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IO/LAB04/45
ISTRUZIONE OPERATIVA:
REV00
MODULO DI ELASTICITA’
DEL 03/04/09
SU FILI,BARRE,TRECCE,TREFOLI
Pagina 1 di 3
DI ACCIAIO DA PRECOMPRESSO
SETTORE
LI
leganti
idraulici
CA
calcestruzzi
AG
aggregati
LM
laterizi
per
murature
LS
laterizi
per
solai
AC
acciai
da c. a.
AP
acciai da
c. a. p.
AL
Acciai da
laminati e
profilati
INDICE:
1)
2)
3)
4)
5)
6)
7)
8)
Scopo
Campo di applicazione
Norma di riferimento
Definizioni e simboli
Responsabilità
Apparecchiature
Modalità esecutive
Esposizione dei risultati
1. Scopo
Scopo della prova è la determinazione del modulo di elasticità apparente sui materiali metallici
da precompresso
2. Campo di applicazione
La presente Istruzione Operativa deve essere applicata ogni qual volta il laboratorio deve
determinare il modulo di elasticità apparente su fili, barre, trecce, trefoli di acciaio per cemento
armato precompresso. A tal fine sarà necessario ricavare il diagramma di deformazione
derivante da tali spezzoni di fili, barre, trecce, trefoli di acciaio per cemento armato
precompresso sottoposti a prova di trazione come descritto nelle istruzioni operative
IO/LAB04/39-40
3. Norma di riferimento
UNI EN ISO 15630-3
(Metodi di prova su acciaio per calcestruzzo armato precompresso)
UNI EN 10002-1
(Materiali metallici – Prova di trazione su barre)
D.M. 09/01/1996
(Norme Tecniche per il Calcolo, l’esecuzione ed il collaudo delle
strutture in cemento armato, normale e precompresso e per le strutture
metalliche)
D.M. 14/01/2008
(Norme Tecniche per le Costruzioni)
4. Definizioni e simboli
SPE
Sperimentatore
DL
Direttore del Laboratorio
ACC
Acciaio
MIN
Minuta di prova
5. Responsabilità
5.1 Responsabilità dello SPE
Lo sperimentatore è responsabile:
o della precisa e puntuale applicazione di quanto previsto dal MQ del Sistema di
Qualità Aziendale;
o della corretta esecuzione della prova;
IO/LAB04/45 REV00 DEL 03/04/09
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ISTRUZIONE OPERATIVA:
REV00
MODULO DI ELASTICITA’
DEL 03/04/09
SU FILI,BARRE,TRECCE,TREFOLI
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DI ACCIAIO DA PRECOMPRESSO
SETTORE
LI
leganti
idraulici
CA
calcestruzzi
AG
aggregati
LM
laterizi
per
murature
LS
laterizi
per
solai
AC
acciai
da c. a.
AP
acciai da
c. a. p.
AL
Acciai da
laminati e
profilati
o della corretta trascrizione ed elaborazione dei dati;
o del corretto uso della strumentazione utilizzata.
5.2 Responsabilità del DL
Il Direttore del Laboratorio è responsabile:
o Della precisa e puntuale applicazione di quanto previsto dal MQ del Sistema di
Qualità Aziendale;
o Della correttezza delle elaborazioni;
o Della certificazione emessa a fronte della prova fatta.
6. Apparecchiature
x Macchina universale per prove di trazione di idonea portata
7. Modalità Esecutive
7.1. Operazioni preliminari:
a. Individuazione del materiale da sottoporre a prova
Lo sperimentatore, dalla lavagna esposta in accettazione, evince la pratica da
lavorare. Nell’area dello stoccaggio del materiale, individua gli spezzoni di acciaio
che recano il numero di accettazione corrispondente, li carica su un carrello e li
sposta nell’area di lavorazione.
b. individuazione della specifica di prova
Allo stesso modo controlla la specifica di prova richiesta dal Committente e che la
stessa sia quella utilizzata dal laboratorio e si munisce quindi della Norma;
c.
individuazione della macchina per l’effettuazione della prova
In funzione della prova richiesta e in funzione delle dimensioni dei provini sceglie la
macchina di prova idonea per l’esecuzione della prova.
d. accertamento dello stato di taratura dei macchinari
Si accerta che la macchina che intende utilizzare sia in stato di taratura controllando
la scadenza di taratura posta sul cartellino attaccato alla macchina. Come sopra per la
bilancia
e. Minuta di Prova
Si munisce della Minuta di Prova per la registrazione dei dati della prova.
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SU FILI,BARRE,TRECCE,TREFOLI
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DI ACCIAIO DA PRECOMPRESSO
SETTORE
LI
leganti
idraulici
CA
calcestruzzi
AG
aggregati
LM
laterizi
per
murature
LS
laterizi
per
solai
AC
acciai
da c. a.
AP
acciai da
c. a. p.
AL
Acciai da
laminati e
profilati
7.2. Esecuzione della prova
¾ Lo sperimentatore, dopo aver eseguito sul materiale individuato la prova di trazione, con le
procedure descritte nell’istruzioni operative IO/LAB04/39-40, prima di procedere al
salvataggio del file elettronico restituito dalla macchina di prova, opera come segue:
modulo elastico su fili o barre di c.a.p. (IO/LAB04/39)
¾ Determina i valori delle forze F1 ed F2, in KN, pari a (0,2)Fm e (0,7)Fm, come indicato dalla
norma di riferimento
¾ Dal menu del programma, esegue il comando TABELLA
¾ Inserisce, dopo aver spuntato la curva relativa ai valori di “Carico - deformazione
estensimetro”, i valori delle forze F1 ed F2 determinate
¾ Ricava i valori delle deformazioni Def1 – Def2 corrispondenti, in mm, che provvede a
riportare sulla MIN
¾ Salva i dati ottenuti dalla macchina, e ne riporta il nome di salvataggio sulla MIN, assieme al
file di report della prova
¾ Firma la Minuta di prova
modulo elastico su trecce o trefoli di c.a.p. (IO/LAB04/40)
¾ Determina i valori delle forze F1 ed F2, in KN, pari a (0,2)Fm e (0,7)Fm, come indicato dalla
norma di riferimento
¾ Ricava, in funzione del diagramma Carico – Deformazione estensimetro restituito in
elettronico dallo stesso, i valori delle deformazioni Def1 – Def2, in mm, corrispondenti alle
forze F1 ed F2 determinate in precedenza
¾ Riporta sulla MIN i valori, in mm, di tali deformazioni
¾ Esporta il grafico di prova ottenuto, tramite il comando Export del programma e lo salva
assieme ai dati ottenuti dalla macchina, riportandone i nomi di salvataggio sulla MIN
¾ Firma la Minuta di prova
7.3. Riferimenti di calcolo
Ai fini della determinazione del Modulo di Elasticità apparente Ep, esso è inteso come rapporto tra
la differenza di tensione media e la differenza di deformazione corrispondente, e viene calcolato per
un intervallo di tensione (0,2-0,7) fpt, come indicato dal D.M. 14/01/2008 al punto 11.3.3.5.2.3.
E’ opportuno ricordare che fpt rappresenta il valore della tensione di rottura, determinato dalle
prove di trazione effettuate conformemente alla UNI EN ISO 15630-3 per i fili, le trecce e trefoli ed
alla UNI EN 10002-1 per le barre
8. Esposizione dei risultati
I dati riportati sulla MIN servono per la successiva certificazione che oltre ai dati identificativi del
certificato di prova ed alle notizie fornite dal Committente conterrà:
-
Il valore del Modulo di elasticità apparente, in N/mm2
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