dall’assessorato guidato da
Angelo Mocchetti ed approvato all’unanimità dal consiglio comunale con il nome di
“Piano per il diritto allo studio
2005/2006”.
Come accade da diversi anni
la soddisfazione, per il documento che regola i rapporti
tra il Comune ed i due istituti
scolastici, ha accomunato
maggioranza ed opposizione:
le scelte di ‘Rescaldina Insieme’ sono state condivise da
tutte le altre forze politiche
con le quali si è instaurato, in
materia di scuola, un dialogo
ed uno scambio proficuo.
Quello che è giusto far conoscere soprattutto ai genitori,
per i quali spesso gli unici
referenti sono gli insegnanti
(ed il passaparola),è l’impegno
e l’attenzione del Comune nei
confronti della scuola, che è
bene ricordarlo ha una propria
e piena autonomia.
Tra le principali voci che compongono il diritto allo studio
2005/2006 vanno ricordati
i 20 mila euro per gli arredamenti, 46 mila per la fornitura
di materiale didattico, 229 mila
euro per l’assistenza socio-psico-pedagogica, 42 mila euro
per il servizio (molto richiesto
e gradito dai genitori) di pre e
post scuola, 45 mila euro per
la scuola materna privata di
Rescalda, 10 mila euro per le
borse di studio ed oltre 75 mila
euro per i progetti integrativi.
Molto spesso si crede che il
diritto allo studio si esaurisca
solo nella quota destinata a
questi progetti che completano l’attività didattica: non
è così.
Un discorso a parte, soprattutto quando si critica la politica
tariffaria, merita il servizio di
refezione scolastica (ora non
più tempo scuola) che costa
alle casse municipali 670
mila euro all’anno a fronte
di un’entrata di 530 mila: la
parte restante ovvero 140
mila euro (cioè circa il 20%
del totale) viene sostenuta
con fondi del bilancio, ovvero
di tutti i cittadini.
Questo è il segno di una precisa scelta politica nell’utilizzo
dei fondi a disposizione del
Comune.
La linea tracciata dall’assessore Angelo Mocchetti con
l’appoggio delle forze politiche che si riconoscono nella
maggioranza di “Rescaldina
Insieme”, continua di anno in
anno, nonostante le ristrettezze imposte al bilancio da scelte
sovra-comunali.
La convinzione che ci porta ad
investire ogni anno è quella che
i soldi spesi nella scuola sono
soldi spesi bene, un investimento nei e per i rescaldinesi
di domani.
I risultati certo non mancheranno!
Moreno Deservi
Consigliere della
commissione cultura
A caccia di... indizi e
reperti!!!
S.O.S. dalla Scuola Media
Siamo la classe II B della scuola media “Ist. Comprensivo Dante
Alighieri” di Rescaldina. Facendo un lavoro di ricerca sulle origini
della nostra scuola, ci siamo accorti che non esistono tracce
scritte sull’argomento e nessuno ha mai pensato di raccogliere
in modo organico tutte le “vicissitudini” che la scuola ha vissuto,
sia dal punto di vista della costruzione muraria che da quello
della storia. Dalla testimonianza di alcune persone più anziane
abbiamo scoperto che tanti anni fa questa era la scuola elementare e prima ancora la sede del Municipio, che in origine
era costituita da un solo piano e che, addirittura, anticamente,
su questo spazio sorgesse forse un cimitero...!
Poiché desideriamo raccogliere tutte le informazioni possibili
per scrivere la storia della nostra scuola, ci rivolgiamo a tutti
i cittadini di Rescaldina perché ci aiutino in questo compito:
chiediamo a tutti coloro che hanno informazioni o ricordi relativi
alla nostra scuola (anche di quando non era ancora la scuola
media) di contattarci segnalando il proprio nome sia fermandosi
qui a scuola (dove troveranno una cassetta per raccogliere i
nominativi), sia facendocelo sapere tramite conoscenti, sia
telefonandoci ad uno di questi numeri:
- Adriana Giunta (insegnante): 347.058.55.92
- Diletta Vignati: 0331.579.573
Per chi non potesse muoversi, è sufficiente che ci lasci il suo
indirizzo e numero di telefono e verremo noi a casa sua, volentieri,
a fare un’intervista! Inoltre, sarebbe bello poter raccogliere del
materiale per allestire una piccola mostra qui a scuola: proponiamo di fotografare o fotocopiare - per non rovinarli! - gli oggetti
e i documenti che con il vostro aiuto riusciremo a rintracciare
(fotografie, vecchie pagelle, coccarde, lavori eseguiti a scuola,
ecc...). Grazie a tutti coloro che ci aiuteranno!!!
3 • partecipare
LA NOSTRA AMMINISTRAZIONE
Kerry Kennedy a Rescaldina
in difesa dei diritti umani nel mondo
Il problema di una tutela
internazionale dei diritti
dell’uomo ha iniziato a porsi
dopo la prima guerra mondiale. In particolare gli Stati
accettavano di assumersi obbligazioni nel campo
delle condizioni di lavoro
degli individui e in quello
del trattamento dei popoli
coloniali.
Ma è soprattutto dopo la
seconda guerra mondiale
che gli orrori e le gravi violazioni perpetrate nel corso
del conflitto hanno indotto
gli Stati costitutori ad includere tra le sfere della cooperazione internazionale,
consacrate nell’art. 1 della
Carta delle Nazioni Unite,
anche la finalità di “promuovere ed incoraggiare il
rispetto dei diritti dell’uomo
e delle libertà fondamentali
per tutti senza distinzione
di razza, di sesso, di lingua
o religione”. La Carta delle
Nazioni Unite rispecchia la
consapevolezza dell’interrelazione tra mantenimento
di pace e sicurezza e rispetto dei diritti dell’uomo.
Su questo tema si innesta il
lavoro di Kerry Kennedy.
Il tema dei diritti umani è
un argomento ricorrente e
Il gruppo prima della visita
ai negozi della Galleria Auchan
Paolo Longo, Angelo Mocchetti, Kerry Kennedy, Claudio Ghidotti
mai esaurito.
Ancora oggi i diritti umani
sono violati in molte parti
del mondo.
I grandi difensori dei diritti
umani nascono in ogni par-
te del pianeta.
È giusto che a queste figure
siano dedicati uno spazio
e un riconoscimento. Di
recente, nello scorso mese
di ottobre, presso il cen-
Ex-Bassettino
La fine di una (brutta) storia
21 dicembre 1987 - 25
ottobre 2005 venti anni,
poco meno: questo il tempo necessario per mettere
la parola fine alla vicenda
legata all’ex-Bassettino.
Era il Natale del 1987 (18
anni fa) quando i cittadini di
Rescaldina si sono trovati
come “regalo” dell’amministrazione un progetto,
forse un sogno: quello di un
centro di aggregazione poli
culturale o multi funzionale
(ancora oggi non si riesce a
capire) che doveva sorgere
sull’area tra via Mazzini e
via Matteotti, a fianco della
scuola media Ottolini.
Poco meno di un miliardo di
lire la cifra iniziale stimata
per radere al suolo uno dei
simboli di Rescaldina, la palazzina di proprietà Bassetti
(da cui il diminutivo Bassettino), ed erigere un’incompiuta che è costata troppi
soldi alla collettività.
Macerie, cantieri perenni,
degrado e tanti miliardi
di denaro dei rescaldinesi hanno accompagnato
la nascita della struttura
denominata, fino ad oggi,
ex-Bassettino.
Quattro sindaci ed altrettante amministrazioni comunali hanno dovuto affrontare la
vicenda ed è toccato a “Rescaldina Insieme” trovare
una soluzione logica e di
buon senso per recuperare
uno spazio alla collettività,
per mettere fine ad una
telenovela, per chiudere
una vicenda giudiziaria. Una
delibera di consiglio comunale dello scorso ottobre
(approvata con il solo voto
contrario della Lega Nord)
ha chiuso tutte le vertenze
che si trascinavano da oltre
un decennio.
Lodo arbitrale, giudizio di
primo e di secondo grado e
avanti così; al danno, ovvero
il mancato completamento
dell’opera, si è aggiunta
la beffa: il Comune di Rescaldina ha perso su ogni
fronte: con i progettisti, con
l’impresa appaltatrice e soprattutto con i cittadini.
Proprio i rescaldinesi vecchi
e nuovi, giovani e meno giovani per anni si sono chiesti
che cosa erano quelle reti,
quei ruderi e tutto quell’abbandono a due passi dal
Municipio, sotto l’ombra
del campanile.
Questa maggioranza, già
nella passata legislatura,
ha avuto il coraggio di affrontare seriamente il problema ed oggi ha l’orgoglio
di averlo portato a termine:
non solo sulla carta ma
nei fatti.
A testimoniare questa scelta politica ci sono la sistemazione della palazzina
oggi occupata dalla Polizia
Locale, l’apertura dell’area
a verde a fianco alla palestra di via Matteotti ed ora
la prossima inaugurazione
degli spazi che saranno occupati dagli uffici comunali
che si occupano di servizi
sociali, sport, cultura, scuola e tempo libero.
Non sempre sulla vicenda ex-Bassettino le scelte
fatte da questa maggioranza sono state facili, e
quasi sempre per niente
condivise dalle altre forze
politiche.
A chi chiedeva di radere al
suolo tutto si è risposto
investendo (il minimo indispensabile) per mettere
a norma e completare le
strutture; a chi chiedeva di
continuare a ricorrere per
vie legali si è contrapposta
la volontà di arrivare ad una
definizione bonaria della vicenda. Quando il sottoscritto in consiglio comunale
parlava di verde pubblico
e di decentramento degli
uffici comunali nell’area dell’ex-Bassettino qualcuno
dell’opposizione gli rinfacciava sorridendo di sognare
ad occhi aperti, di gettare
via i soldi di Rescaldina, di
non avere la minima idea
di cosa si volesse fare di
questi spazi.
Fortunatamente chi si sbagliava non è chi scrive questo articolo.
Mi sento di evidenziare il
buon lavoro svolto dall’assessore ai lavori pubblici
Marco Raimondi in tutta
questa storia: tempo, energie ed anche passione messa sul campo per risolvere
una vicenda non voluta né
da lui né da questa maggioranza, ma da altri che
non possono dire “io non
c’ero”.
lo invece c’ero a votare
per l’ultima volta un debito
fuori bilancio legato all’exBassettino e spero che da
domani questa struttura
non venga più chiamata
così ma le si trovi un nuovo
nome, come già si è trovata
una nuova (vera ed utile)
finalità.
Moreno Deservi
Capogruppo di RRR
Rescaldina Insieme
tro commerciale Auchan
di Rescaldina si è svolto
un interessante incontro
con Kerry Kennedy, figlia
del senatore assassinato
Robert. Durante l’incon-
tro, presenti il Dirigente
Commerciale della Galleria
Auchan Claudio Ghidotti,
l’Assessore al Commercio
del Comune di Rescaldina
Paolo Longo e lo scrivente
Vicesindaco di Rescaldina, è stata presentata una
proposta culturale che potrebbe vedere la luce nel
2006. Si tratta, in sintesi,
di una mostra che porterà
a Rescaldina 51 ritratti che
il fotografo Eddie Adams
(Premio Pulitzer 1969 e
recentemente scomparso)
ha scattato nel corso degli
incontri che Kerry Kennedy
ha avuto nel mondo con i
difensori dei diritti umani.
“Voci contro il potere”, questo il titolo del volume che
raccoglie testimonianze,
foto e commenti attorno al
tema dei diritti umani.
L’iniziativa potrà riguardare
le scuole del territorio se il
progetto, come prevedibile,
interesserà le istituzioni
scolastiche.
Gli alunni delle scuole, forse con una frase retorica,
ma vera, saranno i cittadini
di domani ed è importante
che crescano riconoscendo
gli sforzi e le sofferenze di
coloro che nel mondo si
battono per una società
migliore per tutti.
L’Ufficio Cultura
Rescaldina Insieme
Programmazione e cambio
di ritmo.
Sono questi i due temi centrali che hanno animato
l’incontro della coalizione
Rescaldina Insieme.
Convocati dall’Ing. Donato
Raimondi, sindaco di Rescaldina, e guida per il secondo
quinquennio di Rescaldina
Insieme, l’incontro ha visto
intorno al tavolo del Golf
Le Robinie gli assessori, i
consiglieri e i simpatizzanti
della coalizione.
Bilancio e Tributi, Edilizia
e Opere Pubbliche, Salute,
Commercio, Sport e Cultura
che governano e condizionano lo spazio, il tempo e la
vita dei rescaldinesi sono
stati toccati dai singoli assessori e dai partecipanti
all’incontro.
Tutti i relatori si sono soffermati su quei temi che toccano tutti i giorni il “paesaggio
umano” fatto di bilancio
familiare, consumi, scuola,
tutte le praticità quotidiane
che hanno generato quella
grammatica giornaliera sulla
quale riflette ogni essere
umano.
Il piano del bilancio triennale
del Comune di Rescaldina è
tracciato modellandosi sull’indispensabile, ma senza
trascurare il necessario e
l’urgente per le varie fasce
di cittadini, ha detto Corrado
Luraghi, Assessore al Bilancio, Finanza e Tributi.
Corre, con un occhio a tutti
gli interessi pubblici e privati,
la macchina dell’Assessore
Maurizio Turconi, considerando lo sviluppo in crescita
del territorio in funzione delle
esigenze collettive.
I dati aggiornati forniti da
Marco Raimondi sul sistema
viario che non interessa solo
Rescaldina ma tocca tutta
l’area da Cerro Maggiore a
Legnano, sono confortanti.
I piani predisposti sono tutti
in fase di realizzazione e di
completamento.
Per il commercio, la polizia
urbana, cosa si sta facendo
e qual è il programma prossimo venturo? Paolo Longo
ha illustrato tutti i punti di
sviluppo del suo programma rivelando le eccellenti
opportunità di crescita di
Rescaldina che sempre di
più prevale sull’hinterland.
Il piano di assistenza sociale per anziani, malati e
persone a disagio ha dato a
Paolo Magistrali (Assessore
Servizi Sociali e Sport) la
possibilità di illustrare nei
dettagli il piano dei servizi
realizzati e da realizzare.
Maira Cacucci, assessore
delle pari opportunità e del
tempo libero, ha illustrato
tutto quanto ha portato avanti - con i pieni voti della cittadinanza - tanti programmi
con un’ottimale integrazione
tra giovani e ambiente.
Il vice sindaco Angelo Mocchetti ha messo sul tavolo i
problemi della qualità della
scuola, della cultura, tutto
l’impegno dedicato alla crescita e alla vasta gamma di
problemi che pone il prossimo futuro.
Tra politica e cultura la
coalizione di Rescaldina
Insieme, riunita intorno al
sindaco Donato Raimondi,
ha verificato la certezza di
un quadro complessivo di
accordo, affermando una
propria identità governativa
e promettendo una linea
di maggiore dialogo con i
cittadini.
Rescaldina Insieme
partecipare • 4
SCUOLA E TEATRO
“Progetto Teatro” alle Elem
Sabato 28 Maggio alle ore 21 presso
l’Auditorium, i bambini delle classi
quarte della Scuola Elementare Dante Alighieri hanno rappresentato lo
spettacolo teatrale “Il Segreto della
Tartaruga”.
Lo spettacolo costituisce la parte finale di un lavoro durato tutto l’anno e
realizzato all’interno del Progetto Teatro cui le classi hanno partecipato.
I bambini, dopo aver rilevato le difficoltà di rapporto con
i grandi, hanno inventato una storia e scritto i relativi
dialoghi.
Successivamente, con l’aiuto dell’esperto Sasha Oliviero,
la storia è stata resa teatrabile. Nei vari incontri l’esperto, con grande abilità e pazienza, ha aiutato i bambini ad
“entrare nella parte” facendoli recitare con la voce e con
il corpo, suggerendo loro di imparare ad ascoltare loro
stessi e gli altri e invitandoli a collaborare per esprimere
emozioni e sentimenti. La storia è allo stesso tempo semplice e complessa: i bambini e gli adulti non si capiscono
più. Sembra che ormai l’unica parola che tutti sentano è
tempo: “Non ho tempo”, “Non c’è tempo”, “Quanto tempo
ci vuole?”. Non si percepiscono più espressioni come “Racconta”, “Dimmi pure”, “Insieme”, “Ti ascolto”... E i sorrisi?
Dove sono finiti? Sembra che in ogni cosa la serenità,
l’affetto, i sentimenti positivi di adulti e bambini siano stati
definitivamente sconfitti da stati d’animo negativi come la
rabbia, la delusione, la tristezza e la paura. Grazie all’intervento della saggezza degli anziani, le emozioni positive
di adulti e bambini si incontreranno scoprendo di essere
facce diverse di una stessa medaglia. In tal modo adulti e
bambini riusciranno ancora a parlarsi e a comprendere i
reciproci punti di vista. Il SEGRETO della tartaruga quindi,
non è altro che la LENTEZZA: è importante avere il tempo
necessario per ascoltarsi, parlarsi, comprendersi. Questo
è il segreto della FELICITÀ.
Gli insegnanti
I bambini raccontano...
Faceva molto caldo, ero
molto stanco e non avevo
tanta voglia di recitare le
mie battute, però dato che
avevo litigato con mia mamma, proprio per i problemi
che ci sono tra grandi e
piccoli, mi sono impegnato
al massimo.
Infatti quando lo spettacolo
è finito, io e mia mamma
abbiamo fatto PACE, in quel
momento ero proprio felicissimo.
D’ora in poi per non litigare
più, cercherò di procedere
con la lentezza, quello che
tutti dovremmo aver imparato dallo spettacolo.
Riccardo Pizzo
Per fare questo spettacolo
ho messo molta fatica e
molto impegno, ma anche
davanti alle difficoltà non mi
sono mai arresa. In questi
due anni ho imparato a recitare, ma anche che recitare
è una cosa difficilissima e
non bisogna mai arrendersi
perché non è impossibile.
Denise Marchisotta
Eravamo tutti molto emozionati, io avevo paura di
sbagliare le battute ma appena sono entrata in sce-
na, mi è riuscito tutto più
spontaneo.
All’inizio la parte da bambina non mi era piaciuta
molto ma poi sono riuscita
ad apprezzarla. Terminata la
mia parte mi sentivo molto
rilassata e non riuscivo a
credere che l’avessi terminata senza svenire.
A me questo spettacolo è
piaciuto molto perché siamo riusciti a lavorare bene
in gruppo, ad ascoltarci e
soprattutto ho capito che
il segreto della felicità è la
LENTEZZA.
Melissa
Cari amici, sabato era il
gran giorno del nostro spettacolo.
lo ero emozionatissimo.
Quando i compagni della IV A
hanno iniziato a me batteva
forte il cuore.
All’inizio ci siamo messi a
ballare la macarena dietro il
telone. lo ero sbalordito perché c’era tantissima gente
e il pubblico batteva le mani
a ritmo di musica.
Quando Lucia e Chiara dialogavano, la mia emozione
saliva sempre di più, finché è
arrivato il mio turno e allora
ho gridato con tutto il fiato
che avevo in gola la mia
battuta: “Martina, siamo
tornati”. Quindi sono andato
sul palcoscenico.
Quando io e Viola, travestiti
da genitori, siamo entrati in
scena, il pubblico si è messo
a ridere perché eravamo
buffi e allora anche a me è
scappata una risata.
Io scambiavo occhiate d’intesa con Lucia e Viola per
andare a destra oppure per
aspettare a dire la battuta.
Noi ci capivamo alla grande!
Quando c’era il fumo per le
emozioni negative mi sentivo come torturato dalle zanzare e quindi mi continuavo
a grattare.
Viola mi comunicava con
dei piccoli gesti di stare
calmo.
Quando ho incominciato a
dire le altre battute ci ho
messo tutto l’impegno che
potevo.
Quando ho pronunciato la
mia ultima battuta tutto il
pubblico ha riso e quindi
non si è sentita la battuta
di Viola. A me questa cosa
è dispiaciuta.
Ma dietro le quinte mi
aspettava una bellissima
sorpresa.
Marco era tornato dall’ospedale.
In quel momento mi sentivo il bambino più felice
del mondo perché Marco
era tornato dall’ospedale e
avevo concluso la mia parte
nel primo spettacolo della
mia vita.
lo guardavo lo spettacolo
dietro le quinte e pensavo:
“Come siamo bravi!”
Quando abbiamo finito la
nostra parte ho detto ai
compagni della IV C: “In
bocca al lupo!”
Questo spettacolo mi ha
insegnato che non si può
avere sempre ragione perché anche noi bambini abbiamo torto e così è anche
per i genitori.
Mattia Landoni
Da questo spettacolo io
ho imparato che anche noi
bambini facciamo disperare
e spero che adesso i genitori
ci ascolteranno di più. lo ho
capito che il segreto della
felicità è la lentezza: è il
segreto della tartaruga.
Clara Grassi
Sabato sera ero molto emozionata perché insieme ai
miei compagni avrei recitato
nello spettacolo inventato
da noi e intitolato “IL SEGRE-
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5 • partecipare
SCUOLA E TEATRO
mentari
TO DELLA TARTARUGA”.
lo mi vergognavo molto
perché indossavo una minigonna che prima d’ora
non avevo mai messo. Ero
emozionatissima e il cuore
mi batteva forte, ma grazie ad un abbraccio e a
un incoraggiamento della
maestra Daniela ero molto
più tranquilla.
Il tempo è volato e finalmente toccava a me, non
ero sicura di farcela e avevo
paura di sbagliare. Con coraggio sono entrata in scena
triste perché così era la mia
parte, ma poi ho capito che
non era difficile, bastava
solo concentrarsi.
Dopo due minuti c’era la
parte che più temevo e
che avevo molta paura di
sbagliare: era L’IMPROVVISAZIONE SULL’IMITAZIONE
DEGLI ADULTI.
Con molta emozione sono
corsa a prendere la borsetta. La mia maestra mi ha
visto molto emozionata e
come incoraggiamento mi
ha stretto le mani. A me
ha fatto davvero piacere e,
sicura di me, sono entrata
in scena.
Alla fine ci sono riuscita e
mi sono fatta i complimenti
da sola.
INFINE LE MAESTRE E
L’ESPERTO SACHA CI HANNO CONSEGNATO IL DIPLOMA.
Tornata a casa, mi sono
sentita fiera ed ho pensato
che mi sono divertita a fare
l’adulto, ma NELLO STESSO
TEMPO HO IMPARATO CHE
IL SEGRETO DELLA FELICITÀ
È LA LENTEZZA.
Martina Francesca Paglia
...sabato sera ero emozionatissimo perché finalmente,
dopo due anni di lavoro con
Sacha, abbiamo mostrato
ai nostri genitori con uno
spettacolo cosa sapevamo
fare.
Lo spettacolo era intitolato
“IL SEGRETO DELLA TARTARUGA”.
Nel momento in cui dovevo
entrare in scena mi vergognavo un po’, ma poi il
peggio è passato perché
avevo dei compagni vicino
che mi davano la forza e il
coraggio.
Al termine dello spettacolo,
dopo l’inchino, le maestre,
con felicità ci hanno distribuito il “DIPLOMA D’ATTORE” che conserverò con
molta cura.
Questa serata sarà indimenticabile.
Le prime voci sullo spettacolo che ho sentito girare
dicono che è stata una bellissima recita.
Gabriele Tozzo
Dopo un anno di esperienza
teatrale abbiamo terminato
il nostro lavoro, realizzando
uno spettacolo intitolato:
IL SEGRETO DELLA TARTARUGA.
Prima di iniziare lo spettacolo Sacha, il nostro regista, ci
ha parlato per rassicurarci,
poi... tutti in scena.
Quando dovevo parlare
avevo il cuore che batteva
a mille, poi però mi sono
tranquillizzata e il trucco
era... far finta che in sala
non ci fosse nessuno.
In un anno Sacha ci ha
insegnato molte cose per
la realizzazione dello spettacolo: non mostrare le spalle
al pubblico, parlare ad alta
voce, imitare le caratteristiche del personaggio e assumere le giuste espressioni
del viso. Ma soprattutto ci
ha insegnato a lavorare in
gruppo e ad aver fiducia
negli altri.
Federica
Dietro le quinte ero emozionatissimo al solo pensiero
che c’erano più di cinquanta
persone a guardarmi tra cui
genitori, sorelle e fratelli.
Mi batteva il cuore all’impazzata, ma io mi facevo
coraggio.
Nella mia parte, quando
prendevo la corona, mi sentivo imbarazzato.
Ma alla fine lo spettacolo è
uscito benissimo e Sacha ci
ha dato il diploma d’attore
e di questo sono molto orgoglioso.
Andrea Renna
Prima di entrare mi batteva
forte il cuore ma quando
sono entrato in scena ho
fatto finta che fosse una
semplice prova.
Questa esperienza ci ha
fatto capire che tutti devono ascoltare tutti e Sacha,
l’esperto, ci ha insegnato
ad aiutare i compagni anche
nello spettacolo, gestire lo
spazio e spostarsi mante-
FRANZON
snc di
Geom. Franzon Andrea e Franzon Michela
LAVORAZIONE MARMI e GRANITI per
nendo il personaggio, parlare ad alta voce, lavorare
in gruppo e anche essere
comprensivi e fiduciosi negli altri.
Gabriele Bianco
terminato abbiamo fatto
l’inchino al pubblico e abbiamo ricevuto il diploma
d’attore.
È STATO BELLISSIMO.
Alessandra
Dopo un anno di duro lavoro
abbiamo realizzato uno spettacolo teatrale dal titolo: “Il
segreto della tartaruga”.
Questa storia l’abbiamo
inventata e realizzata noi
bambini delle classi IV.
Sacha, il nostro istruttore,
ci ha insegnato tante cose:
parlare ad alta voce, non
voltare le spalle al pubblico,
ascoltare e avere fiducia
negli altri.
Prima di andare in scena,
tutti insieme abbiamo fatto
la respirazione per tranquillizzarci.
Alla prima uscita non ero
molto emozionata, perché
non dovevo parlare; invece
alla seconda uscita, oltre ad
essere molto emozionata,
avevo anche paura di sbagliare le battute.
Paola
“S” COME... SPETTACOLO
Sono due anni che facciamo
teatro, sono mesi che ci
impegniamo per raggiungere uno dei nostri desideri
più profondi: “essere capiti
dagli adulti”. Quest’anno
abbiamo imparato come
vincere le nostre paure,
come dimostrare i nostri
pensieri. Abbiamo capito
che si possono far parlare
i propri sentimenti, ma non
solo con le parole, anche
con le espressioni, con i
movimenti del corpo. Ho
imparato che bisogna fidarsi
di tutti, ma soprattutto di se
stessi, che bisogna cercare
di dare sempre il meglio di
sé. Abbiamo continuato a
provare, a sudare per la
fatica e ad avere pazienza.
Siamo cambiati, abbiamo
inventato una storia, l’abbiamo dialogata e rappresentata e tutto questo in
otto mesi.
Abbiamo provato sensazioni
diverse, abbiamo capito che
tutti siamo uguali, e nello
stesso tempo che tutti siamo diversi...
Quando Marco si è fatto
male, mi sono sentita come
un puzzle con una parte
mancante.
Valeria Savini
Dopo un anno di fatica e di
impegno la nostra esperienza teatrale si è conclusa con
lo spettacolo “IL SEGRETO
DELLA TARTARUGA”.
Con l’aiuto di Sacha abbiamo realizzato un vero e proprio spettacolo teatrale. lo
rappresentavo la rabbia, ed
ero vestita tutta di nero.
Dietro le quinte eravamo tutti molto agitati ma per fortuna Sacha ci ha incoraggiati,
e poi.... tutti in scena!
Appena entrati in scena
ero agitatissima e avevo
la voce bassa, ma alla fine
mi sono tranquillizzata e ho
fatto il meglio possibile, ed
è andato tutto bene.
Quando lo spettacolo è
Sabato ho provato paura
e felicità, paura perché
quando mi ero fatto male
pensavo che non riuscivo
a recitare, invece ce l’ho
fatta ed ero felice d’essere
tornato e mi è piaciuto il gusto di pensare per me CHE
BELLO! Mi sento orgoglioso
e credo che tutti i genitori e
insegnanti sono orgogliosi
di noi. A me rimane il diploma, l’orgoglio, la gioia e mi
sembra di essere lì. Sacha,
Marzia, Manu e Pier GRAZIE
per averci aiutato.
Marco Carrozzo
Sabato ho capito che se
si vogliono fare le cose bisogna farle fino in fondo.
Che si riesce a fare tutto,
niente è impossibile. L’anno
prossimo vorrei fare un altro
spettacolo, con Sacha, vorrei farne un altro che riesce
a farmi capire altre cose
nuove di me stessa, come
quest’anno che ho capito
che non sono timida, ma
sono io che lo mostro.
Valentina Megna
Mi è rimasto impresso il
significato della storia, ma
soprattutto che noi bambini
di IV mettendo insieme le
nostre idee abbiamo creato
una storia con un significato
così importante.
Viviana Casati
Quest’anno facendo uno
spettacolo che abbiamo
inventato noi e ci siamo
impegnati da ottobre fino
a ieri abbiamo imparato
che non sempre sbagliamo
noi, perché anche i grandi
sbagliano, ma non sempre noi abbiamo ragione...
l’emozione era tanta però
siamo stati in grado di controllarla. Anche se abbiamo
fatto le stesse cose delle
prove, sul palco è diverso,
il personaggio è entrato in
te e le battute e i gesti li fai
senza accorgerti che sei tu
che reciti.
Alessia Noto
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partecipare • 6
ATTUALITÀ
Il “bosco Saccal”
L’intervento di un cittadino sull’ultimo numero di Partecipare con il
contributo “è sparito un boschetto” merita alcuni approfondimenti,
non tanto a difesa dell’operato
dello scrivente assessorato, che
ha sempre condotto i vari passaggi amministrativi nella massima
trasparenza e non eludendo i
vari momenti istruttori dettati
dalla normativa, ma per meglio
chiarire alcuni passaggi che l’autore dell’articolo ha volutamente
“saltato” per dare risalto alla sua
tesi: dimostrare che l’operato di
Rescaldina Insieme in generale,
e dell’Assessore all’Urbanistica
in particolare, lascia adito ad
alcune rimostranze. È d’obbligo
una brevissima cronistoria sull’accaduto. Durante la trattazione
della delibera di consiglio comunale per l’adozione del piano di
lottizzazione in argomento (area
ex Saccal), un consigliere comunale dell’allora opposizione (nella
storia ci troviamo nella passata
legislatura) evidenziava che il progetto presentato dalla Metallurgica Legnanese non considerava la
presenza di un bosco. Per la qual
cosa l’opposizione chiedeva la
invalidazione del piano di lottizzazione in argomento ed il rinvio del
punto all’ordine del giorno ad un
successivo Consiglio Comunale.
Considerato l’interesse pubblico
derivante dalla attuazione delle
previsioni urbanistiche in tale
comparto a carico del lottizzante
( nuova scuola materna, nuova
piazza mercato e nuova viabilità
di quartiere), la maggioranza di
Rescaldina Insieme valutava di
adottare in quella serata il piano
di lottizzazione e di demandare alla successiva fase amministrativa delle osservazioni e
dell’approvazione definitiva (con
ulteriore passaggio in Consiglio
Comunale) la verifica di quanto
sostenuto dall’opposizione e le
conseguenti azioni amministrative da applicarsi. In tali successive fasi amministrative veniva
quindi appurato (grazie anche
all’apporto tecnico dirimente del
Corpo Forestale dello Stato in
uno specifico sopralluogo) che
effettivamente un comparto dei
terreni interessati dal progetto
risultavano interessati da un boschetto (uso lo stesso diminutivo
impiegato nello scorso numero
di Partecipare) riconducibile alla
colonizzazione di robinia su terreni
una volta coltivati a pioppeto e
successivamente abbandonati
dalla proprietà e che tale copertura vegetazionale si poteva
considerare bosco ai sensi della
normativa vigente.
La presenza del boschetto veniva quindi presa come stato di
fatto e pertanto veniva richiesto
al lottizzante di intraprendere
lo specifico iter amministrativo
presso la Provincia di Milano
per ottenere l’autorizzazione al
cambio di destinazione del suolo
ove realizzare l’intervento edilizio.
Infatti l’adozione del piano di
lottizzazione non comportava
automatico cambio d’uso dei
terreni boscati.
La normativa regionale vigente
in materia prevede che a fronte dell’eliminazione di comparti
boscati occorre compensare la
sottrazione di “verde” con opere
compensative di valore pari da
2 a 5 volte il valore biologico del
bosco per il quale si chiede il
cambio d’uso.
Nel caso specifico, considerato
il basso valore biologico del boschetto così come determinato
in apposito sopralluogo degli
Uffici Provinciali, la Metallurgica
Legnanese poteva optare rispetto
a due alternative consentite dalla
norma:
1) realizzare la compensazione
(impianto di nuovo bosco su una
superficie doppia di quella per la
quale era stato chiesto il cambio
d’uso) su un terreno agricolo non
boscato, da cedere poi all’Amministrazione Comunale, garantendone la manutenzione per i
successivi dieci anni;
2) monetizzare gli interventi compensativi secondo parametri finanziari stabiliti dalla normativa
regionale sopra richiamata e determinati dai competenti Uffici
provinciali.
Ovviamente l’Amministrazione
Comunale ha sempre prediletto
l’opzione numero uno, proprio
per evitare quello che potrebbe
succedere con la monetizzazione
della compensazione, soluzione
invece “scelta” dall’operatore: i
soldi versati potrebbero trovare
destinazione diversa dal territorio
comunale, risultando impiegati
per la piantumazione in altro ambito della Provincia di Milano.
Nel frattempo si era dato luogo
all’istituzione del Parco Locale di
Interesse Sovracomunale (PLlS)
Bosco del Rugareto e quindi la
soluzione n. 1) risultava la più
consona per raggiungere anche le
finalità di crescita del Parco.
Per il Committente era indifferente
optare per l’una o per l’altra delle
due soluzioni.
Ma allora perché non si è riusciti
a realizzare un nuovo impianto boschivo in Rescaldina ed il
Committente ha optato per la
monetizzazione alla Provincia di
Milano?
Occorre qui richiamare un concetto già espresso dall’autore dell’articolo scorso: il Piano Regolatore
di Rescaldina non prevede aree
destinate al rimboschimento o
meglio non prevede una zonizzazione ed una vincolistica tale da
consentire l’esproprio del bene
privato (nel caso specifico trattasi
di terreni ad uso agricolo) per
realizzare nuovi boschi. Lasciando
intendere l’intervento del cittadino, a dimostrare l’inefficienza
dell’Assessore, che basterebbe
la norma o l’azzonamento di PRG
per raggiungere l’obiettivo di avere
un bosco nuovo in ogni area dove
il PRG lo prevede!
Questa Amministrazione Comunale (Rescaldina Insieme) è sempre stata contraria all’istituto dell’esproprio quale strumento per
acquisire al patrimonio pubblico
beni privati, anche se tali acquisizioni risulterebbero finalizzate alla
realizzazione di opere pubbliche.
Il passato ha ben mostrato quali
e quanti contenziosi coi privati
cittadini hanno dato adito le procedure di esproprio espletate da
altre maggioranze che ci hanno
precedute. È con tali presupposti
che nella revisione del PRG del
2004 si è politicamente determinato di stralciare quella previsione urbanistica che identificava
quasi l’intero patrimonio privato
agricolo boschivo come standard
pubblico e quindi tecnicamente
espropriabile!
Ritornando al boschetto in argomento, l’Amministrazione Comunale dopo aver evidenziato
al Committente l’impossibilità
di mettere a disposizione idonei
appezzamenti di terreni agricoli da
rimboschire (non ne abbiamo!),
sollecitava la Metallurgica Legnanese ad acquisire da privati i terreni idonei al rimboschimento.
Da quanto ci è dato sapere tale
scenario non si è potuto concretizzare causa l’elevato prezzo di tali
terreni. Il privato proprietario del
terreno agricolo chiedeva all’altro
La giornata delle associazioni
in una fredda domenica di fine novembre
privato, che doveva operare la
compensazione, un prezzo elevato rispetto ai normali parametri
di mercato.
L’operazione non è quindi decollata e la Metallurgica Legnanese
ha optato per la monetizzazione
degli interventi compensativi alla
Provincia di Milano.
Su tale scelta l’Amministrazione
Comunale nulla ha potuto se
non esternare il proprio disappunto a partire dallo scrivente
Assessore.
Conclusioni:
- la vegetazione invasiva che
interessava parte dell’intervento
“Area Saccal” è stata classificata
bosco, che nella seconda fase
amministrativa dell’approvazione
del piano di lottizzazione è stato valutato ed opportunamente
compensato dal Committente per
quanto riguarda il cambio d’uso.
Tale scenario era già stato assicurato dall’Assessore all’urbanistica durante la fase di adozione
in Consiglio Comunale qualora si
fosse dimostrata l’esistenza del
bosco ai sensi di legge;
- nel PRG vigente non è previsto
lo strumento dell’esproprio per
acquisire al patrimonio comunale
terreni agricoli da privati da destinarsi al rimboschimento;
- l’operazione di rimboschimento
diretta da parte del lottizzante
non è andata a buon fine causa
le elevate richieste, in termini di
costo, da parte dei proprietari di
terreni agricoli interpellati dalla
Metallurgica Legnanese;
- nella malaugurata ipotesi (per i
proprietari di terreni idonei al rimboschimento) che lo strumento
di PRG avesse previsto l’istituto
dell’esproprio per tali tipologie di
opere la “musica” non sarebbe
per niente cambiata: imbarcarsi
in una procedura di esproprio non
è sinonimo di istantanea realizzazione delle opere in progetto.
Che fare allora per quanto riguarda il reperimento di terreni da
destinarsi al rimboschimento?
Intraprendere un percorso di sensibilizzazione del privato cittadino
proprietario di terreni agricoli per
giungere ad una trattativa bonaria
con l’Amministrazione Comunale
che potrà concretizzarsi in:
- acquisto di aree ad un costo concordato bonariamente, secondo
parametri definiti congiuntamente
e riferibili a quanto la prassi ha
ormai consolidato in ambiti territoriali contermini a Rescaldina,
- permuta di terreni agricoli privati
con terreni edificabili di proprietà
comunale, secondo specifici parametri delle proprietà,
- convenzioni / contratti d’affitto
tra Amministrazione Comunale e
proprietari per l’uso del terreno
agricolo privato per le operazioni di
rimboschimento in argomento.
In tutto questo l’istituto del Parco
Locale di Interesse Sovracomunale, coi suoi strumenti attuativi,
sarà di elevato aiuto nell’identificare le aree potenzialmente da
rimboschire
Ai proprietari di aree agricole che
volessero dare il loro benestare
alle iniziative sopra evidenziate relativamente ai vari scenari
d’intervento:
“Vi aspettiamo per concordare
il da farsi.
Evitiamo che terreni incolti ed
abbandonati si trasformino in
boschetti di infestanti e per di più
non fruibili dalla collettività. Progettiamo e insieme realizziamo
un bosco vero, magari di querce,
così da dare concretezza al Bosco
del Rugareto”.
Assessore Maurizio Turconi
Pianificazione territoriale Urbanistica e Edilizia
GRANITI
di DE SERVI geom. LUIGI
Ombelico rescaldinese
M’è capitato, l’ultima domenica di novembre, d’essere
dentro fino al collo nella piazza di Rescaldina. Sì, proprio
dentro di lei, l’ombelico del
mio paese, quel giorno fremente di gente appassionata
e motivata. Stavo lì ad aiutare
mia figlia Elena a montare il
banchetto di Amnesty. Era
una domenica di freddo così
pungente, in cui si sarebbe
rimasti volentieri ad oltranza
nel caldo del lettone.
E invece no. Eccomi qua, a
girare tra tende e facce conosciute. È una carrellata
che scorre forte, intessuta
di storie e trame, di amicizie
ed entusiasmi, di sacrifici e
passioni.
Ci sono gli scout e i pittori, le
società sportive e la pro loco.
E poi le scuole di ballo, l’Auser,
la danza Arabesque, l’associazione ambientale Bosco
amico e la banda musicale.
Si respira solidarietà a piene
mani. Ci sono le nostre scuole, che stanno preparando
per febbraio un coinvolgen-
te progetto di cooperazione
internazionale con Miloud
e i ragazzi di Bucarest. E il
gruppo missionario, i ragazzi
dell’oratorio, l’associazione
Christian di Busto e la scuola
di Babele dove insegnano
l’italiano agli immigrati, e altri,
altri ancora.
Queste associazioni sono il
ventre caldo di Rescaldina, il
tessuto connettivo, l’antidoto
al paese dormitorio, la boule
contro il freddo arido e spietato dei nostri giorni chiusi.
Sono occasioni di incontro,
in cui spartirsi emozioni, mettere a frutto competenze e
conoscenze per un obiettivo
comune.
Osservo Elena, poco più in
là.
Il banchetto sta già tutto in
ombra e non è neanche mezzogiorno. Colpa della mia poca
accortezza logistica. Piedi e
mani saranno già marmorizzati.
Chi glielo fa fare, a lei e ai suoi
amici, di raccogliere firme e
scattare foto per la campagna
sul controllo e la limitazione
del commercio sulle armi?
Perché tutte queste persone
sono qui a testimoniare il
senso di una fedeltà e di una
dedizione operose?
Perché questo brulicare di
gente, questo dispiegarsi di
tavolini non è una bella favola,
e neanche l’isola dei famosi
che si vede in tivù? Perché?
È ormai pomeriggio inoltrato, si comincia a smontare
i gazebo.
Elena ha raccolto ben settanta
firme e foto, ma soprattutto
fraternità, stima, senso di appartenenza, voglia di battersi
nel suo piccolo.
Oggi ha sconfitto il freddo
allargando il suo cuore.
Faccio l’ultimo giro.
Giovanni e Carlo mi salutano. Hanno impiantato, con
grande ardimento di tifosi, il
banchetto dell’Inter che, coi
tempi che corrono, sconfina
nell’eroico.
Mi fanno segno con la “V”.
Oggi è andata proprio bene.
Ettore Gasparri
Sicurezza stradale...
un passo avanti
Capita sovente di leggere notizie rattristanti riguardanti
l’incidentalità sulle strade,
mentre capita molto meno
spesso di leggere notizie confortanti riguardanti lo stesso
argomento. È ovvio che fornire
dei dati senza commentarli
possa ingenerare poco interesse nei confronti del lettore,
e per tale motivo si ritiene
che fornire un’informazione
completa voglia anche dire
compiere una analisi statistica
che entri meglio nel dettaglio,
che dia risposte più concrete
circa ciò che a Rescaldina
viene fatto per migliorare la
sicurezza stradale.
Così si può scoprire che nel
2000, stando ai dati forniti
da Polizia Locale e Carabinieri,
organi di polizia che procedono
in prevalenza ad operare i rilievi degli incidenti stradali nel
nostro territorio, gli incidenti
stradali verificatisi nel periodo
10 gennaio-31 ottobre sono
stati 76, l’anno seguente 65,
nel 2002 71, nel 2003 66,
mentre nel 2004 e nel 2005
si è avuto un notevole decremento portando gli incidenti
rispettivamente a 54 e 35.
La lettura dei dati appena
elencati ci rappresenta una
situazione di sostanziale uguaglianza nel tempo per quanto
riguarda gli anni dal 2000
al 2002, mentre dal 2003
in avanti si assiste ad una
sempre più accentuata flessione degli incidenti rilevati,
il che ci porta a constatare
che le opere infrastrutturali
poste in essere nell’ultimo
triennio, in particolare le tre
rotatorie poste all’intersezione
tra la ex SS. 527 (strada in
parte ceduta al Comune sin
dal 2000) e le vie Kennedy,
Pisacane/Resegone/Libertà
e Legnano, nonché l’opera di
prevenzione svolta dalla nostra
Polizia Locale, sono da ritenersi meritevoli di valutazione
senza dubbio positiva.
Qualcuno ovviamente obietterà che i risultati sopra descritti
sono da porre in relazione
anche all’entrata in vigore
della patente a punti: tale
affermazione viene senza dubbio confermata per intero, ma
l’incidenza dell’istituto della
decurtazione dei punti rispetto
al dato statistico inerente il
calo concreto degli incidenti
stradali può essere quantificata in un 15% (corrispondente
alla media nazionale riferita
alla diminuzione degli incidenti
stradali) rispetto al complessivo 47% (dato di Rescaldina
riferito ai primi dieci mesi dell’ultimo triennio).
Giova precisare che rispetto
al 2000 la flessione è quantificabile in misura superiore
al 50% (si è passati da 76
incidenti del 2000 ai 35 sinistri
del 2005).
L’auspicio dello scrivente Assessorato è ovviamente quello
di un futuro sempre migliore
che possa confermare Rescaldina... una città sicura.
L’Assessore alla Polizia Locale e Sicurezza Urbana
Dott. Paolo Longo
Corso comunale di inglese per bambini - anno 2005/2006
Corsi: Primo e Secondo livello
Costo: euro 300,00
In due rate, la prima all’iscrizione euro
150,00, la seconda entro il 30/03/06
euro 150,00 da versarsi presso l’ufficio
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Frequenza Incontri monosettimanali,
mercoledì o sabato, della durata di 1 ora
e 15 minuti.
I corsi si terranno presso la scuola elementare “D. Alighieri” di Via Mazzini, al
raggiungimento di un numero minimo di
iscritti.
Prima dell’inizio del corso si terrà un
incontro di presentazione, sempre presso
la scuola “D. Alighieri”.
Il corso strutturato su due livelli è mirato ad
offrire un supporto integrativo all’attività
linguistica scolastica aprendo ai ragazzi le
porte sull’affascinante mondo della lingua
straniera. AI termine del corso, che seguirà
il calendario scolastico, verrà rilasciato
un diploma di partecipazione.
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7 • partecipare
ATTUALITÀ
Natale 2005
Comune di Rescaldina - Assessorato al Tempo Libero
Arriva il Natale! ... anche quest’anno
ho il piacere di proporVi varie manifestazioni che ci coinvolgeranno per
tutto il mese di dicembre.
Nel programma di seguito esposto
troverete in anteprima tutte le iniziative che ci allieteranno durante
le festività natalizie.
Pony per le
strade di
Rescalda
Mostra
• Dal 20 novembre
gruppo
Giostra natalizia del
Res
Arte
per
bambini
Villa Rusconi Rescalda
Piazza Rescaldina
• Domenica 27 novembre 2005
Natale con
le
Associazioni
Piazza Chiesa Rescaldina
• Domenica 4 dicembre 2005
Mercatino
Piazza Chiesa Rescaldina
• Lunedì 19 dicembre 2005
• Giovedì 8 dicembre 2005
• Domenica 11 dicembre 2005
Mercatino
Piazza Chiesa Rescaldina
Dal 10 al 18 dicembre 2005
Mostra del
Maestro
Villa
Villa Rusconi Rescalda
Le manifestazioni del 27 novembre e del 4-11-18 dicembre in caso
di maltempo si terranno c/o la Palestra Comunale di Via Matteotti.
• Venerdì 16 dicembre 2005
Auguri
con l’Auser
Pallone di Via Schuster
Corpo Musicale
Santa
Cecilia
Chiesa Parrocchiale Rescalda
Pony e slitta
di Babbo Natale
per le strade di Rescalda
• Martedì 20 dicembre 2005
Pony e slitta
di Babbo Natale
• Sabato 17 dicembre 2005
Corpo Musicale Santa
Cecilia
Chiesa Parrocchiale Rescaldina
Pony e slitta
per tutti
nel
pomeriggio
Rescalda
per le strade di Rescaldina
Mi è gradita l’occasione per augurare a tutti Voi un
gioioso Natale, certa di una Vostra numerosa partecipazione alle manifestazioni, creando insieme una magica
atmosfera di festa per grandi e piccini.
I miei ringraziamenti sono infine rivolti alle associazioni,
alle parrocchie, ai commercianti e alle aziende che con
il loro prezioso contributo hanno reso possibile queste
iniziative dedicate a tutte le famiglie rescaldinesi.
Assessore
Maira Cacucci
• Domenica 18 dicembre 2005
Natale
gastronomico
Piazza Chiesa Rescaldina
Pony e slitta
per tutti
nel pomeriggio
Scambio
di auguri
degli
Anziani
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partecipare • 8
IL MEGAFONO
Paese mio che stai...
in pianura Padana
Sono un pensionato di settantuno anni. Immigrato
a Rescaldina, nel 1942,
da Milano, per fuggire dai
bombardamenti che imperversavano sulla città sia di
giorno che di notte. Il primo
impatto con questo paese,
per quanto mi ricordo, non
è stato tra i più felici: tutto era nuovo e diverso: la
scuola, i compagni che non
mi accettavano perché ero
“un furestu”. La casa in via
Barbara Melzi era la ex cucina del dopolavoro, un vero
tugurio con un piccolo locale
adiacente in cui dormivamo
in cinque persone, i servizi
si trovavano a venti metri
dalla casa in mezzo al cortile
senza acqua corrente. Sono
bastati pochi mesi e mi sono
ambientato e soprattutto
mia madre non ha più voluto
tornare a Milano. Ormai mi
sento a tutti gli effetti un
Rescaldinese, come se fossi
nato qui. Qui ho imparato il
dialetto e ho conosciuto gli
abitanti, capito il carattere
di questa popolazione; a
conoscerne i difetti e virtù,
queste ultime sicuramente
in maggioranza.
Rescaldina è un paese piatto piatto con un’edilizia un
po’ monotona, una viabilità
alquanto discutibile, risultato dei diversi urbanisti che
si sono susseguiti, i quali,
non prevedendo lo sviluppo del paese, non hanno
saputo adattare la viabilità
al paese stesso. Ritengo
comunque che Rescaldina
sia un “buon paese”; ha
sempre dato lavoro e pane
a tutti, moltissimi immigrati
hanno messo le radici qui e
si sono integrati benissimo e
non hanno più voluto lasciare questa terra perché qui
hanno trovato benessere e
fortuna. OItretutto, è situato
in una zona geologicamente
sicura e priva di calamità
naturali quali alluvioni, terremoti, ecc.. Rescaldina ha
dei personaggi che si sono
distinti nel campo industriale, sportivo e artistico, dando
lustro a questo nostro paese. Rescaldina è servita:
dalla ferrovia, dalla strada
provinciale, dall’autostrada,
a pochi chilometri abbiamo
un ospedale di primaria importanza, siamo circondati
da moltissimi centri commerciali dove possiamo trovare
di tutto. Siamo dotati di una
piattaforma per la raccolta
differenziata dei rifiuti di ogni
natura. Meglio di così!
Nonostante tutto percorrendo le strade si trovano ai
bordi, sacchetti e rifiuti di
ogni genere abbandonati
dai soliti irriguardosi del loro
paese, nei giardinetti detti
pubblici, i nostri bambini
devono fare lo slalom tra lattine e bottiglie abbandonati
a pochi centimetri dai cestini
dell’immondizia.
In risposta all’articolo
“vox populi...”
Incivile anche il vezzo di lordare i muri con scritte indecenti,
e di danneggiare la cosa pubblica. Per non finire, sul nostro giornale “Partecipare”
si trovano articoli scritti da
persone che non sono mai
contente ed hanno sempre
da ridire su tutto con delle
critiche monotone e inopportune. Tutto ciò, può essere
patologico... Non si può fare
un articolo perché sono state
messe delle panchine che
non servono a nulla... In
quasi tutte le abitazioni sono
appesi dei quadri che non
servono a nulla e costano,
eppure la gente continua ad
appenderli...
Anche le piante e i fiori non
servono a nulla, apparentemente. Questi qui io... non
li leggo più! La vera critica la
si può fare dando dei suggerimenti costruttivi; poi sarà
compito della cittadinanza,
che con voto democratico,
giudicherà se confermare,
o no, i loro amministratori.
Meglio di così! Cerchiamo
di trattare con più rispetto
questo nostro paese che lo
merita; perché per dirla con
una espressione attuale,
questo è un Paese Super
Rock... insci aegan. Auguro
un lieto Santo Natale e felice
anno nuovo, a tutta la Giunta
Comunale e alla redazione di
Partecipare con l’intento di
un proficuo lavoro.
Sergio Casalone
Libertà di espressione
“Partecipare”, nato nel
1971, si avvia gloriosamente verso il suo trentacinquesimo compleanno. Ogni
Rescaldinese gli è affezionato e vorrebbe continuare a
leggerlo ancora per molto.
Il suo nome contribuisce a
farlo amare perché dà contemporaneamente una sensazione di appartenenza e di
libertà. Libertà di informarsi,
di apprezzare o dissentire e
soprattutto libertà di intervenire facendo sentire la
propria voce senza censure.
I quotidiani nazionali assomigliano sempre più a delle
gabbie impenetrabili: troppi
fattori li condizionano. Gli
interessi dell’editore, degli
inserzionisti, del direttore e
del giornalista stesso, sono
GEOM.
legati alla vita del quotidiano; ragion per cui ogni argomento è affrontato con troppa cautela: per la politica ci
vuole un occhio di riguardo;
verso le religioni è richiesto
sempre, e comunque, il massimo rispetto; con la mafia
non si scherza; e infine, c’è
l’obbligo di assecondare i
propri affezionati lettori per
non perderli. Tutti gli esseri
umani, pure i giornalisti, si
sa, hanno un’anima dove
si manifestano sentimenti
di ogni genere. Mi chiedo
come possano coraggio o
paura, stima o disprezzo,
compiacimento o indignazione trovare spazio in un
quotidiano troppo impegnato a sopravvivere. Esiste per
fortuna la stampa locale
quindi: “Partecipare”. Qui
la libertà di espressione è
totale e garantita da un editore insospettabile: “Tutta la
cittadinanza”.
È auspicabile che i tagli
governativi agli enti locali
non intralcino in alcun modo
l’encomiabile percorso di
questo periodico. In periodi
di vacche magre, dovendo
scegliere, si può rinunciare
ad una rotonda superflua, ad
una nuova piazza mercato
(già allo studio) costosa
e incomprensibile, a luci
artistiche, fuochi artificiali
e concorsi di bellezza ma
non si può e non si deve
mai fare a meno di ciò che
ha reso grande l’uomo: la
“Parola”.
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Chissà se, dopo quest’articolo, il signor Casalone
mi classificherà tra quelli
che lui stesso ha definito
“pissipissibaobao” o “intellettualoidelli di sagrestia”, comunque non sarà
certo questo a esentarmi
dall’esprimere la mia opinione e tanto meno dal recederne. Molte persone che
frequentano l’Oratorio e la
Parrocchia mi conoscono
già, comunque è opportuno
una breve descrizione anche
per chi non mi conoscesse:
sono un ragazzo di diciotto
anni, che da cinque frequenta l’oratorio, esattamente
da quando ha fatto il suo
ingresso nella nostra Parrocchia don Gianni Pauciullo,
che ha saputo coinvolgermi
più d’ogni altro nelle attività
del nostro Oratorio. Sono
a tutt’oggi incaricato della
Stampa e della Distribuzione
del Giornalino dell’Oratorio
“O.R.A. Insieme” e per due
anni, quando era Parroco
don Paolo Cortesi, realizzavo e stampavo il Bollettino
Parrocchiale “L’Onda”, Ora,
vorrei dire al signor Casalone che non è vero che i tre
parroci da lui citati nel suo
articolo pubblicato sul numero di Ottobre (don Pietro,
don Paolo e don Franco) se
ne sono andati scoraggiati
e delusi. Non posso parlare
di don Pietro, che, vista la
mia giovane età, non ho
mai conosciuto, anche se
da quello che persone più
anziane e più sagge di me
raccontano, non è certo stata la “vox populi” citata dal
signor Casalone a rimuoverlo da Rescaldina. Quindi, se
semmai, don Pietro se ne
sarebbe andato amareggiato, ma non deluso.
Al contrario, posso dire, avendolo conosciuto da stretto
collaboratore, che don Paolo
Cortesi non se ne sia andato scoraggiato e deluso.
Scoraggiato forse lo è stato
in certi momenti, quando
persone, spinte molte volte
da interessi personali, ergevano barriere contro le sue
proposte, ma di certo non se
n’è andato con sentimenti
negativi, essendo andato a
ricoprire un incarico che lui
stesso ha definito più consono alla sua indole e al suo
carattere. Arriviamo infine a
don Franco Colombo. Lei, signor Casalone, afferma che
“non è stato accettato e [...]
è stato contrastato perché
ha tentato di affrontare i
problemi del suo Ministero in modo deciso”. Beh,
se per Lei deciso significa
autoritario e caparbio le do
ragione; se, però, lei intende
con fermezza e convinzione,
ho qualche obiezione da
fare. Essere decisi, almeno
secondo la mia opinione,
non vuoI dire andar avanti
coi paraocchi e non tener
conto di quello che i propri
collaboratori, persino i più
stretti, suggeriscono, trattandoli anche male perché
hanno osato “opporsi”. Io,
personalmente, dopo i primi
mesi di collaborazione ho
smesso di avere un rapporto
sereno con lui (e non sono
certo stato il solo!), proprio
per quel suo modo di fare
secco. E non creda che sia
stato io il primo a ergermi
contro di lui, ma il tutto è iniziato principalmente perché,
per problemi personali legati
in particolare alla scuola, l’ho
avvisato che per un mese
non avrei potuto più occuparmi della realizzazione del bollettino parrocchiale... Apriti
cielo! Ecco che la mia indicazione è suonata come un
“tradimento”. Ci sono tanti
episodi che potrei raccontare
e tante persone che potrei
nominare, che potrebbero
sostenere quanto potrei dire,
tanto in situazioni pubbliche,
quanto più private; tuttavia
un giornale non mi sembra
il luogo adatto per lanciare
accuse contro una persona
che tra l’altro non è più fisicamente tra noi. No, signor
Casalone, la “vox populi” non
è stata così fondamentale
nella rimozione del parroco,
come Lei afferma.
Infine vorrei fare anche delle osservazioni in merito a
quello che Lei chiama “il
tazebao”, cioè i fogli che,
come Lei sostiene, sono
stati incollati su una colonna
della chiesa sul sagrato.
Sottolineo io stesso il grave
errore fatto dagli autori del
“tazebao” per la modalità in
cui è stato presentato: per la
forma anonima, che io non
condivido in nessun caso,
e per la firma che allude
a un personaggio storico,
Martin Lutero, a cui la Chiesa dovrebbe guardare più
benevolmente, visto che ha
predicato la povertà descritta nei Vangeli e denunziato
la corruzione interna, che ha
rischiato di distruggere la
Chiesa, anche se lui stesso
ha commesso gravi errori;
tuttavia mi preme sottolineare che le sue osservazioni
non sempre sono veritiere.
La sua prima affermazione
proprio non la capisco: come fa a sostenere che con
3.800 euro si possa mantenere per un anno un solo
bambino africano, perché la
maggior parte dei soldi “se
li soffiano i capo tribù”? E
cosa c’entrano i Missionari,
chiamati al più alto compito
della rappresentazione della
carità cristiana, con questi
fatti?
Per quanto riguarda il suo
secondo punto il Consiglio
Pastorale è eletto da chi in
chiesa ci va, perché se ben
si ricorda le votazioni sono
state fatte proprio in chiesa! Inoltre con che criterio
il Consiglio può scegliere
organizzazioni “qualificate”?
Forse che le organizzazioni
cattoliche sono più valide di
quelle laiche? O forse che
quelle più conosciute sono
più affidabili delle più piccole? Nel terzo punto Lei parla
di approvazione della spesa
da parte della Commissione
degli Affari Economici; certo,
potrebbe anche esserci stata, ma come ha detto don
Franco stesso i soldi utilizzati
sono stati quelli donati dai
Rescaldinesi appositamente
per il tabernacolo: vorrei ben
vedere che non avessero
approvato ciò per cui i nostri
concittadini hanno versato il
contributo! Infine sul quarto punto sono d’accordo
con lei ma il suo invito ad
aiutare i poveri della nostra
comunità va diretto tanto alle
istituzioni religiose quanto, e
soprattutto, a quelle statali,
Concludendo, in risposta
alla sua ultima domanda,
posso solo dire che per la
permanenza del prossimo
Parroco non abbiamo certezze. Dipenderà non solo da chi
sarà, come sarà, cosa farà,
ma da cosa deciderà chi sta
al di sopra della “vox populi”
e che ha comunque l’ultima
parola a riguardo.
Gianluca Crugnola
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per le scuole paritarie
9 • partecipare
IL MEGAFONO
Una stalla e due cavalli...
Io mi chiamo Paolo Raimondi, e chiedo la possibilità
di raccontare ciò che da
qualche tempo mi sta accadendo perché penso che
possa interessare ad altre
persone, e mi prendo tutta
la responsabilità di ciò che
dico.
Io ho un pezzo di terra in zona
agricola qui, a Rescalda; su
questo terreno ho costruito
una stalla e in questa stalla
ci vivono due cavalli, che
sono miei.
Questa stalla esiste da quindici anni e l’ho costruita con
legname di recupero, non è
molto bella esteticamente,
ma sono convinto che i miei
due cavalli ci stiano bene.
Adesso mi si dice che la
devo abbattere perché è una
costruzione abusiva; ho spiegato che lì ci vivono i cavalli,
ma a quanto pare questo non
importa nulla, anzi, i cavalli
se ne devono andare da
qualche altra parte se non
dal macellaio.
Naturalmente ho chiesto il
perché di tutto questo, e
la risposta è che la stalla
è stata denunciata come
costruzione abusiva. Naturalmente non si può sapere
da chi è stata fatta la denuncia, ma a chi l’ha fatta,
che io chiamerò “anonimo
denunciatore”, voglio dire:
“Ma perché l’hai fatto? Che
fastidio ti può dare una stalla
con due cavalli? Cosa ci
guadagni?”.
Mi è stato detto che l’anonimo denunciatore l’ha fatto
per salvaguardare la natura,
l’ha fatto perché c’è una
legge.
Allora io mi dico: il terreno
è di proprietà, è abbastanza
lontano dalle case di abitazione ed è agricolo; e allora
io mi chiedo: “Cosa c’è di
più agricolo di una stalla e
di due cavalli?”. E mi chiedo
anche: “Perché non posso
tenere i miei due agricoli
cavalli in una stalla agricola
su un agricolo terreno che è
casa mia?”.
Cosa hanno di antiecologico
i cavalli, e in che modo rovinano l’ambiente?
Poi sono venuto a sapere
che altri sono stati denunciati come abusivi; e chi
sono costoro? Incredibile ma
vero, sono pensionati della
zona nord di Rescalda che
coltivano soprattutto orti,
una quindicina in tutto. Ma
ancora più incredibile il fatto
che sono stati denunciati i
loro capanni degli attrezzi.
Con tutti i casi così evidenti
sul nostro territorio di abusi
edilizi veramente dannosi
per l’ambiente, tu, anonimo
denunciatore, e concedimi
di darti del “tu”, per il tuo
impegno per l’ambiente e
l’ecologia hai denunciato dei
pensionati, che sappiamo
essere i più indifesi, i loro
capanni per gli attrezzi e
una stalla. Ti dico subito che
non credo alle tue buone
intenzioni per l’ambiente
o per la salvaguardia della
natura e del nostro territorio,
e inevitabilmente, mi chiedo
perché l’hai fatto, e una cosa
mi viene subito chiara: non
l’hai certamente fatto per
amore della natura.
Una bella mattina ci svegliamo e ci dicono che siamo dei
fuorilegge, perché abbiamo
costruito capanne, qualche
pollaio e una stalla, su terreno agricolo.
Caro anonimo denunciatore,
io non sono un fuorilegge;
non lo posso essere solo
perché ho costruito una stalla per i miei cavalli, l’ho fatto
perché li amo sul serio così
come gli altri, i pensionati,
amano i loro orti, la loro terra,
la coltivano e la curano.
Voglio che tu sappia che la
tua denuncia è un’offesa alla
nostra dignità, un’offesa non
da poco. Ma ti rendi conto di
come si sente una persona
che non ha fatto altro che coltivare la propria terra, quando
le si dice che per questo è
un fuorilegge? Quando la si
obbliga ad abbattere tutto
ciò che ha costruito?
Ti avvali di una legge che ti
permette di rimanere anonimo, ed evidentemente
le nostre capanne non ti
piacciono, ma sei proprio
convinto delle tue buone
intenzioni?
Sono convinto che sia necessario un cambiamento
positivo sul nostro territorio;
ma questo tipo di risultati
si ottengono con il dialogo,
con il venirsi incontro l’un
l’altro per il bene comune,
con il confronto, con la libera
espressione delle proprie
opinioni, col cercare insieme
una soluzione possibile nel
rispetto per l’essere umano
che, ti ricordo, fa anch’esso
parte dell’ambiente e della
natura. Questi risultati non si
possono certo ottenere con
anonime denunce.
Forse potremo guardarci
negli occhi e ragionare da
esseri umani, e comunque,
almeno da parte mia, come
fratelli.
Forse non lo sai, ma anch’io
mi occupo di ecologia, di natura, di ambiente, e da molti
anni. Ti voglio anche dire che
la terra per me è una Grande
Madre Sacra, e tutte le sue
creature sono mie sorelle e
fratelli, e come tali le rispetto
e... le amo.
Paolo Raimondi
Primarie dell’Unione ed altro a
Rescaldina
Si sono svolte lo scorso 16
ottobre, come nel resto del
paese, in un clima rilassato
e partecipato le elezioni
primarie a Rescadina. Il
dato confortante della partecipazione sia locale, che
nazionale indica un interesse a questa iniziativa, come
non si sentiva e vedeva da
anni nel nostro paese.
Segnale di una sensibilità ritrovata per la politica,
quando quest’ultima chiama direttamente in causa
i cittadini nella scelta per
il governo del paese.
Ma veniamo ai numeri, che
meglio sintetizzano l’evento, e sono a nostro parere
un dato di interesse generale, per chi ha partecipato
e chi no.
Nelle due sezioni allestite,
Rescaldina e Rescalda, si
sono recati a votare complessivamente 611 elettori,
e sono stati raccolti contributi per oltre 1.200 euro.
I candidati hanno raccolto
i seguenti voti: Prodi 395;
Bertinotti 132; Mastella 9;
Di Pietro 53; Scalfarotto 3;
Panzino 8; Pecoraro Scanio
8; Nulle 3.
Circa la metà dei contributi raccolti dagli elettori,
detratte le spese per l’allestimento dei seggi, schede,
registri, urne, manifesti,
ecc., è stata restituita all’Unione di Rescaldina.
Un fatto molto importante, che rende autonoma
l’Unione per le iniziative
che direttamente vorrà organizzare sul territorio per
le prossime elezioni politiche. Un segnale forte per
la crescita e la coesione di
tutte le forze politiche che
compongono l’Unione.
La partecipazione consapevole e convinta degli elettori, ci è di stimolo anche sul
piano locale. In consiglio
comunale Vivere Rescaldina incalza costantemente
una amministrazione abulica e inconcludente, che
si bea con foto ricordo sul
Partecipare, dopo mesi di
attesa per l’apertura della
scuola materna. Nei numeri
Trucchi e curiosità
La molla di alcuni è il desiderio di fama.
Il narcisismo di chi ambisce
a vedere il proprio nome
stampato, il movente di altri
è il mero denaro e tutte le
soddisfazioni che esso può
consentire di prendersi.
La rinuncia ai valori porta
soltanto al caos. Chiunque ha visto gli scontri di
questi giorni a Parigi avrà
notato che i rivoltosi non
sono vestiti di stracci ma
indossano le Nike d’ordinanza, catenacci d’oro al
collo e bei giubbotti di pelle e felpe con cappuccio
all’ultima moda, macchine
fiammanti.
Ma pronti a bruciare tutto
ciò che appartiene ad altri
nel nome di chissà cosa.
Anche in questo caso, la
storia tutta interna alla sinistra ha fatto il suo corso.
Fuori la polizia e più soldi
per tenerli buoni così può
✎ IL QUADERNO DI PENELOPE
“Camera con vista...”
“... La giovinezza li avvolse ...Ma ora erano consapevoli
...La canzone si spense: sentirono il fiume che trascinava
veloce le nevi dell’inverno nel Mediterraneo”.
(da Camera con vista di E.M. Forster)
I capitoli della vita non si sa
mai quanti sono. Nasci, cresci
e vivi scorrendone le righe,
i paragrafi e sfogliandone le
pagine ma solo quando la
storia che percorri ti ferisce ti
accorgi di cosa realmente tu
stia leggendo, di quanto ciò
ti costi fatica. E soprattutto
di quanto lontano sia dal tuo
immaginario. Quante volte Penelope ha ricordato i suoi sogni
di bambina? Non si contano. E
poi ecco che nonostante loro e
te e tutto il resto la realtà si vive
senza volerla. La si subisce
senza sceglierla. La si assimila
senza combatterla. E poi la si
perde. E improvvisamente se
ne sente il peso, come se fino
a quel momento di peso non
ne avesse avuto.
Rileggere un quaderno di appunti è un lavoro arduo. Forse
più che scriverlo. Lo fai quando
ne vedi la fine, quando le ultime
pagine ti guardano e aspettano
che tu decida di che colori
dipingerle. Quando Penelope
aveva cominciato a scriversi
le sue note il percorso le era
parso semplice, lineare ed
elementare, senza limite. Le
sue pagine bianche e linde
erano così invitanti e piene
di aspettativa e fiducia... E la
penna, nell’attimo stesso in
cui le aveva toccate era parsa
scorrere veloce come animata
da una volontà propria.
Ma non è forse così per ogni
inizio? Quando tutto è liscio,
positivo, accattivante. Quando
tutto appare possibile e niente
irrealizzabile. Non ti accorgi che
le cose stanno cambiando se
non quando è già accaduto. Come quando finisce l’inchiostro
e la penna non va più e la pausa
di arresto è brusca nonostante
era possibile che accadesse.
O persino previsto.
Penelope aveva detto “Aspetta...”, aveva detto “Forse...”,
aveva detto “Domani... ci penserò domani...”. E rileggendo
fra le sue stesse righe aveva
finalmente compreso quanto
ciò fosse stato sciocco ed
inutile. Promesse. Stupide,
piccole promesse mai mantenute che ad un tratto parevano
pesare sul cuore come mai.
Aprendole gli occhi sulla vita.
La propria.
E così scopriva che quel quaderno in un certo senso era
prosperare lo spaccio di
droga e quant’altro fa moda. Nessuno di loro vuoI fare la vita dei genitori, mutui
trentennali per la casetta,
denti stretti per la fatica
quotidiana. Sono cresciuti
tra mille garanzie di felicità,
visto però che il mondo è
ancora pieno di buche e
di fango perché prendersi
responsabilità.
Di Biase Nicola
Responsabile A. N.
di Raffaella Santoro
già stato scritto per lei, da
qualcun altro e chissà quando. E che l’inchiostro che era
stato usato era uno di quelli
indelebili, che si sbaffano,
stingono, macchiano ma non
si cancellano. Aveva compreso
di essersi persa lungo il corso
di quelle pagine lisce senza
nemmeno accorgersene. Come fossero una vita vissuta
da altri, un sogno immaginato
e mai scritto, un percorso di
una fantasia complessa che
a volte si perdeva nei meandri
della sua stessa storia.
Se qualcuno tanto tempo fa
avesse chiesto a Penelope
come immaginava la propria
vita chissà cosa avrebbe risposto. Forse avrebbe detto
“Così! Proprio così! Con il mio
mondo che gira con calma
intorno a me, il mio uomo
che gira con calma intorno
a me, la mia storia che gira
con calma intorno a me. E mi
avvolge, abbracciandomi con
tenerezza...”. O forse avrebbe
detto “Oh cielo! Chi può dirlo? Il mondo gira nonostante
tutto e il mio uomo lo segue
nonostante tutto e nonostante
me e persino nonostante se
stesso. E la mia sorella... Dio,
quella segue lui quasi che a
volte si dimenticasse di me.
E mi abbraccia e mi avvolge...
e un po’ mi schiaccia... Ma in
fondo, chi può dirlo...”.
Quello che credo io è che
Penelope avrebbe sorriso
guardando con malinconica
nostalgia ad un passato ormai
lontano, troppo per poter essere ripreso. E osservando con
più attenzione e un pizzico di
diffidenza a quel futuro che il
mondo e la vita, girandole intorno un po’ troppo in fretta, le
aveva offuscato ed appannato.
Dunque sarebbe tornata alla
sua tela, davanti alla finestra,
su di un mare che ancora non
sembrava essere disposto a
renderle quanto le apparteneva: la sua storia.
Se ora Penelope la guardasse
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già superata!
Il bilancio comunale per il
2006, sarà il momento di
un confronto ampio ad approfondito sulle reali priorità dal nostro paese, dopo
un anno di apnea amministrativa.Vedi l’ultimo consiglio comunale, inizio ore
21,15, chiusura ore 22,00.
Solo atti burocratici, rinnovo di convenzioni, verbali
precedenti, comunicazioni
sul caso Zucchi-Bassetti,
poi l’oblio.
Le delibere pesanti finiscono sui giornali, i benzinai
insorgono, ma l’amministrazione non ne sa niente.
Ci si riscopre come il paese
degli abusi, dove la trasparenza amministrativa - leggi
la chiarezza degli obbiettivi
e le determinazioni conseguenti - lasciano il posto a
interessi parziali che operano in modo occulto. Dalla
politica per i cittadini, alla
politica per gli interessi di
qualcuno.
Democratici di Sinistra
Rescaldina
la sua tela forse non la riconoscerebbe più. I fili di tessuto
colorato che per anni si era
lasciata scorrere fra le dita le
sembrerebbero ormai troppo
sottili, logori e inconsistenti
per poter resistere al tempo.
Un tempo forse scaduto già da
un pezzo e solo rimandato. Le
sue mani troppo fredde per poterle muovere si fermerebbero
e attenderebbero.
E così la sfilerebbe. E questa
volta sarebbe per sempre. Perché quella guerra iniziata anni
addietro in silenzio e portata
avanti in sordina, nonostante
tutto e a dispetto di tutti ora
non aveva più un senso. Aveva
perso la sua ragione.
Chiudere un quaderno di appunti sapendo che forse non
lo riaprirai mai più è difficile
almeno quanto rileggerlo. Ma
fa parte della vita.
Le maree del destino ne segnano gli alti e bassi. O forse
segnano noi. E basta.
Penelope
TEMPO LIBERO
partecipare • 10
11 • partecipare
CULTURA
Porcellane dipinte a mano e quadri su ceramica
Adriana Ferrara: armonia ed
equilibrio, semplicità e poesia,
realtà e magia
Adriana Ferrara vive ed
esercita a Sesto San Giovanni.
Dopo il diploma di maturità
artistica, inizia la sua vera
formazione come decoratrice grazie all’aiuto e al
continuo incoraggiamento
di maestri di alto livello:
Sangiovanni, Sponziello.
Un noto critico scrive dell’artista: “Insieme alle varietà delle tecniche, si può
notare una continua ricerca
nella quale l’artista è costantemente impegnata”.
E un altro si sofferma: “Non
è sempre facile parlare
di “originalità” riferendosi
all’arte; ma nel caso di questa artista possiamo farlo,
infatti nella sua pittura su
porcellana e su ceramica
oltre ad utilizzare tecniche
tradizionali (delineo, olio
molle, ecc.), utilizza la ormai
famosa tecnica scandinava,
dove la ricchezza dell’oro e
del platino si armonizza ai
colori brillanti e luminosi
creando un nuovo disegno.
Inoltre parlando di colori
possiamo notare come sia-
Adriana Ferrara riceve il libro su Rescaldina dalle mani
del Vicesindaco Dott. Angelo Mocchetti
no tenui ma decisi in modo
così da ottimizzare i risultati e rendendo gli oggetti
estremamente raffinati e di
notevole qualità”.
Adriana Ferrara ha allestito
le seguenti mostre: dal
1993 ad oggi presenta personali presso: “Circolo Tenebiaco” Sesto San Giovanni, Villa Zoia Concorezzo,
Biblioteca Civica Brugherio,
Arese, Osnago e Cologno
Monzese e mostre collettive: “Galleria Rosetum”
Milano, Circolo Tenebiaco
Sesto San Giovanni, Cascina Robbiolo Buccinasco,
Biblioteca Civica Brugherio,
Novate Milanese, Segrate,
San Donato, Desio, Cernusco sul Naviglio, Chiari
(Brescia), Garbagnate e
Rozzano, ottenendo successo ed elogi.
L’ufficio cultura
Ciclismo a Rescaldina
Una storia lunga 60 anni e che continua...
Il Gran Galà, una festosa riunione all’insegna
dell’amarcord, nei giorni
scorsi, ha riunito ben 270
simpatizzanti e amici della
Società Ciclistica Rescaldinese che hanno festeggiato
i primi sessant’anni del
sodalizio biancazzurro, che
ha un’origine che parte dal
lontano 24 agosto 1945
quando, nella trattoria Tripoli, si riunirono i seguenti
Soci Fondatori, che diedero così inizio all’avventura
della ciclistica del paese:
Francesco Legnani, i fratelli
Luigi ed Enrico Colombo,
Angelo Colombo, Cesare
Casati, Lodovico Casati,
Ernesto Legnani, Antonio
Bianchi, Carlo Diani, Angelo Erba, Walfredo Casati,
Giovanni De Servi, Gilberto
Malachia, Arturo Re, Lodovico Zaffaroni e Martino
Zaffaroni, tutti purtroppo
già deceduti oltre ad Alessandro Corio e Luigi Ferrario, tutt’ora viventi.
La giornata organizzata col
sostegno del Comune di
Rescaldina, (rappresentato
dagli Assessori Magistrali e
Cacucci), si è svolta sotto il
Pala Schuster di Rescalda
dove è stata allestita anche
una mostra fotografica che
ha riproposto con le sue immagini, tutti i successi dei
corridori della SC Rescaldinese, due dei quali sono
approdati nel mondo del ciclismo professionistico cogliendo importanti vittorie
con Ottavio Crepaldi, (che
ha anche vestito la maglia
azzurra e vinto gli ambiti
premi della maglia bianca,
quale miglior giovane nel
Giro d’Italia e la “Borraccia
d’Oro”, quale miglior gregario del ciclismo italiano) e
Ugo Colombo, che indossò
più giorni la maglia rosa
nel Giro D’Italia del 1971,
venne convocato più volte
nella Nazionale Azzurra del
Ciclismo, e vinse alcune
gare tra i professionisti.
Un’esposizione di biciclette
d’epoca ed una proiezione delle gare organizzate
dalla SC Rescaldinese, ha
ricordato ai presenti che,
nelle corse organizzate a
Rescaldina, hanno vinto
campioni in erba che poi sarebbero diventati leggende
del ciclismo Altomilanese e
non solo, come Giuseppe
Saronni, Raffaele Marcoli,
l’indimenticabile “Fulmine
di Turbigo”, l’Olimpionico
di Roma 1960, Marino Vigna e, l’ex campione del
mondo cronosquadre, Danilo Grassi. Un’antologia di
successi che hanno rigato
di lacrime i volti di parecchi
presenti alla festa e che
hanno seguito fin dai primi
anni di vita, le vicende della
Ciclistica di Rescaldina,
una Società che, ancora
oggi, fa gareggiare i suoi
corridori con una maglia
“candida”, senza alcuna
scritta pubblicitaria.
Questo grazie ad una sorta
di azionariato popolare che,
ogni anno, attraverso una
speciale sottoscrizione a
premi, riversa nelle casse
sociali una discreta somma
che però non è assolutamente sufficiente per sostenere un’intera stagione
agonistica che ogni anno si
riesce a completare, gra-
zie al sostegno di Amici e
Sostenitori disinteressati
come la signora Maria Rosa Danti, oggi presente ai
festeggiamenti sociali, con
l’ex campione e più volte
iridato, Gianni Bugno e l’ex,
uscito dal vivaio della “Rescaldinese”, Ugo Colombo.
Anche la Federciclismo era
presente e rappresentata ad alti livelli col presidente regionale della FCI,
Oreste Casati, che nella
Rescaldinese ha percorso
tutti i gradini societari da
semplice socio a corridore
prima, direttore sportivo,
segretario e presidente poi
e col Consigliere regionale
della Federciclismo, Flavio
Mocchetti.
Nel corso della festa sono
stati idealmente premiati
gli unici due Soci Fondatori
ancora viventi, Alessandro
Corio e Luigi Ferrario e,
nella persona di Carla Legnani, figlia di Francesco,
mitico presidentissimo della Rescaldinese Ciclismo, è
stato consegnato un riconoscimento valido per tutti i
Soci che sono deceduti nel
corso degli anni. Ha chiuso
la serata il presidente in
carica della Rescaldinese,
Enrico Rossetti, il quale ha
ringraziato tutti i presenti
e le personalità intervenute, dando appuntamento a
tutti alla prossima stagione
agonistica, passando poi la
parola ad un’orchestra che
ha dato inizio alla serata
danzante che ha chiuso in
musica ed allegria il Gran
Galà dei primi sessant’anni
della SC Rescaldinese.
Vito Bernardi
Chiarello, Malanchini: due pittrici dagli stili diversi,
ma accomunate dalla ricerca della miglior espressione
artistica
Pittrici al servizio dell’arte
Le pittrici Chiarello e Malanchini con il Vicesindaco Angelo Mocchetti
Le due pittrici Chiarello e
Malanchini, da sempre appassionate d’arte, hanno
esposto fra l’altro alla Villa
Rusconi a Rescalda con
vivo interesse di pubblico.
Le loro opere sanno coinvolgere la sensibilità degli
appassionati d’arte.
Le pittrici sanno interpretare il loro immaginario e
lavorare la materia pittorica
con sensibilità e capacità
tecnica. I loro quadri racchiudono con solo la dimensione artistica e il talento,
ma anche la possibilità di
andare a fondo delle cose,
dove il gesto si sposa con
l’idea divenendo il mezzo
espressivo che caratterizza
i loro quadri.
Le due pittrici si propongono di esporre ancora e
in diverse manifestazioni
rescaldinesi.
L’ufficio cultura
Pomeriggio da scout
con il gruppo Rescaldina 1
Per chi non ha potuto partecipare, ecco alcune fotografie e il nostro racconto!
Domenica 23 ottobre, dalle
14,30 alle 17,30, i Capi
del nascente Gruppo Scout
Agesci Rescaldina 1 hanno
accolto bambini curiosi ed
interessati presso le scuole
elementari di via Mazzini,
per offrire loro l’opportunità
di sperimentare da vicino la
vita scout. Pur non trovandosi in un bosco, i bambini
presenti hanno potuto vedere un vero alzabandiera,
da dove sventolavano i colori dell’Italia, dell’Europa
e il simbolo deIl’AGESCI,
un giglio viola e giallo su
sfondo blu. Inoltre nei giardini della scuola era stata
montata una vera tenda,
intorno alla quale i nostri
coraggiosi amici hanno costruito, armati di cordino e
teloni, tra gli alberi, dei rifugi
per la pioggia. C’è stato il
tempo per cimentarsi con
un’attività di pionieristica:
il nodo margherita, e per
giocare a castellone. I capi
scout, poi, hanno invitato
tutti i bambini a una innovativa sfida a moscacieca,
che ha permesso di ripulire
il posto e “Iasciarlo migliore
di come lo abbiamo trovato”
(come insegnava Baden
Pawell). Per concludere, i
genitori hanno partecipato al cerchio finale per la
lettura del Vangelo e per
scambiarsi un prezioso regalo, quello che ciascuno
avrebbe voluto per sé in
quel momento, atto che
dimostra quanto siamo in
grado di amare il nostro
prossimo come noi stessi.
Durante il pomeriggio, un
capo era a disposizione
di chi voleva porre interrogativi sul metodo scout
e sull’attività che il gruppo proporrà sul territorio,
probabilmente a partire
da gennaio. Erano appesi
anche dei cartelloni, che illustravano i contenuti della
stampa associativa, che i
censiti riceveranno.
Nonostante il clima umido,
crediamo di poter affermare che i bambini presenti
si siano divertiti... sicuramente merito anche della
merenda offerta, a base di
the caldo, succhi di frutta,
cioccolato, torte e biscotti.
Noi capi, però, vorremmo
sottolineare che lo scoutismo non è un passatempo
solo per bambini under 10
anni; anzi, è una palestra
di vita, uno stile, che si
apprende fin da piccoli e, se
condiviso, “dura per tutta la
vita”. Ci aspettiamo, così,
di poter ricevere maggiori
adesioni da parte della
popolazione del Comune di
Rescaldina (e limitrofi) e di
poter incuriosire ragazzi di
tutte le età (fino ai 21 anni
per capire cos’è, sopra ai
21 anni per “insegnare”
cos’è e quindi dedicarsi a
questa forma di servizio).
Ribadiamo che nei prossimi mesi parteciperemo ad
alcune manifestazioni comunali, per farci conoscere
(ad esempio, vi aspettiamo
domenica 27.11 alla Giornata delle Associazioni),
e nel mese di dicembre
organizzeremo una serata
a tema. Controllate quindi il
nostro sito periodicamente
www.rescaldina1.tk anche
per sapere se la sede di
via Tintoretto è già attiva: da allora, ogni giovedì
20,30-21,30 troverete la
segreteria a vostra disposizione.
Ringraziando tutte le persone che ci stanno dando
fiducia, ricordiamo a tutti
che attendiamo le iscrizioni per poter ufficialmente
aprire questo gruppo. Per
ulteriori chiarimenti contattateci al numero tel.
3405430922.
La Comunità Capi
Rescaldina 1
Antonio, Gabriella,
Lorenzo, Marta, Zaira
TURCONI GIORGIO
CENTRO RIPARAZIONE VIDEOREGISTRATORI - TELEVISORI
“TUTTE LE MARCHE”
INSTALLAZIONI e PROGETTAZIONE ANTENNE TERRESTRI e SATELLITARI
Viale Kennedy, 7 - 20027 Rescaldina (MI) - Tel. 0331.465.340
partecipare • 12
VARIE
A scuola a piedi
Inutile dire che oggi c’è
il problema dell’inquinamento e anche del traffico,
ma sappiamo tutti che i
palliativi messi in atto non
servono a nulla. Occorre
una politica differente; ma
non è questo il motivo del
mio articolo.
Io scrivo per fare una proposta concreta, e chiaramente
mi riferisco a Rescalda.
Mi domando: perché i bambini non vanno a scuola a
piedi? Perché voi genitori
non mandate i vostri figli a
scuola a piedi?
Quando sono stato in Tanzanìa, al mattino i bambini
uscivano dalle loro case,
si chiamavano a vicenda e,
insieme, facendo gruppo,
si avviavano alla scuola.
Questa immagine di tanti
bambini che vanno verso
l’edificio scolastico ce l’ho
ancora in mente. E mi sono
chiesto: perché anche a Re-
scalda non si fa lo stesso?
Africa insegna!
Prima obiezione. Ma con il
traffico che c’è! Ci rendiamo conto che il traffico lo
creiamo proprio noi? Per la
maggior parte dei bambini
la distanza massima dalla
scuola si aggira intorno ai
200/300 metri circa. A
loro camminare fa bene:
non vanno allo sport? Ecco
che si allenano. Non sono
supernutriti? Ecco un po’ di
movimento a favore della
dieta. Eliminate le macchine, i bambini si troverebbero di colpo in strade deserte
e potrebbero benissimo incamminarsi a piccoli gruppi
chiamandosi gli uni gli altri.
Che bella socializzazione!
Che belle classi aperte!
Obiettivi questi che sono
scritti nel progetto di offerta
formativa - chiamato POF.
In strada inizierebbero ad
essere attuati. Seconda
obiezione. Io non mi fido,
con quello che c’è in giro!
Ma chi c’è in giro alle 8 o
alle 8,30 e alle 15,30 o
16,30 in paese? Voi e i
vostri figli. Ma allora di chi
non vi fidate? E poi, se i
bambini si raggruppano, un
genitore ne può controllare
qualcuno in più, lasciando
liberi, a turno se si vuole,
altri genitori che possono
avere un impegno. Un po’
come avviene quando siete
ai parchetti nei periodi di
bel tempo.
Un’altra obiezione. Le
strade non sono sicure.
Ma intanto, ripeto, se c’è
lo sguardo di un adulto è
sufficiente. Inoltre tutta la
zona delle scuole qui a Rescalda è attorniata di spazi
di rispetto. Cominciando
dalla piazza della chiesa,
al parco di villa Rusconi; e
per la scuola media la via
diventata a senso unico
favorisce la possibilità di
percorrerla a piedi. Inoltre
da quando è stato fatto il
prolungamento di via Varesina, anche la via davanti
alle scuole elementari è più
tranquilla. Così, credo, è il
modo migliore di fare buon
uso di opere pubbliche che
hanno un costo! Concludo: davanti alle scuole c’è
sempre un cartello con i
bambini che corrono. Una
volta c’era sotto una scritta:
scuola - rallentare.
Non ho mai capito se era
scritta per le auto o per i
bambini! Scherzo. Mentre
invece tutto questo progetto non costa nulla e porta
notevoli vantaggi economici
e di salute per tutti. E il Comune non deve spendere
una lira per la segnaletica
perché il cartello è già lì.
Don Gianni
parroco di Rescalda
Parliamo di attualità: giovani e servizio di leva
Le elezioni si avvicinano ed
è secondo me necessario
ricordare quanti buoni risultati sono stati raggiunti dal
centro destra negli ultimi
cinque anni.
Provvidenziale scelta è
stata quella di eliminare
il servizio militare obbligatorio. Con l’introduzione
del servizio militare professionale, infatti, non solo si
è accresciuta la qualità e
professionalità delle forze
armate, ma la Destra ha
anche “restituito” un anno
in più a tutti i nostri giovani.
C’è il pericolo che questa
situazione sia nuovamente
ribaltata. Infatti Romano
Prodi ha previsto l’introduzione del servizio civile
obbligatorio nel caso in
cui dovesse vincere il centro sinistra alle prossime
elezioni, promettendo così
a tutte le Associazioni di
volontariato vicine alla sinistra manovalanza gratuita.
Il Professore afferma infatti
“sono convinto dell’idea
che ogni italiano debba
un anno di solidarietà al
proprio paese” (verificabile sul sito Vita.it). Quindi
giovani preparatevi, se dovesse vincere la sinistra
“volontariato obbligatorio”
per tutti!
Nicola Di Biase
Alla ricerca
del tempo
perduto
Il dialetto: piccolo
dizionario delle parole
che stanno
scomparendo
Continua la ricerca dei termini dialettali che vanno
scomparendo:
Neranzu:
Üsmó:
Vanturó:
Rusciá:
Tragiò:
psicologico)
Ballista:
Rìma:
Masciùni:
Baltròcu:
Arbiuni:
Balurdon:
Baltròca:
Tulè:
Gipó:
Arancia
Annusare
Badile di legno
Sgualcito
Abbattere (in senso fisico o
Persona che inventa frottole
Voglia, stizza
Gemelli da polsino
Poco di buono
Piselli
Insolazione
Donna priva di pudore
Lattoniere
Cucire a macchina
L’Assessore alla Cultura
Dott. Angelo Mocchetti