Presentazione - Sistemi Energetici Innovativi

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Presentazione - Sistemi Energetici Innovativi
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- Sistemi Energetici Innovativi -
TECNOLOGIE CONTRO L’UMIDITÀ DA RISALITA
PRESENTAZIONE
Per affrontare un problema di natura tecnica è necessario avvalersi di una buona base
scientifica ed esperienza pratica. Per far ciò sono necessari anni di studio e ricerca, nonché
sperimentazione sia in laboratorio che sul campo. Prima di poter parlare delle possibili tecniche
di risoluzione del problema è necessario accennare brevemente alle cause della risalita
capillare. In generale, tutti i materiali possiedono una struttura, caratterizzata dalla presenza
di piccoli spazi vuoti, i pori, immersi in una struttura solida. Si definisce porosità il rapporto fra
il volume totale vuoto ed il volume apparente del litoide in esame. La geometria dei pori è
estremamente complessa. Da queste brevissime considerazioni si evince che è l’acqua che
maggiormente preoccupa, quella che in qualche modo è “in movimento” all’interno della
muratura. Una delle maggiori cause della risalita capillare sono i sali, (anioni), di cui i più
diffusi sono i cloruri, nitrati e solfati.
L'umidità nelle costruzioni è causa di un chiaro sintomo di degrado
L'umidità ascendente, è una delle cause più frequenti del degrado degli edifici, si presenta
purtroppo anche come la più difficile da combattere. Solitamente interessa i muri prospicienti
le fondazioni provocando un processo irreversibile di disfacimento degli intonaci e delle malte
che legano la muratura. La diffusione dell'acqua all'interno dei materiali da costruzione viene
favorita da una particolare caratteristica di ciascun materiale, definita come "porosità". I canali
molto fini (capillari) rendono meno permeabile il materiale permettendo comunque
l'assorbimento d'acqua. La porosità indica in altre parole la predisposizione di un materiale ad
assorbire l'acqua che riesce a spostarsi al suo interno attraverso un fenomeno fisico conosciuto
come "capillarità". Tale fenomeno si manifesta ogni volta che un liquido entra in contatto con
un canale sufficientemente sottile chiamato appunto "capillare". Il fluido risale i capillari
raggiungendo il livello superiore od inferiore a quello del liquido esterno a seconda
dell'adesione alle pareti del canale. La spiegazione di questo fenomeno viene data attraverso la
complessa nozione delle "forze di tensione superficiale" o "energia di superficie", proprietà
fondamentale delle superfici liquide che ne permette la contrazione verso una forma sferica in
modo da esporre all'esterno la più piccola superficie possibile. Questa tendenza è contrastata
però dall'effetto della forza di gravità per cui non si possono formare delle sfere perfette. Il
tempo di risalita è determinato anche dall'esposizione all'aria del materiale soggetto al
fenomeno di "evaporazione" per cui viene raggiunto un livello di equilibrio dell'acqua che risale
senza arrivare all'altezza massima possibile. Il diametro dei capillari svolge un ruolo
importante per la risalita del liquido: ai capillari più sottili corrisponderà una maggiore risalita e
viceversa. La velocità con cui il liquido sale non è costante ma bensì decrescente ed occorrono
lunghi tempi per raggiungere l'altezza massima.
Umidità negli edifici: localizzazione ed effetti
L'umidità contenuta nel sottosuolo può raggiungere la base di una costruzione e risalire più o
meno velocemente in funzione del grado di porosità del materiale che costituisce la
costruzione. L'altezza della risalita dell'umidità dipende inoltre dalla quantità d'acqua contenuta
nel suolo e dal grado di evaporazione delle superfici murarie. La localizzazione dell'umidità
derivata dal sottosuolo è limitata ai piani bassi ed interrati interessando le pareti sotto al livello
del suolo ed i pavimenti del piano terra e dei locali sotterranei. Risultando particolarmente
critici gli angoli di unione con le pareti. Difficilmente distinguibile da altre forme d'umidità che
possono essere ugualmente presenti, l'umidità di risalita si manifesta di solito attraverso alcuni
segni inconfondibili:
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una macchia continua che sale dal piano pavimento verso l'alto della parete;
una linea di demarcazione tra la parte umida e quella asciutta, laddove il tasso
d'umidità che risale viene eguagliato dal tasso d'evaporazione; questa linea non supera
di solito la quota di un metro d'altezza restando sotto il livello del davanzale;
il colore particolare di questa macchia;
la persistenza, senza variazioni sostanziali d'intensità o d'aspetto relativamente alle
condizioni esterne;
la presenza di sali, presenti nell'acqua, localizzati sulle superfici dove l'acqua evapora.
Alcuni di questi Sali, essendo igroscopici, assorbono l'umidità dall'aria potenziando
ulteriormente il fenomeno originale di umidità. La formazione di questi sali è
ovviamente particolarmente evidente nei periodi d'elevata evaporazione ambientale:
accensione degli impianti di riscaldamento nel periodo invernale, assenza di
precipitazioni atmosferiche con temperature elevate nel periodo estivo. La
manifestazione dei sali è dovuta al passaggio di stato della soluzione ove essi sono
contenuti da liquido a solido, a seguito dell'evaporazione dell'acqua.
Un problema con tante soluzioni (Argomento ripreso anche più avanti)
L'attenzione sempre crescente al recupero dei vecchi fabbricati, spesso degradati a causa
dell'umidità, ha dato impulso allo sviluppo ed alla messa a punto di numerose tecniche e
sistemi per combattere questo fenomeno, offrendo soluzioni soddisfacenti e durature.
L'eliminazione, o la riduzione, dell'umidità capillare delle strutture può essere conseguita
seguendo due strade concettualmente differenti:
Interventi "indiretti" che non interessano la struttura, tendenti a minimizzare il rifornimento
d'acqua dal terreno alla struttura, badando contemporaneamente a migliorare l'evaporazione
dell'umidità dalla struttura stessa;
Interventi "diretti" sulla struttura, quali:
• interventi chimici: creazione della cosiddetta "barriera chimica" di sbarramento
all'umidità con prodotti di natura chimica.
• interventi meccanici: taglio del muro ed inserimento di materiali (plastici o metallici
inossidabili) di sbarramento all'umidità (metodo che trae le sue origini da antiche
tecniche impiegate un tempo dai Veneziani).
• metodo Knapen.
• interventi elettrosmotici: incremento artificiale della pressione osmotica mediante
impiego della corrente elettrica, e creazione di una barriera elettrosmotica di
sbarramento all'umidità con relativa migrazione dell'acqua verso terra (polo negativo).
• intonaci evaporanti.
• interventi misti, che prevedono l'azione combinata di due degli interventi diretti
sopradescritti. Ad esempio: barriera chimica + intonaci deumidificanti.
• sistema elettro-fisico (DEF101).
La presenza di falda superficiale suggerisce l'intervento diretto sulla struttura, mentre gli
interventi indiretti vengono adottati nei casi in cui l'alimentazione sia prevalentemente da
acque superficiali disperse. Caratterizzati da metodologie e quadri tecnologici ben precisi gli
interventi diretti sono attualmente preferiti a quelli indiretti affidati prevalentemente al buon
senso ed all'inventiva dell'operatore.
Vengono qui fatti rilevare i limiti operativi degli interventi diretti sulle strutture sopra elencati:
• interventi chimici: i problemi maggiori sono riscontrabili nelle murature in pietrame
compatto con scarsa malta, e in generale in tutte le strutture scarsamente omogenee, a
causa dell'incerta distribuzione nel reticolo di capillari della malta, con conseguente
incompleto strato di sbarramento all'umidità.
• interventi meccanici: l'operazione più delicata è il taglio del muro a causa delle
sollecitazioni e cedimenti (e dei successivi assestamenti strutturali) che può subire la
struttura, ed è assolutamente da sconsigliare nei casi in cui il muro è costituito da
materiali di forma irregolare (pietrame) o su edifici posti in zone sismiche.
• interventi elettrosmotici: il punto debole di questo procedimento è rappresentato dal
graduale indebolimento del trasporto elettrosmotico, causato dall'aumento della
percentuale di sale nel liquido, conseguenza questa proprio del successo di essiccazione
della struttura. Questo significa che la muratura può essere asciugata mediante
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l'elettrosmosi solo se la quota in percentuale dei sali solubili non supera determinati
valori limite, rendendo indispensabile la desalificazione della struttura.
intonaci evaporanti: l'accentuata evaporazione provocata da questi prodotti può
risultare criticabile da un punto di vista del risanamento globale in quanto va contro lo
scopo primario che è la bonifica e deumidificazione ambientale e non solo della
struttura.
Sistema elettro-fisico DEF101: necessita di una particolare progettazione mirata che
sappia soddisfare nel tempo la continuità e regolarità dell’impulso nella sua intensità. Il
funzionamento avviene sfruttando il principio dell’induzione magnetica dove gli impulsi
magnetici generati da DEF101 colpiscono i capillari inducendo negli stessi delle correnti
“disturbanti” sfruttando la conducibilità locale delle murature. Il processo di
deumidificazione DEF101 è frutto di sofisticati studi chimico-fisici che hanno portato a
sfruttare la caratteristica dipolare dell’acqua. I sali disciolti nell’acqua (assorbiti dal
terreno e dal materiale edilizio) agiscono sulla sua conducibilità. Con l’ascesa dell’acqua
nei capillari della parete si forma un campo elettrostatico che può essere misurato.
DEF101 con i suoi dispositivi emette modesti ma regolari impulsi magnetici che
disturbano questo campo e l’effetto ascensionale dell’acqua. La tecnologia DEF101
opportunamente tarata con software programmabile da Pc, disturba il campo
elettrostatico che si è venuto a creare nei capillari delle murature. Tramite la tecnologia
DEF101 si ha il procedimento naturale inverso a quello che ha causato l’umidità nelle
pareti. DEF101 è la soluzione più economica in rapporto ad altre tecnologie o metodi.
L’esperienza e i test eseguiti sia in laboratorio che sul campo ne confermano in pieno la
validità e soprattutto la non dannosità.
Introduzione
Affrontare il problema dell’umidità presente nelle murature richiede una visione aperta
indipendentemente dalle proprie esperienze tecnico-professionali. É importante quindi
inquadrare il problema, seppur in modo superficiale, coinvolgendo tutti i settori della scienza
presenti. Parlare di umidità e non conoscere il campo magnetico terrestre, la capillarità,
l’osmosi, i sali, significa non essere pronti ad affrontare in modo scientifico il problema. Inoltre
deve essere chiaro a chi si avvicina all’argomento che non esiste “la soluzione” ma
semplicemente varie tecnologie messe a disposizione del professionista. Ogni caso va
affrontato con competenze diagnostiche conoscendo anche se in modo superficiale gli aspetti
importanti. Il compito quindi di queste note a seguire vuol essere quello di inquadrare i
soggetti che compongono l’argomento, dando un’indicazione di massima su cosa è importante
conoscere lasciando al singolo l’approfondimento degli argomenti. Parlare quindi di campo
magnetico terrestre, di campi elettrici, di capillarità, di osmosi, delle attuali normative legate
alla salute, delle problematiche delle murature, nonché delle tecnologie di intervento utilizzate
vuol essere di utilità nell’affrontare il problema dell’umidità in modo razionale e senza cadere in
banali errori nel momento in cui ci si propone nella propria attività.
La tecnologia DEF101 deve essere considerata come lo strumento da utilizzare
all’interno di un contesto in cui il successo nasce dall’insieme di più fattori ed
interventi.
Il campo magnetico terrestre si può indicare come una serie di linee di forza che partendo
dal centro della terra (nucleo) si propaga in modo uniforme verso la superficie. La causa del
campo magnetico terrestre è il movimento delle particelle primarie (elettroni, neutroni,
protoni) generate dalla massa di metalli fusi presenti nel nucleo in movimento.
Campo magnetico - campo elettrico e onde elettromagnetiche
Il campo magnetico è una zona nella spazio dove esistono delle forze di origine magnetica. Il
campo elettrico è una zona nello spazio dove esistono delle forze di origine elettrostatica.
Campo magnetico
L’origine può essere naturale dovuta alla particolarità di alcuni materiali (magnetite) o di
origine terrestre (metallo in movimento nel nucleo terrestre) oppure generato artificialmente
con circuiti elettrici. Una corrente elettrica che scorre all’interno di un conduttore genera
nell’intorno del medesimo un campo magnetico proporzionale alla corrente elettrica circolante.
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Si può descrivere il campo magnetico come una zona nella spazio dove esistono delle forze
magnetiche. In un filo conduttore immerso in un campo magnetico si vengono a creare delle
correnti proporzionali al campo magnetico che le ha generate. Quanto sopra descritto è il
principio “dell’induzione magnetica” la base dell’elettrotecnica e delle realizzazioni successive
(trasformatori, motori ecc…). L’induzione magnetica viene misurata con il Tesla ed i suoi
sottomultipli micro, nano, pico. Inoltre si può dire che un campo magnetico genera un campo
elettrico ed un campo elettrico genera un campo magnetico. Un campo magnetico può essere
continuo o pulsante a seconda della corrente circolante. L’insieme di un campo elettrico ed di
un campo magnetico pulsante genera le onde elettromagnetiche. Quindi le onde
elettromagnetiche generate da due campi di forze si possono considerare come fonte e
trasporto di energia nell’etere. La frequenza e la lunghezza d’onda sono le loro principali
caratteristiche. La frequenza, misurata in Hertz, è una grandezza che concerne fenomeni
periodici o processi ripetitivi. In fisica la frequenza di un fenomeno che presenta un andamento
costituito da eventi che nel tempo si ripetono identici o quasi identici, viene data dal numero
degli eventi che vengono ripetuti in una data unità di tempo. La lunghezza d’onda è la misura
della loro lunghezza che può essere da pochi micron di millimetro a molti Km. La lunghezza
d’onda = Velocità della luce/frequenza = 300.000 kms/freq.
Esempio:
Un’onda elettromagnetica di 27 MHz (27.000.000 Hertz) avrà una lunghezza di 11 metri dati
dalla relazione (Velocità della luce (Km/sec) / frequenza (Hz) 300.000 / 27.000.000 = 11 metri.
A seconda della frequenza il comportamento delle onde elettromagnetiche è diverso. Motivo
per cui sono state suddivise in due categorie.
• Bassa frequenza (1-350 Khz).
• Alta frequenza (350 Khz in poi).
Esempio:
Nella trasmissione di energia elettrica si è preferito utilizzare le onde a bassa frequenza (50
Hz). Nelle trasmissioni di segnali radio a lunga distanza le onde ad alta frequenza.
Campi magnetici e salute
L’uomo da sempre vive immerso in campi magnetici naturali. La luce solare è la forma più
visibile di onde elettromagnetiche. L’introduzione però da parte dell’uomo di sistemi artificiali
tecnologici che generano nuove emissioni elettromagnetiche ha creato dei problemi di
carattere sanitario. Nel tempo l’esperienza di laboratorio ha identificato con certezza alcune
situazioni a rischio e di conseguenza legiferato. Come un campo magnetico genera in un
conduttore delle correnti, nel nostro organismo a livello cellulare l’esposizioni a campi
magnetici di forte induzione possono creare delle anomalie con gravi problemi alla salute. La
misura dell’induzione del campo magnetico è il Tesla. Le normative attuali limitano a 100
Microtesla l’esposizione massima. Quindi la TV, il frigorifero l’aspirapolvere ed altri
elettrodomestici devono emettere durante il loro funzionamento una induzione magnetica
inferiore ai 100 Microtesla. Le normative previste dalla Bioedilizia limitano ad 80 Nano tesla
l’esposizione massima. La differenza tra le norme di legge e la bioedilizia è enorme.
Da qui nasce la precauzione di mantenere una distanza da qualsiasi apparecchiatura
elettrica maggiore di un metro abbattendo l’induzione magnetica a valori inferiori
anche ai limiti di 80 Nano Tesla previsti dalla Bioedilizia.
DEF101 ad una distanza di 100 cm emette valori di induzione magnetica certificati di
circa 30 Nano Tesla.
Capillarità ed osmosi
L’acqua all’interno dei materiali costituenti le murature (mattoni, malte, intonaci, pietrame) si
muove sfruttando il principio della capillarità o dell’osmosi.
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Capillarità
Per capillare si intende un canale di misure ridotte (circa 3 micron) dove per una combinazione
di pressioni e legami molecolari il livello della linea dell’acqua contenuta all’interno del capillare
dipende dalla sua dimensione e più precisamente:
Dati a titolo di esempio tre capillari di 1,2,3 micron di dimensione immersi in una soluzione
comune si avrà che il capillare con le dimensioni più piccole avrà la linea dell’umidità più alta.
Differenza importante rispetto al principio dei vasi comunicanti in cui la linea di risalita è
uguale. I materiali edili componenti la muratura sono costituiti da condotti capillari.
All’interno dei capillari a causa della presenza dei sali trasportati dall’umidità si vengono a
creare dei legami atomici ed un distribuzione di cariche (protoni – elettroni - neutroni) origine
di forze elettrostatiche che insieme all’orientamento delle molecole dell’acqua dal terreno verso
la muratura permettono alle medesime di ottenere la spinta necessaria alla risalita.
Osmosi
Se in una vasca divisa da un filtro si creano due vasche separate da un filtro poroso, una
contenente acqua priva di sali l’altra con acqua ricca di sali si avrà che l’acqua priva di sali si
sposterà attraverso il filtro verso l’acqua più ricca di sali creando un equilibrio di salinità.
L’osmosi è il principio con cui si nutrono le piante sfruttando il movimento dell’acqua profonda,
povera di sali, verso l’acqua superficiale più ricca. In una muratura il fenomeno è la causa della
risalita dell’umidità principalmente attraverso gli intonaci. A conclusione si può affermare che
l’umidità nelle murature sale per capillarità all’interno dei materiali e per osmosi tramite gli
intonaci. La suddivisione precedente ovviamente non vuol essere una legge ma una indicazione
importante in quanto sia negli intonaci che nei materiali vi possono essere entrambe le
situazioni.
Umidità relativa
Il contenuto di acqua allo stato aeriforme in una determinata quantità di aria è in relazione alla
temperatura dell'aria stessa: in parole semplici, più è alta la temperatura dell'aria, maggior
vapor acqueo essa potrà contenere. Per sintetizzare questo concetto, utilizziamo il termine
"umidità". Esistono diversi modi di valutare l'umidità di una massa d'aria. Sostanzialmente, ciò
che andiamo a misurare è sempre un rapporto tra due quantità. É bene rammentare che
parlando di quantità, dovremo generalmente specificare l'unità di misura che utilizzeremo per
dette quantità. Ad esempio, se parliamo di massa, diremo che si tratta di g o Kg, ecc. Se si
tratta di un volume, parleremo di metri3 , ecc. Avendo chiari questi semplici concetti, possiamo
ricavarci tutte le grandezze igrometriche che fanno riferimento all'umidità, ovvero l'umidità
assoluta, specifica e relativa e il rapporto di mescolamento. Tutte queste grandezze si
ottengono confrontando tra loro acqua ed aria, coinvolgendo le masse e i volumi.
(Massa su volume) Se esprimo l'acqua in g (massa) contenuta in un metri3 di aria (volume),
otterrò l'umidità assoluta.
(Massa su massa) Se esprimo l'acqua in g rispetto ad 1 Kg di aria + acqua, otterrò l'umidità
specifica.
Confrontando la massa dell'acqua rispetto alla massa dell'aria, senza considerare questa volta
la stessa acqua contenuta nell'aria, otterrò il rapporto di mescolanza. Il confronto diretto tra
l’acqua effettivamente contenuta nell'aria, e la quantità massima di acqua che ad una
determinata temperatura l'aria può contenere, produce il concetto di umidità relativa.
Riassumiamo in una tabella quanto detto:
ACQUA
ARIA
DEFINIZIONE DELLA GRANDEZZA
massa (g)
volume (m3)
umidità assoluta (Ua)
massa (g)
massa (kg)
rapporto di mescolanza (r)
massa (g) / massa (g)
massa (g)
massa (kg) + massa acqua (g)
umidità relativa (Ur)
umidità specifica (Us)
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I valori di umidità relativa permettono di valutare se una determinata porzione di aria è più o
meno lontana dalla saturazione (umidità relativa = 100%). E' utile ricordare che quando una
porzione d'aria è satura di vapore acqueo, un'ulteriore diminuzione della temperatura causa la
condensazione del vapore acqueo in eccesso, con formazione, al suolo di nebbie o foschie, ed
in quota, di nubi.
MOVIMENTO DELL’ACQUA NELLE MURATURE
Una muratura costituita da materiali quali mattoni, pietre, malte ecc.. si può considerare come
una anomalia presente sulla crosta terrestre. Va da se che come nel terreno per capillarità ed
osmosi grandi quantità d’acqua si spostano, il medesimo fenomeno accade nelle murature a
contatto con il terreno. In una muratura esiste una differenza di potenziale elettrico in cui il
positivo è nel terreno, generatore di cariche in movimento (acqua, campo magnetico terrestre,
sali), mentre il negativo è direttamente sulla muratura non generatrice di energia. Dalla fisica
la molecola dell’acqua a causa della sua dipolarità si orienta dal positivo verso il negativo in un
campo elettrico naturale o artificiale. L’orientamento nella muratura delle molecole dell’acqua
quindi è dal terreno verso la muratura. Questo non basterebbe comunque per generare la
spinta necessaria alla risalita dell’umidità, interviene quindi il principio della risalita per
capillarità generatrice di energia. L’insieme dell’orientamento e dell’energia nei capillari è la
causa della risalita dell’umidità nelle murature. Se con qualsiasi tecnologia si inverte la polarità
terreno-muratura oppure si disturbano le forze elettrostatiche nei capillari, le molecole d’acqua
non potranno più risalire nelle murature.
• I sistemi elettrosmotici attivi o passivi agiscono sulla polarità (+/-) terra
muro.
• I sistemi a frequenza disturbano l’energia nei capillari.
Da qui nasce l’importante differenza delle due tecnologie.
• I sistemi a frequenza sono nati per superare i limiti dei sistemi elettro-osmotici legati
alla conduttività delle murature variabile a seconda dell’asciugatura.
• I sistemi a frequenza non sfruttano la conduttività generale delle murature ma solo la
conduttività locale sempre presente anche in muro asciutto.
Funzionamento tecnologia elettro fisica
Precedentemente abbiamo visto che un campo magnetico generato artificialmente genera nei
conduttori che incontra, per il principio dell’induzione, delle correnti indotte. I materiali edili
che compongono la muratura sono composti da canali capillari dove all’interno si generano
delle energie, origine della spinta ascensionale dell’acqua. I capillari si possono considerare
come dei conduttori. Diventa chiaro che se all’interno dei capillari vengono ad essere
generate in modo indotto delle correnti esterne, le medesime si possono considerare
“disturbanti” per i legami e le energie che naturalmente si creano. La tecnologia elettrofisica
(DEF101) si può definire come la sorgente delle correnti indotte disturbanti. La trasmissione
del segnale induttore avviene via etere con il principio di trasmissione delle onde
elettromagnetiche utilizzando localmente oltre al principio dell’induzione anche la conduttività
locale delle murature dovuta alla presenza dell’acqua. Si può affermare quindi che la tecnologia
elettro fisica emette dei segnali elettromagnetici nell’etere, i quali per il principio dell’induzione,
in tutti i conduttori che incontrano (capillari) innescano al loro interno delle correnti circolanti
disturbanti per i legami elettrostatici causa della spinta ascensionale della molecola dell’acqua.
Occorre quindi specificare che:
• DEF101 non inverte la differenza di potenziale delle murature e non asciuga le
murature ma, arresta la spinta ascensionale naturale nei capillari.
Tecnologie attuali:
• Taglio del muro:
Consiste nel praticare a circa 10-20 cm dal terreno un taglio netto dei muri con
applicazione di una lamina impermeabile che agisce da barriera alla risalita dell’umidità.
È il sistema il più obsoleto. Non è applicabile nelle pareti contro terra, nei muri misti a
sassi o irregolari e in presenza di tubature o impianti vari. È proibito l’utilizzo in zone
sismiche perché mina la stabilità degli edifici. Quando il taglio del muro viene effettuato
presenta l’inconveniente che la parte sottostante l’applicazione della lamina
impermeabile, che agisce da barriera meccanica, essendo attaccata in massa
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dall’umidità, nel tempo deteriora la struttura che può subire pericolosi fenomeni di
instabilità.
• Iniezioni di prodotti solidificanti (iniezioni chimiche)
L’applicazione prevede una foratura del muro con fori inclinati con diametro di 12 mm.
ad una distanza di circa 10 cm. uno dall’altro e per una profondità di circa 2/3 dello
spessore del muro. Dopo questa operazione, molto invasiva, viene applicato per
iniezione meccanica o per caduta un liquido a base siliconica o di resine che dovrebbe
produrre una barriera chimica alla risalita dell’umidità. Il sistema presenta
l’inconveniente che non si è in grado di stabilire se la barriera creata è uniforme per
tutta la superficie del muro, lasciando in ogni caso degli spazi che potrebbero veicolare
l’umidità con una pressione tale da vanificare completamente il lavoro fatto. È in ogni
caso controindicata in strutture aperte al pubblico, come Chiese o Biblioteche, a causa
del perdurare, a volte per mesi, del cattivo odore dei prodotti impiegati.
• Intonaci macroporosi
Viene anche denominato erroneamente intonaco deumidificante. Trattasi di un
intonaco macroporoso che va applicato sulle superfici esterne per uno spessore di 3
cm. e per un’altezza che superi abbondantemente la zona di manifestazioni di umidità,
è in grado di far evaporare più umidità di quella che il muro riesce ad assorbire dalla
risalita. Per ottenere un buon risultato deve essere abbinato ad un metodo di barriera
alla risalita. Non dovrebbe essere applicato nei muri interni perché l’evaporazione
dell’umidità avverrebbe all’interno dei locali e dunque si presenterebbero problemi di
altra natura. Non può essere applicato nelle pareti contro terra. Nel tempo perde parte
della sua efficacia a causa dell’accumulo dei sali trasportati dall’umidità del terreno che
ne saturano la porosità.
• Metodo Knapen
Metodo riscoperto attualmente dal mercato ma già usato negli anni trenta. La versione
moderna viene presentata con cartucce di plastica che vengono inserite nel muro dopo
aver praticato un foro per 2/3 dello spessore del muro. Il foro deve essere inclinato di
circa 16 mm con una successione dei fori ad una distanza di 20 cm l’uno dall’altro ed a
circa 20 cm dal pavimento. Applicando all’interno dei fori delle cartucce apposite si
genera un ricambio d’aria interno che permette l’asciugatura del muro. Inconvenienti
riscontrati nel suddetto metodo sono: alta invasività praticata nel muro, visti i molti
fori che si vanno ad applicare e anche un sensibile aumento delle spese di
riscaldamento. Non di facile applicazione in presenza di muri dove una tale foratura e
problematica a causa di materiali misti e presenza di pietre.
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• Metodo elettro-osmotico (Attivo, Passivo, Compensazione di carica)
I metodi elettro-osmotici sono di tre tipologie di seguito analizzeremo il più utilizzato.
Metodo di recente applicazione, anche se già conosciuto nelle perforazioni petrolifere
da vari decenni, si fonda sul principio dell’elettro-osmosi, secondo il quale un liquido
che si sposta per capillarità in un setto poroso crea un campo elettrico ed il liquido si
sposta dal polo positivo (terreno) al polo negativo (muratura). Inserendo due o più
elettrodi continui opportunamente collegati ad una centralina si genera un’inversione
di polarità così che l’umidità di risalita anziché salire scende. Il sistema richiede il
posizionamento nelle murature di barre conduttrici collegate ad una centralina e di
conduttori elettrici per creare la conduttività nel muro. Viene da sé che il limite del
sistema è nell’alta invasività delle opere murarie da eseguire per mettere in servizio il
sistema, nonché dal limite di funzionamento poiché la conducibilità elettrica delle
murature umide, indispensabile per imporre un campo elettrico opposto, viene a
diminuire in maniera proporzionale con l’asciugatura delle pareti, ricreando il campo
elettrico iniziale generatore della spinta ascensionale dell’umidità.
Analisi delle murature e problematiche di misurazione
Particolare importanza nel corretto risanamento di una muratura colpita da umidità è
l’affrontare nella fase diagnostica la situazione degli intonaci nonché la tipologia. La presenza
visibile di una o più delle seguenti manifestazioni di umidità con macchie scure,
cristallizzazione salina, danni con rotture agli intonaci, indica la necessità del rifacimento dei
medesimi. La presenza dei sali trasportati dall’umidità vanifica un risultato soddisfacente
estetico anche dopo l’asciugatura delle murature. La sola presenza di macchie è mantenuta nel
tempo a causa dell’igroscopia dei sali dipendente dall’umidità relativa dell’aria. Importante
quindi sostenere, in fase diagnostica, l’intervento edile successivo, rendendo consapevole il
cliente che la tecnologia elettrofisica installata arresterà esclusivamente il processo di risalita
capillare. L’asciugatura delle murature e l’eliminazione dei sali è un fenomeno successivo e
indipendente dall’installazione della tecnologia elettrofisica. Molto importante da ricordare è
che la presenza di intonaci a base di cemento contrasta fortemente la traspirazione delle
murature ritardando il processo di asciugatura trasferendo al cliente e spesso anche al tecnico
la sensazione del non funzionamento della tecnologia. Inoltre la presenza di umidità in
murature con mattoni traforati si deve ritenere possibile attraverso gli intonaci superficiali. In
fase di misurazione quindi il materiale da prelevare è parte dell’intonaco tenendo presente però
che la forte presenza di sali può creare delle problematiche nella fase di misurazione. In questa
fase la presenza di pietrame, di zone miste mattoni-pietre crea dei prelevamenti non idonei per
una corretta analisi della situazione. Importante quindi la ricerca di mattoni per il prelievo,
l’utilizzo di fotografie, la misurazione dell’umidità relativa e della temperatura, parametri
utilizzabili successivamente per l’analisi della situazione.
Sommariamente si può elencare un corretto risanamento nelle seguenti fasi:
1. Installazione della tecnologia elettro fisica;
2. Successiva eliminazione degli intonaci per un metro circa sopra la linea visibile
dell’umidità;
3. Lavaggio delle murature con acqua ad alta pressione;
4. Dopo circa 3/6 mesi trattamento antisale superficiale;
5. Rifacimento degli intonaci con prodotti a base di calce idraulica;
6. Tinteggiatura finale con tinte non lavabili minerali.
Le informazioni sopra elencate ovviamente vogliono essere un consiglio di massima puramente
indicativo in quanto ogni situazione e cliente vanno seguiti in modo diverso. Spesso la
tecnologia elettro fisica sarà installata in situazioni in cui non è eseguito un corretto
risanamento, la capacità del tecnico sarà nel dimostrare in modo reale la discesa dell’umidità
nelle murature informando della situazione il cliente prima dell’installazione.
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Il risparmio energetico inizia con il prosciugamento dei muri
Un muro colpito da umidità ascendente, può contenere un’enorme quantità d’acqua, per
esempio una parete di mattoni pieni può arrivare a contenere fino a 400 litri di acqua per m3.
Questa quantità di acqua rappresenta un onere energetico per l’edificio poiché per avere un
ambiente caldo anch’essa deve essere riscaldata. Riportiamo un calcolo dimostrativo per farci
capire la quantità di d’acqua che può contenere un muro mediamente umido:
La nostra casa ha una superficie di 100 m2 (10 x 10 m), che equivale a 40 m di muri
perimetrali e a circa a 30 m di muri interni. Questi muri sono umidi fino ad 1 m di altezza e
hanno uno spessore di 20 cm (muri interni) e 50 cm (muri esterni). Abbiamo dunque un totale
di 26 m3 di muri con un peso lordo di circa 1200 Kg/m3 e di conseguenza 31200 Kg di massa
muraria, con una percentuale di umidità forse del 12% del peso:
Sono 3.744 litri d’acqua. Per riscaldare di 1° C. 1 cm3 di acqua è necessaria 1 caloria.
Dunque possiamo immaginarci quanta energia sarà necessaria per riscaldare una tale quantità
d’acqua.
Durante il processo di evaporazione dell’umidità, la parete interessata viene ripetutamente
raffreddata ed il calore perduto viene riprodotto. Viene a mancare anche la comodità di
sfruttare il calore emanato dalla superficie delle pareti circostanti. Per compensazione viene
aumentata la temperatura dell’aria, con il pericolo che si vengano a creare differenze di
temperature troppo elevate, provocando in questo modo la formazione di muffa a pennello.
I vantaggi di DEF101 per punti essenziali:
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Nessun intervento sostanziale nell’edificio – l’edificio non viene trasformato in un
cantiere e può continuare ad essere utilizzato durante i lavori di asciugatura.
L’intervento è reversibile.
Nessun utilizzo di prodotti chimici.
Risparmio di energia e di denaro, poiché con l’asciugatura il coefficiente di isolamento
dei muri aumenta.
Protocollo di intervento:
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Prima analisi del problema con visita nel sito.
Rilevazione fotografica delle problematiche.
Misura superficiale dell’umidità con igrometro capacitivo.
Rilevazione topografica dell’area da risanare.
Stesura preventivo.
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Installazione:
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Installazione della tecnologia elettro fisica nella misura prevista (numero di centraline)
Misurazione con il metodo al carburo di calcio o ponderale dell’umidità presente nel
materiale edile costituente la muratura.
Misurazione dei valori dell’umidità relativa e temperatura nell’ambiente dove la
tecnologia è installata.
Misurazione dei valori dell’umidità relativa e temperatura in esterno per confronto nelle
successive misurazioni.
Stesura della scheda di misurazione con i dati richiesti.
Esecuzione di fotografie nei punti di prelievo.
Esecuzione di fotografie della situazione delle murature e degli intonaci.
Misurazioni successive ai 12 mesi:
1. Misurazione con il metodo al carburo di calcio o/e ponderale dell’umidità presente nel
materiale edile costituente la muratura.
2. Misurazione dei valori dell’umidità relativa e temperatura nell’ambiente dove la
tecnologia è installata.
3. Misurazione dei valori dell’umidità relativa e temperatura in esterno per confronto nelle
successive misurazioni.
4. Aggiornamento della scheda di misurazione con i dati rilevati ai punti 1-2-3.
5. Verifica totale della situazione confrontando i dati della scheda di misurazione nonché il
confronto fotografico tra la situazione precedente e quella attuale.
Misure successive a 24 mesi (se necessario):
6. Misurazione con il metodo al carburo di calcio o/e ponderale dell’umidità presente nel
materiale edile costituente la muratura.
7. Misurazione dei valori dell’umidità relativa e temperatura nell’ambiente dove la
tecnologia è installata.
8. Misurazione dei valori dell’umidità relativa e temperatura in esterno per confronto nelle
successive misurazioni.
9. Aggiornamento della scheda di misurazione con i dati rilevati ai punti 6-7-8.
Note:
I punti di prelievo sono stabiliti utilizzando le procedure UNI che prevedono in due o tre zone il
prelievo del materiale da analizzare ad altezze diverse (Es. 20-150 cm) dal piano pavimento.
Nelle misure successive a 12 e 24 mesi si eseguono le misure nelle stesse zone alle stesse
altezze. Le semplici procedure elencate possono fornire in modo soddisfacente una corretta
situazione del processo di risanamento in atto. L’utilizzo delle tecnologie al carburo di calcio o
ponderale rappresentano l’aspetto tecnologico più antico ma ancora attuale dimostrato dalla
bibliografia presente sul mercato. I limiti dei sistemi di misura sopraccitati non sono surclassati
dall’utilizzo di termocamere ad infrarossi, microonde ecc.. che ad oggi non hanno dimostrato
una efficacia nel determinare la quantità dell’umidità, dimostrando al contrario dei grandi limiti.
Per questo si è deciso di continuare l’utilizzo di tecnologie certe migliorando la fase di prelievo
del materiale da misurare.
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Scheda tecnica DEF101
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Contenitore: Scatola in ABS, protezione IP 40, resistente agli urti isolato
elettricamente.
Posizionamento: In ambienti interni ad altezza minima metri 2
Fissaggio: Tramite due supporti laterali superiori utilizzando tasselli 6 mm.
Dimensioni: Larghezza 250 mm, Altezza 160 mm, Profondità 90 mm
Peso: Peso 2 Kg.
Alimentazione: Tensione di alimentazione 230V, 50-60 Hz, interruttore laterale
generale di rete con segnale rosso. Cavo di alimentazione lunghezza 1.5 metri con spina
Schuko precablato.
Protezione: Cassettino estraibile con fusibile di protezione alimentazione, e fusibile di
scorta.
Potenza assorbita: max. 4 VA
Garanzia
La centralina elettronica DEF101 è garantita nelle sue parti elettroniche per la durata di anni
3. La garanzia decade nel caso di danneggiamento dovuto a cause esterne o manomissione da
parte di personale non autorizzato.
Manutenzione
La centralina non richiede manutenzione di alcun tipo. É possibile verificarne il funzionamento
tramite il led verde lampeggiante frontale, che indica il funzionamento del processo, nonché
tramite il display indicante i dati di processo in corso.
Eventuali problemi:
1. Led e display spenti.
Verificare:
• L’alimentazione della centralina alla tensione di rete di 230Vac
• Il fusibile di protezione posto nel cassettino del blocco interruttore sostituendolo con
tipo analogo.
• Spegnere la centralina agendo sull’interruttore laterale e verificare il funzionamento al
successivo riavvio.
2. Led spento, display funzionante con dati di processo.
Verificare:
• Nessuna verifica, possibile guasto interno contattare l’assistenza o il venditore.
3. Led acceso, display spento.
Verificare:
• Nessuna verifica, possibile guasto al display.
• Spegnere la centralina agendo sull’interruttore laterale e verificare il funzionamento al
successivo riavvio.
• Con esito negativo della prova contattare l’assistenza o il venditore.
Cambio programmi
• Solo ad opera di tecnico specializzato e autorizzato pena scadenza garanzia.
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Ancoraggio
Utilizzare tasselli diametro 6. Per l’ancoraggio a parete sono fornite staffe sul lato posteriore
della centralina.
Avvertenze
La centralina DEF101 non deve essere installata:
1. All’interno di contenitori metallici.
2. In prossimità a quadri elettrici di potenza.
3. In zone di caduta d’acqua.
4. Appesa o sospesa in aria.
Collegamento elettrico
La centralina DEF101 deve essere collegata alla normale rete elettrica domestica, utilizzando il
connettore fornito da cablare con cavo di lunghezza da stabilire in loco, oppure utilizzando il
cavo preconfezionato di lunghezza 1,5 m con spina Schuko, avendo cura che venga prevista in
prossimità della centralina una presa idonea.
È conforme alle seguenti Direttive:
1. EMC 89/336/EEC - Marcatura CE 93/68/CE-Bassa tensione 73/23/EEC ed alle seguenti
Norme Armonizzate:
2. EMC: EN 61000-6-1; EN 61000-6-3; EN 61000-3-2; EN 61000-3-3 ; EN 61000-3-3/A1;
EN 50366.
3. SICUREZZA ELETTRICA : EN 60335-1.
Targhetta con numero di identificazione CE, dati del produttore e numero di serie.
Ulteriori prodotti:
•
•
DEF102 è un prodotto innovativo basato sulla tecnologia DEF101. Le sue caratteristiche
permettono di coprire un raggio di lavoro di molto superiore a DEF101 evitando
l’installazione di più centrali DEF101 riducendo i costi dell’investimento. DEF102 è
composto da una centrale Master (DEF102/M) e da un modulo Slave (DEF101/S). Il
collegamento Master-Slave avviene tramite rete digitale. Il controllo del sistema e dei
dati avviene tramite microprocessore cuore del sistema.
DEF102 dispone di un Data Logger (DL/01) che memorizza su chip card i dati di
temperatura e umidità relativa ambientale disponibili per poter essere visualizzati in
formato Excel su PC. Il dati possono essere utilizzati per creare un trend nel medio
lungo periodo dei dati ambientali fondamentali per la verifica del processo di
asciugatura.
L’installazione di DEF102 consiste:
• Posizionamento della centrale Master (DEF102/M)
• Alimentazione della centrale Master tramite rete elettrica 230Vac monofase.
• Stesura della rete digitale per collegamento Master/Slave.
• Posizionamento del modulo Slave (DEF102/S).
• Collegamento moduli Master/Slave tramite connettori tipo Militare.
DEF102/M ha un raggio di intervento di circa 10-12 m in tutte le direzioni.
DEF102/S ha un raggio di intervento di circa 10 m in tutte le direzioni.
DEF102 permette di coprire un’area di lavoro totale di circa 400 mq
Cicli di funzionamento
Sono previsti 2 cicli di funzionamento possibili. La scelta degli stessi avviene durante la fase di
montaggio da parte del tecnico installatore dopo aver verificato la situazione delle murature.
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Funzionamento
Il procedimento utilizzato da DEF101 nasce dagli studi e dalle sperimentazioni condotte al fine
di eliminare la formazione dell'umidità di risalita nelle murature. L'umidità presente nelle
murature è dovuta essenzialmente al fenomeno fisico della capillarità. L’acqua si dispone
sempre allo stesso livello in vasi comunicanti tra loro, indipendentemente dalla loro forma o
diametro; quando i vasi hanno dimensioni minime, detti anche capillari, ciò non si verifica ma il
liquido sale nel vaso più stretto, tanto più alto quanto più piccola è la sua sezione. L'altezza di
risalita dell'acqua quindi è inversamente proporzionale al diametro dei pori del materiale da
costruzione usato. Il contenuto dell'acqua trattenuta per capillarità può raggiungere e
superare, in materiali molto igroscopici come le malte e la maggioranza dei materiali da
costruzione, il 30% del volume. Nella pratica si riscontra che la forza di capillarità aumenta
leggermente in presenza di temperature più basse, ed aumenta in modo più evidente in
presenza di sali. Queste indicazioni spiegano la diversa capacità di risalita capillare che si può
riscontrare in un edificio costruito con gli stessi materiali perché influenzato dal terreno e
dall'esposizione. L'umidità risale nelle murature attraverso il movimento delle molecole
dell'acqua nei sottili capillari interni ai materiali di costruzione, in parte a causa del campo
magnetico terrestre, ed in parte per le scariche elettriche tra lo strato limite dei capillari e le
molecole dell'acqua; questa carica è anche indicata come corrente potenziale o resistenza
potenziale.
La tecnologia di deumidificazione DEF101, genera un debole campo elettromagnetico che
interagisce con le forze elettro-chimiche causa della spinta ascensionale della molecola
dell’acqua nelle murature, riportando in un percorso naturale tramite i capillari dei materiali e
la forza di gravità le molecole d’acqua verso il terreno.
La tecnologia DEF101 arresta il principio fisico causa della risalita dell’umidità nelle
murature.
Le condizioni necessarie perché si verifichi tale effetto sono:
•
il mantenimento di un campo elettromagnetico indotto interagente con i dipoli
dell’acqua, localizzata nel terreno e nell’opera muraria;
• la non presenza di alcun effetto schermo (del tipo a gabbia di Faraday).
L’apparecchio è installato all’interno dell’edificio al di sopra del livello massimo di umidità
visibile. Il campo di azione, con raggio di circa 15 metri, permette che la deumidificazione
avvenga in tutte le murature. Il processo di deumidificazione, costituito dalla diminuzione
percentuale dell’umidità contenuta nell’opera muraria, è controllato tramite misurazioni
effettuate con il metodo CM (del carburo di calcio).
I risultati ottenuti sono registrati in una scheda di misurazione
Prima misurazione:
Misurazione di controllo:
All’installazione del sistema.
dopo 12 – 24 mesi.
L’effetto di deumidificazione può essere alterato da:
•
•
•
•
L’umidità è causata da acqua che arriva a bagnare le murature non per risalita dal
terreno ma attraverso problematiche causate da rotture di tubazioni, muri contro terra,
acque di gronda non convogliate ecc…
Utilizzo di intonaci non traspiranti e poca aerazione dei locali.
Presenza nella muratura di grandi quantità di ferro.
Presenza di sali depositati nell’intonaco con effetto igroscopico.
Risultati
Con l’applicazione della tecnologia DEF101, si può constatare, nel primo periodo
dall’installazione di sei mesi, una diminuzione d’umidità variabile dal 20% - 50%, misurata in
proporzione di percentuale di peso, dipendente dal tipo di materiale con cui è stata realizzata
la muratura, dal tipo di intonaco e dalla presenza di sali. Successivamente il processo di
deumidificazione continuerà sino al raggiungimento dei valori di umidità considerati normali
atti a mantenere l’equilibrio statico nel materiale edile.
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Informazioni generali
Posizionamento:
•
Direttamente sulla muratura in posizione centrale all’area da deumidificare e sopra la
linea visibile dell’umidità.
I valori standard di umidità sono:
•
•
•
Muri asciutti:
Muri umidi:
Muri bagnati :
in valore percentuale
in valore percentuale
in valore percentuale
maggiore di 1 – minore di 2,5
maggiore di 2,5 - minore di 5
maggiore di 5
Descrizione display:
•
•
•
•
Visualizzazione
Visualizzazione
Visualizzazione
Visualizzazione
Temperatura relativa.
Umidità relativa.
numero ciclo di funzionamento.
ore funzionamento con possibilità di azzeramento.
CERTIFICAZIONI
Dichiarazione di conformità
(In accordo alla Guida 22ISO/IEC ed alla norma EN 45014)
N° 02/2006
Il costruttore dichiara che il prodotto:
Nome : DEUMIDIFICATORE ELETTROFISICO
Tipo
: DEF101
È conforme alle seguenti Direttive:
EMC 89/336/EEC-Marcatura CE 93/68/CE-Bassa tensione 73/23/EEC ed alle seguenti Norme
Armonizzate:
EMC : EN 61000-6-1; EN 61000-6-3; EN 61000-3-2; EN 61000-3-3 ; EN 61000-3-3/A1;
EN 50366.
SICUREZZA : EN 60335-1.
ANNO 2006
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