Relazione specialistica
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Relazione specialistica Dipl. Ing. Paul Köberlein, Bosch Industriekessel GmbH Inutili sollecitazioni degli impianti caldaia a vapore a grande volume d’acqua Gli impianti caldaia a vapore sono soggetti ad una serie di sollecitazioni, che comportano un’usura più o meno forte del corpo caldaia. Oltre alla qualità dell’acqua, sono importati soprattutto il dimensionamento e la regolazione dell’impianto nonché i fattori connessi alle utenze. Il presente articolo ha lo scopo di evidenziare quali sollecitazioni possono essere evitate agli impianti caldaia e di fornire al lettore un breve cenno della progettazione, realizzazione e regolazione della caldaia in conformità con le prescrizioni, nonché del suo esercizio a regola d’arte. 2 | Inutili sollecitazioni degli impianti caldaia a vapore a grande volume d’acqua Attualmente il vapore saturo trova applicazione come vettore di calore in molteplici aziende artigianali ed industriali di tutti i settori. Nell’industria alimentare e delle bevande il vapore è presente nei processi di riscaldamento, bollitura e lavaggio, nel settore tessile viene utilizzato soprattutto nella lavorazione e nobilitazione dei tessuti, nelle lavanderie il vapore riscalda le lavatrici o viene usato per i processi di asciugatura e stiratura. Gli ospedali utilizzano il vapore iperpuro per sterilizzare gli strumenti operatori, per le cucine o per l’umidificazione dell’aria condizionata. Nell’industria dei materiali edili il vapore saturo viene utilizzato per un vasto numero di processi di trasformazione, riscaldamento ed essiccazione, come ad esempio per le autoclavi di arenaria calcarea. Ma anche in molti altri settori, come ad esempio nell’industria cartaria e della produzione di cartone, nell’industria chimica, farmaceutica e molte altre ancora, non è più possibile fare a meno del vapore come vettore di calore. Per la maggior parte delle applicazioni di cui sopra, il vapore viene richiesto saturo e leggermente surriscaldato, con portata fino a 200 t/h, pressione fino a 30 bar e con temperatura del vapore fino a 300 °C. Ai fini della produzione di vapore, si utilizzano di norma una o più caldaie a vapore alimentate a gas o gasolio, nella versione a grande volume d’acqua. A confronto con i sistemi di caldaia a tubi d’acqua, questo tipo di caldaia è quasi sempre preferibile, con minori costi d’acquisto e d’esercizio, per la fascia di prestazioni in questione. La qualità dell’acqua Una qualità dell’acqua non idonea, causa di corrosione e di formazione di depositi, è, per le statistiche, l’origine più frequente di danni. I meccanismi della formazione di questo tipo di danni possono essere considerati generalmente noti, per cui in questo articolo non verranno trattati più in dettaglio. Una qualità dell’acqua “non idonea” può essere riconducibile ai seguenti fattori: f monitoraggio o controllo insufficiente dei parametri rilevanti dell’acqua (figura 2) f conoscenze tecniche insufficienti f errata interpretazione dei valori di misura e/o mancato intervento in caso di scostamenti Per evitare danni da qualità insufficiente dell’acqua, è in primis necessario rispettare i parametri dell’acqua indicati dal produttore della caldaia (conformemente ad EN 12953 parte 10). A tale scopo è necessario anche, oltre all’utilizzo di idonei componenti di condizionamento dell’acqua, poter disporre di sufficiente competenza nel settore dell’analisi dell’acqua. Si consiglia l’installazione di analizzatori completamente automatizzati, che sorvegliano tutti i parametri dell’acqua come durezza, conduttività, valore pH e purezza della condensa (figura 3), vedi la relazione specialistica „Un moderno condizionamento ed analisi dell‘acqua“. Attualmente l’esercizio di impianti di caldaie a vapore con grandi corpi scaldanti con comporta particolari problemi. Nonostante ciò le caldaie vengono spesso esposte ad una serie di inutili sollecitazioni che possono pregiudicare la sicurezza e la vita utile dei generatori d’energia. Oltre alla qualità dell’acqua, sono rilevanti soprattutto il dimensionamento e la regolazione dell’impianto nonché i fattori connessi alle utenze. Figura 1: Caldaie a grande volume d’acqua all’interno di un’impresa industriale. Figura 2: Le conseguenze di un controllo insufficiente della durezza. Inutili sollecitazioni degli impianti caldaia a vapore a grande volume d’acqua | 3 L’importanza di un corretto dimensionamento e di una regolazione ottimale Potenza caldaia eccessiva in rapporto alla potenza di vapore effettivamente necessaria Si tratta di un problema che si riscontra frequentemente in impianti obsoleti, il cui fabbisogno di vapore si è ridotto drasticamente in seguito alla riduzione del numero delle utenze o in seguito allo sfruttamento, introdotto in un secondo momento, dei potenziali di recupero di calore. Ma anche su nuovi impianti si può creare una situazione simile, se nella progettazione è stato fatto un errore di valutazione dei fattori di contemporaneità delle utenze o se nel calcolo sono state incluse eccessive riserve di potenza. Dal prelievo di vapore troppo ridotto in rapporto alla potenza della caldaia consegue un eccessivo numero i cicli di accensione e di spegnimento del bruciatore. Ne derivano variazioni di temperatura, che su impianti caldaia con combustione a gas e lunghi tempi di aerazione preliminare possono diventare particolarmente significative. I bruciatori generano, nella camera di combustione, temperature tra 1 400 e 1 700 °C. Durante la fase dell’aerazione preliminare della camera di combustione, prescritta prima di ogni processo di accensione del bruciatore, viene aspirata aria nuova dalla sala caldaie. Le basse temperature dell’acqua, tra 20 e 30 °C, raffreddano le superfici di riscaldamento precedentemente calde. Successivamente il bruciatore parte e normalmente riceve molto veloce- mente il segnale che permette il passaggio al livello di carico massimo. Durante le fasi di carico estremamente basso si verifica molto spesso che avviene uno spegnimento già in fase di passaggio a regime, per passare poi – spesso subito dopo – alla fase di aerazione preliminare e nuova accensione. Queste continue sollecitazioni termiche alterne causate dall’accensione e dall’aerazione preliminare, inducono differenze di allungamento tra camera di combustione e mantello della caldaia, che nel corso del tempo possono causare fenomeni di affaticamento del materiale. Oltre ad incrementare la probabilità di danneggiamenti, questa modalità di funzionamento influenza negativamente anche l’economicità, visto che ogni processo di aerazione preliminare rappresenta una perdita non trascurabile di calore. Sarebbero auspicabili cicli di ≤ 4 accensioni del bruciatore all’ora. Per raggiungere quanto sopra si consiglia di f installare unità di controllo per carico leggero che ritardino il passaggio a regime subito dopo l’avvio del bruciatore f utilizzare regolazioni di potenza che permettano di mantenere il bruciatore a livello di carico minimo senza limite di tempo f utilizzare bruciatori con ampia gamma di regolazione f adeguare la potenza del bruciatore alle esigenze effettive (vale a dire modificare il bruciatore o installare un bruciatore con gamma di potenza più ristretta) Figura 3: Un moderno impianto di caldaie a vapore con analisi e monitoraggio acqua completamente automatici. Teleservice Sistema di controllo del processo Sistema di gestione impianto SCO Gestione di esercizio e di segnalazione delle anomalie BCO BCO UL-S UNIVERSAL Caldaia per vapore WA Modulo analisi acqua WTM Modulo trattamento acqua WSM Modulo servizio acqua di alimento CSM Modulo servizio condense 4 | Inutili sollecitazioni degli impianti caldaia a vapore a grande volume d’acqua Differenza di pressione troppo piccola tra accensione e spegnimento del bruciatore La regolazione di potenza della caldaia a vapore avviene, come noto, attraverso la pressione di vapore misurata all’interno della caldaia. Se si scende sotto la pressione di vapore impostabile PBruciatore.on, viene generata una richiesta di accensione del bruciatore, e se si supera il valore PBruciatore.off, il bruciatore viene disattivato. Una differenziazione troppo ridotta tra PBruciatore.on e PBruciatore.off ha le seguenti conseguenze: f Frequente accensione e spegnimento per l’oscillazione della pressione, con le sollecitazioni termiche alterne descritte e le relative conseguenze negative. f Necessità di impostare i parametri di regolazione del regolatore di potenza con poca tolleranza, per mantenere il valore nominale all’interno di una stretta gamma di regolazione. Ne consegue, oltre ad un elevato grado di usura degli attuatori sul bruciatore, un precoce affaticamento del materiale delle pareti riscaldate. In base all’esperienza si può dire che impostando una differenza del 10 – 15 % tra PBruciatore.on e PBruciatore.off (a seconda della regolazione del bruciatore e della pressione d’esercizio della caldaia) riferita alla pressione di sicurezza della caldaia, è possibile evitare i problemi di cui sopra. Regolatore di potenza impostato troppo „veloce“ Sui moderni Combustion Manager esiste la possibilità di impostare un tempo di regolazione variabile per il bruciatore, cioè il tempo che deve trascorrere tra la posizione di carico minimo e di carico massimo del bruciatore. Inoltre è possibile, tramite i parametri di regolazione nel regolatore di potenza, influenzare la velocità con la quale il bruciatore reagisce agli scostamenti dai valori nominali. Le caldaie a grande volume d’acqua , con la loro grande quantità di materiali ed i loro grandi volumi d’acqua, costituiscono sistemi relativamente inerti. Regolatori di potenza impostati troppo “veloci”, eventualmente assieme a tempi di regolazione del bruciatore impostati molto brevi, inducono una rapida crescita dell’immissione di calore nel tubo focolare. Tale immissione di calore viene assorbita, lato acqua, soprattutto dalle bolle di vapore che si formano e che poi risalgono verso il vano vapore (figura 4). La formazione delle bolle di vapore avviene però con un leggero ritardo. Ne consegue un breve surriscaldamento locale con ulteriori sollecitazioni termiche alterne che a lungo termine accelerano l’affaticamento del materiale delle pareti riscaldate della caldaia. Si raccomanda di fare eseguire la messa in esercizio e l’impostazione dell’impianto di combustione e dei regolatori da personale specializzato. Figura 4: Rappresentazione schematica della dispersione di calore dalle superfici scaldanti ad elevato carico, per mezzo della formazione di bolle di vapore. Inutili sollecitazioni degli impianti caldaia a vapore a grande volume d’acqua | 5 Assenza di controllo sequenziale negli impianti a più caldaie Se un impianto a più caldaie non è equipaggiato di controllo sequenziale automatico, moltissimo dipende dagli operatori. Dovranno disattivare una o più caldaie quando il prelievo di potenza non giustifica più l’esercizio di tutte le caldaie. Se ciò non avviene, si verificheranno le conseguenze rappresentate al diagramma. Dalla registrazione si evince che per tutto il periodo il fabbisogno di vapore (blu) avrebbe potuto essere coperto dalla sola caldaia 1 (rossa, con una potenza di 10 t/h). La frequente attivazione della caldaia 2 (verde) con le sollecitazioni termiche alterne già è pertanto del tutto superflua. E’ anche possibile osservare come le due caldaie si influenzano a vicenda. Mentre la caldaia 1 (rossa) riduce la propria potenza, la caldaia 2 (verde) incrementa la produzione di vapore e viceversa, cioè le caldaie lavorano „l’una contro l’altra“. Non è più possibile garantire una distribuzione ottimale del calore dalle superfici scaldanti. E’ pertanto opportuno prevedere il controllo sequenziale già a partire da impianti caldaia con due generatori di vapore, e addirittura indispensabile quando in sala caldaia sono presenti tre o più caldaie. Quale sarà il tipo di controllo sequenziale da preferire (attivazione e disattivazione delle caldaie in base alla quantità o alla pressione) dipende da una parte dal numero di caldaie e dall’altra dall’escursione di pressione accettabile dalle utenze. Prevedendo un controllo sequenziale che lavora in funzione della quantità di vapore, è possibile tenere notevolmente più stretta la fascia di variazione della pressione. Occorre tenere presente anche quanto segue: f I generatori di vapore in impianti a più caldaie devono essere idraulicamente separati tra di loro, per evitare che si influenzino a vicenda (installando ad esempio valvole antiritorno). f Già in fase di progettazione si dovrebbe provvedere ad equipaggiare le caldaie installate a valle con una serpentina di riscaldamento poste sul fondo delle caldaie stesse, per evitare che durante la fase di mantenimento del calore si creino strati dell’acqua di caldaia a diverse temperature. Diagramma: Registrazione della potenza di vapore all’interno di un impianto caldaia con 2 generatori di vapore senza controllo sequenziale. 10 Quantità di vapore in t/h 8 6 4 2 0 11:00 11:29 11:59 12:29 Tempo Caldaia 1 Potenza nominale 10 t/h Caldaia 2 Potenza nominale 6 t/h Quantità complessiva del vapore 12:59 6 | Inutili sollecitazioni degli impianti caldaia a vapore a grande volume d’acqua Fattori connessi alle utenze Partenze frequenti da freddo La partenza da freddo rappresenta la sollecitazione meccanica più importante per il corpo caldaia. (Vedi „Partenza da freddo di caldaie a grande volume d’acqua„) Il motivo consiste nella differenza di temperatura tra il tubo focolare ed il mantello della caldaia che nella partenza da freddo è maggiore che non nel funzionamento gestito dal sistema di regolazione, a temperatura d’esercizio. La forza di taglio alla quale è sottoposto il tubo focolare (differente variazione di lunghezza tra mantello della caldaia e tubo focolare) è maggiore nel processo di partenza da freddo, generando notevoli tensioni aggiuntive che devono essere assorbite dal corpo caldaia. Tale sollecitazione cresce ulteriormente se durante la procedura di partenza non avviene la formazione di bolle di vapore o avviene soltanto in maniera ridotta, come avviene ad esempio in presenta di valvola di prelievo vapore chiusa. In tal caso, la circolazione naturale presente normalmente all’interno della caldaia (figura 5) non verrà avviata. Ne consegue la formazione di diversi strati di temperatura nella caldaia (freddo in basso, caldo in alto), con ulteriori tensioni di calore. In presenza di partenze da freddo molto frequenti, le suddette sollecitazioni alterne molto estreme potrebbero causare inizi di incrinatura del materiale e, nei casi peggiori, addirittura un guasto totale. E’ necessario rispettare quanto segue per ridurre le sollecitazioni alla partenza: f Tenere il carico del bruciatore il più basso possibile durante la partenza da freddo fino a raggiungimento della temperatura d’esercizio. f Durante il processo di partenza dovrebbe essere sempre previsto il deflusso di una piccola quantità di vapore per avviare la circolazione naturale grazie alla risalita delle bolle di vapore. f Ideale sarebbe l’equipaggiamento con un dispositivo di partenza automatica che regoli il prelievo di carico e la gestione del bruciatore in funzione della temperatura dell’acqua e della pressione in maniera tale da ridurre le sollecitazioni al livello più basso possibile. Prolungati periodi di funzionamento in stand by Quando una caldaia si trova nel funzionamento di mantenimento del calore o di stand by (ad esempio nel funzionamento a più caldaie, quando la caldaia a valle non è necessaria), su tale caldaia è interrotto ogni prelievo di vapore. A seconda del sistema di controllo prescelto, si chiude la valvola di prelievo vapore oppure si porta la caldaia a valle ad un valore di pressione inferiore a quella presente nella rete. In questa modalità di funzionamento gli impianti di combustione partono soltanto sporadicamente per compensare perdite e radiazione di calore. Se tale stato viene mantenuto per un periodo prolungato (> 3 giorni), all’interno della caldaia inizia a formarsi la stratificazione di temperatura. Quando una caldaia mantenuta in temperatura nella maniera di cui sopra viene nuovamente portata al funzionamento normale, l’elevata pressione d’esercizio (zona superiore calda) produce l’errato effetto di caldaia immediatamente disponibile. In tal caso il controllo caldaia, quando si presenterà il fabbisogno, eserciterà un notevole incremento del carico del bruciatore in tempi molto brevi. A causa della stratificazione di temperatura presente nella caldaia si avranno in tal caso estreme sollecitazioni di calore. Figura 5: Rappresentazione schematica della circolazione naturale all’interno della caldaia. Inutili sollecitazioni degli impianti caldaia a vapore a grande volume d’acqua | 7 Per prevenire quanto sopra, è possibile installare serpentine di mantenimento del calore (figura 6) sul fondo caldaia. Questo tipo di serpentina di riscaldamento viene riscaldata con vapore dal basso, impedendo che nella caldaia si possa formare la dannosa stratificazione di temperatura. Per poter applicare questa soluzione, è però necessario disporre di un impianto a più caldaie, e/o di un’alimentazione di vapore esterna sempre disponibile. Sintesi Variazioni di pressione a causa di forti variazioni di prelievo In presenza di grandi variazioni di carico, cioè di variazioni di carico molto veloci con le forti oscillazioni di pressione che ne derivano, all’interno della caldaia potrebbero formarsi correnti poco favorevoli. La formazione di bolle di vapore, necessaria per distribuire il calore dalle superfici riscaldanti, potrebbe bloccarsi, ovvero l’unione di molte piccole bolle potrebbe comportare la creazione di grandi bolle di vapore che non si staccano subito dalle superfici scaldanti, favorendo in tal modo il surriscaldamento locale. E’ per questo motivo che su impianti caldaia, che alimentano utenze con prelievo di carico soggetto a forti variazioni, si dovrebbero prendere provvedimenti speciali per limitare le oscillazioni di pressione all’interno della caldaia a prescindere dall’andamento delle utenze. Per ottenere quanto sopra, si può intervenire come segue: f Una maggiore protezione della caldaia lato mandata, con inclusione di una stazione di riduzione tra caldaia e utenze. f Inserimento di un serbatoio di vapore per le punte di carico. f Un sistema di mantenimento della pressione installato a valle della caldaia, con valvola di prelievo vapore regolata, per proteggere la caldaia da una riduzione di pressione troppo forte. In considerazione della complessità oggettiva degli impianti di caldaie a vapore, si dovrebbe assolutamente tenere conto degli aspetti seguenti: f La progettazione di impianti di caldaie a vapore dovrebbe essere eseguita soltanto da ditte specializzate, in grado di documentare la loro esperienza in materia, visto che molte delle possibili cause di errore possono essere evitate già in questa fase. f La qualità delle caldaie, dei bruciatori e dei componenti dell’impianto caldaie utilizzati sono di importanza decisiva per un funzionamento senza problemi e senza anomalie dell’impianto. f Una corretta installazione dell’impianto può essere garantita soltanto da un impiantista competente che conosca bene come interagiscono i singoli componenti della sala caldaie. f Le modalità d’esercizio e la gestione dell’impianto da parte del personale operatore sono di primaria importanza sulla vita utile dell’impianto caldaie a vapore. f Un contratto di manutenzione e teleassistenza con il produttore delle caldaie è sempre di notevole vantaggio. Le evitabili cause di sollecitazione della caldaie, qui sopra descritte, evidenziano la complessità della materia. Si tratta infatti di una materia che spazia dalla progettazione, realizzazione e regolazione dell’impianto fino al suo esercizio. In questa sede non è possibile discutere in maniera esauriente di tutti i problemi ivi connessi. Figura 6: Rappresentazione schematica di una serpentina di riscaldamento del fondo, con regolazione. Impianti di produzione: Stabilimento di produzione 1 Gunzenhausen Bosch Industriekessel GmbH Nürnberger Straße 73 91710 Gunzenhausen Germania Stabilimento di produzione 3 Bischofshofen Bosch Industriekessel Austria GmbH Haldenweg 7 5500 Bischofshofen Austria www.bosch-industrial.com Stabilimento di produzione 2 Schlungenhof Bosch Industriekessel GmbH Ansbacher Straße 44 91710 Gunzenhausen Germania © Bosch Industriekessel GmbH | Figure solo a titolo di esempio | Con riserva di modifiche | 07/2012 | TT/SLI_it_FB-Vermeidbare-DK_01