Antonello Soro: i social network un rischio per un giovane su quattro

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Antonello Soro: i social network un rischio per un giovane su quattro
Antonello
Soro:
i
social
network
un
rischio
"Cyberbullismo
in
aumento"
allarme
del
(di Caterina Pasolini, pubblicata su "La Repubblica" del 29 gennaio 2013)
per
un
Garante
giovane
della
su
quattro
privacy.
Roma – "Quello che mettete in rete resta. Per sempre. E tra chi lo guarda oggi e chi lo vedrà fra anni, c'è anche chi non vi conosce e
potrebbe usarlo contro di voi". Antonello Soro, presidente dell'Ufficio del Garante della privacy, valuta la situazione italiana nella Giornata
europea della protezione dei dati personali. "I giovani non hanno la reale percezione del potere della rete. Di come la vita privata, nell'era
dei social network, acquisti un altro peso e i rapporti tutta un'altra platea: sempre più vasta, sempre più sconosciuta".
Crescono
i
casi
di
cyberbullismo?
"Sì, i dati parlano di un ragazzo su quattro che ne è vittima o autore. Lo testimoniano gli episodi di adolescenti disperati per foto pubblicate
a loro insaputa e presi in giro sui sociale network e che hanno deciso di togliersi la vita".
Come
difendere
la
propria
vita
privata?
"Siamo noi stessi i nostri migliori difensori. Il problema è che i ragazzi non si rendono conto che quando scrivono o mettono immagini on
line, a vedere quei contenuti non sono solo i loro amici di sempre. Ma amici di amici di amici, fino ad arrivare a gente che non conoscono.
E soprattutto non pensano che quello che mettono in rete oggi sarà visibile per sempre. I comportamenti di oggi rischiano di cambiare il
loro domani. Se a 16 anni è divertente pubblicare la foto di una bella bevuta, bisogna ricordarsi che le aziende, quando devono assumere
qualcuno, cercano informazioni in rete, anche su Facebook".
C'è
anche
chi
pubblica
le
foto
altrui.
"Sì, e bisognerebbe pensare bene prima di farlo. Magari ai nostri amici non piace l'idea che tutti li vedano in quella posa. Il 23,6 per cento
dei giovani ha trovato falsità e pettegolezzi sul proprio conto e il 20,5 proprie foto imbarazzanti".
Che
fate
per
aiutare
i
giovani?
"Un video su YouTube con una sorta di decalogo in forma di domande: voglio veramente che tutti sappiano cosa penso di qualcuno, dove
sono, quando e con chi? ".
Anche
i
bambini
sono
a
rischio?
"Con il ministero dell'istruzione abbiamo lavorato nelle scuole perché l'uso consapevole e la difesa della privacy cominciano sui banchi".