Studi su piante

Transcript

Studi su piante
https://demenzeprovinciavenezia.wordpress.com
Servizi psicologici ed educativi per la demenza.
Erbe e demenza.
Riferimenti bibliografici reperiti in internet su ricerche tra erbe e demenza.
Si ricorda che questo materiale è stato raccolto da internet, è solo informativo e non costituisce in alcun modo un
suggerimento medico, ma vuole solo sistematizzare in qualche modo quello che abbiamo reperito online sul tema.
Sommario
Salvia.................................................................................................................................................... 2
Rosmarino ............................................................................................................................................ 2
Menta ................................................................................................................................................... 3
Cannella ............................................................................................................................................... 3
Ginkgo Biloba ...................................................................................................................................... 3
Rosa...................................................................................................................................................... 4
Lavanda ................................................................................................................................................ 4
Curcuma ............................................................................................................................................... 6
Caffè ..................................................................................................................................................... 6
Pino Nero ............................................................................................................................................. 6
Timo ..................................................................................................................................................... 6
Melissa ................................................................................................................................................. 6
Bacopa .................................................................................................................................................. 6
Withania somnifera .............................................................................................................................. 7
Lavanda, arancio, rosmarino e limone ................................................................................................. 7
Altre erbe.............................................................................................................................................. 8
Per l‘ipertensione ................................................................................................................................. 9
https://demenzeprovinciavenezia.wordpress.com
Servizi psicologici ed educativi per la demenza.
Principio
attivo.
Ricerche
Salvia
Nome botanico della salvia comune: Salvia officinalis (si usano le foglie e sommità fiorite).
Si usa talvolta la salvia spagnola, nome botanico: Salvia lavandulaefolia (si usano le parti aeree).
Vedi per approfondimento e annotazioni: https://demenzeprovinciavenezia.wordpress.com/benvenuti/naturopatia-nella-demenza/salvia-e-alazheimer/
Acido
rosmarinico
Iuvone Teresa, De Filippis Daniele, Esposito Giuseppe, D'Amico Alessandra, Izzo Angelo A.;(2006).
“The Spice Sage and Its Active Ingredient Rosmarinic Acid Protect PC12 Cells from
Amyloid-β Peptide-Induced NeurotoxicityJ Pharmacol Exp Ther”.June 2006, 317:11431149;published ahead of print February 22, 2006,doi:10.1124/jpet.105.099317 Published online
before printFebruary 22, 2006, doi:10.1124/jpet.105.099317JPET June 2006 vol. 317 no. 311431149
(http://jpet.aspetjournals.org/content/317/3/1143.full.pdf+html?sid=b2aab59b-13e0-412e-b7099a3261fb0913)
Studio “doppio cieco”, randomizzato1 e placebo controllato, su topi, conferma che la salvia
officinale incrementa e sostiene le funzioni cognitive e riduce gli effetti dell’Alzheimer, ha un effetto
protettivo nelle cellule nervose contro i danni dovuti ad una elevata presenza delle proteine
amiloidi riscontrata negli individui affetti da Alzheimer. L’acido rosmarinico presente nella salvia
possiede proprietà antiossidanti e antinfiammatorie oltre alla capacità di arrestare la morte delle
cellule nervose.
Acido
carnosico
Nahid Azad, M.Sc.,Homa Rasoolijazi, Ph.D.,Mohammad Taghi Joghataie, Ph.D., Sara Soleimani,
M.Sc. (2011). “Neuroprotective Effects of Carnosic Acid in an Experimental Model of
Alzheimer’s Disease in Rats”. Cell J. 2011 Spring; 13(1): 39–44. Published online 2011 Apr 21.
Dimostrano che l’acido carnosico previene la degenerazione dei nervi nei topi.
Akhondzadeh S., Noroozian M., Mohammadi M., Ohadinia S., Jamshidi A.H. and Khani M. (2003)
“Salvia officinalis extract in the treatment of patients with mild to moderate Alzheimer’s
disease: a duble bind, randomized and placebo-controlled trial” J. Clin. Pharm. Ther., Feb
2003, 28(1):53-9
tannini, flavonoidi,
picrosalvina, triterpeni,
acidi organici: contiene
anche un olio
essenziale ricco in
chetoni (S. officinalis) e
acetato di linalile (S.
sclarea), borneolo,
pinene, limonene,
umulene, alfa- e betatuione e canfora.
Hanno osservato come somministrando l’estratto di salvia a soggetti con una lieve o moderata
manifestazione del morbo di Alzheimer, per 4 mesi, si è assistito a un rallentamento del classico
declino cognitivo di questi pazienti.
Tildesley N.T.J. Kennedy D.O., Perry E.K., Ballard C.G., Savelev S., Wesnes K.A., Scholey A.B.
(2003). “Salvia lavandulaefolia (Spanish sage) enhances memory in healthy young
volunteers”. Pharmacology, Biochemistry and Behavior, 2003 Jun;75(3):669-64. Elsevier Science
Inc. All rights reserved.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/12895685.
www.elsevier.com/locate/pharmbiochembeh
50 ml di olio essenziale al giorno di Salvia migliorano significativamente il ricordo a breve termine in
entrambi gli studi su giovani adulti giovani.
Rosmarino
(Rosmarinus officinalis) sommità fiorite
Conosciuto come la “Pianta della Memoria” ed è la pianta che una volta protesse la Vergine Maria nel suo viaggio verso l’Egitto. In qualità di “Pianta
Curativa Biblica” il rosmarino è stato utilizzato nei secoli per accrescere la memoria e per ridurre le palpitazioni cardiache, aumentare le energie, curare le
cataratte e per curare molti altri problemi. Il rosmarino possiede componenti chimici che prevengono la perdita di acetilcolina, elemento fondamentale per
pensare e ragionare. Gli individui affetti da Alzheimer sono spesso carenti di acetilcolina. Il cineolo 1,8 è stato ampiamente studiato per le sue proprietà
1
Una sperimentazione controllata randomizzata è un disegno di studio sperimentale nel quale il trattamento studiato è prescritto ad una sola frazione
dei soggetti arruolati nell’indagine, selezionati casualmente (randomizzazione), secondo uno schema predeterminato e imposto agli operatori sanitari
esecutori della ricerca. Al gruppo di controllo dello studio viene prescritto un trattamento di cui si conosce l’effetto, oppure nessun trattamento. Lo
studio si definisce “a doppio cieco” quando né i partecipanti, né le persone che raccolgono i dati sanno se, rispettivamente, ricevono o prescrivono il
trattamento in studio o quello di controllo. - Definizione tratta dal sito “BMV Biblioteca Medica Virtuale”
https://demenzeprovinciavenezia.wordpress.com
Servizi psicologici ed educativi per la demenza.
medicinali, e ha un forte effetto antimicrobico, anti-infiammatorio, analgesico, antibatterico, antiossidante e antispasmodico sul corpo.
Acido rosmarinico
Nancy Solomon, Susan Farr, (November 14, 2013), studio condotto dalla Saint Louis
University School of Medicine, e presentato alla Conferenza di Neuroscience, l’11 novembre
2013
(http://www.sciencedaily.com/releases/2013/11/131115111524.htm, http://www.slu.edu/rel-news-spearmint-1112),
Acido carnosico
Terpene e cineolo
Sostiene che gli estratti del rosmarino migliorano l’apprendimento e la memoria e riducono
l’ossidazione dovuta a stress, fattore caratteristico del declino dell’invecchiamento.
Nahid Azad, M.Sc., Homa Rasoolijazi, Ph.D., Mohammad Taghi Joghataie, Ph.D., Sara
Soleimani, M.Sc. (2011). “Neuroprotective Effects of Carnosic Acid in an Experimental Model
of Alzheimer’s Disease in Rats”. Cell J. 2011 Spring; 13(1): 39–44. Published online 2011
Apr 21.
Dimostra che l’acido carnosico previene la degenerazione dei nervi nei topi.
Due ricercatori della Northumbria university di Newcastle in Gran Bretagna
dimostrano che l'aroma di rosmarino aumenta le performance cognitive
Menta
menta piperita noto energizzante
Nancy Solomon, Susan Farr, (November 14, 2013), in uno studio condotto dalla Saint Louis
University School of Medicine e presentato alla Conferenza di Neuroscience, l’11 novembre
2013, sostengono che l’estratto di menta ha favorito il miglioramento della memoria in due
test comportamentali.
(http://www.sciencedaily.com/releases/2013/11/131115111524.htm,
http://www.slu.edu/rel-news-spearmint-1112).
Cannella
Estratto CEppt
Anat Frydman-Marom , Aviad Levin , Dorit Farfara, Tali Benromano, Roni Scherzer-Attali,
Sivan Peled, Robert Vassar, Daniel Segal, Ehud Gazit , Dan Frenkel , Michael Ovadia (2011).
“Orally Administrated Cinnamon Extract Reduces β-Amyloid Oligomerization and Corrects
Cognitive Impairment in Alzheimer's Disease Animal Models”. Published: January 28, 201.
Plos One. 1 DOI: 10.1371/journal.pone.0016564
(http://journals.plos.org/plosone/article?id=10.1371/journal.pone.0016564)
L’estratto è chiamato CEppt ed è stato provato su topi geneticamente modificati, dimostra che può inibire lo sviluppo della malattia di
Alzheimer.
Cinnamaldeide
University of California di Santa Barbara , questi due composti potrebbero avere il potenziale per scongiurare o prevenire la malattia di
Alzheimer
perché
possono
proteggere
dallo
stress
ossidativo
la
proteine
tau.
Questo tipo di stress ossidativo e il danno incluso sono un fattore molto comune nella malattia di Alzheimer.
Epicatechina
membri del Rush University Medical Centre sostengono che potrebbe aiutare a rallentare o invertire la progressione della malattia di Parkinson.
[https://it.wikipedia.org/wiki/Cinnamomum_verum]
In uno studio del 2003, a pazienti con diabete di tipo II è stata somministrata cannella per 40 giorni.
Lo studio ha dimostrato che 1, 3 e 6 grammi di cannella al giorno sono stati sufficienti a ridurre significativamente il colesterolo LDL (“colesterolo
cattivo”) e trigliceridi.
D’altra parte, uno studio molto simile effettuato nel 2006 non è riuscito a trovare un significativo effetto ipocolesterolemizzante della cannella.
Al dato attuale non si è giunti ad una conclusione definitiva ( http://mangiosintetico.blogspot.it/2014/01/ipertensione-e-alzhaimer-curati-conla.html).
Ginkgo Biloba
(Ginko biloba L.)
https://demenzeprovinciavenezia.wordpress.com
Servizi psicologici ed educativi per la demenza.
Ginkgoflavonoidi
TERPENI
(in
particolare
Ginkgolidi A, B, C,
M, J e dei Bilobalidi;
POLIFENOLI
soprattutto glicosidi
flavonoici
derivati
del Quercetolo, del
Campferolo
e
dell'Isoramnetolo ed
alcuni bioflavonoidi
tra cui il Ginkgetolo;
composti
fenolici
organici.
e
Diversi studi dimostrano effetti positivi sugli aspetti cardiocircolatori e sulla demenza di
Alzheimer, ma non vi sono ancora dati certi di efficacia.
Vi sono controindicazioni in caso di pazienti in concomitante trattamento con farmaci
anticoagulanti.
http://web.mclink.it/MJ7834/soclav/20010323_BorrDan-ginkgo.htm
Recenti studi tendono a negare efficacia a questa pianta nella demenza di alzheimer
http://www.centroalzheimer.org/sito/nl_i_dettaglio.php?id=23
50 studi in doppio cieco, la foglia di ginkgo ha dimostrato la sua utilità nei pazienti con insufficienza vascolare cerebrale, compresi sintomi come la perdita di memoria a breve termine.
Perché il ginkgo aumenta la circolazione ed è pieno di antiossidanti, molti specialisti di medicina alternativa sostengono che il suo utilizzo aiuta nelle prime fasi dell'Alzheimer, aiutando anche a
prevenire l'insorgenza della demenza
alifatici,
acidi
Rosa
Uso come aromaterapia
Björn Rasch - Università di Lubecca, pubblicata su Science 9 March 2007, Vol. 315. no.
5817, pp. 1426 – 1429
ha rilevato un miglioramento della memoria se durante il sonno (nella fase del sonno
profondo ad onde lente) vengono esposti al profumo di rosa.
Lavanda
Massaggio manuale con olio essenziale di lavanda o usato come aromaterapia per migliorare lo stato emotivo, ridurre il comportamento disturbante e
favorire il sonno.
Holmes C. et al. Lavender “oil as a treatment for agitated behaviour in severe dementia: a
placebo controlled study”. Int. J. Geriatr. Psychiatry 17, 305-308, 2002.
Uno studio clinico ha valutato l’effetto sedativo dell’olio essenziale di lavanda in pazienti
agitati con demenza senile. Sono stati arruolati 15 pazienti con evidente demenza senile e
notevolmente agitati. Essi dovevano inalare per 4 ore al giorno olio essenziale di lavanda al
2% o un placebo per un periodo di 10 giorni. Al termine della sperimentazione si è notato
che 9 pazienti (il 60% del totale) erano molto meno agitati, mentre gli altri non mostravano
alcun progresso. Lo studio conclude che l’inalazione dell’olio essenziale di lavanda può avere
una certa utilità per sedare pazienti agitati con demenza senile.
Snow L.A. et al. “A controlled trial of aromatherapy for agitation in nursing home patients
with dementia”. J Altern Complement Med. 10(3):431-7, 2004
Un altro studio clinico ha indagato l’effetto di un massaggio con olio essenziale di lavanda
sulla memoria, sull’emozionalità e sull’aggressività in un gruppo di soggetti anziani con
demenza senile tipo Alzheimer. In un gruppo di pazienti l’olio di lavanda veniva massaggiato
su tutto il corpo per 2 settimane, mentre un altro gruppo era trattato con olio di jojoba e un
altro ancora con un topico placebo. Si è visto che i pazienti del gruppo lavanda non
mostravano alcun miglioramento delle funzioni cognitive, ma mostravano un significativo
calo dell’aggressività e dell’emozionalità rispetto agli altri due gruppi. Lo studio conferma
l’azione sedativa dell’olio essenziale di lavanda anche quando usato come massaggio.
Hudson R. “The value of lavender for rest and activity in the elderly patient. Complement
Ther”. Med. 4, 52-57, 1996.
Buchbauer G. et al. “Aromatherapy: evidence for sedative effects of the essential oil of
lavender after inhalation”. Naturforsch. 46, 1067-1072, 1991.
Lis-Balchin M. et al. “Studies on the mode of action of the essential oil of lavender
https://demenzeprovinciavenezia.wordpress.com
Servizi psicologici ed educativi per la demenza.
(Lavandula angustifolia P. Miller)”. Phytother. Res. 13, 540-542, 1999.
Morris N. “The effects of lavender (Lavandula angustifolium) baths on psychological wellbeing: two exploratory randomised control trials”. Complement Ther Med 10(4):223-8,
2003.
Lee S.Y. “The effect of lavender aromatherapy on cognitive function, emotion, and
aggressive behavior of elderly with dementia”. Taehan Kanho Hakhoe Chi. 35(2):303-12,
2005.
Lewith G.T. et al. “A Single-Blinded, Randomized Pilot Study Evaluating the Aroma of
Lavandula augustifolia as a Treatment for Mild Insomnia”. J Altern Complement Med.
11(4):631-7, 2005.
https://demenzeprovinciavenezia.wordpress.com
Servizi psicologici ed educativi per la demenza.
Principio attivo
Ricerche
Curcuma
Nome botanico: Curcuma longa, Parte usata: Rizoma. Chiamata anche zafferano delle Indie o Turmeric
Curcumina,vitamina D3
Studi pubblicati su umani e animali hanno esaminato la curcuma e il legame della curcumina
come anti-infiammatorio e antiossidante.
Uno studio dall' Universita' della California, Los Angeles (UCLA), pubblicato a luglio 2009 sulla
rivista Journal of Alzheimer's Disease, può stimolare il sistema immunitario a eliminare le
placche-beta amiloidi che si sviluppano a causa dell'Alzheimer.
Tuttavia la curcumina naturale, non era molto potente dal momento che dopo l'ingestione non
era assorbita velocemente e si disgregava prima di poter essere utilizzata con efficienza. I
curcuminoidi artificiali che si possono sviluppare in laboratorio non presenterebbero questi
problemi: un curcuminoide appositamente progettato potrebbe superare i limiti di quelli naturali.
Dallo studio non è emerso quale dose di vitamina D3 e di curcumina sia piu' efficace, quindi è
ancora da scoprire quale sia combinazione ottimale delle due sostanze perchè si abbiano risultati
evidenti.
Caffè
Tre tazzine di caffè al giorno combattono l'Alzheimer. Questo l'esito di uno studio olandese
compiuto nell'arco di un decennio.
La ricerca è stata condotta su un campione di 670 italiani, finlandesi e olandesi tra i 70 e 90
anni. Lo studio, pubblicato sull'ultimo numero dell'European Journal of Clinical Nutrition afferma
che il caffè ha davvero un 'forte effetto protettivo' sul cervello: ne stimola la funzione cognitiva e
lo mette meglio al riparo dai rischi di demenza senile.
Pino Nero
Bonesi M1, Menichini F, Tundis R, Loizzo MR, Conforti F, Passalacqua NG, Statti GA,
Menichini F. “Acetylcholinesterase and butyrylcholinesterase inhibitory activity of Pinus
species essential oils and their constituents”. J Enzyme Inhib Med Chem. 2010
Oct;25(5):622-8. doi: 10.3109/14756360903389856. PMID:20429778 [PubMed - indexed
for MEDLINE]
Abstract
This study aimed to investigate the acetylcholinesterase (AChE) and butyrylcholinesterase (BChE) inhibitory activity of the essential oils from Pinus nigra subsp. nigra,
P. nigra var. calabrica, and P. heldreichii subsp. leucodermis. This activity is relevant to the treatment of Alzheimer's disease (AD), since cholinesterase drugs are
currently the only drugs available to treat AD. P. heldreichii subsp. leucodermis exhibited the most promising activity, with IC(50) values of 51.1 and 80.6 microg/mL
against AChE and BChE, respectively. An interesting activity against AChE was also observed with P. nigra subsp. nigra essential oil, with an IC(50) value of 94.4
microg/mL. Essential oils were analyzed by GC and GC-MS with the purpose of investigating their relationships with the observed activities. Among the identified
constituents, terpinolene, beta-phellandrene, linalyl acetate, trans-caryophyllene, and terpinen-4-ol were tested. trans-Caryophyllene and terpinen-4-ol inhibited BChE
with IC(50) values of 78.6 and 107.6 microg/mL, respectively. beta-Phellandrene was selective against AChE (IC(50) value of 120.2 microg/mL).
Timo
timolo, linalolo e
Capaci di inibire l'AChE. L'acetilcolinesterasi (AChE)
carvacrolo
Melissa
(Melissa officinalis) foglie, sommità fiorite
Calmante e rilassante per inalazione o lo strofina sulla pelle. Alcuni dicono che è efficace contro l'insorgenza o la progressione dell'Alzheimer e inoltre
fornisce sollievo da ansia e insonnia.
È un rilassante naturale, in uno studio controllato con placebo, condotto in una struttura sanitaria
per valutare il trattamento dell'agitazione nei pazienti affetti da demenza grave. Il sessanta per
cento del gruppo attivo ha mostrato una diminuzione del 30% del punteggio CMAI (Cohen-Mansfield
Agitation Inventory) per l'agitazione.
Bacopa
(monniera manier). rimedi naturali ad azione nootropa. Si usano le parti aeree.
saponine
chiamate
bacosidi
Neuropsychology Laboratory school of Biophysical science and electrical engineering, di Victoria
(Australia), agirebbe direttamente sull’ippocampo – la sede della memoria - promuovendo così
anche una rigenerazione naturale, sembra essere in grado di rigenerare le sinapsi danneggiate. Ma
nonostante questi studi, relativamente recenti, in India viene usata da millenni per riuscire a
memorizzare testi molto difficili e importanti come quelli vedici. Tuttavia, solo una quarantina di
anni fa in India sono stati ufficialmente isolati i suoi principi attivi. Una ricerca dell’Indian Council of
Medical Research ha dimostrato che è utile anche nei bambini affetti da ritardo mentale e
iperattività.
Studi sulla Bacopa
Agrawal A, Pandey MN, Dubey GP. Management of mental deficiency by an indigenous drug, Brahmi
https://demenzeprovinciavenezia.wordpress.com
Servizi psicologici ed educativi per la demenza.
(Bacopa monniera). Pharmacopsychoecologia 1993;6(1):1-5;
Dubey GP, Pathak SR, Gupta BS. Combined effect of Brahmi (Bacopa monniera) and Shankhpushpi
(Convolvulus pluricaulis) on cognitive functions. Pharmacopsychoecologia 1994;7(3):249-51;
Singh RH, Singh L. Studies on the anti-anxiety effect of the medyha rasayana drug Brahmi (Bacopa
monniera Wettst.). Res Ayur Siddha 1980;1:133-48;
Sharma R, Chaturvedi C, Tewari PV. Efficacy of Bacopa monniera in revitalizing intellectual functions
in children. J Res Edu Indian Med 1987;1:12.
Withania somnifera
Chiamato anche ginseng indiano ad azione nootropa
(azione non confermata da tutte le ricerche scientifiche) è una pianta Indiana che la Medicina
Ayurvedica sfrutta da anni per migliorare l’apprendimento e la memoria. Secondo uno studio
condotto nel 1991 su 15 donne e 15 uomini, l’estratto di Withania migliora, rispetto all’utilizzo di
piante simili e placebo, la performance cerebrale. Lo studio è stato eseguito con test di logica e
matematici misurandone anche il tempo di reazione (Karnik CR, Indian Medicine, April-July, 19).
Studi con uso di erbe miste.
Lavanda, arancio, rosmarino e limone.
In un altro studio, lavanda e arancio sono stati utilizzati la sera, e rosmarino e limone
durante il giorno su 28 pazienti affetti da demenza, di cui 17 avevano AD. Tutti i pazienti
hanno mostrato un miglioramento significativo nell'orientamento relativo alla funzione
cognitiva. I test di laboratorio dopo questo studio hanno dimostrato che non vi sono stati
effetti collaterali con l'uso dell'aromaterapia.
https://demenzeprovinciavenezia.wordpress.com
Servizi psicologici ed educativi per la demenza.
Altre erbe
Nome
Centella
Mango
Tè Verde
Nome latino
Parti
studiate
(Hydrocotyle asiatica)
foglie
(Mangifera inidca)
frutto, buccia, foglie
(Camellia sinensis)
foglie
Sintomo per
cui è utile
(Panax Ginseng)
P.A.
Note
A,
Memoria
Stimolante
Ginseng
link
A,
A,
Il ginseng è stato utilizzato in
Cina per aiutare a prevenire
le malattie e l'invecchiamento
per secoli. Quasi 10 anni fa,
un gruppo di ricercatori
cinesi ha riferito uno studio
sul ginseng, che ha coinvolto
40 pazienti, alla American
Stroke Association.
Venticinque dei 40 pazienti
con demenza vascolare lieve
o moderata (risultante da una
serie di piccoli ictus) ha
ricevuto estratto di ginseng
e, dopo 12 settimane, hanno
mostrato un miglioramento
significativo della memoria
rispetto agli altri 15 membri
del gruppo di controllo.
radici
Uno studio più recente
condotto dai ricercatori
coreani della Kyung Hee
University ha dimostrato che
il ginseng nero protegge
contro il deterioramento
neuronale e cognitivo indotto
da ischemia e potrebbe
essere utilizzato contro la
demenza vascolare.
Eleuterococco
(Eleutherococcus
Astragalo
(Astragalus
Schizandra
Coda di
topo
cinese
senticosus)
membranaceus
(Schizandra sinensis)
A,
radici
A,
radici
A,
frutti
(Huperzia Serrata)
huperzina A
In uno studio del 1995
pubblicato sulla rivista Chung
Kuo Yao Li Hsueh Pao di
Pechino, i ricercatori hanno
dato a 50 pazienti 200 mcg di
Huperzine A per 8 settimane.
Più della metà ha migliorato
la memoria e la cognizione
sulla base della scala
Wechseler di memoria e sulla
scala Hasegawa di demenza.
Olio di cocco.
Ylang Ylang
Bergamotto
Suggerimento
supplementare: L'olio di
cocco biologico extravergine
spremuto a freddo e
certificato è anche molto
efficace nell'aiutare contro i
sintomi della demenza. Alcuni
stanno ottenendo buoni
risultati con 1 cucchiaio, 2-3
volte al giorno.
Depressione, insonnia,
demenza è più efficace
insieme all'olio essenziale
di melissa
ansia, agitazione,
depressione lieve e
stress, contrasta
l’insonnia
https://demenzeprovinciavenezia.wordpress.com
Servizi psicologici ed educativi per la demenza.
Per l‘ipertensione
Esistono prodotti naturali che aiutano a tenere sotto controllo l'ipertensione (olivo, biancospino, vischio ed altri) ed anche il colesterolo (estratto di riso rosso fermentato, oli di
pesce e di alga etc.), il loro uso non può essere escluso a priori anche in chi segue già una terapia farmacologica, in questo caso sarebbe certamente più opportuno consultarsi con
il medico curante e decidere insieme questo cambio e/o integrazione, allo scopo di non turbare un equilibrio ora raggiunto.