il campanile di santa colomba di rimini
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il campanile di santa colomba di rimini
R E C U P E R O Il campanile della scomparsa cattedrale di Santa Colomba di Rimini, consacrata nel 1154, rinasce in seguito ad un attento restauro e ad un ampliamento realizzato sul sedime della perduta sacrestia seicentesca e D ell’antica Cattedrale di Rimini, la Chiesa di Santa Colomba (1154), non rimane che il campanile (fine XIII sec.), sfuggito alla demolizione operata tra il 1815 ed il 1824. Il restauro della torre campanaria e l’ampliamento, che ricalca il volume della contigua sacrestia seicentesca, fanno seguito alla demolizione delle superfetazioni edificate sul sedime di quest’ultima dal Dopoguerra agli anni Settanta. La destinazione residenziale, assunta dal campanile nei primi dell’Ottocento dopo la sconsacrazione, viene mantenuta, realizzando un’abitazione unifamiliare. Il campanile si imposta su pianta rettangolare e si sviluppa su quattro livelli, assumendo l’aspetto attuale a seguito degli interventi ottocente- R E S T A U R O Il campanile di Santa Colomba di Rimini A. Mori e R. Roversi schi (realizzazione del seminterrato, dei dipinti nelle due stanze al piano primo e del cornicione in cotto) e del restyling neogotico del 1917, seguito al terremoto dell’anno precedente (realizzazione delle bifore e della trifora nelle arcate dell’ultimo piano, e riassetto di tutte le aperture, salvo quella gotica del primo piano su Via Di Duccio, completamente originale). L’edificio, prima dei lavori, si presentava pesantemente compromesso, sia nella struttura che nei decori, dalle manomissioni subite in varie epoche; i collegamenti verticali erano malamente risolti da una serie di precarie scale esterne in ferro, messe in opera negli anni Settanta, oltre a due scale a chiocciola interne dello stesso periodo, tutte comprese nelle superfetazioni lato giardino; non sono peraltro mai esistiti collegamenti interni tra i diversi livelli del Il campanile dopo l’intervento di restauro scientifico, visto dalla piazza prospiciente 03/04 2011 PT 55 R E C U P E R O e R E S T A U R O Dettaglio della facciata ventilata in vetro che si affaccia sul giardino interno campanile, raggiungibili esclusivamente dalla contigua chiesa. Il progetto ha preso, quindi, le mosse dalla soluzione del tema dei nuovi collegamenti verticali, scala ed ascensore, inseriti nell’ala in ricostruzione ed integrati nella sua nuova struttura in ferro, antisismica, svincolata dalle murature storiche. Tale struttura, in putrelle imbullonate, portante solai e copertura in legno lamellare di larice e tavolato, è impostata su di una platea in cemento armato, ancorata al suolo mediante un sistema di micropali, che la sollevano come una palafitta, preservando i reperti archeologici rinvenuti al di sotto. La ricostruzione della nuova ala, infatti, è stata preceduta da una indagine archeologica sotto al sedime della sacrestia seicentesca ed in tutta l’area scoperta di pertinenza, in quello che un tempo era il cimitero della cattedrale: sono state rinvenute le fondazioni di una cappella due-trecentesca mai documentata prima, sulla quale si appoggia il grande arco in mattoni consolidato, restaurato e mantenuto a vista nel nuovo ingresso, oltre ad una serie di sepolture a cassone. La nuova parete verso il giardino è stata studiata come una chiusura trasparente, costituita da una facciata vetrata ventilata, parzialmente schermata da un frangisole in legno in corrispondenza dei collegamenti verticali: la trasparenza, negando la fisicità della facciata, allude invece alla presenza dell’antico volume della canonica, che si è scelto di non ricostruire, in continuità con quello della sacrestia seicentesca. La facciata ventilata e parzialmente schermata da un frangisole in legno. Il medesimo legno riveste il volume dell’ingresso all’edificio 56 PT 01 2010 PT 03/04 2011 ROSSELLA ROVERSI (Firenze, 1971) Studi e formazione - Diploma di Maturità scientifica - Laurea in Architettura conseguita lo 07/07/1999 presso l’Università degli Studi di Firenze con Tesi di Laurea in Progettazione Urbana, relatore Prof. Arch. Piero Paoli Titolo della Tesi: Una dimensione metropolitana e locale per Calenzano: tra vocazione, ruolo e identità Voto di Laurea: 110 e lode e dignità di pubblicazione - Dottorato di Ricerca in Progettazione Architettonica ed Urbana (XVII ciclo- Icar 14), conseguito il 17/05/07 presso il Dipartimento di Progettazione Architettonica di Firenze Titolo della Tesi: Il riuso delle aree dismesse nelle periferie urbane di prima industrializzazione. Il Quartiere Industriale di Rifredi a Firenze Attività professionale, scientifica ed associativa - Abilitazione all’esercizio della professione di Architetto conseguita nell’anno 2000 ed iscrizione all’Ordine degli Architetti di Firenze e Prato - Dal Gennaio 2000, collaborazione presso lo Studio di Architettura Cumo e Mori a Rimini - Dal 1999 al 2002, Cultore della Materia presso il Dipartimento di Progettazione dell’Architettura della Facoltà di Architettura di Firenze; supporto alla didattica presso il Laboratorio di Sintesi in Progettazione Urbana e partecipazione a ricerche scientifiche nazionali - Dal 2006 attività di ricerca e docenza (tutor) presso il corso di LCA1 (Laboratorio di Costruzioni dell’Architettura), Facoltà di Architettura di Bologna “Aldo Rossi”, sede di Cesena - Membro di OFF_line, Officina di Studio di Tecnologie dell’Architettura/Laboratorio di Innovazione ed Efficienza Energetica - Associato dello studio Cumo Mori Roversi Architetti, associazione di professionisti costituita nell’Aprile 2007 - Assegnista di Ricerca presso il Dipartimento di Architettura e Pianificazione Paesaggistica dell’ Università degli Studi Alma Mater di Bologna ALESSANDRO MORI (Rimini, 1970) Studi e formazione - Diploma di Maturità classica - Laurea in Architettura il 13/11/1998 presso il Dipartimento di Progettazione dell’Architettura della Facoltà di Architettura di Firenze, con Tesi di Laurea in Progettazione Urbana, relatore Prof. Arch. Piero Paoli Titolo della Tesi: Un cantiere-evento per la città: proposta per i margini urbani del waterfront di Rimini Voto di Laurea: 110 e lode Attività professionale, scientifica ed associativa - Abilitazione all’esercizio della professione di Architetto conseguita nell’anno 2000 ed iscrizione all’Ordine degli Architetti di Rimini - Associato dello Studio di Architettura Cumo e Mori, associazione di professionisti costituita nel Gennaio 2001 - Assistente presso il Laboratorio di Costruzione dell’Architettura 1 del Prof. Arch. Graziano Trippa della Facoltà di Architettura di Ferrara, A.A. 1999-2000, 2000-20001 e 2001-2002. - Professore a contratto di Progettazione Ambientale presso il Laboratorio di Sintesi Finale in Progettazione dell’Architettura, Facoltà di Architettura di Ferrara, A.A. 2001-2002 - Associato dello studio Cumo Mori Roversi Architetti, associazione di professionisti costituita nell’Aprile 2007 - Dal 2003, membro del service club-service Round Table Italia di cui nell’anno 2007-2008 ricopre il ruolo di Presidente della Tavola di Rimini (RT12) La struttura in putrelle imbullonate del vano ascensore, opportunamente controventata, diventa un pilone composito e costituisce l’appoggio della scala e di tutti i solai (tetto compreso) della nuova ala, che non possono toccare il vicino muro superstite della cattedrale romanica La scala in ferro e pietra vista scendendo dal secondo piano del campanile; visibile la vetrata esterna schermata dal frangisole in legno La nuova scala in ferro e pietra, alla sua partenza dal piano terra. La salita avviene passando sotto al grande arco cinquecentesco rinvenuto entro le murature delle superfetazioni, restaurato ed ora assunto come limite ideale della zona di ingresso. L’immagine rappresenta il primo impatto visivo degli interni dell’edificio, appena varcato l’uscio La facciata su strada della nuova ala, invece, è stata realizzata in mattoni di recupero, mantenendo al minimo indispensabile l’ornato, ed interpretando le nuove aperture come semplici tagli nella muratura, in modo da riprodurre la sensazione del fronte strada originale (e così ripristinando la percezione originaria delle masse svettanti del campanile) senza tuttavia indulgere verso inopportune ricostruzioni storiche o effetti vernacolari. Tale facciata laterizia, però, al fine di determinare un distacco dal paramento duecentesco del campanile (restaurato e lasciato a vista anche nella porzione che rimane all’interno del complesso), è stata mantenuta distaccata da esso mediante l’inserimento di un taglio vetrato verticale (avente funzione anche di giunto sismico), che Visione notturna della grande facciata vetrata continua sul giardino: gli ambienti al primo e secondo piano dell’ala ricostruita, più privati e di servizio, possono essere schermati con tende interne, mentre la cucina è caratterizzata della completa permeabilità visiva col giardino; il vano scala-ascensore è schermato dal frangisole esterno in legno 03/04 2011 PT 57 R E C U P E R O e R E S T A U R O Il living al livello terra del campanile, con la zona pranzo in primo piano e la parete dell’ex cattedrale romanica sullo sfondo. La volta che copre l’ambiente è una struttura originale del campanile del XIII sec prosegue ininterrotto anche sulla copertura, con un lucernario schermato esternamente da una lamiera di rame microforata. All’interno, le partizioni sono concepite come un organico sistema di tramezzature leggere a secco, in legno, ferro, acciaio inox e cristallo, con inclusione di tutta la nuova impiantistica, gestita in domotica. Tali partizioni si articolano e si declinano a seconda delle situazioni, diventando nicchie, armadiature, vani impiantistici, ma sempre con la massima cura dei punti di contatto con le murature storiche, risolti mediante speciali giunti in acciaio inox. All’ultimo livello del campanile, un tempo interamente occupato dalla cella campanaria, le nuove partizioni definiscono un volume nel volume, determinando un piccolo soppalco praticabile, ma lasciando libera la visione del tetto in legno e tavelle laterizie, con le capriate seicentesche consolidate con elementi in ferro e restaurate. Il giardino, visto dalla grande parete vetrata della cucina. Sulla destra, la finestra della nuova ala su Via Di Duccio 58 PT 01 2010 PT 03/04 2011 Il bagno al primo piano dell’ala ricostruita. Sullo sfondo, la grande vetrata. Sulla sinistra, le lastre del nuovo rivestimento, apposte su parte delle pareti in legno a secco Lo sbarco della scala e dell’ascensore al primo piano: visibile il blocco degli ambienti della nuova ala, definiti dalle partizioni a secco in legno ed acciaio inox e coperti dal solaio in legno lamellare di larice e ferro; in fondo, la porta che conduce ad una delle stanze ubicate dentro al campanile progetto e direzione lavori Cumo Mori Roversi Architetti progettisti responsabili del progetto specifico Alessandro Mori, Rossella Roversi altro progettista Massimo Mori collaboratore Silvia Cumo localizzazione via Agostino Di Duccio 2, Rimini cronologia 2002-2006 progetto 2003-2009 realizzazione committente Augusto S.p.A. L’affaccio dal pianerottolo finale della scala in ferro e pietra, verso il livello sottostante dell’ala ricostruita. Visibile, in alto, il lucernario continuo schermato da lamiera microforata di rame, a sottolineare il distacco tra la nuova ala ed il corpo del campanile. Sulla sinistra, i carter in inox che contengono le risalite dei nuovi impianti all’ultimo livello del campanile Il lucernario che corre in copertura della nuova ala e che media il rapporto tra la stessa ed il corpo del campanile: esternamente, una lamiera microforata in rame serve da frangisole, interrompendosi solo nel tratto verticale del piccolo abbaino che rende possibile l’accesso al secondo piano del campanile Nel campanile, le volte a botte che coprono il piano seminterrato e terra e quelle a vela dipinte che coprono il piano primo sono state consolidate operando all’estradosso, le prime, con cappa in cemento armato e connettori, le seconde, mediante sovrapposizione di solaio leggero in ferro e laterizio, strutturalmente indipendente, ma con funzione di tutore, ad impedire futuri cinematismi delle volte stesse. I pavimenti sono stati riproposti in battuto di terrazzo alla veneziana, riproducendo la tecnologia originale storicamente documentata, ma con diversa cromia; nel seminterrato è stato posato un cotto di recupero. Un restauro quindi molto attento ai dettagli che ha dato finalmente nuova luminosità a questo importante contenitore, che merita davvero una lettura approfondita. n dati dimensionali 204 mq superficie lotto 375 mq superficie complessiva di progetto 1.745 mc volume complessivo di progetto tipo di intervento restauro scientifico del campanile della ex cattedrale di Rimini con aggiunta di ala ex novo nel sedime della canonica strutture Filiberto Sammarini impianto elettrico ed elettronico Filippo Migani impianto idrotermosanitario e di condizionamento Andrea Raggini geologo Ruggero Amadei coordinatore della sicurezza Euride Manfroni indagine archeologica Michelangelo Monti, Akanthos S.n.c., Mercato Saraceno (FC) rilievi e diagnostica dei materiali Elletipi S.r.l., Ferrara Il soffitto della medesima stanza decorata col motivo ad “ombrellino” La stanza al primo piano del campanile prospiciente Via Di Duccio: i dipinti ottocenteschi a muro ed a soffitto, di ispirazione classica, risalgono alla trasformazione ad uso residenziale e coprono affreschi più antichi (XIII sec.), localmente riportati alla luce, a seguito di alcuni smontaggi Impresa costruttrice I.C.L.E.S. S.r.l., Verucchio (RN) fotografie Francesca Cambi Davide Piras archivio di studio costi di realizzazione 2.000.000 e (includendo impianti, arredi fissi e mobili su disegno) scheda progetto restauri pittorici, lapidei e lignei Bruno Baldini, Santarcangelo di Romagna (RN) 03/04 2011 PT 59