Estate rock, c`è anche il Boss

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Estate rock, c`è anche il Boss
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Culture 13
Corriere Fiorentino Mercoledì 23 Novembre 2011
FI
Il lato osceno di Machiavelli. In lettere cifrate
A leggere tra le righe si fanno strane scoperte:
in quelle scritte da Niccolò Machiavelli si
trovano scherzi a sfondo erotico nascosti dallo
scrittore fiorentino nei dispacci diplomatici con
una scrittura cifrata. A scoprire il talento
innato di Machiavelli per l’osceno sono stati
due studiosi, Emanuele Cutinelli Rendina,
professore ordinario di italianistica
all’Università di Strasburgo e Denis Fachard,
professore emerito dell’Università di Nancy. Le
frasi «incriminate» sono state trovate nel
sesto tomo «Legazioni. Commissarie. Scritti di
governo» pubblicato nella collana dell’Edizione
Nazionale delle Opere di Niccolò Machiavelli di
Salerno Editrice: il volume contiene lettere
inedite rinvenute all’Archivio dello Stato di
Firenze, inviate ai colleghi della Cancelleria
della Repubblica Fiorentina che avrebbero
dovuto sudare per decifrare i suoi scritti.
Cutinelli Rendina e Fachard hanno trovato
missive in cui Machiavelli confessava di non
avere niente da dire ed era così costretto a
riempire due o tre fogli di cifre che non
avrebbero avuto senso. Invece poche caratteri
cifrati più in là, come nella lettera 76,
Machiavelli esaltava la «natura oscena» che fa
tutto più in grande nei paesi germanici e
dunque anche falli grossi «come una coscia»
che vanno «infilzando queste povere
fantesche», e prosegue scrivendo che la
Signoria a Firenze potrebbe credere a tale
realtà solo toccando «con mano». Machiavelli
firmava le lettere con il nome del primo
ambasciatore che, per le corrispondenze dalla
Germania, era Francesco Vettori. E per
quest’ultimo il danno e la beffa.
P.M
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Al Metastasio
Magelli rifà Cechov
«Quel giardino
come l’Italia oggi»
sarà un tributo all’amico di
una vita scomparso da poco.
Visto che sarà anche dedicato
a Clarence Clemons, The Big
Man, lo storico sassofonista
del gruppo morto a giugno
scorso in seguito a un ictus. I
biglietti per i tre concerti, organizzati dalla Barley Arts di
Claudio Trotta, saranno resi
disponibili in due momenti
diversi: infatti la prevendita
per lo show di San Siro aprirà
giovedì 24 novembre alle ore
16.00, solo sul sito Ticketone.it e il giorno seguente nei
punti vendita sul territorio.
Con la stessa dinamica ma da
giovedì 1 dicembre entreranno in vendita i biglietti per i
concerti di Firenze e Trieste.
Ma fate attenzione a non farvi
prendere dalla bulimia. Dal sito di Ticketone sarà possibile
l’acquisto di 4 biglietti al massimo per ogni transazione. Ed
ecco i costi di Firenze: tribuna
coperta numerata 90 euro, tribuna coperta numerata laterale 75 euro, prato posto unico
50 euro, gradinata Maratona
non numerata 60 euro, curva
Ferrovia non numerata 35 euro (tutti + prevendita).
Una famiglia costretta a vendere la sua proprietà per pagare
i debiti. Non è l’ultimo fatto di cronaca in tempi di crisi, ma la
trama de Il giardino dei ciliegi, il celebre testo che Cechov
scrisse oltre un secolo fa.
Lo porta in scena al Metastasio Prato Paolo Magelli, in prima assoluta — da stasera con repliche fino al 4 dicembre —
con la Compagnia dello Stabile della Toscana che per l’occasione si è unita agli attori dello Stabile della Sardegna. Cechov lo
scrisse pensando alle rivolte di fine ’800, che avevano permesso l’emancipazione dei servi della gleba, portando sul lastrico
certe famiglie aristocratiche. Ma la protagonista Ljubov’ che
sembra incapace di capire la gravità della sua situazione economica, oggi ricorda le difficoltà non certo degli aristocratici,
ma di tante famiglie normali. «La modernità del testo è indubbia — spiega Magelli — ma la genialità di Cechov consiste nel
non aver mostrato direttamente la vendita all’asta della proprietà, al centro del dramma. Parla invece dell’attesa estenuante di questo
evento, ci racconta la completa incapacità di cambiare di questi personaggi, cosa che corrisponde molto
al nostro Paese».
È la terza volta che Magelli porta in scena Il giardino dei ciliegi. Prima nella Zagabria distrutta, nel
1994, «nel foyer devastato
del Teatro Gavella. Il pubblico era pregato di vestir- Le prove dello spettacolo
si pesante per l’assenza di diretto da Magelli
riscaldamento». E poi a
Wuppertal, nel teatro di Pina Bausch: «La compagnia era
splendida e la sintonia con il gruppo di Pina era perfetta».
Adesso un’edizione ancora diversa. «Credo che ora valga soprattutto il discorso sull’effimero della nostra esistenza, sulla
banalità come elemento tragicomico». Con questo spettacolo
la Compagnia Stabile del Met fa un ulteriore passo in avanti:
«Ci permette di risparmiare tanti soldi — continua Magelli —
non a caso sono molte le strutture che si sono interessate al
nostro progetto. È importante per i nostri attori potersi confrontare con registi diversi, così in primavera porteranno in
scena I fratelli Karamazov per la regia del direttore dello Stabile della Sardegna, Guido De Monticelli. Sto poi pensando ad
una collaborazione simile con il teatro Stabile del Veneto». Si
amplificano anche gli altri progetti della compagnia: «Gli attori stanno lavorando molto nei licei di Prato, stiamo cercando
di arrivare anche nelle scuole di Firenze e Pistoia. Infatti, oltre
alle prove, i ragazzi sono tenuti a partecipare a tutta una serie
di attività nelle istituzioni culturali della regione».
Chiara Dino
Gherardo Vitali Rosati
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Niccolò Machiavelli: scoperti
i suoi «scherzi osceni»
Il concerto Gran ritorno il 10 giugno allo stadio Franchi. A otto anni dalla notte dei 40.000
Estate rock, c’è anche il Boss
Dopo i Radiohead arriva Bruce Springsteen: tour dedicato a Clemons
È il secondo colpo grosso
in meno di una settimana. Il
grande rock a Firenze fa bis:
dopo i Radiohead — che hanno concluso l’accordo nei
giorni scorsi per un concerto
alle Cascine fissato per il primo luglio — ora è la volta di
Bruce Springsteen. Il Boss
torna a Firenze, dopo nove
anni di assenza, il prossimo
10 giugno, e torna nello stesso stadio Artemio Franchi dove nel 2003 fece un tutto
esaurito da capogiro. Furono
in quarantamila l’8 giugno di
nove anni fa a riempiere le
tribune e il prato dello stadio
per una perfomance memorabile del rocker americano.
Chi c’era lo ricorderà ancora.
Chi non era presente faccia
un salto su Youtube. Di quel
concerto ci sono alcuni video live che danno la misura
dell’energia scatenata dalla
folla impazzita.
Il concerto di Firenze è il secondo della tripletta italiana
— il 7 sarà allo stadio San Siro di Milano e l’11 al Nereo
Rocco di Trieste — che va a
comporre il nuovo tour europeo. Tour di cui oltre alle date
italiane si conoscono per il
momento quelle inglesi. Quat-
A sinistra
il concerto del
Boss a Firenze
del 2003: Bruce
Springsteen con
la moglie Patty
e Little Steven
Sotto Clarence
Clemons
Il messaggio
«Volevamo farvi sapere
che siamo davvero
incredibilmente eccitati
per quello che
ci aspetta nel 2012»
tro sono i concerti fissati nell’estate prossima in Gran Bretagna, tra i quali la partecipazione allo storico festival dell’isola di Wight e a un altro
evento collettivo, Hard Rock
Calling che si tiene ad Hyde
Park, nel cuore di Londra.
Il tour è stato programmato dal Boss e dalla sua E Street
Band per promuovere il nuovo album in dirittura d’arrivo.
Sarà il seguito del The Promise (del 2010). Di cui è la stes-
sa rockstar a parlare. Nel suo
sito www.brucespringsteen.net, il cantante del New Jersey comunica ai fans che la
musica «è quasi completata,
anche se non ha ancora un titolo», e che «la data della sua
presentazione non è stata ancora fissata». «Volevamo farvi
sapere — scrive Springsteen
— che siamo incredibilmente
eccitati per tutto quello che si
aspetta nel 2012».
Ma non solo: il tour 2012,