La Città Proibita - Cinema Verdi

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La Città Proibita - Cinema Verdi
Cineforum G. Verdi - Breganze
33°anno
www.cineverdi.it
10° film
La Città Proibita
(CURSE OF THE GOLDEN FLOWER)
CAST TECNICO ARTISTICO
Regia: Zhang Yimou
Sceneggiatura: Zhang Yimou, Wu Nan,
Bian Zhihong
Fotografia: Zhao Xiaoding
Scenografia: Huo Tingxiao
Costumi: Yee Chung Man
Musica: Shigeru Umebayashi
Montaggio: Cheng Long
Prodotto da: Bill Kong, Zhang Weiping
(Cina, 2006)
Durata: 111'
Distribuzione cinematografica:
01 Distribution
PERSONAGGI E INTERPRETI
L’imperatore: Chow Yun-Fat
L’imperatrice: Gong Li
Principe Jai: Jay Chou
Principe ereditario Wan: Liu Ye
Principe Yu: Qin Junjie
a cura di Carlo Alberto Collanega
Come ogni stagione, col tempo, passa
e lascia il posto ad un'altra,così anche
Zhang Yimou chiude il suo ciclo
wuxiapian (Hero del 2002 e La foresta
dei pugnali volanti del 2004) con un
film che ci parla di un universo.
La città proibita è un mondo, un
grande pianeta lontano dalla vita della
gente comune, un microcosmo la cui
orbita si regge su delle norme, etiche
anzichè scientifiche, e che era abitato
dai Reali cinesi nel secolo X. Il sipario
si alza in quel periodo, rivelandoci la
tacita guerra tra un Imperatore e
un'Imperatrice nei corridoi del loro
palazzo.
Nessuno dei due è innocente e
ognuno merita il suo odio,che finirà
poi per coinvolgere tutti i loro figli e
segnarne il destino. Yimou ci mostra il
suo incantato teatrino di figure
ieratiche
dallo
spioncino
dello
schermo, muovendole con gelida
grazia prima e con impetuoso
sentimento poi.
Come un gran burattinaio,ci conduce
per mano nella storia attraverso
percorsi obliqui, incroci (di lame),
scontri (fisici), ritorni con la mente a
storie perdute,a sentimenti troppo a
lungo sepolti, in un'intricata foresta
narrativa che ha per corrispondente
visivo il variopinto fasto delle
architetture medievali cinesi.
Salta subito all'occhio, difatti, la libertà
con cui il regista dipinge lo scenario,
muovendo i colori (luminosa e
dinamica la fotografia di Xiaoding
Zhao), le sete, i drappi, l'arredamento,
le suppellettili (cui dedica molti
dettagli) in un caleidoscopio che ha un
suo equilibrio e un profumo di tempi
antichi, di splendore quasi divino.
Sono dei, i personaggi del film,
confinati nel loro Olimpo, stretti
nell'etichetta e nei rituali come una
signora nel suo corsetto.
La faccia di questo mondo (ricreato
dallo scenografo Tingxiao Huo in tutta
la sua colossale imponenza per quello
che pare essere il set più costoso e
vasto del cinema orientale degli ultimi
anni) che dapprima non si vede,è
quella sotterranea delle emozioni,
nascoste da maschere tragiche,dal
ruolo, dai doveri.
Le inquadrature sono arazzi, quadri,
pitture, aventi una propria geometria e
una precisa costruzione. Sono le
carrellate, con la loro austera
compostezza, a predominare.
Ben più difficile è ordinare le passioni,
caotiche, sfuggenti, che esplodono
infatti nelle battaglie, dove la messa in
scena si muta, diviene più sciolta,
libera, istintiva, comunque armoniosa.
28 –29 –30 Novembre
1 Dicembre 2007
Tale contrapposizione caratterizza
anche,da un punto di vista
psicologico, i membri della Famiglia
Imperiale, specie i sovrani, che sotto
un sembiante inespressivo e pacati
atteggiamenti, celano realtà interiori
straziate, tormentate, date in pegno
al silenzio, all'incomunicabilità.
La stessa scenografia, nella sua
calligrafica e debordante ricchezza,
è apparenza, serve a fugare il
sospetto che la Corte Imperiale sia
marciume, cancrena, corruzione
morale che scivolano sottopelle.
Questo concetto non è nuovo, arriva
da Shakespeare e da una tradizione
teatrale propria dell'Occidente, dalla
tragedia elisabettiana, con le sue
cronache di lotte per il potere,intrighi
di palazzo, faccende private che si
intrecciano sullo sfondo della Storia,
sconvolgendone gli eventi.
Ciò non impedisce a Yimou di
rielaborare gli stilemi di quel teatro
con creatività, appoggiandosi ad un
versante figurativo affascinante e
personale. Poco importa allora se,
escludendo le belle coreografie finali
del mago Tony Ching Siu Tung,
alcune scene d'azione sembrano
spogliarsi di poesia e aderire a
modelli più "commerciali".
Il film della prossima settimana
Zodiac
Di David Fincher
Durata 158’
Durante l'estate del 1968, nell'area di
San Francisco, comincia a operare un
serial killer che rivendica i propri
omicidi con lettere spedite ai principali
quotidiani locali. Dopo aver assunto un
nome riconoscibile, Zodiac,
l'assassino sfida la polizia con una
serie di messaggi in codice che
nessuno riesce a decifrare
correttamente. Sulle sue tracce, oltre a
una coppia di detective, si mettono
anche un giornalista alla ricerca di
scoop e un vignettista frustrat,. La
caccia a Zodiac diventa una vera e
propria ossessione per i quattro
uomini, tanto da far loro perdere il
contatto con le loro vite. Il tema
dell'ossessione, già declinato
efficacemente da Fincher nelle
pellicole del suo recente passato (
Seven), ritorna e diventa quindi perno
dell'intera vicenda: tutti i protagonisti
della storia sacrificano carriera, affetti
e famiglia, pur di trovare il bandolo
della matassa che, anno dopo anno, si
fa sempre più fitta e apparentemente
inestricabile.
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33°anno
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Scheda film
La città proibita
La locandina
10° film
IL REGISTA
28 –29 –30 Novembre
1 Dicembre 2007
L’ATTRICE
CENNI E CURIOSITA’ SUL FILM:
-Con i suoi 45 milioni di dollari, La città
proibita è il film più costoso della storia del
cinema cinese.
- Il film è stata ricostruito interamente negli
immensi studi cinematografici di Hengdian a
Shangai.
-si pensi che solo per i costumi, sono stati
impegnati quaranta sarti per due mesi di
lavoro e Yee Chung Man è stato candidato
all’oscar 2007 per i migliori costumi. Molti
abiti, alcuni pesano quasi 50 chili, hanno dai
quattro ai sei strati, e ciascuno di essi è
realizzato meticolosamente a mano e ricco di
dettagli complessi. Il ‘vestito del drago’ e
‘l’abito della fenice’, indossati rispettivamente
da Chow Yun-Fat (l’imperatore) e da Gong Li
(l’imperatrice),
sono
particolarmente
elaborati. Il risultato finale è molto elaborato
NOME: Zhang Yimou
DATA DI NASCITA: 14/11/1951
LUOGO DI NASCITA: Xi’an - Cina
(2007) La città proibita
(2005) Mille miglia lontano
(2004) La foresta dei pugnali volanti
(2002) Hero
(2001) La locanda della felicità
(1999) La strada verso casa
(1999) Non uno di meno
(1997) Keep Cool
(1995) Lumiere et compagnie
(1995) La triade di Shianghai
(1994) Vivere!
(1992) La storia di Qui Ju
(1991) Lanterne rosse
(1990) Ju dou
(1989) Daihao meizouhbao
(1987) Sorgo rosa
e stupefacente.
(2007) La città proibita
(2007) Hannibal Lecter
(2006) Miami Vice
(2005) Memorie di una Geisha
(2004) 2046
(2004) Eros
(1999) L’imperatore e l’assassino
(1998) Le tentazioni della luna
(1997) Chinese Box
(1994) Vivere!
(1993) Addio mia concubina
(1992) La storia di Qui Ju
(1991) Lanterne rosse
(1990) Ju dou
(1987) Sorgo rosso
La colonna sonora
- l’affascinante Gong Li - che è il volto di
L’Oreal in Asia - è entrata a far parte della
lista delle ‘50 personalità più belle del mondo’
redatta dalla rivista People.
- Chow Yun-Fat è stato definito dal Los
Angeles Times “L’attore più affascinante del
mondo”. Malgrado giri ormai molti film
americani, continua a vivere a Hong Kong,
dove è conosciuto dagli appassionati con
l’appellativo di Grande fratello.
-Bellissima la battaglia sul basamento
ricoperto di crisantemi, fiori eletti per
esorcizzare il male, messi appositamente per
celebrare la festività del Chong Yang. Per
realizzare lo scontro tra due eserciti di
dimensioni epiche all’interno della città c’è
voluto l’ausilio della computer grafica,
alternando quindi alle comparse reali, quelle
digitali (tecnica già utilizzata in film come
Troy).
NOME: Gong Li
LUOGO DI NASCITA: Shenyang –
Cina
DATA DI NASCITA: 31/12/1965
Il regista (a destra) con i due attori del film
I PROSSIMI FILM IN PROGRAMMA
5 – 6 – 7 – 8 Dicembre
Zodiac
12 – 13 – 14 - 15 Dicembre
La Sconosciuta
19 – 20 – 21 - 22 Dicembre
Funeral Party
Zhang Yimou affida lo score del suo ultimo
film La città proibita al rinomato
compositore
Shigeru
Umebayashi
proveniente dalla musica mainstream anni
80 al pari del collega Hans Zimmer (era il
leader della band new wave giapponese
degli EX). Attivo come compositore dal
1985, Umebayashi è noto al grande
pubblico per le sue collaborazioni con Wong
Kar-Wai (In the Mood for Love, 2046) e lo
stesso Zhang (La foresta dei pugnali
volanti). La scelta del compositore si rivela
azzeccata: a scapito delle premesse
Umebayashi regala uno score succinto e
privo di orpelli, 50 minuti suddivisi in 24
tracce di durata più o meno breve,
conseguenza di un singolare modus operandi
dell'autore che incornicia e riassume
esaustivamente in una manciata di minuti
l'epica magniloquente richiesta da un film
ingombrante, sfarzoso narrativamente e
scenograficamente.