Asse Radici-Leali sul cargo

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Asse Radici-Leali sul cargo
MILANO FINANZA
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di Andrea Montanari
M
ALITALIA
I due potenziali concorrenti nella corsa alle attività di trasporto,
che AirFrance voleva azzerare a tutti i costi, potrebbero fare fronte comune
per puntare all’acquisizione. Con la regia di Equinox e Intesa Sanpaolo
ettere le mani su
Alitalia Cargo vuol
dire assicurarsi un
giro d’affari di quasi
600 milioni, ovvero un terzo del valore complessivo
del mercato del trasporto merci in
Italia. Riuscire nell’impresa non
è da tutti, anche perché va tenuto conto che la società controllata
dalla compagnia di bandiera l’anTutto pronto per il consiglio di amministrazione di sono almeno due (forse tre), inclusi però gli arabi del
no scorso ha perso più di 70 milioni.
Risanamento di martedì 22 luglio. L’appuntamento fondo del Dubai. L’avvio della trattativa in esclusiva,
Una cifra pesante, che spaventesarà decisivo per quanto riguarda il futuro delle aree per un ammontare complessivo intorno a 1,4 miliardi
rebbe chiunque, tanto è vero che
di Santa Giulia e dell’ex Falck a Sesto San Giovanni, per i due cespiti, cifra indicata dal fondo del Dubai e
AirFrance, nel suo piano per la coni due grandi progetti di sviluppo della società lombar- da cui non si dovrebbero discostare molto gli eventuali
quista di Alitalia, aveva già deciso
da. Per entrambi si parla ormai da tempo di possibile altri pretendenti, risolverebbe in gran parte i probledi azzerare l’attività. Ma lasciarsi
cessione o quantomeno di partnership con gruppi terzi mi di Zunino e anzi darebbe al gruppo Risanamento
sfuggire un’occasione del genere
per la valorizzazione delle aree, decisione ormai impro- le risorse per affrontare la difficile crisi in corso. Dopo
sarebbe strategicamente sbagliarogabile considerando l’indebitamento della società di l’iniezione di 1,4 miliardi, Risanamento rimarrebbe
to per un industriale italiano che
Luigi Zunino da un lato e gli ingenti ulteriori investi- con un patrimonio di 2,53 miliardi (valore di mercato
voglia mettersi in gioco e tentare
menti necessari per operare come developer dall’altro. del portafoglio estero e del portafoglio trading), l’inla sfida della logistica. E se il preNel corso del cda della prossima settimana si deci- debitamento scenderebbe a 1.126 milioni dai 2.526
mier Silvio Berlusconi da mesi
derà così per l’avvio di una trattativa in esclusiva milioni del 31 marzo 2008 (corrispondente a un logioca la carta dello spirito patriotcon il fondo del Dubai Limitless per quanto riguarda an to value del 45% contro l’odierno 65%), mentre il
tico dei capitani d’impresa per il
l’area di Sesto San Giovanni, mentre patrimonio netto consolidato, inclusi i 300 milioni di
salvataggio di Alitalia,
per Santa Giulia, di sicuro il progetto plusvalenza derivanti dalla doppia cessione, ammonsi può provare a getta- Milano Finanza.it
più caro a Zunino, i nomi sul tappeto terebbe a 637 milioni contro i 337 del 31 marzo.
re il salvagente anche
Su
milanofi
nanza.it/alitalia
al Cargo, la strutil punto sulla compagnia
tura che con cinque
di bandiera e sul piano
Radici da anni (nessuna parentela con il premier con un fatturato di 20 milioni è
aerei MD-11 Special
elaborato per il suo salvataggio
ha deciso di pun- Silvio), vola da Orio al Serio, in- leader in Italia nel corto raggio e
Freighter e 180 piloti
rappresenta un player importan- tare sul trasporto merci e sulla crocia le sue rotte con quelle di terzo player in Europa. A questo
te nel settore del trasporto merci. gestione di scali aeroportuali del Alitalia dal 1982, dispone di 15 business la holding Miro Radici
Un’attività che garantisce colle- Mezzogiorno. La sua Miniliner, Fokker (diventeranno 17 entro Finance affianca il 46% nella sogamenti con Paesi fondamentali guidata dall’amministratore de- il 2010), porta a destinazione 20 cietà di gestione dell’aeroporto di
per l’economia italiana come Stati legato Giuseppe Berlusconi milioni di tonnellate di merci e Crotone, il 48,6% di Infrastrutture
Uniti, India, Cina e Giappone.
Sicché il dossier Cargo sollecita gli
appetiti di due industriali lombarASSICURAZIONI
di: il bergamasco Nicola Radici e
il bresciano Alcide Leali. Per la
conquista del Cargo della Magliana
è dunque derby Bergamo-Brescia,
due città che da sempre si fronteggiano e si contendono la palma di
città più operosa d’Italia.
Asse Radici-Leali sul cargo
Risanamento pronta a trattare in esclusiva
Rivoluzione tra le reti. La Car (azionista Novit)
richiama altri soci, mentre in Unipol scelgono il consorzio
L’agente va in compagnia
Una corsa lunga, dai contorni
appena abbozzati, legata indissolubilmente alle sorti della
compagnia di bandiera. Radici
è il rampollo della nota famiglia
di produttori tessili con il pallino della finanza. Leali è il padre
del fenomeno Air Dolomiti, vettore aereo con il quale ha fatto
soldi in gran quantità vendendolo al colosso tedesco Lufthansa e
ritirandosi (quasi) a vita privata.
Ma negli ultimi mesi l’imprenditore bresciano è tornato agli
onori della cronaca con il progetto Alis Aerolinee, cargo di lungo
raggio. Un interesse, quello dei
due competitor, che potrebbe
anche trovare un punto
di contatto
che li potrebbe portare a
presentarsi compatti
ai nastri di
partenza
della futura gara
che Intesa
Sanpaolo
gestirà
all’interno del
Nicola
rilanRadici
cio di
Alitalia.
19 Luglio 2008
di Anna Messia
M
entre le assicurazioni continuano a
chiedere, ad ogni occasione buona, di
cancellare rapidamente il divieto del
monomandato introdotto con la legge
Bersani, gli agenti si stanno già organizzando per
sfruttare appieno tutte le opportunità offerte dalle
nuove regole. A poco più di sei mesi dalla cancellazione del monomandato, che obbligava gli agenti a
lavorare con un’unica compagnia, il mercato della distribuzione assicurativa sta già cambiando
volto. Il primo caso «rivoluzionario» è stato quello
di Consorzio agenti riuniti (Car), società fondata
da Pietro Melis, un agente della Nuova Tirrena
(Groupama) che ha creato una società per azioni
partecipata da 230 agenti assicurativi. Car detiene il 26% della Sequoia, società che a sua volta
ha il controllo della Novit assicurazioni, la compagnia guidata da Francesco Torri (ex ed Toro).
Gli agenti di Car, prevalentemente appartenenti
alla Nuova Tirrena, hanno insomma deciso di allargare la loro offerta al cliente partecipando alla
creazione di un’altra compagnia assicurativa.
Una storia che sembra già un successo considerando che Novit, a fine giugno, vantava un portafoglio
polizze di circa 17 milioni di euro. E che il Consorzio
agenti riuniti, che oggi ha un capitale di 1,9 milioni
di euro, subito dopo l’estate è pronto a realizzare una ricapitalizzazione per consentire l’ingresso
nella compagine societaria di un altro gruppetto
di agenti, circa una sessantina. Tra i programmi
di Car c’è poi la possibile apertura ad altri servizi finanziari, come l’intermediazione creditizia, e
in cantiere c’è l’avvio di una società di servizi, che
è pronta ad allargare il suo raggio d’azione alla
gestione dei sinistri. Insomma, gli agenti di assi-
curazione sembrano pronti a guidare l’evoluzione
del mercato assicurativo in Italia.
Del resto anche il modello delle stesse agenzie di
assicurazione è destinato a cambiare, perché la
Bersani non ha solo modificato le regole ai mandati, ma ha anche rivoluzionato l’intera attività degli
agenti (per esempio eliminando le polizze decennali o l’avvio dell’indennizzo diretto). Le compagnie
in questa prima fase hanno sostenuto le loro reti
di vendita nel cambiamento: secondo l’ufficio studi
di Arfin, compagnia assicurativa specializzata nel
ramo cauzioni, nel 2006 le provvigioni riconosciute
alle reti erano 6 milioni di euro, il 15% dei premi
incassati, salite nel 2007 a circa il 18-19%. Un incremento che però difficilmente sarà ancora sostenibile
per le compagnie nei mesi a venire, visto anche il
rallentamento della produzione assicurativa. Per
questo gli agenti, secondo quanto emerge anche da
un’indagine realizzata da Iama, in associazione con
l’Unione europea assicuratori, sono destinati a unire le forze: tra gli agenti si sta insomma facendo
strada la tendenza a organizzarsi in gruppo, per
avere più forza contrattuale nel ricercare mandati più o meno ideali. La base di partenza, secondo
il sondaggio realizzato da Iama consulting, che da
quasi quarant’anni segue il mercato, è la messa in
comune di società di servizi.
Car non è però l’unica iniziativa in questa direzione. Anche un numero consistente di agenti
Unipol assicurazioni (l’interesse sarebbe di circa
300 agenti) si stanno organizzando per unire le
forze. L’obiettivo, anche in questo caso, non è di
opporsi alla politica della prima capogruppo, ma
piuttosto di allargare la gamma dei servizi offerti creando un consorzio La nuova iniziativa è in
piena evoluzione, e dovrebbe essere pronta subito
dopo l’estate. (riproduzione riservata)
Sicilia (a sua volta azionista con il
38% dello scalo di Trapani) ed è
in corsa per il 35% della società di
gestione dell’aeroporto di Reggio
Calabria. Adesso, per provare a
conquistare Alitalia Cargo, Radici
ha individuato Equinox come
partner finanziario. Il fondo promosso da Salvatore Mancuso
(ex presidente del Banco di Sicilia
e già consigliere di Unicredit)
appare come l’alleato ideale per
avviare la trattativa con Intesa
Sanpaolo, cui è già stata recapitata una manifestazione d’interesse
per il business delle merci.
L’imprenditore bergamasco e il finanziere siciliano trapiantato a
Milano devono ancora definire il
piano d’azione ma di una cosa sono
certi: se arriveranno a conquistare
Cargo, la base d’armamento sarà
Malpensa e la gestione toccherà agli
uomini di Radici, mentre Equinox
avrà un ruolo per quel che riguarda il supporto economico necessario
per risanare il vettore.
Nell’ambito dell’operazione, che vede coinvolto anche lo
studio Chiomenti nel ruolo di
advisor legale, un elemento sta
prendendo forma: la modalità
d’intervento da parte del fondo di
Mancuso. Un’ipotesi allo studio è
il lancio di un fondo infrastrutturale sul modello di F2i o di
Clessidra Infrastrutture, con il
quale partecipare all’operazione
e garantire i capitali necessari.
L’altra strada, industrialmente più affascinante (e nemmeno
tanto improbabile), è quella della cordata unica con Leali, che, a
sua volta, può contare sul sostegno della stessa Intesa Sanpaolo
che rileverà nei prossimi mesi il
30% di Alis Aerolinee e affiancherà lo stesso industriale bresciano
titolare del progetto attraverso
Alis Holding. Ma perché i due
industriali divisi dall’A4 dovrebbero fare corsa comune? Per una
serie di ragioni. La prima è economica, visto che Alitalia Cargo
non costerà poco, nonostante il
pesante rosso. Inoltre, unendo
le forze si potrà dare una decisa connotazione di italianità al
progetto, un elemento che piace
molto a Berlusconi. Un altro fattore che può spingere all’intesa è
la stima che Radici ha da sempre
nei confronti di Leali, che a sua
volta non disdegna non foss’altro
perché sul mercato del trasporto
merci i player non sono poi così
numerosi. Infine, c’è il fattore
industriale: Miniliner gestirebbe il corto raggio, mentre Alis,
che avrà aerei Airbus e decollerà da Malpensa, quello a lungo
raggio. Potrebbe essere proprio
l’interesse reciproco a lavorare
sullo scalo lombardo ad accendere la miccia dell’accordo.
(riproduzione riservata)