anatomia arto superiore

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anatomia arto superiore
ANATOMIA ARTO SUPERIORE
anconeo
bicipite brachiale
brachiale
corcaobrachiale
deltoide
piccolo pettorale
tricipite
gran dentato
pronatore rotondo
brachioradiale
flessore radiale del carpo
flessore superficiale delle dita
flessore ulnare del carpo
flessore profondo delle dita
flessore lungo del pollice
estensore comune delle dita
estensore propriop del mignolo
estensore ulnare del carpo
supinatore
abduttore lungo del pollice
estensore breve del pollice
estensore lungo del pollice
Anconeo
ll muscolo anconeo origina dalla superficie
posteriore dell'epicondilo dell'omero e si
inserisce sul quarto prossimale della faccia
dorsale dell'ulna.
Con la sua azione collabora con il muscolo
tricipite nell'estensione dell'avambraccio; abduce
e stabilizza l'ulna.
E' innervato dal nervo radiale C7, C8. Q' irrorato
dal ramo collaterale medio della arteria brachiale
profonda e dall'arteria interossea ricorrente.
DESCRIZIONE
Muscolo dalla forma triangolare situato sul margine
dorsale della testa del radio
ORIGINE
Parte posteriore dell'epicondilo omerale (faccia dorsale)
INSERZIONE
Margine laterale della faccia dorsale dell'ulna
AZIONE
Debole estensore dell'avambraccio, abduce l'ulna e la
stabilizza
INNERVAZIONE
Nervo radiale (C7, 8)
Bicipite brachiale
Il BICIPITE BRACHIALE è un muscolo
biarticolare che fa parte dei muscoli
anteriori del braccio. Esso è formato da
due capi: uno lungo ed uno breve.
Il capo lungo, situato lateralmente, origina
dal tubercolo sovra-glenoideo della
scapola e dal labbro glenoideo (ha quindi
un' origine intracapsulare) mediante un
lungo tendine dalla forma cilindrica. Il
capo breve origina dall'apice del processo
coracoideo; i due capi si uniscono in un
unico ventre muscolare in prossimità del
terzo medio del braccio che si inserisce
con un robusto tendine alla tuberosità
bicipitale del radio. Dal margine mediale
di questo tendine si diparte un secondo
tendine, superficiale, chiamato lacerto
fibroso che si espande in basso e
medialmente fondendosi con la fascia
antibrachiale.
Il muscolo bicipite brachiale è il principale muscolo flessore del braccio e dell'avambraccio.
L'efficacia della sua azione flessoria è massima con il gomito flesso a 80-90°. La sua azione
secondaria è la supinazione. Interviene anche nei movimenti di adduzione (capo breve), abduzione e
rotazione interna (capo lungo) e flessione del braccio in sinergia con altri muscoli, stabilizza
l'articolazione scapoloomerale e la antiverge.
E' innervato dal nervo muscolocutaneo (C5-C6).
ORIGINE
Il capo lungo origina dalla tuberosità sovraglenoidea
scapolare e con un tendine dal labbro glenoideo
Il capo breve origina dall'apice del processo
coracoideo della scapola (coracoide)
INSERZIONE
Il capo lungo si inserisce sul capo breve il quale si
inserisce con un tendine molto robusto alla tuberosità
bicipitale del radio, un secondo tendine, superficiale,
irradia nella fascia dell'avambraccio dal lato ulnare.
AZIONE
Flette e supina l'avambraccio, flette il braccio,
partecipa all'estensione orizzontale, all'adduzione,
abduzione e rotazione interna del braccio. Antiverge la
spalla.
INNERVAZIONE
NERVO MUSCOLOCUTANEO (C5, C6)
Brachiale
Il muscolo brachiale è posto in profondità
rispetto al bicipite brachiale . Origina
dalla metà distale della faccia anteriore
dell'omero (al di sotto dell'inserzione
deltoidea ) e dai setti intermuscolari.
Termina sulla tuberosità ulnare e sulla
capsula articolare.
Al contrario del muscolo bicipite
brachiale è un muscolo monoarticolare
che, con la sua azione, flette
l'avambraccio.
E' innervato dal nervo muscolocutaneo
(C5-C6).
ORIGINE
Metà inferiore (distale) della faccia anteromediale e
anterolterale dell'omero
INSERZIONE
Sulla tuberosità dell'ulna
AZIONE
Flette l'avambraccio
INNERVAZIONE
NERVO MUSCOLOCUTANEO (C5-C6); una piccola porzione
laterale del muscolo è innervata dal nervo radiale
Coracobrachiale
Il muscolo coraco- brachiale origina, come dice il nome stesso, dall'apice del processo coracoideo
della scapola, origine che condivide con il capo breve del muscolo bicipite . Si inserisce sul terzo
medio della faccia anteromediale dell'omero.
Si trova medialmente e profondamente al capo breve del tricipite . Prende rapporto con il deltoide,
con la parte laterale del gran pettorale e con il capo breve del bicipite.
Con la sua azione flette e adduce il braccio. Collabora a mantenere la testa dell'omero nella sua sede
naturale. Nella flessione del braccio agisce nei primi 50° di movimento in sinergia con i muscoli
deltoide e grande pettorale (parte clavicolare).
E' innervato dal nervo muscolocutaneo (C6-C7).
ORIGINE
Apice del processo coracoideo della scapola
INSERZIONE
Al terzo medio della faccia anteromediale dell'omero
AZIONE
Antiverge, flette e adduce il braccio (omero)
INNERVAZIONE
NERVO MUSCOLOCUTANEO (C6-C7)
Deltoide
Il muscolo deltoide ricopre esternamente la parte laterale dell'articolazione della spalla. E' composto
da tre parti: una parte clavicolare, una parte acromiale ed una parte spinale. La parte clavicolare
(anteriore) origina dal terzo laterale del margine anteriore della clavicola; quella acromiale
(mediale) origina dall'apice e dal margine laterale dell'acromion; quella spinale (posteriore) origina
dal labbro inferiore della spina della scapola
Tutte e tre le parti si inseriscono in corrispondenza della tuberosità deltoidea dell'omero Il muscolo
deltoide è il più potente abduttore dell'omero fino a 90°, soprattutto con i fasci medi. Al di sopra dei
90° entrano in gioco le azioni dei muscoli trapezio e gran dentato. Interviene inoltre
nell'antiversione della spalla (fasci anteriori e mediali) e nella retroversione (fasci posteriori).
Permette anche limitate intra ed extrarotazioni del braccio grazie all'azione dei fasci anteriori
(intrarotazione) e dei fasci posteriori (extrarotazione + estensione)
E' innervato dal nervo ascellare (C4-C6)
ORIGINE
Parte clavicolare: terzo laterale del
margine anteriore della clavicola;
Parte acromiale: dall'apice e dal margine
laterale dell'acromion
Parte spinale: dal labbro inferiore della
spina della scapola
INSERZIONE
Metà della superficie laterale dell'omero
(tuberosità deltoidea)
AZIONE
Abduce il braccio fino a 90°, le fibre anteriori
flettono e ruotano medialmente, le fibre
posteriori estendono e ruotano lateralmente
INNERVAZIONE
Nervo ascellare (C4-C6) (corde posteriori);
per la parte clavicolare anche rami pettorali
(C4-C4)
Piccolo pettorale
Il muscolo piccolo pettorale è situato profondamente rispetto al
muscolo grande pettorale . Origina con tre digitazioni tendinee dalla
faccia esterna e dal margine posteriore della 3a, 4a e 5a costa. I fasci
muscolari si dirigono in alto e convergono all'apice e al margine
mediale del processo coracoideo della scapola.
Contraendosi abbassa la spalla, la ruota internamente e la abduce;
solleva le costole (muscolo inspiratore).
E' innervato dai nervi toracici anteriori del plesso brachiale (C6-C7)
ORIGINE
Con 3 digitazioni tendinee dalla faccia
esterna e dal margine superiore della 3°,4° e
5° costa (vicino alla cartilagine costale)
INSERZIONE
Apice e margine mediale del processo
coracoideo della scapola
AZIONE
Abbassa la spalla, la ruota internamente e la
abduce; eleva le costole (muscolo
inspiratorio)
INNERVAZIONE
Nervi toracici anteriori del plesso brachiale (C6C7).
Tricipite brachiale
Il muscolo tricipite brachiale è uno dei muscoli della regione
posteriore del braccio.
E' costituito da tre ventri muscolari (capo lungo, capo laterale e
capo mediale) che originano in punti diversi e terminano in un
unico tendine che si fissa sull'olecrano dell'ulna e sulla parete
posteriore della capsula articolare del gomito.
Il capo lun go origina dalla tuberosità sottoglenoidea della
scapola; il capo laterale origina dalla superficie posteriore e
laterale della metà prossimale della diafisi omerale
(inferiormente al tubercolo maggiore).
Il capo mediale origina dalla faccia posteriore dell'omero,
inferiormente rispetto al solco nervo radiale.
La sua azione principale è quella di estendere l'avambraccio. Il capo lungo, unico tra i tre capi ad
agire su due articolazioni diverse (biarticolare), adduce (in sinergia con il muscolo grande dorsale ),
estende ed abbassa sul piano sagittale il braccio; partecipa inoltre alla retroversione della scapola. Il
tricipite è un classico esempio di leva di primo tipo.
Estensione del tricipite al French Press
Con il contributo di: Alessandro Stranieri
Il punto di azione della potenza (P) è sull'olecrano dell'ulna.
La resistenza (R) rappresentata dal peso del carico e dell'avambraccio.
Il fulcro (f) della leva è dato dall'articolazione del gomito
Poiché il braccio di R è più grande del braccio di P, il tricipite brachiale rende un aumento di
velocità di azione della mano, con una riduzione a scapito della forza, ma rimane pur sempre di I
livello (interfulcrale).
La leva di 1° genere è spesso rappresentata con il fulcro (f) equidistante dalla resistenza (R) e
dalla potenza (P). Spesso, però, nelle leve di 1° genere il fulcro, pur essendo sempre tra P ed R,
può essere più o meno vicino ad uno dei due. Se il fulcro (f) si trova più vicino alla potenza (P) la
leva di 1° genere guadagna in "velocità" mentre se il fulcro (f) è più vicino alla resistenza (R) la
leva di 1° genere guadagna in "forza".
Nel tricipite, quindi, la leva di 1° genere è di tipo veloce in quanto il fulcro (f) è molto vicino alla
Potenza (P) e molto distante dalla resistenza (R).
Ovviamente, il tutto è sempre visto sotto un'ottica statica, cioè come se fosse l'analisi di un fermo
immagine ricavato dai vari fotogrammi di un filmato. In realtà la dinamica del nostro corpo è
decisamente molto più complicata e prevede numerosi interventi aggiuntivi da parte dei muscoli
agonisti, antagonisti, fissatori e sinergici e dai differenti attriti articolari.
Negli esercizi di estensione dell'avambraccio a braccia alzate, come ad esempio nel french press da
seduto, il maggiore stiramento a cui è sottoposto il capo lungo del tricipite implica un suo maggiore
coinvolgimento rispetto agli altri due ventri muscolari.
Al contrario, quando le braccia sono abbassate, lo stiramento del capo lungo è minimo ed il lavoro è
svolto in prevalenza dai due capi monoarticolari (capo mediale e capo laterale).
Infine, quando il braccio forma un angolo di 90° con la scapola, come ad esempio nel french press
su panca piana tutti e tre i ventri muscolari vengono sollecitati in egual misura. E' questa la
posizione in cui il tricipite sviluppa la sua massima forza estensoria. Anche la posizione della mano
influisce sul coinvolgimento dei vari ventri muscolari nel movimento. Con mano supinata il
coinvolgimento del capo laterale (esterno) è maggiore, mentre con mano prona il coinvolgimento
del capo mediale (interno) è superiore.
E' innervato dal nervo radiale (C6-C8)
ORIGINE
Capo lungo: dalla tuberosità sottoglenoidea della
scapola edal labbro glenoideo
Capo laterale: dalla faccia posteriore dell'omero
sopra e lateralmente al solco del nervo radiale
Capo mediale: dalla faccia posteriore dell'omero
sotto al solco del nervo radiale
INSERZIONE
Con un tendine terminale comune sull'olecrano
dell'ulna e sulla parete posteriore della capsula
articolare del gomito
AZIONE
Estende l'avambraccio, adduce ed estende il braccio
INNERVAZIONE
NERVO RADIALE (C6-C8)
Gran dentato o dentato anteriore
Il muscolo dentato anteriore, o grande dentato, è situato nella parete laterale del torace. Origina con
9-10 digitazioni dalla faccia esterna delle prime 10 coste. Si inserisce dall'angolo superiore
all'angolo inferiore del margine vertebrale della scapola e a causa di questa lunga viene
comunemente diviso in tre parti: una parte superiore che origina dalle prime 10 coste e si inserisce
all'angolo scapolare superiore; una parte intermedia che origina dalla 2a alla 4a costa e si inserisce
lungo il margine mediale della scapola; una inferiore che origina dalla 5a alla 9a o 10a costa e si
inserisce al margine inferiore della scapola.
Con la sua azione eleva le costole (muscolo inpiratorio); abduce e ruota esternamente la scapola; fa
aderire la scapola al torace (azione sinergica con i muscoli romboidi) ed ha un ruolo molto
importante nell'antiversione del braccio. Collabora con i fasci superiori e inferiori del trapezio
nell'elevazione del braccio sul piano frontale (da 90° a 150°) e sul piano sagittale (da 60° a 120).
Se particolarmente debole può portare al distacco delle scapole dalla gabbia toracica (scapole alate).
Questa funzione è sinergica a quella esercitata dai muscoli romboidi.
E' innervato dal nervo toracico lungo del plesso brachiale (C5-C7).
ORIGINE
Faccia esterna delle prime 10 coste
INSERZIONE
Dall'angolo superiore fino all'angolo inferiore
lungo tutto il margine vertebrale della scapola.
AZIONE
Eleva le costole (muscolo inspiratorio); abduce e
ruota esternamente la scapola; fa aderire la
scapola al torace. Abbassa e antepone la spalla.
INNERVAZIONE
NERVO TORACICO LUNGO del plesso brachiale
(C5-C7)
Pronatore rotondo
I l muscolo pronatore rotondo è il più laterale dei muscoli anteriori dell'avambraccio. E' un muscolo
superficiale ed è ricoperto in superficie dalla fascia antibrachiale e dal lacerto fibroso.
Origina con due fasci, il capo omerale ed il capo ulnare. Il capo omerale origina dall'epicondilo
mediale dell'omero e dal setto intermuscolare mediale. Il capo ulnare origina dal processo
coronoideo dell'ulna. I suoi fasci si dirigono verso il basso attraversando obliquamente
l'avambraccio; non attraversa il tunnel carpale poiché non arriva al carpo ma si inserisce sulla metà
della faccia laterale dell'ulna vicino al suo punto di massima convessità.
Agisce come pronatore dell'avambraccio (rotazione interna del radio, in sinergia con il muscolo
pronatore quadrato) e come flessore a livello dell'articolazione del gomito
E' innervato dal nervo mediano (C6-C7). E' irrorato dall'arteria ulnare.
ORIGINE
capo omerale: dall'epicondilo mediale dell'omero e setto intermuscolare
mediale. Capo ulnare: dal processo coronoideo dell'ulna.
INSERZIONE
faccia postero-mediale del calcagno
AZIONE
Prona e flette l'avambraccio
INNERVAZIONE
Nervo mediale (C6-C7)
Brachioradiale
Il muscolo brachioradiale è un muscolo superficiale che occupa la regione laterale dell'avambraccio
ed è ben visibile nelle persone normopeso.
Origina sulla cresta sopracondiloidea laterale dell'omero (sotto il solco del nervo radiale) e sul setto
intermuscolare laterale.
Si inserisce alla faccia radiale del processo stiloideo del radio. E' un muscolo monoarticolare che
porta l'avambraccio in una posizione intermedia tra pronazione e supinazione. In questa posizione è
un potente flessore del gomito. Interviene dunque in movimenti come il curl con presa "a martello"
per allenare gli avambracci e nel sollevamento per il manico di un boccale di birra (con la mano
parallela al piano mediano). La sua azione flessoria è invece debole se l'avambraccio si trova in
supinazione. Esulando da un contesto prettamente anatomico, questo muscolo è particolarmente
sviluppato nel personaggio dei fumetti chiamato Popeye e conosciuto in Italia come Braccio di ferro
(ops... avambraccio di ferro)!
E' innervato dal nervo radiale (C5-C6).
ORIGINE
cresta sopracondiloidea laterale dell'omero; setto intermuscolare laterale.
INSERZIONE
f accia radiale del processo stiloideo del radio
AZIONE
Flette il gomito e porta l'avambraccio in una posizione intermedia tra pronazione
e supinazione
INNERVAZIONE
nervo radiale (C5-C6)
Flessore radiale del carpo
Il muscolo flessore radiale del carpo è uno dei muscoli dello strato superficiale anteriore
dell'avambraccio. Origina sulla faccia anteriore dell'epicondilo (epitroclea) mediale dell'omero,
sulla fascia superficiale dell'avambraccio (antibrachiale) e dai setti intermuscolari circostanti. Le
sue fibre si dirigono in basso per inserirsi alla base del 2° osso metacarpale. In alcuni casi la sua
inserzione si estende anche a tutto il terzo osso metacarpale. Non attraversa il tunnel carpale ma
decorre attraverso un canale osteofibroso formato dallo scafoide, dal trapezio (osso) e dal legamento
trasverso del carpo.
Con la sua azione flette, abduce e ruota all'interno (PRONAZIONE) il polso. Essendo un muscolo
biarticolare collabora, seppur minimamente, alla flessione del gomito.
E' mediale rispetto al pronatore rotondo e mediale rispetto al palmare lungo. Il muscolo è in
rapporto, profondamente, con il flessore superficiale delle dita .
E' innnervato dal nervo mediano (C6-C7), così come la maggior parte dei muscoli flessori del
braccio. E' irrorato dall'arteria ulnare.
ORIGINE
Faccia anteriore dell'epicondilo (epitroclea) mediale dell'omero
INSERZIONE
Base del 2°-3° osso metacarpale
AZIONE
Flette, abduce e ruota all'interno (PRONAZIONE) il polso
INNERVAZIONE
Nervo mediano (C6-C7)