Ci pensa La Nazione del 27 febbraio 2013
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Ci pensa La Nazione del 27 febbraio 2013
CRONACA FIRENZE 19 MERCOLEDÌ 27 FEBBRAIO 2013 I crateri di via Gustavo Modena Segnaliamo ancora lo stato disastroso in cui versa via Gustavo Modena, disseminata di buche sempre più grandi e sempre più pericolose. Ci dicono che il problema è quello della pavimentazione in pietra, il cui restauro richiederebbe grandi sforzi anche economici. Ma non pensiamo che la strada possa restare in questo stato ancora a lungo. Non sono infrequenti i casi di persone che si sono fatte male a causa delle buche. I coniugi Benadì Via della Spada Ecco quanto hanno fatto i tecnici in via della Spada impedendo alle persone invalide, alle carrozzine e ai pedoni di transitare e attraversare i lati della strada, Perchè non hanno lasciato un varco per l’attraversamento, le emergenze e il carico scarico merci? Anche il tabernacolo non è più visibile. L’Associazione via della Spada COMUNIONE AUTOMOBILISTI CONTRO CICLISTI Villamagna: rivolta contro la pista ciclabile Appena si è aperto il cantiere è cominciata la polemica contro la riduzione della carreggiata a una corsia e il taglio di 75 posti auto. Un cordolo di cemento separerà i ciclisti dalle macchine LA DENUNCIA E dopo i lavavetri ecco gli oliatori di saracinesche E’ LA NUOVA trovata di un gruppo di mendicanti in cerca di spiccioli: oliare le saracinesce. Stranieri (o almeno così sembrano), questi giovani uomini stanno girando per la città con un’oliera in mano che furtivamente dirottano sulle cerniere dei bandoni per poi entrare nei negozi e chiedere un’offerta. Sia la novità della richiesta che l’inattesa irruzione dentro gli esercizi commerciali stanno provocando la reazione spaventata di molti esercenti fiorentini. Uno di loro ci ha scritto chiedendo che il Comune o le forze dell’ordine intervengano per “fermarli prima che dilaghino, come fu fatto per i lavavetri”. Come nel caso delle persone che gettavano la spugna sul parabrezza delle auto, pure questa pratica viene infatti vissuta come una violenza e un’intrusione improvvisa e inattesa. Anche l’assessorato al traffico e al decoro ha avuto qualche segnalazione in merito. tario prestato alla politica e grande fautore delle due ruote, il compito di facilitare tutti i progetti destinati a migliorare la vita ai ciclisti. Una missione facilitata, fra l’altro, dall’arrivo dei mondiali di ciclismo a Firenze, evento che porta soldi e visibilità alla causa. La pista ciclabile di via Villamagna era LA VOSTRA FOTO-DENUNCIA E’ LA DISCUSSIONE più accesa dell’ultima settimana: era giusto fare una pista ciclabile in via Villamagna sacrificando decine e decine di posti auto? E il cordolo in cemento armato non è un pericolo per le automobili? E la riduzione di carreggiata? Dopo molti progetti e un accordo finale siglato mesi fa , l’avvio dei lavori ha scatenato molte polemiche e tante prese di distanza. Ma ormai il cantiere è avviato e fra due settimane sarà concluso. I fatti: questa amministrazione decise di affidare a un consigliere comunale di maggioranza, Giampiero Gallo, universi- •• uno dei pezzi mancanti per chi, venendo da Firenze sud, vuole raggiungere il centro in bici. I soldi? Sono quelli avanzati dai lavori per la rotonda di Varlungo. Ecco, così è andata. Ma appena si è aperto il cantiere e si è sparsa la voce che “centinaia di posti auto” sarebbero stati cancellati, nel quartiere di Villamagna si è scatenato il putiferio. E di tutti i soggetti che a vario titolo hanno varato il progetto, a reggere il peso della scelta è rimasto solo il consigliere Gallo, uno che oltretutto non può firmare provvedimenti e non ha altro potere che quello di facilitarli. E’ lui a spiegarci cosa sta accadendo: “I posti auto soppressi saranno circa 75 - dice - e non centinaia come è stato detto. E oltretutto quei posti vengono utlizzati solo dagli utenti del giardino dell’Anconella e quindi saltuariamente. Poi: il progetto è stato presentato due volte ai “Cento luoghi” e lo ha firmato anche il presidente del quartiere. Il compito che ci è stato affidato è quello di unire i pezzi di piste ciclabili esistenti, e questo era un tassello importante. Anche per chi vorrà andare in bici al giardino”. Quanto alla pericolosità del cordolo in cemento armato e alla riduzione drastica di carreggiata, ci siamo informati: è la legge a pretendere il cordolo (per salvaguardare i ciclisti) e ridurre la strada a una corsia rende la viabilità più sicura. Sotto la spalletta (sullo sfondo) lo striscione del contendere Il figlio de “I’ Garga” toglie lo striscione Dopo la richiesta del canottiere Giorgio Benvenuti, che sulle nostre pagine chiedeva al sindaco di rimuovere lo striscione posto sotto il Ponte alle Grazie da Alessandro Gargani (nella foto) in occasione del funerale del padre, I ’Garga, ecco la risposta del figlio dell’oste-poeta. «Lo avevo messo io sulla sponda del fiume su quello che fu e sarà il giardino del babbo, usando una scala che però mi è stata rubata. Ecco perché non l’ho ancora tolto. Ma visto che lei ha chiamato in causa il sindaco di una città importante come Firenze, le prometto che non farò perdere alle autorità il loro tempo prezioso e mi impegno personalmente a rimuoverlo», ci ha scritto Alessandro Gargani. La Società Canottieri si era invece dissociata da Benvenuti. Quanta discussione intorno a un’ostia Ho letto l’appello di una mamma mercoledì scorso ed esprimo la mia solidarietà verso i genitori, essendo nonna di una bambina celiaca: capisco i loro sforzi per mantenere un’alimentazione corretta. Essendo anche cattolica fermamente convinta e praticante, ho sempre saputo che Dio è vicino a chi soffre e, per comprendere la sofferenza umana, ha inviato suo figlio ad incarnarla per abbracciare proprio i più deboli e farli sentire forti nella fede. Non credo che Cristo abbia desiderio di vedere una bambina stare male perchè si avvicina con desiderio alla Comunione. Non credo neanche che una bambina possa capire il significato di “unirsi a Dio con la Comunione spirituale”. Adele Tarallo HA SUSCITATO molte reazioni l’appello di Ilaria Bertinelli, madre di una bimba malata di diabete e celiachia in cura al Meyer, che si è vista rifiutare dal parroco la possibilità di dare la Comunione alla figlia con un’ostia completamente priva di glutine che lei avrebbe prodotto. La liturgia della Chiesa prevede infatti che senza quella proteina, che garantisce la panificazione, non sarebbe più simbolo del corpo di Cristo. L’alternativa è la Comunione al calice, come ci hanno segnalato alcuni lettori, quindi con il vino, o la Comunione spirituale, la preghiera prevista per chi non può ricevere il Sacramento come coloro che hanno rotto il vincolo del matrimonio contratto davanti a Dio. La madre, cattolica da molte generazioni, non si dà per vinta e chiede ai vertici della Chiesa di “non costringere sua figlia ad accettare un’ostia che contiene quel veleno a cui con tanti sforzi le ha insegnato a rinunciare”. Le ostie per celiaci, come molti altri lettori segnalano, esistono, ma anche quelle contengono glutine, seppure in piccolissima parte.