Studi su piante
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Studi su piante
https://demenzeprovinciavenezia.wordpress.com Servizi psicologici ed educativi per la demenza. Erbe e demenza. Riferimenti bibliografici reperiti in internet su ricerche tra erbe e demenza. Si ricorda che questo materiale è stato raccolto da internet, è solo informativo e non costituisce in alcun modo un suggerimento medico, ma vuole solo sistematizzare in qualche modo quello che abbiamo reperito online sul tema. Sommario Salvia.................................................................................................................................................... 2 Rosmarino ............................................................................................................................................ 2 Menta ................................................................................................................................................... 3 Cannella ............................................................................................................................................... 3 Ginkgo Biloba ...................................................................................................................................... 3 Rosa...................................................................................................................................................... 4 Lavanda ................................................................................................................................................ 4 Curcuma ............................................................................................................................................... 6 Caffè ..................................................................................................................................................... 6 Pino Nero ............................................................................................................................................. 6 Timo ..................................................................................................................................................... 6 Melissa ................................................................................................................................................. 6 Bacopa .................................................................................................................................................. 6 Withania somnifera .............................................................................................................................. 7 Lavanda, arancio, rosmarino e limone ................................................................................................. 7 Altre erbe.............................................................................................................................................. 8 Per l‘ipertensione ................................................................................................................................. 9 https://demenzeprovinciavenezia.wordpress.com Servizi psicologici ed educativi per la demenza. Principio attivo. Ricerche Salvia Nome botanico della salvia comune: Salvia officinalis (si usano le foglie e sommità fiorite). Si usa talvolta la salvia spagnola, nome botanico: Salvia lavandulaefolia (si usano le parti aeree). Vedi per approfondimento e annotazioni: https://demenzeprovinciavenezia.wordpress.com/benvenuti/naturopatia-nella-demenza/salvia-e-alazheimer/ Acido rosmarinico Iuvone Teresa, De Filippis Daniele, Esposito Giuseppe, D'Amico Alessandra, Izzo Angelo A.;(2006). “The Spice Sage and Its Active Ingredient Rosmarinic Acid Protect PC12 Cells from Amyloid-β Peptide-Induced NeurotoxicityJ Pharmacol Exp Ther”.June 2006, 317:11431149;published ahead of print February 22, 2006,doi:10.1124/jpet.105.099317 Published online before printFebruary 22, 2006, doi:10.1124/jpet.105.099317JPET June 2006 vol. 317 no. 311431149 (http://jpet.aspetjournals.org/content/317/3/1143.full.pdf+html?sid=b2aab59b-13e0-412e-b7099a3261fb0913) Studio “doppio cieco”, randomizzato1 e placebo controllato, su topi, conferma che la salvia officinale incrementa e sostiene le funzioni cognitive e riduce gli effetti dell’Alzheimer, ha un effetto protettivo nelle cellule nervose contro i danni dovuti ad una elevata presenza delle proteine amiloidi riscontrata negli individui affetti da Alzheimer. L’acido rosmarinico presente nella salvia possiede proprietà antiossidanti e antinfiammatorie oltre alla capacità di arrestare la morte delle cellule nervose. Acido carnosico Nahid Azad, M.Sc.,Homa Rasoolijazi, Ph.D.,Mohammad Taghi Joghataie, Ph.D., Sara Soleimani, M.Sc. (2011). “Neuroprotective Effects of Carnosic Acid in an Experimental Model of Alzheimer’s Disease in Rats”. Cell J. 2011 Spring; 13(1): 39–44. Published online 2011 Apr 21. Dimostrano che l’acido carnosico previene la degenerazione dei nervi nei topi. Akhondzadeh S., Noroozian M., Mohammadi M., Ohadinia S., Jamshidi A.H. and Khani M. (2003) “Salvia officinalis extract in the treatment of patients with mild to moderate Alzheimer’s disease: a duble bind, randomized and placebo-controlled trial” J. Clin. Pharm. Ther., Feb 2003, 28(1):53-9 tannini, flavonoidi, picrosalvina, triterpeni, acidi organici: contiene anche un olio essenziale ricco in chetoni (S. officinalis) e acetato di linalile (S. sclarea), borneolo, pinene, limonene, umulene, alfa- e betatuione e canfora. Hanno osservato come somministrando l’estratto di salvia a soggetti con una lieve o moderata manifestazione del morbo di Alzheimer, per 4 mesi, si è assistito a un rallentamento del classico declino cognitivo di questi pazienti. Tildesley N.T.J. Kennedy D.O., Perry E.K., Ballard C.G., Savelev S., Wesnes K.A., Scholey A.B. (2003). “Salvia lavandulaefolia (Spanish sage) enhances memory in healthy young volunteers”. Pharmacology, Biochemistry and Behavior, 2003 Jun;75(3):669-64. Elsevier Science Inc. All rights reserved. http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/12895685. www.elsevier.com/locate/pharmbiochembeh 50 ml di olio essenziale al giorno di Salvia migliorano significativamente il ricordo a breve termine in entrambi gli studi su giovani adulti giovani. Rosmarino (Rosmarinus officinalis) sommità fiorite Conosciuto come la “Pianta della Memoria” ed è la pianta che una volta protesse la Vergine Maria nel suo viaggio verso l’Egitto. In qualità di “Pianta Curativa Biblica” il rosmarino è stato utilizzato nei secoli per accrescere la memoria e per ridurre le palpitazioni cardiache, aumentare le energie, curare le cataratte e per curare molti altri problemi. Il rosmarino possiede componenti chimici che prevengono la perdita di acetilcolina, elemento fondamentale per pensare e ragionare. Gli individui affetti da Alzheimer sono spesso carenti di acetilcolina. Il cineolo 1,8 è stato ampiamente studiato per le sue proprietà 1 Una sperimentazione controllata randomizzata è un disegno di studio sperimentale nel quale il trattamento studiato è prescritto ad una sola frazione dei soggetti arruolati nell’indagine, selezionati casualmente (randomizzazione), secondo uno schema predeterminato e imposto agli operatori sanitari esecutori della ricerca. Al gruppo di controllo dello studio viene prescritto un trattamento di cui si conosce l’effetto, oppure nessun trattamento. Lo studio si definisce “a doppio cieco” quando né i partecipanti, né le persone che raccolgono i dati sanno se, rispettivamente, ricevono o prescrivono il trattamento in studio o quello di controllo. - Definizione tratta dal sito “BMV Biblioteca Medica Virtuale” https://demenzeprovinciavenezia.wordpress.com Servizi psicologici ed educativi per la demenza. medicinali, e ha un forte effetto antimicrobico, anti-infiammatorio, analgesico, antibatterico, antiossidante e antispasmodico sul corpo. Acido rosmarinico Nancy Solomon, Susan Farr, (November 14, 2013), studio condotto dalla Saint Louis University School of Medicine, e presentato alla Conferenza di Neuroscience, l’11 novembre 2013 (http://www.sciencedaily.com/releases/2013/11/131115111524.htm, http://www.slu.edu/rel-news-spearmint-1112), Acido carnosico Terpene e cineolo Sostiene che gli estratti del rosmarino migliorano l’apprendimento e la memoria e riducono l’ossidazione dovuta a stress, fattore caratteristico del declino dell’invecchiamento. Nahid Azad, M.Sc., Homa Rasoolijazi, Ph.D., Mohammad Taghi Joghataie, Ph.D., Sara Soleimani, M.Sc. (2011). “Neuroprotective Effects of Carnosic Acid in an Experimental Model of Alzheimer’s Disease in Rats”. Cell J. 2011 Spring; 13(1): 39–44. Published online 2011 Apr 21. Dimostra che l’acido carnosico previene la degenerazione dei nervi nei topi. Due ricercatori della Northumbria university di Newcastle in Gran Bretagna dimostrano che l'aroma di rosmarino aumenta le performance cognitive Menta menta piperita noto energizzante Nancy Solomon, Susan Farr, (November 14, 2013), in uno studio condotto dalla Saint Louis University School of Medicine e presentato alla Conferenza di Neuroscience, l’11 novembre 2013, sostengono che l’estratto di menta ha favorito il miglioramento della memoria in due test comportamentali. (http://www.sciencedaily.com/releases/2013/11/131115111524.htm, http://www.slu.edu/rel-news-spearmint-1112). Cannella Estratto CEppt Anat Frydman-Marom , Aviad Levin , Dorit Farfara, Tali Benromano, Roni Scherzer-Attali, Sivan Peled, Robert Vassar, Daniel Segal, Ehud Gazit , Dan Frenkel , Michael Ovadia (2011). “Orally Administrated Cinnamon Extract Reduces β-Amyloid Oligomerization and Corrects Cognitive Impairment in Alzheimer's Disease Animal Models”. Published: January 28, 201. Plos One. 1 DOI: 10.1371/journal.pone.0016564 (http://journals.plos.org/plosone/article?id=10.1371/journal.pone.0016564) L’estratto è chiamato CEppt ed è stato provato su topi geneticamente modificati, dimostra che può inibire lo sviluppo della malattia di Alzheimer. Cinnamaldeide University of California di Santa Barbara , questi due composti potrebbero avere il potenziale per scongiurare o prevenire la malattia di Alzheimer perché possono proteggere dallo stress ossidativo la proteine tau. Questo tipo di stress ossidativo e il danno incluso sono un fattore molto comune nella malattia di Alzheimer. Epicatechina membri del Rush University Medical Centre sostengono che potrebbe aiutare a rallentare o invertire la progressione della malattia di Parkinson. [https://it.wikipedia.org/wiki/Cinnamomum_verum] In uno studio del 2003, a pazienti con diabete di tipo II è stata somministrata cannella per 40 giorni. Lo studio ha dimostrato che 1, 3 e 6 grammi di cannella al giorno sono stati sufficienti a ridurre significativamente il colesterolo LDL (“colesterolo cattivo”) e trigliceridi. D’altra parte, uno studio molto simile effettuato nel 2006 non è riuscito a trovare un significativo effetto ipocolesterolemizzante della cannella. Al dato attuale non si è giunti ad una conclusione definitiva ( http://mangiosintetico.blogspot.it/2014/01/ipertensione-e-alzhaimer-curati-conla.html). Ginkgo Biloba (Ginko biloba L.) https://demenzeprovinciavenezia.wordpress.com Servizi psicologici ed educativi per la demenza. Ginkgoflavonoidi TERPENI (in particolare Ginkgolidi A, B, C, M, J e dei Bilobalidi; POLIFENOLI soprattutto glicosidi flavonoici derivati del Quercetolo, del Campferolo e dell'Isoramnetolo ed alcuni bioflavonoidi tra cui il Ginkgetolo; composti fenolici organici. e Diversi studi dimostrano effetti positivi sugli aspetti cardiocircolatori e sulla demenza di Alzheimer, ma non vi sono ancora dati certi di efficacia. Vi sono controindicazioni in caso di pazienti in concomitante trattamento con farmaci anticoagulanti. http://web.mclink.it/MJ7834/soclav/20010323_BorrDan-ginkgo.htm Recenti studi tendono a negare efficacia a questa pianta nella demenza di alzheimer http://www.centroalzheimer.org/sito/nl_i_dettaglio.php?id=23 50 studi in doppio cieco, la foglia di ginkgo ha dimostrato la sua utilità nei pazienti con insufficienza vascolare cerebrale, compresi sintomi come la perdita di memoria a breve termine. Perché il ginkgo aumenta la circolazione ed è pieno di antiossidanti, molti specialisti di medicina alternativa sostengono che il suo utilizzo aiuta nelle prime fasi dell'Alzheimer, aiutando anche a prevenire l'insorgenza della demenza alifatici, acidi Rosa Uso come aromaterapia Björn Rasch - Università di Lubecca, pubblicata su Science 9 March 2007, Vol. 315. no. 5817, pp. 1426 – 1429 ha rilevato un miglioramento della memoria se durante il sonno (nella fase del sonno profondo ad onde lente) vengono esposti al profumo di rosa. Lavanda Massaggio manuale con olio essenziale di lavanda o usato come aromaterapia per migliorare lo stato emotivo, ridurre il comportamento disturbante e favorire il sonno. Holmes C. et al. Lavender “oil as a treatment for agitated behaviour in severe dementia: a placebo controlled study”. Int. J. Geriatr. Psychiatry 17, 305-308, 2002. Uno studio clinico ha valutato l’effetto sedativo dell’olio essenziale di lavanda in pazienti agitati con demenza senile. Sono stati arruolati 15 pazienti con evidente demenza senile e notevolmente agitati. Essi dovevano inalare per 4 ore al giorno olio essenziale di lavanda al 2% o un placebo per un periodo di 10 giorni. Al termine della sperimentazione si è notato che 9 pazienti (il 60% del totale) erano molto meno agitati, mentre gli altri non mostravano alcun progresso. Lo studio conclude che l’inalazione dell’olio essenziale di lavanda può avere una certa utilità per sedare pazienti agitati con demenza senile. Snow L.A. et al. “A controlled trial of aromatherapy for agitation in nursing home patients with dementia”. J Altern Complement Med. 10(3):431-7, 2004 Un altro studio clinico ha indagato l’effetto di un massaggio con olio essenziale di lavanda sulla memoria, sull’emozionalità e sull’aggressività in un gruppo di soggetti anziani con demenza senile tipo Alzheimer. In un gruppo di pazienti l’olio di lavanda veniva massaggiato su tutto il corpo per 2 settimane, mentre un altro gruppo era trattato con olio di jojoba e un altro ancora con un topico placebo. Si è visto che i pazienti del gruppo lavanda non mostravano alcun miglioramento delle funzioni cognitive, ma mostravano un significativo calo dell’aggressività e dell’emozionalità rispetto agli altri due gruppi. Lo studio conferma l’azione sedativa dell’olio essenziale di lavanda anche quando usato come massaggio. Hudson R. “The value of lavender for rest and activity in the elderly patient. Complement Ther”. Med. 4, 52-57, 1996. Buchbauer G. et al. “Aromatherapy: evidence for sedative effects of the essential oil of lavender after inhalation”. Naturforsch. 46, 1067-1072, 1991. Lis-Balchin M. et al. “Studies on the mode of action of the essential oil of lavender https://demenzeprovinciavenezia.wordpress.com Servizi psicologici ed educativi per la demenza. (Lavandula angustifolia P. Miller)”. Phytother. Res. 13, 540-542, 1999. Morris N. “The effects of lavender (Lavandula angustifolium) baths on psychological wellbeing: two exploratory randomised control trials”. Complement Ther Med 10(4):223-8, 2003. Lee S.Y. “The effect of lavender aromatherapy on cognitive function, emotion, and aggressive behavior of elderly with dementia”. Taehan Kanho Hakhoe Chi. 35(2):303-12, 2005. Lewith G.T. et al. “A Single-Blinded, Randomized Pilot Study Evaluating the Aroma of Lavandula augustifolia as a Treatment for Mild Insomnia”. J Altern Complement Med. 11(4):631-7, 2005. https://demenzeprovinciavenezia.wordpress.com Servizi psicologici ed educativi per la demenza. Principio attivo Ricerche Curcuma Nome botanico: Curcuma longa, Parte usata: Rizoma. Chiamata anche zafferano delle Indie o Turmeric Curcumina,vitamina D3 Studi pubblicati su umani e animali hanno esaminato la curcuma e il legame della curcumina come anti-infiammatorio e antiossidante. Uno studio dall' Universita' della California, Los Angeles (UCLA), pubblicato a luglio 2009 sulla rivista Journal of Alzheimer's Disease, può stimolare il sistema immunitario a eliminare le placche-beta amiloidi che si sviluppano a causa dell'Alzheimer. Tuttavia la curcumina naturale, non era molto potente dal momento che dopo l'ingestione non era assorbita velocemente e si disgregava prima di poter essere utilizzata con efficienza. I curcuminoidi artificiali che si possono sviluppare in laboratorio non presenterebbero questi problemi: un curcuminoide appositamente progettato potrebbe superare i limiti di quelli naturali. Dallo studio non è emerso quale dose di vitamina D3 e di curcumina sia piu' efficace, quindi è ancora da scoprire quale sia combinazione ottimale delle due sostanze perchè si abbiano risultati evidenti. Caffè Tre tazzine di caffè al giorno combattono l'Alzheimer. Questo l'esito di uno studio olandese compiuto nell'arco di un decennio. La ricerca è stata condotta su un campione di 670 italiani, finlandesi e olandesi tra i 70 e 90 anni. Lo studio, pubblicato sull'ultimo numero dell'European Journal of Clinical Nutrition afferma che il caffè ha davvero un 'forte effetto protettivo' sul cervello: ne stimola la funzione cognitiva e lo mette meglio al riparo dai rischi di demenza senile. Pino Nero Bonesi M1, Menichini F, Tundis R, Loizzo MR, Conforti F, Passalacqua NG, Statti GA, Menichini F. “Acetylcholinesterase and butyrylcholinesterase inhibitory activity of Pinus species essential oils and their constituents”. J Enzyme Inhib Med Chem. 2010 Oct;25(5):622-8. doi: 10.3109/14756360903389856. PMID:20429778 [PubMed - indexed for MEDLINE] Abstract This study aimed to investigate the acetylcholinesterase (AChE) and butyrylcholinesterase (BChE) inhibitory activity of the essential oils from Pinus nigra subsp. nigra, P. nigra var. calabrica, and P. heldreichii subsp. leucodermis. This activity is relevant to the treatment of Alzheimer's disease (AD), since cholinesterase drugs are currently the only drugs available to treat AD. P. heldreichii subsp. leucodermis exhibited the most promising activity, with IC(50) values of 51.1 and 80.6 microg/mL against AChE and BChE, respectively. An interesting activity against AChE was also observed with P. nigra subsp. nigra essential oil, with an IC(50) value of 94.4 microg/mL. Essential oils were analyzed by GC and GC-MS with the purpose of investigating their relationships with the observed activities. Among the identified constituents, terpinolene, beta-phellandrene, linalyl acetate, trans-caryophyllene, and terpinen-4-ol were tested. trans-Caryophyllene and terpinen-4-ol inhibited BChE with IC(50) values of 78.6 and 107.6 microg/mL, respectively. beta-Phellandrene was selective against AChE (IC(50) value of 120.2 microg/mL). Timo timolo, linalolo e Capaci di inibire l'AChE. L'acetilcolinesterasi (AChE) carvacrolo Melissa (Melissa officinalis) foglie, sommità fiorite Calmante e rilassante per inalazione o lo strofina sulla pelle. Alcuni dicono che è efficace contro l'insorgenza o la progressione dell'Alzheimer e inoltre fornisce sollievo da ansia e insonnia. È un rilassante naturale, in uno studio controllato con placebo, condotto in una struttura sanitaria per valutare il trattamento dell'agitazione nei pazienti affetti da demenza grave. Il sessanta per cento del gruppo attivo ha mostrato una diminuzione del 30% del punteggio CMAI (Cohen-Mansfield Agitation Inventory) per l'agitazione. Bacopa (monniera manier). rimedi naturali ad azione nootropa. Si usano le parti aeree. saponine chiamate bacosidi Neuropsychology Laboratory school of Biophysical science and electrical engineering, di Victoria (Australia), agirebbe direttamente sull’ippocampo – la sede della memoria - promuovendo così anche una rigenerazione naturale, sembra essere in grado di rigenerare le sinapsi danneggiate. Ma nonostante questi studi, relativamente recenti, in India viene usata da millenni per riuscire a memorizzare testi molto difficili e importanti come quelli vedici. Tuttavia, solo una quarantina di anni fa in India sono stati ufficialmente isolati i suoi principi attivi. Una ricerca dell’Indian Council of Medical Research ha dimostrato che è utile anche nei bambini affetti da ritardo mentale e iperattività. Studi sulla Bacopa Agrawal A, Pandey MN, Dubey GP. Management of mental deficiency by an indigenous drug, Brahmi https://demenzeprovinciavenezia.wordpress.com Servizi psicologici ed educativi per la demenza. (Bacopa monniera). Pharmacopsychoecologia 1993;6(1):1-5; Dubey GP, Pathak SR, Gupta BS. Combined effect of Brahmi (Bacopa monniera) and Shankhpushpi (Convolvulus pluricaulis) on cognitive functions. Pharmacopsychoecologia 1994;7(3):249-51; Singh RH, Singh L. Studies on the anti-anxiety effect of the medyha rasayana drug Brahmi (Bacopa monniera Wettst.). Res Ayur Siddha 1980;1:133-48; Sharma R, Chaturvedi C, Tewari PV. Efficacy of Bacopa monniera in revitalizing intellectual functions in children. J Res Edu Indian Med 1987;1:12. Withania somnifera Chiamato anche ginseng indiano ad azione nootropa (azione non confermata da tutte le ricerche scientifiche) è una pianta Indiana che la Medicina Ayurvedica sfrutta da anni per migliorare l’apprendimento e la memoria. Secondo uno studio condotto nel 1991 su 15 donne e 15 uomini, l’estratto di Withania migliora, rispetto all’utilizzo di piante simili e placebo, la performance cerebrale. Lo studio è stato eseguito con test di logica e matematici misurandone anche il tempo di reazione (Karnik CR, Indian Medicine, April-July, 19). Studi con uso di erbe miste. Lavanda, arancio, rosmarino e limone. In un altro studio, lavanda e arancio sono stati utilizzati la sera, e rosmarino e limone durante il giorno su 28 pazienti affetti da demenza, di cui 17 avevano AD. Tutti i pazienti hanno mostrato un miglioramento significativo nell'orientamento relativo alla funzione cognitiva. I test di laboratorio dopo questo studio hanno dimostrato che non vi sono stati effetti collaterali con l'uso dell'aromaterapia. https://demenzeprovinciavenezia.wordpress.com Servizi psicologici ed educativi per la demenza. Altre erbe Nome Centella Mango Tè Verde Nome latino Parti studiate (Hydrocotyle asiatica) foglie (Mangifera inidca) frutto, buccia, foglie (Camellia sinensis) foglie Sintomo per cui è utile (Panax Ginseng) P.A. Note A, Memoria Stimolante Ginseng link A, A, Il ginseng è stato utilizzato in Cina per aiutare a prevenire le malattie e l'invecchiamento per secoli. Quasi 10 anni fa, un gruppo di ricercatori cinesi ha riferito uno studio sul ginseng, che ha coinvolto 40 pazienti, alla American Stroke Association. Venticinque dei 40 pazienti con demenza vascolare lieve o moderata (risultante da una serie di piccoli ictus) ha ricevuto estratto di ginseng e, dopo 12 settimane, hanno mostrato un miglioramento significativo della memoria rispetto agli altri 15 membri del gruppo di controllo. radici Uno studio più recente condotto dai ricercatori coreani della Kyung Hee University ha dimostrato che il ginseng nero protegge contro il deterioramento neuronale e cognitivo indotto da ischemia e potrebbe essere utilizzato contro la demenza vascolare. Eleuterococco (Eleutherococcus Astragalo (Astragalus Schizandra Coda di topo cinese senticosus) membranaceus (Schizandra sinensis) A, radici A, radici A, frutti (Huperzia Serrata) huperzina A In uno studio del 1995 pubblicato sulla rivista Chung Kuo Yao Li Hsueh Pao di Pechino, i ricercatori hanno dato a 50 pazienti 200 mcg di Huperzine A per 8 settimane. Più della metà ha migliorato la memoria e la cognizione sulla base della scala Wechseler di memoria e sulla scala Hasegawa di demenza. Olio di cocco. Ylang Ylang Bergamotto Suggerimento supplementare: L'olio di cocco biologico extravergine spremuto a freddo e certificato è anche molto efficace nell'aiutare contro i sintomi della demenza. Alcuni stanno ottenendo buoni risultati con 1 cucchiaio, 2-3 volte al giorno. Depressione, insonnia, demenza è più efficace insieme all'olio essenziale di melissa ansia, agitazione, depressione lieve e stress, contrasta l’insonnia https://demenzeprovinciavenezia.wordpress.com Servizi psicologici ed educativi per la demenza. Per l‘ipertensione Esistono prodotti naturali che aiutano a tenere sotto controllo l'ipertensione (olivo, biancospino, vischio ed altri) ed anche il colesterolo (estratto di riso rosso fermentato, oli di pesce e di alga etc.), il loro uso non può essere escluso a priori anche in chi segue già una terapia farmacologica, in questo caso sarebbe certamente più opportuno consultarsi con il medico curante e decidere insieme questo cambio e/o integrazione, allo scopo di non turbare un equilibrio ora raggiunto.